Conferenza illustrativa considerando la vastita' dell'argomento. La differenza tra successo e fallimento dell'industrializzazione dell'URSS e Cina sta che nell'URSS il processo era auto-indotto, dove necessitavano risorse umane qualificate e risorse finanziarie piu' un mercato di consumatori, mentre in Cina sono arrivate le compagnie occidentali assicurando la tecnologia, capitali e mercato, la Cina provvedeva alla manodopera.
Credo che una conferenza del genere possa essere soltanto illustrativa, servirebbe almeno una settimana per poter dire qualcosa di esaustivo sull'argomento. Comunque aiuta a capire per sommi capi i perché di un collasso così rapido.
Anche l'URSS aveva cercato di fare qualche cosa del genere ma c'erano fortissime resistenze interne da parte del partito e persino dalle imprese statali stesse. Il punto è che il Partito Comunista Cinese voleva quelle riforme in Unione Sovietica c'erano delle lobby (e sì! C'erano anche lì! ) No!
Ci vorrebbero i sottotitoli (almeno) in inglese, sotto i vostri video. Andrebbero mostrati a quante più persone possibili, senza barriere linguistiche.
Conferenza interessante, mi farebbe piacere sapere se si può trattare in qualche maniera l' argomento della " terza via" e delle corporazioni, grazie. Restando poi in Russia sarebbe interessante capire quanta parte ha avuto Eltsin nella nascita dei magnati russi e quale sia stata la vera origine di tali personaggi.
Bellissima spiegazione. Dovrebbe togliere i “secondo me” perché poi la gente crede che le cose da lui dette siano tutte un po’ riviste. Ma io da socialista gli do un 9
Aggiungendo alcune precisazioni al contenuto dibattuto, è anche necessario chiarire che il “successo” di Stalin - l'uomo che si vantava di aver preso l'U.R.S.S. "Dall'aratro alla bomba atomica in una sola generazione" - rispetto al fallimento di Gorbaciov mostra che un'economia socialista non è in grado di funzionare con un minimo di efficienza senza richiedere una massiccia dose di violenza politica. Nel tentativo di riformare un regime decadente, Gorbaciov procedette più rapidamente con il processo di apertura politica nella speranza di rimuovere la prevedibile resistenza che la burocrazia sovietica avrebbe creato alle misure di riforma economica, come è stato pienamente dimostrato dal fallito tentativo di colpo di stato in agosto. 1991 - che finì per precipitare la crisi finale del socialismo e la dissoluzione della stessa URSS. Avendo ripristinato diverse libertà (credo, espressione, organizzazione, partito, ecc.) Che erano state abolite nel suo paese sin dai tempi di Vladimir Lenin, il processo di apertura di Gorbaciov può essere definito come una sorta di tentativo di "deleninizzare" l'U.R.S.S. Mentre Gorbaciov andava avanti con la sua politica di "un passo avanti" (verso il capitalismo) e due passi indietro (torna al socialismo), il suo parallelo cinese - Deng Xiaoping - adottò una logica diametralmente opposta a quella di Gorbaciov: dava priorità al raggiungimento del prosperità (adottando il capitalismo in pratica) proprio per ritardare ogni tentativo di apertura politica, come era evidente con l'accelerazione dell'economia. riforme dopo il massacro di piazza Tienanmen. È importante notare che è stato lo stesso Karl Marx che, nel suo Contribution to the Critique of Political Economy, ha discernuto lo scenario in cui si formano le condizioni per un processo di rivoluzione sociale, descrivendolo come segue: “Ad un certo stadio del suo sviluppo, le forze produttive materiali della società contraddicono i rapporti di produzione esistenti o - che è solo la loro espressione giuridica - con i rapporti di proprietà in cui hanno operato fino ad allora. Dalle forme di sviluppo delle forze produttive, queste relazioni si trasformano in catene di esse. Quindi, è un momento di rivoluzione sociale. '* Rifiutando la ricerca della massimizzazione del profitto come strumento per stimolare l'innovazione, i paesi socialisti finirono per condannarsi all'obsolescenza. Pertanto, hanno perso la possibilità di incorporare i guadagni di produttività resi possibili dal progresso tecnologico. Questo è il motivo per cui i paesi capitalisti sono riusciti a fornire un aumento maggiore del tenore di vita della loro popolazione, anche senza perseguire l'ideale egualitario. Pertanto, fino alla "crisi finale del socialismo" (per parafrasare ancora una volta le definizioni stesse di K. Marx), era solo questione di tempo. Ma i fanatici religiosi non rinunciano alla loro fede, anche contro l'indiscutibile prova dei fatti, che la smentiscono completamente! Quello che è sempre accaduto alla società umana sin dai tempi della pietra scheggiata è che lo sviluppo tecnologico non richiede agli esseri umani di dedicarsi a determinate attività, che iniziano ad essere svolte in modo più intensivo, con una maggiore produttività di declino nel contingente di lavoro manuale, eliminando alcuni posti di lavoro con l'aiuto della tecnologia sviluppata. Ma i posti di lavoro eliminati sono compensati dall'aumento dell'occupazione di manodopera nei settori tecnologicamente più sviluppati. Questo è fondamentalmente quello che è successo quando l'avvento della rivoluzione industriale ha contribuito ad aumentare la produttività del settore estrattivo e agricolo - in particolare dall'avvento dell'agroindustria - riducendo la necessità di impiego di manodopera umana in questi settori., Il che rende il settore primario di economia. Allo stesso tempo, la rivoluzione industriale ha spostato la popolazione economicamente attiva nel settore secondario dell'economia (artigianato, industria e manifattura). Questo processo è stato notato per la prima volta dall'economista austriaco Joseph Alois Schumepeter, che lo ha definito una sorta di "distruzione creativa", ovvero: il progresso tecnologico distrugge le opportunità di lavoro in alcuni settori, ma crea anche nuove opportunità in altri settori! Il problema è che Schumpeter era un pessimista, che detestava il regime sovietico, ma credeva fermamente di incarnare il "futuro dell'umanità". Schumpeter non si rendeva conto di aver trovato la chiave per spiegare perché il capitalismo non si autodistrugge in un'immensa crisi di sovrapproduzione, come prediceva K. Marx: invece si evolve, creando le condizioni per il superamento della civiltà tecnologica. industriale e il successivo avvento di una civiltà tecnologica di carattere postindustriale, così come la rivoluzione industriale aveva già fatto con la civiltà agricola o preindustriale. Pertanto, possiamo concludere che dall'invenzione dei primi strumenti di pietra scheggiata all'intelligenza artificiale e ai viaggi nello spazio, la storia umana non è guidata da una famigerata e altamente discutibile "lotta di classe", ma dal progresso tecnologico: da quando ha scoperto come gestire il fuoco e producendo strumenti, compresa la ruota, l'evoluzione umana è diventata più tecnologica e meno biologica, a differenza di altri animali. La ragione principale di questo fenomeno è che, con l'aiuto della tecnologia che abbiamo creato, la razza umana è diventata gradualmente meno soggetta alle limitazioni imposte dalla natura. È stato ostacolando questo meccanismo dell'evoluzione umana - trascurando l'importanza di massimizzare il profitto in una società tecnologica industriale - che il cosiddetto "modo di produzione socialista" si è dimostrato incapace non solo di competere con il capitalismo, ma anche di sopravvivere. Parafrasando ancora una volta Marx, si può affermare con certezza che il socialismo è un sistema pieno di contraddizioni, che porta in sé il germe della propria distruzione: è il sistema che si scava la tomba! Gorbaciov non riuscì a promuovere l’apertura politica ritardando le riforme economiche nell’URSS; se Xi Jinping tentasse di invertire quest’ultima tendenza in Cina, fallirebbe ANCHE lui. * Riprodotto secondo MARX, K. Prefazione al contributo alla critica dell'economia politica, organizzato da Florestan Fernandes e pubblicato con il titoloK. Marx: Teoria e processo histórico da revolução social, In Marx & Engels, Great Social Scientists Collection , História, vol. 36. São Paulo: Ática, 1983. p. 232. Edizione commemorativa del centenario della morte di Karl Marx
Analisi accurata apparentemente, ma lascia a desiderare sulle cause del crollo dell'Unione Sovietica, basata solo sul problema dell'economia centralizzata; ma come non si pensa che la sovrapproduzione causata dai piani quinquennali si sarebbe potuta risilvere con accurate analisi di mercato, perché le riforme economiche hanno pensato a risolvere il problema con le privatizzazioni? Invece il problema è stato risolto, liquidando un sistema che avvantaggiava i lavoratori a favore di quello capitalista peraltro copiato dagli USA, socialmente peggiore. Perché non si pensa che Gorbaciov è stato raggirato dal suo braccio destro, un uomo mai mensionato, ma che i russi conoscono bene come agente della Cia, addestrato per distruggere il sistema avverso?
C'è anche da dire che all'Interno dell'Unione Sovietica c'erano dei gruppi di interesse che si misero di traverso alle riforme di Gorbachev. Sostanzialmente erano 3 macro lobby o settori: il complesso industriale-milirare; il settore agricolo; il settore industriale anche di consumo. Per esempio i direttori delle fabbriche di beni di consumo vendevano una parte di quello che producevano nel mercato nero. Accettare le riforme di Gorbachev avrebbe significato perdere potere e privilegi. L'Unione Sovietica crollo perché una classe di nuovi ricchi e potenti lo volle non perché la sua economia non andava bene. In Corea del Nord si sono alternate persino carestie eppure il regime è ancora saldo al potere. In Cina i movimenti di protesta tentarono di soverchiare il regime ma furono repressi senza pietà in Piazza Tienanmen. A Cuba c'è molto malcontento ma il Partito Unico comunista non da segni di debolezza. Venezuela? Idem.
Ottimo intervento, da ascoltare più volte. Forse però, complice la necessità di analisi e sintesi, sono stati tralasciati alcuni aspetti molto importanti circa la fine del sistema Urss, particolarmente le misure orwelliane nei confronti dei dissidenti. Non parlo tanto dei gulag, quanto dell'internamento nei penitenziari psichiatrici. Altro che legge Basaglia. Alla fine più che il discorso economico, l'oppressione della singolarità e delle istanze eterodosse sono state, nella cecità più totale, le cause della distrazione del blocco. Questa almeno è la mia opinione. La DDR in questo secondo me è il caso più emblematico, vista la sua peculiare situazione
@@osnoflaaddel1068 lei non so ma io avrei l'idea di uno stato che ordina e armonizza ed interagisce con l'economia di un paese senza privare i citttadini della proprietà. Tipo l'italia degli anni '60
Il settore b dell economia non si è mai sviluppato proprio perché si destinavano la maggior parte dei finanziamenti al settore militare per la necessità di far fronte all accerchiamento capitalistico, nel clima di guerra fredda. Ecco perché stalin sbagliava nel proclamare il socialismo in un solo paese, ed è perciò che fece assassinare trotzky, che affermava che con quell atto la rivoluzione internazionalista venne tradita. Quindi i beni di consumo son mancati non solo per i problemi di pianificazione. C'è da considerare che gli obiettivi dei socialisti e internazionalisti era la costruzione della pace il consumismo non era contemplato.
Stalin proclamò il socialismo in un solo Paese subito dopo aver visto il fallimento della rivoluzione spartachista in Germania (i famosi Freikorps) anche grazie allo SPD. Se tutta Europa si fosse ribellata il Comunismo sarebbe crollato all'istante. Stalin fu costretto a ritirarsi nella roccaforte URSS per salvare la Rivoluzione.
Vorrei fare una domanda. Come mai da Lenin a Stalin tutto fu in crescita e vincente e da KRUSCIOV in avanti con il cosiddetto avvento del Revisionismo tutto invece fu un disastro? Il problema per cui molti da Germania est andarono all’ovest fu dovuto al fatto che l’URSS non poteva riprendere velocemente quel paese perché fu massacrato dalla guerra contro la Germania, e altra cosa fu che gli USA coniarono una moneta che innalzo di 4 volte i salari di proposito nella Berlino ovest.
Che fosse tutto in crescita e vincente è quantomeno dubbio. Il costo umano per il raggiungimento, vero o presunto, degli obbiettivi prefissati è semplicemente mostruoso. Inoltre lo stato sovietico poteva permettersi detti traguardi anche in virtù dell'utilizzo della mano d'opera servile recuperata tra i "nemici dello stato", il numero complessivo di detenuti fra il 1929 e il 1953 fu di circa 18 milioni. A cui, nell'ambito più ampio dei "lavori forzati", si devono aggiungere circa 4 milioni di prigionieri di guerra, 700.000 detenuti nei campi di smistamento ed almeno 6 milioni di "confinati speciali", cioè i kulaki e altri contadini deportati durante la collettivizzazione, per un totale di 28.700.000. Con una tale massa di manovra di tipo schiavistico è facile raggiungere gli obbiettivi. Il punto è chiedersi se ne valga la pena.
Ma che sbavi milioni di morti milioni di schiavizzati milioni di afamati voi comunisti basta che ci diano una scodella al giorno e pensate di essere in paradiso sa quanti servi ne conosco come lei
@@gabrieledelfano9353 aggiungici pure il raccolto sequestrato ai contadini ucraini tra 1930 e il 1935, che portò a quello che oggi conosciamo come l' Holodomor. La carestia ucraina i cui responsabili principali furono Stalin e i suoi collaboratori. Si stima che le vittime furono tra tra le 5 e 7 milioni, di cui 3 milioni solo bambini. Però non ho mai visto nessun "compagno" o comunista col rolex scandalizzarsi per tutto ciò.
La russia stava cambiando, gli zar si erano già dati una mossa per entrare nell’era moderna, perché tutta questa fretta per il cambiamento che già stata attuandosi?
Si ma furono ingenui, si fecero fregare nella trappola della prima guerra mondiale, loro e gli Asburgo; purtroppo per l'umanità la grande guerra è stata la più grande tragedia, la seconda guerra fu solo una sua conseguenza.
Comunque la Russia zarista va rivalutata, i comunisti la descrissero come il regno delle tenebre, ma è tutto falso.... sotto Stolypin l'impero russo stava diventando una delle più grandi potenze economiche, basti vedere i dati sulla produzione ed esportazione di grano e petrolio.
Bel video, come al solito però si continua a definire il sistema sovietico: Comunismo. Così come in Cina, Cuba ecc. In verità c'è stata una rivoluzione guidata dal partito comunista di Lenin, Bukarin, Trotzky ecc., con l'avvento di Stalin inizìò la mistificazione., poiché l'URSS diventò un paese capitalistico a gestione statale (come comunque preannunciato da Lenin per l'eccessiva arretratezza del paese) , ma sempre capitalismo fu, non certo comunismo.
L'ho detto, era un sistema economico capitalista ove a differenza dei sistemi occidentali era lo Stato a gestire tutto. Continuare a definire quel sistema comunismo permette di affermare che il comunismo è finito, ha fallito ecc. quando in pratica non c'è mai stato. La rivoluzione d'Ottobre fa paura ai padroni del potere basato sul denaro, (non a caso come rivoluzione viene sempre citata quella francese), e la mistificazione del sistema sovietico spacciato per comunismo fa comodo. Si può definire per quello che era un impero a capitalismo di Stato.
@@mariopiluso3371 Socialismo= teoria Comunismo= Teoria socialista applicata. Visto che la non è stata applicata nessuna teoria socialista a meno che non si intenda casa per tutti, lavoro per tutti come applicazione del socialismo, che prevede in primo luogo la messa in comune della ricchezza prodotta e la partecipazione in modo equale ciascuno con le proprie capacità alla produzione e l'eventuale controllo della banca centrale che non deve essere una banca speculativa. Queste cose nei suddetti paesi non sono successe, quindi nessuna applicazione, il comunismo non è una favoletta ma non sarà mai concretizzato sino a che esisterà il capitalismo, almeno non negli Stati più potenti.
Non mi era mai capitato di trovare in rete un intervento tanto dettagliato sul mondo sovietico. Chapeau!
Molto interessante complimenti :-)
Complimenti, continuate così
Domus Orobica ,baluardo della nostra cultura ed identità:romano-cattolica.
quello del video é un comunista peró
Non so dove vedi l'identità romano cattolica propagandata...
È proprio questo che cercavo grazie
Complimenti bravissimo
Conferenza illustrativa considerando la vastita' dell'argomento.
La differenza tra successo e fallimento dell'industrializzazione dell'URSS e Cina sta che nell'URSS il processo era auto-indotto, dove necessitavano risorse umane qualificate e risorse finanziarie piu' un mercato di consumatori, mentre in Cina sono arrivate le compagnie occidentali assicurando la tecnologia, capitali e mercato, la Cina provvedeva alla manodopera.
Credo che una conferenza del genere possa essere soltanto illustrativa, servirebbe almeno una settimana per poter dire qualcosa di esaustivo sull'argomento. Comunque aiuta a capire per sommi capi i perché di un collasso così rapido.
Anche l'URSS aveva cercato di fare qualche cosa del genere ma c'erano fortissime resistenze interne da parte del partito e persino dalle imprese statali stesse. Il punto è che il Partito Comunista Cinese voleva quelle riforme in Unione Sovietica c'erano delle lobby (e sì! C'erano anche lì! ) No!
Ci vorrebbero i sottotitoli (almeno) in inglese, sotto i vostri video. Andrebbero mostrati a quante più persone possibili, senza barriere linguistiche.
ci stiamo lavorando
Basta andare su youtube, sull'anglo in basso a sestra, c'e' una specie di ruota dentata, cliccare su subtitles cc e poi scegliere da autotranslate
@@rivobravo la traduzione automatica intendi?
@Fleur Maudit il livello del tuo inglese?
@Fleur Maudit se vuoi possiamo provare con una traduzione dei primi 5 minuti del video
Molto interessante e obiettivo .Grazie
Molto preparato. Complimenti al relatore.
Veramente un intervento di livello
che storia vedere la pasta Buitoni tra i beni di lusso ad uso della nomenklatura sovietica
Conferenza interessante, mi farebbe piacere sapere se si può trattare in qualche maniera l' argomento della " terza via" e delle corporazioni, grazie. Restando poi in Russia sarebbe interessante capire quanta parte ha avuto Eltsin nella nascita dei magnati russi e quale sia stata la vera origine di tali personaggi.
Grazie mille!
Secondo voi l'incidente di Chernobyl è stata una delle cause, oppure uma delle conseguenze della caduta dell'unione sovietica?
essendo antecedente alla caduta saremmo tentati di dire causa e non conseguenza.
@@domusorobica2014 grazie
Bellissima spiegazione.
Dovrebbe togliere i “secondo me” perché poi la gente crede che le cose da lui dette siano tutte un po’ riviste.
Ma io da socialista gli do un 9
excelente!
Ammazza oh che conferenzona
Aggiungendo alcune precisazioni al contenuto dibattuto, è anche necessario chiarire che il “successo” di Stalin - l'uomo che si vantava di aver preso l'U.R.S.S. "Dall'aratro alla bomba atomica in una sola generazione" - rispetto al fallimento di Gorbaciov mostra che un'economia socialista non è in grado di funzionare con un minimo di efficienza senza richiedere una massiccia dose di violenza politica. Nel tentativo di riformare un regime decadente, Gorbaciov procedette più rapidamente con il processo di apertura politica nella speranza di rimuovere la prevedibile resistenza che la burocrazia sovietica avrebbe creato alle misure di riforma economica, come è stato pienamente dimostrato dal fallito tentativo di colpo di stato in agosto. 1991 - che finì per precipitare la crisi finale del socialismo e la dissoluzione della stessa URSS. Avendo ripristinato diverse libertà (credo, espressione, organizzazione, partito, ecc.) Che erano state abolite nel suo paese sin dai tempi di Vladimir Lenin, il processo di apertura di Gorbaciov può essere definito come una sorta di tentativo di "deleninizzare" l'U.R.S.S.
Mentre Gorbaciov andava avanti con la sua politica di "un passo avanti" (verso il capitalismo) e due passi indietro (torna al socialismo), il suo parallelo cinese - Deng Xiaoping - adottò una logica diametralmente opposta a quella di Gorbaciov: dava priorità al raggiungimento del prosperità (adottando il capitalismo in pratica) proprio per ritardare ogni tentativo di apertura politica, come era evidente con l'accelerazione dell'economia. riforme dopo il massacro di piazza Tienanmen.
È importante notare che è stato lo stesso Karl Marx che, nel suo Contribution to the Critique of Political Economy, ha discernuto lo scenario in cui si formano le condizioni per un processo di rivoluzione sociale, descrivendolo come segue:
“Ad un certo stadio del suo sviluppo, le forze produttive materiali della società contraddicono i rapporti di produzione esistenti o - che è solo la loro espressione giuridica - con i rapporti di proprietà in cui hanno operato fino ad allora. Dalle forme di sviluppo delle forze produttive, queste relazioni si trasformano in catene di esse. Quindi, è un momento di rivoluzione sociale. '*
Rifiutando la ricerca della massimizzazione del profitto come strumento per stimolare l'innovazione, i paesi socialisti finirono per condannarsi all'obsolescenza. Pertanto, hanno perso la possibilità di incorporare i guadagni di produttività resi possibili dal progresso tecnologico. Questo è il motivo per cui i paesi capitalisti sono riusciti a fornire un aumento maggiore del tenore di vita della loro popolazione, anche senza perseguire l'ideale egualitario. Pertanto, fino alla "crisi finale del socialismo" (per parafrasare ancora una volta le definizioni stesse di K. Marx), era solo questione di tempo. Ma i fanatici religiosi non rinunciano alla loro fede, anche contro l'indiscutibile prova dei fatti, che la smentiscono completamente!
Quello che è sempre accaduto alla società umana sin dai tempi della pietra scheggiata è che lo sviluppo tecnologico non richiede agli esseri umani di dedicarsi a determinate attività, che iniziano ad essere svolte in modo più intensivo, con una maggiore produttività di declino nel contingente di lavoro manuale, eliminando alcuni posti di lavoro con l'aiuto della tecnologia sviluppata. Ma i posti di lavoro eliminati sono compensati dall'aumento dell'occupazione di manodopera nei settori tecnologicamente più sviluppati.
Questo è fondamentalmente quello che è successo quando l'avvento della rivoluzione industriale ha contribuito ad aumentare la produttività del settore estrattivo e agricolo - in particolare dall'avvento dell'agroindustria - riducendo la necessità di impiego di manodopera umana in questi settori., Il che rende il settore primario di economia. Allo stesso tempo, la rivoluzione industriale ha spostato la popolazione economicamente attiva nel settore secondario dell'economia (artigianato, industria e manifattura).
Questo processo è stato notato per la prima volta dall'economista austriaco Joseph Alois Schumepeter, che lo ha definito una sorta di "distruzione creativa", ovvero: il progresso tecnologico distrugge le opportunità di lavoro in alcuni settori, ma crea anche nuove opportunità in altri settori!
Il problema è che Schumpeter era un pessimista, che detestava il regime sovietico, ma credeva fermamente di incarnare il "futuro dell'umanità". Schumpeter non si rendeva conto di aver trovato la chiave per spiegare perché il capitalismo non si autodistrugge in un'immensa crisi di sovrapproduzione, come prediceva K. Marx: invece si evolve, creando le condizioni per il superamento della civiltà tecnologica. industriale e il successivo avvento di una civiltà tecnologica di carattere postindustriale, così come la rivoluzione industriale aveva già fatto con la civiltà agricola o preindustriale.
Pertanto, possiamo concludere che dall'invenzione dei primi strumenti di pietra scheggiata all'intelligenza artificiale e ai viaggi nello spazio, la storia umana non è guidata da una famigerata e altamente discutibile "lotta di classe", ma dal progresso tecnologico: da quando ha scoperto come gestire il fuoco e producendo strumenti, compresa la ruota, l'evoluzione umana è diventata più tecnologica e meno biologica, a differenza di altri animali. La ragione principale di questo fenomeno è che, con l'aiuto della tecnologia che abbiamo creato, la razza umana è diventata gradualmente meno soggetta alle limitazioni imposte dalla natura. È stato ostacolando questo meccanismo dell'evoluzione umana - trascurando l'importanza di massimizzare il profitto in una società tecnologica industriale - che il cosiddetto "modo di produzione socialista" si è dimostrato incapace non solo di competere con il capitalismo, ma anche di sopravvivere.
Parafrasando ancora una volta Marx, si può affermare con certezza che il socialismo è un sistema pieno di contraddizioni, che porta in sé il germe della propria distruzione: è il sistema che si scava la tomba! Gorbaciov non riuscì a promuovere l’apertura politica ritardando le riforme economiche nell’URSS; se Xi Jinping tentasse di invertire quest’ultima tendenza in Cina, fallirebbe ANCHE lui.
* Riprodotto secondo MARX, K. Prefazione al contributo alla critica dell'economia politica, organizzato da Florestan Fernandes e pubblicato con il titoloK. Marx: Teoria e processo histórico da revolução social, In Marx & Engels, Great Social Scientists Collection , História, vol. 36. São Paulo: Ática, 1983. p. 232. Edizione commemorativa del centenario della morte di Karl Marx
Analisi accurata apparentemente, ma lascia a desiderare sulle cause del crollo dell'Unione Sovietica, basata solo sul problema dell'economia centralizzata; ma come non si pensa che la sovrapproduzione causata dai piani quinquennali si sarebbe potuta risilvere con accurate analisi di mercato, perché le riforme economiche hanno pensato a risolvere il problema con le privatizzazioni? Invece il problema è stato risolto, liquidando un sistema che avvantaggiava i lavoratori a favore di quello capitalista peraltro copiato dagli USA, socialmente peggiore. Perché non si pensa che Gorbaciov è stato raggirato dal suo braccio destro, un uomo mai mensionato, ma che i russi conoscono bene come agente della Cia, addestrato per distruggere il sistema avverso?
Molto interessante
C'è anche da dire che all'Interno dell'Unione Sovietica c'erano dei gruppi di interesse che si misero di traverso alle riforme di Gorbachev. Sostanzialmente erano 3 macro lobby o settori: il complesso industriale-milirare; il settore agricolo; il settore industriale anche di consumo. Per esempio i direttori delle fabbriche di beni di consumo vendevano una parte di quello che producevano nel mercato nero. Accettare le riforme di Gorbachev avrebbe significato perdere potere e privilegi. L'Unione Sovietica crollo perché una classe di nuovi ricchi e potenti lo volle non perché la sua economia non andava bene. In Corea del Nord si sono alternate persino carestie eppure il regime è ancora saldo al potere. In Cina i movimenti di protesta tentarono di soverchiare il regime ma furono repressi senza pietà in Piazza Tienanmen. A Cuba c'è molto malcontento ma il Partito Unico comunista non da segni di debolezza. Venezuela? Idem.
Il PIL dell'URSS non raggiunse mai il trilione di USD l'anno
Buonasera
Quindi l'urss cade per colpa di Gorbaciov?
Ottimo intervento, da ascoltare più volte. Forse però, complice la necessità di analisi e sintesi, sono stati tralasciati alcuni aspetti molto importanti circa la fine del sistema Urss, particolarmente le misure orwelliane nei confronti dei dissidenti. Non parlo tanto dei gulag, quanto dell'internamento nei penitenziari psichiatrici. Altro che legge Basaglia. Alla fine più che il discorso economico, l'oppressione della singolarità e delle istanze eterodosse sono state, nella cecità più totale, le cause della distrazione del blocco. Questa almeno è la mia opinione. La DDR in questo secondo me è il caso più emblematico, vista la sua peculiare situazione
Molto interessante!
Estremamente esaustivo
molto ben fatto,
Bah...
ADESSO PERCHE' VI LAMENTATE DEL CAPITALISMO??
Perché è stupido, falso ed ideologico come il comunismo sovietico.
@@dianatosatti7295 che geniale proposta proponi tu allora?
@@osnoflaaddel1068 lei non so ma io avrei l'idea di uno stato che ordina e armonizza ed interagisce con l'economia di un paese senza privare i citttadini della proprietà. Tipo l'italia degli anni '60
@@lauramicoli4471 l'india di Nehru e Gandhi
comunismo e capitalismo sono due facce della stessa medaglia: lo Stato basato sull'economia.
Il settore b dell economia non si è mai sviluppato proprio perché si destinavano la maggior parte dei finanziamenti al settore militare per la necessità di far fronte all accerchiamento capitalistico, nel clima di guerra fredda. Ecco perché stalin sbagliava nel proclamare il socialismo in un solo paese, ed è perciò che fece assassinare trotzky, che affermava che con quell atto la rivoluzione internazionalista venne tradita. Quindi i beni di consumo son mancati non solo per i problemi di pianificazione. C'è da considerare che gli obiettivi dei socialisti e internazionalisti era la costruzione della pace il consumismo non era contemplato.
Ben detto
per la rivoluzione in tutto il mondo ci voleva l'armata rossa stop voi comunisti dovete adorare quell'assassino di stalin
Stalin proclamò il socialismo in un solo Paese subito dopo aver visto il fallimento della rivoluzione spartachista in Germania (i famosi Freikorps) anche grazie allo SPD. Se tutta Europa si fosse ribellata il Comunismo sarebbe crollato all'istante. Stalin fu costretto a ritirarsi nella roccaforte URSS per salvare la Rivoluzione.
Ma il relatore per caso è parente di Gabriele Fergola?
credo sia il figlio
È il figlio.
Speriamo ritorni
Il figlio
Chi è Gabriele fergola?
Vorrei fare una domanda.
Come mai da Lenin a Stalin tutto fu in crescita e vincente e da KRUSCIOV in avanti con il cosiddetto avvento del Revisionismo tutto invece fu un disastro?
Il problema per cui molti da Germania est andarono all’ovest fu dovuto al fatto che l’URSS non poteva riprendere velocemente quel paese perché fu massacrato dalla guerra contro la Germania, e altra cosa fu che gli USA coniarono una moneta che innalzo di 4 volte i salari di proposito nella Berlino ovest.
Che fosse tutto in crescita e vincente è quantomeno dubbio. Il costo umano per il raggiungimento, vero o presunto, degli obbiettivi prefissati è semplicemente mostruoso. Inoltre lo stato sovietico poteva permettersi detti traguardi anche in virtù dell'utilizzo della mano d'opera servile recuperata tra i "nemici dello stato", il numero complessivo di detenuti fra il 1929 e il 1953 fu di circa 18 milioni. A cui, nell'ambito più ampio dei "lavori forzati", si devono aggiungere circa 4 milioni di prigionieri di guerra, 700.000 detenuti nei campi di smistamento ed almeno 6 milioni di "confinati speciali", cioè i kulaki e altri contadini deportati durante la collettivizzazione, per un totale di 28.700.000. Con una tale massa di manovra di tipo schiavistico è facile raggiungere gli obbiettivi. Il punto è chiedersi se ne valga la pena.
@@gabrieledelfano9353 impeccabile
Ma che sbavi milioni di morti milioni di schiavizzati milioni di afamati
voi comunisti basta che ci diano una scodella al giorno e pensate di essere in paradiso sa quanti servi ne conosco come lei
@@gabrieledelfano9353 aggiungici pure il raccolto sequestrato ai contadini ucraini tra 1930 e il 1935, che portò a quello che oggi conosciamo come l' Holodomor. La carestia ucraina i cui responsabili principali furono Stalin e i suoi collaboratori.
Si stima che le vittime furono tra tra le 5 e 7 milioni, di cui 3 milioni solo bambini.
Però non ho mai visto nessun "compagno" o comunista col rolex scandalizzarsi per tutto ciò.
Negozi particolari per la nomenclatura?
Il povero Marx si sarà rivoltato nella tomba talmente veloce da sembrare un ventilatore
Complimenti mi interessa l ex urss
Noi facciamo il welfare grazie all'uso che schiavizzava gli operai?
Dal mio punto di vista oratore troppo spostato a sinistra...
Cioè? In che senso?
concordo...sarà la solita zecca
Mo
La russia stava cambiando, gli zar si erano già dati una mossa per entrare nell’era moderna, perché tutta questa fretta per il cambiamento che già stata attuandosi?
Si ma furono ingenui, si fecero fregare nella trappola della prima guerra mondiale, loro e gli Asburgo; purtroppo per l'umanità la grande guerra è stata la più grande tragedia, la seconda guerra fu solo una sua conseguenza.
Comunque la Russia zarista va rivalutata, i comunisti la descrissero come il regno delle tenebre, ma è tutto falso.... sotto Stolypin l'impero russo stava diventando una delle più grandi potenze economiche, basti vedere i dati sulla produzione ed esportazione di grano e petrolio.
Complimenti a ckaudio e Dino . Gli innominabili fecero il miracolo diabolico di mettere la Russia contro gli imperi centrali una cazzata cosmica
@@dinosgura per l'europa, più che per il mondo
Bel video, come al solito però si continua a definire il sistema sovietico: Comunismo. Così come in Cina, Cuba ecc. In verità c'è stata una rivoluzione guidata dal partito comunista di Lenin, Bukarin, Trotzky ecc., con l'avvento di Stalin inizìò la mistificazione., poiché l'URSS diventò un paese capitalistico a gestione statale (come comunque preannunciato da Lenin per l'eccessiva arretratezza del paese) , ma sempre capitalismo fu, non certo comunismo.
Beh si autodefinivano comunisti, come dovremmo chiamarli?
L'ho detto, era un sistema economico capitalista ove a differenza dei sistemi occidentali era lo Stato a gestire tutto. Continuare a definire quel sistema comunismo permette di affermare che il comunismo è finito, ha fallito ecc. quando in pratica non c'è mai stato. La rivoluzione d'Ottobre fa paura ai padroni del potere basato sul denaro, (non a caso come rivoluzione viene sempre citata quella francese), e la mistificazione del sistema sovietico spacciato per comunismo fa comodo. Si può definire per quello che era un impero a capitalismo di Stato.
@@Alf2960 il nome giusto sarebbe socialismo reale visto che il comunismo è una favoletta
@@mariopiluso3371 Socialismo= teoria Comunismo= Teoria socialista applicata. Visto che la non è stata applicata nessuna teoria socialista a meno che non si intenda casa per tutti, lavoro per tutti come applicazione del socialismo, che prevede in primo luogo la messa in comune della ricchezza prodotta e la partecipazione in modo equale ciascuno con le proprie capacità alla produzione e l'eventuale controllo della banca centrale che non deve essere una banca speculativa. Queste cose nei suddetti paesi non sono successe, quindi nessuna applicazione, il comunismo non è una favoletta ma non sarà mai concretizzato sino a che esisterà il capitalismo, almeno non negli Stati più potenti.
@@Alf2960infatti il comunismo è fallito.
Noioso come pochi
Parli per lei
Ovvio che parlo per me , l ho scritto io , per chi dovrei parlare
Lode gloria eterna padre lenin e figlio d'acciaio josif stalin✊🏻⭐
Hai vinto un soggiorno pagato dallo stato a Kolyma
Hai vinto un soggiorno in Cina popolare perpetuo
@@luigifilippini3173 magari ci sono gia stato é un sogno
Molto interessante