Al min. 50.47, il dirigente scolastico e Fabio concordano sul fatto che a scuola è giusto mantenersi neutrali sulla politica e sulla religione, per evitare problemi a causa delle idee dei genitori. Invece, Thomas ritiene che a scuola sia giusto parlare della politica contemporanea, presentando agli studenti le biografie dei grandi personaggi della Prima Repubblica. Io sono più vicino a Thomas, ma con alcune differenze. Innanzitutto, vorrei ricordare che i genitori hanno ben tre possibilità per educare e istruire i loro figli e cioè: l'educazione parentale, la scuola paritaria e la scuola pubblica. Nel primo caso, il figlio/a viene educato e istruito da un precettore privato o dal genitore stesso e si presenta a giugno come privatista. Nel secondo caso, il figlio/a verrà esposto ai medesimi valori e idee che sente già in famiglia, senza nessuna soluzione di continuità. Nel terzo caso, invece, si dà per scontato che il giovane potrà essere esposto alle influenze culturali più varie, anche contrastanti con quelle genitoriali, perché la Scuola pubblica è democratica, laica e pluralista, così come la Repubblica italiana di cui essa è emanazione diretta. Siccome poi, "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (Cost. art. 33), quando il professore chiude la porta della sua aula e insegna la sua materia, non è controllabile da parte del dirigente scolastico nè tantomeno dei genitori, così come ha ammesso lo stesso dirigente scolastico. Dunque, credo che sia possibile insegnare ai giovani la politica, visto che l'uomo è un animale politico, ma credo che sia più formativo insegnare Storia delle dottrine politiche o Filosofia politica, più che le biografie dei politici contemporanei.
Nel video si ammette da parte di tutti e tre che lo smartphone é una droga che provoca dipendenza e che i giovani sono tutti addicted (cit.). Ma, se ci si vuole davvero disintossicare da una dipendenza qualsiasi, non si deve MAI tornare alle vecchie e dannose abitudini, neanche una volta. Ciò vale per il tabacco, per la marijuana, per l'alcool, per il gioco d'azzardo e vale anche per lo smartphone. Se lo si rifà, si ricade inevitabilmente nella dipendenza, perché la mente ricorda immediatamente il piacere che quella droga provocava. Perciò mi è sembrato strano che, al min. 42, il dirigente scolastico dica che è favorevole a fare usare il cellulare agli studenti "se serve", per esempio per fare dei calcoli o per fare una ricerca veloce. La calcolatrice si può anche portare a parte, una ricerca su internet si può anche fare con la LIM dell'aula. A scuola arrivano alunni che già sono completamente dipendenti dallo smartphone. Almeno per cinque/sei ore al giorno devono smettere di essere connessi a Internet, per il loro bene. Personalmente spero che si applicherà anche alle scuole secondarie di secondo grado la direttiva ministeriale che già vieta l'uso degli smartphone alle scuole di grado inferiore, perché la salute mentale dei ragazzi non vale di meno di quella dei ragazzini. La soluzione del dirigente scolastico (e di Fabio) mi ricorda quella di chi invece di smettere di fumare veramente, passa al pacchetto da dieci, oppure alla svapo, o al Lycos. Sono pseudosoluzioni, cioè autoinganni per non ammettere di essere troppo deboli di carattere.
Lunga storia… e anche qui in un certo qual modo funziona l’art.33 Cost e la responsabilità singola dei docenti su cose di proprietà non loro… diciamo che al momento la sacca è tanta roba e sta già funzionando parecchio… con tutti i docenti in tutte le ore con tutte le classi? 🤨 e poi la situazione distacco totale si ma troppo drastica, insegnamo loro a saperli usare solo se utili… utopistico… forse! Ma a volte si va per tentativi ed errori…
bravi ragazzi, ci siete riusciti! bella puntata!
Al min. 50.47, il dirigente scolastico e Fabio concordano sul fatto che a scuola è giusto mantenersi neutrali sulla politica e sulla religione, per evitare problemi a causa delle idee dei genitori. Invece, Thomas ritiene che a scuola sia giusto parlare della politica contemporanea, presentando agli studenti le biografie dei grandi personaggi della Prima Repubblica. Io sono più vicino a Thomas, ma con alcune differenze. Innanzitutto, vorrei ricordare che i genitori hanno ben tre possibilità per educare e istruire i loro figli e cioè: l'educazione parentale, la scuola paritaria e la scuola pubblica. Nel primo caso, il figlio/a viene educato e istruito da un precettore privato o dal genitore stesso e si presenta a giugno come privatista. Nel secondo caso, il figlio/a verrà esposto ai medesimi valori e idee che sente già in famiglia, senza nessuna soluzione di continuità. Nel terzo caso, invece, si dà per scontato che il giovane potrà essere esposto alle influenze culturali più varie, anche contrastanti con quelle genitoriali, perché la Scuola pubblica è democratica, laica e pluralista, così come la Repubblica italiana di cui essa è emanazione diretta. Siccome poi, "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (Cost. art. 33), quando il professore chiude la porta della sua aula e insegna la sua materia, non è controllabile da parte del dirigente scolastico nè tantomeno dei genitori, così come ha ammesso lo stesso dirigente scolastico. Dunque, credo che sia possibile insegnare ai giovani la politica, visto che l'uomo è un animale politico, ma credo che sia più formativo insegnare Storia delle dottrine politiche o Filosofia politica, più che le biografie dei politici contemporanei.
Esattamente! Che poi è quello che volevamo dire!
Nel video si ammette da parte di tutti e tre che lo smartphone é una droga che provoca dipendenza e che i giovani sono tutti addicted (cit.). Ma, se ci si vuole davvero disintossicare da una dipendenza qualsiasi, non si deve MAI tornare alle vecchie e dannose abitudini, neanche una volta. Ciò vale per il tabacco, per la marijuana, per l'alcool, per il gioco d'azzardo e vale anche per lo smartphone. Se lo si rifà, si ricade inevitabilmente nella dipendenza, perché la mente ricorda immediatamente il piacere che quella droga provocava. Perciò mi è sembrato strano che, al min. 42, il dirigente scolastico dica che è favorevole a fare usare il cellulare agli studenti "se serve", per esempio per fare dei calcoli o per fare una ricerca veloce. La calcolatrice si può anche portare a parte, una ricerca su internet si può anche fare con la LIM dell'aula. A scuola arrivano alunni che già sono completamente dipendenti dallo smartphone. Almeno per cinque/sei ore al giorno devono smettere di essere connessi a Internet, per il loro bene. Personalmente spero che si applicherà anche alle scuole secondarie di secondo grado la direttiva ministeriale che già vieta l'uso degli smartphone alle scuole di grado inferiore, perché la salute mentale dei ragazzi non vale di meno di quella dei ragazzini. La soluzione del dirigente scolastico (e di Fabio) mi ricorda quella di chi invece di smettere di fumare veramente, passa al pacchetto da dieci, oppure alla svapo, o al Lycos. Sono pseudosoluzioni, cioè autoinganni per non ammettere di essere troppo deboli di carattere.
Lunga storia… e anche qui in un certo qual modo funziona l’art.33 Cost e la responsabilità singola dei docenti su cose di proprietà non loro… diciamo che al momento la sacca è tanta roba e sta già funzionando parecchio… con tutti i docenti in tutte le ore con tutte le classi? 🤨 e poi la situazione distacco totale si ma troppo drastica, insegnamo loro a saperli usare solo se utili… utopistico… forse! Ma a volte si va per tentativi ed errori…