Ottima analisi della questione. Io personalmente penso che (come accade spesso per la maggior parte dei filosofi),anche Nietzsche sia sublime nella pars destruens, ma criticabile nella pars costruens. Credo che ciò faccia parte un po’ della natura umana,in ogni ambito distruggere ci risulta sempre più semplice che costruire-creare.
Guardo queste lezioni con un misto di ammirazione, speranza e rammarico: ammirazione per un insegnante capace di far appassionare alla filosofia persino me, che i libri di filosofia li ho buttati nel cassonetto quasi 30 anni fa; speranza per il futuro della nostra Scuola; rammarico per non aver mai avuto un docente come lui.
Salve, sono un suo collega e ritengo inestimabile il lavoro che fa. Vorrei confrontarmi con lei su questa questione, che mi impegna fin dagli anni della mia tesi universitaria. Posto che la tesi di Nietzsche come precursore del nazismo sia non solo errata, ma una questione mal posta. Condivido quanto dice sia nella prima parte, sia nella seconda, quando si parla della "sorella parafulmine". Concetti quali nobiltà, spirito aristocratico, "passione della distanza", persino il dispregio della massa in Nietzsche mi sono sempre apparsi come avulsi da un contesto socio-politico, ma come espressione della solitudine, del silenzio, del carattere sperimentale della vita del superuomo che percorre le proprie vie percorrendo abissi e altezze vertiginose precluse allo spirito del gregge, che atrofizza la volontà di potenza e la pluralità delle sue prospettive. Se proprio se ne vuole trarre una visione politico, si può parlare, come fa lei, di una società elitaria e aristocratica, ma di certo non nazista, la quale è impensabile senza società di massa. Tuttavia nel tardo Nietzsche, quello che pure ha scritto tra le cose più stimolanti e belle, vi sono una molteplicità di affermazioni che, contestualizzate quanto si vuole, rinviano a un criterio eugenetico di selezione ("allevamento", lo chiamava lui) di una razza scelta. Pensiamo al noto "i deboli e i malriusciti devono perire", ne l'"Anticristo". Oppure: "Ma a tale scopo […] si debba prima e soprattutto allevare una nuova specie in cui a quella volontà e a quell’istinto venga garantita la durata per molte generazioni, una nuova specie e casta di padroni: questo lo si capisce facilmente, così come si capisce bene come andrebbe proseguito questo pensiero, che non enuncerò oltre"; . ancor peggio nei frammenti postumi: "se si pongono gli individui come uguali, si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano […] allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. […] questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. […] la specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo […] che cos’è la virtù e l’amore per gli uomini nel cristianesimo, se non appunto questa reciprocità nel sostegno, questa solidarietà del debole, questo ostacolo frapposto alla selezione? La vera filantropia vuole il sacrificio per il bene della specie". Si potrebbe proseguire all'infinito, come una lettura ampia dell'ultimo Nietzsche dimostra. Ora, ho visto colleghi, divulgatori, professori di ogni sorta fare i salti mortali per attenuare la portata di queste affermazioni, con operazioni di dubbia efficacia e a volte di dubbia onestà intellettuale. Lei cosa ne pensa? Mi sfugge davvero qualcosa del contesto dell'epoca o del pensiero nietzscheano che mi impedisce di collocare correttamente queste affermazioni nel giusto quadro? Si possono conciliare simili affermazioni con quelle secondo cui il superuomo, lungi da rappresentare un paradigma per la specie, ne è l'antitesi ed esprime il coraggio di procedere soli nel "mare aperto della verità"?
Trascorso la mattinata ad ascoltarla: amo la sua divulgazione, da Nietzsche a Schopenhauer, Spinoza Heidegger e non ultimo certo Giordano Bruno. Plotino risuona in me come un conosciuto. L'ultimo che ho ascoltato Cartesio... La ringrazio poiché amo la filosofia ed i suoi cantori, la ringrazio per l'intelligente divulgazione, sopratutto per le lezioni impartite agli alunni, che sa coinvolgere in felice partecipazione. 👏🎶🎶🤩
Studio con passione Nietzsche dagli anni 80. Colli e Montinari sono straordinari per aver intrapreso la lettura "laica" del genio tedesco. Ho tutti i testi di Friedrich in almeno tre edizioni-traduzioni (purtroppo non conosco il tedesco), le versioni di Colli-Montinari sono incommensurabili sotto ogni punto di vista
La ringrazio Professore per questa grande lezione chiarificatoria sul "percorso - pensiero" di Nietzsche. Ho scoperto il suo canale da poco e la seguo anche su Facebook. Grazie e complimenti.
Si sa che su molte cose Nietzsche ha detto tutto e il contrario di tutto, ma due sono in Nietzsche dei punti fermi: il totale disprezzo per ogni democrazia, e la totale adesione al mondo Aristocratico. Qualcuno (Brandes) agli inizi dell'interpretazione del suo pensiero filosofico scrisse che quella filosofia avrebbe dovuto diventare la visione del mondo degli Junker prussiani, e Nietzsche in una lettera approvò.
Pienamente d'accordo e mi piacerebbe aggiungere che la contraddizione è insita nella stessa lingua tedesca. Esempio: Uebermensch è formato dalla parola Mensch (uomo) e dalla preposizione ueber che in tedesco ha due significati: sopra e andare oltre (latino trans). Se devo dire andare dall'altra parte della strada o di un fiume uso sempre ueber. E' facile capire come ha potuto essere frainteso. La scelta del Profeta Zarathustra, che non è un capo e non annuncia alcuna nuova fede o ideologia, ma annuncia l'Uebermensch e lo annuncia a tutti, tutti possiamo diventare Uebermensch e non è l'uomo che sta sopra gli altri. Tutto ciò che lui dice e scrive può essere letto in un senso e nell'altro, tutto appare contradditorio, la lingua può dare adito a contraddizioni, la vita è piena di contraddizioni ma la scelta è nostra. Siamo una "fune tesa tra la bestia e l'oltreuomo".
Buongiorno Matteo. Interressantissima valutazione. Che senso avrebbe riflettere solo in solitudine? Il silenzio non è mai assoluto ,in certe fasi,epoche .{ Difficile da trovare nel caos} Per questo il non senso* è e diventa la ricerca del senso,più nuovo e possibilmente collettivo,lo scopo* che aiuta a sopportare,attraversare il dolore. Tutto questo,è ancora lontano dall' essere compreso dal pensiero comune, per l' altezza o per il sacrificio insopportabile ( è elevato? Ancora non sò).Rappresentazione, ancora rappresentazione.🙂🎼🌈
Il non-problema. Via i giudizi morali che portano solo a censure alla americana e si all’accettazione che ogni autore, filosofo, pensatore sia prima di tutto un uomo immerso nel suo tempo.
Ho acquistato il libro "la grande filosofia raccontata dai filosofi", c'è una selezione di circa 10 filosofi importanti spiegati da alcuni professori / filosofi dei giorni nostri. Libro tendenzialmente ben fatto, ad esempio Spinoza è splendidamente spiegato da Cacciari in una decina di pagine, Freud da Galimberti ecc. Purtroppo, Nietzsche (l'autore che più mi interessava), è spiegato da Ferraris. Il quale ci dedica circa 5 pagine (penso sia l'autore con meno pagine nel libro), di cui 1 per raccontare aneddoti inutili e ridicolizzanti sulla vita del povero Nietzsche, 3 pagine per spiegare come fosse legato al nazismo e precursore del pensiero di Hitler e una paginetta dove spiega i suoi concetti fondamentali quali Superuomo (che paragona semplicemente a Superman, non aggiunge altro) e l'eterno ritorno (che banalizza sostanzialmente definendola una gran supercazzola banale posta al solo fine di eliminare ogni morale dal mondo e giustificare qualsiasi prevaricazione violenta). Ora io dico, non si può fare un richiamo alla casa editrice? Come si fa a mettere tali boiate in un libro divulgativo? Sarebbe stato un buon libro da regalare a qualcuno che inizia ad interessarsi di filosofia, ma dopo aver conosciuto Ferraris e il suo modo di ragionare direi che è proprio da squalificare.
Ti capisco Guarda io sto scrivendo un libro divulgativo sulla morte e il pensiero di 15 filosofi e mi sto ponendo molti problemi Io però sono un divulgatore, mentre Ferraris è un luminare Sto proprio facendo il capitolo su Nietzsche Se ti va, poi mi dirai cosa ne pensi
Leggendo Nietzsche ho pensato all'anarchismo, infatti ho trovato quindi riferimenti a Stirner, mi piacerebbe sentire un suo commento in merito a questo.
Mi ha incuriosito con "Nodo alla gola", quindi l'ho cercato, e ho letto che in realtà i piani sequenza sono 10, non 2. Ma mi ha messo curiosità e lo voglio guardare
Se quando ha scritto " La volontà di potenza " ( in seguito " manipolato" dalla sorella ) era già in preda alla pazzia , non lo era quando ha scritto " Genealogia della morale " e " Al di là del bene e del male " e , in queste due opere ce n'è abbastanza per ritenerlo un anticipatore di molte idee nazifasciste
chi incontra delle persone come questo insegnate e' fortunato ......... non sarei in grado di leggere Nietzsche, ma spiegato cosi' lo capisco ...........
Nietzsche non era certamente nazista, non è mai stato antiebraico, anzi era molto antitesco, ma ho letto "il crepuscolo degli idoli" e decisamente questo suo testo lo trovo decisamente molto elitario e fascistoide, infatti fu il nostro vate "d'annunzio" che lo introdusse nelle cultura italiana del tempo, comunque omaggio alla sua grandezza ai suoi vertici di pensiero anche contradditori ma sublimi
Dissertazione chiara, molto più aderente alla media delle interpretazioni generali che si danno al pensiero di Nick, io non riesco però a decidere a scegliere sarei più propensa al Nick neutro che non ha mai pronunciato nessuna ideologia tale da dar origine al nazismo, eppure egli era amico di Vagner e ciò forse ha lasciato ai posteri la sua immagine di creatore del nazismo. Grazie per la sua chiarezza E e la sua interpretazione che io condivido pienamente. Graziella.
Colgo l'occasione della vista di questo video (oggi ottobre 2020) per condividere qui in breva la mia piccola esperienza legata alla conoscenza di Friedrich Nietzsche. Sono nato nel 1973 ed avendo fatto una scuola tecnica ho incontrato Nietzsche in un percorso extrascolastico e diciamo pure da autodidatta. Nello specifico ho sentito parlare di Friedrich Nietzsche da una figura molto distante dalla cultura accademica occidentale, ossia James Douglas Morrison, il famigerato vocalist poeta dei TheDoors. Lontano da ogni ricostruzione o condizionamento accademico Morrison - assolutamente lontano dalla deriva nazista - aspirava al Nietzsche della libertà, delle possibilità più alte dell'uomo, appunto libero da condizionamenti culturali o sociali. Per suo tramite Friedrich Nietzsche l'ho sempre associato alla libertà, quella libertà artistica che emanava dalla figura di Morrison che per lunghi anni dell'adolescenza mi è stato esempio e modello poetico di riferimento. Per questo non ho mai, nemmeno un secondo creduto al Friedrich Nietzsche "nazista". Anzi mi faceva ancor più disprezzare l'hitlerismo perchè si erano appropriati di un pensatore di genio senza che questo potesse difendersi. (Allo stesso tempo Morrison - che io considero un genio dell'arte scenica e poetica degli anni Settanta americani - era affascinato dal nazismo come forza in grado di affabulare le masse. E credo vedesse in Hitler una sorta di sciamano. Esiste anche un audio di un concerto, nel quale il cantante dei Doors dice "Adolf Hitler è ancora vivo, ho dormito con lui la scorsa notte"_ questo perchè Morrison - a mio avviso - vedeva nella nascente società di massa americana un proseguimento di quel totalitarismo nazista sulle masse, sebbene ispirato da principi diversi. Qualcosa di simile si ritrova in alcuni scritti e interviste di Charles Bukowski, che in quagli anni scriveva un raccontino titolato "Svastica" nel quale Hitler diventa di fatto il presidente degli Stati Uniti )
Morrison era un coglione. I nazisti si approriano di Nietzsche, perchè è un proto nazista. Un filosofo tra i più sopravvalutati. p.s. Vattimo come intellettuale era un poveraccio come pochi.
Prof ad ogni modo , noi si sta con Nietzsche, epicuro e i cirenaici . Lei dice che che ci serve anche sentire Platone e quell altri o è solo perder tempo ?
In effetti come dargli torto col siamo tutti uguali non'e' forse morto lo spirito critico? Non siamo ormai tutti omologati democraticamente? Il dissenso non viene forse ucciso da principi elementari del giusto? Forse anche qui nice aveva ragione
Professore.. mi trovo in difficoltà con un quesito.. non riesco a dare risposta alla domanda. "perché per alcuni Nietzsche è il filosofo progressista della liberazione".. mi potrebbe aiutare?
Allora, caro Marco Benni, stiamo dicendo la stessa cosa, ma anche se fossimo su posizioni opposte non è il caso di dirmi no col punto esclamativo e scrivere con un tono così aspro, siamo tutti qui per imparare, tutti insieme, non è una gara. Dicevo proprio che una figura auto referenziata come Hitler non si affida ai filosofi, ma solo alla sua personale battaglia, sicuramente stupidamente seguito da mussolini. Non è una gara a chi ne sa di più, siamo in dibattito e in Agorà e il prof Saudino fa Socrate 😃
La visione di Saudino del pensiero di Nietske e del superuomo che si pone al di sopra delle menzogne consolatorie della religione ed affronta la realtà con tutte le sue implicazioni mi fa pensare al titano di Leopardi. È sbagliato trovare un'affinità ideologica tra questi due giganti del pensiero filosofico? Leopardi supera l'illuminismo assimilando la corrente romantica, Nietske si oppone al positivismo ponendo le premesse al nichilismo. Entrambi sembrano attratti dallo spirito vitalistico dionisiaco piuttosto che dalla quiete apollinea ma entrambi analizzano i fatti della realtà con lucida e implacabile razionalità. Nietske non riesce a conciliare questa opposizione dilaniante e finisce nella follia, Leopardi invece si salva dal delirio vedendo nella misura di Apollo non solo la razionalità ma anche l'armonia della bellezza, capace di placare l'animo inquieto e disporlo alla contemplazione artistica. Così perlomeno mi sembra di capire. Grazie professore. Riccardo Fiorani
"Quando i fini sono grandi, l'umanità applica un altro criterio e non giudica più il delitto come tale, anche usasse i mezzi più spaventosi". Rimane un filosofo ambiguo, e lascia adito a molte critiche.
Continuo sempre a chiedermi come sia stato possibile: in tutte (o quasi) e sue opere, N., quando parla di religioni, ce l'ha soprattutto col cristianesimo (si veda "l'anticristo"...) .... proprio non mi capacito di quanto il popolo, benché indottrinato, possa essere BUE (o pecora....o quel che sia di fattoria..)
Gentilissimo professore, alla sua bella lezione aggiungo il link a una conferenza di Marco Guzzi, per proporre un altro punto di vista. "Nietzsche: Cristo o Anticristo?" th-cam.com/video/MyTGOIzL8sc/w-d-xo.html
Ciò che non ti uccide. .Ti Rende più Forte. ..ecco perché Prof Odino dovrebbe (se le va ovvio il prof è Lei 😊)parlare di quel Capolavoro di John Milius che è Conan il Barbaro. ..ed in una serata aperta delle sue potrebbe fare (fantasticamente come già fa )Film. ..Libro (i Romanzi di Howard il vero ed Unico ed eccelso inventore del Barbaro più famoso di sempre sono Meravigliosi )ed Fumetto (anche in tal campo il Cimmero spopola )ed in un sol colpo filosifeggiare e disquisire. ..su tal figura troppo spesso relegata al Tutto muscoli e niente cervello. .in realtà piena sia lettarariamente che filmicamente e fumettisticamente di contenuti ricchi di argomenti filosofici e antropologici nonché di criticismi alla società e civiltà moderne e non. ...La vera Natura Dell Uomo. ..È LA BARBARIE. ..
Verissimo: addirittura si vergognava di essere tedesco e vantava perciò (mai provate) nobili origini polacche (!) Costui un proto-nazista?! Ma fatemi ridere
Nietzsche non e’ il precursore di nulla. Ha solo osservato delle costanti. Il problema e’ che non e’ possibile abbandonare la metafisica. Occorre che rimangano cose misteriose.
Nietzsche è un filosofo che proprio non mi piace: ha mancanza di rigore argomentativo. Nietzsche critica la logica classica e il pensiero razionale, ma le sue appaiono, proprio per questo, intuizioni più che argomenti logicamente coerenti e con un qualche senso compiuto. Un uso spropositato della psicologia a supporto di tesi che vorrebbe universalizzare insomma la filosofia non è solo psicologia L' aver filosofato con il "martello" comporta la distruzione della tradizione filosofica occidentale, ma questo vuol dire anche trovarsi in un deserto e dover ripartire da zero fondando così un pensiero più vicino alla letteratura che alle categorie logico-razionali tipiche della filosofia. Nietzsche proprio non mi piace e non per le ragioni della maggioranza delle persone.
A tutt'oggi ancora non si è capito che Nietzsche è una tragedia personale e filosofica, e bisogna avere pietà per uno come lui, considerando che aveva dei grossi problemi psichici e mentali. Basta allontanarlo dalla filosofia e tutto va bene. I suoi scritti servono solo come sfogo ad una volontà che non può contenersi e che in lui non si è potuta esprimere in altro modo che in deliri stampati. Nietzsche, esattamente come Hegel, serve ai professori e ai recensori di turno per guadagnare il pane, imbastendo fiumi di parole e scrivendo libri su libri nel tentativo di interpretarlo alla bisogna. E i giovani ci cascano: questo è il grave della faccenda. Nietzsche ha influenzato la filosofia a venire: per la precisione gli ha inferto il colpo mortale. Ha dato l'avvio a quella crassa visione esistenzialistica della vita che ha affossato ogni ontologia ed ha ucciso la metafisica (con Heidegger, Derrida e altri). Ma Nietzsche comunque è un grande prosatore, e per questo è un grande illusionista; un prestidigitatore che, attraverso i suoi giochi di prestigio, fa apparire e scomparire quello che vuole, e solo pochi sono coloro che riescono a scoprire i suoi trucchi: per smascherarlo bisogna essere un po' filosofi (e non docenti). Alcuni dicono che Nietzsche sia stato il primo, in occidente, a parlare di menzogna come menzogna, e lui stesso in "Ecce homo" dice: "Io per primo ho scoperto la verità". In realtà il primo a parlare di menzogna è stato Socrate, quel Socrate tanto aborrito da Nietzsche, quel Socrate che se ne andava in giro per Atene come uno straccione a confutare le tesi dei sofisti e a smascherare gli inganni di chi si riteneva sapiente senza esserlo. Quanto alla verità e alla polemica contro la menzogna, questa è una vecchia e millenaria diatriba (dunque non di Nietzsche) che dai presocratici giunge fino a Schopenhauer (per restare solo in occidente), quello Schopenhauer che Nietzsche ha rinnegato e offuscato suo malgrado. Allo scopo di riportare alcune sue farneticazioni citiamo alcuni suoi passi. "Che cos'è bene? Tutto ciò che accresce il senso di potenza, la volontà di potenza e la potenza stessa dell'uomo. Che cos'è male? Tutto ciò che deriva da debolezza. Che cos'è la felicità? Sentire che la potenza aumenta, che si vince una resistenza. Non soddisfazione ma più potenza; non pace universale ma guerra; non virtù ma abilità. I deboli e i mal riusciti dovranno perire: primo principio della nostra filantropia: Inoltre li si dovrà aiutare a farlo. Che cosa è più dannoso di qualsiasi vizio? L'attiva pietà per tutti i deboli e i malriusciti, il cristianesimo..." (L'Anticristo, II). Riportiamone altre due tratte da "La gaia scienza", che sono aberranti. "Aforisma 134 "I pessimisti come vittime. - Dove prende piede un profondo tedio dell’esistenza vengono in luce le conseguenze di un grande errore dietetico che è stato per molto tempo commesso da un popolo. Così, il propagarsi del buddhismo (non il suo sorgere) dipende per una buona parte dall’eccessivo e quasi esclusivo consumo di riso da parte degli Indiani e dal generale infiacchimento da esso determinato. Forse lo scontento dei tempi moderni in Europa è da interpretare nel senso che i nostri antenati, tutto il medioevo, a causa dell’influsso delle inclinazioni germaniche sull’Europa, era dedito al bere. Medioevo, ciò vuol dire l’avvelenamento alcolico dell’Europa. - Il tedio della vita dei Tedeschi è in sostanza egrità invernale, compresi gli effetti dell’aria di cantina e dei veleni delle stufe nelle abitazioni tedesche". "Aforisma 138 "L’errore di Cristo. - Il fondatore del cristianesimo credeva che niente facesse tanto soffrire gli uomini quanto i loro peccati. Fu il suo errore, l’errore di colui che si sentiva senza peccato e che in ciò mancava di esperienza! Così la sua anima si riempì di quella meravigliosa, fantastica pietà per una pena che anche presso il suo stesso popolo, che aveva inventato il peccato, era raramente una grossa pena! - Ma i cristiani hanno fatto in modo che il loro maestro avesse successivamente ragione e che il suo errore fosse santificato e trasformato in «verità». Se questo è un parlare filosofico! Ricordiamo: a) Che Dio è morto è solo un problema degli ebrei, che sono il popolo da Lui eletto e quello il Dio da loro inventato. Gli ebrei del resto non ne sono usciti sconfitti, anzi si sono rinforzati, in quanto ne hanno eletto un altro, firmando con esso un patto ancora più ferreo: il Denaro. b) La crisi moderna è stata prevista da altri prima di lui, pensiamo a Goethe ed al suo "Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, o i Rinuncianti". In questo libro Goethe indica all'uomo moderno la via da seguire: l'attenzione all'uomo, alla natura, il riconoscimento della religione di Cristo come il più alto grado cui l'uomo possa giungere. Ma pensiamo anche a Leopardi che si era scagliato contro le illusioni delle magnifiche sorti progressive dell'umanità; oppure pensiamo a poeti come Rimbaud. In seguito tutta la critica al capitalismo è stata sviluppata da gente come Marcuse, Orwell, Popper, in maniera molto più pertinente e profonda di Nietzsche. Insomma Nietzsche non regge, costui è solo un delirante, un pazzo come ha riconosciuto molto correttamente Guzzi in questa conferenza. Il mondo è oscuro ed ambiguo, certamente, anzi addirittura contraddittorio (in fondo il principio supremo della scienza logica, ovvero quello aristotelico di non contraddizione, non fa altro che esprimere in astratto il concreto del mondo). Però bisogna partire dal presupposto che se c'è una verità, essa vada esposta in maniera chiara, semplice e con meno contraddizioni possibili: questo è lo sforzo della filosofia. "La clarté est la bonne foi des philosophes." (Vauvenargues). Nietzsche questo non lo ha fatto, anzi, a ben comprenderlo, studiando le sue opere (almeno quelle più significative), ha addirittura ribaltato verità millenarie inoppugnabili, scagliandosi contro Socrate, contro la morale cristiana, contro le verità buddhiste, etc.. Direi che la filosofia non può rimanere ferma in eterno a ruotare intorno alle domande, a porre dubbi su dubbi, ad infognarsi nello scetticismo per smontare sempre tutto o distruggere con il martello (come ha fatto Nietzsche) ogni conquista, seppur imperfetta, dello spirito umano: dalla filosofia ci si attende risposte, possibilmente risposte di verità del mondo (non assolute ovviamente, kant ce l'ha spiegato) se no qui si impazzisce. E Nietzsche è stato un esempio. Del resto Nietzsche non può essere preso seriamente, la sua è una filosofia da burla, da buffone di corte; e i danni che ha fatto al pensiero e alla cultura del XX secolo, sono incommensurabili, trascurando anche il nazismo che lo ha fatto proprio, così come una certa sinistra postuma. La filosofia richiede un pensare all'altezza della genialità, o, se non altro, un talento dove la sanità mentale è d'uopo. Il cervello è lo strumento della filosofia ed esso deve essere sano. Sentir cantare un rauco, veder danzare uno zoppo o assistere ad una gara podistica tra paraplegici, è certamente cosa pietosa: ma leggere il filosofar di un pazzo è un qualcosa di ripugnante. Cordiali Saluti!
@@MatteoSaudino Nietzsche alla fine è molto chiaro, anche se apparentemente e superficialmente lo si interpreta a proprio uso e consumo. E' difficile comunque estrapolare un qualcosa di univoco in lui. Io personalmente ci vedo l'isteria di colui che non voleva accettare le altissime conclusioni del suo educatore, o meglio di quello che lui ha definito essere il suo educatore, cioe' Schopenhauer, rigettando l'ascesi e scagliandosi con ferocia contro il cristianesimo. Anzi, a ben vedere, egli non voleva accettare nemmeno di negare l'egoismo dell'essere umano, talmente era assurdo come filosofo.
@@ivar8383 L'uomo, per Nietzsche, ha dovuto illudersi per dare un senso all'esistenza, avendo paura della verità, non essendo stato capace di accettare l'idea che "la vita non ha alcun senso", che non c'è nessun "oltre" di essa e che la vita va vissuta con desiderio e libero abbandono pieno di "fisicità". Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri di razionalità, di giustizia e di bellezza, l'uomo non avrebbe bisogno di auto-illudersi per sopravvivere, costruendo metafisiche, religioni e morali. L'umanità occidentale, passata attraverso il cristianesimo, percepisce ora un senso di vuoto. È tuttavia possibile uscire dal nichilismo comprendendo che l'uomo stesso è la sorgente di tutti i valori e delle virtù. Ergendosi al di sopra del caos della vita, può generare propri significati e imporre la propria volontà. «Da quando è scomparsa la credenza che sia un Dio a dirigere i destini del mondo l’umanità deve porsi mete ecumeniche abbraccianti l’intera terra …. Se non vuole distruggersi con il conscio possesso di questo governo universale, deve giungere ad una conoscenza senza precedenti delle condizioni primarie della conoscenza …». Nietzsche spiega, stavolta preceduto da Leopardi, che la vita nel patire accresce il proprio sapere: «Una volta si cercava di giungere al senso della grandezza dell’uomo mostrandone l’origine divina: ora questo è divenuto un sentiero proibito, perché al suo imbocco sta la scimmia. Ormai si cerca nella direzione opposta: la via che l’uomo sta percorrendo dovrà servire come prova della sua grandezza». « Lo Stato si chiama il più freddo dei gelidi mostri ». « Qual è il suggello della raggiunta libertà? Non vergognarsi più davanti a se stessi». « I poeti intorpidiscono sempre le loro acque perché sembrino più profonde». « Il mondo non va respinto alla ricerca di un’altra e migliore vita ultraterrena, ma deve essere accettato quale condizione per andare al di là del bene e del male», verso un’avvenire di felicità cosmica». Ovviamente ciò potranno comprenderlo poche persone. Nietzsche non può essere considerato il precursore del pangermanesimo e dell’antisemitismo, né aveva proposte politiche. Se è stato l’ispiratore di Hitler, lo è stato anche di Stalin, Mussolini, Mao Tse Tung e Fidel Castro. E non è che questi personaggi non avessero avuto predecessori. Ed anche Nietzsche aveva avuto qualche predecessore. Vedi Machiavelli e Schiller. Goethe in un’epistola indirizzata a Schiller sostiene che gli è “odioso tutto ciò che istruisce il suo intelletto senza vivificare la sua attività”. Il vero bisogno della storia è diverso dal “bisogno ozioso raffinato nel giardino del sapere“. Nietzsche non era uomo di scienza, ma possiamo considerarlo figlio della caotica Rivoluzione Industriale capitalistica. Nietzsche non ha intuito nulla, visto che quattro secoli prima Machiavelli aveva detto le stesse cose e molto di più. Già nella Repubblica di Platone, lo scopo finale era la creazione del guerriero-filosofo, l’Uomo nuovo, metà ominide e comunque mortale e fragile e solo metà superuomo, perché mortale, che resta in bilico "sulla corda tesa sopra l'abisso". Non c'è da dire altro. A questo punto i suoi libri si possono buttare!
prof nel film di hitchcock " nodo alla gola" che lei cita , sulla panca dove dentro c'è il cadavere , non apparecchiano la cena ma espongono dei libri .........se ricordo bene eh!
Gasparuccio X I libri dovevano essere esposti sopra a quella panca dato che in realtà all’inizio erano lì contenuti. Ma per non destare sospetti (anche se alla fin fine accadde l opposto) decisero di apparecchiare il pranzo con due candelabri per rendere impossibile l’ apertura del mobile, con la semplice scusa che era più comodo mostrare i libri nel tavolo da pranzo così che si potessero sedere con tranquillità e più spazio.
@@gasparucciox9706 ma si figuri, era un messaggio per pura informazione amichevole. Io l'ho riguardato ieri per questo che me lo ricordo, dopo tanto tempo che non si riguarda qualcosa è ovvio che ci siano delle piccole lacune. ;)
È bellissima la possibilità di poter fruire di queste lezioni gratuitamente, per tutti le persone e di ogni età. Grazie Prof.
Bellissimo il richiamo al capolavoro di Hitchcock. Una lettura di Nietzsche finalmente filosofica.
tommaso bellone grazie Tommaso! Il cinema è una costante delle mie lezioni 😉
Ottima analisi della questione. Io personalmente penso che (come accade spesso per la maggior parte dei filosofi),anche Nietzsche sia sublime nella pars destruens, ma criticabile nella pars costruens. Credo che ciò faccia parte un po’ della natura umana,in ogni ambito distruggere ci risulta sempre più semplice che costruire-creare.
Guardo queste lezioni con un misto di ammirazione, speranza e rammarico: ammirazione per un insegnante capace di far appassionare alla filosofia persino me, che i libri di filosofia li ho buttati nel cassonetto quasi 30 anni fa; speranza per il futuro della nostra Scuola; rammarico per non aver mai avuto un docente come lui.
Che meravigliosa spiegazione, che emozione....Filosofia balsamo per l'anima in questi tempi oscuri. Grazie Matteo!
Salve, sono un suo collega e ritengo inestimabile il lavoro che fa. Vorrei confrontarmi con lei su questa questione, che mi impegna fin dagli anni della mia tesi universitaria. Posto che la tesi di Nietzsche come precursore del nazismo sia non solo errata, ma una questione mal posta. Condivido quanto dice sia nella prima parte, sia nella seconda, quando si parla della "sorella parafulmine".
Concetti quali nobiltà, spirito aristocratico, "passione della distanza", persino il dispregio della massa in Nietzsche mi sono sempre apparsi come avulsi da un contesto socio-politico, ma come espressione della solitudine, del silenzio, del carattere sperimentale della vita del superuomo che percorre le proprie vie percorrendo abissi e altezze vertiginose precluse allo spirito del gregge, che atrofizza la volontà di potenza e la pluralità delle sue prospettive. Se proprio se ne vuole trarre una visione politico, si può parlare, come fa lei, di una società elitaria e aristocratica, ma di certo non nazista, la quale è impensabile senza società di massa.
Tuttavia nel tardo Nietzsche, quello che pure ha scritto tra le cose più stimolanti e belle, vi sono una molteplicità di affermazioni che, contestualizzate quanto si vuole, rinviano a un criterio eugenetico di selezione ("allevamento", lo chiamava lui) di una razza scelta. Pensiamo al noto "i deboli e i malriusciti devono perire", ne l'"Anticristo". Oppure: "Ma a tale scopo […] si debba prima e soprattutto allevare una nuova specie in cui a quella volontà e a quell’istinto venga garantita la durata per molte generazioni, una nuova specie e casta di padroni: questo lo si capisce facilmente, così come si capisce bene come andrebbe proseguito questo pensiero, che non enuncerò oltre"; . ancor peggio nei frammenti postumi: "se si pongono gli individui come uguali, si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano […] allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. […] questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. […] la specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo […] che cos’è la virtù e l’amore per gli uomini nel cristianesimo, se non appunto questa reciprocità nel sostegno, questa solidarietà del debole, questo ostacolo frapposto alla selezione? La vera filantropia vuole il sacrificio per il bene della specie".
Si potrebbe proseguire all'infinito, come una lettura ampia dell'ultimo Nietzsche dimostra. Ora, ho visto colleghi, divulgatori, professori di ogni sorta fare i salti mortali per attenuare la portata di queste affermazioni, con operazioni di dubbia efficacia e a volte di dubbia onestà intellettuale.
Lei cosa ne pensa? Mi sfugge davvero qualcosa del contesto dell'epoca o del pensiero nietzscheano che mi impedisce di collocare correttamente queste affermazioni nel giusto quadro? Si possono conciliare simili affermazioni con quelle secondo cui il superuomo, lungi da rappresentare un paradigma per la specie, ne è l'antitesi ed esprime il coraggio di procedere soli nel "mare aperto della verità"?
Brillante! La parte della sorella parafulmine mi ha incuriosito parecchio. Grazie!
Trascorso la mattinata ad ascoltarla: amo la sua divulgazione, da Nietzsche a Schopenhauer, Spinoza Heidegger e non ultimo certo Giordano Bruno.
Plotino risuona in me come un conosciuto.
L'ultimo che ho ascoltato Cartesio...
La ringrazio poiché amo la filosofia ed i suoi cantori, la ringrazio per l'intelligente divulgazione, sopratutto per le lezioni impartite agli alunni, che sa coinvolgere in felice partecipazione. 👏🎶🎶🤩
Studio con passione Nietzsche dagli anni 80. Colli e Montinari sono straordinari per aver intrapreso la lettura "laica" del genio tedesco. Ho tutti i testi di Friedrich in almeno tre edizioni-traduzioni (purtroppo non conosco il tedesco), le versioni di Colli-Montinari sono incommensurabili sotto ogni punto di vista
La ringrazio Professore per questa grande lezione chiarificatoria sul "percorso - pensiero" di Nietzsche. Ho scoperto il suo canale da poco e la seguo anche su Facebook. Grazie e complimenti.
Grazie a te Giancarlo
Si sa che su molte cose Nietzsche ha detto tutto e il contrario di tutto, ma due sono in Nietzsche dei punti fermi: il totale disprezzo per ogni democrazia, e la totale adesione al mondo Aristocratico. Qualcuno (Brandes) agli inizi dell'interpretazione del suo pensiero filosofico scrisse che quella filosofia avrebbe dovuto diventare la visione del mondo degli Junker prussiani, e Nietzsche in una lettera approvò.
Un caro saluto ancora dalla lontana Colombia. Grazie per condividere questi video!
Un caro saluto
Sempre illuminante e preciso. Grazie 🤞👏🍀
Pienamente d'accordo e mi piacerebbe aggiungere che la contraddizione è insita nella stessa lingua tedesca. Esempio: Uebermensch è formato dalla parola Mensch (uomo) e dalla preposizione ueber che in tedesco ha due significati: sopra e andare oltre (latino trans). Se devo dire andare dall'altra parte della strada o di un fiume uso sempre ueber. E' facile capire come ha potuto essere frainteso. La scelta del Profeta Zarathustra, che non è un capo e non annuncia alcuna nuova fede o ideologia, ma annuncia l'Uebermensch e lo annuncia a tutti, tutti possiamo diventare Uebermensch e non è l'uomo che sta sopra gli altri. Tutto ciò che lui dice e scrive può essere letto in un senso e nell'altro, tutto appare contradditorio, la lingua può dare adito a contraddizioni, la vita è piena di contraddizioni ma la scelta è nostra. Siamo una "fune tesa tra la bestia e l'oltreuomo".
Prof, lei è l’ancora di salvezza della mia maturità ❤️
Buongiorno Matteo. Interressantissima valutazione. Che senso avrebbe riflettere solo in solitudine? Il silenzio non è mai assoluto ,in certe fasi,epoche .{ Difficile da trovare nel caos} Per questo il non senso* è e diventa la ricerca del senso,più nuovo e possibilmente collettivo,lo scopo* che aiuta a sopportare,attraversare il dolore. Tutto questo,è ancora lontano dall' essere compreso dal pensiero comune, per l' altezza o per il sacrificio insopportabile ( è elevato? Ancora non sò).Rappresentazione, ancora rappresentazione.🙂🎼🌈
Il non-problema. Via i giudizi morali che portano solo a censure alla americana e si all’accettazione che ogni autore, filosofo, pensatore sia prima di tutto un uomo immerso nel suo tempo.
Veramente bravo. Avessi avuto un prof di filosofia così....
Ho acquistato il libro "la grande filosofia raccontata dai filosofi", c'è una selezione di circa 10 filosofi importanti spiegati da alcuni professori / filosofi dei giorni nostri. Libro tendenzialmente ben fatto, ad esempio Spinoza è splendidamente spiegato da Cacciari in una decina di pagine, Freud da Galimberti ecc.
Purtroppo, Nietzsche (l'autore che più mi interessava), è spiegato da Ferraris. Il quale ci dedica circa 5 pagine (penso sia l'autore con meno pagine nel libro), di cui 1 per raccontare aneddoti inutili e ridicolizzanti sulla vita del povero Nietzsche, 3 pagine per spiegare come fosse legato al nazismo e precursore del pensiero di Hitler e una paginetta dove spiega i suoi concetti fondamentali quali Superuomo (che paragona semplicemente a Superman, non aggiunge altro) e l'eterno ritorno (che banalizza sostanzialmente definendola una gran supercazzola banale posta al solo fine di eliminare ogni morale dal mondo e giustificare qualsiasi prevaricazione violenta). Ora io dico, non si può fare un richiamo alla casa editrice? Come si fa a mettere tali boiate in un libro divulgativo? Sarebbe stato un buon libro da regalare a qualcuno che inizia ad interessarsi di filosofia, ma dopo aver conosciuto Ferraris e il suo modo di ragionare direi che è proprio da squalificare.
Ti capisco
Guarda io sto scrivendo un libro divulgativo sulla morte e il pensiero di 15 filosofi e mi sto ponendo molti problemi
Io però sono un divulgatore, mentre Ferraris è un luminare
Sto proprio facendo il capitolo su Nietzsche
Se ti va, poi mi dirai cosa ne pensi
@@MatteoSaudino magari, sarei felice di poterlo leggere!
Lo sto terminando
A febbraio esce in tutta Italia
Leggendo Nietzsche ho pensato all'anarchismo, infatti ho trovato quindi riferimenti a Stirner, mi piacerebbe sentire un suo commento in merito a questo.
Mi ha incuriosito con "Nodo alla gola", quindi l'ho cercato, e ho letto che in realtà i piani sequenza sono 10, non 2. Ma mi ha messo curiosità e lo voglio guardare
Io l'ho visto un milione di volte
Se quando ha scritto " La volontà di potenza " ( in seguito " manipolato" dalla sorella ) era già in preda alla pazzia , non lo era quando ha scritto " Genealogia della morale " e " Al di là del bene e del male " e , in queste due opere ce n'è abbastanza per ritenerlo un anticipatore di molte idee nazifasciste
E' esattamente così. Il prof Saudino come al solito se la canta e se la suona a suo piacimento.
che spettacolo prof. grazie infinite
Anche questa lezione, interessantissima. Grazie.
chi incontra delle persone come questo insegnate e' fortunato ......... non sarei in grado di leggere Nietzsche, ma spiegato cosi' lo capisco ...........
Mi piace tanto il suo coraggio intellettuale di andare controcorrente
Nietzsche non era certamente nazista, non è mai stato antiebraico, anzi era molto antitesco, ma ho letto "il crepuscolo degli idoli" e decisamente questo suo testo lo trovo
decisamente molto elitario e fascistoide, infatti fu il nostro vate "d'annunzio" che lo introdusse nelle cultura italiana del tempo, comunque omaggio alla sua grandezza ai suoi vertici
di pensiero anche contradditori ma sublimi
Dissertazione chiara, molto più aderente alla media delle interpretazioni generali che si danno al pensiero di Nick, io non riesco però a decidere a scegliere sarei più propensa al Nick neutro che non ha mai pronunciato nessuna ideologia tale da dar origine al nazismo, eppure egli era amico di Vagner e ciò forse ha lasciato ai posteri la sua immagine di creatore del nazismo. Grazie per la sua chiarezza E e la sua interpretazione che io condivido pienamente. Graziella.
Wagner
Cazzo che lezione! invidio i suoi alunni!
Colgo l'occasione della vista di questo video (oggi ottobre 2020) per condividere qui in breva la mia piccola esperienza legata alla conoscenza di Friedrich Nietzsche. Sono nato nel 1973 ed avendo fatto una scuola tecnica ho incontrato Nietzsche in un percorso extrascolastico e diciamo pure da autodidatta. Nello specifico ho sentito parlare di Friedrich Nietzsche da una figura molto distante dalla cultura accademica occidentale, ossia James Douglas Morrison, il famigerato vocalist poeta dei TheDoors. Lontano da ogni ricostruzione o condizionamento accademico Morrison - assolutamente lontano dalla deriva nazista - aspirava al Nietzsche della libertà, delle possibilità più alte dell'uomo, appunto libero da condizionamenti culturali o sociali. Per suo tramite Friedrich Nietzsche l'ho sempre associato alla libertà, quella libertà artistica che emanava dalla figura di Morrison che per lunghi anni dell'adolescenza mi è stato esempio e modello poetico di riferimento. Per questo non ho mai, nemmeno un secondo creduto al Friedrich Nietzsche "nazista". Anzi mi faceva ancor più disprezzare l'hitlerismo perchè si erano appropriati di un pensatore di genio senza che questo potesse difendersi. (Allo stesso tempo Morrison - che io considero un genio dell'arte scenica e poetica degli anni Settanta americani - era affascinato dal nazismo come forza in grado di affabulare le masse. E credo vedesse in Hitler una sorta di sciamano. Esiste anche un audio di un concerto, nel quale il cantante dei Doors dice "Adolf Hitler è ancora vivo, ho dormito con lui la scorsa notte"_ questo perchè Morrison - a mio avviso - vedeva nella nascente società di massa americana un proseguimento di quel totalitarismo nazista sulle masse, sebbene ispirato da principi diversi. Qualcosa di simile si ritrova in alcuni scritti e interviste di Charles Bukowski, che in quagli anni scriveva un raccontino titolato "Svastica" nel quale Hitler diventa di fatto il presidente degli Stati Uniti )
Morrison era un coglione. I nazisti si approriano di Nietzsche, perchè è un proto nazista. Un filosofo tra i più sopravvalutati. p.s. Vattimo come intellettuale era un poveraccio come pochi.
Prof ad ogni modo , noi si sta con Nietzsche, epicuro e i cirenaici .
Lei dice che che ci serve anche sentire Platone e quell altri o è solo perder tempo ?
Salvo Vitale io sto con Nietzsche Epicuro ecc..ma Platone è Platone
imprescindibile
.....bellissima lezione...
Sempre gradito!
Grazie professore
In effetti come dargli torto col siamo tutti uguali non'e' forse morto lo spirito critico? Non siamo ormai tutti omologati democraticamente? Il dissenso non viene forse ucciso da principi elementari del giusto? Forse anche qui nice aveva ragione
StraGrazie (andiamo ad incominciare)
Grazie! Bellissima analisi!
Strato-sferico 👏🏻
Grazie!!!
ma Nietzsche, era decisamente nel suo testo "la volontà d potenza" contro il reich, e i tedeschi
verissimo
Allo stesso modo in cui Julius Evola è stato impropriamente "fascistizzato"....
alexounds75 in parte condivido
@@MatteoSaudino Infatti Evola è peggio del fascismo
grazie prof! : )
Non sono un grande amante di Nietzsche, ma la spiegazione che ha dato è molto interessante e esaustivo.
Bravo, ottima comunicativa ma Pièce si pron. "piès" non "pis", Friedrich ("fridrich" con acca finale)
Prof grazie di esistere ❤
Bah..anche no
Spiegazione chiarissima, grazie! 🤩
Reggere l assenza di senso,non é un po' come sapere di non sapere?chiedo umilmente grazie.
Come al solito spettacolare professore...qualcuno mi può confermare che il film in questione si tratta di "Un nodo alla gola", 1948
Anche intitolato "Coktail pe run cadavere"
Professore.. mi trovo in difficoltà con un quesito.. non riesco a dare risposta alla domanda. "perché per alcuni Nietzsche è il filosofo progressista della liberazione".. mi potrebbe aiutare?
Professore, come si fa a rintracciare il lavoro di Colli e Montinari? Esiste un'opera acquistabile o si tratta di studi frammentati?
Eccellente la sua spiegazione
dio boia vecio meo 24 minuti de video, dopo do ho già ciapà son
Allora, caro Marco Benni, stiamo dicendo la stessa cosa, ma anche se fossimo su posizioni opposte non è il caso di dirmi no col punto esclamativo e scrivere con un tono così aspro, siamo tutti qui per imparare, tutti insieme, non è una gara. Dicevo proprio che una figura auto referenziata come Hitler non si affida ai filosofi, ma solo alla sua personale battaglia, sicuramente stupidamente seguito da mussolini. Non è una gara a chi ne sa di più, siamo in dibattito e in Agorà e il prof Saudino fa Socrate 😃
La visione di Saudino del pensiero di Nietske e del superuomo che si pone al di sopra delle menzogne consolatorie della religione ed affronta la realtà con tutte le sue implicazioni mi fa pensare al titano di Leopardi. È sbagliato trovare un'affinità ideologica tra questi due giganti del pensiero filosofico? Leopardi supera l'illuminismo assimilando la corrente romantica, Nietske si oppone al positivismo ponendo le premesse al nichilismo. Entrambi sembrano attratti dallo spirito vitalistico dionisiaco piuttosto che dalla quiete apollinea ma entrambi analizzano i fatti della realtà con lucida e implacabile razionalità. Nietske non riesce a conciliare questa opposizione dilaniante e finisce nella follia, Leopardi invece si salva dal delirio vedendo nella misura di Apollo non solo la razionalità ma anche l'armonia della bellezza, capace di placare l'animo inquieto e disporlo alla contemplazione artistica. Così perlomeno mi sembra di capire. Grazie professore.
Riccardo Fiorani
Molto bravo. Concordo su tutto.
"Quando i fini sono grandi, l'umanità applica un altro criterio e non giudica più il delitto come tale, anche usasse i mezzi più spaventosi". Rimane un filosofo ambiguo, e lascia adito a molte critiche.
cosa ne pensa del film al di là del bene e del male?
Gentile professore, vorrei sapere la sua riguardo un quesito che mi sono sempre posto. Come la pensa Nietzsche a proposito dell'omicidio?
Chris Bonaventura non lo giustifica in nome della trasvalutazione dei valori.
Professore potrebbe fare qualche lezione su evola,guenon,sorel,corridoni
Magari Sorel
@@MatteoSaudino sarebbe utile anche qualcosa sup movimemto vilkish e sulla dottrina fascista
Continuo sempre a chiedermi come sia stato possibile: in tutte (o quasi) e sue opere, N., quando parla di religioni, ce l'ha soprattutto col cristianesimo (si veda "l'anticristo"...) .... proprio non mi capacito di quanto il popolo, benché indottrinato, possa essere BUE (o pecora....o quel che sia di fattoria..)
❤
Gentilissimo professore, alla sua bella lezione aggiungo il link a una conferenza di Marco Guzzi, per proporre un altro punto di vista.
"Nietzsche: Cristo o Anticristo?"
th-cam.com/video/MyTGOIzL8sc/w-d-xo.html
Grazie vado a vederla
..una massa di oltreuomini ,dunque, non può verificarsi?
No
Wow. Tanto di cappello
da pensionato vorrò frequentare le tue lezioni.
Posso?
sì, prof. ma Elizabeth Nietzsche mi sta simpatica come un accesso dentale!
Ciò che non ti uccide. .Ti Rende più Forte. ..ecco perché Prof Odino dovrebbe (se le va ovvio il prof è Lei 😊)parlare di quel Capolavoro di John Milius che è Conan il Barbaro. ..ed in una serata aperta delle sue potrebbe fare (fantasticamente come già fa )Film. ..Libro (i Romanzi di Howard il vero ed Unico ed eccelso inventore del Barbaro più famoso di sempre sono Meravigliosi )ed Fumetto (anche in tal campo il Cimmero spopola )ed in un sol colpo filosifeggiare e disquisire. ..su tal figura troppo spesso relegata al Tutto muscoli e niente cervello. .in realtà piena sia lettarariamente che filmicamente e fumettisticamente di contenuti ricchi di argomenti filosofici e antropologici nonché di criticismi alla società e civiltà moderne e non. ...La vera Natura Dell Uomo. ..È LA BARBARIE. ..
daje professó
Infatti , lui,, prof , parlava male dei tedeschi !
Già
Verissimo: addirittura si vergognava di essere tedesco e vantava perciò (mai provate) nobili origini polacche (!) Costui un proto-nazista?! Ma fatemi ridere
Nietzsche non e’ il precursore di nulla. Ha solo osservato delle costanti. Il problema e’ che non e’ possibile abbandonare la metafisica. Occorre che rimangano cose misteriose.
Nietzsche è un filosofo che proprio non mi piace: ha mancanza di rigore argomentativo. Nietzsche critica la logica classica e il pensiero razionale, ma le sue appaiono, proprio per questo, intuizioni più che argomenti logicamente coerenti e con
un qualche senso compiuto.
Un uso spropositato della psicologia a supporto di tesi che vorrebbe universalizzare insomma la filosofia non è solo psicologia
L' aver filosofato con il "martello" comporta la distruzione della tradizione filosofica occidentale, ma questo vuol dire anche trovarsi in un deserto e dover ripartire da zero fondando così un pensiero più vicino alla letteratura che alle categorie logico-razionali tipiche della filosofia.
Nietzsche proprio non mi piace e non per le ragioni della maggioranza delle persone.
non è più Fichte ideologo del Nazismo?
Del nazionalismo certamente
Nodo alla gola...
A tutt'oggi ancora non si è capito che Nietzsche è una tragedia personale e filosofica, e bisogna avere pietà per uno come lui, considerando che aveva dei grossi problemi psichici e mentali. Basta allontanarlo dalla filosofia e tutto va bene. I suoi scritti servono solo come sfogo ad una volontà che non può contenersi e che in lui non si è potuta esprimere in altro modo che in deliri stampati. Nietzsche, esattamente come Hegel, serve ai professori e ai recensori di turno per guadagnare il pane, imbastendo fiumi di parole e scrivendo libri su libri nel tentativo di interpretarlo alla bisogna. E i giovani ci cascano: questo è il grave della faccenda.
Nietzsche ha influenzato la filosofia a venire: per la precisione gli ha inferto il colpo mortale. Ha dato l'avvio a quella crassa visione esistenzialistica della vita che ha affossato ogni ontologia ed ha ucciso la metafisica (con Heidegger, Derrida e altri). Ma Nietzsche comunque è un grande prosatore, e per questo è un grande illusionista; un prestidigitatore che, attraverso i suoi giochi di prestigio, fa apparire e scomparire quello che vuole, e solo pochi sono coloro che riescono a scoprire i suoi trucchi: per smascherarlo bisogna essere un po' filosofi (e non docenti).
Alcuni dicono che Nietzsche sia stato il primo, in occidente, a parlare di menzogna come menzogna, e lui stesso in "Ecce homo" dice: "Io per primo ho scoperto la verità". In realtà il primo a parlare di menzogna è stato Socrate, quel Socrate tanto aborrito da Nietzsche, quel Socrate che se ne andava in giro per Atene come uno straccione a confutare le tesi dei sofisti e a smascherare gli inganni di chi si riteneva sapiente senza esserlo. Quanto alla verità e alla polemica contro la menzogna, questa è una vecchia e millenaria diatriba (dunque non di Nietzsche) che dai presocratici giunge fino a Schopenhauer (per restare solo in occidente), quello Schopenhauer che Nietzsche ha rinnegato e offuscato suo malgrado. Allo scopo di riportare alcune sue farneticazioni citiamo alcuni suoi passi. "Che cos'è bene? Tutto ciò che accresce il senso di potenza, la volontà di potenza e la potenza stessa dell'uomo. Che cos'è male? Tutto ciò che deriva da debolezza. Che cos'è la felicità? Sentire che la potenza aumenta, che si vince una resistenza. Non soddisfazione ma più potenza; non pace universale ma guerra; non virtù ma abilità. I deboli e i mal riusciti dovranno perire: primo principio della nostra filantropia: Inoltre li si dovrà aiutare a farlo. Che cosa è più dannoso di qualsiasi vizio? L'attiva pietà per tutti i deboli e i malriusciti, il cristianesimo..." (L'Anticristo, II).
Riportiamone altre due tratte da "La gaia scienza", che sono aberranti.
"Aforisma 134 "I pessimisti come vittime. - Dove prende piede un profondo tedio dell’esistenza vengono in luce le conseguenze di un grande errore dietetico che è stato per molto tempo commesso da un popolo. Così, il propagarsi del buddhismo (non il suo sorgere) dipende per una buona parte dall’eccessivo e quasi esclusivo consumo di riso da parte degli Indiani e dal generale infiacchimento da esso determinato. Forse lo scontento dei tempi moderni in Europa è da interpretare nel senso che i nostri antenati, tutto il medioevo, a causa dell’influsso delle inclinazioni germaniche sull’Europa, era dedito al bere. Medioevo, ciò vuol dire l’avvelenamento alcolico dell’Europa. - Il tedio della vita dei Tedeschi è in sostanza egrità invernale, compresi gli effetti dell’aria di cantina e dei veleni delle stufe nelle abitazioni tedesche". "Aforisma 138 "L’errore di Cristo. - Il fondatore del cristianesimo credeva che niente facesse tanto soffrire gli uomini quanto i loro peccati. Fu il suo errore, l’errore di colui che si sentiva senza peccato e che in ciò mancava di esperienza! Così la sua anima si riempì di quella meravigliosa, fantastica pietà per una pena che anche presso il suo stesso popolo, che aveva inventato il peccato, era raramente una grossa pena! - Ma i cristiani hanno fatto in modo che il loro maestro avesse successivamente ragione e che il suo errore fosse santificato e trasformato in «verità». Se questo è un parlare filosofico!
Ricordiamo:
a) Che Dio è morto è solo un problema degli ebrei, che sono il popolo da Lui eletto e quello il Dio da loro inventato. Gli ebrei del resto non ne sono usciti sconfitti, anzi si sono rinforzati, in quanto ne hanno eletto un altro, firmando con esso un patto ancora più ferreo: il Denaro.
b) La crisi moderna è stata prevista da altri prima di lui, pensiamo a Goethe ed al suo "Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, o i Rinuncianti". In questo libro Goethe indica all'uomo moderno la via da seguire: l'attenzione all'uomo, alla natura, il riconoscimento della religione di Cristo come il più alto grado cui l'uomo possa giungere. Ma pensiamo anche a Leopardi che si era scagliato contro le illusioni delle magnifiche sorti progressive dell'umanità; oppure pensiamo a poeti come Rimbaud. In seguito tutta la critica al capitalismo è stata sviluppata da gente come Marcuse, Orwell, Popper, in maniera molto più pertinente e profonda di Nietzsche. Insomma Nietzsche non regge, costui è solo un delirante, un pazzo come ha riconosciuto molto correttamente Guzzi in questa conferenza.
Il mondo è oscuro ed ambiguo, certamente, anzi addirittura contraddittorio (in fondo il principio supremo della scienza logica, ovvero quello aristotelico di non contraddizione, non fa altro che esprimere in astratto il concreto del mondo). Però bisogna partire dal presupposto che se c'è una verità, essa vada esposta in maniera chiara, semplice e con meno contraddizioni possibili: questo è lo sforzo della filosofia. "La clarté est la bonne foi des philosophes." (Vauvenargues). Nietzsche questo non lo ha fatto, anzi, a ben comprenderlo, studiando le sue opere (almeno quelle più significative), ha addirittura ribaltato verità millenarie inoppugnabili, scagliandosi contro Socrate, contro la morale cristiana, contro le verità buddhiste, etc.. Direi che la filosofia non può rimanere ferma in eterno a ruotare intorno alle domande, a porre dubbi su dubbi, ad infognarsi nello scetticismo per smontare sempre tutto o distruggere con il martello (come ha fatto Nietzsche) ogni conquista, seppur imperfetta, dello spirito umano: dalla filosofia ci si attende risposte, possibilmente risposte di verità del mondo (non assolute ovviamente, kant ce l'ha spiegato) se no qui si impazzisce. E Nietzsche è stato un esempio.
Del resto Nietzsche non può essere preso seriamente, la sua è una filosofia da burla, da buffone di corte; e i danni che ha fatto al pensiero e alla cultura del XX secolo, sono incommensurabili, trascurando anche il nazismo che lo ha fatto proprio, così come una certa sinistra postuma. La filosofia richiede un pensare all'altezza della genialità, o, se non altro, un talento dove la sanità mentale è d'uopo. Il cervello è lo strumento della filosofia ed esso deve essere sano. Sentir cantare un rauco, veder danzare uno zoppo o assistere ad una gara podistica tra paraplegici, è certamente cosa pietosa: ma leggere il filosofar di un pazzo è un qualcosa di ripugnante.
Cordiali Saluti!
Ripugnante...
Che triste il suo commento
@@MatteoSaudino Nietzsche alla fine è molto chiaro, anche se apparentemente e superficialmente lo si interpreta a proprio uso e consumo. E' difficile comunque estrapolare un qualcosa di univoco in lui. Io personalmente ci vedo l'isteria di colui che non voleva accettare le altissime conclusioni del suo educatore, o meglio di quello che lui ha definito essere il suo educatore, cioe' Schopenhauer, rigettando l'ascesi e scagliandosi con ferocia contro il cristianesimo. Anzi, a ben vedere, egli non voleva accettare nemmeno di negare l'egoismo dell'essere umano, talmente era assurdo come filosofo.
Il suo commento alimenta il senso del perché Nietzsche è il filosofo più frainteso.
@@gianniamato72 perché dovrebbe accettare di negare qualcosa che è reale?
@@ivar8383 L'uomo, per Nietzsche, ha dovuto illudersi per dare un senso all'esistenza, avendo paura della verità, non essendo stato capace di accettare l'idea che "la vita non ha alcun senso", che non c'è nessun "oltre" di essa e che la vita va vissuta con desiderio e libero abbandono pieno di "fisicità". Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri di razionalità, di giustizia e di bellezza, l'uomo non avrebbe bisogno di auto-illudersi per sopravvivere, costruendo metafisiche, religioni e morali. L'umanità occidentale, passata attraverso il cristianesimo, percepisce ora un senso di vuoto.
È tuttavia possibile uscire dal nichilismo comprendendo che l'uomo stesso è la sorgente di tutti i valori e delle virtù. Ergendosi al di sopra del caos della vita, può generare propri significati e imporre la propria volontà.
«Da quando è scomparsa la credenza che sia un Dio a dirigere i destini del mondo l’umanità deve porsi mete ecumeniche abbraccianti l’intera terra …. Se non vuole distruggersi con il conscio possesso di questo governo universale, deve giungere ad una conoscenza senza precedenti delle condizioni primarie della conoscenza …».
Nietzsche spiega, stavolta preceduto da Leopardi, che la vita nel patire accresce il proprio sapere:
«Una volta si cercava di giungere al senso della grandezza dell’uomo mostrandone l’origine divina: ora questo è divenuto un sentiero proibito, perché al suo imbocco sta la scimmia. Ormai si cerca nella direzione opposta: la via che l’uomo sta percorrendo dovrà servire come prova della sua grandezza».
« Lo Stato si chiama il più freddo dei gelidi mostri ».
« Qual è il suggello della raggiunta libertà? Non vergognarsi più davanti a se stessi».
« I poeti intorpidiscono sempre le loro acque perché sembrino più profonde».
« Il mondo non va respinto alla ricerca di un’altra e migliore vita ultraterrena, ma deve essere accettato quale condizione per andare al di là del bene e del male», verso un’avvenire di felicità cosmica». Ovviamente ciò potranno comprenderlo poche persone.
Nietzsche non può essere considerato il precursore del pangermanesimo e dell’antisemitismo, né aveva proposte politiche. Se è stato l’ispiratore di Hitler, lo è stato anche di Stalin, Mussolini, Mao Tse Tung e Fidel Castro. E non è che questi personaggi non avessero avuto predecessori. Ed anche Nietzsche aveva avuto qualche predecessore. Vedi Machiavelli e Schiller.
Goethe in un’epistola indirizzata a Schiller sostiene che gli è “odioso tutto ciò che istruisce il suo intelletto senza vivificare la sua attività”. Il vero bisogno della storia è diverso dal “bisogno ozioso raffinato nel giardino del sapere“.
Nietzsche non era uomo di scienza, ma possiamo considerarlo figlio della caotica Rivoluzione Industriale capitalistica.
Nietzsche non ha intuito nulla, visto che quattro secoli prima Machiavelli aveva detto le stesse cose e molto di più. Già nella Repubblica di Platone, lo scopo finale era la creazione del guerriero-filosofo, l’Uomo nuovo, metà ominide e comunque mortale e fragile e solo metà superuomo, perché mortale, che resta in bilico "sulla corda tesa sopra l'abisso".
Non c'è da dire altro. A questo punto i suoi libri si possono buttare!
porco iddio
prof nel film di hitchcock " nodo alla gola" che lei cita , sulla panca dove dentro c'è il cadavere , non apparecchiano la cena ma espongono dei libri .........se ricordo bene eh!
Gasparuccio X I libri dovevano essere esposti sopra a quella panca dato che in realtà all’inizio erano lì contenuti.
Ma per non destare sospetti (anche se alla fin fine accadde l opposto) decisero di apparecchiare il pranzo con due candelabri per rendere impossibile l’ apertura del mobile, con la semplice scusa che era più comodo mostrare i libri nel tavolo da pranzo così che si potessero sedere con tranquillità e più spazio.
@@tomasbacchiocca4151 -ah si!!! mi sa che ha tagione lei. sorry :)
@@gasparucciox9706 ma si figuri, era un messaggio per pura informazione amichevole.
Io l'ho riguardato ieri per questo che me lo ricordo, dopo tanto tempo che non si riguarda qualcosa è ovvio che ci siano delle piccole lacune. ;)