L'incapacità di leggere risulta evidentissima sui social. Ho dovuto smettere, mio malgrado, di argomentare in modo serio sotto i vari video, post, ecc. perché ho notato che nove persone su dieci non capiscono quello che scrivo. Sono stato escluso spesso da pagine perché il mio commento era stato frainteso.
Quanto ti capisco, infatti sta passando la voglia anche a me.. una delle cose più fraintese secondo me è l'ironia, peggio ancora quando è una sottile ironia😂
Hai smesso perché vuoi rimanere serio, mantenere un tono, perché non rompi il vincolo morale di rispettare comunque sempre tutto e tutti, perché non ti autorizzi ad offendere e ad insultare, a fare la voce grossa. Può essere anche per questo? Te lo domando.
Io ho cancellato il mio account Facebook e Instagram per lo stesso motivo. Anche perché credo che i social siano un mezzo di comunicazione biunivoco e non univoco come succede quasi sempre. Mi ero stancato di fare commenti agli altri, senza contraddittorio.
Si fa già: hai presente quanti contributi hanno agricoltori e allevatori per i prodotti di nicchia? Poi quei prodotti arrivano sul mercato a prezzi inavvicinabili quindi li comprano solo gli straricchi
Secondo me nel cinema è diverso. Ci sono tanti bei film che escono periodicamente, anche tra quelli molto pubblicizzati o che partecipano ai vari festival.
Concordo in tutto, grande Yasmina. L'editoria è caduta veramente in basso; le librerie sono piene di libri spazzatura e troppa gente li legge e pensa che sia letteratura.
È il problema che si rispecchia in qualsiasi campo, l'influencer ignorante. Ormai si affidano ai numeri e non alla qualità della persona. A 36 anni ho abbandonato i social perché li considero la madre degli scemi e anche su TH-cam bisogna stare attenti a quello che si sceglie.
Leggere libri di merda porta a pensare di merda, siamo quello che consumiamo. Per questo nel dubbio mi ripulisco il palato ogni anno con Tolkien, è come la pulizia dal dentista.
Quello che dici al minuto 9:20 circa è il punto fondamentale. Quando ero ragazzina (parlo di poco più di dieci anni fa), non avendo grandi guide, ho letto tanta merda, riconosciuta tale da parte dei lettori più "esperti". Adesso è ancora più difficile riconoscere certi libri: vedi il nome di un editore importante, ascolti pareri di gente che dovrebbe essere competente (o si spaccia tale) e poi ci rimani fregato. È davvero frustrante.
A me capitava negli anni 70 e 80 con le recensioni cinematografiche di Kezich su Repubblica di andare a vedere film incomprensibili spacciati come capolavori. Mi ricordo "La leggenda della fortezza di Suram" un film mi pare in kazako con sottotitoli in tedesco al primo tempo e in francese al secondo, in cui invitai mia sorella e le sue amiche che mi impedirono di scegliere film per i successivi dieci anni 🙂
Secondo me un minimo vantaggio lo dà, perché la lettura (anche di "Topolino" per capirci 😅) stimola sempre il cervello in maniera diversa dal guardare la TV o lo smartphone. Poi ovviamente non ti può dare lo stesso arricchimento di un buon libro, sia nella forma che nel contenuto. Fermo restando che bisogna essere consapevoli della differenza tra l'uno e l'altro come spiegato in questo video 😄.
A proposito dei bookthreads a cui hai accennato nel video, ci sarebbero da tirare dentro la discussione anche il “bookstagram” e il “booktok”, ossia le community di appassionati di lettura presenti sui rispettivi social che, secondo me, sono una parte enorme del problema dei “libri dimmerda” non soltanto qui in Italia, ma anche all’estero. Ne ho seguiti diversi per qualche anno, i più famosi, finché mi sono stufato per due motivi: in primo luogo, il genere di libri (romanzi e raccolte di poesie) di cui condividevano estratti nei post, che col tempo si sono spostati sempre di più verso i soliti temi (quelli che sui social vengono apprezzati di più), come l’amore e l’amicizia (sempre in salsa sdolcinata, ovviamente); in secondo luogo, mi irritava da morire il fatto che sponsorizzassero, a pagamento, libri di autori e autrici emergenti, le cui tematiche e stili di scrittura, però, erano SEMPRE e comunque gli stessi sopraccitati. Li tiro in ballo perché secondo me hanno un impatto fondamentale sull’”educazione letteraria” delle generazioni più giovani, le quali (durante gli anni dell’adolescenza in cui è già più facile avere dei gusti di merda), si avvicinano a questo tipo di letteratura commerciale, mediocre sia nella forma che nei contenuti, e, con buone probabilità, limiteranno le loro letture e la loro idea di letteratura a questo tipo di libri. Inoltre, penso che poi il mercato editoriale orienti le proprie pubblicazioni anche in base al riscontro, ai feedback che ricevono sui social i libri che escono: se pubblicano un libro dimmerda e i/le bookstagramers di turno si mettono in fila a tesserne gli elogi e convincono gli utenti a leggerselo, allora continueranno su quella strada. È un circolo vizioso, che si autoalimenta: più si pubblicano pessimi libri, più se ne leggono, più se ne vogliono e quindi più se ne pubblicano. Poi sì, c’è anche la questione del numero di libri letti in un anno, in cui tutti mettono in mostra librerie e collezioni infinite, composte, ovviamente, soltanto da quel tipo letteratura inconsistente e banale, libri che sono scritti secondo le modalità che hai citato e con l’unico scopo di essere letti il più in fretta possibile e acquistare il prossimo (grazie al cazzo, aggiungerei, che te ne leggi cento in un anno; prova a leggerti Thomas Mann o Tolstoj in una settimana, poi vediamo); c’è gente poi che magari i classici se li legge pure, ma soltanto per, letteralmente, mettersi in mostra, vantarsi di aver letto Dostoevskij o Kafka (è un fenomeno diffuso soprattutto tra gli americani), senza ovviamente aver capito una sega dei libri letti; tremendo anche il fatto che, tra gli autori classici, quelli che vengono letti e discussi sono sempre gli stessi quattro in croce (che, per quanto validi e amati anche da me, non sono gli unici ad aver scritto dei capolavori; Thomas Bernhard e Paul Celan, per esempio, sono autori fenomenali e notissimi a chi è già più pratico di un certo tipo di letteratura, ma misconosciuti sui social); e via dicendo con altre situazioni del genere. Io, personalmente, ormai leggo solamente classici, mattoni di filosofia e poesia, e mi dispiace non poco, perché mi domando spesso se tra qualcuno degli autori e delle autrici di oggi ce ne sono di quelli che un giorno verranno annoverati tra i grandi e io me li sto perdendo, e tutto questo solamente perché le case editrici devono vendere l’ennesimo libro stracciacoglioni di qualche influencer.
D'accordo su tutto. Di libri che vale la pena leggere però ne vengono pubblicati tantissimi anche se non pubblicizzati a dovere. Di contemporanei consiglio assolutamente Don DeLillo e Cormac McCarthy. Ho finito "La stella di Ratner" di DeLillo dieci giorni fa e ogni giorno torno a rileggermi alcune pagine e a rifletterci un po' su. Per me che amo la matematica un vero capolavoro anche se penso possa tranquillamente essere letto da chiunque abbia voglia di impegnarsi. Non è una lettura leggera ma è molto stimolante e si potrebbe stare una settimana su ogni capitolo per la densità di contenuti al suo interno, soprattutto per il modo in cui vengono inseriti e trattati. Riflessioni e dialoghi eccezionali e mai banali. Consiglio!
I più famosi, per esempio se intendi Ilenia Zodiaco, Marco Cantoni o Selvaggia Sostegni mi domando che cosa guardi..fanno delle analisi accuratissime e preparatissime, grazie a Ilenia tanti hanno riscoperto classici della letteratura e ha fatto approfondimenti che dubito i più riuscirebbero a fare grazie anche alla sua preparazione universitaria, facendo incontri anche dal vivo, sempre pieni per parlare di letteratura russa, francese e americana, idem Matteo Fumagalli..Marco Cantoni legge solo e unicamente perle della letteratura e dimostra di saper analizzare prosa e contenuto così come Matteo Fumagalli che fa conoscere vere e proprie perle. Selvaggia Sostegni non so se l'hai mai sentita parlare con i video approfondimenti di letteratura americana e ad esempio di Mari. Forse sei tu che ti devi prendere la responsabilità di seguire le persone giuste.
Da appassionato di cinema posso garantire che lo stesso ragionamento lo si può fare in questo settore, idem quello della musica. Sono illustratore e musicista, non vi dico lo spasso di vivere in quest'epoca. E comunque grazie Yasmina per i contenuti che continui a condividere!
Sono completamente d’accordo ; avverto, inoltre, l’urgenza di farti i miei complimenti per la tua loquela, che trovo sia sempre brillante, coinvolgente, accurata e al tempo stesso spontanea, verace. Tornando in tema, riconosco di provare una sensazione di disagio, forse perfino di disturbo: gli editori, quasi tutti, hanno sempre pubblicato del pattume per fare cassa; tuttavia, magnificare consapevolmente la mediocrità invereconda che propongono è un atteggiamento nuovo, che prima non percepivo, e mi domando cosa li convinca a perpetrarlo.
Stesso discorso per i film italiani, finanziati in genere dalla regione Lazio e dal ministero della cultura, girati in 2 stanze più lungotevere con vista gazometro e sempre con gli stessi quattro attori.
@@federicomauri6208l'altro per contratto deve essere Mastandrea. Sergio Leone disse di Clint Eastwood che aveva solo due espressioni, col cappello e senza cappello. Mastandrea non porta neanche il cappello....infatti è da "Tutti giù per terra" del 1997 che ha la stessa espressione in tutti i film...
Il cinema europeo, cosi come i cinema intesi come luoghi fisici, sono finanziati dall'Unione Europea per fare il lavaggio del cervello ai suoi sottomessi. Immigrazione, perversione sessuale, ateismo, conformismo, chi più ne ha, più ne metta. Non è altro che un escamotage per permettere a certi gruppi di persone di riciclare denaro, vedasi produttori d'oltralpe come Luc Besson. Rimuovi i finanziamenti dell'EU ed ESG e vedi come la merda smette di fluire dalla cloaca maxima.
Sottoscrivo ogni tua parola. Insegno matematica e fisica, in un ambiente di lingua francese, ma sono sempre stato e sarò sempre attento all'uso corretto della lingua, anche in un compito di matematica. Non so quale sia la situazione in Italia, ma nella lingua francese oramai anche chi ha studiato lettere non sa scrivere, giornalisti in primis.
@@ornellalaviano3216 credo proprio che sia un fenomeno, se non mondiale, almeno occidentale, legato all'evoluzione della società e all'impatto delle tecnologie. L'intelligenza si sta spostando sempre di più dagli esseri umani alle macchine
@@danielespeziari5545 dovrebbe uscire in italiano a settembre il libro di Jonathan Haidt "The Anxious generation" ora reperibile solo in inglese: dimostra con dati e numeri come gli schermi di cellulari e tablet stiano avendo effetti catastrofici sulle menti e la psiche dei più giovani.
A parte che mi hai fatto scassare, perché tratti un argomento serissimo lanciandoci dentro una valanga di cazzi, volevo solidarizzare con quanto hai detto per due motivi. 1. Io faccio una gran fatica a concentrarmi su un testo singolo. Se devo studiare un argomento, posso trovare 7 libri diversi e paragonarli su quell'argomento, piuttosto che leggerne uno dall'inizio alla fine. Quando mi chiedono "quanti libri leggi" mi viene un certo senso di vergogna, perché li vorrei leggere, li compro, ce li ho ma faccio veramente fatica. 2. io mi trovo a fare lo stesso ragionamento sulla musica. A me sale l'odio perché mi sembra che mi stiano facendo una sorta di alimentazione forzata da allevamento intensivo per farmi ingrassare, ma facendomi mangiare la merda. A partire dalla lunghezza delle canzoni, che se vanno più di 3 minuti e mezzo "omioddio è troppo lunga" (capirai, "A Change of Seasons" è lunga 23'06''!), per arrivare ai testi e alle strutture musicali. Gli accordi sono sempre SEMPRE quelli (per carità anche AC/DC e Iron Maiden hanno usato gli stessi accordi tante volte, ma li hanno "conditi" in un certo modo!), SEMPRE sta cacchio di cassa-rullante sui quarti. Porca troia, ma ce la facciamo a mettere qualcosa di un po' più sostanzioso? Ogni volta mi sento rispondere che sono un perfezionista, che non deve essere tutto complicato (belìn ragazzi, non è che dobbiamo essere sempre a fare accordi strambi e tempi dispari, però cazzo mettiamoci un po' di sostanza).
Davvero complimenti per il video! Mi è piaciuto così tanto come ti sei espressa che mi sono iscritta al quinto minuto, corro a recuperare tutti i tuoi lavori passati xx
Quanta verità in questi 10 minuti! Sono proprio contento di averti intercettato su YT, normalmente sede di video di "stocazzo". Aspetto sempre con ansia di sentirti.
Circa un anno fa usavo ancora tiktok e dopo l'ennesima recensione estasiata di Come anima mai mi ero quasi convinta a comprarlo: lo vendevano come un romanzo d'amore che ti strappa il cuore dal petto, la storia di due protagonisti che affrontano mille avversità pur di stare assieme. Fortuna ha voluto (forse più che di fortuna si parla di grazia del Signore) che Ilenia Zodiaco pubblichi in quel periodo un video riassunto di Come anima mai... Ho scoperto così che si trattava di una fanfiction sulla relazione omosessuale durante la seconda guerra mondiale tra due membri degli one direction. Devo aggiungere altro? Non credo. Ho imparato a ponderare molto di più sugli acquisti di libri che non ho mai sfogliato: leggere i PDF dell'introduzione del libro se disponibili su Google, guardare più recensioni possibili e optare per la versione ebook. Viviamo in un periodo storico in cui a scavare alla ricerca di un romanzo che costi meno di €12 ci si sente quasi cercatori d'oro, beccarmi anche delle fregature del genere proprio non mi va.
Stessa cosa per quelli che si sentono esperti di scienza perché guardano i documentari con gli animali, o che si sentono esperti di filosofia politica perché guardano i programmi politici in televisione.
Spesso, anche se forse impropriamente, si paragona il cervello a un “muscolo, da mantenere allenato”: letture inconsistenti quando non pessime, allora, sarebbero equiparabili ad esercizi fisici di bassissimo impatto o mal eseguiti, che sono spesso così inutili o addirittura dannosi per il corpo da portare a preferire ad essi il divano.
Spesso capita che qualcuno nasconda la propria insicurezza attraverso una finta superiorità. Poi però si tradisce e viene fuori che si tratta di una persona abbastanza consapevole di non valere molto. Il cervello è un muscolo.
Facendo male gli stacchi col bilanciere mi sono giocato la schiena... Le mie letture più impegnate sono i romanzi di cappa e spada ma almeno quelli sono libri che non pretendono di veicolare chissà quale messaggio.
@@gabrielebelcastro2430 Che dire, grazie per la schiettezza e la gentilezza che l'hanno fatta sentire in dovere di dire, non si sa sulla base di cosa, che io (uno che lei non conosce e che non le ha fatto nulla) dovrei essere in primis una persona che non vale molto (sticazzi!), e poi pure insicura ma che finge superiorità (come, poi?). Il cervello non è un muscolo: è un tessuto diverso, composto di cellule diverse da quelle delle fibre muscolari. Si paragona a un muscolo in quanto tenerlo allenato fa bene, come per i muscoli. Mi sembrava una cosa chiara e innocente. Sono d'accordo con Yasmina sul fatto che questi allenamenti vanno fatti bene altrimenti sono inutili o persino più dannosi che altro. Non credevo, nel dire questa cosetta, di attirarmi contro giudizi così pesanti da parte di qualcuno. Pazienza.
@@DorimantHeathen Infatti non ho dato giudizi negativi. Se ti senti offeso vuol dire che il mio commento in qualche modo ti ha punto. Non essere troppo avido di elargire giudizi. Cosa sono le letture inconsistenti? Ognuno legge quello che vuole, anche se si tratta di libricini di Barbara D'Urso. Se prova piacere nel farlo perché non dovrebbe? Ecco. C'è sempre qualcuno più bravo. Io potrei dire che le tue letture sono inconsistenti. Spero si sia chiarito un pò
"pibinchi" per dire puntigliosi... Adoro! 🔝 Sono d'accordo, tranne sul fatto del contare i libri che si leggono in un anno. A me piace tenerne conto, per me stessa e per spronarmi a raggiungere il mio obiettivo. A parte questo, apprezzo i tuoi contenuti, inizierò a seguirti con più costanza.
Sí, anche io condivido l'indissolubilità tra la forma e il contenuto· rifiutando, categoricamente, il dualismo manicheistico per cui da una parte ci sarebbe “la tecnica” e dall'altra “il cuore”; d'altronde non sono certo l'unico: «La divisione iperpopulista tra cuore e cervello (dove il primo naturalmente ha sempre ragione e il secondo sempre torto) trova fra gli ascoltatori musicali terreno fertilissimo, come se l'emozione (parola indispensabile alla musica ma ormai sfruttata oltre ogni limite) e la complessità fossero antitetiche».¹ «Tuttavia, la candida pretesa di leggere questo libro come si legge una antologia di emozioni liriche o drammatiche, di leggerlo, diciamo cosí, col cuore (e se non si capisce subito, peggio per il libro…), è una pretesa un po' gretta: anche il cuore ha i suoi pregiudizî e una sua saccenteria».² «La forma è inseparabile dalla sostanza, l'idea è inseparabile dalla forma. Cosí come nella scultura in gesso c'è una base, un'ossatura, cosí all'interno di ogni opera c'è un'idea. […] L'immagine artistica è di una qualità nuova in cui l'idea si dissolve nella forma e la forma si dissolve nel contenuto. Non si può chiamare mela la metà di una mela, allo stesso modo non è possibile una forma se staccata dal contenuto. Per questo esistono cosí tante teorie, in cui gli estetici affermano che in realtà la forma è anche la sostanza. Questa affermazione non ci piace e spesso l'aggrediamo con violenza; tuttavia a me sembra che non occorra tanta passione per esporre una simile critica perché ha una sua ragione. Visto che è impossibile disgiungere questi due concetti, allora, seguendo una logica, si può chiamare primaria sia la forma che il contenuto».³ _______________________________________________________________ 𝟷. Carlo Boccadoro, 𝐴𝑛𝑎𝑙𝑓𝑎𝑏𝑒𝑡𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜𝑟𝑖. 𝑀𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒, Einaudi, Giulio Einaudi Editori, collana Vele [151], Milano 2019, p. 24. 𝟸. Vittorio Sermonti, 𝐿’𝐼𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝐷𝑎𝑛𝑡𝑒, supervisione di Gianfranco Contini, Edizione definitiva, BUR, BUR classici, Milano 2015², p. 32. 𝟹. Andrej Tarkovskij, 𝐿𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎. 𝐼𝑙 𝑐𝑖𝑛𝑒𝑚𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑜, a cura di Andrea Ulivi e Andrej Tarkovskij, BUR Rizzoli, collana a cura di Davide Rondoni, I libri della speranza, Milano 2016⁴, pp. 46-47.
L'intrinsecità di forma e sostanza è un falso sillogismo, proveniente dal retaggio di Aristotele. La categoria vera, quella che conta perché viene prima, è l'unicità del soggetto con l'oggetto, che è solo una mera proiezione dell'altro e quindi l'indagine va circoscritta alla volontà del soggetto, non all'interesse per l'oggetto. Io sono creatore e creatura in una volta e perciò non posso conoscere la mia forma e la mia sostanza, ma la qualità che ad esse viene attribuita viene formulata solamente dopo che esse sono state create e rimangono nel pensiero, tramite il giudizio analitico del pensante, ma io non sono un presupposto del pensare, come l'io non è un oggetto del pensiero.
@@FMAeva sì, ha stupito anche me. Ma la sintesi definitiva di questi tragici equivoci descartesiani è semmai: il presupposto della morale universale come metacategoria del pensare, e l’idealismo astratto e impersonale della gerarchia dello Spirito sul corpo. Essere e avere sono la medesima cosa, io sono corpo e mente e nessuno dei due perché sono un unico. La filosofia “egoista” di Stirner ha finalmente enunciato ciò senza mezzi termini, rigettando per intiero il sacro e le metafisiche della filosofia speculativa. Peccato che la gente non lo legga perché condanna l’egoismo pregiudizievolmente e sia ancora abbagliata da cuore e ragione, dall’anima, da salvare prima ancora che sé stessa.
È sempre molto interessante ascoltare i tuoi commenti. Ho cominciato a leggere all'età di 20 anni, grazie alla mia ragazza, da allora non ho più smesso, sono cosciente di non avere gli strumenti per valutare un buon libro da un cattivo libro, quindi mi baso sul fatto che un racconto mi lasci qualcosa o meno. 👋
Complimenti, bellissimo video! Mi ha colpito in particolare il discorso sulla punteggiatura, in quanto ho vissuto in prima persona un'esperienza che mi ha messo molto a disagio quando ero al liceo (tieni conto che ho 46 anni, quindi è passato un po' di tempo). Anno 1996, nuova prof di lettere: sosteneva fermamente che il punto e virgola praticamente era caduto in disuso, e se avevi la sfrontatezza di usarlo - ad esempio - in un tema, te lo segnava pure come errore! Eppure in molti libri che ho letto l'ho trovato ancora...mi chiedo se non fossimo agli albori del "sabotaggio" della scrittura (?)
Avevo letto tempo fa alcune riflessioni di un addetto alla selezione di racconti per concorsi letterari. Aveva notato negli ultimi anni un impoverimento non solo nello stile ma anche negli stessi contenuti dei testi prodotti: riflessioni e pensieri adolescenziali ma che provenivano da persone ormai adulte. E direi che gli esempi non mancano. Uno su tutti, Zerocalcare (so che mi attirerò molte critiche, ma non m'importa). Ogni volta poi che vado in libreria e vedo il settore della narrativa contemporanea, non riesco a non pensare che tre quarti di quei volumi potrebbero tranquillamente andare al macero. Per quanto poi riguarda i premi letterari, avevo iniziato a leggere Spatriati di Desiati (premio Strega 2022) perchè sono un expat anch'io; è stato l'unico libro che ho abbandonato dopo 3 pagine: era davvero scritto troppo male. Ma credo che il libro peggiore che abbia mai letto sia Acciaio di Avallone, letteralmente scaraventato contro il muro dopo 50 pagine.
...finalmente! Ci voleva! Io spesso continuo con i classici come garanzia, anche lì c' è un discorso della traduzione affidabile e seria! Anche per me la qualità su quantità, per affinare linguaggio. Hai una rubrica sui libri?
Io odio dover buttare la croce sull'istruzione, perché è un settore che mi sta a cuore e che considero fondamentale in qualsiasi società umana. Ma proprio per questo non posso esimermi dal dire che un ragazzo che a scuola non ha imparato a leggere, capire e soprattutto apprezzare testi complessi è difficile che ci riesca per conto suo più tardi nella vita. Purtroppo gli editori sono costretti a pubblicare spazzatura per campare, ma gli scrittori, quelli propriamente detti, non trovo giusto che sviliscano il proprio lavoro scrivendo intenzionalmente spazzatura. Se succede, è giusto domandarsi come mai non ci sia più mercato per i libri di qualità e come mai i lettori di letteratura propriamente detta stiano scomparendo.
Mai come negli ultimi anni sto sfruttando la mia tessera della biblioteca, e più leggo libri scadenti più mi rifugio nei classici, che ormai sono gli unici libri cartacei per cui spendo soldi senza chiedermi se ne valga la pena. Per le uscite recenti preferisco gli audiolibri, indipendentemente dal genere, che di solito ascolto quando non posso sedermi a leggere: se passano il test dell'ascolto, li compro (o li prendo in prestito) per poterli rileggere con l'attenzione che meritano. Se poi sono di origine straniera e li trovo in lingua originale, sono un buon metodo per allenare l'ascolto: almeno se fanno schifo non sono una completa perdita di tempo.
Io vorrei cominciato con Tolkien Essendo super - impegnata a livello fisico gli audio - libri, credo saranno il mio metadone per disintossicarmi dai podcast sul True Crime 😁🤦🏿♀️
Ho comprato "Chi dice e chi tace" di Chiara Valerio, edito da Sellerio, ma mi sento temerario perciò lo leggerò (anche se dovessi trovarlo scorretto nella forma e povero nei contenuti). Trovo che sia utilissimo, per sviluppare un spirito critico, leggere anche libri dal basso valore letterario. Grazie Yasmina di ricordarmi che leggere Chiara Valerio non è come leggere Dante.
😂 Mal che vada potrai sempre usarlo per compensare un tavolino che traballa... (O quando devi tirare qualcosa al cane per fartelo riportare in assenza dell'apposita palla, o quando devi sbucciare le patate per evitare di sporcare il tavolo, ecc...) Commento che sicuramente verrà cancellato 😂
@@YasminaPani Ironica ma non troppo : se mai dovessi rendermi conto di essere stata l'amica o la partner sessua**/sentimentale di una persona così intrisa d'odio e con lo stesso gusto per la manipolazione della Verità (tenendo conto che cambia l'estetica ed il genere, ma certi personaggi sono accomunati dal metodo e dalle intenzioni) credo che mi sentirei una persona abbastanza sporca... 😁 Mai come in questo periodo i "seminatori di odio" hanno a disposizione strumenti, anche di una certa rilevanza, per portare avanti la loro opera (l'importante è non diventarne complici)
@@YasminaPani Ma infatti leggerò Chiara Valerio con la stessa intenzione con cui si guardano le serie trash e si spegne il cervello. Credo di essere solo curioso di capire come è fatto un libro scritto male (c'è una certa dose di masochismo in me). Poi posso sempre tornare a spolverare i miei vecchi fumetti di Topolino, che non fanno mai male
non angustiarti troppo: andrà sempre peggio. È da decenni che assistiamo a questa semplificazione, basta guardare un testo qualunque, anche l'articolo di giornale più scrauso degli anni '40 e confrontarlo già con uno degli anni 80/90... Non è un processo reversibile, la civiltà letteraria è finita.
Ciao Yasmina! Io stesso mi sono posto la domanda di questo tuo video e sono sempre stato portato a pensare che forse fosse meglio leggere libri pessimi, piuttosto che non leggere nulla in quanto può costituire un primo passo per cominciare e poi passare a leggere qualcosa di qualitativamente più elevato. In questo senso ti ringrazio per avermi ampliato la visuale nel senso che mi hai fatto capire che leggere qualcosa di scadente, tanto nella forma che nei contenuti, può influire negativamente sulla consapevolezza del lettore, perché può imparare a usare male la punteggiatura o addirittura a introiettare dentro di sé valori sbagliati. Io adesso ritengo di essere capace di distinguere un buon libro da uno pessimo e anche di distinguere quali argomenti letti meritano di essere presi in considerazione e quali no! Quello che a volte mi blocca, è che non mi va di far guadagnare una persona che ritengo orribile, nonostante sappia scrivere molto bene e si sia conquistato molto seguito!
Cara Yasmina, innanzitutto grazie per il tuo blog sempre interessante e intelligente; io leggo un po' di tutto (sono stato un appassionato di libri di avventura di serie b, anche) e questa estate (perché io leggo solo d'estate) vorrei leggere i "Demoni" di Dostoevskij. Mi aiuterà a sgominare i miei?
Complimenti Yasmina! Soprattutto Grazie. Ti avrei ascoltato per altre due ore, voglio che tu lo sappia. Perle di saggezza condivise in 10 minuti ti rende non solo un'Amica del Tempo Contemporaneo, (in pratica stai Rappando) e di chiunque ti si accosti, si evince che ci tieni tantissimo alla Cultura in generale e naturalmente alla Letteratura (...) Ciao!
Mi piace tu abbia affrontato questo argomento, come anni fa fece il mio insegnante. Il piace di continuare a leggere è anche un giallo. È non perdere l'allenamento per libri più specifici o di storia o di letteratura . Mi piace ché tu abbia nominato la Sellerio. È un relax di defaticamento intellettivo, senza abbassare l'asticella grammaticale.Come gli atleti dopo un impegno agonistico fanno.
Yasmina, non ti conoscevo ma ho trovato un riferimento a questo tuo video sulla pagina di una tua "collega" di cui sicuramente sai già. Siccome l'ho vista particolarmente "motivata" non potevo non venire a curiosare qui da te. Ho ascoltato fino a questo momento ancora un minuto o due e posso dirti che l'inizio del tuo video per me è estremamente convincente. Ti seguo, da adesso. Continuo la visione. Buon lavoro.
Dal marxismo al femminismo, Einaudi ricorda sempre di volere seguire la moda politica del momento, fingendo un atteggiamento tanto rivoluzionario quanto lo sono le calze a rete della Fonte: non molto. Per fortuna Adelphi non ha (ancora) dato di matto, ma chissà in futuro
Purtroppo questo è un problema che si sta estendendo non solo nell'ambito letterario ma anche nel cinema, nella musica (i contenuti di molte canzoni attuali sono davvero poveri) e nella cultura in generale. Io mi convinco sempre più che ci stiamo avviando verso una realtà simile a quella del film Idiocracy, non so se qualcuno l'abbia visto.
Dipende che canzoni nuove ascolti, ovvio che se fa successo Elettra Lamborghini pensi questo ma prova a sentire Murubutu, Mezzosangue, Skuba Libre, El Domino, Rancore, Moder etc. e poi mi dici (non è una sfida ma è un consiglio) th-cam.com/play/PL9OGVCLuy-Tu3V5BUAd8aT8qTTk2naGH9.html&si=H0vG_Wah3ZiGTo44 prova a sentire questa playlist fatta da me, dentro ci sono quelli che ti ho citato ed altri.
Vero,siamo subissati di mediocrità anche perché tutti scrivono libri,fanno film(anche se per i film è più complesso)e pubblicano dischi ormai. Adesso magari è più facile recuperare libri,film e musica rispetto a un tempo grazie al web,ma allo stesso tempo bisogna fare una selezione enorme perché c'è un'offerta vastissima e ciò che viene spacciato per 'bello' di solito non lo è.
Una bella domanda ... Siccome io appartengo a quella categoria di persone molto sensibili ai contenuti con cui viene a contatto, direi che forse conviene leggere pochi libri ...ma BUONI!! Inoltre mi seccherebbe rimpinguare le tasche di personaggi tossici come l'autrice di 'Odio gli uomini" o personaggi che evito persino di nominare 😕
Devo fare un'obiezione: come si fa a sapere in partenza se un libro merita la lettura oppure no? Sapessi di quanti libri ho letto le prime 20 o 30 pagine, per poi abbandonarli... Ancora: come si fa a sapere in partenza se in un determinato momento della nostra vita siamo nello stato d'animo giusto per affrontare uno specifico tipo di libri? Porto come esempio me stesso: negli ultimi due mesi sto leggendo libri gialli. Sono tutti uguali, da un punto di vista letterario danno poco, ma al momento va bene così; questo non toglie per me l'avere una lista di libri che voglio leggere, dei generi più disparati (principalmente scienza e biografie), destinata a rimanere in attesa finché il mio stato d'animo non cambia.
la tua obiezione è sacrosanta ed è proprio lì che dovrebbero scendere in campo istituzioni e CE, è proprio lì che latitano, purtroppo, e anziché indicare la via si limitano a rincorrere il gusto del pubblico, chi per vendere e chi per popolarità.
Meglio la consapevolezza della propria ignoranza che l'errata convinzione di essere colti. Ho come la sensazione che questo discorso abbia molto a che fare con quello che mi azzerderei a definire un periodo di decadenza della cultura occidentale. La situazione è tanto deprimenti che ormai mi è difficile fare altro che non sia prendermi un fantasy e perdermi in un altro mondo.
Condivido pienamente. Aggiungo che non sempre mancanza di contenuto o superc… sono rivelate da una forma banale e semplificata. All’inizio di questo post citi un’autrice che, al contrario, scherma la povertà di contenuti con iperboli letterarie acrobatiche (e incomprensibili). Insomma, la forma che nasconde il nulla.
Hai perfettamente ragione: di solito capisco quando un libro è di merda se alla terza pagina già dormo, ma non perchè la storia non sia avvincente, ma perchè le frasi semplici, con tante virgole e tanti punti messi a caso, mi creano nella testa una cantilena, che mi dà sonnolenza. Ciao e complimenti.
Oltre alla qualità di ciò che si legge dovremmo anche valutare come si legge. Se leggi in modo passivo senza un minimo di rielaborazione e collegamento con conoscenze passate non serve a molto. Conosco gente che legge un sacco di libri ma è tutto tranne che colta. PS: grazie per gli ottimi video ❤
Assolutamente d'accordo. Piuttosto che letture mediocri o grammaticalmente imprecise meglio astenersi... O piuttosto, meglio riprendere in mano qualcosa letto magari molto tempo, o anni, prima. In molti casi può essere una riscoperta, perché nulla impedisce di credere che col tempo la nostra visuale delle cose sia cambiata (anche in base alla nostra esperienza vissuta...) e pertanto potrebbe essere qualcosa di diametralmente opposto o un ulteriore arricchimento rispetto alla lettura primigenia... Sempre perfetta Yasmina 🤍
Assolutamente d'accordo! Ricordo che Stephen Hawking diceva: "il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza!"
Rieccomi. Finito di guardare il tuo video tra sorrisi, risate, cenni di compiacimento non solo per i concetti che esprimi e che potrei sottoscrivere, ma anche per l'uso di alcune parole e intercalari, molto chiari, che utilizzo sovente anche io. Ho intravisto ironia e grandi verità che chiunque conosca il mondo editoriale dovrebbe condividere, se solo avesse l'onestà intellettuale oppure la capacità di “capire”. Non mi riferisco, e sia chiaro, alla tua “collega” alla quale ho fatto cenno nel precedente commento. Lei non c'entra, non la conosco e non mi permetterei di dire nulla di negativo. Potremmo pacatamente parlare di tutti gli argomenti che hai esposto in così pochi minuti e senza divagazioni inutili, ma giusto per chiarire alcuni dettagli. Per il resto sono d'accordo su tutto. Mi chiedo se si possa trovare e proporre una alternativa alla non lettura, per i casi di cui hai parlato. Forse la tua soluzione è provocatoria, ma non è il caso di approfondire, davvero non fa nulla. Il livello è alto, non smettere. Leggo e ascolto blogger in italiano e in spagnolo (Spagna e centro-sud America) da molti anni, quindi so di cosa sto parlando circa il livello di incompetenza e superficialità, anche in questo campo e non solo tra chi scrive libri. A presto.
Ciao, ti seguo da poco quindi non so se hai già affrontato l'argomento in un altro video o podcast, ma vorrei chiederti un consiglio, da collega di lettere. Visto il livello raccapricciante dei libri scritti appositamente per ragazzi e il livello altrettanto raccapricciante dei libri che i ragazzi scelgono per conto loro (tipo il fabbricante di la... cough cough), tu che cosa fai leggere agli studenti o comunque consiglieresti per le due fasce d'età del biennio e del triennio? Certo magari all'ultimo anno c'è ampia scelta tra i titoli che si incontrano nel programma di letteratura, ma prima?
[1:49] Strano davvero in effetti, nessuno si sognerebbe mai di chiedere ad un amico "quanti film hai visto quest'anno?" con la stessa naturalezza. È proprio vero che ormai leggere sembra per molto più un compito che un piacere. Mi sorge una ovvia osservazione: se ciò che leggiamo [2:50] influenza il nostro cervello, vuol dire che per i testi non italiani siamo in mano ai traduttori! Ho notato che uno stesso libro, edito da editori diversi (e quindi curato da traduttori diversi) può essere MOLTO differente. Non basta, quindi, che un libro sia scritto da chi sa scrivere e ha qualcosa da dire, ma è anche necessario, se l'autore non scrive in italiano, che venga tradotto da una persona capace. In sintesi: edizioni del c***o potrebbero rovinare anche dei capolavori. Comunque, alle superiori, spaziavo dai libri dei comici di zelig (sì, ad oggi me ne vergogno molto) a Kafka o Calvino. 😅
@Mangia89 quello delle traduzioni è un tema importante, vero....io appena posso, cerco di leggere in originale i testi, ma conosco solo l'inglese (oltre al latino, ma l'ho studiato 40 anni fa e non conosco molti autori che scrivano in latino....🙂), per cui mi tocca leggere in originale tutti i russi, il mio Kafka ecc. Un esempio clamoroso che ricordo, è il titolo del capolavoro di Thomas Mann, "La montagna incantata", che però fu una errata traduzione dell'originale, che in realtà sarebbe, letteralmente, "La montagna magica". Una cosa che mi domando, ad esempio, è come si possa leggere in italiano l'Ulisse di Joyce. Anche su questo so che ci sono alcune "polemiche". Io sto cercando da un anno di leggerlo in inglese, affiancato, oltre che al dizionario della Oxford, da un librone intitolato "Ulysses annoted" di Don Gifford. In pratica è un libro diviso negli stessi capitoli dell'Ulisse, dove sono riportati, con riferimenti alle righe del testo, varie note che spiegano, sempre in inglese, i giochi di parole, i riferimenti letterari, storici, ecc. Perché quel maledetto libro e qui c'è il problema per me, è zeppo di giochi di parole, rimandi al folklore irlandese che erano già sconosciuti ai tempi di Joyce ecc. Devo dire che comunque sto imparando un botto di cose, ma per ora mi sono fermato a metà, mannaggia....Oltretutto, c'è un capitolo ad esempio, dove lui fa una parodia di vari generi letterari e di autori di diverse epoche. Il problema è che, sicuramente per colpa della mia ignoranza, non riesco a cogliere quasi nessun riferimento perché finché mi parla della Bibbia, di Omero, Dante, Shakespeare, ok, ci posso più o meno arrivare, ma lì parla di autori e generi che non ho mai sentito in vita mia. Inoltre, io ho a casa l'edizione italiana degli anni '80, tradotta da Giulio De Angelis che, boh....ci credi che per me è pure peggio che in originale? Cioè, ci sono interi paragrafi che non capsico come abbia tradotto perché non riesco a trovare un legame con l'originale. Infatti mi hanno consigliato di acquistare una traduzione più moderna perché quella del De Angelis sarebbe un po' datata, una traduzione molto aulica e un po' fantasiosa. D'altronde, certi termini sono proprio intraducibili. Io ho impiegato giorni a capire che due termini in "Brave new world" erano in realtà stati inventati di sana pianta da Huxley....A proposito di traduzioni, una cosa analoga vale per i film, ricordo la famosa traduzione in italiano del film "Frankestein junior", in particolare la scena dei lupi, perché in inglese si giocava su "werewolfe" e "There wolf", in italiano, siccome non diceva nulla quel gioco di parole, venne tradotto con "Lupo ululà" ecc. Le cose migliori comunque si vedono nei titoli dei film tradotti in italiano, non so che cosa si fumino prima di tradurre....Mi vengono in mente 3 esempi ma ce ne sarebbero a centinaia. "Eternal sunshine of a spotless mind" tradotto con "Se ti sposi ti cancello", poi "Vertigo" tradotto con "La donna che visse due volte": questo di per sé è diventato anche iconico, solo che in italiano contiene un mezzo spoiler...Il migliore rimane questo per me. Il quarto episodio della serie della Pantera rosa, con Peter Sellers, in originale si chiamava: "The Return of the Pink Panther", che fu tradotto con "La pantera rosa colpisce ancora". E fin qua, uno si domanda perché l'abbiano cambiato ma il senso almeno si avvicina. Il problema però sorse con il film successivo, che in originale era: "The Pink Panther Strikes Again". Immagino i traduttori nel panico, visto che avevano già usato quel titolo per l'altro film, così partorirono il titolo: "La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau". Che non c'entra una cippa.....
Ciao, in merito al discorso dei libri con contenuto, diciamo, opinabile ma scritti in una forma valida debbo dissentire dalla tua affermazione. Il contenuto è irrilevante se la forma del libro, del film ecc...è di alto livello. Nella storia abbiamo esempi lampanti di questo, basti citare De Sade per quanto riguarda i libri. Difficilmente un lettore di De Sade accetta come moralmente condivisibile l'omicidio di una donna con conseguente stupro del cadavere della stessa, ma De Sade è uno dei maggiori scrittori e filosofi della storia umana.
Bisogna fare molta attenzione, perché un conto è leggere un libro violento 300 anni dopo, e un altro è leggerlo sul momento. Un conto è un libro che dice tante cose e ha valore letterario anche se razzista e un altro è un libro scritto solo e unicamente per inculcare il razzismo (infatti libri di valore di questo tipo non ne esistono)
@@YasminaPani Non sono d'accordo. Rispetto al primo punto, vale a dire la lettura postuma nel tempo, esistono libri che incitano all'omicidio e al furto e che sostanziano tali atti ,insieme alla pederastia, come atti poetici e liberatori che già all'epoca della pubblicazione iniziarono ad essere considerati dei libri di rilievo, alludo, come mero esempio, a Genet di cui una frase mi pare paradigmatica: "Anche se non son sempre belli, gli uomini votati al male possiedono le virtù virili". In merito al secondo punto, basterebbe citare L'unico e la sua proprietà di Sirner per smentire una tale affermazione.
@@YasminaPani non parla solo di razzismo, ma di certo contiene un messaggio chiaro su un sistema politico/sociale che può essere sintetizzato con l'idea che ciascun individuo deve tendere a sopraffare l'altro per essere completamente libero. Ovviamente le letture possono essere diverse, ma si tratta di un libro che difficilmente può essere letto come un trattato di pacificazione e cooperazione tra gli uomini.
Fantastica. Magari hai fatto un video su questo e non lo trovo, ho notato che a molti non importa che il libro abbia una morale o un insegnamento. Perché uno scrive un libro? Perché uno dovrebbe leggerlo? Se non ha una morale, un insegnamento, dovrebbe contenere qualcosa che ha colpito lo scrittore, una situazione o una verità o un fatto accaduto che mi inviti a riflettere, a ragionare, a pensare; e da qui scaturisca la necessità di parlarne, confrontarmi, condividere la mia esperienza e le mie riflessioni che mi ha suscitato. Un racconto fine a se stesso come esercizio di scrittura dell'autore, a parte la noia, mi ispira solo di usarlo per avviare il barbecue.
Su una cosa non concordo appieno (ma è un punto di vista validissimo anche il tuo chiaramente). Non è così male tenere il conto dei libri letti, di per sé. Il male è quel "quanti libri hai letto?", e l'ostentarlo come se fosse un merito quando non lo è intanto perché banalmente e proprio materialmente un conto è leggere un libro da migliaia di pagine (Il Conte di Montecristo, che ne so) e uno leggerne magari dieci di quelli da 100 paginette degli influencer, e poi perché come hai appunto detto conta di più il "valore" di ciò che hai letto piuttosto che il numeretto. Detto questo però non è così male tenere il conto dei libri letti "per sé stessi"... Io lo faccio e mi è un po' da sprone a legger di più - che male non fa - e un po' una curiosità, una statistica che mi dice come è andato l'anno passato. Certo, questo presuppone che non ci corra poi dietro, cioé che non scelga dei libri "apposta per aumentare quel numero"... ma io so già che non lo faccio: io leggo sempre il solito tipo di libri, quelli che mi incuriosiscono e sembrano validi... Perciò tenere questa piccola statistica in più non mi sembra così brutto. :)
Grazie per questo video. Una generale semplificazione del pensiero e' evidente che sta avvenendo in maniera transversale nella societa', ma non avevo mai riflettuto come questo si evidenzi nella lingua. Molto interessante e utile per capire cosa leggere.
Ti ringrazio dei contenuti che proponi, io ricordo come fosse ieri quando a 12 anni sono passata dai "piccoli brividi" a la casa degli spiriti...che scoperta di un mondo, quello letterario, che continua a darmi grandi gioie. Resta vero a parer mio che le persone specialmente i giovanissimi vanno educati gradualmente alla lettura e poi da giovani adulti alla lettura della complessità.
È un discorso che purtroppo può applicarsi anche alle arti visive. La qualità delle fotografie diminuisce sempre più: tutti fanno foto senza avere una cultura artistica e nemmeno una personale idea del bello. Insomma, un disastro
Da qualche anno, ho preso la decisione di rileggere i classici (per quel che riguarda la narrativa) e incrementare la lettura di saggistica. Nel primo caso, la diversa età e consapevolezza ridanno un gusto nuovo a quelle opera; nel secondo caso, l’acquisizione del sapere si è rivelata un intrattenimento pari a quello ricevuto dalla cosiddetta lettura d’evasione. In ultima analisi, condivido la sintesi «Leggere sì, ma solo ciò che arricchisce. In caso contrario, meglio non leggere affatto, almeno ci si salvaguarda».
Ero abituato ad andare in libreria una o due volte la settimana e comperare uno o due libri. Ultimamente vado in libreria, mi guardo attorno, sbircio le copertine e........ non compero nulla. Torno a casa, pesco qualcosa che ho letto tanto tempo fa e lo rileggo. Sicuramente non è colpa di questa generazione che scrive peggio della A.I. Sono io, sono diventato un vecchio borbottone che rimpiange un'epoca in cui pubblicava solo chi aveva veramente qualcosa da scrivere e sapeva farlo.
Classismo. Gli scrittori capaci esistono ancora. La cavolata di quello che ha detto la trova all'Interno dei dati: 1 analfabeta su 3 ha più di 55 anni mentre nella "fascia giovane" siamo a 1 su 6. Quello che è veramente cambiato è il mercato dei libri. Come dice anche Yasmina gli editori oggi devono andare dietro ai lettori per vendere (o meglio, non fallire). E quando le figure di riferimento sono rappresentate da influencers è normale che l'utente medio sia attirato da copertine con loro foto o nomi. È un circolo vizioso dove si vende l'immagine, non il contenuto
@@rosrosroslm Ergo, stampano libri di merda! Il fatto che gli editori siano costretti a pubblicare certi libri per seguire il pubblico non testimonia a favore del pubblico. Se potesse spiegarmi meglio il nesso tra la popolazione analfabeta ( che per definizione non legge a qualunque fascia di età appartenga) e la qualità dei lettori odierni mi farebbe comprendere quale cavolata ho detto.
@@rosrosroslm Gli analfabeti per definizione non leggono, qualunque sia la loro età. Il quadro commerciale che lei delinea è sintomatico dei lettori di oggi. Le case editrici sono costrette a pubblicare merda perchè il pubblico ha gusti di merda. Forse voleva scrivermi quello? Abbiamo un giovane su sei analfabeta e gli altri leggono i libri degli influencers? Faccio bene a rivisitare i miei libri. Stimolato da un altro intervento sto rileggendo "Per chi suona la campana" di Ernest Hemingway........
Si tratta solo di businness come nel cinema e altre forme d'arte , l'aspetto economico ha sempre il sopravvento. Sono anni che ho capito che preferiscono pubblicare sciocchezze che scrive un personaggio pubblico , piuttosto che ciò che scrive uno sconosciuto che magari ha una bella fantasia o scrive bene. Sei Stupenda ..Straordinaria.
Sono d'accordissimo con te, anche in merito alla questione del numero dei libri letti in un anno; addirittura il Kindle, con un'applicazione, ti segnala se in settimana o nel mese hai battuto il tuo record di lettura, come se si trattasse di dimostrare qualcosa a qualcuno o, peggio, a sé stessi. Piuttosto che leggere libri di merda meglio una passeggiata al centro commerciale.
Per me il fenomeno del basso numero di lettori è in parte causato dalla qualità dei libri che circolano. Se gira spazzatura, se il prodotto più diffuso è spazzatura, nel momento in cui una persona si stufa della spazzatura smette semplicemente di leggere passando a un altro medium. Io ho iniziato a leggere dopo l'adolescenza a causa dei primi libri in cui mi sono imbattuto, passando prima dalla saggistica e dopo parecchio tempo ho ripreso con la narrativa di genere.
Si tratta di un argomento complesso. E su quanto hai detto sono sostanzialmente d'accordo con te. Le conseguenze dell'editoria italiana in questo sono un altro lato della medaglia (forse meglio del dado...) dello stessa realtà che ti denunciavo nel video su D'Annunzio. Per i ragazzi di oggi è naturale pensare che la cultura, anche quella con la C maiuscola, passa attraverso canali comunicativi che non sono per forza il libro stampato. Un adolescente vede un libro del suo youtuber preferito e mi pare naturale che ne prende una copia, indipendentemente che l'autore in sé sappia scrivere o meno. Per di più, come hai detto bene te, l'editore non è il buon samaritano. Una casa editrice è un'azienda la cui finalità è prima di tutto sopravvivere e possibilmente incrementare il bilancio. Tenendo conto dei numeri che gli youtuber fanno in termini di visualizzazioni e like non c'è da stupirsi che spuntano come funghi libri di youtuber, tiktoker, palestratoni dopati e tanti altri best sellers... Tu parli da persona che è andata a scuola, hai sviluppato uno spirito critico e delle competenze che ti difendono dalla lettura di questi testi. Per i ragazzi di oggi è molto più difficile.
il tuo discorso è sacrosanto, il problema secondo me è che i libri di merda oggi non vengono letti solo dai giovani ma pure da gente adulta e consapevole.
Vorrei tanto che questa meravigliosa donna fosse almeno alla guida dell'istruzione in Italia, dovrebbe essere il minimo se qualcuno nel governo avesse un briciolo di capacità intuitiva, se non altro per evitare in futuro un Italia popolata da orde di analfabeti
Eh no. Se fosse alla guida dell'istruzione verrebbe corrotta dalla macchina politica italiana come tutti gli altri. Meglio che rimanga dove si trova, almeno la sua voce raggiunge qualche orecchio che sa ascoltare, durante la caduta di questo impero in declino
Io leggo un po' di tutto ( certamente non libri di Totti o Clerici o giù di lì 😅) : libri classici, libri russi , americani , medio orientali mi sono capitati , giapponesi ( Murakami e anche altri) ,insomma di tutto il Mondo . Spesso provo anche autori o autrici che non conosco , magari nuovi fantasy che probabilmente sono più adatti agli adolescenti ,ma dato che io mi sento uno spirito sempre adolescente, per me , vanno bene 😅. Amo molto i triller ma non soltanto ; adoro Baricco ad esempio,che non saprei neanche definire, lo trovo migliore di tantissimi e uno sperimentatore di scritture sempre diverse, infatti ho tutta la sua bibliografia di romanzi più il saggio The game ( molto interessante) . Ciao, un abbraccio 😊
Ciao, io ho un bambino di 8 anni che è un piccolo lettore, mi rendo conto che purtroppo è un problema diffuso, sul libro delle letture di scuola la maggioranza dei testi sono banali come linguaggio e contenuti. Insomma sono bambini mica sono rincoglioniti, infatti non a caso testi piu belli, tipo Rodari, prendono molto di piu i bambini e libri scritti bene sono letti con piacere...
@@YasminaPani purtroppo anche la maestra ha notato questa cosa, il prossimo anno per il biennio conclusivo ha cambiato testi, speriamo meglio... intanto durante le vacanze ci metteremo a leggere qualche libro carino a sua scelta, per ora ama quelli sulla mitologia, ma credo che tutti i bambini adorino questo genere!
@@ornellalaviano3216 si, l'ho notato troppe volte, semplificano così tanto le cose per i bambini che diventano quasi più complesse...insomma, io ho notato che se viene usato un linguaggio adeguato i bambini comprendono le cose bene e anche velocemente. Spesso quando non comprendono qualcosa è colpa di chi le spiega le cose.
Grandi applausi!! Alla parola "burdo" mi sono fatta una gran bella risata. Ho avuta la fortuna di avere una nonna che mi ha svezzata alla lettura all'età di 8 anni con una biografia su Raffaello Sanzio e con il ciclo di Sandokan di Salgari. Devo dire che ho sempre affiancato la letteratura colta alla merda, perchè a volte quest'ultima é più semplice e ti fa "sventiare". Ho sempre però avuto ben chiara la differenza fra le due, e per la merda mi sono sempre rivolta alle biblioteche, senza spendere i soldi. Una delle poche scrittrici per cui so che spendere soldi è cosa buona e giusta è Isabelle Allende. Non vedo l'ora di ascoltare e vedere altri tuoi video.
Il discorso che sto per fare non c'entra molto con l'ambito letterario, ma noto comunque una correlazione curiosa: mi è capitato sotto agli occhi un articolo che recitava "dimmi che videogiochi preferisci, e ti dirò che Q.I. hai. Spoiler: era rainbow six siege (non fatevi fuorviare dalla parola arcobaleno, si chiama così già da prima che diventasse di moda). È uno sparatutto che ho sempre snobbato, ma a quanto pare è tattico, e ha riunito in modo del tutto involontario la fascia di giocatori col Q.I. più elevato, la media era di 120 punti. Fortunatamente anche se io non rientravo nel novero del primo posto, mi sono comunque guadagnato il terzo, tra i giocatori di Minecraft, 116,3 punti Q.I. Ultimi posti in classifica i giochi per mobile tipo candycrush e FIFA, che raccolgono il bacino di utenza con la media più bassa. La cosa bella di alcuni videogiochi è che aumentano non solo la coordinazione occhio-mano, ma migliorano anche le abilità di percezione spaziale, prospettiva, logica, tattica, e aiutano a sviluppare l'abilità di prendere decisioni più giuste possibile in frazioni di secondi. Purtroppo non tutti i giochi... sfortunatamente esistono anche quelli da essere così stupidi che rincoglioniscono, o che ti premiano solo se giochi d'azzardo con le micro transazioni.
@raff9219 gli sparatutto tattici quali sono? Minecraft...l'ho già sentito..ma è un gioco di ruolo? Io credo che mi posizionerei con QI pari a 15 al massimo: ho 53 anni e negli anni 80 giocavo nei bar a Street fighter, Altered beast, Double Dragon, poi negli anni 90 a casa con il pc giocavo con Civilitation (ero un autentico guerrafondaio, il baffetto in confronto era un uomo leale e pacifico), Doom, Duke Nukem, Championship Manager, Quake, l'ultimo a cui ho giocato è stato Serious Sam. Poi ho smesso, un pó perché ho perso l'interesse e poi perché quelli moderni sono troppo realistici e complicati. Infatti ho comperato una specie di playstation a 30€ con migliaia di giochi arcade e non solo dagli anni 70 fino al 2004. I giochi li uso per rilassarmi, se diventa troppo complicato o i video troppo realistici non mi diverto, preferisco leggere o comunque fare altro. Da giovane giocavo a Rolemaster, un gioco di ruolo tipo Dungeoun and Dragons ma con regole piu complesse, vagamente ispirato al mondo di Tolkien. Peró bisogna giocare in tanti e per parecchie ore, infatti non ci gioco più da anni.
Ovviamente quella finale, é una provocazione. Sono totalmente d'accordo con la prof, eppure la mia tesi finale é diametralmente opposta: meglio leggere un libraccio piuttosto che non leggere.
E da etero basici a etero acidi il passo è breve. Mi dissocio dalle mie stesse battute di chimica 😂 Concordo appieno, il mercato editoriale è saturo di stronzate pretenziose e moraliste
Mi viene in mente un piccolo aneddoto, raccontato da una nostra grande scrittrice (sono statunitense). Durante una serie di conferenze in diverse facoltà di letteratura le fu posta la domanda: 'Ma senta, non pensa Lei che i professori universitari soffochino troppo spesso gli istinti creativi degli studenti/scrittori aspiranti?' Ed ella rispose: 'Temo invece che non li soffochino abbastanza spesso. Sono tanti i cattivi romanzi che si sarebbero potuti evitare, se ci fosse stato un buon professore.' E ciò, più di 70 anni fa. Interessante il video, grazie della riflessione.
io ti seguo perchè mi piace il tuo punto di vista su certi argomenti,e ti "ascolto" mentre lavoro. Detto questo concordo sulle letture,anche se sinceramente è difficile acquistare un libro che non ti piaccia,a meno che non acquisti un libro incelofanato......ma certo,può succedere che un libro tradisca le aspettative. Piuttosto è molto più facile che uno si trovi a guardare un film di mer.... avendo visto solo il trailer.
Se sei una schiappa a tennis, e quindi decidi di smettere di giocare, di sicuro eviterai di fare figuracce, ma ti vieti anche qualsiasi possibilità di miglioramento, che comunque c'è sempre...
Yasmina! Questo video ha fatto sorgere due domande nel mio cervellino. La prima: ipotizzando l'esistenza di un lettore giovane (non anagraficamente, ma per esperienza) e privo di strumenti di analisi che gli consentano di distinguere chiaramente il valore e il peso del libro che sta leggendo, non credi che leggere un libro scadente, soprattutto a livello contenutistico, possa portarlo più rapidamente a conoscere controesempi di valore piuttosto che se non leggesse affatto? Mi spiego meglio: se leggessi il libro di VF e andassi in giro a elogiarlo e mi imbattessi in te, che decostruisci l'opera punto per punto, io svilupperei più velocemente capacità di analisi che se, invece, non leggessi affatto il libro di VF. Questo presuppone, chiaramente, apertura al dialogo e una certa intelligenza, che non posso dare per scontato nella mente di qualunque lettore, ma - rifacendomi a Primo Levi - nella vita l'errore è il modo più veloce per giungere alla verità. Forse il mio discorso è idealistico e non soppesa il carattere escludente e chiuso dell'ideologia che si sposa e che ti chiude in una bolla - come a dire, magari la maggior parte di coloro che leggono VF non ha alcun interesse nel mettere in discussione quanto letto. La seconda: dal punto di vista linguistico, fino a quando ha senso segnalare l'errato uso della punteggiatura? Quando, invece, l'uso della punteggiatura diviene la norma? Non so se sono stata chiara, ma volendo riformulare con un esempio: se il punto e virgola sta scomparendo, quando la sua scomparsa cessa di essere uso improprio ed errore e diviene invece la norma?
Sì, detto dal mio professore di inglese dell'università che è un linguista e dalla mia professora di italiano alle superiori di liceo classico "l'uso soppianta la regola"
Secondo me bisogna fare una distinzione diversa: leggere libri per arricchirsi o per svagarsi? Perché io, ad esempio, ne leggo moltissimi seduta sul water. Da bambina la nonna mi comprava Topolino, e mi sono abituata così, si sa che la routine in certi ambiti è fondamentale. Poi, contemporaneamente, leggo un libro impegnativo. Intendo non dal punto di vista lessicale, ma che mi costringe a delle riflessioni, quindi ogni due righe mi perdo nei miei pensieri (sì, ho problemi di concentrazione, altrimenti perché leggerei libri di merda in gabinetto?😅). Nell'aprile del famigerato 2020 ero a corto di schifezze ispirevoli, perciò ho cercato negli scaffali di casa e ho trovato Siddartha. Ne ho fatto un punto d'onore di finirlo tutto e sono arrivata a dicembre, in tempo per il secondo lockdown 😊
Sono d'accordo solo in parte. Ho sempre letto libri di merda fino a quando non l'ho capito e ho iniziato ad elevare le mie letture. Se non avessi avuto una base su cui dire, "hey, ma non è che quello che sto leggendo è una cagata?" Non avrei potuto evolvermi. Certo, il pericolo è quello di non porsi mai quella domanda e continuare imperterriti sulla via di Michele Serra.
lo hai detto tu stesso, è proprio perchè hai conosciuto cos'è una scrittura mediocre che sei riuscito ad evolverti, un ipotetico lettore che nella sua vita legge solo capolavori non avrebbe i confronti per capire la loro bellezza, vivere opere di qualsiasi tipo e qualità è vitale per sviluppare un senso critico
In un mondo normale la scrittora fuentes sarebbe pubblicata solo in un manuale o una antologia su come non scrivere, o più semplicemente i suoi scritti sarebbero temi pieni zeppi di sottolineature rosse e soprattutto blu
@@YasminaPani in un certo senso è un'abilità che va allenata, non coinvolgendo la vista non ti isola completamente dal mondo circostante che poi tende a distrarti. Io ritrovo una vera risorsa, soprattutto per chi ha difficoltà nella lettura, Non parliamo poi di quando sono letti da voci eccezionali che con la loro interpretazione suppliscono alla potenziale povertà di immaginazione del lettore.
@@YasminaPani Probabilmente perché tu sai cosa metterci . tante persone magari non ci riescono e manco ne sono consapevoli. Io, ad esempio, come professione sono sceneggiatore di cartoni animati per bambini e mi diletto, nei limiti dei miei limiti, a scrivere racconti; quando mi approccio a qualcosa nato dall'altrui penna mi piace che mi sia tolta la capacità di sovrapporgli una mia struttura.😅
L'incapacità di leggere risulta evidentissima sui social.
Ho dovuto smettere, mio malgrado, di argomentare in modo serio sotto i vari video, post, ecc. perché ho notato che nove persone su dieci non capiscono quello che scrivo. Sono stato escluso spesso da pagine perché il mio commento era stato frainteso.
Condivido pienamente .
Ho dovuto optare per la medesima soluzione.
Cordialità
Purtroppo è proprio vero
Quanto ti capisco, infatti sta passando la voglia anche a me.. una delle cose più fraintese secondo me è l'ironia, peggio ancora quando è una sottile ironia😂
Hai smesso perché vuoi rimanere serio, mantenere un tono, perché non rompi il vincolo morale di rispettare comunque sempre tutto e tutti, perché non ti autorizzi ad offendere e ad insultare, a fare la voce grossa. Può essere anche per questo? Te lo domando.
Io ho cancellato il mio account Facebook e Instagram per lo stesso motivo. Anche perché credo che i social siano un mezzo di comunicazione biunivoco e non univoco come succede quasi sempre. Mi ero stancato di fare commenti agli altri, senza contraddittorio.
Applichiamo questo principio al cibo: mangiare merendine, precotti e fast food fara nascere in me la passione per alta cucina ? Risposta 😂😂😂😂😂
Si fa già: hai presente quanti contributi hanno agricoltori e allevatori per i prodotti di nicchia?
Poi quei prodotti arrivano sul mercato a prezzi inavvicinabili quindi li comprano solo gli straricchi
Peggio, perdi l'interesse anche per la semplice cucina decente
È un problema che attraversa ogni branca delle arti umane. Musica, cinema, letteratura.
Fs® BBS fF di aa#€‘:/(
Va sa ad s se d se e
Verità totale
Vero. Nel paese di Palestrina, Monteverdi, Verdi, etc etc, l'educazione all'ascolto sta andando a farsi fottere!
Secondo me nel cinema è diverso. Ci sono tanti bei film che escono periodicamente, anche tra quelli molto pubblicizzati o che partecipano ai vari festival.
@@zingapore4007 può darsi, ma è sempre la spazzatura ad essere elevata ad esempio per le moltitudini, purtroppo.
Concordo in tutto, grande Yasmina. L'editoria è caduta veramente in basso; le librerie sono piene di libri spazzatura e troppa gente li legge e pensa che sia letteratura.
È il problema che si rispecchia in qualsiasi campo, l'influencer ignorante. Ormai si affidano ai numeri e non alla qualità della persona. A 36 anni ho abbandonato i social perché li considero la madre degli scemi e anche su TH-cam bisogna stare attenti a quello che si sceglie.
Leggere libri di merda porta a pensare di merda, siamo quello che consumiamo. Per questo nel dubbio mi ripulisco il palato ogni anno con Tolkien, è come la pulizia dal dentista.
La pulizia dal dentista dicono che sia meglio farla ogni 6 mesi, non vedo perché con Tolkien sia sconsigliabile 😁
@@raff9219 Se hai una bocca di merda è meglio intervenire ogni 3 mesi.
"fuggite.... sciocchi!!!!"
E cosa intendi esattamente per libri di merda?
@@crazyhorselover401 I tuoi libri preferiti, ovviamente.
Quello che dici al minuto 9:20 circa è il punto fondamentale.
Quando ero ragazzina (parlo di poco più di dieci anni fa), non avendo grandi guide, ho letto tanta merda, riconosciuta tale da parte dei lettori più "esperti". Adesso è ancora più difficile riconoscere certi libri: vedi il nome di un editore importante, ascolti pareri di gente che dovrebbe essere competente (o si spaccia tale) e poi ci rimani fregato. È davvero frustrante.
A me capitava negli anni 70 e 80 con le recensioni cinematografiche di Kezich su Repubblica di andare a vedere film incomprensibili spacciati come capolavori. Mi ricordo "La leggenda della fortezza di Suram" un film mi pare in kazako con sottotitoli in tedesco al primo tempo e in francese al secondo, in cui invitai mia sorella e le sue amiche che mi impedirono di scegliere film per i successivi dieci anni 🙂
@@fabioderose😂😂😂
In poche parole hai descritto una generazione!!
@@fabioderoseA proposito : "...sorella con le AMICHE"??
😏
Per caso questo episodio è da archiviare nella cartella "Cosa non si fa per fornicare"?
😂
@@fabioderose😂 ... e come dimenticare l'Albero degli zoccoli , il capolavoro di Ermanno Olmi ...
@@andreamulargia7584 mamma mia che due palle!
Che ridere... come finisco di veder questo video mi esce la seguente pubblicità: "creati un secondo guadagno, pubblica libri senza scriverli"!
😭
Ricordo la battuta di un film: "Colui che non legge buoni libri non ha alcun vantaggio su colui che non sa leggere affatto"
Bellissima, grande!
Dovrebbe essere una frase di Mark Twain
non credo di fronte ad un cartello con scritto "Campo minato" !!!!!
Secondo me un minimo vantaggio lo dà, perché la lettura (anche di "Topolino" per capirci 😅) stimola sempre il cervello in maniera diversa dal guardare la TV o lo smartphone.
Poi ovviamente non ti può dare lo stesso arricchimento di un buon libro, sia nella forma che nel contenuto. Fermo restando che bisogna essere consapevoli della differenza tra l'uno e l'altro come spiegato in questo video 😄.
@@86ironmaiden non credo sia da intendere alla lettera, comunque Topolino sempre nel cuore 😍
A proposito dei bookthreads a cui hai accennato nel video, ci sarebbero da tirare dentro la discussione anche il “bookstagram” e il “booktok”, ossia le community di appassionati di lettura presenti sui rispettivi social che, secondo me, sono una parte enorme del problema dei “libri dimmerda” non soltanto qui in Italia, ma anche all’estero. Ne ho seguiti diversi per qualche anno, i più famosi, finché mi sono stufato per due motivi: in primo luogo, il genere di libri (romanzi e raccolte di poesie) di cui condividevano estratti nei post, che col tempo si sono spostati sempre di più verso i soliti temi (quelli che sui social vengono apprezzati di più), come l’amore e l’amicizia (sempre in salsa sdolcinata, ovviamente); in secondo luogo, mi irritava da morire il fatto che sponsorizzassero, a pagamento, libri di autori e autrici emergenti, le cui tematiche e stili di scrittura, però, erano SEMPRE e comunque gli stessi sopraccitati. Li tiro in ballo perché secondo me hanno un impatto fondamentale sull’”educazione letteraria” delle generazioni più giovani, le quali (durante gli anni dell’adolescenza in cui è già più facile avere dei gusti di merda), si avvicinano a questo tipo di letteratura commerciale, mediocre sia nella forma che nei contenuti, e, con buone probabilità, limiteranno le loro letture e la loro idea di letteratura a questo tipo di libri. Inoltre, penso che poi il mercato editoriale orienti le proprie pubblicazioni anche in base al riscontro, ai feedback che ricevono sui social i libri che escono: se pubblicano un libro dimmerda e i/le bookstagramers di turno si mettono in fila a tesserne gli elogi e convincono gli utenti a leggerselo, allora continueranno su quella strada. È un circolo vizioso, che si autoalimenta: più si pubblicano pessimi libri, più se ne leggono, più se ne vogliono e quindi più se ne pubblicano.
Poi sì, c’è anche la questione del numero di libri letti in un anno, in cui tutti mettono in mostra librerie e collezioni infinite, composte, ovviamente, soltanto da quel tipo letteratura inconsistente e banale, libri che sono scritti secondo le modalità che hai citato e con l’unico scopo di essere letti il più in fretta possibile e acquistare il prossimo (grazie al cazzo, aggiungerei, che te ne leggi cento in un anno; prova a leggerti Thomas Mann o Tolstoj in una settimana, poi vediamo); c’è gente poi che magari i classici se li legge pure, ma soltanto per, letteralmente, mettersi in mostra, vantarsi di aver letto Dostoevskij o Kafka (è un fenomeno diffuso soprattutto tra gli americani), senza ovviamente aver capito una sega dei libri letti; tremendo anche il fatto che, tra gli autori classici, quelli che vengono letti e discussi sono sempre gli stessi quattro in croce (che, per quanto validi e amati anche da me, non sono gli unici ad aver scritto dei capolavori; Thomas Bernhard e Paul Celan, per esempio, sono autori fenomenali e notissimi a chi è già più pratico di un certo tipo di letteratura, ma misconosciuti sui social); e via dicendo con altre situazioni del genere.
Io, personalmente, ormai leggo solamente classici, mattoni di filosofia e poesia, e mi dispiace non poco, perché mi domando spesso se tra qualcuno degli autori e delle autrici di oggi ce ne sono di quelli che un giorno verranno annoverati tra i grandi e io me li sto perdendo, e tutto questo solamente perché le case editrici devono vendere l’ennesimo libro stracciacoglioni di qualche influencer.
D'accordo su tutto.
Di libri che vale la pena leggere però ne vengono pubblicati tantissimi anche se non pubblicizzati a dovere.
Di contemporanei consiglio assolutamente Don DeLillo e Cormac McCarthy.
Ho finito "La stella di Ratner" di DeLillo dieci giorni fa e ogni giorno torno a rileggermi alcune pagine e a rifletterci un po' su. Per me che amo la matematica un vero capolavoro anche se penso possa tranquillamente essere letto da chiunque abbia voglia di impegnarsi. Non è una lettura leggera ma è molto stimolante e si potrebbe stare una settimana su ogni capitolo per la densità di contenuti al suo interno, soprattutto per il modo in cui vengono inseriti e trattati. Riflessioni e dialoghi eccezionali e mai banali. Consiglio!
@@alezava99 Grazie mille, darò sicuramente un'occhiata!
I più famosi, per esempio se intendi Ilenia Zodiaco, Marco Cantoni o Selvaggia Sostegni mi domando che cosa guardi..fanno delle analisi accuratissime e preparatissime, grazie a Ilenia tanti hanno riscoperto classici della letteratura e ha fatto approfondimenti che dubito i più riuscirebbero a fare grazie anche alla sua preparazione universitaria, facendo incontri anche dal vivo, sempre pieni per parlare di letteratura russa, francese e americana, idem Matteo Fumagalli..Marco Cantoni legge solo e unicamente perle della letteratura e dimostra di saper analizzare prosa e contenuto così come Matteo Fumagalli che fa conoscere vere e proprie perle. Selvaggia Sostegni non so se l'hai mai sentita parlare con i video approfondimenti di letteratura americana e ad esempio di Mari.
Forse sei tu che ti devi prendere la responsabilità di seguire le persone giuste.
Da appassionato di cinema posso garantire che lo stesso ragionamento lo si può fare in questo settore, idem quello della musica.
Sono illustratore e musicista, non vi dico lo spasso di vivere in quest'epoca.
E comunque grazie Yasmina per i contenuti che continui a condividere!
Sono completamente d’accordo ; avverto, inoltre, l’urgenza di farti i miei complimenti per la tua loquela, che trovo sia sempre brillante, coinvolgente, accurata e al tempo stesso spontanea, verace.
Tornando in tema, riconosco di provare una sensazione di disagio, forse perfino di disturbo: gli editori, quasi tutti, hanno sempre pubblicato del pattume per fare cassa; tuttavia, magnificare consapevolmente la mediocrità invereconda che propongono è un atteggiamento nuovo, che prima non percepivo, e mi domando cosa li convinca a perpetrarlo.
I soldi!
Stesso discorso per i film italiani, finanziati in genere dalla regione Lazio e dal ministero della cultura, girati in 2 stanze più lungotevere con vista gazometro e sempre con gli stessi quattro attori.
Ma che cazzo dici?
E ovviamente, sempre girati con attori romani (di cui almeno uno del cast di Boris).
@@federicomauri6208l'altro per contratto deve essere Mastandrea. Sergio Leone disse di Clint Eastwood che aveva solo due espressioni, col cappello e senza cappello. Mastandrea non porta neanche il cappello....infatti è da "Tutti giù per terra" del 1997 che ha la stessa espressione in tutti i film...
Il cinema europeo, cosi come i cinema intesi come luoghi fisici, sono finanziati dall'Unione Europea per fare il lavaggio del cervello ai suoi sottomessi. Immigrazione, perversione sessuale, ateismo, conformismo, chi più ne ha, più ne metta.
Non è altro che un escamotage per permettere a certi gruppi di persone di riciclare denaro, vedasi produttori d'oltralpe come Luc Besson.
Rimuovi i finanziamenti dell'EU ed ESG e vedi come la merda smette di fluire dalla cloaca maxima.
Che poi "attori" è una parola non grossa, ENORME.
Il libro di Bellofigo confrontato con quello della Fonte sembra scritto da Immanuel Kant
Ahahahhahaha
Ho veramente adorato questo video, hai risposto a domande a cui non sapevo rispondere.
Mi hai fornito un link efficace da condividere ogni volta che voglio esprimere lo stesso, annoso, concetto.
Sottoscrivo ogni tua parola. Insegno matematica e fisica, in un ambiente di lingua francese, ma sono sempre stato e sarò sempre attento all'uso corretto della lingua, anche in un compito di matematica. Non so quale sia la situazione in Italia, ma nella lingua francese oramai anche chi ha studiato lettere non sa scrivere, giornalisti in primis.
in Italia è tale e quale, ma credo un po' ovunque: abito in Svezia e pure qui siamo in caduta libera a livello linguistico.
@@ornellalaviano3216 credo proprio che sia un fenomeno, se non mondiale, almeno occidentale, legato all'evoluzione della società e all'impatto delle tecnologie. L'intelligenza si sta spostando sempre di più dagli esseri umani alle macchine
@@danielespeziari5545 dovrebbe uscire in italiano a settembre il libro di Jonathan Haidt "The Anxious generation" ora reperibile solo in inglese: dimostra con dati e numeri come gli schermi di cellulari e tablet stiano avendo effetti catastrofici sulle menti e la psiche dei più giovani.
A parte che mi hai fatto scassare, perché tratti un argomento serissimo lanciandoci dentro una valanga di cazzi, volevo solidarizzare con quanto hai detto per due motivi.
1. Io faccio una gran fatica a concentrarmi su un testo singolo. Se devo studiare un argomento, posso trovare 7 libri diversi e paragonarli su quell'argomento, piuttosto che leggerne uno dall'inizio alla fine. Quando mi chiedono "quanti libri leggi" mi viene un certo senso di vergogna, perché li vorrei leggere, li compro, ce li ho ma faccio veramente fatica.
2. io mi trovo a fare lo stesso ragionamento sulla musica. A me sale l'odio perché mi sembra che mi stiano facendo una sorta di alimentazione forzata da allevamento intensivo per farmi ingrassare, ma facendomi mangiare la merda. A partire dalla lunghezza delle canzoni, che se vanno più di 3 minuti e mezzo "omioddio è troppo lunga" (capirai, "A Change of Seasons" è lunga 23'06''!), per arrivare ai testi e alle strutture musicali. Gli accordi sono sempre SEMPRE quelli (per carità anche AC/DC e Iron Maiden hanno usato gli stessi accordi tante volte, ma li hanno "conditi" in un certo modo!), SEMPRE sta cacchio di cassa-rullante sui quarti. Porca troia, ma ce la facciamo a mettere qualcosa di un po' più sostanzioso? Ogni volta mi sento rispondere che sono un perfezionista, che non deve essere tutto complicato (belìn ragazzi, non è che dobbiamo essere sempre a fare accordi strambi e tempi dispari, però cazzo mettiamoci un po' di sostanza).
Davvero complimenti per il video! Mi è piaciuto così tanto come ti sei espressa che mi sono iscritta al quinto minuto, corro a recuperare tutti i tuoi lavori passati xx
Quanta verità in questi 10 minuti! Sono proprio contento di averti intercettato su YT, normalmente sede di video di "stocazzo". Aspetto sempre con ansia di sentirti.
Circa un anno fa usavo ancora tiktok e dopo l'ennesima recensione estasiata di Come anima mai mi ero quasi convinta a comprarlo: lo vendevano come un romanzo d'amore che ti strappa il cuore dal petto, la storia di due protagonisti che affrontano mille avversità pur di stare assieme. Fortuna ha voluto (forse più che di fortuna si parla di grazia del Signore) che Ilenia Zodiaco pubblichi in quel periodo un video riassunto di Come anima mai... Ho scoperto così che si trattava di una fanfiction sulla relazione omosessuale durante la seconda guerra mondiale tra due membri degli one direction. Devo aggiungere altro? Non credo. Ho imparato a ponderare molto di più sugli acquisti di libri che non ho mai sfogliato: leggere i PDF dell'introduzione del libro se disponibili su Google, guardare più recensioni possibili e optare per la versione ebook. Viviamo in un periodo storico in cui a scavare alla ricerca di un romanzo che costi meno di €12 ci si sente quasi cercatori d'oro, beccarmi anche delle fregature del genere proprio non mi va.
Ahahahhaa ora voglio leggerlo!
@@YasminaPanisì, ti scongiuro! Dopo "lupi mannari zozzi" sono in crisi da astinenza 😂
I classici costano pochissimo.
Stessa cosa per quelli che si sentono esperti di scienza perché guardano i documentari con gli animali, o che si sentono esperti di filosofia politica perché guardano i programmi politici in televisione.
Spesso, anche se forse impropriamente, si paragona il cervello a un “muscolo, da mantenere allenato”: letture inconsistenti quando non pessime, allora, sarebbero equiparabili ad esercizi fisici di bassissimo impatto o mal eseguiti, che sono spesso così inutili o addirittura dannosi per il corpo da portare a preferire ad essi il divano.
Spesso capita che qualcuno nasconda la propria insicurezza attraverso una finta superiorità. Poi però si tradisce e viene fuori che si tratta di una persona abbastanza consapevole di non valere molto. Il cervello è un muscolo.
Facendo male gli stacchi col bilanciere mi sono giocato la schiena... Le mie letture più impegnate sono i romanzi di cappa e spada ma almeno quelli sono libri che non pretendono di veicolare chissà quale messaggio.
@@gabrielebelcastro2430 Che dire, grazie per la schiettezza e la gentilezza che l'hanno fatta sentire in dovere di dire, non si sa sulla base di cosa, che io (uno che lei non conosce e che non le ha fatto nulla) dovrei essere in primis una persona che non vale molto (sticazzi!), e poi pure insicura ma che finge superiorità (come, poi?). Il cervello non è un muscolo: è un tessuto diverso, composto di cellule diverse da quelle delle fibre muscolari. Si paragona a un muscolo in quanto tenerlo allenato fa bene, come per i muscoli. Mi sembrava una cosa chiara e innocente. Sono d'accordo con Yasmina sul fatto che questi allenamenti vanno fatti bene altrimenti sono inutili o persino più dannosi che altro. Non credevo, nel dire questa cosetta, di attirarmi contro giudizi così pesanti da parte di qualcuno. Pazienza.
@@DorimantHeathen Infatti non ho dato giudizi negativi. Se ti senti offeso vuol dire che il mio commento in qualche modo ti ha punto. Non essere troppo avido di elargire giudizi. Cosa sono le letture inconsistenti? Ognuno legge quello che vuole, anche se si tratta di libricini di Barbara D'Urso. Se prova piacere nel farlo perché non dovrebbe? Ecco. C'è sempre qualcuno più bravo. Io potrei dire che le tue letture sono inconsistenti. Spero si sia chiarito un pò
Questa discussione lhai persa bro
"pibinchi" per dire puntigliosi... Adoro! 🔝 Sono d'accordo, tranne sul fatto del contare i libri che si leggono in un anno. A me piace tenerne conto, per me stessa e per spronarmi a raggiungere il mio obiettivo. A parte questo, apprezzo i tuoi contenuti, inizierò a seguirti con più costanza.
Ah beh farlo per sé è un altro discorso!
Sí, anche io condivido l'indissolubilità tra la forma e il contenuto· rifiutando, categoricamente, il dualismo manicheistico per cui da una parte ci sarebbe “la tecnica” e dall'altra “il cuore”; d'altronde non sono certo l'unico:
«La divisione iperpopulista tra cuore e cervello (dove il primo naturalmente ha sempre ragione e il secondo sempre torto) trova fra gli ascoltatori musicali terreno fertilissimo, come se l'emozione (parola indispensabile alla musica ma ormai sfruttata oltre ogni limite) e la complessità fossero antitetiche».¹
«Tuttavia, la candida pretesa di leggere questo libro come si legge una antologia di emozioni liriche o drammatiche, di leggerlo, diciamo cosí, col cuore (e se non si capisce subito, peggio per il libro…), è una pretesa un po' gretta: anche il cuore ha i suoi pregiudizî e una sua saccenteria».²
«La forma è inseparabile dalla sostanza, l'idea è inseparabile dalla forma. Cosí come nella scultura in gesso c'è una base, un'ossatura, cosí all'interno di ogni opera c'è un'idea. […] L'immagine artistica è di una qualità nuova in cui l'idea si dissolve nella forma e la forma si dissolve nel contenuto. Non si può chiamare mela la metà di una mela, allo stesso modo non è possibile una forma se staccata dal contenuto. Per questo esistono cosí tante teorie, in cui gli estetici affermano che in realtà la forma è anche la sostanza. Questa affermazione non ci piace e spesso l'aggrediamo con violenza; tuttavia a me sembra che non occorra tanta passione per esporre una simile critica perché ha una sua ragione. Visto che è impossibile disgiungere questi due concetti, allora, seguendo una logica, si può chiamare primaria sia la forma che il contenuto».³
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𝟷. Carlo Boccadoro, 𝐴𝑛𝑎𝑙𝑓𝑎𝑏𝑒𝑡𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜𝑟𝑖. 𝑀𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒, Einaudi, Giulio Einaudi Editori, collana Vele [151], Milano 2019, p. 24.
𝟸. Vittorio Sermonti, 𝐿’𝐼𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝐷𝑎𝑛𝑡𝑒, supervisione di Gianfranco Contini, Edizione definitiva, BUR, BUR classici, Milano 2015², p. 32.
𝟹. Andrej Tarkovskij, 𝐿𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎. 𝐼𝑙 𝑐𝑖𝑛𝑒𝑚𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑜, a cura di Andrea Ulivi e Andrej Tarkovskij, BUR Rizzoli, collana a cura di Davide Rondoni, I libri della speranza, Milano 2016⁴, pp. 46-47.
L'intrinsecità di forma e sostanza è un falso sillogismo, proveniente dal retaggio di Aristotele. La categoria vera, quella che conta perché viene prima, è l'unicità del soggetto con l'oggetto, che è solo una mera proiezione dell'altro e quindi l'indagine va circoscritta alla volontà del soggetto, non all'interesse per l'oggetto. Io sono creatore e creatura in una volta e perciò non posso conoscere la mia forma e la mia sostanza, ma la qualità che ad esse viene attribuita viene formulata solamente dopo che esse sono state create e rimangono nel pensiero, tramite il giudizio analitico del pensante, ma io non sono un presupposto del pensare, come l'io non è un oggetto del pensiero.
Se avessi un centesimo ogni volta che vedo delle note a piè pagina in un commento avrei esattamente un centesimo.
@@FMAeva sì, ha stupito anche me. Ma la sintesi definitiva di questi tragici equivoci descartesiani è semmai: il presupposto della morale universale come metacategoria del pensare, e l’idealismo astratto e impersonale della gerarchia dello Spirito sul corpo. Essere e avere sono la medesima cosa, io sono corpo e mente e nessuno dei due perché sono un unico. La filosofia “egoista” di Stirner ha finalmente enunciato ciò senza mezzi termini, rigettando per intiero il sacro e le metafisiche della filosofia speculativa. Peccato che la gente non lo legga perché condanna l’egoismo pregiudizievolmente e sia ancora abbagliata da cuore e ragione, dall’anima, da salvare prima ancora che sé stessa.
Proprio qualche giorno fa ho recuperato la recensione di #Valespo di Matteo Fumagalli. I commenti negativi erano tutti, rigorosamente, sgrammaticati.
Bravissima. Una fortuna aver trovato il tuo canale. Profonda , competente e incisiva.
Grazie
Perfetto! In poco più di dieci minuti hai sviscerato la questione come meglio non si poteva. Un video semplicemente perfetto.
È sempre molto interessante ascoltare i tuoi commenti.
Ho cominciato a leggere all'età di 20 anni, grazie alla mia ragazza, da allora non ho più smesso, sono cosciente di non avere gli strumenti per valutare un buon libro da un cattivo libro, quindi mi baso sul fatto che un racconto mi lasci qualcosa o meno. 👋
Certo, è normale
magari avessi avuto lei come prof. al liceo , sarebbero stati cinque anni straordinariamente belli
Complimenti, bellissimo video! Mi ha colpito in particolare il discorso sulla punteggiatura, in quanto ho vissuto in prima persona un'esperienza che mi ha messo molto a disagio quando ero al liceo (tieni conto che ho 46 anni, quindi è passato un po' di tempo).
Anno 1996, nuova prof di lettere: sosteneva fermamente che il punto e virgola praticamente era caduto in disuso, e se avevi la sfrontatezza di usarlo - ad esempio - in un tema, te lo segnava pure come errore!
Eppure in molti libri che ho letto l'ho trovato ancora...mi chiedo se non fossimo agli albori del "sabotaggio" della scrittura (?)
Indecente, certi professori dovrebbero essere sbattuti fuori
@@YasminaPani 👏👏👏grande! Anche io l'ho sempre pensato, ma sai, la "prof" era lei e quindi mi sono messa in dubbio io
Avevo letto tempo fa alcune riflessioni di un addetto alla selezione di racconti per concorsi letterari. Aveva notato negli ultimi anni un impoverimento non solo nello stile ma anche negli stessi contenuti dei testi prodotti: riflessioni e pensieri adolescenziali ma che provenivano da persone ormai adulte. E direi che gli esempi non mancano. Uno su tutti, Zerocalcare (so che mi attirerò molte critiche, ma non m'importa).
Ogni volta poi che vado in libreria e vedo il settore della narrativa contemporanea, non riesco a non pensare che tre quarti di quei volumi potrebbero tranquillamente andare al macero.
Per quanto poi riguarda i premi letterari, avevo iniziato a leggere Spatriati di Desiati (premio Strega 2022) perchè sono un expat anch'io; è stato l'unico libro che ho abbandonato dopo 3 pagine: era davvero scritto troppo male.
Ma credo che il libro peggiore che abbia mai letto sia Acciaio di Avallone, letteralmente scaraventato contro il muro dopo 50 pagine.
...finalmente! Ci voleva! Io spesso continuo con i classici come garanzia, anche lì c' è un discorso della traduzione affidabile e seria! Anche per me la qualità su quantità, per affinare linguaggio. Hai una rubrica sui libri?
Io odio dover buttare la croce sull'istruzione, perché è un settore che mi sta a cuore e che considero fondamentale in qualsiasi società umana. Ma proprio per questo non posso esimermi dal dire che un ragazzo che a scuola non ha imparato a leggere, capire e soprattutto apprezzare testi complessi è difficile che ci riesca per conto suo più tardi nella vita. Purtroppo gli editori sono costretti a pubblicare spazzatura per campare, ma gli scrittori, quelli propriamente detti, non trovo giusto che sviliscano il proprio lavoro scrivendo intenzionalmente spazzatura. Se succede, è giusto domandarsi come mai non ci sia più mercato per i libri di qualità e come mai i lettori di letteratura propriamente detta stiano scomparendo.
Ho ripreso a leggere da poco per vari motivi, ho notato che ormai siamo passati alla presenza di errori ortografici e sintattici nei libri.
"scomparse" come forma del passato remoto della terza persona di "scomparire". Esperienza reale.
Sono dell'idea che ormai le case editrici non facciano neanche più una revisione del testo. L'importante è pubblicare tanto ed in fretta
Eh certo, i correttori di bozze vanno pagati
Io ho trovato degli errori di lettere (non di verbi) nei libri di Harry Potter
...e con questa, aspettiamo con ansia la tua recensione al libro della Valerio! 😆
Mai. È davvero impossibile leggere i libri di quella donna, e non sto scherzando: non son scritti in italiano, non si capisce niente
@@YasminaPaninon si capisce nulla di ciò di cui la Valerio vuole parlare.
Ok, lo prendiamo come un "sì". ❤
Gentile Yasmina, quanto ha ragione e quanto è brava!
Mai come negli ultimi anni sto sfruttando la mia tessera della biblioteca, e più leggo libri scadenti più mi rifugio nei classici, che ormai sono gli unici libri cartacei per cui spendo soldi senza chiedermi se ne valga la pena.
Per le uscite recenti preferisco gli audiolibri, indipendentemente dal genere, che di solito ascolto quando non posso sedermi a leggere: se passano il test dell'ascolto, li compro (o li prendo in prestito) per poterli rileggere con l'attenzione che meritano. Se poi sono di origine straniera e li trovo in lingua originale, sono un buon metodo per allenare l'ascolto: almeno se fanno schifo non sono una completa perdita di tempo.
Io vorrei cominciato con Tolkien
Essendo super - impegnata a livello fisico gli audio - libri, credo saranno il mio metadone per disintossicarmi dai podcast sul True Crime
😁🤦🏿♀️
Ho comprato "Chi dice e chi tace" di Chiara Valerio, edito da Sellerio, ma mi sento temerario perciò lo leggerò (anche se dovessi trovarlo scorretto nella forma e povero nei contenuti). Trovo che sia utilissimo, per sviluppare un spirito critico, leggere anche libri dal basso valore letterario. Grazie Yasmina di ricordarmi che leggere Chiara Valerio non è come leggere Dante.
😂
Mal che vada potrai sempre usarlo per compensare un tavolino che traballa...
(O quando devi tirare qualcosa al cane per fartelo riportare in assenza dell'apposita palla, o quando devi sbucciare le patate per evitare di sporcare il tavolo, ecc...)
Commento che sicuramente verrà cancellato
😂
No forse non hai capito che leggere Chiara Valerio non è nemmeno come leggere Topolino (non sto scherzando, Topolino è scritto bene e insegna cose)
@@YasminaPani
Ironica ma non troppo :
se mai dovessi rendermi conto di essere stata l'amica o la partner sessua**/sentimentale di una persona così intrisa d'odio e con lo stesso gusto per la manipolazione della Verità (tenendo conto che cambia l'estetica ed il genere, ma certi personaggi sono accomunati dal metodo e dalle intenzioni) credo che mi sentirei una persona abbastanza sporca...
😁
Mai come in questo periodo i "seminatori di odio" hanno a disposizione strumenti, anche di una certa rilevanza, per portare avanti la loro opera
(l'importante è non diventarne complici)
@@YasminaPani Ma infatti leggerò Chiara Valerio con la stessa intenzione con cui si guardano le serie trash e si spegne il cervello. Credo di essere solo curioso di capire come è fatto un libro scritto male (c'è una certa dose di masochismo in me). Poi posso sempre tornare a spolverare i miei vecchi fumetti di Topolino, che non fanno mai male
non potevo non guardare un video con questo titolo!!! Ciao Yasmina!
non angustiarti troppo: andrà sempre peggio.
È da decenni che assistiamo a questa semplificazione, basta guardare un testo qualunque, anche l'articolo di giornale più scrauso degli anni '40 e confrontarlo già con uno degli anni 80/90... Non è un processo reversibile, la civiltà letteraria è finita.
La NOSTRA civiltà letteraria è finita
Bisogna fare come in "Fahrenheit 451". Custodire i libri di valore e tenerli vivi.
Ciao Yasmina! Io stesso mi sono posto la domanda di questo tuo video e sono sempre stato portato a pensare che forse fosse meglio leggere libri pessimi, piuttosto che non leggere nulla in quanto può costituire un primo passo per cominciare e poi passare a leggere qualcosa di qualitativamente più elevato. In questo senso ti ringrazio per avermi ampliato la visuale nel senso che mi hai fatto capire che leggere qualcosa di scadente, tanto nella forma che nei contenuti, può influire negativamente sulla consapevolezza del lettore, perché può imparare a usare male la punteggiatura o addirittura a introiettare dentro di sé valori sbagliati.
Io adesso ritengo di essere capace di distinguere un buon libro da uno pessimo e anche di distinguere quali argomenti letti meritano di essere presi in considerazione e quali no! Quello che a volte mi blocca, è che non mi va di far guadagnare una persona che ritengo orribile, nonostante sappia scrivere molto bene e si sia conquistato molto seguito!
Capisco, sono scelte personali
...sei meravigliosa! Diretta intelligente, incisiva.
Ma soprattutto senza peli sulla lingua!
L'ho sempre pensato anch'io, meglio non sapere che sapere cose sbagliate
e come fai a sapere quale e un buon libro senza leggerlo , ho letto libri di merda di grandi autori , e invece libri fantastici da sconosciuti
@@rdeiddaad esempio?
@@FaunadiEdiacara guarda il commento sotto , oppure sei un idiota , propendo per la seconda , visto che non hai guardato il commento sotto
Cara Yasmina, innanzitutto grazie per il tuo blog sempre interessante e intelligente; io leggo un po' di tutto (sono stato un appassionato di libri di avventura di serie b, anche) e questa estate (perché io leggo solo d'estate) vorrei leggere i "Demoni" di Dostoevskij.
Mi aiuterà a sgominare i miei?
No, te ne metterà di altri dentro 🤣 ma ne vale la pena
Complimenti Yasmina! Soprattutto Grazie.
Ti avrei ascoltato per altre due ore, voglio che tu lo sappia.
Perle di saggezza condivise in 10 minuti ti rende non solo un'Amica del Tempo Contemporaneo, (in pratica stai Rappando) e di chiunque ti si accosti, si evince che ci tieni tantissimo alla Cultura in generale e naturalmente alla Letteratura (...) Ciao!
Mi piace tu abbia affrontato questo argomento, come anni fa fece il mio insegnante. Il piace di continuare a leggere è anche un giallo. È non perdere l'allenamento per libri più specifici o di storia o di letteratura . Mi piace ché tu abbia nominato la Sellerio. È un relax di defaticamento intellettivo, senza abbassare l'asticella grammaticale.Come gli atleti dopo un impegno agonistico fanno.
È sempre piacevole e stimolante ascoltarti
....ci son certi film che era meglio il libro...POI CI SON CERTI LIBRI CHE ERA MEGLIO L'ALBERO...
Yasmina, non ti conoscevo ma ho trovato un riferimento a questo tuo video sulla pagina di una tua "collega" di cui sicuramente sai già. Siccome l'ho vista particolarmente "motivata" non potevo non venire a curiosare qui da te. Ho ascoltato fino a questo momento ancora un minuto o due e posso dirti che l'inizio del tuo video per me è estremamente convincente. Ti seguo, da adesso. Continuo la visione. Buon lavoro.
Ti ringrazio!
Dal marxismo al femminismo, Einaudi ricorda sempre di volere seguire la moda politica del momento, fingendo un atteggiamento tanto rivoluzionario quanto lo sono le calze a rete della Fonte: non molto. Per fortuna Adelphi non ha (ancora) dato di matto, ma chissà in futuro
Con Labatut in realtà ha sdoganato il grillismo mascherato da alto contenuto di filosofia della scienza.
Adelphi pubblica Severino e Cacciari, senza parlare dei loro contenuti, la loro forma di scrittura non è tanto diversa da quella di Fusaro
Purtroppo questo è un problema che si sta estendendo non solo nell'ambito letterario ma anche nel cinema, nella musica (i contenuti di molte canzoni attuali sono davvero poveri) e nella cultura in generale. Io mi convinco sempre più che ci stiamo avviando verso una realtà simile a quella del film Idiocracy, non so se qualcuno l'abbia visto.
ho visto quel film l'anno scorso per la prima volta e mi è venuto un infarto, altro che 1984.
Dipende che canzoni nuove ascolti, ovvio che se fa successo Elettra Lamborghini pensi questo ma prova a sentire Murubutu, Mezzosangue, Skuba Libre, El Domino, Rancore, Moder etc. e poi mi dici (non è una sfida ma è un consiglio)
th-cam.com/play/PL9OGVCLuy-Tu3V5BUAd8aT8qTTk2naGH9.html&si=H0vG_Wah3ZiGTo44
prova a sentire questa playlist fatta da me, dentro ci sono quelli che ti ho citato ed altri.
Vero,siamo subissati di mediocrità anche perché tutti scrivono libri,fanno film(anche se per i film è più complesso)e pubblicano dischi ormai. Adesso magari è più facile recuperare libri,film e musica rispetto a un tempo grazie al web,ma allo stesso tempo bisogna fare una selezione enorme perché c'è un'offerta vastissima e ciò che viene spacciato per 'bello' di solito non lo è.
Una bella domanda ...
Siccome io appartengo a quella categoria di persone molto sensibili ai contenuti con cui viene a contatto, direi che forse conviene leggere pochi libri ...ma BUONI!!
Inoltre mi seccherebbe rimpinguare le tasche di personaggi tossici come l'autrice di 'Odio gli uomini" o personaggi che evito persino di nominare
😕
Devo fare un'obiezione: come si fa a sapere in partenza se un libro merita la lettura oppure no? Sapessi di quanti libri ho letto le prime 20 o 30 pagine, per poi abbandonarli...
Ancora: come si fa a sapere in partenza se in un determinato momento della nostra vita siamo nello stato d'animo giusto per affrontare uno specifico tipo di libri?
Porto come esempio me stesso: negli ultimi due mesi sto leggendo libri gialli. Sono tutti uguali, da un punto di vista letterario danno poco, ma al momento va bene così; questo non toglie per me l'avere una lista di libri che voglio leggere, dei generi più disparati (principalmente scienza e biografie), destinata a rimanere in attesa finché il mio stato d'animo non cambia.
la tua obiezione è sacrosanta ed è proprio lì che dovrebbero scendere in campo istituzioni e CE, è proprio lì che latitano, purtroppo, e anziché indicare la via si limitano a rincorrere il gusto del pubblico, chi per vendere e chi per popolarità.
Meglio la consapevolezza della propria ignoranza che l'errata convinzione di essere colti. Ho come la sensazione che questo discorso abbia molto a che fare con quello che mi azzerderei a definire un periodo di decadenza della cultura occidentale. La situazione è tanto deprimenti che ormai mi è difficile fare altro che non sia prendermi un fantasy e perdermi in un altro mondo.
Condivido pienamente. Aggiungo che non sempre mancanza di contenuto o superc… sono rivelate da una forma banale e semplificata. All’inizio di questo post citi un’autrice che, al contrario, scherma la povertà di contenuti con iperboli letterarie acrobatiche (e incomprensibili). Insomma, la forma che nasconde il nulla.
Esatto
Hai perfettamente ragione: di solito capisco quando un libro è di merda se alla terza pagina già dormo, ma non perchè la storia non sia avvincente, ma perchè le frasi semplici, con tante virgole e tanti punti messi a caso, mi creano nella testa una cantilena, che mi dà sonnolenza. Ciao e complimenti.
Oltre alla qualità di ciò che si legge dovremmo anche valutare come si legge. Se leggi in modo passivo senza un minimo di rielaborazione e collegamento con conoscenze passate non serve a molto. Conosco gente che legge un sacco di libri ma è tutto tranne che colta.
PS: grazie per gli ottimi video ❤
Assolutamente d'accordo. Piuttosto che letture mediocri o grammaticalmente imprecise meglio astenersi... O piuttosto, meglio riprendere in mano qualcosa letto magari molto tempo, o anni, prima. In molti casi può essere una riscoperta, perché nulla impedisce di credere che col tempo la nostra visuale delle cose sia cambiata (anche in base alla nostra esperienza vissuta...) e pertanto potrebbe essere qualcosa di diametralmente opposto o un ulteriore arricchimento rispetto alla lettura primigenia...
Sempre perfetta Yasmina 🤍
Assolutamente d'accordo! Ricordo che Stephen Hawking diceva: "il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza!"
Meglio leggere libri belli
Ed ecco un'altra perla di Yasmina con cui mi trovo perfettamente d'accordo! 👏👏👏
Rieccomi. Finito di guardare il tuo video tra sorrisi, risate, cenni di compiacimento non solo per i concetti che esprimi e che potrei sottoscrivere, ma anche per l'uso di alcune parole e intercalari, molto chiari, che utilizzo sovente anche io. Ho intravisto ironia e grandi verità che chiunque conosca il mondo editoriale dovrebbe condividere, se solo avesse l'onestà intellettuale oppure la capacità di “capire”. Non mi riferisco, e sia chiaro, alla tua “collega” alla quale ho fatto cenno nel precedente commento. Lei non c'entra, non la conosco e non mi permetterei di dire nulla di negativo. Potremmo pacatamente parlare di tutti gli argomenti che hai esposto in così pochi minuti e senza divagazioni inutili, ma giusto per chiarire alcuni dettagli. Per il resto sono d'accordo su tutto. Mi chiedo se si possa trovare e proporre una alternativa alla non lettura, per i casi di cui hai parlato. Forse la tua soluzione è provocatoria, ma non è il caso di approfondire, davvero non fa nulla. Il livello è alto, non smettere. Leggo e ascolto blogger in italiano e in spagnolo (Spagna e centro-sud America) da molti anni, quindi so di cosa sto parlando circa il livello di incompetenza e superficialità, anche in questo campo e non solo tra chi scrive libri. A presto.
Ciao, ti seguo da poco quindi non so se hai già affrontato l'argomento in un altro video o podcast, ma vorrei chiederti un consiglio, da collega di lettere. Visto il livello raccapricciante dei libri scritti appositamente per ragazzi e il livello altrettanto raccapricciante dei libri che i ragazzi scelgono per conto loro (tipo il fabbricante di la... cough cough), tu che cosa fai leggere agli studenti o comunque consiglieresti per le due fasce d'età del biennio e del triennio? Certo magari all'ultimo anno c'è ampia scelta tra i titoli che si incontrano nel programma di letteratura, ma prima?
[1:49] Strano davvero in effetti, nessuno si sognerebbe mai di chiedere ad un amico "quanti film hai visto quest'anno?" con la stessa naturalezza. È proprio vero che ormai leggere sembra per molto più un compito che un piacere.
Mi sorge una ovvia osservazione: se ciò che leggiamo [2:50] influenza il nostro cervello, vuol dire che per i testi non italiani siamo in mano ai traduttori!
Ho notato che uno stesso libro, edito da editori diversi (e quindi curato da traduttori diversi) può essere MOLTO differente. Non basta, quindi, che un libro sia scritto da chi sa scrivere e ha qualcosa da dire, ma è anche necessario, se l'autore non scrive in italiano, che venga tradotto da una persona capace. In sintesi: edizioni del c***o potrebbero rovinare anche dei capolavori.
Comunque, alle superiori, spaziavo dai libri dei comici di zelig (sì, ad oggi me ne vergogno molto) a Kafka o Calvino. 😅
@Mangia89 quello delle traduzioni è un tema importante, vero....io appena posso, cerco di leggere in originale i testi, ma conosco solo l'inglese (oltre al latino, ma l'ho studiato 40 anni fa e non conosco molti autori che scrivano in latino....🙂), per cui mi tocca leggere in originale tutti i russi, il mio Kafka ecc. Un esempio clamoroso che ricordo, è il titolo del capolavoro di Thomas Mann, "La montagna incantata", che però fu una errata traduzione dell'originale, che in realtà sarebbe, letteralmente, "La montagna magica". Una cosa che mi domando, ad esempio, è come si possa leggere in italiano l'Ulisse di Joyce. Anche su questo so che ci sono alcune "polemiche". Io sto cercando da un anno di leggerlo in inglese, affiancato, oltre che al dizionario della Oxford, da un librone intitolato "Ulysses annoted" di Don Gifford. In pratica è un libro diviso negli stessi capitoli dell'Ulisse, dove sono riportati, con riferimenti alle righe del testo, varie note che spiegano, sempre in inglese, i giochi di parole, i riferimenti letterari, storici, ecc. Perché quel maledetto libro e qui c'è il problema per me, è zeppo di giochi di parole, rimandi al folklore irlandese che erano già sconosciuti ai tempi di Joyce ecc. Devo dire che comunque sto imparando un botto di cose, ma per ora mi sono fermato a metà, mannaggia....Oltretutto, c'è un capitolo ad esempio, dove lui fa una parodia di vari generi letterari e di autori di diverse epoche. Il problema è che, sicuramente per colpa della mia ignoranza, non riesco a cogliere quasi nessun riferimento perché finché mi parla della Bibbia, di Omero, Dante, Shakespeare, ok, ci posso più o meno arrivare, ma lì parla di autori e generi che non ho mai sentito in vita mia. Inoltre, io ho a casa l'edizione italiana degli anni '80, tradotta da Giulio De Angelis che, boh....ci credi che per me è pure peggio che in originale? Cioè, ci sono interi paragrafi che non capsico come abbia tradotto perché non riesco a trovare un legame con l'originale. Infatti mi hanno consigliato di acquistare una traduzione più moderna perché quella del De Angelis sarebbe un po' datata, una traduzione molto aulica e un po' fantasiosa. D'altronde, certi termini sono proprio intraducibili. Io ho impiegato giorni a capire che due termini in "Brave new world" erano in realtà stati inventati di sana pianta da Huxley....A proposito di traduzioni, una cosa analoga vale per i film, ricordo la famosa traduzione in italiano del film "Frankestein junior", in particolare la scena dei lupi, perché in inglese si giocava su "werewolfe" e "There wolf", in italiano, siccome non diceva nulla quel gioco di parole, venne tradotto con "Lupo ululà" ecc. Le cose migliori comunque si vedono nei titoli dei film tradotti in italiano, non so che cosa si fumino prima di tradurre....Mi vengono in mente 3 esempi ma ce ne sarebbero a centinaia. "Eternal sunshine of a spotless mind" tradotto con "Se ti sposi ti cancello", poi "Vertigo" tradotto con "La donna che visse due volte": questo di per sé è diventato anche iconico, solo che in italiano contiene un mezzo spoiler...Il migliore rimane questo per me. Il quarto episodio della serie della Pantera rosa, con Peter Sellers, in originale si chiamava: "The Return of the Pink Panther", che fu tradotto con "La pantera rosa colpisce ancora". E fin qua, uno si domanda perché l'abbiano cambiato ma il senso almeno si avvicina. Il problema però sorse con il film successivo, che in originale era: "The Pink Panther Strikes Again". Immagino i traduttori nel panico, visto che avevano già usato quel titolo per l'altro film, così partorirono il titolo: "La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau". Che non c'entra una cippa.....
Ciao, in merito al discorso dei libri con contenuto, diciamo, opinabile ma scritti in una forma valida debbo dissentire dalla tua affermazione. Il contenuto è irrilevante se la forma del libro, del film ecc...è di alto livello. Nella storia abbiamo esempi lampanti di questo, basti citare De Sade per quanto riguarda i libri. Difficilmente un lettore di De Sade accetta come moralmente condivisibile l'omicidio di una donna con conseguente stupro del cadavere della stessa, ma De Sade è uno dei maggiori scrittori e filosofi della storia umana.
Bisogna fare molta attenzione, perché un conto è leggere un libro violento 300 anni dopo, e un altro è leggerlo sul momento. Un conto è un libro che dice tante cose e ha valore letterario anche se razzista e un altro è un libro scritto solo e unicamente per inculcare il razzismo (infatti libri di valore di questo tipo non ne esistono)
@@YasminaPani Non sono d'accordo. Rispetto al primo punto, vale a dire la lettura postuma nel tempo, esistono libri che incitano all'omicidio e al furto e che sostanziano tali atti ,insieme alla pederastia, come atti poetici e liberatori che già all'epoca della pubblicazione iniziarono ad essere considerati dei libri di rilievo, alludo, come mero esempio, a Genet di cui una frase mi pare paradigmatica: "Anche se non son sempre belli, gli uomini votati al male possiedono le virtù virili". In merito al secondo punto, basterebbe citare L'unico e la sua proprietà di Sirner per smentire una tale affermazione.
E infatti mi stai citando un'opera che parla di un casino di cose e non è sicuramente scritta per incoraggiare il razzismo
@@YasminaPani non parla solo di razzismo, ma di certo contiene un messaggio chiaro su un sistema politico/sociale che può essere sintetizzato con l'idea che ciascun individuo deve tendere a sopraffare l'altro per essere completamente libero. Ovviamente le letture possono essere diverse, ma si tratta di un libro che difficilmente può essere letto come un trattato di pacificazione e cooperazione tra gli uomini.
Fantastica.
Magari hai fatto un video su questo e non lo trovo, ho notato che a molti non importa che il libro abbia una morale o un insegnamento.
Perché uno scrive un libro? Perché uno dovrebbe leggerlo?
Se non ha una morale, un insegnamento, dovrebbe contenere qualcosa che ha colpito lo scrittore, una situazione o una verità o un fatto accaduto che mi inviti a riflettere, a ragionare, a pensare; e da qui scaturisca la necessità di parlarne, confrontarmi, condividere la mia esperienza e le mie riflessioni che mi ha suscitato.
Un racconto fine a se stesso come esercizio di scrittura dell'autore, a parte la noia, mi ispira solo di usarlo per avviare il barbecue.
ciao, spunto interessante per un video! Secondo me l'arte non deve avere un intento moralizzante, più che altro una poetica.
Su una cosa non concordo appieno (ma è un punto di vista validissimo anche il tuo chiaramente). Non è così male tenere il conto dei libri letti, di per sé. Il male è quel "quanti libri hai letto?", e l'ostentarlo come se fosse un merito quando non lo è intanto perché banalmente e proprio materialmente un conto è leggere un libro da migliaia di pagine (Il Conte di Montecristo, che ne so) e uno leggerne magari dieci di quelli da 100 paginette degli influencer, e poi perché come hai appunto detto conta di più il "valore" di ciò che hai letto piuttosto che il numeretto.
Detto questo però non è così male tenere il conto dei libri letti "per sé stessi"... Io lo faccio e mi è un po' da sprone a legger di più - che male non fa - e un po' una curiosità, una statistica che mi dice come è andato l'anno passato. Certo, questo presuppone che non ci corra poi dietro, cioé che non scelga dei libri "apposta per aumentare quel numero"... ma io so già che non lo faccio: io leggo sempre il solito tipo di libri, quelli che mi incuriosiscono e sembrano validi... Perciò tenere questa piccola statistica in più non mi sembra così brutto. :)
Grazie per questo video. Una generale semplificazione del pensiero e' evidente che sta avvenendo in maniera transversale nella societa', ma non avevo mai riflettuto come questo si evidenzi nella lingua. Molto interessante e utile per capire cosa leggere.
Complimenti per il video, condivido appieno.
Ti ringrazio dei contenuti che proponi, io ricordo come fosse ieri quando a 12 anni sono passata dai "piccoli brividi" a la casa degli spiriti...che scoperta di un mondo, quello letterario, che continua a darmi grandi gioie. Resta vero a parer mio che le persone specialmente i giovanissimi vanno educati gradualmente alla lettura e poi da giovani adulti alla lettura della complessità.
A me è successo lo stesso passando da Deltora (serie fantasy per ragazzi) ad Eragon e poi a Il signore degli anelli.
È un discorso che purtroppo può applicarsi anche alle arti visive. La qualità delle fotografie diminuisce sempre più: tutti fanno foto senza avere una cultura artistica e nemmeno una personale idea del bello. Insomma, un disastro
Da qualche anno, ho preso la decisione di rileggere i classici (per quel che riguarda la narrativa) e incrementare la lettura di saggistica. Nel primo caso, la diversa età e consapevolezza ridanno un gusto nuovo a quelle opera; nel secondo caso, l’acquisizione del sapere si è rivelata un intrattenimento pari a quello ricevuto dalla cosiddetta lettura d’evasione. In ultima analisi, condivido la sintesi «Leggere sì, ma solo ciò che arricchisce. In caso contrario, meglio non leggere affatto, almeno ci si salvaguarda».
Dottoressa, Lei è straordinaria!
Ero abituato ad andare in libreria una o due volte la settimana e comperare uno o due libri. Ultimamente vado in libreria, mi guardo attorno, sbircio le copertine e........ non compero nulla. Torno a casa, pesco qualcosa che ho letto tanto tempo fa e lo rileggo. Sicuramente non è colpa di questa generazione che scrive peggio della A.I. Sono io, sono diventato un vecchio borbottone che rimpiange un'epoca in cui pubblicava solo chi aveva veramente qualcosa da scrivere e sapeva farlo.
Ha ragione
Classismo. Gli scrittori capaci esistono ancora. La cavolata di quello che ha detto la trova all'Interno dei dati: 1 analfabeta su 3 ha più di 55 anni mentre nella "fascia giovane" siamo a 1 su 6. Quello che è veramente cambiato è il mercato dei libri. Come dice anche Yasmina gli editori oggi devono andare dietro ai lettori per vendere (o meglio, non fallire). E quando le figure di riferimento sono rappresentate da influencers è normale che l'utente medio sia attirato da copertine con loro foto o nomi. È un circolo vizioso dove si vende l'immagine, non il contenuto
@@rosrosroslm Ergo, stampano libri di merda! Il fatto che gli editori siano costretti a pubblicare certi libri per seguire il pubblico non testimonia a favore del pubblico. Se potesse spiegarmi meglio il nesso tra la popolazione analfabeta ( che per definizione non legge a qualunque fascia di età appartenga) e la qualità dei lettori odierni mi farebbe comprendere quale cavolata ho detto.
@@rosrosroslm in merito alle statistiche sull'analfabetismo vorrei dire, però, che alfabetizzato non equivale necessariamente a lettore.
@@rosrosroslm Gli analfabeti per definizione non leggono, qualunque sia la loro età. Il quadro commerciale che lei delinea è sintomatico dei lettori di oggi. Le case editrici sono costrette a pubblicare merda perchè il pubblico ha gusti di merda. Forse voleva scrivermi quello? Abbiamo un giovane su sei analfabeta e gli altri leggono i libri degli influencers? Faccio bene a rivisitare i miei libri. Stimolato da un altro intervento sto rileggendo "Per chi suona la campana" di Ernest Hemingway........
Si tratta solo di businness come nel cinema e altre forme d'arte , l'aspetto economico ha sempre il sopravvento. Sono anni che ho capito che preferiscono pubblicare sciocchezze che scrive un personaggio pubblico , piuttosto che ciò che scrive uno sconosciuto che magari ha una bella fantasia o scrive bene. Sei Stupenda ..Straordinaria.
Sono d'accordissimo con te, anche in merito alla questione del numero dei libri letti in un anno; addirittura il Kindle, con un'applicazione, ti segnala se in settimana o nel mese hai battuto il tuo record di lettura, come se si trattasse di dimostrare qualcosa a qualcuno o, peggio, a sé stessi. Piuttosto che leggere libri di merda meglio una passeggiata al centro commerciale.
Per me il fenomeno del basso numero di lettori è in parte causato dalla qualità dei libri che circolano. Se gira spazzatura, se il prodotto più diffuso è spazzatura, nel momento in cui una persona si stufa della spazzatura smette semplicemente di leggere passando a un altro medium. Io ho iniziato a leggere dopo l'adolescenza a causa dei primi libri in cui mi sono imbattuto, passando prima dalla saggistica e dopo parecchio tempo ho ripreso con la narrativa di genere.
Sei una certezza. 🔥
Si tratta di un argomento complesso. E su quanto hai detto sono sostanzialmente d'accordo con te.
Le conseguenze dell'editoria italiana in questo sono un altro lato della medaglia (forse meglio del dado...) dello stessa realtà che ti denunciavo nel video su D'Annunzio. Per i ragazzi di oggi è naturale pensare che la cultura, anche quella con la C maiuscola, passa attraverso canali comunicativi che non sono per forza il libro stampato. Un adolescente vede un libro del suo youtuber preferito e mi pare naturale che ne prende una copia, indipendentemente che l'autore in sé sappia scrivere o meno.
Per di più, come hai detto bene te, l'editore non è il buon samaritano. Una casa editrice è un'azienda la cui finalità è prima di tutto sopravvivere e possibilmente incrementare il bilancio. Tenendo conto dei numeri che gli youtuber fanno in termini di visualizzazioni e like non c'è da stupirsi che spuntano come funghi libri di youtuber, tiktoker, palestratoni dopati e tanti altri best sellers...
Tu parli da persona che è andata a scuola, hai sviluppato uno spirito critico e delle competenze che ti difendono dalla lettura di questi testi. Per i ragazzi di oggi è molto più difficile.
il tuo discorso è sacrosanto, il problema secondo me è che i libri di merda oggi non vengono letti solo dai giovani ma pure da gente adulta e consapevole.
@@ornellalaviano3216
Si si, certo. Hai perfettamente ragione.
@@ornellalaviano3216 come osano /s
Concordo con te. Al 100%. Federica urso ha fatto una reaction a questo tuo video.
Ah! Non so chi sia ma cercherò di guardare il video
Vorrei tanto che questa meravigliosa donna fosse almeno alla guida dell'istruzione in Italia, dovrebbe essere il minimo se qualcuno nel governo avesse un briciolo di capacità intuitiva, se non altro per evitare in futuro un Italia popolata da orde di analfabeti
Eh no. Se fosse alla guida dell'istruzione verrebbe corrotta dalla macchina politica italiana come tutti gli altri. Meglio che rimanga dove si trova, almeno la sua voce raggiunge qualche orecchio che sa ascoltare, durante la caduta di questo impero in declino
Pretendi veramente tanto ... gia' i presidi, ehm dirigenti, sono ormai soltanto dei burocrati imposti
Io leggo un po' di tutto ( certamente non libri di Totti o Clerici o giù di lì 😅) : libri classici, libri russi , americani , medio orientali mi sono capitati , giapponesi ( Murakami e anche altri) ,insomma di tutto il Mondo . Spesso provo anche autori o autrici che non conosco , magari nuovi fantasy che probabilmente sono più adatti agli adolescenti ,ma dato che io mi sento uno spirito sempre adolescente, per me , vanno bene 😅. Amo molto i triller ma non soltanto ; adoro Baricco ad esempio,che non saprei neanche definire, lo trovo migliore di tantissimi e uno sperimentatore di scritture sempre diverse, infatti ho tutta la sua bibliografia di romanzi più il saggio The game ( molto interessante) . Ciao, un abbraccio 😊
Ciao, io ho un bambino di 8 anni che è un piccolo lettore, mi rendo conto che purtroppo è un problema diffuso, sul libro delle letture di scuola la maggioranza dei testi sono banali come linguaggio e contenuti. Insomma sono bambini mica sono rincoglioniti, infatti non a caso testi piu belli, tipo Rodari, prendono molto di piu i bambini e libri scritti bene sono letti con piacere...
"sono bambini, mica rincoglioniti", amen, da stampare.
Davvero! Odio questo modo di trattare gli studenti (anche con gli adolescenti lo fanno)
@@YasminaPani purtroppo anche la maestra ha notato questa cosa, il prossimo anno per il biennio conclusivo ha cambiato testi, speriamo meglio... intanto durante le vacanze ci metteremo a leggere qualche libro carino a sua scelta, per ora ama quelli sulla mitologia, ma credo che tutti i bambini adorino questo genere!
@@ornellalaviano3216 si, l'ho notato troppe volte, semplificano così tanto le cose per i bambini che diventano quasi più complesse...insomma, io ho notato che se viene usato un linguaggio adeguato i bambini comprendono le cose bene e anche velocemente. Spesso quando non comprendono qualcosa è colpa di chi le spiega le cose.
@@YasminaPani mi ricordo ancora la recensione del libro per le medie di Zanichelli, con l'attività di disegnare i piedi! Gesù.
Grandi applausi!! Alla parola "burdo" mi sono fatta una gran bella risata. Ho avuta la fortuna di avere una nonna che mi ha svezzata alla lettura all'età di 8 anni con una biografia su Raffaello Sanzio e con il ciclo di Sandokan di Salgari. Devo dire che ho sempre affiancato la letteratura colta alla merda, perchè a volte quest'ultima é più semplice e ti fa "sventiare". Ho sempre però avuto ben chiara la differenza fra le due, e per la merda mi sono sempre rivolta alle biblioteche, senza spendere i soldi. Una delle poche scrittrici per cui so che spendere soldi è cosa buona e giusta è Isabelle Allende. Non vedo l'ora di ascoltare e vedere altri tuoi video.
Il discorso che sto per fare non c'entra molto con l'ambito letterario, ma noto comunque una correlazione curiosa: mi è capitato sotto agli occhi un articolo che recitava "dimmi che videogiochi preferisci, e ti dirò che Q.I. hai.
Spoiler: era rainbow six siege (non fatevi fuorviare dalla parola arcobaleno, si chiama così già da prima che diventasse di moda). È uno sparatutto che ho sempre snobbato, ma a quanto pare è tattico, e ha riunito in modo del tutto involontario la fascia di giocatori col Q.I. più elevato, la media era di 120 punti.
Fortunatamente anche se io non rientravo nel novero del primo posto, mi sono comunque guadagnato il terzo, tra i giocatori di Minecraft, 116,3 punti Q.I.
Ultimi posti in classifica i giochi per mobile tipo candycrush e FIFA, che raccolgono il bacino di utenza con la media più bassa.
La cosa bella di alcuni videogiochi è che aumentano non solo la coordinazione occhio-mano, ma migliorano anche le abilità di percezione spaziale, prospettiva, logica, tattica, e aiutano a sviluppare l'abilità di prendere decisioni più giuste possibile in frazioni di secondi.
Purtroppo non tutti i giochi... sfortunatamente esistono anche quelli da essere così stupidi che rincoglioniscono, o che ti premiano solo se giochi d'azzardo con le micro transazioni.
@raff9219 gli sparatutto tattici quali sono? Minecraft...l'ho già sentito..ma è un gioco di ruolo? Io credo che mi posizionerei con QI pari a 15 al massimo: ho 53 anni e negli anni 80 giocavo nei bar a Street fighter, Altered beast, Double Dragon, poi negli anni 90 a casa con il pc giocavo con Civilitation (ero un autentico guerrafondaio, il baffetto in confronto era un uomo leale e pacifico), Doom, Duke Nukem, Championship Manager, Quake, l'ultimo a cui ho giocato è stato Serious Sam. Poi ho smesso, un pó perché ho perso l'interesse e poi perché quelli moderni sono troppo realistici e complicati. Infatti ho comperato una specie di playstation a 30€ con migliaia di giochi arcade e non solo dagli anni 70 fino al 2004. I giochi li uso per rilassarmi, se diventa troppo complicato o i video troppo realistici non mi diverto, preferisco leggere o comunque fare altro. Da giovane giocavo a Rolemaster, un gioco di ruolo tipo Dungeoun and Dragons ma con regole piu complesse, vagamente ispirato al mondo di Tolkien. Peró bisogna giocare in tanti e per parecchie ore, infatti non ci gioco più da anni.
Ovviamente quella finale, é una provocazione.
Sono totalmente d'accordo con la prof, eppure la mia tesi finale é diametralmente opposta:
meglio leggere un libraccio piuttosto che non leggere.
E da etero basici a etero acidi il passo è breve. Mi dissocio dalle mie stesse battute di chimica 😂
Concordo appieno, il mercato editoriale è saturo di stronzate pretenziose e moraliste
Mi viene in mente un piccolo aneddoto, raccontato da una nostra grande scrittrice (sono statunitense). Durante una serie di conferenze in diverse facoltà di letteratura le fu posta la domanda: 'Ma senta, non pensa Lei che i professori universitari soffochino troppo spesso gli istinti creativi degli studenti/scrittori aspiranti?' Ed ella rispose: 'Temo invece che non li soffochino abbastanza spesso. Sono tanti i cattivi romanzi che si sarebbero potuti evitare, se ci fosse stato un buon professore.'
E ciò, più di 70 anni fa.
Interessante il video, grazie della riflessione.
Bisognerebbe fare una distinzione tra chi legge SOLO libri di merda e chi legge ANCHE libri di merda.
Sicuramente
io ti seguo perchè mi piace il tuo punto di vista su certi argomenti,e ti "ascolto" mentre lavoro.
Detto questo concordo sulle letture,anche se sinceramente è difficile acquistare un libro che non ti piaccia,a meno che non acquisti un libro incelofanato......ma certo,può succedere che un libro tradisca le aspettative.
Piuttosto è molto più facile che uno si trovi a guardare un film di mer.... avendo visto solo il trailer.
Se sei una schiappa a tennis, e quindi decidi di smettere di giocare, di sicuro eviterai di fare figuracce, ma ti vieti anche qualsiasi possibilità di miglioramento, che comunque c'è sempre...
Non è minimamente la stessa cosa
👏Libri del kaiser, uguale a lessico/scrittura giovanile del kaiser: qui dobbiamo intervenire, ed al più presto, anche.
Yasmina! Questo video ha fatto sorgere due domande nel mio cervellino. La prima: ipotizzando l'esistenza di un lettore giovane (non anagraficamente, ma per esperienza) e privo di strumenti di analisi che gli consentano di distinguere chiaramente il valore e il peso del libro che sta leggendo, non credi che leggere un libro scadente, soprattutto a livello contenutistico, possa portarlo più rapidamente a conoscere controesempi di valore piuttosto che se non leggesse affatto? Mi spiego meglio: se leggessi il libro di VF e andassi in giro a elogiarlo e mi imbattessi in te, che decostruisci l'opera punto per punto, io svilupperei più velocemente capacità di analisi che se, invece, non leggessi affatto il libro di VF. Questo presuppone, chiaramente, apertura al dialogo e una certa intelligenza, che non posso dare per scontato nella mente di qualunque lettore, ma - rifacendomi a Primo Levi - nella vita l'errore è il modo più veloce per giungere alla verità. Forse il mio discorso è idealistico e non soppesa il carattere escludente e chiuso dell'ideologia che si sposa e che ti chiude in una bolla - come a dire, magari la maggior parte di coloro che leggono VF non ha alcun interesse nel mettere in discussione quanto letto.
La seconda: dal punto di vista linguistico, fino a quando ha senso segnalare l'errato uso della punteggiatura? Quando, invece, l'uso della punteggiatura diviene la norma? Non so se sono stata chiara, ma volendo riformulare con un esempio: se il punto e virgola sta scomparendo, quando la sua scomparsa cessa di essere uso improprio ed errore e diviene invece la norma?
Sì, detto dal mio professore di inglese dell'università che è un linguista e dalla mia professora di italiano alle superiori di liceo classico "l'uso soppianta la regola"
Secondo me bisogna fare una distinzione diversa: leggere libri per arricchirsi o per svagarsi? Perché io, ad esempio, ne leggo moltissimi seduta sul water. Da bambina la nonna mi comprava Topolino, e mi sono abituata così, si sa che la routine in certi ambiti è fondamentale. Poi, contemporaneamente, leggo un libro impegnativo. Intendo non dal punto di vista lessicale, ma che mi costringe a delle riflessioni, quindi ogni due righe mi perdo nei miei pensieri (sì, ho problemi di concentrazione, altrimenti perché leggerei libri di merda in gabinetto?😅). Nell'aprile del famigerato 2020 ero a corto di schifezze ispirevoli, perciò ho cercato negli scaffali di casa e ho trovato Siddartha. Ne ho fatto un punto d'onore di finirlo tutto e sono arrivata a dicembre, in tempo per il secondo lockdown 😊
Sono d'accordo solo in parte. Ho sempre letto libri di merda fino a quando non l'ho capito e ho iniziato ad elevare le mie letture. Se non avessi avuto una base su cui dire, "hey, ma non è che quello che sto leggendo è una cagata?" Non avrei potuto evolvermi.
Certo, il pericolo è quello di non porsi mai quella domanda e continuare imperterriti sulla via di Michele Serra.
Eh appunto 😂
lo hai detto tu stesso, è proprio perchè hai conosciuto cos'è una scrittura mediocre che sei riuscito ad evolverti, un ipotetico lettore che nella sua vita legge solo capolavori non avrebbe i confronti per capire la loro bellezza, vivere opere di qualsiasi tipo e qualità è vitale per sviluppare un senso critico
Quando hai parlato dei segni interpuntivi, mi è venuto in mente il ; sparito quasi completamente
In un mondo normale la scrittora fuentes sarebbe pubblicata solo in un manuale o una antologia su come non scrivere, o più semplicemente i suoi scritti sarebbero temi pieni zeppi di sottolineature rosse e soprattutto blu
Un libro dovrebbe aprire la mente di chi legge: leggere per chiudere la mente, a mio avviso, è vomitevole.
Ciao Y., posso chiederti cosa pensi degli audiolibri? Grazie :)
Io fatico a seguirli, ma invidio chi ci riesce
@@YasminaPani in un certo senso è un'abilità che va allenata, non coinvolgendo la vista non ti isola completamente dal mondo circostante che poi tende a distrarti. Io ritrovo una vera risorsa, soprattutto per chi ha difficoltà nella lettura, Non parliamo poi di quando sono letti da voci eccezionali che con la loro interpretazione suppliscono alla potenziale povertà di immaginazione del lettore.
A me dà molto fastidio l'interpretazione, invece: non voglio niente che metta nel libro qualcosa che non ci metto io
@@YasminaPani Probabilmente perché tu sai cosa metterci . tante persone magari non ci riescono e manco ne sono consapevoli. Io, ad esempio, come professione sono sceneggiatore di cartoni animati per bambini e mi diletto, nei limiti dei miei limiti, a scrivere racconti; quando mi approccio a qualcosa nato dall'altrui penna mi piace che mi sia tolta la capacità di sovrapporgli una mia struttura.😅
@@raffaelesimonelliSi dai adesso posa il vino!