per mia esperienza personale...ormai sono piu di 30 anni che ascolto musica con impianti ad alta fedelta. tralasciando la schifezza moderna e le varie manipolazioni dei brani coi vari remaster. con una buona sorgente che sia analogica o digitale, un meticoloso posizionamento dei diffusori, ed un minimo di trattamento acustico, non c'è atmos ne altre tecnologie atte solo a fini commerciali che tengano. io ho sempre avuto il pallino per la scena sonora, e garantito che con due casse acustiche buone e ben posizionate, si percepisce perfettamente la posizione dei vari strumenti nello spazio....la cosa che mi lascia perplesso e che album di 40/50 anni fa hanno una spazialita incredibile!, poi anche oggi fortunatamente ci sono ancora etichette che ci tengono che il loro prodotto sia ascoltabile, e c'è anche qualche artista che oltre a vendere il classico branoi registrato a merda, fanno anche la versione detta audiphile (purtroppo sono pochissimi) per quel che mi riguarda ascolto solo album registrati bene, e quando trovo, compro solo prime stampe, e non ascolto musica diciamo moderna, ne ascolto i vari remaster di album storici...perche purtroppo oggi anche molte ristampe di vinili sono fatte col culo, e non meritano tutti i soldi che costano.
@@hynsentechnology Dai miei ascolti i SACD o comunque le registrazioni in DSD sono eccezionali per i rifacimenti di opere registrate in analogico e con strumenti NON di sintensi... altrimenti il PCM è più che sufficiente.... se ti serve cerca MFSL o MOFI... sono assurdamente belli rispetto a qualsiasi servizio di streaming PCM based (FLAC)
Il Dolby Atmos applicato alla musica è allucinante! E stupisce che chiunque si professi audiofilo ne parli con questo entusiasmo. Dire poi che la stereofonia è un'illusione è veramente una pagliacciata colossale, visto che abbiamo due orecchie che ci servono proprio a ricostruire i suoni che ci arrivano, e che quando ascoltiamo musica dal vivo ascoltiamo...appunto... a due canali (uditivi). Sta a chi riprende l'audio musicale riuscire a trasferire nei due canali della stereofonia una corretta ricostruzione prospettica degli strumenti, magari introducendo un po' di ambienza nel caso di un live. Due orecchie come due occhi. La perfezione della natura. Questo se parliamo di qualità d'ascolto, ovviamente mi riferisco a impianti di livello, non certo alla cuffietta. Applicare gli effetti alla Atmos e associarli alla qualità è ridicolo. Nel mio caso, scoltati una volta e immediatamente dimenticati. Scusa se non metto mi piace e non mi iscrivo al canale, ma le premesse sono pessime.
La stereofonia è assolutamente un’illusione. La sorgente sonora è sempre singola: quando una cantante canta, lo fa da un punto preciso e non da due. Noi utilizziamo due diffusori che simulano l’effetto di localizzare in un solo punto un acuto, ad esempio. Se è la simulazione della realtà che cerca, allora il top da questo punto di vista sarebbe il monofonico, ma per ogni strumento o suono, che tra parentesi è proprio quello a cui tende l’Atmos. Inoltre lei stesso parla di ricostruzione della scena sonora nel creare la traccia stereofonica, che altro non è che quello a cui accennavo quando parlavo di manipolazione di volumi e pan spaziale per ricreare appunto la scena. Se non vuole mettere mi piace o iscriversi al canale, va benissimo, rispetto la sua opinione, ma le chiederei di usare parole meno forti nel discutere opinioni altrui, anche se non convergono con le sue
@@hynsentechnology devi scusarmi ma veramente non ci siamo. La voce di un cantante, in un impianto stereo di qualità, coi diffusori correttamente posizionati in un ambiente adatto e ben trattato acusticamente, DEVE provenire da un solo punto centrale se l'interprete è centrale rispetto agli strumenti. Se è leggermente a destra, un impianto stereo te lo farà percepire leggermente a destra, e così sarà per il posizionamento sul palco di tutto il contenuto musicale. Parlo ovviamente di registrazioni fatte a regola d'arte ed è per ottenere registrazioni belle che dobbiamo lottare, non per accettare algoritmi artificiali come le codifiche Dolby che, se hanno un senso, è solo per il cinema e nemmeno sempre.
È un'illusione se si tratta di un posizionamento artificiale. Se invece è frutto di una corretta acquisizione microfonica, non c'è nulla di più reale! Solo l'essere lì. Tutto il resto è fuffa marketing.
Praticamente su Atmos è un'altro mixaggio, un buon tecnico può raggiungere questo suono o andarci molto vicino anche senza Dolby Atmos, lo dico perché sono del mestiere, abbiamo "aggeggi" in studio che all'epoca neanche nella fantascienza li immaginavano, la voce di Nora in Atmos è stata ambientata con un bel riverbero stereo che nell'originale non c'è, si può fare anche senza il Dolby, poi sono scelte di produzione riverberare o lasciare "piatta" la voce... se poi parliamo del multicanale, che comunque non è per tutti visto i costi e la difficoltà di installazione, allora ci può essere la differenza, ma ho l'impressione che sia un'altro tentativo di commercializzare un'ennesimo formato solo per fare cassa, alla fine tutto rimarrà come prima... Stereo, che intanto la maggior parte della gente ormai ascolta spazzatura che non cambia valore con mille algoritmi...
Esatto, viene proprio fatto un altro missaggio a partire dalle registrazioni originali e come dici tu, sono appunto scelte artistiche quanto riverberare la voce. Anche se io ho notato che comunque, essendo più netto il suono del singolo strumento, è come se si riesca a percepire di più il riverbero rispetto alla masterizzazione in stereo, ma questa è una mia idea che può essere confermata solo da chi ha fatto quel particolare mixing. Per la questione dell'Atmos, la cosa che a me piace è sia che la Dolby, mettendoci il nome, da delle direttive specifiche tutte a vantaggio dell'utilizzatore finale per quanto riguarda la qualità (come appunto gli studi di mixaggio, la fase di mastering), sia il fatto che dando la possibilità di poter essere utilizzata praticamente da un diffusore in su e con gli stessi supporti della musica liquida stereo classica, può essere più sostenibile del multichannel ad esempio in SACD che era destinato solo agli home theatre. Qui possiamo usarlo praticamente su ogni supporto che abbia la codifica Dolby Atmos. Per questo, almeno per come funziona il marketing, mi aspetto che nei prossimi anni anche gli ampli stereo classici inizieranno ad integrare il supporto all'Atmos, un po' come è successo appunto per l'introduzione degli streamer per la musica liquida, anzi forse per i produttori in questo caso sarà molto più semplice visto che in molti già lo integrano sui loro home theatre, penso ad esempio a Denon o Marantz. Però ovviamente su queste cose non si può mai dire e lo sapremo solo tra un po' di anni se sopravviverà oppure se sarà stato solo un altro tentativo fallito di combattere la compressione
Ma non sarebbe più economico produrre musica il più vicino a come si ascolta dal vivo senza aggiungere effetti speciali. In questo modo magari paradossalmente ci avviciniamo sempre più ad un ascolto virtuale e magari lo stesso artista che si esibisce dal vivo ci sembrerà peggio della traccia! Per cui invece di andare ad un concerto ci compriamo un cd o lp!
Ma si è un altro giochino digitale… poi per carità i brani dolby atmos pesano di più in MB quindi sono anche meno compressi, ma senza troppi rigiri, chi vuole una vera qualità dallo streaming (spendendo di più ovviamente) usi qobuz, che è l’unico che non comprime i file (si tidal è uguale ad apple) e la differenza si sente, è tutto più morbido soprattutto nella classica, il violino è un velluto mentre in Apple è una mano che gratta la lavagna..
Bell'argomento, trattato in modo convincente. Da amante del mondo classico vorrei chiedere se anche quelle registrazioni soffrono degli stessi problemi.
Finalmente una spiegazione interessante, un pò tecnica, ma soprattutto utile... per spiegare un fenomeno che ho sempre più spesso notato e a cui non sapevo dare un senso! Comunque sarò stordito io.... ma in descrizione non trovo il link del database dell'utente che ha usato il software di Pleasurize music foundation
Interessantissimo !!! infatti Californication non sono mai riuscito ad ascoltarlo tutto di fila perchè anche se bello ha una pessima dinamica e distorsioni !!!Grazie!
Lo classificherei tra i peggiori dischi che abbia sentito, per qualità di registrazione... E io pollo che presi il cd quando uscì, poi anni dopo, mi sono preso il doppio vinile, che presenta i soliti problemi (ovviamente è il master che è pessimo)
Credo siano passati ormai almeno 40 anni, ma già a quei tempi ero un fan della dinamica e dell'impatto. Più che alla compressione dell suono, ero più favorevole all'espansione del suono o sentire tutta la dinamica originale. Sentire una batteria floscia è veramente deprimente.
Peccato che nessuno ha un sistema in casa adatto. I i dac stereo non hanno l'Atmos. Dovrebbero arrivare sul mercato dac stereo con la conversione da Atmos e la normalizzazione stereo. A me sembra solo una manovra commerciale .
Esatto, al momento con i classici amplificatori stereo non è possibile ascoltare queste tracce, ma anche con gli home theatre la situazione è tutt’altro che idilliaca. Con il passare degli anni la situazione andrà a stabilizzarsi e anche i classici sistemi hi-fi, una volta superato lo scoglio di inserire il Dolby nei loro sistemi, probabilmente integreranno l’Atmos, almeno i classici marchi più aperti a questi cambiamenti (ricordo il tempo che si è dovuto attendere per i primi streamer di rete o peggio ancora per l’MP3 perché non considerati hifi ed ora sono praticamente superdiffusi). Purtroppo prevedere tempi e dire se è una cosa certa, è impossibile. Al momento ad esempio sembra che i servizi di streaming abbiano identificato con il Dolby lo standard per la musica spaziale e ad esempio il 360 di Sony sembra stia via via sparendo. Sono processi fisiologici e che richiedono più o meno tempo, ma se il mercato lo chiede molto probabilmente nei prossimi anni assisteremo ad una diffusione molto più capillare di questo formato audio
Interessante esperimento. Probabilmente ragiono da purista, ma preferisco "Time" in versione stereofonica, forse perchè quelle sonorità mi risuonano più coerenti rispetto ai tempi in cui il disco è stato registrato (sappiamo bene chi ha diretto la produzione...). Purtroppo il mastering riguarda l'aspetto meramente economico di un disco; il mix, al contrario, è arte. Credo che la differenza sostanziale sia questa.
Ascolto solo vinili da quando avevo 15 anni ora ne ho 68 ne collezionati ca.22000 mila ed ho ancora un ottimo udito, quando ascolto un file digitale mi viene l'orticaria ho un impianto con due giradischi un deck e un tuner ma nessun CD o DAC, stampe originali dell'epoca di decca mercury etc.etc,dove puoi distintamente sentire tutto il messaggio musi ale a basso volume indistorto il tutto con 10 watt valvolari, con qualita eccezionale,ma i tecnici audio di quel tempo rispettavano la dinamica e la musica e ci mettevano il cuore, hanno lasciato un patrimonio di musica incisa su nastro di valore estremo.oggi conta solo il guadano "inDB"❤❤❤😢
CON la versione compressa a parte la distorsione, si ha la sensazione della batteria schiacciata senza aria e che il batterista abbia i componenti sotto le ascelle e che faccia fatica proprio a suonare. I colpi dei tom sono tagliati in frequenza verso i medio bassi e riprodotti senza ambienza, e come ho detto prima si nota la distorsione che ti porta ad abbassare, quindi a che servono queste registrazioni? Può essere mai cosi evidente che la maggior parte delle persone che acquistano roba degli ultimi vent'anni mostra chiari segni di deficit neuro-cognitivi da essere preso per il c...?
Nel caso specifico di Time si sono sempre percepite delle chiare distorsioni ed un suono che non era perfetto, ma almeno nel mio caso ho sempre pensato potesse essere colpa di una registrazione non avvenuta in maniera ottimale, visti anche i tempi (poi c'è anche da dire che è così bella che si cerca di passare sopra ad alcuni difetti). A quanto pare non è così e mi chiedo perché continuino a sfornare rimasterizzazioni sempre distorte della stessa cosa. In generale invece, con impianti già di buona qualità questa cosa è evidente da anni, infatti quando i grandi marchi fanno provare i vari prodotti a fiere o eventi, utilizzano sempre pubblicazioni un po' di nicchia o di musica colta, come la chiamano alcuni, e che hanno effettivamente un suono molto più definito. Se si utilizzano pubblicazioni di massa e che quindi con buona probabilità sono masterizzare per il grande pubblico, ogni minimo difetto verrebbe messo in bella mostra sembrando colpa del dispositivo e non della canzone
Scusami, ma prima di passare al dolby atmos, non era meglio parlare del super audio cd? poi ho una domanda: se acquisto un LP prodotto oggi, secondo te ci sono sempre manipolazioni sulla dinamica? grazie
Ciao, il motivo per cui ho parlato del Dolby Atmos è soprattutto perché non c’è la fase di mastering, che è quella in cui viene applicata la compressione per adattarla al tipo di supporto. Per quanto riguarda gli LP, anche lì c’è il mastering. Infatti le versioni originali molto spesso costano veramente tanto, centinaia o migliaia di euro a volte. Comunque in teoria sempre meno del cd o musica liquida, per il tipo di tecnologia
Bellissimo video! Complimenti! Ti predo fai altri video sull’audio spaziale, che per me è la nuova frontiera dell’audiofilia. E’ più realistico il suono nello spazio e non solo destra-sinistra giusto? E poi vorrei chiederti che differenza c’è tra Dolby Atmos e audio spaziale tipo quello di Apple?
Ciao e grazie mille!! Ci saranno sicuramente altri video per l'Atmos e per il multicanale. Allora, su cosa sia l'audio spaziale c'è tanta confusione e non delle linee guida netti e precise. Diciamo che possiamo chiamare l'audio spaziale quello che aggiunge anche la componente verticale all'audio surround. Di audio spaziali ne esistono con varie codifiche, come Sony 360 o Dolby Atmos. Apple, in Apple Music, utilizza Dolby Atmos per il suo audio spaziale aggiungendo però la componente accelerometro: con hardware specifico, come ad esempio le AirPods Pro, modifica la direzione dell'audio in base a come muoviamo la testa. Quindi ad esempio se stiamo vedendo un video da iPhone e ruotiamo la testa, il suono nelle cuffie ruoterà in modo che sembri provenire sempre dallo schermo dell'iPhone. Ti lascio il link di supporto Apple per vedere l'hardware compatibile: support.apple.com/it-it/102469
Ciao, credo tu parli di metodi lato user, nel video parlo lato producer, nel senso che con i metodi che hai citato tu, amplifichi tutti i vinili allo stesso modo perché stai agendo per così dire sul giradischi, mentre il punto del video sta invece nella produzione del vinile e nel fatto che un vinile debba suonare più forte dell'altro per spiccare
Mi chiedo perché dover aumentare il volume totale del brano quando questo può benissimo essere fatto dall'utente finale all'amplificatore... Un discorso è se ne comprimi la dinamica ma aumentarne soltanto il volume per sfociare in clipping non ne capisco l'utilità...
Viene usato in tutte quelle situazioni in cui vengono messi in sequenza, come in radio, in tv, nei centri commerciali ecc (prima ancora avveniva nei jukebox). Il nostro cervello percepisce come migliore quello con il suono più alto e soprattutto attira di più la nostra attenzione (un esempio è che fino a qualche anno fa, le pubblicità avevano dei volumi solitamente più alti del programma principale, con il tempo si è cercato di regolarizzare anche questa cosa). Quindi in passato in prima istanza si è solo aumentato il volume di picco, quando si è voluti andare oltre, si è iniziato a giocare con la dinamica e ad aumentare quello che oggi è il parametro più utilizzato per quantificare questo fenomeno i LUFS, cioè il volume percepito
@@hynsentechnology quindi se è così è solo una sorta di competizione tra i produttori, io suono più forte di te e quindi vendo di più.. ma domani tu suonerai più di me fino a rimanere entrambi impiccati... 😅 Perché già sono giunti a valori ridicoli qualche brano spinge addirittura a -4 😅
Esistono degli standard a volte da seguire, vedi le TV, i servizi di streaming o i servizi di codifica come il Dolby (i benefici si sono effettivamente avuti, ma non è possibile eliminarlo). Su altre piattaforme o supporti invece la questione rimane sempre un po' fumosa
Capita spesso così. Le nuove tecnologie spesso sono usate male. In più con il digitale sono tutti ingegneri del suono. Basta un computer un programma e via tutti a fare musica.....un disastro insomma
Secondo me non esiste scenario credibile in cui gli audiofili possano pensare di migrare al multicanale. Si era già provato a farlo in passato con i DVD Audio e SACD MCH, ma è ovviamente tutto naufragato per i costi e la logistica proibitivi per approntare impianti di qualità a costi umani. Ricordo una decina di anni fa o forse più di aver ascoltato ad un evento un impianto con 5 B&W 801 pilotate da 5 monoblock McIntosh da 600W che suonavano SACD 5.1 e ovviamente era tutto molto bello, ma la stanza era quella di un grande albergo (almeno 70 mq) e il costo totale dell'impianto superiore ad un appartamento in centro storico a Roma. Un piccolo spiraglio, escludendo chiaramente cuffie e sistemi di fruizione simili, è costituito dalla potenza dei DSP moderni, con annessa correzione acustica ambientale. In questo caso, potrebbe essere possibile installare anche diffusori di piccole dimensioni, ottimizzandone la resa nel dominio digitale. Mi viene in mente Lyngdorf, ad esempio. Se parliamo di fruitore medio della musica moderna, che utilizza auricolari in metropolitana o per strada, speaker bluetooth con dsp e - ben che vada - impiantini hifi stereo di 40 anni fa annegati nei sottoscala, continuerà a preferire le versioni compresse dei dischi. A quel punto, potendo ormai contare sulla diffusione pervasiva della musica in formato "liquido", converrà che le case discografiche affianchino alla versione stereo "standard" compressa, una versione stereo "hifi" ad alta dinamica. A loro non costerebbe nulla, se non una doppia fase di mastering e magari un mixing più raffinato e potrebbero accontentare una platea più ampia e soprattutto appassionata. Anche il CD potrebbe avere più strati per contenuti diversi, ma ormai per questo è tardi, il supporto fisico è roba di nicchia, le statistiche di vendita parlano chiaro. Comunque bravo, produci buoni contenuti.
Ciao e grazie mille. Analisi molto interessante e che solleva tanti spunti di riflessione. Sono d’accordo con molte tue affermazioni, ma su altre ho opinioni meno nette. Inoltre alcune cose di cui parli saranno inserite nel video dedicato al Dolby Atmos, quindi molto interessanti secondo me. Come ti dicevo, su alcune affermazioni ho opinioni meno nette, come ad esempio che l’audiofilo non migrerà mai al multicanale. In effetti molto dipende dal tipo di musica che si vuole ascoltare. Possiamo affermare con tranquillità che a parte pochissimi generi, la stragrande maggioranza delle registrazioni che spaziano dal rock, al pop ecc, poco hanno a che fare con la riproduzione fedele dell’evento (parlo in studio) e quindi pretendere da una tale registrazione un senso di fedeltà in senso stretto è secondo me sbagliato perché dalla registrazione, al mixing, al mastering, ci sono tantissimi passaggi e manipolazioni che hanno ben poco a che fare con quello che sarebbe stata la canzone se si fosse assunto un senso di fedeltà della realtà (un esempio può essere la voce del cantante in posizione centrale e la chitarra suonata dallo stesso cantante che viene riprodotta spostata verso un canale). In queste tracce quindi quello che secondo me va ricercato è più un senso di pulizia e godimento del suono, anche perché è impossibile stabilire a posteriori quale potesse essere il suono e la configurazione originale e se un impianto lo riproduca in maniera più o meno fedele. Dovremmo prima ascoltare la canzone nello studio di mixing in cui è stata fatta e questo per ogni singola canzone. Tornando alla tua affermazione, anche secondo me saranno pochissimi gli audiofili stereo che migreranno al mch per l’Atmos. Anzi, in molti ne criticheranno tanti mix e che effettivamente sembrano messi fuori senza molto senso. Io invece sono del parere che piuttosto l’Atmos darà la possibilità di farlo a chi vorrebbe ascoltare musica in mch, ma non lo fa o lo fa molto poco a causa degli alti costi e delle difficoltà logistiche che come hai giustamente citato tu ormai si va sempre più verso la musica liquida e quindi ad una fruizione più particellare della musica, passando rapidamente da un artista ad un altro. Altro scenario può essere anche quell’audiofilo che, per un motivo o per un altro, scopre o riscopre le registrazioni mch e quindi inizia la sperimentazione in questo senso. Per quanto riguarda i costi invece, hai assolutamente centrato il punto ed è il motivo per cui un qualsiasi venditore ti dirà che il mch non è hifi. Il problema è che (ed alcuni onesti invece lo dicono apertamente) il mch costa e se un cliente entra in un negozio con un budget di 1000€ per un ampli, sicuramente l’unica cosa che potrà dirti è che a quel prezzo se vuoi qualcosa che suoni bene devi prendere uno stereo. Credo che sia una frase che abbiamo sentito tutti almeno una volta nella vita. Però le cose appunto negli anni sono cambiate e alla fine dei conti, con 4000/5000€ puoi portarti a casa un impianto mch di ottima qualità. Il vantaggio è che puoi farlo non tutto insieme, ma costruirlo poco alla volta e negli anni, come abbiamo visto nel video su come rendere HiFi un Home Theater e che è il primo della serie di video che porteranno a quello dedicato al Dolby Atmos Music. Scusami se sono andato lunghissimo, ma gli spunti erano davvero interessanti, infatti avrei voluto rispondere in maniera anche più approfondita :-)
@@hynsentechnology Grazie per la risposta. Ti faccio capire cosa intendo per scenario poco credibile. L'audiofilo che dispone di una logistica ottimale, con posizionamento dei diffusori adeguato, trattamento acustico minimo sindacale a gestirei punti di prima riflessione (ci vuol davvero poco) e un minimo di controllo dei modi di risonanza della stanza, non sente la necessità del mch, perché già con un contenuto stereo ben fatto, la sensazione di suono "olografico" è notevole. Probabilmente è superfluo che io ti citi qui dischi come ad esempio "Amused to Death" di Waters, in cui il gioco in fase di registrazione con la fase acustica consente di percepire alcuni suoni come provenissero quasi da dietro le spalle. E così molti altri: mi vengono in mente ad esempio "The Soul Cages" di Sting, i dischi degli Yello, e via così. Quelli che una volta erano commercializzati come utilizzanti la tecnologia "Q Disc". Un audiofilo del genere non percepirebbe nel mch un valore aggiunto tale da giustificare l'enorme rottura di gestire in maniera "audiophile grade" altri 3 canali e uno o più sub. Viceversa - e per assurdo se vogliamo - l'audiofilo così come il fruitore di musica più occasionale che fossero vittime di vincoli logistici o di budget inderogabili, potrebbero trovare giovamento nell'affidare a un buon DSP, foss'anche quello all'acqua di rose presente negli ampli A/V, come YPAO o Audyssey, l'onere di risolvere i complessi problemi di acustica dell'avere almeno 5 + 1 + 2 sorgenti di suoni in stanza. Con l'aggiunta di un discreto finale stereo per i frontali o uno a 5 canali di produttori tipo Rotel, Marantz o Primare, un buon sub tipo gli SVS, qualche minidiffusore nascosto tra i vasi di piante della moglie ed ecco che probabilmente si godrebbero le tracce Atmos in un ambiente "corretto" per merito del DSP. Io credo che, tolti i primi che non convincerai mai a mollare la stereofonia (quella buona), il numero dei secondi disponibili a fare quello che ho descritto sia talmente esiguo da impedire qualsiasi possibilità che le Major investano in tal senso. Sta morendo l'home theater (i numeri lo dimostrano), sono già morti DVD/A e SACD MCH, è morto il Sony 360. L'Atmos per la musica temo abbia come target solamente gli utilizzatori di cuffie 5.1, non chi usa impianti hifi. La fruizione della musica è diventata negli anni molto più "personal" che in passato, non è più motivo di aggregazione, per quello rimangono i concerti. Quindi che senso avrebbe proporre piattaforme iper-complicate per un genere musicale che per definizione si rivolge ad un fruitore "casual"? Perché chi ascolta Classica o Jazz trova tutt'oggi produzione discografica di serie A e non sente minimamente la necessità di avere di più. Non basta un remix 5.1 di The Dark Side of the Moon per far cambiare il trend, purtroppo. Queste sono ovviamente mie idee, prendile per quello che sono, anche se non credo di essere molto distante dalla realtà. Bye.
Ciao, il problema secondo me è che parti dal presupposto di voler convincere tutti a voler cambiare il loro modo di ascoltare musica, ma il punto qui è esattamente il contrario (a parte che io in particolare non ho interesse a voler convincere nessuno a passare al Dolby, o ad altri tipi di riproduzione, mi piace semplicemente creare contenuti e condividere quello che conosco o che scopro, tutto qui). Il motivo per cui il Dolby Atmos sembra poter durare più a lungo, a differenza di tutti gli altri tipi di supporti da te citati e che hanno negli anni fallito a trovare il giusto mercato, sta nel fatto che con l’Atmos puoi fare esattamente quella cosa che tu hai proposto nell’altro commento, cioè rilasciare una traccia compressa classica da ascoltare sui minidiffusori e in parallelo una traccia HiFi che può essere ascoltata per godersi non solo la tridimensionalità del suono, ma anche una dinamica che è introvabile in altre registrazioni (tieni presente che se la traccia supera i -18LUFS, Dolby non da la certificazione per essere pubblicata, a Sanremo di quest’anno con le classiche tracce rilasciate alle radio si andava sui -6/-2 LUFS tranquillamente). Inoltre qui hai un’altro enorme vantaggio del Dolby Atmos e cioè che è scalabile rispetto al sistema che stai utilizzando e suonerà al meglio sia che tu lo ascolti da un paio di cuffie, che da un impianto stereo, così come multicanale con tutte le configurazioni che ti vengono in mente. È qui secondo me che sta la forza di questo sistema (oltre agli accordi commerciali molto solidi che sono stati fatti e all’enorme esperienza di Dolby nel mondo audio, che rimane, sarai d’accordo, indiscussa). E anche se è vero che, come dici tu, il mch “hifi” ha subito un duro colpo a causa soprattutto dell’arrivo delle soundbar, il punto è che in questo caso poco importa perché le soundbar fanno girare tranquillamente l’Atmos, anzi danno la possibilità a chi non interessa una riproduzione di qualità di ascoltare una traccia in maniera spettacolare e questo tutto a vantaggio dell’utilizzatore HiFi che finalmente può trarre benefici anche dalla erosione di mercato da parte di questo tipo di utenti. Secondo me l’utente classico che apprezzerà tantissimo l’ascolto della musica in Dolby Atmos è chiunque a cui piaccia ascoltare film in mch e fortunatamente non sono pochi. Altro punto a favore della possibile longevità dell’Atmos, è l’enorme numero di pubblicazioni che vengono fatte (di qualsiasi genere musicale) e degli investimenti astronomici che le case di produzione stanno facendo per poter pubblicare in Dolby. Negli ultimi anni si è avuta una crescita esponenziale di sale di mixing e sono investimenti molto importanti dell’ordine di centinaia di migliaia di euro per ogni sala di mixing. Oggi come oggi praticamente la quasi totalità di musica che viene rilascia, viene rilascia anche in Atmos e questo fa si che non devi più andarti a cercare il particolare album che ha rispettato le regole di buona produzione hifi per goderti una canzone, ma puoi ascoltare la canzone che più ti piace sul tuo impianto, cosa che fino a pochi anni fa non era possibile. Io ero uno di quelli che, da buon audiofilo stereo based, appena configuravo il player di streaming, la prima cosa che facevo era disattivare l’Atmos tacciandolo a priori come una riproduzione artificiale fatta tramite algoritmi. Solo casualmente, leggendo in giro su come veniva prodotta, ho scoperto che invece dietro c’è un vero e proprio mixing “naturale” da parte di un operatore e degli altri benefici che teoricamente portava con se. Ho provato quindi ad abilitare la spunta del Dolby Atmos sul servizio di streaming e mi si è aperto un mondo nuovo e che mi sta affascinando tantissimo. Ho anche fatto visita ad uno studio di mixing Atmos a Milano e ascoltato effettivamente con gli stessi strumenti con cui queste tracce vengono mixiate e il risultato è spaziale, scusami il gioco di parole :-) Io sono il tipo di target ideale per questo tipo di sistema, colui a cui piace tantissimo l’ascolto mch, ma anche le produzioni ben fatte e il problema con i vecchi sistemi era che per ascoltare musica in mch dovevi cercare e comprare il SACD (se esisteva), che costava tendenzialmente più del CD, e sperare che suonasse bene, cosa che non era assolutamente detto e questa cosa non potevi saperlo a priori. Ora è tutto molto più semplice, ascolti la canzone, se non ti piace il mix, cambia traccia, that’s it. Ovviamente sapere a priori se un prodotto sarà longevo nel tempo e quando andrà in disuso è praticamente impossibile per chiunque, ma secondo me questo Atmos ha almeno le carte in regola per poter restare a lungo sul mercato.
@@hynsentechnology Perdonami, non mi è chiaro un dettaglio e probabilmente faccio prima a chiedere a te che, piuttosto che reperire l'info in rete: se ascolto una traccia Atmos attraverso apparecchiature stereo, viene fatto un downmix a 2 canali? Oppure le tracce Atmos hanno un mixing nativamente compatibile con l'ascolto a 2 canali, riservando l'effetto 3D completo a chi dispone anche dei canali supplementari? Grazie mille.
L’Atmos non ha riferimenti di casse, quindi 2.1/3.1 ecc, ma punti spaziali. Poi l’algoritmo decide in base alla tua configurazione da quali altoparlanti farli suonare
Beh i dolby atmos di Norah Jones suona meglio dello stereofonico, mentre quello atmos dei Pink Floyd suona orrido, sembra un mono con aggiunta di riverbero e bassi bombastici....
La mancanza di dinamica ammazza la musica. Ho trovato delle tracce in 24 bit e 96 khz. Dinamica altissima, suono pulito e piacevolissimo, nessuna fatica di ascolto, evidentemente senza armoniche dispari. Sensazione come la musica dal vivo. Se però usi le cuffiette da 20 euro o l'ascolto in auto casca il palco. Oggi con i prodotti consumerà la musica si sente non si ascolta, differenza abissale
noi italiani siamo dei perenni fessi conservatori, in tutto. Avete abbandonato il cd che negli anni ha fatto progressi in qualità audio ( potrebbe essere sfruttato meglio e di +) per tornare al vecchio vinile che anche se nuovo è sempre vinile destinato a rovinarsi e graffiarsi senza parlare dei costi da furfanti, il vinile non è musica. Va bene la nostalgia ma lamentarsi non ha senso, oggi la musica è informatica e tecnologia ma la verità è che la musica li fanno gli strumenti e i musicisti dal vivo. Cd o vinili sono copie manipolate della realtà.
Fantastico, uno dei video hi fi piu' interessanti che abbia visto ultimamente, gia' iscritto col campanone!😉..... Magari un video futuro sullo sviluppo dell Atmos Music su TIDAL od altre piattaforme che curano la qualita del suono, intendendo la disponibilita di tutte le nuove uscite in tale formato, pagando ovviamente di piu', ci mancherebbe...😁..... Possibili delle prove di nuove soundbar prestigiose ( ovviamente Atmos ) tipo Klipsch Flexus e Sony Qudria ?....Sarebbe il top!....Complimenti per il canale🙂
Grazie mille!!! ❤️ Allora, tra Apple Music, Tidal e Amazon Music, che sono i tre che uso per i test, per quanto riguarda il Dolby Atmos, sia come disponibilità, come tipo di fruizione, che come qualità, sicuramente Apple non ha paragoni. Proprio perché è lei che sta cercando di vincere questa battaglia e spinge appunto per avere Atmos il più possibile. L’inconveniente di Apple è che non sempre è compatibile con i vari sistemi audio e i vari streamer. Poi direi Amazon, la quale usa anche l’audio spaziale di Sony. Terzo posto per Tidal che ha lo svantaggio che le tracce Atmos te le devi cercare specificatamente. Per le recensioni, never say never 👍🏻
Il fonico è un artista con la sua sensibilità perciò ogni fonico aggiunge un tocco diverso al prodotto finale. Posso dire che oggi gli strumenti sono migliori rispetto al passato ma la qualità artistica media dei fonici (o ingegneri del suono) è molto decaduta. Giocare sulla dinamica è una delle attività più importanti per fare una bella registrazione perché troppa dinamica riduce l'esperienza di ascolto a quei pochi che possono permettersi impianti HiFi molto costosi mentre poca dinamica (troppa compressione = troppa distorsione) rende il suono estremamente scadente. Come per tutte le cose la virtù sta nel mezzo.
A proposito di fastidio, per rimanere in ambito di rock classico anni 70, ho sempre trovato Jazz dei Queen bello, ma strano acusticamente, quasi fastidioso da ascoltare alla lunga, per via proprio della regiastrazione: suono eccessivamente alto e compresso.
Anche per me uguale. Io adoro i Queen, ma dall’impianto non riesco proprio ad ascoltarli. Il problema è che nel loro caso sono proprio le registrazioni un po’ carenti e quindi neanche l’Atmos può fare qualcosa in questo caso. Infatti la versione di Bohemian Rhapsody in Dolby non mi fa per niente impazzire. Bisognerebbe chiedere a Freddy di ri-registrarle, ma non so quanto sia fattibile. Mi sa che rimarranno sempre un nostro cruccio quello di poterli sentire come si deve 😔🤣
@@hynsentechnology in generale le registrazioni dei Queen negli anni 70 non erano il massimo, ma quell'album in particolare è stato registrato proprio con scelte sbagliate. PS - dal tuo accento presumo che siamo distanti pochi KM 🤣
Allora.. secondo me il digitale ha complicato ed in un certo senso peggiorato le cose. ascoltando molti vinili jazz americani degli anni 60, ci si rende subito conto della naturalezza delle registrazioni . non devi concentrati per seguire la musica, il tutto è molto naturale. oggi hai dovuto spiegare per quasi mezz'ora di tutti i casini che ci sono in una masterizzazione digitale.. con l'analogico questi risultati ed anche molto migliori , li raggiugevano con microfoni , mixer , registratori a bobine e pochissime diavolerie... il primo lettore cd che ho comprato è stato il philips cd 150 osannato dalla stampa dell' epoca, e subito mi sono accorto, rispetto al giradischi technics sl d1, del passo indietro che ci avevano fatto fare con in digitale.. ora ci stanno proponendo i vinili masterizzati , ed il 90% di questi secondo me, sono una porcheria. insomma , se vuoi sendire bene la musica , non ti devi comprare il digitale. è stata solo, ed è tuttora secondo quello che ho potuto constatare sulla mia pelle , una pura azione commerciale.. saluti, un audiofilo deluso...
Appare evidente che con l'Atmos il suono si 'apra', venga 'collocato' in uno spazio 'uditivo' dove ogni nota, ogni suono trova il suo giusto posto per 'risuonare' . "Echoes" dei Pink Floyd è, per me, l'esperienza sonora che, al momento, mi ha dato più soddisfazioni. Sono curioso di ascoltare col Dolby Atmos anche Cirrus Minor che già di per sé si apre a sfere sonore volumetriche di progressive profondità.
Hanno aggiunto più riverbero su tutti gli strumenti, e ricollocati nel panorama stereo, questo è possibile anche senza Atmos, basta rifare il mixaggio...
Riassumendo il più possibile, la creazione di una canzone in Dolby Atmos parte dalle registrazioni originali che vengono date per singolo suono e strumento separatamente e sincronizzate temporalmente. A questo punto parte la fase di missaggio che viene fatta solitamente con strumentazioni diverse da quelle stereofoniche e spesso anche da tecnici diversi, i quali aggiungono, ovviamente sempre secondo le indicazioni degli artisti, i vari effetti tra cui il riverbero. Una volta finita la fase di mixing, la traccia finale viene creata e consegnata ai vari servizi di streaming senza ulteriori modifiche (cioè senza il mastering). Essendoci una manipolazione in meno, il maggior riverbero che con alcune registrazioni è possibile sentire può non essere imputabile ad una manipolazione specifica per l'atmos, ma semplicemente perché appunto il suono non viene ulteriormente modificato per la masterizzazione. Io ho avuto l'impressione di riuscire a sentire un maggior riverbero perché è più facile con l'Atmos sentire singolarmente i vari strumenti (e quindi i vari effetti). Se capita infatti di sentire versioni a cappella di canzoni, si nota un utilizzo massiccio del riverbero che poi nella canzone finale non si nota o si nota molto meno, come è ovvio che sia. Ovviamente tutto questo può essere confermato solo da chi ha fatto il particolare mixing. Comunque in generale, le due tracce, cioè stereo classico e Atmos, sono mixate in modo un po' diverso, come è giusto che sia, viste le diverse finalità
La musica che si produce oggi per il grande pubblico ha in comune una pessima qualità musicale mascherata da una assurda compressione che rende tutto piatto e distorto (la classica "mattonella") ho dovuto litigare ferocemente con "tecnici di mastering" che pretendevano di applicare compressioni estreme a brani di musica jazz o addirittura di musica classica perché "altrimenti su Spotify non ti cagano"... Il problema è che a questa gente gli si sono bruciate le orecchie oltre che il cervello
per mia esperienza personale...ormai sono piu di 30 anni che ascolto musica con impianti ad alta fedelta.
tralasciando la schifezza moderna e le varie manipolazioni dei brani coi vari remaster.
con una buona sorgente che sia analogica o digitale, un meticoloso posizionamento dei diffusori, ed un minimo di trattamento acustico, non c'è atmos ne altre tecnologie atte solo a fini commerciali che tengano. io ho sempre avuto il pallino per la scena sonora, e garantito che con due casse acustiche buone e ben posizionate, si percepisce perfettamente la posizione dei vari strumenti nello spazio....la cosa che mi lascia perplesso e che album di 40/50 anni fa hanno una spazialita incredibile!, poi anche oggi fortunatamente ci sono ancora etichette che ci tengono che il loro prodotto sia ascoltabile, e c'è anche qualche artista che oltre a vendere il classico branoi registrato a merda, fanno anche la versione detta audiphile (purtroppo sono pochissimi)
per quel che mi riguarda ascolto solo album registrati bene, e quando trovo, compro solo prime stampe, e non ascolto musica diciamo moderna, ne ascolto i vari remaster di album storici...perche purtroppo oggi anche molte ristampe di vinili sono fatte col culo, e non meritano tutti i soldi che costano.
Grazie, per il bello e completo spiegone: fantastica l'idea di confronti diretti in downmix. Complimenti! Quando una comparativa PCM/DSD?
Grazie mille!! Può essere una idea 👍🏻
@@hynsentechnology Dai miei ascolti i SACD o comunque le registrazioni in DSD sono eccezionali per i rifacimenti di opere registrate in analogico e con strumenti NON di sintensi... altrimenti il PCM è più che sufficiente.... se ti serve cerca MFSL o MOFI... sono assurdamente belli rispetto a qualsiasi servizio di streaming PCM based (FLAC)
Il Dolby Atmos applicato alla musica è allucinante! E stupisce che chiunque si professi audiofilo ne parli con questo entusiasmo. Dire poi che la stereofonia è un'illusione è veramente una pagliacciata colossale, visto che abbiamo due orecchie che ci servono proprio a ricostruire i suoni che ci arrivano, e che quando ascoltiamo musica dal vivo ascoltiamo...appunto... a due canali (uditivi). Sta a chi riprende l'audio musicale riuscire a trasferire nei due canali della stereofonia una corretta ricostruzione prospettica degli strumenti, magari introducendo un po' di ambienza nel caso di un live. Due orecchie come due occhi. La perfezione della natura. Questo se parliamo di qualità d'ascolto, ovviamente mi riferisco a impianti di livello, non certo alla cuffietta. Applicare gli effetti alla Atmos e associarli alla qualità è ridicolo. Nel mio caso, scoltati una volta e immediatamente dimenticati.
Scusa se non metto mi piace e non mi iscrivo al canale, ma le premesse sono pessime.
La stereofonia è assolutamente un’illusione. La sorgente sonora è sempre singola: quando una cantante canta, lo fa da un punto preciso e non da due. Noi utilizziamo due diffusori che simulano l’effetto di localizzare in un solo punto un acuto, ad esempio. Se è la simulazione della realtà che cerca, allora il top da questo punto di vista sarebbe il monofonico, ma per ogni strumento o suono, che tra parentesi è proprio quello a cui tende l’Atmos. Inoltre lei stesso parla di ricostruzione della scena sonora nel creare la traccia stereofonica, che altro non è che quello a cui accennavo quando parlavo di manipolazione di volumi e pan spaziale per ricreare appunto la scena. Se non vuole mettere mi piace o iscriversi al canale, va benissimo, rispetto la sua opinione, ma le chiederei di usare parole meno forti nel discutere opinioni altrui, anche se non convergono con le sue
@@hynsentechnology devi scusarmi ma veramente non ci siamo. La voce di un cantante, in un impianto stereo di qualità, coi diffusori correttamente posizionati in un ambiente adatto e ben trattato acusticamente, DEVE provenire da un solo punto centrale se l'interprete è centrale rispetto agli strumenti. Se è leggermente a destra, un impianto stereo te lo farà percepire leggermente a destra, e così sarà per il posizionamento sul palco di tutto il contenuto musicale. Parlo ovviamente di registrazioni fatte a regola d'arte ed è per ottenere registrazioni belle che dobbiamo lottare, non per accettare algoritmi artificiali come le codifiche Dolby che, se hanno un senso, è solo per il cinema e nemmeno sempre.
Ha esattamente descritto l’illusione di cui parlavo. Due diffusori fanno credere al nostro cervello che un suono provenga da un singolo punto
È un'illusione se si tratta di un posizionamento artificiale. Se invece è frutto di una corretta acquisizione microfonica, non c'è nulla di più reale! Solo l'essere lì. Tutto il resto è fuffa marketing.
@@hynsentechnologyma allora sei di coccio.... Te lo ha spiegato bene Costantino
Praticamente su Atmos è un'altro mixaggio, un buon tecnico può raggiungere questo suono o andarci molto vicino anche senza Dolby Atmos, lo dico perché sono del mestiere, abbiamo "aggeggi" in studio che all'epoca neanche nella fantascienza li immaginavano, la voce di Nora in Atmos è stata ambientata con un bel riverbero stereo che nell'originale non c'è, si può fare anche senza il Dolby, poi sono scelte di produzione riverberare o lasciare "piatta" la voce... se poi parliamo del multicanale, che comunque non è per tutti visto i costi e la difficoltà di installazione, allora ci può essere la differenza, ma ho l'impressione che sia un'altro tentativo di commercializzare un'ennesimo formato solo per fare cassa, alla fine tutto rimarrà come prima... Stereo, che intanto la maggior parte della gente ormai ascolta spazzatura che non cambia valore con mille algoritmi...
Esatto, viene proprio fatto un altro missaggio a partire dalle registrazioni originali e come dici tu, sono appunto scelte artistiche quanto riverberare la voce. Anche se io ho notato che comunque, essendo più netto il suono del singolo strumento, è come se si riesca a percepire di più il riverbero rispetto alla masterizzazione in stereo, ma questa è una mia idea che può essere confermata solo da chi ha fatto quel particolare mixing. Per la questione dell'Atmos, la cosa che a me piace è sia che la Dolby, mettendoci il nome, da delle direttive specifiche tutte a vantaggio dell'utilizzatore finale per quanto riguarda la qualità (come appunto gli studi di mixaggio, la fase di mastering), sia il fatto che dando la possibilità di poter essere utilizzata praticamente da un diffusore in su e con gli stessi supporti della musica liquida stereo classica, può essere più sostenibile del multichannel ad esempio in SACD che era destinato solo agli home theatre. Qui possiamo usarlo praticamente su ogni supporto che abbia la codifica Dolby Atmos. Per questo, almeno per come funziona il marketing, mi aspetto che nei prossimi anni anche gli ampli stereo classici inizieranno ad integrare il supporto all'Atmos, un po' come è successo appunto per l'introduzione degli streamer per la musica liquida, anzi forse per i produttori in questo caso sarà molto più semplice visto che in molti già lo integrano sui loro home theatre, penso ad esempio a Denon o Marantz. Però ovviamente su queste cose non si può mai dire e lo sapremo solo tra un po' di anni se sopravviverà oppure se sarà stato solo un altro tentativo fallito di combattere la compressione
Ma non sarebbe più economico produrre musica il più vicino a come si ascolta dal vivo senza aggiungere effetti speciali. In questo modo magari paradossalmente ci avviciniamo sempre più ad un ascolto virtuale e magari lo stesso artista che si esibisce dal vivo ci sembrerà peggio della traccia! Per cui invece di andare ad un concerto ci compriamo un cd o lp!
Ma si è un altro giochino digitale… poi per carità i brani dolby atmos pesano di più in MB quindi sono anche meno compressi, ma senza troppi rigiri, chi vuole una vera qualità dallo streaming (spendendo di più ovviamente) usi qobuz, che è l’unico che non comprime i file (si tidal è uguale ad apple) e la differenza si sente, è tutto più morbido soprattutto nella classica, il violino è un velluto mentre in Apple è una mano che gratta la lavagna..
Bell'argomento, trattato in modo convincente. Da amante del mondo classico vorrei chiedere se anche quelle registrazioni soffrono degli stessi problemi.
Ciao, il mondo della classica per fortuna è un mondo a parte 👍🏻
Sei preparatissimo, ovviamente subito iscritto 👋👋👋👌🎶😉👍💪
Grazie mille!!!
Finalmente una spiegazione interessante, un pò tecnica, ma soprattutto utile... per spiegare un fenomeno che ho sempre più spesso notato e a cui non sapevo dare un senso!
Comunque sarò stordito io.... ma in descrizione non trovo il link del database dell'utente che ha usato il software di Pleasurize music foundation
Hai ragione, mi è sfuggito. Grazie per avermelo fatto notare. Ecco qui il link che ho aggiunto anche in descrizione!! dr.loudness-war.info
Grazie per il video molto interessante ❤
Conosco bene l'argomento, hai fatto un'ottima divulgazione, non sapevo dell'Atmos peccato per lo stereo ma chissà.
Interessantissimo !!! infatti Californication non sono mai riuscito ad ascoltarlo tutto di fila perchè anche se bello ha una pessima dinamica e distorsioni !!!Grazie!
Lo classificherei tra i peggiori dischi che abbia sentito, per qualità di registrazione... E io pollo che presi il cd quando uscì, poi anni dopo, mi sono preso il doppio vinile, che presenta i soliti problemi (ovviamente è il master che è pessimo)
Bellissimo video
Grazie
Credo siano passati ormai almeno 40 anni, ma già a quei tempi ero un fan della dinamica e dell'impatto. Più che alla compressione dell suono, ero più favorevole all'espansione del suono o sentire tutta la dinamica originale. Sentire una batteria floscia è veramente deprimente.
Peccato che nessuno ha un sistema in casa adatto. I i dac stereo non hanno l'Atmos. Dovrebbero arrivare sul mercato dac stereo con la conversione da Atmos e la normalizzazione stereo. A me sembra solo una manovra commerciale .
Esatto, al momento con i classici amplificatori stereo non è possibile ascoltare queste tracce, ma anche con gli home theatre la situazione è tutt’altro che idilliaca. Con il passare degli anni la situazione andrà a stabilizzarsi e anche i classici sistemi hi-fi, una volta superato lo scoglio di inserire il Dolby nei loro sistemi, probabilmente integreranno l’Atmos, almeno i classici marchi più aperti a questi cambiamenti (ricordo il tempo che si è dovuto attendere per i primi streamer di rete o peggio ancora per l’MP3 perché non considerati hifi ed ora sono praticamente superdiffusi). Purtroppo prevedere tempi e dire se è una cosa certa, è impossibile. Al momento ad esempio sembra che i servizi di streaming abbiano identificato con il Dolby lo standard per la musica spaziale e ad esempio il 360 di Sony sembra stia via via sparendo. Sono processi fisiologici e che richiedono più o meno tempo, ma se il mercato lo chiede molto probabilmente nei prossimi anni assisteremo ad una diffusione molto più capillare di questo formato audio
Interessante esperimento. Probabilmente ragiono da purista, ma preferisco "Time" in versione stereofonica, forse perchè quelle sonorità mi risuonano più coerenti rispetto ai tempi in cui il disco è stato registrato (sappiamo bene chi ha diretto la produzione...). Purtroppo il mastering riguarda l'aspetto meramente economico di un disco; il mix, al contrario, è arte. Credo che la differenza sostanziale sia questa.
Ascolto solo vinili da quando avevo 15 anni ora ne ho 68 ne collezionati ca.22000 mila ed ho ancora un ottimo udito, quando ascolto un file digitale mi viene l'orticaria ho un impianto con due giradischi un deck e un tuner ma nessun CD o DAC, stampe originali dell'epoca di decca mercury etc.etc,dove puoi distintamente sentire tutto il messaggio musi ale a basso volume indistorto il tutto con 10 watt valvolari, con qualita eccezionale,ma i tecnici audio di quel tempo rispettavano la dinamica e la musica e ci mettevano il cuore, hanno lasciato un patrimonio di musica incisa su nastro di valore estremo.oggi conta solo il guadano "inDB"❤❤❤😢
CON la versione compressa a parte la distorsione, si ha la sensazione della batteria schiacciata senza aria e che il batterista abbia i componenti sotto le ascelle e che faccia fatica proprio a suonare. I colpi dei tom sono tagliati in frequenza verso i medio bassi e riprodotti senza ambienza, e come ho detto prima si nota la distorsione che ti porta ad abbassare, quindi a che servono queste registrazioni? Può essere mai cosi evidente che la maggior parte delle persone che acquistano roba degli ultimi vent'anni mostra chiari segni di deficit neuro-cognitivi da essere preso per il c...?
Nel caso specifico di Time si sono sempre percepite delle chiare distorsioni ed un suono che non era perfetto, ma almeno nel mio caso ho sempre pensato potesse essere colpa di una registrazione non avvenuta in maniera ottimale, visti anche i tempi (poi c'è anche da dire che è così bella che si cerca di passare sopra ad alcuni difetti). A quanto pare non è così e mi chiedo perché continuino a sfornare rimasterizzazioni sempre distorte della stessa cosa. In generale invece, con impianti già di buona qualità questa cosa è evidente da anni, infatti quando i grandi marchi fanno provare i vari prodotti a fiere o eventi, utilizzano sempre pubblicazioni un po' di nicchia o di musica colta, come la chiamano alcuni, e che hanno effettivamente un suono molto più definito. Se si utilizzano pubblicazioni di massa e che quindi con buona probabilità sono masterizzare per il grande pubblico, ogni minimo difetto verrebbe messo in bella mostra sembrando colpa del dispositivo e non della canzone
Scusami, ma prima di passare al dolby atmos, non era meglio parlare del super audio cd? poi ho una domanda: se acquisto un LP prodotto oggi, secondo te ci sono sempre manipolazioni sulla dinamica? grazie
Ciao, il motivo per cui ho parlato del Dolby Atmos è soprattutto perché non c’è la fase di mastering, che è quella in cui viene applicata la compressione per adattarla al tipo di supporto. Per quanto riguarda gli LP, anche lì c’è il mastering. Infatti le versioni originali molto spesso costano veramente tanto, centinaia o migliaia di euro a volte. Comunque in teoria sempre meno del cd o musica liquida, per il tipo di tecnologia
Le manipolazioni ci sono sempre state solo che in passato molti fonici facevano due master uno per il vinile e l'altro per il CD.
Bellissimo video! Complimenti! Ti predo fai altri video sull’audio spaziale, che per me è la nuova frontiera dell’audiofilia. E’ più realistico il suono nello spazio e non solo destra-sinistra giusto? E poi vorrei chiederti che differenza c’è tra Dolby Atmos e audio spaziale tipo quello di Apple?
Ciao e grazie mille!! Ci saranno sicuramente altri video per l'Atmos e per il multicanale. Allora, su cosa sia l'audio spaziale c'è tanta confusione e non delle linee guida netti e precise. Diciamo che possiamo chiamare l'audio spaziale quello che aggiunge anche la componente verticale all'audio surround. Di audio spaziali ne esistono con varie codifiche, come Sony 360 o Dolby Atmos. Apple, in Apple Music, utilizza Dolby Atmos per il suo audio spaziale aggiungendo però la componente accelerometro: con hardware specifico, come ad esempio le AirPods Pro, modifica la direzione dell'audio in base a come muoviamo la testa. Quindi ad esempio se stiamo vedendo un video da iPhone e ruotiamo la testa, il suono nelle cuffie ruoterà in modo che sembri provenire sempre dallo schermo dell'iPhone. Ti lascio il link di supporto Apple per vedere l'hardware compatibile: support.apple.com/it-it/102469
Nel vinile non serve allargare i solchi, esistono fonorivelatori ad alto guadagno, anche MC es. Denon, il pre ha la regolazione del guadagno
Ciao, credo tu parli di metodi lato user, nel video parlo lato producer, nel senso che con i metodi che hai citato tu, amplifichi tutti i vinili allo stesso modo perché stai agendo per così dire sul giradischi, mentre il punto del video sta invece nella produzione del vinile e nel fatto che un vinile debba suonare più forte dell'altro per spiccare
Mi chiedo perché dover aumentare il volume totale del brano quando questo può benissimo essere fatto dall'utente finale all'amplificatore... Un discorso è se ne comprimi la dinamica ma aumentarne soltanto il volume per sfociare in clipping non ne capisco l'utilità...
Viene usato in tutte quelle situazioni in cui vengono messi in sequenza, come in radio, in tv, nei centri commerciali ecc (prima ancora avveniva nei jukebox). Il nostro cervello percepisce come migliore quello con il suono più alto e soprattutto attira di più la nostra attenzione (un esempio è che fino a qualche anno fa, le pubblicità avevano dei volumi solitamente più alti del programma principale, con il tempo si è cercato di regolarizzare anche questa cosa). Quindi in passato in prima istanza si è solo aumentato il volume di picco, quando si è voluti andare oltre, si è iniziato a giocare con la dinamica e ad aumentare quello che oggi è il parametro più utilizzato per quantificare questo fenomeno i LUFS, cioè il volume percepito
@@hynsentechnology quindi se è così è solo una sorta di competizione tra i produttori, io suono più forte di te e quindi vendo di più.. ma domani tu suonerai più di me fino a rimanere entrambi impiccati... 😅 Perché già sono giunti a valori ridicoli qualche brano spinge addirittura a -4 😅
E se invece ci fosse una legge che imponga a tutti di non superare un dato valore?
Si è esatto. Lo 0dB l'hanno saturato il millennio scorso e ora puntano sulla compressione
Esistono degli standard a volte da seguire, vedi le TV, i servizi di streaming o i servizi di codifica come il Dolby (i benefici si sono effettivamente avuti, ma non è possibile eliminarlo). Su altre piattaforme o supporti invece la questione rimane sempre un po' fumosa
Per questo ho molti vinili anni '60/'70/80.
E per farli andare alla grande,serve certo watt e corrente, non certo i valvolari raffinati da 5watt.
Bene è arrivato a 500 e passa (581 al momento che scrivo) aspettiamo il nuovo video sul multicanale 🤗🤗
E mi sa che mi tocca 🤣
@@hynsentechnology 😁
Capita spesso così. Le nuove tecnologie spesso sono usate male. In più con il digitale sono tutti ingegneri del suono. Basta un computer un programma e via tutti a fare musica.....un disastro insomma
Secondo me non esiste scenario credibile in cui gli audiofili possano pensare di migrare al multicanale. Si era già provato a farlo in passato con i DVD Audio e SACD MCH, ma è ovviamente tutto naufragato per i costi e la logistica proibitivi per approntare impianti di qualità a costi umani.
Ricordo una decina di anni fa o forse più di aver ascoltato ad un evento un impianto con 5 B&W 801 pilotate da 5 monoblock McIntosh da 600W che suonavano SACD 5.1 e ovviamente era tutto molto bello, ma la stanza era quella di un grande albergo (almeno 70 mq) e il costo totale dell'impianto superiore ad un appartamento in centro storico a Roma.
Un piccolo spiraglio, escludendo chiaramente cuffie e sistemi di fruizione simili, è costituito dalla potenza dei DSP moderni, con annessa correzione acustica ambientale. In questo caso, potrebbe essere possibile installare anche diffusori di piccole dimensioni, ottimizzandone la resa nel dominio digitale. Mi viene in mente Lyngdorf, ad esempio.
Se parliamo di fruitore medio della musica moderna, che utilizza auricolari in metropolitana o per strada, speaker bluetooth con dsp e - ben che vada - impiantini hifi stereo di 40 anni fa annegati nei sottoscala, continuerà a preferire le versioni compresse dei dischi. A quel punto, potendo ormai contare sulla diffusione pervasiva della musica in formato "liquido", converrà che le case discografiche affianchino alla versione stereo "standard" compressa, una versione stereo "hifi" ad alta dinamica. A loro non costerebbe nulla, se non una doppia fase di mastering e magari un mixing più raffinato e potrebbero accontentare una platea più ampia e soprattutto appassionata. Anche il CD potrebbe avere più strati per contenuti diversi, ma ormai per questo è tardi, il supporto fisico è roba di nicchia, le statistiche di vendita parlano chiaro.
Comunque bravo, produci buoni contenuti.
Ciao e grazie mille. Analisi molto interessante e che solleva tanti spunti di riflessione. Sono d’accordo con molte tue affermazioni, ma su altre ho opinioni meno nette. Inoltre alcune cose di cui parli saranno inserite nel video dedicato al Dolby Atmos, quindi molto interessanti secondo me. Come ti dicevo, su alcune affermazioni ho opinioni meno nette, come ad esempio che l’audiofilo non migrerà mai al multicanale. In effetti molto dipende dal tipo di musica che si vuole ascoltare. Possiamo affermare con tranquillità che a parte pochissimi generi, la stragrande maggioranza delle registrazioni che spaziano dal rock, al pop ecc, poco hanno a che fare con la riproduzione fedele dell’evento (parlo in studio) e quindi pretendere da una tale registrazione un senso di fedeltà in senso stretto è secondo me sbagliato perché dalla registrazione, al mixing, al mastering, ci sono tantissimi passaggi e manipolazioni che hanno ben poco a che fare con quello che sarebbe stata la canzone se si fosse assunto un senso di fedeltà della realtà (un esempio può essere la voce del cantante in posizione centrale e la chitarra suonata dallo stesso cantante che viene riprodotta spostata verso un canale). In queste tracce quindi quello che secondo me va ricercato è più un senso di pulizia e godimento del suono, anche perché è impossibile stabilire a posteriori quale potesse essere il suono e la configurazione originale e se un impianto lo riproduca in maniera più o meno fedele. Dovremmo prima ascoltare la canzone nello studio di mixing in cui è stata fatta e questo per ogni singola canzone. Tornando alla tua affermazione, anche secondo me saranno pochissimi gli audiofili stereo che migreranno al mch per l’Atmos. Anzi, in molti ne criticheranno tanti mix e che effettivamente sembrano messi fuori senza molto senso. Io invece sono del parere che piuttosto l’Atmos darà la possibilità di farlo a chi vorrebbe ascoltare musica in mch, ma non lo fa o lo fa molto poco a causa degli alti costi e delle difficoltà logistiche che come hai giustamente citato tu ormai si va sempre più verso la musica liquida e quindi ad una fruizione più particellare della musica, passando rapidamente da un artista ad un altro. Altro scenario può essere anche quell’audiofilo che, per un motivo o per un altro, scopre o riscopre le registrazioni mch e quindi inizia la sperimentazione in questo senso. Per quanto riguarda i costi invece, hai assolutamente centrato il punto ed è il motivo per cui un qualsiasi venditore ti dirà che il mch non è hifi. Il problema è che (ed alcuni onesti invece lo dicono apertamente) il mch costa e se un cliente entra in un negozio con un budget di 1000€ per un ampli, sicuramente l’unica cosa che potrà dirti è che a quel prezzo se vuoi qualcosa che suoni bene devi prendere uno stereo. Credo che sia una frase che abbiamo sentito tutti almeno una volta nella vita. Però le cose appunto negli anni sono cambiate e alla fine dei conti, con 4000/5000€ puoi portarti a casa un impianto mch di ottima qualità. Il vantaggio è che puoi farlo non tutto insieme, ma costruirlo poco alla volta e negli anni, come abbiamo visto nel video su come rendere HiFi un Home Theater e che è il primo della serie di video che porteranno a quello dedicato al Dolby Atmos Music. Scusami se sono andato lunghissimo, ma gli spunti erano davvero interessanti, infatti avrei voluto rispondere in maniera anche più approfondita :-)
@@hynsentechnology
Grazie per la risposta. Ti faccio capire cosa intendo per scenario poco credibile.
L'audiofilo che dispone di una logistica ottimale, con posizionamento dei diffusori adeguato, trattamento acustico minimo sindacale a gestirei punti di prima riflessione (ci vuol davvero poco) e un minimo di controllo dei modi di risonanza della stanza, non sente la necessità del mch, perché già con un contenuto stereo ben fatto, la sensazione di suono "olografico" è notevole. Probabilmente è superfluo che io ti citi qui dischi come ad esempio "Amused to Death" di Waters, in cui il gioco in fase di registrazione con la fase acustica consente di percepire alcuni suoni come provenissero quasi da dietro le spalle. E così molti altri: mi vengono in mente ad esempio "The Soul Cages" di Sting, i dischi degli Yello, e via così. Quelli che una volta erano commercializzati come utilizzanti la tecnologia "Q Disc".
Un audiofilo del genere non percepirebbe nel mch un valore aggiunto tale da giustificare l'enorme rottura di gestire in maniera "audiophile grade" altri 3 canali e uno o più sub.
Viceversa - e per assurdo se vogliamo - l'audiofilo così come il fruitore di musica più occasionale che fossero vittime di vincoli logistici o di budget inderogabili, potrebbero trovare giovamento nell'affidare a un buon DSP, foss'anche quello all'acqua di rose presente negli ampli A/V, come YPAO o Audyssey, l'onere di risolvere i complessi problemi di acustica dell'avere almeno 5 + 1 + 2 sorgenti di suoni in stanza. Con l'aggiunta di un discreto finale stereo per i frontali o uno a 5 canali di produttori tipo Rotel, Marantz o Primare, un buon sub tipo gli SVS, qualche minidiffusore nascosto tra i vasi di piante della moglie ed ecco che probabilmente si godrebbero le tracce Atmos in un ambiente "corretto" per merito del DSP.
Io credo che, tolti i primi che non convincerai mai a mollare la stereofonia (quella buona), il numero dei secondi disponibili a fare quello che ho descritto sia talmente esiguo da impedire qualsiasi possibilità che le Major investano in tal senso. Sta morendo l'home theater (i numeri lo dimostrano), sono già morti DVD/A e SACD MCH, è morto il Sony 360. L'Atmos per la musica temo abbia come target solamente gli utilizzatori di cuffie 5.1, non chi usa impianti hifi.
La fruizione della musica è diventata negli anni molto più "personal" che in passato, non è più motivo di aggregazione, per quello rimangono i concerti. Quindi che senso avrebbe proporre piattaforme iper-complicate per un genere musicale che per definizione si rivolge ad un fruitore "casual"? Perché chi ascolta Classica o Jazz trova tutt'oggi produzione discografica di serie A e non sente minimamente la necessità di avere di più. Non basta un remix 5.1 di The Dark Side of the Moon per far cambiare il trend, purtroppo.
Queste sono ovviamente mie idee, prendile per quello che sono, anche se non credo di essere molto distante dalla realtà.
Bye.
Ciao, il problema secondo me è che parti dal presupposto di voler convincere tutti a voler cambiare il loro modo di ascoltare musica, ma il punto qui è esattamente il contrario (a parte che io in particolare non ho interesse a voler convincere nessuno a passare al Dolby, o ad altri tipi di riproduzione, mi piace semplicemente creare contenuti e condividere quello che conosco o che scopro, tutto qui). Il motivo per cui il Dolby Atmos sembra poter durare più a lungo, a differenza di tutti gli altri tipi di supporti da te citati e che hanno negli anni fallito a trovare il giusto mercato, sta nel fatto che con l’Atmos puoi fare esattamente quella cosa che tu hai proposto nell’altro commento, cioè rilasciare una traccia compressa classica da ascoltare sui minidiffusori e in parallelo una traccia HiFi che può essere ascoltata per godersi non solo la tridimensionalità del suono, ma anche una dinamica che è introvabile in altre registrazioni (tieni presente che se la traccia supera i -18LUFS, Dolby non da la certificazione per essere pubblicata, a Sanremo di quest’anno con le classiche tracce rilasciate alle radio si andava sui -6/-2 LUFS tranquillamente). Inoltre qui hai un’altro enorme vantaggio del Dolby Atmos e cioè che è scalabile rispetto al sistema che stai utilizzando e suonerà al meglio sia che tu lo ascolti da un paio di cuffie, che da un impianto stereo, così come multicanale con tutte le configurazioni che ti vengono in mente. È qui secondo me che sta la forza di questo sistema (oltre agli accordi commerciali molto solidi che sono stati fatti e all’enorme esperienza di Dolby nel mondo audio, che rimane, sarai d’accordo, indiscussa). E anche se è vero che, come dici tu, il mch “hifi” ha subito un duro colpo a causa soprattutto dell’arrivo delle soundbar, il punto è che in questo caso poco importa perché le soundbar fanno girare tranquillamente l’Atmos, anzi danno la possibilità a chi non interessa una riproduzione di qualità di ascoltare una traccia in maniera spettacolare e questo tutto a vantaggio dell’utilizzatore HiFi che finalmente può trarre benefici anche dalla erosione di mercato da parte di questo tipo di utenti. Secondo me l’utente classico che apprezzerà tantissimo l’ascolto della musica in Dolby Atmos è chiunque a cui piaccia ascoltare film in mch e fortunatamente non sono pochi.
Altro punto a favore della possibile longevità dell’Atmos, è l’enorme numero di pubblicazioni che vengono fatte (di qualsiasi genere musicale) e degli investimenti astronomici che le case di produzione stanno facendo per poter pubblicare in Dolby. Negli ultimi anni si è avuta una crescita esponenziale di sale di mixing e sono investimenti molto importanti dell’ordine di centinaia di migliaia di euro per ogni sala di mixing. Oggi come oggi praticamente la quasi totalità di musica che viene rilascia, viene rilascia anche in Atmos e questo fa si che non devi più andarti a cercare il particolare album che ha rispettato le regole di buona produzione hifi per goderti una canzone, ma puoi ascoltare la canzone che più ti piace sul tuo impianto, cosa che fino a pochi anni fa non era possibile.
Io ero uno di quelli che, da buon audiofilo stereo based, appena configuravo il player di streaming, la prima cosa che facevo era disattivare l’Atmos tacciandolo a priori come una riproduzione artificiale fatta tramite algoritmi. Solo casualmente, leggendo in giro su come veniva prodotta, ho scoperto che invece dietro c’è un vero e proprio mixing “naturale” da parte di un operatore e degli altri benefici che teoricamente portava con se. Ho provato quindi ad abilitare la spunta del Dolby Atmos sul servizio di streaming e mi si è aperto un mondo nuovo e che mi sta affascinando tantissimo. Ho anche fatto visita ad uno studio di mixing Atmos a Milano e ascoltato effettivamente con gli stessi strumenti con cui queste tracce vengono mixiate e il risultato è spaziale, scusami il gioco di parole :-)
Io sono il tipo di target ideale per questo tipo di sistema, colui a cui piace tantissimo l’ascolto mch, ma anche le produzioni ben fatte e il problema con i vecchi sistemi era che per ascoltare musica in mch dovevi cercare e comprare il SACD (se esisteva), che costava tendenzialmente più del CD, e sperare che suonasse bene, cosa che non era assolutamente detto e questa cosa non potevi saperlo a priori. Ora è tutto molto più semplice, ascolti la canzone, se non ti piace il mix, cambia traccia, that’s it.
Ovviamente sapere a priori se un prodotto sarà longevo nel tempo e quando andrà in disuso è praticamente impossibile per chiunque, ma secondo me questo Atmos ha almeno le carte in regola per poter restare a lungo sul mercato.
@@hynsentechnology
Perdonami, non mi è chiaro un dettaglio e probabilmente faccio prima a chiedere a te che, piuttosto che reperire l'info in rete: se ascolto una traccia Atmos attraverso apparecchiature stereo, viene fatto un downmix a 2 canali? Oppure le tracce Atmos hanno un mixing nativamente compatibile con l'ascolto a 2 canali, riservando l'effetto 3D completo a chi dispone anche dei canali supplementari?
Grazie mille.
L’Atmos non ha riferimenti di casse, quindi 2.1/3.1 ecc, ma punti spaziali. Poi l’algoritmo decide in base alla tua configurazione da quali altoparlanti farli suonare
Beh i dolby atmos di Norah Jones suona meglio dello stereofonico, mentre quello atmos dei Pink Floyd suona orrido, sembra un mono con aggiunta di riverbero e bassi bombastici....
La mancanza di dinamica ammazza la musica. Ho trovato delle tracce in 24 bit e 96 khz. Dinamica altissima, suono pulito e piacevolissimo, nessuna fatica di ascolto, evidentemente senza armoniche dispari. Sensazione come la musica dal vivo. Se però usi le cuffiette da 20 euro o l'ascolto in auto casca il palco. Oggi con i prodotti consumerà la musica si sente non si ascolta, differenza abissale
provate ad ascoltare l'album "What's the story.. morning Glory" degli Oasis (N.B.: abbassate il volume") 🤣🤣
🤣
noi italiani siamo dei perenni fessi conservatori, in tutto. Avete abbandonato il cd che negli anni ha fatto progressi in qualità audio ( potrebbe essere sfruttato meglio e di +) per tornare al vecchio vinile che anche se nuovo è sempre vinile destinato a rovinarsi e graffiarsi senza parlare dei costi da furfanti, il vinile non è musica.
Va bene la nostalgia ma lamentarsi non ha senso, oggi la musica è informatica e tecnologia ma la verità è che la musica li fanno gli strumenti e i musicisti dal vivo. Cd o vinili sono copie manipolate della realtà.
Fantastico, uno dei video hi fi piu' interessanti che abbia visto ultimamente, gia' iscritto col campanone!😉..... Magari un video futuro sullo sviluppo dell Atmos Music su TIDAL od altre piattaforme che curano la qualita del suono, intendendo la disponibilita di tutte le nuove uscite in tale formato, pagando ovviamente di piu', ci mancherebbe...😁..... Possibili delle prove di nuove soundbar prestigiose ( ovviamente Atmos ) tipo Klipsch Flexus e Sony Qudria ?....Sarebbe il top!....Complimenti per il canale🙂
Grazie mille!!! ❤️ Allora, tra Apple Music, Tidal e Amazon Music, che sono i tre che uso per i test, per quanto riguarda il Dolby Atmos, sia come disponibilità, come tipo di fruizione, che come qualità, sicuramente Apple non ha paragoni. Proprio perché è lei che sta cercando di vincere questa battaglia e spinge appunto per avere Atmos il più possibile. L’inconveniente di Apple è che non sempre è compatibile con i vari sistemi audio e i vari streamer. Poi direi Amazon, la quale usa anche l’audio spaziale di Sony. Terzo posto per Tidal che ha lo svantaggio che le tracce Atmos te le devi cercare specificatamente. Per le recensioni, never say never 👍🏻
lasciamo stare gli impianti multicanale, già un buon sistema stereo costa cifre che il 90% delle persone non spenderebbe 😂
Il fonico è un artista con la sua sensibilità perciò ogni fonico aggiunge un tocco diverso al prodotto finale.
Posso dire che oggi gli strumenti sono migliori rispetto al passato ma la qualità artistica media dei fonici (o ingegneri del suono) è molto decaduta.
Giocare sulla dinamica è una delle attività più importanti per fare una bella registrazione perché troppa dinamica riduce l'esperienza di ascolto a quei pochi che possono permettersi impianti HiFi molto costosi mentre poca dinamica (troppa compressione = troppa distorsione) rende il suono estremamente scadente.
Come per tutte le cose la virtù sta nel mezzo.
A proposito di fastidio, per rimanere in ambito di rock classico anni 70, ho sempre trovato Jazz dei Queen bello, ma strano acusticamente, quasi fastidioso da ascoltare alla lunga, per via proprio della regiastrazione: suono eccessivamente alto e compresso.
Anche per me uguale. Io adoro i Queen, ma dall’impianto non riesco proprio ad ascoltarli. Il problema è che nel loro caso sono proprio le registrazioni un po’ carenti e quindi neanche l’Atmos può fare qualcosa in questo caso. Infatti la versione di Bohemian Rhapsody in Dolby non mi fa per niente impazzire. Bisognerebbe chiedere a Freddy di ri-registrarle, ma non so quanto sia fattibile. Mi sa che rimarranno sempre un nostro cruccio quello di poterli sentire come si deve 😔🤣
@@hynsentechnology in generale le registrazioni dei Queen negli anni 70 non erano il massimo, ma quell'album in particolare è stato registrato proprio con scelte sbagliate.
PS - dal tuo accento presumo che siamo distanti pochi KM 🤣
Può essere, anche tu dal tacco? 🤣
@@hynsentechnology yesss
Allora.. secondo me il digitale ha complicato ed in un certo senso peggiorato le cose. ascoltando molti vinili jazz americani degli anni 60, ci si rende subito conto della naturalezza delle registrazioni . non devi concentrati per seguire la musica, il tutto è molto naturale. oggi hai dovuto spiegare per quasi mezz'ora di tutti i casini che ci sono in una masterizzazione digitale.. con l'analogico questi risultati ed anche molto migliori , li raggiugevano con microfoni , mixer , registratori a bobine e pochissime diavolerie... il primo lettore cd che ho comprato è stato il philips cd 150 osannato dalla stampa dell' epoca, e subito mi sono accorto, rispetto al giradischi technics sl d1, del passo indietro che ci avevano fatto fare con in digitale.. ora ci stanno proponendo i vinili masterizzati , ed il 90% di questi secondo me, sono una porcheria. insomma , se vuoi sendire bene la musica , non ti devi comprare il digitale. è stata solo, ed è tuttora secondo quello che ho potuto constatare sulla mia pelle , una pura azione commerciale.. saluti, un audiofilo deluso...
❤𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖
Appare evidente che con l'Atmos il suono si 'apra', venga 'collocato' in uno spazio 'uditivo' dove ogni nota, ogni suono trova il suo giusto posto per 'risuonare' . "Echoes" dei Pink Floyd è, per me, l'esperienza sonora che, al momento, mi ha dato più soddisfazioni. Sono curioso di ascoltare col Dolby Atmos anche Cirrus Minor che già di per sé si apre a sfere sonore volumetriche di progressive profondità.
Hanno aggiunto più riverbero su tutti gli strumenti, si può fare anche senza Atmos...
Hanno aggiunto più riverbero su tutti gli strumenti, e ricollocati nel panorama stereo, questo è possibile anche senza Atmos, basta rifare il mixaggio...
@@robertodellepiane9095 In effetti, sembra che la profondità del suono sia assimilabile all'impiego del riverbero. Giusta osservazione
Riassumendo il più possibile, la creazione di una canzone in Dolby Atmos parte dalle registrazioni originali che vengono date per singolo suono e strumento separatamente e sincronizzate temporalmente. A questo punto parte la fase di missaggio che viene fatta solitamente con strumentazioni diverse da quelle stereofoniche e spesso anche da tecnici diversi, i quali aggiungono, ovviamente sempre secondo le indicazioni degli artisti, i vari effetti tra cui il riverbero. Una volta finita la fase di mixing, la traccia finale viene creata e consegnata ai vari servizi di streaming senza ulteriori modifiche (cioè senza il mastering). Essendoci una manipolazione in meno, il maggior riverbero che con alcune registrazioni è possibile sentire può non essere imputabile ad una manipolazione specifica per l'atmos, ma semplicemente perché appunto il suono non viene ulteriormente modificato per la masterizzazione. Io ho avuto l'impressione di riuscire a sentire un maggior riverbero perché è più facile con l'Atmos sentire singolarmente i vari strumenti (e quindi i vari effetti). Se capita infatti di sentire versioni a cappella di canzoni, si nota un utilizzo massiccio del riverbero che poi nella canzone finale non si nota o si nota molto meno, come è ovvio che sia. Ovviamente tutto questo può essere confermato solo da chi ha fatto il particolare mixing. Comunque in generale, le due tracce, cioè stereo classico e Atmos, sono mixate in modo un po' diverso, come è giusto che sia, viste le diverse finalità
La musica che si produce oggi per il grande pubblico ha in comune una pessima qualità musicale mascherata da una assurda compressione che rende tutto piatto e distorto (la classica "mattonella") ho dovuto litigare ferocemente con "tecnici di mastering" che pretendevano di applicare compressioni estreme a brani di musica jazz o addirittura di musica classica perché "altrimenti su Spotify non ti cagano"... Il problema è che a questa gente gli si sono bruciate le orecchie oltre che il cervello
Più riverbero e dinamica con atmos..