Solo per la precisione: la posizione della donna tra gli irochesi, di cui i mohawk facevano parte, era, mi risulta, molto migliore che in tante altre situazioni coeve, sul piano dei diritti personali e della posizione nella società, anche politica. Il che non inficia ovviamente, il ragionamento generale fatto dalla nostra ottima Yasmina Pani.
Grazie! In questo video ho capito anche perché le piante in analisi grammaticale vengono considerate cose, sebbene abbia sempre trovato ingiusto il fatto che non siano considerate in una categoria a parte come gli animali.
Grazie Jasmina: ecco le basi su cui poggiare e augurare i miei prossimi "buongiorno a tutti". Se qualcuno proverà a contestarlo, partirò col pippone del protoindoeuropeo e GLI faccio passare la voglia di ricontestarmelo. 😂
Grazie come sempre, Yasmina. Sei un faro nella lunga notte che stiamo tutti vivendo. Non smettere mai, quello che fai è più importante perfino di quanto tu creda.
Grazie Yasmina, chiunque parli di questi argomenti con serietà e senza paraocchi propagandistici fa un lavoro prezioso. Inoltre, mi insegni sempre qualcosa di nuovo!
Forse per disambiguare l'argomento e svincolarlo dall' interpretazione ideologico-sociologica e capire l'analisi linguistica, la glottologia dovrebbe cominciare a parlare di genere A, genere B ecc. oppure genere 1, genere 2 ecc. perché maschile e femminile sono connotati in termini culturali in modo completamente fuorvianti rispetto all'analisi scientifica sul funzionamento e sull'aspetto delle diverse lingue.
Grazie mille. Mi hai davvero illuminata. Penso che, per la ricchezza di informazioni, dovrò rivedere il video altre volte ma già dopo questo primo ascolto ho capito comunque molto. Confesso che sono tra quelle donne che si infastidiscono per il maschile plurale (anche se la schwa non mi ha mai convinto) ma sono davvero contenta delle tue spiegazioni che mi fanno capire che è un abbaglio. Ovviamente i problemi delle varie società rispetto alla parità di genere rimangono però l’aspetto linguistico non c‘entra
Video meraviglioso per chi come me stravede per l’indoeuropeistica. Sarebbe bellissimo se potessi approfondire sulle laringali e sugli altri temi collaterali che hai citato.
Ciao Yasmina, video stupendo nella sua semplicità. Da studente di russo invece non ho capito in quali contesti il genere neutro funzioni da non marcato. Forse intendi nella frasi impersonali. Comunque sia per eventuali altri video su questi temi ti consiglio sempre il russo quale lingua paradigmatica, ottima per spiegare tanto il tratto +animato -animato, quanto il tratto + collettivo. Basti pensare che nelle cucciolate gli animali al singolare sono declinati al maschile (-ok), mentre al plurale hanno desinenza -ta. Esempio 'agnello' jagnjónok - jagnjàta. Un'ultima cosa: a tuo giudizio una disaminica storica delle lingue come quella di questo video (in termini di brevità e di modesta complessità) gioverebbe all'insegnamento delle lingue classiche? Io, sempre in tema di plurale collettivi, ricordo quando ci venne (non) spiegata la concordanza dei sostanivi neutri con un predicato coniugato alla terza persona singolare. In pratica o si sorvolava su questo aspetto oppure la spiegazione era quella dell'irregolarità. Della serie: non avevano un cazzo da fare e dovevano pure trascorrere la giornata, quindi BOOM! Concordanza irregolare. (PS: poi quando durante la parafrasi qualcuno disgraziatamente interpretava male questa concordanza, maledizioni e sentito disdoro durante la spiegazione della correzione).
Credo che sia la constructio attica, ma se ricordo bene è presente in greco. In russo il maschile non marcato si usa molto di più: abbiamo актриса e императрица, ma per il resto врач, директор, профессор.
@@YasminaPani pensandoci, potresti indossare un accessorio come un braccialetto sottile con charm per valorizzarli, sarebbe piacevole seguire i movimenti mentre ti si ascolta. Però non vedo più il video... l'hai rimosso? P.S. lo vedo di nuovo, penso fosse la connessione un po' balorda :)
@@viola0livido un po' sì, perché fino al post di presentazione della nuova collaboratrice (una matematica lesbica il cui orientamento ideologico si intuisce solo a guardarla in faccia) Geopop non ha mai fatto cazzate del genere.
@@ivanvirgulti hanno usato la schwa nel post di presentazione della loro nuova collaboratrice, e quando gli hanno fatto notare che si tratta di una scelta linguisticamente errata, hanno fatto orecchi da mercante.
Come sempre molto chiarificatore. Convincente la tesi per cui l'origine del maschile non marcato non ha niente a che fare, in principio, con l'organizzatione sociale - anche se questa poi può aver certamente contribuito. Meno nitida è la posizione del femminile come genere terzo, derivato in parallelo o in conseguenza dal suffisso -a. La posizione della Luraghi nell'articolo linkato è chiara, ma è evidente che si tratta di un argomento ancora dibattuto. Nella mia indubbia ignoranza, non sono del tutto convinto che uno sviluppo morfologico comune sia così facile da escludere, né che sia un vantaggio l'escludere "semantic motivations connecting feminine with any other meanings of the suffix *-h(2)". Cioè potrebbero benissimo esserci sovrapposizioni semantiche tra collettivi, astratti e femminili, senza che questo sia antiscientifico e senza che questo significhi urlare al patriarcato.
In sintesi: non è dimostrato se e quanto certe caratteristiche della lingua dipendano dalle strutture e dai ruoli nella società; con buona pace di chi inveisce contro la 'lingua patriarcale'...
Mi pare che l'esistenza dei protoindoeurpei è anche attestata dal fatto che in tutti i miti indo-europei ci sono dei pattern comuni. Come ad esempio il fatto che i miti della creazione dei greci e dei romani sono molto simili
@renfuji2356 però i romani, a partire dall'Impero, più che "pattern comuni", di fatto assimilarono in toto la mitologia greca. Come scriveva Orazio " Graecia capta ferum victorem cepit". Poi loro cambiarono i nomi e divisero tra dei stranieri e dei autoctoni, finché nel tardo impero cominciarono ad assimilare anche quelli orientali. L'unica mitologia originale dei romani, dove erano diversi anche i riti, è quella fino alla fine della repubblica, solo che ci è rimasto pochissimo, qualcosa salvato da Ovidio che però ha integrato i buchi delle tradizione romana con quella greca. Quello che ha caratterizzato i primi romani sono i miti della fondazione, da Romolo ai re di Roma, quasi tutto si confonde con il mito.
@@lucat5479 Infatti parlo della ricostruzione delle divinità proto-indoeuropee, ovviamente la ricostruzione di tali divinità si basa sul paragonare tutti i miti trovando pattern comuni per cui si è ricostruito ad esempio il Dyeus Pətēr
@@renfuji2356 ah ok scusa, avevo frainteso😀a proposito, scusa, visto che sei qua, ne volevo approfittare per chiederti una curiosità: siccome sono appassionato di mitologia dai vari Paesi, ho comperato qualche mese fa un libro, "The hero with a thousands faces", di Joseph Campbell. Tu per caso lo conosci? Non l'ho ancora letto ma sembra sia un libro famoso sui miti, fa una specie di comparazione tra vari miti studiandoli dal punto di vista psicologica. Spero di non avere preso una cantonata....
@@lucat5479 Io leggo solo i testi originali perora, ho poco tempo per leggere altre cose. Già che sono molti libri da leggere. Dopo aver fatto ciò mi leggerò gli studi accademici. Quindi non so che dirti
@@renfuji2356 hai ragione anche tu....anche io ho un arretrato da paura...una vita è troppo poco però con tutto quello che c'è da leggere, dovrò fare rimostranza e chiederne almeno un'altra😀 Ciao.
Grazie mille per questa spiegazione. Cercherò di dare una sbirciata anche gli articoli che hai elencato! Comunque ti vedo un po' esausta; spero che tu stia bene.
Meno male che ci sono ancora video in cui per capire le cose bisogna FATICARE! Sbaglio o è ciò che fa un atleta per diventare campione mondiale? Grazie come sempre! ❤
Ah, mi chiedevo effettivamente se ci fosse una ragione logica per cui le declinazioni dei sostantivi neutri plurali corrispondesse spesso al femminile singolare, in moltissime lingue indoeuropee. Sarebbe stato utile spiegare anche l'evoluzione del neutro in latino e la sua perdita poi in italiano, per completezza. :)
Fuori concorso, punto. Il livello è talmente superiore che non ha nemmeno senso sottolinearlo. Grazie, avanti così (anche se comporta uno studio e un impegno ben superiori alla media...).
La distinzione tra animato e inanimato è ancora presente nel croato (e ptesumo anche serbo), stravolgendo completamente la concezione di maschile, femminile e neutro (abbiamo entrambi i concetti). Per questo quando ho sentito della proposta per il neutro in italiano ero abbastanza confuso perché essendo cresciuto con seconda lingua una lingua che ha il neutro ed ha una concezione diversa di genere mi sembra quasi denigratorio usare il neutro per una persona senziente ahahhaa
Davvero tutto molto molto interessante ed utile, grazie per le preziose informazioni. Mi vengono in mente delle ipotesi fantasiose sul motivo che possa aver associato il genere grammaticale femminile con gli astratti: chissà se in quel periodo sono esplosi i componimenti "poetici" o similari come stile nel corteggiamento, da lì l'associazione di concetti più astratti come bellezza, leggiadria, ecc,... con le donne e quindi la trasformazione nel significato della "a" finale; oppure magari in quel periodo le divinità adorate diventano femminili e quindi col tempo si instaura un'associazione fra concetti astratti come possono essere le divinità ed il genere femminile. Chissà poi quale sarà la verità, bisognerebbe anche vedere il periodo storico in cui è successo, comunque lo studio "filologico" delle lingue è affascinante.
Il linguaggio, quello chiamato oggi "linguaggio inclusivo", forse formalmente è inclusivo, perché nella sostanza e nei fatti alla fine mi sembra piuttosto esclusivo, a pensarci bene
Sarebbe interessante un video generale sui generi nella maggioranza delle altre lingue mondiali. Anche se la prima domanda che mi viene in mente in inglese come si è evoluta la cosa? Mi sembra che il neutro sia molto più presente, se è un vero neutro. Sbaglio?
In inglese è avvenuto un cambiamento successivo. Le desinenze finali si sono erose del tutto cancellando la divisione in generi, presente in antico inglese. Ne restano forme fisse (ad esempio i pronomi presentano ancora maschile femminile e neutro, mentre nei sostantivi è pressocché scomparso). Non è che le parole inglesi siano nate neutre, o abbia avuto più neutri: l’inglese è passato dall’essere una lingua flessiva ad essere lingua isolante, ha quindi perso le desinenze che caratterizzavano i generi (rimaste invece in tedesco, con cui è imparentata). Questo è anche il motivo per cui ha una sintassi molto più rigida rispetto all’italiano (l’ordine fisso delle parole fa quello che in italiano fa l’accordo grammaticale). Tra l’altro l’erosione delle desinenze finali è un fenomeno diffuso che avviene per questioni linguistiche (fonetiche), vedi ad esempio il francese, per buona pace di chi invece vuole far capire che l’inglese non abbia genere perché la società anglosassone è più evoluta culturalmente.
sintesi del video :" è molto difficile" 😂 (non è una critica, anzi è utile per far capire alla gente che il mondo è complesso e non sempre si può capire tutto in 5 minuti...)
Ciao, forse non sei specializzata in questo tipo di questioni nello specifico, ma siccome sei la sola youtuber linguista che conosca voglio porre a te questa domanda che mi sto facendo già da diverso tempo: nelle traduzioni dal francese all'italiano, secondo te, il pronome di cortesia "voi" va mantenuto "voi" o va trasferito nel contesto della conversazione in italiano e quindi rimpiazzato con un "lei"? Di sicuro l'uso del "voi" previsto sotto il fascismo porta ad una percezione ben precisa di questo pronome di cortesia, e qui al Sud è ancora utilizzato nel dialetto (e, anche se ingenuamente, anche in altri contesti), e secondo me è anche per questo che uno si pone la domanda quando deve tradurre qualcosa dal francese all'italiano laddove, invece, con il tedesco non ci si pone lo stesso problema. In tedesco il pronome di cortesia è "Sie" ("Loro" con la maiuscola) eppure non credo che qualcuno lo tradurrebbe così (l'unica volta in cui mi è capitato è stato con "L'autore come produttore" di Benjamin, dove nella traduzione italiana l'autore si rivolge al lettore dandogli del Loro). Tu che ne pensi? Traducendo un dialogo dal francese all'italiano (anche solo nei sottotitoli di un film, per fare un esempio) il "voi" va lasciato "voi" o adattato in "lei"? Grazie mille.
Provo a rispondere io che mi occupo di traduzione, anche audiovisiva. Il "voi" francese si traduce con "lei" di cortesia italiano. Il voi risulterebbe troppo pomposo o arcaico. Nel campo della traduzione audiovisiva, dove spesso si parla più di adattamento o localizzazione, nonostante siano tre cose diverse, è preferibile non tradurre troppo alla lettera. I sottotitoli devono essere fluidi, si deve dare come l'impressione che quello sia un dialogo vero e proprio in italiano e non una traduzione, che poi è lo scopo della traduzione in sé, in qualsiasi campo. Ci sono tanti modi di dire che in italiano non esistono o che tradotti alla lettera non significano nulla, per non parlare di alcune strutture tipiche di quella lingua che tradotte alla lettera risulterebbe tutto artificioso. Lo scopo è permettere allo spettatore di poter fruire di quel prodotto, anche se certe sfumature andranno perse per forza di cose. Ovviamente la traduzione non è una scienza esatta, io per esempio tradurre il "voi" francese con il "lei" italiano, mentre qualcun altro potrebbe fare il contrario. Dipende molto anche dal contesto, ad esempio se si tratta di un film storico, ambientato cento anni fa, il voi potrebbe funzionare.
@@sonialom-b5b Ma sì, ovviamente una traduzione deve sempre risultare spontanea e naturale all'orecchio del pubblico destinatario così come l'originale suona spontaneo e naturale davanti al pubblico madrelingua. Quando si cercano traiettorie fondate sulla fedeltà pedissequa ci si ritrova davanti ad adattamenti assurdi come, per fare un esempio famoso, gli adattamenti dei film Ghibli ad opera di Cannarsi. Più che altro mi ponevo questa domanda in merito ai pronomi proprio perché, riflettendo sia sul testo di Brecht (dove il Sie tedesco è tradotto alla lettera come un Loro con la L maiuscola) sia su un film francese (dove, anche nel doppiaggio italiano, i personaggi usano il voi di cortesia) mi sono chiesto fino a che punto si possa parlare di semplice scelta del traduttore o di prassi. Grazie per la tua risposta comunque, adesso è tutto più chiaro.
Ciao Yasmina, in questi giorni sto leggendo il tuo libro e non mi è ben chiara una cosa: il maschile sovraesteso è un caso particolare di maschile non marcato?
Volendo, sì; in realtà semplicemente è non marcato e basta, nel senso che il maschile di suo, di default, non è marcato, quindi non è una forma specifica di maschile
Capito, grazie! 😊 E sempre nel tuo libro, parlando di maschile sovraesteso, citi ”l'accordo di prossimità”. Sarebbe possibile, o potrebbe essere stilisticamente più elegante, unire le due regole e in presenza di gruppi misti mettere sempre il maschile per secondo? Ad esempio: la bambina e il bambino sono stati rimproverati.
Ah, pensavo che la non marcatezza del maschile avesse sempre la priorità. Infatti credo di utilizzare ”il bambino e la bambina sono stati...” e ”la bambina e il bambino sono stati..." indifferentemente, senza considerare l'accordo di prossimità. Va bene, buono a sapersi, grazie per le risposte! 😊
Questo video arriva proprio dopo l'ennesima conferenza improvvisata di una vegana femminista, col suo libro pieno di scevà, a cui ho assistito durante un festival di cinema (che quest'anno ha voluto includere anche altri temi, per poi pentirsi per questa specifica conferenza)! ☄️
Il fatto che sia vegana non ha nulla a che vedere con questo contesto, io sono vegano e per la parità di genere ma trovo anche io ridicole le argomentazioni misandriche di alcune sedicenti femministe. Per fortuna Yasmina ha la pazienza di spiegare nel dettaglio questi argomenti che al giorno d’oggi vengono trattati da chiunque con estrema leggerezza e incompetenza.
@@allegro_manontropponel tuo caso non è così ma la triade veganismo,femminismo LGBT e ambientalismo etico ,è diagnostica per un certo tipo di atteggiamento culturale estremista e incline al pensiero magico anti modernista e irrazionale. Insomma è l' indice della regressione culturale in cui sono sfociati i movimenti libertarii e antisistema anglosassoni degli anni sessanta che sono anche responsabili dell' inaridimento della classe politica non più guidata dalle grandi correnti filosofiche nate nell' 800 ma dall' individualismo amorale e spesso criminale.
@@allegro_manontroppo Io ho simpatia per i vegani, ma qui ho specificato che si trattava di una vegana proprio perché il soggetto in questione fa di mestiere la cuoca vegana influencer e scrittice di ricette - cosa che tollero abbastanza, così come in passato ho apprezzato i piatti del suo locale. Però la conferenza improvvisata - con la cuoca vegana protagonista - ha regalato al pubblico e al festival delle pessime perle, tra cui le argomentazioni sbrigarive sulla scevà e l'uso di "persone", "raga", "riderino"; oltre al fatto di essere fuggita poi dalla cena del festival senza salutare, nonostante fosse stata preparata la cena per lei. Comunque sia, ho voluto scrivere "vegana femminista" per fare capire subito il tipo di filosofia intersezionale che ci stava dietro, che comunque non disprezzo così tanto ma che nemmeno riesco ad apprezzare.
@@biloctacapisco, scusa se ho voluto sottolinearlo ma non volevo che le due cose fossero associate poiché alle volte è facile mettere tutto nello stesso calderone. Grazie per la risposta 😊
Beh per quanto si può essere d'accordo o meno con la presa di posizione, mi sembra che le prove e i ragionamenti del video siano proprio deboli. Ad esempio, viene detto che non ci sono collegamenti tra la presenza del maschile o femminile o altro genere non marcato e il tipo di società in cui si parla una determinata lingua - ma è una singola frase che viene presa come buona senza nessuna giustificazione. Appunto, può essere l'interpretazione corretta, ma di quale ragionamento? Ed è così per altre tesi nel video, le si assumono senza spiegare come ci si è arrivati
È un video divulgativo, ho messo le fonti in descrizione, cos'altro vuoi? Le prove che non ci sono collegamenti le ho esposte nel mio libro e in altri video, ma soprattutto le ho dette anche qui: le lingue che hanno il femminile come non marcato, parlate in società in cui la donna ha un ruolo di subordinazione.
@@YasminaPani Appunto, una cultura strettamente matriarcale con una lingua in cui il genere non marcato è il maschile sarebbe un ottimo controesempio per certe farneticazioni ...
Contenuto interessante, ma faccio fatica a seguirti perché 1) non sono competente sulla materia, quindi ho dei limiti io, 2) corri come un treno. Spero che tu abbia scritto un articolo intero sulla cosa, così da poterti chiedere di linkarlo al posto di ascoltarti. Altrimenti, ti chiedo se posso sostituire completamente l'ascolto con la lettura degli articoli di Luraghi in descrizione (che a una prima occhiata sembrano trattare solo alcuni aspetti tipologici all'interno dell'ampio discorso sul maschile non marcato che stai facendo tu). Grazie.
la spiegazione "è accaduto questo perché è accaduto" non è accettabile più della spiegazione "lavolutiddio". Se il maschile rappresenta la classe originaria e il femminile una specializzazione successiva rimane la domanda perché quando si è avuto il bisogno di differenziare i generi l'originario, l'animato (quindi probabilmente il principale) è diventato maschile e non femminile? Questa è indubbiamente una domanda sociologica più che linguistica, ma è in realtà il nocciolo della questione. Ritengo che con ogni probabilità rifletta una effettiva differenza di "potere" e considerazione nell'organizzazione sociale (esattamente come animato-non animato) Resta da spiegare come e perché esista questa differenza, ma mi pare evidente che la lingua la rispecchi
No, mi dispiace ma nei paper che ho linkato è spiegato: è una trafila semantica arbitraria, dovuta a nient'altro che al caso. La lingua non è deterministica.
@@YasminaPani Cara Yasmina, la lingua sarà anche non deterministica, ma solo in parte, almeno finché il comportamento umano non sarà deterministico. Intendo dire che se se il genere femminile fosse stato il predominante nell'organizzazione sociale la classe predominante sarebbe stato il femminile e il maschile la specializzazione, poi, ma solo poi, la successiva evoluzione sarebbe stata deterministica (e anche qui più o meno, perché sempre frutto di una certa società) In realtà la questione vera semmai è se l'umanità sia intrinsecamente, geneticamente, sessista con predominanza maschile e fino a che punto noi si possa modificare/evolvere questa situazione
@@YasminaPani non ho idea di come si possa stabilire una correlazione tra organizzazione sociale e morfosintassi (sopratutto quando preistorica!), però mi sembra assiomatico che evidente che ci sia: fossimo animali solitari e territoriali (come i felini) anziché sociali e di branco (come le scimmie) il "noi" non esisterebbe proprio o al massimo sarebbe derivato da un "noi" significante "coppia riproduttiva". Se derivassimo da una classe di insetti come le formiche non esisterebbe la differenza tra "io-noi" e probabilmente nemmeno maschile e femminile, essendoci una sola femmina e i maschi vivendo mezza giornata.
Sempre interessantissima. In pratica, abbiamo un genere inclusivo (quello che chiamiamo maschile) e un genere esclusivo (quello che chiamiamo femminile) e in nome dell'inclusività vogliamo eliminare...quello inclusivo per renderlo esclusivo! Vabbè. Ha ragione chi dice che i toscani hanno rovinato questo Paese: se i siciliani ci avessero creduto di più, l'italiano oggi deriverebbe dal siciliano e avremmo un unico plurale per tutti. 😁
Da non esperto trovo convincente e interessante questa comunicazione, ma ho qualche perplessita` sull'associazione fra nomi astratti e la terminazione in A, che li avrebbe poi configurati come femminili. Quella che in italiano e` la terminazione in A accentata credo che derivi dal latino non in caso nominativo (libertas) , ma accusativo (libertatem) , quindi volgare libertate che poi ha perso l'ultima sillaba sostituendola con A accentata. Altri esempi : beltate-> belta` , aequitate-> equita` , soliditate-> solidita` . Quando invece la A non e` accentata (magnificenza, inerzia) viene persa, nell'accusativo latino, solo la M (magnificentiam, inertiam). Pero` in latino, e in italiano, ci sono anche nomi astratti maschili (otium).
Ripeto anche qui la domanda che ho già fatto sotto un altro video, per avere dei chiarimenti e non per fare polemica o mettere in discussione ciò che dici, ma per approfondire. Il fatto che non si riesca a trovare un "motivo", data la "opacità" della lingua che ormai è in uno stato evoluto che non ci permette di cogliere queste ragioni dei cambiamenti, non vuol dire che non ci siano ragioni. Certo, è stupido mettersi a inventare risposte a sfondo ideologico e iper semplificanti, ma da un punto di vista squisitamente filosofico-teorico non mi sembra assolutamente affermabile con assoluta certezza il fatto che i cambiamenti morfosintattici non possano dipendere da motivazioni sociali (anche se non rintracciabili o dimostrabili). A me interessa il nesso teorico, in questo caso. Felice se riuscirai a sciogliere questo dubbio. Tra l'altro, sto leggendo il saggio di Benjamin sulla lingua, il quale chiama la concezione della linguistica contemporanea sulla arbitrarietà del segno linguistico "concezione borghese" della lingua e, nella sua prospettiva messianico-trascendente, egli intende con questa espressione proprio la scienza linguistica. Ovviamente, è giusto che la scienza linguistica abbia questo metodo e non si azzardi a discutere dell'essenza spirituale della lingua o a compiere voli pindarici dell'immaginazione sui motivi ideologici, ma sarebbe interessante sapere se, almeno da un punto di vista sociale, tutti i linguisti accettano l'influenza di un ambito extra-linguistico sul funzionamento profondo, strutturale, della lingua.
@@YasminaPani Ha sentito la stessa Gheno dire che non si auspica una grammaticalizzazione della scevà nella lingua italiana, ma si vede che l'ideologia supera la professionalità
Perché perdere tempo a studiare la linguistica e a comprendere il perché dietro alle regole dell'italiano, quando si può dare la colpa al patriarcato™? 😂 Battute a parte, ovviamente si tratta di un argomento articolato e penso ci vogliano anni di studio per comprenderne le sfaccettature, ma il fatto che anche una totale ignorante in materia come la sottoscritta sia in grado di capirne perlomeno i concetti base indica che non serva chissà quale mente superiore... Di fronte a queste spiegazioni alla portata di tutti, diventa chiaro che l'ignoranza sia una scelta 😕
L'origine? Nel proto-indoeuropeo comune (non più tardi di 6.000 anni fa, forse prima -- anche se, come hai giustamente evidenziato tu, inizialmente era animato / inanimato). Oggi, si sveglia qualche genio e s'illude di poter cambiare una situazione linguistica plurimillenaria... (Giustissima la tua analisi dell'origine morfologica. Sempre lucida, come sempre). ****************** P.S.: unico consiglio, occhio a dare per scontata l'origine Jamnaja/kurganica del PiE secondo la "vulgata" Gimbutas. Perché sia l'ipotesi "anatolica" di Renfrew, sia quella "alto-eufratica" di Gamkrelidze e Ivanov vanno quantomeno prese in considerazione e valutate. Questo in riferimento ai proto-anatolici indo-europeei "trasferitisi" (o forse non così tanto trasferitisi). Ma vabbè, questo è già un altro discorso, per ora lasciamo perdere...
Bella lezione. Quindi neanche il "non marcato" dipende dal famigerato patriarcato, un po' alla volta ci stai sottraendo un bel po' di spunti di pentimento connessi al patriarcato (pre-proto-postindoeuropeo); dai, lasciacene qualcuno, se no di cosa parliamo in compagnie di genere misto quando paraculiamo per captatio benevolentiae.
LEI e' brava,colta....sono iscritto, LA prego non scada mai nel femminismo "declinante"....LEI HA A CUORE LA NOSTRA SPENDIDA LINGUA E LE SUE RADICI...GRAZIE
Da laureato in Indoeuropeistica consiglio vivamente questo canale, semplice e tecnico in una miscela perfetta ed efficace.❤
Si può prendere la laurea in Indoeuropeistica? Quale percorso di studi si potrebbe avviare?
@@MattiaZacGilardiIntendevo la tesi, io ho fatto Lettere Classiche
@@antoniociciarello-n5m Ah, comunque molto interessante, grazie!
Grazie 🙂
Indo che ?
Grazie di aver condiviso il video anche per chi non ha Patreon. Molto interessante e chiaro.
Spiegazione magistrale. Sei immensa.
Ciao Yasmina. Come sai, apprezzo sempre quando approfondisci ulteriormente argomenti già affrontati. Mi sento arricchito❤🔥
Grazie!
Solo per la precisione: la posizione della donna tra gli irochesi, di cui i mohawk facevano parte, era, mi risulta, molto migliore che in tante altre situazioni coeve, sul piano dei diritti personali e della posizione nella società, anche politica. Il che non inficia ovviamente, il ragionamento generale fatto dalla nostra ottima Yasmina Pani.
Grazie! In questo video ho capito anche perché le piante in analisi grammaticale vengono considerate cose, sebbene abbia sempre trovato ingiusto il fatto che non siano considerate in una categoria a parte come gli animali.
Grazie Jasmina: ecco le basi su cui poggiare e augurare i miei prossimi "buongiorno a tutti".
Se qualcuno proverà a contestarlo, partirò col pippone del protoindoeuropeo e GLI faccio passare la voglia di ricontestarmelo. 😂
Farai passare LORO.
Se dici "gli" discrimini il plurale 😂
@@anneus Anch'io ho dei limiti di inclusivamento 🤣
Grazie come sempre, Yasmina. Sei un faro nella lunga notte che stiamo tutti vivendo. Non smettere mai, quello che fai è più importante perfino di quanto tu creda.
Grazie mille
Il grazie è d'obbligo per aver averci spiegato una cosa così complessa, Yasmina
Grazie caro 🙂
Grazie Yasmina, chiunque parli di questi argomenti con serietà e senza paraocchi propagandistici fa un lavoro prezioso. Inoltre, mi insegni sempre qualcosa di nuovo!
Grazie. Di cuore.
Buona domenica da un "quasi collega" (sono traduttore) e appassionato di lingue e linguistica.
Grazie!
Video interessantissimo! Grazie anche dei link!
Clare et distincte locuta es.
Gratias tibi ago!
Forse per disambiguare l'argomento e svincolarlo dall' interpretazione ideologico-sociologica e capire l'analisi linguistica, la glottologia dovrebbe cominciare a parlare di genere A, genere B ecc. oppure genere 1, genere 2 ecc. perché maschile e femminile sono connotati in termini culturali in modo completamente fuorvianti rispetto all'analisi scientifica sul funzionamento e sull'aspetto delle diverse lingue.
Grazie mille. Mi hai davvero illuminata. Penso che, per la ricchezza di informazioni, dovrò rivedere il video altre volte ma già dopo questo primo ascolto ho capito comunque molto. Confesso che sono tra quelle donne che si infastidiscono per il maschile plurale (anche se la schwa non mi ha mai convinto) ma sono davvero contenta delle tue spiegazioni che mi fanno capire che è un abbaglio. Ovviamente i problemi delle varie società rispetto alla parità di genere rimangono però l’aspetto linguistico non c‘entra
Ti ringrazio molto
Video meraviglioso per chi come me stravede per l’indoeuropeistica. Sarebbe bellissimo se potessi approfondire sulle laringali e sugli altri temi collaterali che hai citato.
Pian piano!
@@YasminaPanicon il tuo tempo ❤
Una vera e propria masterclass.
Fantastico Video e molto utile e interessante. Grande Yasmina! ❤
Come iniziare bene la settimana 🫶🏼
Ciao Yasmina, video stupendo nella sua semplicità. Da studente di russo invece non ho capito in quali contesti il genere neutro funzioni da non marcato. Forse intendi nella frasi impersonali. Comunque sia per eventuali altri video su questi temi ti consiglio sempre il russo quale lingua paradigmatica, ottima per spiegare tanto il tratto +animato -animato, quanto il tratto + collettivo. Basti pensare che nelle cucciolate gli animali al singolare sono declinati al maschile (-ok), mentre al plurale hanno desinenza -ta. Esempio 'agnello' jagnjónok - jagnjàta.
Un'ultima cosa: a tuo giudizio una disaminica storica delle lingue come quella di questo video (in termini di brevità e di modesta complessità) gioverebbe all'insegnamento delle lingue classiche? Io, sempre in tema di plurale collettivi, ricordo quando ci venne (non) spiegata la concordanza dei sostanivi neutri con un predicato coniugato alla terza persona singolare. In pratica o si sorvolava su questo aspetto oppure la spiegazione era quella dell'irregolarità. Della serie: non avevano un cazzo da fare e dovevano pure trascorrere la giornata, quindi BOOM! Concordanza irregolare. (PS: poi quando durante la parafrasi qualcuno disgraziatamente interpretava male questa concordanza, maledizioni e sentito disdoro durante la spiegazione della correzione).
Credo che sia la constructio attica, ma se ricordo bene è presente in greco. In russo il maschile non marcato si usa molto di più: abbiamo актриса e императрица, ma per il resto врач, директор, профессор.
Spero che "qualcunƏ" prenda appunti... Complimenti, valida spiegazione!
Grazie.
Grazie mille
Complimenti come sempre per i contenuti. Hai delle mani e dei polsi bellissimi.
Grazie mille
@@YasminaPani pensandoci, potresti indossare un accessorio come un braccialetto sottile con charm per valorizzarli, sarebbe piacevole seguire i movimenti mentre ti si ascolta. Però non vedo più il video... l'hai rimosso? P.S. lo vedo di nuovo, penso fosse la connessione un po' balorda :)
Bel video, complimenti!
Grazie della spiegazione.
Dopo la colossale caduta di stile di Geopop questo video è una boccata d'aria fresca
...è Geopop, ti meravigli?
@@viola0livido un po' sì, perché fino al post di presentazione della nuova collaboratrice (una matematica lesbica il cui orientamento ideologico si intuisce solo a guardarla in faccia) Geopop non ha mai fatto cazzate del genere.
@@hurricane14440 io non l'ho mai trovato affidabile
Che hanno fatto?
@@ivanvirgulti hanno usato la schwa nel post di presentazione della loro nuova collaboratrice, e quando gli hanno fatto notare che si tratta di una scelta linguisticamente errata, hanno fatto orecchi da mercante.
Interessantissimo!
Come sempre molto chiarificatore. Convincente la tesi per cui l'origine del maschile non marcato non ha niente a che fare, in principio, con l'organizzatione sociale - anche se questa poi può aver certamente contribuito.
Meno nitida è la posizione del femminile come genere terzo, derivato in parallelo o in conseguenza dal suffisso -a. La posizione della Luraghi nell'articolo linkato è chiara, ma è evidente che si tratta di un argomento ancora dibattuto. Nella mia indubbia ignoranza, non sono del tutto convinto che uno sviluppo morfologico comune sia così facile da escludere, né che sia un vantaggio l'escludere "semantic motivations connecting feminine with any other meanings of the suffix *-h(2)". Cioè potrebbero benissimo esserci sovrapposizioni semantiche tra collettivi, astratti e femminili, senza che questo sia antiscientifico e senza che questo significhi urlare al patriarcato.
In sintesi: non è dimostrato se e quanto certe caratteristiche della lingua dipendano dalle strutture e dai ruoli nella società; con buona pace di chi inveisce contro la 'lingua patriarcale'...
Genio 🏆✨
Da sentire più volte perché abbastanza complesso. Comunque bellissimo! Un video così lo puoi fare solo tu Yasmina! ❤️
Grazie
Posso solo ringraziarti e consigliare il libro di Cavalli-Sforza "geni popoli e lingue"
Mi pare che l'esistenza dei protoindoeurpei è anche attestata dal fatto che in tutti i miti indo-europei ci sono dei pattern comuni. Come ad esempio il fatto che i miti della creazione dei greci e dei romani sono molto simili
@renfuji2356 però i romani, a partire dall'Impero, più che "pattern comuni", di fatto assimilarono in toto la mitologia greca. Come scriveva Orazio " Graecia capta ferum victorem cepit". Poi loro cambiarono i nomi e divisero tra dei stranieri e dei autoctoni, finché nel tardo impero cominciarono ad assimilare anche quelli orientali. L'unica mitologia originale dei romani, dove erano diversi anche i riti, è quella fino alla fine della repubblica, solo che ci è rimasto pochissimo, qualcosa salvato da Ovidio che però ha integrato i buchi delle tradizione romana con quella greca. Quello che ha caratterizzato i primi romani sono i miti della fondazione, da Romolo ai re di Roma, quasi tutto si confonde con il mito.
@@lucat5479 Infatti parlo della ricostruzione delle divinità proto-indoeuropee, ovviamente la ricostruzione di tali divinità si basa sul paragonare tutti i miti trovando pattern comuni per cui si è ricostruito ad esempio il Dyeus Pətēr
@@renfuji2356 ah ok scusa, avevo frainteso😀a proposito, scusa, visto che sei qua, ne volevo approfittare per chiederti una curiosità: siccome sono appassionato di mitologia dai vari Paesi, ho comperato qualche mese fa un libro, "The hero with a thousands faces", di Joseph Campbell. Tu per caso lo conosci? Non l'ho ancora letto ma sembra sia un libro famoso sui miti, fa una specie di comparazione tra vari miti studiandoli dal punto di vista psicologica. Spero di non avere preso una cantonata....
@@lucat5479 Io leggo solo i testi originali perora, ho poco tempo per leggere altre cose. Già che sono molti libri da leggere. Dopo aver fatto ciò mi leggerò gli studi accademici. Quindi non so che dirti
@@renfuji2356 hai ragione anche tu....anche io ho un arretrato da paura...una vita è troppo poco però con tutto quello che c'è da leggere, dovrò fare rimostranza e chiederne almeno un'altra😀 Ciao.
Grazie mille per questa spiegazione. Cercherò di dare una sbirciata anche gli articoli che hai elencato!
Comunque ti vedo un po' esausta; spero che tu stia bene.
Il video è vecchio, sto bene
200 persone ai 30k!
Meno male che ci sono ancora video in cui per capire le cose bisogna FATICARE! Sbaglio o è ciò che fa un atleta per diventare campione mondiale? Grazie come sempre! ❤
Grazie mille
Complimenti anche per questo video 👏👏👏👏
Grazie!
...e dopo questa nuova interessantissima lezione di Yasmina, arrivederci a TUTTI e a TUTTE!(si fa pe' scherza', eh...).
Ah, mi chiedevo effettivamente se ci fosse una ragione logica per cui le declinazioni dei sostantivi neutri plurali corrispondesse spesso al femminile singolare, in moltissime lingue indoeuropee.
Sarebbe stato utile spiegare anche l'evoluzione del neutro in latino e la sua perdita poi in italiano, per completezza. :)
Ho fatto già un video su quello
mi dispiace averti scoperta solo di recente!
Fuori tema: congratulazioni, sei a 30000 iscritti. Sei una celebrità!
Ahah grazie
👍🌞✨
Fuori concorso, punto. Il livello è talmente superiore che non ha nemmeno senso sottolinearlo. Grazie, avanti così (anche se comporta uno studio e un impegno ben superiori alla media...).
La distinzione tra animato e inanimato è ancora presente nel croato (e ptesumo anche serbo), stravolgendo completamente la concezione di maschile, femminile e neutro (abbiamo entrambi i concetti). Per questo quando ho sentito della proposta per il neutro in italiano ero abbastanza confuso perché essendo cresciuto con seconda lingua una lingua che ha il neutro ed ha una concezione diversa di genere mi sembra quasi denigratorio usare il neutro per una persona senziente ahahhaa
Davvero tutto molto molto interessante ed utile, grazie per le preziose informazioni.
Mi vengono in mente delle ipotesi fantasiose sul motivo che possa aver associato il genere grammaticale femminile con gli astratti: chissà se in quel periodo sono esplosi i componimenti "poetici" o similari come stile nel corteggiamento, da lì l'associazione di concetti più astratti come bellezza, leggiadria, ecc,... con le donne e quindi la trasformazione nel significato della "a" finale; oppure magari in quel periodo le divinità adorate diventano femminili e quindi col tempo si instaura un'associazione fra concetti astratti come possono essere le divinità ed il genere femminile. Chissà poi quale sarà la verità, bisognerebbe anche vedere il periodo storico in cui è successo, comunque lo studio "filologico" delle lingue è affascinante.
Ho pensato le stesse cose
Il linguaggio, quello chiamato oggi "linguaggio inclusivo", forse formalmente è inclusivo, perché nella sostanza e nei fatti alla fine mi sembra piuttosto esclusivo, a pensarci bene
Sarebbe interessante un video generale sui generi nella maggioranza delle altre lingue mondiali. Anche se la prima domanda che mi viene in mente in inglese come si è evoluta la cosa? Mi sembra che il neutro sia molto più presente, se è un vero neutro. Sbaglio?
In inglese è avvenuto un cambiamento successivo. Le desinenze finali si sono erose del tutto cancellando la divisione in generi, presente in antico inglese. Ne restano forme fisse (ad esempio i pronomi presentano ancora maschile femminile e neutro, mentre nei sostantivi è pressocché scomparso). Non è che le parole inglesi siano nate neutre, o abbia avuto più neutri: l’inglese è passato dall’essere una lingua flessiva ad essere lingua isolante, ha quindi perso le desinenze che caratterizzavano i generi (rimaste invece in tedesco, con cui è imparentata). Questo è anche il motivo per cui ha una sintassi molto più rigida rispetto all’italiano (l’ordine fisso delle parole fa quello che in italiano fa l’accordo grammaticale). Tra l’altro l’erosione delle desinenze finali è un fenomeno diffuso che avviene per questioni linguistiche (fonetiche), vedi ad esempio il francese, per buona pace di chi invece vuole far capire che l’inglese non abbia genere perché la società anglosassone è più evoluta culturalmente.
sintesi del video :" è molto difficile" 😂 (non è una critica, anzi è utile per far capire alla gente che il mondo è complesso e non sempre si può capire tutto in 5 minuti...)
Ciao, forse non sei specializzata in questo tipo di questioni nello specifico, ma siccome sei la sola youtuber linguista che conosca voglio porre a te questa domanda che mi sto facendo già da diverso tempo: nelle traduzioni dal francese all'italiano, secondo te, il pronome di cortesia "voi" va mantenuto "voi" o va trasferito nel contesto della conversazione in italiano e quindi rimpiazzato con un "lei"? Di sicuro l'uso del "voi" previsto sotto il fascismo porta ad una percezione ben precisa di questo pronome di cortesia, e qui al Sud è ancora utilizzato nel dialetto (e, anche se ingenuamente, anche in altri contesti), e secondo me è anche per questo che uno si pone la domanda quando deve tradurre qualcosa dal francese all'italiano laddove, invece, con il tedesco non ci si pone lo stesso problema. In tedesco il pronome di cortesia è "Sie" ("Loro" con la maiuscola) eppure non credo che qualcuno lo tradurrebbe così (l'unica volta in cui mi è capitato è stato con "L'autore come produttore" di Benjamin, dove nella traduzione italiana l'autore si rivolge al lettore dandogli del Loro).
Tu che ne pensi? Traducendo un dialogo dal francese all'italiano (anche solo nei sottotitoli di un film, per fare un esempio) il "voi" va lasciato "voi" o adattato in "lei"?
Grazie mille.
Provo a rispondere io che mi occupo di traduzione, anche audiovisiva. Il "voi" francese si traduce con "lei" di cortesia italiano. Il voi risulterebbe troppo pomposo o arcaico. Nel campo della traduzione audiovisiva, dove spesso si parla più di adattamento o localizzazione, nonostante siano tre cose diverse, è preferibile non tradurre troppo alla lettera. I sottotitoli devono essere fluidi, si deve dare come l'impressione che quello sia un dialogo vero e proprio in italiano e non una traduzione, che poi è lo scopo della traduzione in sé, in qualsiasi campo. Ci sono tanti modi di dire che in italiano non esistono o che tradotti alla lettera non significano nulla, per non parlare di alcune strutture tipiche di quella lingua che tradotte alla lettera risulterebbe tutto artificioso. Lo scopo è permettere allo spettatore di poter fruire di quel prodotto, anche se certe sfumature andranno perse per forza di cose. Ovviamente la traduzione non è una scienza esatta, io per esempio tradurre il "voi" francese con il "lei" italiano, mentre qualcun altro potrebbe fare il contrario. Dipende molto anche dal contesto, ad esempio se si tratta di un film storico, ambientato cento anni fa, il voi potrebbe funzionare.
@@sonialom-b5b Ma sì, ovviamente una traduzione deve sempre risultare spontanea e naturale all'orecchio del pubblico destinatario così come l'originale suona spontaneo e naturale davanti al pubblico madrelingua. Quando si cercano traiettorie fondate sulla fedeltà pedissequa ci si ritrova davanti ad adattamenti assurdi come, per fare un esempio famoso, gli adattamenti dei film Ghibli ad opera di Cannarsi.
Più che altro mi ponevo questa domanda in merito ai pronomi proprio perché, riflettendo sia sul testo di Brecht (dove il Sie tedesco è tradotto alla lettera come un Loro con la L maiuscola) sia su un film francese (dove, anche nel doppiaggio italiano, i personaggi usano il voi di cortesia) mi sono chiesto fino a che punto si possa parlare di semplice scelta del traduttore o di prassi.
Grazie per la tua risposta comunque, adesso è tutto più chiaro.
Ciao Yasmina, in questi giorni sto leggendo il tuo libro e non mi è ben chiara una cosa: il maschile sovraesteso è un caso particolare di maschile non marcato?
Volendo, sì; in realtà semplicemente è non marcato e basta, nel senso che il maschile di suo, di default, non è marcato, quindi non è una forma specifica di maschile
Capito, grazie! 😊 E sempre nel tuo libro, parlando di maschile sovraesteso, citi ”l'accordo di prossimità”. Sarebbe possibile, o potrebbe essere stilisticamente più elegante, unire le due regole e in presenza di gruppi misti mettere sempre il maschile per secondo? Ad esempio: la bambina e il bambino sono stati rimproverati.
Questa è la regola 😅
Ah, pensavo che la non marcatezza del maschile avesse sempre la priorità. Infatti credo di utilizzare ”il bambino e la bambina sono stati...” e ”la bambina e il bambino sono stati..." indifferentemente, senza considerare l'accordo di prossimità.
Va bene, buono a sapersi, grazie per le risposte! 😊
Questo video arriva proprio dopo l'ennesima conferenza improvvisata di una vegana femminista, col suo libro pieno di scevà, a cui ho assistito durante un festival di cinema (che quest'anno ha voluto includere anche altri temi, per poi pentirsi per questa specifica conferenza)! ☄️
Il fatto che sia vegana non ha nulla a che vedere con questo contesto, io sono vegano e per la parità di genere ma trovo anche io ridicole le argomentazioni misandriche di alcune sedicenti femministe. Per fortuna Yasmina ha la pazienza di spiegare nel dettaglio questi argomenti che al giorno d’oggi vengono trattati da chiunque con estrema leggerezza e incompetenza.
@@allegro_manontropponel tuo caso non è così ma la triade veganismo,femminismo LGBT e ambientalismo etico ,è diagnostica per un certo tipo di atteggiamento culturale estremista e incline al pensiero magico anti modernista e irrazionale. Insomma è l' indice della regressione culturale in cui sono sfociati i movimenti libertarii e antisistema anglosassoni degli anni sessanta che sono anche responsabili dell' inaridimento della classe politica non più guidata dalle grandi correnti filosofiche nate nell' 800 ma dall' individualismo amorale e spesso criminale.
@@allegro_manontroppo Io ho simpatia per i vegani, ma qui ho specificato che si trattava di una vegana proprio perché il soggetto in questione fa di mestiere la cuoca vegana influencer e scrittice di ricette - cosa che tollero abbastanza, così come in passato ho apprezzato i piatti del suo locale.
Però la conferenza improvvisata - con la cuoca vegana protagonista - ha regalato al pubblico e al festival delle pessime perle, tra cui le argomentazioni sbrigarive sulla scevà e l'uso di "persone", "raga", "riderino"; oltre al fatto di essere fuggita poi dalla cena del festival senza salutare, nonostante fosse stata preparata la cena per lei.
Comunque sia, ho voluto scrivere "vegana femminista" per fare capire subito il tipo di filosofia intersezionale che ci stava dietro, che comunque non disprezzo così tanto ma che nemmeno riesco ad apprezzare.
@@biloctacapisco, scusa se ho voluto sottolinearlo ma non volevo che le due cose fossero associate poiché alle volte è facile mettere tutto nello stesso calderone.
Grazie per la risposta 😊
@@allegro_manontroppo Hai fatto bene, e anzi potevo permetterlo io! 🪶
Beh per quanto si può essere d'accordo o meno con la presa di posizione, mi sembra che le prove e i ragionamenti del video siano proprio deboli. Ad esempio, viene detto che non ci sono collegamenti tra la presenza del maschile o femminile o altro genere non marcato e il tipo di società in cui si parla una determinata lingua - ma è una singola frase che viene presa come buona senza nessuna giustificazione. Appunto, può essere l'interpretazione corretta, ma di quale ragionamento? Ed è così per altre tesi nel video, le si assumono senza spiegare come ci si è arrivati
È un video divulgativo, ho messo le fonti in descrizione, cos'altro vuoi? Le prove che non ci sono collegamenti le ho esposte nel mio libro e in altri video, ma soprattutto le ho dette anche qui: le lingue che hanno il femminile come non marcato, parlate in società in cui la donna ha un ruolo di subordinazione.
@@YasminaPani in un video divulgativo mi aspetto ci sia il ragionamento che sostiene le conclusioni. But you do you, dear
Chiaramente rispondi solo a quello che ti fa comodo
@@YasminaPani beh in effetti sono fortunata, a questo video non hai disattivato i commenti
Veramente non ho mai disattivato i commenti sotto nessun video, che cazzo dici?
cosa ne pensi?
è un pensiero simile al tuo?
th-cam.com/video/L6SYwbAklbg/w-d-xo.html
Sarebbe curioso avere un'analisi di come sono andate le cose nella lingua di una cultura veramente matriarcale ...
Culture matriarcali in senso stretto non è che ne conosciamo poi molte, ma comunque le lingue vanno dove vogliono
@@YasminaPani
Appunto, una cultura strettamente matriarcale con una lingua in cui il genere non marcato è il maschile sarebbe un ottimo controesempio per certe farneticazioni ...
Contenuto interessante, ma faccio fatica a seguirti perché 1) non sono competente sulla materia, quindi ho dei limiti io, 2) corri come un treno.
Spero che tu abbia scritto un articolo intero sulla cosa, così da poterti chiedere di linkarlo al posto di ascoltarti.
Altrimenti, ti chiedo se posso sostituire completamente l'ascolto con la lettura degli articoli di Luraghi in descrizione (che a una prima occhiata sembrano trattare solo alcuni aspetti tipologici all'interno dell'ampio discorso sul maschile non marcato che stai facendo tu).
Grazie.
Beh sono articoli scientifici, ovviamente senza conoscere la disciplina non sono facilissimi da seguire
Per la velocità del video, basta impostarla eventualmente a 0,75. Io lo faccio spesso quando vedo video in inglese.
Ciao Yasmina ❤
la spiegazione "è accaduto questo perché è accaduto" non è accettabile più della spiegazione "lavolutiddio".
Se il maschile rappresenta la classe originaria e il femminile una specializzazione successiva rimane la domanda perché quando si è avuto il bisogno di differenziare i generi l'originario, l'animato (quindi probabilmente il principale) è diventato maschile e non femminile? Questa è indubbiamente una domanda sociologica più che linguistica, ma è in realtà il nocciolo della questione. Ritengo che con ogni probabilità rifletta una effettiva differenza di "potere" e considerazione nell'organizzazione sociale (esattamente come animato-non animato)
Resta da spiegare come e perché esista questa differenza, ma mi pare evidente che la lingua la rispecchi
No, mi dispiace ma nei paper che ho linkato è spiegato: è una trafila semantica arbitraria, dovuta a nient'altro che al caso. La lingua non è deterministica.
@@YasminaPani Cara Yasmina, la lingua sarà anche non deterministica, ma solo in parte, almeno finché il comportamento umano non sarà deterministico.
Intendo dire che se se il genere femminile fosse stato il predominante nell'organizzazione sociale la classe predominante sarebbe stato il femminile e il maschile la specializzazione, poi, ma solo poi, la successiva evoluzione sarebbe stata deterministica (e anche qui più o meno, perché sempre frutto di una certa società)
In realtà la questione vera semmai è se l'umanità sia intrinsecamente, geneticamente, sessista con predominanza maschile e fino a che punto noi si possa modificare/evolvere questa situazione
No: non c'è indizio di questa correlazione tra organizzazione sociale e morfosintassi.
@@YasminaPani non ho idea di come si possa stabilire una correlazione tra organizzazione sociale e morfosintassi (sopratutto quando preistorica!), però mi sembra assiomatico che evidente che ci sia: fossimo animali solitari e territoriali (come i felini) anziché sociali e di branco (come le scimmie) il "noi" non esisterebbe proprio o al massimo sarebbe derivato da un "noi" significante "coppia riproduttiva". Se derivassimo da una classe di insetti come le formiche non esisterebbe la differenza tra "io-noi" e probabilmente nemmeno maschile e femminile, essendoci una sola femmina e i maschi vivendo mezza giornata.
Sempre interessantissima. In pratica, abbiamo un genere inclusivo (quello che chiamiamo maschile) e un genere esclusivo (quello che chiamiamo femminile) e in nome dell'inclusività vogliamo eliminare...quello inclusivo per renderlo esclusivo! Vabbè. Ha ragione chi dice che i toscani hanno rovinato questo Paese: se i siciliani ci avessero creduto di più, l'italiano oggi deriverebbe dal siciliano e avremmo un unico plurale per tutti. 😁
Da non esperto trovo convincente e interessante questa comunicazione, ma ho qualche perplessita` sull'associazione fra nomi astratti e la terminazione in A, che li avrebbe poi configurati come femminili. Quella che in italiano e` la terminazione in A accentata credo che derivi dal latino non in caso nominativo (libertas) , ma accusativo (libertatem) , quindi volgare libertate che poi ha perso l'ultima sillaba sostituendola con A accentata. Altri esempi : beltate-> belta` , aequitate-> equita` , soliditate-> solidita` . Quando invece la A non e` accentata (magnificenza, inerzia) viene persa, nell'accusativo latino, solo la M (magnificentiam, inertiam). Pero` in latino, e in italiano, ci sono anche nomi astratti maschili (otium).
Intanto non ho detto che fosse accentata, e poi il latino deriva dal proto indoeuropeo
@@YasminaPani allora ho capito male io, scusa
Ripeto anche qui la domanda che ho già fatto sotto un altro video, per avere dei chiarimenti e non per fare polemica o mettere in discussione ciò che dici, ma per approfondire. Il fatto che non si riesca a trovare un "motivo", data la "opacità" della lingua che ormai è in uno stato evoluto che non ci permette di cogliere queste ragioni dei cambiamenti, non vuol dire che non ci siano ragioni. Certo, è stupido mettersi a inventare risposte a sfondo ideologico e iper semplificanti, ma da un punto di vista squisitamente filosofico-teorico non mi sembra assolutamente affermabile con assoluta certezza il fatto che i cambiamenti morfosintattici non possano dipendere da motivazioni sociali (anche se non rintracciabili o dimostrabili). A me interessa il nesso teorico, in questo caso. Felice se riuscirai a sciogliere questo dubbio. Tra l'altro, sto leggendo il saggio di Benjamin sulla lingua, il quale chiama la concezione della linguistica contemporanea sulla arbitrarietà del segno linguistico "concezione borghese" della lingua e, nella sua prospettiva messianico-trascendente, egli intende con questa espressione proprio la scienza linguistica. Ovviamente, è giusto che la scienza linguistica abbia questo metodo e non si azzardi a discutere dell'essenza spirituale della lingua o a compiere voli pindarici dell'immaginazione sui motivi ideologici, ma sarebbe interessante sapere se, almeno da un punto di vista sociale, tutti i linguisti accettano l'influenza di un ambito extra-linguistico sul funzionamento profondo, strutturale, della lingua.
Sarebbe da far vedere a Valeria Fonte e Vera Gheno
Gheno queste cose le sa. Fonte non potrebbe capirle
@@YasminaPani Ha sentito la stessa Gheno dire che non si auspica una grammaticalizzazione della scevà nella lingua italiana, ma si vede che l'ideologia supera la professionalità
@@YasminaPani fa finta di non saperle allora o le rinnega dato che considera la grammatica sessista e si rifiuta di usare il maschile non marcato
Esatto: l'ideologia supera la professionalità, soprattutto perché quell'ideologia ha un nome: soldi e fama.
@YasminaPani ipotizzi dunque malafede, oppure Gheno si appoggia a teorie altre?
In un mondo di banali ripetitori di vacui slogan Tu sei acqua di sorgente! Grazie di regalarci la Tua stessa Essenza Cara Yasmina!❤🎉
Io (ovviamente) ci ho capito poco e niente, ma davvero complimenti per la tua preparazione.
Grazie
🏳️🌈🏳️🌈🏳️🌈🌈🌈🌈✌️
In che senso 🤔
@@frenkman7 Mi pare evidente! Love is gay...W Gay Wedding 💞 Non sarà pertinene al video...ma mi è venuta così... 🏳️🌈🏳️🌈🏳️🌈🌈🌈🌈🦋🦅🐉✨🌞
🙄
@@CORRADOCAMERONI è evidente solo per te, ma che senso ha questo commento? Tu stai bruciato🤦🏻
@@YasminaPani 🌞✨😄😃😀🏳️🌈🏳️🌈🏳️🌈✌️🌈🌈🌈👍
Perché perdere tempo a studiare la linguistica e a comprendere il perché dietro alle regole dell'italiano, quando si può dare la colpa al patriarcato™? 😂
Battute a parte, ovviamente si tratta di un argomento articolato e penso ci vogliano anni di studio per comprenderne le sfaccettature, ma il fatto che anche una totale ignorante in materia come la sottoscritta sia in grado di capirne perlomeno i concetti base indica che non serva chissà quale mente superiore... Di fronte a queste spiegazioni alla portata di tutti, diventa chiaro che l'ignoranza sia una scelta 😕
Mantenedosi ignoranti possono continuare a credere che le cose stiano come vogliono loro, un po' come i terrapiattisti.
Yasmina ti voglio bene.
Yasmina scusami, davvero, non volevo farlo.... ma non potevo esimermi dall'inviare questo video ad una femminista di quelle coi paraocchi.
Non ci vedo nulla di male
@@YasminaPani si si, era per battuta😆: vedessi quante me ne ha dette, in privato, roba da scomunica medioevale🤣
ultimamente si sta detettizzando
Come ho scritto, il video è vecchio
Che problemoni 😂😂😂
Mica la segu(iam)o solo per quello...anche, ma non necessariamente
@@paololuvara7955 il décolleté non è da sottovalutare... Comunque le chiedo scusa per il mio messaggio idiota 🤐
L'origine? Nel proto-indoeuropeo comune (non più tardi di 6.000 anni fa, forse prima -- anche se, come hai giustamente evidenziato tu, inizialmente era animato / inanimato). Oggi, si sveglia qualche genio e s'illude di poter cambiare una situazione linguistica plurimillenaria...
(Giustissima la tua analisi dell'origine morfologica. Sempre lucida, come sempre).
******************
P.S.: unico consiglio, occhio a dare per scontata l'origine Jamnaja/kurganica del PiE secondo la "vulgata" Gimbutas. Perché sia l'ipotesi "anatolica" di Renfrew, sia quella "alto-eufratica" di Gamkrelidze e Ivanov vanno quantomeno prese in considerazione e valutate. Questo in riferimento ai proto-anatolici indo-europeei "trasferitisi" (o forse non così tanto trasferitisi). Ma vabbè, questo è già un altro discorso, per ora lasciamo perdere...
Dovresti bestemmiare più spesso durante i video.
Eh lo so
Bella lezione. Quindi neanche il "non marcato" dipende dal famigerato patriarcato, un po' alla volta ci stai sottraendo un bel po' di spunti di pentimento connessi al patriarcato (pre-proto-postindoeuropeo); dai, lasciacene qualcuno, se no di cosa parliamo in compagnie di genere misto quando paraculiamo per captatio benevolentiae.
La nuova pubblicità delle escord
?
A bonaaa
LEI e' brava,colta....sono iscritto, LA prego non scada mai nel femminismo "declinante"....LEI HA A CUORE LA NOSTRA SPENDIDA LINGUA E LE SUE RADICI...GRAZIE
Io non sono affatto femminista, non si preoccupi
@@YasminaPani grazie per la risposta.