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I libri di Maria Soresina
เข้าร่วมเมื่อ 21 พ.ค. 2019
150 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXIII, 76-145
Paradiso XXXIII, 76-145
“La forma universal”.
“Un punto solo m'è maggior letargo”.
“in me guardando”.
“tre giri / di tre colori e d'una contenenza”.
“ami e arridi”.
“per che 'l mio viso in lei tutto era messo”.
“il mio disio e 'l velle”.
“La forma universal”.
“Un punto solo m'è maggior letargo”.
“in me guardando”.
“tre giri / di tre colori e d'una contenenza”.
“ami e arridi”.
“per che 'l mio viso in lei tutto era messo”.
“il mio disio e 'l velle”.
มุมมอง: 2 020
วีดีโอ
149 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXIII, 1-75
มุมมอง 1K7 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXXIII, 1-75 “Vergine Madre”. “Nel ventre tuo si raccese l'amore”. “le vite spiritali ad una ad una”. “regina, che puoi / ciò che tu vuoli”. “più si conceperà di tua vittoria”.
148 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXII, 76-151
มุมมอง 6797 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXXII, 76-151 Karma: la “etterna legge” di “causa” ed “effetto”. La “innocenza” dei bambini. Il “battesmo perfetto di Cristo”. “quando 'l Figliuol di Dio / carcar si volse de la nostra salma”. “Ma perché 'l tempo fugge che t'assonna”.
147 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXII, 1-75
มุมมอง 6727 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXXII, 1-75 “per nullo proprio merito si siede, / ma per l'altrui”. “volti” e “voci puerili”. “Or dubbi tu”. “giustamente / ci si risponde da l'anello al dito”. “di grazia dota / diversamente”. “secondo il color d'i capelli”.
146 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXI, 67-142
มุมมอง 5968 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXXI, 67-142 “Tu m'hai di servo tratto a libertate”. “la Veronica nostra”. “Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace”.
145 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXXI, 1-69
มุมมอง 6658 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXXI, 1-69 “In forma dunque di candida rosa”. “di tanta plenitudine volante”. “guarda qua giuso a la nostra procella!”. “io, che … / a l'etterno dal tempo era venuto”. “credea veder Beatrice e vidi un sene”: San Bernardo.
144 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXX, 88-148
มุมมอง 7588 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXX, 88-148 “di sua lunghezza divenuta tonda”. “quanto di noi là sù fatto ha ritorno”. “'l convento de le bianche stole!”. “Vedi nostra città quant'ella gira”. “che poca gente più ci si disira”. Il “gran seggio … de l'alto Arrigo”. “E fia prefetto nel foro divino / allora tal”.
143 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXX, 1-90
มุมมอง 6898 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXX, 1-90 “'l mezzo del cielo”. “dintorno al punto che mi vinse”. “Dal primo giorno ch'i' vidi il suo viso”. L’Empireo: “luce”, “amor”, “letizia”. “e vidi lume in forma di rivera”. Il “fantin” e il “fantolin”.
142 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIX, 124-145
มุมมอง 5909 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXIX, 124-145 “Di questo ingrassa il porco sant' Antonio”. Antonio Abate e Antonio da Padova. “La prima luce, che tutta la raia”. “uno manendo in sé come davanti”.
141 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIX, 58-123
มุมมอง 5899 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXIX, 58-123 “ricever la grazia è meritorio”. Gli angeli non hanno bisogno di ricordare. “Per apparer ciascun s'ingegna … e 'l Vangelio si tace”. “Un dice che la luna si ritorse … e mente”. “Andate, e predicate al mondo ciance”. “la perdonanza”, ovvero le indulgenze.
140 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIX, 1-57
มุมมอง 6609 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXIX, 1-57 Il “punto che 'l cenìt inlibra”. “in sua etternità di tempo fore”. “Forma e materia, congiunte e purette”. “Ieronimo vi scrisse lungo tratto / di secoli”. Gli angeli caduti.
139 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVIII, 88-139
มุมมอง 6669 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXVIII, 88-139 Dante come Einstein? Le gerarchie angeliche. “ne l'atto che vede, / non in quel ch'ama”. “mercede” e “buona voglia”.
138 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVIII, 1-87
มุมมอง 73510 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXVIII, 1-87 “un punto vidi”. “l'essemplo / e l'essemplare non vanno d'un modo”. “tu vederai mirabil consequenza”. “e come stella in cielo il ver si vide”.
137 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVII, 88-148
มุมมอง 58010 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXVII, 88-148 Salita al Primo Mobile. “e quel precinto / colui che 'l cinge solamente intende”. “Oh cupidigia che i mortali affonde”. “la bella figlia” del Sole. “sì che la classe correrà diretta”.
136 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVII, 1-87
มุมมอง 75810 หลายเดือนก่อน
Paradiso XXVII, 1-87 Il trascolorare: analogie con l’Opera al Rosso. “Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio”. “In vesta di pastor lupi rapaci”. “apri la bocca, / e non asconder quel ch'io non ascondo”.
135 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVI, 70-142
มุมมอง 76410 หลายเดือนก่อน
135 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXVI, 70-142
134 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXV, 97-139; XXVI, 1-69
มุมมอง 66110 หลายเดือนก่อน
134 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXV, 97-139; XXVI, 1-69
133 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXV, 28-96
มุมมอง 82111 หลายเดือนก่อน
133 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXV, 28-96
132 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIV, 115-154; XXV, 1-27
มุมมอง 971ปีที่แล้ว
132 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIV, 115-154; XXV, 1-27
131 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIV, 34-114
มุมมอง 779ปีที่แล้ว
131 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIV, 34-114
130 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIII, 70-139; XXIV, 1-33
มุมมอง 735ปีที่แล้ว
130 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXIII, 70-139; XXIV, 1-33
129 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXII, 100-154; XXIII, 1-69
มุมมอง 724ปีที่แล้ว
129 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXII, 100-154; XXIII, 1-69
128 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXI, 106-142; XXII, 1-99
มุมมอง 741ปีที่แล้ว
128 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXI, 106-142; XXII, 1-99
127 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXI, 1-105
มุมมอง 681ปีที่แล้ว
127 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XXI, 1-105
126 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XX, 67-148
มุมมอง 768ปีที่แล้ว
126 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XX, 67-148
125 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XIX, 100-148; XX, 1-66
มุมมอง 730ปีที่แล้ว
125 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XIX, 100-148; XX, 1-66
124 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XIX, 1-99
มุมมอง 890ปีที่แล้ว
124 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XIX, 1-99
123 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVIII, 52-136
มุมมอง 726ปีที่แล้ว
123 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVIII, 52-136
122 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVII, 70-142; XVIII, 1-51
มุมมอง 688ปีที่แล้ว
122 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVII, 70-142; XVIII, 1-51
121 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVI, 136-154; XVII, 1-69
มุมมอง 767ปีที่แล้ว
121 Maria Soresina legge la Divina Commedia Paradiso XVI, 136-154; XVII, 1-69
magnifica lezione, GRAZIE
Grazie Maria ❤
Le chiedo cortesemente di verificare se sia corretto utilizzare la dicitura "cattolici" e invece di "cristiani" al tempo dell'Alighieri
minuto 12,20 circa - Be', ma è ovvio che non abbia incontrato Marco Polo, nel 1300 era ancora vivo e vegeto...
E ieri vedevo questo video, pensavo tante cose, parlavo con lei in pensiero, pensando in invitarla a parlare con dei ragazzi. Sono 3 o 4 settimana che la penso sempre . Venerdì 13 è partita. Buon viaggio Maria. Sicuramente la tua figlia e tuo nipotino sentirà pazzescamente la tua mancanza. Farti sentire ❤
Non le dico niente Le dico solo che oggi mi ha emozionato. Grazie
🙏🌺
Per fede mi ti lego.....
😉
È stato dimostrato nel tardo 800 che il problema della quadratura del cerchio non ha soluzione. Ma la cosa che potrebbe interessarla è che come ciò è stato fatto: è stato dimostrato che il numero π non è costruibile con operazioni algebriche tra soli numeri razionali e radici di essi. Ciò è detto, e qui sta il bello, "dimostrazione di trascendenza": i numeri che non sono algebrici sono detti appunto trascendenti. Lei dice che ciò è una spia che il nucleo di questi problemi è spirituale: ha perfettamente ragione, e volevo che sapesse che è la matematica stessa a suggerirlo. A titolo di cronaca: è stato dimostrato tramite la teoria degli insiemi di Cantor, una formalizzazione matematica della teoria delle idee (meglio ancora, forme) do Platone, che i numeri trascendenti sono "infinitamente di più" di quelli algebrici, ossia che l'infinito dei trascendenti è più grande. Anche da questo si dovrebbe trarre qualche conclusione sulla nostra realtà...
Molto interessante anche se un po’ troppo difficile. Ho capito che ho capito, o meglio intuito, che si tratta di un ambito spirituale che non ha senso voler risolvere matematicamente. Bene. Ho cercato su internet cosa sono i numeri algebrici, ma ho subito rinunciato. Nonostante la mia ignoranza oso contestare: non vedo come si possa parlare di un infinito più grande… di che cosa? Di un altro infinito, se ho capito bene. A meno che i numeri algebrici non siano infiniti…
In effetti sono stato molto stringato. Provo a esprimermi un po' meglio. I numeri algebrici sono quelli che possono essere costruiti a partire dai razionali (i numeri che tutti conosciamo, più i loro negativi, più i loro rapporti, ossia le frazioni) attraverso le quattro operazioni, l'elevamento a potenza, e il suo inverso, l'estrazione di radice. Si dicono algebrici perché si possono appunto costruire con l'algebra. Forse sarebbe meglio dire "numeri costruibili", perché, appunto, quello sono. La radice quadrata di 2 è irrazionale, certo, ma fu scoperta tale proprio costruendola geometricamente: la diagonale di un quadrato di lato 1 è lunga proprio √2, e questo sconvolse i pitagorici, che presupponevano che tutto nell'universo fosse descrivibile mediante frazioni. Il punto è proprio che i numeri trascendenti non sono costruibili. Non si può partire da un numero "normale", aggiungergli o sottrargliene un altro, dividerlo o moltiplicarlo per un altro, elevarlo a un altro o estrarne la radice n-esima, e ottenere π. Definirlo trascendente vuol dire che non lo si può costruire a partire dagli altri numeri. C'è già, semplicemente. E dunque lei aveva perfettamente ragione: risolvere matematicamente la quadratura del cerchio non ha senso, perché è dimostrabilmente impossibile. Con i mezzi standard, s'intende: si dice "risoluzione per riga e compasso". Ma i mezzi non standard... beh, sul lavoro di David Hilbert, padre tra l'altro della geometria contemporanea, fu scritto: "Das ist keine Mathematik, sondern Theologie!". Quindi lei, appunto tramite la sua sensibilità riguardo alla natura di certe cose, aveva perfettamente intuito lo stato reale delle cose. Riguardo agli infiniti, sono stato un filo incauto a tirare in ballo Cantor così, dimenticando che il suo lavoro purtroppo non ha minimamente influenzato la concezione comune dell'infinito fuori dalla professione matematica, pur avendola rivoluzionata. Proverò a dare un assaggio. In pratica, Cantor si occupò di insiemi: per ogni predicato, ossia proprietà, postulò di poter parlare dell'insieme di tutti gli oggetti del discorso che la soddisfano come di un oggetto a se stante. Definì la proprietà che a ogni insieme associava la quantità dei suoi elementi come "cardinalità". Finché il numero è finito è tutto normale (anzi, usò questa definizione per definire "numero" e lo facciamo ancora oggi), ma se sono infiniti? Non si stupisca se ciò che sto per dire fa venire il mal di testa: Cantor finì in manicomio! Però è tutto vero. In sintesi: Cantor ebbe il colpo di genio di definire "equinumerosi" due insiemi per cui valesse la proprietà che per ogni elemento del primo, se ne può trovare esattamente uno dell'altro. Questa definizione regge anche tra insiemi infiniti, e riscoprì dunque un paradosso di Galileo: i numeri pari sono tanti quanto tutti i numeri naturali, perché c'è un primo numero pari (2, in corrispondenza con 0), un secondo (4, in corrispondenza con 1), e così via. Arrivò così a determinare che i numeri interi, cioè con anche i negativi, sono tanti quanto i naturali. Poi, con molta astuzia, dimostrò che anche includendo le frazioni la cosa non cambiava: una "lista" di tutte le frazioni in realtà si può fare. Ma quando arrivò ai numeri reali, quelli con anche √2 ma soprattutto con anche π, andò tutto in crisi. Riuscì a dimostrare che non poteva esserci nessuna simile corrispondenza. Erano più grandi. Due infiniti! Due infiniti diversi! Ancora oggi si fa fatica ad accettarlo, figuriamoci a metà XIX secolo! Associò a ciascuno un numero, detti "numeri cardinali transfiniti". Il più piccolo, quello dei numeri naturali, si indica con la lettera ebraica aleph e uno 0. E dimostrò poi che non ce ne sono solo due, ma... infiniti, "di un infinito così grande che non può essere un numero". Quello è detto infinito assoluto, e la teologia lo associa a Dio. E non si può inserire in nessuna teoria, o collassa, entra in contraddizione. Ma lei capirà che a Roma, quando Cantor (che era cattolico) mostrò terrorizzato i suoi risultati, non furono contenti: infiniti multipli sapevano di politeismo, e gli dissero di non chiamarli infiniti, ma transfiniti. Ancora oggi li chiamiamo così, mettendo la polvere sotto al tappeto. L'infinito dei numeri reali è lo stesso dei punti in una retta: non se ne può fare una lista, è troppo grande. Ed è qui che volevo arrivare nel mio primo commento: se si considerano i numeri algebrici, ossia i reali costruibili da noi, quelli sono ancora aleph0, sono ancora "countable", in inglese. Invece, i trascendenti no. Sono troppi. Ecco dunque la scoperta che in inglese si direbbe "humbling": i trascendenti sono più degli algebrici, ossia, ciò che è costruibile da noi non è che è una parte minuscola di ciò che esiste. Di numeri trascendenti se ne conoscono pochissimi, eppure sappiamo che sono la maggior parte. La matematica è dunque (letteralmente) infinitamente più grande di noi. Una gran lezione, che farebbe bene a tutti conoscere. I misteri come la quadratura del cerchio, ha detto bene lei, significavano sempre altro, su un altro piano. E a indicarlo è oggi la matematica stessa: hanno a che fare con enti trascendenti, dunque "che ci sono già per natura" ma che vanno anche al di là di ogni nostra costruzione. La trascendenza matematica non si risolve: si contempla. Non c'è contraddizione tra il punto di vista spirituale e quello matematico: è la matematica stessa a suggerirlo, a chi tende l'orecchio e sta in ascolto. Concludo con un aneddoto: il primo intellettuale ad aver parlato di più di un solo tipo di infinito fu il povero Giordano Bruno. E come su altro, aveva perfettamente ragione. Oggi la versione moderna della teoria di Cantor è alla base del 99% (cifra non inventata) di tutti i lavori matematici. Ci sono modi di andare addirittura oltre, da più di mezzo secolo, ma sono pochi a metterli a frutto. È ciò di cui mi occupo io, quando ho tempo.
WOW! Che spiegazione! 🙏 Non si offenda ma… non mi stupisce che Cantor sia finito in manicomio 😉 L’ultimo paragrafo è fantastico! Giordano Bruno (grande!!!), il 99%! e lei che si occupa di queste cose… complimenti! E in bocca al lupo! Vorrei solo aggiungere - in qualche video l’ho detto - che il cammino indicato da Dante non è la quadratura del cerchio, ma la cerchiatura del quadrato. E di questa, chissà perché, nessuno parla.