Interessantissimo questo personaggio, il poeta Stazio, che Dante aggiunge al suo viaggio introducendolo con tre caratteristiche tipiche del Cristo! Però io oso chiedere (e spero di non essere ridicola!): come è possibile che, subito dopo aver percepito dentro di sé di essere pronto a salire al Cielo, invece di indirizzarsi immediatamente là dove il suo spirito anela da secoli...Stazio si intrattiene con i due pellegrini, Virgilio e Dante. Ha ricevuto una missione speciale? Ha percepito in sé l'urgenza di una missione? Si può dedurre questo dai versi di Dante? Come si giustifica questo suo "indugio" nel Purgatorio?
Sempre molto intriganti i tuoi commenti, cara Dianella. Alla prima obiezione, che non è “ridicola”, anche se è vero che sono scoppiata a ridere, mi sono messa nei panni di Stazio e ho pensato che se incontrassi Dante, con l’amore immenso che ho per lui, ma soprattutto con tutte le domande che ho da fargli… certo che mi fermerei. Quanto al suo "indugio" nel Purgatorio, una ragione c’è, e la vedremo nel canto XXV. Virgilio gli affiderà un discorso importantissimo. Riguarda i corpi aerei di queste anime, quindi non poteva essere fatto in Paradiso, dove le anime non hanno corpo, e d’altra parte doveva essere fatto da un “beato”, cioè da uno che sa le cose e dice il vero. E Stazio è ormai un beato. Spero che la risposta sia soddisfacente.
Interessantissimo questo personaggio, il poeta Stazio, che Dante aggiunge al suo viaggio introducendolo con tre caratteristiche tipiche del Cristo!
Però io oso chiedere (e spero di non essere ridicola!): come è possibile che, subito dopo aver percepito dentro di sé di essere pronto a salire al Cielo, invece di indirizzarsi immediatamente là dove il suo spirito anela da secoli...Stazio si intrattiene con i due pellegrini, Virgilio e Dante. Ha ricevuto una missione speciale? Ha percepito in sé l'urgenza di una missione? Si può dedurre questo dai versi di Dante? Come si giustifica questo suo "indugio" nel Purgatorio?
Sempre molto intriganti i tuoi commenti, cara Dianella.
Alla prima obiezione, che non è “ridicola”, anche se è vero che sono scoppiata a ridere, mi sono messa nei panni di Stazio e ho pensato che se incontrassi Dante, con l’amore immenso che ho per lui, ma soprattutto con tutte le domande che ho da fargli… certo che mi fermerei.
Quanto al suo "indugio" nel Purgatorio, una ragione c’è, e la vedremo nel canto XXV. Virgilio gli affiderà un discorso importantissimo. Riguarda i corpi aerei di queste anime, quindi non poteva essere fatto in Paradiso, dove le anime non hanno corpo, e d’altra parte doveva essere fatto da un “beato”, cioè da uno che sa le cose e dice il vero. E Stazio è ormai un beato.
Spero che la risposta sia soddisfacente.