L'ITALIANO CHE RUBÒ UN SOMMERGIBILE PER COMBATTERE LA SUA GUERRA PRIVATA: STORIA DI ANGELO BELLONI
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- เผยแพร่เมื่อ 27 พ.ย. 2024
- È possibile che un uomo progetti di rubare un sommergibile per combattere - novello capitano Nemo - una sua guerra privata? Il fatto - per quanto inverosimile - è accaduto realmente nell’ottobre del 1914. Oggi vi vogliamo raccontare l’avventura che vide protagonista Angelo Belloni, l’uomo che nel 1914 fu interprete di una trama rocambolesca che ricorda quella di «Caccia a Ottobre Rosso», il celebre film tratto dal romanzo di Tom Clancy, nel quale il comandante di un sottomarino nucleare sovietico fuggiva con il suo battello verso gli Stati Uniti. Anche in questa storia c’è di mezzo un sommergibile che, in qualche modo, è legato alla Russia. Ma chi è Angelo Belloni. Belloni è stato uno dei padri della subacquea italiana. Progettista, sperimentatore di nuove apparecchiature navali, ufficiale della Regia Marina,
sommergibilista, direttore dei corsi della scuola sommozzatori oltre che consulente tecnico per la Marina stessa. È nato a Pavia il 4 marzo 1882 e ha sempre coltivato l’idea di frequentare l’Accademia Navale. Quando però presenta domanda di ammissione viene scartato per insufficienza toracica. Ma non si arrende. Nel 1899 si immatricola all'Università di Pavia, dove frequenta la facoltà di matematica, e - nel frattempo - si iscrive anche alla Canottieri Ticino
passando sull’acqua giornate intere. In un anno la circonferenza del suo torace aumenta di 14 centimetri e così, quando nell’anno 1900, presenta di nuovo domanda all’Accademia, questa volta viene ammesso a frequentarne i corsi. Nel corso della sua giovinezza si appassiona alla causa irredentista, passione che fiorisce completamente quando nel 1910 è inviato come ufficiale di Marina a Fiume con la missione di collaudo dei nuovi siluri Whitehead ad aria calda. Qui frequenta studenti irredentisti, italiani e slavi, abbracciando convintamente la loro causa.
Purtroppo per lui, una grave forma di otite contratta per motivi di servizio, riduce il suo udito in maniera tale da non renderlo più idoneo alla Marina che lo congeda il 16 settembre 1911. Ha preso parte ad una lunga serie di esperimenti subacquei che hanno minato il suo gracile fisico.
Per Belloni si tratta di un duro colpo ma le sue qualifiche gli spalancano le porte dell’industria privata facendolo entrare alla Fiat San Giorgio dove si occupa del collaudo e della consegna dei sommergibili che il cantiere di Muggiano a La Spezia costruisce anche per altre nazioni.
Quando nel 1914 scoppia la Grande Guerra Belloni è sin da subito un acceso interventista che mal digerisce la neutralità italiana. Vorrebbe che il nostro paese scendesse in campo al fianco di Francia, Inghilterra e Russia. Nella sua mente, concepisce dunque un piano che dovrebbe favorire l’ingresso del Regno d’Italia nella prima guerra mondiale e soprattutto da quella lui ritiene la «parte giusta». Vuole provocare un incidente internazionale clamoroso e tale
da trasformarsi in casus belli che costringa il nostro paese alla guerra contro l’Austria-Ungheria. Nell’ottobre del 1914, Belloni è incaricato delle prove in mare della cosiddetta
«Costruzione 43», un sommergibile della serie «F» commissionato al cantiere spezzino
dall’Impero Russo che intende battezzarlo «San Giorgio». Sabato 3 ottobre, ai suoi ordini, il sommergibile F-43 dovrà uscire in mare, per le prove all’apparato radiotelegrafico «Marconi». L’Italia non può più consegnarlo alla Russia, a causa del suo stato di Paese neutrale, ma i cantieri della Fiat San Giorgio sono comunque autorizzati a completare i collaudi in mare fino alla piena operatività del battello. Il sommergibile ha già effettuato altre prove in mare nei giorni precedenti senza che nulla di strano sia accaduto. Anche quella mattina di sabato 3 ottobre Belloni si comporta come al solito. Prima di prendere il mare ordina però che al battello sia fatto il pieno di nafta. L'operazione appare inutile visto che il sommergibile deve affrontare solo qualche ora di navigazione. Infatti il direttore amministrativo del cantiere Giuseppe Boselli si oppone e fa ripompare il carburante nei depositi lasciando a bordo solo la quantità necessaria alle prove in programma. Ma qual è il piano di Belloni? Semplice: impadronirsi del sommergibile e condurlo - raccontando all’equipaggio una storia di copertura - fino ad una base francese o inglese per imbarcare un coppia di siluri e il carburante necessario a risalire l’Adriatico fino all’Istria. Là intende attaccare una corazzata austro-ungarica così da obbligare il governo italiano a dichiarare guerra a Vienna.
Ottimo video: complimenti!
Belloni uno dei tanti condannati all'oblio....forse perché aderì alla X°....
L'oblio è purtroppo un destino che accomuna molti personaggi della nostra storia, indipendentemente dalle scelte che fecero. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dell'Istituto Storico Trevigiano.
Grazie per il bellissimo approfondimento
Grazie a lei per il suo apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Bellissimo questo canale, è da diversi mesi che vi seguo e non perderò l' occasione per venirvi a trovare
La aspettiamo qui al Museo! Un cordiale saluto.
Concordo.
Grazie per il video ed ol vostro grande lavoro, sono un'appassionato di storia.😊😊😊😊
Grazie a lei! Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dell'Istituto Storico Trevigiano.
felicissimo di aver rivisto questo documentario.
mi chiedevo se farete le storie di altri luoghi come il famoso COL MOSCHIN, oppure dei forti marittimi come per esempio il forte marittimo di Cavallino e montani come il FORTE POZZACCHIO o altri documentari che hanno visto questo periodo bellico o anche con il PASUBIO con la strada delle 52 gallerie, la strada degli EROI,LA STRADA DEGLI SCARUBBI, CORNO E CORNETTO BATTISTI, ove vi si sono svolte le battaglie e la guerra delle mine sotterranee tra il dente italiano e il dente austriaco
grazie ancora per il canale.
Ai forti stiamo pensando... Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
@lalineadellamemoria Felice di saperlo.
Grazie ancora e... al prossimo documentario.
Grazie. Belloni persona di rispetto e onore.
Grazie a lei e cordiali slauti da tutto il nostro staff.
Interessante questa storia. Magari ci fossero più canali come il vostro che trattano questi argomenti.
Grazie per l'apprezzamento e cordiali saluti da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Chiccha veramente interessante.Grazie Linea, grazie Sig. Gambarotto.
Grazie a lei! Un cordiale saluto.
AAAAH che bello avete sostituito la musica
In effetti si... Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dell'Istituto Storico Trevigiano.
Bravissimo❤
Grazie a lei e cordiali saluti. Lo stafff del Museo.
Molto interessante.
Ci fa piacere che lo abbia trovato interessante. Il fatto è ignoto ai più. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Il video è interessantissimo (come sempre del resto) ma lo avevate già pubblicato. Problemi con le playlist?
Problemi di Copyright. Cordiali saluti.
@lalineadellamemoria ah ok, immagino musichette varie, avete tutta la mia comprensione.
La piattaforma è diventata molto rigida ultimenete. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Sono un appassionato della grande guerra lo letta ma sei il migliore grazie
Grazie a lei e cordiali saluti.
La grande guerra nel 1910? Un po' presto
Un piccolo appunto, non fu l' avvocato Giovanni Agnelli a denunciare il dirottatore sarebbe nato nel 21, ma il nonno dal quale l' avvocato prese il nome, cioè il Senatore Giovanni Agnelli.
Storia interessantissima della quale non ne sapevo nulla, grazie.
Grazie per averci segnalato l'errore. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo.
❤
Un cordiale saluto.
ma che ci doveva fare, 'na rapina?
Bella storia. Ma questo Bellini è lo stesso che ha inventato la muta da sub? Della decima?
Si, è proprio lui. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Belloni, non Bellini.
👍
Un cordiale saluto e benvenuto sul canale. Lo staff del Museo.
Di Pavia … quindi non è e non deve essere prerogativa di chi abita al
sud e al mare di arruolasi in Marina.. lo dico da Bresciano ( lombardo) ed ex sergente di Marina.. io amo il mare anche se non c’è l’ho davanti a casa
Viva la Marina! Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Soltanto gli italiani riescono a fare certe manovre!
Grazie per avercvi lasciato il suo commento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Barzellette all italiana tu credi pure, 😂
@@saverio4134Sono della squadra di San Tommaso se non vedo.....allora non credo!
Marko Ramius levati proprio😝🤣🤣
Grazie per la battuta! Un cordiale saluto.
Non mi quadra una cosa, che ci faceva a Fiume nel 1910? La città era "ungherese" a quel tempo.
La maggioranza della popolazione di Fiume a quell'epoca era italiana
Sì trovava lì per una missione di collaudo di alcuni siluri a cui magari ha partecipato anche gli austro ungheresi.
Aggiungo che nel 1919 d'Annunzio non scelse per caso Fiume per la sua impresa sapeva che avrebbe trovato appoggi numerosi e non solo tra i cittadini
Ungherese ma dove
Naturalmente Fiume in quel periodo non era italiana. Belloni ci andò per ragioni si servizio in qualità di tecnico. L'Italia all'epoca era cliente dalla Whitehead di Fiume come altri paesi stranieri. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e del'Itituto Storico Trevigiano.
Era un napoletano
No. Era di Genova. Un cordiale saluto.
@lalineadellamemoria a Genova c'è pieno di napoli genovesenapolinizzato
Noi napoletani lo abbiamo superato di grande, abbiamo fatto sparire un incrociatore e diversi carri armati, in più abbiamo venduto l'aria di napoli in bottigliette
Fonte?
PURTROPPO I PAZZI NON SONO MAI MANCATI ::: IN SEGUITO LI HANNO CHIAMATI EROI
spesso bisogna essere pazzi per fare grandi cose
«Stay foolish...». Cordiali saluti da tutto il nostro staff.
@@lalineadellamemoria Grazie, the foolishness èl'unica cosa che ci unisce