Buongiorno Sig. Candarella, ho avuto il piacere di conoscerla personalmente nei suoi meravigliosi stand fieristici. Quanto afferma è sacrosanto e mi vede perfettamente d’accordo da appassionato HiFi da oltre 50 anni. L’esperienza di interazione con l’ambiente e la competenza di un negozio HiFi è condizione essenziale per la scelta e la percezione del valore di un impianto che, molto spesso, contribuisce a fornire sensazioni complementari ai valori artistici della musica stessa. Grazie!
Concordo al 100%. Anche perché spessissimo l'alchimia nasce dalla sinergia tra i vari componenti, così che solo chi ha una grande esperienza può aiutare a raggiungere i risultati che l'utente finale desidera da un sistema (sempre che chi ascolta sappia quale è la direzione sonora che ha deciso di perseguire, cosa che noto sempre più frequentemente mancare).
❤grande lei ha confermato tutte le mie convinzioni e scelte che ancora oggi mi fanno essere contento e orgoglioso del mio impianto stereo a me piace chiamarlo così.vorrei aggiungere anche che la correttezza timbrica e una adeguata dinamica e trasparenza fanno si che il propio impianto stereo sia praticamente eterno.ci sono molti modi di ascoltare la musica e sono tutti piacevoli.ma il migliore e quello che rispetta questi 3 parametri per i miei gusti naturalmente.il mio ultimo acquisto e stato il phonobox di ear yoshino grande prodotto che mi ha permesso ancora di migliorare la riproduzione dei miei vinili.un saluto mi fermo qui perche mi sto accorgendo che potrei continuare per delle ore.chiedo scusa se mi sono dilungato troppo.
Buongiorno Sig.Candarella, sono quasi 50anni che sono appassionato di HiFi, sono assolutamente d’accordo su quanto dice ma vedo alcune eccezioni. La prima è che il mercato si è spostato, come i ceti sociali, verso gli estremi. Andiamo da vari prodotti molto economici a prodotti esoterici, che oltretutto spesso hanno più contenuti di immagine che tecnici, perdendo però tutta la produzione che un ad volta stava nel mezzo. Credo che on-Line non si comprano prodotti hi-end senza conoscerli, ma solo gli entry level, che forse fanno la quantità. Altro problema è che non ci sono più tanti negozi di Hi-fi come una volta, quelli rimasti hanno prodotti che per molti sono inavvicinabili e il mercato va sempre più in questa direzione, anche a parità di prodotto. Ci sono diffusori che 10 anni fa costavano 10€ e che oggi ne costano 30€ senza che ci sia alcuna differenza tecnica. Poi le dico anche per fare un esempio dove abito, Las Palmas, abbiamo solo El Cortes Inglés, che mantiene una stanza con i prodotti di un singolo distributore, B&W, Rotel e Yamaha per gli entry level e non sono mai riuscito ad ascoltare nulla é sempre vuoto. Inoltre sono cambiati tantissimo i prodotti, da una parte abbiamo gli entry level per audio ignoranti, (qui vanno per la maggiore diffusori colorati per ascoltare il reguetón) prodotti tagliati per piacere all’ascolto delle pessime registrazioni commerciali. All’opposto abbiamo sistemi costosissimi che spesso però vantano costi di produzione dettati più dalla necessità di essere esclusivi esteticamente che più per contenuto tecnico, oltre ad una serie di accessori veramente che mi lasciano imbarazzato per l’inutilità ed il costo. Quindi capisco anche un certo distacco nei confronti dei negozi
A parole e tutto giusto , a fatti i negozzi sono restii a far fare ascolti comparativi di piu prodotti , in quanto temono giustamente che il cliente dopo aver ascoltato invece di acquistare se ne va , per poi fare l'acquisto online nel sito dove costa di meno .
Sig. Candarella, si chieda come mai negli anni '70 i prodotti che non erano all'altezza erano esplicitamente bocciati dalle riviste hi-fi, al contrario di oggi dove non esiste praticamente più nessun dispositivo scarso. La credibilità è dunque venuta a mancare ANCHE (ci sono anche altri motivi) per via di aziende e distributori che sponsorizzando dette riviste si sono tirati la zappa sul piede. La differenza tra le aziende e i distributori è che le aziende si sono indirizzate su prodotti da grandi numeri (audiofili in via di estinzione ormai) mentre i distributori sono rimasti col cerino in mano e anche se sono convinto della sua onestà/serietà/competenza il suo messaggio appare patetico anche agli occhi di chi come me questo mondo lo ha vissuto e conosciuto bene al suo interno.
Il problema dal mio punto di vista, è socio politico economico. Insisto sul primo, perché rispecchia la realtà dei tempi...ma spiegarlo richiederebbe una puntata intera. Un saluto
Buongiorno Sig Candarella la ringrazio per il suo video esplicativo ma a mio avviso limitativo, sono assolutamente d'accordo con lei che un componente hi fi o hi end non è un elettrodomestico di uso comune, sono d'acordo con lei che un nuovo componente di un impianto di ascolto va assaporato e gustato, ma dove va fatto tutto ciò? in un negozio dove troviamo solo una sala di ascolto piena di diffusori con rifrazioni varie e completamente diversa dal mio ambiente di ascolto casalingo? credo che un ascolto effettuato in questo modo non ha gran senso ci sono ancora dei negozianti che possono dare in prestito diffusori o altri componenti per provarli nel proprio ambiente di ascolto? io non ne conosco, vede il commercio on line che correttamente mi da la possibilità di rimandare indietro un oggetto entro 14 gg (stabilito da legge) perlomeno mi permette di provare l'oggetto acquistato e di decidere se tenerlo perchè convinto che è quello giusto o rifiutare lo stesso, per quanto mi riguarda l'unico soggetto che può influenzare il mio acquisto non è il blogger su youtube o recensioni prese quà e là ma è il mio udito di conseguenza vista la particolarità degli oggetti venduti sarei felicissimo di acquistare presso un negozio se lo stesso mi dia la medesima possibilità che trovo nell'acquisto online
Se, come nel caso del Tempio, i negozi HiFi fanno il loro lavoro con onestà e professionalità, rappresentano per la nostra passione un valore aggiunto. Quello audio è un sistema: non basta mettere in fila i componenti più pubblicizzati all'interno delle riviste o i più costosi o ancora quelli consigliati dall'amico o dal guru di turno. Il negoziante, che tra l'altro condivide la passione del cliente, diventa un vero e proprio consulente: è capace di interpretarne i desideri e accompagnarlo nella costruzione della catena a lui più adatta. E questo processo di scelta e costruzione può svolgersi in modo efficace solo attraverso l'ascolto e il confronto in tempo reale delle più svariate configurazioni, naturalmente in ambienti adeguatamente trattati a livello acustico e di condizionamento di rete. Tutto questo non può che avvenire all'interno di negozi altamente specializzati.
Buonasera il suo video è condivisibile sopratutto sull'invitare i potenziali acquirenti a rivolgersi ai punti fisici per ascoltare i prodotti hifi,però nel mio caso che ho allestito l'impianto a partire dal 2021 tutti ciò i che ho acquistato non era disponibiie all'ascolto in nessun negozio (vivo a Milano città)
Quello che ho fatto poco tempo fa, volo Venezia-Catania….un paradiso per gli occhi e per le orecchie quel negozio! Tanta esperienza e cordialità! Grazie a Tony e a Dario
Bravissimo!!! Ottima esposizione. Perfettamente azzeccato il paragone col buon vino!
Buongiorno Sig. Candarella, ho avuto il piacere di conoscerla personalmente nei suoi meravigliosi stand fieristici. Quanto afferma è sacrosanto e mi vede perfettamente d’accordo da appassionato HiFi da oltre 50 anni. L’esperienza di interazione con l’ambiente e la competenza di un negozio HiFi è condizione essenziale per la scelta e la percezione del valore di un impianto che, molto spesso, contribuisce a fornire sensazioni complementari ai valori artistici della musica stessa. Grazie!
Concordo al 100%.
Anche perché spessissimo l'alchimia nasce dalla sinergia tra i vari componenti, così che solo chi ha una grande esperienza può aiutare a raggiungere i risultati che l'utente finale desidera da un sistema (sempre che chi ascolta sappia quale è la direzione sonora che ha deciso di perseguire, cosa che noto sempre più frequentemente mancare).
❤grande lei ha confermato tutte le mie convinzioni e scelte che ancora oggi mi fanno essere contento e orgoglioso del mio impianto stereo a me piace chiamarlo così.vorrei aggiungere anche che la correttezza timbrica e una adeguata dinamica e trasparenza fanno si che il propio impianto stereo sia praticamente eterno.ci sono molti modi di ascoltare la musica e sono tutti piacevoli.ma il migliore e quello che rispetta questi 3 parametri per i miei gusti naturalmente.il mio ultimo acquisto e stato il phonobox di ear yoshino grande prodotto che mi ha permesso ancora di migliorare la riproduzione dei miei vinili.un saluto mi fermo qui perche mi sto accorgendo che potrei continuare per delle ore.chiedo scusa se mi sono dilungato troppo.
Buongiorno Sig.Candarella, sono quasi 50anni che sono appassionato di HiFi, sono assolutamente d’accordo su quanto dice ma vedo alcune eccezioni. La prima è che il mercato si è spostato, come i ceti sociali, verso gli estremi. Andiamo da vari prodotti molto economici a prodotti esoterici, che oltretutto spesso hanno più contenuti di immagine che tecnici, perdendo però tutta la produzione che un ad volta stava nel mezzo. Credo che on-Line non si comprano prodotti hi-end senza conoscerli, ma solo gli entry level, che forse fanno la quantità. Altro problema è che non ci sono più tanti negozi di Hi-fi come una volta, quelli rimasti hanno prodotti che per molti sono inavvicinabili e il mercato va sempre più in questa direzione, anche a parità di prodotto. Ci sono diffusori che 10 anni fa costavano 10€ e che oggi ne costano 30€ senza che ci sia alcuna differenza tecnica. Poi le dico anche per fare un esempio dove abito, Las Palmas, abbiamo solo El Cortes Inglés, che mantiene una stanza con i prodotti di un singolo distributore, B&W, Rotel e Yamaha per gli entry level e non sono mai riuscito ad ascoltare nulla é sempre vuoto.
Inoltre sono cambiati tantissimo i prodotti, da una parte abbiamo gli entry level per audio ignoranti, (qui vanno per la maggiore diffusori colorati per ascoltare il reguetón) prodotti tagliati per piacere all’ascolto delle pessime registrazioni commerciali. All’opposto abbiamo sistemi costosissimi che spesso però vantano costi di produzione dettati più dalla necessità di essere esclusivi esteticamente che più per contenuto tecnico, oltre ad una serie di accessori veramente che mi lasciano imbarazzato per l’inutilità ed il costo. Quindi capisco anche un certo distacco nei confronti dei negozi
A parole e tutto giusto , a fatti i negozzi sono restii a far fare ascolti comparativi di piu prodotti , in quanto temono giustamente che il cliente dopo aver ascoltato invece di acquistare se ne va , per poi fare l'acquisto online nel sito dove costa di meno .
Sig. Candarella, si chieda come mai negli anni '70 i prodotti che non erano all'altezza erano esplicitamente bocciati dalle riviste hi-fi, al contrario di oggi dove non esiste praticamente più nessun dispositivo scarso. La credibilità è dunque venuta a mancare ANCHE (ci sono anche altri motivi) per via di aziende e distributori che sponsorizzando dette riviste si sono tirati la zappa sul piede.
La differenza tra le aziende e i distributori è che le aziende si sono indirizzate su prodotti da grandi numeri (audiofili in via di estinzione ormai) mentre i distributori sono rimasti col cerino in mano e anche se sono convinto della sua onestà/serietà/competenza il suo messaggio appare patetico anche agli occhi di chi come me questo mondo lo ha vissuto e conosciuto bene al suo interno.
Ottime considerazioni, sia come appassionato che da costruttore.
Gli operatori devono unirsi/collaborare per affrontare le nuove sfide del mercato.
Secondo commento:
Il problema dal mio punto di vista, è socio politico economico. Insisto sul primo, perché rispecchia la realtà dei tempi...ma spiegarlo richiederebbe una puntata intera.
Un saluto
Dario tutto chiaro, liscio come la seta. Ottima considerazione un vostro Cliente.
Condivido parola per parola.
Parole sante !
Buongiorno Sig Candarella la ringrazio per il suo video esplicativo ma a mio avviso limitativo, sono assolutamente d'accordo con lei che un componente hi fi o hi end non è un elettrodomestico di uso comune, sono d'acordo con lei che un nuovo componente di un impianto di ascolto va assaporato e gustato, ma dove va fatto tutto ciò? in un negozio dove troviamo solo una sala di ascolto piena di diffusori con rifrazioni varie e completamente diversa dal mio ambiente di ascolto casalingo? credo che un ascolto effettuato in questo modo non ha gran senso ci sono ancora dei negozianti che possono dare in prestito diffusori o altri componenti per provarli nel proprio ambiente di ascolto? io non ne conosco, vede il commercio on line che correttamente mi da la possibilità di rimandare indietro un oggetto entro 14 gg (stabilito da legge) perlomeno mi permette di provare l'oggetto acquistato e di decidere se tenerlo perchè convinto che è quello giusto o rifiutare lo stesso, per quanto mi riguarda l'unico soggetto che può influenzare il mio acquisto non è il blogger su youtube o recensioni prese quà e là ma è il mio udito di conseguenza vista la particolarità degli oggetti venduti sarei felicissimo di acquistare presso un negozio se lo stesso mi dia la medesima possibilità che trovo nell'acquisto online
Se, come nel caso del Tempio, i negozi HiFi fanno il loro lavoro con onestà e professionalità, rappresentano per la nostra passione un valore aggiunto. Quello audio è un sistema: non basta mettere in fila i componenti più pubblicizzati all'interno delle riviste o i più costosi o ancora quelli consigliati dall'amico o dal guru di turno. Il negoziante, che tra l'altro condivide la passione del cliente, diventa un vero e proprio consulente: è capace di interpretarne i desideri e accompagnarlo nella costruzione della catena a lui più adatta.
E questo processo di scelta e costruzione può svolgersi in modo efficace solo attraverso l'ascolto e il confronto in tempo reale delle più svariate configurazioni, naturalmente in ambienti adeguatamente trattati a livello acustico e di condizionamento di rete. Tutto questo non può che avvenire all'interno di negozi altamente specializzati.
Che dire, condivido il pieno!
Bellissimo spunto
Buonasera il suo video è condivisibile sopratutto sull'invitare i potenziali acquirenti a rivolgersi ai punti fisici per ascoltare i prodotti hifi,però nel mio caso che ho allestito l'impianto a partire dal 2021 tutti ciò i che ho acquistato non era disponibiie all'ascolto in nessun negozio (vivo a Milano città)
Primo mio commento:
Vintage nell'usato.
I negozi possono tranquillamente chiudere!
Non vi fate incantare !
Bravo Dario. Bisogna solo considerare che per venire ad ascoltare i tuoi prodotti, nel mio caso, dovrei prendere un volo. Ciao.
Quello che ho fatto poco tempo fa, volo Venezia-Catania….un paradiso per gli occhi e per le orecchie quel negozio! Tanta esperienza e cordialità! Grazie a Tony e a Dario
Il primo comandamento del marketing: il cliente ha sempre ragione.
Balle!
Meglio non avere niente a che fare con costoro! Attenzione