TRAUMA E VERGOGNA
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- เผยแพร่เมื่อ 6 ก.ย. 2024
- Mi chiamo Gianluca Frazzoni, sono uno Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale ed esercito la mia attività privatamente a Milano. Lavoro con pazienti adulti trattando:
dott. Gianluca Frazzoni Psicologo
Psicologo Cognitivo comportamentale con sede a MilanoMilano
Mi occupo anche di adolescenti e svolgo colloqui di sostegno con genitori.
La terapia cognitivo-comportamentale è un metodo clinico fondato sull’approfondimento dei contenuti mentali coscienti e utilizza numerose strategie fra cui:
tecniche cognitive e immaginative
procedure di esposizione e desensibilizzazione
narrative personali
analisi dei cicli interpersonali e delle strategie metacognitive
analisi degli stili di attaccamento
homeworks conportamentali
rilassamento muscolare progressivo.
L’obiettivo è aiutare il paziente ad acquisire maggiore consapevolezza di sé e a sviluppare un repertorio di strategie emotive e cognitive finalizzate al superamento del disagio psicologico.
Ho svolto un training in Psicoterapia Sensomotoria per la cura del Trauma. Questo approccio permette di intervenire su traumi specifici e più in generale sul contenuto disturbante di esperienze attuali o già vissute. Utilizzo la Psicoterapia Sensomotoria per lavorare sul disturbo da stress post traumatico ma anche per attacchi di panico, ansia generalizzata, fobie, ossessioni e altri contenuti emotivamente attivanti.
Sono abilitato alla conduzione dei gruppi clinici Marsha Linehan per il trattamento di condotte impulsive, disregolazione emotiva e disagi relazionali riconducibili al Disturbo Borderline di Personalità o presenti in altri quadri clinici.
Sono inoltre specializzato in Scienze Criminologico-Forensi.
E’ possibile contattarmi per un primo consulto gratuito.
Dott. Gianluca Frazzoni psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale a Milano
Tel. 340/1874411
Email: info@psicoterapiaemilano.it
Sito web: www.psicoterapiaemilano.it
![[LIVE] : ONE ลุมพินี 78 | คู่เอก "ปกรณ์ vs ฟาบิโอ"](http://i.ytimg.com/vi/LSOmgl0Th2c/mqdefault.jpg)
Finalmente un professionista che nn mi dice che nn devo vergognarmi...xk tutti razionalizzano questo strato del trauma e io rischiavo di alienarmi ancora di più sentendomi strana .Grazie
Vero..riconoscere che la vergogna esiste e riveste anche una funzione adattiva, di sopravvivenza, è un passaggio fondamentale nell'elaborazione dei traumi. Grazie per il commento molto pertinente.
Salve dottore, buongiorno. Molto utile la sua introduzione, grazie. Si, è vero, si seppellisce molto in profondità e ad un certo punto inizia a risalire a gala. Un certo evento che apparentemente non c'entra niente ti scuote fortemente ma non riesci a collegare ciò che succede in presente con quel trauma che tanto bene hai nascosto, non lo hai più pensato, ti sei dissociato da quel momento come se non facesse parte di te ed appaiono momenti di rabbia, paure, fuga inspiegabili. Si fuge da relazioni, si chiude in un mondo tutto tuo in cui apparentemente sei al riparo, si alzano dei muri di protezione che difficilmente qualcuno riesce a superare e se lo fa comunque vive solo una parte di te, quell'altra e li presente per difenderti in caso di pericolo ma solo in apparenza perché comunque non ne sei consapevole di tutti questi schemi mentali. Le relazioni non sono sane, si basano su una necessità di essere amato indipendentemente da ciò che si arriva a fare per mantenere questo rapporto malato, o più rapporti malsani in cui si ripete lo stesso schema dipende molto dalla profondità di quel trauma e anche da chi è stato causato, più ti è vicina quella persona, più in basso lo seppelisci. Ho iniziato ad avere i primi sintomi quattro anni fa e da allora passo dopo passo vado a sgretolare i castelli che ho costruito intorno. Grazie mille Dottore. 🙏♥️
Salve dottore,
Spiegazione eccellente lei ha centrato i trauma della vergona.
La realtà e che da questo stato non si esce più.
Se la persona che prova vergogna decidesse di dimenticare, c'è sempre la gente che con il loro coportamento discriminatorio te lo fa ricordare.
@@franco-yc5il Buongiorno Franco, grazie per le sue parole e il suo apprezzamento. Sicuramente chi ha subito dei traumi ha bisogno di essere supportato dalle persone che lo circondano, a livello non solo familiare ma anche sociale. Se questo non accade è un problema. Chi discrimina è però una persona che non comprende o non è empatica, perciò bisogna cercare il più possibile di lasciarla a fare i conti con i propri comportamenti discriminatori. E scegliere altri rapporti, se possibile.
@@PsicoterapiaemilanoIt sono d'accordo.
Infatti ho messo da parte tutte quelle persone che non ritengo sincere anzi ritengo opportuniste e mi tolgono tanta energia positiva.
Spero di stare sulla buona strada e un giorno posso dire di aver superato questo disagio della vergogna
Grazie della risposta
Quanto mi è utile un video come questo, penso che lo riascolterò ancora: grazie! Non avevo visto spiegazioni più utili di questa, tra le tante!
Fa sempre piacere sapere di poter essere di aiuto. Grazie a lei.
Tanta di quella vergogna per non avere commesso mai un reato sin da piccolissima che non sarei mai voltuta nascere . Guardavo mia madre e mi sono sempre sentita adottata . Non era possibile una madre così' ...Grazie . Con immensa stima . Buon proseguimento a tutti
Grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto, chiaramente molto doloroso.
Salve dottore!
Sto provando esattamente tutto ciò che ha descritto...sto vivendo una situazione lavorativa che mi porta a galla tutte queste emozioni che ho vissuto nell'infanzia e provo un dolore fortissimo che non riesco a gestire,è proprio come toccare una ferita aperta...la ringrazio per questo video che mi ha aiutato a vedere meglio!!!!💙
Contento di aver dato maggior dettaglio e consapevolezza alla sua situazione.
Baby
@@paolaferoci2264 "baby" cosa?
Ma come si fa ad accettare che i proprio genitori si siano comportati in una maniera così feroce.
Io sono mamma ora e mi rendo conto di quanto sia vulnerabile un bimbo, come si fa ad essere così sadici e cattivi, come si fa.
sono malati...e tu no...anaffettivi o anaempatica...nn sentono ..xk a loro volta già traumatizzati e dissociati dalle loro parti..secondo me...A me cmq la spiegazione, valida, nn basta...so che è così..nn c'è un altra motivazione...eppure la bimba che c'è ancora in me...resta arrabbiata x nn aver smosso in loro..i miei...compassione e amore..come.appunto dici tu. Grazie x avermici fatto riflettere. grazie
@@sarahsemeraro684 laureata in psicologia?
Benvenuta nel club . Vedrai che con l esperienza della maternità.. potrai solo crescere ed evolvere
Io nn sono mamma...
Ma lo stesso...come si fa a comportarsi così..
E nn una volta ogni tanto...
Molto spesso...
9 casi su 10 sono malattie psichiatriche. E comanda il disturbo, non la volontà. Schizofrenia, depressione unipolare e bipolare , genitori a loro volta vittime di abusi infantili.
Grazie per avermi aiutata a non colpevolizzarmi ulteriormente 😊
Grazie a lei Sara
Grazie.
Grazie a te per aver guardato il mio video e supportato con il tuo commento.
Complimenti per la chiarezza della spiegazione, molto utile. Grazie
Se risponde alle domande io ne avrei una: il suo discorso comprende anche la vergogna del "perché a me" mi vergogno proprio xk mi è successo ...un po' come se fossi figlia di " un dio minore"...
Affronto le tematiche terapeutiche da anni, e non c'e' una virgola fuori posto in quello che dice, da inizio a fine video.
Grazie dottore.
Buongiorno Alessio, grazie davvero per il suo commento. Mi fa molto piacere riuscire a proporre dei contenuti che possano essere costruttivi.
@@PsicoterapiaemilanoItse gradisce possiamo darci del tu.
Sono affascinato dalla psiche umana e sugli sviluppi funzionali che la stessa puo' offrire, se lo si vuole veramente, i cambiamenti possono essere rivoluzionari.
Alcuni percorsi sono estremamente travagliati e sofferti, soprattutto in relazione a determinate circostanze che viviamo.
Ma, come io affermo gia' da anni "the darker is the shadow, the brighter is the light". Piu' la parte oscura (disfunzione) e' travagliata e difficile e sofferta, maggiore sara' la luce che sentiremo dentro di noi.
Aggiungo per chi legge: le mie non sono chiacchere, ma FATTI. :)
Grazie mille per questo video. Mi ha rincuorata !
Grazie per le sue parole! Sono contento che il video le sia stato di aiuto. Mi scusi per il ritardo nella risposta.
Io ho provato e provo spesso vergogna in diverse situazioni anche diverse fra loro. In generale mi vergogno per non aver saputo costruire una vita soddisfacente dal punto di vista lavorativo. Odio quelle parti di me che mi hanno impedito di realizzarmi ...ecco qui. Buonasera, dottore!
Buongiorno Alberto, posso dirle che quelle parti di lei non sono responsabili del malessere che prova, anzi quelle parti hanno sofferto ancor più della parte adulta che vive la vita di oggi. Sono le esperienze negative, le relazioni umane disfunzionali, i contesti emotivi sfavorevoli a farci soffrire, non le nostre parti interne, che sono le prime a sentire la sofferenza.
Grazie, solo la musica non ci serve!
Felice di esserle stato utile con il mio video.
Dottore Lei è veramente bravo!
La ringrazio molto per il suo gentile commento
Ho trovato questo video molto, molto bello per me.
Grazie molte per aver lasciato un commento!
😢😢😢grazie maio io vorrei non essere nata a 47 anni continuo a subire traumi ma e due mesi che inizia in .e a ricordare particolari malesseri che sfiorano sopra tutto nell infanzia ma brutti ricordi di abuso
Sto affrontando un percorso di psicoterapia, sono partita dal sintomo, attacchi di panico e agorafobia, per raggiungere poi la consapevolezza di aver subito un trauma infantile.
Che tipo di terapia ha fatto ?
Analisi preziosa
La ringrazio per le sue parole e per l'interesse che ha dedicato alle mie. Saluti!
Sa' dottore , mi e' capitato di riascoltare i suoi video piu' volte . Sopratutto questo
La dissociazione per non morire ..Tra il bene e male dottore . Il suicidio ....adolescenziale .... Immensante grazie
Mi fa piacere saper di esserle di aiuto tramite i miei video nei momenti di difficoltà.
@@PsicoterapiaemilanoIt Grazie mille. Buona giornata
grazie
Grazie a lei per il suo commento.
Buongiorno, da piccola provavo vergogna per la mia situazione familiare perché capivo che appariva strana anche dall'esterno. Non riuscivo a distinguere me stessa dalla mia famiglia e perciò in un certo senso mi vergognavo anche di me stessa, era un tutt'uno. Ora non provo più vergogna, ma probabilmente sono rimaste le conseguenze di quella situazione, e faccio fatica a capire dove inizia e dove finisce la mia responsabilità negli errori che ho compiuto.
Buonasera Eva, credo che lei non abbia compiuto degli errori nel senso comune del termine...penso piuttosto che abbia affrontato con le risorse e le possibilità che aveva le difficoltà che si sono presentate nella sua vita..non trova?
Grazie per la risposta.
Sì forse è così...anche se non sono molto incline ad autoassolvermi.
È importante sviluppare un atteggiamento di comprensione e di supporto attivo verso sé stessi. Non si tratta di accettare passivamente le cose successe ma di costruire significati diversi, vedendo nelle proprie esperienze del passato, innanzitutto, il tentativo costante di adattarsi alle difficoltà che il percorso di vita ha presentato.
E se non ti ricordi l'evento che ti ha traumatizzato?
Buongiorno Cecilia, ci sono strumenti per lavorare sui ricordi e per far emergere dei contenuti rimasti sommersi. In caso di amnesia o di lacune significative nei ricordi, si lavora comunque sulle conseguenze emotive nel presente e sulle tracce della memoria emotiva del passato, quindi non tanto sugli eventi in sé ma su come sono stati vissuti o percepiti. Saluti!
Buongiorno, ho una domanda: se io continuo a mettermi nelle condizioni di rivivere il trauma, cosa vuol dire? Mi metto volutamente in situazioni simili che mi fanno rivivere il trauma.
Forse ka domanda da porsi è: cosa ricerca in quella dinamica? ponga la sua attenzione sulla funzione che ha per lei quella dinamica. Ogni azione che compiamo, ha un senso per noi, una funzione. Capire a cosa ci serve quello che facciamo, e come mai non ci è utile è uno dei grossi pezzi della terapia.
@@PsicoterapiaemilanoIt Doc, ho la sensazione che rivivere il trauma (che poi nel mio caso sono microtraumi ripetuti) serva a metterci in contatto col dolore, a farcelo vedere a farcelo chiamare con nome e cognome allo scopo di andare oltre, allo scopo di superarlo. Invece di evitarlo dovremmo sederci dentro il dolore e lasciare che ci parli. E' una visione troppo ottimistica?
Fa anche analisi dei sogni?
Buongiorno, no non utilizzo i sogni come strumento terapeutico, ho una formazione cognitivo-comportamentale. Naturalmente però i sogni possono essere molto interessanti da considerare anche in una prospettiva come la mia, soprattutto per il vissuto emotivo che si accompagna ad essi. Saluti!
Così si va ad aprire un cassetto già aperto... Ma molto pericoloso e pieno di dolore.. Non sempre se n'è ha voglia 😭
si ..chi ha voglia di riaprire? .. però penso che se un trauma.inizia a risalire..significa che sente che puoi superarlo...affrontarlo ora ..nn so...io sono arrivata ad un punto che nn potevo ignorarlo xk si scatenava di notte...qdo l io cosciente nn c'è...e nn va bene...xk scissi nn va bene ..xk tenerselo nell' ombra qdo se esce soffri e poi è solo una una parte..anche grande...e perché tanta energia vitale deve restare impegnata nel contenerlo invece di ritornare in circolo dentro di te... Però dipende ovviamente da caso a caso, niente si deve fare.. solo se lo senti. Secondo me.
Secondo me se l'abbiamo superato conviene non riaprire piu' quel cassetto ..forse anche fingendo che non sia mai successo niente ...
@@ninap6980Se lo superi non credo che senti poi la necessità di nasconderlo o di ignorarlo. Se ritorna significa che c’è altro… di peggiore forse, che abbiamo rimosso
Esperienza molto negativa con gianluca frazzoni, alla larga. In alcuni mesi di terapia non ha saputo procurarsi una connessione internet decente per le sedute online, dopo mesi di colloqui manda mail chiamandomi col nome sbagliato, rimanda sedute all ultimo minuto dicendo di essere in vacanza all estero, gli ho inviato per mail un riassunto di 3 pagine della mia precedente terapia e invece di ringraziarmi e studiare il materiale, cosa fa? Risponde acidamente scrivendo:"lei cerca di imporre e impone un lavoro supplementare fuori dalla seduta, che non è stato concordato in questi termini di lunghezza e complessità, in virtù del fatto che anch'io debba fare fatica" . Che lazzarone ingrato con tutti soldi che gli ho dato, dovrei chiederli indietro visto che è chiaro che non dedica tempo a riflettere ai casi fuori delle sedute, vergogna, questa non è la Milano che lavora. Il mercato degli psicologi deve essere efficientato grazie alle recensioni per allontanare i fannulloni.