Lavorare in Italia o Regno Unito (Permessi, Ferie e Malattia)

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  • เผยแพร่เมื่อ 3 ธ.ค. 2024

ความคิดเห็น • 11

  • @jacoposcarabello
    @jacoposcarabello  10 หลายเดือนก่อน

    Come avrete intuito nel video parlo solo di lavoro dipendente e non ho trattato ne le regole di licenziamento ne tantomeno il TFR (che è una cosa tutta italiana). Tratterò queste cose in altri video separati! 😊
    Comunque sono curioso di sentire cosa ne pensate delle differenze tra i due sistemi! 😊

  • @iriri71
    @iriri71 3 หลายเดือนก่อน

    In Inghilterra è possibile prendere ore di permesso senza toccare le ferie, almeno a me me lo hanno fatto fare in entrambe le aziende in cui ho lavorato

  • @filippomarton1798
    @filippomarton1798 10 หลายเดือนก่อน +1

    In linea di massima mi sembra che qualsiasi contratto collettivo italiano sia piú tutelativo rispetto al sistema inglese. Il problema è che in Italia molti non hanno un contratto😢
    Del sistema inglese non condivido la gestione delle malattie lunghe: se uno ha un incidente grave ed è costretto a casa per tanti giorni di fatto sei nelle stesse condizioni di un libero professionista, con la differenza che non hai lo stesso stipendio lordo per poterti pagare l'assicurazione. Posso capirlo per le malattie brevi con lo scopo di disincentivare l'assenteismo ma se uno deve stare a letto, in ospedale, per 40 giorni, perchè sta veramente male, lo lasci con 100£ a settimana?

    • @jacoposcarabello
      @jacoposcarabello  10 หลายเดือนก่อน

      Per “senza contratto” intendi in nero o non coperti da CCNL?
      Per quanto riguarda infortuni in UK, Grazie per averlo tirato fuori perché non ho toccato questo tema. Se hai un infortunio copre l’ assicurazione, ogni azienda ha l’obbligo ad avere un assicurazione per i dipendenti che coprano in caso di infortunio, se ti succede fuori dal lavoro devi avere un assicurazione tua privata (che alcune aziende danno ai loro dipendenti come benefit).

    • @filippomarton1798
      @filippomarton1798 10 หลายเดือนก่อน +1

      Con "senza contratto" intendo: lavoratori in nero, voucher, stagionali, finte p.iva, tirocinanti con esperienza, raider e tutti i "ti pago 10 in busta paga e 50 fuori busta", ecc.
      Ah ok, adesso mi torna. In pratica hanno delegato alle assicurazioni private il ruolo dell' INAIL rimanendo fedeli alla linea di pensiero anglosassone secondo cui il singolo deve essere reso responsabile delle proprie scelte.
      Ci può stare.

    • @jacoposcarabello
      @jacoposcarabello  10 หลายเดือนก่อน +1

      Eh il nero e la circumnavigazione delle regole in Italia fanno sicuramente una bella differenza, il problema è che è complesso, o meglio bisogna essere bravi a fare le leggi in modo tale da ridurre questi fenomeni (eliminarli penso sia impossibile). Il problema è che non so se ci sia l'interesse e le competenze per farlo da chi di dovere. La differenza tra le forme lavorative tra italia e Regno Unito potrebbe essere un altro video di confronto (però li mi devo documentare ci sono tipologie di contratto molto strane anche in UK, che sostanzialmente riducono all'osso i diritti, difatti qui ho parlato solo di un confronto tra lavoratori dipendenti, con un contratto "standard" da entrambe le parti).

    • @micol2434
      @micol2434 10 หลายเดือนก่อน +1

      Veramente dipende anche da dove si lavora, per esempio nell'NHS ci sono 6 mesi di malattia pagata al 100% e ci lavorano 1.4 milioni di persone, immagino molte grandi aziende abbiano simili tutele.

    • @jacoposcarabello
      @jacoposcarabello  10 หลายเดือนก่อน

      @@micol2434 Sì esatto, ci sono delle tutele minime poi dipende dal datore di lavoro. L’NHS però è una cosa ancora più a se, è amministrazione pubblica e ha dei benefit suoi particolari, un po’ come i dipendenti pubblici in Italia hanno tutele diverse da un dipendente privato.

  • @ericfiumano4694
    @ericfiumano4694 10 หลายเดือนก่อน +1

    Io lavoro appunto in un azienda Inglese ma con anche in Italia e nella documentazione abbiamo ambo le situazioni in base al luogo di assunzione.
    In linea di massima, comunque, il contratto italiano è usualmente più tutelante rispetto al mondo anglosassone.
    Parallelamente, però, il mondo del lavoro italiano è assai stantio e fermo rispetto a quello anglosassone, portando a possibili problemi qualora ci si trovasse di colpo senza lavoro. In Uk, Usa, con tanti ruoli ci metti poco a trovare altro, in Italia è molto più complesso.
    In più, oltre alle opportunità, c'è tutta una questiona di Cultura del Lavoro: quella italiana media è tossica, in UK (o Olanda) è decisamente meglio. Lavori bene? Ottimo, ti aumentiamo lo stipendio, aumenti di grado. Vero è che "non lavori bene? Ottimo, avanti un altro".
    L'ideale sarebbe un ibrido; da me son felicissimo perchè ho tutti i vantaggi del contratto italiano, con una gamma di ulteriori benefit (che le aziende ita non danno praticamente mai) ed uno stipendio decisamente superiore alla media di settore.
    Non so li come gestiscano poi i giorni di donazione del sangue/plasma.
    In Italia un uomo può assentarsi 4 volte l'anno (giornate pagate) per la donazione sangue intero (donna 2), mentre potrebbe virtualmente farlo 12 volte per il plasma.

    • @jacoposcarabello
      @jacoposcarabello  10 หลายเดือนก่อน

      Parli con una persoan che ha vissuto 8 anni in Regno Unito e posso confermare che è come dici all'estero. Decisamente più flessibilità in ogni senso, soprattutto life/work balance e progressione di carriera. Sulla tossicità dell'ambiente lavorativo dipende da dove lavori anche in UK trovi teste di cazzo (detta in francese). 😅 Poi non ne ho parlato però si tutele ne hai meno, se vogliono lasciarti a casa lo fanno anche senza giusta causea, ma il mercato del lavoro è più flessibile. Ero appunto curioso di sapere come viene visto questo modo di vivere il mondo del lavoro da chi mi segue (o trova il video). Io preferisco quello inglese (anche perché per me è la normalità di fatto), però mi sono trovato spesso italianoi che mi dicevano che preferivano le tutele e non perdere il lavoro al posto della flessibilità anglosassone.
      Per quanto riguarda donazioni sangue e volontariato dipende dall'azienda se te li concede come pagati. Dove ho lavorato io incoraggiavano a prende ore lavorative per fare volontariato, ma non erano pagate quelle ore (magari ci sono imprese che ti danno quei permessi pagati, ma non sono ne la norma ne una cosa garantita per legge).