QUI PUOI ACQUISTARE IL LIBRO: amzn.to/3UmMhnM SE SIETE INTERESSATI AI RITROVI PER GLI ABBONATI QUESTE SONO LE DATE: 21 Aprile sera a Padova 22 Aprile sera a Torino 23 Aprile Pomeriggio a Milano 24 Aprile Pomeriggio a Roma 25 Aprile sera Bologna
Giacomo 25 aprile a Bologna è voluto per festeggiare in giro per il centro? No, perché in caso contrario mi raccomando ricordati di calcolare la difficoltà a muoversi nelle tempistiche. Io purtroppo sono in tesi fuori quindi mando saluti da lontano e non potremo vederci, ma ho detto a mia madre di preordinare il libro in libreria ;) (colgo l'occasione per chiedere se ci sia un modo per avere una copia in formato digitale fornendo la prova d'acquisto di quella fisica)
Ciao Giacomo, devo chiederti una cosa sull'abbonamento: basta quello da 5€/mese o serve quello da 10€/mese per ottenere il libro e poter partecipare ai ritrovi? Inoltre il libro mi verrebbe spedito o potrei prenderlo direttamente al ritrovo?
questo é il video di cui avevamo bisogno. Sono cresciuto come onnivoro, poi diventato vegano senza passare per il vegetariano, ma poi ho introdotto da pochissimo tutti i bivalvi proprio perché mi sono reso conto che non rientravano in nessuna delle mie motivazioni per essere vegano. In ogni caso non é una cosa che mi capita spessissimo di mangiarli, ma se c'é l'occasione non me la faccio sfuggire. Quando me lo chiedono continuo a rispondere che sono vegano per semplificazione, poi se si entra piú nel dettaglio spiego le mie eccezioni e che non mi interessa di avere l'etichetta o il premio come miglior vegano antispecista dell'anno; quello che mi interessa sono le mie motivazioni personali. Grazie per questo video . Forse ci vediamo il 24 pomeriggio a Roma, é esattamente il momento in cui saró di ritorno dalla Svezia (letteralmente 30 ore di treni per evitare di prendere aerei XD)
Da vegetariano ho trovato questo video incredibilmente interessante, forse uno dei tuoi più belli che abbia mai visto. Sei stato molto chiaro e lineare nelle tue spiegazioni :)
Video molto utile e da diffondete perché, come io non sapevo del basso impatto ambientale delle cozze e vongole, immagino che non lo sappia la maggior parte della popolazione italiana. Grazie.
Grande lo.hai fregato. Tralatro...sono vegana ma le cozze, se mi dovesse capitare di trovarmele nel piatto mi può capitare di mangiarle, perché non fanno parte di quegli animali per la produzione dei quali, tipo mucche, si inquina di più e per i quali più soffro(fatemene pure una colpa). Inoltre non metto alla stregua l'uccisione e l'allevamento di una cozza con l'uccisione e l'allevamento di una mucca !! Il fatto che si mangi, se capita, qualche cozza non giustifica che si debba allevare e uccidere milioni di mucche o polli o ovini ecc...Nelle premesse che questo signore fa nel video, poi, non c'è alcuna considerazione del fatto che per tutti gli animali allevati è necessario l'uso dell' agricoltura e quindi le emissioni che ne conseguono. E quindi non ha detto niente.
Io sono onnivoro, anche se mangio quantità minime di carne rispetto a 20 anni fa. Ho un profondo rispetto per chi mangia in modo diverso da me, perchè ognuno deve essere libero di alimentarsi come crede, quello che non mi va dei "guru" vegani, vegetariani, carnivori, ecc. è trasformare una necessità di sopravvivenza naturale come l'alimentazione in una RELIGIONE. Essere rigorosi come stai facendo tu a dire la "verità" su impatto, costi, consumi, danno al pianeta per ogni tipo di cibo, mi piace, perchè rispetta la Scienza. Purtroppo ci sono tanti analfabeti funzionali, che ripetono a pappagallo, un sacco di cavolate e falsano i dati reali, solo per tirare l'acqua al proprio mulino mentale !!!! Ciao complimenti per il video !!
È interessantissimo! Secondo me è un buon punto di partenza... puoi mangiare vegetale, concedendoti ogni tanto cozze e vongole, questo potrebbe avvicinare molte persone ad un'alimentazione vegetale, con qualche concessione... questo sarebbe intelligente... essere invece vegetariani, mangiando uova latte e formaggio, non ha NIENTE di diverso da chi si mangia anche la carne, e chi non lo capisce, ne deve fare di strada... bravo a sponsorizzare questo nuovo punto di vista!!!
Giacomo, ma nei calcoli di impatto ambientale sono considerati anche la conservazione e il trasporto? Ad esempio le cozze necessitano della catena del freddo, il riso no. E la preparazione e cottura? Ad esempio per cuocere un uovo serve meno calore che per cuocere un asparago...
Io seguo questa pagina da anni. L'ho sempre trovata la più razionale, la piu interessante e veritiera. Non sono un amante delle Lodi, nel dire mamma mia ti bacio i piedi sei un bomber. Però tu meriti ogni ringraziamento. Anche perché non c'è nulla di meglio della verità e del far riflettere su quanto sia morboso il nostro lato etico/ambientalisti. Riporti i cervelli a terra
Vorrei aggiungere che dove ci sono impianti di lavorazione dei bivalvi che potete trovare già separati in vasetti o congelati, le conchiglie vengono recuperate e riutilizzate per l'edilizia e altre lavorazioni industriali. In effetti le conchiglie sono un materiale pregiato.
Bellissimo video, Giacomo! C'è un punto che forse lo tratti nel libro o forse verrà approfondito in un secondo momento, ma che in ogni caso approfondirò anche io, ovvero l'acidificazione degli oceani. Chi ha seguito il video potrebbe pensare che questo sia un modo per bloccare la CO2 e quindi ridurre l'acidificazione degli oceani, ma la questione si complica e si riconduce proprio all'esperimento di Dario Bressanini. Infatti, l'acidificazione porterebbe alla dissoluzione o al danneggiamento dei gusci dei bivalvi liberando ulteriore CO2. Questo punto viene poco discusso anche in letteratura quando si parla di LCA. Nell'ottica del cambiamento climatico, con l'aumento delle temperature e l'acidificazione degli oceani, non solo potremmo perdere degli animali che svolgono un ruolo così importante in natura, ma la loro capacità di "stoccare" la CO2 potrebbe addirittura venire meno. Per la questione etica, concordo pienamente. Molto spesso i vegani (e non solo) ragionano per etichette senza conoscere il loro reale impatto ambientale e questo, purtroppo, si ripercuote spesso sulla loro credibilità facendo male all'intero "movimento" animalista (se così possiamo definirlo, in questi casi).
Io sono vegano convinto, ma questo video, che ho guardato con uno sforzo di volontà, lo ammetto, mi ha quanto meno ampliato la visione della cosa. Quindi grazie, e se c'è qualche vegano un po' perplesso come me per quanto riguarda i bivalvi, sarei felice di confrontarmi sulla questione.
Non c'è nessuna perplessità. Puoi mangiare le cozze e continuare ad essere "vegano" per il resto. Il servizio che offri alla società (indirettamente) seguendo una dieta a base vegetale rimane di un valore incommensurabile ugualmente.
Se non consideri la questione etica, ma solo la questione ecologica e salutista non avrai problemi. In tal caso non si parla più di veganesimo, ma al massimo di flexitarianismo.
Non sono perplesso ma per quanto mi riguarda, da vegano da parecchio tempo non mi interessa mangiare molluschi e non credo che avrò voglia di ritornare a mangiarli anche perchè non mi attirano più da almeno una dozzina d'anni. Ma chi è onnivoro o veg può fare quel che gli pare, soprattutto i vegperplessi possono fare quello che ritengono più giusto ed etico :).
Grandissimo e sempre sul pezzo, peccato che non hai standardizzato le emissioni per nutrienti o kcal infatti il riso nello stesso momento fornisce 4 volte più kcal. Inoltre mi sarei preoccupato di confrontarle con un alimento più simile, come possono essere i vari sostituti vegetali della carne, o gli alimenti più ricchi in proteine tra i vegetali come i legumi.
I sostituti della carne ( hamburger vegetali) dovrebbero avere circa 7 KG di emissioni per 1 kg di prodotto. Tofu circa 4kg. I legumi molto meno e infatti sarebbe meglio consumare di più quelli che hamburger vegetali. Entropi ha già fatto un secondo canale spiegando perché non devi confrontare solo le calorie, banalmente perché abbiamo bisogno di micronutrienti e anche cose come l'instalata e frutta ne ha pochissime calorie per KG ma non si possono escludere da una dieta sana ed equilibrata.
@@hplifer appena visto, non capisco comunque la scelta del riso. Appunto hamburger di carne e vegetali, tofu, legumi carne di pollo formaggi e uova lo trovavo comunque un confronto più idoneo. Ma vedendo il video nel secondo canale mi rendo conto che il messaggio che voleva dare era un altro. ( Ho subito pensato volesse consigliare di sostituire il riso con le cozze, sbagliando mi )
bellissimo video; l'impatto maggiore degli allevamenti di cozze credo siano le dispersioni delle reti tubolari di materiale plastico nelle quali sono allevate, ma ci sono esperimenti per cambiare questo materiale con altri degradabili
Qui un vegano mangiacozze dal giorno uno. Video interessantissimo, sempre molto fiero di seguirti da tempo, ed è sempre bello potermi nutrire intellettualmente di questi contenuti, anche quando non mi trovano d'accordo. Non è questo il caso: sono vegano, mangio cozze e vongole. Voglio commentare due aspetti, un po' per tutti ma soprattutto per le persone vegane in ascolto che arriveranno presto a frotte: 1) Mi sembra inutile, anzi deleterio, proporre un nuovo termine per definire chi da vegano compie questa scelta. Il cuore della questione antispecista non mi sembra sia chiedersi se è lecito mangiare le cozze, oppure il miele, o le piante che forse soffrono pure loro. Non si tratta insomma di tracciare una linea netta tra gli esseri viventi, ma di continuare a porsi domande etiche che, quando toccano questioni liminali, è normale che possano ricevere risposte anche diverse dai diversi individui. Se davvero l'antispecismo sta trovando spazio nel mondo, allora deve essere normale che due persone vegane possano non essere d'accordo su una questione etica e riconoscersi ancora tra loro come vegani. Ma questo vale tanto per alcune persone vegane che partono con "EH MA LA DEFINIZIONE DELLA VEGAN SOCIETY... ", quanto per chi sente il bisogno di distanziarsi dai presunti vegani "non-razionalisti" o "deontologici". 2) Sulla questione vegani razionalisti, appunto. Da persona che si reputa decisamente razionale, mi sento di dire che però non dovremmo scartare come un guscio di vongola il fattore empatico del veganismo. Gran parte della filosofia antispecista si nutre della conoscenza dell'altro, dell'esperienza dell'incontro con l'individuo animale, e sarebbe ingeneroso e semplicistico, oltre che vagamente classista in alcune implicazioni, decidere che esiste un veganismo di serie a (sempre il nostro, o quello che se fossimo vegani tenderemmo a sposare) e un veganismo di serie b. L'animalista che invoca il principio di precauzione, e a cui tutto sommato non va di prestare troppa attenzione alla faccenda, non può essere considerato vittima di un simbolo o di un'etichetta. Esiste una community vegana che scrive libri, crea contenuti, fa attivismo, produce cose e sensibilizza. È normale che le persone deleghino in parte la loro informazione ai nodi di questa community, ed è normale che ci sia un tempo x in cui questo sapere comunitario si aggiorna o si espande. Considerato che sono stati anche sollevati degli argomenti razionali e piuttosto tecnici per non mangiare bivalvi e includerli nel principio di precauzione (cfr. medium.com/@jd.feliz/the-case-for-vegans-eating-oysters-mussels-other-invertebrates-961747367305 ), non mi sembra giusto presentare i vegani che scelgono di non mangiare cozze e vongole come semplicemente aderenti a un'etichetta. È un po' più complesso di così.
Ciao Giacomo, tutto verissimo! Grazie❤ Un saluto da un Vegano che mangia cozze e vongole da anni: l'importante è escludere la sofferenza, ma i mitili non hanno la possibilità fisiologica di soffrire.
Se vuoi escludere la sofferenza allora dovresti smettere di mangiare anche la frutta e la verdura visto che molto spesso vengono trattati con pesticidi che uccidono letteralmente gli insetti, per non parlare degli allevamenti intensivi di frutta e di verdura che finiscono per distruggere interi ecosistemi, gli stessi ecosistemi dove vivono gli animali.
@@ilresole603 la definizione più comune di Veganismo è "una filosofia e un modo di vivere che esclude, NEI LIMITI DEL POSSIBILE e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso animali, per scopo alimentare, per il vestiario, come per qualunque altro scopo". Dunque "nei limiti del possibile" e con la consapevolezza della sofferenza degli animali piu o meno senzienti in base alle evidenze scientifiche La morte/sofferenza di un insetto non è paragonabile a quella di un mammifero (tu uccideresti con le tue mani un vitello? e una zanzara?) Comunque per produrre carne occorre allevare animali che mangiano vegetali quasi sempre provenienti da culture intensive (il resto è pubblicità ingannevole) dove vengono eliminati i parassiti e biodiversità Se consideriamo il rapporto di conversione calorica salta agli occhi che per le necessità di una persona occorre 1 ettaro se il coltivato e consumato direttamente. Ne occorrono fino a 10 se il coltivato diventa mangime per bovini. Si chiama "inefficienza della conversione calorica del cibo", e come vedi si uccidono molti più insetti (fino a 10 volte di più) Grazie per aver commentato
@@claudioferioli Nei limiti del possibile 😂😂😂😂😂😂 La vostra non è una pratica filosofica ma una semplice atto di incoerenza e soprattutto di ipocrisia. E poi scusa credevo che per voi vegani ogni animale meritasse di vivere?
video interessantissimo Giacomo, però permettimi la domanda: il cadmio, il piombo e il mercurio che si accumulano maggiormente nei bivalvi rispetto agli altri pesci, non diventano un rischio per la salute se si mangiano in grandi quantità questi molluschi? grazie per il lavoro di divulgazione che fai!
Ciao e complimenti, il video è molto interessante e ottimamente realizzato. Lo spunto sul sistema nervoso dei mitili e sul loro valore nutrizionale in vitamine e minerali è proprio interessante. Pongo solo un elemento (spero) di riflessione: nella valutazione dell'impatto ambientale, più che utilizzare come parametro di riferimento il peso dell'alimento, sarebbe meglio utilizzare i valori nutrizionali, in particolare le calorie medie. Infatti, 100 g di riso hanno 330 kcal in media, per le cozze (solo la parte edibile) circa 80 kcal, per cui il riso è 4 volte più "nutriente" (passatemi il termine poco ortodosso). Confrontando il valore nutrizionale (ovviamente io parlo di calorie, ma si potrebbe discutere di volta in volta quale parametro usare) il paragone a mio parere acquisirebbe significatività.
Ciao, risposta tardiva ma eccola qua: considerare solo le calorie è altrettanto limitante come parametro, il riso per esempio è praticamente puro amido e apporta quantità trascurabili di proteine e nulle di lipidi, i molluschi invece sono fonte di proteine e acidi grassi. Quindi andrebbe considerato quantomeno l'apporto di macronutrienti e già questo complica le cose senza poi andare a considerare i micronutrienti.
Questo video è interessantissimo!! Sono vegetariana (tendenzialmente però se riesco mangio vegano) e riflettere su tutte le questioni, biologiche, etiche, di sensazioni e atteggiamenti umani è super interessante, grazie! :)
Che meraviglia! D'ora in poi mangerò solo cozze. E non sarà una grande fatica, sempre adorate. Ogni volta che vado in Puglia il primo pasto è a base di cozze crude, l'ultima volta per sfizio le avevo contate: 92
Finalmente è uscito! Non sai quanto ho aspettato questo video🤩 sono vegano da circa 10 anni. Cosa vuoi che ti dica? Mi hai pienamente convinto. Sicuramente comincerò a mangiare cozze (quindi non potrò più definirmi vegano😅) E non vedo l’ora di leggere il tuo libro che ho già preso in pre-ordine. Un saluto e grazie per tutto ciò che fai!
@@giuseppeinfantone4952 credo tu debba semplicemente ragionare sui motivi che ti hanno portato ad essere vegano e capire se questi motivi cozzano (😆) con ciò che è stato spiegato nel video.
Questo video è veramente eccezionale. Ultimamente faccio fatica a trovare video che mi stimolino così tanto o che mi facciano scoprire cose che non mi sarei mai aspettato. Mi capita spesso di intuire già prima di cominciare quello che sarà il punto, mentre qui sono rimasto sinceramente sorpreso. Grazie mille
Grazie per il video, molto interessante! Avrei una curiosità: esistono studi sull'impatto del trasporto e della conservazione dei bivalvi? Freschi immagino siano reperibili solo nei dintorni del mare, per il resto immagino vadano congelati o trasportati molto velocemente. Non so esattamente come funzioni la filiera e non ho idea di se questo aspetto sia significativo nel complesso (?) Io cerco sempre di mangiare cose stagionali e prodotte vicino a me (per quanto possibile) per evitare le emissioni legate al trasporto e incoraggiare filiere più corte ed etiche. Sadly non vivo vicino al mare, anzi, forse in uno dei posti più lontani di tutta Italia (Nord Lombardia). Comunque, a parte questo aspetto, ti ringrazio veramente: da persona vegana inizierò sicuramente a inserire i bivalvi nella mia dieta.
Sarò schietto, voglio il tuo libro, ma voglio anche supportarti il più possibile con questo acquisto! Purtroppo non posso abbonarmi mensilmente in pianta stabile, dunque ti chiedo: come posso con questi (circa) 15-20 euro darti il miglior supporto? Link amazon (brr), libreria di città, abbonamento da 5 euro rinnovato per 4 mesi?
Bellissimo video. Una precisazione però. La produzione della conchiglia sequestra di carbonato di calcio dall'acqua, ma rilascia un protone, che sposta l'equilibrio del carbonio verso la CO2, e dunque al netto risulta, secondo alcuno studi, in un bilancio, secondo altri, addirittura in un netto rilascio di CO2 in atmosfera. Quindi la questione del sequestro di CO2 non è proprio così! La teoria secondo cui la prpduzione della conchiglia sequestra co2 è oramai superata, e si sta sviluppando una discreta letteratura proprio sul budget del carbonio nei bivalvi relativo a questo passaggio (io ci sto facendo pure un dottorato sopra, pensa un po'). Attenzione a leggere i dati (e le date 😜) in maniera oggettiva!
Ma non potevi farlo uscire prima questo libro? Ho appena finito la mia tesi di laurea sul greenwashing e sarebbe stato molto interessante leggerlo durante il mio lavoro di ricerca! Peccato... Comunque ottimo lavoro! Penso che lo ordinerò ♡
Wow, davvero interessante!!! Ma c'é qualcuno che ha provato/sta provando a creare delle cozze OGM che creano dei gusci enormi e spessi, con lo scopo di usarle per assorbire CO2?
Acquista il lavalier della stessa marca (non la dico qua) del radiomicrofono che stai usando, è molto più elegante del pataccone a vista :) Complimenti per il lavoro che porti avanti!
Sono vegano per etica da 3 anni e di recente ho rivalutato la questione bivalve almeno a livello teorico. Al momento non le mangio però sono abbastanza propenso, alla luce della loro improbabile sofferenza, a considerarli eticamente simili alle piante
@@calogerohuygens4430 Non mi sembra una proposta molto praticabile e molte persone non se lo possono permettere per diversi motivi. Il veganismo non rincorre un'ideale bucolico di una mai esistita armonia con la natura, ma vuole creare un mondo realistico in cui gli esseri senzienti sono trattati con dignità e viene garantito loro il diritto alla vita. La scelta che è accessibile oggi ai più è quella di non consumare prodotti animali, nella cui produzione è intrinseca la negozione del diritto alla vita di qualcuno. Un domani, se vivrò in un mondo che considera gli animali con rispetto, sarò il primo a lottare anche per pratiche agricole meno invasive e probabilmente ci sarà una società più pronta ad ascoltarmi. Ma finché riteniamo giusto uccidere un animale quando ne possiamo fare a meno come possiamo pensare che alla gente interessi degli insetti vittime dell'agricoltura? Sempre restando che zero sofferenza è impossibile causarne se uno vuole sopravvivere e vegano non significa perfezione o vita da eremita.
@@mattiatrisolini1211 non è neppure praticabile vivere senza prodotti animali, siamo onnivori per fisiologia, scientificamente dimostrato. Pertanto o i vegani diventano coerenti e non fanno gli specisti oppure la smettano di catechizzare le persone con argumentazioni risibili. Anche nell'agricoltura è intrinseca la negazione del diritto alla vita per talpe, topi, rospi, volpi oltre tutti gli insetti e anellidi che ci girano. Voi vegani avete una sensibilità selettiva e assimilate a principi universali delle mere impressioni personali senza alcuna validità scientifica, etica e morale.
@@mattiatrisolini1211 In realtà il diritto alla vita è paradossalmente più garantito agli animali dai carnivori che dai vegani: i carnivori danno indirettamente diritto a nascere, vivere (e morire) a una quantità sterminata di animali che altrimenti non nascerebbero neanche, perché banalmente non si farebbero nascere animali da allevare che poi nessuno vuole mangiare, semplicemente ci sarebbero un numero più o meno spontaneo di animali che nascono autonomamente, non come conseguenza dei desideri alimentari umani. Quello di cui parli tu è probabilmente il diritto a una vita il più possibile simile a quella che avviene spontaneamente in natura (bella o brutta che sia, ed escluso l'effetto dell'uomo e delle sue forzature da qualche millennio a questa parte) e che molti di noi considerano più giusta e dignitosa, cioè il diritto di un animale a nascere, crescere, vivere in natura, cacciare, essere cacciato, riprodursi, morire, tutto "spontaneamente", e non passare una vita grama in una gabbia fino al giorno della macellazione, una vita che è nata al solo scopo di alimentare noi e solo perché l'abbiamo voluto noi. Su questo potrebbe un giorno dare una mano importante la carne coltivata, almeno si spera, permettendo a tanti di mangiare carne senza dover avere sulla coscienza l'uccisione di un animale per ogni pasto a base di carne che si consuma. Nel frattempo, vorrei sentire l'opinione sincera di un vegano su una questione: in un'ottica antispecista e di "rispetto" della natura degli esseri viventi che immagino faccia parte del pensiero di molti vegani, perché l'uomo e solo l'uomo, eterotrofo e onnivoro per natura, dovrebbe rinunciare consapevolmente e volontariamente a cacciare/allevare e mangiare altri animali, che invece a loro volta sono spesso prede e predatori (stranamente non quelli che mangiamo di solito)? Solo perché noi lo capiamo?
Video decisamente interessante e ben argomentato, ma l’impatto ambientale non riguarda solo i gas serra. Vogliamo parlare delle reti tagliate e puntualmente buttate in mare dai pescatori? Specie come le caretta caretta sono a rischio estinzione per questo motivo (ed altri), quindi se vogliamo dirla tutta non credo ci sarà mai un “modo vegano” per mangiare le cozze.
Allora non sono vegana ma vegetariana... Però il motivo principale per cui non le mangio è molto semplice: dopo molti anni che non le mangio, non mi piacciono più! Con il tempo l'odore del pesce mi è risultato sempre più insopportabile (cosa che non è successa con la carne). E oltretutto poverine hanno un aspetto veramente rivoltante ahahah Quindi boh, viva le cozze però non credo che riuscirò a tornare a mangiarle ahah Comunque il tuo libro sembra molto interessante, spero di poterlo leggere presto! :)
Questo video è magistrale, sicuramente prenderò il libro! Davvero complimenti, impersonifichi il ragionamento che vorrei fare io (se avessi tutti i dati che ti svisceri tu 😂) su qualsiasi tema ambientale ❤
Ho preordinato il tuo libro! Una curiosità: un dottore nutrizionista sconsiglia cozze e vongole perché sostiene che siano accumulatori di metalli pesanti. C'è qualche dato solido a proposito? (Magari riferendoci al panorama nazionale, perché immagino che la situazione possa cambiare in base alla zona di pesca). Grazie
Metto i miei due cent vegani sulla questione "vegani e bivalvi". Io personalmente non mangio più le cozze per lo stesso motivo per cui un onnivoro (probabilmente) non mangerebbe un cane o un umano: non li considero più cibo, non sono proprio nel radar. Comunque video pazzesco come sempre, ti adoro! Non ricomincerò a mangiare le cozze, in compenso mangerò ancora meno riso di quanto già non faccia 😁
Mh, e perché? Proprio per l'etichetta che noi umanità gli abbiamo affibbiato (sia alle cozze che al veganesimo) e quindi per abitudine che riconosci completamente irrazionale o c'è dell'altro?
@@tutatis96 chiamala etichetta, abitudine o principio/filosofia antispecista, come preferisci. Tu* perché non mangi i cani? *NB. Avrò beccato una di quelle poche persone che mangerebbe anche i cani senza problemi, in questo caso è da intendersi come un “tu” rivolto all’onnivoro medio.
@@BenihimeLawliet ovviamente li mangerei ma chi non lo fa è per abitudine culturale totalmente irrazionale. Cioè di fatto non lo fanno perché il mondo gli ha annebbiato la mente e non hanno mai ragionato sulla cosa.
sinceramente mangerei volentieri sia cani che umani, magari morti in incidenti stradali o per malattie, secondo me in una logica prettamente utilitarista ci starebbe, purtroppo viviamo in un mondo estremamente moralizzato che non ci permette ciò
infatti io non capisco perché un vegano che non mangia animali proprio perché sono animali viventi e senzienti debba mangiare le cozze, che tra l'altro sono i filtri del mare... e il mare è pieno di microplastica. Vedere una situazione da troppo vicino rende ciechi. Ogni anno mangiamo il corrispettivo di una carta di credito di plastica (ogni anno 5 grammi di plastica). Difatti ci sono dei motivi ragionevoli per cui cerco bene i cibi da mangiare fuori dai supermercati tentando di coltivare il più possibile tutto ciò che posso. Senza dubbio mangiare i bivalvi è meglio di mangiare qualsiasi altro animale però... bisogna considerare tutto il discorso del vero biologico che non impatta proprio, anzi... toglie CO2 dall'aria, e tutto il discorso della diffusione di patogeni e di malattie, essendo bioaccumulatori di patogeni e altre sostanze nocive di cui il mare è sempre più pieno. Questo video il santo Gral? non credo ma di certo è un buono spunto per chi è ancora onnivoro
Domanda: il guscio, una volta che si decompone, può rilasciare CO2? Perché è vero che assorbe dall'acqua lo ione carbonato di calcio, ma immagino che, quando vengono messi i gusci nell'organico, poi la C02 immagazzinata venga "rilasciata".
Mi sembra improbabile considerando che sono animali e quindi in teoria più calorici a parità di peso. Forse i dati che hai esposto intendono cozze non sgusciate e sgocciolate?
Non hai considerato la percentuale d'acqua presente nell'alimento, un prodotto secco sarà sempre percentualmente più ricco di uno umido, il riso è praticamente amido con una piccola percentuale di fibre
@@edot2824 sgusciate, valore per prodotto edibile. Quindi i paragoni (comunque parziali perché fonte di nutrienti diversi) andrebbero fatti non sul peso, ma sul valore nutrizionale.
@@marcusgaudium ho cercato un po' di dati ed in effetti quelle calorie del riso sono plausibili ma si riferiscono al prodotto non cotto. Infatti una volta cotto assorbe l'acqua ed aumenta di peso, per cui un kg di riso bollito ha poco meno di un terzo di quel valore calorico
Quello che dice Marcus ha molto senso perché immagino che anche i dati del video sulle emissioni fossero sui prodotti crudi. Fatti i conti una caloria del riso e una caloria delle cozze corrispondono a quantità simili di CO2. Poi naturalmente sono cibi poco paragonabili apportando macronutrienti e micronutrienti molto diversi
Anche a me da vegano è salito l'impulso di commentare subito perché per me la questione etica va in primo piano, ma mi pento di quel commento lo lascio con una postilla ahahha. Però nel frattempo stavo finendo il video quindi un consiglio magari fai un piccolissimo disclaimer all inizio per chi ha un etica molto forte, perché la combinazione di titolo e lunghezza video mi ha triggerato. Non so se tornerò a mangiarle perché non mi piacevano ma avrò qualcosa su cui riflettere In ogni caso apprezzo un sacco che tu abbia parlato di etica e apprezzo tantissimo la sensibilizzazione che stai facendo sull impatto ambientale delle cose. Il male si combatte con la cultura :) PS: quando parli dell impatto dell' agricoltura ricordiamoci che molte piante vengono coltivate per i mangimi, Non si può nutrire tutta la carne che consumiamo ad erba.
Dai mi sembra esagerato dover fare un disclaimer perché alcune persone hanno un'etica molto forte e si triggerano per un titolo; nella vita reale allora come fate, dato che la maggior parte delle persone è onnivora? Si può imparare a contare sino a dieci e fare un respiro profondo.
@@chiara30052 non voglio prendere posizione perché mi annoia, ma credo che si riferisse al fatto che il titolo sia chiaramente provocatorio, e molte persone potrebbero non guardare 22 minuti di video solo per capire se era una provocazione o un attacco. Questo non c'entra nulla col fatto di mangiare carne in se, quindi poco vale se il 95% della popolazione è onnivora
Tratti sempre argomenti molto interessanti, acquisterò 2 copie del libro (forse 3), è un ottimo regalo e spero di riuscire a fartelo autografare a Torino
Potresti fare un video sulla presunta “sofferenza” delle piante… visto che ultimamente se ne dibatte molto. Da vegetariana, sono fortemente interessata. Comprerò il tuo libro, ti seguo da quando eravamo in pochi ;)
È solo un modo poetico per dire che quando una pianta subisce uno stimolo, produce e/o emette una serie di composti che in assenza dello stimolo o sono presenti solo ad un livello basale o sono del tutto assenti. Nel caso in cui si faccia qualcosa alla pianta che s'è fatto su un animale definiremmo brutto, allora si dice che la pianta sta soffrendo, ma è abbastanza antiscientifica e a parer mio anche un po' ridicola come cosa
@@the_smad Le piante non proveranno dolore ma comunque possiedono dei sistemi di difesa come le spine il veleno e la puzza. E tutto questo serve a loro per respingere i vari predatori che vorrebbero mangiarsele, ciò dimostra che le piante non vogliono essere mangiate. Inoltre le piante sono la casa e il cibo di molti insetti, le stesse piante che i vegetariani/vegani mangiano senza farsi troppe domande.
Sono vegano da 3 anni, la mia scelta è etica nei confronti degli animali e continuerò a non mangiare nessun tipo di animale, tutttavia trovo questi argomenti estremamente interessanti
hey, cosa ne pensi allora della carne coltivata? altra domanda: nessun tipo di animale? neanche quelli che praticamente non hanno un sistema nervoso o non ce l'hanno sviluppato, tipo le meduse?
@@stefanobonaiuti8243 penso che la carne coltivata sia un ottimo compromesso per sottrarre un gran numero di animali dalla sofferenza, quindi sono completamente d'accordo. Io personalmente non ne ho bisogno quindi non ne farei uso. Animali tipo meduse cozze e vongole non sapevo non provassero dolore, la cosa mi rincuora dato che spesso vengono bolliti vivi, in ogni caso sto bene come sto e preferisco lasciarli in mare
Sono vegetariano (praticamente vegano, mangio derivati ogni morte di papa) Al di là che sto meglio e supercazzole varie, quando intrapresi questo viaggio feci proprio questo discorso "dai paper scientifici le cozze non soffrono proprio nulla", mi fucilarono di insulti Non mi manca il sapore delle cozze e vongole, ma sinceramente, un pensierino ora ce lo farei
Io seguo un’alimentazione vegetale ma mangio anche il miele e altri prodotti che provengono dagli insetti, quindi non potrei definirmi vegano, ma lo faccio lo stesso per fare prima a comunicare ciò che posso mangiare. Ho fatto questa scelta per ridurre l’effetto serra, tuttavia a me non piacciono le cozze e anche un po’ tutto il pesce in generale, quindi non le ho mai prese in considerazione per questo. Sarebbe interessante se facessi un video simile sugli insetti e i prodotti derivati, tipo il miele.
Io sono apicoltore e mi permetto di fare una considerazione rispetto a quello che hai scritto. Se mangi miele,molto probabilmente stai consumando un prodotto frutto di un allenamento rispettoso per l animale che lo produce. Infatti l apicoltore ha solo che interesse a preservare i propri animali. Anzi,se non ci fossero apicoltori,le api sarebbero quasi scomparse,perché in natura non riesco più ad autosostenersi. Per cui,consumi un prodotto che aiuta l l'ecosistema. Questo specialmente se acquisti da piccoli produttori e hobbisti,il discorso può essere differente su realtà semi industriali in cui in benessere dell ape passa in secondo piano rispetto alle produzioni e quindi al business.
Ciao, nell'attesa che arrivi il video che hai richiesto (se arriverà) te ne segnalo uno io che tratta la questione del miele ed approfondisce i motivi per cui i vegani non ne mangiano. th-cam.com/video/wA3pRR0ZRbo/w-d-xo.html
Mamma mia che voglia di cozze!!! Peccato che qui in Japan non si trovano se non surgelate... Cmq Giacomo il modo in cui approfondisci gli argomenti e soprattutto "smonti" coloro che si rifugiano dietro la parola "vegan" con superficialità è rimarchevole. Chapeau
Ciao Giacomo! Premettendo che noi qui siamo vegetariani da oltre 20 anni e che, inoltre, mangiamo in prevalenza vegetale, vorrei farti i nostri complimenti: abbiamo trovato il tuo video molto interessante, è una bella riflessione sull’impatto che le nostre scelte hanno sul mondo e su quanto spesso scegliamo secondo le nostre etichette mentali. Credo anche che in una correlazione tra alimenti di origine diversa scegliere il riso sia stato intelligente, perché è davvero una coltura largamente diffusa per un alimento che è davvero usato in abbondanza, da noi per primi per esempio. Mi piacerebbe a questo proposito anche un discorso approfondito sull’etica rispetto la sofferenza nel caso dei bivalvi, è una domanda che mi pongo da sempre :) Non so se riuscirei a tornare a mangiare cozze e vongole, ma di certo leggeremo il tuo libro!
Gli allevamenti ittici rilasciano nutrienti in mare. Sarebbe possibile (o magari già lo fanno) allevare cozze o altri bivalvi in prossimità degli allevamenti ittici?
Un appunto sul ragionamento fatto nel video per i vegani e dunque una risposta alla domanda a titolo del video: perché i vegani, tendenzialmente, sono deontologici (che significa che non fanno una cosa perché, per loro, è sbagliato farlo: il discorso sul bene, in ogni ragionamento deontologico, è strettamente legato al discorso sul giusto e dunque fonda una teoria etica non teleologica). Il punto che sollevi è allora forse una critica alla possibile deriva di ogni discorso deontologico che perde il legame con le sue premesse empiriche, o anche con le sue conseguenze: ovvero, il dogma. É interessante allora notare allora che tutto il discorso di Peter Singer e Tom Regan parta da una base invece utilitarista (e dunque per sua definizione consequenzialista, opposta dunque all'approccio deontologico, che definisce dunque il giusto come massimizzazione del bene) e definisce il bene nello specifico come l'astenersi dal provocare sofferenza. Qui però allora occorre ben chiarire le proprie carte: la sofferenza è stata legata alla presenza di una qualche elaborazione di dolore e però non è chiaro questo dolore come possa essere definito: c'è bisogno di un Io che tiene tutto insieme (e in questo caso come mostro esserci questo Io?) oppure basta una reazione ad uno stimolo esterno? La conclusione assurda che allora tutto soffre e niente può essere mangiato potrebbe però essere dietro l'angolo e quindi per molti la soluzione dell'astenersi dal mangiare qualcosa che si muove è una buona idea: le sessili cozze allora vanno però facilmente ad essere piante più che animali allora. Nuovamente, questa definizione però ha bisogno di tempo per ridefinire il senso comune e quindi sedimentarsi come una "ovvietà empirica" che informerà in modo diverso le premesse a cui un vegano aderirà.
Domanda: nel calcolo della CO2 equivalente sono stati considerati i volumi prodotti per la produzione delle reste in plastica? Le reste sono quelle stupende retine bianche o di altri colori che troviamo praticamente in tutte le spiagge italiane e che servono per consentire L'allevamento di cozze
Libro preordinato, sono vegano da 2 anni ma metto sempre in dubbio la mia scelta, chi non cambia idea è stupido🍷🗿. Risposta al titolo del video: io abitando nella laguna veneta (Treporti) non ho mai mangiato cozze e vongole per il gusto, non mi hanno mai fatto impazzire😂 Trovo il video molto positivo perché mette in discussione la scelta vegana con VERE prove scientifiche e senza puntare il dito, queste sono delle argomentazioni che mi piacerebbe avere tra parenti e amici...😓 Sperando che leggerai questo commento, ho una domanda che mi perseguita da anni ma nessuno mi ha saputo dare una risposta: e per le uova🐣? Mio nonno ha un'allevamento di 4 galline e le tratta bene apparte offenderle se non le fanno. Ora trattandosi di uova non fecondate le galline cosa ci fanno? Gli serve? Non gli serve? Per molti vegani la risposta è "non vogliamo vedere l'animale come prodotto" ed io non sono d'accordo se prendere l'uovo non comporta sofferenza (il latte è un altro discorso concentriamoci su questo). Non vedo l'ora che mi arrivi il libro🔥
Il problema delle ovaiole credo sia più a monte, proprio nella "produzione" delle ovaiole che, per forza di cose, devo o essere femmine, comportando quindi l'eliminazione dei pulcini maschi "in eccesso". A questo è da aggiungere l'aspetto etico della produzione intensiva delle ovaiole e quindi il "come sono trattate" negli allevamenti
Se si mette in dubbio la propria scelta vegana tanto vale non esserlo. L'obbiettivo del vegano non è non mangiare carne, quanto semmai , non immettere richiesta di carne per non alimentare più il sistema di produzione. Se tu decidi di essere vegano dandoti , al medesimo momento, la possibilità di rinunciare ad esserlo al bisogno, non fai altro che garantire che la catena di produzione rimanga attiva, così che sia sempre presente e attiva al momento in cui tu volessi riusifruirne. Se la pensi così ,anche se sei al momento vegano, è come se tu mangiassi carne , tanto vale che tu sia onnivoro.
Secondo me,riguardo alle uova,ti sei risposto da solo,cosa che molti vegani non fanno..forse perché seguono più una moda,invece della ragione.Complimenti
@@AlessandraBosiVEG Se una persona fosse vegana per ragioni ecologiste farebbe bene a non imporsi come dogmatica quella scelta, nel caso si rivelasse controproducente per l'obiettivo per cui lo si è fatto
Scusate la domanda stupida? Ma al di là della fermentazione com'è possibile che il riso abbia un impatto ambientale? Non dovrebbe come ogni pianta emettere più ossigeno che CO2?
@@leonardoterzani9639 sarebbe ovvio se avessi visto il video, cosa che credo tu non abbia fatto data la domanda. L'ideologia vegana prevede il rifiuto di mangiare qualsiasi prodotto di origine animale, senza tenere conto delle immense differenze tra una specie animale e l'altra.
Quindi secondo te ora la Scienza, tutta, ha annichilito l'ideologia vegana solo perché questa si sbaglia sui bivalvi, che non sono mai stati al centro dell'attenzione? Sicuro? Non è che per caso la Scienza, tutta, è concorde nel valutare gli animali da allevamento come esseri altamente senzienti con cognitività e affettività complessa dando pienamente ragione ai vegani nel non volerli mangiare?
@@dorigonsalpsherbutzky Se fosse stato ovvio non ti avrei fatto la domanda. L'ideologia vegana tiene conto delle differenze tra le varie specie animali, ha per fondamento la senzienza e riconosce che mentre determinate specie sono unanimemente ritenute senzienti, riguardo ad altre specie non c'è lo stesso consenso scientifico. Pertanto per il principio di precauzione si tende a considerare tutti gli animali come se fossero senzienti. Questo in linea generale, ma non mancano i vegani che non applicano tale principio e mangiano per esempio i bivalvi. Quindi no, in questo caso la scienza non ha annichilito proprio nulla e il tema è più complesso di come l'hai presentato.
@@leonardoterzani9639 Per definizione "veganesimo" significa concezione dietetica che esclude dall'alimentazione umana qualsiasi alimento di provenienza animale. Se mangi le cozze o il tonno o i grilli semplicemente non sei vegano. E questo non dovrebbe essere un problema, perché come tutti quanti gli altri esseri umani scegli cosa mangiare e cosa no, sulla base di qualsiasi motivo ti porti a quella scelta. Però no, l'idea di perdere l'etichetta "vegano" fa talmente tanta paura che piuttosto pieghiamo il significato delle parole pur di continuare a sentirci degli eroi o chissà che? Non serve avere l'etichetta "vegano" per essere ambientalisti. Il tema sarà sicuramente più complesso, ma l'ideologia alla base del veganesimo non lo è. Spero di essere stato chiaro questa volta
Riguardo alla questione etica sei stato assolutamente deludente. I gangli nervosi di questi animali sono già sufficienti a consentirgli di percepire dolore. Ti dirò di più, le stelle marine si muovono e reagiscono agli stimoli senza neppure avere gangli. La senzienza non è tale solo se del tutto paragonabile alla nostra. Ne esistono diversi gradi, e la più basilare è proprio la capacità di percepire dolore. Dire "Muoiono tanti insetti quando guidiamo, quindi possiamo mangiare le cozze" è raccapricciante.
In realtà non è vero che se risponde a uno stimolo prova dolore. I bivalvi, le stelle e le meduse rispondono a stimoli semplicemente come effetto automatico contro i predatori, non perché ci sia un dolore o una sofferenza di mezzo.
@@alfredox6225 Non ho detto che se una specie risponde a uno stimolo significa che provi dolore. Esistono dei metodi, francamente orribili, che permettono di stabilire se una specie può provare dolore, e si basano sull'intensità di risposta in relazione all'entità del danno fisico ricevuto. Bivalvi, stelle marine e meduse sono risultati tutti in grado di percepire dolore dai pochi studi che hanno cercato di stabilirlo. ... Ora, considera che i bivalvi vengono cucinati vivi. Atroce.
@@Corilo91 Mi spiace ma quello che dici su bivalvi, stelle e meduse non è corretto. Gli unici animali acquatici (escludendo i mammiferi) di cui si presume possa esserci una risposta al dolore sono i pesci, ma ancora non si è certi della cosa. I molluschi bivalvi e gli invertebrati vari rispondono solo a stimoli automatici comparabili a quelli di molte piante.
@@alfredox6225 Esistono pochi studi sulla senzienza e la possibilità di percepire dolore nei bivalvi e altri molluschi, ma i risultati sono chiari. Paragonare esseri dotati di nocicezione e gangli nervosi alle piante è assurdo. È l'ora di aggiornarsi, Alfredo. Non sono più gli anni '70.
@@Corilo91 Va bene allora butterò al cesso una laurea e un master nel settore ittico e acquatico in genere perché corilo91 dice che non siamo più negli anni 70.👍
Ciao Giacomo, grazie per il video, ho molto a cuore il tema dell'alimentazione e sto cercando di impattare meno sull'ambiente, il tuo libro sembra davvero interessante. Sarà disponibile anche in formato ebook?
QUI PUOI ACQUISTARE IL LIBRO:
amzn.to/3UmMhnM
SE SIETE INTERESSATI AI RITROVI PER GLI ABBONATI QUESTE SONO LE DATE:
21 Aprile sera a Padova
22 Aprile sera a Torino
23 Aprile Pomeriggio a Milano
24 Aprile Pomeriggio a Roma
25 Aprile sera Bologna
Giacomo 25 aprile a Bologna è voluto per festeggiare in giro per il centro? No, perché in caso contrario mi raccomando ricordati di calcolare la difficoltà a muoversi nelle tempistiche. Io purtroppo sono in tesi fuori quindi mando saluti da lontano e non potremo vederci, ma ho detto a mia madre di preordinare il libro in libreria ;)
(colgo l'occasione per chiedere se ci sia un modo per avere una copia in formato digitale fornendo la prova d'acquisto di quella fisica)
A Padova dove e a che ora?
Ciao Giacomo, devo chiederti una cosa sull'abbonamento: basta quello da 5€/mese o serve quello da 10€/mese per ottenere il libro e poter partecipare ai ritrovi?
Inoltre il libro mi verrebbe spedito o potrei prenderlo direttamente al ritrovo?
Dove sono le fonti?
nella seconda edizione un po' di ricette a base di bivalve, ci sono?
"Ci sono altri esempi di animali in cui il sistema nervoso degenera con l'età"
Vero, per esempio io in sessione
La barba gli sta male e sta ingrassando
Ci sono altri tipo questo tipo che parla di mangiare cozze che già è degenerato di suo ahahaha
@@FernandoVBoccia cioè è degenerato mangiare le cozze?
E l’etica?
questo é il video di cui avevamo bisogno. Sono cresciuto come onnivoro, poi diventato vegano senza passare per il vegetariano, ma poi ho introdotto da pochissimo tutti i bivalvi proprio perché mi sono reso conto che non rientravano in nessuna delle mie motivazioni per essere vegano. In ogni caso non é una cosa che mi capita spessissimo di mangiarli, ma se c'é l'occasione non me la faccio sfuggire. Quando me lo chiedono continuo a rispondere che sono vegano per semplificazione, poi se si entra piú nel dettaglio spiego le mie eccezioni e che non mi interessa di avere l'etichetta o il premio come miglior vegano antispecista dell'anno; quello che mi interessa sono le mie motivazioni personali. Grazie per questo video . Forse ci vediamo il 24 pomeriggio a Roma, é esattamente il momento in cui saró di ritorno dalla Svezia (letteralmente 30 ore di treni per evitare di prendere aerei XD)
Respect
Io esattamente uguale a te!!
Quanto costa Svezia-Italia in treno?
@@matzof 135 euro solo andata (dal sud della Svezia, poi dipende)
Però usi internet e produci co2... Zio ripigliati
Poi porco dio sei pure in Svezia c'è vabbeh. Ridicolo
Da vegetariano ho trovato questo video incredibilmente interessante, forse uno dei tuoi più belli che abbia mai visto. Sei stato molto chiaro e lineare nelle tue spiegazioni :)
Mooolto interessante Giacomo grazie per queste sorprendenti e utili info.Viva le cozze!!!!😉🤔😊
Video molto utile e da diffondete perché, come io non sapevo del basso impatto ambientale delle cozze e vongole, immagino che non lo sappia la maggior parte della popolazione italiana. Grazie.
Quindi per rendere meno impattante il riso, ci fai un risotto con le cozze...
È un piatto tipico : riso, cozze e patate. Credo sia pugliese.
Genio
@@djjazzychase3389sono pugliese, confermo la bontà del piatto
Grande lo.hai fregato. Tralatro...sono vegana ma le cozze, se mi dovesse capitare di trovarmele nel piatto mi può capitare di mangiarle, perché non fanno parte di quegli animali per la produzione dei quali, tipo mucche, si inquina di più e per i quali più soffro(fatemene pure una colpa). Inoltre non metto alla stregua l'uccisione e l'allevamento di una cozza con l'uccisione e l'allevamento di una mucca !! Il fatto che si mangi, se capita, qualche cozza non giustifica che si debba allevare e uccidere milioni di mucche o polli o ovini ecc...Nelle premesse che questo signore fa nel video, poi, non c'è alcuna considerazione del fatto che per tutti gli animali allevati è necessario l'uso dell' agricoltura e quindi le emissioni che ne conseguono. E quindi non ha detto niente.
@@AlessandraBosiVEG Invece dice chiaramente che gli animali allevati vanno nutriti e fa anche l'esempio degli allevamenti estensivi
Io sono onnivoro, anche se mangio quantità minime di carne rispetto a 20 anni fa. Ho un profondo rispetto per chi mangia in modo diverso da me, perchè ognuno deve essere libero di alimentarsi come crede, quello che non mi va dei "guru" vegani, vegetariani, carnivori, ecc. è trasformare una necessità di sopravvivenza naturale come l'alimentazione in una RELIGIONE. Essere rigorosi come stai facendo tu a dire la "verità" su impatto, costi, consumi, danno al pianeta per ogni tipo di cibo, mi piace, perchè rispetta la Scienza. Purtroppo ci sono tanti analfabeti funzionali, che ripetono a pappagallo, un sacco di cavolate e falsano i dati reali, solo per tirare l'acqua al proprio mulino mentale !!!! Ciao complimenti per il video !!
È interessantissimo! Secondo me è un buon punto di partenza... puoi mangiare vegetale, concedendoti ogni tanto cozze e vongole, questo potrebbe avvicinare molte persone ad un'alimentazione vegetale, con qualche concessione... questo sarebbe intelligente... essere invece vegetariani, mangiando uova latte e formaggio, non ha NIENTE di diverso da chi si mangia anche la carne, e chi non lo capisce, ne deve fare di strada... bravo a sponsorizzare questo nuovo punto di vista!!!
Giacomo, ma nei calcoli di impatto ambientale sono considerati anche la conservazione e il trasporto? Ad esempio le cozze necessitano della catena del freddo, il riso no. E la preparazione e cottura? Ad esempio per cuocere un uovo serve meno calore che per cuocere un asparago...
Io seguo questa pagina da anni. L'ho sempre trovata la più razionale, la piu interessante e veritiera. Non sono un amante delle Lodi, nel dire mamma mia ti bacio i piedi sei un bomber. Però tu meriti ogni ringraziamento. Anche perché non c'è nulla di meglio della verità e del far riflettere su quanto sia morboso il nostro lato etico/ambientalisti. Riporti i cervelli a terra
Vorrei aggiungere che dove ci sono impianti di lavorazione dei bivalvi che potete trovare già separati in vasetti o congelati, le conchiglie vengono recuperate e riutilizzate per l'edilizia e altre lavorazioni industriali. In effetti le conchiglie sono un materiale pregiato.
In più è una figata che le conchiglie, più o meno direttamente sottraggano CO2
Le conchiglie sono semplicemente carbonato di calcio (calcare), da cui si può poi estrarre la calce ed altri materiali usati in edilizia.
Nel tentativo di convincere le persone a mangiare cozze, hai convinto me a preordinare il libro ✔️✔️❤
Bellissimo video, Giacomo! C'è un punto che forse lo tratti nel libro o forse verrà approfondito in un secondo momento, ma che in ogni caso approfondirò anche io, ovvero l'acidificazione degli oceani. Chi ha seguito il video potrebbe pensare che questo sia un modo per bloccare la CO2 e quindi ridurre l'acidificazione degli oceani, ma la questione si complica e si riconduce proprio all'esperimento di Dario Bressanini. Infatti, l'acidificazione porterebbe alla dissoluzione o al danneggiamento dei gusci dei bivalvi liberando ulteriore CO2. Questo punto viene poco discusso anche in letteratura quando si parla di LCA. Nell'ottica del cambiamento climatico, con l'aumento delle temperature e l'acidificazione degli oceani, non solo potremmo perdere degli animali che svolgono un ruolo così importante in natura, ma la loro capacità di "stoccare" la CO2 potrebbe addirittura venire meno.
Per la questione etica, concordo pienamente. Molto spesso i vegani (e non solo) ragionano per etichette senza conoscere il loro reale impatto ambientale e questo, purtroppo, si ripercuote spesso sulla loro credibilità facendo male all'intero "movimento" animalista (se così possiamo definirlo, in questi casi).
Vengo dalla Liguria per dire che noi diciamo muscoli. Del resto ottimo video, come sempre, e sicuramente sponsorizzato dagli spezzini😂
Io sono vegano convinto, ma questo video, che ho guardato con uno sforzo di volontà, lo ammetto, mi ha quanto meno ampliato la visione della cosa. Quindi grazie, e se c'è qualche vegano un po' perplesso come me per quanto riguarda i bivalvi, sarei felice di confrontarmi sulla questione.
poi le cozze non hanno neanche un vero e proprio cervello se non sbaglio
Non c'è nessuna perplessità. Puoi mangiare le cozze e continuare ad essere "vegano" per il resto. Il servizio che offri alla società (indirettamente) seguendo una dieta a base vegetale rimane di un valore incommensurabile ugualmente.
Se non consideri la questione etica, ma solo la questione ecologica e salutista non avrai problemi. In tal caso non si parla più di veganesimo, ma al massimo di flexitarianismo.
@@marcod6653 Ahahahahahahaha
Non sono perplesso ma per quanto mi riguarda, da vegano da parecchio tempo non mi interessa mangiare molluschi e non credo che avrò voglia di ritornare a mangiarli anche perchè non mi attirano più da almeno una dozzina d'anni. Ma chi è onnivoro o veg può fare quel che gli pare, soprattutto i vegperplessi possono fare quello che ritengono più giusto ed etico :).
Grazie mi hai fatto scoprire degli aspetti positivi di mia moglie
Grandissimo e sempre sul pezzo, peccato che non hai standardizzato le emissioni per nutrienti o kcal infatti il riso nello stesso momento fornisce 4 volte più kcal. Inoltre mi sarei preoccupato di confrontarle con un alimento più simile, come possono essere i vari sostituti vegetali della carne, o gli alimenti più ricchi in proteine tra i vegetali come i legumi.
Concordo, mi stupisce che non ci siano altri commenti di questo tipo tra quelli più "popolari"
Mi sono fatto questa domanda durante tutto il video
I sostituti della carne ( hamburger vegetali) dovrebbero avere circa 7 KG di emissioni per 1 kg di prodotto. Tofu circa 4kg. I legumi molto meno e infatti sarebbe meglio consumare di più quelli che hamburger vegetali.
Entropi ha già fatto un secondo canale spiegando perché non devi confrontare solo le calorie, banalmente perché abbiamo bisogno di micronutrienti e anche cose come l'instalata e frutta ne ha pochissime calorie per KG ma non si possono escludere da una dieta sana ed equilibrata.
@@hplifer appena visto, non capisco comunque la scelta del riso. Appunto hamburger di carne e vegetali, tofu, legumi carne di pollo formaggi e uova lo trovavo comunque un confronto più idoneo. Ma vedendo il video nel secondo canale mi rendo conto che il messaggio che voleva dare era un altro. ( Ho subito pensato volesse consigliare di sostituire il riso con le cozze, sbagliando mi )
bellissimo video; l'impatto maggiore degli allevamenti di cozze credo siano le dispersioni delle reti tubolari di materiale plastico nelle quali sono allevate, ma ci sono esperimenti per cambiare questo materiale con altri degradabili
Ciao Giacomo, faresti un video con un top 10 vegetali edibili meno inquinanti?
Grazie per l'ennesimo video ricchissimo di informazioni, un grazie molto sentito
Che figata questa trovata di alternare nel video l'ambiente interno dello studio e del mare... GRANDE GIACOMO i miei complimenti!
🤓
Bellissimo video! Veramente super informativo. Keep it up! 🔥
Grande Giacomo! Novità linguistiche in arrivo: da oggi "cozza" non potrà essere considerato che un complimento.
Questo video lo trovo interessante e istruttivo.
Non credo che non mangerei le cozze in conseguenza a questo video, ma non lo escludo.
Qui un vegano mangiacozze dal giorno uno. Video interessantissimo, sempre molto fiero di seguirti da tempo, ed è sempre bello potermi nutrire intellettualmente di questi contenuti, anche quando non mi trovano d'accordo. Non è questo il caso: sono vegano, mangio cozze e vongole. Voglio commentare due aspetti, un po' per tutti ma soprattutto per le persone vegane in ascolto che arriveranno presto a frotte:
1) Mi sembra inutile, anzi deleterio, proporre un nuovo termine per definire chi da vegano compie questa scelta. Il cuore della questione antispecista non mi sembra sia chiedersi se è lecito mangiare le cozze, oppure il miele, o le piante che forse soffrono pure loro. Non si tratta insomma di tracciare una linea netta tra gli esseri viventi, ma di continuare a porsi domande etiche che, quando toccano questioni liminali, è normale che possano ricevere risposte anche diverse dai diversi individui. Se davvero l'antispecismo sta trovando spazio nel mondo, allora deve essere normale che due persone vegane possano non essere d'accordo su una questione etica e riconoscersi ancora tra loro come vegani. Ma questo vale tanto per alcune persone vegane che partono con "EH MA LA DEFINIZIONE DELLA VEGAN SOCIETY... ", quanto per chi sente il bisogno di distanziarsi dai presunti vegani "non-razionalisti" o "deontologici".
2) Sulla questione vegani razionalisti, appunto. Da persona che si reputa decisamente razionale, mi sento di dire che però non dovremmo scartare come un guscio di vongola il fattore empatico del veganismo. Gran parte della filosofia antispecista si nutre della conoscenza dell'altro, dell'esperienza dell'incontro con l'individuo animale, e sarebbe ingeneroso e semplicistico, oltre che vagamente classista in alcune implicazioni, decidere che esiste un veganismo di serie a (sempre il nostro, o quello che se fossimo vegani tenderemmo a sposare) e un veganismo di serie b. L'animalista che invoca il principio di precauzione, e a cui tutto sommato non va di prestare troppa attenzione alla faccenda, non può essere considerato vittima di un simbolo o di un'etichetta. Esiste una community vegana che scrive libri, crea contenuti, fa attivismo, produce cose e sensibilizza. È normale che le persone deleghino in parte la loro informazione ai nodi di questa community, ed è normale che ci sia un tempo x in cui questo sapere comunitario si aggiorna o si espande. Considerato che sono stati anche sollevati degli argomenti razionali e piuttosto tecnici per non mangiare bivalvi e includerli nel principio di precauzione (cfr. medium.com/@jd.feliz/the-case-for-vegans-eating-oysters-mussels-other-invertebrates-961747367305 ), non mi sembra giusto presentare i vegani che scelgono di non mangiare cozze e vongole come semplicemente aderenti a un'etichetta. È un po' più complesso di così.
Cozzivoro.
Grazie
Bivalvivoro che non sei altro
bel commento, grazie degli spunti!
Non sei vegano. Se mangi gli animali NON sei vegano
Anch'io quando voglio evitare di insultare le persone utilizzo la parola "interessante" ^_^
Bel video come sempre Giacomo! Un saluto
Ciao Giacomo, tutto verissimo! Grazie❤
Un saluto da un Vegano che mangia cozze e vongole da anni: l'importante è escludere la sofferenza, ma i mitili non hanno la possibilità fisiologica di soffrire.
Se vuoi escludere la sofferenza allora dovresti smettere di mangiare anche la frutta e la verdura visto che molto spesso vengono trattati con pesticidi che uccidono letteralmente gli insetti, per non parlare degli allevamenti intensivi di frutta e di verdura che finiscono per distruggere interi ecosistemi, gli stessi ecosistemi dove vivono gli animali.
@@ilresole603 la definizione più comune di Veganismo è "una filosofia e un modo di vivere che esclude, NEI LIMITI DEL POSSIBILE e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso animali, per scopo alimentare, per il vestiario, come per qualunque altro scopo".
Dunque "nei limiti del possibile" e con la consapevolezza della sofferenza degli animali piu o meno senzienti in base alle evidenze scientifiche
La morte/sofferenza di un insetto non è paragonabile a quella di un mammifero (tu uccideresti con le tue mani un vitello? e una zanzara?)
Comunque per produrre carne occorre allevare animali che mangiano vegetali quasi sempre provenienti da culture intensive (il resto è pubblicità ingannevole) dove vengono eliminati i parassiti e biodiversità
Se consideriamo il rapporto di conversione calorica salta agli occhi che per le necessità di una persona occorre 1 ettaro se il coltivato e consumato direttamente.
Ne occorrono fino a 10 se il coltivato diventa mangime per bovini.
Si chiama "inefficienza della conversione calorica del cibo", e come vedi si uccidono molti più insetti (fino a 10 volte di più)
Grazie per aver commentato
@@claudioferioli Nei limiti del possibile 😂😂😂😂😂😂
La vostra non è una pratica filosofica ma una semplice atto di incoerenza e soprattutto di ipocrisia.
E poi scusa credevo che per voi vegani ogni animale meritasse di vivere?
Grande, ottimo video! Non vedo l'ora di leggere il libro!
video interessantissimo Giacomo, però permettimi la domanda: il cadmio, il piombo e il mercurio che si accumulano maggiormente nei bivalvi rispetto agli altri pesci, non diventano un rischio per la salute se si mangiano in grandi quantità questi molluschi?
grazie per il lavoro di divulgazione che fai!
Ciao e complimenti, il video è molto interessante e ottimamente realizzato. Lo spunto sul sistema nervoso dei mitili e sul loro valore nutrizionale in vitamine e minerali è proprio interessante.
Pongo solo un elemento (spero) di riflessione: nella valutazione dell'impatto ambientale, più che utilizzare come parametro di riferimento il peso dell'alimento, sarebbe meglio utilizzare i valori nutrizionali, in particolare le calorie medie.
Infatti, 100 g di riso hanno 330 kcal in media, per le cozze (solo la parte edibile) circa 80 kcal, per cui il riso è 4 volte più "nutriente" (passatemi il termine poco ortodosso). Confrontando il valore nutrizionale (ovviamente io parlo di calorie, ma si potrebbe discutere di volta in volta quale parametro usare) il paragone a mio parere acquisirebbe significatività.
Ciao, risposta tardiva ma eccola qua: considerare solo le calorie è altrettanto limitante come parametro, il riso per esempio è praticamente puro amido e apporta quantità trascurabili di proteine e nulle di lipidi, i molluschi invece sono fonte di proteine e acidi grassi. Quindi andrebbe considerato quantomeno l'apporto di macronutrienti e già questo complica le cose senza poi andare a considerare i micronutrienti.
Ringrazio Gabriele Bernardini per il suo contributo, se volete lo potete seguire qui: instagram.com/la_somma_e_il_totale/
Un gran bel video! Io amo le cozze e forse è arrivato il momento di capire come si cucinano😂 ora vado alla ricerca di ricette
Questo video è interessantissimo!! Sono vegetariana (tendenzialmente però se riesco mangio vegano) e riflettere su tutte le questioni, biologiche, etiche, di sensazioni e atteggiamenti umani è super interessante, grazie! :)
In Sardegna i vegetariani mangiano le cozze.
Lo sanno tutti
@@lucasardinias io no ...
@@AlessandraPillosu ma se ti ho visto l'altro giorno al Poetto mangiare ricci e cozze!!!
😊
@@lucasardinias Eja a fuliadura! 😁👍🏻 Buona serata! ☺️
Che meraviglia! D'ora in poi mangerò solo cozze. E non sarà una grande fatica, sempre adorate. Ogni volta che vado in Puglia il primo pasto è a base di cozze crude, l'ultima volta per sfizio le avevo contate: 92
Finalmente è uscito! Non sai quanto ho aspettato questo video🤩 sono vegano da circa 10 anni. Cosa vuoi che ti dica? Mi hai pienamente convinto. Sicuramente comincerò a mangiare cozze (quindi non potrò più definirmi vegano😅) E non vedo l’ora di leggere il tuo libro che ho già preso in pre-ordine. Un saluto e grazie per tutto ciò che fai!
Spero tu sia ironico(PS:non avevo finito il video, fatelo se vi è salito l'impulso di commentare)
@@giuseppeinfantone4952 perché dovrei esserlo???🤨
@@giuseppeinfantone4952 anche meno eh...
@@planetes82 perché non avevo finito il video scusa e non sapevo quelle cose. Io comunque continuerò a non mangiarle ma voglio ragionarci su :)
@@giuseppeinfantone4952 credo tu debba semplicemente ragionare sui motivi che ti hanno portato ad essere vegano e capire se questi motivi cozzano (😆) con ciò che è stato spiegato nel video.
Uscito online l'eBook stamattina. Scaricato 👍 dajeeeeee
Questo video è veramente eccezionale. Ultimamente faccio fatica a trovare video che mi stimolino così tanto o che mi facciano scoprire cose che non mi sarei mai aspettato. Mi capita spesso di intuire già prima di cominciare quello che sarà il punto, mentre qui sono rimasto sinceramente sorpreso. Grazie mille
Dopo il minuto 12 quando parla del sistema nervoso mi sono convinto che Giacomo odia le cozze😂 video super interessante!
Ahahahah la scena di "mamma mia che buone queste cozze" verso la fine
Grandissimo video, Giacomo. Lo farò vedere a tutti in famiglia.
Grazie per il video, molto interessante!
Avrei una curiosità: esistono studi sull'impatto del trasporto e della conservazione dei bivalvi? Freschi immagino siano reperibili solo nei dintorni del mare, per il resto immagino vadano congelati o trasportati molto velocemente. Non so esattamente come funzioni la filiera e non ho idea di se questo aspetto sia significativo nel complesso (?)
Io cerco sempre di mangiare cose stagionali e prodotte vicino a me (per quanto possibile) per evitare le emissioni legate al trasporto e incoraggiare filiere più corte ed etiche. Sadly non vivo vicino al mare, anzi, forse in uno dei posti più lontani di tutta Italia (Nord Lombardia).
Comunque, a parte questo aspetto, ti ringrazio veramente: da persona vegana inizierò sicuramente a inserire i bivalvi nella mia dieta.
Video molto interessante e ben fatto, complimenti!
Sarò schietto, voglio il tuo libro, ma voglio anche supportarti il più possibile con questo acquisto!
Purtroppo non posso abbonarmi mensilmente in pianta stabile, dunque ti chiedo: come posso con questi (circa) 15-20 euro darti il miglior supporto?
Link amazon (brr), libreria di città, abbonamento da 5 euro rinnovato per 4 mesi?
Sicuramente uno dei tuoi video meglio riusciti, grazie
Quanto 'ci costa' invece la conservazione dei due? Il riso credo possa essere stipato senza particolari accorgimenti per lungo tempo, la cozza invece?
Bravo, argomento interessantissimo e molto intrigante. Qua sì che c'è un sacco di Co2 e altre schifezze messe sotto il tappeto.
Finalmente qualcuno che dice chiaramente che non possiamo paragonare un mollusco ad una mucca come se nulla fosse
Bellissimo video. Una precisazione però. La produzione della conchiglia sequestra di carbonato di calcio dall'acqua, ma rilascia un protone, che sposta l'equilibrio del carbonio verso la CO2, e dunque al netto risulta, secondo alcuno studi, in un bilancio, secondo altri, addirittura in un netto rilascio di CO2 in atmosfera. Quindi la questione del sequestro di CO2 non è proprio così! La teoria secondo cui la prpduzione della conchiglia sequestra co2 è oramai superata, e si sta sviluppando una discreta letteratura proprio sul budget del carbonio nei bivalvi relativo a questo passaggio (io ci sto facendo pure un dottorato sopra, pensa un po'). Attenzione a leggere i dati (e le date 😜) in maniera oggettiva!
Grande Giacomo! Preordinato il libro al volo, non vedo l'ora di leggerlo!
Ma non potevi farlo uscire prima questo libro? Ho appena finito la mia tesi di laurea sul greenwashing e sarebbe stato molto interessante leggerlo durante il mio lavoro di ricerca! Peccato...
Comunque ottimo lavoro! Penso che lo ordinerò ♡
Complimenti, credo che affrontare certi argomenti senza esagerare con la tecnica (che c'è) sia davvero difficile. ❤
Wow, davvero interessante!!! Ma c'é qualcuno che ha provato/sta provando a creare delle cozze OGM che creano dei gusci enormi e spessi, con lo scopo di usarle per assorbire CO2?
Eh ma chi le comprerebbe?
@@lorenzoculasso431 Io, immagino già filetto di cozza, arrosto di cozza ecc.
@@lorenzoculasso431 bo delle imprese edili
Acquista il lavalier della stessa marca (non la dico qua) del radiomicrofono che stai usando, è molto più elegante del pataccone a vista :)
Complimenti per il lavoro che porti avanti!
Ciao Giacomo, quali sono le fonti di questi dati? Grazie in anticipo!
Non sapevo niente della questione, grazie Giacomo!
Peraltro le cozze e vongole sono buonissime.
Ottimo suggerimento.
Sono vegano per etica da 3 anni e di recente ho rivalutato la questione bivalve almeno a livello teorico. Al momento non le mangio però sono abbastanza propenso, alla luce della loro improbabile sofferenza, a considerarli eticamente simili alle piante
Non basta essere vegani per eliminare la sofferenza animale. Devi coltivarti tu i vegetali.
@@calogerohuygens4430 Non mi sembra una proposta molto praticabile e molte persone non se lo possono permettere per diversi motivi. Il veganismo non rincorre un'ideale bucolico di una mai esistita armonia con la natura, ma vuole creare un mondo realistico in cui gli esseri senzienti sono trattati con dignità e viene garantito loro il diritto alla vita. La scelta che è accessibile oggi ai più è quella di non consumare prodotti animali, nella cui produzione è intrinseca la negozione del diritto alla vita di qualcuno. Un domani, se vivrò in un mondo che considera gli animali con rispetto, sarò il primo a lottare anche per pratiche agricole meno invasive e probabilmente ci sarà una società più pronta ad ascoltarmi. Ma finché riteniamo giusto uccidere un animale quando ne possiamo fare a meno come possiamo pensare che alla gente interessi degli insetti vittime dell'agricoltura? Sempre restando che zero sofferenza è impossibile causarne se uno vuole sopravvivere e vegano non significa perfezione o vita da eremita.
@@calogerohuygens4430 E perché? Dove starebbe la differenza?
@@mattiatrisolini1211 non è neppure praticabile vivere senza prodotti animali, siamo onnivori per fisiologia, scientificamente dimostrato. Pertanto o i vegani diventano coerenti e non fanno gli specisti oppure la smettano di catechizzare le persone con argumentazioni risibili. Anche nell'agricoltura è intrinseca la negazione del diritto alla vita per talpe, topi, rospi, volpi oltre tutti gli insetti e anellidi che ci girano. Voi vegani avete una sensibilità selettiva e assimilate a principi universali delle mere impressioni personali senza alcuna validità scientifica, etica e morale.
@@mattiatrisolini1211 In realtà il diritto alla vita è paradossalmente più garantito agli animali dai carnivori che dai vegani: i carnivori danno indirettamente diritto a nascere, vivere (e morire) a una quantità sterminata di animali che altrimenti non nascerebbero neanche, perché banalmente non si farebbero nascere animali da allevare che poi nessuno vuole mangiare, semplicemente ci sarebbero un numero più o meno spontaneo di animali che nascono autonomamente, non come conseguenza dei desideri alimentari umani. Quello di cui parli tu è probabilmente il diritto a una vita il più possibile simile a quella che avviene spontaneamente in natura (bella o brutta che sia, ed escluso l'effetto dell'uomo e delle sue forzature da qualche millennio a questa parte) e che molti di noi considerano più giusta e dignitosa, cioè il diritto di un animale a nascere, crescere, vivere in natura, cacciare, essere cacciato, riprodursi, morire, tutto "spontaneamente", e non passare una vita grama in una gabbia fino al giorno della macellazione, una vita che è nata al solo scopo di alimentare noi e solo perché l'abbiamo voluto noi. Su questo potrebbe un giorno dare una mano importante la carne coltivata, almeno si spera, permettendo a tanti di mangiare carne senza dover avere sulla coscienza l'uccisione di un animale per ogni pasto a base di carne che si consuma. Nel frattempo, vorrei sentire l'opinione sincera di un vegano su una questione: in un'ottica antispecista e di "rispetto" della natura degli esseri viventi che immagino faccia parte del pensiero di molti vegani, perché l'uomo e solo l'uomo, eterotrofo e onnivoro per natura, dovrebbe rinunciare consapevolmente e volontariamente a cacciare/allevare e mangiare altri animali, che invece a loro volta sono spesso prede e predatori (stranamente non quelli che mangiamo di solito)? Solo perché noi lo capiamo?
Video decisamente interessante e ben argomentato, ma l’impatto ambientale non riguarda solo i gas serra. Vogliamo parlare delle reti tagliate e puntualmente buttate in mare dai pescatori? Specie come le caretta caretta sono a rischio estinzione per questo motivo (ed altri), quindi se vogliamo dirla tutta non credo ci sarà mai un “modo vegano” per mangiare le cozze.
Allora non sono vegana ma vegetariana...
Però il motivo principale per cui non le mangio è molto semplice: dopo molti anni che non le mangio, non mi piacciono più! Con il tempo l'odore del pesce mi è risultato sempre più insopportabile (cosa che non è successa con la carne). E oltretutto poverine hanno un aspetto veramente rivoltante ahahah
Quindi boh, viva le cozze però non credo che riuscirò a tornare a mangiarle ahah
Comunque il tuo libro sembra molto interessante, spero di poterlo leggere presto! :)
Questo video è magistrale, sicuramente prenderò il libro! Davvero complimenti, impersonifichi il ragionamento che vorrei fare io (se avessi tutti i dati che ti svisceri tu 😂) su qualsiasi tema ambientale ❤
Ho preordinato il tuo libro! Una curiosità: un dottore nutrizionista sconsiglia cozze e vongole perché sostiene che siano accumulatori di metalli pesanti. C'è qualche dato solido a proposito? (Magari riferendoci al panorama nazionale, perché immagino che la situazione possa cambiare in base alla zona di pesca). Grazie
Sono i filtri del mare. Dove é più sporco sono più grosse, io non le mangio ma ho visto come le coltivano
La clip finale con Giacomo che mangia il risotto mi ha fatto ridere da morire.
Una pubblicità tutta Signor Scotti.
Metto i miei due cent vegani sulla questione "vegani e bivalvi".
Io personalmente non mangio più le cozze per lo stesso motivo per cui un onnivoro (probabilmente) non mangerebbe un cane o un umano: non li considero più cibo, non sono proprio nel radar.
Comunque video pazzesco come sempre, ti adoro!
Non ricomincerò a mangiare le cozze, in compenso mangerò ancora meno riso di quanto già non faccia 😁
Mh, e perché? Proprio per l'etichetta che noi umanità gli abbiamo affibbiato (sia alle cozze che al veganesimo) e quindi per abitudine che riconosci completamente irrazionale o c'è dell'altro?
@@tutatis96 chiamala etichetta, abitudine o principio/filosofia antispecista, come preferisci. Tu* perché non mangi i cani?
*NB. Avrò beccato una di quelle poche persone che mangerebbe anche i cani senza problemi, in questo caso è da intendersi come un “tu” rivolto all’onnivoro medio.
@@BenihimeLawliet ovviamente li mangerei ma chi non lo fa è per abitudine culturale totalmente irrazionale. Cioè di fatto non lo fanno perché il mondo gli ha annebbiato la mente e non hanno mai ragionato sulla cosa.
sinceramente mangerei volentieri sia cani che umani, magari morti in incidenti stradali o per malattie, secondo me in una logica prettamente utilitarista ci starebbe, purtroppo viviamo in un mondo estremamente moralizzato che non ci permette ciò
infatti io non capisco perché un vegano che non mangia animali proprio perché sono animali viventi e senzienti debba mangiare le cozze, che tra l'altro sono i filtri del mare... e il mare è pieno di microplastica. Vedere una situazione da troppo vicino rende ciechi. Ogni anno mangiamo il corrispettivo di una carta di credito di plastica (ogni anno 5 grammi di plastica). Difatti ci sono dei motivi ragionevoli per cui cerco bene i cibi da mangiare fuori dai supermercati tentando di coltivare il più possibile tutto ciò che posso. Senza dubbio mangiare i bivalvi è meglio di mangiare qualsiasi altro animale però... bisogna considerare tutto il discorso del vero biologico che non impatta proprio, anzi... toglie CO2 dall'aria, e tutto il discorso della diffusione di patogeni e di malattie, essendo bioaccumulatori di patogeni e altre sostanze nocive di cui il mare è sempre più pieno. Questo video il santo Gral? non credo ma di certo è un buono spunto per chi è ancora onnivoro
Domanda: il guscio, una volta che si decompone, può rilasciare CO2? Perché è vero che assorbe dall'acqua lo ione carbonato di calcio, ma immagino che, quando vengono messi i gusci nell'organico, poi la C02 immagazzinata venga "rilasciata".
Attenzione che in quasi tutti i comuni i gusci dei frutti di mare vanno nell'inorganico! Proprio perché essendo carbonato di calcio, non è "biologico"
@@ludovicatirone4304 grazie mille, non lo sapevo!
Confermo, vanno nell'indifferenziata.
È il carbonato di calcio è il calcare. È, in pratica, un sasso. C'è molto poco da decomporre
@@tutatis96 si, ma se da un lato si assorbe CO2, vuol dire che verrà rilasciata prima o poi. Stessa cosa per le piante a fine vita
Però le cozze danno un apporto calorico minore, circa 800 Kcal per 1000g, rispetto alle 3600 Kcal del riso (valori per kg). O mi sbaglio?
Mi sembra improbabile considerando che sono animali e quindi in teoria più calorici a parità di peso. Forse i dati che hai esposto intendono cozze non sgusciate e sgocciolate?
Non hai considerato la percentuale d'acqua presente nell'alimento, un prodotto secco sarà sempre percentualmente più ricco di uno umido, il riso è praticamente amido con una piccola percentuale di fibre
@@edot2824 sgusciate, valore per prodotto edibile. Quindi i paragoni (comunque parziali perché fonte di nutrienti diversi) andrebbero fatti non sul peso, ma sul valore nutrizionale.
@@marcusgaudium ho cercato un po' di dati ed in effetti quelle calorie del riso sono plausibili ma si riferiscono al prodotto non cotto. Infatti una volta cotto assorbe l'acqua ed aumenta di peso, per cui un kg di riso bollito ha poco meno di un terzo di quel valore calorico
Quello che dice Marcus ha molto senso perché immagino che anche i dati del video sulle emissioni fossero sui prodotti crudi. Fatti i conti una caloria del riso e una caloria delle cozze corrispondono a quantità simili di CO2. Poi naturalmente sono cibi poco paragonabili apportando macronutrienti e micronutrienti molto diversi
Finalmente nessuna limitazione nei punti di vista
Bellissimo
Amo questo canale
Anche a me da vegano è salito l'impulso di commentare subito perché per me la questione etica va in primo piano, ma mi pento di quel commento lo lascio con una postilla ahahha. Però nel frattempo stavo finendo il video quindi un consiglio magari fai un piccolissimo disclaimer all inizio per chi ha un etica molto forte, perché la combinazione di titolo e lunghezza video mi ha triggerato. Non so se tornerò a mangiarle perché non mi piacevano ma avrò qualcosa su cui riflettere In ogni caso apprezzo un sacco che tu abbia parlato di etica e apprezzo tantissimo la sensibilizzazione che stai facendo sull impatto ambientale delle cose. Il male si combatte con la cultura :)
PS: quando parli dell impatto dell' agricoltura ricordiamoci che molte piante vengono coltivate per i mangimi, Non si può nutrire tutta la carne che consumiamo ad erba.
Ricordiamolo sempre perchè sembra che le persone non capiscano questo semplice concetto
I vegani estremisti non apriranno mai questo video aahahahhaha
Dai mi sembra esagerato dover fare un disclaimer perché alcune persone hanno un'etica molto forte e si triggerano per un titolo; nella vita reale allora come fate, dato che la maggior parte delle persone è onnivora? Si può imparare a contare sino a dieci e fare un respiro profondo.
@@chiara30052 non voglio prendere posizione perché mi annoia, ma credo che si riferisse al fatto che il titolo sia chiaramente provocatorio, e molte persone potrebbero non guardare 22 minuti di video solo per capire se era una provocazione o un attacco. Questo non c'entra nulla col fatto di mangiare carne in se, quindi poco vale se il 95% della popolazione è onnivora
@@CristianTraina io tutta questa provocazione non ce la vedo, è una domanda che si potrebbe fare benissimo ad un vegano.
Tratti sempre argomenti molto interessanti, acquisterò 2 copie del libro (forse 3), è un ottimo regalo e spero di riuscire a fartelo autografare a Torino
ho una curiosità:
quando parli di peso per cozze e vongole, intendi il peso compreso guscio e acqua o solo il peso del mollusco?
gli studi si fanno su prodotto sgusciato
Ottimo video, complimenti!!!
Ho deciso, diventerò cozzariano.
Fatti i cozze tuoi😅😅😅😅😅😅
Cozzalo ahah
E i gusci che vanno buttati nel secco non riciclabile e devono essere trasportati in discarica? Non impattano?
Interessatissimo ciò che spieghi ma soprattutto come lo racconti 👍
Potresti fare un video sulla presunta “sofferenza” delle piante… visto che ultimamente se ne dibatte molto. Da vegetariana, sono fortemente interessata. Comprerò il tuo libro, ti seguo da quando eravamo in pochi ;)
In quali ambiti se ne dibatte?
È solo un modo poetico per dire che quando una pianta subisce uno stimolo, produce e/o emette una serie di composti che in assenza dello stimolo o sono presenti solo ad un livello basale o sono del tutto assenti. Nel caso in cui si faccia qualcosa alla pianta che s'è fatto su un animale definiremmo brutto, allora si dice che la pianta sta soffrendo, ma è abbastanza antiscientifica e a parer mio anche un po' ridicola come cosa
@@the_smad Le piante non proveranno dolore ma comunque possiedono dei sistemi di difesa come le spine il veleno e la puzza. E tutto questo serve a loro per respingere i vari predatori che vorrebbero mangiarsele, ciò dimostra che le piante non vogliono essere mangiate. Inoltre le piante sono la casa e il cibo di molti insetti, le stesse piante che i vegetariani/vegani mangiano senza farsi troppe domande.
Bellissimo video, complimenti davvero 🤗
Sarebbe interessante confrontare l'impatto ambientale anche con le kcal dei prodotti...
O per il contenuto di proteine.
Nel libro ne parlo.
Grande, valuterò 👍
Sono vegano da 3 anni, la mia scelta è etica nei confronti degli animali e continuerò a non mangiare nessun tipo di animale, tutttavia trovo questi argomenti estremamente interessanti
hey, cosa ne pensi allora della carne coltivata?
altra domanda: nessun tipo di animale? neanche quelli che praticamente non hanno un sistema nervoso o non ce l'hanno sviluppato, tipo le meduse?
@@stefanobonaiuti8243 penso che la carne coltivata sia un ottimo compromesso per sottrarre un gran numero di animali dalla sofferenza, quindi sono completamente d'accordo. Io personalmente non ne ho bisogno quindi non ne farei uso. Animali tipo meduse cozze e vongole non sapevo non provassero dolore, la cosa mi rincuora dato che spesso vengono bolliti vivi, in ogni caso sto bene come sto e preferisco lasciarli in mare
Grazie, non ho parole
Sono vegetariano (praticamente vegano, mangio derivati ogni morte di papa)
Al di là che sto meglio e supercazzole varie, quando intrapresi questo viaggio feci proprio questo discorso "dai paper scientifici le cozze non soffrono proprio nulla", mi fucilarono di insulti
Non mi manca il sapore delle cozze e vongole, ma sinceramente, un pensierino ora ce lo farei
Grazie Giacomo! il cibo del futuro sono cozze e vongole?
Io seguo un’alimentazione vegetale ma mangio anche il miele e altri prodotti che provengono dagli insetti, quindi non potrei definirmi vegano, ma lo faccio lo stesso per fare prima a comunicare ciò che posso mangiare.
Ho fatto questa scelta per ridurre l’effetto serra, tuttavia a me non piacciono le cozze e anche un po’ tutto il pesce in generale, quindi non le ho mai prese in considerazione per questo.
Sarebbe interessante se facessi un video simile sugli insetti e i prodotti derivati, tipo il miele.
Io sono apicoltore e mi permetto di fare una considerazione rispetto a quello che hai scritto. Se mangi miele,molto probabilmente stai consumando un prodotto frutto di un allenamento rispettoso per l animale che lo produce. Infatti l apicoltore ha solo che interesse a preservare i propri animali. Anzi,se non ci fossero apicoltori,le api sarebbero quasi scomparse,perché in natura non riesco più ad autosostenersi. Per cui,consumi un prodotto che aiuta l l'ecosistema. Questo specialmente se acquisti da piccoli produttori e hobbisti,il discorso può essere differente su realtà semi industriali in cui in benessere dell ape passa in secondo piano rispetto alle produzioni e quindi al business.
Ciao, nell'attesa che arrivi il video che hai richiesto (se arriverà) te ne segnalo uno io che tratta la questione del miele ed approfondisce i motivi per cui i vegani non ne mangiano. th-cam.com/video/wA3pRR0ZRbo/w-d-xo.html
Grazie, Giacomo!!! Sei coerente, e coraggioso!
Mamma mia che voglia di cozze!!! Peccato che qui in Japan non si trovano se non surgelate...
Cmq Giacomo il modo in cui approfondisci gli argomenti e soprattutto "smonti" coloro che si rifugiano dietro la parola "vegan" con superficialità è rimarchevole. Chapeau
Solitamente i vegani si preoccupano in primis di ragioni etiche inerenti al diritto degli animali di vivere.
complimenti per il video, molto ben fatto!
Ciao Giacomo! Premettendo che noi qui siamo vegetariani da oltre 20 anni e che, inoltre, mangiamo in prevalenza vegetale, vorrei farti i nostri complimenti: abbiamo trovato il tuo video molto interessante, è una bella riflessione sull’impatto che le nostre scelte hanno sul mondo e su quanto spesso scegliamo secondo le nostre etichette mentali. Credo anche che in una correlazione tra alimenti di origine diversa scegliere il riso sia stato intelligente, perché è davvero una coltura largamente diffusa per un alimento che è davvero usato in abbondanza, da noi per primi per esempio. Mi piacerebbe a questo proposito anche un discorso approfondito sull’etica rispetto la sofferenza nel caso dei bivalvi, è una domanda che mi pongo da sempre :) Non so se riuscirei a tornare a mangiare cozze e vongole, ma di certo leggeremo il tuo libro!
le cozze non hanno un vero sistema nervoso non soffrono più di quanto soffrirebbe una pianta
Dai, almeno voi, "òmega" non "omèga". Teniamo alto il profilo letterario! Cmq sempre bravissimo ed interessante!
Non sono vegano ma mi hai convinto, mangerò più cozze
Gli allevamenti ittici rilasciano nutrienti in mare. Sarebbe possibile (o magari già lo fanno) allevare cozze o altri bivalvi in prossimità degli allevamenti ittici?
Un appunto sul ragionamento fatto nel video per i vegani e dunque una risposta alla domanda a titolo del video: perché i vegani, tendenzialmente, sono deontologici (che significa che non fanno una cosa perché, per loro, è sbagliato farlo: il discorso sul bene, in ogni ragionamento deontologico, è strettamente legato al discorso sul giusto e dunque fonda una teoria etica non teleologica).
Il punto che sollevi è allora forse una critica alla possibile deriva di ogni discorso deontologico che perde il legame con le sue premesse empiriche, o anche con le sue conseguenze: ovvero, il dogma. É interessante allora notare allora che tutto il discorso di Peter Singer e Tom Regan parta da una base invece utilitarista (e dunque per sua definizione consequenzialista, opposta dunque all'approccio deontologico, che definisce dunque il giusto come massimizzazione del bene) e definisce il bene nello specifico come l'astenersi dal provocare sofferenza. Qui però allora occorre ben chiarire le proprie carte: la sofferenza è stata legata alla presenza di una qualche elaborazione di dolore e però non è chiaro questo dolore come possa essere definito: c'è bisogno di un Io che tiene tutto insieme (e in questo caso come mostro esserci questo Io?) oppure basta una reazione ad uno stimolo esterno?
La conclusione assurda che allora tutto soffre e niente può essere mangiato potrebbe però essere dietro l'angolo e quindi per molti la soluzione dell'astenersi dal mangiare qualcosa che si muove è una buona idea: le sessili cozze allora vanno però facilmente ad essere piante più che animali allora. Nuovamente, questa definizione però ha bisogno di tempo per ridefinire il senso comune e quindi sedimentarsi come una "ovvietà empirica" che informerà in modo diverso le premesse a cui un vegano aderirà.
Gran bel video
Alla prima occhiata mi sino chiesto: ma Giacomo ci vuole parlare della tiella barese?
Domanda: nel calcolo della CO2 equivalente sono stati considerati i volumi prodotti per la produzione delle reste in plastica? Le reste sono quelle stupende retine bianche o di altri colori che troviamo praticamente in tutte le spiagge italiane e che servono per consentire L'allevamento di cozze
Libro preordinato, sono vegano da 2 anni ma metto sempre in dubbio la mia scelta, chi non cambia idea è stupido🍷🗿. Risposta al titolo del video: io abitando nella laguna veneta (Treporti) non ho mai mangiato cozze e vongole per il gusto, non mi hanno mai fatto impazzire😂
Trovo il video molto positivo perché mette in discussione la scelta vegana con VERE prove scientifiche e senza puntare il dito, queste sono delle argomentazioni che mi piacerebbe avere tra parenti e amici...😓
Sperando che leggerai questo commento, ho una domanda che mi perseguita da anni ma nessuno mi ha saputo dare una risposta: e per le uova🐣? Mio nonno ha un'allevamento di 4 galline e le tratta bene apparte offenderle se non le fanno. Ora trattandosi di uova non fecondate le galline cosa ci fanno? Gli serve? Non gli serve? Per molti vegani la risposta è "non vogliamo vedere l'animale come prodotto" ed io non sono d'accordo se prendere l'uovo non comporta sofferenza (il latte è un altro discorso concentriamoci su questo).
Non vedo l'ora che mi arrivi il libro🔥
Il problema delle ovaiole credo sia più a monte, proprio nella "produzione" delle ovaiole che, per forza di cose, devo o essere femmine, comportando quindi l'eliminazione dei pulcini maschi "in eccesso". A questo è da aggiungere l'aspetto etico della produzione intensiva delle ovaiole e quindi il "come sono trattate" negli allevamenti
Se si mette in dubbio la propria scelta vegana tanto vale non esserlo. L'obbiettivo del vegano non è non mangiare carne, quanto semmai , non immettere richiesta di carne per non alimentare più il sistema di produzione. Se tu decidi di essere vegano dandoti , al medesimo momento, la possibilità di rinunciare ad esserlo al bisogno, non fai altro che garantire che la catena di produzione rimanga attiva, così che sia sempre presente e attiva al momento in cui tu volessi riusifruirne. Se la pensi così ,anche se sei al momento vegano, è come se tu mangiassi carne , tanto vale che tu sia onnivoro.
Secondo me,riguardo alle uova,ti sei risposto da solo,cosa che molti vegani non fanno..forse perché seguono più una moda,invece della ragione.Complimenti
@@kevinlocatelli1721 Certo,ma perché tutte le uova?Questo ,appunto,lo considero estremismo
@@AlessandraBosiVEG Se una persona fosse vegana per ragioni ecologiste farebbe bene a non imporsi come dogmatica quella scelta, nel caso si rivelasse controproducente per l'obiettivo per cui lo si è fatto
Scusate la domanda stupida? Ma al di là della fermentazione com'è possibile che il riso abbia un impatto ambientale? Non dovrebbe come ogni pianta emettere più ossigeno che CO2?
Sicuramente bisogna considerare i fertilizzanti, gli agrofarmaci e i mezzi agricoli.
Che significa "al di là della fermentazione"? È proprio quello il problema delle risaie
Adoro quando la scienza annichilisce le ideologie
Cosa avrebbe annichilito, di preciso?
@@leonardoterzani9639 sarebbe ovvio se avessi visto il video, cosa che credo tu non abbia fatto data la domanda.
L'ideologia vegana prevede il rifiuto di mangiare qualsiasi prodotto di origine animale, senza tenere conto delle immense differenze tra una specie animale e l'altra.
Quindi secondo te ora la Scienza, tutta, ha annichilito l'ideologia vegana solo perché questa si sbaglia sui bivalvi, che non sono mai stati al centro dell'attenzione? Sicuro? Non è che per caso la Scienza, tutta, è concorde nel valutare gli animali da allevamento come esseri altamente senzienti con cognitività e affettività complessa dando pienamente ragione ai vegani nel non volerli mangiare?
@@dorigonsalpsherbutzky Se fosse stato ovvio non ti avrei fatto la domanda.
L'ideologia vegana tiene conto delle differenze tra le varie specie animali, ha per fondamento la senzienza e riconosce che mentre determinate specie sono unanimemente ritenute senzienti, riguardo ad altre specie non c'è lo stesso consenso scientifico. Pertanto per il principio di precauzione si tende a considerare tutti gli animali come se fossero senzienti. Questo in linea generale, ma non mancano i vegani che non applicano tale principio e mangiano per esempio i bivalvi.
Quindi no, in questo caso la scienza non ha annichilito proprio nulla e il tema è più complesso di come l'hai presentato.
@@leonardoterzani9639
Per definizione "veganesimo" significa concezione dietetica che esclude dall'alimentazione umana qualsiasi alimento di provenienza animale. Se mangi le cozze o il tonno o i grilli semplicemente non sei vegano. E questo non dovrebbe essere un problema, perché come tutti quanti gli altri esseri umani scegli cosa mangiare e cosa no, sulla base di qualsiasi motivo ti porti a quella scelta. Però no, l'idea di perdere l'etichetta "vegano" fa talmente tanta paura che piuttosto pieghiamo il significato delle parole pur di continuare a sentirci degli eroi o chissà che?
Non serve avere l'etichetta "vegano" per essere ambientalisti.
Il tema sarà sicuramente più complesso, ma l'ideologia alla base del veganesimo non lo è. Spero di essere stato chiaro questa volta
Ciao Giacomo bellissimo video, nel libro ci soono grafici?😊
Una dozzina
Riguardo alla questione etica sei stato assolutamente deludente. I gangli nervosi di questi animali sono già sufficienti a consentirgli di percepire dolore. Ti dirò di più, le stelle marine si muovono e reagiscono agli stimoli senza neppure avere gangli. La senzienza non è tale solo se del tutto paragonabile alla nostra. Ne esistono diversi gradi, e la più basilare è proprio la capacità di percepire dolore.
Dire "Muoiono tanti insetti quando guidiamo, quindi possiamo mangiare le cozze" è raccapricciante.
In realtà non è vero che se risponde a uno stimolo prova dolore. I bivalvi, le stelle e le meduse rispondono a stimoli semplicemente come effetto automatico contro i predatori, non perché ci sia un dolore o una sofferenza di mezzo.
@@alfredox6225 Non ho detto che se una specie risponde a uno stimolo significa che provi dolore.
Esistono dei metodi, francamente orribili, che permettono di stabilire se una specie può provare dolore, e si basano sull'intensità di risposta in relazione all'entità del danno fisico ricevuto.
Bivalvi, stelle marine e meduse sono risultati tutti in grado di percepire dolore dai pochi studi che hanno cercato di stabilirlo.
... Ora, considera che i bivalvi vengono cucinati vivi. Atroce.
@@Corilo91 Mi spiace ma quello che dici su bivalvi, stelle e meduse non è corretto. Gli unici animali acquatici (escludendo i mammiferi) di cui si presume possa esserci una risposta al dolore sono i pesci, ma ancora non si è certi della cosa. I molluschi bivalvi e gli invertebrati vari rispondono solo a stimoli automatici comparabili a quelli di molte piante.
@@alfredox6225 Esistono pochi studi sulla senzienza e la possibilità di percepire dolore nei bivalvi e altri molluschi, ma i risultati sono chiari. Paragonare esseri dotati di nocicezione e gangli nervosi alle piante è assurdo. È l'ora di aggiornarsi, Alfredo. Non sono più gli anni '70.
@@Corilo91 Va bene allora butterò al cesso una laurea e un master nel settore ittico e acquatico in genere perché corilo91 dice che non siamo più negli anni 70.👍
Ciao Giacomo, grazie per il video, ho molto a cuore il tema dell'alimentazione e sto cercando di impattare meno sull'ambiente, il tuo libro sembra davvero interessante. Sarà disponibile anche in formato ebook?
Lo è già in preordine
La prossima frontiera delle mode alimentari. Dopo vegetriani e vegani... I cozzivori!
ma quale cazzo di moda
beata ignoranza