Stupendo, Grazie, Grazie per tirare fuori questi argomenti, Ci sono migliaia di ragazzi in queste difficoltà, e tanti genitori che non sanno più come aiutarli, non smettere dovrebbero insegnargli anche a scuola
@@maurat6733 Buonasera Maura, grazie per il suo commento. Sì devo dire che l'importanza di trattare questi argomenti è sotto gli occhi di tutti, basta osservare le difficoltà di tanti ragazzi e adulti nel gestire le proprie emozioni. Ogni contributo in questo senso, dato dalla scuola, dalla famiglia e dalle figure di cura, è fondamentale. Saluti!
Dopo aver passato una vita a cercare di compiacere dei genitori maltrattanti e assenti ho avuto il coraggio di staccarmi totalmente da loro a 46 anni dopo l'incontro e lo scontro con un uomo narcisista o con atteggiamenti tali e dopo aver subito per anni tradimenti dagli uomini e non riuscendo a farmi rispettare dagli alri. Zittita, umiliata e accusata di voler attirare l'attenzione quando soffrivo di attacchi di panico da quando avevo 12 anni, perfino da mia sorella..ho assecondato e sono stata zitta per anni con tutti indossando una Maschera.😮 Oggi sento di aver tradito me stessa..anzi tutto. Ho attraversato un mare di Dolore e cercato di Guarire le Ferite Emotive Profonde, le Dinamiche Disfunzionali che sono emerse negli ultimi 5 anni. I genitori che non ti vedono da quando sei nata e non ti considerano..di fatto ti trattano come se non ci fossi. E non c'è modo di cambiare questa situazione. Ho fatto anni di Costellazioni Familiari e Sistemiche e le ragioni le conosco. Bisogna cercare di accettare e distaccarsi facendo la propria vita. E imparare ad Amare Se Stessi e a stare da soli. Il Vero Amore di Sé 💕è la via per la Guarigione. Non siamo noi sbagliati se non siamo stati riconosciuti nei nostri bisogni.😢 Grazie🙏✨💜
LA VITA MANDA A OGNUNO DEGLI OSTACOLI CHE SERVONO A FARCI EVOLVERE NELLA COSCIENZA... IMPORTANTE È CAPIRE IL MOTIVO PERCHÉ CI AIUTA AD ACCETTARLI E A VIVERLI MEGLIO
Dottore, grazie grazie grazie..lei ha espresso in modo perfetto esattamente quello che sente un dipendente affettivo ma che può essere difficilissimo da rendere in parole. Io ho 56 anni e sono ancora in questo stato, vivo con mia mamma e sono isolata dal resto del mondo. Mia mamma fin da neonata mi ha chiesto di essere quello che lei voleva, di annullarmi,di non allontarmi da lei, perché altrimenti sarei e sarei stata causa della sua morte.contemporaneamte lei è continuamente svalutante ogni cosa ogni attimo.
Gentile Elena, sono felice di sapere che il mio video le sia stato utile. Posso immaginare quanto doloroso sia ciò che sta vivendo. Potrebbe prendersi del tempo per valutare la possibilità affrontare tali vissuti con un professionista.
@@PsicoterapiaemilanoIt grazie per avermi letta e per aver risposto, grazie davvero. Abito in provincia di Mantova, so che ci sono varie scuole o indirizzi di terapia, posso chiedere che tipo di terapia potrebbe essere adatta? Grazie
Meravigliosa analisi e rivedo il mio percorso e anche se ho fatto tanti passi in avanti e so lasciare dopo aver tollerato più del dovuto e aver riconosciuto i miei pregi, le mancanze mie e del partner ancora soffro moltissimo e mi costa uno sforzo disarmante prendendere le distanze e non soffrirne dopo per lunghissimi periodi. Però perché in questi video non vengono mai menzionate quali sono le possibili soluzioni( oltre alla generica psicanalisi?).
@@marcocalogiuri8917 Buonasera Marco, in questi video si descrive come la psicoterapia può aiutare ad uscire da questi problemi. Il campo della salute mentale, delle strategie che si possono attuare per ottenere un migliore equilibrio emotivo, è ampio. Si va dalla psicoanalisi classica alla terapia cognitivo-comportamentale, c'è la terapia di coppia, ci sono approcci più corporei o più legati alla consapevolezza interiore, ad esempio la mindfullness, insomma varie alternative. Dal mio punto di vista l'aspetto più importante, al di là dell'approccio terapeutico, è farsi seguire da un professionista competente con cui si crea una buona sintonia. Saluti!
Grazie dott.io ho questo serio problema..i medici un po ' di tempo fa ' mi hanno detto anche che la porta del mio cuore è chiusa..se non mi apro a cose nuove ripeto sempre gli stessi schemi..ce la sto' mettendo tutta..
Buongiorno Nadia, sì nella dipendenza affettiva la paura dell'abbandono è una costante, e talvolta viene confermata non solo perché le relazioni possono fisiologicamente finire, ma anche perché la dipendenza e il bisogno di accudimento, portati a livelli molto alti di intensità e di urgenza, condizionano il buon andamento di una relazione.
La ringrazio per le sue parole che mi hanno chiarito tanti punti di domanda... se fosse possibile colloquiare direttamente con lei ne sarei davvero felice.. grazie
Bellissimo ed interessante video. Posso Dottore chiederle quale sarebbe il primissimo suggerimento che lei darebbe ad una persona che soffre di dipendenza affettiva da anni. La ringrazio.
Buongiorno Katia, il primo suggerimento è senz’altro di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla ad individuare gli schemi mentali ed emotivi alla base della sua dipendenza e della sofferenza che probabilmente ne consegue. Da soli è più difficile diventare consapevoli ed è più difficile proteggersi. Serve un aiuto.
In seguito a un forte trauma subìto da mio padre e che ho ricordato solo di recente, sono diventata fin da adolescente una dipendendente affettiva con una fortissima paura dell'abbandono. Ma il mio modus operandi è stato quello di alternare dipendenza e ribellione. Ero e sono, sempre stata io a lasciare il partner e a rimpiazzarlo prontamente per non rimanere sola😢...
Buonasera dottore! Innanzi tutto grazie per la splendida esposizione di queste casistiche. La mia domanda è se ha mai avuto tra i suoi pazienti, uomini o donne altamente sensibili.
Gentile Daniela, innanzi tutto grazie per il suo commento. Per rispondere alla sua domanda sarebbe importante sapere cosa vuol dire per lei che una persona è sensibile. La nostra storia di vita determina in parte come viviamo e vediamo il mondo ma non c'è distinzione tra uomini e donne.
Ciao Daniela, Io ho letto libro della Aron e mi ci sono molto rivista, mi pare Valerio Rosso abbia fatto un video a riguardo ma per il resto non penso sia un'idea che si sia affermata più di tanto in Italia. Tanti Saluti @@danielascavolini7617
Salve Dottore. La paura irrazionale di perdere il proprio partner,intendo perdere fisicamente,temere per la sua incolumità quando non vi è un ragionevole motivo per farlo, può essere sintomo di dipendenza affettiva e sindrome dell' abbandono ? Io ho quest' ansia tremenda che possa succedere qualcosa di brutto alla mia compagna anche quando le capita semplicemente di prendere l'auto per pochi chilometri,o quando capita che esca e non risponda al cellulare..in quel caso panico e angoscia allo stato puro. Questa cosa mi sta letteralmente rovinando la vita... c'è da dire che da bambino ho sofferto molto perché mio padre lavorava al nord Italia (sono Campano) e lo vedevo molto di rado,e anche quando si è trasferito qui non ha mai mostrato particolare affetto e non c'è mai stato dialogo fra di noi. Col tempo ho realizzato che si trattava semplicemente del suo carattere,e non di una reale mancanza d'affetto nei miei confronti,ma credo che questa cosa abbia influito molto su questa mia problematica...
Caro Francesco non è possibile dare una risposta precisa e puntuale alla sua domanda. Ciò che mi sento di dirle e di pensare alla possibilità di ritagliarsi del tempo per lei per riflettere su tali vissuti.
Buon pomeriggio dottore quando avevo 18 anni ho avuto un incidente stradale sono stata in coma farmacologico mi hanno riscontrato una lesione assonale periferica ho l'epilessia mi assento tutti I giorni i farmaci che prendo sono zonegran tolep lorazepam nubriveo ma nonostante tutto non vedo miglioramenti mio marito mi dice che sono patologica xchè non voglio stare così all'ora mi assento io penso che sia x mezzo della lesione. Lei cosa ne pensa? mi potrebbe rispondere PERFAVORE grazie mille
@@carmelatedeschi5925 Buonasera Carmela, dal punto di vista psicologico bisogna vedere come vive il danno neurologico che ha subito. Occorre quindi distinguere i due piani: da un lato il problema neurologico, dall'altro l'effetto che ha sui suoi stati d'animo e sulla sua autostima.
Ho lasciato la mia ragazza in preda ad una improvvisa paura che tutto era finito. Ho cercato di resistere, ma avevo troppo paura, di farle del male, avevo paura matta di separarmi. Dopo averlo fatto però sono caduto in una condizione quasi anormale ... Ho una paura pazzesca di perdere la ex per sempre e non faccio altro che piangere e ossessionarmi H24 non trovando più la voglia nelle mie attività quotidiane e con il dubbio perenne se ritornare o meno. Mi rivedo tanto nella sindrome dell'abbandono, con la differenza però che l'esigenza di abbandonare lo avuta (per la seconda volta) io.
Gentile Giuseppe grazie per aver condiviso con noi la sua storia ed esperienza. Se sta vivendo un momento di sofferenza potrebbe essere utile per lei ritagliarsi uno spazio solo suo per elaborare tale vissuto.
se stai così male senza di lei ricontattala, spiegale cos’è successo e come ti sei sentito e cerca di migliorare questo tuo aspetto, ma scappare non risolve niente
Ho paura a stare sola cosa che prima della morte di papà non avevo poi si è ammalata la mamma e ho mio marito che ha problemi di salute cosa fare in questi casi a gestire l'ansia e tutto ciò che ne comporta parlatene parlatene 🙏
Gentile Maria Cristina, la sua fatica è molto comprensibile. Darle una risposta precisa non è possibile. Tuttavia potrebbe essere utile per lei ritagliarsi uno spazio solo suo per elaborare tali vissuti
Salve dottore. Una domanda...secondo lei, si può innescare la paura dell'abbandono in età più adulta?Mi spiego meglio. All'età di 18 anni ho avuto un brutto incidente stradale che mi ha fatto stare in coma per 5 giorni. Dopo un mese di ricovero, sono stato dimesso. Nei giorni successivi, mia mamma mi portava dai miei amici per farmi recuperare un pochino dibvita sociale. Ecco il problema. Stabiliamo l'ora in cui sarebbe tornata a prendermi. Qualche volta tardiva, pensando di farmi un piacere lasciandomi più tempo con i miei amici. Le lascio immaginare il panico che provavo fino al suo arrivo. La stessa cosa mi succedeva quando restavo a casa da solo, magari semplicemente perché lei doveva fare la spesa. Stessa emozione...panico totale fino al suo rientro. Grazie mille per l'attenzione.
Buongiorno Massimo, sicuramente un trauma così grave come l'aver trascorso 5 giorni in coma può scatenare dei vissuti molto potenti, come la paura dell'abbandono, perché si tratta di un evento che ha messo a serio repentaglio la sua stessa sopravvivenza. Detto questo, sarebbe poi necessario verificare se ci siano degli elementi anche precedenti nella sua vita, che abbiano a che fare con tale paura. In ogni caso, come principio generale, un trauma vissuto in età adulta può certamente modificare gli equilibri emotivi preesistenti. Saluti
@@PsicoterapiaemilanoIt Grazie mille....lo immaginavo...a settembre inizierò un percorso di psicoterapia per aiutarmi a capire, accettare e gestire questa ferita....sta diventando insostenibile e deleteria nei rapporti interpersonali. Grazie davvero.
@@PsicoterapiaemilanoIt É un vero sollievo ascoltare le sue precise e "affettuose" parole. L'analisi del rapporto con il partner é chirugica!!! ancora Grazie
Buongiorno, volevo porle un quesito visto che ho intrapreso da poco un percorso psicologico e sto cercando di capire un paio di cose. Non riesco a stare da solo a livello relazionale, difatti appena finisco una relazione poco dopo cerco di buttarmici in una nuova. Quando sono fidanzato il mio impegno non è per di più altissimo anche se sto cercando di imparare dai miei errori. Nel momento poi che queste relazioni finiscono sto malissimo, non riesco a staccarmi dalla persona e cerco sempre di sapere cosa fa tramite social network o provando a sistemare il tutto con messaggi o chiamate. Può essere tutto ciò legato ai miei problemi di infanzia? Mio padre quando avevo 9 anni non l'ho piu visto dopo il divorzio dei miei fino all'età di 25. Può tutto ciò aver scaturito in me questa costante esigenza di avere delle relazioni anche se magari non del tutto in linea con me per carattere e modalità di pensiero e allo stesso tempo straziarmi nel momento in cui finiscono? La ringrazio anticipatamente per la risposta
Buonasera, beh sì è possibile che lei abbia sviluppato una sorta di ambivalenza nei confronti delle relazioni, vale a dire che da un lato desidera condividere un legame ma dall'altro ha paura di essere abbandonato, di soffrire. Di conseguenza è possibile che lei costruisca rapporti nei quali investe solo in parte, non riuscendo a sentirsi pienamente coinvolto, ma allo stesso tempo si apra in lei un profondo senso di vuoto quando questi rapporti finiscono. E può essere che proprio per cercare di proteggersi da questa sofferenza lei inconsciamente non si coinvolga fino in fondo. Provi nella terapia che ha intrapreso a indagare nella sua storia personale, nella storia dei suoi legami emotivi, per risalire alle origini di queste insicurezze. Troverà certamente dei collegamenti utili sui quali lavorare. Saluti!
@@PsicoterapiaemilanoIt La ringrazio molto per la risposta Dottore, sicuramente continuerò ad affrontare con il mio terapeuta questo discorso, nella speranza di riuscire a risolvere queste problematiche che orma da troppo tempo mi porto dietro
Buonasera, mi scuso per la risposta tardiva. Il punto è che non dipende da quanto amore lui possa aver ricevuto, ma da quanto è in grado di farlo suo e di condividerlo...
io sono andata a chiedere aiuto per non sbagliare troppi eventi negativi non ne potevo più dell invasione e invischiameto ma non sono stati competenti. avevano tra le mani u. bicchiere di cristallo e l hanno spinto per terra vedevano le potenzialità le risorse ma ne l ipersensibilità ne la cappa che gli raccontavo....da regressione im un momento di fragilità emotiva a involuzione per essermi affidata stupidamente a professionisti non adatti solo dotyi e consigli sbagliati eppure trasparentissima......mi hanno peggiorata e in famiglia si sono vendicati ....umiliazioni recriminazioni colpa di tutto loro errori e miei ......invasione totale
Buonasera Giuseppe, mi scusi per il ritardo nella risposta. Direi di sì, non c'è un'età che non possa portare consapevolezze nuove o migliori su sé stessi. A volte accade di soffrire per ragioni che non si riescono a identificare o a definire, poi arriva un momento nel quale la sofferenza appare più chiara, riceve un nome e una descrizione più precisi. Grazie per il suo commento.
Sono sette anni che ho questa situazione sono vedova e frequento una persona tossica a volte mi allontano ma dopo un po' non riesco lui lo sa che lo cerco 😢
@@assuntalamberti9587 Buongiorno Assunta, dev'essere una situazione pesante..forse in futuro potrebbe provare ad approfondire questo problema con un consulto di psicoterapia. Saluti!
Mio marito dopo 36 anni insieme e 2 splendidi figli si è suicidato..carattere impulsivo..avevo fatto sempre fatica con lui..ero entrata in crisi per la prima volta un anno fa per un altra persona e mio marito lo aveva capito..ma stavamo ricostruendo il nostro rapporto..ora non mi do pace..e vedo solo il buio davanti a me.mi ha voluto punire?? Come si puo sopravvivere a tanto??
Buongiorno Monica, mi dispiace per quello che le è successo, che è davvero terribile. Data la gravità, le consiglierei di chiedere un aiuto terapeutico al più presto, in modo da poter affrontare questo trauma ricevendo un sostegno, un contenimento emotivo e una direzione terapeutica per proteggere quello che di buono ha costruito e può ancora vivere.
@@PsicoterapiaemilanoIt si mi sto facendo aiutare. Ma non riesco ad uscirne..io non ho il coraggio di fare quello che ha fatto lui..spero nel buon Dio se esiste di portarmi via il prima possibile
Buongiorno sono una dipendente affettiva che dopo 4 anni e riuscita a lasciare un partner totalmente anafettivo e credo narcisista. Ho studiato molto il tema. Ora sto male Prima di lui però ho avuto una relazione durata sedici anni con una persona fantastica che mi trattava come una principessa. So quello che valgo Quindi sono confusa. Forse ho bisogno di persone tossiche per provare emozioni. Ora fatico ad uscirne Il pensiero è’ fisso e ho paura di un ritorno perché sono troppo vulnerabile ma non voglio voglio più rientrare nell’inferno da cui sono uscita
Buongiorno, credo che lei dopo le sofferenze passate meriti senza dubbio di non patirne altre..certamente possiede risorse emotive e di consapevolezza che possono aiutarla a mettersi al sicuro, se dovesse però accorgersi che queste risorse in questo momento non bastano, non esiti a contattare un professionista che possa supportarla nel prendere le decisioni giuste col giusto equilibrio emotivo.
Grazie di cuore. So che la mia è solo dipendenza. Lui è’ una sigaretta e solo con il distacco totale posso uscirne. Credo che all’origine ci sia stata la morte di mia madre nove anni fa. Un trauma terribile. La ringrazio ancora per la sua gentile risposta
BGiorno dottore sono la pecora nera della famiglia la figlia di serie b. Ho 64 anni e un lungo percorso di terapia. Prob sono una dip affettiva e affetta da sindrome bipolare. Posso avere un colloquio con lei via skype?grazie
Se la paura dell'abbandono si concretizza nel tempo con il fare un passo indietro e chiudere per prima la relazione stessa , credendo di essere pronto ad una riconquistata libertà che poi ha delle crisi per cui si cerca una nuova relazione uguale a quella di prima , come rafforzare il senso di autonomia ?
Buonasera Maria Luisa, quando si chiude una relazione per paura di essere abbandonati, è in realtà una fuga, non una ricerca di autonomia. Per questo motivo si rischia poi che la decisione non regga nel tempo e che subentri l'urgenza di una nuova relazione, che in quel caso non viene scelta in modo consapevole, bensì diventa un nuovo rifugio, simile al precedente, per non sentire la paura dell'abbandono...
Guarire è un termie che alle volte potrebbe essere forviante. Superare una dipendenza di qualsiasi tipo significa prendere atto di quali schemi, pensieri, bisogni e paure profonde stanno alla base di quella dipendenza. Tramite un percorso di psicoterapia la persona che soffre ha una dipendenza affettiva elabora e ristruttura i suoi schemi impara a conoscersi; tutto ciò condurrà l'individuo a mettere in atto strategie più funzionali.
Io mi ripeto piu volte al giorno che ora ci sono io adulto a prendermi cura del mio bambino spaventato e li mi sento meglio e sicuro . Secondo lei se continuero a farlo questo senso di sicurezza si installerà definitivamente? Grazie dottore
Buonasera, scusi il ritardo nella risposta. Certo, io credo che sviluppare un buon dialogo con le proprie parti, fatto di comprensione e cura verso il proprio bambino interiore, sia un elemento di estrema importanza. È una pratica amorevole, empatica e di rassicurazione, che bisogna attuare nei confronti delle proprie ferite. Quindi bene così!
Buongiorno, volevo chiedere a proposito dell'argomento affrontato se la perdita di un bambino quasi al sesto mese di gravidanza, ( che personalmente ho vissuto come una grave, dolorosa e inaspettata perdita) può essere stato vissuto come un abbandono e di conseguenza portare ad una dipendenza affettiva con la paura di essere abbandonati di nuovo? Grazie mille, buon lavoro
Gentile Silvia, non è possibile rispondere con precisione alla sua domanda. Poiché diversi sono gli elementi che andrebbero meglio esplorati. Potrebbe riflettere sulla possibilità di esplorare tali vissuti con un professionista.
Pur ritrovandomi in molti aspetti dolorosi da lei descritti in seguito ad un abbandono che mi ha letteralmente devastata sento di non poter vivere senza di lui Ho un dolore indescrivibile ma in realtà la mia infanzia È stata bella e sono stata una bambina amata... forse la mia dipendenza è proprio la ricerca di quella amore incondizionato?
Buonasera, mi scuso per il ritardo nella risposta. Una separazione può essere molto dolorosa, dipende anche dalle modalità con cui è avvenuta e dall'investimento affettivo che era stato fatto. Forse l'amore prezioso ricevuto durante l'infanzia ha generato in lei una convinzione, quella di poter essere amata con la stessa intensità, che ora questa separazione ha messo dolorosamente in discussione. Si riprenderà, aiutandosi proprio col bene caldo e amorevole ricevuto da piccola e interiorizzato dentro di lei.
Buonasera Luca, direi che i comportamenti che descrive fanno pensare ad una paura dell'abbandono, del tradimento, che sicuramente può essere considerata un tratto di dipendenza affettiva. Detto questo, bisognerebbe ovviamente esaminare il caso specifico...saluti!
Le dinamiche di una coppia dipendono dalle caratteristiche dei partners. Potremmo incontrare partner simili a noi o complementari. Non c'è una regola assoluta.
Buongiorno Paola, difficile dirlo senza conoscere la situazione..posso immaginare che una dipendente affettiva abbia paura di non sapersi occupare di un figlio appena nato che dipende da lei..quindi di non essere abbastanza adulta e matura per accudire qualcuno che viene al mondo e ha totalmente bisogno di lei..oppure potrebbe avere paura che il suo compagno si allontani da lei dopo la nascita del figlio..
L'abbandono può essere davvero doloroso soprattutto per alcuni, come la perdita a seguito di un lutto. Ciò che andrebbe approfondito è come mai per lei è così intollerabile.
@@PsicoterapiaemilanoIt E quello che mi chiedo io da anni mi sono analizzata in tutte le mie situazioni E adesso arrivo ad evitare qualsiasi tip di rapporto rapporti per non soffrire anche se dentro di me mi piacerebbe avere una relazione stabile.
Per quanto temiamo che il tempo che è passato ci abbia segnato in maniera permanete e incontrovertibile. Tuttavia non siamo condannati al nostro passato, possiamo decidere cosa fare di questo passato nella nostra vita presente.
Anch'io provo tristezza per aver perso tanta parte della mia vita in una relazione arida...Occorre guardare avanti e non perdere altro tempo, anche se a volte è difficile
Grazie a Dio ne sono fuori. Comunque non c' e' molto da dire dall' esterno perche' il dolore non si puo' nemmeno immaginare. Non puo' niente la logica. Io ho passato l' Inferno senza poter fare nulla per anni. Separazione uguale morte. Separazione uguale invisibilita'. Zero niente, nada! Io fino a dieci anni mia Madre nevrotica lavoratrice ambiziosa insicura infelice ecc..ecc la vedevo solo di sfuggita la notte quasi quando rientrava. Mia Nonna poverina era quasi alcolista e nessuno la aiutava o comprendeva eravamo sole tutto il giorno dopo la Scuola. Mio Padre se ne era andato. Io sono stata tra gli invisibili. Non allattata, in incubatrice sei mesi, dopo le minacce di aborto di mia Madre con me. Non aggiungo altro. Bisogna passarci. E' l' inferno.
Cara utente, la sua storia rimanda a momenti di grande dolore. Chi sta dall'altra parte può solo immaginare cosa voglia dire per lei l'abbandono. Lei però è la dimostrazione che lavorando sull'elaborazione dei nostri vissuti dolorosi possiamo trovare una nuova visione per vivere il presente.
la bassa autostima si ha quando un soggetto si reputa privo di valore. nel caso in cui un soggetto si reputa di alto valore per sè stesso ma si reputa una nullità per la società (cioè pensa che per gli altri sia di basso valore) in cui vive è sempre bassa autostima o no?
L'autostima è un conetto complesso e fatto di diverse componenti. Il valore personale di un individuo è dato da cosa egli/ella pensa di sè. Sarebbe interessante comprendere come mia una persona pensa di avere valore ma non rispetto al confronto con l'altro.
Stupendo, Grazie, Grazie per tirare fuori questi argomenti, Ci sono migliaia di ragazzi in queste difficoltà, e tanti genitori che non sanno più come aiutarli, non smettere dovrebbero insegnargli anche a scuola
@@maurat6733 Buonasera Maura, grazie per il suo commento. Sì devo dire che l'importanza di trattare questi argomenti è sotto gli occhi di tutti, basta osservare le difficoltà di tanti ragazzi e adulti nel gestire le proprie emozioni. Ogni contributo in questo senso, dato dalla scuola, dalla famiglia e dalle figure di cura, è fondamentale. Saluti!
Dopo aver passato una vita a cercare di compiacere dei genitori maltrattanti e assenti ho avuto il coraggio di staccarmi totalmente da loro a 46 anni dopo l'incontro e lo scontro con un uomo narcisista o con atteggiamenti tali e dopo aver subito per anni tradimenti dagli uomini e non riuscendo a farmi rispettare dagli alri. Zittita, umiliata e accusata di voler attirare l'attenzione quando soffrivo di attacchi di panico da quando avevo 12 anni, perfino da mia sorella..ho assecondato e sono stata zitta per anni con tutti indossando una Maschera.😮 Oggi sento di aver tradito me stessa..anzi tutto. Ho attraversato un mare di Dolore e cercato di Guarire le Ferite Emotive Profonde, le Dinamiche Disfunzionali che sono emerse negli ultimi 5 anni. I genitori che non ti vedono da quando sei nata e non ti considerano..di fatto ti trattano come se non ci fossi. E non c'è modo di cambiare questa situazione. Ho fatto anni di Costellazioni Familiari e Sistemiche e le ragioni le conosco. Bisogna cercare di accettare e distaccarsi facendo la propria vita.
E imparare ad Amare Se Stessi e a stare da soli.
Il Vero Amore di Sé 💕è la via per la Guarigione. Non siamo noi sbagliati se non siamo stati riconosciuti nei nostri bisogni.😢
Grazie🙏✨💜
Grazie a lei Fulvia per il suo commento e per il suo contributo all'approfondimento di queste tematiche.
LA VITA MANDA A OGNUNO DEGLI OSTACOLI CHE SERVONO A FARCI EVOLVERE NELLA COSCIENZA... IMPORTANTE È CAPIRE IL MOTIVO PERCHÉ CI AIUTA AD ACCETTARLI E A VIVERLI MEGLIO
Fulvia quanto ti capisco!!!
@@PsicoterapiaemilanoIt🙏🏻✨💜
@@teresitafatone6383❣️
Dottore, grazie grazie grazie..lei ha espresso in modo perfetto esattamente quello che sente un dipendente affettivo ma che può essere difficilissimo da rendere in parole.
Io ho 56 anni e sono ancora in questo stato, vivo con mia mamma e sono isolata dal resto del mondo. Mia mamma fin da neonata mi ha chiesto di essere quello che lei voleva, di annullarmi,di non allontarmi da lei, perché altrimenti sarei e sarei stata causa della sua morte.contemporaneamte lei è continuamente svalutante ogni cosa ogni attimo.
Gentile Elena, sono felice di sapere che il mio video le sia stato utile. Posso immaginare quanto doloroso sia ciò che sta vivendo. Potrebbe prendersi del tempo per valutare la possibilità affrontare tali vissuti con un professionista.
@@PsicoterapiaemilanoIt grazie per avermi letta e per aver risposto, grazie davvero. Abito in provincia di Mantova, so che ci sono varie scuole o indirizzi di terapia, posso chiedere che tipo di terapia potrebbe essere adatta? Grazie
Molto interessante.
Grazie per il tuo tempo
Buongiorno Thomas, ti ringrazio!
Complimenti dottore. Ottima analisi
Grazie!
Bellissima riflessione, grazie mille. Molto utile e preziosa
Grazie a lei Barbara per le sue parole e per il suo interesse.
Meravigliosa analisi e rivedo il mio percorso e anche se ho fatto tanti passi in avanti e so lasciare dopo aver tollerato più del dovuto e aver riconosciuto i miei pregi, le mancanze mie e del partner ancora soffro moltissimo e mi costa uno sforzo disarmante prendendere le distanze e non soffrirne dopo per lunghissimi periodi.
Però perché in questi video non vengono mai menzionate quali sono le possibili soluzioni( oltre alla generica psicanalisi?).
@@marcocalogiuri8917 Buonasera Marco, in questi video si descrive come la psicoterapia può aiutare ad uscire da questi problemi. Il campo della salute mentale, delle strategie che si possono attuare per ottenere un migliore equilibrio emotivo, è ampio. Si va dalla psicoanalisi classica alla terapia cognitivo-comportamentale, c'è la terapia di coppia, ci sono approcci più corporei o più legati alla consapevolezza interiore, ad esempio la mindfullness, insomma varie alternative. Dal mio punto di vista l'aspetto più importante, al di là dell'approccio terapeutico, è farsi seguire da un professionista competente con cui si crea una buona sintonia. Saluti!
Bravissimo
Grazie!
Grazie dott.io ho questo serio problema..i medici un po ' di tempo fa ' mi hanno detto anche che la porta del mio cuore è chiusa..se non mi apro a cose nuove ripeto sempre gli stessi schemi..ce la sto' mettendo tutta..
È davvero difficile farsi aiutare quando si è abituati a fare tutto da soli..che fatica affidarsi..
Ciò che lei dice è molto vero, posso immaginare la fatica di portarsi sulle spalle tutto il peso, e la complessità di chiedere aiuto
I dipendenti affettivi conoscono molto bene l'abbandono, é una costante che si ripete all'infinito
Buongiorno Nadia, sì nella dipendenza affettiva la paura dell'abbandono è una costante, e talvolta viene confermata non solo perché le relazioni possono fisiologicamente finire, ma anche perché la dipendenza e il bisogno di accudimento, portati a livelli molto alti di intensità e di urgenza, condizionano il buon andamento di una relazione.
scelgo di stare sola per evitare di esser lasciata... questo è
già... anche solo essersi affezionati a qualcuno, anche solo un po', e sentire poi il dolore della separazione è troppo... :'(
Questa potrebbe essere una caratteristica da "evitante"? Io invece da dipendente affettivo passo PURTROPPO da una relazione all'altra
Ciao, devi solo trovare una persona che ti ami per cio che sei. Non è facile. Ne so qualcosa!!
grazie
La ringrazio per le sue parole che mi hanno chiarito tanti punti di domanda... se fosse possibile colloquiare direttamente con lei ne sarei davvero felice.. grazie
Grazie a lei per aver guardato i miei video. Per incontrami trova tutti i miei riferimenti online sul mio sito.
Bellissimo ed interessante video.
Posso Dottore chiederle quale sarebbe il primissimo suggerimento che lei darebbe ad una persona che soffre di dipendenza affettiva da anni. La ringrazio.
Buongiorno Katia, il primo suggerimento è senz’altro di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla ad individuare gli schemi mentali ed emotivi alla base della sua dipendenza e della sofferenza che probabilmente ne consegue. Da soli è più difficile diventare consapevoli ed è più difficile proteggersi. Serve un aiuto.
La ringrazio per il suo interesse e il suo apprezzamento.
In seguito a un forte trauma subìto da mio padre e che ho ricordato solo di recente, sono diventata fin da adolescente una dipendendente affettiva con una fortissima paura dell'abbandono. Ma il mio modus operandi è stato quello di alternare dipendenza e ribellione. Ero e sono, sempre stata io a lasciare il partner e a rimpiazzarlo prontamente per non rimanere sola😢...
Buonasera dottore! Innanzi tutto grazie per la splendida esposizione di queste casistiche.
La mia domanda è se ha mai avuto tra i suoi pazienti, uomini o donne altamente sensibili.
Gentile Daniela, innanzi tutto grazie per il suo commento. Per rispondere alla sua domanda sarebbe importante sapere cosa vuol dire per lei che una persona è sensibile. La nostra storia di vita determina in parte come viviamo e vediamo il mondo ma non c'è distinzione tra uomini e donne.
Intendo le persone così definite secondo gli studi della dottoressa Elaine Aron.
Ciao Daniela, Io ho letto libro della Aron e mi ci sono molto rivista, mi pare Valerio Rosso abbia fatto un video a riguardo ma per il resto non penso sia un'idea che si sia affermata più di tanto in Italia.
Tanti Saluti
@@danielascavolini7617
Salve Dottore. La paura irrazionale di perdere il proprio partner,intendo perdere fisicamente,temere per la sua incolumità quando non vi è un ragionevole motivo per farlo, può essere sintomo di dipendenza affettiva e sindrome dell' abbandono ? Io ho quest' ansia tremenda che possa succedere qualcosa di brutto alla mia compagna anche quando le capita semplicemente di prendere l'auto per pochi chilometri,o quando capita che esca e non risponda al cellulare..in quel caso panico e angoscia allo stato puro. Questa cosa mi sta letteralmente rovinando la vita... c'è da dire che da bambino ho sofferto molto perché mio padre lavorava al nord Italia (sono Campano) e lo vedevo molto di rado,e anche quando si è trasferito qui non ha mai mostrato particolare affetto e non c'è mai stato dialogo fra di noi. Col tempo ho realizzato che si trattava semplicemente del suo carattere,e non di una reale mancanza d'affetto nei miei confronti,ma credo che questa cosa abbia influito molto su questa mia problematica...
Caro Francesco non è possibile dare una risposta precisa e puntuale alla sua domanda. Ciò che mi sento di dirle e di pensare alla possibilità di ritagliarsi del tempo per lei per riflettere su tali vissuti.
D
Bn
B
B
B
VB bb
B
Io sono nella stessa situazione
Very informative and helpful Thanks👍Appologies ,my Italian is not good enough for me commenting in Italian.Thanks for understanding
@@johnmaggiorino4493 Thanks a lot!
Buon pomeriggio dottore quando avevo 18 anni ho avuto un incidente stradale sono stata in coma farmacologico mi hanno riscontrato una lesione assonale periferica ho l'epilessia mi assento tutti I giorni i farmaci che prendo sono zonegran tolep lorazepam nubriveo ma nonostante tutto non vedo miglioramenti mio marito mi dice che sono patologica xchè non voglio stare così all'ora mi assento io penso che sia x mezzo della lesione. Lei cosa ne pensa? mi potrebbe rispondere PERFAVORE grazie mille
@@carmelatedeschi5925 Buonasera Carmela, dal punto di vista psicologico bisogna vedere come vive il danno neurologico che ha subito. Occorre quindi distinguere i due piani: da un lato il problema neurologico, dall'altro l'effetto che ha sui suoi stati d'animo e sulla sua autostima.
Ho lasciato la mia ragazza in preda ad una improvvisa paura che tutto era finito. Ho cercato di resistere, ma avevo troppo paura, di farle del male, avevo paura matta di separarmi. Dopo averlo fatto però sono caduto in una condizione quasi anormale ... Ho una paura pazzesca di perdere la ex per sempre e non faccio altro che piangere e ossessionarmi H24 non trovando più la voglia nelle mie attività quotidiane e con il dubbio perenne se ritornare o meno. Mi rivedo tanto nella sindrome dell'abbandono, con la differenza però che l'esigenza di abbandonare lo avuta (per la seconda volta) io.
Gentile Giuseppe grazie per aver condiviso con noi la sua storia ed esperienza. Se sta vivendo un momento di sofferenza potrebbe essere utile per lei ritagliarsi uno spazio solo suo per elaborare tale vissuto.
se stai così male senza di lei ricontattala, spiegale cos’è successo e come ti sei sentito e cerca di migliorare questo tuo aspetto, ma scappare non risolve niente
Ho paura a stare sola cosa che prima della morte di papà non avevo poi si è ammalata la mamma e ho mio marito che ha problemi di salute cosa fare in questi casi a gestire l'ansia e tutto ciò che ne comporta parlatene parlatene 🙏
Gentile Maria Cristina, la sua fatica è molto comprensibile. Darle una risposta precisa non è possibile. Tuttavia potrebbe essere utile per lei ritagliarsi uno spazio solo suo per elaborare tali vissuti
@@PsicoterapiaemilanoIt 🙏
Salve dottore. Una domanda...secondo lei, si può innescare la paura dell'abbandono in età più adulta?Mi spiego meglio. All'età di 18 anni ho avuto un brutto incidente stradale che mi ha fatto stare in coma per 5 giorni. Dopo un mese di ricovero, sono stato dimesso. Nei giorni successivi, mia mamma mi portava dai miei amici per farmi recuperare un pochino dibvita sociale. Ecco il problema. Stabiliamo l'ora in cui sarebbe tornata a prendermi. Qualche volta tardiva, pensando di farmi un piacere lasciandomi più tempo con i miei amici. Le lascio immaginare il panico che provavo fino al suo arrivo. La stessa cosa mi succedeva quando restavo a casa da solo, magari semplicemente perché lei doveva fare la spesa. Stessa emozione...panico totale fino al suo rientro. Grazie mille per l'attenzione.
Buongiorno Massimo, sicuramente un trauma così grave come l'aver trascorso 5 giorni in coma può scatenare dei vissuti molto potenti, come la paura dell'abbandono, perché si tratta di un evento che ha messo a serio repentaglio la sua stessa sopravvivenza. Detto questo, sarebbe poi necessario verificare se ci siano degli elementi anche precedenti nella sua vita, che abbiano a che fare con tale paura. In ogni caso, come principio generale, un trauma vissuto in età adulta può certamente modificare gli equilibri emotivi preesistenti. Saluti
@@PsicoterapiaemilanoIt Grazie mille....lo immaginavo...a settembre inizierò un percorso di psicoterapia per aiutarmi a capire, accettare e gestire questa ferita....sta diventando insostenibile e deleteria nei rapporti interpersonali. Grazie davvero.
@@massimoragazzoni1124 Grazie a lei per l'interesse! Sono sicuro che il percorso di terapia la aiuterà. Saluti!
Bravo Dottore!!! ❤👏👏👏👏👏👏👏
La ringrazio molto per il gentile commento
@@PsicoterapiaemilanoIt
É un vero sollievo ascoltare le sue precise e "affettuose" parole.
L'analisi del rapporto con il partner é chirugica!!!
ancora Grazie
Buongiorno, volevo porle un quesito visto che ho intrapreso da poco un percorso psicologico e sto cercando di capire un paio di cose.
Non riesco a stare da solo a livello relazionale, difatti appena finisco una relazione poco dopo cerco di buttarmici in una nuova. Quando sono fidanzato il mio impegno non è per di più altissimo anche se sto cercando di imparare dai miei errori. Nel momento poi che queste relazioni finiscono sto malissimo, non riesco a staccarmi dalla persona e cerco sempre di sapere cosa fa tramite social network o provando a sistemare il tutto con messaggi o chiamate. Può essere tutto ciò legato ai miei problemi di infanzia? Mio padre quando avevo 9 anni non l'ho piu visto dopo il divorzio dei miei fino all'età di 25. Può tutto ciò aver scaturito in me questa costante esigenza di avere delle relazioni anche se magari non del tutto in linea con me per carattere e modalità di pensiero e allo stesso tempo straziarmi nel momento in cui finiscono? La ringrazio anticipatamente per la risposta
Buonasera, beh sì è possibile che lei abbia sviluppato una sorta di ambivalenza nei confronti delle relazioni, vale a dire che da un lato desidera condividere un legame ma dall'altro ha paura di essere abbandonato, di soffrire. Di conseguenza è possibile che lei costruisca rapporti nei quali investe solo in parte, non riuscendo a sentirsi pienamente coinvolto, ma allo stesso tempo si apra in lei un profondo senso di vuoto quando questi rapporti finiscono. E può essere che proprio per cercare di proteggersi da questa sofferenza lei inconsciamente non si coinvolga fino in fondo. Provi nella terapia che ha intrapreso a indagare nella sua storia personale, nella storia dei suoi legami emotivi, per risalire alle origini di queste insicurezze. Troverà certamente dei collegamenti utili sui quali lavorare. Saluti!
@@PsicoterapiaemilanoIt La ringrazio molto per la risposta Dottore, sicuramente continuerò ad affrontare con il mio terapeuta questo discorso, nella speranza di riuscire a risolvere queste problematiche che orma da troppo tempo mi porto dietro
@@SegretiSepolti Grazie a lei per i suoi commenti! Vedrà che una buona terapia la aiuterà molto.
Perchè si arriva a questo punto nonostante tutto faccia pensare che l'amore l'abbia ricevuto e che non gli sia mancato nulla?
Buonasera, mi scuso per la risposta tardiva. Il punto è che non dipende da quanto amore lui possa aver ricevuto, ma da quanto è in grado di farlo suo e di condividerlo...
io sono andata a chiedere aiuto per non sbagliare troppi eventi negativi non ne potevo più dell invasione e invischiameto ma non sono stati competenti. avevano tra le mani u. bicchiere di cristallo e l hanno spinto per terra vedevano le potenzialità le risorse ma ne l ipersensibilità ne la cappa che gli raccontavo....da regressione im un momento di fragilità emotiva a involuzione per essermi affidata stupidamente a professionisti non adatti solo dotyi e consigli sbagliati
eppure trasparentissima......mi hanno peggiorata e in famiglia si sono vendicati ....umiliazioni recriminazioni colpa di tutto loro errori e miei ......invasione totale
@@katialattanzi4458 Buongiorno Katia, la ringrazio per il suo intervento. MI dispiace che non si sia sentita aiutata..
É possibile rendersene conto soltanto a 65 anni?
Buonasera Giuseppe, mi scusi per il ritardo nella risposta. Direi di sì, non c'è un'età che non possa portare consapevolezze nuove o migliori su sé stessi. A volte accade di soffrire per ragioni che non si riescono a identificare o a definire, poi arriva un momento nel quale la sofferenza appare più chiara, riceve un nome e una descrizione più precisi. Grazie per il suo commento.
Sono sette anni che ho questa situazione sono vedova e frequento una persona tossica a volte mi allontano ma dopo un po' non riesco lui lo sa che lo cerco 😢
@@assuntalamberti9587 Buongiorno Assunta, dev'essere una situazione pesante..forse in futuro potrebbe provare ad approfondire questo problema con un consulto di psicoterapia. Saluti!
Come relazionarsi con un dipendente affettivo?
Mio marito dopo 36 anni insieme e 2 splendidi figli si è suicidato..carattere impulsivo..avevo fatto sempre fatica con lui..ero entrata in crisi per la prima volta un anno fa per un altra persona e mio marito lo aveva capito..ma stavamo ricostruendo il nostro rapporto..ora non mi do pace..e vedo solo il buio davanti a me.mi ha voluto punire?? Come si puo sopravvivere a tanto??
Buongiorno Monica, mi dispiace per quello che le è successo, che è davvero terribile. Data la gravità, le consiglierei di chiedere un aiuto terapeutico al più presto, in modo da poter affrontare questo trauma ricevendo un sostegno, un contenimento emotivo e una direzione terapeutica per proteggere quello che di buono ha costruito e può ancora vivere.
@@PsicoterapiaemilanoIt si mi sto facendo aiutare. Ma non riesco ad uscirne..io non ho il coraggio di fare quello che ha fatto lui..spero nel buon Dio se esiste di portarmi via il prima possibile
@@monicareggiani4612 Abbia fiducia nella terapia e nel tempo..Dio la aiuterà ma facendola vivere, non portandola via.
@@PsicoterapiaemilanoIt averne la voglia..grazie cmq
Buongiorno sono una dipendente affettiva che dopo 4 anni e riuscita a lasciare un partner totalmente anafettivo e credo narcisista. Ho studiato molto il tema. Ora sto male Prima di lui però ho avuto una relazione durata sedici anni con una persona fantastica che mi trattava come una principessa. So quello che valgo Quindi sono confusa. Forse ho bisogno di persone tossiche per provare emozioni. Ora fatico ad uscirne Il pensiero è’ fisso e ho paura di un ritorno perché sono troppo vulnerabile ma non voglio voglio più rientrare nell’inferno da cui sono uscita
Buongiorno, credo che lei dopo le sofferenze passate meriti senza dubbio di non patirne altre..certamente possiede risorse emotive e di consapevolezza che possono aiutarla a mettersi al sicuro, se dovesse però accorgersi che queste risorse in questo momento non bastano, non esiti a contattare un professionista che possa supportarla nel prendere le decisioni giuste col giusto equilibrio emotivo.
Grazie di cuore. So che la mia è solo dipendenza. Lui è’ una sigaretta e solo con il distacco totale posso uscirne. Credo che all’origine ci sia stata la morte di mia madre nove anni fa. Un trauma terribile. La ringrazio ancora per la sua gentile risposta
BGiorno dottore sono la pecora nera della famiglia la figlia di serie b. Ho 64 anni e un lungo percorso di terapia. Prob sono una dip affettiva e affetta da sindrome bipolare. Posso avere un colloquio con lei via skype?grazie
Buonasera, sentiamoci in privato. Nei video trova i miei riferimenti. Saluti!
Se la paura dell'abbandono si concretizza nel tempo con il fare un passo indietro e chiudere per prima la relazione stessa , credendo di essere pronto ad una riconquistata libertà che poi ha delle crisi per cui si cerca una nuova relazione uguale a quella di prima , come rafforzare il senso di autonomia ?
Buonasera Maria Luisa, quando si chiude una relazione per paura di essere abbandonati, è in realtà una fuga, non una ricerca di autonomia. Per questo motivo si rischia poi che la decisione non regga nel tempo e che subentri l'urgenza di una nuova relazione, che in quel caso non viene scelta in modo consapevole, bensì diventa un nuovo rifugio, simile al precedente, per non sentire la paura dell'abbandono...
Dove riceve?
Milano e online
Si guarisce dalla dipendenza affettiva?
Guarire è un termie che alle volte potrebbe essere forviante. Superare una dipendenza di qualsiasi tipo significa prendere atto di quali schemi, pensieri, bisogni e paure profonde stanno alla base di quella dipendenza. Tramite un percorso di psicoterapia la persona che soffre ha una dipendenza affettiva elabora e ristruttura i suoi schemi impara a conoscersi; tutto ciò condurrà l'individuo a mettere in atto strategie più funzionali.
Credo di essere una dipendente affettiva , ho una relazione che so di farmi bene e non riesco a venire fuori.
Potrebbe valutare la possibilità di farsi aiutare da un professionista per affrontare la sua situazione.
Io mi ripeto piu volte al giorno che ora ci sono io adulto a prendermi cura del mio bambino spaventato e li mi sento meglio e sicuro . Secondo lei se continuero a farlo questo senso di sicurezza si installerà definitivamente? Grazie dottore
Buonasera, scusi il ritardo nella risposta. Certo, io credo che sviluppare un buon dialogo con le proprie parti, fatto di comprensione e cura verso il proprio bambino interiore, sia un elemento di estrema importanza. È una pratica amorevole, empatica e di rassicurazione, che bisogna attuare nei confronti delle proprie ferite. Quindi bene così!
@@PsicoterapiaemilanoIt grazie per la risposta dottore . Chiaro e gentilissimo come sempre
È un piacere rispondere, grazie a lei. Buona giornata
Buongiorno, volevo chiedere a proposito dell'argomento affrontato se la perdita di un bambino quasi al sesto mese di gravidanza, ( che personalmente ho vissuto come una grave, dolorosa e inaspettata perdita) può essere stato vissuto come un abbandono e di conseguenza portare ad una dipendenza affettiva con la paura di essere abbandonati di nuovo? Grazie mille, buon lavoro
Gentile Silvia, non è possibile rispondere con precisione alla sua domanda. Poiché diversi sono gli elementi che andrebbero meglio esplorati. Potrebbe riflettere sulla possibilità di esplorare tali vissuti con un professionista.
Pur ritrovandomi in molti aspetti dolorosi da lei descritti in seguito ad un abbandono che mi ha letteralmente devastata sento di non poter vivere senza di lui Ho un dolore indescrivibile ma in realtà la mia infanzia È stata bella e sono stata una bambina amata... forse la mia dipendenza è proprio la ricerca di quella amore incondizionato?
Buonasera, mi scuso per il ritardo nella risposta. Una separazione può essere molto dolorosa, dipende anche dalle modalità con cui è avvenuta e dall'investimento affettivo che era stato fatto. Forse l'amore prezioso ricevuto durante l'infanzia ha generato in lei una convinzione, quella di poter essere amata con la stessa intensità, che ora questa separazione ha messo dolorosamente in discussione. Si riprenderà, aiutandosi proprio col bene caldo e amorevole ricevuto da piccola e interiorizzato dentro di lei.
Chiedere continue conferme e la mancanza di fiducia nella compagna fa parte della dipendenza affettiva?
Buonasera Luca, direi che i comportamenti che descrive fanno pensare ad una paura dell'abbandono, del tradimento, che sicuramente può essere considerata un tratto di dipendenza affettiva. Detto questo, bisognerebbe ovviamente esaminare il caso specifico...saluti!
È possibile che un "dipendente affettivo" ami sinceramente e profondamente il proprio partner?
Mi trovo a tentare di superare un altro abbandono😢
Buongiorno Irma, immagino sia difficile..in questi casi può essere utile chiedere un aiuto terapeutico..
10:30 "sono la moglie di" e ho detto tutto.
@@eleonoras8132 ?
Il dipendente affettivo crea dipendenza affettiva?
Le dinamiche di una coppia dipendono dalle caratteristiche dei partners. Potremmo incontrare partner simili a noi o complementari. Non c'è una regola assoluta.
Quale è e perche il dipendente fortemente affettivo che è una dinna ha difficoltà a diventare mamma
Buongiorno Paola, difficile dirlo senza conoscere la situazione..posso immaginare che una dipendente affettiva abbia paura di non sapersi occupare di un figlio appena nato che dipende da lei..quindi di non essere abbastanza adulta e matura per accudire qualcuno che viene al mondo e ha totalmente bisogno di lei..oppure potrebbe avere paura che il suo compagno si allontani da lei dopo la nascita del figlio..
@@PsicoterapiaemilanoIt
La ringrazio. Sono molto utili i suoi insegnamenti
@@paolalestini1554 Grazie a lei, di cuore
Io dottore la vivo come un lutto
L'abbandono può essere davvero doloroso soprattutto per alcuni, come la perdita a seguito di un lutto. Ciò che andrebbe approfondito è come mai per lei è così intollerabile.
@@PsicoterapiaemilanoIt E quello che mi chiedo io da anni mi sono analizzata in tutte le mie situazioni E adesso arrivo ad evitare qualsiasi tip di rapporto rapporti per non soffrire anche se dentro di me mi piacerebbe avere una relazione stabile.
Se lo avessi capito prima ..........
Per quanto temiamo che il tempo che è passato ci abbia segnato in maniera permanete e incontrovertibile. Tuttavia non siamo condannati al nostro passato, possiamo decidere cosa fare di questo passato nella nostra vita presente.
Anch'io provo tristezza per aver perso tanta parte della mia vita in una relazione arida...Occorre guardare avanti e non perdere altro tempo, anche se a volte è difficile
Chi ha paura di essere abbandonato, può avere paura a sua volta di abbandonare?
Si
Grazie a Dio ne sono fuori. Comunque non c' e' molto da dire dall' esterno perche' il dolore non si puo' nemmeno immaginare. Non puo' niente la logica. Io ho passato l' Inferno senza poter fare nulla per anni. Separazione uguale morte. Separazione uguale invisibilita'. Zero niente, nada! Io fino a dieci anni mia Madre nevrotica lavoratrice ambiziosa insicura infelice ecc..ecc la vedevo solo di sfuggita la notte quasi quando rientrava. Mia Nonna poverina era quasi alcolista e nessuno la aiutava o comprendeva eravamo sole tutto il giorno dopo la Scuola. Mio Padre se ne era andato. Io sono stata tra gli invisibili. Non allattata, in incubatrice sei mesi, dopo le minacce di aborto di mia Madre con me. Non aggiungo altro. Bisogna passarci. E' l' inferno.
Cara utente, la sua storia rimanda a momenti di grande dolore. Chi sta dall'altra parte può solo immaginare cosa voglia dire per lei l'abbandono. Lei però è la dimostrazione che lavorando sull'elaborazione dei nostri vissuti dolorosi possiamo trovare una nuova visione per vivere il presente.
la bassa autostima si ha quando un soggetto si reputa privo di valore. nel caso in cui un soggetto si reputa di alto valore per sè stesso ma si reputa una nullità per la società (cioè pensa che per gli altri sia di basso valore) in cui vive è sempre bassa autostima o no?
L'autostima è un conetto complesso e fatto di diverse componenti. Il valore personale di un individuo è dato da cosa egli/ella pensa di sè. Sarebbe interessante comprendere come mia una persona pensa di avere valore ma non rispetto al confronto con l'altro.
@@PsicoterapiaemilanoIt eh...storia lunga. grazie per la risposta.
Bravissimo
@@joleapicella3842 Grazie!