Sono gigacazzi per gli altri.. Me la passi ingegnere. Incredibile come una azienda strategica come questa che era totalmente italiana sia stata acquisita interamente ora dai cinesi che hanno fatto molto bene per loro... Complimenti ancora e grazie per questo ennesimo video
Ingegnere congratulazioni, una ottima descrizione del processo produttivo in pressofonderia.Mi permetto ,sommessamente di puntualizzare quanto segue,ovviamente senza nessuna polemica,ma con uno spirito collaborativo.E' un dettaglio ma questa tecnica ha dei limiti da ricordare.In primis non è possibile ottenere i sottosquadri ,se non in minima parte ,grazie ai carrelli facenti parte dello stampo,ivi compresi quelli "sottomarini".il robot di norma non ha il compito di pulire lo stampo,sia la parte fissa che wuella mobile( soltanto in caso di un getto non in ordine,per esempio per del materiale tipo le saette,o i fagioli,o peggio ancora una non perfetta chiusura dello stampo.In realtà è la pressa che è a camera fredda,non l'attrezzatura.Il distaccante che viene nebulizzato sulle matrici ha anche il compito di raffreddarle,nonostante la termoregolazione ,a acqua,o olio dello stampo medesimo.Un limite di questa tecnica ,anche lavorando con il sottovuoto che elimina il cuscino di aria che il materiale fuso potrebbe contrastare la fluidodinamica che è fondamentale per la svorrevolezza del medesimo al fine di evitare ciò che caratterizza una difettologia fisiologica il produrre porosita' sia interne che superficiali, e inoltre il sottovuoto è delicato da gestire,perche può " bruciare gli stampi se non ben regolato a prestazioni costantidovute al raffreddamento del metallo,piuttosto a una fluidita di riempimento delle impronte,non aiutate dal distaccante che viene erogato abbondantemente.Inoltre non essendo una Frech non si hanno tante fasi del pistone che inietta il materiale.Da qui la necessità di un controllo al 100% per le fusi9ni più difficili e a campione per i getti più affidabili ,grazie a geometrie non ostiche. È inoltre doveroso ricordare che quando bmw produsse la Phantom,RR x intenderci, utilizzo la pressofusione in magnesio( discorso delicato) per avere un pannello unico del cruscotto,che era macchinoso e non privo di scricchiolii prima di questa fusione in unico pezzo( è risaputo che già i carrelli di atterraggio degli Stukas nel 2° conflitto mondiale,già utilizzavano.Con certezza dimensioneranno le geometrie al fine di avere quelle caratteristiche meccaniche in conformità degli standard progettuali da soddisfare. Ovvio si pu9 usare ottone,alluminio,zama o magnesio e altre leghe metallurgiche,ma strutture pr9dotte così, avranno il pregio dell'economicita',ma non sono affidabili rispetto ad altri principi produttivi.Io mi scuso, la ringrazio e ...ca va' sans dire.( scusate il mio pessimo italiano) grazie.
per gli acquirenti di queste auto meglio se non ci pensano a un incidente,poi se la devono vedere con chi gli stipulano la polizza assicurazione incidente 😂.
Semplice, stampano tutti i pezzi con la gigapressa, ti danno quello che ti serve e il resto lo rispediscono in fonderia. E' facile capire quanto costerà, basta togliere l'assemblaggio, le parti plastiche (sempre che non si siano rotte anche quelle) e l'assemblaggio. Aggiungi i costi di gestione e la voglia di rifilarti una macchina nuova, et voilà, non ti converrà ripararla :-)
In tutto questo, automatizzando il processo e riducendo i costi, contraendo la manodopera, chi saranno i consumatori del futuro? Non gli operai assenti dal processo, probabilmente qualche giovane TH-camr, tiktoker o similia, sicuramente non “Brambilla che fa l’uperari, lavura la ghisa per pochi denari” di Sanremiana memoria, ricordo di un’Italia post bellica che lottava per nutrire la sua gente (la visione di Mattei insegna, sono del ‘56 e ho qualche nozione in merito). Un futuro, quello prospettato, già all’orizzonte, l’ennesima tecnologia (mi vengono in mente almeno altri tre o quattro esempi) scioccamente elargita, evitando i costi della ricerca onde massimizzare i profitti degli stakeholders, ad un ex subfornitore diventato, come giustamente dice lei, un competitor. Abbiamo un esempio di dove porta una scelta a trasformare un’azienda da ingegneristica a finanziaria (switch A.D. Ghidella/Romiti, per spiegarci), basta vedere dove è arrivata la Fiat ed il percorso risulta chiaro. Sono d’accordo con l’esempio del common rail, perfettamente calzante ma, come lei, appartengo ad un’altra epoca.
Ho un grande rispetto per la sua competenza e libertà di opinione, voglio portare un piccolo pensiero, riguardante le auto elettriche. Ci sono dei riscontri sulla salute dei possessori di auto elettriche. Persone competenti nella salute , riscontrano forti dolori muscolari. Questo perché il guidatore e il resto dei occupati, sono seduti, tutti sulle batterie. E il campo elettrico delle batterie.
I cinesi, non più di 20 anni fa, "escludevano" tutte le lavorazioni ad alto automatismo perchè la manodopera, era sacra, ma soprattutto costava di meno di un ricambio "occidentale". Il comunismo era anche questo. Insomma non esistevano - ad esempio- i nastri trasportatori, perchè tutto era movimentato a mano, senza guasti e senza manutenzione. Stabilimenti europei viaggiavano con 2000 dipendenti, lo stesso prodotto fatto in Cina, con 15.000 dipendenti. Sono cambiati i tempi in 20 anni. Tra qualche anno, il mondo chiederà una mano alla Cina. Molte nazioni si prostituiranno (politicamente e lavorativamente) a lei, chiedendo aiuto!
Ingegnere buonasera......bellissima tecnologia......ma in caso di danno, si cambiano interi sottogruppi a costi elevatissimi anche in caso di piccoli deterioramenti parziali, non si può più riparare nulla o quasi......non credo che al consumatore finale arrivino grandi vantaggi in termini economici.......sicuramente il vantaggio x i costruttori è tangibile e ben consistente......imho
in effetti si cambia una fiancata per un parafango, ma arriva gia' verniciata e pronta, per cui se calcoli il costo di verniciare un parafango da un qualsiasi carrozziere vedrai che costa qualcosa di meno
Sono gigacazzi per gli altri.. Me la passi ingegnere. Incredibile come una azienda strategica come questa che era totalmente italiana sia stata acquisita interamente ora dai cinesi che hanno fatto molto bene per loro... Complimenti ancora e grazie per questo ennesimo video
Come la mettiamo, in caso di incidenti, ho paura che andremo all'usa e getta. Ricicliamo un tappo di. Plastica e buttiamo.....
Le auto costeranno uguale, aumenteranno i ricavi per le aziende e i costi di riparazione per il cliente finale.
Come sempre al top grazie e poi grazie
Stanno cominciando a licenziare anche i robot , annamo bbene!
Ingegnere congratulazioni, una ottima descrizione del processo produttivo in pressofonderia.Mi permetto ,sommessamente di puntualizzare quanto segue,ovviamente senza nessuna polemica,ma con uno spirito collaborativo.E' un dettaglio ma questa tecnica ha dei limiti da ricordare.In primis non è possibile ottenere i sottosquadri ,se non in minima parte ,grazie ai carrelli facenti parte dello stampo,ivi compresi quelli "sottomarini".il robot di norma non ha il compito di pulire lo stampo,sia la parte fissa che wuella mobile( soltanto in caso di un getto non in ordine,per esempio per del materiale tipo le saette,o i fagioli,o peggio ancora una non perfetta chiusura dello stampo.In realtà è la pressa che è a camera fredda,non l'attrezzatura.Il distaccante che viene nebulizzato sulle matrici ha anche il compito di raffreddarle,nonostante la termoregolazione ,a acqua,o olio dello stampo medesimo.Un limite di questa tecnica ,anche lavorando con il sottovuoto che elimina il cuscino di aria che il materiale fuso potrebbe contrastare la fluidodinamica che è fondamentale per la svorrevolezza del medesimo al fine di evitare ciò che caratterizza una difettologia fisiologica il produrre porosita' sia interne che superficiali, e inoltre il sottovuoto è delicato da gestire,perche può " bruciare gli stampi se non ben regolato a prestazioni costantidovute al raffreddamento del metallo,piuttosto a una fluidita di riempimento delle impronte,non aiutate dal distaccante che viene erogato abbondantemente.Inoltre non essendo una Frech non si hanno tante fasi del pistone che inietta il materiale.Da qui la necessità di un controllo al 100% per le fusi9ni più difficili e a campione per i getti più affidabili ,grazie a geometrie non ostiche. È inoltre doveroso ricordare che quando bmw produsse la Phantom,RR x intenderci, utilizzo la pressofusione in magnesio( discorso delicato) per avere un pannello unico del cruscotto,che era macchinoso e non privo di scricchiolii prima di questa fusione in unico pezzo( è risaputo che già i carrelli di atterraggio degli Stukas nel 2° conflitto mondiale,già utilizzavano.Con certezza dimensioneranno le geometrie al fine di avere quelle caratteristiche meccaniche in conformità degli standard progettuali da soddisfare. Ovvio si pu9 usare ottone,alluminio,zama o magnesio e altre leghe metallurgiche,ma strutture pr9dotte così, avranno il pregio dell'economicita',ma non sono affidabili rispetto ad altri principi produttivi.Io mi scuso, la ringrazio e ...ca va' sans dire.( scusate il mio pessimo italiano) grazie.
grande ing!
grazie e buon weekend
Costerà meno l'auto, ma cosa costerà la riparazione in caso di incidente?
Direi di più, l'auto è riparabile ?
per gli acquirenti di queste auto meglio se non ci pensano a un incidente,poi se la devono vedere con chi gli stipulano la polizza assicurazione incidente 😂.
@@luigigiusepperossi1069 siamo nell era dello usa e getta. Se seriamente incidentata, sono irrecuperabili.
Semplice, stampano tutti i pezzi con la gigapressa, ti danno quello che ti serve e il resto lo rispediscono in fonderia. E' facile capire quanto costerà, basta togliere l'assemblaggio, le parti plastiche (sempre che non si siano rotte anche quelle) e l'assemblaggio. Aggiungi i costi di gestione e la voglia di rifilarti una macchina nuova, et voilà, non ti converrà ripararla :-)
A me risulta che Idra Group, leader italiano nel campo delle giga presse, lavori soprattutto per la Tesla di Elon Musk.
Ringrazio e rispetto l'ingegnere. Ma tu ai competente ragione ciao
Giusto, ma i cinesi hanno dato una loro versione della pressa a Idra da realizare... Una versione molto migliorata.
Video molto interessante. Grazie.👏👏👏
Come sei bravo
Ingegnere ma queste auto in caso d'incidente non si possono sostituire i singoli pezzi ?
vista due anni fa alla Idra in visita per un Open Day. Huge!!!
In tutto questo, automatizzando il processo e riducendo i costi, contraendo la manodopera, chi saranno i consumatori del futuro? Non gli operai assenti dal processo, probabilmente qualche giovane TH-camr, tiktoker o similia, sicuramente non “Brambilla che fa l’uperari, lavura la ghisa per pochi denari” di Sanremiana memoria, ricordo di un’Italia post bellica che lottava per nutrire la sua gente (la visione di Mattei insegna, sono del ‘56 e ho qualche nozione in merito). Un futuro, quello prospettato, già all’orizzonte, l’ennesima tecnologia (mi vengono in mente almeno altri tre o quattro esempi) scioccamente elargita, evitando i costi della ricerca onde massimizzare i profitti degli stakeholders, ad un ex subfornitore diventato, come giustamente dice lei, un competitor. Abbiamo un esempio di dove porta una scelta a trasformare un’azienda da ingegneristica a finanziaria (switch A.D. Ghidella/Romiti, per spiegarci), basta vedere dove è arrivata la Fiat ed il percorso risulta chiaro. Sono d’accordo con l’esempio del common rail, perfettamente calzante ma, come lei, appartengo ad un’altra epoca.
Ho un grande rispetto per la sua competenza e libertà di opinione, voglio portare un piccolo pensiero, riguardante le auto elettriche. Ci sono dei riscontri sulla salute dei possessori di auto elettriche. Persone competenti nella salute , riscontrano forti dolori muscolari. Questo perché il guidatore e il resto dei occupati, sono seduti, tutti sulle batterie. E il campo elettrico delle batterie.
Dottor Roberto, lei ha lavorato nel industria?? ottimo video grazie
Più robot meno lavoratori e chi compra?
Robotizzate Robotizzate !!! Fine dell'operaio tuta blu ! R.i.p. !!!
se puo fare un approfondimento sul utilizzo di piu materiali, sarebbe interessante
Caso Rivian, una modesta ammaccatura all’angolo posteriore, tutta la fiancata da sostituire, costo 40,000 dollari.
prepariamo qualche secchio di vasellina
poi al primo incidente l 'auto la pressi con la ripari con la pressa dello sfasciacarrozze
Eh, purtroppo mi sa che non ci sono molte alternative 😂😂
Buonasera ingegnere
Ingegnere aggiungerei anche che ahimè l'Idra ormai è di proprietà 100% cinese.
lo e' diventata dopo aver lanciato questo progetto, se fosse stato assorbito da aziende europee non sarebbe successo
I cinesi, non più di 20 anni fa, "escludevano" tutte le lavorazioni ad alto automatismo perchè la manodopera, era sacra, ma soprattutto costava di meno di un ricambio "occidentale".
Il comunismo era anche questo.
Insomma non esistevano - ad esempio- i nastri trasportatori, perchè tutto era movimentato a mano, senza guasti e senza manutenzione.
Stabilimenti europei viaggiavano con 2000 dipendenti, lo stesso prodotto fatto in Cina, con 15.000 dipendenti.
Sono cambiati i tempi in 20 anni.
Tra qualche anno, il mondo chiederà una mano alla Cina.
Molte nazioni si prostituiranno (politicamente e lavorativamente) a lei, chiedendo aiuto!
Ingegnere buonasera......bellissima tecnologia......ma in caso di danno, si cambiano interi sottogruppi a costi elevatissimi anche in caso di piccoli deterioramenti parziali, non si può più riparare nulla o quasi......non credo che al consumatore finale arrivino grandi vantaggi in termini economici.......sicuramente il vantaggio x i costruttori è tangibile e ben consistente......imho
Auto usa e getta... Se provi a farla riparare ti sparano cifre folli.
Tecnologia top; ma la riparabilità? mi pare che se si rompe un pezzo si cambia automobile.
in effetti si cambia una fiancata per un parafango, ma arriva gia' verniciata e pronta, per cui se calcoli il costo di verniciare un parafango da un qualsiasi carrozziere vedrai che costa qualcosa di meno
Lo