64 anni, sin da agonista ho scoperto che la erogazione di potenza era per me ottimale su frequenze alte, (110 ed oltre rpm in pianura, circa 90 in salita) in netta controtendenza rispetto ai tempi. Oggi ho ... conservato tale caratteristica, ovviamente spingendo rapporti notevolmente inferiori, ed ho notato che tale abitudine mi consente di compiere percorsi anche impegnativi pur in scarsità di preparazione fisica. Peso circa 72 kg. per 176 di altezza.
Sono un ciclista amatore, ex agonista nella specialità "crono" tuttora frequentatore di velodromi, che, fin dalle categorie giovanili (risalenti ormai a 60 anni fa, avete mai sentito parlare della "Scuola Fausto Coppi" presso il Vigorelli di Milano?) prediligeva l'uso di lunghi rapporti rispetto all'agilità. Precisazione: h 183 - cav. 92 - lungh. pediv. 17,5 - 18. Probabilmente le caratteristiche fisiche personali concorrono a determinare la nostra cadenza di pedalata e le nostre prestazioni; naturalmente possiamo tentare di "forzarle" nei vari test serimentali (con il rapporto fisso ho raggiunto, per brevi periodi, anche le 120 rpm) ma sempre a scapito della performance, almeno per quanto mi riguarda. Morale: contro natura è meglio non andare. Claudio 🚴♂️⏱️
57 anni, altezza 1,86m, lunghezza gambe 94cm, 71kg. Vivo in Lussemburgo. La mia cadenza è normalmente fra 90 e 105, cerco di essere attorno ai 95, cosa che non è possibile in salita perchè i rapporti della bici non le permettono. Se devo erogare delle potenze alte vado oltre i 105 giri. A vuoto riesco fare oltre i 160rpm. 2 Esempi: 1) Uscita ieri, piuttosto piatta con 919m di dislivello e 97km. Cadenza media: 90, cadenza massima 113. 2) Dizzy Challenge, una corsa che ho fatto in 4 tappe con 3 pause 317km totale in 14:23' su 24ore con pause. 4450m di dislivello con qualche salita impegnativa. Cadenza media 86, cadenza massima 118. Commento: ho sin dal inizio (1989) e secondo il consiglio di un amico in Brianza mantenuto delle cadenze alte - certamente superiori ai 90.
Interessantissimo!! Ho iniziato a maggio di quest'anno (2022) dopo 27 anni dalle corse juniores, ora ho 45 anni. Sorpreso dal fatto di come già dall'inizio, in generale, il corpo/mente abbia una memoria, suppongo, tendo ad avere ancora una frequenza agile, forse perché mi è rimasta quella cadenza, quando cerco di aumentare il ritmo o mi trovo ad inseguire un altro ciclista che va più forte di me. C'è da dire che ho ancora poco più di 5000 km, cercando di fare allenamenti diversi e mirati, compresa la forza, e forse devo trovare la mia efficenza reale (forse con l'aiuto di un esperto, un giorno, mi auguro). Ma nel mio caso, la mia scelta di cadenza segue più una vecchia abitudine, quindi?
Uscendo con un gruppo di ultracinquantenni ho notato che effettivamente le cadenze di pedalata sono piuttosto basse. Io stesso una trentina di anni fa avevo la tendenza ad utilizzare costantemente il 52. Dopo aver smesso per molti anni tre anni fa ho ricominciato ad uscire in bici ed ho cambiato approccio “imponendomi” specialmente il primo anno di utilizzare quasi esclusivamente il 39 e di far girare velocemente le gambe. Adesso il mio ritmo ideale è intorno alle 85/90 rpm in pianura e, quando le gambe me lo permettono, 65/75 rpm in salita. Ultimamente esco con due amici che sono indubbiamente più forti di me ( vanno in bici da sempre) ma che hanno frequenze di pedalata abbastanza basse. In salita chiaramente mi staccano, quando però si arriva a superare un certo chilometraggio ( sopra 80km) hanno le gambe più affaticate rispetto a me. Una domanda: la pedalata a basse frequenze può essere dovuta ( più che all’età) all’abitudine? Negli anni 80 anni in particolare ricordo che c’erano ciclisti che tiravano rapporti durissimi anche in salita ( Hinault su tutti) solo pochissimi scalatori ultraleggeri ( e nemmeno tutti) andavano in agilità, anzi spesso il gruppo viaggiava veloce proprio per appesantirgli le gambe e limitare i loro scatti in salita.
Ciao Rudi, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza! 👍 Riguardo ai vari fattori che possono incidere sulla cadenza di pedalata ti consiglio di dare un'occhiata all'altro video che avevo fatto su questo tema: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html Tra questi, sicuramente possiamo annoverare l'abitudine (ovvero l'essere allenati) a mantenere una certa cadenza sotto sforzo.
A proposito di agilità ho pensato di aggiungere rapporti più piccoli, risultato? La cadenza ritorna a quella precedente con velocità in diminuzione ovviamente Conclusione : mi sa che la cadenza è più soggettiva dell’ipotizzato e il “mito” della cadenza alta porta ad una esagerazione controproducente, forse bisogna usare buon senso e ascoltare un po’ le sensazioni
Ciao, hai visto il primo video in cui parlavo di cadenza di pedalata? Ti lascio qui il link: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html In quel video spiegavo che esistono moltissimi aspetti che possono condizionare la cadenza ottimale. Sicuramente usare il buon senso e le sensazioni possono essere un'ottima base di partenza, ma conoscendo in maniera approfondita come funzionano le cose forse si possono ottenere ulteriori miglioramenti. Nel tuo caso, più che mettere rapporti più agili, probabilmente ti consiglierei di allenare un po' la forza muscolare. Senza di quella (PARADOSSALMENTE) è difficile pedalare agili. 😉
Ciao , anch'io ho 50 anni e prediligo una cadenza più agile possibile, sempre in una logica ovviamente . Sono piuttosto leggero e questo specialmente in salita mi permette di preservare la gamba il più possibile e di salire comunque piuttosto bene. A proposito dell'età volevo sapere cosa ne pensi... Ovvero, oggi sembra che tanti cinquantenni diano del filo da torcere a corridori ben più giovani , ma sarebbe interessante sapere quanto secondo te incida sulla performance, sul recupero ecc.. Un saluto e complimenti per i bei contenuti
Ciao Gian Piero, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Il tema della performance in bicicletta è alquanto complesso da affrontare e sicuramente non dispongo di tutte le competenze necessarie per affrontare il tema in maniera esaustiva. L'età è solo uno dei fattori (e probabilmente nemmeno uno dei più importanti) che incidono sulla performance. Cercherò di documentarmi e magari affronterò questo argomento in uno dei prossimi video coinvolgendo un allenatore di ciclismo laureato in scienze motorie, poiché credo sia la figura più competente per dare una risposta alla tua domanda. Stay tuned! 😉
Concordo pienamente con la tua esposizione ho 62 anni e ho trovato la mia cadenza ottimale con 75 rpm in pianura scendo dalla bici e sono pronto per altre attività senza male alle gambe. Faccio ciclismo da 10 anni credo però sia necessario precisare che se sei seguito da un coach le performance possono migliorare giusto? Io ho fatto da giovane salto degli ostacoli e senza il mio istruttore non avrei vinto nulla
Sicuramente un allenamento personalizzato e correttamente parametrato e periodizzato è la chiave per migliorare le proprie prestazioni in bicicletta, assolutamente d'accordo! 👍
Potresti dirci cosa dice la scienza e, ovviamente, la tua opinione riguardo al digiuno intermittente (intermittent fasting) nel ciclismo. Le due cose possono assieme essere fattibili? Ciao
Purtroppo l'alimentazione non rientra tra le mie competenze, quindi non saprei dare una risposta. Ma mi piacerebbe in futuro coinvolgere altri professionisti (come ad esempio un nutrizionista) per affrontare temi come questo. Forse a settembre ci saranno novità... 😉
Premetto che ho 40 anni. Cerco sempre di tenere una cadenza abbastanza alta. LA cadenza media di ogni giro si aggira sempre a più di 80 Rpm. Ovviamente quando faccio lavori di forza si abbassa. A proposito delle Sfr, ho seguito il tuo consiglio datomi in un altro tuo video. Ho cercato di modificare la posizione del bacino e il mal di schiena al momento non mi viene più.
Credo che la tua analisi sia molto centrata...uso il misuratore di potenza dai miei 50 anni... adesso 62...quello che conta come dici tu in un passaggio del video è appunto il valore di coppia... però per esperienza personale posso dire che un'alta frequenza di pedalata ed esprimere una maggiore potenza rispetto alla forza sia una questione di allenamento... attualmente i ciclisti più anziani sono anche i più romantici...non userebbero mai nessuno strumento...figuriamoci il misuratore di potenza...mentre è stato dimostrato che oltre i 45 anni sono preferibili allenamenti di interval training ad alte potenze ed alte frequenze...con lunghe serie di ripetute dove in realtà l'affaticamento cardiaco è molto relativo... personalmente il miglior allenamento tra i tanti eseguiti per le cronometro è stato 15" a potenze di 150% della FTP e 120 RPM...e 15" di recupero...a 52 anni sono riuscito a correre una cronometro sui 13' a 115 RPM medie e 300 w medi...con pedivelle da 180 mm...sono abbastanza alto...circa come cancellara che usava appunto le 180mm sulla bici da crono la mitica cervelo p3...inoltre da poco utilizzo una bici elettrica che mi consente ancora di fare allenamenti ad alte frequenze e potenze...su rullo faccio un allenamento a settimana 20" a liv 5-6 e 40" di recupero 10 rip x 3 serie...e vedo che su strada rende molto... quindi per me allenamenti molto intensi ad età avanzata ma ovviamente brevi
Grazie per aver condiviso la tua esperienza! Certamente l’allenamento all’alta cadenza può modificare in maniera anche significativa la nostra cadenza naturale, con tutti i benefici che ne conseguono.
Buongiorno Dott. - Ti devo "smentire" relativamente al fatto che con l'aumentare dell'età si tende ad avere una cadenza di pedata inferiore ai più "giovani". Io ho 61 anni e pratico ciclismo amatoriale agonistico e nelle mie sedute di allenamento ho una cadenza "naturale" che oscilla tra i 95 e i 105 rpm. Questo è proprio il range che mi viene più naturale. Sicuramente un atleta più giovane a parità di preparazione avrà delle peeformance migliori e un consumo di ossigeno minore rispetto al mio.
Vito Bongiovanni non tutti alla tua età sono allenati come te. Aspetta un paio di anni e vedrai i cambiamenti. Il fisico dopo un po’ inizia a cedere. È fisiologico.
@@residentevilIX Sicuramente col passare degli anni cambierà anche la resa e le prestazioni, come dici tu è fisiologico, ma ciò non toglie secondo me, che la cadenza di pedalata rimane una cosa soggettiva, a prescindere dalle prestazioni,
@@ekefbo e infatti è quello che ho detto. Tu sei sportivo e nel tuo caso non è generico ma un caso specifico, per tutti gli altri uomini nella media vale lo standard statistico medio.
Ciao Vito, come avevo spiegato nel video precedente (th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html) ci sono moltissimi fattori che influiscono sulla cadenza di pedalata preferita. Evidentemente nel tuo caso l'età ha un impatto nettamente inferiore rispetto a tutte le altre variabili. Inoltre è possibile che tu cada in una delle due code della distribuzione gaussiana che descrive la cadenza scelta, quindi sei per così dire un'eccezione rispetto alla maggior parte della popolazione. In ambito scientifico, infatti, bisogna sempre parlare di probabilità e significatività statistica, concetti che necessitano ovviamente l'analisi dei fenomeni su ampi gruppi di soggetti. Insomma, una rondine non fa primavera. 😄 Buone pedalate!
Possiamo dire che questo aspetto, che a 52 anni sto effettivamente sperimentando in prima persona, abbia quindi la stessa motivazione che in Atletica porta i giovani atleti velocisti a spostarsi progressivamente, con il passare degli anni a specialità di maggire distanza...
La potenza è data da rpm x forza. A parità di forza se aumento rpm aumento i watt ma aumento anche la Fc. Ciclisti più giovani hanno Fcmax più alta quindi possono mantenere rpm più alte mentre ciclisti più anziani hanno Fcmax più bassa quindi devono mantenere rpm più basse e prediligere la forza per erogare gli stessi watt. Correggimi se sbaglio.
Il ragionamento logico sarebbe corretto, ma parte dal presupposto “a parità di forza” che con molta probabilità non corrispondere al vero. Chi dice che giovani ed anziani abbiano la stessa forza? Anzi, è stato dimostrato che la forza negli anziani tende a diminuire. Purtroppo la cosa è abbastanza complessa... 😅
Solo da quello? Ne sei proprio proprio sicuro? 😃 Dai un'occhiata all'altro video che ho realizzato sulla cadenza di pedalata: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
32 anni, in pianura 90 in scia o con poco sforzo, mentre passo a 100 quando tiro. In salita 80, a meno che il rapporto più agile non mi costringa a scendere a 70 o meno
Salve, proprio oggi con mio figlio che ha 15 anni ho potuto constatare la maggiore resa della pedalata agile, lo stesso giro che raramente terminava con cadenza media superiore ad 80 pedalate e con velocità sempre sotto i 30 orari, oggi con una cadenza di 94 pedalate al minuto ha terminato il giro ad oltre 32 orari (con 36°), c'è da dire che essendo ancora un allievo per partecipare alle gare è stato costretto a togliere dalla cassetta i primi 4 pignoni per cui invece che dall'11 denti adesso parte dal 16.
Ciao Gaetano, è probabile che l'aumento della cadenza di pedalata abbai influito positivamente sulla prestazione, ma non dimentichiamoci che esistono moltissimi altri fattori e che per analizzare in maniera oggettiva la prestazione andrebbero tenuti in considerazione. Cosa non sempre facile, purtroppo... 😅
Credo che si sia omesso un dettaglio non trascurabile: il tipo di muscolatura posseduta. Se in percentuale maggiore le fibre rosse o bianche ed in conseguenza se velocisti/passisti/scalatori anche in relazione al peso ed altezza ed al rapporto tra lunghezza del femore e della gamba in proporzione al cavallo. Io ero da corridore sempre tra le 95 e le 100 rpm in pianura-falsopiano e tra le 75 ed 85 in salita. Ho provato la via dell'agilità ma, pur salvando le gambe chiedendo di più al cuore, al momento di calare il dente in gara e spingere mi piantavo. Tornato alla potenza dopo due inverni di scatto fisso ho ritrovato il giro di pedale ottimale. Tanto poi lo fa anche la corretta ergonomia in sella. Io ero passista scalatore (su salite di media pendenza da fare in ritmo trovavo il mio terreno ideale) e 178 cm per 70 kg. Ora a 42 anni sono più pesante, uso rapporti più corti (53/39 e cassetta 13/29, prima massimo 12/25) ma sempre pedivelle da 175.
Minuto 5:43 del video: parlo di composizione delle varie fibre muscolari (tipo I, IIa, IIb) in relazione all'efficienza di pedalata. 😉 Per quanto riguarda gli altri aspetti non mi risulta che le proporzioni antropometriche incidano sulla cadenza ottimale; se vuoi approfondire questo discorso ti rimando al primo video in cui parlo di questo argomento: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
@@FisioDynamicTV in realtà le proporzioni antropometriche hanno correlazione sulla cadenza. Dato un cavallo X con femore Y e tibia/perone Z, dove X=Y+Z, la rotazione sarà più lenta (minore cadenza) o più rapida (maggiore cadenza) se Y
La cadenza di pedalata è una velocità angolare e non è influenzata dal raggio (lunghezza della pedivella). Quella di cui parli tu è la velocità a cui si sposta il piede (e tutti gli altri segmenti corporei) nello spazio, che ovviamente aumenta all’aumentare della lunghezza delle pedivelle, in quanto la circonferenza percorsa dal piede nella stessa unità di tempo è maggiore. Se invece prendi come riferimento costante la velocità a cui si spostano i vari segmenti corporei nello spazio (che però non ho idea di come tu possa misurare), allora in quel caso la cadenza di pedalata diminuisce all’aumentare della lunghezza delle pedivelle. Ma sinceramente mi pare un ragionamento un po’ forzato. Ciò su cui incide la lunghezza delle pedivelle non è tanto la cadenza, ma il momento d’inerzia, ovvero la capacità di accelerare/decelerare.
@@FisioDynamicTV Mi piacciono queste dissertazioni molto tecniche, complimenti per la tua preparazione specifica. Non è tanto un ragionamento forzato quanto una considerazione empirica come ho evidenziato. Per uno sviluppo puramente accademico consideriamo tutte le variabili. All'atto pratico ci sono molti più fattori umani e di rendimento fisico a determinare le proprietà individuali. Prendi Froome e Lemond.. Pur considerato che Lemond appartenesse ad un epoca in cui era prassi spingere rapporti più lunghi, confrontandoli fisicamente ti saresti aspettato più agilità da Lemond che invece usava pedivelle molto lunghe con un numero di rivoluzioni di gran lunga inferiori a quell' essere inguardabile in bici di Froome. Il bello del ciclismo è proprio il fatto che c'è di mezzo l'uomo è non una macchina. È stato un davvero un piacere questo scambio di concetti. Grazie.
si sono chiesti facendosi la domanda del perché avviene questo? Cioè perché un giovane mantiene rispetto ad un anziano una performance sulla cadenza di pedalata migliore e più duratura??? .... Una domandona praticamente ... Il discorso secondo me e se un Anziano può avere le stesse prestazioni di un giovane pur essendo allenato come un atleta? ... Mio parere e no potrà al massimo avere più esperienza avendo la percezione della fatica, ma di certo non potrà avere la stessa pedalata di quanto aveva vent'anni. .... O no? .... Mi è sfuggito qualcosa sul discorso?
Per rispondere a domande complesse bisogna prima trovare le risposte alle domande facili. 😉 Se le conclusioni a cui è arrivato questo studio ti paiono banali, sappi che ci sono tante cose che a noi sembrano ovvie, ma che invece, se le si va a studiare nel dettaglio, non lo sono. Per quanto riguarda la questione performance la tua opinione è alquanto diffusa e da un punto di vista logico coerente, ma personalmente preferisco approcciare un discorso partendo da dei dati e da qualcosa di oggettivo, altrimenti è solo un'opinione contro un'altra. Analizzare i dati e cercare di capire come funzionano le cose ci permette di passare dalle opinioni alla conoscenza ed aprire un dibattito costruttivo.
Sono senza parole.Immaginavo di ascoltare chissà quale dotta spiegazione in merito al tema di cui sopra quando poi le conclusioni sono di una ovvietà e banalità sconcertante,Lapaliss...docet.Ci voleva un docente del ramo per arrivare alla conclusione che a 60/70 anni la scadenza di pedalata è enormemente diversa a causa dell'incalzare degli anni?!🤣🤣🤣🤣.Roba da non credere.Cmq,attenzione,a prescindere da queste ovvietà ci sono cicloamatori che fanno vedere i sorci verdi a tanti giovinastri, ma questo è un altro discorso.
Ciao Stefano, le conclusioni possono sembrare banali, eppure nessuno si era mai preso la briga di dimostrare scientificamente questa cosa. Ed esistono tante che cose che possono in prima battuta apparire ovvie e banali, ma che se le si va a studiare poi non funzionano come pensavamo. Quindi meglio avere una conferma in più su ciò che ritenevamo ovvio, piuttosto che rimanere nell'ignoranza e nel campo delle opinioni. Non credi? 😉
Siamo in due!!...anche io ho questa frequenza,mi sono sempre chiesto se era la cadenza giusta!!...aspetto un’opinione dal nostro amico biomeccanico 👍👍👍
Ciao Francesco, se hai visto anche l'altro video in cui parlo di cadenza di pedalata avrai capito che non esiste una "cadenza giusta" a prescindere... 😉
FisioDynamic siamo troppo distanti altrimenti una visita l’avrei fatta volentieri!!...probabilmente c’è qualccosa da siatemare nella posizione in bici!!....👍👍👍
Comunque l alta cadenza funziona solo se vai forte.. in salita , sotto i 15 km/h puoi anche mettere un pignone da 50 che con la cadenza non farai niente...si farai ridere e finirai lo stesso andando alla tua cadenza ideale peró a 3 km/h hahaha.
Non mi tornano le conclusioni..alte cadenze per alti sforzi, i giovani hanno più potenza e allora loro vanno a maggiore frequenza.. ma se io anziano devo fare un mio relativo alto sforzo, cerco di fare allora la max cadenza possibile a rapporti più leggeri!... mi sarei invece aspettato la ripresa di un concetto esposto nel video sulla cadenza... la cadenza alta porta ad un aumento della frequenza cardiaca, a parità di potenza espressa. Con l'età la max frequenza cardiaca aerobica diminuisce, quindi hai meno "spare" per gestire alte cadenze di pedalata..
Ciao Giovanni, il tuo ragionamento potrebbe essere corretto, ma in questo studio non veniva presa in considerazione la frequenza cardiaca, ma solamente la potenza; quindi nel commentare lo studio ho fatto riferimento ai dati che sono stati analizzati. Tuttavia ciò che affermi tu, ovvero che un ciclista anziano per affrontare uno sforzo intenso tenderà ad usare un’alta cadenza, in realtà è stato smentito dai risultati sperimentali. Infatti nelle ultime fasi di un test incrementale a potenza crescente l’incremento della cadenza nei soggetti anziani è risultato molto limitato o assente. Questo sempre per un fattore di efficienza, quindi collegato al metabolismo e, se vuoi, alla frequenza cardiaca, che però ripeto in questo studio non è stata presa in considerazione.
@@FisioDynamicTV veramente io dico che mi aspetto che un anziano, per altri sforzi, renda a considerare minori cadenze, proprio perché le alte cadenze richiedono maggiori frequenze cardiache, che per un anziano, sono più basse
64 anni, sin da agonista ho scoperto che la erogazione di potenza era per me ottimale su frequenze alte, (110 ed oltre rpm in pianura, circa 90 in salita) in netta controtendenza rispetto ai tempi. Oggi ho ... conservato tale caratteristica, ovviamente spingendo rapporti notevolmente inferiori, ed ho notato che tale abitudine mi consente di compiere percorsi anche impegnativi pur in scarsità di preparazione fisica. Peso circa 72 kg. per 176 di altezza.
Sono un ciclista amatore, ex agonista nella specialità "crono" tuttora frequentatore di velodromi, che, fin dalle categorie giovanili (risalenti ormai a 60 anni fa, avete mai sentito parlare della "Scuola Fausto Coppi" presso il Vigorelli di Milano?) prediligeva l'uso di lunghi rapporti rispetto all'agilità.
Precisazione: h 183 - cav. 92 - lungh. pediv. 17,5 - 18.
Probabilmente le caratteristiche fisiche personali concorrono a determinare la nostra cadenza di pedalata e le nostre prestazioni; naturalmente possiamo tentare di "forzarle" nei vari test serimentali (con il rapporto fisso ho raggiunto, per brevi periodi, anche le 120 rpm) ma sempre a scapito della performance, almeno per quanto mi riguarda.
Morale: contro natura è meglio non andare. Claudio 🚴♂️⏱️
57 anni, altezza 1,86m, lunghezza gambe 94cm, 71kg. Vivo in Lussemburgo.
La mia cadenza è normalmente fra 90 e 105, cerco di essere attorno ai 95, cosa che non è possibile in salita perchè i rapporti della bici non le permettono. Se devo erogare delle potenze alte vado oltre i 105 giri. A vuoto riesco fare oltre i 160rpm.
2 Esempi:
1) Uscita ieri, piuttosto piatta con 919m di dislivello e 97km. Cadenza media: 90, cadenza massima 113.
2) Dizzy Challenge, una corsa che ho fatto in 4 tappe con 3 pause 317km totale in 14:23' su 24ore con pause. 4450m di dislivello con qualche salita impegnativa. Cadenza media 86, cadenza massima 118.
Commento: ho sin dal inizio (1989) e secondo il consiglio di un amico in Brianza mantenuto delle cadenze alte - certamente superiori ai 90.
Valori di cadenza molto alti, probabilmente dati dal fatto che sei stato abituato fin da subito a mantenere delle rpm così elevate.
Interessantissimo!! Ho iniziato a maggio di quest'anno (2022) dopo 27 anni dalle corse juniores, ora ho 45 anni. Sorpreso dal fatto di come già dall'inizio, in generale, il corpo/mente abbia una memoria, suppongo, tendo ad avere ancora una frequenza agile, forse perché mi è rimasta quella cadenza, quando cerco di aumentare il ritmo o mi trovo ad inseguire un altro ciclista che va più forte di me.
C'è da dire che ho ancora poco più di 5000 km, cercando di fare allenamenti diversi e mirati, compresa la forza, e forse devo trovare la mia efficenza reale (forse con l'aiuto di un esperto, un giorno, mi auguro). Ma nel mio caso, la mia scelta di cadenza segue più una vecchia abitudine, quindi?
Ho 57 anni la mia cadenza spontanea in pianura è da 85 a 90 rpm in salita tra 70 e 80 rpm il mio allenatore mi ha sempre consigliato cosi.
Uscendo con un gruppo di ultracinquantenni ho notato che effettivamente le cadenze di pedalata sono piuttosto basse. Io stesso una trentina di anni fa avevo la tendenza ad utilizzare costantemente il 52. Dopo aver smesso per molti anni tre anni fa ho ricominciato ad uscire in bici ed ho cambiato approccio “imponendomi” specialmente il primo anno di utilizzare quasi esclusivamente il 39 e di far girare velocemente le gambe. Adesso il mio ritmo ideale è intorno alle 85/90 rpm in pianura e, quando le gambe me lo permettono, 65/75 rpm in salita. Ultimamente esco con due amici che sono indubbiamente più forti di me ( vanno in bici da sempre) ma che hanno frequenze di pedalata abbastanza basse. In salita chiaramente mi staccano, quando però si arriva a superare un certo chilometraggio ( sopra 80km) hanno le gambe più affaticate rispetto a me. Una domanda: la pedalata a basse frequenze può essere dovuta ( più che all’età) all’abitudine? Negli anni 80 anni in particolare ricordo che c’erano ciclisti che tiravano rapporti durissimi anche in salita ( Hinault su tutti) solo pochissimi scalatori ultraleggeri ( e nemmeno tutti) andavano in agilità, anzi spesso il gruppo viaggiava veloce proprio per appesantirgli le gambe e limitare i loro scatti in salita.
Ciao Rudi, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza! 👍
Riguardo ai vari fattori che possono incidere sulla cadenza di pedalata ti consiglio di dare un'occhiata all'altro video che avevo fatto su questo tema: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
Tra questi, sicuramente possiamo annoverare l'abitudine (ovvero l'essere allenati) a mantenere una certa cadenza sotto sforzo.
A proposito di agilità ho pensato di aggiungere rapporti più piccoli, risultato? La cadenza ritorna a quella precedente con velocità in diminuzione ovviamente
Conclusione : mi sa che la cadenza è più soggettiva dell’ipotizzato e il “mito” della cadenza alta porta ad una esagerazione controproducente, forse bisogna usare buon senso e ascoltare un po’ le sensazioni
Ciao, hai visto il primo video in cui parlavo di cadenza di pedalata? Ti lascio qui il link: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
In quel video spiegavo che esistono moltissimi aspetti che possono condizionare la cadenza ottimale. Sicuramente usare il buon senso e le sensazioni possono essere un'ottima base di partenza, ma conoscendo in maniera approfondita come funzionano le cose forse si possono ottenere ulteriori miglioramenti. Nel tuo caso, più che mettere rapporti più agili, probabilmente ti consiglierei di allenare un po' la forza muscolare. Senza di quella (PARADOSSALMENTE) è difficile pedalare agili. 😉
Ciao , anch'io ho 50 anni e prediligo una cadenza più agile possibile, sempre in una logica ovviamente .
Sono piuttosto leggero e questo specialmente in salita mi permette di preservare la gamba il più possibile e di salire comunque piuttosto bene.
A proposito dell'età volevo sapere cosa ne pensi...
Ovvero, oggi sembra che tanti cinquantenni diano del filo da torcere a corridori ben più giovani , ma sarebbe interessante sapere quanto secondo te incida sulla performance, sul recupero ecc..
Un saluto e complimenti per i bei contenuti
Ciao Gian Piero, grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Il tema della performance in bicicletta è alquanto complesso da affrontare e sicuramente non dispongo di tutte le competenze necessarie per affrontare il tema in maniera esaustiva. L'età è solo uno dei fattori (e probabilmente nemmeno uno dei più importanti) che incidono sulla performance. Cercherò di documentarmi e magari affronterò questo argomento in uno dei prossimi video coinvolgendo un allenatore di ciclismo laureato in scienze motorie, poiché credo sia la figura più competente per dare una risposta alla tua domanda. Stay tuned! 😉
@@FisioDynamicTV ti ringrazio davvero 😀👍💪
Bellissima analisi. Bravissimo
Grazie Matteo 😊
Concordo pienamente con la tua esposizione ho 62 anni e ho trovato la mia cadenza ottimale con 75 rpm in pianura scendo dalla bici e sono pronto per altre attività senza male alle gambe.
Faccio ciclismo da 10 anni credo però sia necessario precisare che se sei seguito da un coach le performance possono migliorare giusto? Io ho fatto da giovane salto degli ostacoli e senza il mio istruttore non avrei vinto nulla
Sicuramente un allenamento personalizzato e correttamente parametrato e periodizzato è la chiave per migliorare le proprie prestazioni in bicicletta, assolutamente d'accordo! 👍
Potresti dirci cosa dice la scienza e, ovviamente, la tua opinione riguardo al digiuno intermittente (intermittent fasting) nel ciclismo. Le due cose possono assieme essere fattibili?
Ciao
Purtroppo l'alimentazione non rientra tra le mie competenze, quindi non saprei dare una risposta. Ma mi piacerebbe in futuro coinvolgere altri professionisti (come ad esempio un nutrizionista) per affrontare temi come questo. Forse a settembre ci saranno novità... 😉
Premetto che ho 40 anni. Cerco sempre di tenere una cadenza abbastanza alta. LA cadenza media di ogni giro si aggira sempre a più di 80 Rpm. Ovviamente quando faccio lavori di forza si abbassa. A proposito delle Sfr, ho seguito il tuo consiglio datomi in un altro tuo video. Ho cercato di modificare la posizione del bacino e il mal di schiena al momento non mi viene più.
Ottimo! Mi fa molto piacere. 😊
Ciao anche io ho ruotato il bacino in avanti e magicamente è sparito il mal di schiena. Thanks
@@roccoparisi3533 👍
Credo che la tua analisi sia molto centrata...uso il misuratore di potenza dai miei 50 anni... adesso 62...quello che conta come dici tu in un passaggio del video è appunto il valore di coppia... però per esperienza personale posso dire che un'alta frequenza di pedalata ed esprimere una maggiore potenza rispetto alla forza sia una questione di allenamento... attualmente i ciclisti più anziani sono anche i più romantici...non userebbero mai nessuno strumento...figuriamoci il misuratore di potenza...mentre è stato dimostrato che oltre i 45 anni sono preferibili allenamenti di interval training ad alte potenze ed alte frequenze...con lunghe serie di ripetute dove in realtà l'affaticamento cardiaco è molto relativo... personalmente il miglior allenamento tra i tanti eseguiti per le cronometro è stato 15" a potenze di 150% della FTP e 120 RPM...e 15" di recupero...a 52 anni sono riuscito a correre una cronometro sui 13' a 115 RPM medie e 300 w medi...con pedivelle da 180 mm...sono abbastanza alto...circa come cancellara che usava appunto le 180mm sulla bici da crono la mitica cervelo p3...inoltre da poco utilizzo una bici elettrica che mi consente ancora di fare allenamenti ad alte frequenze e potenze...su rullo faccio un allenamento a settimana 20" a liv 5-6 e 40" di recupero 10 rip x 3 serie...e vedo che su strada rende molto... quindi per me allenamenti molto intensi ad età avanzata ma ovviamente brevi
Grazie per aver condiviso la tua esperienza! Certamente l’allenamento all’alta cadenza può modificare in maniera anche significativa la nostra cadenza naturale, con tutti i benefici che ne conseguono.
Buongiorno Dott. - Ti devo "smentire" relativamente al fatto che con l'aumentare dell'età si tende ad avere una cadenza di pedata inferiore ai più "giovani". Io ho 61 anni e pratico ciclismo amatoriale agonistico e nelle mie sedute di allenamento ho una cadenza "naturale" che oscilla tra i 95 e i 105 rpm. Questo è proprio il range che mi viene più naturale. Sicuramente un atleta più giovane a parità di preparazione avrà delle peeformance migliori e un consumo di ossigeno minore rispetto al mio.
Vito Bongiovanni non tutti alla tua età sono allenati come te. Aspetta un paio di anni e vedrai i cambiamenti. Il fisico dopo un po’ inizia a cedere. È fisiologico.
@@residentevilIX Sicuramente col passare degli anni cambierà anche la resa e le prestazioni, come dici tu è fisiologico, ma ciò non toglie secondo me, che la cadenza di pedalata rimane una cosa soggettiva, a prescindere dalle prestazioni,
@@ekefbo e infatti è quello che ho detto. Tu sei sportivo e nel tuo caso non è generico ma un caso specifico, per tutti gli altri uomini nella media vale lo standard statistico medio.
Ciao Vito, come avevo spiegato nel video precedente (th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html) ci sono moltissimi fattori che influiscono sulla cadenza di pedalata preferita. Evidentemente nel tuo caso l'età ha un impatto nettamente inferiore rispetto a tutte le altre variabili. Inoltre è possibile che tu cada in una delle due code della distribuzione gaussiana che descrive la cadenza scelta, quindi sei per così dire un'eccezione rispetto alla maggior parte della popolazione. In ambito scientifico, infatti, bisogna sempre parlare di probabilità e significatività statistica, concetti che necessitano ovviamente l'analisi dei fenomeni su ampi gruppi di soggetti. Insomma, una rondine non fa primavera. 😄 Buone pedalate!
62 anni. In salita cadenza abituale tra 40 e 50
In piano: tra 60 e 70
molto interessante e chiarificatore ,un ulteriore motivo per usare una e.bike a 75 anni e 80 kg. di peso ahahah ciao e grazie.
Possiamo dire che questo aspetto, che a 52 anni sto effettivamente sperimentando in prima persona, abbia quindi la stessa motivazione che in Atletica porta i giovani atleti velocisti a spostarsi progressivamente, con il passare degli anni a specialità di maggire distanza...
Possibile. Osservazione interessante! 👍
A 64 anni, la cadenza di pedalata nella quale mi trovo più a mio agio, è tra i 72 ed i 75 rpm in piano ed anche nelle salite leggere :)
La stessa cosa vale anche per me , che ho tra poco 63 anni.
La potenza è data da rpm x forza. A parità di forza se aumento rpm aumento i watt ma aumento anche la Fc. Ciclisti più giovani hanno Fcmax più alta quindi possono mantenere rpm più alte mentre ciclisti più anziani hanno Fcmax più bassa quindi devono mantenere rpm più basse e prediligere la forza per erogare gli stessi watt. Correggimi se sbaglio.
Il ragionamento logico sarebbe corretto, ma parte dal presupposto “a parità di forza” che con molta probabilità non corrispondere al vero. Chi dice che giovani ed anziani abbiano la stessa forza? Anzi, è stato dimostrato che la forza negli anziani tende a diminuire. Purtroppo la cosa è abbastanza complessa... 😅
Ho 56 anni e la cadenza che riesco a tenere sia in salita che in pianura dipende esclusivamente dal mio affaticamento muscolare.
Solo da quello? Ne sei proprio proprio sicuro? 😃 Dai un'occhiata all'altro video che ho realizzato sulla cadenza di pedalata: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
32 anni, in pianura 90 in scia o con poco sforzo, mentre passo a 100 quando tiro. In salita 80, a meno che il rapporto più agile non mi costringa a scendere a 70 o meno
Non hai specificato se i ciclisti del gruppo B indossassero la divisa Mapei. Quelli non possono togliere il 53
Ahahahahah!!! 😂 È vero, con la divisa Mapei forniscono il 53 di ordinanza e ti sequestrano il deragliatore anteriore. 😄
Noi esordienti tutto a 110rpm di media... 😅😖😖
Piccoli Froome crescono... 😆
Salve, proprio oggi con mio figlio che ha 15 anni ho potuto constatare la maggiore resa della pedalata agile, lo stesso giro che raramente terminava con cadenza media superiore ad 80 pedalate e con velocità sempre sotto i 30 orari, oggi con una cadenza di 94 pedalate al minuto ha terminato il giro ad oltre 32 orari (con 36°), c'è da dire che essendo ancora un allievo per partecipare alle gare è stato costretto a togliere dalla cassetta i primi 4 pignoni per cui invece che dall'11 denti adesso parte dal 16.
Ciao Gaetano, è probabile che l'aumento della cadenza di pedalata abbai influito positivamente sulla prestazione, ma non dimentichiamoci che esistono moltissimi altri fattori e che per analizzare in maniera oggettiva la prestazione andrebbero tenuti in considerazione. Cosa non sempre facile, purtroppo... 😅
Credo che si sia omesso un dettaglio non trascurabile: il tipo di muscolatura posseduta. Se in percentuale maggiore le fibre rosse o bianche ed in conseguenza se velocisti/passisti/scalatori anche in relazione al peso ed altezza ed al rapporto tra lunghezza del femore e della gamba in proporzione al cavallo. Io ero da corridore sempre tra le 95 e le 100 rpm in pianura-falsopiano e tra le 75 ed 85 in salita. Ho provato la via dell'agilità ma, pur salvando le gambe chiedendo di più al cuore, al momento di calare il dente in gara e spingere mi piantavo. Tornato alla potenza dopo due inverni di scatto fisso ho ritrovato il giro di pedale ottimale. Tanto poi lo fa anche la corretta ergonomia in sella. Io ero passista scalatore (su salite di media pendenza da fare in ritmo trovavo il mio terreno ideale) e 178 cm per 70 kg. Ora a 42 anni sono più pesante, uso rapporti più corti (53/39 e cassetta 13/29, prima massimo 12/25) ma sempre pedivelle da 175.
Minuto 5:43 del video: parlo di composizione delle varie fibre muscolari (tipo I, IIa, IIb) in relazione all'efficienza di pedalata. 😉
Per quanto riguarda gli altri aspetti non mi risulta che le proporzioni antropometriche incidano sulla cadenza ottimale; se vuoi approfondire questo discorso ti rimando al primo video in cui parlo di questo argomento: th-cam.com/video/hWWWkxZz1fA/w-d-xo.html
@@FisioDynamicTV in realtà le proporzioni antropometriche hanno correlazione sulla cadenza. Dato un cavallo X con femore Y e tibia/perone Z, dove X=Y+Z, la rotazione sarà più lenta (minore cadenza) o più rapida (maggiore cadenza) se Y
La cadenza di pedalata è una velocità angolare e non è influenzata dal raggio (lunghezza della pedivella). Quella di cui parli tu è la velocità a cui si sposta il piede (e tutti gli altri segmenti corporei) nello spazio, che ovviamente aumenta all’aumentare della lunghezza delle pedivelle, in quanto la circonferenza percorsa dal piede nella stessa unità di tempo è maggiore. Se invece prendi come riferimento costante la velocità a cui si spostano i vari segmenti corporei nello spazio (che però non ho idea di come tu possa misurare), allora in quel caso la cadenza di pedalata diminuisce all’aumentare della lunghezza delle pedivelle. Ma sinceramente mi pare un ragionamento un po’ forzato.
Ciò su cui incide la lunghezza delle pedivelle non è tanto la cadenza, ma il momento d’inerzia, ovvero la capacità di accelerare/decelerare.
@@FisioDynamicTV Mi piacciono queste dissertazioni molto tecniche, complimenti per la tua preparazione specifica. Non è tanto un ragionamento forzato quanto una considerazione empirica come ho evidenziato. Per uno sviluppo puramente accademico consideriamo tutte le variabili. All'atto pratico ci sono molti più fattori umani e di rendimento fisico a determinare le proprietà individuali. Prendi Froome e Lemond.. Pur considerato che Lemond appartenesse ad un epoca in cui era prassi spingere rapporti più lunghi, confrontandoli fisicamente ti saresti aspettato più agilità da Lemond che invece usava pedivelle molto lunghe con un numero di rivoluzioni di gran lunga inferiori a quell' essere inguardabile in bici di Froome. Il bello del ciclismo è proprio il fatto che c'è di mezzo l'uomo è non una macchina. È stato un davvero un piacere questo scambio di concetti. Grazie.
si sono chiesti facendosi la domanda del perché avviene questo? Cioè perché un giovane mantiene rispetto ad un anziano una performance sulla cadenza di pedalata migliore e più duratura??? .... Una domandona praticamente ... Il discorso secondo me e se un Anziano può avere le stesse prestazioni di un giovane pur essendo allenato come un atleta? ... Mio parere e no potrà al massimo avere più esperienza avendo la percezione della fatica, ma di certo non potrà avere la stessa pedalata di quanto aveva vent'anni. .... O no? .... Mi è sfuggito qualcosa sul discorso?
Per rispondere a domande complesse bisogna prima trovare le risposte alle domande facili. 😉
Se le conclusioni a cui è arrivato questo studio ti paiono banali, sappi che ci sono tante cose che a noi sembrano ovvie, ma che invece, se le si va a studiare nel dettaglio, non lo sono.
Per quanto riguarda la questione performance la tua opinione è alquanto diffusa e da un punto di vista logico coerente, ma personalmente preferisco approcciare un discorso partendo da dei dati e da qualcosa di oggettivo, altrimenti è solo un'opinione contro un'altra. Analizzare i dati e cercare di capire come funzionano le cose ci permette di passare dalle opinioni alla conoscenza ed aprire un dibattito costruttivo.
Con L'età si si ha resistenza ma meno forza.?
È una semplificazione, ma tendenzialmente è corretta.
60 anni cadenza in salita tra 60 e 70, in pianura sulle 100
Sono senza parole.Immaginavo di ascoltare chissà quale dotta spiegazione in merito al tema di cui sopra quando poi le conclusioni sono di una ovvietà e banalità sconcertante,Lapaliss...docet.Ci voleva un docente del ramo per arrivare alla conclusione che a 60/70 anni la scadenza di pedalata è enormemente diversa a causa dell'incalzare degli anni?!🤣🤣🤣🤣.Roba da non credere.Cmq,attenzione,a prescindere da queste ovvietà ci sono cicloamatori che fanno vedere i sorci verdi a tanti giovinastri, ma questo è un altro discorso.
Ciao Stefano, le conclusioni possono sembrare banali, eppure nessuno si era mai preso la briga di dimostrare scientificamente questa cosa. Ed esistono tante che cose che possono in prima battuta apparire ovvie e banali, ma che se le si va a studiare poi non funzionano come pensavamo. Quindi meglio avere una conferma in più su ciò che ritenevamo ovvio, piuttosto che rimanere nell'ignoranza e nel campo delle opinioni. Non credi? 😉
@@FisioDynamicTV ok,ok,va bene così.
😃👍
Ciao a 39 in pianura sono tra 80 e 90 in salita 60 e 80
Siamo in due!!...anche io ho questa frequenza,mi sono sempre chiesto se era la cadenza giusta!!...aspetto un’opinione dal nostro amico biomeccanico 👍👍👍
Ciao Francesco, se hai visto anche l'altro video in cui parlo di cadenza di pedalata avrai capito che non esiste una "cadenza giusta" a prescindere... 😉
FisioDynamic siamo troppo distanti altrimenti una visita l’avrei fatta volentieri!!...probabilmente c’è qualccosa da siatemare nella posizione in bici!!....👍👍👍
@@FRANCESCO5821 sicuramente dovrei sistemarmi un po'.
Ha scoperto l'aqua calda
Montaggio del bivacco Fusco
Comunque l alta cadenza funziona solo se vai forte.. in salita , sotto i 15 km/h puoi anche mettere un pignone da 50 che con la cadenza non farai niente...si farai ridere e finirai lo stesso andando alla tua cadenza ideale peró a 3 km/h hahaha.
Non mi tornano le conclusioni..alte cadenze per alti sforzi, i giovani hanno più potenza e allora loro vanno a maggiore frequenza.. ma se io anziano devo fare un mio relativo alto sforzo, cerco di fare allora la max cadenza possibile a rapporti più leggeri!... mi sarei invece aspettato la ripresa di un concetto esposto nel video sulla cadenza... la cadenza alta porta ad un aumento della frequenza cardiaca, a parità di potenza espressa. Con l'età la max frequenza cardiaca aerobica diminuisce, quindi hai meno "spare" per gestire alte cadenze di pedalata..
Ciao Giovanni, il tuo ragionamento potrebbe essere corretto, ma in questo studio non veniva presa in considerazione la frequenza cardiaca, ma solamente la potenza; quindi nel commentare lo studio ho fatto riferimento ai dati che sono stati analizzati.
Tuttavia ciò che affermi tu, ovvero che un ciclista anziano per affrontare uno sforzo intenso tenderà ad usare un’alta cadenza, in realtà è stato smentito dai risultati sperimentali. Infatti nelle ultime fasi di un test incrementale a potenza crescente l’incremento della cadenza nei soggetti anziani è risultato molto limitato o assente. Questo sempre per un fattore di efficienza, quindi collegato al metabolismo e, se vuoi, alla frequenza cardiaca, che però ripeto in questo studio non è stata presa in considerazione.
@@FisioDynamicTV veramente io dico che mi aspetto che un anziano, per altri sforzi, renda a considerare minori cadenze, proprio perché le alte cadenze richiedono maggiori frequenze cardiache, che per un anziano, sono più basse
Allora stiamo dicendo la stessa cosa! 😄👍
@@FisioDynamicTV 👍
Invecchiando si va meno , ma va non l'avrei mai detto.