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Humanistic Valley
Italy
เข้าร่วมเมื่อ 4 ธ.ค. 2019
Storia, archeologia, letteratura, cinema... Insomma, tutto quello che può definirsi umanistico
Per collaborazioni e sponsorizzazioni: humanisticvalley@gmail.com
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L'insegnamento del latino e del greco funziona?Chiacchierata con Giampiero Marchi(@GrecoLatinoVivo)
Nella scuola italiana la didattica delle lingue classiche è la stessa da quasi centocinquant'anni, il problema è che la società è cambiata radicalmente diverse volte dai tempi dell'unità d'Italia. Quindi ci chiediamo: ha senso continuare a insegnare le lingue classiche con un metodo, quello tradizionale, pensato quando gli studenti avevano molto più tempo da dedicare a queste materie, perchè ne studiavano molte meno e più dilazionate nel tempo, con una società intorno che avrebbe premiato (contrariamente a quella odierna) il loro sforzo?
il sito di GrecoLatinoVivo: www.grecolatinovivo.it/
Credits
Soggetto: Mattia Scarpetta
Regia e montaggio: Roberto Barbieri
In studio: Giampiero Marchi e Mattia Scarpetta
#scuola #didattica #latino #greco #polemica
00:00 introduzione
03:20 "lavare i panni in grecolatinovivo"
08:35 il metodo tradizionale non funziona
16:45 perchè i nostri professori conoscevano meglio latino e greco?
20:41 "del latino si studia tutto tranne che il latino stesso"
31:32 la società è cambiata, il metodo deve cambiare
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Soggetto: Mattia Scarpetta
Regia e montaggio: Roberto Barbieri
In studio: Giampiero Marchi e Mattia Scarpetta
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03:20 "lavare i panni in grecolatinovivo"
08:35 il metodo tradizionale non funziona
16:45 perchè i nostri professori conoscevano meglio latino e greco?
20:41 "del latino si studia tutto tranne che il latino stesso"
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วีดีโอ
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Minuto 12.16 : Fine del bronzo MEDIO (non finale) e inizio del recente. Sicuramente un refuso. Comunque complimenti per l'ottima esposizione e preparazione.
Credo che il periodo di traiano sia stato il migliore di tutto l'impero romano
Sesto Pompeo è una figura che mi affascina profondamente: sarei curioso di fare una serie tv su di lui ma, onestamente, avrei paura della resa
complimenti per questa live!
Ottima divulgazione, per i contenuti. Ma la forma 'live' non è il vostro forte... eppoi, le continue risatine, dopo poco, diventano fastidiose.
Parole chiave..Agrippa!!!
Domizio Enobarbo, antenato patrilineare di Nerone?
Lui!
avevo scritto un commento lungo una pagina, mi sono stancato solo a rileggerlo. sarò netto: lo storico merita più gratitudine e rispetto dell'analista. perchè? perchè lo storico non ha scusa per, eventualmente, dire una ca...ta, l'analista può scrivere libri su libri e avere sempre la scusa buona qualora le proprie analisi si rivelano sbagliate, e non di meno, l'analista corre in avanti e quindi difficile sentirlo tornare su temi non contingenti. In definitiva, Fabbri non è proprio la figura professionale che guardo con molta simpatia. Ricordo che per lui e il 99% degli analisti la Russia doveva essere fallita una ventina di mesi fa... solo per dirne una.
Ma infatti non vi è migliore analista dello storico prestato all'azione :)
Dal l'inizio penso partito🇦🇱🇦🇱🇦🇱🇦🇱🇦🇱 malissimo 😂😂😂🇦🇱🇦🇱🇦🇱🇦🇱 devi fare ancora le ricerche la verità uscirà nell' bene di tutti.
Ah! Quella gorgia toscana! 😊
Questo video non piacerà agli aderenti della teoria Sardo-latina 😁 😉 Comunque sia sempre interessanti i tuoi video! Una domanda,se permette Mattia? Quali sono i collegamenti tra i Celti ed i Greci,quanto sono simili e quanto potrebbero aver condiviso sotto vari punti di vista? Quanto il mondo ellenistico ha avuto a che fare con il mondo gaelico? Grazie! 😊
Dal punto di vista linguistico greci e celti sono entrambi popoli parlanti lingue indoeuropee e quindi anche la loro remota radice culturale è la medesima. In età storica non condividono praticamente nessun tratto culturale. I celti avevano più cose in comune coi Romani probabilmente.
però Mattia,io sapevo dei Galati una popolazione stanziata in Asia,misto proprio di Celti e greci ovvero Gallo-greci Questo non potrebbe essere un caso di collegamento appunto dovuto ad una fusione tra le due civilta'? Non è così? :) @@HumanisticValley
Video estremamente interessante. Condivido.
Puntata da incorniciare, piena di informazioni di prima mano e molto accurate. Bravi entrambi.
28:35 Altro autore "intelligibile ai più" e, oggi come in antico, indicato per una comprensione basilare del Latino, benchè con una conoscenza sintattica parziale, è Eutropio. Prima ancora di Marziale, gli scritti di Eutropio possono essere il primo passo per i neofiti. Un Latino semplice, elegante e di base con cui è scritta un "Ab Urbe Condita" parallela e più agile di quella Liviana. Lo consiglio particolarmente. Per il resto, video di altissimo spessore: grazie! ❤
Grazie a te!
8:34 De🚜🚜🚜
I CINGHIALI ERANO ALLEATI DEI BORBONI. VIVIA L'ITALIA, VIVA GARIBALDI
come dei pifferai magici
Doppio commento come la tibia! Grande Mattia!
Grazie Mastro! ❤️
Grandiiii
Interessante e soprattutto notizie e spunti che rivedono cose date per scontate a scuola come il medioevo ellenico.grazie
Grazie con i tuoi video mi togli tante curiosità
grazie a te!
Grazie mille
Bel video. Ottimo contenuto. Sei proprio bravo. Mi permetto di sottoporti qualche considerazione. Solo tre idronimi dell'Etruria storica sono di origine etrusca. Tutti gli altri sono di origine indoeuropea, nello specifico, alcuni , come l'Ombrone ( Umbro ) di origine Osco-Umbra. Anche molti toponimi sono di origine indoeuropea: Albina, Alma, Arne, Arnos, Auser, Aventia, Minio, Ossa, Pallia, Marta, Vetulonium , Volsini. Da sottolineare che , nella maggioranza dei casi, l'etimologia di questi idronimi e toponimi è indoeurooea ma non latina.Visto che gli idronimi sono i più resistenti al cambiamento linguistico, mi pare poco probabile che, come è stato ipotizzato, l'Etrusco, sia come il Basco, un relitto delle lingue parlate dal Neolitico fino alla prima età del Bronzo . È più probabile secondo me che sia una lingua intrusiva in un contesto indoeuropeo. Sebbene la cultura dei Campi d'Urne sia associata all'espansione delle lingue indoeuropee, non è da escludere che ne facessero parte anche gruppi che poi originarono in Italia sia culture indoeuropee come quella atestina e quella laziale, sia quella Etrusca, visto che dal punto di vista archeologico, derivano tutte e tre dalla cultura protovillanoviana. Tra l'altro la presenza di una lingua tirrenica come il Retico nel nord della Penisola potrebbe avvalorare la vecchia ipotesi di una migrazione degli antenati degli Etruschi attraverso le Alpi. Dei popoli parlanti lingue indoeuropee erano probabilmente già presenti in Etruria ed in Italia settentrionale come espressione della cultura del Vaso Campaniforme. A loro si sarebbero sovrapposti i Protovillanoviani. Tra l'altro i più recenti studi genetici hanno provato che gli Etruschi avevano la stessa elevata percentuale di "Steppe Ancestry" delle popolazioni italiche.
Ciao Antonio, grazie! Dunque, sul fatto di non accettare automaticamente l'equazione campi d'urne=indoeuropei sono assolutamente d'accordo. E' vero che i toponimi e gli idronimi in particolare sono gli elementi di una lingua più duraturi nel tempo, ma come hai tu stesso ricordato questo non significa che siano immutabili, e più genti diverse passano da uno stesso luogo, più è possibile che i toponimi vengano ribattezzati. In realtà, di per sè questo dato non dice nulla su una probabile origine alloctona degli etruschi e nemmeno la presenza dei reti sull'arco alpino e prealpino. Questi dati sarebbero due indizi della tua tesi solo se ci fosse una documentazione di qualche tipo di genti tirreniche fuori dalla nostra penisola in un periodo più antico alla formazione delle comunità protovillanoviane, ma così non è. Al contrario possiamo più o meno precisamente ricostruire la migrazione dei popoli indoeuropei, legando a loro alcuni contesti archeologici particolari (per non parlare del dato linguistico). Attenzione a fare l'equazione cultura materiale=popolo: la cultura protovillanoviana e villanoviana hanno influenzato fortemente gran parte della penisola, ma nè la cultura atestina (paleoveneta), nè quella laziale derivano da quella protovillanoviana. Sono culture materiali espressione di comunità decisamente diverse da quelle protovillanoviane e villanoviane, altrimenti le chiameremmo semplicemente tutte "villanoviane" (visto che la cultura paleoveneta e quella laziale si sviluppano parallelamente a quella villanoviana). Gli studi genetici purtroppo vengono usati e propagandati in modo totalmente improprio (complice probabilmente la relativa novità di questo tipo di disciplina e l'approccio fideistico di alcuni studiosi): la genetica non potrà mai, e sottolineo mai, darci informazioni di tipo etnico, quindi possiamo togliere tutti questi "studi" dall'equazione (che tra l'altro spesso vengono condotti totalmente a caso, senza una metodologia definita, come l'ultimo del 2021, al quale penso tu abbia fatto riferimento). L'attuale stato dell'arte non fa altro che confermare la tesi di Pallottino di settant'anni fa: gli Etruschi si sono formati come popolo in Italia a partire dall'età del Bronzo e la loro lingua deriva quantomeno da un sostrato preindoeuropeo; la questione secondo me ancora aperta è quando i popoli di lingua indoeuropea siano arrivati nella nostra penisola. Sicuramente alcuni dovevano già essere nelle loro sedi storiche contemporaneamente al formarsi della civiltà etrusca.
I vecchi professori sapevano bene greco e latino per "selezione naturale": se si comprendeva il metodo tradizionale e in famiglia si aveva chi potesse aiutare era fatta altrimenti si crepava. Quindi l'insegnamento era rivolto solo a quelli adatti al metodo proposto, gli altri venivano semplicemente eliminati. Questo è l'inganno delle scuole di "alto livello" il cui merito non è quello di formare adeguatamente chiunque entrasse nell'istituto, ma di selezionare la sua utenza all'ingresso, solo con soggetti già parzialmente formati, per poi prendersi il merito dei risultati ottenuti. 😢 Reduce da liceo classico anni 70
Molto interessante
Ma scusa dove erano il grechi nell otavo secolo a.c ??? O povero il grechi sono venuto nella penisolla ILYRIKA (ballkanika) nell quinto secolo a.c.Che il popoli piu vechi nella penisola ILYRIKA (BALLKANIKA) sono i pellasgo- iliri.
Concordo. Date un occhiata ai video di Luke Ranieri " Skorpio Martianus". Luke parla correntemente Latino e Greco Antico, con la pronuncia esatta tra l'altro.
A me piace di più Barbero perché è più brillante e allo stesso tempo più profondo.
Concordo con ogni parola
RIVOLUZIONE NELLA SCUOLA!!!!! (rivoluzione culturale ovviamente)
Grande Achille!!!
Questi sono problemi davvero sotto gli occhi di tutti e fate benissimo a parlarne. Sono molto preoccupato dalla miopia del mondo della scuola.
Bel video e belle riflessioni. Avete sempre degli ospiti super interessanti, ragazzi!
in generale è l'intera didattica della scuola superiore che mi pare molto deteriorata. Da maturato classico e laureato in chimica ho visto il libro di fisica di mio figlio al liceo scientifico e mi sono messo le mani tra i (pochi) capelli. La storia è diventata un bignami, tra l'altro con evidenti buchi narrativi. La geografia è scomparsa...
La geografia è stata abolita a livello istituzionale... follia
Bravissimo Mattia!! Una splendida narrazione della appassionante prima guerra d'indipendenza.
"Cioè, la base: studio una cosa per saperla". Giampiero Marchi definitivo.
Buonasera. Avendo fatto il Classico li studiai. Ripresi poi il latino tanto che anche adesso riesco a leggere in lingua originale i classici; mentre il greco lo leggo ma molto me lo sono dimenticato.
Ciao Gianpiero ❤A scuola qualsiasi cosa diventa noiosa perché è insegnata in modo noioso da persone che usano un metodo antiquato. Così le fanno diventare davvero lingue morte. Le lingue si imparano parlandole, ascoltandole e scrivendole. Io durante i due anni della chiusura del Covid, attraverso la didattica a distanza sono diventato B3 di francese con questo metodo presso l'Institut St Louis de France che ha insegnanti bravissimi e che usano questo metodo dalla prima lezione perchè come per il latino, il francese ha una grande intercomprensibilità con l'italiano.
È vero che forse l'equivalenza tra scrittura e civiltà è un po' tagliata con l'accetta ma è necessaria secondo me per distinguere le culture ancorché evolute dalle civiltà. Infatti solo le seconde ci parlano di se stesse attraverso il loro pensiero formalizzato mentre delle prime lo desumiamo indirettamente dalla loro produzione materiale. E non è una differenza di poco conto. Altro esempio sono gli Inca.
Innanzi tutto bisogna specificare che dal punto di vista semantico sia dell'italiano corrente, sia del lessico specialistico non c'è differenza in termini di valore ontologico tra "civiltà" e "cultura", che anzi spesso sono assolutamente intercambiabili. Altra cosa è invece la "cultura" in senso archeologico, intesa come "cultura materiale", che si riferisce semplicemente a un insieme di elementi coerenti in un dato spazio e tempo, e può applicarsi a qualsiasi collettività. Ora, non so se ho capito bene, nel caso correggimi, ma secondo il tuo ragionamento quella nuragica non sarebbe una civiltà perchè non aveva elaborato un codice scrittorio, mentre quella micenea al contrario lo sarebbe. Però la scrittura dei micenei non ci parla affatto della propria civiltà "attraverso il suo pensiero formalizzato", essendo usata esclusivamente per redigere elenchi di beni e tenere conto delle tasse. Che dire poi dei Celti? non sarebbero una civiltà? Eppure sappiamo da Cesare, ad esempio, che avevano una società molto complessa, una mitologia, un pensiero filosofico e un sistema giuridico pienamente codificato. Il fatto che una civiltà (o cultura, è indifferente) non scrivesse non significa affatto che non avesse elaborato una mitopoiesi, un pensiero filosofico o matematico, significa semplicemente che non si serviva del particolare strumento della scrittura per trasmettere questi saperi, che pure c'erano, come sappiamo da fonti diverse dalla scrittura.
@@HumanisticValley e ti pare poco non poter diffondere il proprio sapere ai coevi e soprattutto ai posteri senza usare un supporto fisico durevole? Probabilmente sia i Celti che i nuragici avranno avuto pure una religione complessa e articolata ma non lo sapremo mai. La differenza secondo me sta proprio nella capacità di trasmettere queste informazioni al resto dell' umanità. Senza di essa rimangono solo i reperti archeologici
E chi ha detto che celti o nuraghi non potessero diffondere il proprio sapere? Lo stesso Platone auspicava un abbandono della scrittura, sostenendo il pericolo di non allenare più la memoria e sappiamo che alcune teorie della sua scuola venivano insegnate solo oralmente e dovevano essere conosciute da Plotino (qualcosa come 600 anni dopo). Pensiamo poi agli Etruschi, che nonostante conoscessero benissimo la scrittura e avessero sicuramente un ampio corpus letterario, non sono riusciti a farci pervenire quasi nulla, e quel poco che c'è non lo comprendiamo bene. Al contrario, i racconti dei poemi omerici sopravvissero per secoli solo oralmente, certi riti religiosi pure, pensiamo all'antichissimo suovetaurilia (nato quando ancora popolazioni indoeuropee non erano giunte in Grecia e praticato nello stesso modo ancora in età augustea). No, non è la presenza o meno di scrittura a far sopravvivere il bagaglio sapienziale di un popolo, ma la sopravvivenza della sua cultura per via diretta o indiretta, e la scrittura è solo una delle possibili soluzioni.
@HumanisticValley sono una piccola goccia del loro sapere. Pensa a quanto sappiamo degli egizi che hanno lasciato scritto tantissimo e tanto si continuerà a scoprire. Sugli altri popoli possiamo fare solo pallide ipotesi o stare ai racconti di più o meno mitici di cui parlano i popoli coevi. Pensa a cosa sapremmo degli ittiti senza le tavolette di Hattusa. Pochissimo, come restano un enigma gli Inca. Il salto che la scrittura ha fatto fare alla civiltà è incommensurabile.
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Molto interessante! Bravo!
Grazie!
Ogni volta che parla Gioal tiro sollievo, spiega in modo scandito e limpido, mentre anche Mattia possiede una eccellente proprietà di linguaggio.
E mi sono deciso a guardare questo video, giusto ripassare, anche dopo aver letto, peraltro, quel fantastico libro di Gianni Granzotto, "Annibale", bei tempi.
Allora è vero che i Punici di Annibale non avevano falangi.
Certo questo studio genetico in certo senso andrebbe a supportare la tesi di Adriano Romualdi, che parlava di "denordizzazione" e poi "renordizzazione" dell'Italia, dopo che i "biondi Italici" sarebbero stati sostituiti dai levantini (scarsamente europei) nell'Alto Impero, per poi seguire un "rinsanguamento" genetico "nordico" da parte dei popoli germanici. Il profilo nordico o nordico-dinarico sarebbe stato mortificato da una invasione di medio-orientali, ma in seguito i biondi Franchi, Longobardi, Visigoti etc.. si sarebbero sostituiti ai biondi Italici, Elleni etc .. andando a rinsanguare di elemento steppico un sud Europa che un tempo sarebbe stato indirizzato in senso "europeo", poi levantinizzato e quindi impoverito. Ma la follia di Romualdi esagerava, voleva un consistente biondismo in Italia, tuttavia secondo recenti studi genetici solo tra i Piceni c'erano svariati biondi con occhi azzurri, mentre altrove, es. presso Latini ed Etruschi, erano minoranza. Il tipo bruno in Italia centrale e meridionale deve aver sempre prevalso, nell'area culturale etrusca come in quella indeuropea. Ed è sbagliato parlare di nordizzazione o il contrario. Follie nordiciste.
Già ho letto recentemente un commento che parla di stretti rapporti politico-economici tra Etruschi e Sardi. Che in Etruria poi vi sarebbe stata abbondanza di ferro, presuntamente il petrolio dell'antichità.
Per autòctono si intende un popolo stanziato in un luogo da epoca assai remota (certo è che "nessuno è stato sempre in un luogo", un presupposto dal carattere scientifico). Orbene gli Etruschi storici erano stanziati lì, per la loro componente genetica maggioritaria (50-60 % dai primi agricoltori europei di origine anatolica) da almeno il 3.600 a.C. circa.
Grazie mille!Molto interessante!
Grazie a te!
Giusta e doverosa precisazione. Sarebbe interessante però fare un video sui diversi esiti della civiltà proto Villanoviana, che, tra le altre, ha dato origine alla civiltà Etrusca, alla cultura Laziale ed a quella Atestina.
Ne abbiamo parlato nella live "l'etruria prima degli etruschi: radici profonde nell'età del bronzo"
Interessante! Una domanda,Mattia A proposito di cavalleria.. Per caso sa come combattevano e che che tattiche avevano gli antichi Israeliti? Avevano guerrieri opliti come gli antichi Greci,falangi e roba simile da un punto di vista bellico? Che ne sa? Sarebbe interessante magari un video in merito con approfondimento Grazie e sempre in gamba!💪🏼❤️
Ciao! Probabilmente nel periodo ellenistico alcuni possono aver militato in qualche corpo dell'esercito siriaco (falange, schermagliatori, cavalleria)... Ma la cavalleria non credo sia mai stata il loro forte
👀&👍