Buongiorno professore, giusto qualche giorno fa ho sostenuto un esame di storia della medicina. Parte del programma verteva sulla concezione biologica del corpo femminile di Aristotele: si parla di "maschio mancato", di "forno" per la gravidanza. A questo discorso "scientifico" si possono legare discorsi culturali e sociali, per esempio quello sul ruolo di inferiorità che le donne rivestivano nelle società antiche. Oggi il nostro sapere biologico è certamente differente e rende impossibile sostenere le teorie aristoteliche. Allora cosa dovremmo fare? Condannare al rogo l'opera aristotelica (solo per citare uno tra moltissimi), accusandola di maschilismo? Io credo che cancellare le opere o raffinarne i testi sia decisamente pericoloso: è nelle opere del passato che troviamo le radici del presente e a partire da questa consapevolezza possiamo comprendere i fenomeni che ci coinvolgono e agire per il cambiamento.
@@am-nu3gi si ma a questo punto non fai leggere direttamente Roald Dahl ai tuoi bambini se lo ritieni inappropriato, ci sono sicuramente tantissime altre storie che possono svolgere meglio la funzione educativa, così come non fai studiare le tavole aristoteliche nei corsi di medicina, ma non ti sogni minimamente di correggerle. Che la casa editrice modifichi i testi significa che d'ora in avanti non stamperà più la versione originale e questo è grave, oltre che inutile sotto tutti i punti di vista.
@@am-nu3gi infatti a me nessuno ha mai letto le fiabe dei fratelli Grimm, sono cresciuto al massimo con la versione televisiva della Disney, che per quanto edulcorata traspone la storia, non la sostituisce. Se qua smettiamo di pubblicare la versione originale neanche da adulto te la puoi andare a leggere, è questo il problema- la sostituzione
Susanna Galati il discorso è scientifico fin quando si parla di donne e gravidanza. Che poi , dal punto di vista scientifico, il concetto di superiore o inferiore abbia poco senso è un conto. E' vero che uomini e donne differiscono nelle loro attitudini anche per questioni biologiche. Ecco qui alcuni studi che ho tratto dal libro di Richard Lippa (GENDER NATURE VS NURTURE): -There's been several cases of boys who lost their penises early in life and then were reared as girls. All these individuals were genetic XY males who had prenatal exposure to typical male levels of testosterone but then were surgically castrated and reared as girls. Many of this children later chose to live as MALES. This suggest that prenatal exposure to testosterone plays a powerful role in determinating male identity and masculine behaviors. There was a small minority of these children who adopted the identity of female, but this minority showed masculine interests too (Bradley, Oliver, Chernick , Zucker, 1998). Males and females on avarage show different interest even in toy preference . One recent study found that sex differences in toy preferences in boys and girls were only 9 months old (Cambell, Shirley, Heywood, Crook , 2000). The strong sex difference is people-orientation seem closley-related to a recent distinction made by a british psychologist Simon Baron-Cohen (2003), who proposed that women tend to be empathizers, whereas men tend to be systematizers. According to Simon Baron-Cohen, higher female empathy show itself in many ways: 1-day-old girls look more at faces, whereas boys look more at mobiles (Connelan, Baron -Cohen, Wheelwright, Ba'tki and Ahuwalia, 2001). In one study of more than 700 male prison inmates, psychologist James Dabbs and his collegues found that high-testosterone inmates were more likley to have committed violent crimes than low-testosterone inmates (Dabbs,Carr, Frady, and Riad, 1995). There's a recent study that show that verved monkey (like human boys and girls) show sex differences in toy preference: males paly more with cars and balls and females play more with dools and pots (Alexander and Hines, 2002). CAH girls and women are exposed to high levels of androgens beacuse of an enzymatic defect. CAH girls are less interested in feminine play and in dools than NON CAH girls are (Barenbaum e Hines, 1992, Leveroni and Brebaum, 1998). On avarage, boys who grow up to be gay man are more likely to display feminine behaviors as children. They avoid rough-and tumble activities, physical aggression and competitive sport. They like more playing with girls. The same thing happen to lesbian girls (Bailey and Zucker, 1995). La storiella del costrutto sociale è indubbiamente una balla, ma certamente il fatto che diverse differenze affondino nella biologica non significa che un sesso sia superiore all'altro o che sia giusto giudicare la singola persona sulla base della media del gruppo cui appartiene!
Il GGG è un libro che mi ha cresciuto e che porto nel cuore. Ps son rimasto sconvolto quando in una libreria a Londra ho scoperto che in originale si chiama "The BFG" 😂😂
Per me ha ragione Byung-Chul Han, non siamo più capaci di soffrire ed evitiamo tutto ciò che è doloroso o potenzialmente tale, viviamo in un appiattimento che ci porta alla depressione e la cancel culture è solo una conseguenza di questo evitamento.
Tra l'altro insegnavano che anche se brutto, anche se nero, puoi farcela; che anche se povero ed emarginato hai dei valori non inferiori a chi è bello bianco e popolare (anzi). C'era in quelle narrazioni un messaggio salvifico positivo, una speranza per chi non ha ricevuto (dalla natura o dalla fortuna) i mezzi estetici ed economici per riuscire in tutto senza difficoltà. Non raccontavano una vita giusta, ma almeno era una vita reale. Le nuove narrazioni invece, esattamente, che messaggio vorrebbero trasmettere? Che siamo tutti uguali? Sappiamo tutti che non è vero, e sappiamo anche che c'è sempre qualcuno più uguale degli altri. Nascondersi sotto una patina di uguaglianza per fare i propri porci comodi con la coscienza pulita è soltanto l'ultimo geniale atto di gattopardo-trasformismo del potere.
Sono d'accordo con la riflessione proposta. Quando sento di queste operazioni mi preoccupo. Sono convinto che il problema non si limiti soltanto ad un danno all'opera artistica ma anche e soprattutto denunci l'incapacità di contestualizzare storicamente e culturalmente un fenomeno, di qualsiasi tipo esso sia. E il problema più grosso credo che sia che più si andrà avanti su questa strada e meno ne saremo capaci. Il cancellare crea un danno enorme anche a livello di istruzione perché cancella le domande interessanti. Cancella il confronto su temi scomodi e tristi ma di cui é necessario parlare e confrontarsi per capire chi siamo. Questo trend ha tutti gli aspetti deli uno dei più stupidi e pericolosi suicidi culturali di massa che nella mia breve vita mi é stato dato di osservare.
E' deprimente riflettere sulla spazzatura che sempre riusciamo a fare, anche dei propositi migliori, tra chi stupidamente degenera nella denigrazione totale di concetti "nuovi" come l'inclusività, la body positive, il politicamente corretto, eccetera, invocando come "libertà di opinione" il diritto di denigrare, insultare, discriminare come gli pare e piace chiunque; e chi, altrettanto stupidamente, porta queste idee all'estremo, trasformandole in una forma di conformismo, finanche arrivando al revisionismo ideologico (perfino dell'arte!), alla censura o alla promozioni di visione decisamente pericolose (come nel caso della body positivity, quando ad esempio spinge persone gravemente obese ad accettarsi per come sono fisicamente, invece di spronarle ad intraprendere un percorso di salute). Rimane ben poco spazio di movimento, per chiunque rifiuti di porsi in un estremo o nell'altro; anche se è solo nello spazio tra i due estremi, che è possibile la libertà, innanzitutto di provare a pensare quanto più possibile con la propria testa, al di là delle posizioni ideologiche (sempre dogmatiche, come diventano tutte le idee e tutti gli ideali, quando degenerano in ideologie). Non c'è cosa più stupida del modo di pensare binario, del tutto è bianco o è nero, quando si considerano argomenti complessi. Procedere in questo modo è tifare, non pensare. Secondo me.
il corpo della cultura è la sua narrazione e quando revisionata la linguistica a favore dell'inclusione non si ottiene avanguardia, non si ottiene progresso sociale, ma mero deturpamento. è necessario non travisare, rendersi consapevoli dei figli del tempo, saper identificare la natura delle dinamiche contemporanee agli autori, del contesto d'appartenenza, senza rimarcarne i concetti e trasportarli nel quadro corrente nel quale siamo inseriti, ma mi rendo conto di quanto la sostituzione sia un mezzo di gran lunga più conveniente. non siamo inetti, alle nuove generazioni va dettata la capacità di contestualizzare, applicate restauro, non demolite indiscriminatamente, fin quando saremo ancora in grado di capire.
Non è una questione di incomprensione e di buona fede delle persone.... le persone potrebbero arrivarci da sole che quando leggono un autore egli non si rivolge a loro personalmente e quindi non le sta offendendo intenzionalmente.... tu leggi una qualsiasi opera di un autore scopri che è stata scritta 40-50-100 anni fa quando magari tu non eri nemmeno nato, se pensi che certe espressioni siano riferite a te sei solo idiota..... certa gente è solo isterica e permalosa e prende tutto sul personale....
Accade in ogni campo purtroppo, recentemente anche nei fumetti, ma già da tempo in altri campi, se ascoltate "Minority" dei green day su TH-cam il punto in cui canta "Fuck 'em all" è censurato e risulta in una pausa che spezza il ritmo della canzone, una roba oscena.
Esatto. Mi è venuto subito alla mente il cinema, con S. Leone, "Il buono il brutto e il cattivo", se lo rifanno cosa esce fuori, ma soprattutto esce fuori qualcosa?
Professore faccio un'osservazione, nei decenni/secoli precedenti 'gli eredi' degli artisti non si sognavano di andare a ritoccare libri, quadri, opere musicali etc. etc. Ho la sensazione che come per l'industria discografica si cerca di spulciare gli inediti (anche brutti ed incomoleti) degli artisti deceduti per raschiare il fondo del barattolo così per il letterati il fatto di mettere mano ai libri per renderli ' più contemporanei' abbia un senso oltre che superficiale anche esclusivamente commerciale, per diventare papabili alle nuove generazioni digitali. In barba a qualsiasi buon senso e senso filologico. Non penso sia una questione di inclusività quanto di continuare a rendere vendibile quell'opera/artista, riscrivendolo e rendendolo più compiacente ai gusti attuali (ammesso che i gusti attuali del pubblico sposino collettivamente questa supposta inclusività di linguaggio).
mi dispiace per quelli che applaudono alla famiglia dahl che non fa altro, come chiunque sia in possesso di una proprietà intellettuale, che tutelare i propri interessi; niente di più stupido che censurare le parole, questo non è rispetto per la diversità ma solo per i deboli di cuore, la diversità va conosciuta e accettata, ma dato che non abbiamo fiducia nei nostri figli, pensiamo che siano bellicosi e ottusi come noi, preferiamo non fargliela vedere. Non si può censurare una parola come "grasso": perfino i cavernicoli sapevano la differenza tra grasso e magro, sono categorie di pensiero che non puoi eliminare, fai solo un danno ai piccoli lettori
condivido in toto, è assurda questa idea, bisogna ricordare, non dimenticare, se si prende questa deriva si potrebbe arrivare ad assurde riscrizioni di opere immense come la Divina Commedia, L'Iliade o anche i vari libri delle religioni abramitiche
A questo punto anche Baudelaire, Marziale, Apollinaire, Orwell... Tante canzoni popolari nei vari dialetti! Tutto da gettare in un falò di fanatismo pseudoculturale che pretende di educare l'umanità attraverso una censura ottusa dalle inquietanti tinte totalitarie: una tendenza all'appiattimento che riduce il sapere a una finta educazione, laddove (lo vediamo ovunque) il comportamento dell'umanità non migliora e, possibilmente, peggiora. Possiamo sfruttare, sottopagare, licenziare, inneggiare a "guerre giuste" e fare milioni di morti ma dire "sei brutto" diventa ormai un reato. Un disegno sempre più diffuso che non educa ma, appunto appiattisce la cultura! Ormai si pretende di spegnere la creatività, spegnere il pensiero, spegnere il dionisiaco perché tutto deve essere allineato, asettico, sano e disinfettato come una sala operatoria. Quindi la grande poesia, la filosofia, certa musica, saranno sempre meno parte dell'educazione dei ragazzi i quali continueranno a usare le parolacce (come le abbiamo usate tutti), a insultare, a dire "cose brutte" e, intanto, la scuola avrà sempre più il ruolo di dispensatrice di un'educazione di plastica, priva di sfumature, amorale, fatta in serie, spenta e monocromatica. Qui stanno preoccupandosi di salvare il servizio buono mentre la nave affonda, ci rendiamo conto? E non credo che si tratti di stupidità, ma di un trend ben studiato e ben concertato che mira a rendere gli esseri umani dei morti viventi, privi di emozioni, apatici e rinchiusi soli davanti a un social, un talent... E' il trionfo dell'ipocrisia, è la morte del sapere, la fine di un mondo, un farenheit 451 terrificante. Tanto più terrificante in quanto strisciante, silenzioso e subdolo. Ho poca speranza anche se continuerò a pensare che qualcosa da questa devastazione potrà in qualche modo salvarsi.
Andrebbe imparato il rispetto per il passato, per le persone che ci vivevano e per quello che ci hanno lasciato. E invece c'è una costante egemonia culturale verso il passato sia recente che lontano.
Inclusione... È un po' la parola d'ordine dell'istruzione, della scuola. Tutto in nome dell'inclusione escluso gli insegnanti però, sottopagati e in larga misura tenuti al guinzaglio scorsoio dall'esclusiva indeterminazione contrattuale. Intanto escludiamo l'uso di aggettivi che possono formare un pensiero del mondo a forma umana della vita, contrapposto e completo, cambiando il significato delle cose, per restituirci una visione della vita "tutta rosa e fiori" nella esponenziale crescita della miseria sociale e ambientale. L'inclusione va ricercata tra operai, insegnanti e STUDENTI, per definire un'idea presente per il futuro di questi ultimi.
Sarebbe bello un giorno vedere le note. Tipo in una lettura si trova la parola tr0ia con il numerino e in fondo pagina: “termine usato in vari modi fino agli anni xxxx per indicare una figura femminile che, in questo caso è str0nza”.. ecc questa è un’alternativa che mi è venuta così lol. Anyway per esempio la parola “grasso” non è un insulto, solo il bodypositivity mainstream casca in questo pensiero. La parola grasso/fat è usata dalle attiviste grasse stesse, e viene usata normalemente nei fat studies che appunto si chiamano così e studiamo la grassofobia nelle sue forme. Sono offensive espressioni che se umanizzano e invalidano, ma non una parola in se. Bisogna sempre far riferimento alla categoria in questione per capire come vivono la parola in questione. Quindi bisogna ascoltare e informarsi. Fr0cio o La n word sono casi diversi perché le rispettive comunità le considerano offensive se usate da un outgroup. Ma per esempio dire “nero” non è un offesa. Se qualcuno lo scambia per tale è solo una dimostrazione di quanto ci sia razzismo interiorizzato. La cecità al nero, cioè non evitare apposta di dire “il ragazzo nero che lavora con me” se è necessario a indicare chi sia è una forma di razzismo interiorizzato. Fenomeni simili avvengono nei campi dell’abilismo per esempio evitando di nominare la carrozzina e dire perifrasi per scostarsene. Il discorso è complesso c’è della lettura su questo a cui fare riferimento. Ci sono le comunità in questione a quali si può chiedere cosa considerino offensivo e perché. Sicuramente guardare e parlare di questi argomenti solo a livello mainstream ci fa cadere in molti bias cognitivi, legati alla nostra cultura di riferimento.
Grazie per l'analisi un po' più approfondita; sei l'unico che ho trovato che ha scritto un commento più completo, che non si limita a esprimere giudizi banali dettati dalla propria esperienza personale e da una conoscenza superficiale del dibattito
@@swampraider3488 io studio psicologia sociale. Spero presto che le paranoie che studio possano sostentarmi a livello economico, diventando il mio lavoro. Se tu studiassi altri problemi del mondo, ti direi “grande”, non invaliderei il tuo lavoro/studio/competenze. Non ha senso fare la gara a chi sta peggio, su un determinato tema. Non ci sono problemi di serie a o b, perché la gravità stessa percepita è soggettiva. Ma comuwnue combattere la povertà e le discriminazioni sono entrambi punti nell’agenda 2030. (Anche se non se la cagano in molti, non so se se la conosci, ma è una linea di obiettivi per non farci morire tutt). Non avrebbe senso dire è più importante il problema della fame a quello dell’acqua a quello delle morti sul lavoro. Ognuno ha il suo campo lavorativo, e serve alla comunità per prosperare portando le sue conoscenze. A questo punto, il tuo campo è quello di combattere la povertà? Oppure stai usando una retorica intrisa di bias a caso, perché ti da fastidio qualcosa? Non devi rispondere a me, ma a te stesso.
"[...] sappiamo che una disabilità è una diversa abilità [...]" e ci sono molti disabili che si sentono presi in giro da questa affermazione, in quanto finendo sulla sedia a rotelle non è che si acquistano delle abilità e se potessero non esserci su quella sedia non si farebbero problemi a scegliere di camminare. Credo che il punto sia un po' questo. Non si sta parlando di una società che è cambiata ma della pretesa che la società cambi decidendo anche che tipo di sensibilità questa deve acquisire e, secondo chi promuove queste modifiche, per cambiare la società bisogna partire da ciò che questa legge, vede e ascolta. Secondo la malsana idea che arrivi prima la parola del pensiero e che dunque se nessuno ascolterà più parole offensive nessuno avrà più un pensiero offensivo. Se nessuno sentirà la parola grasso, nessuno farà più una distinzione sulla base del peso corporeo. Quando per il discorso della disabilità sappiamo che non è così, visto che ogni termine che si è inventato per sostituire quello precedente è diventato a sua volta offensivo come "diversamente [inserire caratteristica che il soggetto non ha]". Il giorno che la mentalità cambierà effettivamente saranno gli individui stessi a smettere di usare quel linguaggio ma non per paura di offendere qualcuno, non cercando di tutelare la sensibilità di altri, ma semplicemente perché proveranno loro stessi disagio nell'utilizzarli. Non ascolteranno più certe canzoni, non si guarderanno più certi film (o li si guarderà con una sensazione di "cringe") e quant'altro. In sostanza, non ci sarà mai bisogno di appoggiarsi a un'organizzazione per farsi rivisionare il proprio testo con il solo scopo di rimuovere quelle parti in cui si pretende che certa gente ci si offenda. Perché poi... sembra una pretesa. Sono un obeso, se qualcuno mi deve descrivere che mi si descrivi come tale. Sarebbe offensivo non farlo, sarebbe più offensivo il "diversamente magro". (E fisicamente si, son brutto, lo so perché se dovessi scopare qualcuno non penserei a una mia copia. :|)
Tanto vale cambiare la Divina Commedia togliendo Maometto perché è irrispettoso verso i musulmani che il loro profeta sia all'inferno..... Ma quando capiranno che impedire ai bambini di vedere le situazioni non è minimamente d'aiuto e anzi fa solo danni?
Oltre a non risolvere affatto il problema dell'inclusivitá, dato che il genere grammaticale non ha una relazione diretta col sesso della persona ne con l'identitá di genere (altrimenti non esisterebbero parole come "la guardia" riferito ai maschi ). La cosa davvero grave di questo revisionismo linguistico é che le nuove generazioni penseranno davvero che in passato una frase come "siete tutti benvenuti" fosse rivolta solo ai maschi. E´ difficile intravvedere buona fede in chi promuove queste iniziative che peggiorano le cose proprio perche si basano su pregiudizi e ignoranza generale, che purtroppo sono piu diffusi di quello che sembra. Molte femministe credono che prima del suffragio universale i maschi avessero il diritto al voto da sempre.. ma quasi ovunque passarono poche decadi fra l'ottenimento del suffragio universale maschile e la successiva estensione di voto anche alle donne, perché in passato votavano solo i ricchi.. e di questo passo si possono fare mille altri esempi che ridurrebbero di parecchio l'astio che sta montando grazie a questo modo di far politica
Però siamo sicuri che, come dici, la società è davvero cambiata così radicalmente nel giro di pochi anni? È abbastanza chiaro che il mutamento della sensibilità non sia collettivo ma parziale altrimenti non vivremmo questo tipo di dibattiti.
Il problema è che questo tipo pervasivo e violento di politically correct è calato dall'alto da una certa elite culturale di sinistra, di matrice anglosassone
Per me è una follia anche se si parla di opere composte oggi. Non ci devono essere tabù o parole che non si possono dire. Se la comicità, per fare un esempio, non è irriverente e non urta, che comicità è? Oltretutto la cosa folle di questo retropensiero è che costringe gli autori all’autocensura ancora prima che l’offesa effettiva si verifichi o sia denunciata da qualcuno. Cioè si censura per evitare che qualcuno POTENZIALMENTE possa offendersi. Questo fa parte della società con culto della debolezza in cui viviamo, in cui tutti sono cuccioli da accudire, perseguitati, discriminati. Una società in definitiva non adulta, non in grado di distinguere un’offesa da una satira, il libero pensiero dall’attacco personale. Aggiungo che per noi italiani il problema assume sfumature ancora più amare, poiché questa deriva culturale imperante nel mondo anglosassone, sopratutto Usa e Uk, che sta procurando censure sempre più invasive, che sta togliendo cattedre ai professori, che sta portando a scontri sempre più vasti nella società americana, noi la importiamo perché i nostri media sono letteralmente colonizzati da quelli americani. E così ci ritroviamo a scimmiottare una cultura degenerata, un linguaggio, un lessico, dei gesti ecc quindi alla gravità in se di questa cultura violenta è pericolosa si aggiunge la gravità della colonizzazione culturale da parte dell’America. Sanremo è stata la dimostrazione plastica di una imitazione posticcia di Hollywood, di eventi come gli Oscar, che sono stati i primi avamaposti della cosiddetta cultura “woke”. In tanti stanno iniziando a denunciare il fenomeno, però il problema è che sembra mancare una minima presa di consapevolezza delle masse sul lavaggio del cervello che stanno subendo.
Pino Daniele cantava: "Siente fa' accussì Miette 'e creature 'o sole Pecchè hanna sapè' addò fà friddo E addò fà cchiù calore" Partendo da questa citazione vorrei provare a ragionare sul principio sbagliato della censura. I bambini devono capire cosa è il brutto, cosa è il male, cosa è sbagliato e solo in questo modo riusciranno ad apprezzare il bello, capiranno cosa è il bene e come non sbagliare. Se vogliamo escludere il negativo dalla società moderna, questa sarà inevitabilmente piatta e vuota.
Mi immagino i programmi televisivi di una volta rivisitati... tipo " L'ottavo nano" trasformato in "L'ottavo non troppo alto"... non credo potrebbe funzionare 🤣🤣🤣
Non si dovrebbero toccare generalmente le opere dell'ingegno, ma si possono prevedere alcune eccezioni. Qualche giorno fa Putin ha detto: "La famiglia è l’unione fra un uomo e una donna: lo si legge in tutte le sacre scritture che oggi vengono messe in dubbio". Questa dichiarazione era inserita in un più ampio discorso volto a screditare i valori del mondo occidentale. Bisognerebbe acchiappare l'autore di questi libri, anche se nessuno l'ha mai visto, per fargli una energica lavata di capo e invitarlo, servendosi dei suoi scribi o gostwriter, a modificare le sue opere di fantasia.
1 Tiro il mio testo stamattina da Apocalisse 14 :6-10. Faccio la lettura: «Poi vidi un [altro] angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l'ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque. Poi un altro, un secondo angelo, seguì dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua fornicazione. E un altro, un terzo angelo, segui' quelli, dicendo con gran voce: Se qualcuno adora labestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, mesciuto puro nel calice della sua ira: e sarà tormentato con fuoco e zolfo al cospetto dei santi angeli e al cospetto dell'Agnello.» … 2 Bene! La terra intera prega per un risveglio. E vista l'importanza di una tale richiesta, Dio va ad esaudire. Ora il risveglio avviene solamente per la Parola di ristabilimento. Gli ebrei aspettavano un risveglio ma secondo il loro gusto. 3 Ritorniamo al versetto 6. Da dove viene questo angelo del versetto 6? Questo angelo viene dal deposito della Parola che è nel Cielo secondo Salmi119:89 e non nella Bibbia. La Parola di Dio viene del Cielo attraverso un angelo mentre la parola del diavolo viene dall'abisso attraverso la scuola pastorale. Questo angelo viene dal tempio, dal modello della chiesa che è nel Cielo e non dal libro degli atti dell'apostolo, del Vaticano o degli Stati Uniti. Dio l'ha rivelato a Mosé, Isaia, Ezechiele ed a tutti i profeti. [Kc.3v1-3] [Kc.57v8] 4 Paolo e gli apostoli hanno visto questo modello nel Cielo e hanno posto il suo fondamento sulla terra. 1 Corinzi 3:10-11 e Efesini 2:20 mostrano chiaramente ciò. Adesso dove è il fondamento di tutte queste chiese, missioni e ministeri che noi dunque vediamo su tutta la faccia della terra? Sappiate che queste chiese cattoliche, protestanti, evangeliche e branhamisti salgono dall'abisso e vanno alla perdizione. La morte ed il soggiorno dei morti li accompagnano. Cercano degli appoggi e dei fondamenti di qua, di là nella Bibbia su tale e tale cosa ma sappiate che salgono dall'abisso e vanno alla perdizione. [Ndr: l'assemblea dice: "Amen!"]. [Kc.3v1-3] [Kc.57v5-8] 5 Ed oggi, come le altre chiese, i branhamisti fanno tutti i loro sforzi per restare nel contesto di William Branham; è diabolico! Sono gli stessi demoni luterani. In una delle loro assemblee, più dei due terzi ivi compreso il pastore ha cambiato nome come i musulmani. alcuni dicono: «Crediamo ai sette tuoni…». Gli altri dicono: Se dite: «Fratello Branham dice», allora siete nella verità… altri dicono ancora: «stiamo aspettando la terza “Pull”» ... e ancora altri: «diciamo quello che dice il messaggio…» Voi vedete? Quando si abbandona Dio, è quello che si diventa. 6 Bene! Sappiamo che tutti i profeti messaggeri hanno ricevuto il loro Messaggio dal Cielo e vediamo adesso questo Messaggio dei versetti 6 e 7. È in assoluto il primo Messaggio che dice all'africano per esempio di adorare il vero Dio che ha fatto il cielo: le stelle, il sole, la luna ed anche gli angeli decaduti che utilizzano l'oroscopo, gli ordini mistici e le religioni. Dio non è stato mai in una religione. Il cristianesimo vero non è una religione ma una vita. Questo angelo chiede agli haitiani ed agli Abitanti del Benin di lasciare il vudù, il feticismo, i costumi ed ogni altra forma di adorazione e di invocazione… Dio ha creato la terra per la nostra vita e non dobbiamo trasformarla in foreste o boschi sacri, in statue e maschere per adorarlo… Era là il Messaggio del primo angelo. E questo primo angelo, è l'apostolo Paolo. Il mare e le sorgenti di acqua non sono state create per essere adorate ma è Dio che dobbiamo adorare; è Dio che è il creatore. Voi vedete? 7 Più tardi, al versetto 8, un secondo angelo è uscito non da un seminario o da una scuola pastorale ma dal Cielo. Per annunciare una teologia? No! Per annunciare una predicazione di quaranta o cento anni fa? No! Per andare a rivelare la Parola ai professori e formatori nelle scuole pastorali? No! Per andare a dare la propria visione secondo ciò che qualcuno ha detto quaranta anni fa? No! ... MA IL TEMPO ERA GIUNTO PER PREDICARE IL VANGELO DI UN ALTRA PORTATA! [Ndr: l'assemblea dice: "Amen!"]. Di predicare la condanna di Babilonia, la chiesa cattolica perché aveva combattuto, ucciso i santi e corrotto ogni via della Salvezza. E ciò è reso chiaro in Apocalisse17. Durante il XVesimo e XVIesimo secolo con la riforma. E ciò ha condotto al protestantesimo. 8 E dopo la riforma, quando Martin Lutero, Ulrich Zwingli, Farel, Giovanni Calvino, John Wesley ed altri morirono, le chiese soffocarono la vera Chiesa. Dio suscito allora un terzo angelo, un terzo messaggero con un Messaggio profetico per tutti gli abitanti della terra. Dio non suscita mai una chiesa o un gruppo di uomini per portare o ristabilire la verità sulla terra ma un profeta messaggero. E rigettare questo profeta, è rigettare Dio, poiché il profeta è la bocca di Dio, il portavoce di Dio, portatore di un Messaggio di Dio, un emissario di Dio e non qualcuno che dà delle parole di conoscenza o che fa cadere delle persone alle riunioni di preghiere coi prodigi e rivelazioni di seduzione, anche se queste rivelazioni sono sempre vere [Ndr: l'assemblea dice: "Amen! "]. 9 La parola ebrea per profeta è nabi e questa parola significa portavoce, non porta-miracoli o porta-unzioni ma portavoce. Voi vedete? Il profeta messaggero è l'attributo e la manifestazione della Parola di Dio nella sua generazione. [Kc.60v24] 10 Se un ministero di Efesini 4:11 non agisce, il piano di Dio si avvererà. Ma Dio non può né impersonare né sostituire il profeta messaggero. Che rifiuta come Giona, Dio l'utilizzerà… Ed un profeta messaggero, non è per avere una grande chiesa ma un libro come Mosé, Isaia, Geremia… Ed oggi, questa domenica, milioni di predicazioni saranno date in tutte le lingue della terra nel mondo intero e di queste milioni di predicazioni, una sola sarà ricordata e sarà issata per sempre sulla cima dell'umanità in tutte le lingue della terra. E di generazione in generazione, questa predicazione non sarà dimenticata mai. E questa predicazione, è quella del profeta messaggero della generation. È la sola cosa che Dio possa riconoscere. Al tempo di Geremia, c'erano molti libri, c'erano molte parole diDio, c'erano moltiprofeti ma le parole diun solo profeta hanno resistito nei secoli fino a noi e sono le parole di Geremia. E questo fu così di generazione in generazione, dalla fondazione del mondo. [Ndr : l'assemblea dice: “Amen !” ].
Prof seguo da parecchi mesi le sue lezioni di filosofia e devo dire che sono fatte davvero bene, tuttavia non ho mai condiviso il suo punto di vista riguardo la cancel culture...domanda provocatoria: quindi ha ragione Mentana? 😁 Secondo lei è giusto non solo cambiare le parole ed il discorso, ma anche la storia in nome del profitto? (Perché non credo che gli eredi di questo autore abbiano deciso di censurare quelle opere senza una motivazione economica da mancate vendite.. e c'è forse da chiedersi se non sia solo questo il fine della "cancel culture") solo la pirateria sarà garante della storia? 😁
@@stefanobigliardi4141 per me la risposta è si...le offese a mio avviso non giustificano il limitare la libertà di parola. Se mi spavento per un cretino che mi dice cose tipo "sono grasso e brutto" come posso pensare di affrontare la vita irta di ostacoli? (Dove sono i fatti a fare danni e non le parole?) Poi teniamo conto che la morale odierna dietro questa ideologia è dettata da algoritmi privati in mano ai social che puniscono chi può fare perdere soldi al sito web e non certo chi è amorale...altro che ideologia di sinistra! 😁 PS. Io da ex bullizzato che ha passato per certi versi una adolescenza d inferno per queste malelingue ringrazio che oggi qualcuno difende la libertà di parola contro questo moralismo malato che in extremis porta alla censura come mostrato da questo video...(preferisco ridere in faccia a un novax che mi dà del "super Mario mafioso" quando lo contesto...che non poter parlare affatto 🙂)
C'é una differenza fra discriminare ed esprimere un opinione. Se vengo considerato brutto non mi offendo, del resto se una donna rifiutasse le mie avance per questioni estetiche preferirei saperlo che pensare mi abbia scartato per il mio carattere. Se il mio aspetto condizionasse la mia posizione di lavoro allora si mi sentirei discriminato
Quando non si usa più il buon senso e nemmeno l'intelletto, ci sia affida al cliché culturale del momento anche solo per decidere ciò che è " rispetto ", magari andando a quella riunione con un luxury car e un telefono di pari luccichio.
Onestamente io trovo sbagliato in generale porre limiti e barriere alla creatività degli artisti. Gli artisti in ogni epoca hanno spesso utilizzato un linguaggio spiazzante e paradossale per raccontare l'uomo in tutte le sue sfaccettature più o meno "gradevoli". Se dovessimo pretendere che gli artisti non usino un linguaggio offensivo probabilmente dovremmo anche accettare l'idea di non avere più autori grandissimi come Bukowski ed Henry Miller per dirne due (ma lo stesso Plauto ai tempi dell'antica Roma spesso utilizzava espressioni volgari). Ovviamente mi aspetto che un politico non utilizzi certe espressioni, ma un'artista dovrebbe godere della sacra libertà connaturata alla creazione artistica come tale. Se poi ciò che fa o dice non piace si può sempre evitare di leggerlo o comunque imparare a farlo esaminando il contesto in cui determinate espressioni vengono utilizzate. Eventualmente si può anche criticarlo, ma impedirgli di esprimersi o peggio pretendere di ingabbiare e indirizzare il suo linguaggio secondo me è molto pericoloso e prelude a scenari inquietanti e un po' distopici. Anche una dittatura illuminata resta pur sempre una dittatura.
Non si userà più la parola vecchio/a, ma inversamente giovane Anziché malato/a, inversamente sano/a Anziché nano/a, inversamente alto/a Anziché brutto/a, inversamente bello/a Anziché deforme, inversamente proporzionato/a Anziché gobbo, inversamente eretto E così via ... A suon di inversamente...
Condivido l'analisi, che trovo a tratti persino troppo prudente. Voglio condividere una breve riflessione con lei e con chi vorrà, sperando di non essere frainteso. Se oggi, 2023, un cantautore sentisse l'esigenza di esprimere la frustrazione rabbiosa di un giovane uomo un po' razzista e un po' misogino, come purtroppo ce ne sono tanti, quale linguaggio dovrebbe usare? Dovrebbe forse selezionare il lessico tra le parole accettate dal politicamente corretto, in modo tale che il testo risulti il meno offensivo possibile per tutti coloro che potrebbero sentirsi coinvolti? Con il risultato di rendere inoffensivo anche il razzista misogino, che continuerà ad esistere nel mondo reale ma non in quello, edulcorato, della canzone? Ha senso tutto questo? Vorrei una società dove un'artista che ha qualcosa da dire possa ancora sentirsi libero di usare parole come "neg*o" o "tro*a" (ma senza gli asterischi con i quali mi sto autocensurando), e non perché io condivida quel tipo di linguaggio, che reputo anzi profondamente offensivo, ma semplicemente perché quel tipo di linguaggio esiste, è ancora tra noi, utilizzato da tanti; e nascondere qualcosa facendo finta che non esista non la fa cessare di esistere. Trovo che sia giusto rinunciare a certe espressioni in un contesto accademico, o giornalistico, o semplicemente nella vita di tutti i giorni. Ma la manifestazione artistica deve essere libera, altrimenti non va da nessuna parte.
Bravo, ogni volta che si parla di revisionismo essenzialmente la penso sempre così. Ora sapete TUTTI i motivi per i quali nelle varie epoche storiche il revisionismo ha cambiato praticamente ogni testo, compresi quelli considerati "sacri", da imposizione a decontestualizzazione. Come ripeto sempre ogni revisionismo morale o moralista a testi si riduce a propaganda sul presente e revisionismo storico. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che questo tipo di forzature da pensiero unico volgono ad attaccare il libero arbitrio, alla lunga rivalutando anche l'invalutabile, sarebbe come dire che trogloditi che facevano sacrifici umani vengano (attraverso il revisionismo) considerati come santarellini che regalano caramelle e a quel punto anche la loro filosofia (non da caramelle ma da assassini) tornerebbe ad essere considerabili ma solo se appunto utili, manipolabili, un po' come ora vediamo da anni con le fantomatiche guerre per la pace ecc...
@Barbasophia ieri al NIDO del mio nipotino l’educatrice ha chiesto ai genitori un contributo per acquistare dei libri per spiegare il terzo genere. Siamo al delirio
Ma davvero non vedente è meno offensivo per un cieco? Le parole hanno un significato letterale, sostituendole con altre non cambia la sostanza. Non hanno un senso dispregiativo, è la lingua italiana
Beh calma, il tuo è un esempio fallace. "Omosessuale" e "Fr*cio", "Persona di colore" e "Ne*ro" vogliono dire le stesse cose, ma il tono è abissalmente differente
Platone, nel secondo libro della Repubblica,, proponeva la censura dei poemi omerici: tagli e niente dialoghi. Ebbene, questo moralismo del politicamente corretto ne è il figlio più becero
"Non esiste il brutto fisicamente, oggi abbiamo conquistato anche questo orizzonte" eh no! Questo secondo me è proprio l'errore di far precedere l'analisi decostruttivista linguistica all'effettivo cambiamento sociale. Io so che essendo brutto e al di fuori della norma estetica fin da bambino a causa anche di una certa condizione di salute (alopecia) né ho risentito a livello sociale fino alla vera e propria discriminazione e questa esperienza mi ha formato negativamente a livello psicologico e nel rapporto con gli altri (anche nel senso che dicono gli "incel" pur non condividendone l'ideologia in toto). Posso superare tutto ciò affrontandolo a testa alta ma non grazie al buonismo linguistico né di stampo pietista/cattolico né woke filo-americano ma semmai in maniera onestamente stoica, che riconosca la realtà sociale di certe dinamiche prima di capire come affrontarle (realtà da intendersi magari anche solo come condizione attuale discriminante, non sempre in senso naturale ed eterno). È un po' come la questione del "diversamente abile" che hai citato, una ipocrisia ridicola che va oltre la semplice sensibilità di non dire ritardato/storpio o altro a qualcuno e cade nell'ipercorrezione dicendo al disabile che subisce discriminazione "no tranquillo anche tu sei abile a tuo modo" quando palesemente non è vero. Ci vuole misura nel ricercare una liberazione onesta da certe forme di discriminazione che però non sia solo di facciata e disonesta
Concordo pienamente con lei. Io non comprerei mai un libro così. Cambiare il linguaggio dello scrittore addirittura. Allora possiamo cambiare tutte le opere d’arte per renderle più “adeguate”. Assurdo! Sta peggiorando tutto: musica, libri, arte…Un “appiattimento “ come ha detto lei. Peccato. Siccome lego tanti libri alle mie figlie ho notato anche come spesso le nuovi edizioni hanno illustrazioni inguardabili rispetto a quelli del passato. Questo è un’altro discorso però…
Non condivido la sua analisi perché credo che quando si tratta di arte, qualunque essa sia, e Dah è un artista della parola e della narrazione, questi discorsi non reggono. Perché non riscrivere la Bibbia, allora?
Sono perfettamente d'accordo. Non capisco perché la cancel culture non si converta in una creative culture. Perché distruggere il vecchio quando potresti creare il nuovo? Forse perché manca la capacità di farlo?
Dovete considerare che quelli sono libri che leggono i bambini, e bisogna chiedersi che genere di valori si vogliono trasmettere ai propri figli. Volete che ridano quando vedono una persona sovrappeso? Non è questione di screditare lo scrittore di allora, ma di filtrare linguaggi potenzialmente diseducativi per i bambini di oggi
A questo tipo di argomento (che ho visto molto in giro) mi viene da contrapporre due tipi di risposte: (1) questo non è forse un caso di slippery slope? Anche assumendo che l'azione sia totalmente giustificata e le intenzioni siano davvero totalmente pure ed ispirate da intenti educativi e di promozione della diversità, sorge comunque la domanda sul dove è necessario fermarsi. Il contenuto offensivo di un termine non è limitato al solo termine ma anche al registro del discorso, ad elementi contestuali piú estesi, e persino a determinate concezioni di fondo che albergano nel sottotesto. I limiti del linguaggio accettabile sono sempre in movimento, quindi fra qualche anno, forse si dovrebbe procedere a modificare altri elementi, e poi altri, e poi altri ancora. Dove e quando ci fermiamo? Qual è il punto in cui possiamo dire di aver sterilizzato un testo a sufficienza da garantire che messaggi anti-inclusivi ed offensivi non possano passare dalle maglie del testo? E per quale motivo limitarsi a Roald Dahl? Perchè non censurare molti film della Disney che contengono immagini offensive (in molti casi razziste e sessiste) e messaggi diseducativi, retrogradi e dannosi per i bambini? Perchè non eliminare Pocahontas o molti film di principesse per le idee di femminilità e di minoranze che trasmettono? In ultima istanza, dove lo mettiamo il paletto, sulla base di quale criterio decidiamo dove intervenire, attraverso quali criteri e quando è il caso di fermarsi? (2) i valori non si trasmettono eliminando il contenuto offensivo dalla vista. In questo modo si promuove solo l'ignoranza, si evita un'occasione educativa che potrebbe spingere ad affrontare temi complessi con bambini ed adolescenti. Niente evita che un bambino venga a contatto attraverso altri media o nella sua vita a scuola o in società con quelle stesse idee, e forse, non avendo colto l'occasione di educare e discutere con lui, lo abbiamo addirittura privato di alcuni strumenti per consentirgli di comprendere il perchè alcuni atteggiamenti o parole sono inappropriati e potenzialmente offensivi, se non pericolosi. Questo non significa presentare tutto senza filtri, nè esporre deliberatamente i bambini a messaggi dannosi, quanto piuttosto rendersi conto che forse esistono strategie migliori per comunicare gli stessi valori, radicandoli piú a fondo nell'identità del bambino del riscrivere testi in maniera da eliminare ogni linguaggio potenzialmente problematico per la sensibilità contemporanea
Da persona obesa, si. Se vuole riderci che ci si rida. Non è che smetteranno di riderci soltanto per gli adulti si presentano come meno stronzi dei propri figli, visto che poi per non "diseducare" si finisce per non educarli proprio e allora sarà il contesto sociale a crescerli. Perché poi sia chiaro, nessuno si fa di coca perché su un libro ci ha letto che la coca è qualcosa di legittimo da assumere ma è il contesto sociale. Il non parlare di droga in casa non fa altro che impedire una possibile educazione. Non parlare dell'obeso non te lo fa sparire, non fa perdere la percezione che ci siano persone che a ogni passo hanno una pancia che balla come se fossero dei budini giganti e cosa ancora più importante non impedirà che quei budini ci diventino loro stessi. Perché è una merda essere obesi, lo possiamo dire che è una vita di merda?
Comunque (anche se di solito su queste cose sono un conservatore) in questo caso non mi sembra una cattiva idea adattare ai tempi moderni i libri per ragazzi, serve soprattutto per non influenzare i ragazzi odierni con quei vecchi stereotipi, senza privarli dei grandi classici, in fondo è semplicemente un adattamento commerciale, poi l'opera originale resta quella e deve essere conservata
E comunque cose del genere si fanno da un bel po', non è una novità, ricordo che in Dragonball venivano censurate scene di sessualità (sia nel manga che nell'anime) e cambiati i dialoghi per farli diventare meno "piccanti"
Mi chiedo perché siamo diventati così estremamente suscettibili. Tra non molto non si potrà dire più niente per paura che ci sia sempre qualcuno che si offenda. Infatti basta vedere come si è impoverito il pensiero e la cultura in genere. Gli intellettuali di una volta, come un Pasolini ad esempio, ora sono rarissimi. Sono tutti allineati al pensiero unico politicamente corretto. La transizione digitale che ristruttura tutta la nostra conoscenza riducendola a schema binario, chiude il cerchio. Dove è la libertà se chi è padrone delle piattaforme decide cosa si può o non si può dire e se non ti adegui ti possono spegnere con un clic? C'è l'intento di ortopedizzare la società per creare forme inedite di "governamentalita' " intesa come "condotta delle condotte "
Ma neanche quello , la gente dovrebbe essere educata e dovrebbe studiare invece di mettere avvertimenti idioti che hanno a che fare con film di 70 anni fa
Buongiorno professore, giusto qualche giorno fa ho sostenuto un esame di storia della medicina. Parte del programma verteva sulla concezione biologica del corpo femminile di Aristotele: si parla di "maschio mancato", di "forno" per la gravidanza. A questo discorso "scientifico" si possono legare discorsi culturali e sociali, per esempio quello sul ruolo di inferiorità che le donne rivestivano nelle società antiche. Oggi il nostro sapere biologico è certamente differente e rende impossibile sostenere le teorie aristoteliche. Allora cosa dovremmo fare? Condannare al rogo l'opera aristotelica (solo per citare uno tra moltissimi), accusandola di maschilismo? Io credo che cancellare le opere o raffinarne i testi sia decisamente pericoloso: è nelle opere del passato che troviamo le radici del presente e a partire da questa consapevolezza possiamo comprendere i fenomeni che ci coinvolgono e agire per il cambiamento.
@@am-nu3gi sì, ma non era un corso di anatomia, era un corso di storia della medicina
@@am-nu3gi ma chi secondo te studia anatomia dai testi aristotelici scusa?
@@am-nu3gi si ma a questo punto non fai leggere direttamente Roald Dahl ai tuoi bambini se lo ritieni inappropriato, ci sono sicuramente tantissime altre storie che possono svolgere meglio la funzione educativa, così come non fai studiare le tavole aristoteliche nei corsi di medicina, ma non ti sogni minimamente di correggerle. Che la casa editrice modifichi i testi significa che d'ora in avanti non stamperà più la versione originale e questo è grave, oltre che inutile sotto tutti i punti di vista.
@@am-nu3gi infatti a me nessuno ha mai letto le fiabe dei fratelli Grimm, sono cresciuto al massimo con la versione televisiva della Disney, che per quanto edulcorata traspone la storia, non la sostituisce. Se qua smettiamo di pubblicare la versione originale neanche da adulto te la puoi andare a leggere, è questo il problema- la sostituzione
Susanna Galati il discorso è scientifico fin quando si parla di donne e gravidanza. Che poi , dal punto di vista scientifico, il concetto di superiore o inferiore abbia poco senso è un conto.
E' vero che uomini e donne differiscono nelle loro attitudini anche per questioni biologiche.
Ecco qui alcuni studi che ho tratto dal libro di Richard Lippa (GENDER NATURE VS NURTURE):
-There's been several cases of boys who lost their penises early in life and then were reared as girls.
All these individuals were genetic XY males who had prenatal exposure to typical male levels of testosterone but then were surgically castrated and reared as girls.
Many of this children later chose to live as MALES. This suggest that prenatal exposure to testosterone plays a powerful role in determinating male identity and masculine behaviors.
There was a small minority of these children who adopted the identity of female, but this minority showed masculine interests too (Bradley, Oliver, Chernick , Zucker, 1998).
Males and females on avarage show different interest even in toy preference .
One recent study found that sex differences in toy preferences in boys and girls were only 9 months old (Cambell, Shirley, Heywood, Crook , 2000).
The strong sex difference is people-orientation seem closley-related to a recent distinction made by a british psychologist Simon Baron-Cohen (2003), who proposed that women tend to be empathizers, whereas men tend to be systematizers. According to Simon Baron-Cohen, higher female empathy show itself in many ways: 1-day-old girls look more at faces, whereas boys look more at mobiles (Connelan, Baron -Cohen, Wheelwright, Ba'tki and Ahuwalia, 2001).
In one study of more than 700 male prison inmates, psychologist James Dabbs and his collegues found that high-testosterone inmates were more likley to have committed violent crimes than low-testosterone inmates (Dabbs,Carr, Frady, and Riad, 1995).
There's a recent study that show that verved monkey (like human boys and girls) show sex differences in toy preference: males paly more with cars and balls and females play more with dools and pots (Alexander and Hines, 2002).
CAH girls and women are exposed to high levels of androgens beacuse of an enzymatic defect. CAH girls are less interested in feminine play and in dools than NON CAH girls are (Barenbaum e Hines, 1992, Leveroni and Brebaum, 1998).
On avarage, boys who grow up to be gay man are more likely to display feminine behaviors as children. They avoid rough-and tumble activities, physical aggression and competitive sport. They like more playing with girls. The same thing happen to lesbian girls (Bailey and Zucker, 1995).
La storiella del costrutto sociale è indubbiamente una balla, ma certamente il fatto che diverse differenze affondino nella biologica non significa che un sesso sia superiore all'altro o che sia giusto giudicare la singola persona sulla base della media del gruppo cui appartiene!
Il GGG è un libro che mi ha cresciuto e che porto nel cuore.
Ps son rimasto sconvolto quando in una libreria a Londra ho scoperto che in originale si chiama "The BFG" 😂😂
Per me ha ragione Byung-Chul Han, non siamo più capaci di soffrire ed evitiamo tutto ciò che è doloroso o potenzialmente tale, viviamo in un appiattimento che ci porta alla depressione e la cancel culture è solo una conseguenza di questo evitamento.
Forse , se temessero di non vendere neppure una copia, tornerebbero su questa assurda decidione.
Rimpiango i tempi in cui ci si scandalizzava per il "Vaffanculo" cantato da Masini.
Niente più Brutto anatroccolo! Niente Calimero… che fanno parte della nostra memoria e del nostro immaginario fantastico 😱
Tra l'altro insegnavano che anche se brutto, anche se nero, puoi farcela; che anche se povero ed emarginato hai dei valori non inferiori a chi è bello bianco e popolare (anzi). C'era in quelle narrazioni un messaggio salvifico positivo, una speranza per chi non ha ricevuto (dalla natura o dalla fortuna) i mezzi estetici ed economici per riuscire in tutto senza difficoltà. Non raccontavano una vita giusta, ma almeno era una vita reale.
Le nuove narrazioni invece, esattamente, che messaggio vorrebbero trasmettere? Che siamo tutti uguali? Sappiamo tutti che non è vero, e sappiamo anche che c'è sempre qualcuno più uguale degli altri. Nascondersi sotto una patina di uguaglianza per fare i propri porci comodi con la coscienza pulita è soltanto l'ultimo geniale atto di gattopardo-trasformismo del potere.
Sono d'accordo con la riflessione proposta. Quando sento di queste operazioni mi preoccupo. Sono convinto che il problema non si limiti soltanto ad un danno all'opera artistica ma anche e soprattutto denunci l'incapacità di contestualizzare storicamente e culturalmente un fenomeno, di qualsiasi tipo esso sia. E il problema più grosso credo che sia che più si andrà avanti su questa strada e meno ne saremo capaci. Il cancellare crea un danno enorme anche a livello di istruzione perché cancella le domande interessanti. Cancella il confronto su temi scomodi e tristi ma di cui é necessario parlare e confrontarsi per capire chi siamo. Questo trend ha tutti gli aspetti deli uno dei più stupidi e pericolosi suicidi culturali di massa che nella mia breve vita mi é stato dato di osservare.
E' deprimente riflettere sulla spazzatura che sempre riusciamo a fare, anche dei propositi migliori, tra chi stupidamente degenera nella denigrazione totale di concetti "nuovi" come l'inclusività, la body positive, il politicamente corretto, eccetera, invocando come "libertà di opinione" il diritto di denigrare, insultare, discriminare come gli pare e piace chiunque; e chi, altrettanto stupidamente, porta queste idee all'estremo, trasformandole in una forma di conformismo, finanche arrivando al revisionismo ideologico (perfino dell'arte!), alla censura o alla promozioni di visione decisamente pericolose (come nel caso della body positivity, quando ad esempio spinge persone gravemente obese ad accettarsi per come sono fisicamente, invece di spronarle ad intraprendere un percorso di salute).
Rimane ben poco spazio di movimento, per chiunque rifiuti di porsi in un estremo o nell'altro; anche se è solo nello spazio tra i due estremi, che è possibile la libertà, innanzitutto di provare a pensare quanto più possibile con la propria testa, al di là delle posizioni ideologiche (sempre dogmatiche, come diventano tutte le idee e tutti gli ideali, quando degenerano in ideologie). Non c'è cosa più stupida del modo di pensare binario, del tutto è bianco o è nero, quando si considerano argomenti complessi. Procedere in questo modo è tifare, non pensare.
Secondo me.
Sono allucinata. Per fortuna ho le opere vecchie e quelle leggerò sempre aii miei alunni.
Quanto è ingenuo prof
il corpo della cultura è la sua narrazione
e quando revisionata la linguistica a favore dell'inclusione non si ottiene avanguardia, non si ottiene progresso sociale, ma mero deturpamento.
è necessario non travisare, rendersi consapevoli dei figli del tempo, saper identificare la natura delle dinamiche contemporanee agli autori, del contesto d'appartenenza, senza rimarcarne i concetti e trasportarli nel quadro corrente nel quale siamo inseriti,
ma mi rendo conto di quanto la sostituzione sia un mezzo di gran lunga più conveniente.
non siamo inetti, alle nuove generazioni va dettata la capacità di contestualizzare, applicate restauro, non demolite indiscriminatamente,
fin quando saremo ancora in grado di capire.
ah ecco non sono il solo a pensarlo.....assurdo.
Non è una questione di incomprensione e di buona fede delle persone.... le persone potrebbero arrivarci da sole che quando leggono un autore egli non si rivolge a loro personalmente e quindi non le sta offendendo intenzionalmente.... tu leggi una qualsiasi opera di un autore scopri che è stata scritta 40-50-100 anni fa quando magari tu non eri nemmeno nato, se pensi che certe espressioni siano riferite a te sei solo idiota..... certa gente è solo isterica e permalosa e prende tutto sul personale....
Accade in ogni campo purtroppo, recentemente anche nei fumetti, ma già da tempo in altri campi, se ascoltate "Minority" dei green day su TH-cam il punto in cui canta "Fuck 'em all" è censurato e risulta in una pausa che spezza il ritmo della canzone, una roba oscena.
Ammiro la sua apertura mentale, bel video
Non mi soprenderei se certe persone decidessero di cambiare Omero, Shakespeare, et similia in nome di una finta inclusivitá
Esatto. Mi è venuto subito alla mente il cinema, con S. Leone, "Il buono il brutto e il cattivo", se lo rifanno cosa esce fuori, ma soprattutto esce fuori qualcosa?
Già mi immagino un Dostoevskij censurato perché potrebbe portare la gente a fare introspezione
Credo che in certe università americane siano già al bando...che schifo!
Costoro sono i veri nuovi fascisti
Già succede negli Stati Uniti non ti preoccupare
Professore faccio un'osservazione, nei decenni/secoli precedenti 'gli eredi' degli artisti non si sognavano di andare a ritoccare libri, quadri, opere musicali etc. etc. Ho la sensazione che come per l'industria discografica si cerca di spulciare gli inediti (anche brutti ed incomoleti) degli artisti deceduti per raschiare il fondo del barattolo così per il letterati il fatto di mettere mano ai libri per renderli ' più contemporanei' abbia un senso oltre che superficiale anche esclusivamente commerciale, per diventare papabili alle nuove generazioni digitali. In barba a qualsiasi buon senso e senso filologico. Non penso sia una questione di inclusività quanto di continuare a rendere vendibile quell'opera/artista, riscrivendolo e rendendolo più compiacente ai gusti attuali (ammesso che i gusti attuali del pubblico sposino collettivamente questa supposta inclusività di linguaggio).
mi dispiace per quelli che applaudono alla famiglia dahl che non fa altro, come chiunque sia in possesso di una proprietà intellettuale, che tutelare i propri interessi; niente di più stupido che censurare le parole, questo non è rispetto per la diversità ma solo per i deboli di cuore, la diversità va conosciuta e accettata, ma dato che non abbiamo fiducia nei nostri figli, pensiamo che siano bellicosi e ottusi come noi, preferiamo non fargliela vedere. Non si può censurare una parola come "grasso": perfino i cavernicoli sapevano la differenza tra grasso e magro, sono categorie di pensiero che non puoi eliminare, fai solo un danno ai piccoli lettori
condivido in toto, è assurda questa idea, bisogna ricordare, non dimenticare, se si prende questa deriva si potrebbe arrivare ad assurde riscrizioni di opere immense come la Divina Commedia, L'Iliade o anche i vari libri delle religioni abramitiche
A questo punto anche Baudelaire, Marziale, Apollinaire, Orwell... Tante canzoni popolari nei vari dialetti! Tutto da gettare in un falò di fanatismo pseudoculturale che pretende di educare l'umanità attraverso una censura ottusa dalle inquietanti tinte totalitarie: una tendenza all'appiattimento che riduce il sapere a una finta educazione, laddove (lo vediamo ovunque) il comportamento dell'umanità non migliora e, possibilmente, peggiora. Possiamo sfruttare, sottopagare, licenziare, inneggiare a "guerre giuste" e fare milioni di morti ma dire "sei brutto" diventa ormai un reato. Un disegno sempre più diffuso che non educa ma, appunto appiattisce la cultura! Ormai si pretende di spegnere la creatività, spegnere il pensiero, spegnere il dionisiaco perché tutto deve essere allineato, asettico, sano e disinfettato come una sala operatoria. Quindi la grande poesia, la filosofia, certa musica, saranno sempre meno parte dell'educazione dei ragazzi i quali continueranno a usare le parolacce (come le abbiamo usate tutti), a insultare, a dire "cose brutte" e, intanto, la scuola avrà sempre più il ruolo di dispensatrice di un'educazione di plastica, priva di sfumature, amorale, fatta in serie, spenta e monocromatica. Qui stanno preoccupandosi di salvare il servizio buono mentre la nave affonda, ci rendiamo conto? E non credo che si tratti di stupidità, ma di un trend ben studiato e ben concertato che mira a rendere gli esseri umani dei morti viventi, privi di emozioni, apatici e rinchiusi soli davanti a un social, un talent... E' il trionfo dell'ipocrisia, è la morte del sapere, la fine di un mondo, un farenheit 451 terrificante. Tanto più terrificante in quanto strisciante, silenzioso e subdolo. Ho poca speranza anche se continuerò a pensare che qualcosa da questa devastazione potrà in qualche modo salvarsi.
Si...anche meno
Andrebbe imparato il rispetto per il passato, per le persone che ci vivevano e per quello che ci hanno lasciato. E invece c'è una costante egemonia culturale verso il passato sia recente che lontano.
Inclusione... È un po' la parola d'ordine dell'istruzione, della scuola. Tutto in nome dell'inclusione escluso gli insegnanti però, sottopagati e in larga misura tenuti al guinzaglio scorsoio dall'esclusiva indeterminazione contrattuale.
Intanto escludiamo l'uso di aggettivi che possono formare un pensiero del mondo a forma umana della vita, contrapposto e completo, cambiando il significato delle cose, per restituirci una visione della vita "tutta rosa e fiori" nella esponenziale crescita della miseria sociale e ambientale.
L'inclusione va ricercata tra operai, insegnanti e STUDENTI, per definire un'idea presente per il futuro di questi ultimi.
Nell’epoca degli influencer, di Photoshop e delle cure dimagranti andiamo a modificare testi letterari. Siamo a posto!
Attenzione a non mettere le braghe alle sculture di Michelangelo!
Sarebbe bello un giorno vedere le note. Tipo in una lettura si trova la parola tr0ia con il numerino e in fondo pagina: “termine usato in vari modi fino agli anni xxxx per indicare una figura femminile che, in questo caso è str0nza”.. ecc questa è un’alternativa che mi è venuta così lol.
Anyway per esempio la parola “grasso” non è un insulto, solo il bodypositivity mainstream casca in questo pensiero. La parola grasso/fat è usata dalle attiviste grasse stesse, e viene usata normalemente nei fat studies che appunto si chiamano così e studiamo la grassofobia nelle sue forme. Sono offensive espressioni che se umanizzano e invalidano, ma non una parola in se. Bisogna sempre far riferimento alla categoria in questione per capire come vivono la parola in questione. Quindi bisogna ascoltare e informarsi. Fr0cio o La n word sono casi diversi perché le rispettive comunità le considerano offensive se usate da un outgroup. Ma per esempio dire “nero” non è un offesa. Se qualcuno lo scambia per tale è solo una dimostrazione di quanto ci sia razzismo interiorizzato. La cecità al nero, cioè non evitare apposta di dire “il ragazzo nero che lavora con me” se è necessario a indicare chi sia è una forma di razzismo interiorizzato. Fenomeni simili avvengono nei campi dell’abilismo per esempio evitando di nominare la carrozzina e dire perifrasi per scostarsene.
Il discorso è complesso c’è della lettura su questo a cui fare riferimento. Ci sono le comunità in questione a quali si può chiedere cosa considerino offensivo e perché. Sicuramente guardare e parlare di questi argomenti solo a livello mainstream ci fa cadere in molti bias cognitivi, legati alla nostra cultura di riferimento.
Scusate gli errori, ce ne sono un po’ ma non riesco a scrivere dal cell :
*disumanizzano
Correggo solo questo è il peggiore
Grazie per l'analisi un po' più approfondita; sei l'unico che ho trovato che ha scritto un commento più completo, che non si limita a esprimere giudizi banali dettati dalla propria esperienza personale e da una conoscenza superficiale del dibattito
Paranoie da primo mondo, intanto c'è gente che sia qui sia in altri Paesi muore di fame o non ha una casa. Ma dai su
@@swampraider3488 io studio psicologia sociale. Spero presto che le paranoie che studio possano sostentarmi a livello economico, diventando il mio lavoro. Se tu studiassi altri problemi del mondo, ti direi “grande”, non invaliderei il tuo lavoro/studio/competenze. Non ha senso fare la gara a chi sta peggio, su un determinato tema. Non ci sono problemi di serie a o b, perché la gravità stessa percepita è soggettiva. Ma comuwnue combattere la povertà e le discriminazioni sono entrambi punti nell’agenda 2030. (Anche se non se la cagano in molti, non so se se la conosci, ma è una linea di obiettivi per non farci morire tutt). Non avrebbe senso dire è più importante il problema della fame a quello dell’acqua a quello delle morti sul lavoro. Ognuno ha il suo campo lavorativo, e serve alla comunità per prosperare portando le sue conoscenze. A questo punto, il tuo campo è quello di combattere la povertà? Oppure stai usando una retorica intrisa di bias a caso, perché ti da fastidio qualcosa? Non devi rispondere a me, ma a te stesso.
GRAZIE per questo commento!!!
Perfetto Matteo,
Pure troppo
"[...] sappiamo che una disabilità è una diversa abilità [...]" e ci sono molti disabili che si sentono presi in giro da questa affermazione, in quanto finendo sulla sedia a rotelle non è che si acquistano delle abilità e se potessero non esserci su quella sedia non si farebbero problemi a scegliere di camminare.
Credo che il punto sia un po' questo. Non si sta parlando di una società che è cambiata ma della pretesa che la società cambi decidendo anche che tipo di sensibilità questa deve acquisire e, secondo chi promuove queste modifiche, per cambiare la società bisogna partire da ciò che questa legge, vede e ascolta. Secondo la malsana idea che arrivi prima la parola del pensiero e che dunque se nessuno ascolterà più parole offensive nessuno avrà più un pensiero offensivo. Se nessuno sentirà la parola grasso, nessuno farà più una distinzione sulla base del peso corporeo. Quando per il discorso della disabilità sappiamo che non è così, visto che ogni termine che si è inventato per sostituire quello precedente è diventato a sua volta offensivo come "diversamente [inserire caratteristica che il soggetto non ha]".
Il giorno che la mentalità cambierà effettivamente saranno gli individui stessi a smettere di usare quel linguaggio ma non per paura di offendere qualcuno, non cercando di tutelare la sensibilità di altri, ma semplicemente perché proveranno loro stessi disagio nell'utilizzarli. Non ascolteranno più certe canzoni, non si guarderanno più certi film (o li si guarderà con una sensazione di "cringe") e quant'altro. In sostanza, non ci sarà mai bisogno di appoggiarsi a un'organizzazione per farsi rivisionare il proprio testo con il solo scopo di rimuovere quelle parti in cui si pretende che certa gente ci si offenda. Perché poi... sembra una pretesa. Sono un obeso, se qualcuno mi deve descrivere che mi si descrivi come tale. Sarebbe offensivo non farlo, sarebbe più offensivo il "diversamente magro". (E fisicamente si, son brutto, lo so perché se dovessi scopare qualcuno non penserei a una mia copia. :|)
Tanto vale cambiare la Divina Commedia togliendo Maometto perché è irrispettoso verso i musulmani che il loro profeta sia all'inferno..... Ma quando capiranno che impedire ai bambini di vedere le situazioni non è minimamente d'aiuto e anzi fa solo danni?
Levare Maometto in alcune traduzioni già è stato fatto...
Io direi di riscrivere tutto l'inferno!
Ci sono troppe minoranze che sono discriminate
@@Fenix-1899-nb e poco importa se è un libro scritto quando ancora nemmeno ci si poneva il problema....
Caro prof le uniche battaglie che possiamo fare sono solo queste. Quando i problemi sono più grandi. Ciao le voglio bene!!!
Oltre a non risolvere affatto il problema dell'inclusivitá, dato che il genere grammaticale non ha una relazione diretta col sesso della persona ne con l'identitá di genere (altrimenti non esisterebbero parole come "la guardia" riferito ai maschi ). La cosa davvero grave di questo revisionismo linguistico é che le nuove generazioni penseranno davvero che in passato una frase come "siete tutti benvenuti" fosse rivolta solo ai maschi. E´ difficile intravvedere buona fede in chi promuove queste iniziative che peggiorano le cose proprio perche si basano su pregiudizi e ignoranza generale, che purtroppo sono piu diffusi di quello che sembra. Molte femministe credono che prima del suffragio universale i maschi avessero il diritto al voto da sempre.. ma quasi ovunque passarono poche decadi fra l'ottenimento del suffragio universale maschile e la successiva estensione di voto anche alle donne, perché in passato votavano solo i ricchi.. e di questo passo si possono fare mille altri esempi che ridurrebbero di parecchio l'astio che sta montando grazie a questo modo di far politica
Però siamo sicuri che, come dici, la società è davvero cambiata così radicalmente nel giro di pochi anni? È abbastanza chiaro che il mutamento della sensibilità non sia collettivo ma parziale altrimenti non vivremmo questo tipo di dibattiti.
Il problema è che questo tipo pervasivo e violento di politically correct è calato dall'alto da una certa elite culturale di sinistra, di matrice anglosassone
Il cambiamento riguarda pochi eletti che passano il tempo a discutere fra loro o facendo a gara a chi ficca più asterischi nelle frasi
Per me è una follia anche se si parla di opere composte oggi. Non ci devono essere tabù o parole che non si possono dire. Se la comicità, per fare un esempio, non è irriverente e non urta, che comicità è? Oltretutto la cosa folle di questo retropensiero è che costringe gli autori all’autocensura ancora prima che l’offesa effettiva si verifichi o sia denunciata da qualcuno. Cioè si censura per evitare che qualcuno POTENZIALMENTE possa offendersi.
Questo fa parte della società con culto della debolezza in cui viviamo, in cui tutti sono cuccioli da accudire, perseguitati, discriminati. Una società in definitiva non adulta, non in grado di distinguere un’offesa da una satira, il libero pensiero dall’attacco personale. Aggiungo che per noi italiani il problema assume sfumature ancora più amare, poiché questa deriva culturale imperante nel mondo anglosassone, sopratutto Usa e Uk, che sta procurando censure sempre più invasive, che sta togliendo cattedre ai professori, che sta portando a scontri sempre più vasti nella società americana, noi la importiamo perché i nostri media sono letteralmente colonizzati da quelli americani. E così ci ritroviamo a scimmiottare una cultura degenerata, un linguaggio, un lessico, dei gesti ecc quindi alla gravità in se di questa cultura violenta è pericolosa si aggiunge la gravità della colonizzazione culturale da parte dell’America. Sanremo è stata la dimostrazione plastica di una imitazione posticcia di Hollywood, di eventi come gli Oscar, che sono stati i primi avamaposti della cosiddetta cultura “woke”. In tanti stanno iniziando a denunciare il fenomeno, però il problema è che sembra mancare una minima presa di consapevolezza delle masse sul lavaggio del cervello che stanno subendo.
Pino Daniele cantava: "Siente fa' accussì
Miette 'e creature 'o sole
Pecchè hanna sapè' addò fà friddo
E addò fà cchiù calore"
Partendo da questa citazione vorrei provare a ragionare sul principio sbagliato della censura. I bambini devono capire cosa è il brutto, cosa è il male, cosa è sbagliato e solo in questo modo riusciranno ad apprezzare il bello, capiranno cosa è il bene e come non sbagliare. Se vogliamo escludere il negativo dalla società moderna, questa sarà inevitabilmente piatta e vuota.
Materiale nuovo per lo sciocchezzaio di Bouvard e Pecuchet .
Mi immagino i programmi televisivi di una volta rivisitati... tipo " L'ottavo nano" trasformato in "L'ottavo non troppo alto"... non credo potrebbe funzionare 🤣🤣🤣
Non si dovrebbero toccare generalmente le opere dell'ingegno, ma si possono prevedere alcune eccezioni. Qualche giorno fa Putin ha detto: "La famiglia è l’unione fra un uomo e una donna: lo si legge in tutte le sacre scritture che oggi vengono messe in dubbio". Questa dichiarazione era inserita in un più ampio discorso volto a screditare i valori del mondo occidentale. Bisognerebbe acchiappare l'autore di questi libri, anche se nessuno l'ha mai visto, per fargli una energica lavata di capo e invitarlo, servendosi dei suoi scribi o gostwriter, a modificare le sue opere di fantasia.
É importante chiamare le cose con il loro nome. Piú importante che rischiare di offendere qualcuno.
1 Tiro il mio testo stamattina da Apocalisse 14 :6-10. Faccio la lettura: «Poi vidi un [altro] angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l'ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque. Poi un altro, un secondo angelo, seguì dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua fornicazione. E un altro, un terzo angelo, segui' quelli, dicendo con gran voce: Se qualcuno adora labestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, mesciuto puro nel calice della sua ira: e sarà tormentato con fuoco e zolfo al cospetto dei santi angeli e al cospetto dell'Agnello.» …
2 Bene! La terra intera prega per un risveglio. E vista l'importanza di una tale richiesta, Dio va ad esaudire. Ora il risveglio avviene solamente per la Parola di ristabilimento. Gli ebrei aspettavano un risveglio ma secondo il loro gusto.
3 Ritorniamo al versetto 6. Da dove viene questo angelo del versetto 6? Questo angelo viene dal deposito della Parola che è nel Cielo secondo Salmi119:89 e non nella Bibbia. La Parola di Dio viene del Cielo attraverso un angelo mentre la parola del diavolo viene dall'abisso attraverso la scuola pastorale. Questo angelo viene dal tempio, dal modello della chiesa che è nel Cielo e non dal libro degli atti dell'apostolo, del Vaticano o degli Stati Uniti. Dio l'ha rivelato a Mosé, Isaia, Ezechiele ed a tutti i profeti. [Kc.3v1-3] [Kc.57v8]
4 Paolo e gli apostoli hanno visto questo modello nel Cielo e hanno posto il suo fondamento sulla terra. 1 Corinzi 3:10-11 e Efesini 2:20 mostrano chiaramente ciò. Adesso dove è il fondamento di tutte queste chiese, missioni e ministeri che noi dunque vediamo su tutta la faccia della terra? Sappiate che queste chiese cattoliche, protestanti, evangeliche e branhamisti salgono dall'abisso e vanno alla perdizione. La morte ed il soggiorno dei morti li accompagnano. Cercano degli appoggi e dei fondamenti di qua, di là nella Bibbia su tale e tale cosa ma sappiate che salgono dall'abisso e vanno alla perdizione. [Ndr: l'assemblea dice: "Amen!"]. [Kc.3v1-3] [Kc.57v5-8]
5 Ed oggi, come le altre chiese, i branhamisti fanno tutti i loro sforzi per restare nel contesto di William Branham; è diabolico! Sono gli stessi demoni luterani. In una delle loro assemblee, più dei due terzi ivi compreso il pastore ha cambiato nome come i musulmani. alcuni dicono: «Crediamo ai sette tuoni…». Gli altri dicono: Se dite: «Fratello Branham dice», allora siete nella verità… altri dicono ancora: «stiamo aspettando la terza “Pull”» ... e ancora altri: «diciamo quello che dice il messaggio…» Voi vedete? Quando si abbandona Dio, è quello che si diventa.
6 Bene! Sappiamo che tutti i profeti messaggeri hanno ricevuto il loro Messaggio dal Cielo e vediamo adesso questo Messaggio dei versetti 6 e 7. È in assoluto il primo Messaggio che dice all'africano per esempio di adorare il vero Dio che ha fatto il cielo: le stelle, il sole, la luna ed anche gli angeli decaduti che utilizzano l'oroscopo, gli ordini mistici e le religioni. Dio non è stato mai in una religione. Il cristianesimo vero non è una religione ma una vita. Questo angelo chiede agli haitiani ed agli Abitanti del Benin di lasciare il vudù, il feticismo, i costumi ed ogni altra forma di adorazione e di invocazione… Dio ha creato la terra per la nostra vita e non dobbiamo trasformarla in foreste o boschi sacri, in statue e maschere per adorarlo… Era là il Messaggio del primo angelo. E questo primo angelo, è l'apostolo Paolo. Il mare e le sorgenti di acqua non sono state create per essere adorate ma è Dio che dobbiamo adorare; è Dio che è il creatore. Voi vedete?
7 Più tardi, al versetto 8, un secondo angelo è uscito non da un seminario o da una scuola pastorale ma dal Cielo. Per annunciare una teologia? No! Per annunciare una predicazione di quaranta o cento anni fa? No! Per andare a rivelare la Parola ai professori e formatori nelle scuole pastorali? No! Per andare a dare la propria visione secondo ciò che qualcuno ha detto quaranta anni fa? No! ... MA IL TEMPO ERA GIUNTO PER PREDICARE IL VANGELO DI UN ALTRA PORTATA! [Ndr: l'assemblea dice: "Amen!"]. Di predicare la condanna di Babilonia, la chiesa cattolica perché aveva combattuto, ucciso i santi e corrotto ogni via della Salvezza. E ciò è reso chiaro in Apocalisse17. Durante il XVesimo e XVIesimo secolo con la riforma. E ciò ha condotto al protestantesimo.
8 E dopo la riforma, quando Martin Lutero, Ulrich Zwingli, Farel, Giovanni Calvino, John Wesley ed altri morirono, le chiese soffocarono la vera Chiesa. Dio suscito allora un terzo angelo, un terzo messaggero con un Messaggio profetico per tutti gli abitanti della terra. Dio non suscita mai una chiesa o un gruppo di uomini per portare o ristabilire la verità sulla terra ma un profeta messaggero. E rigettare questo profeta, è rigettare Dio, poiché il profeta è la bocca di Dio, il portavoce di Dio, portatore di un Messaggio di Dio, un emissario di Dio e non qualcuno che dà delle parole di conoscenza o che fa cadere delle persone alle riunioni di preghiere coi prodigi e rivelazioni di seduzione, anche se queste rivelazioni sono sempre vere [Ndr: l'assemblea dice: "Amen! "].
9 La parola ebrea per profeta è nabi e questa parola significa portavoce, non porta-miracoli o porta-unzioni ma portavoce. Voi vedete? Il profeta messaggero è l'attributo e la manifestazione della Parola di Dio nella sua generazione. [Kc.60v24]
10 Se un ministero di Efesini 4:11 non agisce, il piano di Dio si avvererà. Ma Dio non può né impersonare né sostituire il profeta messaggero. Che rifiuta come Giona, Dio l'utilizzerà… Ed un profeta messaggero, non è per avere una grande chiesa ma un libro come Mosé, Isaia, Geremia… Ed oggi, questa domenica, milioni di predicazioni saranno date in tutte le lingue della terra nel mondo intero e di queste milioni di predicazioni, una sola sarà ricordata e sarà issata per sempre sulla cima dell'umanità in tutte le lingue della terra. E di generazione in generazione, questa predicazione non sarà dimenticata mai. E questa predicazione, è quella del profeta messaggero della generation. È la sola cosa che Dio possa riconoscere. Al tempo di Geremia, c'erano molti libri, c'erano molte parole diDio, c'erano moltiprofeti ma le parole diun solo profeta hanno resistito nei secoli fino a noi e sono le parole di Geremia. E questo fu così di generazione in generazione, dalla fondazione del mondo. [Ndr : l'assemblea dice: “Amen !” ].
Immaginate se facessero la stessa operazione con Bukowski...
Prof seguo da parecchi mesi le sue lezioni di filosofia e devo dire che sono fatte davvero bene, tuttavia non ho mai condiviso il suo punto di vista riguardo la cancel culture...domanda provocatoria: quindi ha ragione Mentana? 😁 Secondo lei è giusto non solo cambiare le parole ed il discorso, ma anche la storia in nome del profitto? (Perché non credo che gli eredi di questo autore abbiano deciso di censurare quelle opere senza una motivazione economica da mancate vendite.. e c'è forse da chiedersi se non sia solo questo il fine della "cancel culture") solo la pirateria sarà garante della storia? 😁
Ma il professore è d'accordo con la cancel culture?
@@stefanobigliardi4141 per me la risposta è si...le offese a mio avviso non giustificano il limitare la libertà di parola. Se mi spavento per un cretino che mi dice cose tipo "sono grasso e brutto" come posso pensare di affrontare la vita irta di ostacoli? (Dove sono i fatti a fare danni e non le parole?) Poi teniamo conto che la morale odierna dietro questa ideologia è dettata da algoritmi privati in mano ai social che puniscono chi può fare perdere soldi al sito web e non certo chi è amorale...altro che ideologia di sinistra! 😁 PS. Io da ex bullizzato che ha passato per certi versi una adolescenza d inferno per queste malelingue ringrazio che oggi qualcuno difende la libertà di parola contro questo moralismo malato che in extremis porta alla censura come mostrato da questo video...(preferisco ridere in faccia a un novax che mi dà del "super Mario mafioso" quando lo contesto...che non poter parlare affatto 🙂)
@@antonellogalati5707 Ma la mia domanda era sulla posizione del prof. Saudino.
@@stefanobigliardi4141 ho fatto un ipotesi giudicando dal contenuto dei suoi video...magari mi sbaglio e mi smentirá 🙂)
C'é una differenza fra discriminare ed esprimere un opinione. Se vengo considerato brutto non mi offendo, del resto se una donna rifiutasse le mie avance per questioni estetiche preferirei saperlo che pensare mi abbia scartato per il mio carattere. Se il mio aspetto condizionasse la mia posizione di lavoro allora si mi sentirei discriminato
quindi tutto quello che scrivo oggi verra' cambiato o rivisto
Quando non si usa più il buon senso e nemmeno l'intelletto, ci sia affida al cliché culturale del momento anche solo per decidere ciò che è " rispetto ", magari andando a quella riunione con un luxury car e un telefono di pari luccichio.
Onestamente io trovo sbagliato in generale porre limiti e barriere alla creatività degli artisti. Gli artisti in ogni epoca hanno spesso utilizzato un linguaggio spiazzante e paradossale per raccontare l'uomo in tutte le sue sfaccettature più o meno "gradevoli". Se dovessimo pretendere che gli artisti non usino un linguaggio offensivo probabilmente dovremmo anche accettare l'idea di non avere più autori grandissimi come Bukowski ed Henry Miller per dirne due (ma lo stesso Plauto ai tempi dell'antica Roma spesso utilizzava espressioni volgari). Ovviamente mi aspetto che un politico non utilizzi certe espressioni, ma un'artista dovrebbe godere della sacra libertà connaturata alla creazione artistica come tale. Se poi ciò che fa o dice non piace si può sempre evitare di leggerlo o comunque imparare a farlo esaminando il contesto in cui determinate espressioni vengono utilizzate. Eventualmente si può anche criticarlo, ma impedirgli di esprimersi o peggio pretendere di ingabbiare e indirizzare il suo linguaggio secondo me è molto pericoloso e prelude a scenari inquietanti e un po' distopici. Anche una dittatura illuminata resta pur sempre una dittatura.
Grazie prof siamo all'assurdo
Non si userà più la parola vecchio/a, ma inversamente giovane
Anziché malato/a, inversamente sano/a
Anziché nano/a, inversamente alto/a
Anziché brutto/a, inversamente bello/a
Anziché deforme, inversamente proporzionato/a
Anziché gobbo, inversamente eretto
E così via ... A suon di inversamente...
Condivido l'analisi, che trovo a tratti persino troppo prudente. Voglio condividere una breve riflessione con lei e con chi vorrà, sperando di non essere frainteso. Se oggi, 2023, un cantautore sentisse l'esigenza di esprimere la frustrazione rabbiosa di un giovane uomo un po' razzista e un po' misogino, come purtroppo ce ne sono tanti, quale linguaggio dovrebbe usare? Dovrebbe forse selezionare il lessico tra le parole accettate dal politicamente corretto, in modo tale che il testo risulti il meno offensivo possibile per tutti coloro che potrebbero sentirsi coinvolti? Con il risultato di rendere inoffensivo anche il razzista misogino, che continuerà ad esistere nel mondo reale ma non in quello, edulcorato, della canzone? Ha senso tutto questo?
Vorrei una società dove un'artista che ha qualcosa da dire possa ancora sentirsi libero di usare parole come "neg*o" o "tro*a" (ma senza gli asterischi con i quali mi sto autocensurando), e non perché io condivida quel tipo di linguaggio, che reputo anzi profondamente offensivo, ma semplicemente perché quel tipo di linguaggio esiste, è ancora tra noi, utilizzato da tanti; e nascondere qualcosa facendo finta che non esista non la fa cessare di esistere. Trovo che sia giusto rinunciare a certe espressioni in un contesto accademico, o giornalistico, o semplicemente nella vita di tutti i giorni. Ma la manifestazione artistica deve essere libera, altrimenti non va da nessuna parte.
Bravo, ogni volta che si parla di revisionismo essenzialmente la penso sempre così. Ora sapete TUTTI i motivi per i quali nelle varie epoche storiche il revisionismo ha cambiato praticamente ogni testo, compresi quelli considerati "sacri", da imposizione a decontestualizzazione. Come ripeto sempre ogni revisionismo morale o moralista a testi si riduce a propaganda sul presente e revisionismo storico. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che questo tipo di forzature da pensiero unico volgono ad attaccare il libero arbitrio, alla lunga rivalutando anche l'invalutabile, sarebbe come dire che trogloditi che facevano sacrifici umani vengano (attraverso il revisionismo) considerati come santarellini che regalano caramelle e a quel punto anche la loro filosofia (non da caramelle ma da assassini) tornerebbe ad essere considerabili ma solo se appunto utili, manipolabili, un po' come ora vediamo da anni con le fantomatiche guerre per la pace ecc...
Pienamente d'accordo
@Barbasophia ieri al NIDO del mio nipotino l’educatrice ha chiesto ai genitori un contributo per acquistare dei libri per spiegare il terzo genere. Siamo al delirio
Concordo in pieno
L'arte non si corregge
Ma davvero non vedente è meno offensivo per un cieco? Le parole hanno un significato letterale, sostituendole con altre non cambia la sostanza. Non hanno un senso dispregiativo, è la lingua italiana
Beh calma, il tuo è un esempio fallace.
"Omosessuale" e "Fr*cio", "Persona di colore" e "Ne*ro" vogliono dire le stesse cose, ma il tono è abissalmente differente
@@Gabry4777 Qui si parlava dei termini grasso, brutto, nano. Nano usato per quelli de La fabbrica di cioccolato, non per persone basse
1984 insegna......
Tra l'altro l'hanno già fatto in passato!
Ho timore del trionfo dell 'imbecillita`. Ho adorato Dahl e non credo si possa cambiare i suoi testi nemmeno in una virgola
Nei dipinti della Sistina
Non vedo il problema, mi pare una critica decisamente sbuona.
Platone, nel secondo libro della Repubblica,, proponeva la censura dei poemi omerici: tagli e niente dialoghi. Ebbene, questo moralismo del politicamente corretto ne è il figlio più becero
Propongo la riscrittura della Bibbia
"Non esiste il brutto fisicamente, oggi abbiamo conquistato anche questo orizzonte" eh no! Questo secondo me è proprio l'errore di far precedere l'analisi decostruttivista linguistica all'effettivo cambiamento sociale. Io so che essendo brutto e al di fuori della norma estetica fin da bambino a causa anche di una certa condizione di salute (alopecia) né ho risentito a livello sociale fino alla vera e propria discriminazione e questa esperienza mi ha formato negativamente a livello psicologico e nel rapporto con gli altri (anche nel senso che dicono gli "incel" pur non condividendone l'ideologia in toto). Posso superare tutto ciò affrontandolo a testa alta ma non grazie al buonismo linguistico né di stampo pietista/cattolico né woke filo-americano ma semmai in maniera onestamente stoica, che riconosca la realtà sociale di certe dinamiche prima di capire come affrontarle (realtà da intendersi magari anche solo come condizione attuale discriminante, non sempre in senso naturale ed eterno).
È un po' come la questione del "diversamente abile" che hai citato, una ipocrisia ridicola che va oltre la semplice sensibilità di non dire ritardato/storpio o altro a qualcuno e cade nell'ipercorrezione dicendo al disabile che subisce discriminazione "no tranquillo anche tu sei abile a tuo modo" quando palesemente non è vero. Ci vuole misura nel ricercare una liberazione onesta da certe forme di discriminazione che però non sia solo di facciata e disonesta
Concordo pienamente con lei. Io non comprerei mai un libro così. Cambiare il linguaggio dello scrittore addirittura. Allora possiamo cambiare tutte le opere d’arte per renderle più “adeguate”. Assurdo! Sta peggiorando tutto: musica, libri, arte…Un “appiattimento “ come ha detto lei. Peccato. Siccome lego tanti libri alle mie figlie ho notato anche come spesso le nuovi edizioni hanno illustrazioni inguardabili rispetto a quelli del passato. Questo è un’altro discorso però…
Sì quali spero spiegherai che ci sono anche altri motivi per cui una donna porta una parrucca 😊
Non condivido la sua analisi perché credo che quando si tratta di arte, qualunque essa sia, e Dah è un artista della parola e della narrazione, questi discorsi non reggono. Perché non riscrivere la Bibbia, allora?
Allora dovremmo riscrivere libri di grandi scrittori
Grrtr
Due sole parole a proposito di riscrivere le opere dell'autore: che scemenza!
Ciccione non si può dire, ma eschimese sì. Anche il politically correct sa essere discriminatorio.
Sono stati sostituiti anche i termini padre e madre con il più vago genitore.
ma il lettore si deve offendere
ora tocca ad Agatha Christie ...
Sono perfettamente d'accordo. Non capisco perché la cancel culture non si converta in una creative culture. Perché distruggere il vecchio quando potresti creare il nuovo? Forse perché manca la capacità di farlo?
Sveglia
Cancel culture
Dovete considerare che quelli sono libri che leggono i bambini, e bisogna chiedersi che genere di valori si vogliono trasmettere ai propri figli. Volete che ridano quando vedono una persona sovrappeso? Non è questione di screditare lo scrittore di allora, ma di filtrare linguaggi potenzialmente diseducativi per i bambini di oggi
A questo tipo di argomento (che ho visto molto in giro) mi viene da contrapporre due tipi di risposte:
(1) questo non è forse un caso di slippery slope? Anche assumendo che l'azione sia totalmente giustificata e le intenzioni siano davvero totalmente pure ed ispirate da intenti educativi e di promozione della diversità, sorge comunque la domanda sul dove è necessario fermarsi. Il contenuto offensivo di un termine non è limitato al solo termine ma anche al registro del discorso, ad elementi contestuali piú estesi, e persino a determinate concezioni di fondo che albergano nel sottotesto. I limiti del linguaggio accettabile sono sempre in movimento, quindi fra qualche anno, forse si dovrebbe procedere a modificare altri elementi, e poi altri, e poi altri ancora. Dove e quando ci fermiamo? Qual è il punto in cui possiamo dire di aver sterilizzato un testo a sufficienza da garantire che messaggi anti-inclusivi ed offensivi non possano passare dalle maglie del testo? E per quale motivo limitarsi a Roald Dahl? Perchè non censurare molti film della Disney che contengono immagini offensive (in molti casi razziste e sessiste) e messaggi diseducativi, retrogradi e dannosi per i bambini? Perchè non eliminare Pocahontas o molti film di principesse per le idee di femminilità e di minoranze che trasmettono? In ultima istanza, dove lo mettiamo il paletto, sulla base di quale criterio decidiamo dove intervenire, attraverso quali criteri e quando è il caso di fermarsi?
(2) i valori non si trasmettono eliminando il contenuto offensivo dalla vista. In questo modo si promuove solo l'ignoranza, si evita un'occasione educativa che potrebbe spingere ad affrontare temi complessi con bambini ed adolescenti. Niente evita che un bambino venga a contatto attraverso altri media o nella sua vita a scuola o in società con quelle stesse idee, e forse, non avendo colto l'occasione di educare e discutere con lui, lo abbiamo addirittura privato di alcuni strumenti per consentirgli di comprendere il perchè alcuni atteggiamenti o parole sono inappropriati e potenzialmente offensivi, se non pericolosi. Questo non significa presentare tutto senza filtri, nè esporre deliberatamente i bambini a messaggi dannosi, quanto piuttosto rendersi conto che forse esistono strategie migliori per comunicare gli stessi valori, radicandoli piú a fondo nell'identità del bambino del riscrivere testi in maniera da eliminare ogni linguaggio potenzialmente problematico per la sensibilità contemporanea
Da persona obesa, si. Se vuole riderci che ci si rida. Non è che smetteranno di riderci soltanto per gli adulti si presentano come meno stronzi dei propri figli, visto che poi per non "diseducare" si finisce per non educarli proprio e allora sarà il contesto sociale a crescerli.
Perché poi sia chiaro, nessuno si fa di coca perché su un libro ci ha letto che la coca è qualcosa di legittimo da assumere ma è il contesto sociale. Il non parlare di droga in casa non fa altro che impedire una possibile educazione. Non parlare dell'obeso non te lo fa sparire, non fa perdere la percezione che ci siano persone che a ogni passo hanno una pancia che balla come se fossero dei budini giganti e cosa ancora più importante non impedirà che quei budini ci diventino loro stessi. Perché è una merda essere obesi, lo possiamo dire che è una vita di merda?
Comunque (anche se di solito su queste cose sono un conservatore) in questo caso non mi sembra una cattiva idea adattare ai tempi moderni i libri per ragazzi, serve soprattutto per non influenzare i ragazzi odierni con quei vecchi stereotipi, senza privarli dei grandi classici, in fondo è semplicemente un adattamento commerciale, poi l'opera originale resta quella e deve essere conservata
E comunque cose del genere si fanno da un bel po', non è una novità, ricordo che in Dragonball venivano censurate scene di sessualità (sia nel manga che nell'anime) e cambiati i dialoghi per farli diventare meno "piccanti"
Che si facciano nuovi libri sotto l'etichetta dell'inclusione, anziché revisionare i classici.
Ci sono tanti scrittori in giro. Scrivessero i libri con questa nuova moda
Mi chiedo perché siamo diventati così estremamente suscettibili. Tra non molto non si potrà dire più niente per paura che ci sia sempre qualcuno che si offenda. Infatti basta vedere come si è impoverito il pensiero e la cultura in genere. Gli intellettuali di una volta, come un Pasolini ad esempio, ora sono rarissimi. Sono tutti allineati al pensiero unico politicamente corretto. La transizione digitale che ristruttura tutta la nostra conoscenza riducendola a schema binario, chiude il cerchio. Dove è la libertà se chi è padrone delle piattaforme decide cosa si può o non si può dire e se non ti adegui ti possono spegnere con un clic? C'è l'intento di ortopedizzare la società per creare forme inedite di "governamentalita' " intesa come "condotta delle condotte "
@@marinaequizi9340 con un clic. Si
Modificare opere del passato è stupido, mentre invece è intelligente mettere un disclaimer in cui si avvisa sul contenuto
Ma neanche quello , la gente dovrebbe essere educata e dovrebbe studiare invece di mettere avvertimenti idioti che hanno a che fare con film di 70 anni fa