C'era una volta il classico
C'era una volta il classico
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Reginella Trilogia Sintesi 4/4
Sintesi e Commenti sulla “Trilogia di Reginella”
“Paperino e L’Avventura Sottomarina” Walt Disney 1972
“Paperino e il Ritorno di Reginella” Walt Disney 1974
“Paperino e il Matrimonio di Reginella” Walt Disney 1987
R. Cimino - G. Cavazzano
PlayList: Fumetto Walt Disney
มุมมอง: 119

วีดีโอ

Reginella Trilogia 3/4
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Reginella Trilogia 1/4
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Topolino Gold Disney presenta: Reginella “La Trilogia” Panini Comics 2021 “Paperino e L’Avventura Sottomarina” Walt Disney 1972 R. Cimino - G. Cavazzano PlayList: Fumetto Walt Disney
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ความคิดเห็น

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 วันที่ผ่านมา

    Sintesi davvero perfetta che,aprendo,con ragione, a una pluralità di temi che si desumono dalla trilogia,viene incontro a una mia personalissima chiave di lettura che si distacca da quella sentimental-amorosa offerta dai commenti al secondo video. Per questo ho ritenuto opportuno attendere la fine delle presentazioni per espormi: proprio questa sintesi mi convince della fondatezza della mia chiave di lettura (che non esclude,ovviamente, altre interpretazioni). Paperino e Reginella non avrebbero mai potuto mettersi assieme perché appartengono a due sistemi culturali/politici contrapposti: Paperino vive e crede in un mondo libero,che accetta anche la violenza come rischio di questa libertà; Reginella è dittatrice di un regime totalitario nel quale il dissenso è proibito (e,con buona pace di tutti e di qualsiasi sentimentalismo,il pacifismo è un’ideologia totalitaria, perché pretende di imporre la pace con la violenza!). La ragion di Stato che in lei prevale è solo la punta dell’iceberg di qualcosa di molto più terribile: se fosse solo ragion di Stato, Pacificus sarebbe un regime autoritario; poiché intende anche fare il “lavaggio del cervello” a chi vi abita,è, per definizione, totalitario (manca solo il colore della camicia da imporre agli abitanti!). Come viene trattato Paperino? Se uno straniero dovrebbe essere accolto, protetto, valorizzato e integrato (chiedo scusa se mutuo le parole dell’attuale Pontefice regnante, ma questi dovrebbero essere i criteri di qualsiasi sistema politico laico, libero e democratico), Paperino non viene accolto (di fatto è “rapito”,e non restituito all’affetto dei suoi cari), non viene protetto (viene “usato” a seconda delle convenienze politiche di Reginella e di Pacificus) e non viene valorizzato né tantomeno integrato: viene, al contrario, sradicato dai suoi valori (la “copia terrestre”) e, calpestando la sua dignità, si tenta di omologarlo/assimilarlo al totalitarismo di Pacificus. Viene,infine, “scartato” quando è percepito come elemento “deviante” per i giovani i quali, anziché essere educati all’apertura e a "costruire ponti" verso il “diverso”, vengono indotti ad alzare "muri", indottrinati ai principi/disvalori del totalitarismo regnante: lo straniero è sempre visto da Pacificus come potenziale “nemico”. E’ una trilogia che, in proposito, dovrebbe insegnarci molto riguardo a come porsi umanamente riguardo a certi problemi spinosi (penso ai migranti, ma non solo…), affrontati, invece, da Paesi e da partiti politici sedicenti democratici allo stesso modo,simil-totalitario, di Pacificus. Contestualizzando da un punto di vista storico questa vicenda, gli anni di questa trilogia erano effettivamente caratterizzati dalla contrapposizione fra due blocchi politici antitetici l’uno verso l’altro: quello dei Paesi democratici che accettavano la libertà anche come rischio di violenza, e quello dei Paesi comunisti, caratterizzati da un regime totalitario omologante senza alcuna libertà e marcati come tratto distintivo dalla violenza. Erano talmente inconciliabili fra loro che, per avvicinarsi, uno dei due blocchi avrebbe dovuto rinunciare a un proprio pilastro esistenziale: la libertà (per i primi) o la “non libertà” (per i secondi). La stessa rinuncia a questo pilastro politicamente esistenziale sarebbe stata l’unica condizione che avrebbe permesso a Paperino e Reginella di unirsi: ma nessuno dei due ha fatto, coerentemente con sé stesso/a, un passo indietro. Fra i due mondi, è chiaro che io preferisco quello corrotto e viziato, ma libero, di Paperino, e rifiuto quello ordinato ma totalitario e senza libertà di Reginella. Unisco, infatti, la mia voce a quella di Gracco nel film Spartacus di Stanley Kubrick (1960), che, battendosi per la libertà, pur imperfetta, della repubblica di Roma contro il tentativo da parte di Marco Licinio Crasso di instaurare una dittatura, in una scena urla in Senato: "Accetterei un po' più di repubblicana corruzione con un po' più di repubblicana libertà, ma non accetto la dittatura di Crasso senza alcuna libertà!". E' vero: Paperino non ha le qualità umane di suo zio Paperone come ho descritto nel mio commento al video “Grandi autori Disney: Carl Banks”; è viziato, pigro, capriccioso, a volte disonesto. Ma Reginella è molto peggio, molto più violenta (non c'è solo la violenza fisica...) e molto più marcia di lui.

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 2 วันที่ผ่านมา

    Buonasera Frank grazie per aver fatto questi nuovi video sul nostro amato paperino volevo chiedere quale il suo nome canale su Instagram

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 วันที่ผ่านมา

      Ciao Rosario grazie per il tuo commento. Molti amanti di Reginella sono rimasti delusi dall'epilogo. Sostengono che questo epilogo è stato svolto con questo finale per salvare la relazione di Paperina con con Paperino. Soprattutto non si aspettavano questo grande successo (Parliamo di quando sono uscite le storie di Reginella).

    • @rosariom.5368
      @rosariom.5368 2 วันที่ผ่านมา

      Si Frank sarebbe stato un matrimonio impossibile tra i due

  • @AtticMadelene
    @AtticMadelene 3 วันที่ผ่านมา

    Stai facendo un lavoro fantastico! Un po' fuori tema, ma volevo chiedere: Ho un portafoglio SafePal con USDT e ho la frase di recupero. (alarm fetch churn bridge exercise tape speak race clerk couch crater letter). Come dovrei procedere per trasferirli su Binance?

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 วันที่ผ่านมา

      Ciao Madalene, grazie per il tuo commento. Non posso aiutarti perchè non dispongo di Safepal. Ciao!

  • @stefanochierici923
    @stefanochierici923 4 วันที่ผ่านมา

    Grande Frank 🎉

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 วันที่ผ่านมา

      Ciao Stefano grazie per il tuo commento. La trilogia di Reginella ha avuto un grande inaspettato successo e secondo alcuno non si è voluto intaccare la relazione con Paperina. Ciao!

  • @damianoconchierigraphicvid8067
    @damianoconchierigraphicvid8067 6 วันที่ผ่านมา

    Salve Frank e Buon Natale visto il giorno d'oggi! E complimenti per la scelta della storia. Io ne sono venuto a conoscenza tramite un vecchio numero di Paper Fantasy!

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 4 วันที่ผ่านมา

      Ciao Damiano, Buone Feste Natalizie e Buon anno! Concordo storia interessante!

  • @renatodragonero6975
    @renatodragonero6975 9 วันที่ผ่านมา

    Da ragazzo insieme a Tex erano le mie letture preferite

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 4 วันที่ผ่านมา

      Ciao Renato, complimenti per le tue due letture,! Due testate di alto livello! (...) e buone feste!

  • @thomasste
    @thomasste 11 วันที่ผ่านมา

    Bellissimo video frank, grazie e buone vacanze di natale !

  • @thomasste
    @thomasste 11 วันที่ผ่านมา

    Bellissimo video! La trilogia di Reginella è un capolavoro che unisce avventura e sentimenti con una profondità rara nei fumetti Disney. La sua storia è intrisa di malinconia e nostalgia, ma al tempo stesso riesce a trasmettere un messaggio potente sull’amore e il sacrificio. Mi ha colpito molto il modo in cui il rapporto tra Reginella e Paperino evolve nel corso della trilogia. I disegni della trilogia di Reginella sono semplicemente straordinari! Ogni vignetta cattura perfettamente l’atmosfera onirica e il contrasto tra il mondo magico di Reginella e la quotidianità di Paperino. I dettagli nei paesaggi e le espressioni dei personaggi riescono a trasmettere un’intensità emotiva incredibile. L’eleganza delle linee e la delicatezza dei colori rendono questa storia visivamente indimenticabile. Un capolavoro artistico che arricchisce ancora di più una trama già profondamente coinvolgente! E’ un fumetto che merita di essere letto e riletto! Grazie Frank e buone vacanze di Natale !!

  • @SofiaLamera
    @SofiaLamera 11 วันที่ผ่านมา

    Buongiorno Frank, ho visto i due video e mi sono piaciuti, non conoscevo Reginella, interessante il viaggio subacqueo che fa Paperono sperando che si possa veramente innamorare di Regienella. Attendo con ansia il terzo video essendo una trilogia, aspetto anche la sua sintesi finale del percorso tra Paperino e Reginella. Frank le auguro buone feste.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 11 วันที่ผ่านมา

      Ciao Sofia, originale il tuo commento, attendiamo lo sviluppo della trilogia. Buone Feste Sofia!

  • @GiuliaPisconti
    @GiuliaPisconti 11 วันที่ผ่านมา

    Bravissimo Frank👏👏 interessanti disegni e contenuti,spero che Paperino e Reginella si mettano insieme

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 11 วันที่ผ่านมา

      Ciao Giulia gli autori del fumetto hanno dimostrato la loro professionalità ad alto livello.

  • @pandaciambella8244
    @pandaciambella8244 11 วันที่ผ่านมา

    Ciao Frank, video veramente interessante 🙀 Reginella è una figura originale che non conoscevo 🧐

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 12 วันที่ผ่านมา

    Frank buonasera a lei non conoscevo questa storia di paperino i disegni di Cavizzano sono veramente belli Grazie

  • @erikaandreoli676
    @erikaandreoli676 13 วันที่ผ่านมา

    Tex: Graphic Novel N. 1 rappresenta un'importante evoluzione per il personaggio di Tex Willer, uno dei più iconici eroi del fumetto italiano. In questo primo volume della serie, il racconto si distacca dalla tradizione delle storie brevi e dalle tavole a strisce, puntando su una narrazione più ampia e profonda, con un approccio moderno e cinematografico. La scelta di presentare Tex in una forma di graphic novel permette una maggiore libertà nella caratterizzazione dei personaggi, nei temi trattati e nella costruzione della trama, che si sviluppa con una maggiore complessità rispetto ai classici albi mensili. Le illustrazioni, curatissime e con una tavolozza di colori più ricca, accompagnano con efficacia il ritmo della storia, aggiungendo un ulteriore livello di immersione per il lettore. Inoltre, la trama, pur rimanendo fedele al carattere del protagonista - un uomo forte, coraggioso e leale - si adatta bene alla narrazione più articolata e ai temi maturi trattati, come la giustizia, la vendetta e i dilemmi morali. Questo approccio moderno non solo aggiorna la figura di Tex per il pubblico contemporaneo, ma ne esalta anche il fascino, rendendolo ancora più attuale e capace di coinvolgere lettori nuovi e vecchi. In sintesi, Tex: Graphic Novel N. 1 segna un punto di svolta nella saga del ranger, con un equilibrio ben riuscito tra innovazione e tradizione, offrendo una nuova prospettiva su uno dei personaggi più amati del fumetto italiano.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 12 วันที่ผ่านมา

      Ciao Erika interessante il tuo commento sulla narrazione con spunti cinematografici"

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 12 วันที่ผ่านมา

      D'accordo su tutto, meno su due aspetti: la trama e l'equilibrio fra innovazione e tradizione. La trama si adatta effettivamente bene alla narrazione più articolata e ai temi maturi trattati: il problema, dal mio punto di vista, è che la sceneggiatura, per i motivi che ho ipotizzato nel mio commento, non è riuscita a farlo. Per questo la giudico un'occasione un po' persa o non sfruttata adeguatamente. Penso che con una decina di pagine in più avremmo avuto un capolavoro davvero ai limiti della perfezione apprezzabile anche da molti amanti del Tex "classico". Quanto all'equilibrio fra innovazione e tradizione, se fosse realmente riuscito non avrebbero esitato a riproporci storie così innovative, portandole gradualmente, in questi dieci anni, sulla serie mensile. Invece, il "numero zero" è rimasto tale e, quasi per recuperare, si è fatta una parziale retromarcia pubblicando sulla medesima serie Graphic Novel due vecchie storie di G.L.Bonelli (Gli sterminatori e A sud di Nogales). Ricordo bene la spaccatura che ci fu nel pubblico texiano quando, dieci anni fa, uscì quel numero. Ricordo altrettanto bene commenti, secondo me, troppo ingenerosi ed esageratamente severi: io sono un vecchio fan del Tex "classico", ma la storia non mi è poi così spiaciuta. Tutt'altro. Ribadisco, anzi, che mi sarebbe piaciuto addirittura un allungamento di una decina di pagine: un genio come Serpieri chissà come avrebbe approfondito quei drammi troppo accennati e/o sbrigativamente raccontati nell'episodio pubblicato. Davvero avremmo respirato ancor di più non solo la vera "aria" del west, ma anche l'atmosfera moderna e cinematografica che Serpieri è abilissimo nell'offrirci. Ma trovare quell'equilibrio non è facile (ci riuscì benissimo, e non senza difficoltà e troppe "fughe in avanti" Sergio Bonelli con Nizzi prima e Boselli poi quando raccolse il testimone dal padre... ma erano padre e figlio!), e penso vadano compresi e incoraggiati i tentativi e le sperimentazioni, anche parzialmente riusciti o non riusciti, che la Bonelli cerca di proporre per rendere Tex più accattivante per un pubblico di nuova generazione: basta guardare la carta d'identità dei fan di Tex per rendersi conto di quanto è urgente trovare una "quadra". Se non si rischia, Tex potrebbe finire col finire di questa vecchia generazione, peraltro, in gran maggioranza più vecchia di me (e questo rende ancora più urgente... l'urgenza di intervenire!). Non manca molto, insomma, anche se la speranza di vita, come dicono le statistiche, si è ultimamente allungata. A questa difficoltà, alla Bonelli, se ne aggiunge un'altra: gestire il delicato passaggio fra Boselli e chi gli succederà. Una difficoltà che, mi pare, traspaia dalla direzione (o dalle direzioni) che le più recenti storie pubblicate sulla serie mensile cercano di dare al personaggio, al netto della, per me, poco incoraggiante serie di "ritorni" di vecchi personaggi concentrati in pochi numeri. Ma questa, come si suol dire, è... un'altra storia sulla quale non mancheranno occasioni per ritornarci.

  • @thomasste
    @thomasste 13 วันที่ผ่านมา

    Complimenti per l’analisi, davvero ben fatta! Tex Graphic Novel 1 rappresenta un passo importante per il personaggio, perché riesce a rinnovare la formula classica del ranger senza tradire le sue origini. Il formato graphic novel permette di esplorare la narrazione in modo più profondo e cinematografico, aggiungendo uno stile moderno che avvicina Tex a un nuovo pubblico, senza però allontanare i fan di lunga data. I disegni sono incredibili, con un livello di dettaglio che valorizza le ambientazioni western e dà vita a personaggi carichi di espressività. La storia si distingue per un ritmo più meditato e dialoghi che mettono in luce il lato umano dei protagonisti. Sono d’accordo con te: questa graphic novel è un’ottima introduzione per i nuovi lettori e, allo stesso tempo, un’opera che i vecchi fan non possono perdere. Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista, è stato un piacere ascoltarti, Frank!

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 12 วันที่ผ่านมา

      Ciao Thomas commento interessante!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 12 วันที่ผ่านมา

      Non mi pare che l'equilibrio, per così dire, sia poi riuscito così bene. Questo "numero zero", come è stato giustamente definito nel video, è rimasto tale perché Boselli forse si è accorto di aver "osato" troppo; continuare su questa falsa riga, magari addirittura sulla serie mensile, rischiava di perdere troppi vecchi fan. La storia, lo ricordo, è stata anche molto contestata. Forse non è un caso che proprio in questi albi fuori serie, magari per "riequilibrare", si sono riprodotte addirittura due vecchie storie della serie mensile sceneggiate da G.L.Bonelli (Gli sterminatori e A sud di Nogales), quasi facendo una "retromarcia". Penso, però, che tentare ne sia valsa la pena. Certamente il tema delle innovazioni è meritevole di un ben meditato approfondimento. C'è, in effetti, un problema molto serio che alla Bonelli percepiscono molto bene. Questo problema è la... carta di identità dei lettori di Tex, se mi si passa l'espressione. Tex, se vuole sopravvivere, deve "conquistare" un pubblico giovanile. Oggi Tex tiene perché "tiene" la vecchia generazione, che compra ancora per la terza/quarta volta le ristampe, oltre alla serie mensile, pilastro portante del personaggio. Giusto, quindi, che negli albi fuori serie si tentino nuove sperimentazioni: laddove si dovesse trovare un giusto "mix" che non snaturi il personaggio, ecco che si potrà portarlo sulla serie mensile alla "caccia" di un nuovo pubblico tra la nuova generazione. Ma non è un lavoro facile. D'altra parte, niente è eterno. Nemmeno Tex. E intanto si sta preparando la delicatissima successione a Boselli.... Vedremo quello che succederà.

  • @ludovicacaputi6475
    @ludovicacaputi6475 13 วันที่ผ่านมา

    Ciao frank video molto interessante, estremamente crudo come doveva essere il vecchio West, non riconosco questa tipologia di Tex, disegni interessanti, interessante l’artificio di inserire nelle prime e nell’ultima pagine la figura di Bonelli. Hai espresso un commento interessante non potevo non leggere il commento di Gianelli, che saluto e anche se mi sono assentata più volte da questi video, sono sempre presente nella visione. Una buona giornata e alla prossima.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 12 วันที่ผ่านมา

      Ciao Ludovica, ben tornata nel canale, hai espresso delle opinioni originali!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 12 วันที่ผ่านมา

      E' sempre un piacere risentirci e rileggerci. Si, la figura di Bonelli è un stata un vero colpo di genio di un Serpieri davvero ai massimi livelli (e lo dico da "fan" del Tex "classico"!), al netto delle problematiche sulla sceneggiatura alle quali ho accennato, ma che, forse, non sono dipese solo da lui.

  • @SofiaLamera
    @SofiaLamera 16 วันที่ผ่านมา

    Buongiorno Frank, video particolare, non conoscevo bene Tex ma penso che sia una figura originale. Mi piace come uomo dalle idee forti con disegni molto interessanti. Non conoscevo Serpieri ma ho indagato e ho notato che ha fatto ottimi lavori trattando vari generi. Cosa devo dire sulla storia, ho indagato anche su Mister Bonelli e ho scoperto che è una casa editrice anche come sceneggiatore Serpieri è stato originale, concordo con il Signor Rosario che sostiene che i disegni entrano ed escono dal fumetto ed entrano nella realtà. Per le pagine espresse questo testo alla Francese è una storia troppo, troppo, interessante. Interessante il suo commento è l’integrazione fatta dal Signor Gianelli. Una buona giornata

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 12 วันที่ผ่านมา

      Ciao Sofia contento per il tuo interessamento a Tex.

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 12 วันที่ผ่านมา

      Un esempio della nuova generazione che la Bonelli deve "conquistare" per Tex sapendo gestire un non facile equilibro fra tradizione e innovazione. Gli strappi, come, in parte, si è verificato con questa storia, si rivelano azzardi un po' pericolosi: non si può rischiare di lasciare il certo (i fan della vecchia generazione) per l'incerto (i potenziali fan della nuova generazione), ma non si può nemmeno accontentarsi del proprio "piccolo mondo antico" (che, prima o poi, anzi, ormai più prima che poi, finirà). E' come star di fronte all'inizio di un sentiero di montagna in salita: si può decidere di affrontarlo con fatica e difficoltà, per poi ammirare lo splendido panorama che sta in cima; oppure, si può rimanere fermi al suo inizio: ci si risparmieranno fatica e difficoltà, ma si perderà tutto ciò che di bello si potrà ammirare percorrendolo.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 23 วันที่ผ่านมา

    Io sono proprio fra quelli che considerano questo Tex “molto particolare”,un unicum che tale è rimasto. Ci sarebbe molto da dire,soprattutto sulla pubblicazione di questa storia che,evidentemente per ragioni di sintesi, il nostro recensore non ha approfondito. Proverò io a contribuire riempiendo i “buchi” facendo leva sui miei ricordi chiedendo venia se dovessi dilungarmi un po'. Anzitutto, è vero: i disegni sono davvero splendidi (finalmente un Tex nel quale viene infranta la “griglia” bonelliana; a quando sulla serie mensile?),così come il soggetto, che apre davvero a tante interpretazioni. Il punto debole,però, è proprio la sceneggiatura: la storia, chiaramente dai risvolti intensi, risulta,per me, troppo compattata in poche pagine, a fronte di dialoghi davvero troppo lunghi, nuvolette con fiumi di parole, che rendono piuttosto pesante la lettura. Non mancano inutili ripetizioni: la giovane racconta per ben due volte la sua storia in pochissime pagine. In proposito, se si confrontano le sue narrazioni al minuto 8:17 e al minuto 10:48 del video si nota quasi un “copia/incolla”. Proprio la debolezza della sceneggiatura si può collegare alla particolarità di una storia di un Tex davvero unico, che non si è mai visto e non si sarebbe visto mai più. Va premesso che,proprio per questa caratteristica della storia, Sergio Bonelli ne rifiutò la pubblicazione quando Serpieri gliela propose. Va,altresì,detto che il rapporto fra Bonelli e Serpieri era,mi si passi l’espressione, di “amore e odio”. Bonelli ci teneva a reclutare Serpieri,e Serpieri non disdegnava di cimentarsi in una sceneggiatura di Tex. Qual era la difficoltà? Che i due, sul genere western, non si intendevano quasi per nulla. Bonelli, al di là delle innovazioni date al personaggio rispetto al padre Gianluigi, mantenne Tex nel solco di una narrazione western fortemente impregnata di una mentalità cattolica per “catturare” la massa dei lettori. Inoltre, amava condire il western con elementi fantastici,favolistici, misterici ecc.. Serpieri,invece, da radicale libertario (si batté sempre in prima linea nel raccogliere firme per le campagne in difesa dei diritti civili promosse dal partito radicale di Pannella/Bonino/Cappato), si sintonizzava molto meglio col vero western americano,quello caratterizzato, come ho più volte spiegato in vari video, da una cultura di radice appunto libertaria, individualista e calvinista, per la quale non c’era spazio per la misericordia verso il colpevole: chi infrangeva la legge non era più considerato un uomo,e doveva essere eliminato alla stregua di un animale (nella logica calvinista, era già un predestinato all’inferno: uccidendolo si faceva anche un favore a Dio). Il western vero di Serpieri, caratterizzato da violenza e crudeltà, non si sposava affatto con il western che “ci piace” di Bonelli, benché i due ne condividessero la demitizzazione resa cinematograficamente da registi come Sam Peckinpah. Per questo, Serpieri e Bonelli erano sempre destinati a cercarsi, ma senza mai “incontrarsi”. Il muro di Sergio Bonelli per questa storia, secondo lui, troppo vera, realistica e, quindi, cruda e violenta (ricordiamo gli interventi “censori” di Bonelli per mitigare la violenza per lui eccessiva sui primi albi di “Julia”), fu invalicabile. Solo con un innovatore più “aperto” e “coraggioso” Serpieri poteva avere una possibilità. Le porte,per lui, si aprirono con la morte di Bonelli (2011) e il passaggio della testata a Mauro Boselli (anche lui ricevette tanti “no” da Bonelli come, per esempio, un aumento della presenza femminile nelle storie di Tex, a partire dalle storie sulla figlia di Satana e sul ritorno di Lupe). Anche Boselli,però, non doveva rischiare troppo: il semaforo verde per Serpieri arrivò, ma per una storia forse più “controllata” in fatto a crudezza e violenza rispetto a quanto lui avrebbe potuto e, forse, voluto approfondire. Questa è la mia impressione sulla sceneggiatura, che giudico, per i motivi sopra esposti, negativa. Il soggetto, infatti, aveva tutte le carte in regola per una narrazione su un po’ più di pagine: avremmo ammirato, probabilmente, la mano “dura” di Serpieri nell’approfondire le varie tematiche rimaste sullo sfondo e semplicemente (e pedantemente) raccontate in un fiume di parole, primi fra tutti il dramma del rapimento subito dalla giovane donna e l’inaudita violenza vendicativa dei Comanches. Avremmo respirato il vero western, non quello “riveduto e corretto” presente in Tex. Ma forse questo era il massimo che Boselli era disposto a concedere (e,infatti, quando l’episodio uscì il mondo “texiano” si spaccò in due, al punto che esperimenti troppo “rivoluzionari” di questo tipo non se ne fecero più). Per quanto mi riguarda, a me è sempre piaciuto questo western e questo Tex, “classico”, per così dire, con innovazioni “controllate” (ho sempre ritenuto controproducente, come ho detto in varie occasioni sul canale, snaturare un personaggio). Ma il fatto che a me piaccia più questo Tex che l’altro non mi impedisce di riconoscere le grandi qualità e l’alto spessore di un Tex “particolare” come quello di Serpieri, per il quale andrebbe invertita la frase chiave dell’episodio: per lui, “nel west, quando la realtà incontra la leggenda, vince la realtà”, non la leggenda.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 12 วันที่ผ่านมา

      Ciao Andrea commento esaustivo e grazie per l'integrazione aggiuntiva.

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 12 วันที่ผ่านมา

      @@ceraunavoltailclassico1180 Non potevo esimermi. E' stata una storia un po' travagliata in tutti i sensi. Ma proprio per questo è stato sacrosanto dedicarle un video. Nel bene o nel male rimarrà nella storia di Tex continuando a dividere i fan del personaggio distinguendosi completamente dalle altre.

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 25 วันที่ผ่านมา

    Buonasera a lei sto seguendo questo nuovo video i disegni sono straordinari sembra che le figure escono dal libro

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 24 วันที่ผ่านมา

      Ciao Rosario il romanzo a fumetti è una collana originale e di alto profilo. Ciao!

  • @thomasste
    @thomasste หลายเดือนก่อน

    Questo video su Wonder Woman Silver Age 1 è semplicemente straordinario! Hai catturato alla perfezione l’essenza di un’epoca in cui il personaggio di Wonder Woman si è evoluto in modo significativo, rispecchiando i cambiamenti culturali e sociali di quegli anni. Mi è piaciuto moltissimo come hai analizzato la profondità narrativa e l’estetica dei fumetti della Silver Age, mettendo in luce le scelte stilistiche, i temi ricorrenti e il carisma unico di Diana. È incredibile vedere quanto impegno e ricerca ci siano dietro ogni dettaglio che hai spiegato, e il modo in cui riesci a rendere accessibili e coinvolgenti queste informazioni per gli spettatori è encomiabile. Questo video è un vero tributo a uno dei personaggi più iconici della storia dei fumetti. Complimenti per il lavoro impeccabile!

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 24 วันที่ผ่านมา

      Ciao Thomas grazie per il tuo commento. Hai espresso idee interessanti!

  • @fabiocozzani7336
    @fabiocozzani7336 หลายเดือนก่อน

    Ciao jesus di che casa editrice è ?

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 24 วันที่ผ่านมา

      Ciao Fabio. La casa editrice originale era la GEIS. Ora è stato ristampato dalle Edizioni IF

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno e buona domenica a lei Frank ci sono c’è un albo di Tex willer che incontra il generale Custer con dei disegni di Ticci e copertine di Villa Farà un breve video di questo albo Little Bigorn n 492

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

      Mi associo alla richiesta. Sarebbe l'occasione per una rivisitazione storica relativamente alla controversa figura di un generale che si era rivelato tutt'altro rispetto a quel mito che ci ha consegnato la leggenda. E per sottolineare una presenza italiana poco nota alla storica battaglia di Little Big Horn, quella di sei soldati italiani, tra i quali uno dei partecipanti al fallito attentato contro Napoleone III perpetrato da Felice Orsini (1858), il conte Carlo Di Rudio, mazziniano bellunese, condannato alla ghigliottina, condanna poi commutata con l'ergastolo da scontare nella colonia penale dell'Isola del Diavolo nella Cayenna della Guyana francese (vi passò parecchi anni anche un altro condannato famosissimo, il capitano Alfred Dreyfus), e da qui fuggito, appunto, negli Stati Uniti dove si arruolò.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Rosario, certo penso di farlo nel futuro! Ciao.

  • @erikaandreoli676
    @erikaandreoli676 หลายเดือนก่อน

    Buona sera Frank, grazie di questo nuovo contenuto, lo adoro. "Wonder Woman" Silver Age #1, uscito nel 1958, è un numero importante per il personaggio. In questo fumetto, Wonder Woman diventa più moderna e adatta ai gusti dell'epoca, con avventure più fantasiose e dinamiche. Inizia a usare nuovi gadget e si trova in situazioni più strane e creative, riflettendo il tono più leggero e immaginativo tipico del periodo. La storia è interessante perché mostra una Wonder Woman più attiva e pronta all'azione, ma rimane comunque fedele ai suoi ideali di giustizia e pace. A volte, però, la trama sembra un po' ingenua e surreale, come molte storie del Silver Age, che possono sembrare un po' esagerate rispetto alle versioni più serie che arriveranno in futuro. Per me, questo numero è divertente e affascinante, ma anche un po' lontano dall’immagine più forte e profonda di Wonder Woman che conosciamo oggi. Comunque, è una parte importante della sua storia, perché segna un momento di cambiamento e crescita per il personaggio.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Erika grazie per il tuo pregevole commento! Successivamente durante il '68 siamo di fronte ad un'altra Wonder Woman che perde i poteri... seguendo gli avvenimenti di quegli anni, ma questa è un'altra storia....

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

      Un commento perfetto che riflette perfettamente, quasi telepaticamente, la mia opinione, al punto che non posto nemmeno più il mio commento personale: sarebbe un copia/incolla di questo. Aggiungo solo circa la surrealtà e ingenuità della trama, sulla cui riflessione critica sono perfettamente d'accordo, che la sceneggiatura ha liquidato, per me, troppo sbrigativamente il conflitto interiore di Wonder Woman. Come il recensore ha sottolineato nel video, è un dramma importantissimo e insolito che rende più "umana" una supereroina (la avvicina a Batman, per intenderci, che a me piace più di tutti i supereroi proprio perché è l'unico veramente umano, senza superpoteri). Ma forse questa eccessiva sbrigatività era dovuta alla necessità di compattare molto la storia.

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 หลายเดือนก่อน

    Amavo vedere i telefilm del personaggio Wonder waman

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Rosario la serie tv di Wonder Woman di Lynda Carter erano spettacolari!

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 หลายเดือนก่อน

    Buonasera a lei la ringrazio per questo nuovo video

  • @erikaandreoli676
    @erikaandreoli676 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno Frank Batman è uno dei personaggi più complessi e affascinanti del fumetto, capace di evocare temi di giustizia, vendetta, solitudine e redenzione. La sua figura oscura e tormentata, contrastata dal suo profondo senso di moralità, lo rende un eroe ambiguo, spesso più simile a un antieroe che a un paladino della giustizia. Gotham City, con la sua atmosfera gotica e corrotta, diventa un'estensione di lui stesso: un luogo in cui la luce è rara e la speranza, fragile. La forza di Batman sta nel suo essere umano, senza poteri sovrumani, ma con una mente brillante, una volontà di ferro e una preparazione fisica e mentale che lo rende un avversario formidabile. I suoi nemici, come il Joker, Two-Face, o il Pinguino, sono altrettanto complessi e rappresentano diverse facce della follia umana, creando dinamiche psicologiche molto interessanti. Le storie di Batman, spesso oscure e introspective, esplorano temi di identità, sacrificio e le difficoltà del vivere in un mondo che sembra inesorabilmente incline alla corruzione. L'elemento della doppia vita, tra Bruce Wayne e Batman, è un motore narrativo potente che mette in evidenza la lotta interiore del protagonista, costantemente alla ricerca di un equilibrio che sembra sfuggirgli. In sintesi, il fumetto di Batman è una riflessione profonda sull'umanità, una narrazione che va oltre il semplice scontro tra il bene e il male, invitando i lettori a confrontarsi con i propri demoni e la propria moralità. Penso che lei abbia spiegato in maniera molto ampia e dettagliata.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Grazie Erika per il tuo corposo commento sulla figura di Batman!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

      Complimenti. Un'analisi molto approfondita e dettagliata. Concordo pienamente.

    • @erikaandreoli676
      @erikaandreoli676 หลายเดือนก่อน

      @andreagianelli5273 Grazie mille☺️

  • @thomasste
    @thomasste หลายเดือนก่อน

    Video fantastico. Batman è un grande e non penso che sia una lettura da spiaggia anzi il bene e il male sono ben descritti i colori sono bellissimi la storia è interessante e mi piace molto la silver age.Che bello vivere a quei tempi con la Batmania! Grazie Frank per il video

    • @erikaandreoli676
      @erikaandreoli676 หลายเดือนก่อน

      Buonasera Thomas, concordo con lei pienamente😊

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Grazie Thomas per il tuo commento!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

      Infatti ho proprio scritto che il bene e il male sono ben distinti. Quando tutto è chiaro, netto e distinto (per parafrasare Cartesio) non vi è niente di problematizzante per chi legge. In questo senso la intendo una lettura da "spiaggia": il fatto che non richieda particolari riflessioni o problematizzazioni non significa che sia scritta male, tanto che ho elencato diversi elementi positivi. Piacerà molto a chi predilige letture semplici, rassicuranti e rilassanti. Piacerà di meno a chi legge allo scopo di riflettere. Qui è questione di gusti. Certo, condivido il fatto che i "tuffi nel passato" possano essere, dal mio punto di vista, molto curiosi e affascinanti.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

    Storia, direi, “fuori stagione”, nel senso che si può tranquillamente leggere in vacanza al mare, in costume da bagno, sotto l’ombrellone, con occhiali da sole e bibita fredda da gustare con la cannuccia. Non c’è praticamente nulla che richieda particolari riflessioni o meditazioni. E’ una storia assolutamente semplice e lineare. A parte Roland Machan (ma fino a un certo punto…), i buoni sono nettamente da una parte e i cattivi dall’altra, l’apparenza non inganna mai, il bene interpretato da un “Batman Law & Order” vince sempre sul male. Risultato: il fumetto racconta una realtà che non esiste. L’irrealtà. Quella che è descritta,infatti, è un’idealizzazione della realtà, una realtà così come la vorremmo noi, ma che esiste solo nelle nostre fantasie e illusioni. Nondimeno,la storia, molto compressa, ha un ritmo serrato, è assai avvincente ed è tutt’altro che priva di colpi di scena e suspence. Inoltre,ci sono delle poche, ma autentiche fiammate di creatività da parte di John Broom. Ho avuto la sensazione,però, di un grande sceneggiatore anche lui un po’ “compresso”, molto controllato nella sua genialità innovativa: forse sentiva fra capo e collo l’inquietante mannaia della censura in agguato? In proposito, sarebbe veramente interessante proporre un episodio del nuovo corso di Batman: negli anni ’70 la censura ha iniziato, fortunatamente, a mollare la presa, permettendo quelle “inquietanti” innovazioni anticipate nel video che ci hanno offerto un Batman decisamente più realistico, più vicino a noi di questo. Credo che questo fumetto possa essere interessante per chi non vuole avere problemi e cerca distrazioni con una lettura leggera, poco impegnativa e che non faccia pensare troppo. Anzi, non faccia pensare affatto. Una lettura,appunto, da “spiaggia”.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Andrea, questo episodio rappresenta il modello, il paradigma di Batman Silver Age. Va letto con gli occhi di ieri, nel senso che si rivolgeva ai ragazzini di allora e non per niente nacque la Batmania che ebbe un grandissimo successo (sull'onda della serie Tv "Batman"). Non può essere analizzato con gli occhi un adulto di oggi (se mi consenti un paragone: un antropologo che analizza una realtà nativa deve modificare le sue categorie entrando nel mondo di quella realtà). Questa è la Silver Age... poi, successivamente la figura di Batman si modificò... diventando il cavaliere oscuro.... Ciao Andrea e grazie del tuo commento!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 หลายเดือนก่อน

      @@ceraunavoltailclassico1180 Concordo. Infatti, è "fuori stagione" se la analizziamo con gli "occhi di oggi". Le caratteristiche che ho evidenziato si adattavano in effetti a una lettura per i ragazzini di quei tempi, che cercava di intercettare i loro sogni: sogni e realtà che non sono più quelli di oggi. Chi oggi vuole leggere questo fumetto può respirare l'"aria" di quei tempi: un po' di curiosità da consumare in grande relax. Ben altri temi e spessore ben diverso la storia di Superman del video scorso: stesso periodo e contesto storico, ma più problematizzante anche per l'oggi.

  • @fabiocozzani7336
    @fabiocozzani7336 หลายเดือนก่อน

    Ciao non ho letto questa storia ma la sto recuperando perché sto collezionando i color zagor, Blondie Isabel da pericolo biondo 1977 è riapparsa nel 2018?

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Fabio, certo è riapparsa nel 2018: "Il ritorno di Blondie".

    • @fabiocozzani7336
      @fabiocozzani7336 หลายเดือนก่อน

      @ceraunavoltailclassico1180 quasi dopo 40 anni. Speriamo che non stai così tanto a tornare perché è un personaggio che mi piace molto .

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 หลายเดือนก่อน

    Buonasera Franz video molto interessante i disegni di questo albo di Batam-Silver bellissimi x me io sono amante dei fumetti anni 70-80-90

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 หลายเดือนก่อน

      Ciao Rosario concordo con te sul fumetto. Grazie per il tuo commento!

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

    Mi spiace, ma Superman non è mai entrato “nelle mie corde”, come si sul dire. Preferisco Batman perché, essendo l’unico supereroe non dotato di superpoteri, è quello che umanamente sento più vicino a me e a qualsiasi uomo. D’altra parte, ritengo questa storia veramente eccezionale per lo stesso motivo per il quale preferisco Batman a Superman: qui Superman non è per niente Super ma… solo Man! Non ha superpoteri: è un uomo come tutti noi chiamato ad affrontare drammi da uomo, e non da superuomo. E’ stata geniale la decisione di Siegel di scrivere questa sorta di “prequel” a Superman e,soprattutto, di scriverla così. E’ una storia che,credo, sarebbe un errore ridurla a sentimentalismo romantico stile “Titanic” (1997). Trasuda di realismo e di umanità. C’è, insomma,tantissimo di più, a partire da quanto giustamente sottolineato nel video relativamente all’amore che Superman avverte per Lyla Lerrol: un amore pienamente umano. Lo dice lui: si sente amato come uomo, non come superuomo. Ma ci sono almeno altri due temi che,per come sono affrontati, rendono questa storia (un “unicum”, credo, nell’universo Superman) molto cruda, tremendamente difficile da “mandar giù”,addirittura un pugno allo stomaco: la realtà e il destino. Ordinariamente siamo portati a pensare (e,sciaguratamente, a vivere) la realtà come qualcosa prodotto da noi, e il destino qualcosa che liberamente ci scegliamo. Poveri noi se pensiamo e viviamo in questo modo! E povere le persone che ci circondano, alle quali facciamo solo del male! Cosa ci dice,infatti, questa storia? Tutto il contrario! Noi non siamo padroni nemmeno del nome che portiamo, altro che della realtà e del (supposto) nostro destino! Nella storia ci viene spregiudicatamente messo in faccia che la realtà non è prodotta da noi: è qualcosa che ci capita. Questo non significa che non siamo liberi,ma che la nostra libertà si gioca in una costante dipendenza da Qualcosa o da Qualcuno che è più grande di noi. Negare questa dipendenza ci porta alla disperazione (nel migliore dei casi) e/o a fare disastri (nel peggiore dei casi), come quando ci si schianta contro un muro. Piaccia o no, la realtà,appunto, è un muro, perché è più forte di tutte le nostre fantasie. Ed è una realtà di dipendenze. La più diretta conseguenza è l’”effetto domino” che questo crea relativamente a quello che chiamiamo: il “nostro” destino. Proprio perché dipendenti da Qualcosa o da Qualcuno,esso non si compie perseguendo un nostro progetto, ma aderendo al progetto di Qualcun altro. Il problema è capire chi o cos’è, e ognuno si dà le proprie risposte (Dio? Principio? Caso?...). Ma sfido chiunque a smontare questa elementare realtà. Nella storia, Superman vorrebbe che la realtà lo facesse rimanere a Krypton e che il suo destino fosse quello di vivere la sua vita vicino alla donna da lui amata. Le cose vanno diversamente perché,appunto, sperimenta drammaticamente che lui non è affatto padrone della realtà e del destino. Quando trova la sua serenità? Alla fine, quando liberamente riconosce in Qualcos’altro da sé il destino che porta alla sua realizzazione anzitutto di uomo: dare la propria vita per i terresti. Ci sarebbe molto da dire anche su un altro tema, quello della salvezza: l’uomo non potrà mai salvare il mondo. Potrà contribuire a salvarlo per le ragioni dette sopra: non è padrone della realtà né del suo destino. Infatti, Superman non riesce a salvare Krypton: è “solo” un uomo. Storia scomoda, fastidiosa, questa: quante volte noi riconosciamo queste nostre “impotenze”? Quante volte ragioniamo pretendendo che tutto giri attorno a noi, di fare tutto ciò che vogliamo semplicemente perché ne abbiamo il diritto (dimenticandoci dei doveri) e la libertà (negando che essa è anzitutto dipendenza)? Dal pianeta Krypton questa storia ci riporta violentemente coi piedi… per Terra.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 หลายเดือนก่อน

      Ciao Andrea apprezzo il tuo discorso generale su Superman e mi complimento per il tuo commento. Episodio originale e particolare. Interessanti sono gli spunti di questo episodio!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

      @@ceraunavoltailclassico1180 Grazie. Gli spunti sono davvero tantissimi. Uno curioso potrebbe essere quello delle iniziali delle donne di Superman: entrambe con la doppia L. Le due L rovesciate fanno 77, le gambe delle donne. E 77, nella numerologia ebraica (visto che Superman è creato da autori ebrei), significa fortuna, cioè un destino provvidente (7 è benedizione/creazione/fecondità procreativa). Sarebbe interessante approfondire la questione.

  • @NamuncuraSalcedo
    @NamuncuraSalcedo 2 หลายเดือนก่อน

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  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 2 หลายเดือนก่อน

    Sono cresciuto col "Superman" disegnato dal talentuoso Curt Swan che che ha segnato con le sue pregevoli matite - a mio parere - la Silver Age, e perché no, la Bronze Age dei comics. Mitico! Un cordialissimo saluto

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 2 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno a lei mi piace questo nuovo video Buon fine settimana

  • @thomasste
    @thomasste 2 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno, storia complicata con qualche contraddizione la ragazza si professa cattolica ma compie azioni violente però lotta per il suo paese. Disegni stupendi, all’inizio ho fatto fatica ma dopo varie visioni del video ho capito il contrasto tra realtà e sogno messo in campo dall’autore. Grazie per il video e a presto.

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

      Sclavi è davvero abilissimo a tenere più registri paralleli senza mai perdersi nella sceneggiatura: la nave in costruzione è una fantastica modalità di tenere uniti i vari livelli realtà/sogno. Probabilmente fa proprio parte della sua evoluzione (e dell'evoluzione di Dylan Dog) quella di passare dall'horror al sogno. Molti, credo, non l'hanno apprezzato e hanno smesso di leggere il fumetto, vedendoci un tradimento del personaggio. Penso, invece, che si possa leggere anche un'evoluzione nel segno della continuità: Dylan Dog, se è indagatore dell'incubo, lo è anche del sogno. Il sogno, del resto, è un incubo. Ma i gusti sono gusti. Quanto a Lillie, Dylan Dog avrebbe potuto tranquillamente dirle che non è cattolica (ma forse è chiedere troppo a Sclavi, che non è certo simpatizzante della fede cattolica né di altre religioni). Chi uccide è fuori dalla Chiesa. E il fatto che Lillie lotta per il suo Paese, ovviamente, non la giustifica, come non giustifica Hamas quando dice di lottare per i diritti (sacrosanti, ci mancherebbe!) del popolo palestinese: c'è modo e modo di lottare.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 หลายเดือนก่อน

      Ciao Thomas grazie per il tuo commento. Video particolare che espone vari scenari.

  • @MargheCalde
    @MargheCalde 2 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno, video troppo interessante soprattutto per l’evento storico che io non conoscevo L’IRA mi dispiace per la storia sentimentale per dylan dog. Un mio pensiero se intendo amici che leggono dylan dog sembra che l’autore, Sclavi parlando di dylan parla di se. Storia troppo bella aspetto con ansia il n.200. ❤

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

      E' ancora più interessante, credo, la storia di Lillie Connolly, moglie di James Connolly protagonista della Pasqua di sangue del 1916. Meriterebbe un approfondimento a parte oltre le poche righe che le ho dedicato alla fine del mio commento. Resto convinto che Sclavi si sia ispirato a lei, pur capovolgendone le vicende nel fumetto. Storia davvero interessante con una pluralità di temi da sviscerare: la solitudine di Dylan Dog, il valore della vita, la presenza, pur accennata, al demoniaco e al suo ruolo nella Chiesa cattolica (il falso prete è identificato col codice 666, che nell'Apocalisse è simbolo del demonio), la nave che unisce i vari livelli del racconto. Spero che qualcuno si cimenti così da potermi confrontare: mi è spiaciuto non toccarli tutti, ma davvero avrei dovuto scrivere un'enciclopedia, più che un commento.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 หลายเดือนก่อน

      Ciao Margherita grazie per il tuo commento. Episodio che apre varie riflessioni... Concordo con te.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

    Concordo su tutto,anche sulla presa di distanza rispetto a quanto sostenuto dai critici citati alla fine del video: con quali argomenti è possibile sostenere che l’amore fra Dylan Dog e Lillie Connolly sia stato più forte dell’odio, della guerra e della morte dal momento che la storia finisce proprio col trionfo dell’odio,della guerra e della morte? Ha pienamente ragione il nostro recensore: è impossibile sostenerlo proprio per colpa di Lillie (il cui nome, come spiego nel “nota bene” in fondo al mio commento, non pare scelto a caso da Tiziano Sclavi), che mette al primo posto l’ideologia all’uomo che ama! Spiace dirlo, ma Lillie dice di essere cattolica proprio come dice di esserlo un prete pedofilo: entrambi pregano,vanno a Messa, citano a memoria il catechismo (Lillie non accetta rapporti sessuali prematrimoniali),ma non si fanno scrupoli nell’ammazzare/distruggere in diversi modi le persone. Non vi è nulla di cattolico nell’essere dei terroristi: chi ammazza è, di fatto, scomunicato dalla Chiesa cattolica. Ricordiamo che l’unico caso nel quale la Chiesa “accetta” la morte per uccisione è quello della legittima difesa e senza l’intenzione di uccidere. Neanche sé stessi, con buona pace dello stesso Dylan Dog che cerca di difendere Lillie sostenendo che l’esplosivo contenuto nella sua borsa avrebbe ucciso solo lei. A pagina 12 c’è un travisamento iniziale su una frase mal citata e mal interpretata pronunciata da Gandhi,peraltro subito “riabilitato” nella pagina successiva: Bobby si chiede se vale la pena uccidere o,peggio ancora,morire per una causa (alludendo, chiaramente, che non lo è). Gandhi dice tutt’altro: se esiste una causa per la quale vale la pena morire, non esiste nessuna causa per la quale si deve uccidere. Ciò vale anche per la Chiesa: morire significa dare la vita per qualcosa in cui si crede; uccidere è ben altra cosa, e significa fare violenza ad altri e a sé stessi per imporre il proprio pensiero. Nello specifico, il suicidio è un autoassassinio, e quello che intende fare Lillie è molto simile al “martirio suicida” dei jihadisti. In proposito, c’è un altro travisamento: ridurre la guerra civile anglo-irlandese a una guerra di religione (questo lo dice Dylan Dog a pagina 13: sia pagina 12 che 13 sono mostrati al minuto 4:30 del video). Le religioni hanno la loro parte, ma sono la politica e le opposte ideologie nazionaliste che, al contrario, stanno alla base di quel conflitto (la rivolta di Pasqua del 1916 da parte del terrorismo nazionalista irlandese, citata nel fumetto, fu avversata dalla popolazione irlandese, questa sì veramente cattolica). Il terrorismo è politico, non religioso: la guerra civile nasce non perché gli inglesi non accettano il cattolicesimo degli irlandesi, ma perché rifiutano di concedere loro l’autonomia politica. Non sono le religioni a essere violente, ma l’ideologia politica che, di volta in volta, se ne serve per ragioni di propaganda. Il terrorismo jihadista si basa non sulla religione (islamica, in questo caso), che ne offre un “contorno” propagandistico, ma su rivendicazioni ideologiche di natura politica, a loro volta causate da gravi disuguaglianze sociali e offese alla dignità di persone e popoli: basta dare un occhio a quello che succede in Medio Oriente per rendersene conto. Se si fossero sanate quelle ingiustizie, il terrorismo non avrebbe reclutato più nessuno. Così il terrorismo irlandese. Dopodiché a Lillie occorre, certo, concedere una montagna di attenuanti per la sua sciagurata decisione di aderire al terrorismo irlandese e aver preferito questo rispetto all’amore per Dylan Dog. Ma le circostanze attenuanti non possono mai trasformare delle azioni cattive in azioni buone, né tantomeno giustificarle. Lillie è rimasta fino alla fine una terrorista, in netto contrasto con la fede che intendeva proclamare. Può una donna sedicente cattolica obbligare l’uomo che dice di amare a convertirsi? Può una donna ferire per sempre un uomo che dice di amare come ha fatto Lillie a Dylan Dog? E’ vero amore un rapporto che si basa sulla costrizione del partner e sul rifiuto ad accoglierlo così com’è? Al contrario dei critici, concordo con quanto detto all’inizio dal nostro recensore: questa storia non è il trionfo dell’amore, ma la sua sconfitta. E’, piuttosto, il trionfo dell’odio, della guerra e della morte. La prostrazione di Dylan Dog nelle ultime vignette ne è, credo, la più chiara dimostrazione. (P.S.: Lillie Connolly è anche il nome della moglie di James Connolly, protagonista proprio della rivolta irlandese del 1916. Il cognome di Lillie era Reynolds. Socialista come suo marito, il quale, però, era anche cattolico tanto che per sposarsi in Chiesa hanno ottenuto la dispensa, ha vissuto un’esperienza “rovesciata” rispetto alla protagonista del fumetto: soffrì nel vedere il marito rischiare la sua vita nel terrorismo politico tanto che più volte lo pregò, invano, di pensare all’amore della sua famiglia e di lasciar perdere il suo impegno ideologico, e vide, come Dylan Dog, finire il suo amore con l’arresto e la condanna a morte di James il quale, poche ore prima di morire, come ultimo desiderio chiese a Lillie di aderire alla fede cattolica, cosa che fece. Lillie, nata tra il 1867 e il 1868, morì il 22 gennaio 1938 avendo cresciuto i suoi figli alla fede cattolica; dopo la sua morte, le furono celebrati i funerali di Stato. Una vita intensa, bellissima. Chissà se Sclavi, anch’egli di sinistra, si è ispirato a questa donna “rovesciandone”, però, gli eventi?).

  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 2 หลายเดือนก่อน

    E' un albo che possiedo visto che ho seguito D. D. fino al numero 188. Poi mi sono stancato e l'ho lasciato perdere. Da anni non me la sento più di seguire prodotti seriali immersi in un loop senza fine. Un cordialissimo salute

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 หลายเดือนก่อน

      Ciao Remo, peccato che non hai continuato la tua passione su Dylan Dog. Grazie per il tuo commento.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

    Le parole pronunciate alla fine del video sono per me perfette,ed esprimono in modo centratissimo la chiave di tutto l’episodio,che è poi la stessa di quello precedente (video “Zagor Gambit 1”): la presenza determinante di Zagor. Così come nel loro primo incontro (cfr. il mio commento a quel video), Zagor offre una volta di più un esempio di come rapportarsi e prendersi cura di una persona, di come questa non debba essere mai giudicata né etichettata: il giudizio si deve limitare a ciò che fa, mai a ciò che è. Anche qui, per Zagor l’intenzione è più importante dell’azione oggettiva messa in atto. Una premessa che non è chiara per i protagonisti che ruotano attorno a lui. Non è chiara per Gambit, nonostante ne avesse già fatto esperienza al suo primo incontro con Zagor. Gambit esprime un giudizio sulla persona,e lo sbaglia in pieno per due volte: la prima quando,piangendo sulla tomba del marito, mostra di non conoscerlo; la seconda,alla fine, quando, in preda all’angoscia, si addolora nell’apprendere di aver sposato un criminale. Ma è Zagor che,appunto, le offre la giusta direzione: gli uomini possono sbagliare e cambiare. Per questo non bisogna giudicare né etichettare una persona, non foss’altro perché non possiamo mai sapere con certezza cosa c’è al fondo delle sue intenzioni e della sua coscienza. Centrale, per me, è, in proposito, il dialogo fra Zagor e Raven alle pagine 40-41 (minuto 11:08 del video). Raven cerca di giustificare il modo disumano col quale amministra la giustizia: la donna incarna perfettamente l’ideologia del relativismo morale secondo la quale non esiste una verità assoluta fra bene e male; ciò che è bene e ciò che è male è, appunto, relativo, e può cambiare anche radicalmente a seconda dei contesti e delle persone che si hanno davanti, comportandosi di conseguenza. Zagor si scaglia apertamente contro questa concezione morale: il dialogo che instaura con Raven, in questo senso, è estremamente duro. Per lui la verità assoluta su ciò che è bene e ciò che è male esiste, e si basa sull’intangibilità della dignità umana. E’ splendido lo sguardo carico di odio di Zagor che il disegnatore Massimo Pesce ci restituisce nella vignetta di pagina 41. Una vignetta che è un capolavoro di comunicazione, e penso vada interpretata bene: lo sguardo carico di odio di Zagor, infatti, è come se fosse rivolto al “vuoto”; è rappresentato frontalmente, quindi non è evidenziato un particolare orientamento, né verso Raven, ma neanche verso il lettore. Eppure, Pesce ha voluto rappresentare la sua espressione di odio davanti al lettore come a invitarlo a comprendere il suo punto di vista e a condividerlo. E qual è il suo punto di vista? L’odio per questa concezione relativistica della morale. Anche noi siamo invitati con lui a odiarla, e a seguirlo nell’unica, vera concezione di ciò che è bene e ciò che è male (“Io non uccido se posso evitarlo!”). Il suo giudizio, quindi, non è sulla persona: il suo dialogo con Raven, come ho scritto, è durissimo, ma non una parola di disprezzo o di insulto è da lui espressa nei confronti di Raven; nessun giudizio negativo è espresso sulla sua persona, ma solo sulle sue azioni, tanto che il suo rapporto con Raven è privo di pregiudizi per tutto l’episodio (e forse Raven ne rimane toccata). In questi giorni, abbiamo sentito di un giovane che ha voluto uccidere una donna per puro divertimento; una ragazza che ha ucciso i suoi due figli appena nati per poi nasconderli sotto terra; un giovane che ha massacrato i suoi genitori; un figlio che ha strangolato sua madre malata di Alzheimer perché non la sopportava più. Chi può giudicare queste persone? Chi può capire ciò che avevano nella loro coscienza? Zagor, con quel suo sguardo carico di odio, ci ammonirebbe a esprimere un giudizio severissimo, certo, sulle loro azioni (e sulla concezione relativistica che caratterizza la mentalità dominante, con gli esiti nefasti che poi vediamo). Ma ci ammonirebbe al tempo stesso a non giudicare queste persone: cosa avverrà di loro dopo quello che hanno fatto? Quale ricordo rimarrà degli atti che hanno commesso? Zagor si preoccuperebbe di questo, come ha fatto in questo racconto e nel primo incontro con Gambit, e si accosterebbe a queste persone per offrire loro la giusta direzione, appunto, per cambiare vita. Perché tutti possono cambiarla, e nessuno perde la sua dignità qualunque cosa faccia.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 2 หลายเดือนก่อน

      Interessante il tuo commento Andrea,, sembra che il personaggio di Gambit ispiri tematiche interessanti!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 2 หลายเดือนก่อน

      @@ceraunavoltailclassico1180 Certo. Ma direi anche il personaggio di Raven. A meno che non lo abbiano già fatto, sarebbe interessante indagare maggiormente su una protagonista che, per me, in questa storia, non solo ha, come ho scritto, un ruolo centrale, ma lascia aperti diversi punti interrogativi. Chi è realmente questa donna? Cosa pensa veramente? Qual è il suo passato? Perché agisce in un certo modo? E' realmente toccata oppure no dal duro, ma rispettoso discorso di Zagor? E se si, in che misura? Penso ci sia materiale anche per più di una singola storia.

  • @erikaandreoli676
    @erikaandreoli676 3 หลายเดือนก่อน

    Ottima spiegazione! Questo volume mi è piaciuto tanto per la storia raccontata non banale. Grazie mille della spiegazione chiara!

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 3 หลายเดือนก่อน

    Buonasera grazie mille per questo nuovo video

  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 3 หลายเดือนก่อน

    Possiedo l'opera omnia di Carl Barks. È lui il papà dei paperi. Scrooge Mc Duck é una sua creatura così come l'universo che gli ruota intorno. Nessun autore Disney ha eguagliato la creatività di uno dei più grandi narratori del '900. Un cordialissimo saluto

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 3 หลายเดือนก่อน

      Ciao Remo, grazie per il tuo commento! Concordo con te sugli autori Disney.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

    Decisamente superlativi i disegni di Giolitti. Per la sceneggiatura,però, la mia personalissima opinione è che sia tutt’altro che interessante. Forse è anche peggio di quelle dei “centenari” di Tex: almeno questi erano di 114 pagine,e andavano via “veloci”. Questa mi pare tirata all’inverosimile per quanto riguarda la prima parte dell’albo: non si capisce,in particolare, il senso dell’applicazione del “metodo Tex Willer” per estorcere le confessioni a Gormann e Chavez quando costoro,di fatto, non fanno altro che informare Tex di ciò che già sa. A meno di considerarlo un espediente,appunto, per allungare il brodo (per me, comunque, eccessivo… forse si poteva inventare di meglio) e dare un tono di maggiore comicità e di cameratismo fra i pards per divertire i lettori, caratteristica,peraltro, del Tex di Nizzi ormai subentrante a quello di Gianluigi Bonelli (di lì a due anni il passaggio di consegne sulla serie mensile). Ma alcune volte Nizzi esagera, come, per me, in questa circostanza (Tex non è mica Trinità o Lucky Luke!). La seconda parte è la meno peggio, ma poco credibile sia per l’idea del travestimento per entrare in paese inosservati in diligenza (tentativo, peraltro, miseramente fallito, e il Tex che “sbaglia” è un’altra caratteristica dell’evoluzione “nizziana” del personaggio, ma anche qui, per me, esagerando), sia per il finale con quel pugno di imbarazzanti e improbabili abitanti del paese caratterizzati davvero all’inverosimile (e con battute atroci messe in bocca anche ai pards). Molto interessanti, invece, i disegni di Giolitti, le cui caratteristiche insuperabili sono state ben evidenziate nel video. Inviterei, però, a chi vuole apprezzarlo meglio ad acquistare questa storia, come le altre quattro sulla serie mensile (la prima e l’ultima incompiute), nel formato in bianco e nero. Il realismo e l’umanità di Giolitti sono resi in modo ancora più magistrale nell’abilissimo gioco che fa del bianco e nero, sia nelle sfumature e negli incavi, sia nei contrasti. Da questo punto di vista, per me, non ha avuto eguali tra i disegnatori di Tex. Peccato che ci ha lavorato poco, anche se il suo allievo ed erede Giovanni Ticci non è stato davvero da meno. Come si vede, un giudizio, il mio, spaccato in due: 10 ai disegni, 4 alla sceneggiatura. Ma i “Texoni” hanno avuto quella caratteristica che non mi ha mai “preso” veramente: quella, non senza rischi, della sperimentazione, sia a livello di sceneggiatura, sia, ma forse anche di più, a livello di disegnatori, molti dei quali, poi, superata al vaglio del pubblico questa “prova”, sono stati reclutati nella serie mensile.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 3 หลายเดือนก่อน

      Ciao Andrea complimenti per il tuo commento. Solo un particolare: non ti sembra di essere stato troppo severo con il maestro Nizzi? Ti ricordo che siamo nel 1989. Essendo un episodio ambientato nella city a questo punto cosa pensi del film "Un Dollaro d'Onore"? Nel mondo Tex i Texoni sono i più venduti.... Ciao e grazie!

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

      @@ceraunavoltailclassico1180 Ma ci mancherebbe! Nizzi non è un maestro. E' un grandissimo maestro! Proprio per questa sua eccezionalità sono stato, lo so, molto severo nel mio voto. Fosse stato un mediocre, gli avrei dato le "circostanze attenuanti" e un voto migliore! Come, però, ho scritto nel mio commento, preciso (eventualmente per tranquillizzarlo) che la mia è un'opinione personalissima, benché, credo, sufficientemente argomentata, anche riguardo a una certa mia "allergia" ai "Texoni" per il rischio insito nelle sperimentazioni. Dopodiché, io sono il primo a sostenere che un personaggio deve anche evolversi, ma con gradualità. In questo numero, si è andati, come ho scritto, troppo oltre. E, comunque, questo è il mio parere personale su questo "Texone", non certo sull'intera produzione che, ne sono sicuro, offre anch'essa racconti di alta qualità. Che i "Texoni" siano più venduti della serie mensile non può che farmi piacere per il mondo Tex e la Bonelli; forse beneficiano, in parte, di ciò a cui sono "allergico": la sperimentazione. Il "Texone" non è certo il Tex "classico", pur con le sue necessarie e opportune evoluzioni, proposto nella serie mensile. Aggiungo solo che i "Texoni" sono maggiormente sponsorizzati per le "guest stars" di disegnatori di altissimo livello (vedi Giolitti, al quale ho dato 10): in questo sono opere d'arte, e perfino questo, per me, è un'opera d'arte (ma non nella sceneggiatura). Il fatto, infine, che sia ambientato nella City non è il motivo del mio voto basso. Il paragone con "Un dollaro d'onore" non vedo in che termini possa essere proponibile: due opere, due storie, due (ebbene si, mi spiace) sceneggiature completamente diverse. Ma se proprio devo dirne una, beh, la profondità di ogni personaggio del film non ha riscontri in questa storia: qui, anzi, profondità psicologica dei personaggi praticamente non ce n'è. E' una lettura tutto sommato facile, divertente, molto disimpegnata. Niente di più. Che sia anche questo il motivo per cui ha venduto molto? Il fatto, cioè, che non faccia pensare, riflettere, meditare? Una sceneggiatura impegnativa non necessariamente non deve anche essere comica.... Alla prossima. Per parte mia, sono pronto al massacro dei lettori (magari contribuisco a incrementare il numero dei commenti... Mi immolo volentieri per la buona causa!).

    • @thomasste
      @thomasste 3 หลายเดือนก่อน

      Signor Gianelli io non concordo con lei per il voto che ha dato allo sceneggiatore. Lo trovo un insulto alla sceneggiatura. Ho letto che secondo lei è un grande maestro e penso che lei debba essere misericordioso e pietoso nei confronti del signor Mizzi. Video molto bello a me è piaciuto non conoscevo la storia, disegni stupendi quindi concordo con lei in questo.

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

      @@thomasste Mi spiace, ma proprio per il grande rispetto che ho di Nizzi, del quale ho decantato i meriti, so di poter dire liberamente la mia opinione, anche se severa. Temo che lei confonda l'essere misericordioso e pietoso con l'ipocrisia: essere misericordioso e pietoso significa non aver paura di dire la verità, anche se cruda, riconoscendo al tempo stesso i meriti della persona a cui ci si riferisce. In ogni caso, ribadisco che quanto ho scritto è la mia opinione personale, non la verità assoluta. Io l'ho anche motivata. Mi piacerebbe sapere in base a quali motivazioni lei, invece, ritiene buona questa sceneggiatura. Il confronto fra opinioni diverse mi entusiasma sempre tantissimo.

  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 3 หลายเดือนก่อน

    Possiedo l'originale del '73 "Il mio amico Guitar Jim" di ben 130 pagine e ti posso garantire che i colori di quell'albo non sono affatto similari - in termini qualitativi - con quelli che mostri nel cronologico a colori di Repubblica. Un carissimo saluto

  • @renatodragonero6975
    @renatodragonero6975 3 หลายเดือนก่อน

    Ciao, appena iscritto, appassionato di Dragonero sin dal numero uno folgorato nei primi 10 numeri

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 3 หลายเดือนก่อน

      Ciao Renato grazie per la tua iscrizione. Dragonero è una testata originale e pone molti spunti e sguardi sul mondo.

  • @marcocarosi7736
    @marcocarosi7736 3 หลายเดือนก่อน

    La morte di Jenny e' stata una idiozia.

  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 3 หลายเดือนก่อน

    Ottimo formato. Un po' meno i colori. Di Zakimort possiedo qualche volumetto dei primi anni 70. PS. Finalmente qualcuno che correttamente afferma che Diabolik fu creato dalla sola Angela Giussani. Complimenti Un caro saluto.

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180 3 หลายเดือนก่อน

      Ciao grazie a te Remo per il tuo commento. Zakimort testata particolare ed interessante!

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

    Però è davvero un peccato non aver dedicato un approfondimento all’intera saga.Non è necessario mostrare sempre tutto pagina per pagina; è possibile anche offrire singoli episodi o frasi. Diventa anche un modo per rendere più invitante il “piatto” che si presenta. Io sono,infatti, convinto che questa saga prometta molto,ma non posso dare un giudizio su una storia “incompiuta”. Per il resto,mi ritrovo perfettamente in tutto quanto è stato opportunamente sottolineato: le analogie con Tolkien,la percezione di avere un destino alla quale si è chiamati (cosa, oggi, per nulla scontata, specie per i giovani, ai quali Dragonero credo sia principalmente rivolto). Di mio,aggiungo solo la memoria dei morti che viene sottolineata nel dialogo al cimitero degli elfi, una memoria che nemmeno noi dovremmo mai perdere perché, come viene sottolineato nel fumetto, i nostri morti sono più vivi e più vicini di quanto non si creda, anche se spesso ce ne dimentichiamo. E poi, il cambiamento del nome del protagonista a sottolinearne il cambiamento di vita. Temi messi sul “piatto” che richiamano molto la religione e la cultura ebraica (la memoria dei morti, l’importanza del nome), ma anche quella cristiana. Forse ciò è dovuto al fatto che Enoch è ebreo. L’unica cosa che, secondo me, “stona” nella sceneggiatura (ma anche questo è stato sottolineato nel video) è l’intreccio a volte un po’ caotico di una pluralità di eventi, flash back e personaggi. Onestamente, questo è il peggior numero uno fra i fumetti che ho mai sentito raccontare in vita mia. Ma anche qui, probabilmente, c’è una spiegazione: in realtà questo numero uno non è… un numero uno. Penso, pertanto, che chi vuole accostarsi decisamente a Dragonero non debba partire da questo numero uno, ma dai romanzi che lo precedono.

  • @rosariom.5368
    @rosariom.5368 3 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno a lei Frank grazie per questo video ci sono all’interno disegni molto belli

  • @mattyTP
    @mattyTP 3 หลายเดือนก่อน

    Avrà mai un grande valore il numero 1?

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

      Di questo albo temo di no, perchè non è propriamente un numero uno, essendo stato preceduto dal romanzo a fumetti. Inoltre, la storia finisce al numero 4.

    • @mattyTP
      @mattyTP 3 หลายเดือนก่อน

      @@andreagianelli5273 Si lo sapevo... peccato lo stesso

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 3 หลายเดือนก่อน

      @@mattyTP Condivido in pieno.

  • @stefanochierici923
    @stefanochierici923 3 หลายเดือนก่อน

    Grande Frank!