Spesso racconta questa storia criticando l’esercito piemontese come se fosse stato messo in piedi da dei perfetti imbecilli senza premettere la storia e la guerra a cui l’esercito si era preparato, storia e guerra che non si studia mai perché il sei-settecento non si studiano mai. In tanti secoli di storia il Piemonte ha sempre dovuto combattere guerre difensive sul proprio territorio, quasi sempre per difendersi dai francesi, il nemico che più probabilmente bisogna affrontare anche in quegli anni, appena 30 dalla liberazione dei francesi. Il Piemonte era lo stato guida perché reduce da alcune grandi vittorie contro i francesi nell’assedio di torino (coi precedenti assedi di verrua e chivasso, fondamentali), i due assedi di cuneo, la battaglia di casteldelfino, la battaglia dell’assietta, la battaglia dell’authion. Tutte battaglie che avevano in comune la difesa statica di punti strategici ben conosciuti all’interno del proprio territorio tenendo fortezze o campi trincerati. Questo porto allo sviluppo di un esercito formato per fare queste battaglie dove la cavalleria non doveva esplorare un bel niente ma fungere da riserva strategica per tamponare situazioni di emergenza, la carica di pastrengo è erede della carica della cavalleria sul corsaglia, battaglioni grossi pesanti e difficili da manovrare che tanto nn dovevano manovrare perché dovevano temere posizioni preparate alla difesa, topografia inesistente perché si doveva combattere in Piemonte. Fino al 1847 nessuno si sarebbe immaginato che il Piemonte invadesse la Lombardia se non come alleato dei francesi. L’esercito che ha invaso la Lombardia nel 48 era un esercito fatto per combattere battaglie statiche e il regio esercito ha continuato ad avere questa peculiarità ancora dopo, infatti guarda caso qual’è la più grande vittoria del nostro esercito? Il piave, dove ritroviamo condizioni simili alle battaglie vinte nel 700, campi trincerati o difesa di posizioni in alta montagna.
@@AndreaViezzoli esatto, non abbiamo mai programmato una politica espansionistica ma solo difensivistica e una dottrina sviluppato in questi senso, poi la politica cambiava sempre le carte in tavola e arrivavano le batoste. Carlo Alberto tra tutti i governanti della nostra storia è quello che più giustificato di tutti, perchè il 48 era veramente inaspettato. Perché i prussiani e tedeschi dichiaravano sempre guerra e scatenavano offensive preventive? Perché nella guerra dei 7 anni hanno fatto così e il loro esercito era costruito per scatenare offensive rapide e violente anticipando. Come i francesi con i loro assalti alla baionetta in colonna e il loro elan deriva dalle teorie di Maurizio di Sassonia. Gli eserciti sono molto conservatori e tendono sempre a mantenere una loro impronta mentale che quasi sempre deriva dal 700.
Ottimo intervento, un vecchio classico
Quando Barbero dice: "joan joseph wenzel..." ho un quasi orgasmo! 😂
Da non pronunciare invano -cit
Spesso racconta questa storia criticando l’esercito piemontese come se fosse stato messo in piedi da dei perfetti imbecilli senza premettere la storia e la guerra a cui l’esercito si era preparato, storia e guerra che non si studia mai perché il sei-settecento non si studiano mai.
In tanti secoli di storia il Piemonte ha sempre dovuto combattere guerre difensive sul proprio territorio, quasi sempre per difendersi dai francesi, il nemico che più probabilmente bisogna affrontare anche in quegli anni, appena 30 dalla liberazione dei francesi.
Il Piemonte era lo stato guida perché reduce da alcune grandi vittorie contro i francesi nell’assedio di torino (coi precedenti assedi di verrua e chivasso, fondamentali), i due assedi di cuneo, la battaglia di casteldelfino, la battaglia dell’assietta, la battaglia dell’authion. Tutte battaglie che avevano in comune la difesa statica di punti strategici ben conosciuti all’interno del proprio territorio tenendo fortezze o campi trincerati. Questo porto allo sviluppo di un esercito formato per fare queste battaglie dove la cavalleria non doveva esplorare un bel niente ma fungere da riserva strategica per tamponare situazioni di emergenza, la carica di pastrengo è erede della carica della cavalleria sul corsaglia, battaglioni grossi pesanti e difficili da manovrare che tanto nn dovevano manovrare perché dovevano temere posizioni preparate alla difesa, topografia inesistente perché si doveva combattere in Piemonte. Fino al 1847 nessuno si sarebbe immaginato che il Piemonte invadesse la Lombardia se non come alleato dei francesi. L’esercito che ha invaso la Lombardia nel 48 era un esercito fatto per combattere battaglie statiche e il regio esercito ha continuato ad avere questa peculiarità ancora dopo, infatti guarda caso qual’è la più grande vittoria del nostro esercito? Il piave, dove ritroviamo condizioni simili alle battaglie vinte nel 700, campi trincerati o difesa di posizioni in alta montagna.
@@AndreaViezzoli esatto, non abbiamo mai programmato una politica espansionistica ma solo difensivistica e una dottrina sviluppato in questi senso, poi la politica cambiava sempre le carte in tavola e arrivavano le batoste. Carlo Alberto tra tutti i governanti della nostra storia è quello che più giustificato di tutti, perchè il 48 era veramente inaspettato.
Perché i prussiani e tedeschi dichiaravano sempre guerra e scatenavano offensive preventive? Perché nella guerra dei 7 anni hanno fatto così e il loro esercito era costruito per scatenare offensive rapide e violente anticipando. Come i francesi con i loro assalti alla baionetta in colonna e il loro elan deriva dalle teorie di Maurizio di Sassonia. Gli eserciti sono molto conservatori e tendono sempre a mantenere una loro impronta mentale che quasi sempre deriva dal 700.
❤
28:04
ma sta storia ce l ha gia raccontata
Sempre una goduria
La storia quella è rimane quella non è che col tempo cambia
La storia mica cambia eh.. credi che a scuola il tuo prof di storia cambiasse la lezione da un anno all'altro? La storia quella è😅
E io me l'ero persa 🤓
@@stingybee4876 cosa c entra comunque è uno spettacolo vecchio per cui la gente forse anche ha pagato. Personalmente sarei rimasto deluso