Ho sempre amato i retelling, mi piace che una storia evolva e viva una vita completamente nuova grazie all'opera di uno scrittore che vive in un tempo diverso da quello in cui ha vissuto il padre o la madre della storia originale. Mai avrei pensato che qualcuno potesse arrivare a riscrivere, correggere, abbellire o quello che è, l'opera originale con la motivazione che non viene usato un linguaggio inclusivo, ma che cavolo vuol dire? Uno stupro letterario. Che le case editrici si prestino a questi teatrini politici portati avanti da persone che probabilmente neanche li leggono i libri, è qualcosa di intollerabile. A volte mi sembra che stia passando il messaggio che siamo fatti tutti di cristallo, ci ferisce tutto, tutto ci sconvolge, ma se non impariamo, anche e soprattutto attraverso il linguaggio a confrontarci anche con le parole "proibite" , il problema resta lì senza una soluzione. Stanno eliminando quel luogo dove tutto è lecito, perché sulla carta per quanto mi riguarda tutto è possibile, la carta non è la realtà, è un universo parallelo, ma vogliono a tutti i costi che non ci siano differenze. L'omologazione dei tempi, della sensibilità e della mentalità è un qualcosa di utopistico per non dire ridicolo. Che senso ha guardarsi indietro e avere la sensazione che sia sempre stato così? Bisogna sapere da dove si è partiti, per capire quanto siamo arrivati lontano. Queste notizie personalmente mi fanno accapponare la pelle. Si riempiono la bocca con la parola inclusività, ma a me sembra che si stia ghettizzando tutto, un ghetto molto grande così non ci rendiamo conto di quanto sia limitante altro che inclusivo.
La grandezza di Roald Dahl, secondo il mio parere ignorante, sta nel non trattare i destinatari delle sue opere per ragazzi come se fossero dei completi stupidi, che è poi la caratteristica che rende un'opera in origine destinata ad un pubblico giovane godibile e apprezzabile anche dagli adulti. Superfluo dire che questa notizia mi ha fatto venire un travaso di bile.
La parte finale è proprio agghiacciante. Possono anche chiamarla “unicorni e orsetti amorevoli” ma di fatto è un’organizzazione di censura. Tutto quello pubblicabile deve passare attraverso questo filtro ideologico. Che schifo.
Grazie per il video, bisogna proprio leggere tra le righe per capire cosa pensi... Ho scoperto solo oggi questa cosa della censura a Dahl e il tuo video è il quarto che vedo. A questo punto sono molto felice di aver acquistato un cofanetto di suoi libri in lingua originale stampati nel 2016!!! Un salutone e grazie!
Concordo su tutto quello che hai detto nel video, ne ho parlato a lungo con diverse persone, soprattutto lettori, ed ho espresso tanti punti di cui hai parlato. Credo che la modifica dei testi sia la via veloce e comoda che sostituisce quella più impegnativa che riguarda l'educazione, mi sembra un modo per nascondere la polvere sotto il tappeto e mi chiedo in futuro quali saranno gli effetti di queste scelte.
Video molto bello, come sempre. Ricordo una cosa: Il linguaggio di “Ragazzi di vita” di Pasolini venne portato a processo; l’immenso Ungaretti scrisse al Giudice a difesa dell’autore: “Le parole messe in bocca a quei ragazzi, sono le parole che sono soliti usare e sarebbe stato, mi pare, offendere la verità, farli parlare come cicisbei.”. Rispettare il contesto in un’opera d’arte è fondamentale per comprenderla.
Vero, Matilda giusto? Secondo me l'averle appioppato proprio Jane Austen (al di là del fatto che non dovevano cambiare proprio niente) fa molto riflettere. Non, chessò, Mary Shelley ma Jane Austen: è una sfumatura significativa pure quella.
Andando oltre l'ovvio sdegno per la censura, viene da ridere per questa operazione di alleggerimento delle responsabilità educative dei genitori, come se la crescita dei figli non fosse più il loro lavoro, ma una questione sociale e collettiva. Orwell davvero 😱
"Modifiche a culo più che oculate": ecco, tutto si può riassumere con questa tua brillante esternazione. Speravo proprio che tu facessi un video sulla questione. Io, da donna grassa/sovrappeso/con una buona percentuale di adipe nella composizione corporea, mora, bassa e con la pelle molto chiara (sì, sono queste le parole giuste per descrivere il mio aspetto!), sono davvero stufa di queste esasperazioni che non fanno altro che peggiorare le situazioni, anziché migliorarle.
anch'io sono grasso e sono d'accordo con te, eliminare i riferimenti ai lati negativi della realtà dalla vista dei bambini gli impedirà di affrontare i problemi da adulti.
Ciao Sara, condivido assolutamente! Contestualizzare e spiegare! Non ho visto il tuo video di via col vento e penso che lo visionerò presto! Oggi si pensa di educare infiocchettando e incoffettando... Col risultato che così si alienano le persone. Cmq ti correggo: loro appiattoscono il passato, ma non lo paragonerebbero mai, GIAMMAI, alla Nutella! Scherzi? Qualcosa di insalubre con olio di palma che causa uno stato di salute poco raccomandabile, perché è troppo difficile spiegare che si potrebbe sì mangiare, ma con parsimonia e solo con un adeguato allenamento fisico!
Se questo tipo di censura/modifica diventasse la prassi si perderebbe nel tempo la visione del cambiamento di sensibilità nella società, e toglierebbe lo spirito critico di chi legge tali opere nel presente. Sono d'accordo che un disclaimer piuttosto sia una soluzione che aiuti la contestualizzazione e l'interpretazione.
Son sincero, il fatto che esista l'inclusive minds mi mette un po' i brividi. Pensavo seriamente che come società avessimo superato questa mentalità che ci porta ad accettare una censura morale. Un autore non va più bene per una determinata fascia di età? Si possono leggere altri autori, sperando che questi non annoino. Perché siamo sinceri, piace legere di contenuti un po' forti, se togliamo questi elementi dalla lettura poi non ci si lamenti se i videogiochi finiscono per sostituire questo medium.
Ero certa che avresti pubblicato un pezzo su questa FOLLIA, e infatti non mi hai delusa! Grazie! Quando ho sentito questa notizia il primo pensiero è stato "Ho capito male", il secondo "No, non può essere!" ed il terzo non lo posso scrivere perchè sarebbe troppo volgare 😅 Sono basita da questa follia del "politicamente corretto". Concordo su tutto quel che dici, e mi permetto di aggiungere una cosa: come crescerà questa generazione che stanno privando del diritto alla negatività? Non dico che si debba fare body shaming, assolutamente no, ma se uno è sovrappeso è sovrappeso, se uno ha la pelle bianca ha la pelle bianca, se uno è alto è alto, se uno si comporta da stupido si comporta da stupido e via cosí. Bisogna imparare a farsi scivolare addosso queste cose, o non si vive più. Non dico che sia bello o auspicabile, a nessuno piace sentirsi criticato, sarebbe bello vivere in un meraviglioso mondo "di Barbie" dove tutti sono gentili e simpatici, e i cagnolini non fanno la pupù, ma purtroppo il mondo è un posto ben diverso, che ci piaccia o no, e noi dobbiamo crescere i nostri figli in modo che sappiano anche difendersi emotivamente. Se li priviamo dei primi impatti con questi piccoli traumi... cosa succederà quando usciranno dalla bolla e il collega stronzo farà una battuta sessista? Quando il professore darà un voto differente in base ad una simpatia? Quando qualcuno salterà la fila in posta? Quando gli diranno "non ti invito al mio compleanno perchè mi sei antipatico"? Che faranno? Depressione? Suicidio? Bisogna che sappiano che queste realtà esistono, che sappiano che sono sbagliate e che sappiano scrollare le spalle e andare avanti.
Vero! Anche se secondo me pure costruire quelle "spalle forti" non è un accollo che si deve prendere la lettura :D la letteratura per me può restare libera di essere semplicemente arte (poi se ne esce qualcosa di buono dal punto di vista educativo ben venga, altrimenti amen...).
Che dire, crizetini e crizetine? Io sono scioccobasita. Ora, non sono una grandissima conoscitrice del mondo educativo, non sono minimamente portata per l'accudimento dei cuccioli d'uomo e amo il politicamente scorretto, però da lettrice percepisco quest'operazione come frutto del bigottismo, non del desiderio di formare le menti di domani. L'approccio alla letteratura e all'arte in genere si sta pian piano tramutando in un timorato di Dio. Il Dio dell'offesa. In ogni caso, sono molto d'accordo sul discorso della prefazione e delle note: è puro problem solving e si adatterebbe alla società contemporanea in maniera sana.
A mio parere invece, la cosa fa davvero rabbrividire e' che quest'operazione non sia nemmeno frutto del bigottismo di qualcuno. Qui siamo di fronte ad una mossa di marketing. Certamente, se si fossero limitati ad una nuova prefazione, la notizia non avrebbe suscitato il medesimo interesse mediatico.
@@MissRingu Mmhh… Sinceramente, per come sono fatta io, il marketing non mi fa rabbrividire: di marketing l’editoria vive e sopravvive, in fondo :). Quel che trovo preoccupante è il motivo che sta alla base di una scelta di marketing, più precisamente. E quel che vedo è che le esigenze sono diventate sempre più bigotte. Offendere qualcuno con il linguaggio is the new peccato :)
Ciao, non credo Chiara nel senso che se fosse stata una scelta di marketing sarebbe stata promossa da chi l'ha fatta, non denunciata da terzi a posteriori 😅
Già che gli Umpa Lumpa sono stati sostituiti dai folletti, per non "offendere" la sensibilità del popolo pigmeo... Avevo avuto dei conati di vomito, ad oggi, meglio se taccio🤬
Ma sai, quella modifica la fece Dahl stesso... all'uscita del libro, qualcuno fece notare che pareva razzista parlare di Pigmei. Dahl, che evidentemente non aveva alcuna intenzione di esprimere contenuti razzisti, accolse la critica e decise, d'accordo con l'editore, di modificare il libro nelle edizioni successive. Se l'autore stesso cambia idea, perché gli fanno notare una cosa e lui si quella cosa si trova d'accordo, non ci vedo del marcio. Si tratta pur sempre della sua opera, e gli Umpa Lumpa sono un'invenzione narrativa bellissima (che infatti, viene dalla sua penna). Queste modifiche sono proprio un'altra pasta.
@@boerosara Non sapevo che avesse scelto lui liberamente la modifica. Sono affezionatissima a questo racconto ed ho paura di vederlo deturpare😔. Grazie per esserti esposta anche tu nel denunciare queste assurdità💜
Sono d'accordo sulla maggior parte dei punti, soprattutto l'idea della prefazione e delle note. Ti vedo un po' troppo ottimista nel pensare che i genitori/tutori/educatori siano sempre lì a spiegare tutto. Ovvero se c'è qualcosa che il lettore vuole chiedere, allora ci potrebbe essere una spiegazione, altrimenti a meno che non si tratti di leggere insieme un testo, dubito che si possa spiegare. Onestamente avrei piuttosto cambiato la fascia d'età dei lettori (se considerata troppo "sensibile") che fare tutti questi cambiamenti. Terrificante poi che tutto questo sia stato poi anche usato per motivi di agenda politica da parte del telegraph (e come vedo da qualche commento i risultati già si vedono). Video interessante, comunque! Piccolo appunto sul nome dell'autore, che è di origine norvegese, si dovrebbe pronunciare tipo "ru'al"
Oltre al fatto dello 'sbatti' educativo, sono fermamente convinta che la gente non sia minimamente in grado di spiegare il ''perchè'' e il ''per come'', quindi si troverebbe in difficoltà a causa della propria ignoranza storico-culturale. L'importante è adeguersi a quanto succede... che si arragino gli altri. Ma, come ho scritto anche in un altro video, se l'obiettivo è la tutela dei bimbi, eliminiamo il problema dal principio: non figliate (a mali estremi...).
Secondo me invece l'ignoranza, nel senso la mancanza di informazioni su un contesto storico e culturale, non è un grosso problema... nessuno nasce imparato, un buon genitore non è tenuto a essere un critico letterario. È tenuto invece, secondo me, ad avere la semplice volontà di impegnarsi attivamente in una ricerca con il proprio figlio, con gli strumenti che ha e senza che si pretenda un trattato di filologia romanza da nessuno. La volontà e l'impegno a informarsi insieme al proprio figlio sono già di per sé atto educativo: non conta tanto sapere le risposte, quanto avere la volontà di porsi insieme domande.
Tutto ciò fa riflettere molto, condivido a caldo la reazione di indignazione e di critica (costruttiva), che ho avuto anche io. Quello che hai tratto, intelligentemente, da tutta questa "operazione" in atto, riguardo all'educazione, mi appare come l'evidenziazione di un dramma contemporaneo, proprio il tempo dedicato ai bambini, aggiungerei anche a noi stessi e al nostro bambino interiore, in generale al tempo per riflettere e avere pensiero critico e di approfondimento che ci è, mediamente, "concesso" ora. La questione è proprio questa, è molto bello e imperativo ribadire queste cose, ciò non esclude che la realtà attuale sia, in genere, questa. Se da un lato queste vere e proprie scempiaggini artistiche e di pensiero vanno verso un cambiamento di paradigma e rieducazione che escluda in parte il ragionare, analizzare, capire e soprattutto, come dici anche tu, contestualizzare termini e concetti, vi è un paradosso drammatico in quanto da un altro punto di osservazione, sembrerebbe, per necessità, quasi propedeutico a compensare la mancanza di spiegazioni ed educazione su citate. Trovo difficoltà nello spiegarmi, è un'osservazione veramente semplice quella che faccio e non cambia la situazione, semplicemente sto cercando di capire, e penso che sia utile farlo per creare un'alternativa, se questi metodi possano essere paradossalmente considerati un "bene" vista la situazione di abbandono che molti bambini di oggi stanno vivendo, lo dico a puro scopo teorico e volendo credere in una teoria che implichi la possibilità della buona fede dietro questi meccanismi, senza pensare per forza a motivazioni economiche o di brainwashing, anche per un discorso deontologico diciamo e non concettuale o dicotomico, ma più profondo. Chiaro che invece di dover effettuare queste censure sarebbe utile dedicare il tempo al dialogo con i bambini(e non solo) e all'educazione (altro dramma in ogni contesto), ma in questa realtà concreta da molto da pensare e mi affascina molto cercare di uscire fuori dai binari della critica(che pure io comunque faccio), e mi chiedo cosa si possa fare per i bambini, appunto, non tanto cosa possiamo fare contro queste operazioni. Ti ringrazio di questo video, è il primo che vedo e l'ho sentito molto.
Grazie a te per questo commento, che ho trovato sensibile e intelligente. Non credo che ci sia "una soluzione", ed è da un certo punto di vista razionale che si proceda per tentativi (come è razionale, davanti a una soluzione come questa, obiettare che non può essere quella "giusta"). Credo che, lasciando vivere in pace l'arte e la storia, la cosa migliore che possiamo fare come singoli sia praticare la gentilezza nel quotidiano, anche come sforzo intellettuale laddove non ci viene spontanea per nostra formazione/per il contesto in cui siamo cresciuti. Siccome non si può convincere tutti a farlo con una bacchetta magica, a livello più macro credo ci sia un grosso lavoro da fare sulla formazione universitaria degli insegnanti, per fornire una cassetta degli attrezzi più efficace nel mettere una pezza laddove la famiglia d'origine non riesce (per disinteresse o per mancanze strutturali) a sostenere i bambini in modo adeguato...
In teoria non lo potrebbero fare Perché esiste il diritto morale dell' autore L' autore è l' unico che può modificare la sua opera o deve dare il consenso In teoria anche le trasposizioni dovrebbero essere fedeli all' opera L' autore o gli eredi potrebbero fare causa in caso di cambio di sesso epidermide personalità dei personaggi storpiatura della storia Chissà perché in pochissimi portano le case di produzione in tribunale
Un giorno cancelleranno i Pirati dei Caraibi perché non piace il ruolo della donna; un giorno riscriveranno Omero perché non è allineato con il pensiero unico; un giorno ci diranno che Alessandro Manzoni è maschilista e smetteranno di insegnarlo nelle scuole; che Dante era fascista mi pare che qualcuno l’abbia già detto in questi giorni. È uno schifo! Io griderò “No, siete voi Woke che non ce la fate!”, fino al giorno in cui, per le mie idee sovversive, non verranno a portarmi via per proteggere la collettività
Notizia Shock: Roal Dahl era un sarcastico, pungente, insensibile e privarlo del suo tratto caratteristico sarebbe snaturarlo . L'idea di adattare i romanzi per bambini alla nuova sensibilità non è un idea malvagia ma è snaturare un autore che ha basato la sua letteratura sulla propria insensibilità ad essere esagerato
Sono cresciuto a pane e R.E. Howard, eppure non ho mai commesso alcun tipo di reato e sono abbastanza stimato da tutti coloro che mi conoscono (fatte le dovute eccezioni). Questo voler eliminare certi termini per tutelare la sensibilità del lettore, lo vedo come il chiudere gli occhi mentre ti sta arrivando un pugno in faccia.
Trovo la cosa preoccupante più in ottica di opere future che di opere passate. Perché su quelle passate può bastare il disclaimer e li possiamo "scusare" sulla base del contesto socioculturale, ma un povero cristo che voglia scrivere oggigiorno una storia in cui c'è come personaggio un tizio ignorante e volgare, magari razzista, lo può fare? Deve precisare nelle note che il personaggio non coincide con lui e il suo pensiero? Un autore con un umorismo magari simile a quello di Dahl riuscirebbe oggi a farsi pubblicare senza modificare troppo quello che ha scritto?
Fantastica, comunque rivendico il diritto di pensare che essendo diventato "cicciottello" sono più "brutto". Questa è onestà intellettuale, è "parresia"
La sirenetta, pinocchio, la bella addormentata, la bella e la bestia... tutte riscritte per essere meno violente e più adatte ai bambini, quindi? Non le compriamo più? Andiamo a discutere con l'editor del tempo che le ha ripulite? Tra l'altro su pinocchio il censore furono proprio i lettori che scrissero al giornale per far cambiare questo finale
Hai fatto esempi (tutti diversi) che non hanno nulla in comune con questo. Ti rispondo singolarmente: - La Sirenetta è una così detta "fiaba letteraria", ovvero una storia che rientra nel genere fiaba ma non appartiene alla narrazione orale popolare nella forma a noi conosciuta. Il suo autore è Andersen. La "riscrittura" Disney a cui ti riferisci non è affatto una "riscrittura", ma un adattamento cinematografico. Un caso analogo a quello di Dahl sarebbe se qualcuno mettesse in commercio un libro, firmato Andersen, intitolato la Sirenetta, con una storia diversa. Ovviamente in un'ipotesi del genere sarebbe, sì, una porcata. - Pinocchio è un romanzo (originariamente a puntate, poi nella sua forma definitiva unica) scritto da Collodi. Anche in questo caso la "riscrittura" a cui ti riferisci è in realtà un adattamento cinematografico. Anche in questo caso, un'operazione analoga sarebbe commercializzare in formato libro come "Pinocchio di Carlo Collodi" un'opera diversa da quella da lui scritta. (Il "cambiamento di finale" è stato approvato dall'autore, che lo ha modificato sua sponte accogliendo l'input, non gliel'hanno coercitivamente modificato da morto). - La Bella Addormentata e la Bella e la Bestia sono due fiabe folk, che appartengono alla tradizione orale e ci sono arrivate in forma scritta in versioni diverse. Nel loro caso, posto che riferendosi alla Disney si parla sempre di adattamenti, non ha senso in assoluto parlare di "riscritture" perché la loro forma primigenia è quella orale. Si parla di "versioni", che possono legittimamente essere diverse a seconda dell'autore che le prende in carico.
@@boerosara sulle fiabe ti darei ragione se non ce ne fossero centinaia di versioni diverse, ognuna piegata alla sensibilità di un paese diverso o di un anno diverso. Oltre agli adattamenti Disney ci sono ancora le versioni cartacee e quelle che ho di 40 anni fa sono diverse da quelle di oggi, e pure la disney le ha pubblicate. Mentre Pinocchio era morto, appeso all'abero era morto, collodi non voleva continuare la scrittura, e lo dicono anche i libri di letteratura, io lo lessi sul mio libro del liceo. Poi la spinta del pubblico e dell'editore lo hanno costretto a continuare. Le riscritture si fanno da sempre, è che un tempo non se ne faceva un caso perché non c'era il bisogno di polarizzare l'attenzione su queste cose. Poi sta ai genitori insegnare ai figli che c'è una differenza, ma a parte rari casi molti genitori sono disinteressati al tempo dei figli, li lasciano col tablet, i libri sono spazio sprecato e non si mettono lì a spiegare perché non si dicono certe cose, anzi: usano certe storie proprio per giustificare le discriminazioni che fanno. Lo stesso vale per i libri delle scuole elementari: certi termini vanno edulcorati. Mentre la versione originale può essere letta in un momento successivo, alle superiori, quando il ragazzo ha il suo senso critico e non si ritrova vicino ad un adulto annoiato, che non vuole leggere, e che ridacchia a certe battute. Del resto quando leggo delle storie a mio nipote alcune parti le cambio, adesso che è alla fine delle elementari vado sulle versioni originali ed è lui a dirmi che certi termini non stanno bene. Quindi posso spiegargli le cose. Ma non devi valutare la tua esperienza, devi considerare l'analfabetismo dilagante e quanti genitori realmente si mettono a spiegare le cose ai figli. Volendo pure tuo è un discorso esclusivista: hai tempo e capacità di spiegare ai tuoi figli, cosa che non tutti hanno.
Gli esempi che citi sono materiali didattici, riduzioni scolastiche o adattamenti: sono sempre esistiti, vanno benissimo. Non c'è niente di male. Ed è sempre segnalato che si tratta di riduzioni scolastiche, materiali didattici e adattamenti (basato su... ecc.). Questo caso è COMPLETAMENTE diverso, proprio come una stella e un pianeta 😅 Si snatura con una riscrittura parziale l'opera di un autore contemporaneo morto (Collodi era vivo e ha appunto accolto l'input modificando lui stesso l'opera, come succede a quasi ogni autore in fase di editing e pubblicazione o riedizione), in un'edizione che non viene segnalata come riduzione né come materiale didattico ma venduta come l'opera originale. Questo è agghiacciante e non ha a che vedere con i casi che indichi tu. EDIT: Scusa non avevo letto l'ultima frase del tuo commento, cioè: "Volendo pure tuo è un discorso esclusivista: hai tempo e capacità di spiegare ai tuoi figli, cosa che non tutti hanno." No, affronto proprio la cosa da una prospettiva diversa: per me avere il tempo e la voglia (non la capacità, la VOGLIA: la capacità si costruisce pure facendo e nessuno nasce imparato) di spiegare le cose a un figlio è presupposto essenziale per decidere di fare un figlio.
@@Teresa_Craft l'ultima frase è agghiacciante dai. Se ritagliarsi tempo di qualità per insegnare a crescere ai tuoi figli è esclusivista allora la riscrittura dei libri è la meno e siamo già una società fallita.
@@andreazanottizuffa lo siamo. Considera quante persone hanno tempo o voglia o capacità di insegnare la critica ai propri figli. Considera tutti quelli che commentano su facebook con "Non ce lo dicono", oppure quelli che si vantano di non leggere mai. Queste persone non hanno la capacità di spiegare ai propri figli perché certe parole non si dicono. Vuoi perché sono loro stessi privi di capacità critica, vuoi perché hanno la terza media e non sono andati oltre, vuoi che non hanno avuto i soldi per le scuole superiori, hanno avuto problemi in famiglia, sono vittime di abusi o sono figli di coppie in contiua lite. Vanno considerate tutte queste opzioni prima di parlare di censure senza senso.
Se si dovesse antropomorfizzare un concetto, direi che il politicamente corretto è (non sempre ma spesso) figlio dell'ignoranza, uno dei peggiori figli, perché molto subdolo oltretutto. Uso il termine politicamente corretto (come tutti) in maniera impropria, perché nacque in altro contesto ed altri fini. La logica ormai è la contrapposizione tra pol corretto e scorretto, che però alla fine sono 2 facce della stessa medaglia, uguali e contrarie. Mi piacerebbe invece una "terza via", soprattutto che si tornasse a parlare tra persone che hanno idee opposte senza comunicarsi a vicenda
Le censure non dovrebbero esistere, la bella addormentata nel bosco, non la vedevo violenta da bambina e dopo anni non cambia il mio parere, sembra come se il Crocifisso da fastidio a qualcuno è per amor di popolo, si fa contenti e si toglie. Non dovrebbe esistere nemmeno nei film, i bambini capiscono come va il mondo, senza bisogno di spiegoni.
Per quanto riguarda Aristogatti ti posso tranquillamente dire che l’inquadratura c’è (i versi cantati in italiano sono abbastanza innocui, sottolineare abbastanza, in inglese sono tostini perché oltre ad un equivalente inglese del nostro “cin-chu-llà” c’è anche un errore, ovvero spacciare per cinesi i biscotti della fortuna… un errore culturale così in America oggi è l’equivalente di una N word gridata a pieni polmoni… non oso immaginare con i libri di Salgari cosa farebbero) Però se guardi bene ci sono molti esempi di “taglio” nonostante i disclaimer. Le due Silly Simphonies con Babbo Natale sono mancanti di riferimenti ad ebrei e neri, in Fantasia manca la famigerata centaurina…
Grazie mille per le informazioni! Il sospetto era in qualche modo fondato allora... mannaggia. (Per le cose più effettivamente antiche e pesanti alla fine della fiera si potrebbero fare anche due cut diversi, l'originale sempre a disposizione e una sorta di "nuovo pacchetto Fantasia" più breve e rimontato che diventa un prodotto diverso, chiaramente distinguibile dall'opera originale...).
Vi state "scandalizzando" per le censure a Roald Dahl, quando tra serie tv e cinematografia varia hanno fatto una strage immane, addirittura hanno messo, alla fine del titolo di molte serie, la dicitura "la serie", come per dire che quella rivisitazione è quella più "affidabile", si stà scadendo in un mondo di ipocrisia e falsità che supera l'imbarazzante, direi che stiamo sempre più raggiungendo il ridicolo mondo di "idiocracy"....
vuoi una voce fuori dal coro? eccomi. tutte le correzioni apportate, per quanto realizzate in modo discutibile, hanno un senso che nemmeno tu, persona adulta hai afferrato in pieno. perchè non sono passaggi palesemente razzisti, misogini o problematici. anche perchè dubito lo fosse l'autore stesso, visto che i messaggi dei suoi libri sono indiscutibilmente positivi. sono passaggi dal significato subdolo in un modo che è difficile da comprendere appieno. e proprio per questo sono quelli che sedimentano meglio. prendiamo la frase degli sporcelli: qui mi sta passando il messaggio che il doppio mento è una caratteristica intrinsecamente brutta. hai il doppio mento? sei brutto. stacce. poi sì, se non fai pensieri brutti tutto a posto. ma se ti capita di farli? eh. torni brutto. per un bambino, che capisce fin troppo bene come gira il mondo ma data la sua inesperienza fatica a distinguere verità assolute da verità culturali, è un pensiero parecchio pericoloso. un bambino che si sente brutto avrà problemi di autostima estremamente difficili da eradicare. infatti non credo fosse casuale la scelta della traduzione italiana di tradurre con una caratteristica più generica: bocca storta, che vuol dire tutto e niente. poi. prendiamo invece il passaggio de "le streghe" con la parrucca: il rischio non è che i bambini tirino i capelli a caso alle donne. il problema è che nel libro le streghe vengono associate a caratteristiche raccontate come mostruose. peccato che una di queste, la testa calva che si irrita malamente indossando una parrucca non è affatto mostruosa, bensì piuttosto standard per chi indossa parrucche e soffre di alopecia, oppure è sotto chemioterapia o altro. e la frase originale della nonna, per quanto bella caustica, è solo un deterrente alla maleducazione, ma non al ritenere che una donna calva che indossa la parrucca ha un che di mostruoso. detto questo, non con tutte sono d'accordo: cambiare i mestieri, ad esempio, capisco il pensiero di fondo ma secondo me non era davvero necessario, perchè sono appunto due lavori quotidiani qualsiasi(e per altro in media le donne tendono a preferire materie umanistiche o mediche, quindi prendere un lavoro di ambito scientifico e farlo passare come un lavoro femminile tipo è una scelta un po' bislacca). Però ecco, anche dare per scontato che genitori, insegnanti e bibliotecari saranno sempre presenti e sul pezzo a controllare che il giovane lettore non incameri concetti dannosi dopo che ha passato i sei, sette anni è un po' naif. a nove, dieci anni avevo completo accesso a tutto il reparto ragazzi della biblioteca senza che i miei controllassero ogni virgola di ogni libro. e al contempo posso assicurare che alcuni concetti subdoli che ho incamerato leggendo libri e guardando film "per tutti" ci ho messo decenni per capire quanto fossero problematici pur venendo presentati come innocenti. e io sono cresciuto in una famiglia super aperta al prossimo e all'opposto del bigottismo. figurati gente cresciuta in ambienti meno accoglienti: ne conosco parecchi intenti ad autosabotarsi a trent'anni suonati dietro a verità culturali spacciate per assolute che hanno incamerato nell'infanzia.
in realtà Disney sta oscurando delle opere del suo passato, tipo la saga di Zio Paperone. prima metteva dei disclaimer, ma ora alcune opere vengono oscurate anche se non sono raziste ma lo possono sembrare se viste superficialmente.🥲
Non capisco come persone così brave ad argomentare hanno bisogno di inframezzare (come Yasmina Pani)con parolacce e imprecazioni,per me questi non sono rafforzativi ma cadute ciò detto ti auguro successo
Yasmina, così come Sara, è semplicemente sé stessa. Ognuno si esprime come vuole, ognuno ha il suo stile. Chi non apprezza è liberissimo di guardare altri video.
@@sgrammaticando associo sempre parolacce o imprecazioni a chi non ha capacità argomentativa proprio per questo motivo non trovo la necessità di dirle da parte di una ragazza così preparata
Mia madre da piccolo mi leggeva la divina commedia, non penso di essere cresciuto con il desiderio di tumulare gli eretici in bare di fuoco
Ho sempre amato i retelling, mi piace che una storia evolva e viva una vita completamente nuova grazie all'opera di uno scrittore che vive in un tempo diverso da quello in cui ha vissuto il padre o la madre della storia originale. Mai avrei pensato che qualcuno potesse arrivare a riscrivere, correggere, abbellire o quello che è, l'opera originale con la motivazione che non viene usato un linguaggio inclusivo, ma che cavolo vuol dire? Uno stupro letterario. Che le case editrici si prestino a questi teatrini politici portati avanti da persone che probabilmente neanche li leggono i libri, è qualcosa di intollerabile. A volte mi sembra che stia passando il messaggio che siamo fatti tutti di cristallo, ci ferisce tutto, tutto ci sconvolge, ma se non impariamo, anche e soprattutto attraverso il linguaggio a confrontarci anche con le parole "proibite" , il problema resta lì senza una soluzione. Stanno eliminando quel luogo dove tutto è lecito, perché sulla carta per quanto mi riguarda tutto è possibile, la carta non è la realtà, è un universo parallelo, ma vogliono a tutti i costi che non ci siano differenze. L'omologazione dei tempi, della sensibilità e della mentalità è un qualcosa di utopistico per non dire ridicolo. Che senso ha guardarsi indietro e avere la sensazione che sia sempre stato così? Bisogna sapere da dove si è partiti, per capire quanto siamo arrivati lontano. Queste notizie personalmente mi fanno accapponare la pelle. Si riempiono la bocca con la parola inclusività, ma a me sembra che si stia ghettizzando tutto, un ghetto molto grande così non ci rendiamo conto di quanto sia limitante altro che inclusivo.
La grandezza di Roald Dahl, secondo il mio parere ignorante, sta nel non trattare i destinatari delle sue opere per ragazzi come se fossero dei completi stupidi, che è poi la caratteristica che rende un'opera in origine destinata ad un pubblico giovane godibile e apprezzabile anche dagli adulti.
Superfluo dire che questa notizia mi ha fatto venire un travaso di bile.
La parte finale è proprio agghiacciante. Possono anche chiamarla “unicorni e orsetti amorevoli” ma di fatto è un’organizzazione di censura. Tutto quello pubblicabile deve passare attraverso questo filtro ideologico. Che schifo.
Benvenuti!
Prima ci rendiamo conto di cosa sta succedendo e prima ne usciremo.
Diceva G.Bleck:Il politically correct non ci cambia, ci zittisce.
Grazie per il video, bisogna proprio leggere tra le righe per capire cosa pensi... Ho scoperto solo oggi questa cosa della censura a Dahl e il tuo video è il quarto che vedo. A questo punto sono molto felice di aver acquistato un cofanetto di suoi libri in lingua originale stampati nel 2016!!! Un salutone e grazie!
Concordo su tutto quello che hai detto nel video, ne ho parlato a lungo con diverse persone, soprattutto lettori, ed ho espresso tanti punti di cui hai parlato. Credo che la modifica dei testi sia la via veloce e comoda che sostituisce quella più impegnativa che riguarda l'educazione, mi sembra un modo per nascondere la polvere sotto il tappeto e mi chiedo in futuro quali saranno gli effetti di queste scelte.
Vero, anche secondo me la "pigrizia educativa" è il nodo centrale, e più preoccupante sul lungo termine, di operazioni come questa...
Video molto bello, come sempre. Ricordo una cosa: Il linguaggio di “Ragazzi di vita” di Pasolini venne portato a processo; l’immenso Ungaretti scrisse al Giudice a difesa dell’autore: “Le parole messe in bocca a quei ragazzi, sono le parole che sono soliti usare e sarebbe stato, mi pare, offendere la verità, farli parlare come cicisbei.”. Rispettare il contesto in un’opera d’arte è fondamentale per comprenderla.
Comunque per me la cosa più triste è che tra le modifiche ci sia la rimozione dei riferimenti a Conrad e Kipling. Io mi sento male…
Vero, Matilda giusto? Secondo me l'averle appioppato proprio Jane Austen (al di là del fatto che non dovevano cambiare proprio niente) fa molto riflettere. Non, chessò, Mary Shelley ma Jane Austen: è una sfumatura significativa pure quella.
Che poi se avessero letto veramente Conrad capirebbero che critica aspramente il colonialismo, ma l'analfabetismo funzionale impera.
Andando oltre l'ovvio sdegno per la censura, viene da ridere per questa operazione di alleggerimento delle responsabilità educative dei genitori, come se la crescita dei figli non fosse più il loro lavoro, ma una questione sociale e collettiva. Orwell davvero 😱
"Modifiche a culo più che oculate": ecco, tutto si può riassumere con questa tua brillante esternazione.
Speravo proprio che tu facessi un video sulla questione.
Io, da donna grassa/sovrappeso/con una buona percentuale di adipe nella composizione corporea, mora, bassa e con la pelle molto chiara (sì, sono queste le parole giuste per descrivere il mio aspetto!), sono davvero stufa di queste esasperazioni che non fanno altro che peggiorare le situazioni, anziché migliorarle.
💜
anch'io sono grasso e sono d'accordo con te, eliminare i riferimenti ai lati negativi della realtà dalla vista dei bambini gli impedirà di affrontare i problemi da adulti.
Grazie perché mi fai sentire meno sola
Ciao Sara, condivido assolutamente! Contestualizzare e spiegare!
Non ho visto il tuo video di via col vento e penso che lo visionerò presto!
Oggi si pensa di educare infiocchettando e incoffettando... Col risultato che così si alienano le persone.
Cmq ti correggo: loro appiattoscono il passato, ma non lo paragonerebbero mai, GIAMMAI, alla Nutella! Scherzi? Qualcosa di insalubre con olio di palma che causa uno stato di salute poco raccomandabile, perché è troppo difficile spiegare che si potrebbe sì mangiare, ma con parsimonia e solo con un adeguato allenamento fisico!
Se questo tipo di censura/modifica diventasse la prassi si perderebbe nel tempo la visione del cambiamento di sensibilità nella società, e toglierebbe lo spirito critico di chi legge tali opere nel presente. Sono d'accordo che un disclaimer piuttosto sia una soluzione che aiuti la contestualizzazione e l'interpretazione.
Sara, grazie davvero per questo video. Il mio cuore sta meglio.
Son sincero, il fatto che esista l'inclusive minds mi mette un po' i brividi. Pensavo seriamente che come società avessimo superato questa mentalità che ci porta ad accettare una censura morale. Un autore non va più bene per una determinata fascia di età? Si possono leggere altri autori, sperando che questi non annoino. Perché siamo sinceri, piace legere di contenuti un po' forti, se togliamo questi elementi dalla lettura poi non ci si lamenti se i videogiochi finiscono per sostituire questo medium.
Tutto questo è assurdo. E mi spaventa.
Ero certa che avresti pubblicato un pezzo su questa FOLLIA, e infatti non mi hai delusa! Grazie! Quando ho sentito questa notizia il primo pensiero è stato "Ho capito male", il secondo "No, non può essere!" ed il terzo non lo posso scrivere perchè sarebbe troppo volgare 😅 Sono basita da questa follia del "politicamente corretto". Concordo su tutto quel che dici, e mi permetto di aggiungere una cosa: come crescerà questa generazione che stanno privando del diritto alla negatività? Non dico che si debba fare body shaming, assolutamente no, ma se uno è sovrappeso è sovrappeso, se uno ha la pelle bianca ha la pelle bianca, se uno è alto è alto, se uno si comporta da stupido si comporta da stupido e via cosí. Bisogna imparare a farsi scivolare addosso queste cose, o non si vive più. Non dico che sia bello o auspicabile, a nessuno piace sentirsi criticato, sarebbe bello vivere in un meraviglioso mondo "di Barbie" dove tutti sono gentili e simpatici, e i cagnolini non fanno la pupù, ma purtroppo il mondo è un posto ben diverso, che ci piaccia o no, e noi dobbiamo crescere i nostri figli in modo che sappiano anche difendersi emotivamente. Se li priviamo dei primi impatti con questi piccoli traumi... cosa succederà quando usciranno dalla bolla e il collega stronzo farà una battuta sessista? Quando il professore darà un voto differente in base ad una simpatia? Quando qualcuno salterà la fila in posta? Quando gli diranno "non ti invito al mio compleanno perchè mi sei antipatico"? Che faranno? Depressione? Suicidio? Bisogna che sappiano che queste realtà esistono, che sappiano che sono sbagliate e che sappiano scrollare le spalle e andare avanti.
Vero! Anche se secondo me pure costruire quelle "spalle forti" non è un accollo che si deve prendere la lettura :D la letteratura per me può restare libera di essere semplicemente arte (poi se ne esce qualcosa di buono dal punto di vista educativo ben venga, altrimenti amen...).
La mia reazione a questa censura abbellita è viscerale e si esprime tramite turbo bestemmioni potenti.
Che dire, crizetini e crizetine?
Io sono scioccobasita. Ora, non sono una grandissima conoscitrice del mondo educativo, non sono minimamente portata per l'accudimento dei cuccioli d'uomo e amo il politicamente scorretto, però da lettrice percepisco quest'operazione come frutto del bigottismo, non del desiderio di formare le menti di domani.
L'approccio alla letteratura e all'arte in genere si sta pian piano tramutando in un timorato di Dio. Il Dio dell'offesa.
In ogni caso, sono molto d'accordo sul discorso della prefazione e delle note: è puro problem solving e si adatterebbe alla società contemporanea in maniera sana.
A mio parere invece, la cosa fa davvero rabbrividire e' che quest'operazione non sia nemmeno frutto del bigottismo di qualcuno. Qui siamo di fronte ad una mossa di marketing. Certamente, se si fossero limitati ad una nuova prefazione, la notizia non avrebbe suscitato il medesimo interesse mediatico.
@@MissRingu Mmhh… Sinceramente, per come sono fatta io, il marketing non mi fa rabbrividire: di marketing l’editoria vive e sopravvive, in fondo :). Quel che trovo preoccupante è il motivo che sta alla base di una scelta di marketing, più precisamente. E quel che vedo è che le esigenze sono diventate sempre più bigotte. Offendere qualcuno con il linguaggio is the new peccato :)
Ciao, non credo Chiara nel senso che se fosse stata una scelta di marketing sarebbe stata promossa da chi l'ha fatta, non denunciata da terzi a posteriori 😅
BRAVA!!! Non potevi spiegarlo meglio. Applausi!
Già che gli Umpa Lumpa sono stati sostituiti dai folletti, per non "offendere" la sensibilità del popolo pigmeo... Avevo avuto dei conati di vomito, ad oggi, meglio se taccio🤬
Ma sai, quella modifica la fece Dahl stesso... all'uscita del libro, qualcuno fece notare che pareva razzista parlare di Pigmei. Dahl, che evidentemente non aveva alcuna intenzione di esprimere contenuti razzisti, accolse la critica e decise, d'accordo con l'editore, di modificare il libro nelle edizioni successive.
Se l'autore stesso cambia idea, perché gli fanno notare una cosa e lui si quella cosa si trova d'accordo, non ci vedo del marcio. Si tratta pur sempre della sua opera, e gli Umpa Lumpa sono un'invenzione narrativa bellissima (che infatti, viene dalla sua penna).
Queste modifiche sono proprio un'altra pasta.
@@boerosara Non sapevo che avesse scelto lui liberamente la modifica. Sono affezionatissima a questo racconto ed ho paura di vederlo deturpare😔. Grazie per esserti esposta anche tu nel denunciare queste assurdità💜
Sono d'accordo sulla maggior parte dei punti, soprattutto l'idea della prefazione e delle note. Ti vedo un po' troppo ottimista nel pensare che i genitori/tutori/educatori siano sempre lì a spiegare tutto. Ovvero se c'è qualcosa che il lettore vuole chiedere, allora ci potrebbe essere una spiegazione, altrimenti a meno che non si tratti di leggere insieme un testo, dubito che si possa spiegare. Onestamente avrei piuttosto cambiato la fascia d'età dei lettori (se considerata troppo "sensibile") che fare tutti questi cambiamenti. Terrificante poi che tutto questo sia stato poi anche usato per motivi di agenda politica da parte del telegraph (e come vedo da qualche commento i risultati già si vedono).
Video interessante, comunque! Piccolo appunto sul nome dell'autore, che è di origine norvegese, si dovrebbe pronunciare tipo "ru'al"
...ma quindi ora si contesterà anche l buon vecchio Calimero? La moka Carmencita e via dicendo? 😨
Non si può fare
Esistono i diritti morali dell' autore
Gli eredi dovrebbero fare causa
Oltre al fatto dello 'sbatti' educativo, sono fermamente convinta che la gente non sia minimamente in grado di spiegare il ''perchè'' e il ''per come'', quindi si troverebbe in difficoltà a causa della propria ignoranza storico-culturale.
L'importante è adeguersi a quanto succede... che si arragino gli altri.
Ma, come ho scritto anche in un altro video, se l'obiettivo è la tutela dei bimbi, eliminiamo il problema dal principio: non figliate (a mali estremi...).
Secondo me invece l'ignoranza, nel senso la mancanza di informazioni su un contesto storico e culturale, non è un grosso problema... nessuno nasce imparato, un buon genitore non è tenuto a essere un critico letterario. È tenuto invece, secondo me, ad avere la semplice volontà di impegnarsi attivamente in una ricerca con il proprio figlio, con gli strumenti che ha e senza che si pretenda un trattato di filologia romanza da nessuno. La volontà e l'impegno a informarsi insieme al proprio figlio sono già di per sé atto educativo: non conta tanto sapere le risposte, quanto avere la volontà di porsi insieme domande.
@@boerosara assolutamente, non era mia intenzione fare un discorso assoluto
Tutto ciò fa riflettere molto, condivido a caldo la reazione di indignazione e di critica (costruttiva), che ho avuto anche io. Quello che hai tratto, intelligentemente, da tutta questa "operazione" in atto, riguardo all'educazione, mi appare come l'evidenziazione di un dramma contemporaneo, proprio il tempo dedicato ai bambini, aggiungerei anche a noi stessi e al nostro bambino interiore, in generale al tempo per riflettere e avere pensiero critico e di approfondimento che ci è, mediamente, "concesso" ora. La questione è proprio questa, è molto bello e imperativo ribadire queste cose, ciò non esclude che la realtà attuale sia, in genere, questa. Se da un lato queste vere e proprie scempiaggini artistiche e di pensiero vanno verso un cambiamento di paradigma e rieducazione che escluda in parte il ragionare, analizzare, capire e soprattutto, come dici anche tu, contestualizzare termini e concetti, vi è un paradosso drammatico in quanto da un altro punto di osservazione, sembrerebbe, per necessità, quasi propedeutico a compensare la mancanza di spiegazioni ed educazione su citate. Trovo difficoltà nello spiegarmi, è un'osservazione veramente semplice quella che faccio e non cambia la situazione, semplicemente sto cercando di capire, e penso che sia utile farlo per creare un'alternativa, se questi metodi possano essere paradossalmente considerati un "bene" vista la situazione di abbandono che molti bambini di oggi stanno vivendo, lo dico a puro scopo teorico e volendo credere in una teoria che implichi la possibilità della buona fede dietro questi meccanismi, senza pensare per forza a motivazioni economiche o di brainwashing, anche per un discorso deontologico diciamo e non concettuale o dicotomico, ma più profondo. Chiaro che invece di dover effettuare queste censure sarebbe utile dedicare il tempo al dialogo con i bambini(e non solo) e all'educazione (altro dramma in ogni contesto), ma in questa realtà concreta da molto da pensare e mi affascina molto cercare di uscire fuori dai binari della critica(che pure io comunque faccio), e mi chiedo cosa si possa fare per i bambini, appunto, non tanto cosa possiamo fare contro queste operazioni. Ti ringrazio di questo video, è il primo che vedo e l'ho sentito molto.
Grazie a te per questo commento, che ho trovato sensibile e intelligente. Non credo che ci sia "una soluzione", ed è da un certo punto di vista razionale che si proceda per tentativi (come è razionale, davanti a una soluzione come questa, obiettare che non può essere quella "giusta").
Credo che, lasciando vivere in pace l'arte e la storia, la cosa migliore che possiamo fare come singoli sia praticare la gentilezza nel quotidiano, anche come sforzo intellettuale laddove non ci viene spontanea per nostra formazione/per il contesto in cui siamo cresciuti.
Siccome non si può convincere tutti a farlo con una bacchetta magica, a livello più macro credo ci sia un grosso lavoro da fare sulla formazione universitaria degli insegnanti, per fornire una cassetta degli attrezzi più efficace nel mettere una pezza laddove la famiglia d'origine non riesce (per disinteresse o per mancanze strutturali) a sostenere i bambini in modo adeguato...
In teoria non lo potrebbero fare
Perché esiste il diritto morale dell' autore
L' autore è l' unico che può modificare la sua opera o deve dare il consenso
In teoria anche le trasposizioni dovrebbero essere fedeli all' opera
L' autore o gli eredi potrebbero fare causa in caso di cambio di sesso epidermide personalità dei personaggi storpiatura della storia
Chissà perché in pochissimi portano le case di produzione in tribunale
Non hai capito: la Penguin ha attuato questo cambiamento in collaborazione con la Fondazione Dahl, gestita dagli eredi dell’autore.
Un giorno cancelleranno i Pirati dei Caraibi perché non piace il ruolo della donna; un giorno riscriveranno Omero perché non è allineato con il pensiero unico; un giorno ci diranno che Alessandro Manzoni è maschilista e smetteranno di insegnarlo nelle scuole; che Dante era fascista mi pare che qualcuno l’abbia già detto in questi giorni.
È uno schifo! Io griderò “No, siete voi Woke che non ce la fate!”, fino al giorno in cui, per le mie idee sovversive, non verranno a portarmi via per proteggere la collettività
Notizia Shock: Roal Dahl era un sarcastico, pungente, insensibile e privarlo del suo tratto caratteristico sarebbe snaturarlo . L'idea di adattare i romanzi per bambini alla nuova sensibilità non è un idea malvagia ma è snaturare un autore che ha basato la sua letteratura sulla propria insensibilità ad essere esagerato
Sono cresciuto a pane e R.E. Howard, eppure non ho mai commesso alcun tipo di reato e sono abbastanza stimato da tutti coloro che mi conoscono (fatte le dovute eccezioni). Questo voler eliminare certi termini per tutelare la sensibilità del lettore, lo vedo come il chiudere gli occhi mentre ti sta arrivando un pugno in faccia.
No, follettino no.
Yassss kweeen 💗💗💗
Trovo la cosa preoccupante più in ottica di opere future che di opere passate. Perché su quelle passate può bastare il disclaimer e li possiamo "scusare" sulla base del contesto socioculturale, ma un povero cristo che voglia scrivere oggigiorno una storia in cui c'è come personaggio un tizio ignorante e volgare, magari razzista, lo può fare? Deve precisare nelle note che il personaggio non coincide con lui e il suo pensiero? Un autore con un umorismo magari simile a quello di Dahl riuscirebbe oggi a farsi pubblicare senza modificare troppo quello che ha scritto?
Fantastica, comunque rivendico il diritto di pensare che essendo diventato "cicciottello" sono più "brutto". Questa è onestà intellettuale, è "parresia"
Giù le mani dai libri di Roald Dahl!
La sirenetta, pinocchio, la bella addormentata, la bella e la bestia... tutte riscritte per essere meno violente e più adatte ai bambini, quindi? Non le compriamo più? Andiamo a discutere con l'editor del tempo che le ha ripulite? Tra l'altro su pinocchio il censore furono proprio i lettori che scrissero al giornale per far cambiare questo finale
Hai fatto esempi (tutti diversi) che non hanno nulla in comune con questo. Ti rispondo singolarmente:
- La Sirenetta è una così detta "fiaba letteraria", ovvero una storia che rientra nel genere fiaba ma non appartiene alla narrazione orale popolare nella forma a noi conosciuta. Il suo autore è Andersen. La "riscrittura" Disney a cui ti riferisci non è affatto una "riscrittura", ma un adattamento cinematografico. Un caso analogo a quello di Dahl sarebbe se qualcuno mettesse in commercio un libro, firmato Andersen, intitolato la Sirenetta, con una storia diversa. Ovviamente in un'ipotesi del genere sarebbe, sì, una porcata.
- Pinocchio è un romanzo (originariamente a puntate, poi nella sua forma definitiva unica) scritto da Collodi. Anche in questo caso la "riscrittura" a cui ti riferisci è in realtà un adattamento cinematografico. Anche in questo caso, un'operazione analoga sarebbe commercializzare in formato libro come "Pinocchio di Carlo Collodi" un'opera diversa da quella da lui scritta. (Il "cambiamento di finale" è stato approvato dall'autore, che lo ha modificato sua sponte accogliendo l'input, non gliel'hanno coercitivamente modificato da morto).
- La Bella Addormentata e la Bella e la Bestia sono due fiabe folk, che appartengono alla tradizione orale e ci sono arrivate in forma scritta in versioni diverse. Nel loro caso, posto che riferendosi alla Disney si parla sempre di adattamenti, non ha senso in assoluto parlare di "riscritture" perché la loro forma primigenia è quella orale. Si parla di "versioni", che possono legittimamente essere diverse a seconda dell'autore che le prende in carico.
@@boerosara sulle fiabe ti darei ragione se non ce ne fossero centinaia di versioni diverse, ognuna piegata alla sensibilità di un paese diverso o di un anno diverso. Oltre agli adattamenti Disney ci sono ancora le versioni cartacee e quelle che ho di 40 anni fa sono diverse da quelle di oggi, e pure la disney le ha pubblicate.
Mentre Pinocchio era morto, appeso all'abero era morto, collodi non voleva continuare la scrittura, e lo dicono anche i libri di letteratura, io lo lessi sul mio libro del liceo. Poi la spinta del pubblico e dell'editore lo hanno costretto a continuare.
Le riscritture si fanno da sempre, è che un tempo non se ne faceva un caso perché non c'era il bisogno di polarizzare l'attenzione su queste cose.
Poi sta ai genitori insegnare ai figli che c'è una differenza, ma a parte rari casi molti genitori sono disinteressati al tempo dei figli, li lasciano col tablet, i libri sono spazio sprecato e non si mettono lì a spiegare perché non si dicono certe cose, anzi: usano certe storie proprio per giustificare le discriminazioni che fanno.
Lo stesso vale per i libri delle scuole elementari: certi termini vanno edulcorati.
Mentre la versione originale può essere letta in un momento successivo, alle superiori, quando il ragazzo ha il suo senso critico e non si ritrova vicino ad un adulto annoiato, che non vuole leggere, e che ridacchia a certe battute.
Del resto quando leggo delle storie a mio nipote alcune parti le cambio, adesso che è alla fine delle elementari vado sulle versioni originali ed è lui a dirmi che certi termini non stanno bene. Quindi posso spiegargli le cose.
Ma non devi valutare la tua esperienza, devi considerare l'analfabetismo dilagante e quanti genitori realmente si mettono a spiegare le cose ai figli.
Volendo pure tuo è un discorso esclusivista: hai tempo e capacità di spiegare ai tuoi figli, cosa che non tutti hanno.
Gli esempi che citi sono materiali didattici, riduzioni scolastiche o adattamenti: sono sempre esistiti, vanno benissimo. Non c'è niente di male. Ed è sempre segnalato che si tratta di riduzioni scolastiche, materiali didattici e adattamenti (basato su... ecc.).
Questo caso è COMPLETAMENTE diverso, proprio come una stella e un pianeta 😅 Si snatura con una riscrittura parziale l'opera di un autore contemporaneo morto (Collodi era vivo e ha appunto accolto l'input modificando lui stesso l'opera, come succede a quasi ogni autore in fase di editing e pubblicazione o riedizione), in un'edizione che non viene segnalata come riduzione né come materiale didattico ma venduta come l'opera originale. Questo è agghiacciante e non ha a che vedere con i casi che indichi tu.
EDIT: Scusa non avevo letto l'ultima frase del tuo commento, cioè: "Volendo pure tuo è un discorso esclusivista: hai tempo e capacità di spiegare ai tuoi figli, cosa che non tutti hanno."
No, affronto proprio la cosa da una prospettiva diversa: per me avere il tempo e la voglia (non la capacità, la VOGLIA: la capacità si costruisce pure facendo e nessuno nasce imparato) di spiegare le cose a un figlio è presupposto essenziale per decidere di fare un figlio.
@@Teresa_Craft l'ultima frase è agghiacciante dai. Se ritagliarsi tempo di qualità per insegnare a crescere ai tuoi figli è esclusivista allora la riscrittura dei libri è la meno e siamo già una società fallita.
@@andreazanottizuffa lo siamo. Considera quante persone hanno tempo o voglia o capacità di insegnare la critica ai propri figli. Considera tutti quelli che commentano su facebook con "Non ce lo dicono", oppure quelli che si vantano di non leggere mai. Queste persone non hanno la capacità di spiegare ai propri figli perché certe parole non si dicono. Vuoi perché sono loro stessi privi di capacità critica, vuoi perché hanno la terza media e non sono andati oltre, vuoi che non hanno avuto i soldi per le scuole superiori, hanno avuto problemi in famiglia, sono vittime di abusi o sono figli di coppie in contiua lite. Vanno considerate tutte queste opzioni prima di parlare di censure senza senso.
Se si dovesse antropomorfizzare un concetto, direi che il politicamente corretto è (non sempre ma spesso) figlio dell'ignoranza, uno dei peggiori figli, perché molto subdolo oltretutto. Uso il termine politicamente corretto (come tutti) in maniera impropria, perché nacque in altro contesto ed altri fini. La logica ormai è la contrapposizione tra pol corretto e scorretto, che però alla fine sono 2 facce della stessa medaglia, uguali e contrarie. Mi piacerebbe invece una "terza via", soprattutto che si tornasse a parlare tra persone che hanno idee opposte senza comunicarsi a vicenda
ora tocca ad Agatha Christie ...
Le censure non dovrebbero esistere, la bella addormentata nel bosco, non la vedevo violenta da bambina e dopo anni non cambia il mio parere, sembra come se il Crocifisso da fastidio a qualcuno è per amor di popolo, si fa contenti e si toglie. Non dovrebbe esistere nemmeno nei film, i bambini capiscono come va il mondo, senza bisogno di spiegoni.
Sono tanti i danni del politicamente corretto th-cam.com/video/DS_I5lCwcw8/w-d-xo.html
Per quanto riguarda Aristogatti ti posso tranquillamente dire che l’inquadratura c’è (i versi cantati in italiano sono abbastanza innocui, sottolineare abbastanza, in inglese sono tostini perché oltre ad un equivalente inglese del nostro “cin-chu-llà” c’è anche un errore, ovvero spacciare per cinesi i biscotti della fortuna… un errore culturale così in America oggi è l’equivalente di una N word gridata a pieni polmoni… non oso immaginare con i libri di Salgari cosa farebbero)
Però se guardi bene ci sono molti esempi di “taglio” nonostante i disclaimer. Le due Silly Simphonies con Babbo Natale sono mancanti di riferimenti ad ebrei e neri, in Fantasia manca la famigerata centaurina…
Grazie mille per le informazioni! Il sospetto era in qualche modo fondato allora... mannaggia. (Per le cose più effettivamente antiche e pesanti alla fine della fiera si potrebbero fare anche due cut diversi, l'originale sempre a disposizione e una sorta di "nuovo pacchetto Fantasia" più breve e rimontato che diventa un prodotto diverso, chiaramente distinguibile dall'opera originale...).
@@boerosara credo che per questa proposta ci sia lo stesso ostacolo che hai detto nel video: la sbatta
@@boerosara (e che sostanzialmente a nessuno, a parte i destrorsi fasci o i quattro pirla come me, freghi qualcosa)
Vi state "scandalizzando" per le censure a Roald Dahl, quando tra serie tv e cinematografia varia hanno fatto una strage immane, addirittura hanno messo, alla fine del titolo di molte serie, la dicitura "la serie", come per dire che quella rivisitazione è quella più "affidabile", si stà scadendo in un mondo di ipocrisia e falsità che supera l'imbarazzante, direi che stiamo sempre più raggiungendo il ridicolo mondo di "idiocracy"....
vuoi una voce fuori dal coro? eccomi. tutte le correzioni apportate, per quanto realizzate in modo discutibile, hanno un senso che nemmeno tu, persona adulta hai afferrato in pieno. perchè non sono passaggi palesemente razzisti, misogini o problematici. anche perchè dubito lo fosse l'autore stesso, visto che i messaggi dei suoi libri sono indiscutibilmente positivi. sono passaggi dal significato subdolo in un modo che è difficile da comprendere appieno. e proprio per questo sono quelli che sedimentano meglio.
prendiamo la frase degli sporcelli: qui mi sta passando il messaggio che il doppio mento è una caratteristica intrinsecamente brutta. hai il doppio mento? sei brutto. stacce. poi sì, se non fai pensieri brutti tutto a posto. ma se ti capita di farli? eh. torni brutto. per un bambino, che capisce fin troppo bene come gira il mondo ma data la sua inesperienza fatica a distinguere verità assolute da verità culturali, è un pensiero parecchio pericoloso.
un bambino che si sente brutto avrà problemi di autostima estremamente difficili da eradicare. infatti non credo fosse casuale la scelta della traduzione italiana di tradurre con una caratteristica più generica: bocca storta, che vuol dire tutto e niente.
poi. prendiamo invece il passaggio de "le streghe" con la parrucca: il rischio non è che i bambini tirino i capelli a caso alle donne. il problema è che nel libro le streghe vengono associate a caratteristiche raccontate come mostruose. peccato che una di queste, la testa calva che si irrita malamente indossando una parrucca non è affatto mostruosa, bensì piuttosto standard per chi indossa parrucche e soffre di alopecia, oppure è sotto chemioterapia o altro. e la frase originale della nonna, per quanto bella caustica, è solo un deterrente alla maleducazione, ma non al ritenere che una donna calva che indossa la parrucca ha un che di mostruoso.
detto questo, non con tutte sono d'accordo: cambiare i mestieri, ad esempio, capisco il pensiero di fondo ma secondo me non era davvero necessario, perchè sono appunto due lavori quotidiani qualsiasi(e per altro in media le donne tendono a preferire materie umanistiche o mediche, quindi prendere un lavoro di ambito scientifico e farlo passare come un lavoro femminile tipo è una scelta un po' bislacca). Però ecco, anche dare per scontato che genitori, insegnanti e bibliotecari saranno sempre presenti e sul pezzo a controllare che il giovane lettore non incameri concetti dannosi dopo che ha passato i sei, sette anni è un po' naif. a nove, dieci anni avevo completo accesso a tutto il reparto ragazzi della biblioteca senza che i miei controllassero ogni virgola di ogni libro. e al contempo posso assicurare che alcuni concetti subdoli che ho incamerato leggendo libri e guardando film "per tutti" ci ho messo decenni per capire quanto fossero problematici pur venendo presentati come innocenti. e io sono cresciuto in una famiglia super aperta al prossimo e all'opposto del bigottismo. figurati gente cresciuta in ambienti meno accoglienti: ne conosco parecchi intenti ad autosabotarsi a trent'anni suonati dietro a verità culturali spacciate per assolute che hanno incamerato nell'infanzia.
in realtà Disney sta oscurando delle opere del suo passato, tipo la saga di Zio Paperone.
prima metteva dei disclaimer, ma ora alcune opere vengono oscurate anche se non sono raziste ma lo possono sembrare se viste superficialmente.🥲
Non capisco come persone così brave ad argomentare hanno bisogno di inframezzare (come Yasmina Pani)con parolacce e imprecazioni,per me questi non sono rafforzativi ma cadute ciò detto ti auguro successo
Yasmina, così come Sara, è semplicemente sé stessa. Ognuno si esprime come vuole, ognuno ha il suo stile. Chi non apprezza è liberissimo di guardare altri video.
@@sgrammaticando associo sempre parolacce o imprecazioni a chi non ha capacità argomentativa proprio per questo motivo non trovo la necessità di dirle da parte di una ragazza così preparata