Antonio Gramsci. Ritratto di un rivoluzionario | Convegno Gramsci #4
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- เผยแพร่เมื่อ 3 พ.ค. 2017
- Angelo D'Orsi fornisce una panoramica articolata sulla vita e il pensiero di Antonio Gramsci tenendo insieme gli aspetti biografici, le riflessioni intellettuali, la dimensione affettiva e familiare, gli intenti politici e l'eredità che ha lasciato ai posteri, sia in ambito politico che in ambito accademico.
Indice:
03:32 Gramsci è il pensatore italiano più studiato e tradotto al mondo
06:15 I due grandi fatti traumatici dell'infanzia: la sua malattia e l'arresto del padre
14:37 La passione pedagogica: Gramsci educatore
17:34 Il liceo e il rapporto con i genitori
22:04 L'università a Torino, tra studio e mondo operaio
26:40 L'iscrizione al Partito Socialista
29:37 Il dissidio ideologico tra Gramsci e Mussolini
32:02 Il suo giornalismo come scienza sociale
41:20 Il 1917 e la Rivoluzione Russa negli articoli di Gramsci
44:38 Il ruolo della Cultura nell'identità socialista, nasce l'Ordine Nuovo
47:40 Il 1920 e l'occupazione delle fabbriche
50:38 Fondazione del PCd'I: sfatare i miti sulla Scissione di Livorno
52:29 La Terza Internazionale Comunista, il sanatorio e l'incontro con Giulia (e le sue sorelle!)
1:01:18 Gramsci eletto in Parlamento: il discorso alla Camera
1:03:44 L'arresto e l'inizio del calvario
1:07:27 Come nasce il concetto di "nazional-popolare"
1:09:04 Il "processone" ai dirigenti comunisti
1:11:23 Le stazioni finali del calvario: Turi, gli scritti dal carcere e la fine
1:18:13 Come leggere Gramsci oggi: la Rivoluzione è un processo culturale
1:21:31 Il marxismo gramsciano e le eredità concettuali
1:23:38 Perché Gramsci è l'intellettuale comunista più studiato, anche dopo il 1989
Angelo d’Orsi, allievo di Norberto Bobbio, è professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino. Svolge anche attività di commentatore giornalistico e di organizzatore culturale. Si occupa prevalentemente di storia delle idee e degli intellettuali nell’Otto-Novecento, di nazionalismo e fascismo, di guerra, e di temi di teoria politica e di questioni di metodo storico. È membro dell’Edizione Nazionale degli scritti di Antonio Labriola e di quella di Antonio Gramsci, autore al quale ha dedicato numerosissimi studi. Ha ideato e dirige (dal 2005) “FestivalStoria”, e le riviste “Historia Magistra. Rivista di storia critica” (FrancoAngeli, Milano) e “Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci” (Mucchi). Ha al suo attivo una trentina di volumi, di cui segnaliamo in particolare:
- Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a confronto con i protagonisti della storia d’Italia (a cura, Viella, Roma 2011);
- Inchiesta su Gramsci. Quaderni scomparsi, abiure, conversioni:
leggende o verità? (a cura, Accademia University Press, Torino 2014);
- Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli, Milano 2017).
Ultima parte del convegno "Gramsci. Intellettuale e militante nella crisi tra due epoche"
Settantaduesimo anniversario della Liberazione dedicato ad Antonio Gramsci nell'Ottantesimo della sua morte a seguito della lunga detenzione nelle carceri fasciste.
Un convegno per ricordarne la figura e il pensiero.
Laboratorio Lapsus è stato tra gli organizzatori e promotori del convegno.
Gramsci è la mia passione. Quando ho parlato di Gramsci con qualcuno di qualsiasi ceto sociale o idea politica sia stato , avevo di fronte una persona intelligente e rispettosa verso chi ha delle idee. cosa rara.
elio nocerino Buonasera. Sono uno storico “dilettante” (le fonti, le fonti!,🙂) e a casa nella mia libreria non mancano “Le lettere dal carcere” e naturalmente “I quaderni del carcere” (quattro bei volumi). Ne approfitterò in questo periodo per iniziare a leggerli. Sono rammaricato di non aver iniziato prima là lettura ma la mole di informazioni dei secondi mi ha sempre bloccato. Tante buone cose
Grazie Professore
Gramsci "....i carabinieri arrestano i nostri compagni ogni qualvolta li trovano riuniti in numero di almeno tre ..."
Mussolini "Facciamo quello che fate in Russia ..."
Purtroppo Mussolini aveva ragione; ovviamente, da buon compagno, D'Orsi ricorda soltanto i pezzi della storia che fanno comodo alla sua visione politica.
questo non cambia il fatto che mussolini è stato un cancro per l'Italia.