Anche io non voglio lavorare, ho 23 anni e lavoro forse un mese all'anno , pero vengo passato per lo scemo, il meno intelligente e il vagabondo della compagnia , invece chi va a lavorare in cantiere 10 ore al giorno per 750€ al mese, e viene visto come un grande , dicono "che lavoratore , si sacrifica 10 ore al giorno sotto il sole, che grande" mahh La vita è stata impostata male dalla societá......
siamo costretti a lavorare, se hai la possibilità e sei felice non farlo. la gente che ti critica pensa sia normale lavorare 8-9 ore al giorno per tutta la vita. Che pena
Come ti invidio! Ho 65 anni, quando ero giovane studente i miei genitori mi costringevano a lavorare durante il periodo estivo. Non ci volevo andare proprio, mi accontentavo di vivere senza una lira in tasca, ma ero costretto. Notavo poi che tutti quelli che lavoravano erano pieni di vizi e spesso non arrivavano alla fine del mese. Il lavoro aveva un effetto deleterio su di loro, fumavano, andavano a prostitute, ogni sera cenavano fuori e andavano al cinema a vedere qualsiasi film.
Le do pienamente ragione!io lavoro già da venti anni!!ho 43 anni,i primi tempi mia madre mi gestiva un po' il denaro,poi man mano mi ha lasciato libero arbitro,ebbene con i soldi nel portafoglio ho iniziato a fumare seppur saltuariamente,mangiare fuori di tutto,lievitando fino a pesare 125 kg,ed. Ora mi tocca perdere peso per la salute,e qualke altro vizietto(non droga,su quello ho resistito). P.s.forse si stava meglio quando si stava peggio.
Non lavorare ti permette di dedicare tempo a migliorare te stesso, coltivando i tuoi hobbies, imparando attività manuali, riflettendo su se stessi, sulla vita, dedicarsi alle relazioni sociali... In un certo senso non lavorare ti riporta a una dimensione di creatura, di essere vivente che vive con ciò di cui necessita senza esigere di più. Anche io nella tua stessa situazione anche se da 10 anni riesco a guadagnare circa 800 euro l'anno con la pulizia di un parco pubblico e sto per iniziare un tirocinio retribuito. A 28 anni mi sento iper-orgoglioso di non essere stato un alimentatore di consumi e di cose fatte a macchinetta solo perchè siamo consumatori in un sistema economico capitalistico, orgoglioso di aver abbassato il PIL.
Io mi sveglio tutte le mattine alle 5 per andare a lavorare 10 ore al giorno ma sono completamente d'accordo con Enrico. Chi lo attacca dovrebbe pensare che oggi è difficile trovare un lavoro ed è facile perderlo da un momento all'altro. Vi farebbe piacere essere giudicati male solo perché siete tornati ad essere disoccupati?Enrico troverà la sua strada ed io ha una persona come lui auguro il meglio
Voglio provare a fare un'analisi dei commenti. Ho letto molta gente che, sintetizzando, ritiene che il non lavorare e l'avere la fortuna di poter vivere con le entrate economiche di altre persone sia moralmente sbagliato. Il menzionare una presunta morale superiore conferma che il lavoro non viene ancora percepito come una stretta necessità ma come un dogma sociale. Uno ha scritto che Enrico non dovrebbe sentirsi moralmente bene con se stesso perchè non ha un'indipendenza economica. Questo dimostra che ciò che conta davvero per le persone non è il sostentamento economico in sè, ma il poter dire a se stessi e agli altri "sono economicamente indipendente"; non importa realmente la sostanza, ma lo status; molta gente ha bisogno di inventarsi questo valore. Purtroppo ho visto molta "religione" e poca razionalità su questa argomento.
Il problema non è questo. Qua ti ripeto: troveresti giusto se tu dovessi mantenere qualcuno? Cosa penseresti di una persona che vive alle tue spalle, saresti contento o la definiresti un parassita? Lavorare non vuol dire solo essere indipendenti economicamente, bensì fare qualcosa per gli altri, essere utili per gli altri, cioè guadagnarsi da vivere, meritarsi la pagnotta. Il problema non è poter dire o non dire a se stessi e agli altri di essere economicamente indipendente, bensì di essersi meritato quel tanto o poco che si ha. Una persona stupida, che non sa fare niente e non ha mai lavorato, ma divenuta milionaria perché ha vinto una fortuna alla lotteria, può vantarsi di essere economicamente indipendente, ma non la stimo. Al contrario, apprezzo chi lavora, anche se il suo stipendio è basso, cioè apprezzo chi si è costruito quel poco che ha con le sue forze e si mantiene da solo, pur essendo meno abbiente del milionario inutile.
luchy91ca Ma infatti io vedo il lavoro solo come una mera necessità pratica, nulla di più. Piuttosto contesto l'obsoleta visione di bellatrix che ne fa un discorso di dignità, etica e morale, elevando il lavoro a valore. Che lui ci creda o no, il lavoro non nobilita e il concetto del "guadagnarsi da vivere" è solo una spiacevole fase in attesa che la tecnologia possa provvedere integralmente (o quasi) alle necessità pratiche dell'uomo.
Matteo Pasolini Non sono d'accordo, il lavoro non è una questione di dignità, etica e morale per niente, senza motivo. Dover dipendere dagli altri è umiliante, dunque è necessario poter dare qualcosa in cambio, cioè lavorare. E' vero che tante persone che, invece di lavorare, preferiscono vivere alle spalle della collettività percependo i sussidi di disoccupazione, ma bisogna avere la faccia come il sedere per non vergognarsi a farsi mantenere dagli altri
Caro Enrico Massimo rispetto per quello che dici: è assolutamente vero il fatto che ci siano mantenuti e mantenuti. Sono un 26enne come te, e come te sono mantenuto dai miei attualmente. Ho finito il liceo, ho lavorato, mi sono pagato l'università, ma attualmente ho lasciato il lavoro per tentare di finire l'università perchè non riuscivo a fare entrambe le cose insieme (per un periodo l'ho fatto). Quindi sono stato mantenuto, poi mi sono mantenuto per un po', attualmente sono di nuovo mantenuto. Ho un ottimo rapporto con i miei, consumo poco, e gestisco una casa da solo. Però io mi rendo conto di quanto tempo perdo, anche adesso davanti al computer a guardare i tuoi video, e di quanto in realtà dovrei darmi una mossa per finire l'università che sto trovando molto difficile. Tuttavia quello che dici, per quanto possa essere sincero e giusto, mi sembra un tentativo di giustificare il fatto della tua nullafacenza. Non basta essere buoni e rispettosi, lavare i piatti e tenere casa, per quanto sia importante, non possiamo noi 26enni stare tutto il giorno davanti al pc e aspettare che qualcosa capiti. Dobbiamo fare 10 volte i sacrifici che hanno fatto i nostri genitori, perchè attualmente la situazione è 10 volte più grave rispetto ai loro tempi! Anche io, che come te consumo poco, non compro telefonini nuovi, non compro vestiti se non per necessità, dovrei sentirmi a posto con la mia coscienza per non aver ancora finito l'università e non aver ancora trovato la mia strada? Non mi sento a posto, affatto, così come forse non dovresti sentirti a posto anche tu, ma dovresti cercare una tua stabilità economica, perchè restare sotto le ali dei genitori è una cosa tipica della nostra generazione, ma assolutamente sbagliata. Auguri di buona continuazione. Riccardo.
MA SE UNO A 25 ANNI non sa fare un curriculum cosa c'è da dire? è semplicemnte UNO CHE NON SA FARE IL CURRICULUM. Uno che invece lo sa fare, UNO CHE abilmente fa colloqui, trova lavoro, è automaticamente maturo?equilibrato?saggio!?
hai tutta la stima sei un grande! ho visto parecchi tuoi video, e dopo molti anni da schiavo mi sto "svegliando" ora...purtroppo svegliare i morti è impresa molto molto ardua! ;)
... Io credo che ogni persona se decide di avere figli deve farlo con maggiore consapevolezza, deve mettere in conto fin da subito che quel figlio potrebbe doverlo mantenere per tutta la vita.. e dovrebbe anche essere FELICE di farlo (non ha detto di volergli bene?). L'insistenza con la quale ti spingono ad umiliarti per elemosinare un lavoro che magari tarda ad arrivare è grottesca... fa sentire un figlio davvero un PESO!
!Cari amici,a volte è dura continuare a fare video!Parlo generale,l'insensibilità della maggiorparte della gente è angosciante! L'apice poi si è toccato pochi minuti fa quando ho letto un commento di un mio ex compagno di classe che ha scritto che sono sempre stato deficiente, fin dalle superiori!Compagno che insieme agli altri..mi insultava tutti i giorni soltanto perché io non reagivo!Che faccia tosta! Se continuo a far video è solo per non abbandonare certe persone sensibili che mi seguono:)
ma io accetto che mi si dica "tu sei mantenuto, tu non sei indipendente" va benissimo questo!sono fatti! allo stesso modo io posso dire a molte persone che lavorano "tu se autonomo,ti mantieni da solo ma sei superficiale e infantile" cioe quello che voglio dire io è che qua passa il messaggio che se uno è autonomo praticamente vuole dire 100% maturo, ha tutto!ripeto magari fosse cosi!vorrebbe dire che siamo in una società dove dominano un 80%di maturi..
ma è quello che ho detto nel video! Il fatto eventuale che io non lavori sono fatti miei, nel senso che ci rimettero io nel caso le conseguenze, e idem per gli altri in situazioni simili, a prescindere dal fatto che i veri motivi poi li sa solo la persona in questione! Nel video voglio dire che agli altri(che non siano parenti e coloro che mantengono la persona)non vedo cosa debba importare! E soprattutto quel fatto non da valore o meno valore alla persona
beh si..a proposito di questo io ho fatto per qualche settimana uno stage all'inps due anni fa, e devo dire che definire quello lavoro è troppo, non tutti, ma molti fanno 6 pause, chiacchieranno tutto il tempo ecc.. non c'è paragone rispetto al lavoro dei privati, quindi già l'80% dei lavori statali si possono definire improduttivi
Ciao, sono contento ti sia piaciuto il video:) capisco quello che vuoi dire quando dici "approfittare" però io ho sempre pensato che sia veramente illogico e vergognoso il modo in cui si intende il rapporto genitori-figli perché da come molti descrivono sembra quasi che sia il figlio che abbia chiesto di nascere..per me la posizione genitori-figli non è paritaria, nel senso che è il genitore che ha messo al mondo figlio..non era obbligato quindi è assurdo che poi ci siano anche delle pretese..
infatti non sarebbe male , un part time,o un lavoro come dici tu!ma non penso sia facile trovarlo? quale lavoro è possibile per 2 giorni a settimana??per esempio?
ma il tema del mio video è che se tu valuti una persona solo secondo il criterio "lavora o non lavora" capisci ben poco della persona..!è semplice il concetto, ci sono persone che non lavorano, eppure sono ottime persone, sensibili educate interessanti! se sono mantenute da qualcuno devono rispondere soltanto a chi li mantiene, non agli altri!! ma poi un esempio, se io vinco alla lotteria 10 milioni mai lavorerò per esempio!quindi, avro una lacuna?le lacune o pregi sono date da altre cose
Non capisco il ragionamento dei genitori. Loro (dicono) di averti desiderato e di amarti, per tutta l'infanzia ti proteggono e ti mettono sotto una campana di vetro per difenderti dal mondo cattivo che c'è fuori e poi quando uno finisce il percorso scolastico viene brutalmente esortato a uscire nel mondo cattivo e a trovarsi un lavoro che lo renda schiavo? Se è il figlio a voler maggior indipendenza economica e a voler trovarsi un lavoro niente di male... ma altrimenti è un ragionamento sadico..
Ma i fatti dimostrano che non è cosi, milioni di persone lavorano, e i lavoratori in quanto tali sono saggi, consapevoli, maturi? ma di cosa parliamo? Uno che lavoro acquisisce consapevolezza del lavoro che fa, saprà cosa vuol dire svegliarsi alle 7 e faticare 8 ore..cosa centra con l'essere maturi, equilibrati e capire il resto? La gente che fa stalking,che fa mobbing, che accoltella lex fidanzata, è gente che non lavora?no..la gente che crede a vanna marchi è gente che non lavora?no..
questo ovviamente non vuol dire che si possa e si debba star tutto il tempo alle spalle dei genitori, se uno ha la possibilità, le capacità di trovar una strada per esser indipendente va benissimo, ed è giusto farlo, ma se qualcuno, tarda tanto, prima di trovare quella strada, per mille motivi, non penso ci sia nulla di male, andrebbe rispettato al massimo, e non etichettato come parassita sfruttatore! e soprattutto il tutto va contestualizzato anche tenendo conto degli altri comportamenti..
e se non si capisce che il fatto di lavorare è semplicemente un fatto che ti permette di essere autosufficiente,e nulla più! la società sarà sempre più caratterizzata da robot produttivi privi di empatia, sensibilità ,comprensione, dolcezza! ma fredde macchine! perché quella è l'unica AMBIZIONE e aspirazione della gente, e il resto è considerato "inutile";
Condivido a pieno il tuo discorso e grazie che lo hai espresso su una piattaforma sul web come youtube e sò che non è facile aprirsi di fronte a tutti trattando questo tema che a me da tristezza visto che sono anche io un mantenuto, comunque voglio ringraziarti perchè mi hai dato un po di conforto e sicurezza, spero che riparlerai di questo argomento più avanti o di altri argomenti simili, ciao grande tieni duro :)
non ho impostato bene la frase, ma se leggi di nuovo intendevo il fatto di mettere in relazione il "bravi" e lavorare LO FANNO quasi tutti :D comunque a proposito di quel che dici tu..perché uno su due? qua dicono che la disoccupazione è al 10,8 %(record) poi per quanto riguarda i giovani fino a 26 anni la situazione è molto più grave e circa il 30-35% non lavorano..
Con questo ragionamento, si potrebbe giustificare qualunque difetto, o anche crimine. E' come dire: c'è ladro e ladro, c'è chi ruba tanto e chi poco. Il ladro può essere sensibile, premuroso, invece chi non ruba potrebbe essere bugiardo. Allora una persona non la si giudica se ruba o no, anche una persona onesta potrebbe essere pessima. E' un problema tra il ladro ed il derubato, agli altri che gliene frega? Sono fatti suoi se ruba. Non è vero che il lavoro nobilita l'uomo? Però è vero che l'assistenzialismo lo svilisce. Io lavoro e pulisco anche la casa che ho comprato con i miei sacrifici, ho un ottimo rapporto con mia mamma, cosa dovrei dire? Non è sufficiente fare le faccende di casa per giustificare la propria condizione di mantenuto. Sei una brava persona, ma non buttarti via così.
bellatrix1977 Ci sono due punti del tuo discorso che, dal punto di vista prettamente logico, non hanno nè capo nè coda e che lo fanno conseguentemente decadere in toto. 1) Hai sostanzialmente messo sullo stesso piano l'essere un ladro col non lavorare e questo è profondamente insensato. Il perchè mi sembra talmente ovvio che quasi mi imbarazzo a specificarlo. Nel primo caso arrechi danni ad altri, nel secondo caso no (è un po' lo stesso errore logico che fa chi mette sullo stesso piano pedofilia ed omosessualità). 2) Punto più sottile. Dici che l'assistenzialismo svilisce la dignità dell'uomo. In che modo? Perchè un figlio mantenuto dai genitori sarebbe svilito? Viceversa, perchè mai un genitore sarebbe svilito se fosse mantenuto dal figlio? O, ancora più in generale, in che modo Tizio (mantenuto economicamente da Caio) verrebbe svilito? Non lo comprendo. Un conto è lo sfruttare Caio per ogni genere di frivolezza, un conto è la sopravvivenza. Tizio avrebbe ovviamente tutti i diritti di dire no, ma se gli sta bene dove sarebbe lo svilimento? La vita di Enrico e la sua famiglia è perfettamente sostenibile allo stato attuale e, stando a quanto detto, c'è equilibrio già ora sotto ogni punto di vista. Perchè quindi sarebbe più dignitoso (anzi, meno svilito) se Enrico cominciasse a lavorare? La sostenibilità economica c'è già, perchè pagare il prezzo psico-fisico che gli provocherebbe un lavoro (che è soggettivo, per quanto se ne dica) per un'entrata economica ora non strettamente necessaria? Lo cercherà quando ne avrà realmente bisogno ovviamente (come chiunque peraltro) o se maturerà l'aspirazione ad una determinata attività, non per un dogma sociale. Capisci che io con questo post non voglio difendere Tizio o Caio, ma solo la logica.
Matteo Pasolini No, sei tu che non ha capito cosa volevo dire e fai discorsi insulsi. Ti chiarisco la mia argomentazione con queste domande: a te piacerebbe dover lavorare per me, solo perché non ho voglia di andare a lavorare? Ti andrebbe di darmi dei soldi, non tanti, ma quanto basta per pagarmi le cose essenziali come il mutuo, cibo, vestiti, un computer con l’abbonamento a internet? Già a questo punto ti sarai ricreduto, ma ribatto anche i tuoi due punti. 1) Non hai capito. Non ho messo sullo stesso piano l'essere un ladro col non lavorare, bensì ho fatto notare che dire “c’è mantenuto e mantenuto” non è una giustificazione, altrimenti potresti rifare lo stesso discorso per qualunque comportamento. Ossia, al posto della parola “mantenuto” potresti mettere “ladro”, “assassino”, ecc. (E’ ovvio che essere un mantenuto non è grave come essere un assassino, no?). Dice che ci sono mantenuti che pesano di più, e allora? Si rifà il letto e non maltratta i genitori, per questo dobbiamo dirgli che è bravo, che allora va bene farsi mantenere? 2) Non lo dico io che l’assistenzialismo sia svilente, la gente onesta si vergogna a chiedere i sussidi per mangiare, anche quelle persone che non possono farne a meno. E’ risaputo che la disoccupazione provoca problemi come la depressione a chi ne è colpito, ma non perché non può più comprare l’ultimo cellulare, bensì perché ci si sente inutili, dipendenti dai familiari o dai sussidi statali. Non hai mai sentito che ci sono giovani disperati perché, non trovando lavoro, sono costretti a farsi mantenere a trenta anni dai genitori e non possono farsi una famiglia? C’è gente che si suicida perché ha perso il lavoro e non ha il coraggio di andare alla mensa dei poveri e tu dubiti che fare il mantenuto sia svilente! Ma in che mondo vivi? Enrico non lavora, ma non spende, non guadagna soldi ma non si compra il cellulare, non produce e non consuma. Insomma, non esiste, non vive, non aiuta e non è aiutato, non fa del bene, né del male. Sì, la famiglia di Enrico non fa i debiti per mantenerlo, dunque la loro situazione è sostenibile. E’ quindi? Enrico è una persona priva di ambizioni, privo di interessi, fa solo discorsi insulsi per giustificare la sua apatia. Il suo obiettivo è respirare e mangiare quanto basta per non morire, che senso ha vivere così? E’ una brava persona, ma non deve auto convincersi che stia facendo la cosa giusta. Più si va avanti con l’età e più è difficile trovare lavoro e non ci sarà per sempre la famiglia a mantenerlo. Lo dico per lui, deve capire che la vita va vissuta. Se ritiene che il cellulare sia una frivolezza va bene, ma con i soldi (anche pochi) si può fare altro, si può fare del bene per se stessi e gli altri.
bellatrix1977 _altrimenti potresti rifare lo stesso discorso per qualunque comportamento. Ossia, al posto della parola “mantenuto” potresti mettere “ladro”, “assassino”, ecc. (E’ ovvio che essere un mantenuto non è grave come essere un assassino, no?)_ Su questo punto ti sei ripetuto senza nulla aggiungere al tuo primo post; avevo già smentito questa posizione, è logicamente sbagliato paragonare "mantenuto" e "assassino" (e tu lo fai chiaramente dicendo che uno è meno grave dell'altro) dato che uno comporta danni e illegalità, mentre l'altro no. Caduta la possibilità di poter confrontare gli effetti di questi due termini e visto che noi stiamo analizzando solamente uno di questi, capisci che il tuo ragionamento citato decade visto che li tiri in ballo entrambi. _E’ risaputo che la disoccupazione provoca problemi come la depressione a chi ne è colpito, ma non perché non può più comprare l’ultimo cellulare, bensì perché ci si sente inutili_ No. Questa è una tua analisi della realtà errata, perchè chiaramente influenzata ideologicamente. I problemi psico-fisici derivanti dalla disoccupazione sono strettamente legati alle conseguenze di quest'ultima, ovvero la nefasta possibilità di non poter più soddisfare i propri bisogni fondamentali, come vitto e alloggio, non certo per motivi di orgoglio o di etica o altre similfedi come questa. Se posso inserire anche un'opinione personale ritengo che il lavoro elevato a "etica" sia un ideale da schiavi, e il mondo non ha bisogno di schiavi. _sono costretti a farsi mantenere a trenta anni dai genitori e non possono farsi una famiglia?_ Qui mi riferisco più alla seconda parte. Sottintendi chiaramente che "farsi una famiglia" (immagino intendessi nel senso classico del termine) sia una sorta di fine ultimo universale. Perchè? Chi l'ha deciso? Riusciresti a dirmelo evitando argomentazioni simili a "perchè la famiglia piace a me e a tantissime altre persone ed è convinzione comune che sia così"? _Enrico non lavora, ma non spende, non guadagna soldi ma non si compra il cellulare, non produce e non consuma. Insomma, non esiste, non vive, non aiuta e non è aiutato, non fa del bene, né del male. Sì, la famiglia di Enrico non fa i debiti per mantenerlo, dunque la loro situazione è sostenibile. E’ quindi? Enrico è una persona priva di ambizioni, privo di interessi, fa solo discorsi insulsi per giustificare la sua apatia. Il suo obiettivo è respirare e mangiare quanto basta per non morire, che senso ha vivere così?_ Lavorare, spendere, guadagnare denaro, cellulare, produttività, consumo => essere, esistere. Ho riassunto bene il tuo pensiero? Questo per te dunque significa essere privi di ambizioni, interessi e vita. Hai chiaramente una visione spintamente materiale e utilitarista della vita. Se io ti venissi a dire che come la pensi tu sia sbagliato farei esattamente quello che tu stai facendo con Enrico. Riesci a comprendere che esistono persone che hanno una visione dell'esistenza completamente differente dalla tua? Per Enrico, tutte quelle (per te belle) cose che hai menzionato non sono vita ma pura apatia e, allo stesso modo, quelle qualità che tu giudichi così nettamente apatia per lui sono vita. Ciò che tu percepisci come bene/male non viene necessariamente percepito allo stesso modo dagli altri. _Lo dico per lui, deve capire che la vita va vissuta._ Come ti ho appena detto, il fatto che secondo te lui non stia vivendo è puramente una percezione dal tuo esclusivo punto di vista. Non fare l'errore di universalizzarlo. Tu non vivresti come MrNichilista e lui non vivrebbe come te. Non esistendo un modo universalmente giusto di vivere, non c'è motivo razionalmente valido per denigrare dal punto di vista morale un modo diverso dal proprio. Se tutti gli esseri umani capissero profondamente e realmente questo (relativamente semplice) concetto, di colpo scoppierebbero la pace e la prosperità mondiale.
Salve, voglio dire un mio pensiero al riguardo , non è vero che sè il figlio è mantenuto è colpa del figlio stesso,(avvolte) è anche colpa dei genitori che non lo aiutano , non lo supportano moralmente o non lo incoraggiano a cercare un lavoro sbraitandogli addosso e così far calare l'autostima e fiducia in se stesso del figlio . Io odio i miei genitori perchè non ho mai avuto un rapporto affettivo, un piccolo esempio, alle medie sono stato vittima di bullismo e io quando tornavo a casa in lacrime o non ero allegro non ricevevo nessun tipo di conforto o di aiuto da parte dei genitori. Volevo chiedere a MrNichilista se può fare un video sull argomento e un altro video che mi sta a cuore sull'uguaglianza del lavoro che non mi sembra giusto sentirsi dire che il mio lavoro è migliore del tuo o io non farò mai da grande il contadino (esempio) perchè è un lavoro di merda
Ma non metto in discussione questo fatto, lo so che i lavoratori non sono solo Fabrizio corona! Mia mamma lavora ed è un ottima persona! Io insistevo su un altro fatto! Che con certi discorsi che sento si considerano "qualità positive" soltanto la capacita di essere produttivi! sarà funzionale al sistema economico! ma a me di una persona che voglio nella mia vita non frega niente se sia produttivo o meno..
2) insisto solo sul fatto che è un problema e affare del mantenuto e di chi lo mantiene, e non degli altri:) E che dietro ogni mantenuto poi ci sono tante motivazioni diverse..da chi è figlio di ricchi, da chi vuole divertirsi e uscire con amici e non vuol far altro, a chi invece non ha idea di che strada lavorativa intraprendere perché non è particolarmente attrattato da nessun lavoro e anche caratterialmente non è adatto alla competizione, è timido..introverso ecc...
Ciao Rita, allora che dire, continua cosi :D :D Sono belle le cose che hai scritto.. è molto bello, bellissimo, essere e rimanere sé stessi e non omologarsi alla melma...andar avanti con amor proprio..senza lasciarsi influenzare dalle mille cazzate che ogni giorno influenzano la vita delle persone...:)
1) ok si ho capito cosa vuoi dire:) ma il video l'ho fatto perché si fa invece il discorso "di onore" e qualcuno valuta le persone in base a quello! lui lavora=bravo; lui non lavora= merdaccia, non è una persona serie! Nel mio caso, non lavoro quindi= quel che dico nei miei video non è da ascoltare!(mi pare ridicolo)!volevo quindi chiarire solo quel punto! sul discorso dei 30 anni, probabilmente pure io a 30 anni o 33 non mi sentirei a posto con me stesso! per ora si!
e come mai la depressione è in questo mondo occidentale? come mai le depressioni e i suicidi sono proprio in questi paesi ricchi di questo cosiddetto benessere?:)
Va bene ma questa è una considerazione giusta, che posso fare anche io, che faccio, e che farò ancor di più con il tempo.. io su questo video mi sono concentrato sul fatto che è un "problema tra il soggetto mantenuto e chi mantiene" e che questo non discredita quella persona per le cose che dice; o viceversa al contrario non acquistano più valore le cose se uno lavora..
Il fatto è che le qualità che hai elencato, la gente non le apprezza. Se sei profondo sei pesante, forse addirittura spaventi gli altri con certi discorsi, se sei sensibile sei fragile, se sei riflessivo ti fai troppe seghe mentali, " meglio se ti fai quelle fisiche" , rispondono gli altri. La gente preferisce vivere di slogan, tipo quelle dei politici che vogliono autopromuoversi, preferisce la preghierina recitata della messa alla comunicazione e alla riflessione... Forse perché la riflessione smonta i loro dogmi come un mobile dell' ikea. Viviamo in una società che promuove la forza tossica, ovvero la debolezza autoingannante che nasconde coscienza e inconscio, e non quella autentica, fatta anch' essa di fragilità ( che possono venire usate in modo costruttivo), sensibilità e profondità... E il lavoro che da dignità è un' illusione che caratterizza i loro stupidi slogan.
Ciao Enrico a me in generale questo video è piaciuto molto e mi ha fatto venire voglia di cambiare molti miei atteggiamenti e comportamenti nei confronti della famiglia. Però mi sorge un dubbio: nemmeno io lavoro però è anche vero che se non ci fosse mia madre sarei costretta a farlo...non è in un certo senso approfittare, pur non avendo spese eccessive?
Comunque per rispondere più direttamente alla questione da te sollevata, a me personalmente non da nessun fastidio, probabilmente perché come hai detto tu, ho solo "26 anni" e a questa età molti sono ancora mantenuti e al contrario mio si fanno pagare pure qualche inutile università magari(Spesso fatta cosi tanto per fare) io non spendo nemmeno per quella! a parte questo credo che entro i 30-35 anni lavorerò..
Purtroppo molti non capiscono che la vita è breve, domani siamo morti, e si perde tempo a giudicare e rompere le scatole facendo paragoni offensivi valutando in un modo o nell'altro le persone in base a parametri idioti. Certo capisco suggerire e spronare, perché prima o poi occorrerà essere indipendenti, ma ci si deve fermare a questo, ogni altra lamentale o giudizio in più, è vergognoso
mio fratello ha avuto un problema alla vista che lo ha portato ad interrompere gli studi e questo gli ha dato una marea di problemi tra cui il lavoro. è stato mantenuto dai miei per tanto tempo e la gente, ovviamente inconsapevole del suo handicap, lo sbeffeggiava dandogli del buonanulla per non dire altro. Alla fine bisogna sempre fregarsene di ciò che dicono gli altri perché non capiranno comunque. Non c'è peggior ignorante di chi non vuol capire.
ciao!!:) bhe col passare degli anni sempre di più, prima di meno, pero sono sempre stato abituato in parte a farle..gia alle scuole medie ero comunque a casa da solo e quindi ero abituato a scaldarmi il cibo da solo..e lavar i piatti...poi crescendo , più cose!! lo stile di vita di non uscite, quasi mai scarpe vestiti ecc, da sempree! anche a 14-15-16 anni
Capisco assolutamente il tuo ragionamento, bravissima, mi fa piacere la pensi cosi:) Poi è anche normale che vivendo in società un genitore si preoccupi di cosa accadrà al figlio una volta che si ritroverà da solo... però un conto è questo e un conto è giudicarlo o trattarlo come un peso! Hai proprio ragione, se ci fosse più consapevolezza nel fare figli, si eviterebbero certe cose sgradevoli!! Io non farei mai un figlio se poi a 18-25 anni la regola è intimargli di andarsene di casa!
Dipende ovviamente da caso a caso, nel mio, che mia mamma fatichi più di me, è certo!! ci mancherebbe, le mie pulizie casalinghe sono nulla rispetto alle sue 8 ore in fabbrica!! molto più faticose le sue! ma mia mamma non ha comunque "una certa età" è giovane, ha 46 anni...(mi ha fatto a 20 anni).. lavora anche se io mi trovo un lavoro
Certo, non ho detto il contrario! C'è chi lavora ed è una splendida persona, cosi come chi NON lavora ed è una splendida persona(rare in ogni caso perché le splendide persone scarseggiano)! ma il fatto che il primo sia splendido non dipende dal fatto che lavori lo sarebbe anche senza quel lavoro se veramente è splendido!
pure se non chiedi soldi per fare tante cose il lavoro serve per sopravvivere e contribuire al benessere sociale infatti se ti piace camminare per strada ed essere difeso dai poliziotti oppure l'ospedale o il tetto sopra la testa o la salumeria vicino alla tua casa tu devi offrire qualcosa allo stato .purtroppo funziona così
Solo dopo averci riflettutto un pò ho capito il tuo discorso, beh, io ho compiuto oggi 19 anni e non voglio lavorare come un cane a vita, quindi non voglio iniziare a lavorare ora che sono giovane e voglio divertirmi, quindi, se sono mantenuto che c'è di male? I soldi ce li ho, li gestisco comunque io e in casa ho un ottimo rapporto, porto fuori il cane, lavo i piatti, e pulisco camera mia, è come se fosse 'casa mia', quindi non ci vedo nulla di male a fare il mantenuto ancora per un pò.
Ciao enrico, ti seguo da un pò di tempo. Mi trovo nella tua medesima situazione,però cerco di aiutare in casa, faccio anche il bucato per le mie cose senza chiedere a mia madre di lavarmi i vestiti.Io ho una mia attività artistica, e quando riesco a guadagnare qualcosa pago da me certe spese, ma spesso sono costretta e chiedere a mia madre qualche soldo, lei non mi dice nulla ma è una cosa che comunque mi da fastidio chiedere. La sera non esco mai,mi vesto demodè e mi va bene così,non mi omologo
Enrico, adesso mi piacerebbe che tu immaginassi di essere da solo, senza nessuno che possa provvedere ai tuoi bisogni. Non lavori, dunque non guadagni, dunque non puoi nutrirti, riscaldardi, vestirti, nè tantomeno avere accesso alla rete. Puoi avere tutta l'empatia del mondo, ma ti assicuro, non servirà. A meno che tu sia in grado di mangiarla. Avere un lavoro non esclude possedere empatia, tra l'altro
...sul piano psicologico il lavoro è benessere e segno del proprio valore. E soprattutto il lavoro di ognuno serve all'altro. Il medico mi salva la vita, l'attore me la rallegra, l'autista mi porta in centro, il postino mi porta notizie, l'ingegnere costruisce casa mia. E con questo "sistema" oggi viviamo fino a 80 anni, in case riscaldate, abbiamo i computer, eccetera eccetera
no no, ma ho capito cosa intendi, non ho frainteso:D e sono anche d'accordo sul farsi degli scrupoli se si pesa..non lo contesto, è giusto:) ma proprio perché la situazione la conoscono solo i soggetti in causa, uno dall'esterno non può sapere appunto la reale situazione e giudicare in un certo modo, ma non mi riferisco a te, mi riferisco a chi lo fa..
caro satiraepoesia io non ho cancellato nessun commento, non è il mio stile:) ti è stato segnalato come spam, e non da me, ma c'è ancora! io non giudico nessuno che lavora ed ha una famiglia, per questa cosa in quanto tale! giudico se queste persone dicono cose errate! io cosa ho detto di errato? lavorare rende migliori?
ciao entu, si mi soffermavo proprio su questo, necessario sicuramente lo è almeno solitamente salvo eccezioni particolari, ma di sicuro non rende migliori più credibili o più saggi..!
ma hai mai provato a fare sport nella tua vita? a studiare o lavorare? come fai a dire che non si prova fatica? la fatica la senti solo che la percepisci come positiva perché ti sai che è necessaria per raggiungere i risultati che desideri!
ciao silvia! ma poi un fannullone ci rimette lui o la sua famiglia, non altri: incredibile che ci si soffermi solo su questo "problema" mentre dei comportamenti vergognosi quptidiani della gente che lavora e non nessuno si preoccupa
si ho capito cosa vuoi dire e che la vivresti male, ho capito perfettamente! ma io non ho mai affermato cose del tipo "farmi mantenere è la mia scelta di vita" non m sembra nemmeno possibile tecnicamente, ma non lo ho mai detto comunque:p ho detto che io ora sono mantenuto! e poi ho aperto la parentesi "mantenuto di un certo tipo, dato che i soldi spesi da me sono molto contenuti"
ma io non ho detto di basar la proppria vita facendo affidamento ad una o piu persone per sempre!cmq non capisco che c'entra il discorso giustificazione, boh, io parlo d'altro! io se conosco una persona, che sia un amico, amica, fidanzata, o altro e questa/o non lavora e si fa mantenere da 1 o 2 persone, e come individuo è interessante e mi trovo a mio agio a stare con lei/lui perché è intelligente e in gamba, io non gli dico vergognati non lavora, sono fatti suoi,e lo "valuto"per altre cose
si ma sicuramente sono tanti, soprattutto quelli che se ne approfittano e non aiutano in NESSUN modo;e il tutto diventa ancora più ridicolo, quando hanno anche il coraggio di lamentarsi!! io aggiungo solo però che vedo anche alcuni che studiano e che lavorano, che a torto continuano continuamente a lamentarsi di cose del tipo" mi sono laureato e mi tocca far questo lavoro" "i vecchi ci rubano la pensione" e cose di questo tipo, quindi lavorano ma non capisco molto ugualmente..
Posso farti alcune domande? In questo periodo lavori (intendo un lavoro esterno retribuito)? Hai mai lavorato? Se no, cerchi lavoro, lo hai mai cercato?Premetto che dietro a queste mie domande non vi è alcun giudizio, ma semplice e pura curiosità. Per il momento è il tuo unico video che ho seguito (con interesse), e forse le risposte a queste mie domande le potrei trovare leggendo i vari commenti o visionando gli altri tuoi video, ma per risparmiarmi tutto il tempo te lo domando direttamente.
In questo video mi trovi d'accordo. Fai bene ad aiutare tua madre in casa a spendere poco però non ho capito perchè non lavori. La tua è proprio una scelta di vita oppure perchè non riesci a trovare lavoro? Anche se ora penso che youtube ti paghi. Saluti
Allora vorrei dare la mia opinione in un clima di dialogo che negli altri commenti obiettivamente scarseggia fortemente:non sono d'accordo con niente di quello che hai detto proprio niente,il lavoro ti cambia profondamente a livello esistenziale,ti costringe a chiederti se vuoi vivere o se vuoi suicidarti,di conseguenza ti rende consapevole del valore della vita(nel caso che uno decida di non suicidarsi)ti fa di conseguenza ragionare su cosa c'è di bello nella vita(sempre nel caso uno non vuole suicidarsi)ti smuove tantissimi meccanismi esistenziali,x esempio io sono mantenuta coi soldi"del papy" sono una figlia di papà,però non ritengo giusto arrampicarmi sugli specchi come hai fatto tu x tutto il video,perché ho un'orgoglio,cioè ti spiego,l'orgoglio che dovresti sviluppare è quello di capire che tu vali indipendentemente da se ti crocefiggi consumando il meno possibile,perché così dimostri a te stesso in primis che sei tu che ti giudichi inferiore inquanto mantenuto,invece ognuno deve fare quello che vuole nel senso quello che lo rende più felice, cioè tu,ognuno,vale inquanto capace di essere felice,non inquanto si crede degno di esserlo,tutti indistintamente(tutti gli esseri senzienti quindi animali insetti vermi forse anche piante chissà)siamo degni di essere felici anche i mostri, avresti più orgoglio se facessi come me,cioè io mi godo la vita spendendo i loro soldi e non gli permetto di ficcare il naso nella mia vita privata,nelle mie scelte nel mio stile di vita nel mio modo di pensare,ti faccio un esempio io ho una concezione della sessualità trasgressiva libera,mia madre vive la sessualità in maniera opposta e considera sbagliata la mia,bè io non sto certo a trattarla coi guanti bianchi come fai tu,se lei sbaglia con atteggiamenti invadenti io la mando affanculo e la rimetto al suo posto come un soprammobile,invece il tuo rapporto con tua madre io lo trovo veramente malato xké sei un adulto e pensi ancora a compiacerla,non hai nessun dovere di compiacerla,siete ad armi pari ormai,scusa se ti sbatto la realtà in faccia ma la tua autostima dipende ancora da lei e questo dai16anni in su è un errore grave, probabilmente favorito dalla immensa coglionaggine di tua madre che è evidente che non ha mai voluto renderti indipendente non vuole farti crescere ed è egoista probabilmente,come ultima cosa ti faccio notare che non ho mai parlato della tua dignità ma solo ed esclusivamente del tuo orgoglio, xké io non sono proprio nessuno x giudicare la tua dignità cioè il tuo diritto di essere felice solo dio la conosce quella di ognuno di noi,detto tutto questo un applauso mooolto ironico a tutti quelli che si sono erti a giudici,che poi sono quasi tutti qui vedo,e che sanno solo dire"mantenuto""parassita"bamboccione"bo che altro hanno detto"nullafacente""scansafatiche",se non sbaglio hai detto anche che ti hanno detto che tua mamma si è pentita di averti partorito,bè se qualcuno mi dovesse dire cose di questo tipo la cosa non mi toccherebbe minimamente,quindi hai sbagliato a citare questi diciamo insulti nel video,ti converrebbe ignorarli,al massimo se qualcuno te lo dice in faccia ti metti a ridere ecco,un'altra cosa però questa è soggettiva:non demonizzare il consumismo sii più elastico nel senso che ogni persona è un universo diverso da un'altra e x una persona può essere giusta la vita minimalista mentre x un altra la vita consumistica,non minimizzare la complessità del sistema cervello-cuore-spirito umano/animale/essere vivente xké minimizzando la ti precludi molte cose belle
shabby chic il tuo discorso ha um grande problema / errore! Chi ti ha detto che io compiaccia mia madre? cioè tu hai fatto un ragionamento ipotizzando che mia madre sia come la tua! Mia madre non ha una visione del sesso bigotta, non è religiosa, ha rispetto della mia vita, non ficca il naso come dici tu. Quindi per cosa devo mandarla a fanculo? Tu farwi bene se ci son motivi, se mia madre è intelligente e c' e un bel rapporto non è ho motivo! Hai dimenticato questa possibilità! Ee tua madre si comporta in un certo modo tu fai bene! Non concordo invece sulla tua idea di felicità,.non è le robe che compri o per cui spendi che ti rendono felice, io non spendo poco per autocostrizione ma per comprensione di ciò che conta
MrNichilista non fa una piega quello che mi hai risposto, ammetto che ho dato x scontato che tua madre non ti rispetta,invece ti rispetta,e ho dato x scontato che conduci una vita minimalista controvoglia,invece lo fai xké esprimere te stesso
2) in secondo luogo, sinceramente il fatto che tu aiuti tua mamma in casa o che ti sei diplomato a giugno ti fa onore, ma nn trovo comunque la logica che ti porta a giustificare ciò che fai quando un nichilista, ammesso che tu lo sia, non dovrebbe curarsi di chi gli gira intorno, a mio parere nessuno dovrebbe curarsi delle cattiverie degli altri, i quali non hanno una vita...per il resto si vede quanto bene vuoi a tua mamma, quando parli di lei ti si illuminano gli occhi!
Ma se giá lavori a casa cosa cambierebbe ad andare a lavorare? Per una paga molto piú consistente del "sopravvivere" praticamente sei un casalingo. E come farai se dovrai farti una famiglia o altri inconvenienti della vita inevitabili. Comunque se dovrai lavorare la cosa conta di piú è l'esperienza e purtroppo si fa solo col tempo (che è giá poco) quindi ti consiglio di sbrigarti
Io non esalto "the american way". Sono d'accordo su molte cose che dici. Però ben conscio dei diversi livelli, o "piani d'osservazione". Se uso un grandangolo e penso ai "massimi sistemi" il giudizio nichilista-shopenaueriano lo condivido. Ma, come hanno compreso gli esistenzialisti, per dare un senso alla vita, per viverla al meglio, occorre ESISTERE, impegnarsi. E avere un lavoro che ci piace è gia un bel pezzo di benessere personale, di "senso", che ti rende utile, ti da DIRITTO a mangiare.
bhe certo perché dietro a gente che non lavora ci sono diversissime motivazioni!! Dal figlio del ricco che vive con i mega soldoni di mamma e papà fino ad arrivare ad una cosa completamente diversa come tuo fratello! E in ogni caso comunque rimane il discorso che sono affari di quella persona e dei suoi genitori..gli altri pensino al loro lavoro
In aggiunta al mio commento precedente, concordo sul fatto che il lavoro non debba essere il discriminante per la valutazione del valore di una persona.
ahahahah e cosa centra? è ovvio che ogni nostra azione condiziona ed è condizionata dalle scelte altrui ma non mi sembra un valido motivo per restare in casa a fissare il soffitto tutto il giorno. ma poi hai mai provato a vivere da solo o pontifichi e basta, certe cose bisogna provarle...
Innanzitutto grazie per avermi risposto, lo apprezzo molto. Ma non prenderti solo l'ultima parte eh!? .. il resto (forse ti riferisci al mio commento precedente) non è un altro discorso: anzi. La prima parte è sul tuo comportamento da mantenuto. La seconda è sui benefici che si hanno svolgendo un lavoro con coscienza e impegno (in questo caso il lavoro migliora la persona stessa, non la rende santa o perfetta ovviamente!!!). Sono considerazioni sui temi che hai argomentato e sono correlate.
1. lasciamo stare i casi particolari (ricconi e figli di papà) 2. studiando fai fatica fisica?? 3. lavorare è la scelta di ogni persona matura 4. se non si studia ci si preclude la possibilità di fare un lavoro che piace; sì c'è gente a cui piace il proprio lavoro 5. se fai un lavoro che non ti piace la fatica l'accetti in vista dello stipendio che ti consente di essere autonomo e di gestirti la tua vita
ma infatti non nego mica che uno prima o poi una propria strada debba trovarla per sopravvivere,nn ho mica detto di programmare una vita in cui si campa con l'eventuale pensione della madre o del padre! tralasciando che appunto esistono anche malattie, incidenti come hai detto tu! io ho semplicemente detto che non mi sembra nulla di male se uno tarda a trovar la propria strada, nulla di male vuol dire che se tarda o tarda molto non significa che sia una brutta persona o uno stronzo o un cretino!
Un accorgimento. Non hai rischiato che la mamma o qualcuno in famiglia non sia andato senza il tuo permesso a chiedere denaro all"inps e assistenti sociali presentando un figlio così così.A qualcuno è accaduto e poverini .Sono stati anche aggrediti verbalmente più volte poiché non obbedibano agli ordini della famiglia. Rispetto si ma deve essere reciproco. Beato te che hai un buon rapporto con le origini. Vi sono megliaia di ragazxi/e trattati da M .Vogliono essere liberi e magari si impegnano ma non possono vivere come vogliono. Liberi di scegliere vivendo con altri in casa. Dunque la ribellione e le parole volano e sono lecite. Un saluto.
A tal proposito mi permetto di citare e dedicare a questo ragazzo un pensiero di Pasolini, credo che sia utile per tutti, anche per chi ancora non comprende. "Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All'umanita che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si puo fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E' un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco."
L'unica cosa che si puo dire sul lavoro ,è che se lavori non sei a carico dei tuoi genitori! Il resto mi sembrano invenzioni! Con gli altri si puo stare anche in altri contesti, non solo lavorando tralaltro!
A me frega! io nella vita ,a livello di amici/amiche o qualsiasi tipo di rapporto, preferisco trovare persone gradevoli, sensibili dolci tenere! Se tu preferisci incontrare uomini(come quelle che infatti dominano) insensibili, arroganti, maleducati,freddi, rispetto questo tuo gusto personale! Che poi uno possa essere una brava persona e anche lavorare d'accordo! Ma con il tuo ragionamento tu esalti solo la caratteristica del "essere indipendenti" e il resto lo liquidi a "inutile"
e se capitasse la malattia o l'incidente eventuale, e ci si ritrova senza entrata economica, ci rimette la persona in questione!saranno pure fatti suoi?o chiede monetine,o trova una strada, o muore di fame.. di sicuro io non andrei, se capitasse, a protestare contro il governo cattivo!io non nego il rischio che dici tu,ma mi chiedo che problema è per gli altri?poi capisco la preoccupazione di un genitore per la vita del figlio,ma un conto è preoccupazione e un conto stimarlo o no per quel fatto
"il lavoro è un fatto tecnico per sopravvivere"affermazione sacrosanta.
Questo ragazzo merita tutta la mia stima.
Anche io non voglio lavorare, ho 23 anni e lavoro forse un mese all'anno , pero vengo passato per lo scemo, il meno intelligente e il vagabondo della compagnia , invece chi va a lavorare in cantiere 10 ore al giorno per 750€ al mese, e viene visto come un grande , dicono "che lavoratore , si sacrifica 10 ore al giorno sotto il sole, che grande" mahh
La vita è stata impostata male dalla societá......
@@pietro7695 hahahaha concordo
siamo costretti a lavorare, se hai la possibilità e sei felice non farlo. la gente che ti critica pensa sia normale lavorare 8-9 ore al giorno per tutta la vita. Che pena
Come ti invidio! Ho 65 anni, quando ero giovane studente i miei genitori mi costringevano a lavorare durante il periodo estivo. Non ci volevo andare proprio, mi accontentavo di vivere senza una lira in tasca, ma ero costretto. Notavo poi che tutti quelli che lavoravano erano pieni di vizi e spesso non arrivavano alla fine del mese. Il lavoro aveva un effetto deleterio su di loro, fumavano, andavano a prostitute, ogni sera cenavano fuori e andavano al cinema a vedere qualsiasi film.
Le do pienamente ragione!io lavoro già da venti anni!!ho 43 anni,i primi tempi mia madre mi gestiva un po' il denaro,poi man mano mi ha lasciato libero arbitro,ebbene con i soldi nel portafoglio ho iniziato a fumare seppur saltuariamente,mangiare fuori di tutto,lievitando fino a pesare 125 kg,ed. Ora mi tocca perdere peso per la salute,e qualke altro vizietto(non droga,su quello ho resistito).
P.s.forse si stava meglio quando si stava peggio.
Non lavorare ti permette di dedicare tempo a migliorare te stesso, coltivando i tuoi hobbies, imparando attività manuali, riflettendo su se stessi, sulla vita, dedicarsi alle relazioni sociali... In un certo senso non lavorare ti riporta a una dimensione di creatura, di essere vivente che vive con ciò di cui necessita senza esigere di più. Anche io nella tua stessa situazione anche se da 10 anni riesco a guadagnare circa 800 euro l'anno con la pulizia di un parco pubblico e sto per iniziare un tirocinio retribuito. A 28 anni mi sento iper-orgoglioso di non essere stato un alimentatore di consumi e di cose fatte a macchinetta solo perchè siamo consumatori in un sistema economico capitalistico, orgoglioso di aver abbassato il PIL.
Roz Boz infatti
"Orgoglioso di aver abbassato il PIL" adoro😂❤️
Il lavoro non sono non nobilita, ma debilita. E rende anche molto nervosi... :-))
Io mi sveglio tutte le mattine alle 5 per andare a lavorare 10 ore al giorno ma sono completamente d'accordo con Enrico. Chi lo attacca dovrebbe pensare che oggi è difficile trovare un lavoro ed è facile perderlo da un momento all'altro. Vi farebbe piacere essere giudicati male solo perché siete tornati ad essere disoccupati?Enrico troverà la sua strada ed io ha una persona come lui auguro il meglio
Voglio provare a fare un'analisi dei commenti.
Ho letto molta gente che, sintetizzando, ritiene che il non lavorare e l'avere la fortuna di poter vivere con le entrate economiche di altre persone sia moralmente sbagliato. Il menzionare una presunta morale superiore conferma che il lavoro non viene ancora percepito come una stretta necessità ma come un dogma sociale.
Uno ha scritto che Enrico non dovrebbe sentirsi moralmente bene con se stesso perchè non ha un'indipendenza economica. Questo dimostra che ciò che conta davvero per le persone non è il sostentamento economico in sè, ma il poter dire a se stessi e agli altri "sono economicamente indipendente"; non importa realmente la sostanza, ma lo status; molta gente ha bisogno di inventarsi questo valore.
Purtroppo ho visto molta "religione" e poca razionalità su questa argomento.
Il problema non è questo. Qua ti ripeto: troveresti giusto se tu dovessi mantenere qualcuno? Cosa penseresti di una persona che vive alle tue spalle, saresti contento o la definiresti un parassita? Lavorare non vuol dire solo essere indipendenti economicamente, bensì fare qualcosa per gli altri, essere utili per gli altri, cioè guadagnarsi da vivere, meritarsi la pagnotta. Il problema non è poter dire o non dire a se stessi e agli altri di essere economicamente indipendente, bensì di essersi meritato quel tanto o poco che si ha. Una persona stupida, che non sa fare niente e non ha mai lavorato, ma divenuta milionaria perché ha vinto una fortuna alla lotteria, può vantarsi di essere economicamente indipendente, ma non la stimo. Al contrario, apprezzo chi lavora, anche se il suo stipendio è basso, cioè apprezzo chi si è costruito quel poco che ha con le sue forze e si mantiene da solo, pur essendo meno abbiente del milionario inutile.
luchy91ca Ma infatti io vedo il lavoro solo come una mera necessità pratica, nulla di più. Piuttosto contesto l'obsoleta visione di bellatrix che ne fa un discorso di dignità, etica e morale, elevando il lavoro a valore. Che lui ci creda o no, il lavoro non nobilita e il concetto del "guadagnarsi da vivere" è solo una spiacevole fase in attesa che la tecnologia possa provvedere integralmente (o quasi) alle necessità pratiche dell'uomo.
Nhg
Matteo Pasolini -patetici- oltre ogni limite sia tu che lui..
Matteo Pasolini
Non sono d'accordo, il lavoro non è una questione di dignità, etica e morale per niente, senza motivo. Dover dipendere dagli altri è umiliante, dunque è necessario poter dare qualcosa in cambio, cioè lavorare. E' vero che tante persone che, invece di lavorare, preferiscono vivere alle spalle della collettività percependo i sussidi di disoccupazione, ma bisogna avere la faccia come il sedere per non vergognarsi a farsi mantenere dagli altri
Caro Enrico
Massimo rispetto per quello che dici: è assolutamente vero il fatto che ci siano mantenuti e mantenuti.
Sono un 26enne come te, e come te sono mantenuto dai miei attualmente. Ho finito il liceo, ho lavorato, mi sono pagato l'università, ma attualmente ho lasciato il lavoro per tentare di finire l'università perchè non riuscivo a fare entrambe le cose insieme (per un periodo l'ho fatto). Quindi sono stato mantenuto, poi mi sono mantenuto per un po', attualmente sono di nuovo mantenuto. Ho un ottimo rapporto con i miei, consumo poco, e gestisco una casa da solo.
Però io mi rendo conto di quanto tempo perdo, anche adesso davanti al computer a guardare i tuoi video, e di quanto in realtà dovrei darmi una mossa per finire l'università che sto trovando molto difficile.
Tuttavia quello che dici, per quanto possa essere sincero e giusto, mi sembra un tentativo di giustificare il fatto della tua nullafacenza. Non basta essere buoni e rispettosi, lavare i piatti e tenere casa, per quanto sia importante, non possiamo noi 26enni stare tutto il giorno davanti al pc e aspettare che qualcosa capiti. Dobbiamo fare 10 volte i sacrifici che hanno fatto i nostri genitori, perchè attualmente la situazione è 10 volte più grave rispetto ai loro tempi!
Anche io, che come te consumo poco, non compro telefonini nuovi, non compro vestiti se non per necessità, dovrei sentirmi a posto con la mia coscienza per non aver ancora finito l'università e non aver ancora trovato la mia strada? Non mi sento a posto, affatto, così come forse non dovresti sentirti a posto anche tu, ma dovresti cercare una tua stabilità economica, perchè restare sotto le ali dei genitori è una cosa tipica della nostra generazione, ma assolutamente sbagliata.
Auguri di buona continuazione.
Riccardo.
ciao brigitta, grazie per il tuo commento:) e in che modo pensi di fare?
MA SE UNO A 25 ANNI non sa fare un curriculum cosa c'è da dire? è semplicemnte UNO CHE NON SA FARE IL CURRICULUM. Uno che invece lo sa fare, UNO CHE abilmente fa colloqui, trova lavoro, è automaticamente maturo?equilibrato?saggio!?
hai tutta la stima sei un grande! ho visto parecchi tuoi video, e dopo molti anni da schiavo mi sto "svegliando" ora...purtroppo svegliare i morti è impresa molto molto ardua! ;)
... Io credo che ogni persona se decide di avere figli deve farlo con maggiore consapevolezza, deve mettere in conto fin da subito che quel figlio potrebbe doverlo mantenere per tutta la vita.. e dovrebbe anche essere FELICE di farlo (non ha detto di volergli bene?). L'insistenza con la quale ti spingono ad umiliarti per elemosinare un lavoro che magari tarda ad arrivare è grottesca... fa sentire un figlio davvero un PESO!
Sara Booklover chapeau
La gente che non capisce che il lavoro al giorno d'oggi è una schiavitù
!Cari amici,a volte è dura continuare a fare video!Parlo generale,l'insensibilità della maggiorparte della gente è angosciante! L'apice poi si è toccato pochi minuti fa quando ho letto un commento di un mio ex compagno di classe che ha scritto che sono sempre stato deficiente, fin dalle superiori!Compagno che insieme agli altri..mi insultava tutti i giorni soltanto perché io non reagivo!Che faccia tosta! Se continuo a far video è solo per non abbandonare certe persone sensibili che mi seguono:)
tutti siamo mantenuti:
la terra, l'acqua, l'aria mantiene l'umanità... sveglia rega.
ma io accetto che mi si dica "tu sei mantenuto, tu non sei indipendente" va benissimo questo!sono fatti! allo stesso modo io posso dire a molte persone che lavorano "tu se autonomo,ti mantieni da solo ma sei superficiale e infantile" cioe quello che voglio dire io è che qua passa il messaggio che se uno è autonomo praticamente vuole dire 100% maturo, ha tutto!ripeto magari fosse cosi!vorrebbe dire che siamo in una società dove dominano un 80%di maturi..
ma è quello che ho detto nel video! Il fatto eventuale che io non lavori sono fatti miei, nel senso che ci rimettero io nel caso le conseguenze, e idem per gli altri in situazioni simili, a prescindere dal fatto che i veri motivi poi li sa solo la persona in questione! Nel video voglio dire che agli altri(che non siano parenti e coloro che mantengono la persona)non vedo cosa debba importare! E soprattutto quel fatto non da valore o meno valore alla persona
beh si..a proposito di questo io ho fatto per qualche settimana uno stage all'inps due anni fa, e devo dire che definire quello lavoro è troppo, non tutti, ma molti fanno 6 pause, chiacchieranno tutto il tempo ecc.. non c'è paragone rispetto al lavoro dei privati, quindi già l'80% dei lavori statali si possono definire improduttivi
Ciao, sono contento ti sia piaciuto il video:) capisco quello che vuoi dire quando dici "approfittare" però io ho sempre pensato che sia veramente illogico e vergognoso il modo in cui si intende il rapporto genitori-figli perché da come molti descrivono sembra quasi che sia il figlio che abbia chiesto di nascere..per me la posizione genitori-figli non è paritaria, nel senso che è il genitore che ha messo al mondo figlio..non era obbligato quindi è assurdo che poi ci siano anche delle pretese..
Enrico, sei una persona veramente umile e gentile, ti stimo davvero tantissimo... Sei il mio maestro.
infatti non sarebbe male , un part time,o un lavoro come dici tu!ma non penso sia facile trovarlo? quale lavoro è possibile per 2 giorni a settimana??per esempio?
ma il tema del mio video è che se tu valuti una persona solo secondo il criterio "lavora o non lavora" capisci ben poco della persona..!è semplice il concetto, ci sono persone che non lavorano, eppure sono ottime persone, sensibili educate interessanti! se sono mantenute da qualcuno devono rispondere soltanto a chi li mantiene, non agli altri!! ma poi un esempio, se io vinco alla lotteria 10 milioni mai lavorerò per esempio!quindi, avro una lacuna?le lacune o pregi sono date da altre cose
Non capisco il ragionamento dei genitori. Loro (dicono) di averti desiderato e di amarti, per tutta l'infanzia ti proteggono e ti mettono sotto una campana di vetro per difenderti dal mondo cattivo che c'è fuori e poi quando uno finisce il percorso scolastico viene brutalmente esortato a uscire nel mondo cattivo e a trovarsi un lavoro che lo renda schiavo? Se è il figlio a voler maggior indipendenza economica e a voler trovarsi un lavoro niente di male... ma altrimenti è un ragionamento sadico..
Ma i fatti dimostrano che non è cosi, milioni di persone lavorano, e i lavoratori in quanto tali sono saggi, consapevoli, maturi? ma di cosa parliamo? Uno che lavoro acquisisce consapevolezza del lavoro che fa, saprà cosa vuol dire svegliarsi alle 7 e faticare 8 ore..cosa centra con l'essere maturi, equilibrati e capire il resto? La gente che fa stalking,che fa mobbing, che accoltella lex fidanzata, è gente che non lavora?no..la gente che crede a vanna marchi è gente che non lavora?no..
Sei un ragazzo saggio e un esempio. Complimenti!
questo ovviamente non vuol dire che si possa e si debba star tutto il tempo alle spalle dei genitori, se uno ha la possibilità, le capacità di trovar una strada per esser indipendente va benissimo, ed è giusto farlo, ma se qualcuno, tarda tanto, prima di trovare quella strada, per mille motivi, non penso ci sia nulla di male, andrebbe rispettato al massimo, e non etichettato come parassita sfruttatore! e soprattutto il tutto va contestualizzato anche tenendo conto degli altri comportamenti..
e se non si capisce che il fatto di lavorare è semplicemente un fatto che ti permette di essere autosufficiente,e nulla più! la società sarà sempre più caratterizzata da robot produttivi privi di empatia, sensibilità ,comprensione, dolcezza! ma fredde macchine! perché quella è l'unica AMBIZIONE e aspirazione della gente, e il resto è considerato "inutile";
Condivido a pieno il tuo discorso e grazie che lo hai espresso su una piattaforma sul web come youtube e sò che non è facile aprirsi di fronte a tutti trattando questo tema che a me da tristezza visto che sono anche io un mantenuto, comunque voglio ringraziarti perchè mi hai dato un po di conforto e sicurezza, spero che riparlerai di questo argomento più avanti o di altri argomenti simili, ciao grande tieni duro :)
non ho impostato bene la frase, ma se leggi di nuovo intendevo il fatto di mettere in relazione il "bravi" e lavorare LO FANNO quasi tutti :D comunque a proposito di quel che dici tu..perché uno su due? qua dicono che la disoccupazione è al 10,8 %(record) poi per quanto riguarda i giovani fino a 26 anni la situazione è molto più grave e circa il 30-35% non lavorano..
Con questo ragionamento, si potrebbe giustificare qualunque difetto, o anche crimine. E' come dire: c'è ladro e ladro, c'è chi ruba tanto e chi poco. Il ladro può essere sensibile, premuroso, invece chi non ruba potrebbe essere bugiardo. Allora una persona non la si giudica se ruba o no, anche una persona onesta potrebbe essere pessima. E' un problema tra il ladro ed il derubato, agli altri che gliene frega? Sono fatti suoi se ruba. Non è vero che il lavoro nobilita l'uomo? Però è vero che l'assistenzialismo lo svilisce. Io lavoro e pulisco anche la casa che ho comprato con i miei sacrifici, ho un ottimo rapporto con mia mamma, cosa dovrei dire? Non è sufficiente fare le faccende di casa per giustificare la propria condizione di mantenuto. Sei una brava persona, ma non buttarti via così.
mody ales Piacere signor Cazzone.
bellatrix1977
Ci sono due punti del tuo discorso che, dal punto di vista prettamente logico, non hanno nè capo nè coda e che lo fanno conseguentemente decadere in toto.
1) Hai sostanzialmente messo sullo stesso piano l'essere un ladro col non lavorare e questo è profondamente insensato. Il perchè mi sembra talmente ovvio che quasi mi imbarazzo a specificarlo. Nel primo caso arrechi danni ad altri, nel secondo caso no (è un po' lo stesso errore logico che fa chi mette sullo stesso piano pedofilia ed omosessualità).
2) Punto più sottile. Dici che l'assistenzialismo svilisce la dignità dell'uomo. In che modo? Perchè un figlio mantenuto dai genitori sarebbe svilito? Viceversa, perchè mai un genitore sarebbe svilito se fosse mantenuto dal figlio? O, ancora più in generale, in che modo Tizio (mantenuto economicamente da Caio) verrebbe svilito? Non lo comprendo. Un conto è lo sfruttare Caio per ogni genere di frivolezza, un conto è la sopravvivenza. Tizio avrebbe ovviamente tutti i diritti di dire no, ma se gli sta bene dove sarebbe lo svilimento?
La vita di Enrico e la sua famiglia è perfettamente sostenibile allo stato attuale e, stando a quanto detto, c'è equilibrio già ora sotto ogni punto di vista. Perchè quindi sarebbe più dignitoso (anzi, meno svilito) se Enrico cominciasse a lavorare? La sostenibilità economica c'è già, perchè pagare il prezzo psico-fisico che gli provocherebbe un lavoro (che è soggettivo, per quanto se ne dica) per un'entrata economica ora non strettamente necessaria? Lo cercherà quando ne avrà realmente bisogno ovviamente (come chiunque peraltro) o se maturerà l'aspirazione ad una determinata attività, non per un dogma sociale.
Capisci che io con questo post non voglio difendere Tizio o Caio, ma solo la logica.
Matteo Pasolini No, sei tu che non ha capito cosa volevo dire e fai discorsi insulsi. Ti chiarisco la mia argomentazione con queste domande: a te piacerebbe dover lavorare per me, solo perché non ho voglia di andare a lavorare? Ti andrebbe di darmi dei soldi, non tanti, ma quanto basta per pagarmi le cose essenziali come il mutuo, cibo, vestiti, un computer con l’abbonamento a internet? Già a questo punto ti sarai ricreduto, ma ribatto anche i tuoi due punti. 1) Non hai capito. Non ho messo sullo stesso piano l'essere un ladro col non lavorare, bensì ho fatto notare che dire “c’è mantenuto e mantenuto” non è una giustificazione, altrimenti potresti rifare lo stesso discorso per qualunque comportamento. Ossia, al posto della parola “mantenuto” potresti mettere “ladro”, “assassino”, ecc. (E’ ovvio che essere un mantenuto non è grave come essere un assassino, no?). Dice che ci sono mantenuti che pesano di più, e allora? Si rifà il letto e non maltratta i genitori, per questo dobbiamo dirgli che è bravo, che allora va bene farsi mantenere? 2) Non lo dico io che l’assistenzialismo sia svilente, la gente onesta si vergogna a chiedere i sussidi per mangiare, anche quelle persone che non possono farne a meno. E’ risaputo che la disoccupazione provoca problemi come la depressione a chi ne è colpito, ma non perché non può più comprare l’ultimo cellulare, bensì perché ci si sente inutili, dipendenti dai familiari o dai sussidi statali. Non hai mai sentito che ci sono giovani disperati perché, non trovando lavoro, sono costretti a farsi mantenere a trenta anni dai genitori e non possono farsi una famiglia? C’è gente che si suicida perché ha perso il lavoro e non ha il coraggio di andare alla mensa dei poveri e tu dubiti che fare il mantenuto sia svilente! Ma in che mondo vivi? Enrico non lavora, ma non spende, non guadagna soldi ma non si compra il cellulare, non produce e non consuma. Insomma, non esiste, non vive, non aiuta e non è aiutato, non fa del bene, né del male. Sì, la famiglia di Enrico non fa i debiti per mantenerlo, dunque la loro situazione è sostenibile. E’ quindi? Enrico è una persona priva di ambizioni, privo di interessi, fa solo discorsi insulsi per giustificare la sua apatia. Il suo obiettivo è respirare e mangiare quanto basta per non morire, che senso ha vivere così? E’ una brava persona, ma non deve auto convincersi che stia facendo la cosa giusta. Più si va avanti con l’età e più è difficile trovare lavoro e non ci sarà per sempre la famiglia a mantenerlo. Lo dico per lui, deve capire che la vita va vissuta. Se ritiene che il cellulare sia una frivolezza va bene, ma con i soldi (anche pochi) si può fare altro, si può fare del bene per se stessi e gli altri.
bellatrix1977
_altrimenti potresti rifare lo stesso discorso per qualunque comportamento. Ossia, al posto della parola “mantenuto” potresti mettere “ladro”, “assassino”, ecc. (E’ ovvio che essere un mantenuto non è grave come essere un assassino, no?)_
Su questo punto ti sei ripetuto senza nulla aggiungere al tuo primo post; avevo già smentito questa posizione, è logicamente sbagliato paragonare "mantenuto" e "assassino" (e tu lo fai chiaramente dicendo che uno è meno grave dell'altro) dato che uno comporta danni e illegalità, mentre l'altro no. Caduta la possibilità di poter confrontare gli effetti di questi due termini e visto che noi stiamo analizzando solamente uno di questi, capisci che il tuo ragionamento citato decade visto che li tiri in ballo entrambi.
_E’ risaputo che la disoccupazione provoca problemi come la depressione a chi ne è colpito, ma non perché non può più comprare l’ultimo cellulare, bensì perché ci si sente inutili_
No. Questa è una tua analisi della realtà errata, perchè chiaramente influenzata ideologicamente. I problemi psico-fisici derivanti dalla disoccupazione sono strettamente legati alle conseguenze di quest'ultima, ovvero la nefasta possibilità di non poter più soddisfare i propri bisogni fondamentali, come vitto e alloggio, non certo per motivi di orgoglio o di etica o altre similfedi come questa.
Se posso inserire anche un'opinione personale ritengo che il lavoro elevato a "etica" sia un ideale da schiavi, e il mondo non ha bisogno di schiavi.
_sono costretti a farsi mantenere a trenta anni dai genitori e non possono farsi una famiglia?_
Qui mi riferisco più alla seconda parte. Sottintendi chiaramente che "farsi una famiglia" (immagino intendessi nel senso classico del termine) sia una sorta di fine ultimo universale. Perchè? Chi l'ha deciso? Riusciresti a dirmelo evitando argomentazioni simili a "perchè la famiglia piace a me e a tantissime altre persone ed è convinzione comune che sia così"?
_Enrico non lavora, ma non spende, non guadagna soldi ma non si compra il cellulare, non produce e non consuma. Insomma, non esiste, non vive, non aiuta e non è aiutato, non fa del bene, né del male. Sì, la famiglia di Enrico non fa i debiti per mantenerlo, dunque la loro situazione è sostenibile. E’ quindi? Enrico è una persona priva di ambizioni, privo di interessi, fa solo discorsi insulsi per giustificare la sua apatia. Il suo obiettivo è respirare e mangiare quanto basta per non morire, che senso ha vivere così?_
Lavorare, spendere, guadagnare denaro, cellulare, produttività, consumo => essere, esistere.
Ho riassunto bene il tuo pensiero? Questo per te dunque significa essere privi di ambizioni, interessi e vita.
Hai chiaramente una visione spintamente materiale e utilitarista della vita. Se io ti venissi a dire che come la pensi tu sia sbagliato farei esattamente quello che tu stai facendo con Enrico. Riesci a comprendere che esistono persone che hanno una visione dell'esistenza completamente differente dalla tua? Per Enrico, tutte quelle (per te belle) cose che hai menzionato non sono vita ma pura apatia e, allo stesso modo, quelle qualità che tu giudichi così nettamente apatia per lui sono vita.
Ciò che tu percepisci come bene/male non viene necessariamente percepito allo stesso modo dagli altri.
_Lo dico per lui, deve capire che la vita va vissuta._
Come ti ho appena detto, il fatto che secondo te lui non stia vivendo è puramente una percezione dal tuo esclusivo punto di vista. Non fare l'errore di universalizzarlo. Tu non vivresti come MrNichilista e lui non vivrebbe come te. Non esistendo un modo universalmente giusto di vivere, non c'è motivo razionalmente valido per denigrare dal punto di vista morale un modo diverso dal proprio.
Se tutti gli esseri umani capissero profondamente e realmente questo (relativamente semplice) concetto, di colpo scoppierebbero la pace e la prosperità mondiale.
In una società evoluta (dal punto di vista mentale, non tecnologico) l'espressione "guadagnarsi da vivere" non avrebbe nessun valore morale.
Salve, voglio dire un mio pensiero al riguardo , non è vero che sè il figlio è mantenuto è colpa del figlio stesso,(avvolte) è anche colpa dei genitori che non lo aiutano , non lo supportano moralmente o non lo incoraggiano a cercare un lavoro sbraitandogli addosso e così far calare l'autostima e fiducia in se stesso del figlio . Io odio i miei genitori perchè non ho mai avuto un rapporto affettivo, un piccolo esempio, alle medie sono stato vittima di bullismo e io quando tornavo a casa in lacrime o non ero allegro non ricevevo nessun tipo di conforto o di aiuto da parte dei genitori. Volevo chiedere a MrNichilista se può fare un video sull argomento e un altro video che mi sta a cuore sull'uguaglianza del lavoro che non mi sembra giusto sentirsi dire che il mio lavoro è migliore del tuo o io non farò mai da grande il contadino (esempio) perchè è un lavoro di merda
Ma non metto in discussione questo fatto, lo so che i lavoratori non sono solo Fabrizio corona! Mia mamma lavora ed è un ottima persona! Io insistevo su un altro fatto! Che con certi discorsi che sento si considerano "qualità positive" soltanto la capacita di essere produttivi! sarà funzionale al sistema economico! ma a me di una persona che voglio nella mia vita non frega niente se sia produttivo o meno..
2) insisto solo sul fatto che è un problema e affare del mantenuto e di chi lo mantiene, e non degli altri:) E che dietro ogni mantenuto poi ci sono tante motivazioni diverse..da chi è figlio di ricchi, da chi vuole divertirsi e uscire con amici e non vuol far altro, a chi invece non ha idea di che strada lavorativa intraprendere perché non è particolarmente attrattato da nessun lavoro e anche caratterialmente non è adatto alla competizione, è timido..introverso ecc...
Bravo bravo bravo mi piace che non sono l'unica e dovrebbe crescere questo tipo di mantenuto :3
Ciao Rita, allora che dire, continua cosi :D :D Sono belle le cose che hai scritto.. è molto bello, bellissimo, essere e rimanere sé stessi e non omologarsi alla melma...andar avanti con amor proprio..senza lasciarsi influenzare dalle mille cazzate che ogni giorno influenzano la vita delle persone...:)
1) ok si ho capito cosa vuoi dire:) ma il video l'ho fatto perché si fa invece il discorso "di onore" e qualcuno valuta le persone in base a quello! lui lavora=bravo; lui non lavora= merdaccia, non è una persona serie! Nel mio caso, non lavoro quindi= quel che dico nei miei video non è da ascoltare!(mi pare ridicolo)!volevo quindi chiarire solo quel punto! sul discorso dei 30 anni, probabilmente pure io a 30 anni o 33 non mi sentirei a posto con me stesso! per ora si!
Io penso vada analizzato caso per caso.. ma rispetto la tua opinione su questo fatto, sul discorso dello scrupolo o meno:)
e come mai la depressione è in questo mondo occidentale? come mai le depressioni e i suicidi sono proprio in questi paesi ricchi di questo cosiddetto benessere?:)
Va bene ma questa è una considerazione giusta, che posso fare anche io, che faccio, e che farò ancor di più con il tempo.. io su questo video mi sono concentrato sul fatto che è un "problema tra il soggetto mantenuto e chi mantiene" e che questo non discredita quella persona per le cose che dice; o viceversa al contrario non acquistano più valore le cose se uno lavora..
Il fatto è che le qualità che hai elencato, la gente non le apprezza.
Se sei profondo sei pesante, forse addirittura spaventi gli altri con certi discorsi, se sei sensibile sei fragile, se sei riflessivo ti fai troppe seghe mentali, " meglio se ti fai quelle fisiche" , rispondono gli altri.
La gente preferisce vivere di slogan, tipo quelle dei politici che vogliono autopromuoversi, preferisce la preghierina recitata della messa alla comunicazione e alla riflessione...
Forse perché la riflessione smonta i loro dogmi come un mobile
dell' ikea.
Viviamo in una società che promuove la forza tossica, ovvero la debolezza autoingannante che nasconde coscienza e inconscio, e non quella autentica, fatta
anch' essa di fragilità ( che possono venire usate in modo costruttivo), sensibilità e profondità...
E il lavoro che da dignità è
un' illusione che caratterizza i loro stupidi slogan.
Ciao Enrico a me in generale questo video è piaciuto molto e mi ha fatto venire voglia di cambiare molti miei atteggiamenti e comportamenti nei confronti della famiglia. Però mi sorge un dubbio: nemmeno io lavoro però è anche vero che se non ci fosse mia madre sarei costretta a farlo...non è in un certo senso approfittare, pur non avendo spese eccessive?
Comunque per rispondere più direttamente alla questione da te sollevata, a me personalmente non da nessun fastidio, probabilmente perché come hai detto tu, ho solo "26 anni" e a questa età molti sono ancora mantenuti e al contrario mio si fanno pagare pure qualche inutile università magari(Spesso fatta cosi tanto per fare) io non spendo nemmeno per quella! a parte questo credo che entro i 30-35 anni lavorerò..
Purtroppo molti non capiscono che la vita è breve, domani siamo morti, e si perde tempo a giudicare e rompere le scatole facendo paragoni offensivi valutando in un modo o nell'altro le persone in base a parametri idioti. Certo capisco suggerire e spronare, perché prima o poi occorrerà essere indipendenti, ma ci si deve fermare a questo, ogni altra lamentale o giudizio in più, è vergognoso
mio fratello ha avuto un problema alla vista che lo ha portato ad interrompere gli studi e questo gli ha dato una marea di problemi tra cui il lavoro. è stato mantenuto dai miei per tanto tempo e la gente, ovviamente inconsapevole del suo handicap, lo sbeffeggiava dandogli del buonanulla per non dire altro. Alla fine bisogna sempre fregarsene di ciò che dicono gli altri perché non capiranno comunque. Non c'è peggior ignorante di chi non vuol capire.
ciao!!:) bhe col passare degli anni sempre di più, prima di meno, pero sono sempre stato abituato in parte a farle..gia alle scuole medie ero comunque a casa da solo e quindi ero abituato a scaldarmi il cibo da solo..e lavar i piatti...poi crescendo , più cose!! lo stile di vita di non uscite, quasi mai scarpe vestiti ecc, da sempree! anche a 14-15-16 anni
Tuttavia concordo sul fatto che il lavoro non sia un discriminante per la valutazione del valore di una persona, su questo hai perfettamente ragione.
Ti fa onore l'anti consumismo.
Capisco assolutamente il tuo ragionamento, bravissima, mi fa piacere la pensi cosi:) Poi è anche normale che vivendo in società un genitore si preoccupi di cosa accadrà al figlio una volta che si ritroverà da solo... però un conto è questo e un conto è giudicarlo o trattarlo come un peso! Hai proprio ragione, se ci fosse più consapevolezza nel fare figli, si eviterebbero certe cose sgradevoli!! Io non farei mai un figlio se poi a 18-25 anni la regola è intimargli di andarsene di casa!
Dipende ovviamente da caso a caso, nel mio, che mia mamma fatichi più di me, è certo!! ci mancherebbe, le mie pulizie casalinghe sono nulla rispetto alle sue 8 ore in fabbrica!! molto più faticose le sue! ma mia mamma non ha comunque "una certa età" è giovane, ha 46 anni...(mi ha fatto a 20 anni).. lavora anche se io mi trovo un lavoro
Certo, non ho detto il contrario! C'è chi lavora ed è una splendida persona, cosi come chi NON lavora ed è una splendida persona(rare in ogni caso perché le splendide persone scarseggiano)! ma il fatto che il primo sia splendido non dipende dal fatto che lavori lo sarebbe anche senza quel lavoro se veramente è splendido!
ciao Olga, hahaha non emetto CO2:P
pure se non chiedi soldi per fare tante cose il lavoro serve per sopravvivere e contribuire al benessere sociale infatti se ti piace camminare per strada ed essere difeso dai poliziotti oppure l'ospedale o il tetto sopra la testa o la salumeria vicino alla tua casa tu devi offrire qualcosa allo stato .purtroppo funziona così
Solo dopo averci riflettutto un pò ho capito il tuo discorso, beh, io ho compiuto oggi 19 anni e non voglio lavorare come un cane a vita, quindi non voglio iniziare a lavorare ora che sono giovane e voglio divertirmi, quindi, se sono mantenuto che c'è di male? I soldi ce li ho, li gestisco comunque io e in casa ho un ottimo rapporto, porto fuori il cane, lavo i piatti, e pulisco camera mia, è come se fosse 'casa mia', quindi non ci vedo nulla di male a fare il mantenuto ancora per un pò.
persona sincera
grazie barella!!
quella "tizia anonima" è quella di lo sai giusto?
Ciao enrico, ti seguo da un pò di tempo. Mi trovo nella tua medesima situazione,però cerco di aiutare in casa, faccio anche il bucato per le mie cose senza chiedere a mia madre di lavarmi i vestiti.Io ho una mia attività artistica, e quando riesco a guadagnare qualcosa pago da me certe spese, ma spesso sono costretta e chiedere a mia madre qualche soldo, lei non mi dice nulla ma è una cosa che comunque mi da fastidio chiedere. La sera non esco mai,mi vesto demodè e mi va bene così,non mi omologo
Enrico, adesso mi piacerebbe che tu immaginassi di essere da solo, senza nessuno che possa provvedere ai tuoi bisogni. Non lavori, dunque non guadagni, dunque non puoi nutrirti, riscaldardi, vestirti, nè tantomeno avere accesso alla rete. Puoi avere tutta l'empatia del mondo, ma ti assicuro, non servirà. A meno che tu sia in grado di mangiarla. Avere un lavoro non esclude possedere empatia, tra l'altro
Di sottofondo potevi inserire la canzone dei CSI "Io sto bene": non studio non lavoro, non guardo la tv, non vado al cinema non faccio sport...
...sul piano psicologico il lavoro è benessere e segno del proprio valore. E soprattutto il lavoro di ognuno serve all'altro. Il medico mi salva la vita, l'attore me la rallegra, l'autista mi porta in centro, il postino mi porta notizie, l'ingegnere costruisce casa mia. E con questo "sistema" oggi viviamo fino a 80 anni, in case riscaldate, abbiamo i computer, eccetera eccetera
no no, ma ho capito cosa intendi, non ho frainteso:D e sono anche d'accordo sul farsi degli scrupoli se si pesa..non lo contesto, è giusto:) ma proprio perché la situazione la conoscono solo i soggetti in causa, uno dall'esterno non può sapere appunto la reale situazione e giudicare in un certo modo, ma non mi riferisco a te, mi riferisco a chi lo fa..
quindi secondo te Enrico non significa approfittarsi purchè il fatto di non lavorare venga compensato con altri comportamenti?
caro satiraepoesia io non ho cancellato nessun commento, non è il mio stile:) ti è stato segnalato come spam, e non da me, ma c'è ancora! io non giudico nessuno che lavora ed ha una famiglia, per questa cosa in quanto tale! giudico se queste persone dicono cose errate! io cosa ho detto di errato? lavorare rende migliori?
ciao entu, si mi soffermavo proprio su questo, necessario sicuramente lo è almeno solitamente salvo eccezioni particolari, ma di sicuro non rende migliori più credibili o più saggi..!
ma hai mai provato a fare sport nella tua vita? a studiare o lavorare? come fai a dire che non si prova fatica? la fatica la senti solo che la percepisci come positiva perché ti sai che è necessaria per raggiungere i risultati che desideri!
Bravo Enrico, hai colto l'essenza della questione. Gran bel video.
ciao silvia! ma poi un fannullone ci rimette lui o la sua famiglia, non altri: incredibile che ci si soffermi solo su questo "problema" mentre dei comportamenti vergognosi quptidiani della gente che lavora e non nessuno si preoccupa
grazia Rossana:D grazie mille..sono contento che continui a seguire i miei video:)
si ho capito cosa vuoi dire e che la vivresti male, ho capito perfettamente! ma io non ho mai affermato cose del tipo "farmi mantenere è la mia scelta di vita" non m sembra nemmeno possibile tecnicamente, ma non lo ho mai detto comunque:p ho detto che io ora sono mantenuto! e poi ho aperto la parentesi "mantenuto di un certo tipo, dato che i soldi spesi da me sono molto contenuti"
ma io non ho detto di basar la proppria vita facendo affidamento ad una o piu persone per sempre!cmq non capisco che c'entra il discorso giustificazione, boh, io parlo d'altro! io se conosco una persona, che sia un amico, amica, fidanzata, o altro e questa/o non lavora e si fa mantenere da 1 o 2 persone, e come individuo è interessante e mi trovo a mio agio a stare con lei/lui perché è intelligente e in gamba, io non gli dico vergognati non lavora, sono fatti suoi,e lo "valuto"per altre cose
si ma sicuramente sono tanti, soprattutto quelli che se ne approfittano e non aiutano in NESSUN modo;e il tutto diventa ancora più ridicolo, quando hanno anche il coraggio di lamentarsi!! io aggiungo solo però che vedo anche alcuni che studiano e che lavorano, che a torto continuano continuamente a lamentarsi di cose del tipo" mi sono laureato e mi tocca far questo lavoro" "i vecchi ci rubano la pensione" e cose di questo tipo, quindi lavorano ma non capisco molto ugualmente..
Posso farti alcune domande? In questo periodo lavori (intendo un lavoro esterno retribuito)? Hai mai lavorato? Se no, cerchi lavoro, lo hai mai cercato?Premetto che dietro a queste mie domande non vi è alcun giudizio, ma semplice e pura curiosità. Per il momento è il tuo unico video che ho seguito (con interesse), e forse le risposte a queste mie domande le potrei trovare leggendo i vari commenti o visionando gli altri tuoi video, ma per risparmiarmi tutto il tempo te lo domando direttamente.
....hey MR. REALISTA...come va??
adoro troppo il tuo modo di pensare e ragionare.... 6 troppo un grande!!!!
baci baci
ok Trisbetee, ti saluto!
In questo video mi trovi d'accordo. Fai bene ad aiutare tua madre in casa a spendere poco però non ho capito perchè non lavori. La tua è proprio una scelta di vita oppure perchè non riesci a trovare lavoro? Anche se ora penso che youtube ti paghi. Saluti
Bel video
Non pesi quasi niente sul bilancio familiare ....non vuoi sfruttare nessuno
grazie blasco, ti abbraccio anche io:)
Allora vorrei dare la mia opinione in un clima di dialogo che negli altri commenti obiettivamente scarseggia fortemente:non sono d'accordo con niente di quello che hai detto proprio niente,il lavoro ti cambia profondamente a livello esistenziale,ti costringe a chiederti se vuoi vivere o se vuoi suicidarti,di conseguenza ti rende consapevole del valore della vita(nel caso che uno decida di non suicidarsi)ti fa di conseguenza ragionare su cosa c'è di bello nella vita(sempre nel caso uno non vuole suicidarsi)ti smuove tantissimi meccanismi esistenziali,x esempio io sono mantenuta coi soldi"del papy" sono una figlia di papà,però non ritengo giusto arrampicarmi sugli specchi come hai fatto tu x tutto il video,perché ho un'orgoglio,cioè ti spiego,l'orgoglio che dovresti sviluppare è quello di capire che tu vali indipendentemente da se ti crocefiggi consumando il meno possibile,perché così dimostri a te stesso in primis che sei tu che ti giudichi inferiore inquanto mantenuto,invece ognuno deve fare quello che vuole nel senso quello che lo rende più felice, cioè tu,ognuno,vale inquanto capace di essere felice,non inquanto si crede degno di esserlo,tutti indistintamente(tutti gli esseri senzienti quindi animali insetti vermi forse anche piante chissà)siamo degni di essere felici anche i mostri, avresti più orgoglio se facessi come me,cioè io mi godo la vita spendendo i loro soldi e non gli permetto di ficcare il naso nella mia vita privata,nelle mie scelte nel mio stile di vita nel mio modo di pensare,ti faccio un esempio io ho una concezione della sessualità trasgressiva libera,mia madre vive la sessualità in maniera opposta e considera sbagliata la mia,bè io non sto certo a trattarla coi guanti bianchi come fai tu,se lei sbaglia con atteggiamenti invadenti io la mando affanculo e la rimetto al suo posto come un soprammobile,invece il tuo rapporto con tua madre io lo trovo veramente malato xké sei un adulto e pensi ancora a compiacerla,non hai nessun dovere di compiacerla,siete ad armi pari ormai,scusa se ti sbatto la realtà in faccia ma la tua autostima dipende ancora da lei e questo dai16anni in su è un errore grave, probabilmente favorito dalla immensa coglionaggine di tua madre che è evidente che non ha mai voluto renderti indipendente non vuole farti crescere ed è egoista probabilmente,come ultima cosa ti faccio notare che non ho mai parlato della tua dignità ma solo ed esclusivamente del tuo orgoglio, xké io non sono proprio nessuno x giudicare la tua dignità cioè il tuo diritto di essere felice solo dio la conosce quella di ognuno di noi,detto tutto questo un applauso mooolto ironico a tutti quelli che si sono erti a giudici,che poi sono quasi tutti qui vedo,e che sanno solo dire"mantenuto""parassita"bamboccione"bo che altro hanno detto"nullafacente""scansafatiche",se non sbaglio hai detto anche che ti hanno detto che tua mamma si è pentita di averti partorito,bè se qualcuno mi dovesse dire cose di questo tipo la cosa non mi toccherebbe minimamente,quindi hai sbagliato a citare questi diciamo insulti nel video,ti converrebbe ignorarli,al massimo se qualcuno te lo dice in faccia ti metti a ridere ecco,un'altra cosa però questa è soggettiva:non demonizzare il consumismo sii più elastico nel senso che ogni persona è un universo diverso da un'altra e x una persona può essere giusta la vita minimalista mentre x un altra la vita consumistica,non minimizzare la complessità del sistema cervello-cuore-spirito umano/animale/essere vivente xké minimizzando la ti precludi molte cose belle
shabby chic il tuo discorso ha um grande problema / errore! Chi ti ha detto che io compiaccia mia madre? cioè tu hai fatto un ragionamento ipotizzando che mia madre sia come la tua! Mia madre non ha una visione del sesso bigotta, non è religiosa, ha rispetto della mia vita, non ficca il naso come dici tu. Quindi per cosa devo mandarla a fanculo? Tu farwi bene se ci son motivi, se mia madre è intelligente e c' e un bel rapporto non è ho motivo! Hai dimenticato questa possibilità! Ee tua madre si comporta in un certo modo tu fai bene! Non concordo invece sulla tua idea di felicità,.non è le robe che compri o per cui spendi che ti rendono felice, io non spendo poco per autocostrizione ma per comprensione di ciò che conta
MrNichilista non fa una piega quello che mi hai risposto, ammetto che ho dato x scontato che tua madre non ti rispetta,invece ti rispetta,e ho dato x scontato che conduci una vita minimalista controvoglia,invece lo fai xké esprimere te stesso
2) in secondo luogo, sinceramente il fatto che tu aiuti tua mamma in casa o che ti sei diplomato a giugno ti fa onore, ma nn trovo comunque la logica che ti porta a giustificare ciò che fai quando un nichilista, ammesso che tu lo sia, non dovrebbe curarsi di chi gli gira intorno, a mio parere nessuno dovrebbe curarsi delle cattiverie degli altri, i quali non hanno una vita...per il resto si vede quanto bene vuoi a tua mamma, quando parli di lei ti si illuminano gli occhi!
Ma se giá lavori a casa cosa cambierebbe ad andare a lavorare? Per una paga molto piú consistente del "sopravvivere" praticamente sei un casalingo. E come farai se dovrai farti una famiglia o altri inconvenienti della vita inevitabili. Comunque se dovrai lavorare la cosa conta di piú è l'esperienza e purtroppo si fa solo col tempo (che è giá poco) quindi ti consiglio di sbrigarti
SUS non la faccio la "famiglia" ,no? Semplice!
Famiglia = inconveniente inevitabile? Ho letto bene?
Io non esalto "the american way". Sono d'accordo su molte cose che dici. Però ben conscio dei diversi livelli, o "piani d'osservazione". Se uso un grandangolo e penso ai "massimi sistemi" il giudizio nichilista-shopenaueriano lo condivido. Ma, come hanno compreso gli esistenzialisti, per dare un senso alla vita, per viverla al meglio, occorre ESISTERE, impegnarsi. E avere un lavoro che ci piace è gia un bel pezzo di benessere personale, di "senso", che ti rende utile, ti da DIRITTO a mangiare.
bhe certo perché dietro a gente che non lavora ci sono diversissime motivazioni!! Dal figlio del ricco che vive con i mega soldoni di mamma e papà fino ad arrivare ad una cosa completamente diversa come tuo fratello! E in ogni caso comunque rimane il discorso che sono affari di quella persona e dei suoi genitori..gli altri pensino al loro lavoro
In aggiunta al mio commento precedente, concordo sul fatto che il lavoro non debba essere il discriminante per la valutazione del valore di una persona.
ahahahah e cosa centra? è ovvio che ogni nostra azione condiziona ed è condizionata dalle scelte altrui ma non mi sembra un valido motivo per restare in casa a fissare il soffitto tutto il giorno. ma poi hai mai provato a vivere da solo o pontifichi e basta, certe cose bisogna provarle...
Innanzitutto grazie per avermi risposto, lo apprezzo molto.
Ma non prenderti solo l'ultima parte eh!?
.. il resto (forse ti riferisci al mio commento precedente) non è un altro discorso: anzi. La prima parte è sul tuo comportamento da mantenuto. La seconda è sui benefici che si hanno svolgendo un lavoro con coscienza e impegno (in questo caso il lavoro migliora la persona stessa, non la rende santa o perfetta ovviamente!!!). Sono considerazioni sui temi che hai argomentato e sono correlate.
cosa è lo sai?
1. lasciamo stare i casi particolari (ricconi e figli di papà)
2. studiando fai fatica fisica??
3. lavorare è la scelta di ogni persona matura
4. se non si studia ci si preclude la possibilità di fare un lavoro che piace; sì c'è gente a cui piace il proprio lavoro
5. se fai un lavoro che non ti piace la fatica l'accetti in vista dello stipendio che ti consente di essere autonomo e di gestirti la tua vita
Enrico, dove hai conosciuto la tua fidanzata?
io non mangio nutella!:P preferisco quella non di marca . crema di cioccolato haha
ma infatti non nego mica che uno prima o poi una propria strada debba trovarla per sopravvivere,nn ho mica detto di programmare una vita in cui si campa con l'eventuale pensione della madre o del padre! tralasciando che appunto esistono anche malattie, incidenti come hai detto tu! io ho semplicemente detto che non mi sembra nulla di male se uno tarda a trovar la propria strada, nulla di male vuol dire che se tarda o tarda molto non significa che sia una brutta persona o uno stronzo o un cretino!
Un accorgimento. Non hai rischiato che la mamma o qualcuno in famiglia non sia andato senza il tuo permesso a chiedere denaro all"inps e assistenti sociali presentando un figlio così così.A qualcuno è accaduto e poverini .Sono stati anche aggrediti verbalmente più volte poiché non obbedibano agli ordini della famiglia. Rispetto si ma deve essere reciproco. Beato te che hai un buon rapporto con le origini. Vi sono megliaia di ragazxi/e trattati da M .Vogliono essere liberi e magari si impegnano ma non possono vivere come vogliono. Liberi di scegliere vivendo con altri in casa. Dunque la ribellione e le parole volano e sono lecite. Un saluto.
A tal proposito mi permetto di citare e dedicare a questo ragazzo un pensiero di Pasolini, credo che sia utile per tutti, anche per chi ancora non comprende.
"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.
Alla sua gestione. All'umanita che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si puo fallire
e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati.
A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene.
E mi riconcilia con il mio sacro poco."
Ehy Enrico ma tu tutte queste cose in casa le facevi sin da ragazzino?
L'unica cosa che si puo dire sul lavoro ,è che se lavori non sei a carico dei tuoi genitori! Il resto mi sembrano invenzioni! Con gli altri si puo stare anche in altri contesti, non solo lavorando tralaltro!
A me frega! io nella vita ,a livello di amici/amiche o qualsiasi tipo di rapporto, preferisco trovare persone gradevoli, sensibili dolci tenere! Se tu preferisci incontrare uomini(come quelle che infatti dominano) insensibili, arroganti, maleducati,freddi, rispetto questo tuo gusto personale! Che poi uno possa essere una brava persona e anche lavorare d'accordo! Ma con il tuo ragionamento tu esalti solo la caratteristica del "essere indipendenti" e il resto lo liquidi a "inutile"
hehee, troverei comunque uno spazio di tempo per continuare a far video:)
e se capitasse la malattia o l'incidente eventuale, e ci si ritrova senza entrata economica, ci rimette la persona in questione!saranno pure fatti suoi?o chiede monetine,o trova una strada, o muore di fame.. di sicuro io non andrei, se capitasse, a protestare contro il governo cattivo!io non nego il rischio che dici tu,ma mi chiedo che problema è per gli altri?poi capisco la preoccupazione di un genitore per la vita del figlio,ma un conto è preoccupazione e un conto stimarlo o no per quel fatto
ciao grandissimo Roby!!
Pienamente d'accordo enrico!
Tutto giusto MrNicky, sopratutto sul fatto che lavorare non rende le persone migliori, più felici, e più credibili...