Questa storia era stata ispirata dal mio papà che purtroppo é mancato alcuni mesi fa. La dedichiamo a lui; si chiamava Andrea ed amava raccontare le storie dei tremendi turchi😂con l'ironia tipica di quelle parti. Carloforte e Calasetta sono meravigliose e se venite a visitare la Sardegna, magari, includetele nel vostro itinerario di viaggio. P.S. Questo racconto é per te papà ❤
@@Edinsaonensis Grazie Fabio, mio padre era una persona allegra e con un senso dell'umorismo delizioso. In un luogo bellissimo, sicuramente concorda col brindisi🍷❤
Da sardo ho apprezzato tantissimo il tuo modo di raccontare la nostra storia, come tutte le altre ovviamente, fai venir voglia di approfondire e continuara ad amare la Storia. Grazie mille
Poi dite di non essere Italiani! Anche la mia SASSARI NON È SARDA MA FONDATA DAI PISANI!! Il nostro dialetto è TOSCO LIGURE! Nel CAMPIDANO hanno chiamato Sassari la città Continentale! È vero! Ora siamo invasi dai paesani che sputtano nel piatto dove mangiano! Cosa dirli TORRA A BIDDA!!! MAGARI!!!! 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Salve a tutti, sono nato a Cagliari, il mio primo contatto con i Carlofortini o Tabarchini, avvenne nei primi anni 80 con il mio primo contratto di lavoro, all'interno della raffineria di Sarroch. I Tabarchini, essendo principalmente marinai, hanno quasi tutti la patente di conduttori di caldaie, quindi molti di loro hanno trovato lavoro, alla Saras di Moratti, specialmente nella Centrale Termoelettrica. All'epoca avevo circa 20 anni, non riuscivo a capire, il perché questi "Sardi" parlassero genovese. Con questo video, sono riuscito a conoscere la loro vera Storia. In Sardegna c'è un'altra comunità di non Sardi, i Veneti di Arborea, ormai quasi tutti parlano in sardo, li riconosci dall'aspetto esteriore, molti di loro hanno i capelli rossi e dai cognomi non propriamente sardi. Poi c'è Alghero, dove non si parla Sardo, ma Catalano, infatti loro hanno il gemellaggio con Barcellona. Comunque in Sardegna la lingua ufficiale è l'italiano, questo da quando l'isola è passata ai Savoia. Prima dei Savoia c'erano gli spagnoli, ma solo i nobili, parlavano spagnolo, il popolo ha sempre parlato in Sardo, che non è uguale in tutta la Sardegna. Per avere chiaro che cosa è successo in Sardegna, con l'arrivo dei Savoia, suggerisco la lettura di questo libro, Colpi di scure e sensi di colpa Storia del disboscamento della Sardegna dalle origini a oggi Di Fiorenzo Caterini
Ti volevo segnalare che in Sardegna esistono anche delle minoranze quasi scomparse che parlavano l’istriota, una antica lingua della zona dell’Istria. Erano esuli istriani che alla fine della seconda guerra mondiale hanno trovato rifugio in Sardegna.
Bella trattazione, sono sardo acquisito e ho vissuto 32 anni a Carbonia e sono andato tantissime volte a Carloforte e a sant'antioco per cui questa trattazione la trovo molto bella e fatta bene. Non conoscevo certi risvolti che ho ascoltato. Ottimo
Ma che Storia Particolare e assolutamente interessante, che parla di integrazione senza perdere la propria identità linguistica e integrandola con termini dei territori vicini e dei nuovi arrivi. Bravi
Alghero e la comunità catalana è più conosciuta rispetto a quella tabarchina. Non escludo di raccontare anche la storia di Alghero. La Sardegna è un microcosmo e c'è tanto da raccontare.
@@antoniosenese9082 Non stava parlando di un'isola geografica, ma di un'isola linguistica, cioè di una zona (nel caso di Alghero una città) dove si parla in modo diverso rispetto alla maggioranza dei residenti. Ad Alghero si parla il catalano antico.
Una pillola davvero di grande interesse! Tra l'altro finalmente capisco perché Carloforte sia stato un porto di riferimento importante per le attività del porto di Genova, i Rimorchiatori Riuniti, ad esempio, lo presidiavano costantemente. Grazie!
Avendo una casa a Calasetta, sulla punta dell "isola" di sant'antioco (isola è tra virgolette perchè in realtà è collegata alla sardegna da un ponte) confermo che per gli altri Sardi la parlata di della zona, soprattutto dell'isola di carloforte è assolutamente incomprensibile, anche se ad oggi è contaminato dal sardo e dall'Italiano, suona come una specie di Genovese stretto.
Sono discendente di questi Tabarchini rimasti in Tunisia. Mia nonna, nata in Tunisia nel 1924, ha conosciuto bis zie, loro nati negli anni 1850-60 (e deceduti verso la fine degli anni 1930), che parlavano la lingua ligure (o più tosto la varietà Tabarchina) fra di loro.
Buongiorno. Sono filha de una grande dona Maddalenina. Tutto della Sardegna mi interessa e mi piace tanto questa regione della bella Italia. Grazie per questo video.
L’Italia è il più bel paese del mondo proprio perché è così diverso, rico della cultura, gastronomia, lingua, architettura, musica, arte di ogni regione, ogni piccolo borgo. La Sardegna è pura natura, un vero Paraiso sulla terra. Com’è bellissima l’Italia, l’amo con tutto il mio ❤️
Proprio perché il dialetto parlato a Carloforte è molto antico e "mediterraneo", Fabrizio De André preparando "Crêuza dê mâ" studiò anche Il peglino parlato a Carlofòrte.. A Pegli, a pochi metri da dove abitavo e abitano ancora i miei figli, c'è il piccolo antico quartiere con piazza Tabarca e via Carlofòrte, a ricordare da dove arrivavano i pescatori..
Sono stato due anni fa proprio a Sant'Antioco (meravigliosa!), ospite di un mio amico. Entrambi i suoi genitori sono dell'isola, ma la madre è sarda "pura", mentre il padre viene da Calasetta, quindi di lingua genovese. Già loro mi avevano dato un'infarinatura su questa storia e su tutte le piccole differenze (linguistiche e non), che caratterizzano le due comunità. Ora scopro ancora di più, grazie!
Conosco bene questa storia, io sono di Roma ma di origini carlofortine, ma devo ammettere che certi particolari non li sapevo. Carloforte e Sant'Antioco meritano di essere visitate e valorizzate.
Anche a S.Pietro continuò l'attività della pesca del corallo,uno dei motivi della razzia del 1798 fu proprio questo. Alla deportazione e al ritorno da Tunisi,aiutato per molti proprio dalla favorita del Bey è dedicata una piccola chiesa a Carloforte,dal nome molto significativo"la Madonna dello Schiavo." Ancora oggi c'è corallo nel mare intorno a S.Pietro e S.Antioco. Comunque ascoltare la parlata Carlofortina è un'esperienza. Una mia conoscente sentendo parlare mi disse seria che le sembrava Portoghese.
Ciao!!! Bellissimo video e bellissimo argomento poco conosciuto!!! I miei nonni sono delle zone di Tabarka e ci sono stato centinaia di volte. Però Tabarka non è un isola ma una piccolissima penisola, anche se la citta di oggi in cui c'è ancora il cimitero e alcune chiesette dei tabarchini stanno sulla parte più continentale della Tunisia. Ps: il pirata si chiama khaireddin e noi tunisini non siamo arabi anche se parliamo arabo ma piuttosto amazigh o berberi anche purtroppo oggi dopo cenitinaia di anni di colonialismo arabo e poi francese la cultura tunisina è stata assorbita e/o cancellata.
Bravissima Antonella per questa bella storia e Gioele per averla raccontata molto bene!piccola precisazione,Tabarca in Spagna e' praticamente di fronte ad Alicante,si puo' raggiungere con un'ora di aliscafo!molto carina ed in effetti e' a livello linguistico totalmente spagnola!🔝🔝🔝
Mentre ascoltavo con le cuffie il racconto, navigavo con Google Earth per il Mediterraneo per vedere i luoghi XD bellissimo racconto. Mi ha fatto venire in mente la storia del "Talian" (variante del Veneto) che si parla ancora in alcune zone del Brasile
Ricordo che nel1963 quando mi sono imbarcato sulla nave "PORTOVADO", c'era un marinaio di Carloforte che parlava correntemente in dialetto con i marinai genovesi. Inoltre le isole di San Pietro e Sant'Antioco sono famose anche per il "BISSO" un tessuto molto pregiato ottenuto da una conchiglia: la pinna nobilis, che assomiglia ad una cozza però molto più grande, è lunga 50 cm e più.
Veramente è solo Calasetta che è famosa per il bisso,in quanto la laguna dove cresce e prospera la Pinna Nobilis è proprio la laguna di Calasetta,e Chiara Vigo è pure di Calasetta al 100 % anche se ha il laboratorio a Sant'Antioco.Carloforte e Sant'Antioco non hanno lagune dove cresce la Pinna Nobilis,solo Calasetta ce l'ha ed è pure protetta e vietato pescarla...e meno male,aggiungo io,da Calasettano che sono...
Io sono sardo e ti seguo spesso e inoltre ti ringrazio . Una domanda,come mai tutto questo interessamento per la Sardegna? Per me è strano perché della Sardegna non frega niente a nessuno,a parte il turismo. Ti faccio i complimenti per tutto e un cordiale saluto Gabriele
Avendo una nonna di origini carlofortine e avendo passato quasi ogni estate della mia vita su quest'isoletta ho sentito tante volte questa storia, ma devo ammettere che dopo questo video mi accorgo di averla conosciuta a metà. (mai sentito di Calasetta !) Vorrei però far notare che, il saccheggio e il successivo rapimento hanno comportato un incolmabile trauma per questa piccola località. E' stato un evento orribile di una violenza spaventosa che ho fatto fatica a leggerne i resoconti dell'epoca tanta è la portata. Dalla pillola sembra quasi un avvenimento pacifico, insignificante. Comunque grazie Gioele per questa pillola 😘
Io sono originario di Carbonia e conosco bene Carloforte e Calasetta, creerò un video anche io dove farò raccontare la storia direttamente da un carlofortino. Grazie per questo bellissimo video.
Bellissima esposizione . (I pirati giunsero a Carloforte non a Calasetta. Era la notte del 2 settembre 1798 . Mia bisnonna era carlofortina e i miei nonni materni di Calasetta ) Comunque grazie di questo bel contributo.
Conoscevo abbastanza bene la storia, essendo io un tabarchino (Ligure/Piemontese) nato in Australia. Se qualcun altro avesse postato un video così ben illustrato , non avrei atteso ben 35 anni per visitare un luogo tanto speciale. Grazie!
Molto interessante tutta la genesi della migrazione verso Tabarka prima e poi verso S Pietro e Nueva Tabarka. Nel 1798 i pirati fecero prigionieri circa 800 abitanti di Carloforte...molto interessanti le trattative che portarono alla liberazione di quelli che sopravvissero. Anche Salgari ne trasse spunto per il romanzo "Le pantere di Algeri"
Sono stata ieri a Nueva Tabarca, e ho riascoltato la tua pillola per ricordare la storia dei tabarchini. I cognomi sulle lapidi delle tombe del piccolo cimitero dell’isola sono tutti liguri, anche di persone decedute negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso. Ci sono anche dei “Russo”… Anche il ristorante più famoso è di discendenti dei tabarchini
dovresti fare qualche altra pillola sulle comunità genovesi sparse per i mari poiché a differenza di altre che si sono perse le comunità liguri si sono maggiormente conservate. Ad esempio le comunità medievali di Alghero e Castelsardo ( all'epoca castel genovese), la forte presenza genovese in Libano e Crimea ma sopratutto le comunità nel Levante come le isole di Lesbo e Chio o il dialetto Lanito parlato a Gibilterra.
😸😸😸😸😸 dio quanto disagio. Ma sta cosa della prima guerra mondiale, quale strano pazzo l'ha tirata fuori? Perché non è il primo che dice sta scemenza. Il resto pazienza, sono stupidaggini che ho già sentito in giro, ma questa è nuova
Perfetto, come sopporto poco i pan illirici, sopporto poco i loro omologhi ( nell'ignoranza) sardi. Non è stato un piacere. Torni pure a discutere di quanto I sardi siano fighi su Facebook e lasci in pace i canali di storia reale. Adieu P.s. per marco storico che vedrà solo i miei post, le risposte ovviamente non erano per lui
Sentendo la prefazione subito ho pensato ai Cartaginesi, dato che oltre all'attuale Marocco e Tunisia avevano come "colonie" la penisola iberica e la Sardegna ...
Bellissimo video, le volevo segnalare anche le isole Tremiti, e pontine abitate dai discendenti degli ischitani portaii la dai Borboni e parlano ancora ischitano antico
Sono di Carloforte e ho seguito la tua spiegazione. Infatti non sono stati i pugliesi a costruire il mio paese bensì i loro discendenti che da Tabarka si trasferirono nell'isola di San Pietro.
E per finire a Carloforte arrivarono anche i ponzesi che vi si stabilirono e che colonizzarono l'isola de la Galitte di fronte a Biserta...un'altra pillola di storia!
Da ligure ti dico che ho sempre desiderato visitare Carloforte …e ti ringrazio perché pensavo molto superficialmente fosse un’ex colonia della superba …. Grazie !!
Seppur nato a Sant'Antioco, sono tabarchino da parte di mia nonna paterna, Cornelia Biggio discendente diretta di Agostino Tagliafico, la cui figlia Giulia Tagliafico sposò nel 1752 Antonio Biggio, nonno di Leopoldo Biggio, sindaco di Carloforte nel 1846-1847, bisnonno di Cornelia Biggio, mia nonna, sono quindi discendente ma senza più il cognome Biggio, fermatosi a mia nonna. Conosco la storia di Carloforte ma alcune cose effettivamente non le ricordavo, ricordavo invece un modo di dire di zia Angelina, sorella di nonna, che, negli anni '60, quando facendo la spesa notava aumenti di prezzi che riteneva troppo alti diceva a mia nonna: "gnampu! semu i Lomellini?" - e chi siamo i Lomellini? - riferito alla ricca famiglia di Tabarka. Ricordo che a metà anni '70 ci fu un invito del sindaco di Alicante, in Spagna, da cui dipendeva Nueva Tabarka, a fare visita all'isola spagnola, partì una delegazione di Carlofortini che furono ospitati con entusiasmo dai "fratelli spagnoli", nell'agosto successivo, ci fu il ricambio della cortesia, una delegazione di Nueva Tabarka venne ospitata a Carloforte rinsaldando così un gemellaggio che ancora perdura. Ciò che commosse un po' tutti, fu che loro parlavano spagnolo ma quando qualche delegato Carlofortino gli accolse senza pensarci, parlando tabarchino, non solo fu capito, ma i più anziani della delegazione spagnola senza quasi rendersi conto risposero anche loro con qualche frase in tabarchino. Un grazie a Gioele, ti seguo sempre e soprattutto un grazie ad Antonella, e al tuo papà Andrea per l'idea. PS ma sei tabarchina?
Quindi saresti un mio lontano parente😮😮😮... Sono Cesare Biggio della famiglia Biggio e abbiamo il titolo di Conti di San Pietro...tutto quanto da te scritto è esatto, Antonio Biggio era un mio bis bis bis bis nonno. Piacere di conoscerti😊
Mio padre era di Calasetta e quindi sono tabarchina per metà. È molto interessante il tuo commento. Se non ricordo male ( purtroppo papà non può aiutarmi....) tra i nostri parenti ci sono alcuni Biggio 😂. Quando papà cominciava con gli incroci delle parentele mi perdevo....Grazie per l'apprezzamento ❤
@@cesarebiggio6047 Grazie, è un piacere anche per me conoscerti. Ormai abito a Cagliari e, come detto il cognome Biggio si ferma a mia Nonna Cornelia e continua coi miei cugini di vario grado - ora tutti a Cagliari - nipoti di Salvatore Biggio unico fratello maschio di mia nonna. Mia nonna Cornelia sposò nel 1922 circa, un Ufficiale di Marina del CREM tosco-ligure - vedovo con 2 figli piccoli di una cugina di nonna -, semaforista negli primi del 1900 a Caposandalo - Corrado Bardi - Ha avuto un solo figlio maschio, Giuseppe, mio padre, chiamato così come suo nonno Giuseppe Biggio, mastro d'ascia nei cantieri navali dello zio-suocero Giuseppe Biggio detto "Gastordi". Mia nonna era figlia di due cugini primi Giuseppe e Teresa figlia di Gastordi. Il nostro ramo è detto "Biggio Airina". Mia nonna abitava al primo piano in Corso Battellieri sopra la vecchia edicola Maggiolo - qualche anno fa c'era una yoghurteria, davanti al molo centrale della Delcomar. Ci sarebbero tanti aneddoti...... Grazie Cesare. Saluti da Giancarlo
Francesca Rosso fu rapita 17enne insieme ad una sorella gemella. Alla morte del figlio divenne Lei "Regina" (Laila) della Tunisia che amministrò saggiamente
Come al solito le tue pillole si trasformano in perle!! PS. Hai mai sentito parlare della strana conversione all'ebraismo di alcuni abitanti della cittadina garganica si San Nicandro negli anni '40 ??
@@laBibliotecadiAlessandria purtroppo no! L'ho scoperto per puro caso in una trasmissione televisiva a tema religioso. "Sorgente di vita". Una storia molto affascinante a tratti grottesca!!
Ho trovato materiale su internet. Al momento sono oberata di lavoro con La storia del trucco e dell'igiene personale nei secoli, perché il Novecento è talmente complicato che c'è roba per tre puntate (preoccupati Gioele.....😂😂😂😂). Appena mi tolgo l'impiccio, me lo salvo. Comunque ho messo da parte anche l'altro materiale che ti avevo promesso Giò..... finisce che il tuo computer verrà colonizzato dalle mie scartoffie 😂😂😂😂👋
@@matteopischedda19 Ma io ho invitato a visitare Calasetta (per forza devi visitare anche Sant'Antioco, perché bisogna passare da lì 😂😂😂per arrivarci) e Carloforte. 😉
Ho vissuto molti anni nel Sulcis e ho conosciuto diversi Carlofortini: non sapevo molte cose raccontate nel video: anzi pensavo che i carlofortini fossero scappati da una persecuzione degli arabi tunisini. Certo, parlano un'altra lingua, ma hanno anche un'altra testa. Molti del corpo insegnanti del Sulcis Inglesiente sono carlofortini. Io ne ho avuto alcuni e sono "parchi" anche nei voti. 😂 L'isola comunque è gestita benissimo, e almeno all'epoca, la popolazione manifestava però problemi dovuti a troppi matrimoni con condanguinei. Il primo presidente della neo provincia di Carbonia Iglesias era probabilmente di origine carlofortina. 🎉
Parlo da turista. Detto in quel modo sembra che a Sant’Antioco sia predominante il tabarchino, io non ho avuto per niente questa sensazione, al limite a Calasetta, mentre diventa palese appena sbarchi a San Pietro e non solo nell’accento fortissimo delle persone ma anche nell’architettura di Carloforte. Ripeto parlo da turista ma la sensazione nella musicalità delle voci quando ti confronti con le persone dal gommista al bar in edicola, a cena dai quei matti che grigliano/grigliavano a Calasapone è di essere in Sardegna mentre su Sanpietro pare di essere in Liguria
A me non è sembrato si capisse che il tabarchino sia predominante nell'isola di Sant'Antioco.... A Sant'Antioco si parla sardo mentre a Calasetta si parla tabarchino (ma anche sardo....)
A proposito di isole linguistiche sarebbe interessante un video sulle cittadine arbereshe (di lingua albanese) che si trovano in Calabria. Come seconda lingua viene parlato l'albanese e i loro costumi sono diversi dal resto della regione.
In Molise (provincia di Campobasso) resiste - a fatica - un'isola linguistica croata, eredità di una presenza ben più estesa di croati e slavi (i cosiddetti "schiavoni") che nel XV secolo attraversarono l'Adriatico fuggendo dall'invasione ottomana.
Ci sono dei francobolli della Tunisia sotto la Francia che parlavano di TABARQA, il porto ed il forte Genovese col fondaco delle masserizie. Esisteva Cartagine in Tunisia e Cartagena in Spagna, per cui sembra normale che a Tabarqa sia successo la stessa cosa.
A Lomellini fu dedicata una via, dove nel 1805 nacque Giuseppe Mazzini e che oggi è sede di un museo. Quanto a Carlofortini li riconosci al volo perchè parlano sì genovese, ma un marcato accento sardo.
Anche a Pavia c'è via dei Lomellini, erano una famiglia di banchieri e commercianti e in molte delle città in cui tenevano banchi è rimasto il loro cognome. Una curiosità, i Lomellini presero il nome da un capostipite che proveniva dalla Lomellina e che si insediò proprio a Pegli prima del mille. Me lo raccontò un erede della famiglia quando eravamo ragazzini in collegio
Un saluto da Sant'Antioco, patrono della Sardegna. Dovresti fare un excursus storico sull'antica Sulcis,città che in epoca romana rivaleggiò con karalis capoluogo della provincia ma avendo parteggiato per Pompeo contro Cesare perse il predominio politico ma non l' importanza economica. Il Carignano del Sulcis è tra i più rinomati vini italiani. Un saluto, Walter .
@@salvatore9852 Guarda che sono Sardo e di Sant'Antioco, intendevo dire che non ha valenza solo locale ma è apprezzato e rinomato a livello nazionale se non europeo.
@@laBibliotecadiAlessandria è molto di piu di un regionalismo è "l'anima" di un popolo antichissimo . Del resto la Sardegna era già terra emersa quando la penisola giaceva in gran parte ancora nelle profondità del Mediterraneo . Poi ,perdonami, in questi tempi di omologazione politica e culturale che male c'è a rivendicare la propria Identità? Un saluto , Walter.
Se lo si fa dicendo "sono sardo non italiano", tutto il male del mondo. Perché è creando barriere e divisioni che nascono i conflitti. Se lo si fa dicendo "sono sardo e italiano e europeo e così via" allora si difendono le diversità
A proposito di minoranze linguistiche ci sono degli insediamenti di genti germaniche lungo le alpi venete, che ivi si stanziarono nel corso del medioevo provenienti dalla Baviera e che ancora oggi parlano un dialetto bavarese arcaico. Per quanto ne so non li conosce praticamente nessuno e magari si meriterebbero una bella pillola! 😉 Tra di essi ci sono forse i più famosi dei Sette comuni dell'altopiano d'Asiago, ma ci sono anche i cosiddetti Cimbri del Trentino (i quali hanno anche un loro TG: th-cam.com/video/ecyPQAZXsbU/w-d-xo.html), che nulla hanno a che fare con gli abitanti dell'Alto Adige, i quali sono legati agli austriaci. Ma anche tra i monti Lessini, a nord di Verona, ci sono ancora comunità "Cimbre" tipo quelli di questo video: th-cam.com/video/vinHqA1IyRg/w-d-xo.html. Una personale nota di chiusura, la parte paterna della mia famiglia proviene da un paesino non molto distante da questi ed è per questo che, facendo un giro in quel paese avevo scoperto della loro esistenza.
È sempre bello sentire la storia dei Tabarchini, però ci sono un po' di imprecisioni nelle cose raccontate. In ogni caso quella dei Tabarchini è una storia che meriterebbe un romanzo o un film
Quando navigavo ho conosciuto molti tabarchini, che non a caso erano gli unici sardi naviganti che abbia conosciuto 😂 Ricordo che parlavano italiano con accento sardo ma tra di loro parlavano genovese. A differenza dei genovesi veri, però, erano tutte persone aperte, simpatiche e gioviali😂😂😂
Veramente io so che a Carloforte soltanto si parla il carlofortino, a Sant'Antioco si parla il sulcitano, a Calasetta "pistolla e casseruolla con una l solla".Avevo compagne di classe di Carloforte e di Sant'Antioco le compagne di Carloforte non le capivo quando parlavano in dialetto( ciao Patrizia Vale Mada!)
Scusa, ma il Doria che catturò Barbarossa non era Giannettino? Mi è parso di sentire Andrea, ma forse ho capito male. Casomai dopo, quando ho più tempo, riascolto meglio.
non erano tabarchini ma pegliesi, portati da un Pallavicini come dimostra un monumento in Carloforte. i Tabarchini giunsero solo nel XVIII quando la colonia di Tabarca cadde in mano al Bey di Tunisi.
@@laBibliotecadiAlessandria Relativamente vicini ma all' epoca avevano una flotta commerciale imponente, soprattutto considerando la dimensione del paese, dunque è possibile che avessero relazioni commerciali con Tabarca e Carloforte. Piccola nota di colore, oggi a Genova il Tabarca è conosciuto per essere un Night!
Questa storia era stata ispirata dal mio papà che purtroppo é mancato alcuni mesi fa. La dedichiamo a lui; si chiamava Andrea ed amava raccontare le storie dei tremendi turchi😂con l'ironia tipica di quelle parti. Carloforte e Calasetta sono meravigliose e se venite a visitare la Sardegna, magari, includetele nel vostro itinerario di viaggio.
P.S. Questo racconto é per te papà ❤
Belin Antonella le lacrime ci fai scendere. Un brindisi al Signor Andrea.
@@Edinsaonensis Grazie Fabio, mio padre era una persona allegra e con un senso dell'umorismo delizioso. In un luogo bellissimo, sicuramente concorda col brindisi🍷❤
Grazie Antonella e Andrea, è bellissimo da parte tua ricordarLo anche con questa storia ❤
Un abbraccio a tuo papà! 🤗
@@grazianapierobon1517 Grazie carissima ❤
Da sardo ho apprezzato tantissimo il tuo modo di raccontare la nostra storia, come tutte le altre ovviamente, fai venir voglia di approfondire e continuara ad amare la Storia. Grazie mille
Grazie a te
Poi dite di non essere Italiani! Anche la mia SASSARI NON È SARDA MA FONDATA DAI PISANI!! Il nostro dialetto è TOSCO LIGURE! Nel CAMPIDANO hanno chiamato Sassari la città Continentale! È vero! Ora siamo invasi dai paesani che sputtano nel piatto dove mangiano! Cosa dirli TORRA A BIDDA!!! MAGARI!!!! 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Salve a tutti, sono nato a Cagliari, il mio primo contatto con i Carlofortini o Tabarchini, avvenne nei primi anni 80 con il mio primo contratto di lavoro, all'interno della raffineria di Sarroch. I Tabarchini, essendo principalmente marinai, hanno quasi tutti la patente di conduttori di caldaie, quindi molti di loro hanno trovato lavoro, alla Saras di Moratti, specialmente nella Centrale Termoelettrica. All'epoca avevo circa 20 anni, non riuscivo a capire, il perché questi "Sardi" parlassero genovese. Con questo video, sono riuscito a conoscere la loro vera Storia. In Sardegna c'è un'altra comunità di non Sardi, i Veneti di Arborea, ormai quasi tutti parlano in sardo, li riconosci dall'aspetto esteriore, molti di loro hanno i capelli rossi e dai cognomi non propriamente sardi. Poi c'è Alghero, dove non si parla Sardo, ma Catalano, infatti loro hanno il gemellaggio con Barcellona. Comunque in Sardegna la lingua ufficiale è l'italiano, questo da quando l'isola è passata ai Savoia. Prima dei Savoia c'erano gli spagnoli, ma solo i nobili, parlavano spagnolo, il popolo ha sempre parlato in Sardo, che non è uguale in tutta la Sardegna. Per avere chiaro che cosa è successo in Sardegna, con l'arrivo dei Savoia, suggerisco la lettura di questo libro, Colpi di scure e sensi di colpa
Storia del disboscamento della Sardegna dalle origini a oggi
Di Fiorenzo Caterini
Ti volevo segnalare che in Sardegna esistono anche delle minoranze quasi scomparse che parlavano l’istriota, una antica lingua della zona dell’Istria. Erano esuli istriani che alla fine della seconda guerra mondiale hanno trovato rifugio in Sardegna.
@@alerxrin Si, se non sbaglio, vennero accolti a Fertilia, vicino ad Alghero.
@@hectorhesse6633SI!!
Bella trattazione, sono sardo acquisito e ho vissuto 32 anni a Carbonia e sono andato tantissime volte a Carloforte e a sant'antioco per cui questa trattazione la trovo molto bella e fatta bene. Non conoscevo certi risvolti che ho ascoltato. Ottimo
Ma che Storia Particolare e assolutamente interessante, che parla di integrazione senza perdere la propria identità linguistica e integrandola con termini dei territori vicini e dei nuovi arrivi. Bravi
Giusto per informazioni c’è un’altra isola linguistica in Sardegna che si trova ad Alghero, dove tuttora si parla, se pur poco un dialetto Catalano
Alghero e la comunità catalana è più conosciuta rispetto a quella tabarchina. Non escludo di raccontare anche la storia di Alghero. La Sardegna è un microcosmo e c'è tanto da raccontare.
Ora l'omonima canzone assume tutt'altro significato
Fiero cittadino Algherese presente
Di quale isola si tratta?
@@antoniosenese9082 Non stava parlando di un'isola geografica, ma di un'isola linguistica, cioè di una zona (nel caso di Alghero una città) dove si parla in modo diverso rispetto alla maggioranza dei residenti. Ad Alghero si parla il catalano antico.
Una pillola davvero di grande interesse! Tra l'altro finalmente capisco perché Carloforte sia stato un porto di riferimento importante per le attività del porto di Genova, i Rimorchiatori Riuniti, ad esempio, lo presidiavano costantemente. Grazie!
Avendo una casa a Calasetta, sulla punta dell "isola" di sant'antioco (isola è tra virgolette perchè in realtà è collegata alla sardegna da un ponte) confermo che per gli altri Sardi la parlata di della zona, soprattutto dell'isola di carloforte è assolutamente incomprensibile, anche se ad oggi è contaminato dal sardo e dall'Italiano, suona come una specie di Genovese stretto.
Grazie per aver dato spazio alla nostra storia❤
Sono discendente di questi Tabarchini rimasti in Tunisia. Mia nonna, nata in Tunisia nel 1924, ha conosciuto bis zie, loro nati negli anni 1850-60 (e deceduti verso la fine degli anni 1930), che parlavano la lingua ligure (o più tosto la varietà Tabarchina) fra di loro.
Buongiorno. Sono filha de una grande dona Maddalenina. Tutto della Sardegna mi interessa e mi piace tanto questa regione della bella Italia. Grazie per questo video.
Salvatore, la smetta di importunare altri utenti dicendo scemenze
L’Italia è il più bel paese del mondo proprio perché è così diverso, rico della cultura, gastronomia, lingua, architettura, musica, arte di ogni regione, ogni piccolo borgo. La Sardegna è pura natura, un vero Paraiso sulla terra. Com’è bellissima l’Italia, l’amo con tutto il mio ❤️
Perfetto, si è appena guadagnato il ban
Proprio perché il dialetto parlato a Carloforte è molto antico e "mediterraneo", Fabrizio De André preparando "Crêuza dê mâ" studiò anche Il peglino parlato a Carlofòrte..
A Pegli, a pochi metri da dove abitavo e abitano ancora i miei figli, c'è il piccolo antico quartiere con piazza Tabarca e via Carlofòrte, a ricordare da dove arrivavano i pescatori..
Complimenti, una mia cara amica sarda, mi raccontò questa storia , grazie e alla prossima pillola.
Grazie a te❤
Avendo parenti in Sardegna, non avevo mai sentito parlare di queste storie che mi ha fatto piacere, come al solito sentire. ❤❤❤
Grazie Anto pillola bellissima narrata a meraviglia dal nostro Gioele
Bellissima pillola,grazie!
Grazie a te❤
Sono stato due anni fa proprio a Sant'Antioco (meravigliosa!), ospite di un mio amico. Entrambi i suoi genitori sono dell'isola, ma la madre è sarda "pura", mentre il padre viene da Calasetta, quindi di lingua genovese. Già loro mi avevano dato un'infarinatura su questa storia e su tutte le piccole differenze (linguistiche e non), che caratterizzano le due comunità. Ora scopro ancora di più, grazie!
Conosco bene questa storia, io sono di Roma ma di origini carlofortine, ma devo ammettere che certi particolari non li sapevo.
Carloforte e Sant'Antioco meritano di essere visitate e valorizzate.
Anche a S.Pietro continuò l'attività della pesca del corallo,uno dei motivi della razzia del 1798 fu proprio questo.
Alla deportazione e al ritorno da Tunisi,aiutato per molti proprio dalla favorita del Bey è dedicata una piccola chiesa a Carloforte,dal nome molto significativo"la Madonna dello Schiavo."
Ancora oggi c'è corallo nel mare intorno a S.Pietro e S.Antioco.
Comunque ascoltare la parlata Carlofortina è un'esperienza.
Una mia conoscente sentendo parlare mi disse seria che le sembrava Portoghese.
Gran bel video, hai un nuovo iscritto!
Un saluto da Calasetta :)
Ho sempre adorato Carloforte e la sua peculiarissima storia linguistica. Non mi aspettavo un video del genere, una vera chicca!
Ciao!!! Bellissimo video e bellissimo argomento poco conosciuto!!!
I miei nonni sono delle zone di Tabarka e ci sono stato centinaia di volte. Però Tabarka non è un isola ma una piccolissima penisola, anche se la citta di oggi in cui c'è ancora il cimitero e alcune chiesette dei tabarchini stanno sulla parte più continentale della Tunisia.
Ps: il pirata si chiama khaireddin e noi tunisini non siamo arabi anche se parliamo arabo ma piuttosto amazigh o berberi anche purtroppo oggi dopo cenitinaia di anni di colonialismo arabo e poi francese la cultura tunisina è stata assorbita e/o cancellata.
Io ho origini carlofortine e una mia ava (otto volte nonna) era di Tabarka. Voglio scoprire di più su questa storia.
Bravissima Antonella per questa bella storia e Gioele per averla raccontata molto bene!piccola precisazione,Tabarca in Spagna e' praticamente di fronte ad Alicante,si puo' raggiungere con un'ora di aliscafo!molto carina ed in effetti e' a livello linguistico totalmente spagnola!🔝🔝🔝
Bellissima pillola. Da genovese sapevo di Carloforte e Santioco, ma ne ignoravo le origini. Complimenti
Mentre ascoltavo con le cuffie il racconto, navigavo con Google Earth per il Mediterraneo per vedere i luoghi XD bellissimo racconto. Mi ha fatto venire in mente la storia del "Talian" (variante del Veneto) che si parla ancora in alcune zone del Brasile
La città brasiliana con più italiani si chiama Vittoria...mezzo milione di italiani in una città di 700 mila persone.
Da genovese ringrazio veramente interessante!!
Interessantissima questa storia, grazie per averla trattata.
Molto interessante. Sapevo della comunità "ligure" in Sardegna, non conoscevo che derivasse da una storia tanto complicata.
Ricordo che nel1963 quando mi sono imbarcato sulla nave "PORTOVADO", c'era un marinaio di Carloforte che parlava correntemente in dialetto con i marinai genovesi. Inoltre le isole di San Pietro e Sant'Antioco sono famose anche per il "BISSO" un tessuto molto pregiato ottenuto da una conchiglia: la pinna nobilis, che assomiglia ad una cozza però molto più grande, è lunga 50 cm e più.
Chiara Vigo è l'ultima maestra del bisso. Magari se trovo un po' di documentazione, si potrebbe parlare anche di lei. Grazie per lo spunto❤
Veramente è solo Calasetta che è famosa per il bisso,in quanto la laguna dove cresce e prospera la Pinna Nobilis è proprio la laguna di Calasetta,e Chiara Vigo è pure di Calasetta al 100 % anche se ha il laboratorio a Sant'Antioco.Carloforte e Sant'Antioco non hanno lagune dove cresce la Pinna Nobilis,solo Calasetta ce l'ha ed è pure protetta e vietato pescarla...e meno male,aggiungo io,da Calasettano che sono...
Io sono sardo e ti seguo spesso e inoltre ti ringrazio .
Una domanda,come mai tutto questo interessamento per la Sardegna? Per me è strano perché della Sardegna non frega niente a nessuno,a parte il turismo.
Ti faccio i complimenti per tutto e un cordiale saluto Gabriele
Ciao Gioele video molto bello complimenti a te e Antonella per la realizzazione
Complimenti, consiglio l'ascolto della canzone di Max Manfredi "Tabarca"
Avendo una nonna di origini carlofortine e avendo passato quasi ogni estate della mia vita su quest'isoletta ho sentito tante volte questa storia, ma devo ammettere che dopo questo video mi accorgo di averla conosciuta a metà. (mai sentito di Calasetta !)
Vorrei però far notare che, il saccheggio e il successivo rapimento hanno comportato un incolmabile trauma per questa piccola località. E' stato un evento orribile di una violenza spaventosa che ho fatto fatica a leggerne i resoconti dell'epoca tanta è la portata.
Dalla pillola sembra quasi un avvenimento pacifico, insignificante.
Comunque grazie Gioele per questa pillola
😘
Io sono originario di Carbonia e conosco bene Carloforte e Calasetta, creerò un video anche io dove farò raccontare la storia direttamente da un carlofortino. Grazie per questo bellissimo video.
Grazie a te
Faccelo sapere quando lo pubblichi, lo vediamo volentieri❤
Che bella puntata! Grazie 🥇
Grazie a te ❤
Storia molto interessante che non conoscevo. Grazie
Grazie a te❤
Sono Carlofortino/ Tabarkino... complimenti 😊
Interessantissimo bravo!!!!!👍👍👏👏👏👏
Bellissima esposizione .
(I pirati giunsero a Carloforte non a Calasetta.
Era la notte del 2 settembre 1798 . Mia bisnonna era carlofortina e i miei nonni materni di Calasetta ) Comunque grazie di questo bel contributo.
Conoscevo abbastanza bene la storia, essendo io un tabarchino (Ligure/Piemontese) nato in Australia. Se qualcun altro avesse postato un video così ben illustrato , non avrei atteso ben 35 anni per visitare un luogo tanto speciale. Grazie!
Grazie per l'apprezzamento ❤
Grazie!
@@antonellaromano Grazie a Voi, vi seguo con interesse e piacere. Siete bravissimi :)
@@laBibliotecadiAlessandria
Molto interessante tutta la genesi della migrazione verso Tabarka prima e poi verso S Pietro e Nueva Tabarka. Nel 1798 i pirati fecero prigionieri circa 800 abitanti di Carloforte...molto interessanti le trattative che portarono alla liberazione di quelli che sopravvissero. Anche Salgari ne trasse spunto per il romanzo "Le pantere di Algeri"
Una storia, questa, che non avevo mai sentito.
Speriamo che ti sia piaciuta. Far conoscere è l'obiettivo della Biblioteca di Alessandria 😁👋
@@antonellaromano mi è piaciuta moltissimo.
Sono stata ieri a Nueva Tabarca, e ho riascoltato la tua pillola per ricordare la storia dei tabarchini. I cognomi sulle lapidi delle tombe del piccolo cimitero dell’isola sono tutti liguri, anche di persone decedute negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso. Ci sono anche dei “Russo”… Anche il ristorante più famoso è di discendenti dei tabarchini
Grazie della storia molto interessante. Sono cresciuta a Pegli e abitavo in piazzetta Tabarca da dove sono partiti i Tabarchini. W Genova
Eravate schiavi a tabarca dovete solamente dire grazie alla Sardegna che vi ha accolto 😢altro che viva Genova .
Bellissimo video molto interessante. In effetti con lo studio dei dialetti credo che si potrebbe capire tantissimo della storia di ogni territorio.
Molto interessante. La storia vera
A Genova, nella delegazione di Pegli, vicino al mare, c'è una stradina che si chiama via Tabarca, dove se non sbaglio nacque Fabrizio De Andrè.🙃
Ma chi vi racconta queste cose?
Bello e interessante 👏👏👏👏👏👏👏👏
Bravi ... così completa la storia dei Tabarchini non la conoscevo.
dovresti fare qualche altra pillola sulle comunità genovesi sparse per i mari poiché a differenza di altre che si sono perse le comunità liguri si sono maggiormente conservate. Ad esempio le comunità medievali di Alghero e Castelsardo ( all'epoca castel genovese), la forte presenza genovese in Libano e Crimea ma sopratutto le comunità nel Levante come le isole di Lesbo e Chio o il dialetto Lanito parlato a Gibilterra.
Ma perché sto video sta attirando dei pan sardisti? Potete scontrarvi con i pan illirici e finire tutti fuori da qui? 😸
😸😸😸😸😸 dio quanto disagio. Ma sta cosa della prima guerra mondiale, quale strano pazzo l'ha tirata fuori? Perché non è il primo che dice sta scemenza. Il resto pazienza, sono stupidaggini che ho già sentito in giro, ma questa è nuova
😸😸😸😸😸😸 quanto disagio, un terrapiattista ha più discernimento
Perfetto, come sopporto poco i pan illirici, sopporto poco i loro omologhi ( nell'ignoranza) sardi. Non è stato un piacere. Torni pure a discutere di quanto I sardi siano fighi su Facebook e lasci in pace i canali di storia reale.
Adieu
P.s. per marco storico che vedrà solo i miei post, le risposte ovviamente non erano per lui
@@laBibliotecadiAlessandria Che senso ha leggere repliche a considerazioni non più presenti?
Sentendo la prefazione subito ho pensato ai Cartaginesi, dato che oltre all'attuale Marocco e Tunisia avevano come "colonie" la penisola iberica e la Sardegna ...
Interessante
Bellissimo video, le volevo segnalare anche le isole Tremiti, e pontine abitate dai discendenti degli ischitani portaii la dai Borboni e parlano ancora ischitano antico
Bellissimo video ❤❤
GRAZIE MILLE!
Sono di Carloforte e ho seguito la tua spiegazione. Infatti non sono stati i pugliesi a costruire il mio paese bensì i loro discendenti che da Tabarka si trasferirono nell'isola di San Pietro.
Pugliesi?
@@laBibliotecadiAlessandria chiedo scusa intendevo scrivere pegliesi
E per finire a Carloforte arrivarono anche i ponzesi che vi si stabilirono e che colonizzarono l'isola de la Galitte di fronte a Biserta...un'altra pillola di storia!
bravi grazie .....
Molto interessante,grazie mille per questa pillola di storia.Potresti parlare degli Arbëreshët?
Da ligure ti dico che ho sempre desiderato visitare Carloforte …e ti ringrazio perché pensavo molto superficialmente fosse un’ex colonia della superba …. Grazie !!
In realtà colonia piemontese
Grazie per questa bella ed esaustiva relazione. Purtroppo però viviamo ancora in una colonia. Saluti dalla Sardegna.
Se intendi la Sardegna, è anche regione autonoma
Tabarka è una cittadina tunisina al confine con l’Algeria; ha un bel forte genovese.
Conoscevo la storia dopo aver lavorato un po' di tempo con un carlofortino ma così dettagliata e avvincente potevi raccontarla solo tu
Bellissima storia!
Pensate che già a Pegli, di cui si parla nel video, il dialetto è già un po' diverso da quello parlato nel resto di Genova
Seppur nato a Sant'Antioco, sono tabarchino da parte di mia nonna paterna, Cornelia Biggio discendente diretta di Agostino Tagliafico, la cui figlia Giulia Tagliafico sposò nel 1752 Antonio Biggio, nonno di Leopoldo Biggio, sindaco di Carloforte nel 1846-1847, bisnonno di Cornelia Biggio, mia nonna, sono quindi discendente ma senza più il cognome Biggio, fermatosi a mia nonna. Conosco la storia di Carloforte ma alcune cose effettivamente non le ricordavo, ricordavo invece un modo di dire di zia Angelina, sorella di nonna, che, negli anni '60, quando facendo la spesa notava aumenti di prezzi che riteneva troppo alti diceva a mia nonna: "gnampu! semu i Lomellini?" - e chi siamo i Lomellini? - riferito alla ricca famiglia di Tabarka. Ricordo che a metà anni '70 ci fu un invito del sindaco di Alicante, in Spagna, da cui dipendeva Nueva Tabarka, a fare visita all'isola spagnola, partì una delegazione di Carlofortini che furono ospitati con entusiasmo dai "fratelli spagnoli", nell'agosto successivo, ci fu il ricambio della cortesia, una delegazione di Nueva Tabarka venne ospitata a Carloforte rinsaldando così un gemellaggio che ancora perdura. Ciò che commosse un po' tutti, fu che loro parlavano spagnolo ma quando qualche delegato Carlofortino gli accolse senza pensarci, parlando tabarchino, non solo fu capito, ma i più anziani della delegazione spagnola senza quasi rendersi conto risposero anche loro con qualche frase in tabarchino. Un grazie a Gioele, ti seguo sempre e soprattutto un grazie ad Antonella, e al tuo papà Andrea per l'idea. PS ma sei tabarchina?
Grazie mille per aver aggiunto pezzi più moderni di storia
@@laBibliotecadiAlessandria Grazie a te per aver dato spazio a questa storia
Quindi saresti un mio lontano parente😮😮😮... Sono Cesare Biggio della famiglia Biggio e abbiamo il titolo di Conti di San Pietro...tutto quanto da te scritto è esatto, Antonio Biggio era un mio bis bis bis bis nonno. Piacere di conoscerti😊
Mio padre era di Calasetta e quindi sono tabarchina per metà. È molto interessante il tuo commento. Se non ricordo male ( purtroppo papà non può aiutarmi....) tra i nostri parenti ci sono alcuni Biggio 😂. Quando papà cominciava con gli incroci delle parentele mi perdevo....Grazie per l'apprezzamento ❤
@@cesarebiggio6047 Grazie, è un piacere anche per me conoscerti. Ormai abito a Cagliari e, come detto il cognome Biggio si ferma a mia Nonna Cornelia e continua coi miei cugini di vario grado - ora tutti a Cagliari - nipoti di Salvatore Biggio unico fratello maschio di mia nonna. Mia nonna Cornelia sposò nel 1922 circa, un Ufficiale di Marina del CREM tosco-ligure - vedovo con 2 figli piccoli di una cugina di nonna -, semaforista negli primi del 1900 a Caposandalo - Corrado Bardi - Ha avuto un solo figlio maschio, Giuseppe, mio padre, chiamato così come suo nonno Giuseppe Biggio, mastro d'ascia nei cantieri navali dello zio-suocero Giuseppe Biggio detto "Gastordi". Mia nonna era figlia di due cugini primi Giuseppe e Teresa figlia di Gastordi. Il nostro ramo è detto "Biggio Airina". Mia nonna abitava al primo piano in Corso Battellieri sopra la vecchia edicola Maggiolo - qualche anno fa c'era una yoghurteria, davanti al molo centrale della Delcomar. Ci sarebbero tanti aneddoti...... Grazie Cesare. Saluti da Giancarlo
Francesca Rosso era di Carloforte
L' incursione tunisina avvenne nell' isola di San Pietro, quindi a Carloforte.
Francesca Rosso fu rapita 17enne insieme ad una sorella gemella. Alla morte del figlio divenne Lei "Regina" (Laila) della Tunisia che amministrò saggiamente
Grazie, molto bravo, chiaro e interessante
Come al solito le tue pillole si trasformano in perle!! PS. Hai mai sentito parlare della strana conversione all'ebraismo di alcuni abitanti della cittadina garganica si San Nicandro negli anni '40 ??
No, ho visto che è una storia curiosa. Hai del materiale?
@@laBibliotecadiAlessandria purtroppo no! L'ho scoperto per puro caso in una trasmissione televisiva a tema religioso. "Sorgente di vita". Una storia molto affascinante a tratti grottesca!!
Ho trovato materiale su internet. Al momento sono oberata di lavoro con La storia del trucco e dell'igiene personale nei secoli, perché il Novecento è talmente complicato che c'è roba per tre puntate (preoccupati Gioele.....😂😂😂😂). Appena mi tolgo l'impiccio, me lo salvo. Comunque ho messo da parte anche l'altro materiale che ti avevo promesso Giò..... finisce che il tuo computer verrà colonizzato dalle mie scartoffie 😂😂😂😂👋
Belin che bella pillola... Ops scusate ma un ligure che non usa la parolina con cui ho iniziato non è un ligure vero😂😂😂
Oggi "giochi in casa" perciò sei perdonatissima 😂❤👋
Aggiungo da sardo che a Carloforte sono tifosissimi di Genoa e Samp. Si ritrovano richiami ovunque.
Mio babbo era di Calasetta ma tifosissimo del Cagliari, cuore rosso blu❤💙.
@@antonellaromano perché a Calasetta sono più sardi dai. Non si può paragonare a Carloforte
@@matteopischedda19 È vero😂🤣😂🤣 Carloforte è un mondo a parte.... meglio che ci capiamo tra noi....😂🤣😂🤣(siamo Mauritania....)
@@antonellaromano forse bisognava aggiungere nel video di Visitare però Sant'Antioco e Carloforte.
@@matteopischedda19 Ma io ho invitato a visitare Calasetta (per forza devi visitare anche Sant'Antioco, perché bisogna passare da lì 😂😂😂per arrivarci) e Carloforte. 😉
Grazie per questa introduzione. Possiamo avere i risorse per approffondire?
Bisogna chiedere ad Antonella Romano, che ha scritto la pillola, non ho più i riferimenti bibliografici
A Pegli negli anni 80 c’era un locale chiamato Tabarca. Solo che era un Night Club 😂
😸😸
C'è ancora adesso
Ho vissuto molti anni nel Sulcis e ho conosciuto diversi Carlofortini: non sapevo molte cose raccontate nel video: anzi pensavo che i carlofortini fossero scappati da una persecuzione degli arabi tunisini. Certo, parlano un'altra lingua, ma hanno anche un'altra testa. Molti del corpo insegnanti del Sulcis Inglesiente sono carlofortini. Io ne ho avuto alcuni e sono "parchi" anche nei voti. 😂 L'isola comunque è gestita benissimo, e almeno all'epoca, la popolazione manifestava però problemi dovuti a troppi matrimoni con condanguinei. Il primo presidente della neo provincia di Carbonia Iglesias era probabilmente di origine carlofortina. 🎉
Questa sci' Ca le' unna punta da segui' ...bravu figgiue' saluti da a Liguria!!!
❤😊👋
Parlo da turista. Detto in quel modo sembra che a Sant’Antioco sia predominante il tabarchino, io non ho avuto per niente questa sensazione, al limite a Calasetta, mentre diventa palese appena sbarchi a San Pietro e non solo nell’accento fortissimo delle persone ma anche nell’architettura di Carloforte. Ripeto parlo da turista ma la sensazione nella musicalità delle voci quando ti confronti con le persone dal gommista al bar in edicola, a cena dai quei matti che grigliano/grigliavano a Calasapone è di essere in Sardegna mentre su Sanpietro pare di essere in Liguria
Come si vede dalla cartina che compare, credo, due volte, questo perché a Sant'Antioco solo la parte nord dell'isola è tabarchina
A me non è sembrato si capisse che il tabarchino sia predominante nell'isola di Sant'Antioco.... A Sant'Antioco si parla sardo mentre a Calasetta si parla tabarchino (ma anche sardo....)
@@laBibliotecadiAlessandria Ho commentato troppo in fretta evidentemente e in realtà ho ascoltato solo l'audio.
@@antonellaromano Avendo ascoltato solo l'audio ho avuto quella impressione, mea culpa
@@gvisir Figurati, può capitare di fraintendere 😊👍
A proposito di isole linguistiche sarebbe interessante un video sulle cittadine arbereshe (di lingua albanese) che si trovano in Calabria. Come seconda lingua viene parlato l'albanese e i loro costumi sono diversi dal resto della regione.
In certe zone della Calabria oltre all'albanese si parla anche piemontese e greco.
In Molise (provincia di Campobasso) resiste - a fatica - un'isola linguistica croata, eredità di una presenza ben più estesa di croati e slavi (i cosiddetti "schiavoni") che nel XV secolo attraversarono l'Adriatico fuggendo dall'invasione ottomana.
@@marcellopiras8853 questa non la conoscevo. In Calabria c'è più di un comune, sono in 3 province
Decisamente bene.
Grazie❤😁👋
Ci sono dei francobolli della Tunisia sotto la Francia che parlavano di TABARQA, il
porto ed il forte Genovese col fondaco delle masserizie. Esisteva Cartagine in Tunisia
e Cartagena in Spagna, per cui sembra normale che a Tabarqa sia successo la stessa cosa.
Nel caso di Cartagena, però, l'origine è cartaginese, dalla città chiamata poi in latino Carthago Nova
Io abito a pegli. Una targa ricorda i tabarchini, sul lungomare
A Lomellini fu dedicata una via, dove nel 1805 nacque Giuseppe Mazzini e che oggi è sede di un museo. Quanto a Carlofortini li riconosci al volo perchè parlano sì genovese, ma un marcato accento sardo.
Anche a Pavia c'è via dei Lomellini, erano una famiglia di banchieri e commercianti e in molte delle città in cui tenevano banchi è rimasto il loro cognome.
Una curiosità, i Lomellini presero il nome da un capostipite che proveniva dalla Lomellina e che si insediò proprio a Pegli prima del mille. Me lo raccontò un erede della famiglia quando eravamo ragazzini in collegio
I Carlofortini che ho conosciuto io parlavano un genovese puro, l'accento sardo curiosamente ce l'hanno quando parlano italiano....
Un saluto da Sant'Antioco, patrono della Sardegna. Dovresti fare un excursus storico sull'antica Sulcis,città che in epoca romana rivaleggiò con karalis capoluogo della provincia ma avendo parteggiato per Pompeo contro Cesare perse il predominio politico ma non l' importanza economica. Il Carignano del Sulcis è tra i più rinomati vini italiani. Un saluto, Walter .
Come ho scritto in risposta ad altri commenti, c'è tanto da raccontare della Sardegna; prendo nota e mi metto a cercare. Grazie per i suggerimenti ❤
@@salvatore9852 Guarda che sono Sardo e di Sant'Antioco, intendevo dire che non ha valenza solo locale ma è apprezzato e rinomato a livello nazionale se non europeo.
Svelo un segreto, la Sardegna è in Italia. E sti regionalismi sono sensati quanto i leghisti
@@laBibliotecadiAlessandria è molto di piu di un regionalismo è "l'anima" di un popolo antichissimo . Del resto la Sardegna era già terra emersa quando la penisola giaceva in gran parte ancora nelle profondità del Mediterraneo . Poi ,perdonami, in questi tempi di omologazione politica e culturale che male c'è a rivendicare la propria Identità? Un saluto , Walter.
Se lo si fa dicendo "sono sardo non italiano", tutto il male del mondo. Perché è creando barriere e divisioni che nascono i conflitti.
Se lo si fa dicendo "sono sardo e italiano e europeo e così via" allora si difendono le diversità
A proposito di minoranze linguistiche ci sono degli insediamenti di genti germaniche lungo le alpi venete, che ivi si stanziarono nel corso del medioevo provenienti dalla Baviera e che ancora oggi parlano un dialetto bavarese arcaico. Per quanto ne so non li conosce praticamente nessuno e magari si meriterebbero una bella pillola! 😉 Tra di essi ci sono forse i più famosi dei Sette comuni dell'altopiano d'Asiago, ma ci sono anche i cosiddetti Cimbri del Trentino (i quali hanno anche un loro TG: th-cam.com/video/ecyPQAZXsbU/w-d-xo.html), che nulla hanno a che fare con gli abitanti dell'Alto Adige, i quali sono legati agli austriaci. Ma anche tra i monti Lessini, a nord di Verona, ci sono ancora comunità "Cimbre" tipo quelli di questo video: th-cam.com/video/vinHqA1IyRg/w-d-xo.html. Una personale nota di chiusura, la parte paterna della mia famiglia proviene da un paesino non molto distante da questi ed è per questo che, facendo un giro in quel paese avevo scoperto della loro esistenza.
Grazie della segnalazione
anche il dialetto di Sappada è germanofono
Avevo conosciuto la loro storia perché cercando ricette da fare negli eventi x beneficenza che organizzo mi ero imbattutto in una tabarchina.
È sempre bello sentire la storia dei Tabarchini, però ci sono un po' di imprecisioni nelle cose raccontate. In ogni caso quella dei Tabarchini è una storia che meriterebbe un romanzo o un film
Segnala pure le imprecisioni
Bella storia grazie..! Si può avere la storia del paese Siciliano che parlano greco antico..?
Comunque un altra isola linguistica è Bonifacio,in Corsica.
Non parlano Corso ma un dialetto Genovese.
th-cam.com/video/yx47e9Yz-5Y/w-d-xo.html
Conoscevo la storia, me la raccontò una decina di anni fa, proprio un tabarchino di Calasetta.
Quando navigavo ho conosciuto molti tabarchini, che non a caso erano gli unici sardi naviganti che abbia conosciuto 😂 Ricordo che parlavano italiano con accento sardo ma tra di loro parlavano genovese. A differenza dei genovesi veri, però, erano tutte persone aperte, simpatiche e gioviali😂😂😂
😸😸😸😸
Ma va, anche i genovesi ridono solo da dentro ma ridono...
Veramente io so che a Carloforte soltanto si parla il carlofortino, a Sant'Antioco si parla il sulcitano, a Calasetta "pistolla e casseruolla con una l solla".Avevo compagne di classe di Carloforte e di Sant'Antioco le compagne di Carloforte non le capivo quando parlavano in dialetto( ciao Patrizia Vale Mada!)
Se guardi nel video c'è una cartina che mostra la divisione
Scusa, ma il Doria che catturò Barbarossa non era Giannettino? Mi è parso di sentire Andrea, ma forse ho capito male. Casomai dopo, quando ho più tempo, riascolto meglio.
No, che combattè contro Barbarossa. Nella battaglia di Prevesa
Dai cercate materiale su alghero ed il catalano saremo grati
In sardegna ci sono anche comunità catalane 😄😄😄
non erano tabarchini ma pegliesi, portati da un Pallavicini come dimostra un monumento in Carloforte. i Tabarchini giunsero solo nel XVIII quando la colonia di Tabarca cadde in mano al Bey di Tunisi.
Solo una parte che arrivò insieme ai tabarchini
Quello a 16.40 è un Leudo di Riva Trigoso.
Ci sta, dopotutto sono molto vicini no a Pegli?
@@laBibliotecadiAlessandria Relativamente vicini ma all' epoca avevano una flotta commerciale imponente, soprattutto considerando la dimensione del paese, dunque è possibile che avessero relazioni commerciali con Tabarca e Carloforte.
Piccola nota di colore, oggi a Genova il Tabarca è conosciuto per essere un Night!
Sembra quasi di vedere crusader Kings 3 o victoria
Ma Antonella romana ha una pagina FB?
No non sono sui social😊
Chissà quanto valeva il corallo all'epoca, e se si poteva diventare ricchi... A cosa serviva il corallo all'epoca?
A quello a cui serve oggi, per fare dei gioielli
Belin belino💪🏻🏴❤
PS:Tabarca, noto locale a luci rosse a Pegli 🤣
Io ero un buon cliente a i miei tempi
👏👏