Il signor Mattia, molto abilmente, usa un ben mascherato sillogismo, basato su presunte "affermazioni" dell'Autore, di cui, come il Mattia stesso dice all'inizio, lui "non fa il nome", ma "solo" indica dove si trova quel nome. Io codesta la chiamo "disonestà intellettuale". Benché io stesso non sia convinto della tesi del prof. Porcheddu. .
In realtà mi sembra ben poco documentato per quanto riguarda la storia sarda. Se il suo unico riferimento è Atzeni et. al. del 1981, andiamo malino... Negli ultimi quarant'anni si è radicalmente rivista la preistoria sarda, basti pensare che il nuraghe sardo più alto (Arrubiu) non era stato ancora scavato, e che i primi ritrovamenti di Monti Prama erano stati scoperti da poco e stavano in un magazzino a prendere polvere.
@@maurodalnievo6417 Premesso che "Ichnussa: la Sardegna dalle origini all'età classica" rimane base validissima per chiunque voglia approcciarsi all'archeologia sarda, la bibliografia di questo video è quella essenziale che ho usato per confutare la "teoria" del latino lingua sarda (non che ci voglia poi chissà quale ricerca), se vuole verificare una bibliografia più nutrita riguardo all'archeologia sarda può andare a vedere la descrizione del video "nuraghe e civiltà nuragica". Rimane ovviamente sempre una bibliografia essenziale: per una davvero completa dovrebbe andare nella sezione archeologica di qualsiasi biblioteca universitaria, ma non troverebbe comunque grosse smentite a quanto dico, al massimo correnti di pensiero leggermente diverse.
Non ci sono nuraghi fuori dalla Sardegna? Si documenti bene!!! Non solo nel Mediterraneo ma anche in Zimbabwe e nel nord della Scozia dove i sardi nuragici andavano a prendere lo stagno Comunque il signor Porcheddu e ben documentato ,. Le sue teorie sono molto vicine a Sergio Frau e Fabio Garuti che ci dicono che quella sarda era una grande civilta al centro del Mediterraneo.
Nessuna struttura sarda nei luoghi che hai nominato.. semplicemente ciclopeismo... Ossia una tecnica costruttiva adottata da moltissime civiltà differenti, mai entrate in contatto... Al Louvre c è una piramide di vetro... In Texas cen è un altra... egiziani che hanno scoperto america e conquistato la Francia in tempi storici?
@giovannipilia91 scusami un attimo,ma prima di commentare e di provare a smentire qualcuno, non potresti informarti bene? No perché in Israele è stata ritrovato un Nuraghes ed è stata appurata la matrice Sardo nuragica!! Ahahah poi ci sono i Dun in Scozia e guarda caso i Sardi arrivarono in Scozia Danimarca e quelle zone li..
@@shardan8151 e questa matrice sardo nuragica, da chi è stata appurata? Dimmi come fai a dire che i Sardi sono arrivati in Scozia e Danimarca allora, e dimmi perché non potrei pensare che sono stati i Danesi a costruire i nuraghi in Sardegna allora... Mi aspetto di tutto adesso... Avanti dimmi che i Sardi hanno conquistato la Scozia usando come prova il fatto che Willy dei Simpson è uno scozzese che parla con l' accento sardo! :*
AJÓ classica esortazione sarda, sardiana: ‘orsù, suvvia’ (un po’ l’equivalente del campidanese toca!: vedi). Spesso è usata nel senso di ‘andiamo!’, ma è un’estensione scorretta del semantema, dovuta all’ignoranza dell’origine del termine. Ajó proviene direttamente dall’antico assiro aḫû ‘fraternizzare, diventar fratelli’, ‘far coppia con’; ‘unire le forze, fraternizzare (di nemici)’. È dunque un antico imperativo che esorta alla pace, all’unione. Si noti la caduta della -ḫ-, comune a molti vocaboli della tradizione semitica in Sardegna. il sardo Déu è panmediterraneo, pronunciato in Grecia Zéus, in Sardegna Déu, a Roma Deus. Le prove linguistiche confermano un’antichità molto più remota del termine sardo rspetto a a quello greco e latino. Il termine pansardo, assieme a quello greco e latino, ha un’arcaica base nel sumerico de ‘creare’ + u ‘totalità, universo’: de-u, col significato originario di ‘Creatore dell’Universo’. Che poi il skr. deva ‘dio’ abbia la stessa radice sumerica, è ulteriore indizio che fu proprio il bacino sumerico a irraggiare il concetto del Principio Universale. Vale la pena aggiungere che dalla base di ‘splendore’, de ‘creatore’ i Sumeri forgiarono un proprio termine per nominare propriamente Dio, ed è dingir, di-ĝir, che significa esattamente ‘Dio dei Sumeri’ (dove di significa ‘Dio’, ĝir significa ‘autoctono, nativo’ ossia ‘Sumero, colui che vive nella terra di Sumer’). Su meri in Sardo significa il capo(, come ho scritto pocanzi Dio/quindi capo dei Sumeri).Il popolo Sardo è talmente antico che ha nella sua lingua tutti questi vocaboli arcaici.. il Popolo Sardo è nato con l avvento di un sacco di civiltà sia da oriente che da occidente..non per nulla i Sardi fanno parte dell' aplogruppo y unico in Italia e forse anche in Europa..i primi raccoglitori agricoltori..poi anche vari aplogruppi come quello G, preveniente dalla Georgia e b1 il che fa capire che dal Caucaso hanno emigrato in Sardegna..i Sardo pelasgi.. gli antichi Romani quando passavano davanti alla Sardegna parlavano di terra degli Avi o degli Dei.. dov'è il latino in ajo?? Ahahah non esiste ops..
Ciao. Vorrei farti una domanda, giuro non polemica, è una cosa che da ignorante quale sono non riesco a spiegarmi. Com'è possibile che una società che realizza opere come i nuraghe, che esporta metalli e ossidiana in tutta Europa, ecc ... non avesse un sistema di scrittura? Almeno per i commerci dovevano ricorrere a dei registri. Quanto può avere inciso nella perdita delle testimonianze scritte una sorta di damnatio memoriae da parte di Cartaginesi prima e Romani poi? Quanto può invece avere inciso la continuità dello sviluppo nelle diverse epoche? Spiego meglio questa seconda domanda: i nuraghe erano strutture uniche, ma i porti, i templi, le città operose potrebbero essersi cannibalizzate x adattarsi alle epoche successive in modo più graduale di quanto si pensi? ( MI viene in mente la Milano romana che ha lasciato un patrimonio praticamente inesistente rispetto alla città che doveva essere, perché i materiali, i luoghi, gli oggetti sono stati riutilizzati, modificati, evoluti con la città) può essere successo questo alle città costiere nuragiche? E alla scrittura può succedere qualcosa di analogo? (Scritte dalla parvenza fenicia o altro potrebbero rappresentare parole protosarde?)
Ciao Alberto, dunque per la questione generale della scrittura ti rimando al video "scrittura=civiltà?" che trovi su questo canale. Per noi che basiamo la nostra società sulla parola scritta può sembrare strano ma la scrittura non è affatto una conditio sine qua non anche per una civiltà relativamente evoluta. Non è possibile la questione della damnatio memoriae perchè altri popoli come celti o etruschi, che hanno subito devastazioni e sconfitte (pensa che l'etrusco già nel I secolo d.C. era una lingua sconosciuta), ci hanno lasciato comunque una cospicua documentazione epigrafica. Mentre non ce n'è traccia in nessuno dei siti nuragici indagati. Per la questione di Milano e di altre città che hanno avuto una lunga o lunghissima frequentazione può essere difficile indagarne la stratigrafia ma è comunque stato fatto. Della Milano romana ad esempio sappiamo praticamente tutto; e sappiamo molte cose della Orvieto etrusca, che insisteva sullo stesso sito della città medievale e dell'attuale centro storico. Andando in Sardegna conosciamo strati nuragici di Tharros. Infine, sicuramente un alfabeto elaborato da un popolo può venire adottato da un altro (gli etruschi usavano quello euboico per esempio), ma le epigrafi fenicie trovate in Sardegna sono senz'ombra di dubbio scritte in una lingua fenicia.
@@HumanisticValley In Sardegna ci sono tantissime testimonianze scritte, su pietra, su ceramica, sul bronzo, ma anche sul sughero, che Lilliu trovò a Barumini e fatto scomparire come tanti altri oggetti scritti, tutti documentati. Il problema è che i sardi non dovevano scrivere e basta. I sardi non navigavano e oggi hanno cambiato idea perchè sennò lo sputtanamento internazionale sarebbe stato troppo, e fra un po ci sarà lo sputtanamento della scrittura, che a livello internazionale gia comincia a fare strada, solo in Italia, l'italietta fascistoide, si continua a negare, ma qualcheduno comincia gia a vacillare. Oggi ci sono più di 300 documenti scritti in Sardegna altro che non c'è scrittura in Sardegna, i sardi l'hanno insegnata agli etruschi e ai romani, anche se a voi darà fastidio questa affermazione, ma la storia non ammette ignoranza e fra un po i sardi rideranno delle storielle raccontate fino adesso da certi personaggi. .
I romani,in origine erano mossi da una ''curia'' formata da meticci mediderranei figli di donne etrusche e grecopuniche,ingravidate da discendenti shardana...in pratica siete tutti figli nostri se non avete gli occhi a mandorla....saluti negazionisti...Sardegna nazione....ieri e oggi. . .
Buongiorno, è sbagliato dire che non esistono nuraghi al di fuori della Sardegna, vi sono intere città in Israele e in tutto il Medio Oriente di città sarde. Sono stati riconosciuti e attestati dagli stessi paesi. Io credo che Porcheddu spieghi molto bene la lingua sarda, mettendola a confronto con l'astronomia, con la geografia, la toponomastica, presente ancora oggi in tutto il Medio Oriente e nella Sardegna stessa.
Esatto Porcheddu dimostra dati alla mano che la lingua Sarda è molto più antica del latino ma del resto chi meglio di un sardo può conoscere tutte le sfaccettature e vari significati delle parole in sardo. Parole che si fondono con il territorio dove sono nate.
Come si spiega che il sardo barbaricino sia la lingua contemporanea più vicina al latino classico? Roma non sottomise mai la Barbagia e non lo fece nemmeno Bisanzio (si veda la lettera di Gregorio Magno al "Dux Brarbaricinorum" Ospitone del 594. L'ipotesi quindi sarebbe che a partire dal 600 d.C. per misteriose ragioni i barbaricini smettano di parlare la lingua nuragica ed inizino a sostituirla col latino classico nei secoli successivi, quando le lingue scritte in Sardegna sono già il greco, il sardo, e poi l'aragonese, il castigliano e infine l'italiano. Ora per fare un confronto, l'italiano diventa lingua ufficiale in Sardegna nel secolo XVIII. Dal 700 sino alla metà del novecento i barbaricini ancora non parlano l'italiano a casa, nonostante il divieto di parlare il sardo, la scuola e la diffusione della radio. Servirà la televisione e due-tre generazioni di scolarizzazione per imporre l'italiano (e senza nemmeno riuscire a cancellare il sardo come da programma). Invece col latino classico i barbaricini lo imparano di loro sponte, a tempo record, meglio e più del resto del modo romanzo, mentre il nuragico scompare completamente, anche nei villaggi più sperduti, e nei contesti sociali più conservativi, nelle tradizioni più antiche non lascia alcuna traccia. E guarda caso proprio Dante rileva l'assenza in Sardegna di una lingua volgare (cioè di una lingua derivata dal latino parlata dal popolo) e quindi implicitamente che i popoli sardi continuavano a parlare una lingua non derivata da questo, anche se simile. Sarebbe quindi più ragionevole pensare che sardo e latino abbiano radici comuni piuttosto che una derivi dall'altra. Anche se questo ci costringerebbe a rivedere alcune teorie finora date per acquisite.
Al contrario, Dante rileva come la incredibile somiglianza del sardo col latino implichi una straordinaria conservazione della lingua. Fenomeno che il Poeta non vedeva di buon occhio, dal momento che -sbagliando- pensava che le lingue volgari fossero più antiche del latino e che quest'ultimo fosse una lingua fatta a tavolino per intendersi.
@@Merluzz Che il latino sia una lingua fatta a tavolino grecizzando il sardo è la tesi di Porcheddu. Dante farebbe due errori allora: considerare le lingue volgari antecedenti al latino e ritenere il sardo l'unico caso di derivazione dal latino. Resta in ogni caso il problema che il modello di diffusione linguistica adottato per il sardo non è credibile. Come non lo è per quei linguisti che considerano il rumeno moderno come derivato dalla lingua dei Daci e non la volgarizzazione del latino seguita al breve dominio di Roma.
Quello che lei sostiene lo condivido sostanzialmente, parlo una variante del Nuorese. Però vorrei fare qualche precisazione sulla lingua italiana in Sardegna, informazioni che ho acquisito in rete. Il secolo XI segnò anche l'inizio delle prime influenze del toscano sulla lingua sarda: nel 1016 le flotte delle repubbliche marinare di Pisa e Genova sconfissero i saraceni e iniziò l'influenza delle due repubbliche, dapprima economica e culturale e in seguito politica (attraverso una serie di accordi matrimoniali). Dal secolo XI al secolo XIV il volgare sardo ottemperava a molte esigenze interne, sociali, culturali e politiche, ma i rapporti commerciali e politici sempre più stretti dei Giudicati con le repubbliche e la Chiesa resero necessario l'uso del latino e anche la lenta introduzione del volgare toscano. In questo periodo ci fu, nell'isola, una forte penetrazione economica e commerciale dei Pisani, a cui faceva seguito l'influenza sociale e culturale degli ordini monastici. La lingua toscana si diffuse anche grazie anche allo stanziamento di monaci benedettini, camaldolesi e vallombrosiani nell'isola. Un importante documento in volgare toscano è il Breve di Villa di Chiesa, la cui redazione definitiva è del 1304, costituito da un codice di leggi della città mineraria di Villa di Chiesa (attuale Iglesias). Di epoca posteriore è il Breve portus kallaretani, redatto in latino ma pervenutoci nella traduzione toscana (1318-1319). In quegli stessi anni vide la luce un testo in latino, il Liber fondachi, importante inventario dei beni pisani nel Giudicato di Gallura, contenente un inserto in toscano (1317-1318) e l'elenco dei toponimi in sardo e toscano. Nel corso del XIII secolo, i Pisani estesero la loro egemonia in parte dell'isola corrispondente ai territori del comune di Sassari (poi sotto l'influenza di Genova), del Giudicato di Gallura e del Giudicato di Calari e, indirettamente, al Giudicato di Arborea, l'unico che rimase indipendente dall'influenza pisana e genovese. Il dominio pisano su questi territori cessò con la realizzazione del Regno di Sardegna e Corsica nella prima metà del secolo XIV, quando ebbe inizio la dominazione catalano-aragonese, a cui fece seguito, nel secolo XV, quella spagnola. Esiste un qual certo dibattito sull'ipotesi che le varianti meridionali del sardo abbiano subito delle modificazioni nella sua struttura fonetica, come conseguenza dell'influenza culturale e linguistica toscana che dovette portare con sé il controllo diretto di Cagliari e di parte del Campidano da parte di Pisa, ma è certo che vi fu, nel sardo di tutta l'isola, l'incorporamento di un gran numero di vocaboli di origine toscana che furono individuati da Max Leopold Wagner. La durata plurisecolare e l'influenza del periodo aragonese-spagnolo fu di portata tale che il catalano ed il castigliano sono, dopo il latino, le lingue che hanno avuto il maggiore influsso sul sardo. Purtuttavia, l'internazionalizzazione europea del rinascimento italiano avrebbe determinato la riaccensione dell'interesse da parte degli isolani nei confronti della cultura italiana. Durante quest'epoca, l'italiano era associato ad alcuni strati sociali delle città che mantenevano rapporti commerciali con le città italiane, soprattutto Genova. Della fine del XV secolo è il cosiddetto "codice di Borutta" (Sassari), composto da laudi di carattere religioso redatte in toscano. Va inoltre citata una raccolta di poesie in italiano (Rime diverse, 1595) ad opera di uno scrittore sardo originario di Bosa, Pietro Delitala: le Rime furono influenzate dal Tasso sotto il profilo formale, mentre il mondo poetico evocato ricorda quello petrarchesco. Nella seconda metà del Cinquecento, nelle più importanti biblioteche sarde i testi stampati in Italia furono numerosi: nel 1573, un inventario effettuato in una delle più prestigiose biblioteche private del regno di Sardegna (facente parte della corona spagnola), quella dell'arcivescovo di Cagliari Antonio Parragués de Castillejo, rivela che il 50% dei libri conservati proveniva da Venezia e da Basilea, il 28% dalla Francia (nello specifico Parigi e Lione), un 7% da altre città italiane (soprattutto Roma), un 8% da alcune città tedesche e un 5,5% dalle Fiandre; pochi sarebbero stati i testi propriamente spagnoli. Nonostante tutto, la lingua italiana ebbe una certa diffusione presso le classi sarde più colte nel Cinquecento e nei primi decenni del Seicento. Alla riattivazione del tribunale dell'inquisizione nell'isola, la sua gestione venne affidata soprattutto a funzionari spagnoli, giacché si riteneva che i nativi fossero più inclini alla nazione italiana che a quella spagnola. Infatti, in una sessione parlamentare convocata da Don Alvaro de Madrigal, viceré del regno sardo dal 1556 al 1569, si ordinò che gli statuti di Iglesias e Bosa redatti in toscano, nonché i capitoli della città di Sassari redatti in genovese o italiano, fossero piuttosto tradotti in sardo o in catalano. Gli statuti di Sassari sarebbero stati approvati nel 1565 in italiano e un nuovo Parlamento (gli Stamenti), convocato dal viceré conte d'Elda, fu costretto a reiterare la richiesta nel 1603. Nel 1559, una prammatica di Filippo II ingiunse ai suoi sudditi di non studiare in università italiane: tale misura colpì, fra gli altri, quei sardi che proseguivano gli studi nelle università italiane. Si stima che nel XVI secolo nella sola università di Pisa, per esempio, si laurearono 148 sardi, numero salito a 296 nel XVII secolo. Purtuttavia, tale divieto non riuscì, nelle parole di Francesco Alziator, ad «...arginare questo flusso della gioventù studiosa che dalla Sardegna verso la penisola italiana» si muoveva. Nel 1567, fu fatto divieto ai gesuiti di usare sia la lingua italiana sia quella sarda nell'insegnamento, ma la vitalità di entrambe continuò a farsi sentire nei collegi sardi. (Da Wikipedia)
@@pietrofarris4681 Se ti legge Bolognesi che ha fatto un grande lavoro per smentire tutto quello che hai scritto gia tanti anni fa. Poi si parla sempre di pisani e genovesi in Sardegna e mai dei sardi che avevano anche loro possedimenti in italia. Sempre e solo pisani e genovesi in Sardegna. A istudiare est no leghere in Biki ca est jae prontu. E cun tantas catzadas betzas e no beras.
@@giannicanuamadore7629 non sai nulla delle politiche matrimoniali, per esempio dei Visconti in Gallura e dei Doria di Torres? Cando ti antas menzus de sos ateros depes abberu ischire s'alleghe, sinono aches riere. Burrumballa.
se non fossero stati nulla non avrebbero mai costruito migliaia e migliaia di opere risalenti al paleolitico, quindi proprio da 10mila anni fa e oltre..Tutte queste opere sono la prova che la Sardegna era un vero e proprio impero! Si calcola infatti che la popolazione non doveva essere inferiore ai 600mila abitanti, cifra enorme per quell epoca.. inoltre su quello che hai detto ti possono smentire gli studi del DNA sui Sardi antichi ritrovati e i Sardi di oggi.. corrispondono allo stesso aplogruppo, aplogruppo che guarda caso avevano i Sumeri gli accadici e gli assiri che migrando diventarono i primi raccoglitori agricoltori e Europa.. infine come detto il Sardo non deriverebbe solo dal sumero ma dall Unione di più civiltà quindi sumere accadiche e assire... O credi davvero che gli antichi Romani abbiano inventato una lingua dal nulla e l abbiano poi esportata nel resto d Italia e quindi anche in Sardegna?? Hanno copiato il vocabolario antico Sardo che si faceva capire con tutti nel mediterraneo..per quanto riguarda la lingua comunque basta cercare vocaboli sumeri o accadici o assiri e confrontarli..come detto,Arru è un cognome Sardo e significa maledetto, mentre arüru in accadico significa maledizione..la ü col tempo venne eliminata..Ve ne sono a migliaia di prove.. deu in Sardo, Deus in latino.. Hanno aggiunto solo un S.. nemmeno si sono impegnati..il Sardo poi è molto più antico del latino, dunque è impossibile che il Sardo derivi dal latino..
L'Italia è a tina criminale sanu chì u Sardu è u Corsu sò più vechji chè u latinu ùn l'ammettanu micca, mentenu è piattanu a verità, Noi in antropologia è linguistica seria sapemu chì u sardu mudernu è u corsu mudernu sò un mischju di u mediu sardu è u mediu corsu per l'Italia è a Francia è e nazioni è i gruppi genocidi ùn accede à i sicreti di u corsu anticu è di u sardu anticu. I Rumani si sò basati nantu à l'etruscu, u sardu, u corsu è u grecu anticu per migliurà è creà u latinu anticu è classicu chì dominava a ghjente.U latinu ùn hè cascatu da u celu, solu i muti pensanu chì u latinu hè vinutu da u celu.
Le prime presenze umane in stratigrafie sicure rimontano al Mesolitico... 600'000? Impossibile che la popolazione raggiungesse cifre simili in epoca pre e protostorica... Chi e come ha stimato una cifra simile?? Fonti? Nessun collegamento tra lingua sarda e mesopotamica...
@giovannipilia91 io parlo dei Nuraghes e delle fonti sacre oh pilia!! Le opere preistoriche che dici sono le domus de janas e i proto nuraghes! Ovviamente in quell epoca l isola non era molto abitata!
@giovannipilia91 ma passiamo all età del bronzo ora! Per costruire oltre 8mila nuraghes che ricordati, in origine erano imponenti, di certo non potevamo essere in pochi! Quindi la stima è di 300mila abitanti no 600mila,avevo sbagliato a scrivere
Perché per risolvere questo Arcano non vi incontrate e ne parlate assieme? Anche quello che ha detto lei a mio parere può essere tutt'altro che attendibile.
Che dire? Parliamo dei tempi: quando i Romani, nella loro espansione, arrivarono in Sardegna non esisteva una lingua latina strutturata, ma una serie di dialetti e lingue delle zone centrali della Penisola Italica. Qui, in Sardegna, c'era una lingua millenaria già strutturata da millenni, che servì ai Romani - come tante altre cose che incontrarono dappertutto nel mondo - per strutturare gli inizi di quella lingua che poi si chiamò latino. Sintassi e grammatica del Sardo Antico avevano già millenni di Storia nel momento in cui fu fondata ROMA. Quindi questa battaglia nella difesa del Latino mi sembra - come al solito - una cosa inutile e senza senso.
@PaoloLeoneCugusiBiancu Lo so che chiunque vorrebbe parlare la lingua più antica, però cerca che cosa significa Indoeuropeo, protoindoeuropeo. È la lingua dalla quale discendono quasi tutte le lingue europee, ma anche molte lingue dell'India, il greco, il latino, il lituano, l'ittita, il persiano, l'albanese, lo slavo, il germanico, il sanscrito e l'Hindi, ben più antica del sardo, che sarebbe l'unico idioma "strutturato" (??). Perché credi che parole come "naso, me, mio, occhio"... i numeri da 1 a 10 siano così simili in molte lingue del mondo? Hanno importato tutto dal sardo o è esistito un antenato comune? P.s. è il lituano la lingua viva che è più conservativa rispetto al protoindoeuropeo, mentre le altre lingue si sono semplificate coi millenni
@@HumanisticValley Era ancora una lingua agli albori della sua esistenza. Per quanto riguarda la Lingua Sarda Antica o "protosarda" essa aveva un sua storia, una sua propria vita e veniva utilizzata da quella CIVILTA' che aveva costruito "RUNAGHES" detti anche proto-nuraghi, Nuraghi, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri, una Civiltà molto antica "coeva" di Egizi e degli antichi Popoli Mesopotamici. Dal punto di vista "Geologico" si può avere discernimento di quanto affermo, visto che l'Isola di Sardegna e la Penisola Italica non hanno lo stesso periodo geologico, provato dai tanti resti di quei periodi (antecedenti ai tanti reperti classificati come Romani o pre-romani). Per quanto mi riguarda posso dire che la mia personale conoscenza (parlata e scritta) delle varietà del sardo, mi ha dato modo di avere una certa facilità nell'apprendere alcune di quelle Lingue, dette neo-latine. Io non ho la convinzione di parlare la lingua più antica del mondo, ma certo una di quelle ben strutturate già diversi millenni a.C. Leggo volentieri tutto ciò che si dice in questo spazio e apprendo da coloro che NE SANNO PIU' DI ME. Grazie per il suo commento.
Io quanto vedo questi video rimango senza parole, il nessuno che evoca conoscenze profonde e deride uno degli studiosi più profondamente sagaci della lingua in generale. La risposta a questa domanda (titolo del video) il Prof. Porcheddu, la da in 330 pagine distribuite in 33 capitoli e da 870 73 note a piedi pagina oltre a decine di foto tabelle di riferimento e cartine geografiche rinvenute, e lui lo demolisce in 5 min di video… che sapientone.. preferisco nn aggiungere altro.
Chiunque può scrivere 330 pagine basate sul nulla. Chissà perché alcuni tra i maggiori ricercatori sardi (Carlo Tronchetti, Giuseppe Pisanu) mi hanno fatto i complimenti... Forse bisognerebbe cominciare a mettere in dubbio chi parla senza avere un minimo di preparazione specifica e ascoltare invece chi ha una preparazione accademica e un curriculum di ricerche alla guida di sovrintendenze e progetti di ricerca internazionali. Ovviamente non mi riferisco a me stesso (sono solo un semplice archeologo che si è dato alla divulgazione) ma ai ricercatori i cui lavori mi hanno permesso di fare questo video e quello sulla civiltà nuragica. Davvero non mi capacito di come in Sardegna abbiate degli studiosi di fama internazionale ma moltissimi decidano di seguire i primi venditori di fuffa che passano.
C’è il verbo latino “sardare”, che significa capire come i Sardi, evidentemente creata dagli antichi Sardi, e che si coniuga come la lingua sarda attuale: sardo, sardas, sardat, sardamus, sardate, sardant.
Parlare di dominazione fenicia mi sembra azzardato ci sono tracce documentabili di loro insediamenti stabili, nelle coste, soprattutto del sud sardegna per quanto riguarda le influenze fenice sul sardo, sono appunto delle influenze, sarebbe come dire che l italia è stata dominata dagli inglesi solo perché ci sono tanti aglicismi, piu che altro la loro presenza era accettata e tollerata dai locali . sulla lingua sicuramente il sardo e neolatino, su che lingua parlassero i nuragici , non ci sono prove, come non ve ne sono su che lingua parlassero nel lazio all nell eta del bronzo , daltronde i romani stavano ai nuragici, come noi stiamo ai romani. Inoltre starei attento a sottovalutare , nuove idee. Le grandi scoperte sono nate da geni che hanno saputo mettere in dubbio delle certezze.
Lo so, ti rode doverti aggiornare... Non sei né il primo né l'ultimo a rimanere abbarbicato all'ipse dixit. Peccato, sei troppo giovane per essere così rigidamente attaccato al vecchiume. Documentati ancora, ti prego sulla nostra civiltà.
la discussione ed il confronto non si può fare con le notizie che vengono pubblicate dall'ansa (ovviamente per i loro limiti) si fa con chi ha portato avanti una teoria e quindi studi, ricerche e comparazioni, altrimenti non c'è progresso ne in campo storico ne in campo prettamente linguistico... per quanto riguarda la dominazione degli shardana sulle coste del mediterraneo bisogna fare riferimento anche agli studi intenazionali e non solo a quelli dei nostri accademici ( e quì, vista la storia , non commento) per esempio si faccia riferimento alla pubblicazione dell'archeologo israeliano prof. Adam Zartal dell'Università di Haifa riguardo le ricerche sulle rovine di al-Ahwat... oppure è un cretino anche lui?
Il pensiero di diversi storici greci e latini, tra cui Erodoto e Strabone, i quali raccontava al proposito come originariamente i capi degli etruschi, chiamati Lucumoni, provenissero proprio dalla Sardegna. Un altro storico latino vissuto nel II secolo d.C., Sesto Pompeo Festo, scriveva che “reges soliti sunt esse etruscorum, qui sardi appellantur”, cioè “ i re degli Etruschi sogliono essere coloro che sono chiamati Sardi ”. Ma anche l’etruscologo Marco Corsini, ritiene a sua volta che in seguito fossero stati gli Shardana, già stanziati sul Germalo (Palatino), a sostenere Romolo nel suo colpo di stato, facendo quindi “sentire il proprio peso sulle istituzioni di Roma, tanto che si parla di Romani e Quiriti (Shardana opliti, lancieri)”. In definitiva, si può ipotizzare che sia esistita una stretta connessione tra il mondo etrusco e quello sardo e che questo stretto rapporto sia quindi proseguito anche durante e dopo la fondazione di Roma(ti consiglio di controllare i reperti rinvenuti nella tomba di vetulonia ed esposti nel museo nazionale a Firenze, con tanto di bronzetti, navicelle e vasi askoidi, come se fossero beni di famiglia del re defunto).
Che esistessero stretti rapporti tra mondo nuragico ed etrusco è risaputo praticamente dalla nascita dell'etruscologia, ma possiamo escludere un rapporto di filiazione del secondo dal primo. Benchè molti rivendichino la patente di genitorialità (in primis gli Albanesi, che sostengono anche di essere i progenitori dei Sardi), è indubbio che quella etrusca sia una civiltà formatasi e sviluppatasi in ambito italico. La tomba del duce di Vetulonia testimonia degli scambi, dietro i quali potrebbe esserci anche un'alleanza politico-militare, che a me pare molto verosimile, ma che comunque resta un'ipotesi senza prove. Quanto a una filiazione dei Romani dai Sardi beh... Come spiego nel video, siamo nella fantastoria più sfrenata, per usare un eufemismo.
@@HumanisticValley finché non ci saranno ulteriori prove scientifiche.. Giusto? Beh.. Non tarderanno ad arrivare. E parlo di mondo accademico.. Peraltro gli studi genetici hanno appurato che il 40 %dei genomi presenti nel cromosoma y dei sardi è presente nelle medesime percentuali negli albanesi e nei popoli baltici. Chi può dire chi sia arrivato prima o dopo non si può dire al momento. E questo è un dato scientifico e inequivocabile. L'Arbereshe ha delle parole comuni con alcune parole della variante sarda barbaricina che anche il prof. Pittau chiamava relitti protosardiani
E' ovvio come il sole che il Sardo è più antico del Latino. Sono d'accordo con @maurodalnievo6417 "Sarebbe quindi più ragionevole pensare che sardo e latino abbiano radici comuni piuttosto che una derivi dall'altra"
Prima che fosse fondata Roma i Sardi avevano già costruito i 10000 Nuraghi. Come si può spiegare la tomba etrusca che al suo interno la volta riproduce la volta di una domus de janas. Quella Sarda è 3000 anni antecedente
Ciao Pietro, innanzitutto grazie del commento. Dunque: certamente la civiltà nuragica è molto più antica di quella romana, ma questo non depone in alcun modo a suffragio della tesi secondo cui il latino deriverebbe dal sardo. I romani, che fino alle guerre puniche erano un popolo essenzialmente continentale (o peninsulare), non hanno avuto a che fare con la Sardegna prima del III secolo a.C. Addirittura fino alla prima guerra punica non avevano nemmeno una flotta. Per quanto riguarda gli Etruschi la faccenda secondo me è molto interessante: l'archeologia ci dà molte prove di strettissimi contatti tra Etruschi e Nuragici, e sono molto curioso di vedere dove porteranno gli studi linguistici che comparano le parole del sostrato protosardo rintracciabili con la lingua etrusca. Venendo alla questione circa la tomba... Non so a quale in particolare tu ti riferisca, ma considerando gli strettissimi rapporti tra genti sarde ed etrusche non deve sorprendere che gli uni siano stati modello per gli altri. Spero di non averti annoiato con questo papiro.
@@HumanisticValley cosa ne pensi, quello riportato da uno scriba romano al seguito delle loro spedizioni di cultura riportava che i Sardi intravano facilmente nella comprensione della lingua degli invasori. Comunque in tutti i casi li lingue parlate nella penisola Italica avevano una matrice comune prima ancora dell avvento dell impero romano.
Sinceramente non conosco questa fonte... Se mi dici autore e opera vado a leggerla! Comunque dipende dall'epoca in cui è stata scritta... E considerando che non abbiamo opere latine prima del III secolo a.C. mi sembra verosimile che i Sardi di allora capissero abbastanza bene il Latino, visto che con la prima guerra punica la Sardegna diventa provincia romana. Beh, in realtà le lingue italiche non appartenevano tutte allo stesso ceppo: la maggioranza erano indoeuropee, anche se in alcuni casi nettamente diverse le une dalle altre (come il Latino e il Dauno per esempio), ma una grande parte della penisola (Toscana, Lazio settentrionale, pianura padana, Campania settentrionale) era occupata dall'Etrusco (lingua non indoeuropea), e in sicilia si discute se la lingua dei Sicani fosse o meno indoeuropea.
Secondo me il punto è molto semplice. Fino all'arrivo dei romani in Sardegna, noi non abbiamo certezze assolute che lingua di parlasse in Sardegna. Sappiamo che gli etruschi avevano rapporti consolidati con la Gallura ma altre certezze ne vedo poche. Poi é lampante che la civiltà nuragica è antecedente al romano ma dire che la lingua nuragica si parlasse in tutta la Sardegna, e un po' azzardato.
@@HumanisticValley le lingue come tu dici "Indoeuropee" sono nate, come terminologia, a partire dall'800 in poi, sulla base di fantasiose e misteriose parole di origine sconosciuta, provenienti dalle steppe euro-asiatiche. Si dice ne facciano parte anche il latino e il greco, quindi si sono diffuse molto tempo dopo nel Mediterraneo e fino a prima del greco classico, erano le lingue semitiche a farla da padrone in tutte le rotte mediterranee, con una lingua semitica unica, parlata in tutte le sponde del mare nostrum. Viva oggi grazie all'ebraico antico, ancora oggi molto diffuso nell'ebraismo modero, il sardo e l'arabo.
Prima del sorgere di Roma, i popoli che abitavano isole e penisola non parlavano idiomi incompatibili tra di loro, che il latino ha poi regolato e sintetizzato (imbellito?), siamo in ritardissimo con la prelatinità, che viene trascurata in virtù di Roma antica. Meriterebbe uno studio adeguato ciò che vi era prima di Roma, sia nella penisola italiana che altrove
Al "non c'è traccia di una presenza nuragica fuori dal territorio sardo" sono scoppiato a ridere. Potevo condividere che il latino non sia sardo ma forma diversa di una lingua arcaica. Quasi passi per "fenici" ma non dominatori (i fenici erano mercanti non guerrieri) ma dire e infilare castronerie cosi a caso non ha senso.
Vedo che premi col cuore con chi ti loda ..perché non fai una bella cosa ti fissi una bella faccia a faccia con la persona che stai criticando ...poi vedi come ti trova le le tue teorie sballate caro mattia. Un saluto dalla Sardegna .
Senza polemica chiedo..i protosardi costruivano edifici ben prima che il primo romano ne avesse minimamente idea di come fare..parlavano a gesti?capisco che dia fastidio ...
Pensi che in Egitto costruivano edifici ben prima che il primo sardo avesse minimamente idea di come fare. Quindi i sardi in realtà sono egizi? Ma soprattutto, perché il fatto che la civiltà nuragica sia indubbiamente più antica di quella romana dovrebbe darmi fastidio? La scrittura è uno strumento che non tutti i popoli hanno adottato: prima della conquista romana la maggioranza dei popoli celti non scriveva, i Franchi non scrivevano neanche dopo essersi installati nei domini romani, i Longobardi cominciano a scrivere ben oltre la conquista dell'Italia; e da notare che gli ultimi due popoli quando iniziano ad usare la scrittura lo fanno in latino, non nella loro lingua... Ah ovviamente il fatto che un popolo non scriva non significa che non abbia una lingua: le lingue volgari italiane sono esistite per secoli prima che a qualcuno venisse in mente di usarle per scrivere.
@HumanisticValley durante una diretta in un documentario di Piero Angela, all ingresso della piramide di Cheope,si staccò un simbolo ( di solito simboleggiava chi costruiva le piramidi) e sotto questo simbolo c'era il simbolo originale, ovvero la pintadera Sarda! E li Piero Angela si pietrificò e chiese cosa ci facesse il singolo dei Sardi pre nuragici! Quindi si, probabilmente gli antichi Egizi potrebbero essere figli dei Sardi! Inoltre la lingua degli antichi Egizi era praticamente identica etimologicamente,alla lingua sumera, come la lingua Sarda! 😉
Signori, mi piacerebbe che si sviluppasse una discussione sana e civile. Chi ha qualche obiezione a quanto dico nel video argomenti e citi le sue fonti, come io cito le mie (guardate in descrizione); altrimenti si crea il solito letamaio che non serve a nessuno.
Sono sardo, conosco il sardo, la mia lingua, una lingua meravigliosa che con gran fatica stiamo cercando di rivitalizzare. Dare però alla mia lingua patenti di primogenitura mi lascia, al più, costernato. Per me il sardo, sa limba mia, è una lingua neolatina e dire e confermare ciò non toglie un grammo di bellezza all'idioma della splendida isola di Sardegna. Dunque, grazie all'autore del video. L'unica inesattezza semmai è il passaggio sui Fenici che mai hanno invaso o conquistato niente ma vissuto in pace con i sardi per secoli. Ma... giai nos semus cumpresos. 😊
Grazie Martino, io non sono sardo di nascita, ma amo la Sardegna e la cultura sarda passata e presente. Per questo mi sento in dovere di combattere la disinformazione di una certa corrente di fantastorici e fantarcheologi, che fuori dalla Sardegna getta solo discredito sulla vera ricerca condotta da grandissimi archeologi e storici sardi, che per colpa dei primi vengono sminuiti. Per quanto riguarda i Fenici, parlo di dominazione perchè c'è un'evidenza di una certa pervasività della cultura Fenicia in Sardegna che mi fa pensare a un progressivo "punicizzarsi" di alcuni clan nuragici, il che mi porta ad un altro punto: cioè che il popolo nuragico non era unito, ma diviso in clan molto probabilmente in lotta tra loro. Quindi, accanto a realtà di convivenza pacifica, sicuramente ci furono episodi in cui alcuni clan nuragici si allearono con i Fenici per attaccare clan rivali (strati di incendio e distruzione a Monte Prama): il dibattito è comunque lungi dall'essere concluso e dovendo tagliare corto per stare nei tempi dell'intrattenimento ho semplificato forse eccessivamente parlando di "dominazione".
I fenici arrivano in Sardegna...e però dopo secoli e tante generazioni si possono chiamare Sardo-fenici. 2 culture molto interessanti quella nuragica e quella fenicia che convissero in simbiosi...con vantaggio reciproco.
Non ci siamo. Da sardo non credo che il latino derivi dal sardo . Comunque anche la lingua italiana é stata ‘costruita’ scegliendo come base il Toscano. O sbaglio?
Guarda.. I romani si sono dimenticati di modificare un verbo appunto latino,che sarebbe "Sardare", Sardare è un verbo auto referenziale e significa, " usare l intelletto come un Sardo", e solo chi ha inventato la lingua può auto referenziarsi e conoscere i Sardi in questo modo..😎🙈
Ma lo sai che per caso vivendo in Germania ho scoperto che Alcune parole tedesche si pronunciano e scrivono e hanno lo stesso significato!!! Esempio SETZIDI SIGNIFICA SIEDITI BENE IN TEDESCO SI PRONUNCIA ALLO STESSO MODO E SI SCRIVE SETZDICH ,curioso ma vero e cosi altre parole che purtroppo Essendo poco usate non ho in mente ma sulle quali mi sono imbatutto.tengo a precisare non sono e Studios della Materia ma ho forti dubbio che il sardo sia Derivate dal latino
Ciao Salvatore, grazie del commento. dunque entrambe le parole hanno la stessa radice indoeuropea. La parola Sarda in questione deriva da quella latina (verbo sedeo), che appunto è una lingua indoeuropea, come il tedesco. Si potrebbero trovare analogie simili anche con l'antico islandese. Il sardo di oggi è una lingua neolatina, ma il sardo nuragico non lo era. Come spiego nel video, bisogna sempre tenere presente che le lingue si modificano profondissimamente nel corso dei secoli (basta pensare al latino con l'italiano).
A me viene pure in mente il sardo "Monìnca" (scimmia) chissà perché simile (è il caso di dire) all'inglese "Monkie" (non so come si scrive ma ci siamo capiti...) @@HumanisticValley
Ciao, vorrei linkare/condividere il tuo video sul sito di commenti Hookii. Se per te va bene lo segnalo oggi stesso dopodiché se passa la moderazione, non si vede perché non debba passare, sarà pubblicato dopo alcuni giorni dalla segnalazione, ti vorrei chiedre anche se ti va di partecipare ai commenti, per poterlo fare è necessario avere solo un profilo disqus.
L'autore di cui si fa riferimento, il sig Porqueddu, ha avuto risalto nei mass media e essendo la sua teoria molto suggestiva anche tra le persone comuni, non certo nel mondo accademico. Però doveva essere chiaro a uno studioso come lei che Porqueddu non parla del sardo neo latino ma del proto-sardo. Quindi la citazione di Dante che parlò del sardo non c'entra assolutamente niente e i passaggi di Dante sono stra conosciuti da chiunque si sia avvicinato alla materia. Esistono pubblicazioni dedicate solo a Dante e la Sardegna che riportano come Dante diceva che i sardi parlavano in latino in maniera "imitativa." Ma la domanda da porsi dovrebbe essere come mai in Sardegna il rapporto tra accademia e popolazione è così travagliato tanto che nascono studiosi "alternativi" che hanno parecchio successo nella popolazione ? Non credo che lei possa dare una risposta ma la domanda servirebbe per inquadrare il fenomeno, altrimenti messo così sembrerebbe che in Sardegna gli studi e le teorie si basino su basi molto fragili.
Ciao Lucio, grazie per il tuo commento. Il punto è che Porcheddu dice che nessuno si è mai occupato del rapporto tra sardo e latino, che è falso e al di là dei pregiudizi che Dante dimostra di avere, è interessantissimo notare come il Sommo poeta abbia (alla fine del 1200!) una percezione chiara della parentela e dei rapporti tra le lingue. Porcheddu poi, CREDE di parlare di proto-sardo, ma NESSUNO conosce il proto sardo. Questo perchè gli mancano le basi di grammatica storica, di linguistica e di archeologia: il popolo nuragico non scriveva e il sardo attuale è diversissimo da una lingua parlata circa 3000 anni fa. Per fare un'analogia: sarebbe come credere che i Peucezi (antica popolazione della Puglia meridionale) parlassero il dialetto barese. In ultimo cerco di rispondere alla tua ultima domanda: le tesi di queste correnti "alternative" hanno così tanta presa sui non addetti ai lavori perchè sono suggestive e parlano alla pancia; la Sardegna, che io amo e che vorrei vedere valorizzata come meriterebbe, è stata per secoli bistrattata e il suo popolo spremuto. Oggi rimane una terra bellissima, con una tradizione viva e fieramente tenuta in vita, ma purtroppo non riesce a dare prospettive ai giovani e povertà e spopolamento sono un serio problema. Presentare teorie che decantano l'antica gloria del popolo sardo che avrebbe governato sul mondo va incontro a un bisogno di riscatto (legittimo) e di sentirsi parte e depositari di qualcosa di grande. Il problema è che è quasi tutto falso. Questa gente specula sulla sete di riscatto e di riscoperta delle proprie radici, col risultato di gettare fango anche su un tipo di ricerca storica, archeologica e linguistica che in Sardegna è ben viva e ha visto e vede impegnati studiosi (sardi) del massimo calibro. Mi scuso per il papiro, ma credo che siano cose importanti.
Mi spiace, ma Porqueddu confronta col latino del VI a.C. proprio il sardo attuale, e per di più la varietà che si parla nella sua zona. L'ho sentito con le mie orecchie. E lo sostiene anche in questa nuova trovata del vaso di dueno, dove ci vuol vedere la variante sarda ITE ( da altre parti si dice ITA) che già solo 800 anni fa non esisteva, figuriamoci nel 600 a.C. Il ragazzo purtroppo fa gran confusione su altre cose (trattare Fenici e punici come fossero la stessa cosa è gravissimo), o considerare Dante una fonte attendibile, o sottostimare i relitti paleosardi (con percentuali impressionanti di relitti preromani rispetto a tutta l'Europa), o ancora considerare nuragici e sardi odierni come popoli differenti, quando il DNA dice il contrario. Insomma, una preparazione accademica da svecchiare.
@@juafiori25 Vengono comunemente definiti Punici, Phoinikes (cioè Fenici), gli abitanti di Cartagine (latinizzazione del fenicio "Qart Hadast" = Città Nuova), colonia di Tiro (città fenicia). Pensare che Punici e Fenici non fossero lo stesso popolo è come pensare che Siracusani e Corinzi non fossero entrambi greci. Ovviamente da un certo punto della Storia in avanti, quei Fenici che abitano la Sardegna sono Cartaginesi, che ovviamente hanno le loro peculiarità. Il DNA non è un metro per definire l'appartenenza a un popolo, lo è, al contrario, la cultura; e la cultura sarda attuale è lontanissima da quella nuragica, come la cultura lombarda attuale è lontanissima da quella longobarda (grazie a Dio), nonostante il DNA di molti lombardi possa essere il medesimo. Aggiungo che basta approfondire la letteratura in merito allo studio del DNA umano per capire che siamo tutti strettamente imparentati, in quanto appartenenti alla razza Homo Sapiens e che quindi ogni discrimine fatto su basi genetiche non ha alcun senso. Infine, capisco l'acredine verso un Dante che sicuramente non aveva molta simpatia per i Sardi, Ma a 8 secoli di distanza possiamo avere il privilegio di guardare le cose con oggettività e riconoscere il grande acume del Sommo nel comprendere i rapporti di filiazione e parentela tra le lingue.
@@HumanisticValley non ci siamo. Come le hanno già detto in tanti, anche archeologi titolati, i Fenici provenienti da Oriente non possono storicamente esser sovrapposti ai Fenici di Cartagine o Punici, soprattutto se si fa riferimento alla storia sarda, dove dire "dominazione fenicia" è un errore grave, perché non hanno dominato proprio su nulla. Su Dante: non c'entra nulla l'acredine, ai tempi di Dante la scienza linguistica moderna era lungi dal nascere, quindi ciò che dice Dante si può prendere come indizio e non certo come prova; sul DNA: anche la cultura degli achei o dei dori era completamente diversa da quella dei greci moderni, eppure si parla lo stesso di greci antichi. Quindi si può fare anche coi sardi. Le "stratificazioni linguistiche" strutturali nel sardo sono due: paleosardo (con le componenti finora riconosciute: iberico/paleobasco, e balcanico) e latino, le altre (punico, catalano, spagnolo, italiano) son residuali. E poi il DNA che dice che i geni del popolo sardo odierno sono direttamente comparabili -caso unico in Europa- a quelli dei loro antenati dal neolitico in poi è scienza, il suo tentare di sminuirne la portata enorme è invece ideologia. Le consiglio infine di leggersi la teoria dei paradigmi di Kuhn, è fondamentale per approcciarsi alla scienza in modo equilibrato e smaliziato.
Credo che storia, etnia, lingua, abbiano percorsi diversi, a volte si intersecano, a volte prevarica per motivi vari, faccio un esempio banale ma incofutabile, i triestini mai furono veneti, tanto che si diedero all' Austria nel 1381 per sfuggire al dominio di Venezia, però parlano un dialetto veneto, che da oltre 100 anni ha soppiantato il tergestino che era un dialetto ladino simile al friulano, senza ci siano state emigrazioni di gente veneta, solo scelta opportunistica di scambi commerciali, pure se ognuno appartenente a etnie diverse.
Ma boh... Il suo curriculum al momento recita "Dopo un incarico di docenza all’Università degli Studi di Cagliari per il corso FILS (Formazione Insegnanti in Lingua Sarda), in cui ha insegnato “Laboratorio di lingua sarda [...]". Quando ho fatto il video c'era scritto solo "Università di Cagliari" quindi pensavo che fosse una di quelle finte università private tipo quelle della terza età, invece a quanto pare ha ricoperto un ruolo di docenza in un'università statale. Una vera onta per l'accademia italiana tutta.
@Giubizza ti sbagli, sono semplicemente sceso al tuo livello! Come ti permetti di fare certe uscite quando non sai neanche di cosa si sta parlando? Per smentirvi basta che sappiate che in latino esiste un verbo, ovvero "sardare", che è un verbo auto referenziale che significa, usare il proprio intelletto come i Sardi! Essendo quindi autoreferenziale, solo chi ha inventato la lingua può aver creato questo predicato verbale.. inoltre i romani parlavano dell Isola come terra degli avi o degli dei e guarda caso, le tombe etrusche le maschere etrusche, i ponti etruschi,gli elmi etruschi,la stele etrusca di kaminia ecc, è tutto uguale a ciò che si trova in Sardegna che sono di millenni e secoli più antichi... Inoltre se non conoscete la lingua Sarda non potete fare paragoni o discussioni e dare del miracolato ad un docente che il Sardo lo conosce benissimo come il latino e il greco e l italiano!! Ma ci siete o ci fate? 😎🙈🙈😂😂😂😂
I popoli del mare pre latini (pelasgi) parlavano lingue simili per potersi capire nei loro commerci. La lingua più simile a quella dei pelasgi tutt' ora vivente è l'albanese del nord. Recentemente si è scoperto che nella Barbagia resistono centinaia di parole simili a quelle albanesi. Non mi interessa di fornirti dati... Se hai voglia cercateli.
@@HumanisticValley Tante parole del ARVARESHU sono simili al albanese simili alla lingua degli ARBËRESHI (V=B), che sono gli albanesi del sud dell' Italia arrivato dopo il 1500.Anche la loro musica è simile alla musica polifonica degli albanesi del sud. Non ha importanza se il sardo proviene dall' albanese, ma che c'è assomiglianza. Questo dovrebbe fare pensare. Dico questo perché qui sembra che ci si vuole mettere in gara. Non è così. Per tirare fuori una verità nascosta dai secoli bisogna prendere in considerazione ogni dato, ogni cosa, senza tralasciare niente. Lasciarsi trasportare dalla boria e dalla voglia di sminuire sempre l'altro non si va mai da nessuna parte. Le bugie saranno anche dolci ma si sa cosa succede quando si abbusa con i dolci.
Mattia.. I fenici e punici nonostante le comuni radici si sono comportati in maniera diversa nei confronti delle popolazioni locali. I fenici avevano piccoli avamposti (a parte alcuni mercati che poi si sono sviluppati in modo importante) in completa armonia con le popolazioni locali per reciprocità di benessere. Cartagine imponeva leggi e tassazione. Per questo la Sardegna si divideva in filo-punici e ribelli.. (a Cartagine interessavano più le coste e il fertile campidano). Non mischiamo le due cose. Anche perché le due culture si sono dimostrate ben diverse fra loro(benché qualche divinità in comune ci fosse)
Sul mio canale può trovare un video in proposito. I Punici erano Fenici tanto quanto i Siracusani erano Greci. Non si tratta di "qualche divinità" e radici in comune: i Punici parlavano una lingua fenicia e praticavano una religione fenicia, in altre parole la loro cultura era fenicia. Non si possono mettere le parole punici e fenici sullo stesso piano semantico, sarebbe come dire che i Siracusani non fossero Greci. Infine se è vero che per l'età del Ferro non abbiamo evidenze archeologiche di aperto conflitto tra fenici (difficile dire per quest'epoca se fossero di Cartagine, Iol o altre città) ) e nuragici è anche vero che quello che si può osservare è un progressivo avanzare della cultura fenicia in tutte le parti dell'isola a scapito di quella nuragica. Ora, io non credo che gli antichi sardi abbiano accettato la cosa supinamente.
@@HumanisticValley Cartagine era un'ex colonia sviluppatasi per conto proprio. Hanno cambiato modo di vivere, di pregare, i nomi delle divinità del loro pantheon, dal commercio sono passati all'imperialismo.. Alle coltivazioni(nn risulta che i fenici lo facessero) intensive.. Persino nei riti funebri(che sono parte importantissima) sono passati dall'incinerazione o semi/incinerazione all'inumazione.
@@HumanisticValley tranquillo..sono sardo ma non sardocentrico. Il punto è invece che i punici sono fenici come i greci sono micenei. Uno è l'evoluzione dell'altro.
tra fenici ,punici, shardan, sekelesh e libu...ci sarebbe da indagare ..quella scrittura si puo' trovare in tre lingue ...forse anche di piu' il campidanese ha 2 radici etimologiche ad esempio una latina...ma anche una ugaritica.. il sardo in se possiede pero' una sorta di chiave di volta nella lettura di queste cose.. il lavoro di quell 'uomo non e' da sottovalutare..attenzione!! pur non essendoci punti...ha scritto jove est dei vos...ecc..non e' sardo
oddio....ho appena perso 7'07" del tempo concessomi su questa terra. io non avevo alcuna necessità di guardare e ascoltare....ma lei aveva proprio bisogno di produrre questo contenuto? santa pazienza.....
Se l'ha guardato evidentemente voleva farlo. La ringrazio quindi per la visualizzazione, nonché per il commento, che aiutano il canale e questo video a diffondersi.
Ciao.. ovviamente una teoria per essere accettabile deve essere approvata da più studiosi.. però secondo diversi studiosi gli antichi sardi, chiamati Shardana, dominavano quella parte di Mediterraneo centinaia di anni prima dei romani. Staremo a vedere se queste teorie verranno smentite o meno..
Ciao Alberto, grazie del commento. Hai perfettamente ragione, il problema è che finora quelli che hanno portato e portano avanti questo tipo di """"teorie"""" non sono veri studiosi. Almeno quelli in cui mi sono imbattuto io non lo sono. Per il fatto che non applicano il metodo scientifico, non ragionano sui dati e non collocano la loro versione della storia nel quadro molto più ampio della storia e della geografia del mondo antico o se lo fanno ignorano completamentegli ultimi due secoli di storia degli studi, o comunque non ne tengono conto. Il problema non è se queste teorie verranno smentite, perché si smentiscono da sole alla prima indagine, ma quanti libri riusciranno a vendere coloro che le propinano.
@@HumanisticValley Di quali teorie parli in questo commento, di quella di Porcheddu o dell'identificazione Shardana/Sardi? Per quanto riguarda l'ultima mi sembri molto poco aggiornato. Se tu facessi una ricerca bibliografica in lingua inglese (di testi scientifici non articoli dell'ansa) sui popoli del mare scopriresti che vi sono due tipi di studiosi: quelli che fanno ipotesi di localizzazione dei popoli e quelli che non ne fanno, a parte su alcuni sui quali c'è consenso da tempo. Bene, tra gli studiosi contemporanei che localizzano i vari popoli del mare ormai il consenso è ampio nell'identificare i Shardana con i Sardi nuragici. Che poi in Sardegna questa identificazione venga definita anche da professionisti fanta-archeologia, mitopoiesi, acheo-sardismo e via dicendo, è un discorso che ci porterebbe lontano, ma che non fa certo onore alle istituzioni culturali italiane in Sardegna. E nemmeno a un aspirante divulgatore scientifico.
Da sardo non posso che sottoscrivere quanto detto, ma ormai va di moda la fanta- linguistica, è una gara a chi la spara più grossa a prescindere da tonnellate di prove che dicono il contrario.
Sono proprio le prove che mancano per continuare a raccontare l'assurdo, cioè che un popolo abbia cambaito la propria lingua in spazio di tempo esiguo come è stato quello romano in Sardegna. A voi manca una profonda conoscenza della storia sarda, eppure lo sanno anche i bambini che di solito la storia dei "vincitori" è sempre corrotta. Poi, i romani prendevano quello che capitava per imparare, certo hanno migliorato tante cose ma le maestranze sempre straniere erano, in maggioranza. Comunque vorrei vedere queste famose tonnelate di prove. Hai voglia di spulciare quelle prove e farcele conoscere anche anoi poveri ignoranti?
sarebbe interessante il tuo punto di vista e lo appoggio in virtù della libertà di espressione. Quello che non mi piace è la costante demonizzazione di chi non la pensa come te. "assurda teoria" "sedicente esperto" . Manca una confutazione che pone il dubbio su tutto e invece sento troppa sicurezza per es. sulla assenza di tracce degli antichi sardi fuori dall'isola o sulla parola nuraghe>muro (mucchio di pietra). Il fatto è che la verità è plurale.
Veramente confuto punto per punto. "Sedicente esperto" è semplicemente la verità: non è archeologo, nè filologo, nè linguista ma si spaccia per tutte e tre queste cose. Su ciò di cui siamo certi non si deve porre dubbio, altrimenti non potremmo dire nulla. Poi se ci fossero prove documentali che ribaltano quello che sappiamo allo stato attuale delle conoscenze sarei dispostissimo a fare marcia indietro, ma così al momento non è.
@@HumanisticValleyDi solito non penso mai che io possa avere ragione. metto il dubbio su tutto e anche su di me. Ringrazio gli altri per darmi la possibilità di crescere intellettualmente, anche se la pensano diversamente da me. Non mi sono mai permesso di usare il linguaggio del video quando confutavo un'altra teoria e mi dispiace per questo. Io ho fatto studi di linguistica e mi sono laureato con una tesi di linguistica, ma ne so meno di prima.
Ma se il sardo è una lingua neolatina gli antichi Nuragici come parevano? Quale lingua? Bisogna approfondire, confrontare tutte le teorie e non dare per scontato una sola tesi. Io credevo che il sardo fosse una lingua neolatina ma gli studi recenti di molti studiosi mi fanno dubitare. Non fosse altro che moltissime parole e nomi sardi hanno una radice molto più antica del latino.
Il sardo CONTEMPORANEO è una lingua neolatina. Come spiego nel video le lingue si trasformano profondamente nel corso dei secoli, a causa dei contatti con altre lingue e delle stratificazioni linguistiche che le conquiste da parte di potenze alloctone comportano. Sempre nel video specifico che la lingua dei nuragici NON è nemmeno lontanamente imparentata con il latino. Proprio per questo non ha alcun senso cercare di tradurre il latino arcaico con il sardo contemporaneo. È un concetto fondamentale che l'autore di questa "tesi" sembra ignorare completamente.
@@HumanisticValley ma mi sembra che da quanto dimostra porqueddu con le sue argomentazioni siano l' esatto contrario. Perché lei non risponde direttamente direttamente al prof. Porqueddu ribattendo punto su punto su quello che lui afferma? Se lei non riesce a controbattere allora possiamo anche chiudere tanto ognuno rimane della sua opinione. Una cosa è certa basarsi su convinzioni senza studiare e approfondire nuove teorie è sempre un errore. Ci acevano detto per decenni che le statue greche erano le prime a tutto tondo ora scopriamo che gli antichi Nuragici con le I giganti di monti Prama lo hanno fatto molto prima. Io non sono sardo ma per quanto riguarda la civiltà Sarda che ha regnato per secoli nel mediterraneo ci sia ancora molto da approfondire e studiare. E dare per scontato quello che ora conosciamo rischia di essere un boomerang per tutti!
Porcheddu non dimostra nulla, perché già i suoi presupposti sono totalmente sbagliati; controbattere punto per punto è esattamente quello che faccio in questo video, argomentando ogni affermazione e citando la bibliografia.
@@HumanisticValley Quanta arroganza? "Gia i presupposti sono totalmente sbagliati".Questo lo dice lei e lei è un altro che si permette di dare addosso senza contradditorio, lo sa come si chiama questo, ignoranza! Presunzione e poca voglia di capire. Roba da matti.
@@HumanisticValley magari ignorante allora..o entrambe le cose.? Se sei così convinto di quello che dici, spiegami ajó che certo non è latino, spiegami aruru in accadico e arru in Sardo che hanno lo stesso significato..e non rispondermi dicendo che il latino viene da quelle lingue perché è ridicolo!! Ahahahah per cui sei ancora convinto che il Sardo derivi dal latino?? Credi davvero che i Romani abbiano creato una lingua dal nulla! Ahahah chissà come mai però il Sardo è il popolo più antico del Mediterraneo, hanno l aplogruppo y come i sardi antichi,i primi raccoglitori agricoltori e d Europa.. nessun Popolo italico ha quel genoma e il Sardo non ha genoma italico ed è strano che nel dialetto romano non compaia una parola simile al latino...
Ah dimenticavo, a riprova del fatto che i Sardi comandavano nel Mediterraneo, c'è il monte Sardo che domina la pianura Salentina che caso strano guardava allo stretto d Otranto tra Puglia e Albania..
E nuraghe??? questo antichissimo nome troppi linguisti hanno elucubrato invano. Il lemma, che molti considerano un aggettivale (radice nur + tema ake), in realtà non è scomponibile. Gli viene dato il significato di ‘(torre in) muratura’, termine che avrebbe preso piede nell’alto Medioevo, mentre prima sarebbe stato diverso. Per svelare l'enigma occorre muoversi con cautela, lasciando parlare anzitutto i più quotati analisti. Comincio col Sardella (Il Sistema Linguistico della Civiltà Nuragica 325 sgg.) che demonizza quanti, riportando i significati attuali della radice nur-, collegano nuraghe al sardo nurra e traducono quest’ultimo vocabolo a un tempo come ‘mucchio di pietre’ e (con logica capovolta) come ‘vuoto, cavità, voragine’. Egli sostiene che nuraghe e nurra non sono imparentati, e dà per la torre nuragica il significato di ‘lo splendore del santuario’ (sumero nur-a-a-ak-k-i): composto del quale accetto (con riserva) solo il significato di nur 'splendore'. Il Semerano (Origini della Civiltà Europea 592) parimenti non ammette parentele tra nurra e nuraghe, ma rende il problema più avventuroso. A seguire l’esimio studioso, partiamo dalla seconda porzione del lemma, che per lui non è un tema flessivo ma un vocabolo abbinato al primo per stato costrutto. Esso avrebbe la stessa base di lat. arx < accadico arku ‘(abitazione) alta’, ebraico ārōh ‘alto, lungo’, 'luogo inaccessibile, fortificato’. Per il nome intero l’accadico darebbe, secondo Semerano, na(w)u-arraku ‘arce, castello’. Nāwûm come supposta prima parte del composto nur-ake significa ‘abitazione nomadica, pascolo’; ha la sua espansione semitica nell’ebraico nā’ā ‘abitazione, pastura’, forma allotropa di nāwe ‘abitazione, pastura’: a questa stessa base risale il verbo denominativo greco ναίω ‘abito’. Sostando sul termine intero, Semerano confronta il significato anche col latino castrum, suo sinonimo. Lo sforzo ricostruttivo del Semerano non coglie il segno, e va tentato un terzo approccio. La forma nurake potrebbe essere confrontata, per Massimo Pittau (Lingua Sardiana o dei Protosardi 163), con la forma murake largamente presente nel quadrilatero Macomer-Silanus-Abbasanta-Paulilatino-Bonarcado. Ma già sorge l'obiezione che ciò imporrebbe automaticamente anche l’equazione mur-ake = mur-ge (i noti rilievi pugliesi), che invece non hanno la base in arx (accad. arraku, arku ‘alto, lungo’) ma, soltanto per la prima parte del termine, nel latino mūrus ‘muro, mura, muraglia’. Il Pittau fornisce un apparato esauriente dei lemmi affiliati in qualche modo a nuraghe, definendoli «tutti relitti sardiani imparentati col lat. mūrus ‘muro’, con l’antroponimo etrusco Muru e col toscano mora, morra ‘mucchio di pietre, muriccia’». Egli non ammette la parentela nurra- ‘voragine’ con nurra-‘catasta’, e prosegue: «Rispetto alla base nura/mura o nurra/murra… l’appellativo nuraghe/muraghe risulta essere un aggettivo sostantivato e il suo significato originario sarà stato ‘(edificio) murario’, ‘(torre) in muratura’». Ma anche la seducente discussione del Pittau è sbagliata. Anzitutto perchè non ha fatto i conti col termine Nora, che designa la celebre città fenicia della Sardegna, significante ‘Luce (di Dio)’. E qui torno al Sardella ed alla mezza verità da lui espressa sul significato di nuraghe. Capisco che avvicinare l’etimologia di nuraghe a Nora sia una turbativa agli occhi della maggior parte degli studiosi, ma è uopo farlo: occorre che ognuno abbandoni le posizioni rigide su cui sinora si è arroccato circa la funzione dei nuraghi
Quello che mi lascia più perplesso è il fatto che i sardi sono conosciuti nel contesto mediterraneo come quelli che più di altri popoli hanno conservato la loro cultura e le loro tradizioni. Possibile che questa gente conosciuta per questo fatto abbia conservato meglio di tutte le altre genti la lingua di altri? Gli studiosi comcordano unanimemente che quella sarda sia la più conservativa fra le lingue derivanti dal latino. Mi pare una contraddizione..
Tra l'altro non era solo la Sardegna con gli Shardana ad esser terra di esperti naviganti, ma tutti i popoli del mare, nel Mediterraneo vi era una Koinè, limba comuna, derivata interamente da lingue semitiche, dalla sponda est del Mediterraneo, dove nacque la lingua e la civiltà
Non si può affermare che il latino derivi dalla lingua sarda ma è vero anche il contrario cioè che la nostra lingua sarda sia un derivato del latino. Tanto è vero che i romani non hanno mai completamente dominato la Sardegna i romani si sono limitati a rimanere entro le coste e non oltre. Perciò è facile altresì dire che non ci sia nessun legame con i continentali italiani, ne per cultura e fisicità strutturale. Quindi abbi rispetto per la lingua sarda la sua cultura e soprattutto per il glorioso popolo sardo.
@@HumanisticValley ma infatti neanch'io penso che sia vero quello che dice quel professore che oltretutto conosco. Quello che voglio focalizzare è la riconoscenza della nostra lingua e cultura che moltissimi globalizzatori vogliono associare alla cultura italiana, cosa non vera. Tanto è vero che in Sardegna non c'è nessuna costruzione o strada o opera che di solito i Romani erigevano nelle terre che conquistavano. Ecco perche in Sardegna esiste un forte senso di appartenenza e un forte senso di indipendenza che ritengo vada rispettato. Arrivederci.
Premetto che non ho né un titolo di studio al riguardo e né la competenza necessaria per poter affrontare un discorso approfondito, però prima di porre la mia firma ,sulla storia (a mio parere fraudolenta) riguardante la lingua Sarda, proverei ad ascoltare il prof. Salvatore Dedola.. potrebbe risultarle interessante e magari in certi aspetti illuminante.. buona Vita 👍
Salvatore Dedola non è un professore... I suoi studi potrebbero sembrare affascinanti ma si basano su un ingenuità di fondo: cioè che radici, suffissi, prefissi, insomma parti di parole o parole intere assonanti condividano il significato, anche in lingue diverse.
Ah, dicono perfino che non sono un professore! Nel senso che non ho cattedra universitaria? O forse sono talmente feroci da dire che non ho nemmeno la laurea in Glottologia? Circa i suffissi, prefissi etc. (che non sarebbero antichi vocaboli), se quel poveretto di Humanistic Valley avesse letto i miei libri forse - FORSE - avrebbe capito qualcosa dell'origine del SARDO, della LINGUA MEDITERRANEA ed anche delle LINGUE EUROPEE. Chiedete ad Humanistic Valley se è disponibile per un incontro PUBBLICO - a Roma, a New York, a Berlino, dove vuole - per chiarirci definitivamente le idee. VOGLIO CHIARIRMI IN PUBBLICO CON QUESTO SIGNORE PRIVO DI CULTURAAAA!!!!!!
Sai che la città più antica in Italia non è Roma? Si è una città sarda anzi prima di Roma ci sono almeno due città sarde che dominavano nel Mediterraneo! Se poi aggiungi che il vetro è stato scoperto in Sardegna e altre prove di tecnologia superiore ( vedi pozzo di santa Cristina) prima di escludere tutto prima studia meglio la Sardegna e cambierai idea su molte cose
Ci saranno un centinaio di città più antiche di Roma solo nel centro Italia... A parte che la Sardegna prepunica non raggiunge mai una piena dimensione urbana (quindi forse non sono solo io quello che deve studiare)... Ma per quale nesso logico una maggiore antichità dovrebbe implicare un rapporto di filiazione? Secondo questo ragionamento i nuragici potrebbero essere una colonia egizia... o cinese.
@@HumanisticValley addirittura un centinaio!! Fammi un nome illuminami perché questa mi manca. Io sapevo che la più antica era Sulki (Sant'antico) e poi Cagliari poi finalmente Roma. Ma magari mi sbaglio io , anche se credo che non mi puoi smentire. Ciao
Tarquinia, Lavinio, Alba Longa, Verucchio, Velzna, Capua, Caere così di getto, ma praticamente tutte le città dell'Etruria meridionale sono più antiche di Roma. Fuori dalla Sardegna c'è un mondo da scoprire. Infine ripeto, nessun centro della Sardegna prepunica raggiunge una dimensione urbana, quindi è improprio chiamarle "città".
Io mi arrampicherò "negli specchi", ma a questo punto devo chiederti le tue fonti quali sono le tue fonti; perché Tarquinia fondata nel VII secolo mi giunge nuova. Sai com'è, avendoci scavato e toccato con mano reperti del IX secolo a.C. ...
Non credo proprio che il latino derivi dal sardo. Ma il vero sardo non ha niente a che vedere col latino perché la Sardegna non è mai stata conquistata completamente dai fenici e successivamente dai romani. I latini si sono fermati sulle coste e in pianura. Per lorobera troppo pericoloso addentrarsi all'interno. Infatti in Sardegna non ci sono costruzioni o strade o opere che di solito i romani facevano nelle terre conquistate. Infatti i romani chiamavano barbari chi non riuscivano a conquistare. Vedi barbagia. Cosi come abbiamo mantenuto caratteristiche fisiche che non si vedono in altre parti. Ecco perché siamo considerati popolo con la nostra bandiera dei 4mori e appunto la lingua sarda e non dialetto come molti dicono.
Latino "face mihi illum", "fake mihi illum" (pronuncia latina restituta) = sardo nuorese "fakemillu" e logudorese "faghemillu"; "da mihi illum" = "damillu"; "piscem" pronunciato in latino "piskem" (pron. restituta) = "piske" "pacem" , "pakem" con pron. restituta = "pake"; "scire", "skire" (pronuncia restituta latina) = (i)skire; "ampulla" è simile ad "ambula" (bottiglia) "diem" = "die" ; "caseum" = "casu" "decem" , "dekem" con pron. lat. restituta = "deke"/"deghe"; "centum", "kentum" pron. rest. latina = "kentu"; "centum annos", "kentum annos" con pron. restituta molto simile a "kent'annos"; "centum et decem annos " , latino "kentum et dekem annos" con pron. restituta ," columba mea in domo tua est" , penso non abbiano bisogno di traduzione in nel sardo, variante logudorese/nuorese di oggi, se non per qualche piccolissima variante di scrittura e/pronuncia; e si potrebbe andare avanti ancora ....
L'influenza del latino se c'è stata si è imposta con la chiesa e la cristianizzazione del territorio. Tuttavia nel sardo moderno sopravvivono parole che non hanno origine latina o più recente e sono attinenti alla lingua accadica.
"Infatti i romani chiamavano barbari chi non riuscivano a conquistare". Li chiamavano barbari perché li chiamavano così già i greci. Barbaro è una parola inventata dai greci. Significa "balbuziente". Poi se continui a leggere...it.wikipedia.org/wiki/Barbaro#:~:text=Barbaro%20(in%20greco%20antico%3A%20%CE%B2%CE%AC%CF%81%CE%B2%CE%B1%CF%81%CE%BF%CF%82,non%20erano%20di%20cultura%20greca.
Non metto in dubbio quello che lei dice , infatti tutti quelli delle Bidde ce lo hanno scritto in faccia che sono sardi .Tutti la stessa presenza ..... tranquilli il marchio non ve lo toglie nessuno e ve lo tenete ovunque andiate.....😂
La lingua Sarda è nata dall unione di più popoli antichissimi! Tra cui sumeri accadi e assiri! I Sardi non sono italici! Il latino non è nato dal nulla! Il popolo che dominava il Mediterraneo era quello Sardo e riusciva a farsi capire con tutti i popoli del mare del Mediterraneo! I Romani presero semplicemente i suffissi di quella lingua e ne cambiarono le desinenze! Il popolo Sardo è più antico degli Etruschi e quando loro neanche esistevano in Sardegna già si parlava il proto Sardo!
@@fabio_6921 giusto per smentirti, chissà come mai i Sardi fanno parte dell' aplogruppo y?? Sai cos è un aplogruppo vero? Non puoi smentire le prove scientifiche del DNA! Il Sardo non ha il tipico genoma italico! Il Sardo, ripeto,da DNA viene dai primi agricoltori raccoglitori Europei!! E indovina un po' chi erano?? Inoltre sempre studiando il DNA dei Sardi si è scoperto e proprio oramai certificato che i Sardi sono nati dall unione di genti che emigravano sia da occidente che da Oriente quindi sia dal Caucaso che dai Paesi baschi ecc ecc che formarono il nostro DNA,sia antico che attuale!! Siamo un etnia un vero Popolo! Se vuoi prova a smentirmi! Sei Sardo e non conosci nemmeno le nostre origini.. ajó da dove viene secondo te, dal Latino?? Ahaha era una parola assiro babilonese, da ahū, fraternizzare!! Arrori invece? Sai da dove viene? È una parola Sarda che viene dalla accadico arüru! In sardo arru significa maledetto,arüru in accadico maledizione.. dov'è il latino?? Ahahahah
Saluti,la lingua sarda nasce dalla lingua sumerica ,parlo del neolitico oltre 4000 anni ed è la prima lingua nel bacino del mediterraneo parlata e capita da tutti i popoli del bacino del mediterraneo praticamente era la prima lingua dellomosapiens ,in Sardegna anno aprodato etruschi, i primi furono i babilonesi o sumerici poi i fenici ,cartaginesi ,ititi,greci,turchi, e poi I romani ma i romani sono arrivai l'altro giorno apena 2700 anni , e comunque la Sardegna era un bacino di aprodo per gli scambi commerciali ed è questo il fato che a fato nascere la lingua locale cuella sarda , negli scambi commerciali bisognava havere una lingua comune ed è nata quella sarda che è differente da quella sarda atuale ,molti pensavano la lingua sarda discendesse dal latino no e proprio il contrario la lingua latina a 27 secoli e nata l'altro giorno ,la lingua scardana non a meno di 3500 anni ,comunque se vuoi tradurre con certezza e sicurezza quello che c'è scritto sul vaso lunica persona per me titolata per farlo e il glottologo salvatore dedola di Sassari ,così ti togli ogni dubio sia storico che linguistico ,saluti 😊
Ciao Mattia (forse chiamarla Professore sarebbe meglio), le volevo chiedere, in riferimento a scrivere senza lasciare spazio tra una parola ed un'altra, a quando risale e di che territorio è originario ed in quale territorio era usato detto modo di scrivere?
Ciao Antonino, beh, originario di nessun posto in particolare... E' una caratteristica abbastanza comune tra i popoli del Mediterraneo dell'età del ferro.
Mattia, non solo conosci bene la storia, l'archeologia e la musica. Ma sei ancora un bravo attore che è interessante da guardare. Anche il regista è professionale!!!
Per favore documentati meglio sulla presenza del popolo sardo nel resto del mediterraneo...sopratutto orientale...di recente reperti dell'età del bronzo sono stati trovati in israele...Shardana =popolo del mare...@@HumanisticValley
Se noi guardiamo il senso culturale e il tratto espressivo emotivo spontaneo della parola al dila che uno puo aver acquisìto puo anche aver nel dna ciò che è della tipologia affettiva da uno che entra a contatto come è la reazione positiva ma se il contatto aviene da un dna incompatibile vediano una estraneità del comportamento
Sicuramente Purqueddu è “sardocentrico”. Del tipo:... Dove è nato il fuoco? “In Sardegna”. Però trovo che la sua teoria sia verosimile perché le cose le argomenta piuttosto bene. Noi siamo un mucchio di ossa e carne che ancora ne deve scoprire,tante... di cose!
E poi ancora con nomi e cognomi, documentati in tutto il Medio Oriente, grazie anche a dipinti, ad esempio nelle piramidi. Dunque il Professore studia e ne evince l 'impossibilitá di tradurre dal latino la lingua sarda, perché il sardo è antecedente, e deriva interamente da lingue semitiche. Medio Oriente, medio Oriente, Roma non c'entra nulla, Roma è arrivata molto molto molto molto tempo dopo.
Basta solo informarsi su cosa fu l'indoeuropeo, perché quasi tutte le lingue europee e molte asiatiche sono definite indoeuropee e non si casca in queste assurdità. Casi importati? Tralasciamo la fesseria del concetto di "importare i casi": i casi esistevano nell'indoeuropeo, che è l'antenato di greco, latino, germanico, slavo ecc.
Esatto. Il greco antico ha perso molto presto l'ablativo ancora presente nel miceneo e in parte nella lingua omerica. Tuttavia, una forma cristallizzata è rimasta nella terminazione avverbiale -θεν (es. Ἀθήνηθεν "da Atene".
@@wardafournello io ho scoperto da solo la famiglia indoeuropea, a scuola ci hanno insegnato che l'italiano deriva dal latino e non hanno accennato nulla su cosa ci fosse stato prima. Non so se oggigiorno approfondiscono. Perciò molte persone cascano in certi trabocchetti: il loro sapere e curiosità si fermano al latino e greco, quasi fossero l'origine di tutto. Il fatto che esistano lingue indoeuropee molto più arcaiche, come il sanscrito, oppure addirittura lingue viventi con caratteristiche molto arcaiche miracolosamente sopravvissute, come il lituano, non vengono considerate da questi "studiosi". Scavare troppo a fondo farebbe notare che il loro è un castello di carte che non può andare oltre il periodo classico (ma a pensarci bene, non regge nemmeno se si considera il latino). Questo è il codice di un video youtube in cui si confrontano lituano e sanscrito, lo si può sostituire nell'URL: ?v=bzRxSVK7qIU
Perché non fai un confronto con lui, invece di prenderti gli insulti, il professore pubblicamente ha lanciato la sfida , ma vedo che non si presenta NESSUNO, quindi io dovrei credere a te. Ma cittiri che fai più bella figura
L'archeologia non è una gara, io non faccio divulgazione per la gloria o per covincere qualcuno a comprare i miei libri e gli insulti qualificano chi li manda. C'è la ricerca scientifica e c'è lo spettacolo. C'è chi fa l'archeologo, lo storico o il linguista e chi non lo fa. Come ha detto Rubens d'Oriano: Così come per il 730 si va da un commercialista e non dal fruttivendolo, per archeologia, storia o lingua, se si vuole capire qualcosa, conviene leggere o ascoltare chi con queste discipline ci lavora e ha fatto un percorso accademico. Il commercialista non ha nulla da dire al fruttivendolo che ha delle strane idee in materia di imposte; così come il fruttivendolo non ha niente da dire al commercialista che volesse dirgli in quale stagione vendere le zucchine.
Il professore è aperto a qualsiasi confronto, so che egli è un linguista, ma infatti non ha messo in discussione l'aspetto archeologico, Ecco perché giudico una critica inappropriata, così come dici tu, il fruttivendolo va dal commercialista non è il commercialista, senza polemica , atteniamoci a questa regola così come fa il professore, non farmi ora la filippica delle scienze interdisciplinari, le conosco Salùde
Tratti l'argomento in modo superficiale,non porti nessuna prova per poter ne confutare ne confermare nulla, non conosci il sardo, secondo te nuraghe vuol dire mucchio di pietre e nurra e murra hanno lo stesso significato. Posso tranquillamente affermare che ignori il sardo. No hai nemmeno capito che si parla di origini comuni del linguaggio ,ivi compreso il latino,dove il sardo arcaico conserva parole che possono essere direttamente collegate alle prime lingue parlate nelle terre bagnate dal Mediterraneo. Non dimenticare ancora che la Sardegna ha connessioni e contatti con tutti i paesi Mediterranei già in tempi antichissimi, ancora la Sardegna possiede un esempio di scultura a tuttotondo antecedente a quella greca,i giganti di Monti Prama appunto. Non si può pensare che prima dei Romani,dei Cartaginesi,dei Fenici ( i quali indicarono i nuraghi, che già erano in Sardegna quando sono arrivati,con una parola " nur" che ha a che fare con la luce piuttosto che con il mucchio di pietre), chi costruì i nuraghi chi scolpì le statue dei giganti di Monti Prama,non parlasse in Sardegna una lingua di cui, in una terra così refrattaria ai cambiamenti come viene spesso descritta,non sia rimasta nessuna traccia! A me sembra improbabile. Comprendo il sentimento di chi si è sempre sentito superiore culturalmente perché ha conquistato militarmente ,ma certi fatti vanno ancora approfonditi non certo in 10:55 di video.
Trovi la bibliografia in descrizione 😉 per il resto puoi leggere le altre risposte che ho dato o guardare con più attenzione il video, e leggere qui commenti di altri ben più titolati di me. Non ho capito però il discorso del sentirsi superiore per la conquista militare.
Ho riguardato il video ancora, non riesco a capire ancora come si possa tradurre la parola nuraghe con mucchio di pietre, tomba(i nuraghi non sono sepolture), grotta(cavità nella roccia). Non capisco inoltre come si può pensare di mettere in relazione la suddetta parola, con murru e mura. Chi ha conquistato un territorio talvolta non ha scritto la storia,ma ha riscritto e corretto fatti , consuetudini e cultura dei popoli sottomessi, per amplificare la propria magnificenza. Questo è sempre successo, quindi permetterai che non prenda per oro colato la storia raccontata dai romani, ammettendo pure che la traduzione dell'iscrizione sul vaso non si possa fare risalire al sardo, non si può del tutto escludere che il sardo parlato dai nuragici fosse sconosciuto ad altri popoli del Mediterraneo non per il dominio dei sardi ma per uno scambio paritario appena l'uomo imparò a navigare. A volte bisogna fare un passo indietro dalle proprie convinzioni per aprire la mente,male che vada si ritorna alle proprie convinzioni e non sarà successo nulla!!!
Sul significato di "nuraghe" sono d'accordo con me E. Atzeni, F. Barreca, M.L. Ceruti, E. Contu, G. Lilliu, F. Lo Schiavo, F. Nicosia, E.E. Schneider (archeologi e linguisti, molti dei quali sardi, come avrai capito dai cognomi). Ma visto che la traduzione non ti soddisfa, quale sarebbe quella corretta, e perchè? . La narrazione della storiografia romana non va oltre il VI secolo a.C., e ci parla non delle conquiste dei Romani (III secolo a.C.), ma di quelle dei Cartaginesi, che dominarono la Sardegna almeno dal VI secolo a.C. Quindi non si può obiettare ai romani di essere di parte per quel periodo (VI-III secolo a.C.). I conflitti precedenti sono supposti, ma a ragion veduta: è possibile che un popolo fiero e bellicoso come quello nuragico abbia reagito in modo pacifico a degli stranieri (cartaginesi/fenici) che invadevano la loro isola e vi fondavano città? . Non ho mai negato che altri popoli del mediterraneo potessero conoscere la lingua nuragica. Il punto è che non la conosciamo noi moderni. Perchè no, il sardo parlato oggi non può essere simile al nuragico più di quanto il milanese lo sia al celtico o il barese al peuceta.
@@HumanisticValley sfoderare nomi altisonanti non fa avere più ragione ma se vogliamo tradurre con " mucchio di pietre" "grotta" "tomba(senza corpi)" contemporaneamente così sia. I Cartaginesi hanno conquistato tutta la Sardegna, anche l'interno,di nuovo così sia. Tu lasci intendere che per conoscere il sardo nel Mediterraneo i sardi avrebbero dovuto dominare il territorio non prendendo in considerazione che come detto nell'altro mio messaggio c'è anche una possibile via pacifica. Se poi si parla del sardo moderno ci sono troppe parole che non si possono far risalire al latino e tanti ,o meglio anche qui ,troppi nomi di luoghi che spiegati alla maniera degli studiosi di cui sopra , fanno quantomeno sorridere, Serramanna tradotto con grande catena montuosa! Complimenti basterebbe avere nozioni base di geografia per capire che siamo in mezzo ad una pianura. Portare un cognome sardo per gli studiosi citati sopra dovrebbe avvalorare ancora di più quelle teorie secondo te? Il mondo è un posto diverso dalle Accademie se fosse stato tutto scoperto e tutto detto e scritto,non servirebbero gli studiosi. A me piace pensare che non è così si dovrebbe poter rivalutare tutto se non soddisfa le curiosità e la voglia di scoprire e comprendere dell'uomo, altrimenti anche se non ci soddisfa si dovrebbe parlare di terra piatta,mostri terribili oltre le colonne d'Ercole ecc. A me che sono sardo parlo e capisco la mia lingua, non hanno mai soddisfatto le spiegazioni e le traduzioni semplicistiche che ,al tempo in cui sono state scritte magari calzavano bene. Penso e mi auguro che quando morirò mi starò ancora facendo domande, buona vita e buona notte!
Sei la prima persona che definisce "altisonanti" dei nomi di archeologi e per questo ti ringrazio a nome della categoria. Ma quindi... "nuraghe" cosa significa?
Se fosse como voce fala, falariamos todos latim, no entanto falamos todos lingua comum, mediterramea da peninsula, diminua sua arrogancia, respeito ao mestre Bartolomeo.
Bel video. Da sardo e in omaggio alla nostra genuina cultura megalitica definirei queste uscite sardocentriche che vogliono a tutti i costi stravolgere secoli di studi di accademici: megalomani! 😉 (Sì, mi riferisco anche alla fantasiosa teoria Sardegna=Atlantide) Amiamo la Sardegna per quello che è stata ed è oggi, non per quello che vorremmo che fosse ❤
JohnRome-xn7hx volevo solo ricordare che lo stesso Frau specifica che la Atlantide Sardegna fu un suo "pensiero a voce alta", il vero libro parla delle Colonne d'Ercole ! Poi ognuno prende ciò che gli pare senza capo ne coda.
Uff... grazie per aver confutato questa teoria assurda, malgrado parta da premesse più che promettenti, ma scadere nel parlare di sardo odierno come più antico del latino... c'è da mettersi le mani nei capelli. Inoltre pare ne sappia quanto un paio di scarpe da buttare questo qui. Comunque, io da bravo ignorante in materia quale sono, vedo in prima persona la cancellazione della mia cultura e della storia nella mia zona (a differenza del Campidano o degli altri posti più "civilizzati", Barbagia e Baronia vengono ancora trattate letteralmente come colonie e il nostro sardo viene considerato "un dialetto da pastorazzi grezzoni"); esistiamo anche noi barbaricini: già solo nel dialetto del mio paese, Oliena, un terzo del lessico è di origine sconosciuta (hai parlato di nuraghe; per dirti, da me nurre vuol dire burrone, ma ci sono anche termini come enis: tasso, alihòne: roncola, pentuma: strapiombo, orgòi: ruscello) , e non siamo neanche quelli che ne hanno di più (poi la restante parte è la più "latina" della regione - ego per dire io, solo per farti un esempio, ma chissene); inoltre, vedo che hanno già scritto che i fenici commerciavano e basta, aggiungo sui punici - parlo da persona che vive esattamente nel luogo dove è successo il fatto, non da studioso che non sono :) - il limite fisico (davvero fisico, fino a poco tempo fa c'erano i resti di un muraglione enorme che tagliava Barbagia e Baronia in due) si estendeva dal molo di Osalla fra Orosei e Dorgali fino al bivio di Lula, alle pendici del Montalbo; non sono mai riusciti a entrare nemmeno i romani, infatti tutto ciò che di latino hanno il baroniese, il nuorese e il barbaricino, come dialetti, è volgare, bizantino oppure medievale (la Carta de Logu di Eleonora d'Arborea sembra scritta in un misto di oroseino e orgolese, l'ho letta senza difficoltà); detto questo, sostengo l'ipotesi dei Popoli del Mare e può anche darsi che ci fosse un impero di chissà quale tipo, ma nemmeno il latino era uguale da un posto all'altro, non lo è l'inglese ora (un aussie del Queensland non parla come un americano del Kentcucky, né come un Irladese di Cork, né come un geordie britannico). Poi, magari può essere pure vero che quelli ritratti nella stele di Ramses fossero Shardana; io penso di sì, ma un pensiero non equivale alla Storia e specialente per quanto riguarda la nostra, quella sarda, sappiamo già poco dei Giudicati e di tutta quella roba, figuriamoci se si tratta di storia antica. Chi ci ha conquistato mentre fuori si attraversava il Rinascimento (che qui è arrivato prima per via dei contatti con la Toscana, ma è pure finito prima) e chi continua a trattarci da protettorato, come fanno gli spagnoli con i Baschi, in entrambi i casi si è impegnato e ancora si impegna a far sì che la nostra storia venga cancellata, per via della nostra "natura bellicosa" (detto questo, per arrivare a livelli estremi di cringe basta sentire il discorso di Salvini a Nuoro). Penso che ancora per un bel po', tutto ciò che riguardi il prima della nostra Sardegna resterà nell'oblio. Della Sardegna e del Mediterraneo nell'età del Bronzo e in quella del Ferro sappiamo bazzecole forse nemmeno vere.
Grazie del commento! Ho dei cari amici ad Oliena e ci sono stato; comunque quello che dici di come viene vista in genere la Barbagia l'ho notato anche io in diversi contesti... E dire che basterebbe visitarla anche poco per vedere un sacco di meraviglie
@@HumanisticValley vero... hehe, a me basta fare dieci kilometri per visitare uno dei massicci montuosi più estesi d' Italia... Comunque, ora non vorrei esagerare generalizzando, ma ho subito discriminazioni e addirittura violenza a sfondo razziale - classico dei sardi non europei trogloditi scopapecore, ma al punto da arrivare a denunce - contando che non sono il solo (e ci mancherebbe), si nota che non ne parla praticamente nessuno, meno che mai qui in Italia... È grave.
@@HumanisticValley oh, ho dimenticato di aggiungere che dalla parola orgòi si pensa derivino Orgosolo, Irgoli e pure Dorgali (a Dorgali, Urzulei, Ollolai e Lula ruscello si dice proprio durgàle, che tra l'altro è il nome sardo di Dorgali - a Ollolai durgàlu) oppure levriero, jagàru (che somiglia al basco zakur) oppure grodde (o lodde) per dire volpe (si usa piú mariane, o mazzòne/macciòne, ma per dire furbo come una volpe diciamo ancora "ispavillu hei a unu grodde")...
@@Thenewbronzeagecollapse Ciao! Bel commento, è di una civiltà rara! Però a te che sei del posto vorrei porre un paio di quesiti, 1) potresti dirmi di più sulla storia del confine delimitato tra Barbagia e baronia o al limite dove trovare queste informazioni 2) ecco, stride un po' con la presenza della guarnigione romana di ruinas all'entrata della valle di Lanaitho. Insomma, questa area resistenziale ci sarà pure stata ma la vedo un po' ristretta ecco. Se hai delle riflessioni in merito le ascolterei con piacere
@@zioMav89 Non dimenticare che Bitti ora viene chiamata "Piccola Roma", ed è a soli trenta km da noi. Ruinas credo fosse stata costruita appositamente per conquistare gli allora insediamenti di Càrros, Tiscali e Sòvana (la stazio si trovava proprio al di sotto di tale pianoro, fra l'unica parte naturale dell'odierno Lago Del Cedrino - e che al tempo era probabilmente TUTTO il lago - e Ganagòsula; spero di non sbagliarmi troppo perché ho visitato quasi tutto lì ma Ruinas proprio no😅😂😂😂, e non dimentico nemmeno la latrina che prende il nome di Dule). La Resistenza non aveva tanto locazione strettamente geografica. Più che altro era questione di rigetto dei culti, delle tradizioni e della lingua romane, semplicemente più forte nella mia zona. Credo. Vabbe' non facciamo i sapientini di turno😶😂😂😂. Il limes fra Barbagie e Baronìe era situato pressappoco fra i fiumi Cedrino e Sòlogo, dopo il Montàlbo e dopo le curve di Su Babbu Mannu della strada Orientale Sarda (Su Babbu Mannu è una località situata di fronte al monte Tuttavista, fra Orosei, Dorgali e Galtellì - dietro vi si trova la frazione di Muros). Ancora non si sa tutto al riguardo (alcuni ipotizzano che Orune fosse storicamente Alta Baronìa e non Nuorese - o Barbagia di Nuoro); inoltre: Bitti, Lula, Onanì e Lodè sono Baronia al 100%, sono i comuni più alti. Poi, se vuoi sbirciare un po' di più ti consiglio di cercare i libri di Leonardo Melis e Massimo Pittau (più il secondo che il primo). Il resto è negli archivi storici del Comune Di Nuoro e in quelli vescovili e parrocchiali dei vari paesi. Alcuni documenti li troviamo ancora ad Oliena al Collegio Dei Gesuìti.
C'est fou toutes ces théories qui refusent d'accepter le latin comme langue-mère des langues romanes (ou néo-latines) ! En France nous avons eu un type (mais pas universitaire) qui affirmait que les langues romanes ne venaient pas du latin, mais d'une autre langue dont le latin ne serait qu'un proche parent au même titre que les autres langues italiques (osque, ombrien, etc.) : son livre est truffé d'erreurs et d'approximations non justifiées ! (Et je ne le nomme pas, pour ne pas lui faire de publicité.)
Ho cercato di leggere i commenti in risposta al video e ho perso punti del quoziente intellettivo. Gente che si sente offesa e neanche ha capito il contesto. Sardegnoli che credono che il sardo attuale sia lo stesso del sardo di 3000 anni fa e in tutto questo io da romano non so se rutto come Romolo o come Cesare. Vorrei avere il vostro ottimismo. Per fortuna che dalla Sardegna emigrano gran belle femmine e con questa affermazione ho alzato il livello del discorso. E nessuno, ribadisco nessuno, che abbia avuto il coraggio di dire che le pale eoliche vogliono imporle alla Sardegna solo per mettere a tacere detrattori del bizantinismo lampante e dilagante di matrice didascalica, come poi è il pan bauletto del noto marchio.
L'esistenza di una lingua comune nei porti del mediterraneo nell'età del bronzo non implica una "sudditanza militare nei confronti dei nuragici". Implica solo che anche i nuragici facessero parte della koiné degli scambi commerciali e culturali mediterranei, come ampiamente documentato dalle evidenze archeologiche e letterarie. Alla stregua di quel che succedeva in epoca storica con il miscuglio di aragonese, arabo, genovese, veneziano, ecc. che si parlava sino all'età moderna e che portava Cristoforo Colombo ad essere sicuro di farsi capire anche dagli indiani, abituato com'era a comunicare abilmente in tutti i porti del mediterraneo.
L'esistenza di una lingua franca mediterranea non è attestata per il mediterraneo antico (a parte latino e greco). E per il medioevo non si deve certo pernsare a una cosa simile all'inglese di oggi. Le uniche vere "lingue comuni" che il mediterraneo abbia avuto sono il greco a partire dall'età ellenistica e principalmente nel Mediterraneo orientale; e il latino dalla fine dell'ellenismo, principalmente nel Mediterraneo occidentale. La capacità di Colombo di farsi capire dai nativi è quella di qualsiasi essere umano che comunica con un suo simile.
@@HumanisticValley La capacità di Cristoforo Colombo di farsi capire dai nativi caraibici si rivelò infatti nulla, e fu il primo di molti e più tragici cultural crushes. Nessuno ha parlato di lingua franca parlata dalle genti, ma lingua dei porti parlata da chi li frequentava. Bisogna sempre distinguere fra lingue volgari e lingue (linguaggi) delle elites: sono queste ultime che vengono scritte. Da sempre e ovunque, con forse l'eccezione, recentissima, dei social media. Nell'età del bronzo esisteva un mercato mediterraneo (mercato non è sinonimo di capitalismo) estremamente sviluppato. La tesi di Porcheddu resta comunque puramente speculativa, e chiamare sardo o proto-sardo un tale codice linguistico non avrebbe senso. Alcune caratteristiche di questa lingua potrebbero essere sopravvissute nel sardo moderno, anche se chiaramente, sarebbe ancora tutto da dimostrare.
@maurodalnievo6417 è il contrario!! Il potere militare ce l' avevano proprio i nuragici nell età del bronzo! Ed erano ritenuti imbattibili dai Faraoni!! Essi erano i capi della coalizione dei popoli del mare!!
Si, come la Sardegna è italiana certo, da fastidio vedo, il sardo è nato prima, la piu antica trascrizione in alfabeto è la stele di Nora, ma ovviamente gli italocentrici diranno sempre il contrario
Certo a noi "italocentrici" (???) fa comodo, perché così possiamo portare avanti il nostro complotto ordito dalla potentissima lobby degli archeologi. La stele di Nora è scritta in fenicio. Può confrontarla con le lamina di Pyrgi in questa lingua. Certo, a meno che non sia convinto che anche questa sisi sardo che i Fenici non siano mai esistiti 🤔. I nuragici non scrivevano. Per inciso, la scrittura non è un discrimine di sottosviluppo fino al medioevo: basti pensare che i Franchi fino alle riforme di Carlo Magno non scrivevano, proprio come gli antichi Sardi.
@@HumanisticValley altre cazzate?! I nuragici scrivevano, il fenicio non è la lingua dei fenici, eh si voi italocentrici non andate oltre al vostro naso, lobby o non lobby, o magari sei pure tu che la Sardegna nuragica era preistoria, guardati dedola che è molto più serio di te, slliti "archeologi" dettati da un unico sistema di soliti studi mirati, i franchi scrivevano in un'altra maniera, non è perché non avevano gli strumenti dei franchi non scrivevano, i sardi sapevano scrivere, evitate di raccontare frottole se non andate nello specifico
Dedola è d'accordo con me per quanto riguarda il "latino lingua sarda", anche lui pensa sia una fandonia totale e soprattutto non mette in discussione il fatto che il fenicio sia la lingua dei fenici. Per capire i reperti bisogna necessariamente avere ben presente l'intero contesto del mondo in cui questi sono calati: ad, esempio, se non si conosce il contesto dell'interno bacino del Mediterraneo nell'età del Bronzo e del primo Ferro, ma si ha presente solo la Sardegna, si potrebbe essere portati a pensare che la stele di Nora sia stata scritta da antichi abitanti dell'isola. Il problema è che la lingua della stele è la medesima di altri reperti anche più antichi sparsi in vari punti del Mediterraneo ed è strettamente imparentata al protocananeo nord-occidentale. A questo punto possiamo fare due ipotesi: o gli antichi sardi hanno un'origine semitica e decidiamo che i Fenici non esistano, cosa che però ci porta a una ricostruzione della storia del Mediterraneo che non quadra con tutta la valanga di altre fonti che abbiamo (per limitarmi alla letteratura, dei fenici parlano testi egizi, persiani, ebraici, ittiti, greci e latini, ma potrei averne dimenticati alcuni); oppure concludiamo che la Stele sia scritta in fenicio, osservando come ciò si inserisca perfettamente nel quadro degli scambi mediterranei dell'inizio dell'età del Ferro. Sono stato abbastanza specifico? Se vuole accedere a contenuti ancora più specifici può sempre consultare la bibliografia che trova in descrizione a questo video. Ah, a quanto mi risulta la Sardegna non solo è Italia, ma è la regione che per prima ha fatto parte del nostro Stato (se si esclude il Piemonte), quindi forse è a lei che prude. I Franchi non avevano una scrittura propria, infatti quando cominciano a scrivere lo fanno in latino.
@@HumanisticValley prima cosa, stai dicendo una marea di cazzate, dedola dice il contrario, seconda cosa la Sardegna non è Italia perché studiato la, storia, un'isola schiava di una dinastia ed esclusa dal resto non la fa italiana, terza cosa gli scritti dei popoli citati erano in affinità con quella protosarda(fatti un giro in barbagia) anche perché le origini sono quelle e IL PRIMO scritto è in Sardegna, e stranamente nessuno lo traduce, vai a vedere gli egiziani come chiamavano i fenici, che in parte erano assimilati. Il sardo ha subito una latiinizzazione in buona parte anche perché le due lingue si sono influenzate, una prima e l'altra dopo, i sardi hanno origins, molti di quelle parti, con scritture diverse anche se simili, oltre a non conoscere la storia dell'isola neghi l'evidenza di una nazione, dirotta do tutto in unica direzione(tipico italocentrismo), ah e a me prude solo che non siamo uno stato, sono stato specifico?! La, Sardegna e una nazione e non È ITALIA, sennò continua nella tua direzione per un' isola stile Caraibi, purtroppo per la, stupidità dei sardi e che siamo troppo passivi in molte cose, vieni in Sardegna a conoscere la vera isola e non quello che volete voi
Un errore lo hai fatto anche tu: il catalano è stato per tre secoli la lingua veicolare scritta e di cancelleria e diciamo così curiale in tutta l’isola. Poi affiancato dal castigliano in età non più aragonese ma imperiale ma mai completamente sostituito ad esso. Alghero ne è una prova: ad Alghero si parla ancor oggi a sei secoli di distanza appunto catalano non castigliano (quello che tu chiami con sineddoche spagnolo). Salut
Non capisco sinceramente dove stia il mio errore visto che ho nominato sia catalano che spagnolo come due lingue distinte... Quanto poi il catalano fosse diffuso fuori dalla zona di Alghero non lo so e infatti non lo specifico, ma è indubbio che sia il catalano che lo spagnolo abbiano influenzato la lingua sarda, che poi è l'informazione che mi interessava trasmettere
@@HumanisticValley ho cercato di chiarire infatti. siamo d'accordo che sono lingue distinte: più propriamente quel che chiamate spagnolo tecnicamente si chiama castellano o catigliano. visto che sei humanistic ci do dentro :)
@@HumanisticValley Ma se i sardi in Spagna e in francia erano di casa da sempre, e si potrebbe dire che si sono influenzati a vicenda e punto. No ecco i colonisti che arrivano in Sardegna e influenzano il sardo. Oh mi che i sardi avevano anche feudi da quelle parti, anche i figli ci nascevano, molto rimanevani ma molti ritornavano in Sardegna. Anche Eleonora è nata in quelle contrade eppure era judichessa sarda e ha fatto la guerra contro per difesa. I sardi erano da millenni in quelle lande, mettetevelo una buona volta in quella zucca piena di storture storiche assurde e razziste. Dunque i sardi nei millenni per voi sono stati sempre muti aspettando che qualcuno portasse loro la luce. Basta è insopportabile e assurda questa mentalità troglodita e razzista, Italiani c'è poco da fare. Daltronde si continua proprio dove il fascismo ha messo il seme, con Taramelli il gerarca che siè fatto convincere che non potevanio essere i sardi a ad aver costruito tutto quello che si trova in Sardegna, infatti venne chiamata civiltà nuragica e non civiltà sarda, proprio per razzismo e voi seguite quest'andazzo rsazzista come alle università iataliane. I sardi non navigavano, però avevano le loro flotte per portare il loro grano in tutta Europa, Ancora ai primi del 900 i sardi portavano le loro merci in Spagan e in francia cone loro imabarcazioni. I sardi non scrivevano, peccato che proprio i sardi insieme agli Joni scolpirono e scrissero esattamente quello che Dario 1° voleva aver scritto, e cioè chi aveva fatto i lavori a Susa e i materiali lavorati da questi popoli, che sono i medi gli egizi i sardi gli joni e i babilonesi. O anche John Fleming era un fantarchologo?
dov e che parlano il napoletano in sardegnagiusto per capire.?se no anche tu incasini le cose, come quel povero sardo attaccato alla sua terra EJA. Addiosu.spassiari cun gloria.
Mai detto che in Sardegna si parla il napoletano, bensì che il sardo di alcune parti dell'isola ha influssi del napoletano. Cala Mariolu non è certo un nome sardo, per esempio.
Modo spocchioso di argomentare e troppo sicuro di ciò che affermi. Mi è bastata la tua affermazione che la Sardegna è stata dominata dai fenici per capire quale sia la tua preparazione. Come fai a sapere come parlavano nel VI secolo a.C. e che sia una lingua neolatina? Leggiti qualche studio del Signor Dedola così riesci a fare qualche collegamento.
Beh se hai capito quale sia la mia preparazione posso solo dirti: Ok boomer. Puoi trovare le fonti in descrizione 😉. Nessuno sa come parlavano i Sardi nel VI sec a.C., come ho detto nel video. Cosa nello specifico di ciò che ho detto sarebbe sbagliato? E perché?
Potresti argomentare un po' meglio la tua tesi, ti limiti a criticare ma non mi sembra che siano state portate argomentazioni per confutare quanto detto nel video. Ritengo che un sano confronto di opinioni debba basarsi su argomentazioni solide, altrimenti è la solita polemica da commenti sul web. Un esempio interessante in questo senso è stato il botta e risposta civile tra Giovanni Pizzigoni ed il canale Vlad Spara Storia.
È penoso il fatto che citi quattro parole per indicare il nuragico quando non sai nemmeno cosa si intende per popolazione nuragica, giusto per capire quanto sia alta la tua limitazione nell' argomento soprattutto perché non sai delle radici sumero/accadiche nel sardo antico. Dai continua a studiare le tua storia romana che fai più bella figura da illuminato senza tirare argomenti in ballo giusto per dar fiato alla bocca o tirare merda al prossimo come è palese in questi 10 minuti. Se tu avessi avuto un po' di umiltà in questo video sarei stato più cortese, ma sei giovincello e ci sta. Buon lavoro.
@@pragoz5527 Non vi sarebbe neanche da risponderti, primo perché hai fatto vedere da solo la tua qualità e secondo per lo stesso motivo Mattia non ha bisogno di esser difeso. No est manera de allegare, tutto qua. Anche io ho sentito quella strampalata ipotesi di Sumer-Su Meri (che in sardo ODIERNO significa "il padrone") ma da qui a inventarsi tutta una geologia neo eneidiana ce ne passa
Applauso. Avrei potuto dire molto di più, ma dopo questa spiegazione chiara e splendida non aggiungo altro, sono contenta di averla "trovata" in rete grazie alle dirette con Gioal Canestrelli, che adoro ascoltare!
Cerca su qualche libro, ogni tanto... Ti assicuro che questo candidato al Telegatto ti apparirebbe immediatamente per quello che è :uno che pensa di sapere solo perché prende come legge assoluta ciò che ha studiato. Pochino e mediocrino
Ahahahah italioti ignoranti!! Ti dico solo una cosa .. se non fossero stati nulla non avrebbero mai costruito migliaia e migliaia di opere risalenti al paleolitico, quindi proprio da 10mila anni fa e oltre..Tutte queste opere sono la prova che la Sardegna era un vero e proprio impero! Si calcola infatti che la popolazione non doveva essere inferiore ai 600mila abitanti, cifra enorme per quell epoca.. inoltre su quello che hai detto ti possono smentire gli studi del DNA sui Sardi antichi ritrovati e i Sardi di oggi.. corrispondono allo stesso aplogruppo, aplogruppo che guarda caso avevano i Sumeri gli accadici e gli assiri che migrando diventarono i primi raccoglitori agricoltori e Europa.. infine,il Sardo deriverebbe dall Unione di più civiltà quindi sumere accadiche e assire... O credi davvero che gli antichi Romani abbiano inventato una lingua dal nulla e l abbiano poi esportata nel resto d Italia e quindi anche in Sardegna?? Hanno copiato il vocabolario antico Sardo che si faceva capire con tutti nel mediterraneo..per quanto riguarda la lingua comunque basta cercare vocaboli sumeri o accadici o assiri e confrontarli..,Arru è un cognome Sardo e significa maledetto, mentre arüru in accadico significa maledizione..la ü col tempo venne eliminata..Ve ne sono a migliaia di prove.. deu in Sardo, Deus in latino.. Hanno aggiunto solo un S.. nemmeno si sono impegnati..il Sardo poi è molto più antico del latino, dunque è impossibile che il Sardo derivi dal latino.. invidiosi
@@shardan8151chi mostra in video la sua stupida ironia non è persona seria ma culturalmente greta. Se poi non parla il nuorese o il logudorese o almeno il campidanese... Beh !, allora non sa quel che dice.
@@galdinotronci5935 infatti...il barbaricino poi non ha mai subito influenze latine eppure è sempre Sardo..ok che la storia della Sardegna e dei Sardi è complessa e ancora misteriosa, ma quello che si dice in questo video, è pura denigrazione verso la storia del popolo Sardo..
Primo ,tra l'antica civiltà Sarda e il latino ci sono circa 800 anni ,si perché di mezzo ci sono gli Etruschi,il latino deriva da loro,☝tieni presente che lo scritto è ed è sempre stato in evoluzione,👊fra 100 anni non puoi dire che usiamo lo stesso modo di scrivere e parlare, 👉infatti se prendi le nuove generazioni semplificano le parole inserendo anche simboli ,questa è evoluzione.Faendi su kaboni,not boli nay ki tenisi arrexoni.Per questo vedi dal latino o il fenicio oppure il napoletano🤣se riesci a tradurre,quando vuoi sapere di più chiedi pure al professor Salvatore Dedola.Detto ciò in Sardegna hanno trovato delle statue datate 900 a.c. si pensa siano antecedenti cioè fine epoca chiamata in gergo nuragica 1200 a.c.una statua esti su boxeri,più vicino all'inglese che al latino strano,oppure anche tu vuoi insegnare il padre a fare figli👋💪
Anche l'etrusco, come l'antico nuragico, non è una lingua indoeuropea. Quindi capirai che il latino non può derivare dall'etrusco. Inoltre il latino era parlato, ad esempio, nell'VIII secolo a.C., quando in Sardegna ancora prosperavano gli antichi sardi, mentre in Etruria i centri villanoviani si ingrandivano. Sono tre civiltà parzialmente contemporanee.
@@HumanisticValley evoluzione,ci sono secoli tra una civiltà e l'altra,è sopratutto lo scritto prima era su pietra ,ci sono delle costruzioni in Sardegna antichissime ad esempio il pozzo di Santa Cristina,se non avevi delle nozioni matematiche impensabile mettere in opera senza avere anche un parlato e scritto, è poi cosa vuol dire indoeuropee o semitica, la torre di Babele sembra una favola ma è stata verità,un tempo c'era una sola lingua.
@@HumanisticValley non condivido assolutamente quello che sostieni,oggi si pensa che Pompei è stata fondata dagli Etruschi ,si è sempre saputo che i primi re di Roma erano Etruschi ,nelle tombe di questi ultimi sono stati trovati bronzetti sardi,l'egemonia della civiltà Sarda è finita nel 1200a.c. ,non posso discutere se non hai questa visione delle cose,leggiti Le colonne d'Ercole di Sergio Frau e caso mai ne riparliamo ,buona serata👋
Non ci sono secoli tra una civiltà e l'altra, la storia non è una linea retta in cui i diversi eventi accadono solo in successione. Molti popoli del mediterraneo si sviluppano più o meno negli stessi periodi, alcuni poi vengono conquistati o si assimilano ad altri, o ancora altri si fondono tra loro. Conosco la teoria di Frau su Atlantide e temo sia basata solo sulla sua fantasia, ma qui ci avventuriamo parecchio fuori tema rispetto a questo video. Ho visto che hai citato Dedola: ebbene, anche lui sostiene che la tesi delle origini sarde di Roma sono campate per aria.
non trovate che alcune parole del sardo siano simili all'arabo? per me il latino ha avuto molte connessioni con il sardo ma perché ignorate il medioriente e la lingua araba nel cercare connessioni? per me siete solo fissati con il proteggere l'unita nazionale e basta altro che studiosi.
E' una perdita di tempo. C'è poco altro da aggiungere. un qualsiasi vero studioso di lingua, storia, archeologia e cultura sarda, non sosterrebbe mai una presunta, quanto mai anacronistica derivazione del latino dal sardo del 600 a.c
Non è una confutazione seria,per molti aspetti comunque. Parti dal fatto che quel motivo trilobato era motivo prima architettonico poi sacro qui e solo qui. Parti dal fatto che romanu significa d'altura in sardo.In riferimento ai pascoli. Che i Thursha si aggiungono anche se tardivamente alla coalizione dei PDM guidati dagli Shardana.. ovvio che vi fossero approdi da Toscana a Lazio ed è accettato che il Tevere in quanto confine naturale anche tra genti fosse un punto riconosciuto come approdo commerciale e sorta di zona franca punto di incontro e scambio. Quest entità crebbe per 3 4 secoli anche grazie alle élite etrusca. Quello preso in esame è sardo antico,e se dai un occhiata all'anfora di S'arcu e Is Forros, sono gli stessi caratteri e anche posizionati sempre alla base del collo...,lascio la traduzione ai linguisti,e con modestia dovresti fare lo stesso o approfondire veramente. Un altra inesattezza: sostieni non vi siano vestigia sarde li. Lago di Nemi.li vicino c'è un antico tempio di origine pelasgica (e recinzione megalitica)appunto con un pozzo,di fattura tardo nuragica il tempio dalle fonti romane più antiche è della Etrusca Tiana poi compresa in Diana.Altri pozzi Shardana in Bulgaria..e un Nuraghe a Jerico addossato alle mura.Dopo l'epopea dei Pdm sorge tra le altre l'Illiria o Micene.. Che chiude gli archi come nell'antecedente tardo nuragico.Dopo decine di dominazioni,le lingue parlate cambiano, ma la topografia di Sardegna PBaschi,Nord Albania,palesa una lingua comune (con differenze dialettali o regionali).. È probabile che con la lingua e gli usi Etruschi vi fossero differenze ma similitudini..solo che Roma cancellò i centri stessi di quella cultura.Scrissero però che i Lucumoni solevano per antichissima tradizione sceglier moglie tra le corti Sarde, forse in ricordo di un antica alleanza.Non è raro trovare nelle necropoli anche vasellame sardo.. ma erano corredi o frutti di scambi. Anche degli Šikalesh restano vestigia presso l'Etna. Si possono trovare tracce nel dialetto per romane,perché la popolazione non venne sterminata, per tanti popoli tirrenici più prospicienti non fu così..pochissimo resta di loro ne l dna ne della loro lingua nel parlato.La h aspirata etrusca e spartana li si è persa perché era importata quindi circoscritta..è ancora presente in Barbagia. Concludo i sardi avevano la nell'alfabeto la U e la V (oltre la Y etc) I primi latini solo V e I. Insomma il loro alfabeto è chiaramente derivativo rispetto a quello fenicio stesso più che al greco stesso.pur non mescolandosi, per motivi comprensione l'alfabeto fenicio doveva esser come universale negli scali. Naturalmente da Roma che con Ennio inizia a scrivere di storia proprio durante e dopo le guerre puniche..e i punici diventano culturalmente l'antitesi..non troverai mai uno studio di età classica su questo.
Grazie per la sua splendida spiegazione. Una curiosità : siccome nomina la lingua Indoeuropea, che ne pensa della posizione di Giovanni Semerano , autore di un volume dal titolo :" La favola dell'indoeuropeo" e, già che ci sono, sempre di Giovanni Semerano," L'infinito: un equivoco millenario" , riferito, come è noto , alla parola " apeiron" di Anassimandro. Augusto Rostagni , nella sua Storia della letteratura latina, in tre volumi, ,edita da UTET, a pagina 19 del primo volume ,ricorda il Vaso di Duenos , accanto alla Fibula Prenestina e al Lapis niger, affermando per la lingua:" ... a prescindere dal loro significato , sono in caratteri greci , del cosiddetto alfabeto greco-occidentale". A parte la Fibula , che mi risulta essere falsa, cosa c'è di vero per la lingua? E quale ne è la possibile traduzione? Chiedo scusa per le domande , ma ho 78 anni e la mia cultura è datata e poi sono un musicista. Grazie e complimenti per la Sua preparazione.
Grazie del commento. Dunque, penso che la teoria di Semeraro lasci molto il tempo che trova. l'archeologia conferma abbastanza chiaramente l'esistenza di una cultura indoeuropea (cultura della ceramica cordata) e il dato linguistico (lingue definite indoeuropee) fuga ogni dubbio. Genti parlanti una lingua poi differenziatasi in seguito a migrazioni di diversi gruppi umani devono essere necessariamente esistite, ed è ugualmente necessario che queste genti avessero una cultura (quindi cultura indoeuropea).
Dai commenti capisco che ti sei scontrato con tipico problema di senso di inferiorità che ALCUNI sardi avvertono - ovviamente senza fondamenta, dovuto al fatto che la Sardegna è una regione sostanzialmente povera con alta disoccupazione che riveste un ruolo marginale all'interno del sistema paese da cui è fortemente sussidiata. Questa situazione deprimente fa scaturire in alcuni il tentativo di riabilitare la fidura della Sardegna attraverso una rielaborazione della sua storia, quindi il latino deriva dal sardo, i sardi sono discendenti dei popoli del mare, i romani non hanno mai conquistato le zone interne della sardegna, la sardegna era l'antica atlantide e tante altre bagginate. Ovviamente la maggior parte dei sardi, fra i quali ci sono anche io, sa bene che sono baggianate e si tiene a debita distanza da questi esaltati.
Un commento serio e documentato. Certo chi si inventa la storia non sarà d'accordo. Pazienza. Esistono anche i terrapiattisti ...
Grazie di cuore, questo è il commento più prezioso.
Il signor Mattia, molto abilmente, usa un ben mascherato sillogismo, basato su presunte "affermazioni" dell'Autore, di cui, come il Mattia stesso dice all'inizio, lui "non fa il nome", ma "solo" indica dove si trova quel nome. Io codesta la chiamo "disonestà intellettuale". Benché io stesso non sia convinto della tesi del prof. Porcheddu.
.
In realtà mi sembra ben poco documentato per quanto riguarda la storia sarda. Se il suo unico riferimento è Atzeni et. al. del 1981, andiamo malino... Negli ultimi quarant'anni si è radicalmente rivista la preistoria sarda, basti pensare che il nuraghe sardo più alto (Arrubiu) non era stato ancora scavato, e che i primi ritrovamenti di Monti Prama erano stati scoperti da poco e stavano in un magazzino a prendere polvere.
@@maurodalnievo6417 Premesso che "Ichnussa: la Sardegna dalle origini all'età classica" rimane base validissima per chiunque voglia approcciarsi all'archeologia sarda, la bibliografia di questo video è quella essenziale che ho usato per confutare la "teoria" del latino lingua sarda (non che ci voglia poi chissà quale ricerca), se vuole verificare una bibliografia più nutrita riguardo all'archeologia sarda può andare a vedere la descrizione del video "nuraghe e civiltà nuragica". Rimane ovviamente sempre una bibliografia essenziale: per una davvero completa dovrebbe andare nella sezione archeologica di qualsiasi biblioteca universitaria, ma non troverebbe comunque grosse smentite a quanto dico, al massimo correnti di pensiero leggermente diverse.
@@HumanisticValley Nessuno nota la parte iniziale della scritta del vaso : IOVESAT? IOVES AT = ALL' IOVE PADRE/ A GIOVE PADRE. Mah.
Non ci sono nuraghi fuori dalla Sardegna? Si documenti bene!!! Non solo nel Mediterraneo ma anche in Zimbabwe e nel nord della Scozia dove i sardi nuragici andavano a prendere lo stagno Comunque il signor Porcheddu e ben documentato ,. Le sue teorie sono molto vicine a Sergio Frau e Fabio Garuti che ci dicono che quella sarda era una grande civilta al centro del Mediterraneo.
Nessuna struttura sarda nei luoghi che hai nominato.. semplicemente ciclopeismo... Ossia una tecnica costruttiva adottata da moltissime civiltà differenti, mai entrate in contatto... Al Louvre c è una piramide di vetro... In Texas cen è un altra... egiziani che hanno scoperto america e conquistato la Francia in tempi storici?
@giovannipilia91 scusami un attimo,ma prima di commentare e di provare a smentire qualcuno, non potresti informarti bene?
No perché in Israele è stata ritrovato un Nuraghes ed è stata appurata la matrice Sardo nuragica!! Ahahah poi ci sono i Dun in Scozia e guarda caso i Sardi arrivarono in Scozia Danimarca e quelle zone li..
@@shardan8151 e questa matrice sardo nuragica, da chi è stata appurata? Dimmi come fai a dire che i Sardi sono arrivati in Scozia e Danimarca allora, e dimmi perché non potrei pensare che sono stati i Danesi a costruire i nuraghi in Sardegna allora... Mi aspetto di tutto adesso... Avanti dimmi che i Sardi hanno conquistato la Scozia usando come prova il fatto che Willy dei Simpson è uno scozzese che parla con l' accento sardo! :*
@@giovannipilia91 El-Ahwat
AJÓ classica esortazione sarda, sardiana: ‘orsù, suvvia’ (un po’ l’equivalente del campidanese toca!: vedi). Spesso è usata nel senso di ‘andiamo!’, ma è un’estensione scorretta del semantema, dovuta all’ignoranza dell’origine del termine. Ajó proviene direttamente dall’antico assiro aḫû ‘fraternizzare, diventar fratelli’, ‘far coppia con’; ‘unire le forze, fraternizzare (di nemici)’. È dunque un antico imperativo che esorta alla pace, all’unione. Si noti la caduta della -ḫ-, comune a molti vocaboli della tradizione semitica in Sardegna.
il sardo Déu è panmediterraneo, pronunciato in Grecia Zéus, in Sardegna Déu, a Roma Deus. Le prove linguistiche confermano un’antichità molto più remota del termine sardo rspetto a a quello greco e latino. Il termine pansardo, assieme a quello greco e latino, ha un’arcaica base nel sumerico de ‘creare’ + u ‘totalità, universo’: de-u, col significato originario di ‘Creatore dell’Universo’. Che poi il skr. deva ‘dio’ abbia la stessa radice sumerica, è ulteriore indizio che fu proprio il bacino sumerico a irraggiare il concetto del Principio Universale. Vale la pena aggiungere che dalla base di ‘splendore’, de ‘creatore’ i Sumeri forgiarono un proprio termine per nominare propriamente Dio, ed è dingir, di-ĝir, che significa esattamente ‘Dio dei Sumeri’ (dove di significa ‘Dio’, ĝir significa ‘autoctono, nativo’ ossia ‘Sumero, colui che vive nella terra di Sumer’). Su meri in Sardo significa il capo(, come ho scritto pocanzi Dio/quindi capo dei Sumeri).Il popolo Sardo è talmente antico che ha nella sua lingua tutti questi vocaboli arcaici.. il Popolo Sardo è nato con l avvento di un sacco di civiltà sia da oriente che da occidente..non per nulla i Sardi fanno parte dell' aplogruppo y unico in Italia e forse anche in Europa..i primi raccoglitori agricoltori..poi anche vari aplogruppi come quello G, preveniente dalla Georgia e b1 il che fa capire che dal Caucaso hanno emigrato in Sardegna..i Sardo pelasgi.. gli antichi Romani quando passavano davanti alla Sardegna parlavano di terra degli Avi o degli Dei.. dov'è il latino in ajo?? Ahahah non esiste ops..
Ciao. Vorrei farti una domanda, giuro non polemica, è una cosa che da ignorante quale sono non riesco a spiegarmi. Com'è possibile che una società che realizza opere come i nuraghe, che esporta metalli e ossidiana in tutta Europa, ecc ... non avesse un sistema di scrittura? Almeno per i commerci dovevano ricorrere a dei registri. Quanto può avere inciso nella perdita delle testimonianze scritte una sorta di damnatio memoriae da parte di Cartaginesi prima e Romani poi? Quanto può invece avere inciso la continuità dello sviluppo nelle diverse epoche? Spiego meglio questa seconda domanda: i nuraghe erano strutture uniche, ma i porti, i templi, le città operose potrebbero essersi cannibalizzate x adattarsi alle epoche successive in modo più graduale di quanto si pensi? ( MI viene in mente la Milano romana che ha lasciato un patrimonio praticamente inesistente rispetto alla città che doveva essere, perché i materiali, i luoghi, gli oggetti sono stati riutilizzati, modificati, evoluti con la città) può essere successo questo alle città costiere nuragiche? E alla scrittura può succedere qualcosa di analogo? (Scritte dalla parvenza fenicia o altro potrebbero rappresentare parole protosarde?)
Ciao Alberto, dunque per la questione generale della scrittura ti rimando al video "scrittura=civiltà?" che trovi su questo canale. Per noi che basiamo la nostra società sulla parola scritta può sembrare strano ma la scrittura non è affatto una conditio sine qua non anche per una civiltà relativamente evoluta. Non è possibile la questione della damnatio memoriae perchè altri popoli come celti o etruschi, che hanno subito devastazioni e sconfitte (pensa che l'etrusco già nel I secolo d.C. era una lingua sconosciuta), ci hanno lasciato comunque una cospicua documentazione epigrafica. Mentre non ce n'è traccia in nessuno dei siti nuragici indagati. Per la questione di Milano e di altre città che hanno avuto una lunga o lunghissima frequentazione può essere difficile indagarne la stratigrafia ma è comunque stato fatto. Della Milano romana ad esempio sappiamo praticamente tutto; e sappiamo molte cose della Orvieto etrusca, che insisteva sullo stesso sito della città medievale e dell'attuale centro storico. Andando in Sardegna conosciamo strati nuragici di Tharros. Infine, sicuramente un alfabeto elaborato da un popolo può venire adottato da un altro (gli etruschi usavano quello euboico per esempio), ma le epigrafi fenicie trovate in Sardegna sono senz'ombra di dubbio scritte in una lingua fenicia.
@@HumanisticValley In Sardegna ci sono tantissime testimonianze scritte, su pietra, su ceramica, sul bronzo, ma anche sul sughero, che Lilliu trovò a Barumini e fatto scomparire come tanti altri oggetti scritti, tutti documentati. Il problema è che i sardi non dovevano scrivere e basta. I sardi non navigavano e oggi hanno cambiato idea perchè sennò lo sputtanamento internazionale sarebbe stato troppo, e fra un po ci sarà lo sputtanamento della scrittura, che a livello internazionale gia comincia a fare strada, solo in Italia, l'italietta fascistoide, si continua a negare, ma qualcheduno comincia gia a vacillare. Oggi ci sono più di 300 documenti scritti in Sardegna altro che non c'è scrittura in Sardegna, i sardi l'hanno insegnata agli etruschi e ai romani, anche se a voi darà fastidio questa affermazione, ma la storia non ammette ignoranza e fra un po i sardi rideranno delle storielle raccontate fino adesso da certi personaggi.
.
I romani,in origine erano mossi da una ''curia'' formata da meticci mediderranei figli di donne etrusche e grecopuniche,ingravidate da discendenti shardana...in pratica siete tutti figli nostri se non avete gli occhi a mandorla....saluti negazionisti...Sardegna nazione....ieri e oggi. . .
Buongiorno, è sbagliato dire che non esistono nuraghi al di fuori della Sardegna, vi sono intere città in Israele e in tutto il Medio Oriente di città sarde. Sono stati riconosciuti e attestati dagli stessi paesi. Io credo che Porcheddu spieghi molto bene la lingua sarda, mettendola a confronto con l'astronomia, con la geografia, la toponomastica, presente ancora oggi in tutto il Medio Oriente e nella Sardegna stessa.
Esatto Porcheddu dimostra dati alla mano che la lingua Sarda è molto più antica del latino ma del resto chi meglio di un sardo può conoscere tutte le sfaccettature e vari significati delle parole in sardo. Parole che si fondono con il territorio dove sono nate.
Matteo studia hai moltissimo da imparare
Come si spiega che il sardo barbaricino sia la lingua contemporanea più vicina al latino classico? Roma non sottomise mai la Barbagia e non lo fece nemmeno Bisanzio (si veda la lettera di Gregorio Magno al "Dux Brarbaricinorum" Ospitone del 594. L'ipotesi quindi sarebbe che a partire dal 600 d.C. per misteriose ragioni i barbaricini smettano di parlare la lingua nuragica ed inizino a sostituirla col latino classico nei secoli successivi, quando le lingue scritte in Sardegna sono già il greco, il sardo, e poi l'aragonese, il castigliano e infine l'italiano. Ora per fare un confronto, l'italiano diventa lingua ufficiale in Sardegna nel secolo XVIII. Dal 700 sino alla metà del novecento i barbaricini ancora non parlano l'italiano a casa, nonostante il divieto di parlare il sardo, la scuola e la diffusione della radio. Servirà la televisione e due-tre generazioni di scolarizzazione per imporre l'italiano (e senza nemmeno riuscire a cancellare il sardo come da programma). Invece col latino classico i barbaricini lo imparano di loro sponte, a tempo record, meglio e più del resto del modo romanzo, mentre il nuragico scompare completamente, anche nei villaggi più sperduti, e nei contesti sociali più conservativi, nelle tradizioni più antiche non lascia alcuna traccia. E guarda caso proprio Dante rileva l'assenza in Sardegna di una lingua volgare (cioè di una lingua derivata dal latino parlata dal popolo) e quindi implicitamente che i popoli sardi continuavano a parlare una lingua non derivata da questo, anche se simile. Sarebbe quindi più ragionevole pensare che sardo e latino abbiano radici comuni piuttosto che una derivi dall'altra. Anche se questo ci costringerebbe a rivedere alcune teorie finora date per acquisite.
Al contrario, Dante rileva come la incredibile somiglianza del sardo col latino implichi una straordinaria conservazione della lingua. Fenomeno che il Poeta non vedeva di buon occhio, dal momento che -sbagliando- pensava che le lingue volgari fossero più antiche del latino e che quest'ultimo fosse una lingua fatta a tavolino per intendersi.
@@Merluzz Che il latino sia una lingua fatta a tavolino grecizzando il sardo è la tesi di Porcheddu. Dante farebbe due errori allora: considerare le lingue volgari antecedenti al latino e ritenere il sardo l'unico caso di derivazione dal latino. Resta in ogni caso il problema che il modello di diffusione linguistica adottato per il sardo non è credibile. Come non lo è per quei linguisti che considerano il rumeno moderno come derivato dalla lingua dei Daci e non la volgarizzazione del latino seguita al breve dominio di Roma.
Quello che lei sostiene lo condivido sostanzialmente, parlo una variante del Nuorese. Però vorrei fare qualche precisazione sulla lingua italiana in Sardegna, informazioni che ho acquisito in rete. Il secolo XI segnò anche l'inizio delle prime influenze del toscano sulla lingua sarda: nel 1016 le flotte delle repubbliche marinare di Pisa e Genova sconfissero i saraceni e iniziò l'influenza delle due repubbliche, dapprima economica e culturale e in seguito politica (attraverso una serie di accordi matrimoniali). Dal secolo XI al secolo XIV il volgare sardo ottemperava a molte esigenze interne, sociali, culturali e politiche, ma i rapporti commerciali e politici sempre più stretti dei Giudicati con le repubbliche e la Chiesa resero necessario l'uso del latino e anche la lenta introduzione del volgare toscano. In questo periodo ci fu, nell'isola, una forte penetrazione economica e commerciale dei Pisani, a cui faceva seguito l'influenza sociale e culturale degli ordini monastici.
La lingua toscana si diffuse anche grazie anche allo stanziamento di monaci benedettini, camaldolesi e vallombrosiani nell'isola. Un importante documento in volgare toscano è il Breve di Villa di Chiesa, la cui redazione definitiva è del 1304, costituito da un codice di leggi della città mineraria di Villa di Chiesa (attuale Iglesias). Di epoca posteriore è il Breve portus kallaretani, redatto in latino ma pervenutoci nella traduzione toscana (1318-1319). In quegli stessi anni vide la luce un testo in latino, il Liber fondachi, importante inventario dei beni pisani nel Giudicato di Gallura, contenente un inserto in toscano (1317-1318) e l'elenco dei toponimi in sardo e toscano.
Nel corso del XIII secolo, i Pisani estesero la loro egemonia in parte dell'isola corrispondente ai territori del comune di Sassari (poi sotto l'influenza di Genova), del Giudicato di Gallura e del Giudicato di Calari e, indirettamente, al Giudicato di Arborea, l'unico che rimase indipendente dall'influenza pisana e genovese. Il dominio pisano su questi territori cessò con la realizzazione del Regno di Sardegna e Corsica nella prima metà del secolo XIV, quando ebbe inizio la dominazione catalano-aragonese, a cui fece seguito, nel secolo XV, quella spagnola.
Esiste un qual certo dibattito sull'ipotesi che le varianti meridionali del sardo abbiano subito delle modificazioni nella sua struttura fonetica, come conseguenza dell'influenza culturale e linguistica toscana che dovette portare con sé il controllo diretto di Cagliari e di parte del Campidano da parte di Pisa, ma è certo che vi fu, nel sardo di tutta l'isola, l'incorporamento di un gran numero di vocaboli di origine toscana che furono individuati da Max Leopold Wagner.
La durata plurisecolare e l'influenza del periodo aragonese-spagnolo fu di portata tale che il catalano ed il castigliano sono, dopo il latino, le lingue che hanno avuto il maggiore influsso sul sardo. Purtuttavia, l'internazionalizzazione europea del rinascimento italiano avrebbe determinato la riaccensione dell'interesse da parte degli isolani nei confronti della cultura italiana. Durante quest'epoca, l'italiano era associato ad alcuni strati sociali delle città che mantenevano rapporti commerciali con le città italiane, soprattutto Genova. Della fine del XV secolo è il cosiddetto "codice di Borutta" (Sassari), composto da laudi di carattere religioso redatte in toscano. Va inoltre citata una raccolta di poesie in italiano (Rime diverse, 1595) ad opera di uno scrittore sardo originario di Bosa, Pietro Delitala: le Rime furono influenzate dal Tasso sotto il profilo formale, mentre il mondo poetico evocato ricorda quello petrarchesco.
Nella seconda metà del Cinquecento, nelle più importanti biblioteche sarde i testi stampati in Italia furono numerosi: nel 1573, un inventario effettuato in una delle più prestigiose biblioteche private del regno di Sardegna (facente parte della corona spagnola), quella dell'arcivescovo di Cagliari Antonio Parragués de Castillejo, rivela che il 50% dei libri conservati proveniva da Venezia e da Basilea, il 28% dalla Francia (nello specifico Parigi e Lione), un 7% da altre città italiane (soprattutto Roma), un 8% da alcune città tedesche e un 5,5% dalle Fiandre; pochi sarebbero stati i testi propriamente spagnoli.
Nonostante tutto, la lingua italiana ebbe una certa diffusione presso le classi sarde più colte nel Cinquecento e nei primi decenni del Seicento. Alla riattivazione del tribunale dell'inquisizione nell'isola, la sua gestione venne affidata soprattutto a funzionari spagnoli, giacché si riteneva che i nativi fossero più inclini alla nazione italiana che a quella spagnola. Infatti, in una sessione parlamentare convocata da Don Alvaro de Madrigal, viceré del regno sardo dal 1556 al 1569, si ordinò che gli statuti di Iglesias e Bosa redatti in toscano, nonché i capitoli della città di Sassari redatti in genovese o italiano, fossero piuttosto tradotti in sardo o in catalano. Gli statuti di Sassari sarebbero stati approvati nel 1565 in italiano e un nuovo Parlamento (gli Stamenti), convocato dal viceré conte d'Elda, fu costretto a reiterare la richiesta nel 1603. Nel 1559, una prammatica di Filippo II ingiunse ai suoi sudditi di non studiare in università italiane: tale misura colpì, fra gli altri, quei sardi che proseguivano gli studi nelle università italiane. Si stima che nel XVI secolo nella sola università di Pisa, per esempio, si laurearono 148 sardi, numero salito a 296 nel XVII secolo. Purtuttavia, tale divieto non riuscì, nelle parole di Francesco Alziator, ad «...arginare questo flusso della gioventù studiosa che dalla Sardegna verso la penisola italiana» si muoveva. Nel 1567, fu fatto divieto ai gesuiti di usare sia la lingua italiana sia quella sarda nell'insegnamento, ma la vitalità di entrambe continuò a farsi sentire nei collegi sardi. (Da Wikipedia)
@@pietrofarris4681 Se ti legge Bolognesi che ha fatto un grande lavoro per smentire tutto quello che hai scritto gia tanti anni fa. Poi si parla sempre di pisani e genovesi in Sardegna e mai dei sardi che avevano anche loro possedimenti in italia. Sempre e solo pisani e genovesi in Sardegna. A istudiare est no leghere in Biki ca est jae prontu. E cun tantas catzadas betzas e no beras.
@@giannicanuamadore7629 non sai nulla delle politiche matrimoniali, per esempio dei Visconti in Gallura e dei Doria di Torres? Cando ti antas menzus de sos ateros depes abberu ischire s'alleghe, sinono aches riere. Burrumballa.
se non fossero stati nulla non avrebbero mai costruito migliaia e migliaia di opere risalenti al paleolitico, quindi proprio da 10mila anni fa e oltre..Tutte queste opere sono la prova che la Sardegna era un vero e proprio impero! Si calcola infatti che la popolazione non doveva essere inferiore ai 600mila abitanti, cifra enorme per quell epoca.. inoltre su quello che hai detto ti possono smentire gli studi del DNA sui Sardi antichi ritrovati e i Sardi di oggi.. corrispondono allo stesso aplogruppo, aplogruppo che guarda caso avevano i Sumeri gli accadici e gli assiri che migrando diventarono i primi raccoglitori agricoltori e Europa.. infine come detto il Sardo non deriverebbe solo dal sumero ma dall Unione di più civiltà quindi sumere accadiche e assire... O credi davvero che gli antichi Romani abbiano inventato una lingua dal nulla e l abbiano poi esportata nel resto d Italia e quindi anche in Sardegna?? Hanno copiato il vocabolario antico Sardo che si faceva capire con tutti nel mediterraneo..per quanto riguarda la lingua comunque basta cercare vocaboli sumeri o accadici o assiri e confrontarli..come detto,Arru è un cognome Sardo e significa maledetto, mentre arüru in accadico significa maledizione..la ü col tempo venne eliminata..Ve ne sono a migliaia di prove.. deu in Sardo, Deus in latino.. Hanno aggiunto solo un S.. nemmeno si sono impegnati..il Sardo poi è molto più antico del latino, dunque è impossibile che il Sardo derivi dal latino..
porcheddu è lei?
L'Italia è a tina criminale sanu chì u Sardu è u Corsu sò più vechji chè u latinu ùn l'ammettanu micca, mentenu è piattanu a verità,
Noi in antropologia è linguistica seria sapemu chì u sardu mudernu è u corsu mudernu sò un mischju di u mediu sardu è u mediu corsu per l'Italia è a Francia è e nazioni è i gruppi genocidi ùn accede à i sicreti di u corsu anticu è di u sardu anticu.
I Rumani si sò basati nantu à l'etruscu, u sardu, u corsu è u grecu anticu per migliurà è creà u latinu anticu è classicu chì dominava a ghjente.U latinu ùn hè cascatu da u celu, solu i muti pensanu chì u latinu hè vinutu da u celu.
Le prime presenze umane in stratigrafie sicure rimontano al Mesolitico...
600'000? Impossibile che la popolazione raggiungesse cifre simili in epoca pre e protostorica... Chi e come ha stimato una cifra simile?? Fonti?
Nessun collegamento tra lingua sarda e mesopotamica...
@giovannipilia91 io parlo dei Nuraghes e delle fonti sacre oh pilia!! Le opere preistoriche che dici sono le domus de janas e i proto nuraghes! Ovviamente in quell epoca l isola non era molto abitata!
@giovannipilia91 ma passiamo all età del bronzo ora! Per costruire oltre 8mila nuraghes che ricordati, in origine erano imponenti, di certo non potevamo essere in pochi! Quindi la stima è di 300mila abitanti no 600mila,avevo sbagliato a scrivere
Perché per risolvere questo Arcano non vi incontrate e ne parlate assieme? Anche quello che ha detto lei a mio parere può essere tutt'altro che attendibile.
Perchè non c'è nessun arcano da risolvere. Beh, sulle questioni di fede non discuto.
Che dire? Parliamo dei tempi: quando i Romani, nella loro espansione, arrivarono in Sardegna non esisteva una lingua latina strutturata, ma una serie di dialetti e lingue delle zone centrali della Penisola Italica. Qui, in Sardegna, c'era una lingua millenaria già strutturata da millenni, che servì ai Romani - come tante altre cose che incontrarono dappertutto nel mondo - per strutturare gli inizi di quella lingua che poi si chiamò latino. Sintassi e grammatica del Sardo Antico avevano già millenni di Storia nel momento in cui fu fondata ROMA. Quindi questa battaglia nella difesa del Latino mi sembra - come al solito - una cosa inutile e senza senso.
Quindi nel III secolo a.C. (quando i romani arrivano in Sardegna) il latino non è strutturato... Giusto cielo...
Andiamo forte a caxxate ! Smettetela .......Sardegna " caput mundi " ! Ahahahahahahah
Ma per favore, piantala di dire coglionate, ne va della tua dignità.
@PaoloLeoneCugusiBiancu Lo so che chiunque vorrebbe parlare la lingua più antica, però cerca che cosa significa Indoeuropeo, protoindoeuropeo. È la lingua dalla quale discendono quasi tutte le lingue europee, ma anche molte lingue dell'India, il greco, il latino, il lituano, l'ittita, il persiano, l'albanese, lo slavo, il germanico, il sanscrito e l'Hindi, ben più antica del sardo, che sarebbe l'unico idioma "strutturato" (??). Perché credi che parole come "naso, me, mio, occhio"... i numeri da 1 a 10 siano così simili in molte lingue del mondo? Hanno importato tutto dal sardo o è esistito un antenato comune?
P.s. è il lituano la lingua viva che è più conservativa rispetto al protoindoeuropeo, mentre le altre lingue si sono semplificate coi millenni
@@HumanisticValley Era ancora una lingua agli albori della sua esistenza. Per quanto riguarda la Lingua Sarda Antica o "protosarda" essa aveva un sua storia, una sua propria vita e veniva utilizzata da quella CIVILTA' che aveva costruito "RUNAGHES" detti anche proto-nuraghi, Nuraghi, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri, una Civiltà molto antica "coeva" di Egizi e degli antichi Popoli Mesopotamici. Dal punto di vista "Geologico" si può avere discernimento di quanto affermo, visto che l'Isola di Sardegna e la Penisola Italica non hanno lo stesso periodo geologico, provato dai tanti resti di quei periodi (antecedenti ai tanti reperti classificati come Romani o pre-romani). Per quanto mi riguarda posso dire che la mia personale conoscenza (parlata e scritta) delle varietà del sardo, mi ha dato modo di avere una certa facilità nell'apprendere alcune di quelle Lingue, dette neo-latine. Io non ho la convinzione di parlare la lingua più antica del mondo, ma certo una di quelle ben strutturate già diversi millenni a.C. Leggo volentieri tutto ciò che si dice in questo spazio e apprendo da coloro che NE SANNO PIU' DI ME. Grazie per il suo commento.
Io quanto vedo questi video rimango senza parole, il nessuno che evoca conoscenze profonde e deride uno degli studiosi più profondamente sagaci della lingua in generale. La risposta a questa domanda (titolo del video) il Prof. Porcheddu, la da in 330 pagine distribuite in 33 capitoli e da 870 73 note a piedi pagina oltre a decine di foto tabelle di riferimento e cartine geografiche rinvenute, e lui lo demolisce in 5 min di video… che sapientone.. preferisco nn aggiungere altro.
Chiunque può scrivere 330 pagine basate sul nulla. Chissà perché alcuni tra i maggiori ricercatori sardi (Carlo Tronchetti, Giuseppe Pisanu) mi hanno fatto i complimenti... Forse bisognerebbe cominciare a mettere in dubbio chi parla senza avere un minimo di preparazione specifica e ascoltare invece chi ha una preparazione accademica e un curriculum di ricerche alla guida di sovrintendenze e progetti di ricerca internazionali. Ovviamente non mi riferisco a me stesso (sono solo un semplice archeologo che si è dato alla divulgazione) ma ai ricercatori i cui lavori mi hanno permesso di fare questo video e quello sulla civiltà nuragica. Davvero non mi capacito di come in Sardegna abbiate degli studiosi di fama internazionale ma moltissimi decidano di seguire i primi venditori di fuffa che passano.
"Prof Porcheddu" ma prof de che?
C’è il verbo latino “sardare”, che significa capire come i Sardi, evidentemente creata dagli antichi Sardi, e che si coniuga come la lingua sarda attuale: sardo, sardas, sardat, sardamus, sardate, sardant.
Parlare di dominazione fenicia mi sembra azzardato ci sono tracce documentabili di loro insediamenti stabili, nelle coste, soprattutto del sud sardegna per quanto riguarda le influenze fenice sul sardo, sono appunto delle influenze, sarebbe come dire che l italia è stata dominata dagli inglesi solo perché ci sono tanti aglicismi, piu che altro la loro presenza era accettata e tollerata dai locali . sulla lingua sicuramente il sardo e neolatino, su che lingua parlassero i nuragici , non ci sono prove, come non ve ne sono su che lingua parlassero nel lazio all nell eta del bronzo , daltronde i romani stavano ai nuragici, come noi stiamo ai romani. Inoltre starei attento a sottovalutare , nuove idee. Le grandi scoperte sono nate da geni che hanno saputo mettere in dubbio delle certezze.
Lo so, ti rode doverti aggiornare... Non sei né il primo né l'ultimo a rimanere abbarbicato all'ipse dixit. Peccato, sei troppo giovane per essere così rigidamente attaccato al vecchiume. Documentati ancora, ti prego sulla nostra civiltà.
la discussione ed il confronto non si può fare con le notizie che vengono pubblicate dall'ansa (ovviamente per i loro limiti) si fa con chi ha portato avanti una teoria e quindi studi, ricerche e comparazioni, altrimenti non c'è progresso ne in campo storico ne in campo prettamente linguistico... per quanto riguarda la dominazione degli shardana sulle coste del mediterraneo bisogna fare riferimento anche agli studi intenazionali e non solo a quelli dei nostri accademici ( e quì, vista la storia , non commento) per esempio si faccia riferimento alla pubblicazione dell'archeologo israeliano prof. Adam Zartal dell'Università di Haifa riguardo le ricerche sulle rovine di al-Ahwat... oppure è un cretino anche lui?
Beh se sposa tesi del genere ha evidentemente una predilezione per il genere fantasy.
@@HumanisticValley odddio...l'impressione era di un video di taglio narcisistico ora ne ho la conferma.
Il pensiero di diversi storici greci e latini, tra cui Erodoto e Strabone, i quali raccontava al proposito come originariamente i capi degli etruschi, chiamati Lucumoni, provenissero proprio dalla Sardegna.
Un altro storico latino vissuto nel II secolo d.C., Sesto Pompeo Festo, scriveva che “reges soliti sunt esse etruscorum, qui sardi appellantur”, cioè “ i re degli Etruschi sogliono essere coloro che sono chiamati Sardi ”.
Ma anche l’etruscologo Marco Corsini, ritiene a sua volta che in seguito fossero stati gli Shardana, già stanziati sul Germalo (Palatino), a sostenere Romolo nel suo colpo di stato, facendo quindi “sentire il proprio peso sulle istituzioni di Roma, tanto che si parla di Romani e Quiriti (Shardana opliti, lancieri)”.
In definitiva, si può ipotizzare che sia esistita una stretta connessione tra il mondo etrusco e quello sardo e che questo stretto rapporto sia quindi proseguito anche durante e dopo la fondazione di Roma(ti consiglio di controllare i reperti rinvenuti nella tomba di vetulonia ed esposti nel museo nazionale a Firenze, con tanto di bronzetti, navicelle e vasi askoidi, come se fossero beni di famiglia del re defunto).
Che esistessero stretti rapporti tra mondo nuragico ed etrusco è risaputo praticamente dalla nascita dell'etruscologia, ma possiamo escludere un rapporto di filiazione del secondo dal primo. Benchè molti rivendichino la patente di genitorialità (in primis gli Albanesi, che sostengono anche di essere i progenitori dei Sardi), è indubbio che quella etrusca sia una civiltà formatasi e sviluppatasi in ambito italico. La tomba del duce di Vetulonia testimonia degli scambi, dietro i quali potrebbe esserci anche un'alleanza politico-militare, che a me pare molto verosimile, ma che comunque resta un'ipotesi senza prove. Quanto a una filiazione dei Romani dai Sardi beh... Come spiego nel video, siamo nella fantastoria più sfrenata, per usare un eufemismo.
@@HumanisticValley finché non ci saranno ulteriori prove scientifiche.. Giusto? Beh.. Non tarderanno ad arrivare. E parlo di mondo accademico.. Peraltro gli studi genetici hanno appurato che il 40 %dei genomi presenti nel cromosoma y dei sardi è presente nelle medesime percentuali negli albanesi e nei popoli baltici. Chi può dire chi sia arrivato prima o dopo non si può dire al momento. E questo è un dato scientifico e inequivocabile. L'Arbereshe ha delle parole comuni con alcune parole della variante sarda barbaricina che anche il prof. Pittau chiamava relitti protosardiani
E' ovvio come il sole che il Sardo è più antico del Latino. Sono d'accordo con @maurodalnievo6417 "Sarebbe quindi più ragionevole pensare che sardo e latino abbiano radici comuni piuttosto che una derivi dall'altra"
Prima che fosse fondata Roma i Sardi avevano già costruito i 10000 Nuraghi. Come si può spiegare la tomba etrusca che al suo interno la volta riproduce la volta di una domus de janas. Quella Sarda è 3000 anni antecedente
Ciao Pietro, innanzitutto grazie del commento. Dunque: certamente la civiltà nuragica è molto più antica di quella romana, ma questo non depone in alcun modo a suffragio della tesi secondo cui il latino deriverebbe dal sardo. I romani, che fino alle guerre puniche erano un popolo essenzialmente continentale (o peninsulare), non hanno avuto a che fare con la Sardegna prima del III secolo a.C. Addirittura fino alla prima guerra punica non avevano nemmeno una flotta. Per quanto riguarda gli Etruschi la faccenda secondo me è molto interessante: l'archeologia ci dà molte prove di strettissimi contatti tra Etruschi e Nuragici, e sono molto curioso di vedere dove porteranno gli studi linguistici che comparano le parole del sostrato protosardo rintracciabili con la lingua etrusca. Venendo alla questione circa la tomba... Non so a quale in particolare tu ti riferisca, ma considerando gli strettissimi rapporti tra genti sarde ed etrusche non deve sorprendere che gli uni siano stati modello per gli altri. Spero di non averti annoiato con questo papiro.
@@HumanisticValley cosa ne pensi, quello riportato da uno scriba romano al seguito delle loro spedizioni di cultura riportava che i Sardi intravano facilmente nella comprensione della lingua degli invasori. Comunque in tutti i casi li lingue parlate nella penisola Italica avevano una matrice comune prima ancora dell avvento dell impero romano.
Sinceramente non conosco questa fonte... Se mi dici autore e opera vado a leggerla! Comunque dipende dall'epoca in cui è stata scritta... E considerando che non abbiamo opere latine prima del III secolo a.C. mi sembra verosimile che i Sardi di allora capissero abbastanza bene il Latino, visto che con la prima guerra punica la Sardegna diventa provincia romana.
Beh, in realtà le lingue italiche non appartenevano tutte allo stesso ceppo: la maggioranza erano indoeuropee, anche se in alcuni casi nettamente diverse le une dalle altre (come il Latino e il Dauno per esempio), ma una grande parte della penisola (Toscana, Lazio settentrionale, pianura padana, Campania settentrionale) era occupata dall'Etrusco (lingua non indoeuropea), e in sicilia si discute se la lingua dei Sicani fosse o meno indoeuropea.
Secondo me il punto è molto semplice. Fino all'arrivo dei romani in Sardegna, noi non abbiamo certezze assolute che lingua di parlasse in Sardegna. Sappiamo che gli etruschi avevano rapporti consolidati con la Gallura ma altre certezze ne vedo poche. Poi é lampante che la civiltà nuragica è antecedente al romano ma dire che la lingua nuragica si parlasse in tutta la Sardegna, e un po' azzardato.
@@HumanisticValley le lingue come tu dici "Indoeuropee" sono nate, come terminologia, a partire dall'800 in poi, sulla base di fantasiose e misteriose parole di origine sconosciuta, provenienti dalle steppe euro-asiatiche. Si dice ne facciano parte anche il latino e il greco, quindi si sono diffuse molto tempo dopo nel Mediterraneo e fino a prima del greco classico, erano le lingue semitiche a farla da padrone in tutte le rotte mediterranee, con una lingua semitica unica, parlata in tutte le sponde del mare nostrum. Viva oggi grazie all'ebraico antico, ancora oggi molto diffuso nell'ebraismo modero, il sardo e l'arabo.
Ma un confronto covile tra studiosi?
Prima del sorgere di Roma, i popoli che abitavano isole e penisola non parlavano idiomi incompatibili tra di loro, che il latino ha poi regolato e sintetizzato (imbellito?), siamo in ritardissimo con la prelatinità, che viene trascurata in virtù di Roma antica. Meriterebbe uno studio adeguato ciò che vi era prima di Roma, sia nella penisola italiana che altrove
Ciao Gregorio, la maggior parte dei popoli della penisola, Latini compresi, parlava lingue indoeuropee, quindi strettamente imparentate tra loro.
@@HumanisticValley certo e condivido pienamente la problematica "inusitata" ma molto interessante che si è data il canale
Al "non c'è traccia di una presenza nuragica fuori dal territorio sardo" sono scoppiato a ridere. Potevo condividere che il latino non sia sardo ma forma diversa di una lingua arcaica. Quasi passi per "fenici" ma non dominatori (i fenici erano mercanti non guerrieri) ma dire e infilare castronerie cosi a caso non ha senso.
😉
Dunque non solo il latino ma tutte le lingue chiamate neo latine derivano interamente dalla lingua sarda, cioè lingua semitica. Io penso questo
Vedo che premi col cuore con chi ti loda ..perché non fai una bella cosa ti fissi una bella faccia a faccia con la persona che stai criticando ...poi vedi come ti trova le le tue teorie sballate caro mattia. Un saluto dalla Sardegna .
Senza polemica chiedo..i protosardi costruivano edifici ben prima che il primo romano ne avesse minimamente idea di come fare..parlavano a gesti?capisco che dia fastidio ...
Pensi che in Egitto costruivano edifici ben prima che il primo sardo avesse minimamente idea di come fare. Quindi i sardi in realtà sono egizi? Ma soprattutto, perché il fatto che la civiltà nuragica sia indubbiamente più antica di quella romana dovrebbe darmi fastidio? La scrittura è uno strumento che non tutti i popoli hanno adottato: prima della conquista romana la maggioranza dei popoli celti non scriveva, i Franchi non scrivevano neanche dopo essersi installati nei domini romani, i Longobardi cominciano a scrivere ben oltre la conquista dell'Italia; e da notare che gli ultimi due popoli quando iniziano ad usare la scrittura lo fanno in latino, non nella loro lingua... Ah ovviamente il fatto che un popolo non scriva non significa che non abbia una lingua: le lingue volgari italiane sono esistite per secoli prima che a qualcuno venisse in mente di usarle per scrivere.
Il Nuraghe più antico risale al 2000 a.c mentre l' opera più antica egizia decente risale al 1.800 ad..
@HumanisticValley durante una diretta in un documentario di Piero Angela, all ingresso della piramide di Cheope,si staccò un simbolo ( di solito simboleggiava chi costruiva le piramidi) e sotto questo simbolo c'era il simbolo originale, ovvero la pintadera Sarda! E li Piero Angela si pietrificò e chiese cosa ci facesse il singolo dei Sardi pre nuragici! Quindi si, probabilmente gli antichi Egizi potrebbero essere figli dei Sardi! Inoltre la lingua degli antichi Egizi era praticamente identica etimologicamente,alla lingua sumera, come la lingua Sarda! 😉
@@shardan8151 analfabeta le Grandi Piramidi sono del 2600 ac, i nuraghi sono mille anni dopo.
Prima vengono i casi, poi gli articoli.
Signori, mi piacerebbe che si sviluppasse una discussione sana e civile. Chi ha qualche obiezione a quanto dico nel video argomenti e citi le sue fonti, come io cito le mie (guardate in descrizione); altrimenti si crea il solito letamaio che non serve a nessuno.
Quanti conoscono l'italiano
Grazie per i suoi interessantissimi video. Peccato però il nome del suo canale, perché in inglese???
Grazie a lei per la visione! Perché mi sono ispirato al concetto della silicon valley, e poi suona bene 😉
perfetto infatti mi sembri abbastanza suonato bene...🤔@@HumanisticValley
Sono sardo, conosco il sardo, la mia lingua, una lingua meravigliosa che con gran fatica stiamo cercando di rivitalizzare. Dare però alla mia lingua patenti di primogenitura mi lascia, al più, costernato. Per me il sardo, sa limba mia, è una lingua neolatina e dire e confermare ciò non toglie un grammo di bellezza all'idioma della splendida isola di Sardegna. Dunque, grazie all'autore del video. L'unica inesattezza semmai è il passaggio sui Fenici che mai hanno invaso o conquistato niente ma vissuto in pace con i sardi per secoli. Ma... giai nos semus cumpresos. 😊
Grazie Martino, io non sono sardo di nascita, ma amo la Sardegna e la cultura sarda passata e presente. Per questo mi sento in dovere di combattere la disinformazione di una certa corrente di fantastorici e fantarcheologi, che fuori dalla Sardegna getta solo discredito sulla vera ricerca condotta da grandissimi archeologi e storici sardi, che per colpa dei primi vengono sminuiti. Per quanto riguarda i Fenici, parlo di dominazione perchè c'è un'evidenza di una certa pervasività della cultura Fenicia in Sardegna che mi fa pensare a un progressivo "punicizzarsi" di alcuni clan nuragici, il che mi porta ad un altro punto: cioè che il popolo nuragico non era unito, ma diviso in clan molto probabilmente in lotta tra loro. Quindi, accanto a realtà di convivenza pacifica, sicuramente ci furono episodi in cui alcuni clan nuragici si allearono con i Fenici per attaccare clan rivali (strati di incendio e distruzione a Monte Prama): il dibattito è comunque lungi dall'essere concluso e dovendo tagliare corto per stare nei tempi dell'intrattenimento ho semplificato forse eccessivamente parlando di "dominazione".
Bravu Martine Faedda :-)
I fenici arrivano in Sardegna...e però dopo secoli e tante generazioni si possono chiamare Sardo-fenici.
2 culture molto interessanti quella nuragica e quella fenicia che convissero in simbiosi...con vantaggio reciproco.
Nuxiniedda, no isco chie ses ma a seguru as cumprèndidu mincras pro frùschios de trenu.
@@martinofaedda3896 a fogu ti pighit sa buca e sa regula de sardu iscritu
Non ci siamo. Da sardo non credo che il latino derivi dal sardo . Comunque anche la lingua italiana é stata ‘costruita’ scegliendo come base il Toscano. O sbaglio?
Guarda..
I romani si sono dimenticati di modificare un verbo appunto latino,che sarebbe "Sardare", Sardare è un verbo auto referenziale e significa, " usare l intelletto come un Sardo", e solo chi ha inventato la lingua può auto referenziarsi e conoscere i Sardi in questo modo..😎🙈
Ma lo sai che per caso vivendo in Germania ho scoperto che Alcune parole tedesche si pronunciano e scrivono e hanno lo stesso significato!!! Esempio SETZIDI SIGNIFICA SIEDITI BENE IN TEDESCO SI PRONUNCIA ALLO STESSO MODO E SI SCRIVE SETZDICH ,curioso ma vero e cosi altre parole che purtroppo Essendo poco usate non ho in mente ma sulle quali mi sono imbatutto.tengo a precisare non sono e Studios della Materia ma ho forti dubbio che il sardo sia Derivate dal latino
Ciao Salvatore, grazie del commento. dunque entrambe le parole hanno la stessa radice indoeuropea. La parola Sarda in questione deriva da quella latina (verbo sedeo), che appunto è una lingua indoeuropea, come il tedesco. Si potrebbero trovare analogie simili anche con l'antico islandese. Il sardo di oggi è una lingua neolatina, ma il sardo nuragico non lo era. Come spiego nel video, bisogna sempre tenere presente che le lingue si modificano profondissimamente nel corso dei secoli (basta pensare al latino con l'italiano).
A me viene pure in mente il sardo "Monìnca" (scimmia) chissà perché simile (è il caso di dire) all'inglese "Monkie" (non so come si scrive ma ci siamo capiti...) @@HumanisticValley
Ciao, vorrei linkare/condividere il tuo video sul sito di commenti Hookii. Se per te va bene lo segnalo oggi stesso dopodiché se passa la moderazione, non si vede perché non debba passare, sarà pubblicato dopo alcuni giorni dalla segnalazione, ti vorrei chiedre anche se ti va di partecipare ai commenti, per poterlo fare è necessario avere solo un profilo disqus.
Ciao Antonio, certo puoi linkare il video dove vuoi; per i commenti... Guarda, faccio fatica a seguire quelli qui su youtube 😅
L'autore di cui si fa riferimento, il sig Porqueddu, ha avuto risalto nei mass media e essendo la sua teoria molto suggestiva anche tra le persone comuni, non certo nel mondo accademico. Però doveva essere chiaro a uno studioso come lei che Porqueddu non parla del sardo neo latino ma del proto-sardo. Quindi la citazione di Dante che parlò del sardo non c'entra assolutamente niente e i passaggi di Dante sono stra conosciuti da chiunque si sia avvicinato alla materia. Esistono pubblicazioni dedicate solo a Dante e la Sardegna che riportano come Dante diceva che i sardi parlavano in latino in maniera "imitativa." Ma la domanda da porsi dovrebbe essere come mai in Sardegna il rapporto tra accademia e popolazione è così travagliato tanto che nascono studiosi "alternativi" che hanno parecchio successo nella popolazione ? Non credo che lei possa dare una risposta ma la domanda servirebbe per inquadrare il fenomeno, altrimenti messo così sembrerebbe che in Sardegna gli studi e le teorie si basino su basi molto fragili.
Ciao Lucio, grazie per il tuo commento. Il punto è che Porcheddu dice che nessuno si è mai occupato del rapporto tra sardo e latino, che è falso e al di là dei pregiudizi che Dante dimostra di avere, è interessantissimo notare come il Sommo poeta abbia (alla fine del 1200!) una percezione chiara della parentela e dei rapporti tra le lingue. Porcheddu poi, CREDE di parlare di proto-sardo, ma NESSUNO conosce il proto sardo. Questo perchè gli mancano le basi di grammatica storica, di linguistica e di archeologia: il popolo nuragico non scriveva e il sardo attuale è diversissimo da una lingua parlata circa 3000 anni fa. Per fare un'analogia: sarebbe come credere che i Peucezi (antica popolazione della Puglia meridionale) parlassero il dialetto barese. In ultimo cerco di rispondere alla tua ultima domanda: le tesi di queste correnti "alternative" hanno così tanta presa sui non addetti ai lavori perchè sono suggestive e parlano alla pancia; la Sardegna, che io amo e che vorrei vedere valorizzata come meriterebbe, è stata per secoli bistrattata e il suo popolo spremuto. Oggi rimane una terra bellissima, con una tradizione viva e fieramente tenuta in vita, ma purtroppo non riesce a dare prospettive ai giovani e povertà e spopolamento sono un serio problema. Presentare teorie che decantano l'antica gloria del popolo sardo che avrebbe governato sul mondo va incontro a un bisogno di riscatto (legittimo) e di sentirsi parte e depositari di qualcosa di grande. Il problema è che è quasi tutto falso. Questa gente specula sulla sete di riscatto e di riscoperta delle proprie radici, col risultato di gettare fango anche su un tipo di ricerca storica, archeologica e linguistica che in Sardegna è ben viva e ha visto e vede impegnati studiosi (sardi) del massimo calibro. Mi scuso per il papiro, ma credo che siano cose importanti.
Mi spiace, ma Porqueddu confronta col latino del VI a.C. proprio il sardo attuale, e per di più la varietà che si parla nella sua zona. L'ho sentito con le mie orecchie. E lo sostiene anche in questa nuova trovata del vaso di dueno, dove ci vuol vedere la variante sarda ITE ( da altre parti si dice ITA) che già solo 800 anni fa non esisteva, figuriamoci nel 600 a.C. Il ragazzo purtroppo fa gran confusione su altre cose (trattare Fenici e punici come fossero la stessa cosa è gravissimo), o considerare Dante una fonte attendibile, o sottostimare i relitti paleosardi (con percentuali impressionanti di relitti preromani rispetto a tutta l'Europa), o ancora considerare nuragici e sardi odierni come popoli differenti, quando il DNA dice il contrario. Insomma, una preparazione accademica da svecchiare.
@@juafiori25 Vengono comunemente definiti Punici, Phoinikes (cioè Fenici), gli abitanti di Cartagine (latinizzazione del fenicio "Qart Hadast" = Città Nuova), colonia di Tiro (città fenicia). Pensare che Punici e Fenici non fossero lo stesso popolo è come pensare che Siracusani e Corinzi non fossero entrambi greci. Ovviamente da un certo punto della Storia in avanti, quei Fenici che abitano la Sardegna sono Cartaginesi, che ovviamente hanno le loro peculiarità. Il DNA non è un metro per definire l'appartenenza a un popolo, lo è, al contrario, la cultura; e la cultura sarda attuale è lontanissima da quella nuragica, come la cultura lombarda attuale è lontanissima da quella longobarda (grazie a Dio), nonostante il DNA di molti lombardi possa essere il medesimo. Aggiungo che basta approfondire la letteratura in merito allo studio del DNA umano per capire che siamo tutti strettamente imparentati, in quanto appartenenti alla razza Homo Sapiens e che quindi ogni discrimine fatto su basi genetiche non ha alcun senso. Infine, capisco l'acredine verso un Dante che sicuramente non aveva molta simpatia per i Sardi, Ma a 8 secoli di distanza possiamo avere il privilegio di guardare le cose con oggettività e riconoscere il grande acume del Sommo nel comprendere i rapporti di filiazione e parentela tra le lingue.
@@lucioporcu359 Effettivamente i rapporti tra nuragici ed etruschi erano piuttosto stretti, grazie della segnalazione lo leggerò sicuramente.
@@HumanisticValley non ci siamo. Come le hanno già detto in tanti, anche archeologi titolati, i Fenici provenienti da Oriente non possono storicamente esser sovrapposti ai Fenici di Cartagine o Punici, soprattutto se si fa riferimento alla storia sarda, dove dire "dominazione fenicia" è un errore grave, perché non hanno dominato proprio su nulla. Su Dante: non c'entra nulla l'acredine, ai tempi di Dante la scienza linguistica moderna era lungi dal nascere, quindi ciò che dice Dante si può prendere come indizio e non certo come prova; sul DNA: anche la cultura degli achei o dei dori era completamente diversa da quella dei greci moderni, eppure si parla lo stesso di greci antichi. Quindi si può fare anche coi sardi. Le "stratificazioni linguistiche" strutturali nel sardo sono due: paleosardo (con le componenti finora riconosciute: iberico/paleobasco, e balcanico) e latino, le altre (punico, catalano, spagnolo, italiano) son residuali. E poi il DNA che dice che i geni del popolo sardo odierno sono direttamente comparabili -caso unico in Europa- a quelli dei loro antenati dal neolitico in poi è scienza, il suo tentare di sminuirne la portata enorme è invece ideologia. Le consiglio infine di leggersi la teoria dei paradigmi di Kuhn, è fondamentale per approcciarsi alla scienza in modo equilibrato e smaliziato.
Credo che storia, etnia, lingua, abbiano percorsi diversi, a volte si intersecano, a volte prevarica per motivi vari, faccio un esempio banale ma incofutabile, i triestini mai furono veneti, tanto che si diedero all' Austria nel 1381 per sfuggire al dominio di Venezia, però parlano un dialetto veneto, che da oltre 100 anni ha soppiantato il tergestino che era un dialetto ladino simile al friulano, senza ci siano state emigrazioni di gente veneta, solo scelta opportunistica di scambi commerciali, pure se ognuno appartenente a etnie diverse.
Ma chi gliel'ha data la cattedra in linguistica?🤔
Ma boh... Il suo curriculum al momento recita "Dopo un incarico di docenza all’Università degli Studi di Cagliari per il corso FILS (Formazione Insegnanti in Lingua Sarda), in cui ha insegnato “Laboratorio di lingua sarda [...]". Quando ho fatto il video c'era scritto solo "Università di Cagliari" quindi pensavo che fosse una di quelle finte università private tipo quelle della terza età, invece a quanto pare ha ricoperto un ruolo di docenza in un'università statale. Una vera onta per l'accademia italiana tutta.
@HumanisticValley
Ma vergognati! Tu sei un onta per gli studiosi!
@Giubizza ti piscia semplicemente in testa!! Tu che corso di studio hai? La terza media? Forse è tanto!🙈😂😂
@@shardan8151 la stessa scuola che ha dato l'attestato di bon ton a te.
@Giubizza ti sbagli, sono semplicemente sceso al tuo livello!
Come ti permetti di fare certe uscite quando non sai neanche di cosa si sta parlando? Per smentirvi basta che sappiate che in latino esiste un verbo, ovvero "sardare", che è un verbo auto referenziale che significa, usare il proprio intelletto come i Sardi!
Essendo quindi autoreferenziale, solo chi ha inventato la lingua può aver creato questo predicato verbale.. inoltre i romani parlavano dell Isola come terra degli avi o degli dei e guarda caso, le tombe etrusche le maschere etrusche, i ponti etruschi,gli elmi etruschi,la stele etrusca di kaminia ecc, è tutto uguale a ciò che si trova in Sardegna che sono di millenni e secoli più antichi...
Inoltre se non conoscete la lingua Sarda non potete fare paragoni o discussioni e dare del miracolato ad un docente che il Sardo lo conosce benissimo come il latino e il greco e l italiano!! Ma ci siete o ci fate? 😎🙈🙈😂😂😂😂
I popoli del mare pre latini (pelasgi) parlavano lingue simili per potersi capire nei loro commerci.
La lingua più simile a quella dei pelasgi tutt' ora vivente è l'albanese del nord.
Recentemente si è scoperto che nella Barbagia resistono centinaia di parole simili a quelle albanesi.
Non mi interessa di fornirti dati... Se hai voglia cercateli.
Quindi il sardo deriva dall'albanese?
@@HumanisticValley i sardana parlavano similmente come gli illiri.
BARBAGIA songs are very similar to polifonia LABE south Albania
@@HumanisticValley Tante parole del ARVARESHU sono simili al albanese simili alla lingua degli ARBËRESHI (V=B), che sono gli albanesi del sud dell' Italia arrivato dopo il 1500.Anche la loro musica è simile alla musica polifonica degli albanesi del sud. Non ha importanza se il sardo proviene dall' albanese, ma che c'è assomiglianza. Questo dovrebbe fare pensare. Dico questo perché qui sembra che ci si vuole mettere in gara. Non è così. Per tirare fuori una verità nascosta dai secoli bisogna prendere in considerazione ogni dato, ogni cosa, senza tralasciare niente. Lasciarsi trasportare dalla boria e dalla voglia di sminuire sempre l'altro non si va mai da nessuna parte. Le bugie saranno anche dolci ma si sa cosa succede quando si abbusa con i dolci.
Mattia.. I fenici e punici nonostante le comuni radici si sono comportati in maniera diversa nei confronti delle popolazioni locali. I fenici avevano piccoli avamposti (a parte alcuni mercati che poi si sono sviluppati in modo importante) in completa armonia con le popolazioni locali per reciprocità di benessere. Cartagine imponeva leggi e tassazione. Per questo la Sardegna si divideva in filo-punici e ribelli.. (a Cartagine interessavano più le coste e il fertile campidano). Non mischiamo le due cose. Anche perché le due culture si sono dimostrate ben diverse fra loro(benché qualche divinità in comune ci fosse)
Sul mio canale può trovare un video in proposito. I Punici erano Fenici tanto quanto i Siracusani erano Greci. Non si tratta di "qualche divinità" e radici in comune: i Punici parlavano una lingua fenicia e praticavano una religione fenicia, in altre parole la loro cultura era fenicia. Non si possono mettere le parole punici e fenici sullo stesso piano semantico, sarebbe come dire che i Siracusani non fossero Greci. Infine se è vero che per l'età del Ferro non abbiamo evidenze archeologiche di aperto conflitto tra fenici (difficile dire per quest'epoca se fossero di Cartagine, Iol o altre città) ) e nuragici è anche vero che quello che si può osservare è un progressivo avanzare della cultura fenicia in tutte le parti dell'isola a scapito di quella nuragica. Ora, io non credo che gli antichi sardi abbiano accettato la cosa supinamente.
@@HumanisticValley Cartagine era un'ex colonia sviluppatasi per conto proprio. Hanno cambiato modo di vivere, di pregare, i nomi delle divinità del loro pantheon, dal commercio sono passati all'imperialismo.. Alle coltivazioni(nn risulta che i fenici lo facessero) intensive.. Persino nei riti funebri(che sono parte importantissima) sono passati dall'incinerazione o semi/incinerazione all'inumazione.
@@HumanisticValley avevano stesse usanze.. Stessi costumi.. Stesso pantheon.. Ma per i fenici(popolo senza patria) e i cartaginesi non è così
@@HumanisticValley tranquillo..sono sardo ma non sardocentrico. Il punto è invece che i punici sono fenici come i greci sono micenei. Uno è l'evoluzione dell'altro.
tra fenici ,punici, shardan, sekelesh e libu...ci sarebbe da indagare ..quella scrittura si puo' trovare in tre lingue ...forse anche di piu'
il campidanese ha 2 radici etimologiche ad esempio una latina...ma anche una ugaritica..
il sardo in se possiede pero' una sorta di chiave di volta nella lettura di queste cose..
il lavoro di quell 'uomo non e' da sottovalutare..attenzione!!
pur non essendoci punti...ha scritto jove est dei vos...ecc..non e' sardo
oddio....ho appena perso 7'07" del tempo concessomi su questa terra.
io non avevo alcuna necessità di guardare e ascoltare....ma lei aveva proprio bisogno di produrre questo contenuto?
santa pazienza.....
Se l'ha guardato evidentemente voleva farlo. La ringrazio quindi per la visualizzazione, nonché per il commento, che aiutano il canale e questo video a diffondersi.
@@HumanisticValley ma speriamo lei abbia torto
Nono, è proprio così
Mattia devi seguire Salvatore Dedola ,
Menzus
Dedola traduce la stele di Nora come fosse protosardo ma mi sa che è fenicio o punico o cartaginese il che è lo stesso
Ciao.. ovviamente una teoria per essere accettabile deve essere approvata da più studiosi.. però secondo diversi studiosi gli antichi sardi, chiamati Shardana, dominavano quella parte di Mediterraneo centinaia di anni prima dei romani. Staremo a vedere se queste teorie verranno smentite o meno..
Ciao Alberto, grazie del commento. Hai perfettamente ragione, il problema è che finora quelli che hanno portato e portano avanti questo tipo di """"teorie"""" non sono veri studiosi. Almeno quelli in cui mi sono imbattuto io non lo sono. Per il fatto che non applicano il metodo scientifico, non ragionano sui dati e non collocano la loro versione della storia nel quadro molto più ampio della storia e della geografia del mondo antico o se lo fanno ignorano completamentegli ultimi due secoli di storia degli studi, o comunque non ne tengono conto. Il problema non è se queste teorie verranno smentite, perché si smentiscono da sole alla prima indagine, ma quanti libri riusciranno a vendere coloro che le propinano.
@@HumanisticValley Di quali teorie parli in questo commento, di quella di Porcheddu o dell'identificazione Shardana/Sardi? Per quanto riguarda l'ultima mi sembri molto poco aggiornato. Se tu facessi una ricerca bibliografica in lingua inglese (di testi scientifici non articoli dell'ansa) sui popoli del mare scopriresti che vi sono due tipi di studiosi: quelli che fanno ipotesi di localizzazione dei popoli e quelli che non ne fanno, a parte su alcuni sui quali c'è consenso da tempo. Bene, tra gli studiosi contemporanei che localizzano i vari popoli del mare ormai il consenso è ampio nell'identificare i Shardana con i Sardi nuragici. Che poi in Sardegna questa identificazione venga definita anche da professionisti fanta-archeologia, mitopoiesi, acheo-sardismo e via dicendo, è un discorso che ci porterebbe lontano, ma che non fa certo onore alle istituzioni culturali italiane in Sardegna. E nemmeno a un aspirante divulgatore scientifico.
In latino i casi erano otto in origine.
Da sardo non posso che sottoscrivere quanto detto, ma ormai va di moda la fanta- linguistica, è una gara a chi la spara più grossa a prescindere da tonnellate di prove che dicono il contrario.
Sono proprio le prove che mancano per continuare a raccontare l'assurdo, cioè che un popolo abbia cambaito la propria lingua in spazio di tempo esiguo come è stato quello romano in Sardegna. A voi manca una profonda conoscenza della storia sarda, eppure lo sanno anche i bambini che di solito la storia dei "vincitori" è sempre corrotta. Poi, i romani prendevano quello che capitava per imparare, certo hanno migliorato tante cose ma le maestranze sempre straniere erano, in maggioranza. Comunque vorrei vedere queste famose tonnelate di prove. Hai voglia di spulciare quelle prove e farcele conoscere anche anoi poveri ignoranti?
sarebbe interessante il tuo punto di vista e lo appoggio in virtù della libertà di espressione. Quello che non mi piace è la costante demonizzazione di chi non la pensa come te. "assurda teoria" "sedicente esperto" . Manca una confutazione che pone il dubbio su tutto e invece sento troppa sicurezza per es. sulla assenza di tracce degli antichi sardi fuori dall'isola o sulla parola nuraghe>muro (mucchio di pietra). Il fatto è che la verità è plurale.
Veramente confuto punto per punto. "Sedicente esperto" è semplicemente la verità: non è archeologo, nè filologo, nè linguista ma si spaccia per tutte e tre queste cose. Su ciò di cui siamo certi non si deve porre dubbio, altrimenti non potremmo dire nulla. Poi se ci fossero prove documentali che ribaltano quello che sappiamo allo stato attuale delle conoscenze sarei dispostissimo a fare marcia indietro, ma così al momento non è.
@@HumanisticValleyDi solito non penso mai che io possa avere ragione. metto il dubbio su tutto e anche su di me. Ringrazio gli altri per darmi la possibilità di crescere intellettualmente, anche se la pensano diversamente da me. Non mi sono mai permesso di usare il linguaggio del video quando confutavo un'altra teoria e mi dispiace per questo. Io ho fatto studi di linguistica e mi sono laureato con una tesi di linguistica, ma ne so meno di prima.
Stai dicendo una marea di bagianate senza aver fatto nessun tipo di ricerca, studio.Dai aria alla bocca!😂
Al linguista hai chiesto se ha cambiato spacciatore ultimamente ? 🤔😂😂😂
Ma se il sardo è una lingua neolatina gli antichi Nuragici come parevano? Quale lingua? Bisogna approfondire, confrontare tutte le teorie e non dare per scontato una sola tesi.
Io credevo che il sardo fosse una lingua neolatina ma gli studi recenti di molti studiosi mi fanno dubitare.
Non fosse altro che moltissime parole e nomi sardi hanno una radice molto più antica del latino.
Il sardo CONTEMPORANEO è una lingua neolatina. Come spiego nel video le lingue si trasformano profondamente nel corso dei secoli, a causa dei contatti con altre lingue e delle stratificazioni linguistiche che le conquiste da parte di potenze alloctone comportano. Sempre nel video specifico che la lingua dei nuragici NON è nemmeno lontanamente imparentata con il latino. Proprio per questo non ha alcun senso cercare di tradurre il latino arcaico con il sardo contemporaneo. È un concetto fondamentale che l'autore di questa "tesi" sembra ignorare completamente.
@@HumanisticValley ma mi sembra che da quanto dimostra porqueddu con le sue argomentazioni siano l' esatto contrario.
Perché lei non risponde direttamente direttamente al prof. Porqueddu ribattendo punto su punto su quello che lui afferma?
Se lei non riesce a controbattere allora possiamo anche chiudere tanto ognuno rimane della sua opinione.
Una cosa è certa basarsi su convinzioni senza studiare e approfondire nuove teorie è sempre un errore. Ci acevano detto per decenni che le statue greche erano le prime a tutto tondo ora scopriamo che gli antichi Nuragici con le I giganti di monti Prama lo hanno fatto molto prima.
Io non sono sardo ma per quanto riguarda la civiltà Sarda che ha regnato per secoli nel mediterraneo ci sia ancora molto da approfondire e studiare. E dare per scontato quello che ora conosciamo rischia di essere un boomerang per tutti!
Porcheddu non dimostra nulla, perché già i suoi presupposti sono totalmente sbagliati; controbattere punto per punto è esattamente quello che faccio in questo video, argomentando ogni affermazione e citando la bibliografia.
@@HumanisticValley Quanta arroganza? "Gia i presupposti sono totalmente sbagliati".Questo lo dice lei e lei è un altro che si permette di dare addosso senza contradditorio, lo sa come si chiama questo, ignoranza! Presunzione e poca voglia di capire. Roba da matti.
@@AlexBfetropBRAVISSIMO!!!
Deduco quindi che o non conosci le lingue antiche e non sei in grado di fare raffronti oppure significa che sei un invidioso.. vedi te
Probabilmente sono invidioso
@@HumanisticValley magari ignorante allora..o entrambe le cose.? Se sei così convinto di quello che dici, spiegami ajó che certo non è latino, spiegami aruru in accadico e arru in Sardo che hanno lo stesso significato..e non rispondermi dicendo che il latino viene da quelle lingue perché è ridicolo!! Ahahahah per cui sei ancora convinto che il Sardo derivi dal latino?? Credi davvero che i Romani abbiano creato una lingua dal nulla! Ahahah chissà come mai però il Sardo è il popolo più antico del Mediterraneo, hanno l aplogruppo y come i sardi antichi,i primi raccoglitori agricoltori e d Europa.. nessun Popolo italico ha quel genoma e il Sardo non ha genoma italico ed è strano che nel dialetto romano non compaia una parola simile al latino...
Ah dimenticavo, a riprova del fatto che i Sardi comandavano nel Mediterraneo, c'è il monte Sardo che domina la pianura Salentina che caso strano guardava allo stretto d Otranto tra Puglia e Albania..
E nuraghe??? questo antichissimo nome troppi linguisti hanno elucubrato invano. Il lemma, che molti considerano un aggettivale (radice nur + tema ake), in realtà non è scomponibile. Gli viene dato il significato di ‘(torre in) muratura’, termine che avrebbe preso piede nell’alto Medioevo, mentre prima sarebbe stato diverso. Per svelare l'enigma occorre muoversi con cautela, lasciando parlare anzitutto i più quotati analisti. Comincio col Sardella (Il Sistema Linguistico della Civiltà Nuragica 325 sgg.) che demonizza quanti, riportando i significati attuali della radice nur-, collegano nuraghe al sardo nurra e traducono quest’ultimo vocabolo a un tempo come ‘mucchio di pietre’ e (con logica capovolta) come ‘vuoto, cavità, voragine’. Egli sostiene che nuraghe e nurra non sono imparentati, e dà per la torre nuragica il significato di ‘lo splendore del santuario’ (sumero nur-a-a-ak-k-i): composto del quale accetto (con riserva) solo il significato di nur 'splendore'. Il Semerano (Origini della Civiltà Europea 592) parimenti non ammette parentele tra nurra e nuraghe, ma rende il problema più avventuroso. A seguire l’esimio studioso, partiamo dalla seconda porzione del lemma, che per lui non è un tema flessivo ma un vocabolo abbinato al primo per stato costrutto. Esso avrebbe la stessa base di lat. arx < accadico arku ‘(abitazione) alta’, ebraico ārōh ‘alto, lungo’, 'luogo inaccessibile, fortificato’. Per il nome intero l’accadico darebbe, secondo Semerano, na(w)u-arraku ‘arce, castello’. Nāwûm come supposta prima parte del composto nur-ake significa ‘abitazione nomadica, pascolo’; ha la sua espansione semitica nell’ebraico nā’ā ‘abitazione, pastura’, forma allotropa di nāwe ‘abitazione, pastura’: a questa stessa base risale il verbo denominativo greco ναίω ‘abito’. Sostando sul termine intero, Semerano confronta il significato anche col latino castrum, suo sinonimo. Lo sforzo ricostruttivo del Semerano non coglie il segno, e va tentato un terzo approccio. La forma nurake potrebbe essere confrontata, per Massimo Pittau (Lingua Sardiana o dei Protosardi 163), con la forma murake largamente presente nel quadrilatero Macomer-Silanus-Abbasanta-Paulilatino-Bonarcado. Ma già sorge l'obiezione che ciò imporrebbe automaticamente anche l’equazione mur-ake = mur-ge (i noti rilievi pugliesi), che invece non hanno la base in arx (accad. arraku, arku ‘alto, lungo’) ma, soltanto per la prima parte del termine, nel latino mūrus ‘muro, mura, muraglia’. Il Pittau fornisce un apparato esauriente dei lemmi affiliati in qualche modo a nuraghe, definendoli «tutti relitti sardiani imparentati col lat. mūrus ‘muro’, con l’antroponimo etrusco Muru e col toscano mora, morra ‘mucchio di pietre, muriccia’». Egli non ammette la parentela nurra- ‘voragine’ con nurra-‘catasta’, e prosegue: «Rispetto alla base nura/mura o nurra/murra… l’appellativo nuraghe/muraghe risulta essere un aggettivo sostantivato e il suo significato originario sarà stato ‘(edificio) murario’, ‘(torre) in muratura’». Ma anche la seducente discussione del Pittau è sbagliata. Anzitutto perchè non ha fatto i conti col termine Nora, che designa la celebre città fenicia della Sardegna, significante ‘Luce (di Dio)’. E qui torno al Sardella ed alla mezza verità da lui espressa sul significato di nuraghe. Capisco che avvicinare l’etimologia di nuraghe a Nora sia una turbativa agli occhi della maggior parte degli studiosi, ma è uopo farlo: occorre che ognuno abbandoni le posizioni rigide su cui sinora si è arroccato circa la funzione dei nuraghi
@@HumanisticValley segnali invece di rispondere eh?! Ahahahah scena muta vedo..complimenti 🤣🤣🤣
Perché il canale non lo hai chiamato in italiano, o anche in latino??
per lo stesso motivo per cui non ho usato un nome in tedesco, greco o etrusco 😉
@@HumanisticValley cioè perché sono lingue morte o in agonia, come l'italiano? Se non le usiamo, moriranno
Quello che mi lascia più perplesso è il fatto che i sardi sono conosciuti nel contesto mediterraneo come quelli che più di altri popoli hanno conservato la loro cultura e le loro tradizioni. Possibile che questa gente conosciuta per questo fatto abbia conservato meglio di tutte le altre genti la lingua di altri? Gli studiosi comcordano unanimemente che quella sarda sia la più conservativa fra le lingue derivanti dal latino. Mi pare una contraddizione..
Tra l'altro non era solo la Sardegna con gli Shardana ad esser terra di esperti naviganti, ma tutti i popoli del mare, nel Mediterraneo vi era una Koinè, limba comuna, derivata interamente da lingue semitiche, dalla sponda est del Mediterraneo, dove nacque la lingua e la civiltà
Ma posso farti una domanda intima?
Perché il nome inglese al canale?
Beh, principalmente perché credo che suoni bene
@@HumanisticValley dà un'idea di provinciale anche perchè in inglese c'è solo il nome.
00:23: ho combattuto con un ippogrifo, che mi ha lasciato i tre graffi sul collo, poi sono guarito.
Non si può affermare che il latino derivi dalla lingua sarda ma è vero anche il contrario cioè che la nostra lingua sarda sia un derivato del latino. Tanto è vero che i romani non hanno mai completamente dominato la Sardegna i romani si sono limitati a rimanere entro le coste e non oltre. Perciò è facile altresì dire che non ci sia nessun legame con i continentali italiani, ne per cultura e fisicità strutturale. Quindi abbi rispetto per la lingua sarda la sua cultura e soprattutto per il glorioso popolo sardo.
Ciao Giancarlo, gli unici che non hanno rispetto sono quelli che si inventano la storia per vendere qualche libro.
@@HumanisticValley ma infatti neanch'io penso che sia vero quello che dice quel professore che oltretutto conosco. Quello che voglio focalizzare è la riconoscenza della nostra lingua e cultura che moltissimi globalizzatori vogliono associare alla cultura italiana, cosa non vera. Tanto è vero che in Sardegna non c'è nessuna costruzione o strada o opera che di solito i Romani erigevano nelle terre che conquistavano. Ecco perche in Sardegna esiste un forte senso di appartenenza e un forte senso di indipendenza che ritengo vada rispettato. Arrivederci.
Premetto che non ho né un titolo di studio al riguardo e né la competenza necessaria per poter affrontare un discorso approfondito, però prima di porre la mia firma ,sulla storia (a mio parere fraudolenta) riguardante la lingua Sarda, proverei ad ascoltare il prof. Salvatore Dedola.. potrebbe risultarle interessante e magari in certi aspetti illuminante.. buona Vita 👍
Salvatore Dedola non è un professore... I suoi studi potrebbero sembrare affascinanti ma si basano su un ingenuità di fondo: cioè che radici, suffissi, prefissi, insomma parti di parole o parole intere assonanti condividano il significato, anche in lingue diverse.
Ah, dicono perfino che non sono un professore! Nel senso che non ho cattedra universitaria? O forse sono talmente feroci da dire che non ho nemmeno la laurea in Glottologia? Circa i suffissi, prefissi etc. (che non sarebbero antichi vocaboli), se quel poveretto di Humanistic Valley avesse letto i miei libri forse - FORSE - avrebbe capito qualcosa dell'origine del SARDO, della LINGUA MEDITERRANEA ed anche delle LINGUE EUROPEE. Chiedete ad Humanistic Valley se è disponibile per un incontro PUBBLICO - a Roma, a New York, a Berlino, dove vuole - per chiarirci definitivamente le idee. VOGLIO CHIARIRMI IN PUBBLICO CON QUESTO SIGNORE PRIVO DI CULTURAAAA!!!!!!
Ma questa la chiama confutazione?
il nuraghe e' la residenza del capo, hai presente gli scozzesi? i clan scozzesi?
Beh, è un'analogia piuttosto ardita, in base a quali fonti la formuli?
Pansardi come Panalbanesi
Hai ragione, anche io credo che romolo e remo (allattati da una lupa) abbiano dato inizio a tutta la vita terrestre e extraterrestre.
Sai che la città più antica in Italia non è Roma? Si è una città sarda anzi prima di Roma ci sono almeno due città sarde che dominavano nel Mediterraneo! Se poi aggiungi che il vetro è stato scoperto in Sardegna e altre prove di tecnologia superiore ( vedi pozzo di santa Cristina) prima di escludere tutto prima studia meglio la Sardegna e cambierai idea su molte cose
Ci saranno un centinaio di città più antiche di Roma solo nel centro Italia... A parte che la Sardegna prepunica non raggiunge mai una piena dimensione urbana (quindi forse non sono solo io quello che deve studiare)... Ma per quale nesso logico una maggiore antichità dovrebbe implicare un rapporto di filiazione? Secondo questo ragionamento i nuragici potrebbero essere una colonia egizia... o cinese.
@@HumanisticValley addirittura un centinaio!! Fammi un nome illuminami perché questa mi manca. Io sapevo che la più antica era Sulki (Sant'antico) e poi Cagliari poi finalmente Roma. Ma magari mi sbaglio io , anche se credo che non mi puoi smentire. Ciao
Tarquinia, Lavinio, Alba Longa, Verucchio, Velzna, Capua, Caere così di getto, ma praticamente tutte le città dell'Etruria meridionale sono più antiche di Roma. Fuori dalla Sardegna c'è un mondo da scoprire. Infine ripeto, nessun centro della Sardegna prepunica raggiunge una dimensione urbana, quindi è improprio chiamarle "città".
@@HumanisticValley ti arrampichi negli specchi; Tarquinia e del VII AC Cagliari VIII AC le altre pure non sono più vecchie di Sant'Antioco
Io mi arrampicherò "negli specchi", ma a questo punto devo chiederti le tue fonti quali sono le tue fonti; perché Tarquinia fondata nel VII secolo mi giunge nuova. Sai com'è, avendoci scavato e toccato con mano reperti del IX secolo a.C. ...
Mi dispiace, ma dovresti documentarti meglio sulla antica civiltà sarda, credimi.
Credimi, forse dovresti documentarti tu 😉
@@HumanisticValley ok ok 👌🏼
Non credo proprio che il latino derivi dal sardo. Ma il vero sardo non ha niente a che vedere col latino perché la Sardegna non è mai stata conquistata completamente dai fenici e successivamente dai romani. I latini si sono fermati sulle coste e in pianura. Per lorobera troppo pericoloso addentrarsi all'interno. Infatti in Sardegna non ci sono costruzioni o strade o opere che di solito i romani facevano nelle terre conquistate. Infatti i romani chiamavano barbari chi non riuscivano a conquistare. Vedi barbagia. Cosi come abbiamo mantenuto caratteristiche fisiche che non si vedono in altre parti. Ecco perché siamo considerati popolo con la nostra bandiera dei 4mori e appunto la lingua sarda e non dialetto come molti dicono.
Latino "face mihi illum", "fake mihi illum" (pronuncia latina restituta) = sardo nuorese "fakemillu" e logudorese "faghemillu"; "da mihi illum" = "damillu"; "piscem" pronunciato in latino "piskem" (pron. restituta) = "piske"
"pacem" , "pakem" con pron. restituta = "pake"; "scire", "skire" (pronuncia restituta latina) = (i)skire; "ampulla" è simile ad "ambula" (bottiglia) "diem" = "die" ; "caseum" = "casu" "decem" , "dekem" con pron. lat. restituta = "deke"/"deghe"; "centum", "kentum" pron. rest. latina = "kentu"; "centum annos", "kentum annos" con pron. restituta molto simile a "kent'annos"; "centum et decem annos " , latino "kentum et dekem annos" con pron. restituta ," columba mea in domo tua est" , penso non abbiano bisogno di traduzione in nel sardo, variante logudorese/nuorese di oggi, se non per qualche piccolissima variante di scrittura e/pronuncia; e si potrebbe andare avanti ancora ....
L'influenza del latino se c'è stata si è imposta con la chiesa e la cristianizzazione del territorio.
Tuttavia nel sardo moderno sopravvivono parole che non hanno origine latina o più recente e sono attinenti alla lingua accadica.
"Infatti i romani chiamavano barbari chi non riuscivano a conquistare". Li chiamavano barbari perché li chiamavano così già i greci. Barbaro è una parola inventata dai greci. Significa "balbuziente". Poi se continui a leggere...it.wikipedia.org/wiki/Barbaro#:~:text=Barbaro%20(in%20greco%20antico%3A%20%CE%B2%CE%AC%CF%81%CE%B2%CE%B1%CF%81%CE%BF%CF%82,non%20erano%20di%20cultura%20greca.
Non metto in dubbio quello che lei dice , infatti tutti quelli delle Bidde ce lo hanno scritto in faccia che sono sardi .Tutti la stessa presenza ..... tranquilli il marchio non ve lo toglie nessuno e ve lo tenete ovunque andiate.....😂
Se qualcuno fosse in grado di approfondire la questione sarebbe molto utile vista la deriva che sta spopolando in Sardegna
Su questo canale c'è un video dedicato alla civiltà nuragica
La lingua Sarda è nata dall unione di più popoli antichissimi! Tra cui sumeri accadi e assiri! I Sardi non sono italici! Il latino non è nato dal nulla! Il popolo che dominava il Mediterraneo era quello Sardo e riusciva a farsi capire con tutti i popoli del mare del Mediterraneo! I Romani presero semplicemente i suffissi di quella lingua e ne cambiarono le desinenze! Il popolo Sardo è più antico degli Etruschi e quando loro neanche esistevano in Sardegna già si parlava il proto Sardo!
@@shardan8151 ahahah certo un minestrone incredibile, ma per favore
@@fabio_6921 giusto per smentirti, chissà come mai i Sardi fanno parte dell' aplogruppo y?? Sai cos è un aplogruppo vero? Non puoi smentire le prove scientifiche del DNA! Il Sardo non ha il tipico genoma italico! Il Sardo, ripeto,da DNA viene dai primi agricoltori raccoglitori Europei!! E indovina un po' chi erano?? Inoltre sempre studiando il DNA dei Sardi si è scoperto e proprio oramai certificato che i Sardi sono nati dall unione di genti che emigravano sia da occidente che da Oriente quindi sia dal Caucaso che dai Paesi baschi ecc ecc che formarono il nostro DNA,sia antico che attuale!! Siamo un etnia un vero Popolo! Se vuoi prova a smentirmi! Sei Sardo e non conosci nemmeno le nostre origini.. ajó da dove viene secondo te, dal Latino?? Ahaha era una parola assiro babilonese, da ahū, fraternizzare!! Arrori invece? Sai da dove viene? È una parola Sarda che viene dalla accadico arüru! In sardo arru significa maledetto,arüru in accadico maledizione.. dov'è il latino?? Ahahahah
@@fabio_6921 th-cam.com/video/r9uz1Y-ym7o/w-d-xo.html 👌
Dante della Sardegna sapeva...niente.
Della Sardegna non so, della lingua a lui contemporanea sicuramente più di chiunque nostro contemporaneo, sardo e non.
L'argomento non è la lingua a lui contemporanea ma l'origine del latino. Del sardo non sapeva niente e credo neanche lei.
Saluti,la lingua sarda nasce dalla lingua sumerica ,parlo del neolitico oltre 4000 anni ed è la prima lingua nel bacino del mediterraneo parlata e capita da tutti i popoli del bacino del mediterraneo praticamente era la prima lingua dellomosapiens ,in Sardegna anno aprodato etruschi, i primi furono i babilonesi o sumerici poi i fenici ,cartaginesi ,ititi,greci,turchi, e poi I romani ma i romani sono arrivai l'altro giorno apena 2700 anni , e comunque la Sardegna era un bacino di aprodo per gli scambi commerciali ed è questo il fato che a fato nascere la lingua locale cuella sarda , negli scambi commerciali bisognava havere una lingua comune ed è nata quella sarda che è differente da quella sarda atuale ,molti pensavano la lingua sarda discendesse dal latino no e proprio il contrario la lingua latina a 27 secoli e nata l'altro giorno ,la lingua scardana non a meno di 3500 anni ,comunque se vuoi tradurre con certezza e sicurezza quello che c'è scritto sul vaso lunica persona per me titolata per farlo e il glottologo salvatore dedola di Sassari ,così ti togli ogni dubio sia storico che linguistico ,saluti 😊
Ciao Mattia (forse chiamarla Professore sarebbe meglio), le volevo chiedere, in riferimento a scrivere senza lasciare spazio tra una parola ed un'altra, a quando risale e di che territorio è originario ed in quale territorio era usato detto modo di scrivere?
Ciao Antonino, beh, originario di nessun posto in particolare... E' una caratteristica abbastanza comune tra i popoli del Mediterraneo dell'età del ferro.
Mattia, non solo conosci bene la storia, l'archeologia e la musica. Ma sei ancora un bravo attore che è interessante da guardare. Anche il regista è professionale!!!
Grazie Inga! Sono fortunato ad avere un regista che lo fa di lavoro 😁
Per favore documentati meglio sulla presenza del popolo sardo nel resto del mediterraneo...sopratutto orientale...di recente reperti dell'età del bronzo sono stati trovati in israele...Shardana =popolo del mare...@@HumanisticValley
Se noi guardiamo il senso culturale e il tratto espressivo emotivo spontaneo della parola al dila che uno puo aver acquisìto puo anche aver nel dna ciò che è della tipologia affettiva da uno che entra a contatto come è la reazione positiva ma se il contatto aviene da un dna incompatibile vediano una estraneità del comportamento
Sicuramente Purqueddu è “sardocentrico”. Del tipo:... Dove è nato il fuoco? “In Sardegna”.
Però trovo che la sua teoria sia verosimile perché le cose le argomenta piuttosto bene. Noi siamo un mucchio di ossa e carne che ancora ne deve scoprire,tante... di cose!
E poi ancora con nomi e cognomi, documentati in tutto il Medio Oriente, grazie anche a dipinti, ad esempio nelle piramidi. Dunque il Professore studia e ne evince l 'impossibilitá di tradurre dal latino la lingua sarda, perché il sardo è antecedente, e deriva interamente da lingue semitiche. Medio Oriente, medio Oriente, Roma non c'entra nulla, Roma è arrivata molto molto molto molto tempo dopo.
Ottima analisi e soprattutto confutazione. Complimenti :)
Basta solo informarsi su cosa fu l'indoeuropeo, perché quasi tutte le lingue europee e molte asiatiche sono definite indoeuropee e non si casca in queste assurdità. Casi importati? Tralasciamo la fesseria del concetto di "importare i casi": i casi esistevano nell'indoeuropeo, che è l'antenato di greco, latino, germanico, slavo ecc.
Esatto.
Il greco antico ha perso molto presto l'ablativo ancora presente nel miceneo e in parte nella lingua omerica.
Tuttavia, una forma cristallizzata è rimasta nella terminazione avverbiale -θεν (es. Ἀθήνηθεν "da Atene".
@@wardafournello io ho scoperto da solo la famiglia indoeuropea, a scuola ci hanno insegnato che l'italiano deriva dal latino e non hanno accennato nulla su cosa ci fosse stato prima. Non so se oggigiorno approfondiscono. Perciò molte persone cascano in certi trabocchetti: il loro sapere e curiosità si fermano al latino e greco, quasi fossero l'origine di tutto. Il fatto che esistano lingue indoeuropee molto più arcaiche, come il sanscrito, oppure addirittura lingue viventi con caratteristiche molto arcaiche miracolosamente sopravvissute, come il lituano, non vengono considerate da questi "studiosi". Scavare troppo a fondo farebbe notare che il loro è un castello di carte che non può andare oltre il periodo classico (ma a pensarci bene, non regge nemmeno se si considera il latino). Questo è il codice di un video youtube in cui si confrontano lituano e sanscrito, lo si può sostituire nell'URL: ?v=bzRxSVK7qIU
Perché non fai un confronto con lui, invece di prenderti gli insulti, il professore pubblicamente ha lanciato la sfida , ma vedo che non si presenta NESSUNO, quindi io dovrei credere a te.
Ma cittiri che fai più bella figura
L'archeologia non è una gara, io non faccio divulgazione per la gloria o per covincere qualcuno a comprare i miei libri e gli insulti qualificano chi li manda.
C'è la ricerca scientifica e c'è lo spettacolo. C'è chi fa l'archeologo, lo storico o il linguista e chi non lo fa. Come ha detto Rubens d'Oriano: Così come per il 730 si va da un commercialista e non dal fruttivendolo, per archeologia, storia o lingua, se si vuole capire qualcosa, conviene leggere o ascoltare chi con queste discipline ci lavora e ha fatto un percorso accademico. Il commercialista non ha nulla da dire al fruttivendolo che ha delle strane idee in materia di imposte; così come il fruttivendolo non ha niente da dire al commercialista che volesse dirgli in quale stagione vendere le zucchine.
Il professore è aperto a qualsiasi confronto, so che egli è un linguista, ma infatti non ha messo in discussione l'aspetto archeologico,
Ecco perché giudico una critica inappropriata, così come dici tu, il fruttivendolo va dal commercialista non è il commercialista, senza polemica , atteniamoci a questa regola così come fa il professore, non farmi ora la filippica delle scienze interdisciplinari, le conosco
Salùde
Tratti l'argomento in modo superficiale,non porti nessuna prova per poter ne confutare ne confermare nulla, non conosci il sardo, secondo te nuraghe vuol dire mucchio di pietre e nurra e murra hanno lo stesso significato. Posso tranquillamente affermare che ignori il sardo. No hai nemmeno capito che si parla di origini comuni del linguaggio ,ivi compreso il latino,dove il sardo arcaico conserva parole che possono essere direttamente collegate alle prime lingue parlate nelle terre bagnate dal Mediterraneo. Non dimenticare ancora che la Sardegna ha connessioni e contatti con tutti i paesi Mediterranei già in tempi antichissimi, ancora la Sardegna possiede un esempio di scultura a tuttotondo antecedente a quella greca,i giganti di Monti Prama appunto. Non si può pensare che prima dei Romani,dei Cartaginesi,dei Fenici ( i quali indicarono i nuraghi, che già erano in Sardegna quando sono arrivati,con una parola " nur" che ha a che fare con la luce piuttosto che con il mucchio di pietre), chi costruì i nuraghi chi scolpì le statue dei giganti di Monti Prama,non parlasse in Sardegna una lingua di cui, in una terra così refrattaria ai cambiamenti come viene spesso descritta,non sia rimasta nessuna traccia! A me sembra improbabile. Comprendo il sentimento di chi si è sempre sentito superiore culturalmente perché ha conquistato militarmente ,ma certi fatti vanno ancora approfonditi non certo in 10:55 di video.
Trovi la bibliografia in descrizione 😉 per il resto puoi leggere le altre risposte che ho dato o guardare con più attenzione il video, e leggere qui commenti di altri ben più titolati di me. Non ho capito però il discorso del sentirsi superiore per la conquista militare.
Ho riguardato il video ancora, non riesco a capire ancora come si possa tradurre la parola nuraghe con mucchio di pietre, tomba(i nuraghi non sono sepolture), grotta(cavità nella roccia). Non capisco inoltre come si può pensare di mettere in relazione la suddetta parola, con murru e mura. Chi ha conquistato un territorio talvolta non ha scritto la storia,ma ha riscritto e corretto fatti , consuetudini e cultura dei popoli sottomessi, per amplificare la propria magnificenza. Questo è sempre successo, quindi permetterai che non prenda per oro colato la storia raccontata dai romani, ammettendo pure che la traduzione dell'iscrizione sul vaso non si possa fare risalire al sardo, non si può del tutto escludere che il sardo parlato dai nuragici fosse sconosciuto ad altri popoli del Mediterraneo non per il dominio dei sardi ma per uno scambio paritario appena l'uomo imparò a navigare. A volte bisogna fare un passo indietro dalle proprie convinzioni per aprire la mente,male che vada si ritorna alle proprie convinzioni e non sarà successo nulla!!!
Sul significato di "nuraghe" sono d'accordo con me E. Atzeni, F. Barreca, M.L. Ceruti, E. Contu, G. Lilliu, F. Lo Schiavo, F. Nicosia, E.E. Schneider (archeologi e linguisti, molti dei quali sardi, come avrai capito dai cognomi). Ma visto che la traduzione non ti soddisfa, quale sarebbe quella corretta, e perchè?
.
La narrazione della storiografia romana non va oltre il VI secolo a.C., e ci parla non delle conquiste dei Romani (III secolo a.C.), ma di quelle dei Cartaginesi, che dominarono la Sardegna almeno dal VI secolo a.C. Quindi non si può obiettare ai romani di essere di parte per quel periodo (VI-III secolo a.C.). I conflitti precedenti sono supposti, ma a ragion veduta: è possibile che un popolo fiero e bellicoso come quello nuragico abbia reagito in modo pacifico a degli stranieri (cartaginesi/fenici) che invadevano la loro isola e vi fondavano città?
.
Non ho mai negato che altri popoli del mediterraneo potessero conoscere la lingua nuragica. Il punto è che non la conosciamo noi moderni. Perchè no, il sardo parlato oggi non può essere simile al nuragico più di quanto il milanese lo sia al celtico o il barese al peuceta.
@@HumanisticValley sfoderare nomi altisonanti non fa avere più ragione ma se vogliamo tradurre con " mucchio di pietre" "grotta" "tomba(senza corpi)" contemporaneamente così sia. I Cartaginesi hanno conquistato tutta la Sardegna, anche l'interno,di nuovo così sia. Tu lasci intendere che per conoscere il sardo nel Mediterraneo i sardi avrebbero dovuto dominare il territorio non prendendo in considerazione che come detto nell'altro mio messaggio c'è anche una possibile via pacifica. Se poi si parla del sardo moderno ci sono troppe parole che non si possono far risalire al latino e tanti ,o meglio anche qui ,troppi nomi di luoghi che spiegati alla maniera degli studiosi di cui sopra , fanno quantomeno sorridere, Serramanna tradotto con grande catena montuosa! Complimenti basterebbe avere nozioni base di geografia per capire che siamo in mezzo ad una pianura. Portare un cognome sardo per gli studiosi citati sopra dovrebbe avvalorare ancora di più quelle teorie secondo te? Il mondo è un posto diverso dalle Accademie se fosse stato tutto scoperto e tutto detto e scritto,non servirebbero gli studiosi. A me piace pensare che non è così si dovrebbe poter rivalutare tutto se non soddisfa le curiosità e la voglia di scoprire e comprendere dell'uomo, altrimenti anche se non ci soddisfa si dovrebbe parlare di terra piatta,mostri terribili oltre le colonne d'Ercole ecc. A me che sono sardo parlo e capisco la mia lingua, non hanno mai soddisfatto le spiegazioni e le traduzioni semplicistiche che ,al tempo in cui sono state scritte magari calzavano bene. Penso e mi auguro che quando morirò mi starò ancora facendo domande, buona vita e buona notte!
Sei la prima persona che definisce "altisonanti" dei nomi di archeologi e per questo ti ringrazio a nome della categoria. Ma quindi... "nuraghe" cosa significa?
Obviamente o sardo do qual o latim deriva (segundo esta teoria) é o sardo pré-latino,
Jchnos e abitata da millenni.... E una delle prime civiltà nel mediterraneo....... Parla con prof Bartolomeo porcheddu. Ooooh burricchu
Hahahaha cultura fenicia,a proposito di invenzioni
Perchè non fai un incontro e sfidi il professore
Se fosse como voce fala, falariamos todos latim, no entanto falamos todos lingua comum, mediterramea da peninsula, diminua sua arrogancia, respeito ao mestre Bartolomeo.
Bel video.
Da sardo e in omaggio alla nostra genuina cultura megalitica definirei queste uscite sardocentriche che vogliono a tutti i costi stravolgere secoli di studi di accademici: megalomani! 😉
(Sì, mi riferisco anche alla fantasiosa teoria Sardegna=Atlantide)
Amiamo la Sardegna per quello che è stata ed è oggi, non per quello che vorremmo che fosse ❤
Non potrei essere più d'accordo
JohnRome-xn7hx volevo solo ricordare che lo stesso Frau specifica che la Atlantide Sardegna fu un suo "pensiero a voce alta", il vero libro parla delle Colonne d'Ercole ! Poi ognuno prende ciò che gli pare senza capo ne coda.
Uff... grazie per aver confutato questa teoria assurda, malgrado parta da premesse più che promettenti, ma scadere nel parlare di sardo odierno come più antico del latino... c'è da mettersi le mani nei capelli. Inoltre pare ne sappia quanto un paio di scarpe da buttare questo qui. Comunque, io da bravo ignorante in materia quale sono, vedo in prima persona la cancellazione della mia cultura e della storia nella mia zona (a differenza del Campidano o degli altri posti più "civilizzati", Barbagia e Baronia vengono ancora trattate letteralmente come colonie e il nostro sardo viene considerato "un dialetto da pastorazzi grezzoni"); esistiamo anche noi barbaricini: già solo nel dialetto del mio paese, Oliena, un terzo del lessico è di origine sconosciuta (hai parlato di nuraghe; per dirti, da me nurre vuol dire burrone, ma ci sono anche termini come enis: tasso, alihòne: roncola, pentuma: strapiombo, orgòi: ruscello) , e non siamo neanche quelli che ne hanno di più (poi la restante parte è la più "latina" della regione - ego per dire io, solo per farti un esempio, ma chissene); inoltre, vedo che hanno già scritto che i fenici commerciavano e basta, aggiungo sui punici - parlo da persona che vive esattamente nel luogo dove è successo il fatto, non da studioso che non sono :) - il limite fisico (davvero fisico, fino a poco tempo fa c'erano i resti di un muraglione enorme che tagliava Barbagia e Baronia in due) si estendeva dal molo di Osalla fra Orosei e Dorgali fino al bivio di Lula, alle pendici del Montalbo; non sono mai riusciti a entrare nemmeno i romani, infatti tutto ciò che di latino hanno il baroniese, il nuorese e il barbaricino, come dialetti, è volgare, bizantino oppure medievale (la Carta de Logu di Eleonora d'Arborea sembra scritta in un misto di oroseino e orgolese, l'ho letta senza difficoltà); detto questo, sostengo l'ipotesi dei Popoli del Mare e può anche darsi che ci fosse un impero di chissà quale tipo, ma nemmeno il latino era uguale da un posto all'altro, non lo è l'inglese ora (un aussie del Queensland non parla come un americano del Kentcucky, né come un Irladese di Cork, né come un geordie britannico). Poi, magari può essere pure vero che quelli ritratti nella stele di Ramses fossero Shardana; io penso di sì, ma un pensiero non equivale alla Storia e specialente per quanto riguarda la nostra, quella sarda, sappiamo già poco dei Giudicati e di tutta quella roba, figuriamoci se si tratta di storia antica. Chi ci ha conquistato mentre fuori si attraversava il Rinascimento (che qui è arrivato prima per via dei contatti con la Toscana, ma è pure finito prima) e chi continua a trattarci da protettorato, come fanno gli spagnoli con i Baschi, in entrambi i casi si è impegnato e ancora si impegna a far sì che la nostra storia venga cancellata, per via della nostra "natura bellicosa" (detto questo, per arrivare a livelli estremi di cringe basta sentire il discorso di Salvini a Nuoro). Penso che ancora per un bel po', tutto ciò che riguardi il prima della nostra Sardegna resterà nell'oblio. Della Sardegna e del Mediterraneo nell'età del Bronzo e in quella del Ferro sappiamo bazzecole forse nemmeno vere.
Grazie del commento! Ho dei cari amici ad Oliena e ci sono stato; comunque quello che dici di come viene vista in genere la Barbagia l'ho notato anche io in diversi contesti... E dire che basterebbe visitarla anche poco per vedere un sacco di meraviglie
@@HumanisticValley vero... hehe, a me basta fare dieci kilometri per visitare uno dei massicci montuosi più estesi d' Italia... Comunque, ora non vorrei esagerare generalizzando, ma ho subito discriminazioni e addirittura violenza a sfondo razziale - classico dei sardi non europei trogloditi scopapecore, ma al punto da arrivare a denunce - contando che non sono il solo (e ci mancherebbe), si nota che non ne parla praticamente nessuno, meno che mai qui in Italia... È grave.
@@HumanisticValley oh, ho dimenticato di aggiungere che dalla parola orgòi si pensa derivino Orgosolo, Irgoli e pure Dorgali (a Dorgali, Urzulei, Ollolai e Lula ruscello si dice proprio durgàle, che tra l'altro è il nome sardo di Dorgali - a Ollolai durgàlu) oppure levriero, jagàru (che somiglia al basco zakur) oppure grodde (o lodde) per dire volpe (si usa piú mariane, o mazzòne/macciòne, ma per dire furbo come una volpe diciamo ancora "ispavillu hei a unu grodde")...
@@Thenewbronzeagecollapse Ciao! Bel commento, è di una civiltà rara! Però a te che sei del posto vorrei porre un paio di quesiti, 1) potresti dirmi di più sulla storia del confine delimitato tra Barbagia e baronia o al limite dove trovare queste informazioni
2) ecco, stride un po' con la presenza della guarnigione romana di ruinas all'entrata della valle di Lanaitho. Insomma, questa area resistenziale ci sarà pure stata ma la vedo un po' ristretta ecco. Se hai delle riflessioni in merito le ascolterei con piacere
@@zioMav89 Non dimenticare che Bitti ora viene chiamata "Piccola Roma", ed è a soli trenta km da noi. Ruinas credo fosse stata costruita appositamente per conquistare gli allora insediamenti di Càrros, Tiscali e Sòvana (la stazio si trovava proprio al di sotto di tale pianoro, fra l'unica parte naturale dell'odierno Lago Del Cedrino - e che al tempo era probabilmente TUTTO il lago - e Ganagòsula; spero di non sbagliarmi troppo perché ho visitato quasi tutto lì ma Ruinas proprio no😅😂😂😂, e non dimentico nemmeno la latrina che prende il nome di Dule). La Resistenza non aveva tanto locazione strettamente geografica. Più che altro era questione di rigetto dei culti, delle tradizioni e della lingua romane, semplicemente più forte nella mia zona. Credo. Vabbe' non facciamo i sapientini di turno😶😂😂😂. Il limes fra Barbagie e Baronìe era situato pressappoco fra i fiumi Cedrino e Sòlogo, dopo il Montàlbo e dopo le curve di Su Babbu Mannu della strada Orientale Sarda (Su Babbu Mannu è una località situata di fronte al monte Tuttavista, fra Orosei, Dorgali e Galtellì - dietro vi si trova la frazione di Muros). Ancora non si sa tutto al riguardo (alcuni ipotizzano che Orune fosse storicamente Alta Baronìa e non Nuorese - o Barbagia di Nuoro); inoltre: Bitti, Lula, Onanì e Lodè sono Baronia al 100%, sono i comuni più alti. Poi, se vuoi sbirciare un po' di più ti consiglio di cercare i libri di Leonardo Melis e Massimo Pittau (più il secondo che il primo). Il resto è negli archivi storici del Comune Di Nuoro e in quelli vescovili e parrocchiali dei vari paesi. Alcuni documenti li troviamo ancora ad Oliena al Collegio Dei Gesuìti.
C'est fou toutes ces théories qui refusent d'accepter le latin comme langue-mère des langues romanes (ou néo-latines) ! En France nous avons eu un type (mais pas universitaire) qui affirmait que les langues romanes ne venaient pas du latin, mais d'une autre langue dont le latin ne serait qu'un proche parent au même titre que les autres langues italiques (osque, ombrien, etc.) : son livre est truffé d'erreurs et d'approximations non justifiées ! (Et je ne le nomme pas, pour ne pas lui faire de publicité.)
Giuro che ero convinto che si trattasse di Salvatore Dedola
Ahah nono 😉
Ho cercato di leggere i commenti in risposta al video e ho perso punti del quoziente intellettivo. Gente che si sente offesa e neanche ha capito il contesto. Sardegnoli che credono che il sardo attuale sia lo stesso del sardo di 3000 anni fa e in tutto questo io da romano non so se rutto come Romolo o come Cesare. Vorrei avere il vostro ottimismo. Per fortuna che dalla Sardegna emigrano gran belle femmine e con questa affermazione ho alzato il livello del discorso. E nessuno, ribadisco nessuno, che abbia avuto il coraggio di dire che le pale eoliche vogliono imporle alla Sardegna solo per mettere a tacere detrattori del bizantinismo lampante e dilagante di matrice didascalica, come poi è il pan bauletto del noto marchio.
L'esistenza di una lingua comune nei porti del mediterraneo nell'età del bronzo non implica una "sudditanza militare nei confronti dei nuragici". Implica solo che anche i nuragici facessero parte della koiné degli scambi commerciali e culturali mediterranei, come ampiamente documentato dalle evidenze archeologiche e letterarie. Alla stregua di quel che succedeva in epoca storica con il miscuglio di aragonese, arabo, genovese, veneziano, ecc. che si parlava sino all'età moderna e che portava Cristoforo Colombo ad essere sicuro di farsi capire anche dagli indiani, abituato com'era a comunicare abilmente in tutti i porti del mediterraneo.
L'esistenza di una lingua franca mediterranea non è attestata per il mediterraneo antico (a parte latino e greco). E per il medioevo non si deve certo pernsare a una cosa simile all'inglese di oggi. Le uniche vere "lingue comuni" che il mediterraneo abbia avuto sono il greco a partire dall'età ellenistica e principalmente nel Mediterraneo orientale; e il latino dalla fine dell'ellenismo, principalmente nel Mediterraneo occidentale. La capacità di Colombo di farsi capire dai nativi è quella di qualsiasi essere umano che comunica con un suo simile.
@@HumanisticValley La capacità di Cristoforo Colombo di farsi capire dai nativi caraibici si rivelò infatti nulla, e fu il primo di molti e più tragici cultural crushes. Nessuno ha parlato di lingua franca parlata dalle genti, ma lingua dei porti parlata da chi li frequentava. Bisogna sempre distinguere fra lingue volgari e lingue (linguaggi) delle elites: sono queste ultime che vengono scritte. Da sempre e ovunque, con forse l'eccezione, recentissima, dei social media. Nell'età del bronzo esisteva un mercato mediterraneo (mercato non è sinonimo di capitalismo) estremamente sviluppato. La tesi di Porcheddu resta comunque puramente speculativa, e chiamare sardo o proto-sardo un tale codice linguistico non avrebbe senso. Alcune caratteristiche di questa lingua potrebbero essere sopravvissute nel sardo moderno, anche se chiaramente, sarebbe ancora tutto da dimostrare.
@maurodalnievo6417 è il contrario!! Il potere militare ce l' avevano proprio i nuragici nell età del bronzo! Ed erano ritenuti imbattibili dai Faraoni!! Essi erano i capi della coalizione dei popoli del mare!!
grazie!!!
Ahah è un piacere!
Humanistic Valley non se ne poteva più xD
😅😅😅😅 citurida scimpruteddu.
Si, come la Sardegna è italiana certo, da fastidio vedo, il sardo è nato prima, la piu antica trascrizione in alfabeto è la stele di Nora, ma ovviamente gli italocentrici diranno sempre il contrario
Certo a noi "italocentrici" (???) fa comodo, perché così possiamo portare avanti il nostro complotto ordito dalla potentissima lobby degli archeologi. La stele di Nora è scritta in fenicio. Può confrontarla con le lamina di Pyrgi in questa lingua. Certo, a meno che non sia convinto che anche questa sisi sardo che i Fenici non siano mai esistiti 🤔. I nuragici non scrivevano. Per inciso, la scrittura non è un discrimine di sottosviluppo fino al medioevo: basti pensare che i Franchi fino alle riforme di Carlo Magno non scrivevano, proprio come gli antichi Sardi.
@@HumanisticValley altre cazzate?! I nuragici scrivevano, il fenicio non è la lingua dei fenici, eh si voi italocentrici non andate oltre al vostro naso, lobby o non lobby, o magari sei pure tu che la Sardegna nuragica era preistoria, guardati dedola che è molto più serio di te, slliti "archeologi" dettati da un unico sistema di soliti studi mirati, i franchi scrivevano in un'altra maniera, non è perché non avevano gli strumenti dei franchi non scrivevano, i sardi sapevano scrivere, evitate di raccontare frottole se non andate nello specifico
@@HumanisticValley la stele di Nora è antico sardo, non fenicio, sono scritture diverse
Dedola è d'accordo con me per quanto riguarda il "latino lingua sarda", anche lui pensa sia una fandonia totale e soprattutto non mette in discussione il fatto che il fenicio sia la lingua dei fenici. Per capire i reperti bisogna necessariamente avere ben presente l'intero contesto del mondo in cui questi sono calati: ad, esempio, se non si conosce il contesto dell'interno bacino del Mediterraneo nell'età del Bronzo e del primo Ferro, ma si ha presente solo la Sardegna, si potrebbe essere portati a pensare che la stele di Nora sia stata scritta da antichi abitanti dell'isola. Il problema è che la lingua della stele è la medesima di altri reperti anche più antichi sparsi in vari punti del Mediterraneo ed è strettamente imparentata al protocananeo nord-occidentale. A questo punto possiamo fare due ipotesi: o gli antichi sardi hanno un'origine semitica e decidiamo che i Fenici non esistano, cosa che però ci porta a una ricostruzione della storia del Mediterraneo che non quadra con tutta la valanga di altre fonti che abbiamo (per limitarmi alla letteratura, dei fenici parlano testi egizi, persiani, ebraici, ittiti, greci e latini, ma potrei averne dimenticati alcuni); oppure concludiamo che la Stele sia scritta in fenicio, osservando come ciò si inserisca perfettamente nel quadro degli scambi mediterranei dell'inizio dell'età del Ferro. Sono stato abbastanza specifico? Se vuole accedere a contenuti ancora più specifici può sempre consultare la bibliografia che trova in descrizione a questo video. Ah, a quanto mi risulta la Sardegna non solo è Italia, ma è la regione che per prima ha fatto parte del nostro Stato (se si esclude il Piemonte), quindi forse è a lei che prude. I Franchi non avevano una scrittura propria, infatti quando cominciano a scrivere lo fanno in latino.
@@HumanisticValley prima cosa, stai dicendo una marea di cazzate, dedola dice il contrario, seconda cosa la Sardegna non è Italia perché studiato la, storia, un'isola schiava di una dinastia ed esclusa dal resto non la fa italiana, terza cosa gli scritti dei popoli citati erano in affinità con quella protosarda(fatti un giro in barbagia) anche perché le origini sono quelle e IL PRIMO scritto è in Sardegna, e stranamente nessuno lo traduce, vai a vedere gli egiziani come chiamavano i fenici, che in parte erano assimilati. Il sardo ha subito una latiinizzazione in buona parte anche perché le due lingue si sono influenzate, una prima e l'altra dopo, i sardi hanno origins, molti di quelle parti, con scritture diverse anche se simili, oltre a non conoscere la storia dell'isola neghi l'evidenza di una nazione, dirotta do tutto in unica direzione(tipico italocentrismo), ah e a me prude solo che non siamo uno stato, sono stato specifico?! La, Sardegna e una nazione e non È ITALIA, sennò continua nella tua direzione per un' isola stile Caraibi, purtroppo per la, stupidità dei sardi e che siamo troppo passivi in molte cose, vieni in Sardegna a conoscere la vera isola e non quello che volete voi
Un errore lo hai fatto anche tu: il catalano è stato per tre secoli la lingua veicolare scritta e di cancelleria e diciamo così curiale in tutta l’isola.
Poi affiancato dal castigliano in età non più aragonese ma imperiale ma mai completamente sostituito ad esso.
Alghero ne è una prova: ad Alghero si parla ancor oggi a sei secoli di distanza appunto catalano non castigliano (quello che tu chiami con sineddoche spagnolo).
Salut
Non capisco sinceramente dove stia il mio errore visto che ho nominato sia catalano che spagnolo come due lingue distinte... Quanto poi il catalano fosse diffuso fuori dalla zona di Alghero non lo so e infatti non lo specifico, ma è indubbio che sia il catalano che lo spagnolo abbiano influenzato la lingua sarda, che poi è l'informazione che mi interessava trasmettere
@@HumanisticValley ho cercato di chiarire infatti. siamo d'accordo che sono lingue distinte: più propriamente quel che chiamate spagnolo tecnicamente si chiama castellano o catigliano. visto che sei humanistic ci do dentro :)
@@HumanisticValley Ma se i sardi in Spagna e in francia erano di casa da sempre, e si potrebbe dire che si sono influenzati a vicenda e punto. No ecco i colonisti che arrivano in Sardegna e influenzano il sardo. Oh mi che i sardi avevano anche feudi da quelle parti, anche i figli ci nascevano, molto rimanevani ma molti ritornavano in Sardegna. Anche Eleonora è nata in quelle contrade eppure era judichessa sarda e ha fatto la guerra contro per difesa. I sardi erano da millenni in quelle lande, mettetevelo una buona volta in quella zucca piena di storture storiche assurde e razziste. Dunque i sardi nei millenni per voi sono stati sempre muti aspettando che qualcuno portasse loro la luce. Basta è insopportabile e assurda questa mentalità troglodita e razzista, Italiani c'è poco da fare. Daltronde si continua proprio dove il fascismo ha messo il seme, con Taramelli il gerarca che siè fatto convincere che non potevanio essere i sardi a ad aver costruito tutto quello che si trova in Sardegna, infatti venne chiamata civiltà nuragica e non civiltà sarda, proprio per razzismo e voi seguite quest'andazzo rsazzista come alle università iataliane. I sardi non navigavano, però avevano le loro flotte per portare il loro grano in tutta Europa, Ancora ai primi del 900 i sardi portavano le loro merci in Spagan e in francia cone loro imabarcazioni. I sardi non scrivevano, peccato che proprio i sardi insieme agli Joni scolpirono e scrissero esattamente quello che Dario 1° voleva aver scritto, e cioè chi aveva fatto i lavori a Susa e i materiali lavorati da questi popoli, che sono i medi gli egizi i sardi gli joni e i babilonesi. O anche John Fleming era un fantarchologo?
dov e che parlano il napoletano in sardegnagiusto per capire.?se no anche tu incasini le cose, come quel povero sardo attaccato alla sua terra EJA. Addiosu.spassiari cun gloria.
Mai detto che in Sardegna si parla il napoletano, bensì che il sardo di alcune parti dell'isola ha influssi del napoletano. Cala Mariolu non è certo un nome sardo, per esempio.
Jen mi! Mi konas Esperanton.
Sei uno dei 5 nel mondo 😉
Modo spocchioso di argomentare e troppo sicuro di ciò che affermi. Mi è bastata la tua affermazione che la Sardegna è stata dominata dai fenici per capire quale sia la tua preparazione. Come fai a sapere come parlavano nel VI secolo a.C. e che sia una lingua neolatina? Leggiti qualche studio del Signor Dedola così riesci a fare qualche collegamento.
Beh se hai capito quale sia la mia preparazione posso solo dirti: Ok boomer. Puoi trovare le fonti in descrizione 😉. Nessuno sa come parlavano i Sardi nel VI sec a.C., come ho detto nel video. Cosa nello specifico di ciò che ho detto sarebbe sbagliato? E perché?
Potresti argomentare un po' meglio la tua tesi, ti limiti a criticare ma non mi sembra che siano state portate argomentazioni per confutare quanto detto nel video. Ritengo che un sano confronto di opinioni debba basarsi su argomentazioni solide, altrimenti è la solita polemica da commenti sul web. Un esempio interessante in questo senso è stato il botta e risposta civile tra Giovanni Pizzigoni ed il canale Vlad Spara Storia.
È penoso il fatto che citi quattro parole per indicare il nuragico quando non sai nemmeno cosa si intende per popolazione nuragica, giusto per capire quanto sia alta la tua limitazione nell' argomento soprattutto perché non sai delle radici sumero/accadiche nel sardo antico. Dai continua a studiare le tua storia romana che fai più bella figura da illuminato senza tirare argomenti in ballo giusto per dar fiato alla bocca o tirare merda al prossimo come è palese in questi 10 minuti. Se tu avessi avuto un po' di umiltà in questo video sarei stato più cortese, ma sei giovincello e ci sta.
Buon lavoro.
@@pragoz5527 ok boomer
@@pragoz5527 Non vi sarebbe neanche da risponderti, primo perché hai fatto vedere da solo la tua qualità e secondo per lo stesso motivo Mattia non ha bisogno di esser difeso. No est manera de allegare, tutto qua. Anche io ho sentito quella strampalata ipotesi di Sumer-Su Meri (che in sardo ODIERNO significa "il padrone") ma da qui a inventarsi tutta una geologia neo eneidiana ce ne passa
Applauso. Avrei potuto dire molto di più, ma dopo questa spiegazione chiara e splendida non aggiungo altro, sono contenta di averla "trovata" in rete grazie alle dirette con Gioal Canestrelli, che adoro ascoltare!
Grazie a te! Eh si, Gioal è il punto di riferimento per la divulgazione del mondo antico su youtube Italia
Cerca su qualche libro, ogni tanto... Ti assicuro che questo candidato al Telegatto ti apparirebbe immediatamente per quello che è :uno che pensa di sapere solo perché prende come legge assoluta ciò che ha studiato. Pochino e mediocrino
Ahahahah italioti ignoranti!! Ti dico solo una cosa .. se non fossero stati nulla non avrebbero mai costruito migliaia e migliaia di opere risalenti al paleolitico, quindi proprio da 10mila anni fa e oltre..Tutte queste opere sono la prova che la Sardegna era un vero e proprio impero! Si calcola infatti che la popolazione non doveva essere inferiore ai 600mila abitanti, cifra enorme per quell epoca.. inoltre su quello che hai detto ti possono smentire gli studi del DNA sui Sardi antichi ritrovati e i Sardi di oggi.. corrispondono allo stesso aplogruppo, aplogruppo che guarda caso avevano i Sumeri gli accadici e gli assiri che migrando diventarono i primi raccoglitori agricoltori e Europa.. infine,il Sardo deriverebbe dall Unione di più civiltà quindi sumere accadiche e assire... O credi davvero che gli antichi Romani abbiano inventato una lingua dal nulla e l abbiano poi esportata nel resto d Italia e quindi anche in Sardegna?? Hanno copiato il vocabolario antico Sardo che si faceva capire con tutti nel mediterraneo..per quanto riguarda la lingua comunque basta cercare vocaboli sumeri o accadici o assiri e confrontarli..,Arru è un cognome Sardo e significa maledetto, mentre arüru in accadico significa maledizione..la ü col tempo venne eliminata..Ve ne sono a migliaia di prove.. deu in Sardo, Deus in latino.. Hanno aggiunto solo un S.. nemmeno si sono impegnati..il Sardo poi è molto più antico del latino, dunque è impossibile che il Sardo derivi dal latino.. invidiosi
@@shardan8151chi mostra in video la sua stupida ironia non è persona seria ma culturalmente greta.
Se poi non parla il nuorese o il logudorese o almeno il campidanese... Beh !, allora non sa quel che dice.
@@galdinotronci5935 infatti...il barbaricino poi non ha mai subito influenze latine eppure è sempre Sardo..ok che la storia della Sardegna e dei Sardi è complessa e ancora misteriosa, ma quello che si dice in questo video, è pura denigrazione verso la storia del popolo Sardo..
Primo ,tra l'antica civiltà Sarda e il latino ci sono circa 800 anni ,si perché di mezzo ci sono gli Etruschi,il latino deriva da loro,☝tieni presente che lo scritto è ed è sempre stato in evoluzione,👊fra 100 anni non puoi dire che usiamo lo stesso modo di scrivere e parlare, 👉infatti se prendi le nuove generazioni semplificano le parole inserendo anche simboli ,questa è evoluzione.Faendi su kaboni,not boli nay ki tenisi arrexoni.Per questo vedi dal latino o il fenicio oppure il napoletano🤣se riesci a tradurre,quando vuoi sapere di più chiedi pure al professor Salvatore Dedola.Detto ciò in Sardegna hanno trovato delle statue datate 900 a.c. si pensa siano antecedenti cioè fine epoca chiamata in gergo nuragica 1200 a.c.una statua esti su boxeri,più vicino all'inglese che al latino strano,oppure anche tu vuoi insegnare il padre a fare figli👋💪
Anche l'etrusco, come l'antico nuragico, non è una lingua indoeuropea. Quindi capirai che il latino non può derivare dall'etrusco. Inoltre il latino era parlato, ad esempio, nell'VIII secolo a.C., quando in Sardegna ancora prosperavano gli antichi sardi, mentre in Etruria i centri villanoviani si ingrandivano. Sono tre civiltà parzialmente contemporanee.
@@HumanisticValley evoluzione,ci sono secoli tra una civiltà e l'altra,è sopratutto lo scritto prima era su pietra ,ci sono delle costruzioni in Sardegna antichissime ad esempio il pozzo di Santa Cristina,se non avevi delle nozioni matematiche impensabile mettere in opera senza avere anche un parlato e scritto, è poi cosa vuol dire indoeuropee o semitica, la torre di Babele sembra una favola ma è stata verità,un tempo c'era una sola lingua.
@@HumanisticValley e poi non capisco,ho letto il libro di Sergio Frau e allaccia le varie civiltà sardo, etrusco, romano in un percorso secolare
@@HumanisticValley non condivido assolutamente quello che sostieni,oggi si pensa che Pompei è stata fondata dagli Etruschi ,si è sempre saputo che i primi re di Roma erano Etruschi ,nelle tombe di questi ultimi sono stati trovati bronzetti sardi,l'egemonia della civiltà Sarda è finita nel 1200a.c. ,non posso discutere se non hai questa visione delle cose,leggiti Le colonne d'Ercole di Sergio Frau e caso mai ne riparliamo ,buona serata👋
Non ci sono secoli tra una civiltà e l'altra, la storia non è una linea retta in cui i diversi eventi accadono solo in successione. Molti popoli del mediterraneo si sviluppano più o meno negli stessi periodi, alcuni poi vengono conquistati o si assimilano ad altri, o ancora altri si fondono tra loro. Conosco la teoria di Frau su Atlantide e temo sia basata solo sulla sua fantasia, ma qui ci avventuriamo parecchio fuori tema rispetto a questo video. Ho visto che hai citato Dedola: ebbene, anche lui sostiene che la tesi delle origini sarde di Roma sono campate per aria.
Caro Humanistic sei indietro di mille anni su l'argomento lingua Sarda! Informati meglio
non trovate che alcune parole del sardo siano simili all'arabo? per me il latino ha avuto molte connessioni con il sardo ma perché ignorate il medioriente e la lingua araba nel cercare connessioni? per me siete solo fissati con il proteggere l'unita nazionale e basta altro che studiosi.
E' una perdita di tempo. C'è poco altro da aggiungere. un qualsiasi vero studioso di lingua, storia, archeologia e cultura sarda, non sosterrebbe mai una presunta, quanto mai anacronistica derivazione del latino dal sardo del 600 a.c
Est arribau mindi andi.
Non è una confutazione seria,per molti aspetti comunque.
Parti dal fatto che quel motivo trilobato era motivo prima architettonico poi sacro qui e solo qui.
Parti dal fatto che romanu significa d'altura in sardo.In riferimento ai pascoli.
Che i Thursha si aggiungono anche se tardivamente alla coalizione dei PDM guidati dagli Shardana.. ovvio che vi fossero approdi da Toscana a Lazio ed è accettato che il Tevere in quanto confine naturale anche tra genti fosse un punto riconosciuto come approdo commerciale e sorta di zona franca punto di incontro e scambio.
Quest entità crebbe per 3 4 secoli anche grazie alle élite etrusca.
Quello preso in esame è sardo antico,e se dai un occhiata all'anfora di S'arcu e Is Forros, sono gli stessi caratteri e anche posizionati sempre alla base del collo...,lascio la traduzione ai linguisti,e con modestia dovresti fare lo stesso o approfondire veramente.
Un altra inesattezza: sostieni non vi siano vestigia sarde li. Lago di Nemi.li vicino c'è un antico tempio di origine pelasgica (e recinzione megalitica)appunto con un pozzo,di fattura tardo nuragica il tempio dalle fonti romane più antiche è della Etrusca Tiana poi compresa in Diana.Altri pozzi Shardana in Bulgaria..e un Nuraghe a Jerico addossato alle mura.Dopo l'epopea dei Pdm sorge tra le altre l'Illiria o Micene.. Che chiude gli archi come nell'antecedente tardo nuragico.Dopo decine di dominazioni,le lingue parlate cambiano, ma la topografia di Sardegna PBaschi,Nord Albania,palesa una lingua comune (con differenze dialettali o regionali)..
È probabile che con la lingua e gli usi Etruschi vi fossero differenze ma similitudini..solo che Roma cancellò i centri stessi di quella cultura.Scrissero però che i Lucumoni solevano per antichissima tradizione sceglier moglie tra le corti Sarde, forse in ricordo di un antica alleanza.Non è raro trovare nelle necropoli anche vasellame sardo.. ma erano corredi o frutti di scambi.
Anche degli Šikalesh restano vestigia presso l'Etna. Si possono trovare tracce nel dialetto per romane,perché la popolazione non venne sterminata, per tanti popoli tirrenici più prospicienti non fu così..pochissimo resta di loro ne
l dna ne della loro lingua nel parlato.La h aspirata etrusca e spartana li si è persa perché era importata quindi circoscritta..è ancora presente in Barbagia.
Concludo i sardi avevano la nell'alfabeto la U e la V (oltre la Y etc)
I primi latini solo V e I.
Insomma il loro alfabeto è chiaramente derivativo rispetto a quello fenicio stesso più che al greco stesso.pur non mescolandosi, per motivi comprensione l'alfabeto fenicio doveva esser come universale negli scali.
Naturalmente da Roma che con Ennio inizia a scrivere di storia proprio durante e dopo le guerre puniche..e i punici diventano culturalmente l'antitesi..non troverai mai uno studio di età classica su questo.
I sardi avevano già costruito i nuraghi su Marte, quando sulla terra non c'era ancora vita.🪐
Forse sarebbe meglio studiare anziché fare il buffone e battute sui Sardi..se avessi studiato almeno un minimo non avresti commentato in questo modo!
Grazie per la sua splendida spiegazione. Una curiosità : siccome nomina la lingua Indoeuropea, che ne pensa della posizione di Giovanni Semerano , autore di un volume dal titolo :" La favola dell'indoeuropeo" e, già che ci sono, sempre di Giovanni Semerano," L'infinito: un equivoco millenario" , riferito, come è noto , alla parola " apeiron" di Anassimandro. Augusto Rostagni , nella sua Storia della letteratura latina, in tre volumi, ,edita da UTET, a pagina 19 del primo volume ,ricorda il Vaso di Duenos , accanto alla Fibula Prenestina e al Lapis niger, affermando per la lingua:" ... a prescindere dal loro significato , sono in caratteri greci , del cosiddetto alfabeto greco-occidentale". A parte la Fibula , che mi risulta essere falsa, cosa c'è di vero per la lingua? E quale ne è la possibile traduzione? Chiedo scusa per le domande , ma ho 78 anni e la mia cultura è datata e poi sono un musicista. Grazie e complimenti per la Sua preparazione.
Grazie del commento. Dunque, penso che la teoria di Semeraro lasci molto il tempo che trova. l'archeologia conferma abbastanza chiaramente l'esistenza di una cultura indoeuropea (cultura della ceramica cordata) e il dato linguistico (lingue definite indoeuropee) fuga ogni dubbio. Genti parlanti una lingua poi differenziatasi in seguito a migrazioni di diversi gruppi umani devono essere necessariamente esistite, ed è ugualmente necessario che queste genti avessero una cultura (quindi cultura indoeuropea).
Grazie mille e ancora complimenti per le Sue lezioni che continuerò a seguire con attenzione.
Dai commenti capisco che ti sei scontrato con tipico problema di senso di inferiorità che ALCUNI sardi avvertono - ovviamente senza fondamenta, dovuto al fatto che la Sardegna è una regione sostanzialmente povera con alta disoccupazione che riveste un ruolo marginale all'interno del sistema paese da cui è fortemente sussidiata.
Questa situazione deprimente fa scaturire in alcuni il tentativo di riabilitare la fidura della Sardegna attraverso una rielaborazione della sua storia, quindi il latino deriva dal sardo, i sardi sono discendenti dei popoli del mare, i romani non hanno mai conquistato le zone interne della sardegna, la sardegna era l'antica atlantide e tante altre bagginate.
Ovviamente la maggior parte dei sardi, fra i quali ci sono anche io, sa bene che sono baggianate e si tiene a debita distanza da questi esaltati.
supercazzola hai detto bene!!