L'uomo e la battaglia (Articolo su Rivista Marittima): www.marina.difesa.it/media-cultura/editoria/marivista/Pagine/2024_04_05.aspx Abbonati per supportare il canale e accedere ai vantaggi: th-cam.com/channels/c9PVgaI3Nt7y3u0YFM1Mhg.htmljoin Link al server Discord: discord.gg/HA7D2S4kTZ
Quasi 5000 visualizzazioni e poco più di 200 mi piace per ascoltare tre ore un ammiraglio di uno dei paesi con tradizione navale militare più lunga, su uno dei migliori canali di storia italiani (oltretutto fondato da un mio quasi coetaneo)? Suvvia Italia, un pollice su per questi due gentiluomini! P.S.: queste dirette meriterebbero dei sottotitoli in inglese, non dubito che il mondo anglosassone apprezzerebbe la qualità e l'equilibrio del contenuto del canale. Un saluto!
@@giuseppeboemi927 Grazie Giuseppe per le tue parole! Di video in inglese sullo Jutland ce ne sono a bizzeffe ma in generale mettere i sottotitoli alle live è un ulteriore lavoro che adesso non riesco a gestire, ahimè. Riesco di tanto in tanto a pubblicare i video in inglese (ora sto sistemando la versione di Matapan in inglese), ma facendo tutto questo nel tempo libero sono lento!
@@Italian_Military_Archives Se solo ne capissi di termini nautici proverei a rendermi utile con la stesura dei sottotitoli, ma con le conoscenze tecniche che ho ti sarei solo di intralcio. Mi spiace solo che canali come questo in Italia non ottengano neanche lontanamente il riconoscimento che meritano (strano essere così refrattari alla cultura quando puoi vantarti di quasi 3 millenni di civiltà). Ti auguro tanta buona fortuna e di poter sfornare molto altro di questo eccellente materiale!
I miei complimenti per questa vera è propria conferenza di livello universitario su la battaglia dello Jutland. Il chiarissimo ammiraglio Marco Santarini ha dimostrato una conoscenza a 360° gradi su ogni questione: calcolatori analogici, statistica, meccanica, balistica e persino uniformologia. In particolare come informatico mi ha molto interessato la spiegazione del funzionamento dei calcolatori analogici in dotazione ai britannici. Mi chiedevo come nessuno nella marina britannica abbia pensato di riprendere in mano gli studi di Babbage della macchina analitica che gli avrebbe fornito un vero e proprio calcolatore estremamente preciso nei calcoli balistici. La macchina analitica in pratica aveva la stessa architettura dei moderni calcolatori solo che era meccanica alimentata da un motore a vapore ( ma al tempo della Grande Guerra sicuramente sarebbe stata alimentata da un generatore elettrico) e lavorava in base 10 invece che 2.
Buonasera. La ringrazio molto per la sua attenzione. In merito alla sua interessante considerazione concernente l'uso di calcolatori numerici (digitali) anziché analogici per la conduzione del tiro di artiglieria le rappresento che presso le Marine gli elaboratori analogici meccanici (in cui cioè i dati di ingresso e uscita sono rappresentati esclusivamente da grandezze meccaniche: scorrimento o rotazione di assi) sono rimasti in uso fino alla Seconda Guerra Mondiale. La US Navy adottò sin dall'inizio di quel Conflitto l'importante Calcolatore elettromeccanico FORD MK-1 (poi MK-1A) destinato alla conduzione del tiro dei cannoni dual purpose (AA e anti-nave) da 127/38 unitamente alla relativa SDT MK-37. Nel secondo dopoguerra e fino agli anni '70, tutte le Marine ebbero a bordo delle loro Unità calcolatori analogici (per il tiro di artiglieria e per il lancio di missili) di tipo elettromeccanico (in cui cioè i dati di ingresso e uscita sono rappresentati anche da grandezze elettriche). La prima comparsa dei calcolatori digitali sulle Navi ebbe luogo presso la fine degli anni '60 nella US Navy, che utilizzò il MK-152 nell'ambito dei sistemi missilistici anti-aerei TARTAR (dove sostituì l'elettromeccanico MK-118) e TERRIER (dove sostituì l'elettromeccanico MK-119). Le prime Unità della MMI ad essere dotate di MK-152 furono il DDG ARDITO (che ho Comandato nel 2000-2001) e AUDACE sulle quali tali apparati furono inseriti nei sistemi TARTAR/STANDARD di bordo. I primi sistemi di artiglieria delle Navi MMI ad impiegare calcolatori digitali per il tiro furono gli antimissile DARDO installati sulle FFG classe LUPO (1977-1980). La storia dei calcolatori per il tiro/lancio a bordo delle Navi da guerra ha avuto poi importanti sviluppi successivi e continua tuttora. Nel rinnovarle il mio ringraziamento la saluto cordialmente. Marco Santarini
L'Ammiraglio Marco Santarini è una garanzia. Uno storico della battaglia molto dettagliato. Tanta roba veramente.. Per un impegno precedentemente preso non ho potuto godermi in diretta la live. Complimenti per l'ottima ricostruzione della battaglia. Un plauso anche a Giulio per il supporto all'Ammiraglio.
Una materia che definirei fondamentale,quella dello Jutland,ben descritta in numerosi libri ma che diviene quasi narrativa nel libro di Scheer e Hase che possiedo nell' edizione Marangoni del 1932. Non voglio sembrare immodesto dicendo che conosco bene l' argomento,ma ascoltare l' ennesima "lectio magistralis" dell' Ammiraglio,sentirlo parlare di angoli di tiro,di parallele,di potenza delle cariche di lancio,mi ha fatto vivere un' esperienza nuova,come se sentissi parlare per la prima volta di questo argomento. Semplicemente straordinario,come già lo era stato parlando della dispersione dei cannoni italiani o nel racconto della battaglia dello Stretto di Danimarca. Quanto alla battaglia,credo che le navi tedesche fossero mediamente superiori a quelle britanniche: corazze migliori,artiglierie efficaci anche con calibri inferiori (il 280 tedesco era un cannone straordinario e lo sarà anche nella Seconda Guerra), sistemi ottici eccellenti. A mio modesto avviso,se per ipotesi la flotta tedesca fosse stata equivalente,per numero,a quella britannica,probabilmente Beatty e Jellicoe sarebbero ricordati per aver subito una grave sconfitta. Ma la storia non si fa con i se e con i ma. La Royal Navy seppe combattere con onore e soprattutto poteva permettersi perdite che per i tedeschi si sarebbero rivelate disastrose. E questo,fino alla Seconda Guerra Mondiale fu il vantaggio,incolmabile per chiunque,di cui godettero i vari Jellicoe,Beatty,Sturdee e,venticinque anni dopo,Tovey,Cunningham o Fraser. Bellissima puntata,direi a livello dei libri migliori scritti sull' argomento.Grazie!
Bellissima questa live. L'argomento poi è tra quelli "navali" che mi affascina ed incuriosisce di più da sempre. L'ammiraglio Santarini poi spiega sempre molto bene con dovizia di particolari tecnici e storici, nonchè aneddoti che rendono la conversazione godibile e scorrevole. Ormai sono un suo fan dalla live sulla dispersione delle artiglierie italiane nel secondo conflitto mondiale.
Meravigliosa live. Sulla composizione degli esplosivi propellenti c'era un interessante di intervento di Drachinifel! Starei a sentirvi per ore. E' fantastico!
Complimenti per questo video ricco di contenuti e competenza. Ho trovato interessante il rincorrersi dei nomi di ammiragli e navi, future protagoniste di vicende nel secondo conflitto.
Complimenti.. bellissimo video, l’ho visto a più riprese ma l’ho trovato molto interessante, un applauso ai conduttori per la chiarezza e l’esposizione
Favoloso!!! Non sono una appassionata di battaglie navali,( ho terrore del mare!! Nonostante nuoticchi! ) ma vi avrei ascoltati X altre 3 ore! TERRORIZZATA! DOVENDO ESSERCI AVREI " PREFERITO" SALTARE IN ARIA!!! GRAZIE!!! STUPENDO , FILM DELL'ORRORE ,X ME😅
Grazie, il conduttore veramente informato e discreto, e l'ammiraglio semplicemente perfetto. per la sperequazione dei numeri, e a parità tecnica, la battaglia non poteva e non aveva l'intenzione di essere capitale, diventa una grande battaglia per la notevolissima aliquota di navi partecipanti.
Molto interessante, complimenti. Una cosa che davvero non sapevo e mi che ha veramente sorpreso è che i tedeschi sparavano colpi di grosso calibro con i bossoli. Sorprendente!
@@Italian_Military_Archives riguardando il video mi é venuta una curiosità per la quale forse l'amm. Santarini può aiutare: si é fatta menzione della ridotta dispersione dei cannoni BL-15inch mkI britannici, ma si ha qualche dato a questo riguardo circa gli altri grossi calibri inglesi e tedeschi coinvolti?
Buongiorno Sig. Trezzolani. La ringrazio per l’attenzione. Sin il cannone da 15-inch Mk-I (381/42) britannico (prodotto sin dal 1911 sia dalla Armstrong di Elswick, che dalla Vickers di Sheffield) fu effettivamente caratterizzato da una dispersione di tiro molto minore di quella di altre bocche da fuoco: sia coeve (britanniche da 12-inch di vari Mk e da 13,5-inch Mk-VI) sia realizzate in altre epoche (con specifico riferimento alla italiana Ansaldo 381/50 e alla tedesca Krupp SKC 34 da 38 cm): la Royal Navy utilizzò infatti quel cannone anche durante la Seconda Guerra Mondiale. I dati di dispersione (riferiti al fuoco eseguito da un singolo cannone) sono riportati in una apposita “Tabella di Efficacia” presente entro il documento tecnico denominato “Tavole di Tiro”, riferito alla bocca da fuoco e al tipo di proietto a cui esso è intitolato. Nella maggioranza dei casi la dispersione di tiro riportata nella Tabella citata è espressa dal valore assunto dall’Indice di dispersione adottato (la “Deviazione Standard” o la “Striscia al 50 %” oppure lo “Errore probabile”) in funzione della distanza di tiro ed è riferita alla distribuzione dei punti di caduta di proietti (accuratamente selezionati, unitamente alle rispettive cariche di lancio) sparati in successione (in balipedio) dal cannone in esame. A fronte di ciò tuttavia la US Navy utilizzò, almeno fino al termine della Seconda Guerra Mondiale, “Tavole di Tiro” in cui la dispersione era espressa dal valore assunto dalla “Apertura della salva” in funzione della distanza di tiro e del numero di colpi costituenti la salva stessa (ormai da molto tempo però la US Navy considera la “Deviazione Standard”). Con il termine “Apertura della salva” si intende la massima distanza tra il punto di caduta più “corto” e quello più “lungo” (che però risultino entrambi non “anomali”) della salva. Anche la “Apertura della salva” è un Indice di dispersione (in Statistica è detto “Campo di variazione”). Tuttavia, a differenza degli Indici che ho elencato in precedenza, non è riferito alla “Popolazione” di infiniti colpi teoricamente sparabili dal cannone in esame, ma esprime il valore che in media si rileva per salve di uno specifico numero di colpi, sparati alla distanza indicata da altrettanti cannoni (il tiro in salva è eseguito nello stesso istante, da bocche da fuoco dello stesso calibro che sparano lo stesso tipo di proietto, contro lo stesso bersaglio). Tale differenza è molto significativa perché mentre la conoscenza degli Indici precedentemente citati (unitamente alla conoscenza dello “Errore sistematico” del tiro e delle dimensioni del bersaglio) consente di calcolare la “Probabilità di colpire unitaria” (SSHP) posseduta da ciascun proietto sparato nelle condizioni geometriche e cinematiche considerate, la disponibilità del dato di “Apertura della salva” non lo permette in modo diretto. Il vantaggio offerto dalla considerazione della “Apertura della salva” è quello di consentire un immediato apprezzamento della reale dispersione del tiro rispetto a quella nominale indicata dalle “Tavole di Tiro” che adottano tale Indice di dispersione. Tornando al 15-inch Mk-I le riporto di seguito due brani in cui sono riportate considerazioni sulla “Apertura” di salve sparate da cannoni 15-inch Mk-I. Tali brani sono stati tratti dai testi indicati tra parentesi: > (da “Jutland - An analysis of the fighting” di N. J. M. Campbell. Naval Institute Press, Annapolis, Maryland, USA 1987). > (dalla relazione ufficiale del CV Gaetano Catalano-Gonzaga di Cirella, Comandante della RN BOLZANO alla Battaglia di Punta Stilo). A fronte di quanto sopra, la dispersione di tiro del cannone Vickers-Armstrong da 14-inch Mk-VII (cioè 356/45 prodotto dal 1938) fu addirittura inferiore (a parità di distanza di tiro) a quella del pur ottimo 15-inch Mk-I. In sintesi sì: sono noti i dati di dispersione di tutti i cannoni dei quali siano disponibili le “Tavole di Tiro” compilate in modo “tradizionale”, ovvero quelle dotate di “Tabella di Efficacia” in cui sono forniti i dati di “Deviazione Standard” o della “Striscia al 50 %” oppure dello “Errore probabile” in funzione della distanza di tiro. Tra il 2007 e il 2020 ho compiuto uno studio comparativo tra la dispersione di tiro del cannone Ansaldo da 381/50 e quella della bocca da fuoco Vickers-Armstrong da 15-inch Mk-I. La prima stesura dei risultati di quel mio studio è stata riportata da una rivista statunitense nel 2020. Una seconda e più ampia versione di quello studio è inclusa nel libro di cui ho proposto tempo fa la pubblicazione all’Ufficio Storico della MMI. Sperando di averle fornito elementi di risposta sufficienti, le auguro una buona serata. Marco Santarini
Come al solito, bellissima live! Volevo segnalare un libro sull'argomento che ho trovato molto ben scritto e appassionante, ricco di testimonianze da parte di vari partecipanti alla battaglia: "Jutland 1916: death in the grey wastes" di Steel-Hart. Non so se esista in italiano. Dopo sta live vado subito a ripescarlo!
Inizio col complimentarmi con Giulio e l'Ammiraglio Santarini (e ringraziarli) per le 3 ore che hanno voluto dedicarci, poi ho in un frangente ho sentito Tsushima ed infine in uno o due commenti ho letto Coronel e Fakland. Diciamo che l'appetito vien mangiando, per cui mi permetto di aggiungere una modesta suggestione...
Questa mattina me la sono vista tutta di un fiato: semplicemente FANTASTICA, ha colmato le molte lacune che avevo !!! Se posso permettermi: potreste farne un'altra sulla battaglia di Coronel e delle Falkland ? Sarebbe davvero molto interessante ☺ Grazie ancora ☺
2:23:45 circa la "memoria" e la considerazione successiva dei due ammiragli inglesi dello Jutland, ricordo che le ultime due navi da battaglia della classe Giorgio V, quelle non intolate al sovrano e ai due figli, si sarebbero dovute chiamare HMS Jellicoe e HMS Beatty. Oltre alle vicende che resero impossibile intitolare a Edoardo VII la seconda nave, anche le ultime due vennero re-designate a due ammiragli della flotta del 18esimo secolo, Geroge Anson e Richard Howe. Immagino esistano scritti britannici dell'epoca su questo, ma le motivazioni sono facilmente immaginabili.
2:13:00 strano il destino, l'Incrociatore da Battaglia Invincible esplode per essere stato colpito nella Santa Barbara e con lui muore l'Ammiraglio Hood. La nave a Lui intitolato I. B. Hood farà la stessa fine.
@@Italian_Military_Archives erano comunque parenti (trisnonno) quindi Non so se ci siano poi fonti per determinare se la scelta di intitolare il nuovo super incrociatore da battaglia a Samuel Hood sia avvenuta in seguito alla more di Horacio Hood sull'Invincible o se la decisione fosse già stata presa prima dello Jutland.
Il video è decisamente interessante, mi auguro che la serie si protragga anche agli scontri navali ed aeronavali della seconda guerra mondiale. Tuttavia penso che alle vostre conclusioni vada aggiunta una considerazione di ordine strategico: la battaglia dello Jutland è stata decisiva nel lungo periodo in quanto la flotta tedesca aveva dimostrato alle marine delle altre potenze europee (e americane, ndr), che la Royal navy poteva essere respinta e le poteva essere interdetto l'accesso ad uno dei mari che fino a quel momento era nella sua disponibilità.
Ciao! Grazie dell'apprezzamento. Beh comunque nel mare del Nord gli inglesi ci scorrazzavano quindi non era così interdetto, se poi ragioniamo di naviglio mercantile il discorso cambia. Sicuramente è stato un evento che ha dimostrato come anche la Royal Navy potesse prenderle di santa ragione
Come figlio adottivo di un Ufficiale della Marina Militare classe 1932 con 20 anni di imbarco militare marittimo è stato imbarcato per un anno e mezzo sul Vespucci, conosco molto bene tutta la storia della battaglia, anche gli ante fatti, la vittoria fu tedesca ma non riuscì a cambiare le sorti della squadra navale militare tedesca contro la Royal Navy.
Vogliamo chiedere a Von Spee se il concetto di battlecruiser era sbagliato e Jackie Fisher aveva torto? ;-) finalmente riesco a vedermi tutta intera questa splendida live. Complimenti ad entrambi.
@@Italian_Military_Archives Sconfitta molto dovuta a von spee, ed alla sua disgraziata decisione di fuggire, all'alba di una giornata di bel tempo, contro navi più veloci e potenti
Chiedo scusa, Ammiraglio, ma "cavalcata della morte" non è un riferimento alla " cavalcata nella valle della morte", cantata da tennyson, e relativa alla carica della brigata di cavalleria levgera britannic a balaklava, durante la guerra di crimea?
Buongiorno a lei e grazie per l'attenzione e per la sua domanda. Di "cavalcate della morte" (purtroppo) Ve ne sono state un certo numero. Per quanto ne so quel termine fu impiegato per denominare la "carica" degli Incrociatori da battaglia tedeschi contro la Grand Fleet tra le 19.13 e le 19.23 circa del 31 maggio 1916, in memoria della "cavalcata della morte" compiuta dalla cavalleria germanica durante la Battaglia di Mars-la-Tour il 16 agosto 1870. In ogni caso MAI i tedeschi (durante o dopo la Grande Guerra) avrebbero usato un nome che richiamasse le gesta della cavalleria britannica a Balaclava. Le invio molti e cordiali saluti. Marco Santarini
Buongiorno Sig. Felici. La ringrazio per l'attenzione e per la sua domanda. Nei 108 anni trascorsi dalla Battaglia dello Jutland, è stata scritta su di essa una vera infinità di libri. Oltre a ciò, ampio spazio alla descrizione di quella Battaglia è stato dedicato nell’ambito di moltissimi testi dedicati alla Prima Guerra Mondiale, o alle battaglie navali di quel Conflitto, o più in generale alle grandi battaglie navali della Storia. Quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta! Naturalmente io non ho letto “tutti i libri esistenti” su quella Battaglia, per cui le conoscenze di cui dispongo sono senz’altro circoscritte ai soli testi che ho consultato su quell’argomento. Tenuto conto di ciò, le fornisco di seguito un elenco che indica (peraltro in modo del tutto “asettico” dato che non ho alcun “ritorno” personale riguardo a “quei” libri, “quegli” autori o a “quelle” Case Editrici) i testi in materia che ritengo interessanti e che sono (o sono stati) liberamente disponibili per la vendita: 1).- “I due Popoli bianchi” di Georg Oskar Immanuel von Hase. Pubblicato in Italia con il titolo “La battaglia navale dello Jutland - narrata dagli Ufficiali di Marina Scheer e Hase” dalla Casa Editrice Omero Marangoni (Milano 1932) e ristampato dalla Casa Editrice Il Castello (Milano 2001); 2).- “Jutland - An Analysis of the Fighting” di John Campbell. Naval Institute Press, Annapolis (Maryland, USA) 1987; 3).- “Jutland - The German Perspective” di V. E. Tarrant. Arms and Armour Press, London 1995; 4).- “Jutland” di Sergio Valzania. Arnoldo Mondadori, Milano 2005. Le rappresento in particolare che, il primo dei testi elencati fu scritto (dopo la Prima Guerra Mondiale) dal Direttore del tiro dell’Incrociatore da battaglia SMS DERFFLINGER ed è di grandissimo interesse storico e tecnico. Sperando di averle fornito indicazioni sufficienti, le porgo i miei saluti e le auguro una buona giornata. Marco Santarini
@@MarcoSantarini Gentile Ammiraglio, la ringrazio molto per la sua veloce ed estremamente esaustiva risposta! Dal momento che la seguo assiduamente in queste live sul canale di Giulio, ricordo effettivamente che del libro 'I due popoli bianchi' ne parlò anche in occasione della live sulla caccia alla Bismarck e la battaglia del canale di Danimarca. Cercherò per primo sicuramente quello. Ancora grazie!!
Mi sembra che nella polemica Pollen vs Dreyer, di cui ho letto nel libro di Sumida "in defense of naval supremacy", l'ammiraglio sia dalla parte del primo. Sarebbe bella un live di approfondimento con l'ammiraglio su questi temi, di cui si trova poco in italiano.
Buonasera e grazie per l'attenzione e per questa sua domanda, a cui rispondo invero con un certo ritardo di cui mi scuso. La materia è abbastanza complessa e mal si presta per una "chiacchierata". Ho scritto un libro sulle Centrali di tiro impiegate dalla Regia Marina e l' ho proposto all' Ufficio Storico della MMI un anno fa: spero nella sua futura pubblicazione. Le auguro una buona serata e le invio cordiali saluti. Marco Santarini
La HMS Hood (affondata nel 1941) è stata chiamata cosi in omaggio all'ammiraglio Samuel Hood (1724-1816) e non al suo ononimo caduto alla battaglia dello Jutland
L'errore non è così grossolano, il Visconte Samuel Hood, primo lord del mare all'epoca della rivoluzione francese, era il trisnonno dell'ammiraglio della Invincible nello Jutlan, Horacio Hood (nome non casuale, sia i figli che i cugini che i fratelli che i bis-nipoti di Samuel Hood erano ammiragli). Al varo della Hood nel 1918 infatti la vedova di Horacio fu madrina della cerimonia, anche perché la perdita della Invicinble e il carattere dell'ammiraglio avevano suscitato grande supporto in tutta l'Inghilterra.
@@Varthema penso che l'ammiraglio parlasse del Reichsmarineamt, ufficio che rispondeva al Cancelliere e consigliava il Reichstag sulle questioni navali
Buonasera Sig. Milanesi. La ringrazio per l'attenzione e per la sua domanda. A parte pochi e specifici cannoni che divennero noti con un loro proprio "nome" (ad esempio il "cannone Guglielmo" dal nome del Kaiser tedesco o la "Grande Berta", entrambi impiegati durante la Grande Guerra) la sigla alfanumerica che individua e denomina ogni bocca da fuoco di artiglieria può essere considerata il "nome" della stessa. In Italia siamo in genere abituati a "italianizzare" tutti i nomi: Il matematico britannico Napier lo diciamo Nepero; la capitale britannica la chiamiamo Londra, mentre il suo vero nome è London. Ciò è senz'altro più "comodo" per noi, ma non è accurato Del resto gli antichi credevano nella "valenza intrinseca" del nome, che era ritenuto esprimere l'intima essenza e natura della Persona o della cosa a cui esso era attribuito. Senza spingere oltre queste mie personali considerazioni (senz'altro opinabili) e tornando "a bomba" ai cannoni, è più accurato e senz'altro più opportuno indicare le artiglierie con la loro sigla alfanumerica originale onde evitare dubbi e/o incomprensioni: specialmente quando si parla di cannoni con Persone di nazionalità diversa dalla nostra. Oltre a ciò, occorre osservare che anche tra gli Stati in cui è in uso il Sistema metrico-decimale, in passato il calibro era espresso in modo non uniforme: ad esempio in Italia, in Francia e in Giappone, tale grandezza è sempre stata data in millimetri, mentre in Germania essa, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, fu indicata in centimetri. Tenuto conto di ciò quindi, il celebre cannone Vickers-Arstrong da 15-inch Mk-I (mod. 1911) va indicato in quel modo, sebbene il suo calibro espresso nel Sistema metrico-decimale sia pari a 381 millimetri e la sua lunghezza sia stata pari a 42 calibri. Secondo l'uso italiano quindi quella bocca da fuoco sarebbe stata un 381/42 (1 pollice = 25,4 mm). Viceversa l'altrettanto celebre cannone Krupp SKC da 38 cm (mod. 1934), secondo l'uso italiano sarebbe stato indicato come un 380 mm. Oggi anche la Gran Bretagna mi risulta che abbia adottato il Sistema metrico-decimale, ma gli USA continuano ad utilizzare il Sistema di misura imperiale (pollici, libbre, ...). Sperando di averle fornito qualche elemento di riflessione e risposta, le auguro una buona serata. Marco Santarini
Se esistono i video originali, fateli vedere. In pochi minuti la Marina Militare tedesca, affondo' ben 4 incrociatori inglesi, smentendo in pratica le teorie di Fischer sulla velocità delle navi inglesi a scapito della protezione maggiore delle corazzature.
@@Italian_Military_Archives esistono, anni fa su Facebook e You tube, ho visto qualche spezzone originale, contattate il War Imperial Museum in Inghilterra e lo Stato Maggiore all'ammiragliato della Marina Militare tedesca.
@@Italian_Military_Archives contattate l'ammiragliato a Londra, in Inghilterra il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, prende il nome di Primo Lord dell'Ammiragliato.
@@Italian_Military_Archives anni fa ho visto le foto originali di Tsushima, I video della Bismarck che affonda l'Hood, riprese dal Principe Eugenio, ho visto il video dell'affondamento della portaerei Glorius e due cacciatorpenieri da parte di due incrociatori pesanti tedeschi, ammiraglio Marschall.
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Marco è un enciclopedia navale vivente, complimenti
Quasi 5000 visualizzazioni e poco più di 200 mi piace per ascoltare tre ore un ammiraglio di uno dei paesi con tradizione navale militare più lunga, su uno dei migliori canali di storia italiani (oltretutto fondato da un mio quasi coetaneo)? Suvvia Italia, un pollice su per questi due gentiluomini!
P.S.: queste dirette meriterebbero dei sottotitoli in inglese, non dubito che il mondo anglosassone apprezzerebbe la qualità e l'equilibrio del contenuto del canale.
Un saluto!
@@giuseppeboemi927 Grazie Giuseppe per le tue parole! Di video in inglese sullo Jutland ce ne sono a bizzeffe ma in generale mettere i sottotitoli alle live è un ulteriore lavoro che adesso non riesco a gestire, ahimè. Riesco di tanto in tanto a pubblicare i video in inglese (ora sto sistemando la versione di Matapan in inglese), ma facendo tutto questo nel tempo libero sono lento!
@@Italian_Military_Archives Se solo ne capissi di termini nautici proverei a rendermi utile con la stesura dei sottotitoli, ma con le conoscenze tecniche che ho ti sarei solo di intralcio. Mi spiace solo che canali come questo in Italia non ottengano neanche lontanamente il riconoscimento che meritano (strano essere così refrattari alla cultura quando puoi vantarti di quasi 3 millenni di civiltà).
Ti auguro tanta buona fortuna e di poter sfornare molto altro di questo eccellente materiale!
I miei complimenti per questa vera è propria conferenza di livello universitario su la battaglia dello Jutland. Il chiarissimo ammiraglio Marco Santarini ha dimostrato una conoscenza a 360° gradi su ogni questione: calcolatori analogici, statistica, meccanica, balistica e persino uniformologia.
In particolare come informatico mi ha molto interessato la spiegazione del funzionamento dei calcolatori analogici in dotazione ai britannici.
Mi chiedevo come nessuno nella marina britannica abbia pensato di riprendere in mano gli studi di Babbage della macchina analitica che gli avrebbe fornito un vero e proprio calcolatore estremamente preciso nei calcoli balistici. La macchina analitica in pratica aveva la stessa architettura dei moderni calcolatori solo che era meccanica alimentata da un motore a vapore ( ma al tempo della Grande Guerra sicuramente sarebbe stata alimentata da un generatore elettrico) e lavorava in base 10 invece che 2.
Buonasera. La ringrazio molto per la sua attenzione. In merito alla sua interessante considerazione concernente l'uso di calcolatori numerici (digitali) anziché analogici per la conduzione del tiro di artiglieria le rappresento che presso le Marine gli elaboratori analogici meccanici (in cui cioè i dati di ingresso e uscita sono rappresentati esclusivamente da grandezze meccaniche: scorrimento o rotazione di assi) sono rimasti in uso fino alla Seconda Guerra Mondiale. La US Navy adottò sin dall'inizio di quel Conflitto l'importante Calcolatore elettromeccanico FORD MK-1 (poi MK-1A) destinato alla conduzione del tiro dei cannoni dual purpose (AA e anti-nave) da 127/38 unitamente alla relativa SDT MK-37. Nel secondo dopoguerra e fino agli anni '70, tutte le Marine ebbero a bordo delle loro Unità calcolatori analogici (per il tiro di artiglieria e per il lancio di missili) di tipo elettromeccanico (in cui cioè i dati di ingresso e uscita sono rappresentati anche da grandezze elettriche). La prima comparsa dei calcolatori digitali sulle Navi ebbe luogo presso la fine degli anni '60 nella US Navy, che utilizzò il MK-152 nell'ambito dei sistemi missilistici anti-aerei TARTAR (dove sostituì l'elettromeccanico MK-118) e TERRIER (dove sostituì l'elettromeccanico MK-119). Le prime Unità della MMI ad essere dotate di MK-152 furono il DDG ARDITO (che ho Comandato nel 2000-2001) e AUDACE sulle quali tali apparati furono inseriti nei sistemi TARTAR/STANDARD di bordo. I primi sistemi di artiglieria delle Navi MMI ad impiegare calcolatori digitali per il tiro furono gli antimissile DARDO installati sulle FFG classe LUPO (1977-1980). La storia dei calcolatori per il tiro/lancio a bordo delle Navi da guerra ha avuto poi importanti sviluppi successivi e continua tuttora.
Nel rinnovarle il mio ringraziamento la saluto cordialmente.
Marco Santarini
L'Ammiraglio Marco Santarini è una garanzia. Uno storico della battaglia molto dettagliato.
Tanta roba veramente..
Per un impegno precedentemente preso non ho potuto godermi in diretta la live.
Complimenti per l'ottima ricostruzione della battaglia.
Un plauso anche a Giulio per il supporto all'Ammiraglio.
Una materia che definirei fondamentale,quella dello Jutland,ben descritta in numerosi libri ma che diviene quasi narrativa nel libro di Scheer e Hase che possiedo nell' edizione Marangoni del 1932. Non voglio sembrare immodesto dicendo che conosco bene l' argomento,ma ascoltare l' ennesima "lectio magistralis" dell' Ammiraglio,sentirlo parlare di angoli di tiro,di parallele,di potenza delle cariche di lancio,mi ha fatto vivere un' esperienza nuova,come se sentissi parlare per la prima volta di questo argomento. Semplicemente straordinario,come già lo era stato parlando della dispersione dei cannoni italiani o nel racconto della battaglia dello Stretto di Danimarca. Quanto alla battaglia,credo che le navi tedesche fossero mediamente superiori a quelle britanniche: corazze migliori,artiglierie efficaci anche con calibri inferiori (il 280 tedesco era un cannone straordinario e lo sarà anche nella Seconda Guerra), sistemi ottici eccellenti. A mio modesto avviso,se per ipotesi la flotta tedesca fosse stata equivalente,per numero,a quella britannica,probabilmente Beatty e Jellicoe sarebbero ricordati per aver subito una grave sconfitta.
Ma la storia non si fa con i se e con i ma. La Royal Navy seppe combattere con onore e soprattutto poteva permettersi perdite che per i tedeschi si sarebbero rivelate disastrose. E questo,fino alla Seconda Guerra Mondiale fu il vantaggio,incolmabile per chiunque,di cui godettero i vari Jellicoe,Beatty,Sturdee e,venticinque anni dopo,Tovey,Cunningham o Fraser. Bellissima puntata,direi a livello dei libri migliori scritti sull' argomento.Grazie!
@@federicomalignani4957 Grazie Federico per queste belle parole!
Parallasse
@@Fabriziosilvio-qj1xj Si',ovvio parallasse,è il maledetto correttore del telefono....
Puah, il mio è coreano.....ogni tanto mi spara delle iperaquigeroniche cazzate@@federicomalignani4957
Bellissima questa live. L'argomento poi è tra quelli "navali" che mi affascina ed incuriosisce di più da sempre. L'ammiraglio Santarini poi spiega sempre molto bene con dovizia di particolari tecnici e storici, nonchè aneddoti che rendono la conversazione godibile e scorrevole. Ormai sono un suo fan dalla live sulla dispersione delle artiglierie italiane nel secondo conflitto mondiale.
@@giulianodati2895 il fan club è cresciuto molto!
Racconto dettagliato della più grande battaglia di corazzate della storia.
3 ore da gustarsi completamente.
Complimenti ad entrambi
Grazie Fabio, almeno per me sono volate!
Santarini patrimonio dell'UNESCO
Superare la live sul tiro navale non era facile, ma ci siete riusciti. Chapeau
@@luca7069 grazie Luca!
Meravigliosa live. Sulla composizione degli esplosivi propellenti c'era un interessante di intervento di Drachinifel!
Starei a sentirvi per ore. E' fantastico!
@@Zodd83 grazie! Anche il recente video sulla penetrazione delle corazze è molto interessante
Fantastica lve complimenti a tutti e due, e,' un piacere ascoltarvi.
@@RobertoLucantonio-pc5wf grazie di cuore Roberto!
Interessantissimo, interessantissimo video, complimenti.
@@gianlucadamiani6064 grazie Gianluca!
Recuperata in differita: imperdibile. Grazie.
@@angeloacquaviva3123 haha grazie Angelo!
Complimenti per questo video ricco di contenuti e competenza. Ho trovato interessante il rincorrersi dei nomi di ammiragli e navi, future protagoniste di vicende nel secondo conflitto.
@@marcomarchetti3246 grazie Marco!
Complimenti.. bellissimo video, l’ho visto a più riprese ma l’ho trovato molto interessante, un applauso ai conduttori per la chiarezza e l’esposizione
@@mariosanna9260 grazie di cuore Mario!
Favoloso!!! Non sono una appassionata di battaglie navali,( ho terrore del mare!! Nonostante nuoticchi! ) ma vi avrei ascoltati X altre 3 ore! TERRORIZZATA! DOVENDO ESSERCI AVREI " PREFERITO" SALTARE IN ARIA!!! GRAZIE!!! STUPENDO , FILM DELL'ORRORE ,X ME😅
Davvero una lezione stupenda, da prenderci appunti! Grazid mille per questi contenuti altamente interassanti e rigorosi.
@@marcocalamai857 grazie Marco!
Queste live sono piccoli capolavori. Grazie.
@@andreaformigari9701 grazie Andrea, mi fa molto piacere
Grazie, il conduttore veramente informato e discreto, e l'ammiraglio semplicemente perfetto. per la sperequazione dei numeri, e a parità tecnica, la battaglia non poteva e non aveva l'intenzione di essere capitale, diventa una grande battaglia per la notevolissima aliquota di navi partecipanti.
@@nero.malpelo grazie!
Molto interessante, complimenti. Una cosa che davvero non sapevo e mi che ha veramente sorpreso è che i tedeschi sparavano colpi di grosso calibro con i bossoli. Sorprendente!
Veramente un video interessante. Lungo, dato l' argomento e le spiegazioni, ma ben digeribile, anche a spezzoni.
@@danieledondi9129 Grazie Daniele, beh su questo canale ci piace sviscerare bene le cose 😃
Complimenti a tutti e due. L’Ammiraglio è sempre un valore aggiunto preziosissimo!
@@marcobisognin1572 grazie Marco!
Un saluto in differita a Giulio e all'amm. Santarini, come sempre ottima live, ben documentata e chiara!
@@fabiotrezzolani4068 come sempre, grazie Fabio!
@@Italian_Military_Archives riguardando il video mi é venuta una curiosità per la quale forse l'amm. Santarini può aiutare: si é fatta menzione della ridotta dispersione dei cannoni BL-15inch mkI britannici, ma si ha qualche dato a questo riguardo circa gli altri grossi calibri inglesi e tedeschi coinvolti?
Buongiorno Sig. Trezzolani. La ringrazio per l’attenzione. Sin il cannone da 15-inch Mk-I (381/42) britannico (prodotto sin dal 1911 sia dalla Armstrong di Elswick, che dalla Vickers di Sheffield) fu effettivamente caratterizzato da una dispersione di tiro molto minore di quella di altre bocche da fuoco: sia coeve (britanniche da 12-inch di vari Mk e da 13,5-inch Mk-VI) sia realizzate in altre epoche (con specifico riferimento alla italiana Ansaldo 381/50 e alla tedesca Krupp SKC 34 da 38 cm): la Royal Navy utilizzò infatti quel cannone anche durante la Seconda Guerra Mondiale.
I dati di dispersione (riferiti al fuoco eseguito da un singolo cannone) sono riportati in una apposita “Tabella di Efficacia” presente entro il documento tecnico denominato “Tavole di Tiro”, riferito alla bocca da fuoco e al tipo di proietto a cui esso è intitolato.
Nella maggioranza dei casi la dispersione di tiro riportata nella Tabella citata è espressa dal valore assunto dall’Indice di dispersione adottato (la “Deviazione Standard” o la “Striscia al 50 %” oppure lo “Errore probabile”) in funzione della distanza di tiro ed è riferita alla distribuzione dei punti di caduta di proietti (accuratamente selezionati, unitamente alle rispettive cariche di lancio) sparati in successione (in balipedio) dal cannone in esame.
A fronte di ciò tuttavia la US Navy utilizzò, almeno fino al termine della Seconda Guerra Mondiale, “Tavole di Tiro” in cui la dispersione era espressa dal valore assunto dalla “Apertura della salva” in funzione della distanza di tiro e del numero di colpi costituenti la salva stessa (ormai da molto tempo però la US Navy considera la “Deviazione Standard”). Con il termine “Apertura della salva” si intende la massima distanza tra il punto di caduta più “corto” e quello più “lungo” (che però risultino entrambi non “anomali”) della salva.
Anche la “Apertura della salva” è un Indice di dispersione (in Statistica è detto “Campo di variazione”). Tuttavia, a differenza degli Indici che ho elencato in precedenza, non è riferito alla “Popolazione” di infiniti colpi teoricamente sparabili dal cannone in esame, ma esprime il valore che in media si rileva per salve di uno specifico numero di colpi, sparati alla distanza indicata da altrettanti cannoni (il tiro in salva è eseguito nello stesso istante, da bocche da fuoco dello stesso calibro che sparano lo stesso tipo di proietto, contro lo stesso bersaglio).
Tale differenza è molto significativa perché mentre la conoscenza degli Indici precedentemente citati (unitamente alla conoscenza dello “Errore sistematico” del tiro e delle dimensioni del bersaglio) consente di calcolare la “Probabilità di colpire unitaria” (SSHP) posseduta da ciascun proietto sparato nelle condizioni geometriche e cinematiche considerate, la disponibilità del dato di “Apertura della salva” non lo permette in modo diretto.
Il vantaggio offerto dalla considerazione della “Apertura della salva” è quello di consentire un immediato apprezzamento della reale dispersione del tiro rispetto a quella nominale indicata dalle “Tavole di Tiro” che adottano tale Indice di dispersione.
Tornando al 15-inch Mk-I le riporto di seguito due brani in cui sono riportate considerazioni sulla “Apertura” di salve sparate da cannoni 15-inch Mk-I. Tali brani sono stati tratti dai testi indicati tra parentesi:
>
(da “Jutland - An analysis of the fighting” di N. J. M. Campbell. Naval Institute Press, Annapolis, Maryland, USA 1987).
>
(dalla relazione ufficiale del CV Gaetano Catalano-Gonzaga di Cirella, Comandante della RN BOLZANO alla Battaglia di Punta Stilo).
A fronte di quanto sopra, la dispersione di tiro del cannone Vickers-Armstrong da 14-inch Mk-VII (cioè 356/45 prodotto dal 1938) fu addirittura inferiore (a parità di distanza di tiro) a quella del pur ottimo 15-inch Mk-I.
In sintesi sì: sono noti i dati di dispersione di tutti i cannoni dei quali siano disponibili le “Tavole di Tiro” compilate in modo “tradizionale”, ovvero quelle dotate di “Tabella di Efficacia” in cui sono forniti i dati di “Deviazione Standard” o della “Striscia al 50 %” oppure dello “Errore probabile” in funzione della distanza di tiro.
Tra il 2007 e il 2020 ho compiuto uno studio comparativo tra la dispersione di tiro del cannone Ansaldo da 381/50 e quella della bocca da fuoco Vickers-Armstrong da 15-inch Mk-I. La prima stesura dei risultati di quel mio studio è stata riportata da una rivista statunitense nel 2020. Una seconda e più ampia versione di quello studio è inclusa nel libro di cui ho proposto tempo fa la pubblicazione all’Ufficio Storico della MMI.
Sperando di averle fornito elementi di risposta sufficienti, le auguro una buona serata.
Marco Santarini
Dottore, se me lo permette...
Lo adoro
Che meraviglia di canale 👍
@@savinovezzosi9504 grazie Savino, gentilissimo
Come al solito, bellissima live!
Volevo segnalare un libro sull'argomento che ho trovato molto ben scritto e appassionante, ricco di testimonianze da parte di vari partecipanti alla battaglia: "Jutland 1916: death in the grey wastes" di Steel-Hart.
Non so se esista in italiano.
Dopo sta live vado subito a ripescarlo!
TANTA ROBA....sto diventando una groupie dell'Ammiraglio Santarini
Spettacolo!
@@leonardolanzara4486 sempre gentilissimo Leo!
Molto interessante!
@@massimofantaccini5379 grazie Massimo
@@Italian_Military_Archives Grazie a voi 😊
Inizio col complimentarmi con Giulio e l'Ammiraglio Santarini (e ringraziarli) per le 3 ore che hanno voluto dedicarci, poi ho in un frangente ho sentito Tsushima ed infine in uno o due commenti ho letto Coronel e Fakland. Diciamo che l'appetito vien mangiando, per cui mi permetto di aggiungere una modesta suggestione...
Questa mattina me la sono vista tutta di un fiato: semplicemente FANTASTICA, ha colmato le molte lacune che avevo !!!
Se posso permettermi: potreste farne un'altra sulla battaglia di Coronel e delle Falkland ? Sarebbe davvero molto interessante ☺
Grazie ancora ☺
@@dalamarnargent4170 grazie carissimo! I temi che hai suggerito sono effettivamente nella mia lista di LIVE da fare.. il prossimo anno ci arriviamo!
@@Italian_Military_Archives Grazie, non vedo l'ora 🙂
2:23:45 circa la "memoria" e la considerazione successiva dei due ammiragli inglesi dello Jutland, ricordo che le ultime due navi da battaglia della classe Giorgio V, quelle non intolate al sovrano e ai due figli, si sarebbero dovute chiamare HMS Jellicoe e HMS Beatty.
Oltre alle vicende che resero impossibile intitolare a Edoardo VII la seconda nave, anche le ultime due vennero re-designate a due ammiragli della flotta del 18esimo secolo, Geroge Anson e Richard Howe.
Immagino esistano scritti britannici dell'epoca su questo, ma le motivazioni sono facilmente immaginabili.
Soccia magnum opus stavolta! Chapeau.
L'AMMIRAGLIO SANTARINI È UN GRANDE!
2:13:00 strano il destino, l'Incrociatore da Battaglia Invincible esplode per essere stato colpito nella Santa Barbara e con lui muore l'Ammiraglio Hood.
La nave a Lui intitolato I. B. Hood farà la stessa fine.
In realtà abbiamo commesso un errore. L'Hood era intitolato ad un altro ammiraglio con lo stesso cognome che aveva servito in età velica.
@@Italian_Military_Archives Errore veniale.
Capita con tanti Ammiragli con lo stesso nome 😊
@@Italian_Military_Archives erano comunque parenti (trisnonno) quindi
Non so se ci siano poi fonti per determinare se la scelta di intitolare il nuovo super incrociatore da battaglia a Samuel Hood sia avvenuta in seguito alla more di Horacio Hood sull'Invincible o se la decisione fosse già stata presa prima dello Jutland.
Il video è decisamente interessante, mi auguro che la serie si protragga anche agli scontri navali ed aeronavali della seconda guerra mondiale. Tuttavia penso che alle vostre conclusioni vada aggiunta una considerazione di ordine strategico: la battaglia dello Jutland è stata decisiva nel lungo periodo in quanto la flotta tedesca aveva dimostrato alle marine delle altre potenze europee (e americane, ndr), che la Royal navy poteva essere respinta e le poteva essere interdetto l'accesso ad uno dei mari che fino a quel momento era nella sua disponibilità.
Ciao! Grazie dell'apprezzamento. Beh comunque nel mare del Nord gli inglesi ci scorrazzavano quindi non era così interdetto, se poi ragioniamo di naviglio mercantile il discorso cambia. Sicuramente è stato un evento che ha dimostrato come anche la Royal Navy potesse prenderle di santa ragione
Come figlio adottivo di un Ufficiale della Marina Militare classe 1932 con 20 anni di imbarco militare marittimo è stato imbarcato per un anno e mezzo sul Vespucci, conosco molto bene tutta la storia della battaglia, anche gli ante fatti, la vittoria fu tedesca ma non riuscì a cambiare le sorti della squadra navale militare tedesca contro la Royal Navy.
Vogliamo chiedere a Von Spee se il concetto di battlecruiser era sbagliato e Jackie Fisher aveva torto? ;-) finalmente riesco a vedermi tutta intera questa splendida live. Complimenti ad entrambi.
Grazie Alberto! Sulla battaglia delle Falkland ci faremo un approfondimento
@@Italian_Military_Archives ottimo. Vi seguirò senz'altro!
@@Italian_Military_Archives
Sconfitta molto dovuta a von spee, ed alla sua disgraziata decisione di fuggire, all'alba di una giornata di bel tempo, contro navi più veloci e potenti
Chiedo scusa, Ammiraglio, ma "cavalcata della morte" non è un riferimento alla " cavalcata nella valle della morte", cantata da tennyson, e relativa alla carica della brigata di cavalleria levgera britannic a balaklava, durante la guerra di crimea?
Buongiorno a lei e grazie per l'attenzione e per la sua domanda.
Di "cavalcate della morte" (purtroppo) Ve ne sono state un certo numero. Per quanto ne so quel termine fu impiegato per denominare la "carica" degli Incrociatori da battaglia tedeschi contro la Grand Fleet tra le 19.13 e le 19.23 circa del 31 maggio 1916, in memoria della "cavalcata della morte" compiuta dalla cavalleria germanica durante la Battaglia di Mars-la-Tour il 16 agosto 1870. In ogni caso MAI i tedeschi (durante o dopo la Grande Guerra) avrebbero usato un nome che richiamasse le gesta della cavalleria britannica a Balaclava.
Le invio molti e cordiali saluti.
Marco Santarini
Santarini TOP
Bellissima live, complimenti!! Mi consigliate un buon libro su questa battaglia?
@@andreadefelici183 grazie Andrea, appena rientro ti mando un po' di titoli
@@Italian_Military_Archives grazie mille!!
Buongiorno Sig. Felici. La ringrazio per l'attenzione e per la sua domanda. Nei 108 anni trascorsi dalla Battaglia dello Jutland, è stata scritta su di essa una vera infinità di libri. Oltre a ciò, ampio spazio alla descrizione di quella Battaglia è stato dedicato nell’ambito di moltissimi testi dedicati alla Prima Guerra Mondiale, o alle battaglie navali di quel Conflitto, o più in generale alle grandi battaglie navali della Storia. Quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta! Naturalmente io non ho letto “tutti i libri esistenti” su quella Battaglia, per cui le conoscenze di cui dispongo sono senz’altro circoscritte ai soli testi che ho consultato su quell’argomento.
Tenuto conto di ciò, le fornisco di seguito un elenco che indica (peraltro in modo del tutto “asettico” dato che non ho alcun “ritorno” personale riguardo a “quei” libri, “quegli” autori o a “quelle” Case Editrici) i testi in materia che ritengo interessanti e che sono (o sono stati) liberamente disponibili per la vendita:
1).- “I due Popoli bianchi” di Georg Oskar Immanuel von Hase. Pubblicato in Italia con il titolo “La battaglia navale dello Jutland - narrata dagli Ufficiali di Marina Scheer e Hase” dalla Casa Editrice Omero Marangoni (Milano 1932) e ristampato dalla Casa Editrice Il Castello (Milano 2001);
2).- “Jutland - An Analysis of the Fighting” di John Campbell. Naval Institute Press, Annapolis (Maryland, USA) 1987;
3).- “Jutland - The German Perspective” di V. E. Tarrant. Arms and Armour Press, London 1995;
4).- “Jutland” di Sergio Valzania. Arnoldo Mondadori, Milano 2005.
Le rappresento in particolare che, il primo dei testi elencati fu scritto (dopo la Prima Guerra Mondiale) dal Direttore del tiro dell’Incrociatore da battaglia SMS DERFFLINGER ed è di grandissimo interesse storico e tecnico.
Sperando di averle fornito indicazioni sufficienti, le porgo i miei saluti e le auguro una buona giornata.
Marco Santarini
@@MarcoSantarini Gentile Ammiraglio, la ringrazio molto per la sua veloce ed estremamente esaustiva risposta! Dal momento che la seguo assiduamente in queste live sul canale di Giulio, ricordo effettivamente che del libro 'I due popoli bianchi' ne parlò anche in occasione della live sulla caccia alla Bismarck e la battaglia del canale di Danimarca. Cercherò per primo sicuramente quello. Ancora grazie!!
@@MarcoSantarini
Per un dilettante, trovo "jutland" di valzania perfetto
Persa per lavoro, recupero adesso😊
In realtà in tutti i casi da lei citati vi fu la deflagrazione (senza detonazione) delle cariche di lancio conservate nei Depositi Munizioni di bordo
Mi sembra che nella polemica Pollen vs Dreyer, di cui ho letto nel libro di Sumida "in defense of naval supremacy", l'ammiraglio sia dalla parte del primo. Sarebbe bella un live di approfondimento con l'ammiraglio su questi temi, di cui si trova poco in italiano.
Buonasera e grazie per l'attenzione e per questa sua domanda, a cui rispondo invero con un certo ritardo di cui mi scuso. La materia è abbastanza complessa e mal si presta per una "chiacchierata". Ho scritto un libro sulle Centrali di tiro impiegate dalla Regia Marina e l' ho proposto all' Ufficio Storico della MMI un anno fa: spero nella sua futura pubblicazione.
Le auguro una buona serata e le invio cordiali saluti.
Marco Santarini
@MarcoSantarini Grazie. Spero venga pubblicato. Sarebbe una lettura sicuramente interessante. Buonasera.
Mi sto predisponendo alla visione in differita ma so già che di queste tre ore con l’ amm. Santarini neanche un minuto sarà tempo sprecato
La HMS Hood (affondata nel 1941) è stata chiamata cosi in omaggio all'ammiraglio Samuel Hood (1724-1816) e non al suo ononimo caduto alla battaglia dello Jutland
@@alrocshorkann2732 sì hai ragione, mi sono malamente sbagliato 😅
L'errore non è così grossolano, il Visconte Samuel Hood, primo lord del mare all'epoca della rivoluzione francese, era il trisnonno dell'ammiraglio della Invincible nello Jutlan, Horacio Hood (nome non casuale, sia i figli che i cugini che i fratelli che i bis-nipoti di Samuel Hood erano ammiragli).
Al varo della Hood nel 1918 infatti la vedova di Horacio fu madrina della cerimonia, anche perché la perdita della Invicinble e il carattere dell'ammiraglio avevano suscitato grande supporto in tutta l'Inghilterra.
@@luca7069 Grazie per il complemento, che famiglia !
La soluzione era quella di variare l'inclinazione delle pale dell'elica.
Cioè eliche a passo variabile.
Credi sia meccanicamente "facile",
8000 proiettili di grosso calibro sparati. Se facciamo una media di 400kg a proiettile sono 32mila quintali. Incredibile
Kaiserliche Marine. La Reichs marine era quella di Weimar
@@Varthema penso che l'ammiraglio parlasse del Reichsmarineamt, ufficio che rispondeva al Cancelliere e consigliava il Reichstag sulle questioni navali
Perché non dite 15 cm?
@@RenatoMilanesi-hr6hx sarà l'abitudine di ragionare in millimetri
Buonasera Sig. Milanesi. La ringrazio per l'attenzione e per la sua domanda.
A parte pochi e specifici cannoni che divennero noti con un loro proprio "nome" (ad esempio il "cannone Guglielmo" dal nome del Kaiser tedesco o la "Grande Berta", entrambi impiegati durante la Grande Guerra) la sigla alfanumerica che individua e denomina ogni bocca da fuoco di artiglieria può essere considerata il "nome" della stessa. In Italia siamo in genere abituati a "italianizzare" tutti i nomi: Il matematico britannico Napier lo diciamo Nepero; la capitale britannica la chiamiamo Londra, mentre il suo vero nome è London.
Ciò è senz'altro più "comodo" per noi, ma non è accurato Del resto gli antichi credevano nella "valenza intrinseca" del nome, che era ritenuto esprimere l'intima essenza e natura della Persona o della cosa a cui esso era attribuito.
Senza spingere oltre queste mie personali considerazioni (senz'altro opinabili) e tornando "a bomba" ai cannoni, è più accurato e senz'altro più opportuno indicare le artiglierie con la loro sigla alfanumerica originale onde evitare dubbi e/o incomprensioni: specialmente quando si parla di cannoni con Persone di nazionalità diversa dalla nostra. Oltre a ciò, occorre osservare che anche tra gli Stati in cui è in uso il Sistema metrico-decimale, in passato il calibro era espresso in modo non uniforme: ad esempio in Italia, in Francia e in Giappone, tale grandezza è sempre stata data in millimetri, mentre in Germania essa, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, fu indicata in centimetri.
Tenuto conto di ciò quindi, il celebre cannone Vickers-Arstrong da 15-inch Mk-I (mod. 1911) va indicato in quel modo, sebbene il suo calibro espresso nel Sistema metrico-decimale sia pari a 381 millimetri e la sua lunghezza sia stata pari a 42 calibri. Secondo l'uso italiano quindi quella bocca da fuoco sarebbe stata un 381/42 (1 pollice = 25,4 mm).
Viceversa l'altrettanto celebre cannone Krupp SKC da 38 cm (mod. 1934), secondo l'uso italiano sarebbe stato indicato come un 380 mm.
Oggi anche la Gran Bretagna mi risulta che abbia adottato il Sistema metrico-decimale, ma gli USA continuano ad utilizzare il Sistema di misura imperiale (pollici, libbre, ...).
Sperando di averle fornito qualche elemento di riflessione e risposta, le auguro una buona serata.
Marco Santarini
Tutto bene a parte la pronuncia dì Scheer
@@MaurizioMillo io l'ho pronunciato forse troppo all'inglese 😅
@@Italian_Military_Archives Anyway sinceri complimenti per il vostro lavoro molto professionale
@@MaurizioMillo grazie Maurizio!
@@Italian_Military_Archives Da triestino appassionato di storia e membro di una famiglia di mare non posso che apprezzare il vostro lavoro.
@@MaurizioMillo mi fa molto piacere! Hai visto la puntata sulla Marina Austro Ungarica? Avevo ospite un tuo concittadino
Se esistono i video originali, fateli vedere. In pochi minuti la Marina Militare tedesca, affondo' ben 4 incrociatori inglesi, smentendo in pratica le teorie di Fischer sulla velocità delle navi inglesi a scapito della protezione maggiore delle corazzature.
@@domenicosilla4811 ciao Domenico, non mi risulta esistano video originali
@@Italian_Military_Archives esistono, anni fa su Facebook e You tube, ho visto qualche spezzone originale, contattate il War Imperial Museum in Inghilterra e lo Stato Maggiore all'ammiragliato della Marina Militare tedesca.
@@Italian_Military_Archives contattate l'ammiragliato a Londra, in Inghilterra il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, prende il nome di Primo Lord dell'Ammiragliato.
@@domenicosilla4811 abbiamo anche altro da fare nella vita 😅
@@Italian_Military_Archives anni fa ho visto le foto originali di Tsushima, I video della Bismarck che affonda l'Hood, riprese dal Principe Eugenio, ho visto il video dell'affondamento della portaerei Glorius e due cacciatorpenieri da parte di due incrociatori pesanti tedeschi, ammiraglio Marschall.
Beatty promosso. Mamma mia che tristezza.
@@angelofontana9656 😌
Si, per i britannici
L'Ammiraglio è un classico esempio della formazione che si acquisice a livorno
Ottima formazione
@@Italian_Military_Archives lo so