Sapete cosa mi dispiace vedere "anche" in questo video? Gramellini all'inizio del video puntualizza che il suo voto in matematica e fisica era 3. Al termine gigioneggia facendo capire che lui i libri sulla matematica non riesce a leggerli. Insomma crea una gag sul fatto che lui "di matematica non capisce niente". E non è il solo. Se ci fate caso è una scenetta diffusissima, ogni volta che un matematico o fisico parla in TV c'è quasi sempre qualcuno (a volte il conduttore, a volte no) che cerca di strappare il sorrisino con questa cosa. Altrettanto spesso c'è chi si accoda annuendo come per dire "ah sì nemmeno io". Stessa cosa tra la "gente comune": quante volte sentiamo qualcuno dire una cosa del genere con divertimento, come se in fondo "massì, non ci capisco niente ma scherziamoci su, tanto che importanza ha la matematica?". Avete mai sentito qualcuno fare la stessa scenetta con l'italiano? "Ah io non so leggere! Ah io guarda di italiano avevo 4, scrivo come un contadino del 1910". Io mai. Perchè quando si parla di discipline letterarie o umanistiche si prova un certo senso di vergogna nell'ammettere ignoranza, mentre per le discipline scientifiche è quasi motivo di vanto, o perlomeno di umorismo? Questo fatto mi ha sempre dato molto, molto fastidio: rappresenta ottimamente tutto il pregiudizio e lo snobismo nei confronti delle discipline scientifiche in Italia.
Il significato di quelle battute è abbastanza diverso, secondo me. E' un modo invece per stemperare la tensione nei confronti di una disciplina che si vede ostile e quasi un modo per chiedere scusa per la propria scarsa capacità, peraltro mettendo le mani avanti rispetto a possibili figuracce che si potrebbero commettere quando se ne parla. Basti pensare che in genere nessuno si "vanta", per usare la sua espressione, in contesti estranei a discussioni sulla matematica. Per la mia esperienza, chi disprezza maggiormente la matematica non sono gli "umanisti", dato che sono pochi ormai quelli che ricalcano il modello anacronistico di Gentile o di Benedetto Croce, che vedevano le materie tecnico-scientifiche (nome non a caso obsoleto) come inferiori e ausiliari; i veri disprezzatori, specie nell'ambiente degenerato italiano degli ultimi tempi, sono coloro che basano la loro autostima su altro e magari disprezzano la cultura accademica in generale, compresa la matematica. Personalmente, non sono mai stato bravo in matematica, se non alle medie quando avevo 10, visto anche che al mio ex-liceo scientifico in Abruzzo ricevetti voti sempre molto bassi, riuscii solo a strappare un 8 al primo quadrimestre del quinto anno, forse spinto anche dal fascino per il concetto dei limiti. Non posso parlare con certezza per altri, però quando dico di non essere bravo in matematica applico lo stesso meccanismo di quando ammetto che con i miei 174 cm sono molto basso o che il mio aspetto fisico è scadente, ad esempio: è un modo per stemperare la tensione legata a un senso di inferiorità nei confronti di qualcosa.
Sono in totale accordo, anche a me dà sempre fastidio notare questa asimmetria di trattamento che, a mio avviso, è evidente. Mi viene spesso da fare un esperimento mentale, magari fallace, in cui comparo una domanda in campo umanistico ed una in campo scientifico, ad esempio "Chi era Dante?" e "Qual è la prima legge della dinamica?" provando ad immaginare la reazione delle persone ad un "Non lo so" dell'intervistato.
Ho sempre pensato la stessa cosa. Non do neanche la colpa a chi lo dice, spesso la matematica viene disprezzata perché quel poco che si studia alle scuole NON è, Matematica, che viene vista come un accozzaglia di esercizi meccanici, numeri dove ci si limita a fare le divisioni elo a farsi dare il giusto resto al supermercato.
A me sembra più il contrario. Verso le materie scientifiche c'è timore reverenziale, mentre le materie umanistiche sono prese come discipline dove un'opinione vale l'altra, quindi non c'è bisogno di temere di passare per ignoranti
Io vorrei capire perché chi ha fatto il classico debba vantarsi di essere stato una capra in matematica: lo fa qui Gramellini, e lo fanno anche altre persone che conosco.
È assolutamente vero che non è il matematico eccessivo che fa sostanzialmente il puro e noto, ma possiamo sicuramente constatare e modificare l'assoluta franchezza letteraria e quindi, Odifreddi come Severino sono brutalmente ambivalenti in esso
Sì, è un vezzo comune. Secondo me lo fanno perché l'ammissione vorrebbe in qualche modo implicare o suggerire di essere stati più bravi in altre materie, senza però esporsi a dire quali. In realtà se uno va a vedere li trova capre anche lì, a cominciare dal greco e dal latino.
@@fabiobelli2854, mentre in Europa si parlava di relatività e fisica quantistica, in Italia si riproponevano le fantasie Hegeliane vecchie di 100 anni... 😅
Bellissima la matematica, la capacità di astrazione e le scienze in generale. Si potrebbe arrivare a capire qualsiasi cosa. Osservate come continuiamo ad evolvere grazie alla conoscenza, credo sia la direzione in cui la vita ci vuole portare
Una domanda: PERCHÉ MOLTO SPESSO (v. Gramellini) LE PERSONE SI VANTANO DI NON CAPIRE NULLA O DI AVER AVUTO VOTI PESSIMI IN MATEMATICA?? Ne sembrano fiere. Non c'è proprio NULLA di cui vantarsi
Non capisco perché si vantano di avere freddo, caldo, fame, di aver bevuto o usato droga 50 volte Sabato scorso, di essere ammalati, di soffrire quando usavano la mascherina. Praticamente alcune persone si vantano di essere deboli. Mistero
Direi che si vede che gramellini aveva 3 in matematica e fisica. E comunque tutta questa gente che lo dice in scioltezza, come se non si parlasse di cultura. Vorrei proprio vedere se avesse detto che aveva 3 in italiano...
Seguite le discussioni nei commenti mi sono chiesta se avete notato quanta storia, quanta abilità comunicativa ecc sono state utilizzate per far comprendere l'importanza dello zero. L' importanza quindi della collaborazione fra le discipline e sulla capacità di veicolare i concetti sarebbe ben più utili delle contrapposizioni fra coloro che hanno una predisposizione più "logico matematica" e gli altri. Solo la collaborazione fra le varie discipline può favorire comprensione e progressi.
Lezioncina da seconda elementare, quando si introduce zero e notazione posizionarlo, i greci non avevano una notazione efficiente ma avevano scoperto molto di più di quanto lui dica: potenze, radici, irrazionali. Quindi a loro maggior merito, dovendo usare uno strumento primitivo.
Non ha detto che i greci e romani erano stupidi, lo fossero stati non avrebbero fatto quello che fanno fatto, ha detto soltanto che era più complicato il loro modo di calcolare etc etc...
Piccolissima precisazione: Gorgia non sosteneva, al minuto 6.20, che "il nulla non è" (sarebbe lo stesso enunciato di Parmenide), ma, al contrario, "l'essere non è", o meglio "niente è", sfida argomentativa ben più ardua... Comunque, sempre stima grandissima per il Prof. Odifreddi (è evidente che si tratta di una svista), che seguo da decenni
Mah..."capire" la filosofia è un parolone...Capire la matematica richiede un pò più di fatica...La Filosofia è interessante...Ma è molto più una masturbazione mentale...
tra l altro sono i parmenidei a credere nell'eternità dell'essere da Platone in poi , che era comunque greco la storia cambia ed entra in gioco il concetto di divenire ossia l'oscillazione delle cose tra essere e niente
So che non c'entra con l'oggetto della trasmissione ma ho trovato una dimostrazione breve, semplicissima ed elegante5 della ffamosa congrttura di Fermat. Vorrei pubblicarla ma non so come farlo. Sono un po' imbranato ed ho problemi di vista.
Davvero un peccato non abbiano accettato il titolo proposto dal Prof. Mi immagino la scena di uno che entra in libreria e chiede: "Avete supposte matematiche?" :D
Zero deve essere considerato solo come un numero neutrale. Se invece lo vogliamo legare al concetto filosofico di vuoto, beh si aprono altre questioni fino a quella dell'inflazione cosmica
“Zero” è neutrale rispetto all’addizione e la sottrazione nel senso che se lo sommi o lo sottrai ad un numero, il risultato non cambia. Lo stesso vale per “uno” rispetto alla moltiplicazione e la divisione.
Piccolo refuso: Odifreddi al minuto 3:33 dice "qual è la diciannovesima lettera dell'alfabeto greco? La Tau". Probabilmente intendeva dire la ventunesima, infatti 9+9+3= 21
La tau è effettivamente la diciannovesima lettera dell'alfabeto greco, ma nel rappresentare i numeri i Greci hanno utilizzato anche tre lettere arcaiche, il digamma per il 6, il koppa per il 90 e il sampi per il 900. Con digamma e koppa la tau è finita dunque ventunesima.
1) le pause musicali hanno ciascuna un valore (di durata) sono un non suono ma non un nulla; 2) il vuoto, in fisica occupa un volume, quindi non è un nulla; 3) in matematica lo 0 a seconda della sua posizione dà un diverso valore alla cifra nella quale è contenuto. Sarò un ignorante e non mi azzardo a contraddire un luminare ma il discorso, forse troppo breve, non mi convince: se veramente lo zero fisse l'analogo del nulla, allora facevano bene i romani ed i greci a non considerarlo.
Il suo discorso invece non convince me. Quello che dice Odifreddi, sebbene in modo riduttivo e semplicistico, e ovviamente puramente orientativo, è molto sensato perché: 1) le pause musicali sono, appunto, un "non suono" e quindi uno zero, un nulla dal punto di vista della frequenza, o dell'altezza che dir si voglia, non da quello della durata. Hanno appunto zero emissione di suono, e la frequenza è nulla, è zero; 2) nel vuoto in fisica vi è assenza di massa. La massa di una qualunque porzione volumica di vuoto è sempre nulla, cioè zero. Il punto di vista in questo caso è la quantità di massa, non la quantità di volume; 3) questo è l'unico caso in cui effettivamente Odifreddi avrebbe dovuto disambiguare il significato a cui sta alludendo con il termine "zero". Lui si riferisce solo e unicamente allo zero assoluto, cioè lo zero da solo, senza nient'altro. Così il paragone funziona perfettamente e ha una sua logica. Diversamente, lo zero a cui si riferisce lei è lo zero posizionale, quello che si usa all'interno di un numero al posto di una delle cifre.
Mah non è che abbia detto molto sullo zero. Poi forse Parmenide e Gorgia non erano proprio così stupidi …. il concetto di vuoto in fisica moderna non è L equivalente dello zero in matematica o delle pause in musica. Solita grossolaneria ma certamente c è di molto peggio in tv e non solo li.
Comunque il nulla viene comunemente chiamato anche vuoto , in fisica lo zero è il nulla , non il vuoto che significa solo mancanza di materia. In tedesco lo zero si dice appunto " null " in inglese si dice " nought "
È francamente è sostanzialmente un discorso di cui non si può più eccedere, divulgare e constatare come Odifreddi e Severino dicono, più di quanto si possa pensare a una chiusura effervescente e nota
Perché sono partiti prima di noi con le civiltà organizzate, circa 10.000 anni fa. Credo che la prima lingua parlata e scritta fosse indiana, il sanscrito se non sbaglio, non ho verificato. Poi dall'India le civiltà si sono diffuse nel medio oriente, Grecia e poi Italia. Affascinante pensare che anche in altre parti del mondo altre civiltà non in contatto tra loro si affermavano più o meno nello stesso periodo, deve esserci stato qualche fenomeno ambientale che ha cambiato tutto, così almeno diceva Alberto Angela in una trasmissione
Questa tesi non mi convince del tutto. L'umanità è partita in Africa, allora perché gli africani non inventarono il sistema numerale ancora prima? Tamil è la lingua più antica tra quelle indiane, ma fuori dall'India ci sono parecchie altre lingue antiche come il cinese e la lingua sumera. E poi non è che in occidente fossero tutti degli idioti. I greci furono molto competenti in filosofia e i romani in letteratura e ingegneria, ma in matematica facevano pena. A nessuno venne in mente per diversi millenni che si poteva creare un sistema numerale migliore? Difficile dire perché, ma fatto sta che fino a cinquecento anni gli indiani dominavano il campo della matematica, astronomia e anche filosofia. E questa cosa si riflette anche oggi nel loro popolo. Secondo me, sono semplicemente partiti col piede giusto e da lì segue tutto. Non a caso, appena i numeri indiani furono introdotti in occidente, anche gli europei iniziarono a dominare il campo matematica e per circa due secoli scoprirono cose che gli indiani avevano già teorizzato e scritto. Per poi scoprirne tante altre mai svelate prima. @@antonm8860
@@blahblahblah5924 partiti prima come civiltà non come "esistenza" . Il progresso nasce da scambi e aggregazione tra persone, quindi una città, una lingua, ecc. Anche se nessuno può saperlo con certezza queste cose sono partite dall'Asia e poi si sono affermate anche in Europa. Avendo vissuto per più tempo in un contesto organizzato avranno avuto più opportunità per perfezionarsi perché le scoperte in genere nascono dall'esigenza di risolvere meglio un problema che si reitera. Poi l'essere umano è portato agli scambi quindi le idee viaggiano con essi. Oggi abbiamo internet che velocizza ancora di più lo scambio di idee e i risultati si vedono nel progresso esponenziale che apre scenari fantascientifici
Mi piace Gramellini e mi piace Odifreddi, mi piace lo zero quando è trattato per quello che è: forse la più incredibile scoperta del nostro modo di conoscere.
Direi che Odifreddi ha "canzonato" i filosofi greci ( non romani, come dice al min. 6.00: svista? ), quando di Parmenide, ad esempio, ancora si dibatte nella filosofia contemporanea. Basta ascoltare qualche dibattito anche su You Tube. Certo, Platone e Arisotele sono di altro livello, ma bisogna avere in ogni caso un po' di rispetto per le altre discipline, per quanto complesse esse siano. All'epoca ( liceo ) tutte le materie erano affascinanti, compresa la matematica e la fisica, indubbiamente complese se insegnate e studiate come si deve. Però, superati gli incubi delle interrogazioni e dei compiti in classe, ti rimangono dentro per tutta la vita. Poi ognuno approfondisce quello che più interessa. E' ovvio che si sapeva molto di più all'epoca degli studi che dopo quarant'anni, i neuroni fanno il loro corso.
il mio prof. di matematica è stato un grandissimo: il Dodero - Baroncini Corso di Trigonometria e poi Corso di Analisi. due libri fantastici! dopo aver divorato questi 2 Libri, ci si può iscrivere a qualunque facoltà. io l'abaco lo facevo con i bastoncini da spiedino e la pasta, i tubetti per la minestra.😅
Un mago in un teatrino di periferia: "Signore e signori, questa sera farò un numero mai provato prima. Mi farò dare una martellata in testa con una mazza di ben 5 Kg da uno spettatore senza che mi accada nulla". Gli spettatori sono un po' perplessi. Il mago invita sul palco uno spettatore molto robusto: "Venga! Prenda questo martello e mi colpisca in testa con tutta la forza che ha!". "Ma... veramente io... ho paura di farle del male". "Le ho già detto che lei non mi farà niente, si fidi, sono un mago". Lo spettatore afferra la mazza e assesta un violento colpo in mezzo alla fronte del mago che cade a terra in una pozza di sangue. Si chiamano i soccorsi e viene portato subito in ospedale nel reparto rianimazione. Il mago è in coma e il suo EEG è quasi piatto. Passano i mesi e il mago permane nel suo stato comatoso. Una mattina la donna delle pulizie nota un sussulto nell'EEG. Chiama subito i dottori che accorrono in massa: "Oh mio Dio, si sta risvegliando dal coma! Non ci speravamo più!". Il mago si alza di scatto a sedere sul letto e fa: "ET VOILÀ!".
E io che spreco fiato per chiedere ai miei studenti di non chiamare le I dei romani "sbarrette", ohi ohi...comuqnue il numero romano è sbagliato, prof Odifreddi! sarà per non complicare le cose ma CCCCCC è INGUARDABILE.
Da bambina ho visto una trasmissione in tv era sperimentale han preso una sfera divisa in due la hanno riempita di vuoto per riuscire ad aprirla la hanno dovuta agganciare a due trattori che la tiravano in direzioni opposte è stato impressionante e interessante.
Beh, la presentazione del tipo senza capelli aveva alimentato grandi aspettative. Ampiamente deluse. Ognuno fa quel che può. Grazie ugualmente per il tentativo.
Vecchioni contro odiffredi? No dai purtroppo la matematica arrivati a certi livelli diventa una roba per pochi purtroppo me compreso per questo è affascinante. Le lezioni di vecchioni sono delle curiosità che vanno bene ma....niente di speciale
@@Alessandromoicani Vecchioni è solo un pallone gonfiato che non sa niente .Il fascio è lei perché crede che i filosofi siano tutti uguali...Tutto quello che sa della logica è che è stata inventata da Aristotele.
Gramellini sembra quasi compiacersi dei suoi 3 in matematica e fisica. A me invece sembra un chiaro indicatore di pochissima intelligenza, e infatti si vede !
sarebbe stato cosi facile tacere. ma evidentemente loro si ritengono superiori con il loro eloquio e il loro scrivere sui giornali che accontenta perfettamente i loro editori.
E chissà che mi credevo…Ma che ha detto di tanto speciale Odifreddi? Chiunque esca da un liceo scientifico o classico è passato mille volte attraverso queste riflessioni
È solo una breve e semplice riflessione. Ti consiglio di ascoltarlo perché ha una cultura stratosferica e riesce a sostenere per ore e dal vivo conversazioni di altissimo livello
@@paoloschembri9389si si, di solito fa delle riflessioni molto acute e senza peli sulla lingua. Speravo solo di sentire qualcosa un po‘ più interessante. Forse mi sono espressa male, ero solo delusa
Min. 6:05 Classico esempio di bimbo dell' asilo (anche se pelati e barboni incolti PER FORTUNA ce ne sono pochi...) quando sente parlare (gli adulti) di filosofia e/o logica 😵 P.S. Se esistesse un vero "dio", imo, sarebbe molto simile al Professor Odifreddi!
Starei ore ad ascoltare Odifredi parlare di matematica. Ma capisco anche il peso per i poveri conduttori in tv che non riescono a fermarlo, una volta che parte non si riesce quasi a fermarlo😅 forse per fortuna 😊
Oddi, la fai un po' facile. Vuoto e nulla non sono la stessa cosa, inoltre dire che lo 0 è il corrispettivo del vuoto/nulla è perlomeno discutibile. Nel senso: è lo 0 una perfetta rappresentazione del vuoto o del nulla? Ni. La matematica è uno strumento utilissimo, ma si basa su enti che - forse - esistono solo nella mente umana. Non a caso, la matematica aiuta la fisica ma cade in paradossi quando si applica alla materia. I greci, che in questo video sembrano dei pirla, avevano capito quali problemi si innescano se si associa un principio infinito (il numero) a una porzione di materia, che dovrebbe essere finita. Due misure diverse, infatti, sono divisibili all'infinito sul piano numerico. Non a caso, un pirla di Democrito ha inventato l'atomo per evitare questa contraddizione. Abbiamo bisogno di postulare che la materia non sia divisibile all'infinito. Come certi concetti astratti, i numeri assolvono a una funzione pratica e spesso utilitaristica ma forse non sono il linguaggio dell'universo. Sono semmai il modo in cui noi essere umani comunichiamo con l'universo, nella ricezione e nella produzione di dati. Un abbraccio filosofico e viva lo 0, anche se non esiste!
Odifreddi dice quello che gli pare perché, molto presuntuosamente, pensa che tutti quelli che lo guardano,lo ascoltano e lo leggono non capiscono niente. Fortunatamente non è così. Ma lui non lo sa, o non lo immagina.
PROPORZIONI DIVINE Walter Lazzarin e la Luna (per fare un esempio) che mediamente dista da noi 384 mila (e 400) km, differenza (il 384) di quadrati esprimibile in tre modi diversi, "è solo nella mente umana", "non è il linguaggio dell'universo"?
@@Louis13XIII che lo 0 esista al di fuori della tua mente è impossibile da dimostrare, non a caso gli esseri umani per mooolto tempo hanno vissuto senza bisogno di creare il concetto di 0. Che è un concetto, appunto; è un ente logico che non ha un ente reale corrispondente. Tu puoi dire: "Prima sul tavolo c'erano 5 mele, adesso ce ne sono 0". Certo, ma di fatto lì sul tavolo non ci sono 0 mele. Perché allora dovresti dire che sul tavolo ci sono 0 elefanti e 0 aeroplani e così via all'infinito. Nella realtà fattuale, è insensato moltiplicare qualcosa per 0. Come puoi moltiplicare qualcosa di cui, in sostanza, non hai alcun elemento? Però è evidente che in termini logici e matematici lo 0 è non solo utile ma indispensabile. E la scienza si basa su questo: prende per vero ciò che è utile a spiegare qualcosa.
Da notare lo sguardo incantato dei commentatori politici, facendo una proporzione tra i 4 termini, si dimostra il bassissimo livello della politica italiana. Cvd
Se volete leggete i miei post al video Roberto Purrello prima lezione di chimica a Catania e vedrete perché consiglierei chimica o chimica industriale a Catania ah ah
l’invenzione dello 0, assieme al fuoco e alla ruota la più grande invenzione dell’uomo, a mio modesto parere, grazie agli indiani, e gli arabi confinanti, ne assimilarono immediatamente l’importanza, passando poi all’occidente (numeri arabi)
Indiani Abbandonarono la geometria algebrica Per stabilire : I numeri nel sistema decimale posizionale Le 5 regole fondamentali dell aritmetica/ algebra La trigonmetria moderna basata sulle semicorde Il concetto di derivata integrale Il calcolo differenziale Il calcolo della longitudine latitudine La trigonmetria sferica Il concetto fisico di velocità accelerazione Le tre leggi oggi conosciute come quelli di Keplero La legge gravitazionale senza la G Il concetto di permutazione combinazione Il concetto atomistico della materia Etc..
Ebbene no, ti sbagli, ha ragione il professore, i numeri che usiamo hanno origine indiana, furono introdotti in Arabia, dove ebbero grande successo grazie ai matematici arabi che all'epoca erano i più grandi. A causa di questo successo ancora oggi diciamo che si tratta di numeri arabi, ma la loro origine è effettivamente indiana. th-cam.com/video/_kfiBKFC8SE/w-d-xo.html
Sapevate che Odifreddi crede nel creazionismo, e nell'esistenza di un Dio, ovvero di un entità Divina (il Dio Razzo) che avrebbe creato ""ciò che è giusto o sbagliato"? e che quindi esisterebbero tali principi generati da questa divinità esisterebbero in natura, in quanto create proprio da questa Divinità. Per esempio Lui sostiene che secondo questa entità Divina che aleggerebbe in qualche parte dell'universo cosmico, gli esseri umani sarebbero suddividi in due specie distinte, cioé esisterebbero non una ma due specie di esseri umani, quelli di serie A e quelli di serie B, e che questa diversità generata da questo Dio Razzo divinamente sarebbe dimostrabile. Secondo questa legge divina, per esempio gli esseri umani già concepiti sarebbero inferiori, rispetto a chi per esempio è già stato partorito, in quanto il principio deriva dai comandamenti presenti nella tavola del Dio Razzo. Non Solo. Per Lui, e in forza del Dio "Razzo" (i cui seguaci si chiamerebbero con un nome che prende dal nome di questa divinità), si può evincere "quanto" gliene freghi per esempio se un bambino nato da due mesi in un campo di concentramento fosse stato ucciso dai nazisti. Un bambino nato da due giorni non ha potuto conoscere cosa significhi giocare con altri bambini, imparare a parlare e camminare, conoscere il mondo, viaggiare, diventare adulto, provare le cose belle e brutte che la vita gli avrebbe riservato, diventare un giorno indipendente, invecchiare. Se fosse ucciso due giorni prima di nascere e comunque prima di nascere: non ha potuto conoscere cosa significhi giocare con altri bambini, imparare a parlare e camminare, conoscere il mondo, viaggiare, diventare adulto, provare le cose belle e brutte che la vita gli avrebbe riservato, diventare un giorno indipendente, invecchiare. Ma per Lui il Dio Razzo fa la differenza. Esiste questa entità divina, capito il falso ateo? #stopembriofobia
si può avere avuto 3 in matematica al liceo e poi prendere un 24 di culo ( intelligenza ) all'università. la matematica del liceo non misura l'intelligenza ma solo l'impegno. si potrebbe dire che è intelligenza studiare ed avere vita facile nelle facoltà STEM invece che farsi le canne, ma si può anche dire che farsi le canne con un amico importante in futuro ti aprirà autostrade sociali che non immaginavi, che a posteriori è altrettanto intelligente. quello che è realmente importante è non rimanere nel mezzo, prendere 6 ed avere amici mediocri, dei paesani senza arte ne parte, non apre nessuna strada.
Signor odifreddi, credo lei sappia già che i romani potevano fare le somme e le moltiplicazioni, ma non avendo la calcolatrice usavano l'abaco che per quanto molto primitivo fu altrettanto utile. Con un po' d'immaginazione si arriva a capirlo, poiché la distinzione tra ordini di grandezza esisteva già come lei stesso ha spiegato (M, C, X, I). É importante per capire che è possibile. La somma resta comunque la regola che tutti le genti passate, presenti e future conobbero conoscono e conosceranno (si spera). Comunque argomento interessante lo 0. Forse i romani risolvendo una equazione che dà il risultato 0, scriverebbero "nullum". Di certo non comparrebbe nell'equazione. D'altronde lo 0 scompare molto spesso dalle equazioni. Buona giornata. P.S: ritengo possa essere la stessa cosa per gli ellenici, nonostante la probabile mancanza di fonti rinvenute o da me conosciute
Sì, i Romani per dire "zero" dicevano "nullum" o nihil. La parola zero poi, che è di importazione araba, si scrive uguale in quasi tutte le lingue europee. Tra le eccezioni c'è proprio il greco, che ha avuto ben pochi contatti col mondo arabo e quindi ancora oggi, per indicare lo zero si usa la parola "midèn" (μηδέν che nel greco antico si pronunciava medèn) che vuol dire proprio "nulla"
Ringrazio il Prof. Ovviamente!.. però NON dovrebbe andare oltre La matematica, visto e considerato che è un Matematico!.. parla troppo velocemente.. di fisica, filosofia, religione, teologia... Io mi darei UNA calmata! Perché è finita l'era dei tuttologi!.. sennò ESCE spesso dal campo Suo e non si capisce niente!.. Ad es. Si DICE.. nel Cinquecento e non nel 1500!.. perché sennò significa che Tu prendi in considerazione solo l'anno 1500!.. scusatemi.. però..
Piergiorgio, pur con tutta la tua bravura non penserai di poter dire impunemente che Parmenide fa giochetti con le parole e che non sa pensare il nulla... Lo zero non è l'analogo del nulla, e Parmenide non parla mai de "IL" nulla. Se avrò il piacere di discutere di nuovo con te ne riparliamo.
"Il nulla non esiste, se esistesse non potremmo conoscerlo, se lo conoscessimo non potremmo parlare... E quello era mettersi, diciamo così, il paraocchi..." -Sostituire "nulla" con "Dio". "...E invece gli indiani non si facevano tante storie naturalmente e..." -Sostituire "indiani" con "credenti".
@@giovet8441 Gli indiani hanno una prospettiva antropologica molto diversa dalla nostra, almeno apparentemente. Loro lo sanno benissimo che tutti gli dei che hanno sono solo la molteplice manifestazione di un unico Principio o Dio. Il corrispettivo nell'Islam, che è una riduzione, è il fatto che Allah pur essendo Uno ha 99 nomi, che ne descrivono determinati attributi. Ora immagina che invece di usare le lettere per indicare questi attributi usino delle forme e otterrai gli dei Indiani. Siamo noi a creare un false friend tra il nostro concetto di Dio e il loro di dei. Tra l'altro hanno anche due manifestazioni dello stesso principio primo: Il Brahma e l'Atman. Un pò come Il Padre e il Figlio. Il Brahma è la realtà divini inconoscibile se non per mezzo del Atman, che è il principio divino personificato o incarnato, nell'induismo solo in sé stesso, nel cristianesimo nella piena realtà umana. Gli dei del "pantheon" indiano risalgono tutti, assieme al resto della realtà, all'unico Atman, che solo in seguito si congiunge con il Brahma. Al riguardo nel cristianesimo si traduce: "In principio era il verbo, E il verbo era presso Dio, E il verbo era Dio. Tutto fu fatto per mezzo di Lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste... (fino a) ...Ora il verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi ne contemplammo la gloria, piena di grazia e verità." Prologo del vangelo di Giovanni. L'Atman non si era mai incarnato o rivelato in sé stesso, secondo la sua propria persona e identità diretta emanazione del Brahma ma sempre filtrato dalle esigenze degli uomini, ora come dio dei campi ora come dio della musica o della vendetta, ma mai come semplicemente sé stesso. Gesù Cristo in termini inter-religiosi è l'incarnazione diretta dell'Atman.
Il fascino delle lezioni di Odifreddi è direttamente proporzionale alle sue imprecisioni. Innanzitutto vorrei precisare che il vuoto e il nulla sono due concetti molto diversi, e qui mi sembra che il prof li sovrapponga. Lo zero è stato usato dagli indiani nella matematica, ma quasi certamente recuperarono questo concetto proprio dai tanto denigrati greci (il simbolo dello zero deriva dalla lettera omicron). Inoltre, per quanto riguarda la filosofia, riporto la frase di Protagora di Abdera: l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Si scorge in questo frammento, poi ripreso da Platone nel Teeteto, il fatto che i fosofi già avevano in mente il concetto di nulla. A mio avviso bisognerebbe essere più cauti nel dare sentenze e nell' esprimere giudizi per sommi capi. Ciò detto, lezione godibile a meno degli errori. Cordialità
Sapete cosa mi dispiace vedere "anche" in questo video?
Gramellini all'inizio del video puntualizza che il suo voto in matematica e fisica era 3.
Al termine gigioneggia facendo capire che lui i libri sulla matematica non riesce a leggerli.
Insomma crea una gag sul fatto che lui "di matematica non capisce niente". E non è il solo.
Se ci fate caso è una scenetta diffusissima, ogni volta che un matematico o fisico parla in TV c'è quasi sempre qualcuno (a volte il conduttore, a volte no) che cerca di strappare il sorrisino con questa cosa. Altrettanto spesso c'è chi si accoda annuendo come per dire "ah sì nemmeno io".
Stessa cosa tra la "gente comune": quante volte sentiamo qualcuno dire una cosa del genere con divertimento, come se in fondo "massì, non ci capisco niente ma scherziamoci su, tanto che importanza ha la matematica?".
Avete mai sentito qualcuno fare la stessa scenetta con l'italiano?
"Ah io non so leggere! Ah io guarda di italiano avevo 4, scrivo come un contadino del 1910".
Io mai.
Perchè quando si parla di discipline letterarie o umanistiche si prova un certo senso di vergogna nell'ammettere ignoranza, mentre per le discipline scientifiche è quasi motivo di vanto, o perlomeno di umorismo?
Questo fatto mi ha sempre dato molto, molto fastidio: rappresenta ottimamente tutto il pregiudizio e lo snobismo nei confronti delle discipline scientifiche in Italia.
Il significato di quelle battute è abbastanza diverso, secondo me. E' un modo invece per stemperare la tensione nei confronti di una disciplina che si vede ostile e quasi un modo per chiedere scusa per la propria scarsa capacità, peraltro mettendo le mani avanti rispetto a possibili figuracce che si potrebbero commettere quando se ne parla. Basti pensare che in genere nessuno si "vanta", per usare la sua espressione, in contesti estranei a discussioni sulla matematica. Per la mia esperienza, chi disprezza maggiormente la matematica non sono gli "umanisti", dato che sono pochi ormai quelli che ricalcano il modello anacronistico di Gentile o di Benedetto Croce, che vedevano le materie tecnico-scientifiche (nome non a caso obsoleto) come inferiori e ausiliari; i veri disprezzatori, specie nell'ambiente degenerato italiano degli ultimi tempi, sono coloro che basano la loro autostima su altro e magari disprezzano la cultura accademica in generale, compresa la matematica.
Personalmente, non sono mai stato bravo in matematica, se non alle medie quando avevo 10, visto anche che al mio ex-liceo scientifico in Abruzzo ricevetti voti sempre molto bassi, riuscii solo a strappare un 8 al primo quadrimestre del quinto anno, forse spinto anche dal fascino per il concetto dei limiti. Non posso parlare con certezza per altri, però quando dico di non essere bravo in matematica applico lo stesso meccanismo di quando ammetto che con i miei 174 cm sono molto basso o che il mio aspetto fisico è scadente, ad esempio: è un modo per stemperare la tensione legata a un senso di inferiorità nei confronti di qualcosa.
Sono in totale accordo, anche a me dà sempre fastidio notare questa asimmetria di trattamento che, a mio avviso, è evidente. Mi viene spesso da fare un esperimento mentale, magari fallace, in cui comparo una domanda in campo umanistico ed una in campo scientifico, ad esempio "Chi era Dante?" e "Qual è la prima legge della dinamica?" provando ad immaginare la reazione delle persone ad un "Non lo so" dell'intervistato.
Probabilmente non sei in Veneto, qui qualcuno si vanta anche di non sapere l'italiano, ma solo el dialèto 😅
Ho sempre pensato la stessa cosa. Non do neanche la colpa a chi lo dice, spesso la matematica viene disprezzata perché quel poco che si studia alle scuole NON è, Matematica, che viene vista come un accozzaglia di esercizi meccanici, numeri dove ci si limita a fare le divisioni elo a farsi dare il giusto resto al supermercato.
A me sembra più il contrario. Verso le materie scientifiche c'è timore reverenziale, mentre le materie umanistiche sono prese come discipline dove un'opinione vale l'altra, quindi non c'è bisogno di temere di passare per ignoranti
Io vorrei capire perché chi ha fatto il classico debba vantarsi di essere stato una capra in matematica: lo fa qui Gramellini, e lo fanno anche altre persone che conosco.
È assolutamente vero che non è il matematico eccessivo che fa sostanzialmente il puro e noto, ma possiamo sicuramente constatare e modificare l'assoluta franchezza letteraria e quindi, Odifreddi come Severino sono brutalmente ambivalenti in esso
Sì, è un vezzo comune. Secondo me lo fanno perché l'ammissione vorrebbe in qualche modo implicare o suggerire di essere stati più bravi in altre materie, senza però esporsi a dire quali. In realtà se uno va a vedere li trova capre anche lì, a cominciare dal greco e dal latino.
Lp😊
Semplicemente snobismo da 4 soldi.
Sotto sotto pensano che la matematica è una materia "inferiore" , retaggio dello scalcinato idealismo italiano.
@@fabiobelli2854, mentre in Europa si parlava di relatività e fisica quantistica, in Italia si riproponevano le fantasie Hegeliane vecchie di 100 anni... 😅
Bellissima la matematica, la capacità di astrazione e le scienze in generale. Si potrebbe arrivare a capire qualsiasi cosa. Osservate come continuiamo ad evolvere grazie alla conoscenza, credo sia la direzione in cui la vita ci vuole portare
Bello, grande prof. Odifreddi. Lezione interessante, ce ne vorrebbero di più !!!
Grande Prof! ❤
Una domanda: PERCHÉ MOLTO SPESSO (v. Gramellini) LE PERSONE SI VANTANO DI NON CAPIRE NULLA O DI AVER AVUTO VOTI PESSIMI IN MATEMATICA?? Ne sembrano fiere.
Non c'è proprio NULLA di cui vantarsi
Per lo stesso motivo per cui esiste gente che si vanta di essere laureata all'università della vita
perche' la matematica/logica non e' una disciplina che si presta molto a fare propaganda in tv
Non capisco perché si vantano di avere freddo, caldo, fame, di aver bevuto o usato droga 50 volte Sabato scorso, di essere ammalati, di soffrire quando usavano la mascherina. Praticamente alcune persone si vantano di essere deboli. Mistero
Direi che si vede che gramellini aveva 3 in matematica e fisica. E comunque tutta questa gente che lo dice in scioltezza, come se non si parlasse di cultura. Vorrei proprio vedere se avesse detto che aveva 3 in italiano...
Avercene di questi professori!!! Grande Odifreddi.
Seguite le discussioni nei commenti mi sono chiesta se avete notato quanta storia, quanta abilità comunicativa ecc sono state utilizzate per far comprendere l'importanza dello zero. L' importanza quindi della collaborazione fra le discipline e sulla capacità di veicolare i concetti sarebbe ben più utili delle contrapposizioni fra coloro che hanno una predisposizione più "logico matematica" e gli altri. Solo la collaborazione fra le varie discipline può favorire comprensione e progressi.
Ottimo commento 👏👏👏
Odifreddi riesce a rendere semplici cose difficili poi ha una grande capacità dialettica ed è pure simpatico
Che spettacolo ogni volta!
Lezioncina da seconda elementare, quando si introduce zero e notazione posizionarlo, i greci non avevano una notazione efficiente ma avevano scoperto molto di più di quanto lui dica: potenze, radici, irrazionali. Quindi a loro maggior merito, dovendo usare uno strumento primitivo.
Non ha detto che i greci e romani erano stupidi, lo fossero stati non avrebbero fatto quello che fanno fatto, ha detto soltanto che era più complicato il loro modo di calcolare etc etc...
Piccolissima precisazione: Gorgia non sosteneva, al minuto 6.20, che "il nulla non è" (sarebbe lo stesso enunciato di Parmenide), ma, al contrario, "l'essere non è", o meglio "niente è", sfida argomentativa ben più ardua... Comunque, sempre stima grandissima per il Prof. Odifreddi (è evidente che si tratta di una svista), che seguo da decenni
perfetto forse non ha capito la filosofia
Mah..."capire" la filosofia è un parolone...Capire la matematica richiede un pò più di fatica...La Filosofia è interessante...Ma è molto più una masturbazione mentale...
tra l altro sono i parmenidei a credere nell'eternità dell'essere da Platone in poi , che era comunque greco la storia cambia ed entra in gioco il concetto di divenire ossia l'oscillazione delle cose tra essere e niente
@@robertodelconte7253 vorrei farti presente che formulando questa riflessione sei già con tutti i piedi e le scarpe dentro la filosofia
@@francescomiglioranzi3598 più che altro ha citato, al min. 6.00 Gorgia e Parmenide ( filosofi greci ) mentre parlava dei Romani. Una svista.
So che non c'entra con l'oggetto della trasmissione ma ho trovato una dimostrazione breve, semplicissima ed elegante5 della ffamosa congrttura di Fermat. Vorrei pubblicarla ma non so come farlo. Sono un po' imbranato ed ho problemi di vista.
Archimede e Pitagora che numeri usavano?
Davvero un peccato non abbiano accettato il titolo proposto dal Prof. Mi immagino la scena di uno che entra in libreria e chiede: "Avete supposte matematiche?" :D
Zero deve essere considerato solo come un numero neutrale. Se invece lo vogliamo legare al concetto filosofico di vuoto, beh si aprono altre questioni fino a quella dell'inflazione cosmica
Cosa intendi per neutrale?
“Zero” è neutrale rispetto all’addizione e la sottrazione nel senso che se lo sommi o lo sottrai ad un numero, il risultato non cambia. Lo stesso vale per “uno” rispetto alla moltiplicazione e la divisione.
Gramellini aveva 3 in fisica e in matematica . Ecco perche' fa il giornalista! Non poteva fare altro .
Piccolo refuso: Odifreddi al minuto 3:33 dice "qual è la diciannovesima lettera dell'alfabeto greco? La Tau". Probabilmente intendeva dire la ventunesima, infatti 9+9+3= 21
La tau è effettivamente la diciannovesima lettera dell'alfabeto greco, ma nel rappresentare i numeri i Greci hanno utilizzato anche tre lettere arcaiche, il digamma per il 6, il koppa per il 90 e il sampi per il 900. Con digamma e koppa la tau è finita dunque ventunesima.
@@AlbertoCappi interessante, grazie mille per la risposta!
1) le pause musicali hanno ciascuna un valore (di durata) sono un non suono ma non un nulla;
2) il vuoto, in fisica occupa un volume, quindi non è un nulla;
3) in matematica lo 0 a seconda della sua posizione dà un diverso valore alla cifra nella quale è contenuto.
Sarò un ignorante e non mi azzardo a contraddire un luminare ma il discorso, forse troppo breve, non mi convince: se veramente lo zero fisse l'analogo del nulla, allora facevano bene i romani ed i greci a non considerarlo.
Il suo discorso invece non convince me.
Quello che dice Odifreddi, sebbene in modo riduttivo e semplicistico, e ovviamente puramente orientativo, è molto sensato perché:
1) le pause musicali sono, appunto, un "non suono" e quindi uno zero, un nulla dal punto di vista della frequenza, o dell'altezza che dir si voglia, non da quello della durata. Hanno appunto zero emissione di suono, e la frequenza è nulla, è zero;
2) nel vuoto in fisica vi è assenza di massa. La massa di una qualunque porzione volumica di vuoto è sempre nulla, cioè zero. Il punto di vista in questo caso è la quantità di massa, non la quantità di volume;
3) questo è l'unico caso in cui effettivamente Odifreddi avrebbe dovuto disambiguare il significato a cui sta alludendo con il termine "zero". Lui si riferisce solo e unicamente allo zero assoluto, cioè lo zero da solo, senza nient'altro. Così il paragone funziona perfettamente e ha una sua logica. Diversamente, lo zero a cui si riferisce lei è lo zero posizionale, quello che si usa all'interno di un numero al posto di una delle cifre.
@@MatteoDeMartinowiz86 Attenti al vuoto in fisica. Potrebbe non essere vuoto...
Mah non è che abbia detto molto sullo zero. Poi forse Parmenide e Gorgia non erano proprio così stupidi …. il concetto di vuoto in fisica moderna non è L equivalente dello zero in matematica o delle pause in musica. Solita grossolaneria ma certamente c è di molto peggio in tv e non solo li.
Comunque il nulla viene comunemente chiamato anche vuoto , in fisica lo zero è il nulla , non il vuoto che significa solo mancanza di materia.
In tedesco lo zero si dice appunto
" null " in inglese si dice
" nought "
Totalmente d'accordo. Siamo a cospetto di un ciarlatano.
"E sa che lo zero ha un potere infinito infilandolo ultimo a destra" cit.
Prof Odifreddi che piacevole la lezione con lo 0. Me la fece il mio professore al secondo anno.Acquistero il libro,arrivederla
È francamente è sostanzialmente un discorso di cui non si può più eccedere, divulgare e constatare come Odifreddi e Severino dicono, più di quanto si possa pensare a una chiusura effervescente e nota
Scusate quando si parla di indiani si intente gli indiani della India ? Come mai erano più avanti di noi? Grazie .
Perché sono partiti prima di noi con le civiltà organizzate, circa 10.000 anni fa. Credo che la prima lingua parlata e scritta fosse indiana, il sanscrito se non sbaglio, non ho verificato. Poi dall'India le civiltà si sono diffuse nel medio oriente, Grecia e poi Italia.
Affascinante pensare che anche in altre parti del mondo altre civiltà non in contatto tra loro si affermavano più o meno nello stesso periodo, deve esserci stato qualche fenomeno ambientale che ha cambiato tutto, così almeno diceva Alberto Angela in una trasmissione
Questa tesi non mi convince del tutto. L'umanità è partita in Africa, allora perché gli africani non inventarono il sistema numerale ancora prima? Tamil è la lingua più antica tra quelle indiane, ma fuori dall'India ci sono parecchie altre lingue antiche come il cinese e la lingua sumera. E poi non è che in occidente fossero tutti degli idioti. I greci furono molto competenti in filosofia e i romani in letteratura e ingegneria, ma in matematica facevano pena. A nessuno venne in mente per diversi millenni che si poteva creare un sistema numerale migliore? Difficile dire perché, ma fatto sta che fino a cinquecento anni gli indiani dominavano il campo della matematica, astronomia e anche filosofia. E questa cosa si riflette anche oggi nel loro popolo. Secondo me, sono semplicemente partiti col piede giusto e da lì segue tutto. Non a caso, appena i numeri indiani furono introdotti in occidente, anche gli europei iniziarono a dominare il campo matematica e per circa due secoli scoprirono cose che gli indiani avevano già teorizzato e scritto. Per poi scoprirne tante altre mai svelate prima. @@antonm8860
@@blahblahblah5924 partiti prima come civiltà non come "esistenza" . Il progresso nasce da scambi e aggregazione tra persone, quindi una città, una lingua, ecc. Anche se nessuno può saperlo con certezza queste cose sono partite dall'Asia e poi si sono affermate anche in Europa. Avendo vissuto per più tempo in un contesto organizzato avranno avuto più opportunità per perfezionarsi perché le scoperte in genere nascono dall'esigenza di risolvere meglio un problema che si reitera. Poi l'essere umano è portato agli scambi quindi le idee viaggiano con essi. Oggi abbiamo internet che velocizza ancora di più lo scambio di idee e i risultati si vedono nel progresso esponenziale che apre scenari fantascientifici
@@antonm8860io sapevo i sumeri però potrei sbagliarmi (lingua scritta)
Ascolterei queste cose per ore
Mi piace Gramellini e mi piace Odifreddi, mi piace lo zero quando è trattato per quello che è: forse la più incredibile scoperta del nostro modo di conoscere.
Comunque è Gorgia da Lentini (e non da Lundini). Odifreddi scherza sul nome del popolare conduttore dell'assurdo, Lundini appunto....
Passano gli anni e la gente, anche quella che si annovera tra gli "intellettuali", continua a vantarsi di essere ignorante in matematica. Sigh.
Direi che Odifreddi ha "canzonato" i filosofi greci ( non romani, come dice al min. 6.00: svista? ), quando di Parmenide, ad esempio, ancora si dibatte nella filosofia contemporanea. Basta ascoltare qualche dibattito anche su You Tube. Certo, Platone e Arisotele sono di altro livello, ma bisogna avere in ogni caso un po' di rispetto per le altre discipline, per quanto complesse esse siano. All'epoca ( liceo ) tutte le materie erano affascinanti, compresa la matematica e la fisica, indubbiamente complese se insegnate e studiate come si deve. Però, superati gli incubi delle interrogazioni e dei compiti in classe, ti rimangono dentro per tutta la vita. Poi ognuno approfondisce quello che più interessa.
E' ovvio che si sapeva molto di più all'epoca degli studi che dopo quarant'anni, i neuroni fanno il loro corso.
Beato te, io non mi ricordo un cazzo
Gli ho contati. 64 "no" come intercalare.
Non piemontesi usiamo troppo spesso l'intercalare "no?". Significa "non è vero?".
il mio prof. di matematica è stato un grandissimo: il Dodero - Baroncini Corso di Trigonometria e poi Corso di Analisi. due libri fantastici! dopo aver divorato questi 2 Libri, ci si può iscrivere a qualunque facoltà.
io l'abaco lo facevo con i bastoncini da spiedino e la pasta, i tubetti per la minestra.😅
Brava profesoro Odifreddi. Dankon
Un mago in un teatrino di periferia: "Signore e signori, questa sera farò un numero mai provato prima. Mi farò dare una martellata in testa con una mazza di ben 5 Kg da uno spettatore senza che mi accada nulla". Gli spettatori sono un po' perplessi. Il mago invita sul palco uno spettatore molto robusto: "Venga! Prenda questo martello e mi colpisca in testa con tutta la forza che ha!". "Ma... veramente io... ho paura di farle del male". "Le ho già detto che lei non mi farà niente, si fidi, sono un mago". Lo spettatore afferra la mazza e assesta un violento colpo in mezzo alla fronte del mago che cade a terra in una pozza di sangue. Si chiamano i soccorsi e viene portato subito in ospedale nel reparto rianimazione. Il mago è in coma e il suo EEG è quasi piatto. Passano i mesi e il mago permane nel suo stato comatoso. Una mattina la donna delle pulizie nota un sussulto nell'EEG. Chiama subito i dottori che accorrono in massa: "Oh mio Dio, si sta risvegliando dal coma! Non ci speravamo più!". Il mago si alza di scatto a sedere sul letto e fa: "ET VOILÀ!".
Deve averla poi scritta lui la barzelletta, è anche umorista
Veramente tutto ciò che dice è una barzelletta
@@xxxyyy-zzz2624 si si ma io intendevo che comunque l ha diffusa lui, trpvandola divertente in seguito al trauma cerebrale, scherzavo comunque
grande prof
E io che spreco fiato per chiedere ai miei studenti di non chiamare le I dei romani "sbarrette", ohi ohi...comuqnue il numero romano è sbagliato, prof Odifreddi! sarà per non complicare le cose ma CCCCCC è INGUARDABILE.
Da bambina ho visto una trasmissione in tv era sperimentale han preso una sfera divisa in due la hanno riempita di vuoto per riuscire ad aprirla la hanno dovuta agganciare a due trattori che la tiravano in direzioni opposte è stato impressionante e interessante.
bello l'ossimoro "riempita di vuoto"
@@uforob5601 grazie.
❤
Beh, la presentazione del tipo senza capelli aveva alimentato grandi aspettative. Ampiamente deluse. Ognuno fa quel che può. Grazie ugualmente per il tentativo.
Vecchioni contro odiffredi? No dai purtroppo la matematica arrivati a certi livelli diventa una roba per pochi purtroppo me compreso per questo è affascinante.
Le lezioni di vecchioni sono delle curiosità che vanno bene ma....niente di speciale
niente di speciale , ha detto bene, ma Vecchioni si sente una leggenda della filosofia e della musica ( con oh oh cavallo oh oh ? )
@@massimosaleri-lk3oldisse il fascio
@@Alessandromoicani Vecchioni è solo un pallone gonfiato che non sa niente .Il fascio è lei perché crede che i filosofi siano tutti uguali...Tutto quello che sa della logica è che è stata inventata da Aristotele.
Gorgia da Lundini? Ho visto la puntata di Odifreddi da Lundini ma non ricordo una menzione a Gorgia.
era una battura: gorgia era di lentini...
Sbaglio o ha attaccato Parmenide e Gorgia?
Non è piccolissima !!e non è solo matematica.
È una grande lezione di filosofia
Sono una musicista confermo quando ho iniziato a studiare le pause le saltavo addirittura. Era un disastro perche6 il solfeggio non tornava mai.
Adoro Odifreddi
Gramellini sembra quasi compiacersi dei suoi 3 in matematica e fisica. A me invece sembra un chiaro indicatore di pochissima intelligenza, e infatti si vede !
sarebbe stato cosi facile tacere. ma evidentemente loro si ritengono superiori con il loro eloquio e il loro scrivere sui giornali che accontenta perfettamente i loro editori.
Il concetto di zero è stato inventato dai sumeri ed è stato rappresentato per la prima volta con i caratteri cuneiformi.
E chissà che mi credevo…Ma che ha detto di tanto speciale Odifreddi? Chiunque esca da un liceo scientifico o classico è passato mille volte attraverso queste riflessioni
Io, invece, esco da I.P.S.I.A. queste cose non le sapevo. Ecco perché mi dispiace che un giorno dovrò morire.
È solo una breve e semplice riflessione. Ti consiglio di ascoltarlo perché ha una cultura stratosferica e riesce a sostenere per ore e dal vivo conversazioni di altissimo livello
@@paoloschembri9389si si, di solito fa delle riflessioni molto acute e senza peli sulla lingua. Speravo solo di sentire qualcosa un po‘ più interessante. Forse mi sono espressa male, ero solo delusa
D'accordissimo con te!
@@francescamonacelli1510 Hai perfettamente ragione, è facile fare i giganti tra le formiche
Insomma era colpa del professore se Gramellini non capiva la matematica.
Ed è stata colpa fel mio allenatore se non sono diventato Maradona.
Noooooo io volevo vedere il prof calcolare l'elevazione a potenza con i numeri greci!!
I grandi parlano sempre con un linguaggo cmprensibile a tutti
Viva lp zero senza lo zero mom ci sarebbe nulla ogni cosa fonda sullo zero
Adoro l'ironia del prof 😂😂😂
😂😂😂 li ho presi tutti per il culo (si può dire)
Gorgia da Lentini, per dire.
Lo zero da solo è niente ma mettendolo di fianco ad un altro numero cosa succede a quel niente?
Resta 0 (?)
In fatto di zeri a LA7 sono espertissimi.
Min. 6:05 Classico esempio di bimbo dell' asilo (anche se pelati e barboni incolti PER FORTUNA ce ne sono pochi...) quando sente parlare (gli adulti) di filosofia e/o logica 😵
P.S. Se esistesse un vero "dio", imo, sarebbe molto simile al Professor Odifreddi!
Gramellini detto anche "Chi striscia non inciampa" (semi-cit)
Starei ore ad ascoltare Odifredi parlare di matematica. Ma capisco anche il peso per i poveri conduttori in tv che non riescono a fermarlo, una volta che parte non si riesce quasi a fermarlo😅 forse per fortuna 😊
Quando giravo con il mio amico Albert (Einstein) parlavamo spesso dello zero 😂😂😂
Oddi, la fai un po' facile. Vuoto e nulla non sono la stessa cosa, inoltre dire che lo 0 è il corrispettivo del vuoto/nulla è perlomeno discutibile. Nel senso: è lo 0 una perfetta rappresentazione del vuoto o del nulla? Ni. La matematica è uno strumento utilissimo, ma si basa su enti che - forse - esistono solo nella mente umana. Non a caso, la matematica aiuta la fisica ma cade in paradossi quando si applica alla materia. I greci, che in questo video sembrano dei pirla, avevano capito quali problemi si innescano se si associa un principio infinito (il numero) a una porzione di materia, che dovrebbe essere finita. Due misure diverse, infatti, sono divisibili all'infinito sul piano numerico. Non a caso, un pirla di Democrito ha inventato l'atomo per evitare questa contraddizione. Abbiamo bisogno di postulare che la materia non sia divisibile all'infinito. Come certi concetti astratti, i numeri assolvono a una funzione pratica e spesso utilitaristica ma forse non sono il linguaggio dell'universo. Sono semmai il modo in cui noi essere umani comunichiamo con l'universo, nella ricezione e nella produzione di dati. Un abbraccio filosofico e viva lo 0, anche se non esiste!
Odifreddi dice quello che gli pare perché, molto presuntuosamente, pensa che tutti quelli che lo guardano,lo ascoltano e lo leggono non capiscono niente. Fortunatamente non è così. Ma lui non lo sa, o non lo immagina.
PROPORZIONI DIVINE
Walter Lazzarin e la Luna (per fare un esempio) che mediamente dista da noi 384 mila (e 400) km, differenza (il 384) di quadrati esprimibile in tre modi diversi, "è solo nella mente umana", "non è il linguaggio dell'universo"?
Come fa lo 0 a non esistere? Quante volte hai rubato in vita tua?
@@Louis13XIII che lo 0 esista al di fuori della tua mente è impossibile da dimostrare, non a caso gli esseri umani per mooolto tempo hanno vissuto senza bisogno di creare il concetto di 0. Che è un concetto, appunto; è un ente logico che non ha un ente reale corrispondente. Tu puoi dire: "Prima sul tavolo c'erano 5 mele, adesso ce ne sono 0". Certo, ma di fatto lì sul tavolo non ci sono 0 mele. Perché allora dovresti dire che sul tavolo ci sono 0 elefanti e 0 aeroplani e così via all'infinito. Nella realtà fattuale, è insensato moltiplicare qualcosa per 0. Come puoi moltiplicare qualcosa di cui, in sostanza, non hai alcun elemento? Però è evidente che in termini logici e matematici lo 0 è non solo utile ma indispensabile. E la scienza si basa su questo: prende per vero ciò che è utile a spiegare qualcosa.
0 , come le mie trombate di oggi ...
zero tituli lol
Forte forte😂!
Da notare lo sguardo incantato dei commentatori politici, facendo una proporzione tra i 4 termini, si dimostra il bassissimo livello della politica italiana. Cvd
peccato le battute non richieste su Vecchioni e Veltroni...
La nostra scienza è figlia della filosofia
Un vero matematico non irriderebbe mai la filosofia. All'inizio del sapere convivevano.
Nessuno può pensare al nulla. Diverso è rappresentare il concetto
Se volete leggete i miei post al video Roberto Purrello prima lezione di chimica a Catania e vedrete perché consiglierei chimica o chimica industriale a Catania ah ah
Far concidere zero con il nulla è una forzatura.
Ma che si può pretendere da un tuttologo ? Dirà sempre una marea di sciocchezze pagato da noi.
Ma date una trasmissione al professore...basta con programmi del kaiser
lo 0 non c'entra niente col vuoto...
Gli umanisti non concepiscono che molti filosofi erano anche matematici !!
Riflettete se potete.
A me il Nulla affascina...come possibilita' di esistenza. Susanna Quirinali
l’invenzione dello 0, assieme al fuoco e alla ruota la più grande invenzione dell’uomo, a mio modesto parere, grazie agli indiani, e gli arabi confinanti, ne assimilarono immediatamente l’importanza, passando poi all’occidente (numeri arabi)
Indiani
Abbandonarono la geometria algebrica
Per stabilire :
I numeri nel sistema decimale posizionale
Le 5 regole fondamentali dell aritmetica/ algebra
La trigonmetria moderna basata sulle semicorde
Il concetto di derivata integrale
Il calcolo differenziale
Il calcolo della longitudine latitudine
La trigonmetria sferica
Il concetto fisico di velocità accelerazione
Le tre leggi oggi conosciute come quelli di Keplero
La legge gravitazionale senza la G
Il concetto di permutazione combinazione
Il concetto atomistico della materia
Etc..
Intende che le cose da lei citate sono state “inventate” dagli Indiani ? 😵💫
Gentile professore i numeri utilizzati in occidente sono numeri arabi.
Ebbene no, ti sbagli, ha ragione il professore, i numeri che usiamo hanno origine indiana, furono introdotti in Arabia, dove ebbero grande successo grazie ai matematici arabi che all'epoca erano i più grandi. A causa di questo successo ancora oggi diciamo che si tratta di numeri arabi, ma la loro origine è effettivamente indiana.
th-cam.com/video/_kfiBKFC8SE/w-d-xo.html
Certo, gli arabi hanno preso dagli indiani, sarebbe più corretto dire numeri indiani e non arabi!.
I numeri sono Arabi non indiani. Lo zero è attribuito all'India.
Anche se comunemente sono chiamati "numeri arabi" sono nati in India in realtà. Infatti si chiama anche sistema numerico indo-arabo.
I numeri, incluso lo zero, sono INDIANI e non ARABI. Gli arabi li hanno semplicemente portati in Europa.
Si vede che granellini prendeva 3 in matematica
Sapevate che Odifreddi crede nel creazionismo, e nell'esistenza di un Dio, ovvero di un entità Divina (il Dio Razzo) che avrebbe creato ""ciò che è giusto o sbagliato"? e che quindi esisterebbero tali principi generati da questa divinità esisterebbero in natura, in quanto create proprio da questa Divinità. Per esempio Lui sostiene che secondo questa entità Divina che aleggerebbe in qualche parte dell'universo cosmico, gli esseri umani sarebbero suddividi in due specie distinte, cioé esisterebbero non una ma due specie di esseri umani, quelli di serie A e quelli di serie B, e che questa diversità generata da questo Dio Razzo divinamente sarebbe dimostrabile. Secondo questa legge divina, per esempio gli esseri umani già concepiti sarebbero inferiori, rispetto a chi per esempio è già stato partorito, in quanto il principio deriva dai comandamenti presenti nella tavola del Dio Razzo. Non Solo. Per Lui, e in forza del Dio "Razzo" (i cui seguaci si chiamerebbero con un nome che prende dal nome di questa divinità), si può evincere "quanto" gliene freghi per esempio se un bambino nato da due mesi in un campo di concentramento fosse stato ucciso dai nazisti. Un bambino nato da due giorni non ha potuto conoscere cosa significhi giocare con altri bambini, imparare a parlare e camminare, conoscere il mondo, viaggiare, diventare adulto, provare le cose belle e brutte che la vita gli avrebbe riservato, diventare un giorno indipendente, invecchiare. Se fosse ucciso due giorni prima di nascere e comunque prima di nascere: non ha potuto conoscere cosa significhi giocare con altri bambini, imparare a parlare e camminare, conoscere il mondo, viaggiare, diventare adulto, provare le cose belle e brutte che la vita gli avrebbe riservato, diventare un giorno indipendente, invecchiare. Ma per Lui il Dio Razzo fa la differenza. Esiste questa entità divina, capito il falso ateo? #stopembriofobia
si può avere avuto 3 in matematica al liceo e poi prendere un 24 di culo ( intelligenza ) all'università.
la matematica del liceo non misura l'intelligenza ma solo l'impegno. si potrebbe dire che è intelligenza studiare ed avere vita facile nelle facoltà STEM invece che farsi le canne, ma si può anche dire che farsi le canne con un amico importante in futuro ti aprirà autostrade sociali che non immaginavi, che a posteriori è altrettanto intelligente.
quello che è realmente importante è non rimanere nel mezzo, prendere 6 ed avere amici mediocri, dei paesani senza arte ne parte, non apre nessuna strada.
Gramellini è la dimostrazione che un uomo molto intelligente può vivere da parassita con uno stipendio notevole senza avere mai aperto un libro serio.
O certo io in Cina negli anni 70 si usavano solo gli abcus ovunque, uffici, scuole, mercati
Io stesso avevo imparato ed ero velocissimo
Signor odifreddi, credo lei sappia già che i romani potevano fare le somme e le moltiplicazioni, ma non avendo la calcolatrice usavano l'abaco che per quanto molto primitivo fu altrettanto utile. Con un po' d'immaginazione si arriva a capirlo, poiché la distinzione tra ordini di grandezza esisteva già come lei stesso ha spiegato (M, C, X, I). É importante per capire che è possibile. La somma resta comunque la regola che tutti le genti passate, presenti e future conobbero conoscono e conosceranno (si spera).
Comunque argomento interessante lo 0. Forse i romani risolvendo una equazione che dà il risultato 0, scriverebbero "nullum". Di certo non comparrebbe nell'equazione. D'altronde lo 0 scompare molto spesso dalle equazioni. Buona giornata.
P.S: ritengo possa essere la stessa cosa per gli ellenici, nonostante la probabile mancanza di fonti rinvenute o da me conosciute
Sì, i Romani per dire "zero" dicevano "nullum" o nihil. La parola zero poi, che è di importazione araba, si scrive uguale in quasi tutte le lingue europee. Tra le eccezioni c'è proprio il greco, che ha avuto ben pochi contatti col mondo arabo e quindi ancora oggi, per indicare lo zero si usa la parola "midèn" (μηδέν che nel greco antico si pronunciava medèn) che vuol dire proprio "nulla"
Bella spiegazione, grazie davvero! Questa veramente aggiunge altri aspetti interessanti che non conoscevo.
@@sarahpaolucci9396 se dici a me, grazie!
@@simoneparizzi0895
Io di certo ti ringrazio!
@@giacomofrattini4456 ma grazie a te
basterebbe essere un "o" piccolo di Odifreddi
Sta zeta di Gramellini è agghiacciante...
Ringrazio il Prof. Ovviamente!.. però NON dovrebbe andare oltre La matematica, visto e considerato che è un Matematico!.. parla troppo velocemente.. di fisica, filosofia, religione, teologia... Io mi darei UNA calmata! Perché è finita l'era dei tuttologi!.. sennò ESCE spesso dal campo Suo e non si capisce niente!..
Ad es. Si DICE.. nel Cinquecento e non nel 1500!.. perché sennò significa che Tu prendi in considerazione solo l'anno 1500!.. scusatemi.. però..
Questa sarebbe una lezione sullo "zero"? Anche stavolta nella sua presunzione non ha detto niente né di nuovo né di interessante
andiamo via Piergiorgio andiamo via da camila
Piergiorgio, pur con tutta la tua bravura non penserai di poter dire impunemente che Parmenide fa giochetti con le parole e che non sa pensare il nulla... Lo zero non è l'analogo del nulla, e Parmenide non parla mai de "IL" nulla. Se avrò il piacere di discutere di nuovo con te ne riparliamo.
"Il nulla non esiste,
se esistesse non potremmo conoscerlo,
se lo conoscessimo non potremmo parlare...
E quello era mettersi, diciamo così, il paraocchi..."
-Sostituire "nulla" con "Dio".
"...E invece gli indiani non si facevano tante storie naturalmente e..."
-Sostituire "indiani" con "credenti".
Effettivamente, se Odifreddi evitasse di parlare di filosofia farebbe più bella figura.
E infatti gli indiani hanno più dei di noi... Lol
@@giovet8441 Gli indiani hanno una prospettiva antropologica molto diversa dalla nostra, almeno apparentemente.
Loro lo sanno benissimo che tutti gli dei che hanno sono solo la molteplice manifestazione di un unico Principio o Dio.
Il corrispettivo nell'Islam, che è una riduzione, è il fatto che Allah pur essendo Uno ha 99 nomi, che ne descrivono determinati attributi.
Ora immagina che invece di usare le lettere per indicare questi attributi usino delle forme e otterrai gli dei Indiani.
Siamo noi a creare un false friend tra il nostro concetto di Dio e il loro di dei.
Tra l'altro hanno anche due manifestazioni dello stesso principio primo: Il Brahma e l'Atman. Un pò come Il Padre e il Figlio.
Il Brahma è la realtà divini inconoscibile se non per mezzo del Atman, che è il principio divino personificato o incarnato, nell'induismo solo in sé stesso, nel cristianesimo nella piena realtà umana.
Gli dei del "pantheon" indiano risalgono tutti, assieme al resto della realtà, all'unico Atman, che solo in seguito si congiunge con il Brahma. Al riguardo nel cristianesimo si traduce:
"In principio era il verbo,
E il verbo era presso Dio,
E il verbo era Dio.
Tutto fu fatto per mezzo di Lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste...
(fino a)
...Ora il verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi ne contemplammo la gloria, piena di grazia e verità." Prologo del vangelo di Giovanni.
L'Atman non si era mai incarnato o rivelato in sé stesso, secondo la sua propria persona e identità diretta emanazione del Brahma ma sempre filtrato dalle esigenze degli uomini, ora come dio dei campi ora come dio della musica o della vendetta, ma mai come semplicemente sé stesso.
Gesù Cristo in termini inter-religiosi è l'incarnazione diretta dell'Atman.
Io l abaco l ho usavo alle elementari
Il fascino delle lezioni di Odifreddi è direttamente proporzionale alle sue imprecisioni. Innanzitutto vorrei precisare che il vuoto e il nulla sono due concetti molto diversi, e qui mi sembra che il prof li sovrapponga. Lo zero è stato usato dagli indiani nella matematica, ma quasi certamente recuperarono questo concetto proprio dai tanto denigrati greci (il simbolo dello zero deriva dalla lettera omicron). Inoltre, per quanto riguarda la filosofia, riporto la frase di Protagora di Abdera: l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Si scorge in questo frammento, poi ripreso da Platone nel Teeteto, il fatto che i fosofi già avevano in mente il concetto di nulla. A mio avviso bisognerebbe essere più cauti nel dare sentenze e nell' esprimere giudizi per sommi capi. Ciò detto, lezione godibile a meno degli errori. Cordialità
Vecchioni vs Odifreddi sarebbe culturalmente interessante. Senza ombra di dubbio !!!
Gorgia da Lundini, battuta simpatica alla Odifreddi... Che nessuno capisce 😢
Che i greci non fossero bravi a fare filosofia, beh insomma...
Non stupisce che Gramellini si vanti di avere carenze in materie dove la logica fa da padrone
Quando il radical chic apre le vele
RROOONFF......
E zero elevato allo zero
= 1
Anche questo discutibile
Chi lo ha stabilito?
Purtroppo Odifreddi ha un problema, ha un ego spropositato
Abbinamento del suo abito: 0
Infatti sono a riccione per una festa in bikini giusto? Vai a studiare