วีดีโอ

Di niente Angelo, buona giornata 👌

@@francescobaronti4239 Di base, quando non c'è il fermo deposizione naturale, in questo periodo consigliamo il blocco di covata artificiale, lo sforchettamento della covata o il pennellamento con formico al 40%, quindi un gocciolato. Poi eventualmente qualche sublimato durante l'inverno, se si ritiene ci sia ancora molta varroa.

@@libiortaggitua se con lo zucchero meglio tenerlo al fresco/frigo se resta, molto meglio se si prepara al bisogno

@@antoniogallo2259 Ciao, immagino fai così perchè non hai una finestra senza covata. Comunque dovrebbe andar bene, seppure qualche varroa, da qualche parte nella covata, come sai riesce a sfuggire.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura si Vito sono a 970 metri e domenica ho fatto il quarto sublimato. Adesso tratterò con un solo sublimato a fine febbraio più o meno in base al tempo. Poi inizio settembre un gocciolato e poi a novembre i sublimati

Beh, a quell'altitudine dovrebbero andare in blocco di covata. Cmq i cicli di sublimato che noi sappiamo non creano particolari problemi all'alveare e se fatti bene portano a un buon risultato di pulizia. Sono impegnativi, come sai. D'accordo sul fatto che più si parte puliti in primavera meglio è 👌

@@roccosiggillino2098 È importante operare con criterio, quindi, di base, trattare in assenza di covata e controllare la caduta. Il gocciolato può essere fatto anche dopo il sublimato.

@@matteogrossi4030 Grazie, ottima osservazione. Nel nostro caso, dato che si tratta di famiglie alle quali è stata data una regina, non ci sono particolari problemi di carichi di varroa. Comunque, probabilmente, alla fine faremo un trattamento a tutte, poi un sublimato a metà dicembre.

@@domenicocastellucci1682 Buongiorno Domenico, quel che conta è principalmente la percentuale di acidità, acido ossalico, sulla soluzione che per un singolo passaggio si aggira sul 7%. 5ml per telaino coperto dalle api che in questo periodo ad esempio nelle nostre zone siamo sui 5 6 telaini. L'ossalico in linea generale tende ad diminuire di qualche giorno l'aspettativa di vita delle api.

Sarà pure un bravo apicoltore e selezionatore, ma a livello di vendita e propaganda a tamburo non lo batte nessuno 😅

@ApicolturaBIODolcezzaNatura 😅

@@vincenzodepascali4987 impegnativo e dai risultati non ottimali, semplicemente per il fatto che con una certa probabilità non poche varroe riescono a sfuggire, per questo nel video abbiamo cennato alla pennellata di formico sulle utime roselline di covata o ad altri metodi per garantire il blocco

Ciao Vito, io ho fatto un gocciolato inizio novembre però un po' di covata c'era. Mi consigli di ripeterlo a metà dicembre? Che candito usi? Grazie grande..

@@massimomorazzini713 Ciao Massimo, se riesci a guardarle per renderti conto se c'è ancora covata e quindi se nella tua zona si verifica l'assenza di covata, tanto di guadagnato. Uso un candito bianco a base di glucosio e fruttosio.

@@elviovolpe3219 certo, un buon prodotto, resta fondamentale però l'assenza di covata 👌

@@claudiopetricciuolo8991 Si può fare, certo, possibilmente con un dosaggio acido più basso, intorno al 5/6%, meglio se in presenza di condizioni meteo favorevoli al volo.

Non saprei dirti bene se non che esiste certamente una caduta naturale.

@@salvatoregiaquinta3174 che noi sappiamo il gocciolato

@@Roby-Bees Grazie Roberto, ci aggiorniamo certo, in gamba, alla prossima 👌

@@robertopasquini4511 ideale senza vento, dopo una pioggia o semplicemente con tempo umido e temperature sui 10gradi con i glomeri un pò aperti ed assenza di volo

@ grazie!!

di niente, buona giornata!

@@riccardoalonzi4608 dovrei guardarci meglio, ma credo una XL, questi della Marsya se li contatti sono molto disponibili a riguardo

@ApicolturaBIODolcezzaNatura grazie, si avevo già a visto il sito ma ero indeciso per la taglia!

@@riccardoalonzi4608 meglio un pò più larga 👌

Ciao Michele, a parte che ad oggi non ne abbiamo disponibili, ti conviene sentire con qualcuno della zona, in bocca al lupo 👌

si può fare 700ml acqua, 300ml glicerolo, 70g ossalico

Grazie mille,

@@deliomurtas6030 di niente 👌

Per ora abbiamo in programma un gocciolato in assenza di covata, con controllo della caduta, poi eventualmente valutiamo un sublimato 👌

@ApicolturaBIODolcezzaNatura grazie

sta bene, in bocca al lupo, quelli mangiano 😁

Ricordatevi che i fuchi in questo periodo dell' anno significa famiglia forte e sana che si puo permettere di avere dei fuchi. Stai tranquillo le api sano cosa fare. Vedrai che in primavera sara la famiglia migliore quella che ha dei fuchi adssso.

Eh si, certo, maschi in questo periodo significa benessere e vitalità dell'alveare, temperature medie alte, raccolto di nettare e polline, ma anche altro di meno positivo, specie di fronte ai possibili arrivi e ritorni di freddo, come eccessivo consumo di scorte ed allevamento di varroa.

@@gaetanoucciardo6030 👌

@@FS-us7wy infatti, grazie 👌

​@@ApicolturaBIODolcezzaNatura si potrebbe utilizzare anche in estate!?

non è consigliabile più che altro perchè in estate c'è ancora troppa covata da spennellare...

Ho fatto oggi una visita alle api e ho notato che intorno alle rose di covata, in alcune famiglie, ci sono ancora uova appena deposte.. motivo per cui a metà dicembre avrò ancora covata e credo che opteró per questa tecnica della spennellata con formico. Ho visto però che in commercio si trova formico al 60% , può andar bene ugualmente? Grazie

si dovrebbe diluire un pochino, al 40% - 50%, per farlo occorre un densimetro, ci sono tabelle in rete

che brutta situazione, poverina, importante che poi si sia risolto tutto per il meglio, buona giornata 👌

@@pang2429 salve, credo un gocciolato al 7% in soluzione con zucchero, acqua e glicerolo

@@andrearidolfi543 Si, qualche orfanità a fine estate, dovuta a vari fattori come il trattamento a base di formico, l'usura degli alveari data la siccità, l'età delle regine. In questo periodo, prima di "dichiarare" un'orfanità, bisognerebbe essere certi che non sia un blocco/assenza di covata naturale.

​@@ApicolturaBIODolcezzaNaturale famiglie sono in blocco, covata zero ma da una visita' all' altra mi e' capitato di trovarle agitate e con api che ventilano quindi sicuramente orfane, nelle prime hanno provato anche a fare celle reali, famiglie belle su 5-6telai coperti

ah ok, purtroppo a fine stagione capita a tutti di trovare delle orfane, prima ce ne si accorge meglio è anche perchè come sai questo è il periodo più brutto per le orfanità, dato che praticamente non ci sono rimedi se non l'unione tra famiglie

Certo, per quanto sappiamo le ricerche e gli studi vanno pubblicati e sottoposti alla comunità scientifica. Qui però stiamo parlando d'altro, un mix tra propaganda, vendita, nuovi metodi di selezione e risultati da verificare, qualcos'altro...

@@christianfatica4779 Più che d'accordo! Corsi a parte, si tratta di fattrici vendute a più di mille euro a provetti apicoltori che immaginano di essere ricercatori e selezionatori di regine, chiamati a risolvere definitivamente il problema della varroa in areali "non isolati" mentre nei fatti non riescono a gestire in maniera produttiva neanche una decina di alveari. Ciò fino ad evidente prova contraria. Il miglioramento genetico al quale invece siamo chiamati tutti noi apicoltori con qualche anno di esperienza, promosso con l'acquisto di caratteri dall'esterno ed osservazione sui propri alveari è tutta un'altra cosa.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura più di 1000 euro!!!! Più di un vitello!!!

Io mi domando come fanno a permettersela hobbisti con 7/8 famiglie

@@christianfatica4779 credo si tratti di apicoltori benestanti che hanno già uno stipendio, un reddito o che so, una pensione..... capisco un allevatore e selezionatore professionista di regine che solitamente comprano regine madri dai caratteri super testati per riprodurle e vendere figlie...

@@Garushildemone Da quanto ne sappiamo non esiste un vero e proprio obbligo di trattare, sebbene il discorso sarebbe un pò più complesso. Esistono linee guida pubblicate dagli Istituti zooprofilattici, così come v'è l'obbligo per gli apicoltori professionisti di tenere il registro dei farmaci.

Buongiorno, perchè lo sciroppo tenderebbe a stimolare la deposizione "fuori stagione", potrebbe degenerare data l'umidità alta o innescare saccheggi dato che non c'è raccolto.

Ciao, c'è chi lo fa per aiutare a conservare il calore nell'alveare e si trova bene. L'umidità di condensa non dovrebbe essere un problema, rientrando nel fabbisogno dell'alveare che la utilizza per sciogliere il miele. Potresti usare la pellicola sulla metà dei tuoi alveari lasciando gli altri senza, poi in uscita dall'inverno/primavera se osservi differenze tiri le somme 👌

😅 un pò dipende dal tipo di affumicatore, questo nostro è un Dadant, un pò dal fatto che bisogna accenderlo bene all'inizio, fargli fare la fiamma, iuta, legnetti, cartone, paglia 😉

80g per litro? Sembra un pò troppo, di solito lo spruzzato al 3/4 % (30/40g litro), ma se ha funzionato, tutto ok

@ApicolturaBIODolcezzaNatura pensa che il tecnico biologico della nosta associazione consiglia 100 grammi per litro per lo spruzzato... secondo noi una pazzia. Io i primi 2 li ho fatti con 80 poi per 4 arnie che ancora persisteva caduta ho fatto 60g.

@@Roby-Bees infatti, cmq su queste percentuali di ossalico spruzzato non saprei dirti bene, nel senso che non ne ho esperienza diretta, diversamente dal gocciolato

Ciao, purtroppo non lavoriamo con le banche delle regine. Cercando però, credo qualcosa si riesca a trovare.

@@Mario-yi5nt Ciao, grazie. Se ad ammuffire è il polline non è il meglio, sebbene le api poi ripuliscono. Perciò, per evitare, se si vogliono mettete all'esterno dei telaini, converrebbe mettere quelli che non hanno polline. L'assenza di blocco naturale è un bel problema, quindi converrebbe attrezzarsi con un blocco artificiale che nel periodo autunnale è meno problematico di quello estivo. Si può eventualmente valutare di sforchettare la covata residua o pennellarla con acido formico, quest'ultimo metodo però è in fase di sperimentazione. Poi ci sono le strisce a lenta azione che bisogna alternare, in base al principio attivo e che funzionano abbastanza bene se i livelli di infestazione non sono alti.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura diciamo che all' esterno metto sempre quelli che al massimo hanno del miele che loro portano dentro, ho notato che sulla cera si crea muffa però se non è un problema la lascio lì. Per il trattamento non vorrei usare principi chimici ma solo gli acidi consentiti anche nel biologico. Sul video hai detto che se le tengo larghe potrebbero andare in blocco di covata naturale più facilmente...magari prima provo questo modo altrimenti farò un blocco artificiale. Grazie Vito

@@Mario-yi5nt ah ok, la patina di muffa sulla cera non crea problemi, è abbastanza naturale 👌

@@carmineapicella7879 buonasera, ho preso un paio di quintali da un apicoltore che ne aveva, per produrne da me più che altro ci voleva molto tempo

@@giaggioantonio certo Antonio, speriamo bene, non trascurare il fatto che, specie in questo periodo, assenza di covata non significa automaticamente orfanità

@@aldobracco2544 Ciao, quest'anno per vari motivi, tra i quali telaini in abbondanza, le teniamo larghe fino all'uscita dall'inverno quando poi le metteremo più strette intorno alla covata per proteggerle dai ritorni di freddo. Qualche problemino di varroa su una zona, causa reinfestazione, ma adesso è rientrato. Non è dappertutto uguale.

@@alessioiommazzo6461 Ciao, noi in autunno partiamo con un gocciolato in assenza di covata, poi a distanza di uno/due settimane effettuiamo un sublimato, con verifica della caduta e solitamente siamo apposto

@ Grazie mille

@@alessioiommazzo6461 di niente 👌

Ma in assenza di covata un paio di gocciolati di ossalico a distanza magari ti 8 Massimo 10 giorni possono andare bene per colpirla​@@ApicolturaBIODolcezzaNatura

@@salvatoregiaquinta3174 Non è consigliabile più che altro perché il gocciolato classico autunnale si fa sentire anche sulle api/regine. A differenza del sublimato o dell'ossalico gocciolato a più basse concentrazioni.

@@apicolturaapeubriacadibott6906 Ciao Cristian, grazie dell'intervento. Purtroppo, ad oggi, sembra che a comprare queste regine testate come resistenti a casa sua (a più di mille euro) e questi corsi dove si insegnano cose che non si trovano da nessuna parte, siano stati soltanto dei neofiti ed apicoltori amatoriali con buone intenzioni. Ovviamente anche con qualche soldo in tasca, quindi non il giovane ventenne alla ricerca della gallina dalle uova d'oro. Per quanto riguarda il tipo di resistenza, almeno a quanto dicono, si tratta di una resistenza multifattoriale, nell'ambito della quale la popolazione della varroa che vive in simbiosi con gli alveari, viene tenuta sotto controllo dalle api. Per il resto se decide di abbassare il prezzo delle regine, almeno a 50euro, ha trovato noi due nuovi clienti 😅

@ApicolturaBIODolcezzaNatura ahahhahahahahh

Ragazzi, io sono in perfetta sintonia con voi, sappiamo bene come funziona.... Le api resistenti alla varroa, non sono nessuna di quelle con cui lavoriamo noi per fare miele. Lasciate perdere, c'è solo da prendere nervoso.

@@meoo123456 Di solito il miele di edera viene mischiato ad altri mieli, comunque, in generale, specie le famiglie più popolose, consumano il miele cristallizzato senza problemi. Lo sciolgono, addensandosi e vibrando intorno al miele, sviluppando così calore e se ne nutrono.

Grazie mille sei un grande maestro

@@meoo123456 Di niente, grazie, invece che maestro, apicoltore da qualche anno 😉

@@PaoloMinariniHai provato le sue regine? Parlacene allora in maniera più chiara, siamo tutte orecchie, quanto le hai pagate? Quando le hai comprate? Sono vive? Fattrici testate, vergini o feconde? Sei un apicoltore hobbista con qualche alveare o un apicoltore con p.iva che ricava reddito dell'apicoltura? dici che il sig. Strazzi produce anche miele? Hai una foto di un vasetto di miele di Inula con la sua etichetta? Guarda che la storiella l'abbiamo approfondita molto di più di quello che pensi. Non abbiamo pregiudizi, te lo garantisco, ma ci atteniamo ai fatti.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura l'ho acquistata anzi le ho acquistate nel 2019 ,quattro nuclei ,allora avevo appena riniziato dopo anni a parte una famiglia tre regine le ho tenute pensa te quattro anni senza un testamento .se seguissi veramente come dici Stracci sapresti anche che su dieci regine che sfarfallano se ti va bene ne ottieni tre resistenti .per ottenerle c'è un certo lavoro ,comunque ti seguo da qualche tempo ,scusa se te lo dico non c'è confronto nel modo di gestire le api .dici cose che dicono praticamente tutti quegli apicoltori che promuovono corsi e nessuno a gratis e a mio modestissimo avviso presso che inutili visto com'è messa l'apicoltura ora .da l'anno scorso ho cominciato a farmi le regine .comunque vedo i trattamenti che fai non mi sembra con tutto il rispetto che si può avere non sei messo molto bene

A parte che non hai risposto a molte altre mie domande, sembri un tantino presuntuoso avendo manco dieci alveari dopo vari anni di apicoltura e pensando di poter dare insegnamenti a chi dall'apicoltura ricava reddito, produce mieli etichettati BIO, gestisce api in ottima forma. Ti rendi conto quando stai spendendo per fare il ricercatore e selezionare di regine? Certo, sei liberissimo di farlo, di coltivare i tuoi sogni, ma a mio parere dovresti imparare a stare un pò più tranquillo prima di consigliare o giudicare altri apicoltori. Seppoi hai modo di presentarti con fatti e risultati, tutta un'altra storia.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura non hai capito molto di quello che ho scritto e se ho un pregio è la modestia quello che ha me da fastidio e il raccontare cose non vere o molto diluite ,secondo me che non sono e non mi considero nessuno a differenza di altri ho imparato più cose da lui in pochissimo tempo ,modo di gestione formazione nuclei formazione starter gestione sciamatura,come selezionare scegliete regine come formare starter .tutto in in modo nuovo (queste cose le ho già provate )e devo dire che gestendo il tutto in questo modo è un altro mondo ,quello che vedo nei tuoi filmati e praticamente in tutti quelli che si vedono senza togliere nulla alla tua capacità sicuramente di apicoltore prof è come dire un altra cosa .sai cosa mi hai dato dell' arrogante cosa che io non sono ,io ho un difetto sono come Tommaso non credo finché non provo ,cosa che ho fatto e continuerò ha fare

@@PaoloMinarini Appunto, sei liberissimo di fare le tue ricerche perseguendo I tuoi ideali ed interessi. Per essere franco, non credo però che in questa tua posizione, ad oggi, hai titolo per poter insegnare qualcosa di nuovo al mondo dell'apicoltura. Diverso sarà quandi avrai da presentare risultati certi, concreti e misurabili.

@@ZipoMorrison Ciao, diciamo che ognuno è libero di muoversi in un modo o in un altro. Magari un domani il sig. Stracci scriverà un libro su questa sua tecnica o pubblicherà qualche ricerca come di solito si fa nel campo della scienza. Per ora, seppure si volessero accreditare i suoi metodi di selezione e soprattutto i suoi risultati, bisogna prendere atto che se li fa pagare. Il dubbio sollevato però, sta nel verificare se realmente questi ceppi di api che possiede sono resistenti alla varroa anche in ambienti dove esistono altre api. C'è qualche apicoltore hobbista che ha comprato da lui, ma per ora si tratta di apicoltori che, a quanto si è capito, sono ancora in una fase di sperimentazione.

@@giovannitorazza1422 Le cose cambiano e non tutte le situazioni sono uguali dappertutto. Da noi, alta collina, un paio di telaini di miele, stando sui 6 7 kili, passano un paio di mesi freddi (intendendo per questi, quelli tra novembre e febbraio).

@apicolturailgringo8608 infatti si dovrebbe parlare di selezione "aritificiale" e non invece di selezione "naturale" o più semplicemente di miglioramento genetico con finalità di resistenza alla varroa

Ciao, infatti 👌 mettendo da parte il fatto che fare l'apicoltore è una cosa, fare selezione, ricerca, sperimentazione è un'altra.... gira e rigira il nocciolo della questione sta sempre lì, vertendo sulla necessità di validare all'esterno la veridicità di quanto si sostiene per ciò che riguarda la possibilità di poter produrre miele senza fare trattamenti.

più o meno, non è così semplice

@ApicolturaBIODolcezzaNatura "non è così semplice" come afferma qualcuno. In più, la Varroa è una avversità per cui la Apis Mellifera non ha nel DNA metodi di lotta. Ed eventuali evoluzioni a tale riguardo, con lo sviluppo di specifici metodi di resistenza possono avvenire solo in millenni di evoluzione e non in pochi anni come affermano alcuni. È una assurdità.

La teoria è teoria, la pratica è pratica. Se, ad esempio, venisse validato il fatto che tali api sono realmente resistenti alla varroa ed hanno acquisito dei caratteri di resistenza che si mantengono stabili nel tempo allora siamo nel campo del riscontro pratico. Questa cosa come verrebbe allora spiegata?

@ApicolturaBIODolcezzaNatura non può essere possibile, almeno in poche decine di anni. Ma non lo dico io, lo dice la scienza. Le dirò più: è più facile che a causa di queste minacce si estingua prima Apis Mellifera piuttosto che si arrivi ad una evoluzione della specie. E ripeto, non sono io a dirlo, ma la scienza. E la scienza non e interpretabile.

insomma ti sta anticipato, ti capiamo 😁

I video su TH-cam sono solo divulgativi....tu hai seguito i suoi corsi? Io li ho seguiti, pagandoli ovviamente. I pareri sono leciti ma se poco informati sono pareri "gratuiti". Ho seguito i sui corsi e francamente quel che Stracci insegna non lo troverai in nessun video di alcun apicoltore che tu possa mai trovare in giro. Altri livelli, te lo posso assicurare, sia per competenze che per visione globale dell'apicoltura nel contesto naturale, economico, commerciale, etc....

Stefano, permetti, come si suol dire, al tuo posto volerei più basso.... ci sono aziende apistiche di tutto rispetto, che gestiscono centinaia di alveari e danno lavoro, con produzione di varietà di mieli premiati da commissioni più che competenti... etc.... La tua scelta personale di spendere fior di quattrini e fare il ricercatore e lo sperimentatore apistico è altra cosa.

@ApicolturaBIODolcezzaNatura non ho mai messo in dubbio che ci siano aziende produttrici di miele di tutto rispetto ma io stavo parlando d'altro. Il topic del discorso era la resistenza alla Varroa e le strategie che tutti avrebbero dovuto mettere in campo, non ora ma a partire da quarant'anni fa, per contrastare la Varroa ANCHE con altre metodologie che non fossero esclusivamente "trattare le api con principi chimici". È questo il vero punto in cui tutto il movimento apistico ha grosse responsabilità. Non metto in dubbio la qualità del miele e la competenza di operatori che lavorano nel settore ma metto in dubbio le loro strategie per contrastare il parassita, univocamente e ripetutamente (per più di 40 anni) votate solo al trattamento farmacologico. Mi risulta che le Api che tanto producono e tanto sono docili sono tali grazie ad una selezione attuata decenni fa da molti apicoltori e perpetrata fino ad oggi. Ebbene perché non hanno mai avviato uno stesso programma selettivo per far si che le api non dipendessero più da certi trattamenti chimici per la loro sopravvivenza??? Se mai dovessi curare un malato per più di 40 anni e questo malauguratamente non dovesse guarire io una domanda se la cura che sto adottando sia davvero efficace o meno me la farei. E se dico che Stracci naviga su altri standard, senza offesa, lo dico con cognizione di causa perché ho seguito i suoi corsi, conosco le sue competenze e sinceramente posso affermare un giudizio in piena coscienza. Vorrei precisare inoltre che non sono un ricercatore ne sto spendendo più soldi di tanti che viceversa investono nel comprare prodotti chimici (che non sono gratis) e ore di lavoro necessarie per fare trattamenti (capitalizza le ore di lavoro in soldi e ti accorgerai di quel che "spende" ogni apicoltore ogni anno.... tenendo conto anche del valore economico delle famiglie di Api morte ogni anno).

@@stefanolanzara9688 Personalmente, come sai, non mi occupo in maniera specifica di selezione e di vendita di regine. Capisco però che chi deve portare a casa un reddito dall'allevamento degli alveari, non si può mettere a sperimentare rischiando di vedere azzerato tutto e non vedo perciò quale sarebbe la sua colpa. Nè tutti gli allevatori di regine dispongono di stazioni isolate per portare avanti i loro programmi di selezione, affidandosi perciò ad una selezione massiva, con tutti i suoi difetti. Ciò nondimeno, seppure in ritardo e senza farsi illusioni, qualcosa si muove. Ciò detto, dato che immagino tu abbia comprato la tua preziosa regina anche per riprodurla in un tuo programma di miglioramento genetico, quando ne avrai disponibili, ad un prezzo ragionevole e di mercato, ne comprerei qualcuna.

@@filipporossifavilli68 fa piacere Filippo, quindi catturate la varroa nei favi da fuco che poi eliminate?

@ApicolturaBIODolcezzaNatura esatto ... però è un arma a doppio taglio ovvero se si dovesse superare e arrivare allo sfarfallamento dei fuchi son dolori ...quindi dalla deposizione 18/19gg quando è opercolata da un po' di tempo...incominciamo da aprile/maggio fino a settembre fine/ottobre fine poi dipende dalla stagione... sicuramente se un arnia vediamo che non ha catturato varroe sospendiamo il "trattamento" ...il signore di cui parli asserisce non di vendere il miele a 10€ ma a 25€ soprattutto quello di inula ( che non lo vuole nessuno)

@@filipporossifavilli68 si verifica blocco naturale di covata per molti giorni?

@@ApicolturaBIODolcezzaNatura forse non mi sono spiegato bene blocco di covata non viene fatto ..il blocco avviene quando il meteo volge al inverno/tardo autunno

@@filipporossifavilli68 Si, infatti, quello intendevo per blocco di covata naturale. Immagino infine che raccogliete in primavera diversi sciami naturali, è così?

giustamente 😁😉👍