Da ex studente del classico e ora docente di chimica in UK, sono d'accordo su tutta la linea. Il modello di scuola descritto da Michele è esattamente quello britannico, che ha il grande vantaggio di fare scegliere più tardi ai ragazzi il loro percorso. Cultura classica per le elite è solo una forma di self-selection, dura a morire.
Che dire, finalmente qualcuno che propone un modello di riforma del sistema scolastico italiano sensato e assolutamente realizzabile. Dalla mia esperienza di docente di discipline meccaniche in un ITIS, posso confermare praticamente tutto quello che è stato detto in questo video e nel precedente, in particolare il fatto che la scelta del percorso scolastico è troppo precoce e vincolante rispetto alle future scelte formative o di impiego. Personalmente articolerei il percorso in questo modo (interamente scuola dell’obbligo): • Scuola primaria (durata 6 anni, da 6 a 12 anni di età): simile alle elementari odierne, con potenziamento della lingua inglese e dell’informatica. • Scuola secondaria non differenziata (durata 4 anni, da 12 a 16 anni di età): in cui si affrontano tutte le discipline di base, con la possibilità di scelta di personalizzare parzialmente il percorso di studi in base alle proprie inclinazioni. • Scuola secondaria di specializzazione (durata 2 anni, da 16 a 18 anni di età): in cui non esistono le “sezioni” odierne ma dei corsi suddivisi in moduli, (ad esempio corso di Elettrotecnica 1, corso di Matematica Applicata, corso di Laboratorio di Chimica Organica,…), che lo studente può organizzare a piacimento in base a quello che vorrà fare in futuro, magari con un sistema a crediti su modello universitario. Segue poi, a scelta, l’ingresso diretto nel mondo del lavoro, un corso ITS o un percorso universitario. Aggiungo che in tutti i gradi ci dovrebbe essere il tempo pieno (8 ore) e la mensa scolastica e che i docenti dovrebbero essere sempre presenti a scuola, a disposizione degli studenti; così facendo, i famigerati compiti per casa non sarebbero più necessari e lo studente si potrebbe dedicare ad altre attività più o meno “ludiche”. Chiaramente non sarebbe una riforma a costo zero, anzi richiederebbe investimenti consistenti per: adeguamento degli edifici scolastici, acquisto e manutenzione delle attrezzature didattiche e dei laboratori, formazione dei docenti e del personale, riorganizzazione e semplificazione del sistema amministrativo e di gestione, aumento dei salari del personale docente e non docente, … Grazie e scusate per la lunghezza del commento.
40 ore a settimana? Significherebbe aumentare del 120% gli stipendi degli insegnanti. Non ci sono i soldi. Inoltre, come fai a dire agli studenti di passare 8 ore in un edificio fatiscente, con riscaldamenti che funzionano a giorni alterni, spifferi e tetti da cui passa l'acqua? E dove si svolgerebbero le indispensabili attività sportive all'aperto? O vogliamo tenere gli adolescenti a contatto di gomito, al chiuso senza potersi sfogare per otto ore al giorno? Infine, abituarsi allo studio autonomo è uno dei percorsi di crescita del Liceo. Avanti il prossimo.
@@DaveJ6515 Grazie per il commento, rispondo per punti. Fermo restando che, come ho scritto, gli stipendi dei docenti andrebbero aumentati, non capisco però perché del 120 % (più del doppio, se ho ben inteso); anche adesso l’impegno del docente non si limita alle ore di lezione (18 o 24 che siano) ma comprende anche le altre attività (preparazione delle lezioni, correzione compiti, disponibilità per chiarimenti, riunioni,…), si tratta solo di svolgerle interamente a scuola e non a casa propria. In merito agli edifici fatiscenti, concordo, infatti ho scritto che sarebbero necessari investimenti consistenti per l’adeguamento delle infrastrutture, ma quello dovrebbe essere prioritario per qualsiasi governo “serio”, a prescindere da una qualsivoglia riforma; questo comprende anche un investimento sull’attività sportiva, coinvolgendo strutture esterne. In merito allo studio autonomo, si possono prevedere alcune ore “buche” (8-10 su 40 magari) dedicate allo studio autonomo o a gruppi. È chiaro che servono molti soldi e che il processo dovrà essere graduale, ma è anche vero che la scuola, come la sanità, è stata trascurata per decenni.
@@soundwave2738 Quei soldi non ci sono e non ci saranno per i prossimi 50 anni. E i ragazzi a scuola non ci devono stare per più di 5 ore al giorno. 6 sono già troppe. Parlo del Liceo ovviamente. Prima può funzionare. E per quanto riguarda i docenti, ad ognuno occorrerebbe dare uno spazio per lavorare, non li puoi mettere tutti in sala docenti. Una valanga di soldi. Non li avremo mai.
@@DaveJ6515 la scuola italiana sommerge di compiti per casa gli alunni. se non ci credi chiedi all'estero quante ore al giorno i ragazzi spendono sui compiti per completarli tutti, e poi chiedilo in italia. questa storia che "non devono stare a scuola per più di 5-6 ore" è fuffa perché già ora tra lezioni e compiti per casa si fanno 8 ore e passa. se uno facesse davvero tutti i compiti che danno gli insegnanti italiani, passerebbe la vita sui libri come fanno in cina. questa incapacità di misurare il carico di lavoro e incentivare lo studente a saltare i compiti o farli coi piedi perché assurdi in volume tra l'altro è una cosa iper-diseducativa da parte degli insegnanti. prepara già lo studente ad aspettarsi un mondo in cui le regole sono pensate talmente male che chi le segue tutte si ammazza e chi le aggira è furbo.
pur non essendo sempre d'accordo con voi, non posso non apprezzare il coraggio nel portare proposte di riforma così radicali e ragionevoli, almeno in questo caso. far prendere a 13/14 anni una decisione così importante come la scelta dell'indirizzo di studio è veramente assurdo, se ci si riflette un attimo, eppure voi siete praticamente i primi a porre l'attenzione su questo problema.
Un suggerimento: l'Estonia, la Svizzera, la Finlandia, l'Irlanda, hanno da tempo i migliori risultati nei test PISA in Europa. Non potremmo dare un'occhiata alla struttura delle loro scuole e ai loro curricula?
Piccolo suggerimento: dopo una scuola superiore unificata, la proposta degli ITS potrebbe diventare simile ai community colleges americani, che sono scuole professionalizanti ma che permettono anche di portarsi i crediti per continuare il percorso con il bachelor. Addirittura negli USA ci sono persone che fanno i primi due anni la, perche' costa meno. Non farei due percorsi nettamente distinti, anche perche la flessibilita da bachelor a master ( dove si puo' cambiare argomento) funziona molto bene e non preclude carriere e vocazioni.
La cosa più assurda è che ciò che dice Michele Boldrin come modello complessivo per scuola è di una semplicità e logicità assoluta. Non vi sono motivi logici per opporvisi, quindi chi lo fa può farlo solo per folle ottusità.
Con la mia esperienza certo limitata posso dire che i classicisti hanno sì una conoscenza umanistica alta ma spesso sono persone anti tecnologia, anti progresso scientifico, anticapitalisti etc. Niente di male ma un problema potrebbe esserci invece quando vanno ad occupare posti apicali e decisionali importanti e la cosa è abbastanza frequente in Italia.
Con un po' di mia "umile spocchia" credo che siete troppo avanti dal punto di vista della mentalita' moderna, cultura e lungimiranza per intercettare voti dal popolo medio...ma voglio crederci..."associato soldato semplice del Drin Drin sempre con Voi!" ...anche se il progetto non raggiungera' i suoi obiettivi...😊
C'è il sito, basta che cerchi drin drin e dà li puoi iscriverti alla newsletter e pagando 30€ (quota minima) ti associ (c'è anche la sezione donazioni nel caso tu voglia donare).
Belle riflessioni ma vorrei muovere una piccola critica: quando si parla di paesi come la Corea e il Giappone che, pur avendo un calo demografico crescono economicamente, bisogna stare attenti. Lì si ha un' etica del lavoro che può arrivare a livelli tossici, portando a overworking e a problemi sociali enormi tra depressione e suicidi. Stessa cosa per la Cina. Credo che non si possano fare comparazioni con paesi che se ne fottono delle condizioni dei lavoratori pur di crescere.
@@PaoloRosso-u1r Nessuno ha il coraggio di dirla giusta: quello che hai scritto è corretto, concordo, ma alla fine di tutte le cazzate che stiamo dicendo, la gente non fa figli in ogni caso al giorno d’oggi, vai a guardare i dati di fertilità per reddito e vedrai che più hai soldi e meno figli hai. La soluzione purtroppo non la vedo a meno che si cambi profondamente in un qualche modo la visione di vita di uomini e donne. Gli unici paesi con una demografia sana sono Afghanistan e alcuni paesi centroafricani… spaventoso da dire ma purtroppo così è.
@@ozzyferzhh In Israele fanno figli, perché il natalismo è il loro primo valore. Da noi è chic avere il cagnetto anziché i figli. Credo sia una questione di status. E poi da noi c’è una forte norma sociale di avere solo due figli. Persino il cattolico estremista Pillon ha solo tre figli. C’è tutta una serie di cose più o meno importanti che contribuiscono alla denatalità, un ottimo profilo X che consiglio sull’argomento è MoreBirths.
la proposta è senza dubbio interessante è degna d'osservazione, sorgono solo due punti che mi rendono scettico a riguardo: numero uno il rischio di creare un clima di iper specializzazione, nel quale ognuno è espertissimo in un dato campo ma non possiede conoscenze minime (sottolineo minime) in altri, numero due come permettere di trovare lavoro a chi seleziona indirizzi più umanistici, magari investendo in questi ambiti sviluppando un settore? risposte e critiche sono entrambe ben accette! :)
il mondo nei fatti oggi e' iperspecializzato, il sapere e' troppo vasto e rapido per pensare di poter abbracciare molte discipline. Chi e' un vero esperto, sa di cosa parlo. Riguardo gli sbocchi degli umanisti, nessuno garantisce lavoro a qualsiasi disciplina, il mercato ( leggi i cittadini) chiedono di piu certe cose che altre.
Sul primo punto, per forza di cose nel percorso culturale di ciascuno è fatto da più parti, poi ci si specializza per forza di cose; poi non facciamo finta che con la scuola attuale abbiamo delle conoscenze minime in ogni campo, la maggior parte delle persone non sa una tega nè di ingegneria, nè di fisica, nè di musica (assolutamente sottovalutata anche nel classico), cinema ecc... Il sistema attuale è pieno di lacune E non specializza le persone, è una lose lose
A livello demografico il mondo intero sta facendo paura a chi ha occhi per vedere. Io sono del 98, 500 mila coscritti in Italia, mio padre del 66 ne ha 1 milione. Ora ne nascono 370 mila l’anno, e sembra che ogni 5 anni ne nascano un paio di decine di migliaia in meno. Non è così solo in Italia o in Europa. Da sottolineare un problema globale che sembra essere culturale a mio modo di vedere. Quando parlate di crescita economica giapponese non so a cosa vi riferiate perché se la confrontiamo alla loro stessa economia nel 2012 oppure nel 1995 è inferiore, sia complessiva che pro capite. Quella coreana meglio ma un calo demografico del genere non è affrontabile senza perdita economia pro capite. La Corea ha 0,7 figli per donna, un terzo di quello che servirebbe per mantenere salda la popolazione, se non risolvono sono fottuti, per quanto siano bravi a fare televisori e telefoni. Un abbraccio a Michele, sempre molto interessanti i suoi spunti. Buon lavoro, I have a Drin too!
Tra l’altro la catastrofe demografica coreana è molto recente, e il tasso di natalità è rimasto alto molto più a lungo che in Italia. Per ora mancano bambini, più che lavoratori. La demografia ha molto momento, ma alla fine la crisi arriverà e sarà probabilmente tremenda.
@@davideraimondi570 Io leggo che nel 1995 avevano un GDP per capita di 44k$ l’anno ed ora è a 34k$ l’anno. Per me la crescita è quella Svizzera, nel 1995 50k$ l’anno per capita ed ora 100k$ l’anno.
@@PaoloRosso-u1r In realtà non è così, in Italia abbiamo avuto per la prima volta un fertility rate sotto il 2 nel 77, la Corea del Sud nell’84. Considerando il fatto che nell’84 la Corea del Sud era un paese del secondo mondo molto poco industrializzato mentre l’Italia aveva la quarta economia globale significa che loro hanno avuto un declino molto più veloce del nostro. Se non stanno avendo i nostri stessi problemi è solo perché hanno generalmente gestito il paese in modo migliore dal punto di vista economico. Ma il conto prima o poi arriva, l’Italietta si salva con immigrazione ed una fertilità quasi doppia alla loro, loro non so davvero come faranno. Non solo loro, la Cina ha dati simili.
Splendido! se si averasse questa riforma finalmente gli italiani del futuro si innamorerebbero della letteratura (perchè non imposta con i vari Parini, Tasso, Verga ecc...) e lascerebbero perdere reality show e Maria De filippi...ma sia la destra che la sinistra si opporranno! vabbe tanto vale tentare...Io sono sicuro che se si facessero leggere Ray Bradbury, Agatha Christie, Salgari ,Verne e Asimov piano piano ci si innamorerebbe delle storie e da lì con gli anni si cercherebbero letture più profonde e psicologicamente approfondite come è tipico di chi ama la lettura (Harold Bloom lo sottolineava) e si limiterebbe lo snobismo del letterato da salotto snob
Secondo me Michele ha centrato perfettamente il punto con l'esempio dei videogiochi. Invece di mitizzarli zarli da una parte ed ostracizzarli dall'altra sarebbero un' ottimo punto di partenza per approfondire determinati temi. Un approccio che usi la cultura popolare come aggancio per poi spiegare cose più profonde sarebbe davvero utile.
Io ho fatto il professionale 4 anni, dopo un anno di IPSIA per la maturità. In Italia gli studenti di queste scuole professionali è come se non esistono, sembra a volte che manco il ministro dell'istruzione ne sia a conoscenza, solo la scuola alberghiera è tornata in risalto grazie ai media. Il programma degli istituti professionali è carente in matematica che invece apre veramentea mente. Sorvolo sui laboratori dato che si tratta di questione economica, ma dovrebbe essere la punta di diamante dell'istituto quale forma lo studente. Per il resto mancano degli insegnanti con un po' di esperienza in aziende, così da trasmettere queste conoscenze al meglio. Nel mio percorso formativo ho imparato tanto non solo sulla professione che sarei andata a svolgere eventualmente ma anche come funziona un' azienda, dato che avremmo lavorato in esse. Il discorso ITS è interessante, ma credo sia meglio instradare i ragazzi il prima possibile nel mondo del lavoro, e delle professioni, dato che si accumula esperienze e capacità più velocemente. Inoltre i ragazzi iniziano prima a socializzare con gli altri meno giovani nel mondo del lavoro, iniziano a capire come funziona una azienda ecc. Molti dei miei colleghi hanno fatto l'ITS, e comunque hanno una carenza teorica e pratica. In un contesto di produttività non è molto vantaggioso. Inoltre la tecnologia evolve, velocemente ma ci sono degli strascichi del passato, e in entrambi i casi i ragazzi si trovano spiazzati. Quindi allungare a 20 anni mi sembra controproducente, invece integrare il lavoro con la formazione e perseguire una crescita sia accademica che professionale quasi in parallelo permette di avere una giovane forza lavoro con una lunga prospettiva di crescita. Secondo Boldrin il tipo do diploma che io ho conseguito a 17 anni, dovrei conseguirlo a 20. Io direi che più si è giovani, più cose di posso imparare e anche bene. Questi 3 anni di differenza sono anche 3 potenziali anni di contributi versati, e un nuovo consumatore che si aggiunge al mercato prima. Personalmente credo che i giovani devono affrontare le difficoltà il prima possibile, così acquisiscono più consapevolezza, sicurezza e confidenza in loro stessi.
Dal momento che qui si tende a ridimensionare il valore delle discipline umanistiche e parla in termini positivi di Corea (del Sud, immagino) sarebbe bene ricordarsi anche che è una paese che sforna un impressionante numero di musicisti (cosiddetta musica classica) pluripremiati in Occidente
Credo che nelle materie umanistiche considerate si parli di letteratura, filosofia, latino, greco, storia dell'arte, ma non della musica che nella scuola italiana è già selvaggiamente bistrattata. Nella stragrande maggioranza delle scuole superiori la musica non è proprio presente in nessun modo già oggi e viene rimandata come hobby a corsi extra pomeridiani o roba simile.
Proposta a costo quasi zero: prendiamo 20 docenti (probabilmente bastano) selezionati per capacità di comunicazione. Questi 20 docenti anziché insegnare in aula per un anno preparano secondo la propria materia videolezioni (fatte bene) di tutte le materie che insegnano. E facciamo un portale con tutte le materie liberamente fruibili da tutti. Ogni anno cambio i professori che fanno sto lavoro in modo che ognuno possa scegliere il modo di insegnare che piace di più. Così io ragazzo che faccio l'Itis posso guardarmi il video su Platone oppure io lavoratore che a 16 anni non avevo la testa la sera posso studiare economia e un domani prendermi un titolo di studio per rompere un po' l'ascensore sociale. P.s. come posso accedere a discord? Non ho ricevuto l'accesso, grazie
Commento tattico + sono d'accordo e credo che voterò il partito + reminder that videogame is objectively an artform, and arguably an excellent one at that
Il rapporto complessivo docenti/alunni in Italia continua ad essere nella parte molto alta della distribuzione, da quanto mi risulta. Qui l'inverso ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Secondary_education_statistics&oldid=655652#:~:text=Looking%20within%20post%2Dsecondary%20non,(2.1%20pupils%20per%20teacher).
boldrin alla fine vuoi o non vuoi il videogioco è una cosa positiva , ma se si è sempre detto che rendere l’insegnamento interattivo e simile al gioco è la maniera per far si che i ragazzi apprendano con più interesse , perché non usare la tecnologia che abbiamo e “gamifizzare” l’istruzione ? Piccolo esempio , se studio elettrotecnica e parto dalle solite basi (voltaggio , corrente , resistori..) con tanto tanto impegno magari dal manuale di circuiti qualche cosa la apprendo , se invece posso permettermi un kit e inizio a sperimentare con degli arduino , gli stessi concetti li apprendo almeno nella metà del tempo . immaginate lo step successivo dove letteralmente crei un software che emula le componenti elettroniche e lo propongo agli alunni , abbiamo già rimosso la barriera all’entrata del comprarsi il kit o dello spendere ore e ore a studiare nozioni , e dopo in base alla qualità del software sono sicuro che il tempo richiesto per l’apprendimento verrà decimato . questa è un opinione soggettiva e basata in parte sulla mia esperienza di studente ma è un concetto applicabile praticamente a tutto . Da iscritto al drindrin voglio sottolineare che non possiamo precluderci niente in ambito di innovazione .
E inizialmente riformare il sistema da 5+3+5 a 5+5+3, mantenendo (opportunamente riformato) solamente il triennio delle attuali scuole superiori? Sarebbe più in linea sia con l'attuale obbligo scolastico (16 anni) che con il fornire una adeguata cultura di base per la società moderna, posticipando la scelta del percorso di studi superiore e sgravandolo dall'insegnamento della cultura di base, che sarebbe svolta e approfondita nei secondi 5 anni. Sarebbe sensato? Tra l'altro i primi due anni di superiori, soprattutto al liceo, sono falcidiati da un elevatissimo tasso di bocciature.
Quando Michele ha citato il Parini dicendo che è una palla infinita sono tornato diretto alla quinta liceo, e l'unico motivo per cui lo ricordo ancora sono le prese per il culo e le battute che suscitava tra noi 🤗
Il Parini lo metto al livello della corazzata Potemkin. Chi ancora lo fa studiare va denunciato per maltrattamenti. E, mi dispiace, a Pascoli, Carducci, e Manzoni, preferisco Mogol, Battisti, Lucio Dalla, Pino Daniele. Il fatto che la letteratura italiana si fermi a Montale è semplicemente ridicolo. E la cosa più agghiacciante è il motivo: perché si fa come l'anno prima. Il che, secondo il principio di induzione, significa che si farà per sempre così se nessuno ferma questa follia.
Michele aggiungerei che una volta che ci sono dei corsi a scelta elettivi di livello scuola secondaria sarebbe bello si potessero aprire anche a persone esterne. Così si lascia alla formazione continua anche post. O ripercorrere altre strade dopo che in adolescenza si ritiene di aver sbagliato.
Sono d'accordo su tutto ma anche se così non fosse rimango per le lacrime dei libberali a cui si sono aggiunte quelle dei socialisti dandogli un sapore dolce e salato. Comunque top Alberto
@ può piacere o no. A me non piace e non l ho nemmeno approfondito mai più di tanto. Ma non credo che l illuminismo sia da disprezzare. Sono gli anni del re filosofo Federico di Prussia ( che ha gettato le basi della futura Germania) di Voltaire e La Mettrie in Francia. Contestualizzare non è un delitto. O no?
@ValentinoFilipetto Che c’è di male? Fare l’analisi di un paragrafetto con una struttura sintattica complessa è un esercizio fondamentale. Proprio per il modo scellerato con cui si studia la letteratura l’Italia ha livelli così drammatici di analfabetismo funzionale
Non è impossibile avere una natalità superiore al tasso di sostituzione (basta guardare Israele), ma perché ciò accada bisogna che la società sia profondamente pro-natalista e anti-individualista. La moderazione e l’individualismo liberali sono devastanti per la natalità. Il fatto è che l’egemonia culturale mondiale appartiene agli Stati Uniti, che propagano valori opposti (soprattutto le elite urbane, che sono la parte più influente, anche a livello internazionale dell’America). Gli altri popoli, e soprattutto chi appartiene o vorrebbe appartenere all’elite, imitano tali valori e i relativi comportamenti (anche in maniera caricaturale ed esagerata) per segnalare uno status elevato. E lo status è tra le cose che maggiormente orientano le scelte di vita. Magari sbaglio, ma ho l’impressione che sia questa la dinamica.
Centrato il punto, ma il modello israeliano presuppone una società etnonazionalista circondata da nemici , situazione né riproducibile in Europa né auspicabile.
@ Anche i russi (o gli ucraini) si percepiscono circondati da nemici, eppure la natalità è al palo. Valori radicali rispetto alla nostra moderata sensibilità liberaldemocratica credo invece che siano necessari.
@ Ucraina e Russia si percepiscono come minacciati da nemici, eppure la natalità è al palo. Però sono abbastanza sicuro che valori radicali (rispetto all’attuale moderata sensibilità liberaldemocratica) siano necessari.
Ogni riforma seria della scuola italiana deve partire dalla riforma dei cicli scolastici. Non si può avere l'obbligo scolastico fino a 16 anni, e i cicli scolastici che finiscono a 14 e a 19 anni. Tutti i giovani devono avere diritto ad una scuola di qualità fino a 16 anni, dopo i quali sono abbastanza grandi per fare una scelta più consapevole.
Bisognerebbe passare dal 5+3+5 al 5+5+3, con una scuola "secondaria" più ampia ed esaustiva della cultura generale al posto della scuola media e mantenere della scuola superiore solo il triennio, opportunamente adattata alle conoscenze moderne (non può esistere che all'ITI il numero di ore caratterizzanti sia notevolmente inferiore a quello delle materie umanistiche o che nel liceo scientifico le ore di matematica e materie scientifiche siano inferiori al numero di quelle delle materie umanistiche).
Da ex studente del classico e ora docente di chimica in UK, sono d'accordo su tutta la linea. Il modello di scuola descritto da Michele è esattamente quello britannico, che ha il grande vantaggio di fare scegliere più tardi ai ragazzi il loro percorso. Cultura classica per le elite è solo una forma di self-selection, dura a morire.
Su Ortega colpo di testa di Forchielli da centrocampo, goal!
no ma hip hip URRA! grandissimo Forchielli!
Che dire, finalmente qualcuno che propone un modello di riforma del sistema scolastico italiano sensato e assolutamente realizzabile. Dalla mia esperienza di docente di discipline meccaniche in un ITIS, posso confermare praticamente tutto quello che è stato detto in questo video e nel precedente, in particolare il fatto che la scelta del percorso scolastico è troppo precoce e vincolante rispetto alle future scelte formative o di impiego. Personalmente articolerei il percorso in questo modo (interamente scuola dell’obbligo):
• Scuola primaria (durata 6 anni, da 6 a 12 anni di età): simile alle elementari odierne, con potenziamento della lingua inglese e dell’informatica.
• Scuola secondaria non differenziata (durata 4 anni, da 12 a 16 anni di età): in cui si affrontano tutte le discipline di base, con la possibilità di scelta di personalizzare parzialmente il percorso di studi in base alle proprie inclinazioni.
• Scuola secondaria di specializzazione (durata 2 anni, da 16 a 18 anni di età): in cui non esistono le “sezioni” odierne ma dei corsi suddivisi in moduli, (ad esempio corso di Elettrotecnica 1, corso di Matematica Applicata, corso di Laboratorio di Chimica Organica,…), che lo studente può organizzare a piacimento in base a quello che vorrà fare in futuro, magari con un sistema a crediti su modello universitario.
Segue poi, a scelta, l’ingresso diretto nel mondo del lavoro, un corso ITS o un percorso universitario.
Aggiungo che in tutti i gradi ci dovrebbe essere il tempo pieno (8 ore) e la mensa scolastica e che i docenti dovrebbero essere sempre presenti a scuola, a disposizione degli studenti; così facendo, i famigerati compiti per casa non sarebbero più necessari e lo studente si potrebbe dedicare ad altre attività più o meno “ludiche”.
Chiaramente non sarebbe una riforma a costo zero, anzi richiederebbe investimenti consistenti per: adeguamento degli edifici scolastici, acquisto e manutenzione delle attrezzature didattiche e dei laboratori, formazione dei docenti e del personale, riorganizzazione e semplificazione del sistema amministrativo e di gestione, aumento dei salari del personale docente e non docente, …
Grazie e scusate per la lunghezza del commento.
40 ore a settimana? Significherebbe aumentare del 120% gli stipendi degli insegnanti. Non ci sono i soldi. Inoltre, come fai a dire agli studenti di passare 8 ore in un edificio fatiscente, con riscaldamenti che funzionano a giorni alterni, spifferi e tetti da cui passa l'acqua? E dove si svolgerebbero le indispensabili attività sportive all'aperto? O vogliamo tenere gli adolescenti a contatto di gomito, al chiuso senza potersi sfogare per otto ore al giorno? Infine, abituarsi allo studio autonomo è uno dei percorsi di crescita del Liceo.
Avanti il prossimo.
@@DaveJ6515 Grazie per il commento, rispondo per punti. Fermo restando che, come ho scritto, gli stipendi dei docenti andrebbero aumentati, non capisco però perché del 120 % (più del doppio, se ho ben inteso); anche adesso l’impegno del docente non si limita alle ore di lezione (18 o 24 che siano) ma comprende anche le altre attività (preparazione delle lezioni, correzione compiti, disponibilità per chiarimenti, riunioni,…), si tratta solo di svolgerle interamente a scuola e non a casa propria. In merito agli edifici fatiscenti, concordo, infatti ho scritto che sarebbero necessari investimenti consistenti per l’adeguamento delle infrastrutture, ma quello dovrebbe essere prioritario per qualsiasi governo “serio”, a prescindere da una qualsivoglia riforma; questo comprende anche un investimento sull’attività sportiva, coinvolgendo strutture esterne. In merito allo studio autonomo, si possono prevedere alcune ore “buche” (8-10 su 40 magari) dedicate allo studio autonomo o a gruppi. È chiaro che servono molti soldi e che il processo dovrà essere graduale, ma è anche vero che la scuola, come la sanità, è stata trascurata per decenni.
Ottimo recap
@@soundwave2738 Quei soldi non ci sono e non ci saranno per i prossimi 50 anni. E i ragazzi a scuola non ci devono stare per più di 5 ore al giorno. 6 sono già troppe. Parlo del Liceo ovviamente. Prima può funzionare.
E per quanto riguarda i docenti, ad ognuno occorrerebbe dare uno spazio per lavorare, non li puoi mettere tutti in sala docenti.
Una valanga di soldi. Non li avremo mai.
@@DaveJ6515 la scuola italiana sommerge di compiti per casa gli alunni. se non ci credi chiedi all'estero quante ore al giorno i ragazzi spendono sui compiti per completarli tutti, e poi chiedilo in italia. questa storia che "non devono stare a scuola per più di 5-6 ore" è fuffa perché già ora tra lezioni e compiti per casa si fanno 8 ore e passa. se uno facesse davvero tutti i compiti che danno gli insegnanti italiani, passerebbe la vita sui libri come fanno in cina. questa incapacità di misurare il carico di lavoro e incentivare lo studente a saltare i compiti o farli coi piedi perché assurdi in volume tra l'altro è una cosa iper-diseducativa da parte degli insegnanti. prepara già lo studente ad aspettarsi un mondo in cui le regole sono pensate talmente male che chi le segue tutte si ammazza e chi le aggira è furbo.
Sono insegnante di sostegno alle medie... Se il drin drin ha successo sono fregato 😬. Scherzi a parte, massima solidarietà al progetto!
Io che ho ascoltato ogni virgola di questi podcast mentre videogioco🙂🙂🫠
pur non essendo sempre d'accordo con voi, non posso non apprezzare il coraggio nel portare proposte di riforma così radicali e ragionevoli, almeno in questo caso. far prendere a 13/14 anni una decisione così importante come la scelta dell'indirizzo di studio è veramente assurdo, se ci si riflette un attimo, eppure voi siete praticamente i primi a porre l'attenzione su questo problema.
I primi dove che se ne parla da 40 anni e qualcosa si è anche fatta?
Il punto è che qualcosa è poco, ma se ne parla eccome da decenni.
Un suggerimento: l'Estonia, la Svizzera, la Finlandia, l'Irlanda, hanno da tempo i migliori risultati nei test PISA in Europa. Non potremmo dare un'occhiata alla struttura delle loro scuole e ai loro curricula?
no
Piccolo suggerimento: dopo una scuola superiore unificata, la proposta degli ITS potrebbe diventare simile ai community colleges americani, che sono scuole professionalizanti ma che permettono anche di portarsi i crediti per continuare il percorso con il bachelor. Addirittura negli USA ci sono persone che fanno i primi due anni la, perche' costa meno. Non farei due percorsi nettamente distinti, anche perche la flessibilita da bachelor a master ( dove si puo' cambiare argomento) funziona molto bene e non preclude carriere e vocazioni.
Drin drin, commento tattico da un insegnante in Italia
va bene dai, se presentate una riforma per la scuola come si deve mi iscrivo
Se ti iscrivi potresti accedere al gruppo tematico istruzione e metterci mano tu ;)
La cosa più assurda è che ciò che dice Michele Boldrin come modello complessivo per scuola è di una semplicità e logicità assoluta. Non vi sono motivi logici per opporvisi, quindi chi lo fa può farlo solo per folle ottusità.
Con la mia esperienza certo limitata posso dire che i classicisti hanno sì una conoscenza umanistica alta ma spesso sono persone anti tecnologia, anti progresso scientifico, anticapitalisti etc.
Niente di male ma un problema potrebbe esserci invece quando vanno ad occupare posti apicali e decisionali importanti e la cosa è abbastanza frequente in Italia.
molto di male
Con un po' di mia "umile spocchia" credo che siete troppo avanti dal punto di vista della mentalita' moderna, cultura e lungimiranza per intercettare voti dal popolo medio...ma voglio crederci..."associato soldato semplice del Drin Drin sempre con Voi!" ...anche se il progetto non raggiungera' i suoi obiettivi...😊
Forza DrinDrin🎉 Portiamo l'Italia nel XXI secolo e pronta per il futuro!
il problema è che anche l'università andrebbe fortemente riformata.
In che modo?
Vorrei iscrivermi al Drin Drin, cosa devo fare?
C'è il sito, basta che cerchi drin drin e dà li puoi iscriverti alla newsletter e pagando 30€ (quota minima) ti associ (c'è anche la sezione donazioni nel caso tu voglia donare).
Bisogna andare sul sito in descrizione 💛
Belle riflessioni ma vorrei muovere una piccola critica: quando si parla di paesi come la Corea e il Giappone che, pur avendo un calo demografico crescono economicamente, bisogna stare attenti. Lì si ha un' etica del lavoro che può arrivare a livelli tossici, portando a overworking e a problemi sociali enormi tra depressione e suicidi.
Stessa cosa per la Cina. Credo che non si possano fare comparazioni con paesi che se ne fottono delle condizioni dei lavoratori pur di crescere.
@@dennis.piva.1426 L’estremo carrierismo è tra le cause della denatalità. Ci vuole una cultura che metta più al centro la famiglia.
Esatto!
@@PaoloRosso-u1r Nessuno ha il coraggio di dirla giusta: quello che hai scritto è corretto, concordo, ma alla fine di tutte le cazzate che stiamo dicendo, la gente non fa figli in ogni caso al giorno d’oggi, vai a guardare i dati di fertilità per reddito e vedrai che più hai soldi e meno figli hai.
La soluzione purtroppo non la vedo a meno che si cambi profondamente in un qualche modo la visione di vita di uomini e donne.
Gli unici paesi con una demografia sana sono Afghanistan e alcuni paesi centroafricani… spaventoso da dire ma purtroppo così è.
@@ozzyferzhh In Israele fanno figli, perché il natalismo è il loro primo valore. Da noi è chic avere il cagnetto anziché i figli. Credo sia una questione di status. E poi da noi c’è una forte norma sociale di avere solo due figli. Persino il cattolico estremista Pillon ha solo tre figli. C’è tutta una serie di cose più o meno importanti che contribuiscono alla denatalità, un ottimo profilo X che consiglio sull’argomento è MoreBirths.
@@ozzyferzhh non è vero, irlanda e israele hanno un ottimo fertility rate
la proposta è senza dubbio interessante è degna d'osservazione, sorgono solo due punti che mi rendono scettico a riguardo:
numero uno il rischio di creare un clima di iper specializzazione, nel quale ognuno è espertissimo in un dato campo ma non possiede conoscenze minime (sottolineo minime) in altri,
numero due come permettere di trovare lavoro a chi seleziona indirizzi più umanistici, magari investendo in questi ambiti sviluppando un settore?
risposte e critiche sono entrambe ben accette! :)
il mondo nei fatti oggi e' iperspecializzato, il sapere e' troppo vasto e rapido per pensare di poter abbracciare molte discipline. Chi e' un vero esperto, sa di cosa parlo. Riguardo gli sbocchi degli umanisti, nessuno garantisce lavoro a qualsiasi disciplina, il mercato ( leggi i cittadini) chiedono di piu certe cose che altre.
Sul primo punto, per forza di cose nel percorso culturale di ciascuno è fatto da più parti, poi ci si specializza per forza di cose; poi non facciamo finta che con la scuola attuale abbiamo delle conoscenze minime in ogni campo, la maggior parte delle persone non sa una tega nè di ingegneria, nè di fisica, nè di musica (assolutamente sottovalutata anche nel classico), cinema ecc...
Il sistema attuale è pieno di lacune E non specializza le persone, è una lose lose
Buona sera!
A livello demografico il mondo intero sta facendo paura a chi ha occhi per vedere. Io sono del 98, 500 mila coscritti in Italia, mio padre del 66 ne ha 1 milione. Ora ne nascono 370 mila l’anno, e sembra che ogni 5 anni ne nascano un paio di decine di migliaia in meno. Non è così solo in Italia o in Europa. Da sottolineare un problema globale che sembra essere culturale a mio modo di vedere.
Quando parlate di crescita economica giapponese non so a cosa vi riferiate perché se la confrontiamo alla loro stessa economia nel 2012 oppure nel 1995 è inferiore, sia complessiva che pro capite. Quella coreana meglio ma un calo demografico del genere non è affrontabile senza perdita economia pro capite. La Corea ha 0,7 figli per donna, un terzo di quello che servirebbe per mantenere salda la popolazione, se non risolvono sono fottuti, per quanto siano bravi a fare televisori e telefoni.
Un abbraccio a Michele, sempre molto interessanti i suoi spunti. Buon lavoro, I have a Drin too!
Google -> Trading economics -> japan gdp per capita
In continua crescita con ovvie eccezioni nel 2008 e 2020
Tra l’altro la catastrofe demografica coreana è molto recente, e il tasso di natalità è rimasto alto molto più a lungo che in Italia. Per ora mancano bambini, più che lavoratori. La demografia ha molto momento, ma alla fine la crisi arriverà e sarà probabilmente tremenda.
@@davideraimondi570 Io leggo che nel 1995 avevano un GDP per capita di 44k$ l’anno ed ora è a 34k$ l’anno.
Per me la crescita è quella Svizzera, nel 1995 50k$ l’anno per capita ed ora 100k$ l’anno.
@@PaoloRosso-u1r In realtà non è così, in Italia abbiamo avuto per la prima volta un fertility rate sotto il 2 nel 77, la Corea del Sud nell’84. Considerando il fatto che nell’84 la Corea del Sud era un paese del secondo mondo molto poco industrializzato mentre l’Italia aveva la quarta economia globale significa che loro hanno avuto un declino molto più veloce del nostro. Se non stanno avendo i nostri stessi problemi è solo perché hanno generalmente gestito il paese in modo migliore dal punto di vista economico. Ma il conto prima o poi arriva, l’Italietta si salva con immigrazione ed una fertilità quasi doppia alla loro, loro non so davvero come faranno. Non solo loro, la Cina ha dati simili.
@@ozzyferzhhcome mai se decresce la popolazione decresce il pil pro capite?
Liceo Ortega non suona male.
Liceo classico Ortega, dove non si impara una sega
Splendido! se si averasse questa riforma finalmente gli italiani del futuro si innamorerebbero della letteratura (perchè non imposta con i vari Parini, Tasso, Verga ecc...) e lascerebbero perdere reality show e Maria De filippi...ma sia la destra che la sinistra si opporranno! vabbe tanto vale tentare...Io sono sicuro che se si facessero leggere Ray Bradbury, Agatha Christie, Salgari ,Verne e Asimov piano piano ci si innamorerebbe delle storie e da lì con gli anni si cercherebbero letture più profonde e psicologicamente approfondite come è tipico di chi ama la lettura (Harold Bloom lo sottolineava) e si limiterebbe lo snobismo del letterato da salotto snob
Sono totalmente d'accordo
Secondo me Michele ha centrato perfettamente il punto con l'esempio dei videogiochi. Invece di mitizzarli zarli da una parte ed ostracizzarli dall'altra sarebbero un' ottimo punto di partenza per approfondire determinati temi. Un approccio che usi la cultura popolare come aggancio per poi spiegare cose più profonde sarebbe davvero utile.
Assolutamente sì. Si impara più storia da Civilization che dai libri ormai.
Io ho fatto il professionale 4 anni, dopo un anno di IPSIA per la maturità. In Italia gli studenti di queste scuole professionali è come se non esistono, sembra a volte che manco il ministro dell'istruzione ne sia a conoscenza, solo la scuola alberghiera è tornata in risalto grazie ai media. Il programma degli istituti professionali è carente in matematica che invece apre veramentea mente. Sorvolo sui laboratori dato che si tratta di questione economica, ma dovrebbe essere la punta di diamante dell'istituto quale forma lo studente. Per il resto mancano degli insegnanti con un po' di esperienza in aziende, così da trasmettere queste conoscenze al meglio. Nel mio percorso formativo ho imparato tanto non solo sulla professione che sarei andata a svolgere eventualmente ma anche come funziona un' azienda, dato che avremmo lavorato in esse.
Il discorso ITS è interessante, ma credo sia meglio instradare i ragazzi il prima possibile nel mondo del lavoro, e delle professioni, dato che si accumula esperienze e capacità più velocemente. Inoltre i ragazzi iniziano prima a socializzare con gli altri meno giovani nel mondo del lavoro, iniziano a capire come funziona una azienda ecc. Molti dei miei colleghi hanno fatto l'ITS, e comunque hanno una carenza teorica e pratica. In un contesto di produttività non è molto vantaggioso. Inoltre la tecnologia evolve, velocemente ma ci sono degli strascichi del passato, e in entrambi i casi i ragazzi si trovano spiazzati. Quindi allungare a 20 anni mi sembra controproducente, invece integrare il lavoro con la formazione e perseguire una crescita sia accademica che professionale quasi in parallelo permette di avere una giovane forza lavoro con una lunga prospettiva di crescita. Secondo Boldrin il tipo do diploma che io ho conseguito a 17 anni, dovrei conseguirlo a 20. Io direi che più si è giovani, più cose di posso imparare e anche bene. Questi 3 anni di differenza sono anche 3 potenziali anni di contributi versati, e un nuovo consumatore che si aggiunge al mercato prima. Personalmente credo che i giovani devono affrontare le difficoltà il prima possibile, così acquisiscono più consapevolezza, sicurezza e confidenza in loro stessi.
👍👍
Dal momento che qui si tende a ridimensionare il valore delle discipline umanistiche e parla in termini positivi di Corea (del Sud, immagino) sarebbe bene ricordarsi anche che è una paese che sforna un impressionante numero di musicisti (cosiddetta musica classica) pluripremiati in Occidente
Credo che nelle materie umanistiche considerate si parli di letteratura, filosofia, latino, greco, storia dell'arte, ma non della musica che nella scuola italiana è già selvaggiamente bistrattata. Nella stragrande maggioranza delle scuole superiori la musica non è proprio presente in nessun modo già oggi e viene rimandata come hobby a corsi extra pomeridiani o roba simile.
che escono dai conservatori, che abbiamo anche noi, non da scuole superiori "generaliste con un curriculum sbilanciato sulle materie umanistiche"
Proposta a costo quasi zero: prendiamo 20 docenti (probabilmente bastano) selezionati per capacità di comunicazione. Questi 20 docenti anziché insegnare in aula per un anno preparano secondo la propria materia videolezioni (fatte bene) di tutte le materie che insegnano. E facciamo un portale con tutte le materie liberamente fruibili da tutti. Ogni anno cambio i professori che fanno sto lavoro in modo che ognuno possa scegliere il modo di insegnare che piace di più. Così io ragazzo che faccio l'Itis posso guardarmi il video su Platone oppure io lavoratore che a 16 anni non avevo la testa la sera posso studiare economia e un domani prendermi un titolo di studio per rompere un po' l'ascensore sociale.
P.s. come posso accedere a discord? Non ho ricevuto l'accesso, grazie
Commento tattico + sono d'accordo e credo che voterò il partito + reminder that videogame is objectively an artform, and arguably an excellent one at that
Factos 👀
Comunque i professori calano eccome, ci sono decine di migliaia di posti vacanti
A che punto del video ti riferisci?
@@emanuelevasina1813 alla fine, dove auspicano un po’ di disboscamento
Il rapporto complessivo docenti/alunni in Italia continua ad essere nella parte molto alta della distribuzione, da quanto mi risulta. Qui l'inverso ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Secondary_education_statistics&oldid=655652#:~:text=Looking%20within%20post%2Dsecondary%20non,(2.1%20pupils%20per%20teacher).
boldrin alla fine vuoi o non vuoi il videogioco è una cosa positiva , ma se si è sempre detto che rendere l’insegnamento interattivo e simile al gioco è la maniera per far si che i ragazzi apprendano con più interesse , perché non usare la tecnologia che abbiamo e “gamifizzare” l’istruzione ?
Piccolo esempio , se studio elettrotecnica e parto dalle solite basi (voltaggio , corrente , resistori..) con tanto tanto impegno magari dal manuale di circuiti qualche cosa la apprendo , se invece posso permettermi un kit e inizio a sperimentare con degli arduino , gli stessi concetti li apprendo almeno nella metà del tempo . immaginate lo step successivo dove letteralmente crei un software che emula le componenti elettroniche e lo propongo agli alunni , abbiamo già rimosso la barriera all’entrata del comprarsi il kit o dello spendere ore e ore a studiare nozioni , e dopo in base alla qualità del software sono sicuro che il tempo richiesto per l’apprendimento verrà decimato .
questa è un opinione soggettiva e basata in parte sulla mia esperienza di studente ma è un concetto applicabile praticamente a tutto . Da iscritto al drindrin voglio sottolineare che non possiamo precluderci niente in ambito di innovazione .
Quando dicono "non è difficile" temo non abbiano capito una fava
E inizialmente riformare il sistema da 5+3+5 a 5+5+3, mantenendo (opportunamente riformato) solamente il triennio delle attuali scuole superiori? Sarebbe più in linea sia con l'attuale obbligo scolastico (16 anni) che con il fornire una adeguata cultura di base per la società moderna, posticipando la scelta del percorso di studi superiore e sgravandolo dall'insegnamento della cultura di base, che sarebbe svolta e approfondita nei secondi 5 anni. Sarebbe sensato? Tra l'altro i primi due anni di superiori, soprattutto al liceo, sono falcidiati da un elevatissimo tasso di bocciature.
Quando Michele ha citato il Parini dicendo che è una palla infinita sono tornato diretto alla quinta liceo, e l'unico motivo per cui lo ricordo ancora sono le prese per il culo e le battute che suscitava tra noi 🤗
Il Parini lo metto al livello della corazzata Potemkin.
Chi ancora lo fa studiare va denunciato per maltrattamenti.
E, mi dispiace, a Pascoli, Carducci, e Manzoni, preferisco Mogol, Battisti, Lucio Dalla, Pino Daniele. Il fatto che la letteratura italiana si fermi a Montale è semplicemente ridicolo. E la cosa più agghiacciante è il motivo: perché si fa come l'anno prima. Il che, secondo il principio di induzione, significa che si farà per sempre così se nessuno ferma questa follia.
Michele aggiungerei che una volta che ci sono dei corsi a scelta elettivi di livello scuola secondaria sarebbe bello si potessero aprire anche a persone esterne. Così si lascia alla formazione continua anche post. O ripercorrere altre strade dopo che in adolescenza si ritiene di aver sbagliato.
Quella di ortega mi mancava
Non so cosa darei per tornare a quando ero alla prima media ma con un sistema dell'istruzione ristrutturato come si deve.
Sono d'accordo su tutto ma anche se così non fosse rimango per le lacrime dei libberali a cui si sono aggiunte quelle dei socialisti dandogli un sapore dolce e salato. Comunque top Alberto
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Mio commento tattico 👍
Giuseppe Parini, quello del giovin signore milanese, illuminismo italiano, il più famoso che ci sia, 1700 e passa. Non 1600..
Che tutto il mondo ci invidia
@ può piacere o no. A me non piace e non l ho nemmeno approfondito mai più di tanto. Ma non credo che l illuminismo sia da disprezzare. Sono gli anni del re filosofo Federico di Prussia ( che ha gettato le basi della futura Germania) di Voltaire e La Mettrie in Francia. Contestualizzare non è un delitto. O no?
Se continuano così i voti gli vanno addirittura in negativo 😂
"gli", soprattutto "gli". A quello di sicuro mettono un 10! Evvai, genio, cambia fotografia, prendi quella del somaro!
Come si fa a trovare il coraggio di dire e fare quello che fate ogni giorno per cercare di migliorare il paese?
Il Parini però non è tutto da buttare via. L’ambientalismo trecento anni fa in pratica
Va bene ma a 16 anni anche no
@ValentinoFilipetto Che c’è di male? Fare l’analisi di un paragrafetto con una struttura sintattica complessa è un esercizio fondamentale. Proprio per il modo scellerato con cui si studia la letteratura l’Italia ha livelli così drammatici di analfabetismo funzionale
😂😂
Non è impossibile avere una natalità superiore al tasso di sostituzione (basta guardare Israele), ma perché ciò accada bisogna che la società sia profondamente pro-natalista e anti-individualista. La moderazione e l’individualismo liberali sono devastanti per la natalità. Il fatto è che l’egemonia culturale mondiale appartiene agli Stati Uniti, che propagano valori opposti (soprattutto le elite urbane, che sono la parte più influente, anche a livello internazionale dell’America). Gli altri popoli, e soprattutto chi appartiene o vorrebbe appartenere all’elite, imitano tali valori e i relativi comportamenti (anche in maniera caricaturale ed esagerata) per segnalare uno status elevato. E lo status è tra le cose che maggiormente orientano le scelte di vita. Magari sbaglio, ma ho l’impressione che sia questa la dinamica.
Centrato il punto, ma il modello israeliano presuppone una società etnonazionalista circondata da nemici , situazione né riproducibile in Europa né auspicabile.
@ Anche i russi (o gli ucraini) si percepiscono circondati da nemici, eppure la natalità è al palo. Valori radicali rispetto alla nostra moderata sensibilità liberaldemocratica credo invece che siano necessari.
Se fosse vero quello che dici, gli USA sarebbero in declino demografico e invece non è così.
@PaoloRosso-u1r lì secondo me pesano le politiche sociali pro parità tra i sessi dell'URSS che credo siano cominciate prima che in occidente
@ Ucraina e Russia si percepiscono come minacciati da nemici, eppure la natalità è al palo. Però sono abbastanza sicuro che valori radicali (rispetto all’attuale moderata sensibilità liberaldemocratica) siano necessari.
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Ogni riforma seria della scuola italiana deve partire dalla riforma dei cicli scolastici. Non si può avere l'obbligo scolastico fino a 16 anni, e i cicli scolastici che finiscono a 14 e a 19 anni. Tutti i giovani devono avere diritto ad una scuola di qualità fino a 16 anni, dopo i quali sono abbastanza grandi per fare una scelta più consapevole.
Bisognerebbe passare dal 5+3+5 al 5+5+3, con una scuola "secondaria" più ampia ed esaustiva della cultura generale al posto della scuola media e mantenere della scuola superiore solo il triennio, opportunamente adattata alle conoscenze moderne (non può esistere che all'ITI il numero di ore caratterizzanti sia notevolmente inferiore a quello delle materie umanistiche o che nel liceo scientifico le ore di matematica e materie scientifiche siano inferiori al numero di quelle delle materie umanistiche).
@@d1234as 5+5+2. la scuola che finisca una volta per tutte a 18 e non 19 anni, come si fa nel resto del mondo civile
"un signore che scriveva cose, nel '600". Parini è nato nel 1729. Lo insegnano al Classico.
Scusa ma, su 15 minuti di video tu è questo quello che hai colto? Che boldrin ha detto '600 invece che '700? Annamo bene
@@g.g.3262 beh se vuoi rivedere il liceo Classico e poi toppi così è il minimo che ti puoi aspettare ;)
Che abbiano collocato Parini nel secolo sbagliato è sintomo di quanto sia stato irrilevante l'averlo affrontato alle superiori
@@d1234as beh in effetti è un'interpretazione lecita :)
Whow! Sono affranto per l'errore commesso. Altro, maestrino mancato?
Tattico