Ciao ho un alambicco di rame 15lt il distillato a me esce se non sbaglio intorno ai 90 gradi e non prima quindi butto direttamente i primi 200cc (1 bicchiere di plastica) calcolo la testa e la coda quando scendo sotto i 40gradi perché il termometro è sempre fermo a 90g altrimenti poi mi rovina tutto ricavato quasi 1 litri e mezzo! Cosa ne pensi?
spiegazione molto chiara. domanda da nubbio (faccio vini non distllati), ma se tengo la miscela di partenza a 65°C per un bel pò, quanto alcool metilico riesco a distillare ? ha un senso ?
Ciao, complimenti per la chiarezza espositiva! Una curiosità... il concetto testa cuore coda si applica anche ad una macerazione in alcool, come nel caso del distillato di pane con evaporatore rotante sul tuo altro canale? Grazie mille!
Con evaporatore le ‘code’ le tagli perché non recuperi tutto l’alcol. Le teste invece li non le taglio, non ne ho mai sentito necessità distillando a freddo!
ciao Emiliano, qua il discorso non è solo di temperatura ma anche di riuscire a gestire la dissipazione di tutto quel calore in un alambicco tradizionale a caldo
Ciao, ho sentito parlare di distillazione inversa, cioè congelando il fermentato e lasciandolo poi scongelare recuperando l'alcol che si divide dall'acqua per diversa temperatura di congelamento. Con questo metodo si rischia di portarsi dietro troppo metanolo?
È un metodo che funziona, però è consigliabile solo per prodotti di partenza già sicuri, quindi fermentazioni di frutta, idromele, sidro, vino etc, lì si può stare tranquilli perché il metanolo è pressoché assente. Diverso è per fermentati che possono contenere una discreta quantità di metanolo (quindi derivati da materiale legnoso, vinacce, patate etc., che contengono pectine): con questo metodo, effettivamente, non puoi tagliare testa e coda, ma solo concentrare la quantità di alcol (indistintamente etilico e metilico) e alcuni altri elementi e aromi. Io tempo fa ho provato a fare una sorta di rum in quel modo a partire da zucchero di canna fermentato (se ti interessa guarda la ricetta di cuoredicioccolato) ed era sicuramente curioso. Spero di esserti stato utile!
@@SimoneLevySL la frutta generalmente contiene pectine e quindi fermentati di frutta un po' di metanolo lo contengono (il contenuto di metanolo nel vino rosso va da 120 a 250 mg/l, la legge impone che sia inferiore a 400 mg/l; il vino bianco ha contenuti e limiti inferiori; il sidro ha contenuti e limiti comparabili a quelli del vino rosso). Vero che la maggior parte della pectina nella frutta è presente nella buccia, in particolare l'albedo degli agrumi ne è ricco, ma una certa quantità c'è anche nella polpa. C'è nelle mele, ciliege, mango, agrumi, albicocche, uva, pere, etc. A non contenere pectine dovrebbero essere i cereali, quindi non dovrebbe esserci metanolo nella birra e nel mosto di birra, a patto appunto che non si eseguano fermentazioni miste con frutta come capita per esempio in alcuni tipi di lambic. Nel video si parla del gin come se il suo alcol non provenga da una fermentazione, ma in una fase iniziale l'etanolo è comunque prodotto da una fermentazione e non è detto che sia sempre da cereali germinati, potrebbe anche essere da frutti, quindi per il metanolo farebbe differenza. Poi è vero che il produttore di gin parte da un alcol già distillato e quindi se la prima distillazione è stata fatta come si deve il problema del metanolo è già stato eliminato qualunque fosse la sorgente della fermentazione.
@@Procellaria901 sì, è vero, in parte c'è metanolo, ma come hai detto tu in misura non tanto diversa dal vino, che è bassa e sotto la soglia di sicurezza. Alla fine in questo modo si concentra tanto quanto l'etanolo, quindi berti un bicchiere di distillato o tre/quattro di vino (sia esso vino vero o di frutta) non cambia nulla né in termini di etanolo né in termini di metanolo. Certo, se bevi una bottiglia di distillato avrai tre o quattro volte il metanolo di una bottiglia di vino, ma non penso tu lo faccia come non penso tu ti beva quattro bottiglie di vino. O meglio, puoi farlo, ma l'importante è essere consapevole che sia esattamente la stessa cosa. Sei d'accordo?
non è utile avere una sonda di temperatura anche nel liquido che si sta scaldando? la sua temperatura dovrebbe essere molto più stabile di quella del vapore e in particolare dovrebbero osservarsi degli stalli in corrispondenza dei punti di ebollizione delle principali componenti della miscela. La cosa utile potrebbe essere osservare uno stallo alla temperatura di ebollizione del metanolo (64.7° C) per avere un primo indizio della sua presenza.
@@distillering quindi distillate solo soluzioni preparate usando alcol già distillato? non distillate mai partendo da prodotti fermentati che potrebbero contenere metanolo (vino, sidro, etc.)? Se faceste una prova distillando il vino si vedrebbe la discontinuità nel profilo di temperatura in corrispondenza della temperatura di ebollizione del metanolo (64.7°C)? Ci sono vincoli legali che vi impediscono di farlo anche solo a scopo di studio?
Ciao ho un alambicco di rame 15lt il distillato a me esce se non sbaglio intorno ai 90 gradi e non prima quindi butto direttamente i primi 200cc (1 bicchiere di plastica) calcolo la testa e la coda quando scendo sotto i 40gradi perché il termometro è sempre fermo a 90g altrimenti poi mi rovina tutto ricavato quasi 1 litri e mezzo! Cosa ne pensi?
spiegazione molto chiara. domanda da nubbio (faccio vini non distllati), ma se tengo la miscela di partenza a 65°C per un bel pò, quanto alcool metilico riesco a distillare ? ha un senso ?
Ciao, complimenti per la chiarezza espositiva! Una curiosità... il concetto testa cuore coda si applica anche ad una macerazione in alcool, come nel caso del distillato di pane con evaporatore rotante sul tuo altro canale? Grazie mille!
Con evaporatore le ‘code’ le tagli perché non recuperi tutto l’alcol. Le teste invece li non le taglio, non ne ho mai sentito necessità distillando a freddo!
@@distillering grazie mille!
Ciao. Volevo chiederti a che temperatura deve essere il chiller per raffreddare il vapore in uscita?
ciao Emiliano,
qua il discorso non è solo di temperatura ma anche di riuscire a gestire la dissipazione di tutto quel calore in un alambicco tradizionale a caldo
10 gradi
Buongiorno
Ma i gradi del vapore/distillato valgono più o meno anche per la grappa? Grazie
per fare i tagli teste code?
@@distillering si chiedevo se possono essere usati più o meno come valori per separare, oltre al sapore e profumo della grappa.Grazie per la risposta
Ciao, ho sentito parlare di distillazione inversa, cioè congelando il fermentato e lasciandolo poi scongelare recuperando l'alcol che si divide dall'acqua per diversa temperatura di congelamento. Con questo metodo si rischia di portarsi dietro troppo metanolo?
È un metodo che funziona, però è consigliabile solo per prodotti di partenza già sicuri, quindi fermentazioni di frutta, idromele, sidro, vino etc, lì si può stare tranquilli perché il metanolo è pressoché assente. Diverso è per fermentati che possono contenere una discreta quantità di metanolo (quindi derivati da materiale legnoso, vinacce, patate etc., che contengono pectine): con questo metodo, effettivamente, non puoi tagliare testa e coda, ma solo concentrare la quantità di alcol (indistintamente etilico e metilico) e alcuni altri elementi e aromi.
Io tempo fa ho provato a fare una sorta di rum in quel modo a partire da zucchero di canna fermentato (se ti interessa guarda la ricetta di cuoredicioccolato) ed era sicuramente curioso. Spero di esserti stato utile!
@@SimoneLevySL Grazie per la risposta, ora ho le idee più chiare
@@jerrykaychannel figurati :)
@@SimoneLevySL la frutta generalmente contiene pectine e quindi fermentati di frutta un po' di metanolo lo contengono (il contenuto di metanolo nel vino rosso va da 120 a 250 mg/l, la legge impone che sia inferiore a 400 mg/l; il vino bianco ha contenuti e limiti inferiori; il sidro ha contenuti e limiti comparabili a quelli del vino rosso). Vero che la maggior parte della pectina nella frutta è presente nella buccia, in particolare l'albedo degli agrumi ne è ricco, ma una certa quantità c'è anche nella polpa. C'è nelle mele, ciliege, mango, agrumi, albicocche, uva, pere, etc. A non contenere pectine dovrebbero essere i cereali, quindi non dovrebbe esserci metanolo nella birra e nel mosto di birra, a patto appunto che non si eseguano fermentazioni miste con frutta come capita per esempio in alcuni tipi di lambic. Nel video si parla del gin come se il suo alcol non provenga da una fermentazione, ma in una fase iniziale l'etanolo è comunque prodotto da una fermentazione e non è detto che sia sempre da cereali germinati, potrebbe anche essere da frutti, quindi per il metanolo farebbe differenza. Poi è vero che il produttore di gin parte da un alcol già distillato e quindi se la prima distillazione è stata fatta come si deve il problema del metanolo è già stato eliminato qualunque fosse la sorgente della fermentazione.
@@Procellaria901 sì, è vero, in parte c'è metanolo, ma come hai detto tu in misura non tanto diversa dal vino, che è bassa e sotto la soglia di sicurezza. Alla fine in questo modo si concentra tanto quanto l'etanolo, quindi berti un bicchiere di distillato o tre/quattro di vino (sia esso vino vero o di frutta) non cambia nulla né in termini di etanolo né in termini di metanolo. Certo, se bevi una bottiglia di distillato avrai tre o quattro volte il metanolo di una bottiglia di vino, ma non penso tu lo faccia come non penso tu ti beva quattro bottiglie di vino. O meglio, puoi farlo, ma l'importante è essere consapevole che sia esattamente la stessa cosa. Sei d'accordo?
non è utile avere una sonda di temperatura anche nel liquido che si sta scaldando? la sua temperatura dovrebbe essere molto più stabile di quella del vapore e in particolare dovrebbero osservarsi degli stalli in corrispondenza dei punti di ebollizione delle principali componenti della miscela. La cosa utile potrebbe essere osservare uno stallo alla temperatura di ebollizione del metanolo (64.7° C) per avere un primo indizio della sua presenza.
si, noi abbiamo anche la sonda nel liquido. Nell'alcol che acquistiamo non c'è metanolo, è in quantità non rilevabili!
@@distillering quindi distillate solo soluzioni preparate usando alcol già distillato? non distillate mai partendo da prodotti fermentati che potrebbero contenere metanolo (vino, sidro, etc.)? Se faceste una prova distillando il vino si vedrebbe la discontinuità nel profilo di temperatura in corrispondenza della temperatura di ebollizione del metanolo (64.7°C)? Ci sono vincoli legali che vi impediscono di farlo anche solo a scopo di studio?
Troppo prolisso, gli stessi concetti vengono ripetuti eccessivamente