IL DIAVOLO DELLE TOFANE. STORIA DELL'ALPINO ANGELO SCHIOCHET: LA CONQUISTA DEL COL DEI BOS
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- เผยแพร่เมื่อ 12 พ.ย. 2023
- Diavolo delle Tofane: con questo soprannome la storia della Grande Guerra consacrò alla leggenda degli alpini Angelo Schiochet. Angiolin o el diaol come lo chiamavano i commilitoni, era alpino del battaglione Belluno e concluse la guerra con il grado di caporale, guadagnandosi anche due medaglie di bronzo e una d'argento al valor militare.
Allo scoppio della guerra, nel maggio del 1915, Angelo Schiochet si trova nell'ampezzano, a Forcella Bois, Conosce il terreno in modo perfetto. Ogni più piccolo anfratto delle Tofane e della Val Travenanzes gli è noto. Quelle montagne non hanno segreti per lui. La sua vicenda di soldato era iniziata con la campagna libica dove Schiochet mise in mostra le sue doti di combattente ma anche il suo modo di essere alpino, amante del buon bere e poco avvezzo alla disciplina. In Libia finisce agli arresti per aver consumato i viveri di riserva. A differenza dei commilitoni che al momento dell'ispezione facevano ricorso a tutte le astuzie della naja per giustificare l'assenza delle razioni, Angiolin senza esitazione, di fronte all'ufficiale che gli contestava la mancanza, allargò le braccia e mostrò le sue grandi mani vuote, dicendo sicuro: «gaveo fame!».
Scontati gli arresti rientra al plotone dove scopre che gli è stata revocata la qualifica di zappatore cosa che lo cruccia molto più della pena subita. Rientrato in Italia non fa che lamentarsene. Il nuovo maggiore lo spedisce a Rocca Pietore, a preparare gli accantonamenti del battaglione raccomandandogli di fare attenzione al vino che ogni tanto gli fa «perdere la sinderesi e sciogliere, più del necessario, lo scilinguagnolo». A Rocca Pietore Schiochet si comporta bene e quando in paese scoppia un incendio non esita a lanciarsi con i compagni tra le fiamme per soccorrere gli abitanti di una delle case aggredite dal fuoco. Sembra che tutti siano in salvo «quando s'alzano grida disperate: «Manca el vecio! Manca el vecio! Ah Signor! Me pare, me pare!». «Dove, dove elo?» domanda Schiochet. Gli viene indicata una finestrella sopra una camera in fiamme. Il nostro uomo afferra una scala, vi si arrampica come scoiattolo, e scompare nella finestrella. Passano pochi istanti, e Schiochet riappare recando sulle sue robuste spalle un vecchio, ancora vivo».
Nel maggio del 1915 è in linea a Forcella Bois che sarà teatro di combattimenti sanguinosi. Cominciano così le imprese che lo avrebbero reso famoso. Schiochet, el diaol, agiva spesso da solo. Una volta, dopo un'impegnativa scalata portata a termine con l'agilità d'uno stambecco, sbucò alle spalle di un gruppo di austriaci e, senza l'aiuto di alcun compagno, catturò nove prigionieri. Dopo averli legati e condotti fino alle nostre posizioni, si presentò al maggiore Grandolfi dicendogli semplicemente «I go trovai che i ne spiava».
La sua specialità era attaccare di sorpresa gli avamposti avversari sopraffacendoli senza nemmeno dar loro il tempo di fiatare. Si materializzava all'improvviso dal nulla. I soldati della duplice monarchia che si misurarono con lui sulle Tofane presero allora a chiamarlo Teufel (diavolo). Spesso, forse assieme ad altre insolenze, gli urlavano contro rabbiosi questo appellativo dal Col dei Bos, dal Lagazuoi e dal Nuvolau. Angelo non se la prendeva mai a male ma rispondeva con una grossa risata dicendo: «Sta note, vegno a trovarte».
La sua azione più famosa resta comunque quella eseguita contro il Col dei Bos la notte del 10 luglio 1915. Si offrì volontario per evitare che la sua compagnia venisse spedita ad attaccare frontalmente la cima della montagna che era presidiata da un nucleo di tiratori avversari. Con il suo usuale modo di fare si presentò al comandante spiegandogli pacatamente che l'azione, così com'era congegnata, non poteva produrre i risultati sperati e ci sarebbe anzi costata numerose vittime. Quindi, con due compagni, arrampicò la parete del Col dei Bois che domina la Val Costeana. Si trattava di un'impresa dalle difficoltà alpinistiche tanto elevate da far ritenere a molti esperti quella parete inaccessibile. Dello stesso parere dovevano essere anche gli austriaci del presidio in alla cima della montagna i quali, infatti, non si aspettavano da quel lato nessuna minaccia. Il Diavolo delle Tofane comparve all'improvviso in compagnia delle altre due penne nere, coi tascapani pieni di bombe a mano… Per quell'azione Schiochet ebbe la medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: «Offrivasi volontariamente con due compagni per snidare dei tiratori nemici da una posizione dalla quale disturbavano coi loro tiri i nostri reparti. Disimpegnò tale compito con singolare perizia, ardimento e sprezzo del pericolo nella lotta che seguì in cui due compagni caddero uccisi ed egli rimase ferito. Alla sera tornò sulle posizioni per recuperare la salma di uno dei caduti. Cima Bois (Tofane), 7-12 luglio 1915».
Uomini d'altri tempi, come non ce ne sono più purtroppo
In effetti oggi sarebbe difficile imbattersi in personaggi come Schiochet! Cordiali saluti.
Forse perché da noi non ci sono più guerre...
Mi ricorda un po' il personaggio di Giuseppe Bordin, nel film "la grande guerra". Un eroe semplice, con tutti i suoi limiti e tutti i suoi difetti.❤ ❤ ❤
Uno dei personaggi che incarna di più lo spirito alpino. Grazie per questo video😊
Senza dubbio! Un cordiale saluto.
Una bellissima storia, di uomini semplici ma GRANDI.
Ci fa piacere che l'abbia apprezzata. Cordiali saluti.
Questa È una storia da raccontare nelle scuole
Sarebbe bello! Cordiali saluti.
Il più delle volte è la gente semplice che compie grandi imprese, ma non viene valutata per il loro valore...
È la forza dei semplici. Un cordiale saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Già. Soprattutto da quando conta "la carta" e non il cervello, lo spirito, l'animo...
Buon giorno a tutti, bellissimo racconto, mentre lo racconta,mi sono immaginato tutte le scene,un vero Alpino......una situazione simile l'ho avuta leggendo Tracce di Memoria, libro acquistato direttamente dall'autore, con le fotografie inedite e i paragoni ieri-oggi ,della prima linea Italiana e Austriaca del Tonale,che poi in seguito ho potuto visitare con il libretto e la cartina allegata al libro ,uno spettacolo,un libro da Vivere, unico nel suo genere,come ci ha fatto rivivere questo video, grazie mille
Grazie per aver condiviso con noi le sue emozioni! Un cordiale saluto.
"Stanotte vegno a trovarte!"😂😂😂👍🏽
Una battuta fuliminante! Cordiali saluti.
Grandeeee Angelo peccato che non ti abbiano riconosciuto quello che in realtà sei un eroe, facendoti lavorare al macello gli ultimi giorni della tua grande vita al servizio degli altri ❤
Il Sottocapo palombaro Spartaco Schergat, medaglia d'oro al Valor Militare per l'impresa di Alessandria d'Egitto, cadde nell'oblio della storia e finì i sui giorni come custode all'uneversità di Trieste.... O N O R I !
Un destino - purtroppo - comune a molti. Cordiai saluti.
@@lalineadellamemoria vero purtroppo 😥
@@lalineadellamemoria e comunque dimenticati questi nostri eroi , neanche sapevo la loro esistenza se voi non pubblicavate questo video ma del generale giardino e cadorna ci hanno fatto i monumenti a questi 2 assassini , che vergogna l'Italia.
Credi che avrebbe voluto altro?
Nel 1962 l'ANA di Padova pubblicò "Storie di alpini" di Agno Berlese, scrittore padovano e giornalista che collaborava con il Corriere dei Piccoli. Berlese, sottotenente degli alpini proprio in val Travenanzes, era stato testimone della vicenda di Luiseto e delle gesta di Schiochet. Cercando un po' il libro è ancora rintracciabile e ne vale la pena: un libro per ragazzi, ricavato dalle storie scritte per il Corriere dei Piccoli, illustrato dall stesso autore.
Grazie per avercelo segnalato! Cordial saluti da tutto lo staff del Museo.
Grazie per l'omaggio al bisnonno
Era talmente sempre ubriaco che .....😅
Una testa calda .che avrebbero dovuto farlo almeno Capitano!
Mio nonno Edoardo ebbe la medaglia di bronzo x aver salvato un capitano sul Carso.(una delle tante medaglie..)
Morì a Galatina (Lecce)negli anni 70 cadendo da una merda di scaletto,cambiando una lampadina!
Cieo nonno,grazie dei tuoi Cromosomi!❤
Grazie di aver commentato. Un cordiale saluto.
Sempre onore a tuo nonno.
Grazie per tenere viva la memoria su questi accadimenti.
Grazie a lei e cordiali saluti.
sempre appassionanti nell'esposizione e sempre con grandi contenuti storici. grazie!
Un cordiale saluto!
dovrebbero fare un film al alpino schiochet
Sarebbe senz'altro una pellicola interessante. Cordiali saluti.
Complimenti per il video. Vi ho scoperto oggi e mi è piaciuto moltissimo. In visita al Lagazuoi e le Tofane con mia moglie ci siamo stati in primavera del 2022. Complimenti sinceri
Ci fa davvero piacere che lo abbia trovato interessante. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo.
Graziee
.
Grazie a lei. Cordiali saluti.
Onore e rispetto
Un cordiale saluto.
bellissimo racconto grazie.
Grazie a lei!. Un cordiale saluto.
Ancora una volta vi faccio i complimenti,non sapevo nulla di questa storia.... comunque che tempra quest'uomo
Grazie e cordiali saluti!
bella storia.
grazie per il vostro lavoro di divulgazione. Ammirevole.
Grazie a lei per l'apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo.
Molto bello! Grazie per la condivisione
Grazie e a lei e cordiali saluti.
Viva la nostra Italia , viva gli eroi della nostra patria !
Ottimo video….che storia straordinaria!
Siamo contenti che l'abbia apprezzata. Un cordiale saluto.
Bel video... complimenti 👏🏻👏🏻👏🏻
Grazie! Un saluto da tutto lo staff del museo.
Onore a tutti gli alpini e ai fanti che con le loro gesta eroiche hanno combattuto con valore e sacrificio nella guerra 15/18 ....
Grazie di averci lasciato il suo commento. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo.
Ma pensa, questa storia nonl'avevo ancora sentita. Interessante.
Ci fa piacere che l'abbia trovata interessante! Cordiali saluti.
@@lalineadellamemoria Grazie, altrettanto!
Grande uomo.
Grazie e un cordiale saluto.
Bello
Molte grazie.
Brividi
Grazie!
Bella storia, non la conoscevo.
Grazie.
Grazie a lei e cordiali saluti.
Onore al diavolo delle tofane. W gli alpini, w l'Italia.
Grazie e cordiali saluti!
Eroi veri ❤ onore a loro.
Bisognerebbe farci un film su quest'uomo
Auguriamoci che qualcuno ci pensi! Un cordiale saluto.
Mi sono congedato come Caporal Maggiore e ammesso al grado di Sergente, se richiamato. Ma mi vergogno di fronte a questo alpino. comunque ero un Dimonios della Brigata Sassari, grande onore per me.
Onore alla brigata Sassari! Cordiali saluti.
Ottima ricostruzione e complimenti per aver finalmente modificato la musica iniziale. 👍
Stiamo ripensando tutto il canale. Cordiali saluti.
Ottimo, buon lavoro@@lalineadellamemoria
Molto più audace e intelligente di molti Ufficiali che non sapevano adottare le giuste strategie . Avrebbero dovuto promuoverlo subito Capitano per le prodezze e il valore dimostrato sul campo ...
Un cordiale saluto da tutto lo staff del museo.
era un grandeee, che uomo ragazzi..
Grazie per l'apprzzamento. Cordiali saluti.
La vita di queste persone andrebbe raccontata nelle scuole.
Senza dubbio! Cordiali saluti.
Onore🇮🇹🖤
Grazie di averci lasciato il suo commento. Cordiali saluti.
@@lalineadellamemoria grazie a voi per il materiale divulgato
Solo la medaglia d'argento? Che bisognava fare per guadagnarsi quella d'oro ?
Quella d'oro la danno ai caduti
Purtroppo è così. Spetta ai caduti.
@@lalineadellamemorianon sempre la medaglia d'oro e stata conferita anche a viventi non solo alla memoria ad esempio Luigi Rizzo ed Aurelio Baruzzi o se non erro ad Alfredo batanta il brigante del cavento
@@lucianopolato8585Da ricordare anche il Col. Paglia (all'epoca Sten), checkpoint Pasta, Mogadiscio.
@@paolociolini4353non sempre, guarda ad esempio se trovi la motivazione della concessione della medaglia d'oro a Raimondo Scintu della "Sassari", stessa guerra.
sono schiochet🔥🔥
Molto bello, però se Angelo Schiochet era di Sois, certo non parlava trevisano......
Concordiamo. Non parlava trevigiano. Un cordiale saluto.
Da far ascoltare questa storia agli anti italiani della sinistra (e ce ne sono parecchi da quelle parti...).
La memoria di ciò che è stato va sempre conservata. Un coriale saluto.
bellissima storia e grazie per averla resa nota. mi chiedo però senza alcun fine polemico se non sia giunto il momento all'alba del 2024 di cambiare completamente una certa retorica narrativa. Mi spiego meglio: Lo Schiochet viene raccontato come l'eroe buono senza macchia e senza indugio che "liscia il pelo" (questo è un termine usato da Innerkofler) agli austriaci e che gli rende "pan per focaccia", perifrasi edulcorata per dire che gli ha uccisi. Si tende a mio avviso sempre a tramandare un patriottismo campanilistico, quasi da tifoseria, quando con ottime probabilità i soldati che Schiochet ha combattuto e ucciso provenivano dall'alta pusteria, da Moso o da Sesto, e oggi sarebbero nostri connazionali. Io penso che la storia (in particolare quella nefandezza che è stata la prima guerra mondiale) vada spogliata di ogni retorica per cominciare a cambiarne il modo narrativo sottolineando sempre l'assurdità di ciò che è stata e ponendo al centro gli uomini e la perdita di umanità. La perdita del senno. Non ci dev'essere nulla di eroico nell'uccidere. Questo non toglie che episodi come questo non debbano essere trattati anzi! ma proviamo a cambiare il nostro punto di vista, e guardare la storia da un'altra angolazione. spero di essermi più o meno spiegato ! grazie ancora per il vostro lavoro!!
La ringraziamo molto per il suo commento ampio e articolato. Offre più di uno spunto di riflessione. Cordiali saluti.
Alpini del battaglione Belluno e Fanti della brigata Reggio eroici combattenti sulla Tofana I^
Poveri quello che anno provato passato anche mip nonno e parenti..ecc
,.adesso vorrei vedere piu rispetto x quei luoghi.. e ricordare da queste generazioni...
Il ricordo è importante: mantenerlo vivo è proprio il lavoro che facciamo qui al museo.
Varrebbe la pena anche raccontare della cengia Martini del lagazuoi con una azione spettacolare che divento una spina nel fianco AustriacA o della battaglia vicino al rifugio Giussani dove al termine gli alpini di Carlo Rossi hanno reso omaggio alla salma del comandante nemico Emanuel Barborka (scrivo a memoria il nome che lessi sulla targa piu di 20 anni fa vicimo al rifugio non ricordo con esattezza)
Grazie del suggerimento! Lo terremo in considerazione. Un cordiale saluto.
E comunque grazie dei bellissimi racconti siete bravissimi a riportare alla memoria piccole e grandi gesta in una terribile guerra sottolineando l'umanità dei protagonisti.
Senza polemizzare, mi piaceva di più la vecchia sigla.
Era arrivato il momento di cambiare... Riprendermo in mano tutto il canale. Un cordiale saluto.
@@lalineadellamemorianon ci piacciono i cambiamenti!😅
quelli erano Uomini con gli attributi, non come questi di oggi,😊
Grazie di averci lasciato il suo commento e cordiali saluti.
E uno cosi lo fai solo caporale? Ma che ufficiali avevamo!!!!??
Mi permetto un consiglio, visto che Schiocchet era bellunese o utilizzi il dialetto appropriato o se non lo sai utilizza l'italiano. È antipatico farlo parlare con un dialetto alquanto diverso.in ogni caso complimenti per la divulgazione.