Perchè, Franchini, non fai parlare Calasso? Perchè dici "vorrei che raccontassi" e poi parli ancora tu? Che forse il tuo ego t'abbia condotto a desiderare inconsciamente di materializzarti alla destra di te? saper stare al proprio posto... una dote ormai preziosa e quasi scomparsa.
Ho pensato esattamente la stessa cosa... Introduzione asfissiante e poi alla fine arriva la fatidica frase: "allora, vorrei porti la domanda: ...". Ma falla direttamente la domanda
Commento intriso di populismo e di pauperismo: Calasso era un uomo di grandissima cultura e rara preparazione; tutto quello che aveva se l'è largamente meritato. Prima di essere un raffinato editore e scrittore era un lettore onnivoro: purtroppo, per mancanza di mezzi ,non tutti i " i figli del popolo " hanno letto la Recherche a 13 anni,che tra l'altro gli ha regalato il padre. È ovvio che avere due genitori che sono grandi intellettuali ti favorisce culturalmente, ma insinuare che il più bravo editore italiano-che ha pubblicato Nietzsche e tanti altri visti come " paria " dall'allora politicizzata editoria italiana -è di basso livello.
@@illettoreinesistente8814 quindi, secondo te, se Roberto Calasso, lo stesso identico Roberto Calasso, fosse stato figlio dell'operaio della Fiat Franco Calasso e di Mariangela Buttafuoco, casalinga, con trilocale nelle case popolari di Chivasso e due fratelli, uno mezzo drogato e uno cameriere nel ristorante sardo sotto casa, con un 'impeto di sacro fuoco e impegno avrebbe comunque fondato Adelphi, e tutto il resto ?
@@wuwv-m8h Il padre di Calasso era un famoso giurista e il nonno materno era un editore e pedagogo: quello che ha favorito Calasso è che apparteneva a un'élite culturale prima che economica. O secondo te tutti i figli di papà diventano dei grandi editori?. È chiaro che provenire da famiglie abbienti è un vantaggio, ma non basta certo per diventare quello che era Calasso . Inoltre, mi sembra che tu insinui che Calasso è diventato ciò che era solo grazie alla sua famiglia e che non meritava la sua posizione.
@@wrongosal3892 E quindi è importante aiutare " i figli del popolo " ,ma mamma mia sapete pensare solo alla politica! È un'ossessione; è morta una persona di un livello culturale senza pari in Italia, e voi ,anche in questa occasione, non sapete pensare ad altro che alla politica e al fatto che Calasso era un privilegiato: sì ,lo era ,ce ne fossero di privilegiati come lui . La sua morte dovrebbe stimolare riflessioni CULTURALI e LETTERARIE non POLITICHE. Non esiste solo la politica e la pur giusta lotta alle disuguaglianze economiche e sociali. Esiste altro nella vita : l'arte, il bello tutte cose che Calasso esemplificava. La sua morte non vi fa pensare ad altro che al fatto che fosse un privilegiato? BAH.
Magnifica Adelphiana!!!! Grazie, al grande Editorece ai suoi collaboratori!
Perchè, Franchini, non fai parlare Calasso? Perchè dici "vorrei che raccontassi" e poi parli ancora tu? Che forse il tuo ego t'abbia condotto a desiderare inconsciamente di materializzarti alla destra di te? saper stare al proprio posto... una dote ormai preziosa e quasi scomparsa.
th-cam.com/video/mXfCuReqUBE/w-d-xo.html
Ho pensato esattamente la stessa cosa... Introduzione asfissiante e poi alla fine arriva la fatidica frase: "allora, vorrei porti la domanda: ...".
Ma falla direttamente la domanda
Roberto Calasso, sempre i figli del popolo che fanno carriera...
Commento intriso di populismo e di pauperismo: Calasso era un uomo di grandissima cultura e rara preparazione; tutto quello che aveva se l'è largamente meritato. Prima di essere un raffinato editore e scrittore era un lettore onnivoro: purtroppo, per mancanza di mezzi ,non tutti i " i figli del popolo " hanno letto la Recherche a 13 anni,che tra l'altro gli ha regalato il padre. È ovvio che avere due genitori che sono grandi intellettuali ti favorisce culturalmente, ma insinuare che il più bravo editore italiano-che ha pubblicato Nietzsche e tanti altri visti come " paria " dall'allora politicizzata editoria italiana -è di basso livello.
@@illettoreinesistente8814 quindi, secondo te, se Roberto Calasso, lo stesso identico Roberto Calasso, fosse stato figlio dell'operaio della Fiat Franco Calasso e di Mariangela Buttafuoco, casalinga, con trilocale nelle case popolari di Chivasso e due fratelli, uno mezzo drogato e uno cameriere nel ristorante sardo sotto casa, con un 'impeto di sacro fuoco e impegno avrebbe comunque fondato Adelphi, e tutto il resto ?
@@wuwv-m8h Il padre di Calasso era un famoso giurista e il nonno materno era un editore e pedagogo: quello che ha favorito Calasso è che apparteneva a un'élite culturale prima che economica. O secondo te tutti i figli di papà diventano dei grandi editori?. È chiaro che provenire da famiglie abbienti è un vantaggio, ma non basta certo per diventare quello che era Calasso . Inoltre, mi sembra che tu insinui che Calasso è diventato ciò che era solo grazie alla sua famiglia e che non meritava la sua posizione.
E quindi?
@@wrongosal3892 E quindi è importante aiutare " i figli del popolo " ,ma mamma mia sapete pensare solo alla politica! È un'ossessione; è morta una persona di un livello culturale senza pari in Italia, e voi ,anche in questa occasione, non sapete pensare ad altro che alla politica e al fatto che Calasso era un privilegiato: sì ,lo era ,ce ne fossero di privilegiati come lui . La sua morte dovrebbe stimolare riflessioni CULTURALI e LETTERARIE non POLITICHE. Non esiste solo la politica e la pur giusta lotta alle disuguaglianze economiche e sociali. Esiste altro nella vita : l'arte, il bello tutte cose che Calasso esemplificava. La sua morte non vi fa pensare ad altro che al fatto che fosse un privilegiato? BAH.