infatti Giacomo ha detto che l'Australia ha un problema imbarazzante con le specie alloctone.io so che nell'Ottocento portarono i cammelli per farli lavorare fanno disastri...
Molto interessante! L'importazione di specie, senza uno studio ecologico, può innescare una serie di modificazioni non gradite sotto vari punti di vista. Se invece questa importazione/esportazione è fatta con criterio può essere anche positiva, tipo l'importazione di alcune varietà di vite americana in Europa da usare come portainnesti in quanto resistenti alla fillossera. Comunque sarebbe interessante anche sulle piante! :)
Con le piante è più facile per due motivi 1)Tendenzialmente le piante non si predano tra loro 2) le piante domestiche, molto più degli animali domestici, si sono talmente adattate alla simbiosi con l'uomo che è quasi impossibile che possano reinselvatichirsi e di conseguenza infestare l'ambiente selvatico.
Caro Giacomo, ho condiviso questo video con un mio amico veterinario espertissimo di pesci e appassionato pescatore, ama i pesci, soprattutto le trote, (quando le pesca le bacia e poi le rilascia nel fiume) si è complimentato con te per la tua competenza sull'argomento trota, quindi ... bravo! Fai un video sulle trote dai! Un grande abbraccio, sei troppo bravo e simpatico
In ordine di importanza ed efficacia: 1) Prevenzione, quando fallisce 2) Segnalazione precoce; 3) Monitoraggio: 3) Eradicazione, il più rapidamente possibile.
Ottimo video! Le trote sono un "invasore" anche qui in Appennino, dove credo siano state introdotte in epoche abbastanza recente (secondo alcuni documenti storici Lorenzo il Magnifico veniva in vacanza da queste parti per pescare cavedani e non trote): sono voracissime e ne fanno le spese soprattutto gli anfibi. Per fortuna che, fatte al cartoccio, sono davvero buone! Anche il problema degli "scambi" tra Europa e altri continenti è davvero complesso: a volte abbiamo importato malattie o parassiti dall'America (grafiosi dell'olmo o inchiostro del castagno, tanto per fare un paio di esempi) e ora certe specie vegetali americane, più resistenti a questi patogeni, si stanno diffondendo a scapito di quelle autoctone. Per esempio l'olmo americano, più resistente alla grafiosi, si sta diffondendo qui da noi. Tutti questi "scambi" causati fondamentalmente dall'uomo con i suoi trasporti e le attività commerciali sono preoccupanti, soprattutto per gli effetti su ecosistemi e biodiversità, ma anche molto interessanti. Perciò le proposte sui prossimi video mi paiono alquanto "golose" e non solo perché le trote (al cartoccio, in umido o in una miriade di altri modi) sono proprio buone!
mah a me le trote proprio non piacciono. sulle montagne della mia regione hanno fatto laghetti artificiali e vivai di trote tanti anni fa,importate chissà da dove, le famiglie vi trascorrevano giornate a pescare queste poveracce che abboccavano subito.
Fra ti sei confuso la grafiosi dell'olmo viene dall'Asia, in America le specie di olmo americane sono state decimate dalla grafiosi proprio come in Europa. La stessa cosa per la malattia del castagno, viene sempre dall' Asia ed ha portato alla quasi estinzione del castagno americano. Per quanto riguardo gli olmi importati che se la cavano meglio di quelli nostrani, forse ti riferisci all'olmo siberiano(ulmus pumila), che viene dalla Cina, Siberia orientale, Corea, lo trovi addirittura nei pressi del deserto del gobi, ma che è stato piantato e si è diffuso anche qui da noi e anche in Spagna e in altre parti del mondo.
@@hulk6057 Grazie delle spiegazioni, delle correzioni e delle precisazioni. Mi avevano "venduto" delle informazioni sbagliate. Però ricordo una malattia del castagno prodotta da un fungo che arrivava con il legno di imballaggi... Ho fatto qualche ricerca e la malattia è il cancro prodotto dal fungo Criphonectria parasitica, che è di origine orientale (estremo oriente), ma, prima di arrivare da noi, era stato importato negli USA, dove ha provocato parecchi danni e poi gli USA l'hanno portato anche da noi. Poco più avanti ho trovato alcune menzioni all'inchiostro, altra malattia prodotta da un fungo, anche se non dice da dove arriva. Evidentemente ho mixato tutte queste informazioni e ho ottenuto una sintesi fuoriviante, giusto per ricordarmi che la mememoria umana non è una macchina perfetta e che abbiamo vari bias cognitivi. A questo punto potrei offrirmi come cavia a qualche neuroscienziato. ;-)
@@maddalena499 Nei laghetti artificiali ormai si trova di tutto, anche pesci gatto africani (non conosco la specie, ma li chiamano così). Non so quali siano le leggi che gestiscono tutto questo, nè il cosiddetto "ripopolamento" di fiumi e torrenti con specie di interesse per la pesca sportiva, però in passato sono stati fatti dei danni e quindi sarebbe meglio non ripetersi, dato che "errare humanum est, ma perseverare è diabolico".
@@greywolf0927 sì figurati, complimenti a te che sei andato a rivederti le informazioni così hai fatto fare un ripasso anche a me. Avevo immaginato infatti che forse dietro la tua affermazione ci poteva essere il fatto che il "patogeno" era arrivato in America dall'Asia e di qui poi in Europa!
Ciao Giacomo, molto istruttivo questo video, tratta un tema molto delicato per la conservazione della natura. Al minuto 7.15 non sono Storni ma Taccole, mi sembrava giusto avvisarti.
Ricordo una vacanza nei boschi canadesi una ventina di anni fa, rimasi impressionata per la presenza dilagante, stile monocoltura, di piante erbacee "nostre" ( forse lithrum salicaria?), mentre una pianta come Solidago canadensis, da noi invasiva, era presente in modo modesto: lì ho potuto veramente rendermi conto che il problema delle specie alloctone è universale. Molto, molto interessante la questione dei lombrichi e dei suoli americani, non sapevo.
Bravo Giacomo. Ottimo lavoro che credo debba essere integrato con altri approfondimenti, al fine di comprendere l'estrema complessità dell'argomento. La diffusione mondiale di specie "utili" attraverso coltivazione e addomesticamento ha generato il mondo piccolo e profondamente antropico in cui viviamo, che sostituisce ed uniforma sempre più gli ambienti naturali. Con tutte le conseguenze del caso, tra cui perdita di biodiversità, riscaldamento globale, produzione di rifiuti e via discorrendo. Vale, a mio modesto parere, approfondire le capacità di Homo sapiens nel diffondere (poche e spesso devastanti) specie alloctone nel mondo per sviluppare la propria economia, soprattutto quelle vegetali. Michael Pollan ne "Il dilemma dell'onnivoro" si chiede chi tra Zea mays e Homo sapiens abbia addomesticato chi. E in "Una seconda natura" segnala in Nord America la diffusione più rapida delle infestanti (europee) verso ovest rispetto i pionieri. Senza contare tutte le dinamiche definite da Diamond in "Armi, acciaio e malattie" di cui Covid, nella mia capacità di comprensione, ritengo altro non sia che un ulteriore step di quanto già avvenuto, peraltro ampiamente preannunciato in "Spillover". In sintesi credo sia importante comprendere quanto possa essere capace l'uomo di modificare gli ecosistemi, apparentemente depauperandoli, e quanto questa capacità possa divenire una nuova estinzione di massa.
bravo come sempre. Mi piacerebbe un video sulle trote o dei danni sulla pesca e della caccia e anche sull'australia. potresti fare anche un video relativo alle specie alloctone che hanno invaso il nostro paese.
Ciao Giacomo. Ho una domanda, spero tu la possa leggere e magari un giorno farne un video, se ne vale la pena. Visto questo rimescolamento che l'uomo sta portando avanti, vedi possibile una sorta di "globalizzazione" biologica? Da un lato potrebbe andare nella direzione in cui va la globalizzazione sociale, per cui il mondo va uniformandosi, verso una cultura unica, a discapito delle singole culture, così potrebbe succedere nel mondo animale, dove le specie più adatte al mondo intero invece che alla propria area di origine. Dall'altro Lo sviluppo da parte di animali di un area di caratteristiche che gli permettano di essere più competitivi anche con animali non presenti nell'area stessa o una maggiore adattabilità, magari legata alla velocità di mutazione della popolazione. Esistono studi sull'argomento? La vedi possibile/plausibile? Grazie per quest'altro bel video.
Ottimo Giacomo, hai risposto ad un quesito che ancora non avevo xD super interessante, anche perché siamo talmente tanto abituati a sentire parlare di specie alloctone che non ci chiediamo mai se siamo noi gli "alieni". Super informativo, stima :3 Edit: la quantità di danni che hai descritto è impressionante
Ciao Giacomo, Ti seguo da tantissimo e ascoltarti per me è un'abitudine che mi coccola. Sono un po' deluso questa volta: Dici che gli incidenti aerei causati dagli storni sono circa 800.. mi sono precipitato in descrizione a cercare la fonte ma... Ahimè... Solo libri consigliati 😞... Di solito le fonti non mancano. Un affermazione senza riscontro è soltanto un opinione. Sono convinto che il dato sia reperibile. Grande stima a priori
Non si parla di incidenti ma di eventi di impatto con gli uccelli. E' abbastanza raro che un bird strike causi effettivamente la perdita di un motore (edè ancora più raro che se ne perdano due o quattro e l'aereo resti completamente senza), però anche se il motore continua a funzionare la turbina può essere comunque danneggiata, e sono componenti *molto* costosi da riparare (un singolo motore può costare anche più di 30 milioni).
Bellissimo video Giacomo! Molto interessante il discorso delle trote. Mi sono sempre chiesto perchè in Brenta seminino le iridee piuttosto che le fario. Forse le trote americane sono più resistenti?
Vorrei fare una precisazione, da pescatore sono praticamente sicuro che il pesce in copertina sia un salmerino americano (anche chiamato salmerino di fonte e brook trout in inglese). Penso tu volessi mettere la trota fario al suo posto. Fa abbastanza ridere perché il salmerino americano é una specie che ha letteralmente invaso i nostri laghi alpini(ovviamente per mano dell'uomo) ed é quindi in questo caso una specie invadente non invasiva. Bel video, molto interessante ciao.
Ogni volta che si parla di specie alloctone invasive si parla di come impattino negativamente su un determinato ecosistema ma ogni essere vivente avendo delle proprie caratteristiche specifiche potrebbe averne dei vantaggi invece? Relativamente ai lombrichi magari non tutte le forme di vita vegetali e animali autoctone ne subiscono negativamente l’effetto e quindi creare una nuova sinergia naturale.
In Sardegna c'è un'invasione di Ailanto - detto anche Albero del Paradiso - e di nutrie, che se non erro vennero importate con lo scopo di produrne pellicce.
Argomente molto interessante penso che non sia necessario resistere in modo categorico a queste specie aliene respingendole in ogni modo possibile (cosa che tu Giacomo non intendevi dire assolutamente) ma cercare di limitare la crescita e proliferazione repentina per evitare danni economici enormi. Piuttosto bisognerebbe cercare di controllare la proliferazione e aspettare che gli ecosistemi si adattino. La natura ha sempre convissuto con i cambiamenti e li ha superati. Stessa cosa vale per i cambiamenti climatici non dovremmo preoccuparci per la natura che troverà un modo per adattarsi, ma piuttosto preoccuparci moltissimo per l'incolumità della specie umana che di questo passo rischia di fare una brutta fine per via della sua stessa mano
I cambiamenti sono sempre avvenuti, ma sempre e solo su scale geologiche, mai una sola specie (sapiens) aveva modificato l'ecosistema in così poco tempo. Anche far scomparire tutta la biodiversità è comunque un equilibrio, un equilibrio che non auspichiamo, e di cui saremmo responsabili. Per quanto riguarda il fatto che l'uomo sia quello a patirne di più, direi che è l'esatto contrario, l'uomo è l'unica specie che può adattarsi ad un habitat diverso senza modificare i propri geni. Insomma, stai pensando nel modo più antropocentrico possibile
Una cosa, la trota iridea non si riproduce da noi, viene spremuta negli allevamenti e immessa nei nostri fiumi ma se lasciata in natura qui in penisola non si moltiplica. Solo una colonia presente in Sicilia mi pare abbia questa abilità
video super interessante! ma, da ignorante, quella cozza come ci è arrivata dall' Ucraina al Lago di Garda??( sembra una domanda folle). a proposito, io approfondirei sui vermi...
Boh magari un russo è venuto in vacanza sul lago portando la sua imbarcazione via terra ( rimorchio) sulla quale erano attaccate delle cozze e l'ha utilizzata nel lago
@@mark6491 ma infatti è un 'ipotesi più che plausibile, pensandoci mi poteva anche venire in mente, ma quando ne ha parlato Giacomo mi è parso curioso. Come il fatto di aver saputo poco dopo che dalle mie parti sono stati avvistati ibis sacri(quelli dei geroglifici egiziani).....
E' tutto estremamente interessante. Spesso non si ha un'idea sufficiente dell'impatto che un piccolo (inizialmente) cambiamento possa apportare all'ecosistema. Questo però mi fa sorgere una domanda: le numerosissime piante "aliene" che ormai consideriamo nostre, come pomodori, patate, melanzane, mais, e così via, che sono state importate dal continente americano in un periodo tutto sommato "recente", come hanno cambiato il nostro ecosistema? O forse, dal momento che si tratta di specie perlopiù coltivate, l'impatto è ridotto?
Domanda molto interessante,sarebbe da approfondire,forse come dici tu essendo piante coltivate e raccolte l'impatto è più circoscritto,ma sicuramente la loro introduzione ha modificato l ambiente e gli animali...le melanzane,così come gli agrumi e le albicocche sono originarie dellIran o della Turchia e sono state importate dagli Arabi assai prima.gli agrumi si sono acclimatati benissimo in Sicilia ma cosa si mangiava prima da noi?
@@Ruben75today ma prego, si chiama badingiaan in Arabo, appunto l'ho letto su un libro di conversazione in lingua araba. E mi scuso per aver trascurato la punteggistura:deprecabile!!!
Purtroppo le specie Asiatiche sono le vere conquistatrici del mondo, comunque video interessantissimo , sarà un ottimo argomento di discussione per me e i miei compagni di corso
QUI PUOI ACQUISTARE IL MIO LIBRO "Se pianto un albero posso mangiare un bistecca?"
amzn.to/3UmMhnM
Giacomo: Carcinus estuarii
Io: mai sentito.
Giacomo: Le "moeche"
Sempre io: Aah! Le moeche! Certo!
Chissà se un giorno troverò una nicchia ecologica anche per me per vivere bene e senza grossi problemi
io ho imparato a non importare specie alloctone in Australia da una puntata dei Simpson
Qui viene il bello! Introdurremo dei gorilla che moriranno giunto l'inverno 🤣
Parafrasando Skinner.
@@Uomo-ratto E Lisa muta
*zoom sull'occhio del koala*
infatti Giacomo ha detto che l'Australia ha un problema imbarazzante con le specie alloctone.io so che nell'Ottocento portarono i cammelli per farli lavorare fanno disastri...
Anche io!
Io che ieri ho visto te e Bressanini parlare di specie aliene che noi mangiamo e oggi vedo questo: °0° ti amo
Ma come si fa con te uffa, sempre pacato e gentile, tranquillo e prolisso, dettagliato e competente sì può dire solo grazie
Ma che figata i tuoi video Giacomo! La tua passione fa appassionare anche noi.. Continua così!!
penso questo sia uno dei video più belli che tu abbia fatto!
Molto interessante!
L'importazione di specie, senza uno studio ecologico, può innescare una serie di modificazioni non gradite sotto vari punti di vista.
Se invece questa importazione/esportazione è fatta con criterio può essere anche positiva, tipo l'importazione di alcune varietà di vite americana in Europa da usare come portainnesti in quanto resistenti alla fillossera.
Comunque sarebbe interessante anche sulle piante! :)
concordo,amo molto gli animali ma trovo le piante molto interessanti.speriamo se ne occupi.
Con le piante è più facile per due motivi
1)Tendenzialmente le piante non si predano tra loro
2) le piante domestiche, molto più degli animali domestici, si sono talmente adattate alla simbiosi con l'uomo che è quasi impossibile che possano reinselvatichirsi e di conseguenza infestare l'ambiente selvatico.
@@VideoFusco grazie del chiarimento
mi piace un sacco la prospettiva con cui hai affrontato l'argomento, bravo! 😊
Caro Giacomo, ho condiviso questo video con un mio amico veterinario espertissimo di pesci e appassionato pescatore, ama i pesci, soprattutto le trote, (quando le pesca le bacia e poi le rilascia nel fiume) si è complimentato con te per la tua competenza sull'argomento trota, quindi ... bravo! Fai un video sulle trote dai! Un grande abbraccio, sei troppo bravo e simpatico
Mitico! È dall'adolescenza che ho questa curiosità ma non avevo mai approfofondito. Grazie!
Fantastico questo format tipo "top 5", secondo me ha tanto potenziale!
Poi non vedo l'ora dei video sull'australia e la nuova zelanda! 💓
bello! Aspetto con ansia la puntata sull'Australia. Pensavo ne parlassi già in questo video per la famosa questione dei conigli.
Sarebbe possibile trovare delle soluzioni per l'invasione delle specie invasive? Potresti fare un video anche su questo! grande! :)
eradicazione quando possibile
In ordine di importanza ed efficacia:
1) Prevenzione, quando fallisce
2) Segnalazione precoce;
3) Monitoraggio:
3) Eradicazione, il più rapidamente possibile.
Video interessantissimo! Grazie per averlo caricato. Ciao
Questo video mi è piaciuto più di tanti altri e promuovo l'idea di un'analisi sull Australia
Ti prego fai la storia dei lombrichi ! Grande
presto sul canale "il signore degli anellidi"
Il tanto disprezzato lombrico, è uno degli animali più utili per noi.
Ottimo video!
Le trote sono un "invasore" anche qui in Appennino, dove credo siano state introdotte in epoche abbastanza recente (secondo alcuni documenti storici Lorenzo il Magnifico veniva in vacanza da queste parti per pescare cavedani e non trote): sono voracissime e ne fanno le spese soprattutto gli anfibi.
Per fortuna che, fatte al cartoccio, sono davvero buone!
Anche il problema degli "scambi" tra Europa e altri continenti è davvero complesso: a volte abbiamo importato malattie o parassiti dall'America (grafiosi dell'olmo o inchiostro del castagno, tanto per fare un paio di esempi) e ora certe specie vegetali americane, più resistenti a questi patogeni, si stanno diffondendo a scapito di quelle autoctone. Per esempio l'olmo americano, più resistente alla grafiosi, si sta diffondendo qui da noi. Tutti questi "scambi" causati fondamentalmente dall'uomo con i suoi trasporti e le attività commerciali sono preoccupanti, soprattutto per gli effetti su ecosistemi e biodiversità, ma anche molto interessanti.
Perciò le proposte sui prossimi video mi paiono alquanto "golose" e non solo perché le trote (al cartoccio, in umido o in una miriade di altri modi) sono proprio buone!
mah a me le trote proprio non piacciono. sulle montagne della mia regione hanno fatto laghetti artificiali e vivai di trote tanti anni fa,importate chissà da dove, le famiglie vi trascorrevano giornate a pescare queste poveracce che abboccavano subito.
Fra ti sei confuso la grafiosi dell'olmo viene dall'Asia, in America le specie di olmo americane sono state decimate dalla grafiosi proprio come in Europa. La stessa cosa per la malattia del castagno, viene sempre dall' Asia ed ha portato alla quasi estinzione del castagno americano.
Per quanto riguardo gli olmi importati che se la cavano meglio di quelli nostrani, forse ti riferisci all'olmo siberiano(ulmus pumila), che viene dalla Cina, Siberia orientale, Corea, lo trovi addirittura nei pressi del deserto del gobi, ma che è stato piantato e si è diffuso anche qui da noi e anche in Spagna e in altre parti del mondo.
@@hulk6057 Grazie delle spiegazioni, delle correzioni e delle precisazioni. Mi avevano "venduto" delle informazioni sbagliate. Però ricordo una malattia del castagno prodotta da un fungo che arrivava con il legno di imballaggi... Ho fatto qualche ricerca e la malattia è il cancro prodotto dal fungo Criphonectria parasitica, che è di origine orientale (estremo oriente), ma, prima di arrivare da noi, era stato importato negli USA, dove ha provocato parecchi danni e poi gli USA l'hanno portato anche da noi. Poco più avanti ho trovato alcune menzioni all'inchiostro, altra malattia prodotta da un fungo, anche se non dice da dove arriva. Evidentemente ho mixato tutte queste informazioni e ho ottenuto una sintesi fuoriviante, giusto per ricordarmi che la mememoria umana non è una macchina perfetta e che abbiamo vari bias cognitivi. A questo punto potrei offrirmi come cavia a qualche neuroscienziato. ;-)
@@maddalena499 Nei laghetti artificiali ormai si trova di tutto, anche pesci gatto africani (non conosco la specie, ma li chiamano così). Non so quali siano le leggi che gestiscono tutto questo, nè il cosiddetto "ripopolamento" di fiumi e torrenti con specie di interesse per la pesca sportiva, però in passato sono stati fatti dei danni e quindi sarebbe meglio non ripetersi, dato che "errare humanum est, ma perseverare è diabolico".
@@greywolf0927 sì figurati, complimenti a te che sei andato a rivederti le informazioni così hai fatto fare un ripasso anche a me. Avevo immaginato infatti che forse dietro la tua affermazione ci poteva essere il fatto che il "patogeno" era arrivato in America dall'Asia e di qui poi in Europa!
Ciao Giacomo, molto istruttivo questo video, tratta un tema molto delicato per la conservazione della natura. Al minuto 7.15 non sono Storni ma Taccole, mi sembrava giusto avvisarti.
Non vedo l'ora che esca il video delle trote per parlare di eventuali ibridi fra le varie specie/sottospecie
Bellissimo video. Davvero affascinante. Continua così!
Bellissimo video molto interessante👍🏻👍🏻👍🏻, aspetto con ansia il video sui lombrichi
Video interessantissimo!
Mi è piaciuto molto il cambio di prospettiva.
È un video molto interessante e le idee che hai, soprattutto quella dei vermi, le trovo molto interessanti!
Grandissimo video. Complimenti. Veramente interessante
Ricordo una vacanza nei boschi canadesi una ventina di anni fa, rimasi impressionata per la presenza dilagante, stile monocoltura, di piante erbacee "nostre" ( forse lithrum salicaria?), mentre una pianta come Solidago canadensis, da noi invasiva, era presente in modo modesto: lì ho potuto veramente rendermi conto che il problema delle specie alloctone è universale.
Molto, molto interessante la questione dei lombrichi e dei suoli americani, non sapevo.
Questi video sono il top
molto interessante, complimenti
Bravo Giacomo.
Ottimo lavoro che credo debba essere integrato con altri approfondimenti, al fine di comprendere l'estrema complessità dell'argomento.
La diffusione mondiale di specie "utili" attraverso coltivazione e addomesticamento ha generato il mondo piccolo e profondamente antropico in cui viviamo, che sostituisce ed uniforma sempre più gli ambienti naturali. Con tutte le conseguenze del caso, tra cui perdita di biodiversità, riscaldamento globale, produzione di rifiuti e via discorrendo.
Vale, a mio modesto parere, approfondire le capacità di Homo sapiens nel diffondere (poche e spesso devastanti) specie alloctone nel mondo per sviluppare la propria economia, soprattutto quelle vegetali. Michael Pollan ne "Il dilemma dell'onnivoro" si chiede chi tra Zea mays e Homo sapiens abbia addomesticato chi. E in "Una seconda natura" segnala in Nord America la diffusione più rapida delle infestanti (europee) verso ovest rispetto i pionieri.
Senza contare tutte le dinamiche definite da Diamond in "Armi, acciaio e malattie" di cui Covid, nella mia capacità di comprensione, ritengo altro non sia che un ulteriore step di quanto già avvenuto, peraltro ampiamente preannunciato in "Spillover".
In sintesi credo sia importante comprendere quanto possa essere capace l'uomo di modificare gli ecosistemi, apparentemente depauperandoli, e quanto questa capacità possa divenire una nuova estinzione di massa.
bravo come sempre. Mi piacerebbe un video sulle trote o dei danni sulla pesca e della caccia e anche sull'australia. potresti fare anche un video relativo alle specie alloctone che hanno invaso il nostro paese.
Ciao scusami per il ritardo, ti ringrazio per avermi fatto conoscere il libro Spillover, mi è arrivato ieri e lo amo... Grazie mille ancora
bellissimo video, io sono molto interessata a questi argomenti!!!!!!
Ciao Giacomo.
Ho una domanda, spero tu la possa leggere e magari un giorno farne un video, se ne vale la pena.
Visto questo rimescolamento che l'uomo sta portando avanti, vedi possibile una sorta di "globalizzazione" biologica? Da un lato potrebbe andare nella direzione in cui va la globalizzazione sociale, per cui il mondo va uniformandosi, verso una cultura unica, a discapito delle singole culture, così potrebbe succedere nel mondo animale, dove le specie più adatte al mondo intero invece che alla propria area di origine. Dall'altro Lo sviluppo da parte di animali di un area di caratteristiche che gli permettano di essere più competitivi anche con animali non presenti nell'area stessa o una maggiore adattabilità, magari legata alla velocità di mutazione della popolazione. Esistono studi sull'argomento? La vedi possibile/plausibile?
Grazie per quest'altro bel video.
Ottimo Giacomo, hai risposto ad un quesito che ancora non avevo xD super interessante, anche perché siamo talmente tanto abituati a sentire parlare di specie alloctone che non ci chiediamo mai se siamo noi gli "alieni". Super informativo, stima :3
Edit: la quantità di danni che hai descritto è impressionante
Ciao Giacomo,
Ti seguo da tantissimo e ascoltarti per me è un'abitudine che mi coccola.
Sono un po' deluso questa volta:
Dici che gli incidenti aerei causati dagli storni sono circa 800.. mi sono precipitato in descrizione a cercare la fonte ma... Ahimè... Solo libri consigliati 😞... Di solito le fonti non mancano. Un affermazione senza riscontro è soltanto un opinione. Sono convinto che il dato sia reperibile. Grande stima a priori
Non si parla di incidenti ma di eventi di impatto con gli uccelli. E' abbastanza raro che un bird strike causi effettivamente la perdita di un motore (edè ancora più raro che se ne perdano due o quattro e l'aereo resti completamente senza), però anche se il motore continua a funzionare la turbina può essere comunque danneggiata, e sono componenti *molto* costosi da riparare (un singolo motore può costare anche più di 30 milioni).
Bellissimo video Giacomo! Molto interessante il discorso delle trote. Mi sono sempre chiesto perchè in Brenta seminino le iridee piuttosto che le fario. Forse le trote americane sono più resistenti?
Moto interessante. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi del silurus glanis e dei tentativi di contenimento nelle acque interne italiane
Video interessantissimo, as ever 👍🏻
Ma proprio oggi che devo fare l’esame di biologia delle acque interne
Ahahahahahahahahah trovo colleghi sotto i video di Entropy for Life😂😂😂❤️
@@leonardosiddi5975 ma sto malissimo ahahahah ma da quanto tempooo
Ma chi ti ha fatto le grafiche dei numeri? 😂
Comunque argomento che merita tanto
Vorrei fare una precisazione, da pescatore sono praticamente sicuro che il pesce in copertina sia un salmerino americano (anche chiamato salmerino di fonte e brook trout in inglese). Penso tu volessi mettere la trota fario al suo posto. Fa abbastanza ridere perché il salmerino americano é una specie che ha letteralmente invaso i nostri laghi alpini(ovviamente per mano dell'uomo) ed é quindi in questo caso una specie invadente non invasiva.
Bel video, molto interessante ciao.
Mi aspettavo di vedere anche la cozza ;)
Grandissimo, me lo ero sempre chiesto!
18:08 belle riflessioni :-)
Ogni volta che si parla di specie alloctone invasive si parla di come impattino negativamente su un determinato ecosistema ma ogni essere vivente avendo delle proprie caratteristiche specifiche potrebbe averne dei vantaggi invece? Relativamente ai lombrichi magari non tutte le forme di vita vegetali e animali autoctone ne subiscono negativamente l’effetto e quindi creare una nuova sinergia naturale.
Uno dei video più belli
In Sardegna c'è un'invasione di Ailanto - detto anche Albero del Paradiso - e di nutrie, che se non erro vennero importate con lo scopo di produrne pellicce.
ti prego fai il video sui lombrichi
Mi è comparsa la pubblicità di Barbascura X di audible, coincidenze, io non credo
Per le cozze appiccichine propongo di mangiarne il più possibile 😳
Se fai un video sulle trote hai già la colonna sonora fatta da Schubert: La Trota (Die Forelle)....
Bellissimo video! Mi aspettavo che il quinto animale fosse il castoro e i danni causati in Argentina!
Ne hai dimenticata una... Gli italiani 😂
150 milioni di storni! Praticamente lo stesso numero di storni che cagano sulla mia macchina...
Bone le moeche, attendiamo le ricette sulla trota :-D
Eh no ma pure qui no ehhhh??!!😆
Chissà se sia possibile usare lombrichi per "terraformare" pianeti per renderli più accessibili alle nostre piante...
AD 3000: abbiamo mandato delle capsule con lombrichi per terra-formare Marte.
Hai dimenticato il gatto, che è uno dei maggiori responsabili dell'estinzione (o del rischio di estinzione) di tanti altri animali
A proposito di parentesi culinarie... a quando il prossimo video di ricette? :)
E questi sono solo alcuni dei danni che abbiamo provocato! 😣
La storia dei lombrichi sarebbe fighissima
Argomente molto interessante penso che non sia necessario resistere in modo categorico a queste specie aliene respingendole in ogni modo possibile (cosa che tu Giacomo non intendevi dire assolutamente) ma cercare di limitare la crescita e proliferazione repentina per evitare danni economici enormi. Piuttosto bisognerebbe cercare di controllare la proliferazione e aspettare che gli ecosistemi si adattino. La natura ha sempre convissuto con i cambiamenti e li ha superati. Stessa cosa vale per i cambiamenti climatici non dovremmo preoccuparci per la natura che troverà un modo per adattarsi, ma piuttosto preoccuparci moltissimo per l'incolumità della specie umana che di questo passo rischia di fare una brutta fine per via della sua stessa mano
I cambiamenti sono sempre avvenuti, ma sempre e solo su scale geologiche, mai una sola specie (sapiens) aveva modificato l'ecosistema in così poco tempo. Anche far scomparire tutta la biodiversità è comunque un equilibrio, un equilibrio che non auspichiamo, e di cui saremmo responsabili. Per quanto riguarda il fatto che l'uomo sia quello a patirne di più, direi che è l'esatto contrario, l'uomo è l'unica specie che può adattarsi ad un habitat diverso senza modificare i propri geni. Insomma, stai pensando nel modo più antropocentrico possibile
@@CristianTraina grazie non l'avevo mai pensata così. Hai decisamente ragione, riflettendoci
Una cosa, la trota iridea non si riproduce da noi, viene spremuta negli allevamenti e immessa nei nostri fiumi ma se lasciata in natura qui in penisola non si moltiplica. Solo una colonia presente in Sicilia mi pare abbia questa abilità
Aah Giacomo mannaggia a te non puoi mettere foto dei salmerini e delle iridee al posto delle trote fario
Dovresti fare un video sui danni ecologici di Cristoforo Colombo
Belin non sapevo di usa come esca letteralmente shai-hulud
video super interessante! ma, da ignorante, quella cozza come ci è arrivata dall' Ucraina al Lago di Garda??( sembra una domanda folle). a proposito, io approfondirei sui vermi...
Boh magari un russo è venuto in vacanza sul lago portando la sua imbarcazione via terra ( rimorchio) sulla quale erano attaccate delle cozze e l'ha utilizzata nel lago
@@mark6491 ma infatti è un 'ipotesi più che plausibile, pensandoci mi poteva anche venire in mente, ma quando ne ha parlato Giacomo mi è parso curioso. Come il fatto di aver saputo poco dopo che dalle mie parti sono stati avvistati ibis sacri(quelli dei geroglifici egiziani).....
Complimenti, molto interessante, però eviterei l'espressione "tipo di specie".
E chi ha introdotto la cozza striata nel lago di Garda?
Felice Caccamo in vacanza.
Colpa della sua mania per le fritture globali totali.
Fario, marmorata e iridea... tutte buone :)
Pensavo anche il maschio bianco etero cis privilegiato 😂😂 (si scherza)
E' tutto estremamente interessante. Spesso non si ha un'idea sufficiente dell'impatto che un piccolo (inizialmente) cambiamento possa apportare all'ecosistema. Questo però mi fa sorgere una domanda: le numerosissime piante "aliene" che ormai consideriamo nostre, come pomodori, patate, melanzane, mais, e così via, che sono state importate dal continente americano in un periodo tutto sommato "recente", come hanno cambiato il nostro ecosistema? O forse, dal momento che si tratta di specie perlopiù coltivate, l'impatto è ridotto?
Domanda molto interessante,sarebbe da approfondire,forse come dici tu essendo piante coltivate e raccolte l'impatto è più circoscritto,ma sicuramente la loro introduzione ha modificato l ambiente e gli animali...le melanzane,così come gli agrumi e le albicocche sono originarie dellIran o della Turchia e sono state importate dagli Arabi assai prima.gli agrumi si sono acclimatati benissimo in Sicilia ma cosa si mangiava prima da noi?
@@maddalena499 Grazie della correzione sulla melanzana: ero convinto che arrivasse anch'essa dall'America.
@@Ruben75today ma prego, si chiama badingiaan in Arabo, appunto l'ho letto su un libro di conversazione in lingua araba. E mi scuso per aver trascurato la punteggistura:deprecabile!!!
Bone e moecche!
Io nel centro Italia ho sentito anche parlare di trota mediterranea ma è una specie protetta stranamente.
Come si può arginare il problema delle specie invasive?
Il delirio sistematico dei Salmonidi e in particolar modo del Salmo trutta complex non fa prigionieri, soltanto vittime.
We zio(sam) scambiamoci le trote! xD
Purtroppo le specie Asiatiche sono le vere conquistatrici del mondo, comunque video interessantissimo , sarà un ottimo argomento di discussione per me e i miei compagni di corso
min 15:24 lombrico con varoa distructor? Sembra terribilmente attaccato da un acaro tipico delle api. Spero tu mi possa smentire!
Like per il maglione. Credo sia una delle prime volte che ti vedo con un maglione hahaha.
i lombrichi conquisteranno il mondo hahahaha
Perchè non hai parlato delle nutrie?
quando i lombrichi terraformarono l'America
dopo aver visto il video scopro che dalle mie parti sono stati avvistati gli Ibis!!!
e apis mellifera ?
Noi siamo la principale specie invasiva. Poi il cane, il gatto, le vacche, le pecore, i maiali. tordi e scoiattoli sono uno scherzo.
A qualcuno verrà l'idea di portare i lombrichi su Marte...
IL PUGLIESE
EUROFORMING WORMS FTW!
Io trovo svariati carapaci lungo gli affluenti del naviglio x Milano.
Probabilmente rigurgitati da aviani.
Ma il cavallo?
Scusa ma perché i lombrichi che erano sopravvissuti nel attuale Messico non hanno ripopolando il nord?
Si le molecche
Io sono un pescatore e molte volte pesco dei pesci gatto americani che sono una specie alloctona
esistono 2 bellissimi libri che parlano di questo argomento dello stesso medesimo autore: marco di domenico. "italiani pericolosi" e "clandestini"
I gatti, i conigli, i topi, le volpi e gli animali da pascolo?
Il lombrico mi ha ricordato i vermi di Dune