Mah direi che è meglio così, ho sentito alcuni dire che non sono grandi partners... una volta passato il giorno a dare il meglio per gli estranei, una volta a casa ti becchi quello che rimane...
come si cambia quando si è più liberi di esprimere le nostre opinioni caro Fabbri. Da Mentana non ti saresti mai azzardato. Sono felice per lei e per noi che la ascoltiamo. Alla via così
GRANDE al 99% gli manca una piccola ulteriore riflessione che forse non vuol fare per non esporsi troppo. Cerco di spiegarmi. È indubbio che a determinare i comportamenti di un gruppo di umani, piccolo come una tribù o grande come una nazione, di fronte alle situazioni che l'ambiente gli propone, nel senso più ampio sia naturale che relazionale con gli altri gruppi, sia il prevalente "sentire" del gruppo che col tempo diventa spesso un modo di reagire tipico della percezione che quel gruppo ha di sé stesso e del mondo. È chiaro che il gruppo "primitivo" di raccoglitori cacciatori che decide di spostarsi per cercare zone più favorevoli può farlo se tutti o gran parte dei membri del gruppo ha quel sentimento. Ovvio che a guidarlo sarà il cacciatore più abile o gli anziani più esperti che però intepretano la volontà del gruppo, rischiando magari in prima persona se la scelta fatta (però da tutti) si rivelerà disastrosa. Certo i comportamenti tendono a fissarsi se appaiono efficaci e questo spiega il continuo espandersi dei gruppi di homo sapiens come la tendenza di città che si espandono formando domini e poi anche imperi. Quindi anche nei grandi gruppi come le nazioni certi comportamenti tendono a fissarsi costruendo un canone di narrazione di loro stessi. È indubbio che Hitler e il suo gruppo così come tanti altri lider o dittatori, come si preferisce definirli, raccolgono e interpretano un sentimento di quel gruppo in quel momento che comunque si basa su tendenze e aspirazioni profonde e recedenti (ad esempio unificazione tedesca fatta dalla Prussia otenza militare che vuole costruire un Raiche cioè un impero). La conclusione che Fabbri non osa esplicitare è che tra democrazie e dittature non esiste nessuna sostanziale differenza poiché in una è visibile una persona e il gruppo a lui legato nelle democrazia una oligarchia più o meno vasta che si rappresenta con i partiti. Tutti vogliono guidare il sentimento del "popolo" magari rafforzato mettendo l'accento su temi particolari. In Russia il pericolo dell'aggressione militare; in Europa il senso dell'assedio e dell'invasione degli immigrati, in Cina il riscatto del secolo delle umiliazione e di ricostruzione del centro del mondo, ecc. ecc. Gli USA sono un caso particolare perchè non sono una vera nazione nata da una lotta di imperium di una parte ma da un particolare patto tra stati che hanno voluto costruire un organismo strano che ha in sè del dittatoriale, del democratico e dell'anarchico. Sì anno avuto una guerra ma non costitutiva molto simile alla guerra tra bianchi e rossi che ha subito la Russia nel 1917/20. Quello che penso potrebbe succedere all'Europa se: ○ sopravviverà alla situazione attuale; ○ si sottraendo allo status di provincia; ○ decidesse di diventare comunque un ente statuale vero. Lo spero perchè come dice il generale Capitini non possiamo lasciare che a guidare il mondo sia chi mette la panna sugli spaghetti alla carbonara. Vivo da anni con la mia famiglia nell'Asia sud orientale e vi assicuro che nemmeno un thailandese farebbe un obbrobrio simile, pur avendo una cucina raffinata ma molto molto fantasiosa. fantasiosa
Fabbri, sono d'accordo su tutta la linea tuttavia ho un dubbio. Prendi il Satyricon di Petronio, documento della romanità all'apice; prendi l'Austria all' epoca di Mozart; la Francia di Voltaire o del volgarissimo Enrichissez Vous di Napo III (Napo orso capo!), la Venezia di Veronese, l'Inghilterra di Wilde, non paiono particolarmente depressi. Al limite sembrano apicalmente ironici.
LA SPAGNA ERA. GIA. STATA. SCHIACCIATA DAGLI. UK. NEL 1702. E POI. DA TEDDY. ROOSEVELT. NEL. 1898. CIN LA GUERRA ISPANO. AMERICANA. PROPRIO. ATTRAVERSO I METODI. INDUSTRIALISTI. SCIENTIFICI. ANGLOSASSONI ..OGGI. NOVEMBRE. 2024. SEMBRA CI SIANO. DUBBI. ESISTENZIALI ANCHE. SUO METODI. SCIENTIFICI AMERICANI .....ECCO. LA DEPRESSIONE. REALE. ODIERNA. AMERICANA
Pensa alla Roma di fine età Repubblicana: Roma era all’apice della propria potenza (le sue guerre civili coinvolgevano sia chi fosse Romano sia chi non lo fosse, e non vi era una potenza rivale all’epoca in grado di confrontarsi con la Repubblica), eppure vedeva il collasso dietro l’angolo, vedeva nelle guerre civili un’imminente catastrofe quando dal punto di vista strutturale era solo un riassestamento interno dell’organizzazione sociale. Inoltre vigeva il malcontento perchè le terre appena conquistate venivano insufficientemente distribuite agli Italici (tranne le famose colonie) e rimanevano nelle mani dei locali. Plutarco: “le fiere che abitano l’Italia hanno ciascuna una tana, un covile in cui riposare; coloro che per l’Italia combattono e muoiono, non hanno che l’aria, la luce, e nient’altro. (…) ma combattono e muoiono per difendere l’altrui ricchezza, il lusso altrui, e vengono chiamati padroni del mondo, ma loro medesimi non hanno nemmeno una zolla di terra.” Mi pare molto vicina alla retorica di Trump nei confronti di noi europei da loro militarmente difesi, la “stanchezza imperiale” di cui Fabbri parla è realtà ciclica degli Imperi, che necessitano di regolari pause dallo scenario internazionale, altrimenti troppo stressante per lo sforzo collettivo che richiede di generazione in generazione. Dovrei trovare altre fonti per le entità politiche da te menzionate, ma le dinamiche tra cuore di un Impero e le sue “periferie” sono ben attestate, e anche la pesantezza psicologica dell’egemonia è ben documentata. Poi certo, non vuol dire che qualcuno non possa scrivere una lettura più leggera (il sarcasmo è poi un’ottima arma contro la depressione).
GrazIe, hai un modo di raccontare affascinante, mi son fermata giusto un attimo ma poi mi hai accalappIato x 1ora,🎉¹
1 ora che e` volata grazie alla chiarezza espositiva del buon Fabbri.
Contenuti di alto livello, sono stato 15 volte negli USA e sono completamente d'accordo su quello che dice
Tiberio Gracco non mi può querelare è di livello superiore. Grazie Dario 😊
e' inutile tutto TANTO NON TORNEREMO PIU' A FARCI FARE L'AMORE DALLE INFERMIERE
@@PAOLO-hz9jz Fabbri il più grande vate poeta vivente
@@PAOLO-hz9jz mai più
Mah direi che è meglio così, ho sentito alcuni dire che non sono grandi partners... una volta passato il giorno a dare il meglio per gli estranei, una volta a casa ti becchi quello che rimane...
Ho cliccato sul video.
Ho sentito: buonasera a tutte e a tutti e ho staccato
un po' deficit di attenzione. succede. a tutti
magistrale come sempre
come si cambia quando si è più liberi di esprimere le nostre opinioni caro Fabbri.
Da Mentana non ti saresti mai azzardato.
Sono felice per lei e per noi che la ascoltiamo.
Alla via così
@@lorenzoboni7367 veramente la rivista domino è in collaborazione con Mentana...
@itwolfnumber1 sì lo so, ma qua siamo su yt non su la7.
Il pubblico è ben diverso tra tv e internet
GRANDE al 99% gli manca una piccola ulteriore riflessione che forse non vuol fare per non esporsi troppo.
Cerco di spiegarmi.
È indubbio che a determinare i comportamenti di un gruppo di umani, piccolo come una tribù o grande come una nazione, di fronte alle situazioni che l'ambiente gli propone, nel senso più ampio sia naturale che relazionale con gli altri gruppi, sia il prevalente "sentire" del gruppo che col tempo diventa spesso un modo di reagire tipico della percezione che quel gruppo ha di sé stesso e del mondo.
È chiaro che il gruppo "primitivo" di raccoglitori cacciatori che decide di spostarsi per cercare zone più favorevoli può farlo se tutti o gran parte dei membri del gruppo ha quel sentimento.
Ovvio che a guidarlo sarà il cacciatore più abile o gli anziani più esperti che però intepretano la volontà del gruppo, rischiando magari in prima persona se la scelta fatta (però da tutti) si rivelerà disastrosa.
Certo i comportamenti tendono a fissarsi se appaiono efficaci e questo spiega il continuo espandersi dei gruppi di homo sapiens come la tendenza di città che si espandono formando domini e poi anche imperi.
Quindi anche nei grandi gruppi come le nazioni certi comportamenti tendono a fissarsi costruendo un canone di narrazione di loro stessi.
È indubbio che Hitler e il suo gruppo così come tanti altri lider o dittatori, come si preferisce definirli, raccolgono e interpretano un sentimento di quel gruppo in quel momento che comunque si basa su tendenze e aspirazioni profonde e recedenti (ad esempio unificazione tedesca fatta dalla Prussia otenza militare che vuole costruire un Raiche cioè un impero).
La conclusione che Fabbri non osa esplicitare è che tra democrazie e dittature non esiste nessuna sostanziale differenza poiché in una è visibile una persona e il gruppo a lui legato nelle democrazia una oligarchia più o meno vasta che si rappresenta con i partiti.
Tutti vogliono guidare il sentimento del "popolo" magari rafforzato mettendo l'accento su temi particolari.
In Russia il pericolo dell'aggressione militare; in Europa il senso dell'assedio e dell'invasione degli immigrati, in Cina il riscatto del secolo delle umiliazione e di ricostruzione del centro del mondo, ecc. ecc.
Gli USA sono un caso particolare perchè non sono una vera nazione nata da una lotta di imperium di una parte ma da un particolare patto tra stati che hanno voluto costruire un organismo strano che ha in sè del dittatoriale, del democratico e dell'anarchico.
Sì anno avuto una guerra ma non costitutiva molto simile alla guerra tra bianchi e rossi che ha subito la Russia nel 1917/20.
Quello che penso potrebbe succedere all'Europa se:
○ sopravviverà alla situazione attuale;
○ si sottraendo allo status di provincia;
○ decidesse di diventare comunque un ente statuale vero.
Lo spero perchè come dice il generale Capitini non possiamo lasciare che a guidare il mondo sia chi mette la panna sugli spaghetti alla carbonara.
Vivo da anni con la mia famiglia nell'Asia sud orientale e vi assicuro che nemmeno un thailandese farebbe un obbrobrio simile, pur avendo una cucina raffinata ma molto molto fantasiosa. fantasiosa
@@giovannivendramini7343 bellissimo commento, interessante ed ironico
Complimenti e grazie mille ! (U.S.R. LIG.)
grazie 🙏🌷
Dario Fabbri somiglia al gigante muto di Twin PeaKs
come (nel piccolo) Ginevra non ha voluto Annecy, poiché erano cattolici.
mi permetto di dire che le risposte alle domande sono fuori tema e imprecise.
SUL. POTERE. REALE. DELLA.MASSA. HA. RAGIONE.
Cambiate titolo in "Geostoria, barbabietole da zucchero e altri cavalli di battaglia di Dario"
20:07 Rizzoli _Education_ ...
Fabbri, sono d'accordo su tutta la linea tuttavia ho un dubbio. Prendi il Satyricon di Petronio, documento della romanità all'apice; prendi l'Austria all' epoca di Mozart; la Francia di Voltaire o del volgarissimo Enrichissez Vous di Napo III (Napo orso capo!), la Venezia di Veronese, l'Inghilterra di Wilde, non paiono particolarmente depressi. Al limite sembrano apicalmente ironici.
LA. DEPRESSIONE. CUI. PENSO. SI RIFERISCA. DARIO. FABRI. CREDO. SI. RIFERISCA. AI. DUBBI. AMERICANI. SUI. LORO. METODI. SCIENTIFICI. UTILIZZATI. NEGLI. ULTIMI. 150. ANNI.
L'impero spagnolo all' apice sembra il solo davvero depresso, tipo la noche Oscura tuttavia Cervantes....
LA SPAGNA ERA. GIA. STATA. SCHIACCIATA DAGLI. UK. NEL 1702. E POI. DA TEDDY. ROOSEVELT. NEL. 1898. CIN LA GUERRA ISPANO. AMERICANA. PROPRIO. ATTRAVERSO I METODI. INDUSTRIALISTI. SCIENTIFICI. ANGLOSASSONI ..OGGI. NOVEMBRE. 2024. SEMBRA CI SIANO. DUBBI. ESISTENZIALI ANCHE. SUO METODI. SCIENTIFICI AMERICANI .....ECCO. LA DEPRESSIONE. REALE. ODIERNA. AMERICANA
@@sergiogiudici6976😊😊😊😊😊
Pensa alla Roma di fine età Repubblicana: Roma era all’apice della propria potenza (le sue guerre civili coinvolgevano sia chi fosse Romano sia chi non lo fosse, e non vi era una potenza rivale all’epoca in grado di confrontarsi con la Repubblica), eppure vedeva il collasso dietro l’angolo, vedeva nelle guerre civili un’imminente catastrofe quando dal punto di vista strutturale era solo un riassestamento interno dell’organizzazione sociale. Inoltre vigeva il malcontento perchè le terre appena conquistate venivano insufficientemente distribuite agli Italici (tranne le famose colonie) e rimanevano nelle mani dei locali. Plutarco: “le fiere che abitano l’Italia hanno ciascuna una tana, un covile in cui riposare; coloro che per l’Italia combattono e muoiono, non hanno che l’aria, la luce, e nient’altro. (…) ma combattono e muoiono per difendere l’altrui ricchezza, il lusso altrui, e vengono chiamati padroni del mondo, ma loro medesimi non hanno nemmeno una zolla di terra.”
Mi pare molto vicina alla retorica di Trump nei confronti di noi europei da loro militarmente difesi, la “stanchezza imperiale” di cui Fabbri parla è realtà ciclica degli Imperi, che necessitano di regolari pause dallo scenario internazionale, altrimenti troppo stressante per lo sforzo collettivo che richiede di generazione in generazione. Dovrei trovare altre fonti per le entità politiche da te menzionate, ma le dinamiche tra cuore di un Impero e le sue “periferie” sono ben attestate, e anche la pesantezza psicologica dell’egemonia è ben documentata. Poi certo, non vuol dire che qualcuno non possa scrivere una lettura più leggera (il sarcasmo è poi un’ottima arma contro la depressione).
La propaganda interna e' quasi piu' importante di quella rivolta all'esterno .
Buona sera a tutte e a tutti ! (U.S.R. LIG.)
Perchè continui a dire "manco esistono"? Non può non esistere niente! Così sei il primo a istigare la "decadenza"!
@@marcomarasco3057 parafrasando J.Lacan, le suggerisco la seguente formula: "l'Europa non esiste. Insiste". ☺️
Cosa vuoi istigare in un Paese cadavere?
Ma un microfono decente darietto?