Dylan Dog n 121

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  • เผยแพร่เมื่อ 21 ต.ค. 2024
  • Decimo Compleanno Dylan Dog: n 121 “Finchè Morte non vi Separi”
    Bonelli 1996
    Sclavi - Marcheselli - Brindisi
    Dylan Dog e Lillie Conolly: La loro storia d’amore
    PlayList: Fumetto Dylan Dog

ความคิดเห็น • 7

  • @remotripodo5238
    @remotripodo5238 11 วันที่ผ่านมา +3

    E' un albo che possiedo visto che ho seguito D. D. fino al numero 188. Poi mi sono stancato e l'ho lasciato perdere.
    Da anni non me la sento più di seguire prodotti seriali immersi in un loop senza fine.
    Un cordialissimo salute

    • @ceraunavoltailclassico1180
      @ceraunavoltailclassico1180  7 วันที่ผ่านมา

      Ciao Remo, peccato che non hai continuato la tua passione su Dylan Dog. Grazie per il tuo commento.

  • @MargheCalde
    @MargheCalde 6 วันที่ผ่านมา +2

    Buongiorno, video troppo interessante soprattutto per l’evento storico che io non conoscevo L’IRA mi dispiace per la storia sentimentale per dylan dog. Un mio pensiero se intendo amici che leggono dylan dog sembra che l’autore, Sclavi parlando di dylan parla di se. Storia troppo bella aspetto con ansia il n.200. ❤

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 5 วันที่ผ่านมา +1

      E' ancora più interessante, credo, la storia di Lillie Connolly, moglie di James Connolly protagonista della Pasqua di sangue del 1916. Meriterebbe un approfondimento a parte oltre le poche righe che le ho dedicato alla fine del mio commento. Resto convinto che Sclavi si sia ispirato a lei, pur capovolgendone le vicende nel fumetto. Storia davvero interessante con una pluralità di temi da sviscerare: la solitudine di Dylan Dog, il valore della vita, la presenza, pur accennata, al demoniaco e al suo ruolo nella Chiesa cattolica (il falso prete è identificato col codice 666, che nell'Apocalisse è simbolo del demonio), la nave che unisce i vari livelli del racconto. Spero che qualcuno si cimenti così da potermi confrontare: mi è spiaciuto non toccarli tutti, ma davvero avrei dovuto scrivere un'enciclopedia, più che un commento.

  • @thomasste
    @thomasste 6 วันที่ผ่านมา +2

    Buongiorno, storia complicata con qualche contraddizione la ragazza si professa cattolica ma compie azioni violente però lotta per il suo paese. Disegni stupendi, all’inizio ho fatto fatica ma dopo varie visioni del video ho capito il contrasto tra realtà e sogno messo in campo dall’autore. Grazie per il video e a presto.

    • @andreagianelli5273
      @andreagianelli5273 5 วันที่ผ่านมา +1

      Sclavi è davvero abilissimo a tenere più registri paralleli senza mai perdersi nella sceneggiatura: la nave in costruzione è una fantastica modalità di tenere uniti i vari livelli realtà/sogno. Probabilmente fa proprio parte della sua evoluzione (e dell'evoluzione di Dylan Dog) quella di passare dall'horror al sogno. Molti, credo, non l'hanno apprezzato e hanno smesso di leggere il fumetto, vedendoci un tradimento del personaggio. Penso, invece, che si possa leggere anche un'evoluzione nel segno della continuità: Dylan Dog, se è indagatore dell'incubo, lo è anche del sogno. Il sogno, del resto, è un incubo. Ma i gusti sono gusti. Quanto a Lillie, Dylan Dog avrebbe potuto tranquillamente dirle che non è cattolica (ma forse è chiedere troppo a Sclavi, che non è certo simpatizzante della fede cattolica né di altre religioni). Chi uccide è fuori dalla Chiesa. E il fatto che Lillie lotta per il suo Paese, ovviamente, non la giustifica, come non giustifica Hamas quando dice di lottare per i diritti (sacrosanti, ci mancherebbe!) del popolo palestinese: c'è modo e modo di lottare.

  • @andreagianelli5273
    @andreagianelli5273 7 วันที่ผ่านมา +2

    Concordo su tutto,anche sulla presa di distanza rispetto a quanto sostenuto dai critici citati alla fine del video: con quali argomenti è possibile sostenere che l’amore fra Dylan Dog e Lillie Connolly sia stato più forte dell’odio, della guerra e della morte dal momento che la storia finisce proprio col trionfo dell’odio,della guerra e della morte? Ha pienamente ragione il nostro recensore: è impossibile sostenerlo proprio per colpa di Lillie (il cui nome, come spiego nel “nota bene” in fondo al mio commento, non pare scelto a caso da Tiziano Sclavi), che mette al primo posto l’ideologia all’uomo che ama! Spiace dirlo, ma Lillie dice di essere cattolica proprio come dice di esserlo un prete pedofilo: entrambi pregano,vanno a Messa, citano a memoria il catechismo (Lillie non accetta rapporti sessuali prematrimoniali),ma non si fanno scrupoli nell’ammazzare/distruggere in diversi modi le persone. Non vi è nulla di cattolico nell’essere dei terroristi: chi ammazza è, di fatto, scomunicato dalla Chiesa cattolica. Ricordiamo che l’unico caso nel quale la Chiesa “accetta” la morte per uccisione è quello della legittima difesa e senza l’intenzione di uccidere. Neanche sé stessi, con buona pace dello stesso Dylan Dog che cerca di difendere Lillie sostenendo che l’esplosivo contenuto nella sua borsa avrebbe ucciso solo lei. A pagina 12 c’è un travisamento iniziale su una frase mal citata e mal interpretata pronunciata da Gandhi,peraltro subito “riabilitato” nella pagina successiva: Bobby si chiede se vale la pena uccidere o,peggio ancora,morire per una causa (alludendo, chiaramente, che non lo è). Gandhi dice tutt’altro: se esiste una causa per la quale vale la pena morire, non esiste nessuna causa per la quale si deve uccidere. Ciò vale anche per la Chiesa: morire significa dare la vita per qualcosa in cui si crede; uccidere è ben altra cosa, e significa fare violenza ad altri e a sé stessi per imporre il proprio pensiero. Nello specifico, il suicidio è un autoassassinio, e quello che intende fare Lillie è molto simile al “martirio suicida” dei jihadisti. In proposito, c’è un altro travisamento: ridurre la guerra civile anglo-irlandese a una guerra di religione (questo lo dice Dylan Dog a pagina 13: sia pagina 12 che 13 sono mostrati al minuto 4:30 del video). Le religioni hanno la loro parte, ma sono la politica e le opposte ideologie nazionaliste che, al contrario, stanno alla base di quel conflitto (la rivolta di Pasqua del 1916 da parte del terrorismo nazionalista irlandese, citata nel fumetto, fu avversata dalla popolazione irlandese, questa sì veramente cattolica). Il terrorismo è politico, non religioso: la guerra civile nasce non perché gli inglesi non accettano il cattolicesimo degli irlandesi, ma perché rifiutano di concedere loro l’autonomia politica. Non sono le religioni a essere violente, ma l’ideologia politica che, di volta in volta, se ne serve per ragioni di propaganda. Il terrorismo jihadista si basa non sulla religione (islamica, in questo caso), che ne offre un “contorno” propagandistico, ma su rivendicazioni ideologiche di natura politica, a loro volta causate da gravi disuguaglianze sociali e offese alla dignità di persone e popoli: basta dare un occhio a quello che succede in Medio Oriente per rendersene conto. Se si fossero sanate quelle ingiustizie, il terrorismo non avrebbe reclutato più nessuno. Così il terrorismo irlandese. Dopodiché a Lillie occorre, certo, concedere una montagna di attenuanti per la sua sciagurata decisione di aderire al terrorismo irlandese e aver preferito questo rispetto all’amore per Dylan Dog. Ma le circostanze attenuanti non possono mai trasformare delle azioni cattive in azioni buone, né tantomeno giustificarle. Lillie è rimasta fino alla fine una terrorista, in netto contrasto con la fede che intendeva proclamare. Può una donna sedicente cattolica obbligare l’uomo che dice di amare a convertirsi? Può una donna ferire per sempre un uomo che dice di amare come ha fatto Lillie a Dylan Dog? E’ vero amore un rapporto che si basa sulla costrizione del partner e sul rifiuto ad accoglierlo così com’è? Al contrario dei critici, concordo con quanto detto all’inizio dal nostro recensore: questa storia non è il trionfo dell’amore, ma la sua sconfitta. E’, piuttosto, il trionfo dell’odio, della guerra e della morte. La prostrazione di Dylan Dog nelle ultime vignette ne è, credo, la più chiara dimostrazione. (P.S.: Lillie Connolly è anche il nome della moglie di James Connolly, protagonista proprio della rivolta irlandese del 1916. Il cognome di Lillie era Reynolds. Socialista come suo marito, il quale, però, era anche cattolico tanto che per sposarsi in Chiesa hanno ottenuto la dispensa, ha vissuto un’esperienza “rovesciata” rispetto alla protagonista del fumetto: soffrì nel vedere il marito rischiare la sua vita nel terrorismo politico tanto che più volte lo pregò, invano, di pensare all’amore della sua famiglia e di lasciar perdere il suo impegno ideologico, e vide, come Dylan Dog, finire il suo amore con l’arresto e la condanna a morte di James il quale, poche ore prima di morire, come ultimo desiderio chiese a Lillie di aderire alla fede cattolica, cosa che fece. Lillie, nata tra il 1867 e il 1868, morì il 22 gennaio 1938 avendo cresciuto i suoi figli alla fede cattolica; dopo la sua morte, le furono celebrati i funerali di Stato. Una vita intensa, bellissima. Chissà se Sclavi, anch’egli di sinistra, si è ispirato a questa donna “rovesciandone”, però, gli eventi?).