Dunque, io sono un esponente dell'agricoltura. 38 anni, piemontese, da due anni assieme a mio fratello, conduciano una azienda a vocazione cerealicola, nel piemonte del saluzzese. La nostra azienda copre una estensione di circa 150 ettari( di proprietà e affitto) . Quello che posso vedere dalla mia esperienza è che, nel mio ambito, il problema più grosso è la mancanza di una rappresentanza al momento di decidere un prezzo alle quotazioni di mercato locale. Tenete conto che la produzione di mais, grano soia è difficilmente valorizza ile in campo agricolo, in quanto la loro lavorazione è di solito retaggio dell'industria. Quindi per far fronte ai prezzi in ribasso degli ultimi tempi sto cercando di diversificare la vocazione culturale integrando con produzioni di pomodoro da industria e l'impianto di pioppeti. Ritengo che molte delle motivazioni della protesta siano il risultato di un generale sconforto e non accettazione che in futuro molte ligiche culturali dovranno cambiare e adeguarsi a pratiche meno impattanti. Vedo nel mio settore un generale atteggiamento conservatorio e la tendenza a farsi strumentalizzare politicamente. Se servisse mi rendo disponibile a chiarimenti o raccontare la mia esperienza
Ciao Roberto e grazie per aver condiviso quanto sopra. A quanto capisco fai parte della distribuzione bassa, ovvero agricoltori che lavorano sulla "massa". Condivido in toto quanto scrivi, molti dei miei clienti stanno facendo come te, spostando la produzione da raccolto a basso margine ad alto margine, cercando di introdurre un qualche elemento innovativo nel processo oppure differenziando il prodotto. Purtroppo serve che agricoltori come te inizino a far sentire la loro voce, visto che si sente solo quella di alcuni facinorosi, se sei interessato a parlarne pubblicamente puoi scrivere al mio indirizzo che trovi nelle info di questo canale. Buon lavoro intanto
Sono un elettronico-informatico ,appassionato di rinnovabili secondo lei , con opportuni aiuti pubblici , le rinnovabili potrebbero diventare un reddito aggiuntivo per agricoltori anche a scarso reddito ? parlo di biogas e del famigerato agrivoltaico ho visto qualche filmato , sul canale "Agricoltura innovativa", dove l'agricoltore-imprenditore sembra aver investito profittevolmente , prima con il fotovoltaico e da qualche anno con il biogas-cogenerazione grazie
@@inixor sinceramente? Io ho decise critiche da fate in entrambe le proposte. Nel settore agricolo l'investimento sul biogas è avvenuto 12-15 anni fa'. Non sono poche le aziende dalle mie parti che hanno investito più di un milione di euro in generatori e vasche per la fermentazione. Risultato? Dopo pochi mesi si sono accorto che per raggiungere il guantitativo di metano necessario non bastano i residui di potatura, quindi integrano le miscele di decomposizione con mais , cascami e spesso letame. Sottraendo prezioso concime naturale che sarebbe importantissimo per una visione dell'agricoltura più sostenibile e innalzando enormemente il prezzo per ottenere quella elettricità che è poi il fine di tutto ciò. Non dico che tutti gli impianti funzionino come ho descritto, ma mi vien da chiedere? Quanto è effettivamente conveniente produrre energia in tal modo, se il materiale per ottenerla è così impattante e ha richiesto così tanta acqua, suolo e energia a sua volta per fornire il materiale? Poi guardo la rendita di tali impianti e spesso ci si accorge che , senza il contributo per le rinnovabili, spesso non sarebbero economicamente sostenibili. So che molti miei colleghi sono a protesta anche per l'incertezza di vedersi, fra qualche anno , ridimensionare l'assegno del sostegno e di conseguenza ritrovarsi con un impianto costoso e sostanzialmente controproducente. Diversamente per il fotovoltaico sono molto più ottimista, sebbene ritengo un vero spreco di prezioso suolo, impiegare campi coltivabili per la sua installazione. Non ne vedo il perché... abbiamo così tanti stabili in agricoltura, che potrebbero rendere semplicemente usando il tetto come piano di installazione. Il terreno agricolo nella pianura padana è un bene che dalle mie parti costa 37-40 .000 euro a giornata piemontese ( 1 ha=2.62gte piemontesi). Non credo che con simili costi del terreno sia saggio impiegare per il fotovoltaico. Trovo che tale strumento possa essee decisamente piú intelligente per rendere produttivo uno stabile per li stoccaggio delle derrate, capannoni o le tettoie di ricovero attrezzi. Sarebbe decisamente più sostenibile l'idea di impiegare terreno scarsamente coltivabile, perché roccioso o scosceso. Ma ovviamente qui entrano in gioco considerazioni che esondano dal mio punto di vista, come la fattibilità, l'impatto sul passaggio ed altre eventuali...tieni conto che queste sono le visioni di un agricoltore che ti risponde partendo da ciò che vede nel territorio in cui risiede e lavora. In altri posti, magari più ricchi di terreni a produttività decisamente più bassa potrebbe anche avere un senso. È a parer mio un discorso che andrebbe contestualizzato. Non cito il problema delle intromissioni del crimine organizzato in questo campo perché è una realtà che puoi sentirti descrivere sicuramente meglio da personaggi decisamente sul pezzo come Saviano. È sicuramente un problema
Ottima idea contattare Grandi. Mesi fa, in tempi non sospetti, Grandi dedicò una lezione del suo corso a Parma proprio alle politiche agricole della CEE. Lezione fondamentale per me per interpretare le proteste di sti giorni
Ti stavo rispondendo male, ma poi mi son convinto di andare dall'ottico. Evevo letto "per intraprendere" 🤣 Si, la sua esposizione è molto interessante per vederci meglio. 😆
19:30 eh no, non vogliamo solo l'efficienza. Altrimenti ci conviene smettere con l'agricoltura in europa e importare e basta, visto che le produzioni americane (nord e sud) con i loro campi grandi come regioni italiane e il loro terreno fertile e piatto come una pista da pattinaggio hanno economie di scala ed efficienza produttiva infinitamente maggiori di qualsiasi cosa possiamo sperare di ottenere qui. Uno degli obiettivi è di non fare come abbiamo fatto con la filiera industriale e sbilanciarci troppo sull'import: qualche produzione "domestica" va tenuta attiva in caso di impossibilità di import, qualsiasi sia la causa (panedmia, blocco delle fratte navali, guerre commerciali, guerre vere, siccità localizzate, etc etc). In secondo luogo serve tantissimo cercare di ridurre l'impatto CO2 (da distinguere da quello ambientale in generale, perché l'ambiente è tante cose e spesso ciò che è bene per un aspetto è male per un altro quindi ciò che è bene dipende dalla prospettiva). Non ho idea se abbassare il trasporto aiuti in questo, ma l'idea fondamentale sta lì oltre ad un'idea di aiutare le aziende del territorio. Efficienza good ma bisogna tenere in considerazione anche altre cose.
Rispetto a taxi e balneari per quanto riguarda i sussidi agricoli, ho un'idea po' meno netta. Ritengo che in parte l'agricoltura svolga un ruolo sociale sia di presidio del territorio, sia di sicurezza alimentare ( nazionale ed europea) e quindi possa in tale ottica esser sussidiata.
parlando con agricoltori ho riscontrato che uno dei problemi principali di queste proteste - almeno in italia - è la GDO che compra i prodotti a pochi centesimi nelle terre e li rivende a 3-4-5 volte di più successivamente nei loro supermercati.
Sulla prima risposta, quando dice che 1000 euro guadagnati sono sempre 1000 euro e andrebbero tassati tutti nello stesso modo, non sono d'accordo: 1000 euro lordi fatti vendendo sigarette non sono 1000 euro fatti tramite consulenze psicologiche, o che so farli speculando non è come farli lavorando. Lo stato ha tutto il potere, e direi il dovere, di indirizzare, anche tramite le differenze nella tassazione, la forza lavoro nelle mansioni che reputa più strategiche. [Edit: non che l'agricoltura sia tra queste, anzi, assorbe attualmente il 20% delle spese comunitarie ma genera solo l'1,7% del PIL, direi che economicamente parlando è il settore sbagliato in cui investire.] Gli esempi sono un po'del cavolo, lo so, ma spero si capisca il concetto
@@Dr.Elegantia vero, forse è più proprio dire "attività finanziaria" se proprio vogliamo contrapporlo al "lavoro" in un esempio molto generico e un po'banale. Ma il mio punto rimane: non sono così sicuro che sia indifferente l'origine del lordo rispetto alla sua tassazione
@@Dr.Elegantia no no in nessun senso penso che l'attività finanziaria sia un male. Dico che qualora lo stato la trovasse meno strategica per x motivi sarebbe giusto che la tassasse in modo diverso, ma per quanto mi riguarda si potrebbe anche fare lo stesso discorso al contrario e dire che se lo stato volesse favorire le attività finanziarie rispetto a quella lavorativa (sempre nel mio pessimo esempio) potrebbe decidere di farlo anche tramite le tasse. Non c'è necessariamente un discorso etico dietro a queste valutazioni secondo me
Sì e lo sei anche tu. Nessuno mangia più il teosinte e tutti i prodotti vegetali che trovi hanno subito negli anni una o più modificazioni genetiche. OGM è solo un etichetta legale
Diciamo che è criminale aver permesso agli agricoltori nei passati decenni di coltivare fino a pochi metri da tutti i fiumi(esempio pianura padana che è letteralmente un deserto), almeno 200 metri dovevano essere lasciati alla fauna e alla flora impedendogli di distruggere tutto con i campi a monocolture, attualmente le zps(zone protezione speciale sono ridicole e inutili, saranno 10 metri ). la maggior parte degli agricoltori dovrebbe essere obbligata con la forza a smettere di coltivare entro tot dai fiumi per la salvaguarda di quel poco che è rimasto e risanare un po le aree naturali, dove vivo io sono del tutto estinti gli anfibi da almeno 10 anni, la gente non capisce quanto è grave la situazione, questi dementi hanno anche il coraggio di protestare se gli vogliono togliere il 4%, che è comunque troppo poco a mio avviso.
Dunque, io sono un esponente dell'agricoltura. 38 anni, piemontese, da due anni assieme a mio fratello, conduciano una azienda a vocazione cerealicola, nel piemonte del saluzzese. La nostra azienda copre una estensione di circa 150 ettari( di proprietà e affitto) .
Quello che posso vedere dalla mia esperienza è che, nel mio ambito, il problema più grosso è la mancanza di una rappresentanza al momento di decidere un prezzo alle quotazioni di mercato locale.
Tenete conto che la produzione di mais, grano soia è difficilmente valorizza ile in campo agricolo, in quanto la loro lavorazione è di solito retaggio dell'industria. Quindi per far fronte ai prezzi in ribasso degli ultimi tempi sto cercando di diversificare la vocazione culturale integrando con produzioni di pomodoro da industria e l'impianto di pioppeti.
Ritengo che molte delle motivazioni della protesta siano il risultato di un generale sconforto e non accettazione che in futuro molte ligiche culturali dovranno cambiare e adeguarsi a pratiche meno impattanti. Vedo nel mio settore un generale atteggiamento conservatorio e la tendenza a farsi strumentalizzare politicamente. Se servisse mi rendo disponibile a chiarimenti o raccontare la mia esperienza
Ciao Roberto e grazie per aver condiviso quanto sopra.
A quanto capisco fai parte della distribuzione bassa, ovvero agricoltori che lavorano sulla "massa".
Condivido in toto quanto scrivi, molti dei miei clienti stanno facendo come te, spostando la produzione da raccolto a basso margine ad alto margine, cercando di introdurre un qualche elemento innovativo nel processo oppure differenziando il prodotto.
Purtroppo serve che agricoltori come te inizino a far sentire la loro voce, visto che si sente solo quella di alcuni facinorosi, se sei interessato a parlarne pubblicamente puoi scrivere al mio indirizzo che trovi nelle info di questo canale.
Buon lavoro intanto
@@Dr.Elegantia bhe, ben contento se la mia esperienza può essere d'aiuto. Inoltro la richiesta come chiedi
Sono un elettronico-informatico ,appassionato di rinnovabili
secondo lei , con opportuni aiuti pubblici , le rinnovabili potrebbero diventare un reddito aggiuntivo per agricoltori anche a scarso reddito ?
parlo di biogas e del famigerato agrivoltaico
ho visto qualche filmato , sul canale "Agricoltura innovativa",
dove l'agricoltore-imprenditore sembra aver investito profittevolmente , prima con il fotovoltaico e da qualche anno con il biogas-cogenerazione
grazie
@@inixor c’era il contributo fino a qualche anno fa che copriva tutti i costi
@@inixor sinceramente? Io ho decise critiche da fate in entrambe le proposte. Nel settore agricolo l'investimento sul biogas è avvenuto 12-15 anni fa'. Non sono poche le aziende dalle mie parti che hanno investito più di un milione di euro in generatori e vasche per la fermentazione. Risultato? Dopo pochi mesi si sono accorto che per raggiungere il guantitativo di metano necessario non bastano i residui di potatura, quindi integrano le miscele di decomposizione con mais , cascami e spesso letame. Sottraendo prezioso concime naturale che sarebbe importantissimo per una visione dell'agricoltura più sostenibile e innalzando enormemente il prezzo per ottenere quella elettricità che è poi il fine di tutto ciò. Non dico che tutti gli impianti funzionino come ho descritto, ma mi vien da chiedere? Quanto è effettivamente conveniente produrre energia in tal modo, se il materiale per ottenerla è così impattante e ha richiesto così tanta acqua, suolo e energia a sua volta per fornire il materiale? Poi guardo la rendita di tali impianti e spesso ci si accorge che , senza il contributo per le rinnovabili, spesso non sarebbero economicamente sostenibili. So che molti miei colleghi sono a protesta anche per l'incertezza di vedersi, fra qualche anno , ridimensionare l'assegno del sostegno e di conseguenza ritrovarsi con un impianto costoso e sostanzialmente controproducente. Diversamente per il fotovoltaico sono molto più ottimista, sebbene ritengo un vero spreco di prezioso suolo, impiegare campi coltivabili per la sua installazione. Non ne vedo il perché... abbiamo così tanti stabili in agricoltura, che potrebbero rendere semplicemente usando il tetto come piano di installazione.
Il terreno agricolo nella pianura padana è un bene che dalle mie parti costa 37-40 .000 euro a giornata piemontese ( 1 ha=2.62gte piemontesi). Non credo che con simili costi del terreno sia saggio impiegare per il fotovoltaico. Trovo che tale strumento possa essee decisamente piú intelligente per rendere produttivo uno stabile per li stoccaggio delle derrate, capannoni o le tettoie di ricovero attrezzi.
Sarebbe decisamente più sostenibile l'idea di impiegare terreno scarsamente coltivabile, perché roccioso o scosceso. Ma ovviamente qui entrano in gioco considerazioni che esondano dal mio punto di vista, come la fattibilità, l'impatto sul passaggio ed altre eventuali...tieni conto che queste sono le visioni di un agricoltore che ti risponde partendo da ciò che vede nel territorio in cui risiede e lavora. In altri posti, magari più ricchi di terreni a produttività decisamente più bassa potrebbe anche avere un senso. È a parer mio un discorso che andrebbe contestualizzato. Non cito il problema delle intromissioni del crimine organizzato in questo campo perché è una realtà che puoi sentirti descrivere sicuramente meglio da personaggi decisamente sul pezzo come Saviano. È sicuramente un problema
Grazie Umberto, ottimo video
Grazie.
Grazie mille Aldo!
@@Dr.Elegantia è un piacere
Intervista sublime, un personaggio eccezzionale.
Grazie infinite per questi contenuti
Parte finale stupenda, più ricerca pubblica
Sogniamo
Ottima idea contattare Grandi. Mesi fa, in tempi non sospetti, Grandi dedicò una lezione del suo corso a Parma proprio alle politiche agricole della CEE. Lezione fondamentale per me per interpretare le proteste di sti giorni
Ti stavo rispondendo male, ma poi mi son convinto di andare dall'ottico. Evevo letto "per intraprendere" 🤣
Si, la sua esposizione è molto interessante per vederci meglio. 😆
Molto interessante, grazie Umberto.
Grazie
Chiacchierata davvero interessante
19:30 eh no, non vogliamo solo l'efficienza. Altrimenti ci conviene smettere con l'agricoltura in europa e importare e basta, visto che le produzioni americane (nord e sud) con i loro campi grandi come regioni italiane e il loro terreno fertile e piatto come una pista da pattinaggio hanno economie di scala ed efficienza produttiva infinitamente maggiori di qualsiasi cosa possiamo sperare di ottenere qui.
Uno degli obiettivi è di non fare come abbiamo fatto con la filiera industriale e sbilanciarci troppo sull'import: qualche produzione "domestica" va tenuta attiva in caso di impossibilità di import, qualsiasi sia la causa (panedmia, blocco delle fratte navali, guerre commerciali, guerre vere, siccità localizzate, etc etc). In secondo luogo serve tantissimo cercare di ridurre l'impatto CO2 (da distinguere da quello ambientale in generale, perché l'ambiente è tante cose e spesso ciò che è bene per un aspetto è male per un altro quindi ciò che è bene dipende dalla prospettiva). Non ho idea se abbassare il trasporto aiuti in questo, ma l'idea fondamentale sta lì oltre ad un'idea di aiutare le aziende del territorio.
Efficienza good ma bisogna tenere in considerazione anche altre cose.
Qui efficienza è inteso come pareto efficienza chiaramente
20:10 molto d'accordo invece, che credo (da profano ignorante) sia la reale ragione per cui il primario viaggia su margini minuscoli
Rispetto a taxi e balneari per quanto riguarda i sussidi agricoli, ho un'idea po' meno netta.
Ritengo che in parte l'agricoltura svolga un ruolo sociale sia di presidio del territorio, sia di sicurezza alimentare ( nazionale ed europea) e quindi possa in tale ottica esser sussidiata.
Chiaro, come dicevo allora evitiamo sussidi regressivi
parlando con agricoltori ho riscontrato che uno dei problemi principali di queste proteste - almeno in italia - è la GDO che compra i prodotti a pochi centesimi nelle terre e li rivende a 3-4-5 volte di più successivamente nei loro supermercati.
Come dicevo anche settimana scorsa uno non lavora solo con la GDO, tuttavia giusto comunque aiutare coloro i quali vivono a bassissimi redditi
Il podcast DOI è un punto di riferimento per chiarezza.
AgroMafia 21MILIARDI❤ quasi come la FINANZIARIA!!!,❤
Sulla prima risposta, quando dice che 1000 euro guadagnati sono sempre 1000 euro e andrebbero tassati tutti nello stesso modo, non sono d'accordo: 1000 euro lordi fatti vendendo sigarette non sono 1000 euro fatti tramite consulenze psicologiche, o che so farli speculando non è come farli lavorando. Lo stato ha tutto il potere, e direi il dovere, di indirizzare, anche tramite le differenze nella tassazione, la forza lavoro nelle mansioni che reputa più strategiche. [Edit: non che l'agricoltura sia tra queste, anzi, assorbe attualmente il 20% delle spese comunitarie ma genera solo l'1,7% del PIL, direi che economicamente parlando è il settore sbagliato in cui investire.] Gli esempi sono un po'del cavolo, lo so, ma spero si capisca il concetto
Speculare significa anticipare il futuro, qui tu lo usi impropriamente.
@@Dr.Elegantia vero, forse è più proprio dire "attività finanziaria" se proprio vogliamo contrapporlo al "lavoro" in un esempio molto generico e un po'banale. Ma il mio punto rimane: non sono così sicuro che sia indifferente l'origine del lordo rispetto alla sua tassazione
in che senso l'attività finanziaria sarebbe un male?
@@Dr.Elegantia no no in nessun senso penso che l'attività finanziaria sia un male. Dico che qualora lo stato la trovasse meno strategica per x motivi sarebbe giusto che la tassasse in modo diverso, ma per quanto mi riguarda si potrebbe anche fare lo stesso discorso al contrario e dire che se lo stato volesse favorire le attività finanziarie rispetto a quella lavorativa (sempre nel mio pessimo esempio) potrebbe decidere di farlo anche tramite le tasse. Non c'è necessariamente un discorso etico dietro a queste valutazioni secondo me
@@Brewce_lee ok ma non so capisce il senso di mettere sussidi regressivi
Non è che per il bene dei consumatori bisogna sempre andare in concorrenza con chi ha meno diritti sul lavoro. Questa non è concorrenza sana
Meno diritti sul lavoro? SOno imprenditori, e guadagnano di più dei dipendenti. Per cui non ha molto senso quanto affermi
@@Dr.Elegantiacredo intenda i mercati esteri magari meno regolamentati
@@tommasoprevedello7593 per quello sussidiamo. Il punto è sussidiare tutti indistintamente e fra l’altro in modo regressivo
Voi siete contenti di mangiarvi la roba OGM?
Mi stai dicendo se sono contento di mangiarmi il granoturco?
Mi sa che la mangi pure tu, sol che non lo sai.😂
Mi dispiace aggiornarti ma tutto quello che hai mangiato fino ad ora è OGM
Sì e lo sei anche tu. Nessuno mangia più il teosinte e tutti i prodotti vegetali che trovi hanno subito negli anni una o più modificazioni genetiche. OGM è solo un etichetta legale
L’OGM è intorno a noi, ci circonda, ci penetra, mantiene unita tutta la galassia
Diciamo che è criminale aver permesso agli agricoltori nei passati decenni di coltivare fino a pochi metri da tutti i fiumi(esempio pianura padana che è letteralmente un deserto), almeno 200 metri dovevano essere lasciati alla fauna e alla flora impedendogli di distruggere tutto con i campi a monocolture, attualmente le zps(zone protezione speciale sono ridicole e inutili, saranno 10 metri ). la maggior parte degli agricoltori dovrebbe essere obbligata con la forza a smettere di coltivare entro tot dai fiumi per la salvaguarda di quel poco che è rimasto e risanare un po le aree naturali, dove vivo io sono del tutto estinti gli anfibi da almeno 10 anni, la gente non capisce quanto è grave la situazione, questi dementi hanno anche il coraggio di protestare se gli vogliono togliere il 4%, che è comunque troppo poco a mio avviso.