Ciao Vito qui in provincia di Cosenza nel negozio di apicoltura dove mi fornisco commercializzano queste strisce già da un anno e mi trovo bene per la lotta alla varroa si riesce ad abbattere più del 90 %. Grazie per i tuoi video e la tua sempre gentile disponibilità 😊
Ciao Vito, grazie per per gli ottimi consigli. Si ho visto che ormai non si può più affidarsi al caso o alla fortuna di arrivare con una famiglia fino al tampone estivo a Luglio o Agosto, un anno può andare bene e un anno è un disastro, si deve intervenire prima con monitoraggi per tenere sotto controllo la varroa e intervenire se necessario.
Ciao Vito ..video barboso ma molto utile.😊 Oggi visita con prova x varroa trovato fam. Con 3 con 10 e con 25 varroe.😢 Volevo chiederti ,faccio subito un ossalico e abbatto quello che posso ,o aspetto il blocco naturale ,e sublimo .... Grazie .
Se dopo pochi giorni da un gocciolato in presenza di covata ne sono cadute tipo un 20-30 si può aspettare il blocco naturale e partire col trattamento di pulizia radicale, magari con un ciclo di sublimati. Credo oramai ci siamo, da noi penso la prima decade di novembre dovremmo essere in assenza di covata chiusa.
Ciao Vito, bellissimo video ho sentito parlare delle strisce con glicerina e ossalico un mio amico se le produce da se mettendo 200grammi glicerina e 100 grammi di ossalico le strisce che usa sono fogli di cartoncino da 2mm .cosa ne pensi in merito.....la cosa più importante ... auguri x la nascita della tua piccolina
la proporzione ossalico/glicerolo credo sia più o meno quella, le strisce 2mm di spessore sembrano però troppo sottili, queste ultime cmq si trovano facilmente sul web
Ciao Vito come sempre interessanti le tue valutazioni. Vedo però che qualcuno (anche su TH-cam) promuove un sistema di apicoltura innovativo e che promette,con la selezione genetica,di non trattare gli alveari almeno da una quindicina di anni (o almeno non tutti e non sempre) aggiungendo poi che con tipi di arnie diverse da quelle comunemente usate,le api stanno molto meglio,sviluppandosi in verticale,tenendo bassi i livelli di varroa. Considerando la tua esperienza,di queste “innovazioni” cosa ne pensi? Un saluto e buon lavoro🙏
Si, infatti, ci sono apicoltori e ricercatori che lavorano sulla resistenza alla varroa, ma in fin dei conti, purtroppo, dopo una vita trascorsa a selezionare, il rischio è di ritrovarsi con un "pugno di mosche" e cioè, purtroppo, oltre il nostro orticello c'è tutto un altro mondo. Ovviamente non tutti possono permettersi di aspettare che muoiano decine di alveari per vedere quelli che resistono e riprendere con un discorso di selezione, di certo non possono permetterselo aziendine e nemmeno aziende che allevano api in attività redditizia. La selezione necessita infatti di costi e di un impegno continuo che per ciò che riguarda la resistenza alla varroa presenta esiti particolarmente incerti. In generale, comunque, come detto nel video, ci sono buoni risultati sull'igienicità di alcuni tipi genetici, i quali perciò possono essere utilizzati per migliorare il livello di resistenza dei propri alveari. Discorso simile per quanto riguarda la forma, la struttura e più in generale la coibentazione degli alveari che come noto influisce molto sulla stabilità e qualità dello sviluppo delle famiglie.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura in effetti è ciò che mi è venuto da pensare. Ad ascoltarli sembra che insegnando anche ad altri apicoltori ad eseguire la selezione sui propri alveari,si possano raggiungere risultati notevoli,anche se ho molti dubbi perché come sai meglio di me,selezionare api con determinati criteri,si ha bisogno di regine che abbiano già questi criteri,e successivamente si ha bisogno anche di fuchi con un alto valore genetico,perché altri criteri devono essere trasmessi dai fuchi. Riguardo alle arnie,faccio fatica a credere che una dimensione diciamo più “cubica” si adatti meglio alla vita delle api,considerando che queste arnie vengono proposte con delle misure che a detta loro, rispettano le dimensioni che le api trovano in natura. Ora io personalmente non ho idea di quale sia la “dimensione naturale” se sia un albero cavo,oppure un capannone,ma vedendo alcuni video provenienti dall’estero si vedono anche favi costruiti in natura dalle api,che si aggirano su larghezze di 2 metri,e alti 1 metro. 😅 Sicuramente il clima all’interno dell’alveare conta,ma almeno io non riesco a trovare la connessione fra un arnia,e ciò che le api possono fare nella lotta alla varroa all’interno di esse.☹️
Certo, infatti, allo stato, costruire una base genetica resistente alla varroa, partendo dai propri alveari, è impresa incauta.... ed anche se si volesse partire con una genetica resistente, comprandola, su cui poi lavorare, bisogna anche essere abbastanza isolati per provare a conservarla. Per quanto riguarda la coibentazione, si può dire che un alveare ben coibentato, da tutti i lati, e stiamo parlando di alveari chiusi tipo in legni da almeno 3cm, senza fondo e con piccole porticine, hanno qualche risorsa in meno da impegnare per gestire variabili come ad esempio la temperatura e perciò da poter impegnare su altro, tipo la lotta ai parassiti.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura capisco. Come si suol dire “tutto aiuta” la cosa importante è che si possa arrivare ad un punto nel quale le api non debbano più lottare contro la varroa. Per il momento qualsiasi cosa andrà bene. Grazie per le gentili risposte come sempre di valore Buon lavoro Vito 💪
Ciao Vito. Ho fatto un trattamento con acido ossalico i primi giorni di agosto dopo il blocco di covata. Non ho fatti altri trattamenti e vorrei rifare ora un altro gocciolato ed uno a novembre. Cosa ne pensi? Cosa posso fare in alternativa?
va bene come hai pensato, ci sarebbe da fare un controllo di massima sulla caduta delle varroe dopo il gocciolato e sulla deposizione delle regine. in alternativa all'ossalico ci sono ad esempio le strisce/stecchette.
Ciao Vito, quando in primavera si fa il trattamento tampone con ossalico gocciolato, la percentuale da utilizzare è sempre al 7% oppure conviene abbassarla al 3%?
Buongiorno Claudio, di solito noi facciamo un gocciolato anche perchè più veloce. Spruzzato va dato su tutti i telaini. A trattamento effettuato, dopo un paio di giorni si verifica la caduta e ci si fa un'idea della situazione.
Ciao vito sono Nello dal cilento Grazie per i tuoi video da te ho imparato molto Volevo chiederti consiglio Come da me è una zona molto umida calda quando ha fatto l'ultimo raccolto del miele Non sono riuscito ad abbassare il livello di umidità al di sotto del diciannove% cosa rischio adesso va bene come Percentuali ta
Ciao, dipende dal tipo di miele e da altre variabili come ad esempio la quantità di lieviti presenti. Diciamo che un miele al 19% di umidità andrebbe consumato presto. Il difetto di conservazione e quindi l'innesco di una fermentazione potrebbe verificarsi in fase di cristallizzazione. Può essere cmq che il mielometro non misura bene, magari è 18%, quindi se hai modo puoi fare un passaggio con un altro apicoltore.
Salve Vito, vorrei porti un quesito. Controllando le mie arnie ieri, ho trovato una famiglia fucaiola. Cosa mi consigli di fare? La famiglia oramai è su quattro telaini. Grazie
Ciao Vito, ho visto in un video precedente che anche tu usi le strisce di acido ossalico, che sono in via di sperimentazione. Usandole hai mai avuto problemi di tossicità sulle api?
no, sebbene come detto in giro ci sono varie formulazioni alcune delle quali se usate a lungo ed in periodi sbagliati possono far danni, spopolamento ed orfanità
Ciao Dario, dalle nostre parti ultimamente vanno in blocco naturale di covata tra ottobre e novembre, in quel periodo, perciò, si può fare un bel gocciolato
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura capisco, in ogni caso i microrganismi sono facilissimi da usare e permettono di potenziare la flora batterica intestinale e aumentare le difese immunitarie. Diversi studi scientifici si stanno concentrando sul potenziamento del microbiota. Questo garantisce un utilizzo continuo senza trattamento chimico, a basso costo e permettendo alle api di potenziarsi in maniera naturale. Grazie cmq per la sua risposta.
@@catiagianni8833 si, ho sentito di questi studi, ma approfondendo, allo stato, credo non risulti niente di concreto/realmente utilizzabile nell'apicoltura di campo
Riguardo ai prodotti anti varroa,ci sono paesi che hanno un sacco di prodotti a base di olii essenziali che pare funzionino e tra le altre cose costano poco,ma in Italia niente e per approvare un qualsiasi prodotto ci vogliono anni...
Ci sono ceppi resistenti alla varroa, nel senso che hanno dei fattori di igienicità più marcati, così come ci sono tecniche di selezione utili a raggiungere tali risultati, ma purtroppo questo lavoro non risolve il problema definitivamente, nel senso che bisogna cmq che l'apicoltore intervenga con i trattamenti. Il limite principale, al di là del racconto ideale, sta nel fatto che questi ceppi resistenti alla varroa, ripeto resistenti non al 100%, quando escono da determinati apiari, areali, situazioni ambientali, per dar seguito ad esempio a discendenze, vanno semplicemente disperderdosi, perciò sono necessari nuovi innesti.
In questo periodo ti sconsiglierei di togliere le celle reali... Soprattutto perché comunque le api non sciamerebbero..se le lasci non creano problemi alla famiglia. In questo periodo e fino la primavera possono coesistere anche 2/3 regine. Poi in primavera si regolano da sole
Da mè abbiamo recuperato uno sciame il 14 settembre. Non nel mio apiario, ma da un mio amico in zona. Non è facile, ma può succedere. (Zona pre dolomitica).
@Roby-Bees io ai primi di settembre ne ho recuperati 2, uno nel mio apiario che non era mio, uno in citta. la mia preoccupazione non essendoci fuchi è che mi succeda come lo scorso anno, di ritrovarmi famiglie fucaiole perche le regine non si sono fecondate.
Salve a tutti, io invece sono andato controtendenza ma ho prelevato le celle, ho fatto due nuclei i primi di settembre. Che rafforzero' se necessario.... Che ne pensate?
una conferenza, complimenti e grazie!
grazie dell'attenzione 👌
Grazie per aver condiviso il tuo sapere, sempre interessanti i tuoi video.
Grazie Michele, hai ben inteso.
Ciao Vito qui in provincia di Cosenza nel negozio di apicoltura dove mi fornisco commercializzano queste strisce già da un anno e mi trovo bene per la lotta alla varroa si riesce ad abbattere più del 90 %. Grazie per i tuoi video e la tua sempre gentile disponibilità 😊
bene
Grazie Vito del tuo sapere. Ti seguo è sto imparando molto per le mie api
grazie, buon apicoltura 👌
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura grazie
Grazie Vito dei tuoi sempre ottimi consigli. Un saluto
grazie dell'apprezzamento
Buona domenica Vito. Grazie per il video.
di niente, a disposizione 👌
Ciao Vito, grazie per per gli ottimi consigli. Si ho visto che ormai non si può più affidarsi al caso o alla fortuna di arrivare con una famiglia fino al tampone estivo a Luglio o Agosto, un anno può andare bene e un anno è un disastro, si deve intervenire prima con monitoraggi per tenere sotto controllo la varroa e intervenire se necessario.
molto bene Giuseppe, esperienza insegna 👌
Grazie mille
di niente 👌
Ciao Vito ..video barboso ma molto utile.😊
Oggi visita con prova x varroa trovato fam. Con 3 con 10 e con 25 varroe.😢
Volevo chiederti ,faccio subito un ossalico e abbatto quello che posso ,o aspetto il blocco naturale ,e sublimo ....
Grazie .
Se dopo pochi giorni da un gocciolato in presenza di covata ne sono cadute tipo un 20-30 si può aspettare il blocco naturale e partire col trattamento di pulizia radicale, magari con un ciclo di sublimati. Credo oramai ci siamo, da noi penso la prima decade di novembre dovremmo essere in assenza di covata chiusa.
Ciao vito lo sgocciolato in questo periodo fai quello con lo zucchero o con il glicerolo grazie per la risposta
Saluti
Norberto
Ciao, uguale, non ci sono differenze particolari, importante tra un gocciolato e l'altro se fatto al 7% aspettare almeno un mesetto
Ciao Vito, bellissimo video ho sentito parlare delle strisce con glicerina e ossalico un mio amico se le produce da se mettendo 200grammi glicerina e 100 grammi di ossalico le strisce che usa sono fogli di cartoncino da 2mm .cosa ne pensi in merito.....la cosa più importante ... auguri x la nascita della tua piccolina
la proporzione ossalico/glicerolo credo sia più o meno quella, le strisce 2mm di spessore sembrano però troppo sottili, queste ultime cmq si trovano facilmente sul web
Ciao Vito come sempre interessanti le tue valutazioni.
Vedo però che qualcuno (anche su TH-cam) promuove un sistema di apicoltura innovativo e che promette,con la selezione genetica,di non trattare gli alveari almeno da una quindicina di anni (o almeno non tutti e non sempre) aggiungendo poi che con tipi di arnie diverse da quelle comunemente usate,le api stanno molto meglio,sviluppandosi in verticale,tenendo bassi i livelli di varroa.
Considerando la tua esperienza,di queste “innovazioni” cosa ne pensi?
Un saluto e buon lavoro🙏
Si, infatti, ci sono apicoltori e ricercatori che lavorano sulla resistenza alla varroa, ma in fin dei conti, purtroppo, dopo una vita trascorsa a selezionare, il rischio è di ritrovarsi con un "pugno di mosche" e cioè, purtroppo, oltre il nostro orticello c'è tutto un altro mondo. Ovviamente non tutti possono permettersi di aspettare che muoiano decine di alveari per vedere quelli che resistono e riprendere con un discorso di selezione, di certo non possono permetterselo aziendine e nemmeno aziende che allevano api in attività redditizia. La selezione necessita infatti di costi e di un impegno continuo che per ciò che riguarda la resistenza alla varroa presenta esiti particolarmente incerti. In generale, comunque, come detto nel video, ci sono buoni risultati sull'igienicità di alcuni tipi genetici, i quali perciò possono essere utilizzati per migliorare il livello di resistenza dei propri alveari. Discorso simile per quanto riguarda la forma, la struttura e più in generale la coibentazione degli alveari che come noto influisce molto sulla stabilità e qualità dello sviluppo delle famiglie.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura in effetti è ciò che mi è venuto da pensare.
Ad ascoltarli sembra che insegnando anche ad altri apicoltori ad eseguire la selezione sui propri alveari,si possano raggiungere risultati notevoli,anche se ho molti dubbi perché come sai meglio di me,selezionare api con determinati criteri,si ha bisogno di regine che abbiano già questi criteri,e successivamente si ha bisogno anche di fuchi con un alto valore genetico,perché altri criteri devono essere trasmessi dai fuchi.
Riguardo alle arnie,faccio fatica a credere che una dimensione diciamo più “cubica” si adatti meglio alla vita delle api,considerando che queste arnie vengono proposte con delle misure che a detta loro, rispettano le dimensioni che le api trovano in natura.
Ora io personalmente non ho idea di quale sia la “dimensione naturale” se sia un albero cavo,oppure un capannone,ma vedendo alcuni video provenienti dall’estero si vedono anche favi costruiti in natura dalle api,che si aggirano su larghezze di 2 metri,e alti 1 metro. 😅
Sicuramente il clima all’interno dell’alveare conta,ma almeno io non riesco a trovare la connessione fra un arnia,e ciò che le api possono fare nella lotta alla varroa all’interno di esse.☹️
Certo, infatti, allo stato, costruire una base genetica resistente alla varroa, partendo dai propri alveari, è impresa incauta.... ed anche se si volesse partire con una genetica resistente, comprandola, su cui poi lavorare, bisogna anche essere abbastanza isolati per provare a conservarla. Per quanto riguarda la coibentazione, si può dire che un alveare ben coibentato, da tutti i lati, e stiamo parlando di alveari chiusi tipo in legni da almeno 3cm, senza fondo e con piccole porticine, hanno qualche risorsa in meno da impegnare per gestire variabili come ad esempio la temperatura e perciò da poter impegnare su altro, tipo la lotta ai parassiti.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura capisco. Come si suol dire “tutto aiuta” la cosa importante è che si possa arrivare ad un punto nel quale le api non debbano più lottare contro la varroa.
Per il momento qualsiasi cosa andrà bene.
Grazie per le gentili risposte come sempre di valore
Buon lavoro Vito 💪
Ciao Vito. Ho fatto un trattamento con acido ossalico i primi giorni di agosto dopo il blocco di covata. Non ho fatti altri trattamenti e vorrei rifare ora un altro gocciolato ed uno a novembre. Cosa ne pensi? Cosa posso fare in alternativa?
va bene come hai pensato, ci sarebbe da fare un controllo di massima sulla caduta delle varroe dopo il gocciolato e sulla deposizione delle regine. in alternativa all'ossalico ci sono ad esempio le strisce/stecchette.
Ciao Vito, quando in primavera si fa il trattamento tampone con ossalico gocciolato, la percentuale da utilizzare è sempre al 7% oppure conviene abbassarla al 3%?
se unico va bene al 6 7 %, se di prevede un ripetuto meglio al 3 4 %
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura ok grazie mille
Ciao Vito. Per monitorare hai detto che spruzzi acido ossalico. Su quanti telai? Con quale frequenza in un anno? Grazie per il video
Buongiorno Claudio, di solito noi facciamo un gocciolato anche perchè più veloce. Spruzzato va dato su tutti i telaini. A trattamento effettuato, dopo un paio di giorni si verifica la caduta e ci si fa un'idea della situazione.
Ciao vito sono Nello dal cilento Grazie per i tuoi video da te ho imparato molto Volevo chiederti consiglio Come da me è una zona molto umida calda quando ha fatto l'ultimo raccolto del miele Non sono riuscito ad abbassare il livello di umidità al di sotto del diciannove% cosa rischio adesso va bene come Percentuali ta
Ciao, dipende dal tipo di miele e da altre variabili come ad esempio la quantità di lieviti presenti. Diciamo che un miele al 19% di umidità andrebbe consumato presto. Il difetto di conservazione e quindi l'innesco di una fermentazione potrebbe verificarsi in fase di cristallizzazione. Può essere cmq che il mielometro non misura bene, magari è 18%, quindi se hai modo puoi fare un passaggio con un altro apicoltore.
Grazie mille per risposta
Salve Vito, vorrei porti un quesito. Controllando le mie arnie ieri, ho trovato una famiglia fucaiola. Cosa mi consigli di fare? La famiglia oramai è su quattro telaini. Grazie
potresti svuotare l'arnia, lasciare fuori i telaini che li saccheggiato in mezza giornata e poi scioglierli
Ok, grazie Vito.
sembra brutto, ma tant'è 😉
Ciao Vito, ho visto in un video precedente che anche tu usi le strisce di acido ossalico, che sono in via di sperimentazione. Usandole hai mai avuto problemi di tossicità sulle api?
no, sebbene come detto in giro ci sono varie formulazioni alcune delle quali se usate a lungo ed in periodi sbagliati possono far danni, spopolamento ed orfanità
Ok, grazie. Una curiosità, mi è sembrato di leggere in un commento che tu non fai blocchi di covata estivi. Come mai?
@@lf648 troppo impegnativo, pulisco meglio in primavera
Ciao vito, sono un neofita delle tue parti, bisaccia, in che mese fare il blocco di covata con il gocciolato? Grazie si robba bona.
Ciao Dario, dalle nostre parti ultimamente vanno in blocco naturale di covata tra ottobre e novembre, in quel periodo, perciò, si può fare un bel gocciolato
Ciao Vito!
Ma se si usa il formico uccide anche la covata?
Ciao, sì, una parte della covata aperta viene danneggiata.
Ma ora è il caso di fare nuovi nuclei con Tegine acquistate ?
Grazie.
fin quando si hanno regine si può fare, certo, magari con sei telaini di covata e corona di miele
Buongiorno mi sa dire il nome delle arnie americane ?
Dadant
Ha mai provato anche con utilizzo di microrganismi?
@@catiagianni8833 no, nei trattamenti ci basiamo sull'utilizzo di prodotti economici, facili da usare e che funzionano
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura capisco, in ogni caso i microrganismi sono facilissimi da usare e permettono di potenziare la flora batterica intestinale e aumentare le difese immunitarie. Diversi studi scientifici si stanno concentrando sul potenziamento del microbiota. Questo garantisce un utilizzo continuo senza trattamento chimico, a basso costo e permettendo alle api di potenziarsi in maniera naturale. Grazie cmq per la sua risposta.
@@catiagianni8833 si, ho sentito di questi studi, ma approfondendo, allo stato, credo non risulti niente di concreto/realmente utilizzabile nell'apicoltura di campo
Meglio di un manuale , grazie Vito ! Video tutt'altro che noioso!
Grazie!
Ho trovato due arnie con Regine 2023...forti.. completamente vuote,in friuli...da un Professionista..43 nuclei.. così
non ho capito bene, ma se le arnie si svuotano in questo periodo che noi sappiamo c'è poc'altro da aggiungere: varroa
Riguardo ai prodotti anti varroa,ci sono paesi che hanno un sacco di prodotti a base di olii essenziali che pare funzionino e tra le altre cose costano poco,ma in Italia niente e per approvare un qualsiasi prodotto ci vogliono anni...
eh si...
Vito ma i santoni che dicono di selezionare api resistenti alla varroa secondo te e possibile . E una curiosita mia
Ci sono ceppi resistenti alla varroa, nel senso che hanno dei fattori di igienicità più marcati, così come ci sono tecniche di selezione utili a raggiungere tali risultati, ma purtroppo questo lavoro non risolve il problema definitivamente, nel senso che bisogna cmq che l'apicoltore intervenga con i trattamenti. Il limite principale, al di là del racconto ideale, sta nel fatto che questi ceppi resistenti alla varroa, ripeto resistenti non al 100%, quando escono da determinati apiari, areali, situazioni ambientali, per dar seguito ad esempio a discendenze, vanno semplicemente disperderdosi, perciò sono necessari nuovi innesti.
@@ApicolturaBIODolcezzaNatura grazie della spiegazione
Io torno da poco dalle api, ho spaccato 5 celle da sciamatura in due famiglie, settembre caldo settembre matto 😰
In questo periodo ti sconsiglierei di togliere le celle reali... Soprattutto perché comunque le api non sciamerebbero..se le lasci non creano problemi alla famiglia. In questo periodo e fino la primavera possono coesistere anche 2/3 regine. Poi in primavera si regolano da sole
ottima osservazione 👌
Da mè abbiamo recuperato uno sciame il 14 settembre. Non nel mio apiario, ma da un mio amico in zona. Non è facile, ma può succedere. (Zona pre dolomitica).
@Roby-Bees io ai primi di settembre ne ho recuperati 2, uno nel mio apiario che non era mio, uno in citta. la mia preoccupazione non essendoci fuchi è che mi succeda come lo scorso anno, di ritrovarmi famiglie fucaiole perche le regine non si sono fecondate.
Salve a tutti, io invece sono andato controtendenza ma ho prelevato le celle, ho fatto due nuclei i primi di settembre. Che rafforzero' se necessario.... Che ne pensate?
Che tristezza 😢
purtroppo è il nostro flagello...... ma si può controllare....