Ho appena letto il suo libro su Caporetto. Mi complimento per la chiarezza espositiva ed il rigore storico. Anche la scrittura è avvincente. Un ottimo lavoro.
Questi video, queste rievocazioni storiche, questo modo di mettere a nudo la Prima Guerra Mondiale e farla capire ai più, è prezioso e veramente interessante soprattutto per me che ammiro con la massima stima tutte quelle persone che si sono immolati per ideali che per lo più non erano nemmeno condivisi, persone che sapevano benissimo che la morte li avrebbe presi in qualsiasi momento togliendoli per sempre dai loro affetti. Bravi, continuate a tenere alto l' onore dei nostri fratelli e del loro sacrificio.
La ringraziamo molto per il suo sincero apprezzamento e le inviamo cordiali saluti! Lo staff del Museo della Battaglia e dell'Istituto Storico Trevigiano.
Finalmente avete cambiato la sigla...non se ne poteva più di ascoltare quella robaccia inglese...bravi e grazie infinite,i vostri documentari sono di ottima fattura,complimenti e avanti così.
Sul generale Cantore e sulla sua morte è stato scritto un libro ben accurato da parte di un professionista che andando sul posto dove adesso sorge il cippo Cantore, ha fatto dei rilievi; dal cippo Cantore e dalla presunta posizione di trincea degli austriaci dove dovrebbe essere partita la fucilata, ci sono circa 170 metri, la posizione austriaca si trova un pò in sovraelevazione rispetto al punto di impatto cui cadde Cantore e dove c'erano i muraglioni italiani di protezione dove adesso c'è il cippo . Gli austriaci usavano un cavalletto particolare per fissare il fucile Steyr in cal. 8x50 e con delle manopole lo basculavano e muovevano fino a fissarlo ben saldo per la migliore precisione di tiro, perciò è possibile che al secondo colpo il generale fu ucciso. Ma c'è un pezzo di storia che deve essere sempre ricordata, gli austriaci facevano uso anche di mercenari, cioe gli ampezzani, quella popolazione che si sentiva più vicina all'impero austriaco e che ha anche dato dei militari regolari. i mercenari o gli irregolari, erano armati di fucili di loro proprietà che li usavano per cacciare avendo licenza di schutzen, ma iniziata la guerra furono inquadrati come liberi tiratori a seguito dell'esercito austriaco e appostati per conto loro in zone dove potevano creare abbattimenti di uomini dell'esercito italiano. Le armi erano le loro con rispettivi loro canncchiali e sapevano loro le distanze per colpire, le posizioni d'appostamento erano conosciute all'esercito austriaco che li riforniva di viveri sul posto. Un tiratore mercenario è stato abbattuto da una squadra dei nostri alpini dopo aver ucciso due nostri alpini perchè la posizione era troppo arrocata per aggirarla e comunque non si poteva aggirare perchè c'erano le trincee austriache, da un controllo a questo mercenario, lo stesso era armato di un fucile particolare, un Carl Gustav in cal. 6,5 x55 con rispettivo cannocchiale. Questo per farvi capire che non sempre erano i tiratori dell'esercito austriaco a centrare il bersaglio, anche noi italiani avevamo i nostri pochi tiratori scelti, all'inizio col Vetterli, ma poi con fucile 91 e cannocchiale, da una testimonianza di un milite italiano fiorentino poi deceduto in prigionia nel castello di Salisburgo, lo stesso sulla zona di Sella Nevea in un attacco austriaco, col '91 e cannocchiale ha ucciso un milite austriaco alla distanza di 170 metri e ferito un'altro alla stessa distanza che voleva soccorrerlo. Questi dati li ho preso dai libri della mia biblioteca sulla 1 G.M.
@@decimalegione55 No, erano mercenari, certamente erano cittadini dell'impero ma meglio valliggiani locali che sapevano come arrampicarsi in quei nidi di aquile e rimanere lassù più tempo possibile, venivano pagati dall'esercito austriaco per restare appollaiati lassù in quelle rocce senza mai scendere, venivano riforniti di tutto punto dalle truppe austriache che gli coprivano la retrovia per una eventuale fuga, ma l'esercito austriaco non li riconosceva come inquadrati in truppa perchè non venivano classificati e matricolati, questo è quello che successe ad un valliggiano cecchino che fu fucilato subito dai nostri alpini, da una testimonianza del sergente alpino che guido la pattugia, tratto da uno dei miei libri che ho in biblioteca: erano giorni che stavamo appostati su un piccolo vallone oltre la trincea perchè un cecchino non ci faceva passare da una cengia coperta ove non vi erano altri movimenti nemici, appena mettevamo il naso fuori il colpo arrivava diretto sulla nostra testa, un tiratore preciso e veloce.......... non mi voglio dilungare ancora riuscirono a salire per un colatoio sotto l'appostamento del cecchino perchè ci fu un momento in cui lo stesso fermò il tiro e dopo essere usciti tutti sei alpini, un alpino mori subito e il secondo nascosto dietro un masso fu colpito poco dopo e mori, salendo per il colatoio si arrivava ad un passaggio stretto cui si vedevano gli austriaci a valle, seguirono un piccolo sentiero nascosto fra i pini mughi e arrivarono quasi in testa ad un nido in cui non si vedeva il cecchino ma solo la canna uscire da un buco della roccia................... il cecchino all'interno della cavernetta aveva viveri, fucile, munizioni, vino, puzzava come un caprone e aveva la barba incolta............. questo è quello che ricordo da uno dei miei libri. Se riesco e tempo permettendo, ricerco il libro e metterò autore e titolo.
@@mauriziomarcon1055 ricordiamoci anche una parte della nostra storia della 1 G.M. laddove diversi fanti furono fucilati per diserzione o per insurbordinazione, a volte i processi erano sommari come quando alcuni furono presi dai reali carabinieri e uccisi sul posto perchè non sapevano dare spiegazioni della loro assenza lontano dal loro reparto; oppure la decimazione, tutti in fila e uno ogni dieci veniva tirato fuori e fucilato, avesse colpa o meno; a Monfalcone mi sembra di ricordare che uun reggimento si ammutino per le gravi carenze di cibo e acqua e riposo, forse era la Catanzaro, ma non ricordo perchè dovrei andare a spulciare nella mia biblioteca, decimati e prigionia. Gli austriaci si lamentavano di come trattavamo i nostri uomini ma anche loro hanno avuto le loro esecuzioni.
Grazie per i vostri documentari storici. Mi ricordate mio nonno Giuseppe, Artigliere, Ardito reggimentale e Cavaliere di Vittorio Veneto. Un popolo che non conosce il proprio passato non ha futuro!!
Il sospetto sulla morte di Cantore è sempre esistito e credo che il dilemma non sarà mai risolto...l'ipotesi che sia rimasto ucciso da "fuoco amico" non mi sembra però così inverosimile
Sui campi di battaglia,proiettili vaganti a iosa!!.Ci sono proiettili che vanno,vengono,ritrornano girano schizzano di qua di là in ogni direzione,poi a certi colpi di vento fanno delle traiettorie veramente assurde,girano di scatto e colpiscono pure chi ha sparato!!.,Vedi esempio a Napoli.quanta gente muore per proiettili vaganti,proiettili in cerca di colpire qualcuno e purtroppo molte volte questi bastardi di proiettili colpiscono pure gente innocente!!.Lo strano è che in un mondo di malandrini,colpire un innocente è qualcosa di molto,ma molto difficile,ma pure talvolta riescono!!
Spronare le truppe si ma con modi troppo burberi e rudi.... Sicuramente un generale senza nessun timore. Un caro saluto e grazie per questi pezzi di storia..
A prescindere dal carattere quanto si vuole burbero e persino volgare del generale Cantore( il quale, com' e' risaputo, non lesinava certo parolacce ai suoi sottoposti), nulla quaestio sulle sue grandi doti di coerenza e di coraggio profuse a piene mani dallo stesso su tutti i teatri di guerra che lo videro alla testa delle sue truppe......e poi, dulcis in fundo, quel suo non aver mai fatto passare per le armi nemmeno un solo soldato......insomma, tanto di cappello alla memoria di un grande uomo, uno dei non tanti comandanti militari che si comportarono in perfetta e totale antitesi con "l' armiamoci e partite" esclamato perentoriamente da Totò nel film " Toto' e Maciste " del 1962. Un saluto da Saverio di Cisternino.
Il generale d'acciaio appunto! Grazie per l'ampio e articolato commento che ci ha lasciato. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Dalle sua morte,fino ad oggi,gli alpini continuano ancora a piangerlo!!.E sembra proprio,che non vogliano nemmeno saperne di smettere,tanto lo vedevano di buon occhio!!.Alla fine qualcuno di buon occhio lo vide!!.E' certo che tutti gli volevano un gran bene!!.
Buongiorno, da appassionato di storia vorrei chiederle un video su di un altro generale caduto nella Grande Guerra. Si tratta del gen. Eugenio Di Maria da Petralia Sottana (PA), mio illustre concittadino morto in battaglia sul Monte Zebio (sopra Asiago) nel giugno del 1916, mentre al comando della Brigata Sassari affrontava l'esercito nemico. La ringrazio
Purtroppo all'epoca, queste manifestazioni di - chiamiamola - «spavalderia» erano piuttosto diffuse... Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@brunotassan8715 Diciamo che la guerra è cambiata da quando il generale guidava la carica di cavalleria. Ed è cambiata proprio con la I^ guerra mondiale.
Sempre ammirevole il Suo Lavoro. Grazie Sig.r Gambarotto. Porgo una domanda , ove è Val Costeana? Non vi è su Google Maps e farebbe piacere visitare questi luoghi Grazie mille per tutto.
La Val Costeana prende il nome dall'omonimo torrente e, in sostanza, è la vallata che conduce da Cortina a Passo Falzarego. Per visitare il luogo dove cadde, bisogna risalire il Vallon Tofana per mulattiera dal Rifugio Dibona fin quasi al Rifugio Giussani con un paio d'ore di salita nel grandioso scenario delle Tofane.
E' la valle che da Cortina porta al passo Falzarego. E' una valle molto ampia. In testa alla Val Costeana c'era il fronte del Col dei Bos-Lagazuoi-Valparola sovrastato dalla mole del Castelletto, trasformato dagli austriaci in fortezza imprendibile. Visiti i luoghi, l'ambiente è splendido e ne vale la pena.
Già due utenti hanno risposto circa la Val Costeana! Grazie per l'apprezzamento e un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
A Forcella di Fontananegra Càntore era in perlustrazione alle postazioni tenute dal III battaglione del 45° rgt. Fanteria della Brigata Reggio . Il relatore ha omesso questo dettaglio, probabilmente una dimenticanza.
Al minuto 1:13 si vedono i militari italiani caricare una bombarda, in un solo secondo si vede l'elmetto del militare che sta in basso che ha un'ammaccatura nell'elmetto, questo per farvi capire che i nostri elmetti erano in lamierino molto fine di lamierino di ferro, io con un pugno ben assestato ne ho ammaccato uno originale.
Quella di Cantore non è una figura semplice. Vicino agli uomini ma troppo inflessibile, coraggioso ma anche incosciente. Doveva essere complicato lavorare con lui.
Il calibro 6.5 era del Carcano mod. 91, è anche Chiaro che i due schieramenti utilizzassero armi "catturate" ma, il "Ragionevole Dubbio" non "stona" Affatto!... Poi, la "storia" viene scritta come fà più comodo...
Proprio per questo le versioni circa la sua fine differiscono così tanto. Un saluto da Vittorio Veneto. Lo staff del Museo e dell'Istituto Storico Trevigiano
La ''forte MIOPIA '' ?? Mi sembra abbastanza STRANO . Ho fatto l'Ufficiale di Complemento nel 1964 . Tra le tante qualità fisiche necessarie per poter accedere ai corsi anche come Ufficiale di complemento erano richiesti 8/10 di visus , anche corretti con lenti Questo per la Fanteria , Artiglieria , etc... In Aeronautica erano e lo sono ancora necessari 10 /10 di visus non corretti !
Cpme si dice in questi casi: erano altri tempi. La mipioa corretta con lenti ti precludeva l'accesso alla Marina ma non quello all'Esercito. Cordiali saluti.
Altro ottimo generale!!.12 assalti contro un non meglio definito""gen,Borojevic,""un serbo,prima d'aver concluso qualcosa d'apprezzabile!!.Molto amato per non dire amatissimo dalle sue truppe!!.
@fantasiusartis7789con la differenza che Cantore combatteva in prima linea e Cadorna neanche l'aveva mai visitata se non tre giorni prima di Caporetto scoprendo che era messa male
@@lucaabram5915 Riguardo a"cadorna"le satire inventate dagli alpini di allora sono talmente tante e talmente velenose che denotano tutte un enorme considerazione a i"cotesto"generale!!."Averle sentite dire ripetere,sono giunte fino ai giorni nostri e chissà per quanto tempo ancora,gli alpini nei loro brindare,le ricorderanno,come un generale"degli stivali"sempre pronte a considerarlo per quello che era"purtroppo!." Era talmemte glorioso che l'hanno defenestrato e sostituito,con uno molto meno capace di lui,ma in grado di vincere!!.I"generali degli stivali"in linea di massima,non portano molto lustro alla categoria!!
Una cosa triste tutti quei cavalli morti, loro nobili animali, poverini. Bravo il cecchino invece,ha fatto molto bene il proprio dovere. La descrizione del personaggio ,titolato scuola di guerra ,non mi pare quella di un eroe ma di un miope .La mia vicinanza totale va completamente agli equini inutilmente morti. Io proporrei di intitolare qualche caserma, com maggiore sensibilità ,ai quadrupedi deceduti immolandosi per la patria.
invece la caserma Cantore era a suo onore a Tolmezzo con l'artiglieria da montagna era considerata caserma punitiva dalla assurda disciplina imposta criticata persino dagli usa nella manovra dens croc 78....
Ho appena letto il suo libro su Caporetto. Mi complimento per la chiarezza espositiva ed il rigore storico. Anche la scrittura è avvincente. Un ottimo lavoro.
La ringrazio davvero molto e le invio cordiali saluti. Scrivere quel libro è stata davvero una bella esperienza. S.G.
Grazie Linea, Grazie Sig. Gambarotto. Le vostre realizzazioni sono sempre interessanti.
Eccellente divulgazione, un prezioso canale.
Grazie per il vostro apprezzamento. Un cordiale saluto!
Questo me lo sono guardato due volte! Peccato che si possa mettere "mi piace" una sola volta 🙂
Davvero molte grazie per il suo convinto apprezzamento. È il premio migliore per il nostro lavoro di divulgatori. Lo staff del museo.
Questi video, queste rievocazioni storiche, questo modo di mettere a nudo la Prima Guerra Mondiale e farla capire ai più, è prezioso e veramente interessante soprattutto per me che ammiro con la massima stima tutte quelle persone che si sono immolati per ideali che per lo più non erano nemmeno condivisi, persone che sapevano benissimo che la morte li avrebbe presi in qualsiasi momento togliendoli per sempre dai loro affetti. Bravi, continuate a tenere alto l' onore dei nostri fratelli e del loro sacrificio.
La ringraziamo molto per il suo sincero apprezzamento e le inviamo cordiali saluti! Lo staff del Museo della Battaglia e dell'Istituto Storico Trevigiano.
Finalmente avete cambiato la sigla...non se ne poteva più di ascoltare quella robaccia inglese...bravi e grazie infinite,i vostri documentari sono di ottima fattura,complimenti e avanti così.
A me i ringraziamenti lo staff non me li ha fatti, chissà perché 🤭🤣😄😁😂
Sul generale Cantore e sulla sua morte è stato scritto un libro ben accurato da parte di un professionista che andando sul posto dove adesso sorge il cippo Cantore, ha fatto dei rilievi;
dal cippo Cantore e dalla presunta posizione di trincea degli austriaci dove dovrebbe essere partita la fucilata, ci sono circa 170 metri, la posizione austriaca si trova un pò in sovraelevazione rispetto al punto di impatto cui cadde Cantore e dove c'erano i muraglioni italiani di protezione dove adesso c'è il cippo .
Gli austriaci usavano un cavalletto particolare per fissare il fucile Steyr in cal. 8x50 e con delle manopole lo basculavano e muovevano fino a fissarlo ben saldo per la migliore precisione di tiro, perciò è possibile che al secondo colpo il generale fu ucciso.
Ma c'è un pezzo di storia che deve essere sempre ricordata, gli austriaci facevano uso anche di mercenari, cioe gli ampezzani, quella popolazione che si sentiva più vicina all'impero austriaco e che ha anche dato dei militari regolari.
i mercenari o gli irregolari, erano armati di fucili di loro proprietà che li usavano per cacciare avendo licenza di schutzen, ma iniziata la guerra furono inquadrati come liberi tiratori a seguito dell'esercito austriaco e appostati per conto loro in zone dove potevano creare abbattimenti di uomini dell'esercito italiano.
Le armi erano le loro con rispettivi loro canncchiali e sapevano loro le distanze per colpire, le posizioni d'appostamento erano conosciute all'esercito austriaco che li riforniva di viveri sul posto.
Un tiratore mercenario è stato abbattuto da una squadra dei nostri alpini dopo aver ucciso due nostri alpini perchè la posizione era troppo arrocata per aggirarla e comunque non si poteva aggirare perchè c'erano le trincee austriache, da un controllo a questo mercenario, lo stesso era armato di un fucile particolare, un Carl Gustav in cal. 6,5 x55 con rispettivo cannocchiale.
Questo per farvi capire che non sempre erano i tiratori dell'esercito austriaco a centrare il bersaglio, anche noi italiani avevamo i nostri pochi tiratori scelti, all'inizio col Vetterli, ma poi con fucile 91 e cannocchiale,
da una testimonianza di un milite italiano fiorentino poi deceduto in prigionia nel castello di Salisburgo, lo stesso sulla zona di Sella Nevea in un attacco austriaco, col '91 e cannocchiale ha ucciso un milite austriaco alla distanza di 170 metri e ferito un'altro alla stessa distanza che voleva soccorrerlo.
Questi dati li ho preso dai libri della mia biblioteca sulla 1 G.M.
La ringraziamo per il suo ampio e articolato commento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Mercenari??? Erano cittadini dell‘ impero come gli ungheresi, i cecoslovacchi, ecc.
@@decimalegione55 No, erano mercenari, certamente erano cittadini dell'impero ma meglio valliggiani locali che sapevano come arrampicarsi in quei nidi di aquile e rimanere lassù più tempo possibile,
venivano pagati dall'esercito austriaco per restare appollaiati lassù in quelle rocce senza mai scendere, venivano riforniti di tutto punto dalle truppe austriache che gli coprivano la retrovia per una eventuale fuga, ma l'esercito austriaco non li riconosceva come inquadrati in truppa perchè non venivano classificati e matricolati,
questo è quello che successe ad un valliggiano cecchino che fu fucilato subito dai nostri alpini, da una testimonianza del sergente alpino che guido la pattugia, tratto da uno dei miei libri che ho in biblioteca:
erano giorni che stavamo appostati su un piccolo vallone oltre la trincea perchè un cecchino non ci faceva passare da una cengia coperta ove non vi erano altri movimenti nemici, appena mettevamo il naso fuori il colpo arrivava diretto sulla nostra testa, un tiratore preciso e veloce.......... non mi voglio dilungare ancora
riuscirono a salire per un colatoio sotto l'appostamento del cecchino perchè ci fu un momento in cui lo stesso fermò il tiro e dopo essere usciti tutti sei alpini, un alpino mori subito e il secondo nascosto dietro un masso fu colpito poco dopo e mori, salendo per il colatoio si arrivava ad un passaggio stretto cui si vedevano gli austriaci a valle, seguirono un piccolo sentiero nascosto fra i pini mughi e arrivarono quasi in testa ad un nido in cui non si vedeva il cecchino ma solo la canna uscire da un buco della roccia...................
il cecchino all'interno della cavernetta aveva viveri, fucile, munizioni, vino, puzzava come un caprone e aveva la barba incolta.............
questo è quello che ricordo da uno dei miei libri.
Se riesco e tempo permettendo, ricerco il libro e metterò autore e titolo.
Grazie, siete preziosi
Grazie a lei!
Non conoscevo la storia del generale Cantore, grazie e sempre Avanti
Grazie a lei! Cordiali saluti da tutti noi!
Grazie, continui per piacere.
Grazie a lei! Un cordiale saluto.
Grazie sempre interessante.Mai banale.
Grazie! Cordiali saluti.
Sempre interessanti i vostri video👏👏👏
Grazie per il gradito apprezzamento. Cordiali saluti da tutto lostaff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dall'Istituto Storico Trevigiano.
Sempre interessante. Grazie.
Grazie per l'apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Tormentare i sottoposti non e' mai una grande idea in ambito civile, figuriamoci in un contesto dove sono tutti armati
Interessante riflessione! Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
No, in ambito militare, naturalmente entro precisi limiti, è diverso.
@@mauriziomarcon1055Avete entrambi ragione!
@@mauriziomarcon1055 ricordiamoci anche una parte della nostra storia della 1 G.M. laddove diversi fanti furono fucilati per diserzione o per insurbordinazione,
a volte i processi erano sommari come quando alcuni furono presi dai reali carabinieri e uccisi sul posto perchè non sapevano dare spiegazioni della loro assenza lontano dal loro reparto;
oppure la decimazione, tutti in fila e uno ogni dieci veniva tirato fuori e fucilato, avesse colpa o meno;
a Monfalcone mi sembra di ricordare che uun reggimento si ammutino per le gravi carenze di cibo e acqua e riposo, forse era la Catanzaro, ma non ricordo perchè dovrei andare a spulciare nella mia biblioteca,
decimati e prigionia.
Gli austriaci si lamentavano di come trattavamo i nostri uomini ma anche loro hanno avuto le loro esecuzioni.
@ugocollini7920. Ho l'impressione che lei sia molto realista!!.Lei mi da quest'impressione!!.
Sempre interessanti i video e i fatti accaduti.. la morte di Cantore resterà irrisolta? Siete bravissimi e ancora complimenti...
Grazie per l'apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Ottimo canale interessante e ben fatto. Da Torino
Grazie per l'apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Grazie per i vostri documentari storici. Mi ricordate mio nonno Giuseppe, Artigliere, Ardito reggimentale e Cavaliere di Vittorio Veneto. Un popolo che non conosce il proprio passato non ha futuro!!
Grazie a lei per il suo apprezzamento!
Il sospetto sulla morte di Cantore è sempre esistito e credo che il dilemma non sarà mai risolto...l'ipotesi che sia rimasto ucciso da "fuoco amico" non mi sembra però così inverosimile
Un cecchino ampezzano invece è più che plausibile, dato che molti ampezzani miltavano nei kaiserjagher
Concordiamo. È un mistero che ben difficilmente troverà soluzione. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@andreadalcortivo747 questa è una delle teorie più verosimili che potrebbe essere stata, e spiegherò perchè.
Sui campi di battaglia,proiettili vaganti a iosa!!.Ci sono proiettili che vanno,vengono,ritrornano girano schizzano di qua di là in ogni direzione,poi a certi colpi di vento fanno delle traiettorie veramente assurde,girano di scatto e colpiscono pure chi ha sparato!!.,Vedi esempio a Napoli.quanta gente muore per proiettili vaganti,proiettili in cerca di colpire qualcuno e purtroppo molte volte questi bastardi di proiettili colpiscono pure gente innocente!!.Lo strano è che in un mondo di malandrini,colpire un innocente è qualcosa di molto,ma molto difficile,ma pure talvolta riescono!!
Grazie molto bello
Grazie a lei! Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Spronare le truppe si ma con modi troppo burberi e rudi....
Sicuramente un generale senza nessun timore.
Un caro saluto e grazie per questi pezzi di storia..
Perlomeno faceva ciò che chiedeva agli uomini
Grazie a lei pe rl suo commento. Cordiali saluti.
A prescindere dal carattere quanto si vuole burbero e persino volgare del generale Cantore( il quale, com' e' risaputo, non lesinava certo parolacce ai suoi sottoposti), nulla quaestio sulle sue grandi doti di coerenza e di coraggio profuse a piene mani dallo stesso su tutti i teatri di guerra che lo videro alla testa delle sue truppe......e poi, dulcis in fundo, quel suo non aver mai fatto passare per le armi nemmeno un solo soldato......insomma, tanto di cappello alla memoria di un grande uomo, uno dei non tanti comandanti militari che si comportarono in perfetta e totale antitesi con "l' armiamoci e partite" esclamato perentoriamente da Totò nel film " Toto' e Maciste " del 1962. Un saluto da Saverio di Cisternino.
Il generale d'acciaio appunto! Grazie per l'ampio e articolato commento che ci ha lasciato. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Grazie. Spero di poter visitare il vostro museo
Grazie a lei. La aspettiamo quando vorrà venirci a trovare.
Dalle sua morte,fino ad oggi,gli alpini continuano ancora a piangerlo!!.E sembra proprio,che non vogliano nemmeno saperne di smettere,tanto lo vedevano di buon occhio!!.Alla fine qualcuno di buon occhio lo vide!!.E' certo che tutti gli volevano un gran bene!!.
Si. Nonostante il suo carattere rude, era molto apprezzato. Un saluto da Vittorio Veneto. Lo staff del Museo e dell'Istituto Storico Trevigiano
Buona idea quella di caricare oggi questo video, vista la ricorrenza 😉 Auguri a tutte le penne nere! 🪶
Grazie! Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia.
Buongiorno, da appassionato di storia vorrei chiederle un video su di un altro generale caduto nella Grande Guerra. Si tratta del gen. Eugenio Di Maria da Petralia Sottana (PA), mio illustre concittadino morto in battaglia sul Monte Zebio (sopra Asiago) nel giugno del 1916, mentre al comando della Brigata Sassari affrontava l'esercito nemico. La ringrazio
Grazie per il suggerimento. Un cordiale saluto.
Il paradiso di Cantore....
Generale cantore un vero temerario soldato d'Italia, 🙏
Per fortuna avevamo anche generali intelligenti
Un generale deve comandare, non fare il gradasso in prima linea.
Purtroppo all'epoca, queste manifestazioni di - chiamiamola - «spavalderia» erano piuttosto diffuse... Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@andreadalcortivo747beh... Diciamo che un sano equilibrio tra scribacchini e sbruffoni sarebbe salutare per tutti gli eserciti.
@@brunotassan8715 Diciamo che la guerra è cambiata da quando il generale guidava la carica di cavalleria.
Ed è cambiata proprio con la I^ guerra mondiale.
Sempre ammirevole il Suo Lavoro.
Grazie Sig.r Gambarotto.
Porgo una domanda , ove è Val Costeana? Non vi è su Google Maps e farebbe piacere visitare questi luoghi
Grazie mille per tutto.
La Val Costeana prende il nome dall'omonimo torrente e, in sostanza, è la vallata che conduce da Cortina a Passo Falzarego. Per visitare il luogo dove cadde, bisogna risalire il Vallon Tofana per mulattiera dal Rifugio Dibona fin quasi al Rifugio Giussani con un paio d'ore di salita nel grandioso scenario delle Tofane.
E' la valle che da Cortina porta al passo Falzarego. E' una valle molto ampia.
In testa alla Val Costeana c'era il fronte del Col dei Bos-Lagazuoi-Valparola sovrastato dalla mole del Castelletto, trasformato dagli austriaci in fortezza imprendibile.
Visiti i luoghi, l'ambiente è splendido e ne vale la pena.
Già due utenti hanno risposto circa la Val Costeana! Grazie per l'apprezzamento e un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@lalineadellamemoria grazie a tutti👍🏻👍🏻👍🏻
A Forcella di Fontananegra Càntore era in perlustrazione alle postazioni tenute dal III battaglione del 45° rgt. Fanteria della Brigata Reggio . Il relatore ha omesso questo dettaglio, probabilmente una dimenticanza.
Al minuto 1:13 si vedono i militari italiani caricare una bombarda, in un solo secondo si vede l'elmetto del militare che sta in basso che ha un'ammaccatura nell'elmetto, questo per farvi capire che i nostri elmetti erano in lamierino molto fine di lamierino di ferro, io con un pugno ben assestato ne ho ammaccato uno originale.
Per quanto se ne sa,erano fatti con la stessa latta,con cui il prezioso sugo di pomodoro,nello scatolame di allora,veniva conservato!!
Offrivanno solo una protezione minimale dai i materiali in caduta. Cordiai saluti.
Io ho fino ad oggi il libro:Col generale Cantore, alla caccia del Gran Senusso.
Quella di Cantore non è una figura semplice. Vicino agli uomini ma troppo inflessibile, coraggioso ma anche incosciente. Doveva essere complicato lavorare con lui.
Si. Avere a che fare con lui non era semplice. Un saluto da Vittorio Veneto. Lo staff del Museo e dell'Istituto Storico Trevigiano
Il calibro 6.5 era del Carcano mod. 91, è anche Chiaro che i due schieramenti utilizzassero armi "catturate" ma, il "Ragionevole Dubbio" non "stona" Affatto!... Poi, la "storia" viene scritta come fà più comodo...
Proprio per questo le versioni circa la sua fine differiscono così tanto. Un saluto da Vittorio Veneto. Lo staff del Museo e dell'Istituto Storico Trevigiano
Il maggior generale comandava un corpo d'armata non una brigata
sapevano che li davanti c'era un bravo cecchino quindi ...
La ''forte MIOPIA '' ?? Mi sembra abbastanza STRANO . Ho fatto l'Ufficiale di Complemento nel 1964 . Tra le tante qualità fisiche necessarie per poter accedere ai corsi anche come Ufficiale di complemento erano richiesti 8/10 di visus , anche corretti con lenti Questo per la Fanteria , Artiglieria , etc... In Aeronautica erano e lo sono ancora necessari 10 /10 di visus non corretti !
Cpme si dice in questi casi: erano altri tempi. La mipioa corretta con lenti ti precludeva l'accesso alla Marina ma non quello all'Esercito. Cordiali saluti.
Che fosse di acciaio non lo so, ma sicuramente i suoi attributi lo erano
Nel caso,forse,qualcun altro era più""attribuito"" di lui!!.
Càntore
Un generale da campo e non da scrivania come i Cadorna
Altro ottimo generale!!.12 assalti contro un non meglio definito""gen,Borojevic,""un serbo,prima d'aver concluso qualcosa d'apprezzabile!!.Molto amato per non dire amatissimo dalle sue truppe!!.
@fantasiusartis7789con la differenza che Cantore combatteva in prima linea e Cadorna neanche l'aveva mai visitata se non tre giorni prima di Caporetto scoprendo che era messa male
Senza dubbio era uomo che prediligeva stare sul campo. Un cordiale saluto.
@@lucaabram5915 Riguardo a"cadorna"le satire inventate dagli alpini di allora sono talmente tante e talmente velenose che denotano tutte un enorme considerazione a i"cotesto"generale!!."Averle sentite dire ripetere,sono giunte fino ai giorni nostri e chissà per quanto tempo ancora,gli alpini nei loro brindare,le ricorderanno,come un generale"degli stivali"sempre pronte a considerarlo per quello che era"purtroppo!." Era talmemte glorioso che l'hanno defenestrato e sostituito,con uno molto meno capace di lui,ma in grado di vincere!!.I"generali degli stivali"in linea di massima,non portano molto lustro alla categoria!!
Una cosa triste tutti quei cavalli morti, loro nobili animali, poverini. Bravo il cecchino invece,ha fatto molto bene il proprio dovere. La descrizione del personaggio ,titolato scuola di guerra ,non mi pare quella di un eroe ma di un miope .La mia vicinanza totale va completamente agli equini inutilmente morti. Io proporrei di intitolare qualche caserma, com maggiore sensibilità ,ai quadrupedi deceduti immolandosi per la patria.
invece la caserma Cantore era a suo onore a Tolmezzo con l'artiglieria da montagna era considerata caserma punitiva dalla assurda disciplina imposta criticata persino dagli usa nella manovra dens croc 78....
Togliere le caserme
la palla di Cantore se la meritava di più Cadorna..
@iome9568. Il destituito,per eccesso di meriti sul campo?!?.