I processi civili sono lentissimi: cause e soluzioni (spiegate da un Magistrato)

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 พ.ย. 2024

ความคิดเห็น •

  • @avv.marco.giacomucci
    @avv.marco.giacomucci 14 วันที่ผ่านมา

    Condivido l'analisi sulla lentezza della giustizia italiana e le proposte di riforma da Lei indicate nei commenti di questo video.
    Quanto al numero eccessivo di avvocati (assolumente vero, anche se faccio parte della categoria), secondo me il problema - più che del numero - è rappresentato dal fatto che la stragrande maggioranza dei miei colleghi non ha alcuna formazione specifica in materia di mediazione e di A.D.R., che la stragrande maggioranza dei cittadini in Italia ignora cosa siano gli A.D.R. e la mediazione e che fino ad ora la mediazione in Italia ha funzionato malissimo, sopratutto a causa delle norma rimasta in vigore ben dieci anni che io reputo assurda sul cd. "primo incontro di mediazione", abrogata solo recentemente dalla cd. riforma Cartabia.

  • @demartinozufacchi7436
    @demartinozufacchi7436 2 หลายเดือนก่อน

    Egr. Dottore,
    ho ascoltato il video e letto alcuni commenti.
    E' condivisibile tutto quello che ha detto, anche se, a mio avviso, la certezza del diritto (e la sua interpretazione) spesso sono la principale causa dell'immane contenzioso pendente.
    Le cito una casistica notissima e che recentemente sta alimentando centinaia di processi.
    Mi riferisco, alle opposizioni a cartelle esattoriali emesse per il recupero dei crediti di Banca del Mezzogiorno - medio credito centrale S.p.A.
    Come certamente saprà esistono decine di sentenze di merito che ritengono necessaria (per il recupero delle somme escusse a seguito di garanzia concessa) la precostituzione di un titolo esecutivo e altrettante sentenze (con "avallo" dubbio) della Cassazione che, al contrario, non lo ritengono necessario.
    Non entro nel merito dei miei processi.
    Ma le assicuro che ho due sentenze dello stesso anno per due soggetti entrambi amministratori (garanti) che hanno avuto esito diverso nell'ambito dello stesso Tribunale.
    Ciò mi porta a trarre la seguente conclusione:
    Come si fa a spiegarlo al cittadino?
    Come si fa a dirgli di "transigere" per migliaia di euro, quando già altri (nel suo stesso Tribunale per competenza) hanno avuto esito favorevole?
    Come si fa a spiegargli che la Cassazione fa (in media ogni 2/3 anni) revirement clamorosi poi addirittura "risolti" dalle sezioni Unite e di nuovo messi in discussione?
    Potrei citare centinaia di argomenti e materie, notissime le questioni sulle fideiussioni omnibus o sugli interessi bancari passivi, sulle clausole claims made o sul danno da cose in custodia applicabile alla PA, la responsabilità medico chirurgica etc...
    E stiamo parlando di questioni che hanno una casistica diffusissima.
    In buona sostanza, se nemmeno nei processi con più ampia diffusione c'è certezza (nel diritto penale, poi, è addirittura contra legem) come si può sperare che il contenzioso diminuisca?

    • @magistraturaediritto9509
      @magistraturaediritto9509  2 หลายเดือนก่อน +1

      Gentilissimo Avvocato, comprendo perfettamente le sue argomentazioni, ma, se ci riflette bene, esse portano (a mio avviso) proprio verso la mediazione.
      Infatti è essenzialmente l'alea del giudizio (nella sua duplice declinazione interpretativa e probatoria) a rendere "appetibile" per il cliente la mediazione.
      Se infatti si fosse sempre certi dell'esito del giudizio, l'utilità ritraibile dalle mediazione sarebbe ben modesta, riducendosi al più nell'ottenere una minor porzione di ragione, ma in un tempo più breve (rispetto a quello processuale).
      Il che non significa che la certezza del diritto non abbia un naturale effetto deflattivo.
      Tuttavia al fine di raggiungere un simile obiettivo occorrebbe introdurre nel nostro ordinamento giuridico il principio della stare decisis orizzontale e verticale (modello USA).
      Immagino che funzionerebbe, almeno per la parte legata all'alea ermenuetica, ma ovviamente avrebbe un prezzo in termini di evoluzione del diritto (che però forse dovremmo essere disposti a pagare). Resterebbe però l'alea legata alla valutazione della prova, assolutamente ineliminabile.
      In sintesi, a mio avviso, mediazione e certezza del diritto sono due fenomeni che debbono "camminare insieme", pur richiedendo iniziative ed avendo attori diversi. La prima dipende essenzialmente dall'opera della classe forense (e forse degli stessi cittadini) e postula una rinnovazione culturale. La seconda deve essere imposta con una riforma normativa.

  • @massimilianopelloni7958
    @massimilianopelloni7958 3 หลายเดือนก่อน

    Buongiorno dottore, le elenco un paio di proposte per risolvere i problemi che ha elencato, nonché qualche domanda di chiarimento contestuale per capirne di più:
    Se c'è un problema di organico ma i fondi sono esigui, si deve puntare a tagliare in altri ambiti (alcuni ormai ridotti all'osso) o si dovrebbe preferire diminuire le retribuzioni dei magistrati già in servizio? Sarebbe una buona idea deferire al CSM la distribuzione delle persone fisiche dei magistrati nei giudici-organo, al posto di rischiare un'inerzia della politica?
    Poi, capisco che i problemi della lentezza derivino dalla mala gestione, ma non si può asserire che la procedura in senso stretto non influisca. Se si punta a fare riforme all'insegna del risparmio e dell'economia processuale senza però rinunciare alle garanzie (peraltro nemmeno costituzionalmente previste), mi chiedo come ad esempio il reinserimento del giudice istruttore nella trattazione in appello possa essere risolutivo, quando di fatto l'appello è un grado ulteriore che richiede sforzi e costi. Si viene così a creare di fatto un nuovo primo grado, in quanto gli altri giudici pendono dalle labbra dell'istruttore (per quanto i dibattiti in camera di consiglio possano essere stimolanti per i nuovi magistrati), mascherato da appello, con garanzie del tutto di facciata. Non sarebbe meglio, piuttosto, un primo grado unico con trattazione e decisioni collegiali?
    Inoltre, potrebbe essere dirimente l'apposizione di un numero chiuso nelle facoltà di Giurisprudenza per ridurre il numero di avvocati? Dovrebbero essere più studiati e favoriti (anche tramite corsi obbligatori nei piani di studio) gli Adr come metodi di risoluzione delle controversie (vista anche la tendenza delle Corti europee in tal senso)?
    Per quanto riguarda i costi degli avvocati, andrebbe alzata la soglia di reddito per accedere al patrocinio a spese dello Stato? Oppure andrebbe calmierata la liberalizzazione come era un tempo, ponendo dei limiti alle parcelle?
    Infine, come risolverebbe lei i problemi della capienza nei procedimenti esecutivi e i loro costi?
    Grazie per la disponibilità

    • @magistraturaediritto9509
      @magistraturaediritto9509  3 หลายเดือนก่อน

      Buongiorno Massimiliano, ha formulato molte domande, tutte intelligenti ed alle quali non è semplice fornire risposte sintetiche. Ad ogni modo, proverò a fare del mio meglio. Procedo seguendo l'ordine dei suoi quesiti. 1) Si dovrebbe procedere ad effettuare tagli (riforme) strutturali ed a valorizzare meglio le risorse UE. Ad esempio in relazione al settore Giustizia, il PNRR prevede risorse per 2.679.789.053,73 di euro per riforme e investimenti di efficienza e competitività nel sistema, che sono stati utilizzati molto male. Mi riferisco in particolare alle figure degli addetti all'Ufficio del processo. Posizioni che costano molto, ma che non sono in grado di fornire un apporto sensibile nello smaltimento dell'arretrato. Se poi ampliamo lo sguardo al di fuori del settore giustizia, sappiamo bene che esistono una pletora di enti la cui utilità pratica è prossima allo zero. Anche il completamento dei progetti di digitalizzazione determinerebbe una contrazione della spesa pubblica e così il monitoriaggio fiscale,etc. 2) Sostanzialmente mi chiede se il CSM sarebbe in grado di elaborare piante organiche in modo più efficiente rispetto al Ministero della Giustizia,se ho ben inteso. Teoricamente sì. Perchè le Commissioni Flussi operano presso i Consigli giudiziari e sotto il controllo del CSM, che quindi ha meglio del Ministero il "polso" del flusso di cause che entra ed esce da ogni Tribunale/Procura. Bisognerebbe risolvere prima tuttavia il problema del controllo delle correnti sul CSM, altrimenti rischieremmo di trovarci in una situazione in cui ognuno tenta di "portare acqua al suo mulino". 3) Le riforme degli ultimi anni in materia di giustizia civile (specialmente la Cartabia) sono state inutili e deleterie. Il problema non è la snellezza del rito. L'alternativa rito ordinario-702-bis cpc era più che idonea a consentire la definizione del processo in tempi brevi. Il problema sono le sentenze. E' lì che si blocca la macchina. Anche il Giudice più laborioso non può decidere più di un certo numero di cause l'anno (a meno che non voglia farlo tramite il lancio della monetina). Aumentare il numero delle cause di competenza collegiale in primo grado ingolferebbe ancora di più la macchina della giustizia, impegnando 3 magistrati invece che 1 solo.4) Il numero chiuso per giurisprudenza è una riforma da introdurre assolutamente;5)Concordo anche sulla sua proposta per gli ADR;6) La soglia per i gratuito patrocinio è già bassa, il problema è che i controlli sulla possidenza dei presupposti è puramente formale;6) Favorevole a calmierare i compensi;7) Quanto alle esecuzioni immobiliari, i costi possono essere abbattuti tramite la degiurisdizionalizzazione della procedura, cioè rimettendola nelle mani dei privati (agenzie immobiliari accreditate), sotto la supervisione ed il monitoraggio di un organismo pubblico. Il Giudice dell'Esecuzione dovrebbe intervenire solo in caso di opposizioni ex art.615 o 617 cpc. Una soluzione (la degiurisdizionalizzazione) che dovrebbe essere estesa anche ad altri aree del diritto (separazioni e divorzi ed una parte della volontaria giurisdizione).

    • @massimilianopelloni7958
      @massimilianopelloni7958 3 หลายเดือนก่อน

      @@magistraturaediritto9509 la ringrazio moltissimo, farò tesoro sei suoi suggerimenti per quando le cose cambieranno 😃

  • @Cosicnc
    @Cosicnc 3 หลายเดือนก่อน

    Salve Dottore, attenzione alle riprese in controluce, cosa vuol dire Avvocato fiduciario?
    Perché non e' pagato?

    • @magistraturaediritto9509
      @magistraturaediritto9509  3 หลายเดือนก่อน +1

      Buongiorno Gentilissimo,ha ragione. Dovevo chiudere le tende forse😅. Allora, che cos'è l' avvocato fiduciario. Lei immagini di essere un soggetto imprenditoriale (banca, assicurazione, grande o media impresa,etc). Questi soggetti di solito,diversamente da qualsiasi altro cittadino, sviluppano una grande mole di cause civili (come attori o come convenuti). Quindi non gli conviene rivolgersi ogni volta ad un avvocato diverso e pagargli il compenso. Scelgono dunque 1o più avvocati con i quali stipulato una convenzione. Gli danno normalmente uno stipendio fisso mensile a prescindere dal numero di cause che questi tratterà. Pertanto per loro affrontare una causa in più o una in meno non cambia nulla, tanto l'avvocato lo devono pagare lo stesso e lo pagano sempre quella somma. Questo fa sì che siano più propensi a resistere in giudizio anche quando hanno torto marcio. Le "persone normali" invece ci pensano 10 volte, perchè ogni volta devono trovare un avvocato e pagare quanto gli chiede per quella singola causa. Lo stesso ragionamento vale per gli enti pubblici e per lo Stato (difeso gratuitamente dall'Avvocatura dello Stato).

  • @deathnotelight7963
    @deathnotelight7963 3 หลายเดือนก่อน +1

    Non direi: quando hanno fatto causa a me (ingiusta, devo aggiungere), tutto si è risolto in meno di tre mesi, per poi farmi il mazzo, sempre per una causa ingiusta, decisamente! E se dicessi le ragioni di questa accelerazione ...meglio che mi sto zitto!😡

  • @frappo99
    @frappo99 3 หลายเดือนก่อน +3

    Obbligare gli avvocati alla mediazione non può essere utile?

    • @magistraturaediritto9509
      @magistraturaediritto9509  3 หลายเดือนก่อน +1

      In diverse materie la mediazione e la negoziazione assistita sono già obbligatorie. Ma non funziona molto. È un problema di formazione e culturale. Occorre insegnare agli Avvocati ad essere competenti nella mediazione ed a concepirla come la soluzione primaria delle controversie. Il processo deve essere visto come un'extrema ratio.

    • @cristiantesta7087
      @cristiantesta7087 3 หลายเดือนก่อน +1

      Mi si consenta di dire che le mediazioni e negoziazioni assistite quando anche sono obbligatorie non funzionano perché non c'è "sanzione"nella mancata partecipazione del convenuto nella pratica.
      Si veda il caso vastissimo del settore bancario o assicurativo: mai un'assicurazione che si sia presentata in negoziazione o in mediazione.
      Il giudice dovrebbe - veramente - valutare ai fini del comportamento processuale nella quantificazione delle spese di lite , con apposita voce, la mancata comparizione nel procedimento stragiudiziale. Questo di fatto non avviene mai. E in fatti le grandi società neanche riscontrano l'avviso di negoziazione o di mediazione, che si risolvono dunque in un mero pro forma, a spese della parte attrice!

  • @cristiantesta7087
    @cristiantesta7087 3 หลายเดือนก่อน +1

    Mi si permetta di dire che annoverare la tra le cause della lentezza il numero degli avvocati ovvero la loro propensione a fare le cause è davvero un' argomentazione debole e smentita dalla realtà.
    Al netto delle "mele marce" che purtroppo ogni categoria ha (dai preti ai magistrati, l'avvocatura non fa differenza), e al netto che si potrebbe rendere più esclusiva e meritocratica la professione di avvocato (se faccio entrare solo i migliori tutto il sistema certamente ne beneficia - ma poi però dobbiamo fare i conti con l'UE e la direttiva servizi 😅😊 ), chi conosce il mestiere di avvocato sa che andare in causa è un rischio (non ho mai la certezza di vincere - anche in virtù dell' assenza del nostro sistema del principio dello "stare decisis" come da Lei affermato).
    Se io faccio causa e poi perdo verosimilmente perdo pure il cliente (e quindi i soldi, al netto della prassi da Roma in giù di non pagare l'avvocato quando perde😅. Ma questo è un altro discorso).
    Dunque , all'avvocato conviene transigere (ci guadagnano tutti anche se un po' meno).
    Le soluzioni sono:
    - aumentare il numero dei giudici (se ogni giudice ha sul ruolo 1000 cause l'anno , tre giudici ne avranno 300 per uno, dunque più facilità di smaltimento)
    - evitare il più possibile i fuori ruolo per i giudici: già sono da anni sotto organico , destinare parte di quei pochi che ci sono a funzioni extragiudiziarie certamente non aiuta
    - potenziare gli strumenti stragiudiziali già obbligatori: ad esempio se mi dimostri che non ti sei applicato in mediazione per raggiungere un accordo io ti condanno alle spese in maniera più "salata"😅.
    Cordiali saluti e la ringrazio per questi contenuti, la giurisdizione funziona in primis se c'è cooperazione tra magistratura e avvocatura

    • @magistraturaediritto9509
      @magistraturaediritto9509  3 หลายเดือนก่อน

      Gentile Avvocato, mi sono piaciuti molto i suoi interventi: precisi e connotati da onestà intellettuale. Le rispondo dunque con piacere, facendo uso della stessa onestà intellettuale. Seguo l'ordine della sua esposizione. 1) ADR e sanzioni. Ha ragione. Molto spesso (troppo spesso) io ed i miei colleghi non facciamo uso dell'art.12 - bis, D.lgs 28/2010 ( nella sua formulazione post riforma Cartabia. Il motivo è costituito sovente dal grande carico di lavoro e dalla volontà di chiudere una controversia senza sobbarcarsi anche un'ulteriore passaggio motivazionale. Comprensibile, ma non giustificabile. In alcuni casi poi il dato fattuale sfugge, perchè l'avvocato non lo evidenzia, ma non è una giustificazione. Lo stesso dicasi per l'art.96,commi 1 e 3, cpc. Ne dovremmo fare un uso più intenso, per far diffondere il principio che violare la legge non paga. Anche qui il carico di lavoro gioco il suo ruolo. Ma,lo ripeto, lo dico solo per consentire di comprendere e non per giustificare. 2)Relazione tra numero di Avvocati e numero di cause introdotte. Qui non posso essere in accordo con Lei. Nutro grande rispetto per la categoria forense (ho due fratelli Avvocati, quindi debbo nutrirla per forza, in difetto rischiando la vita ad ogni cenone di Natale), ma la mia esperienza è che esiste una folta schiera di vostri colleghi che, pur di lavorare, sono disposti a sostenere l'insostenibile. Potrei farle molti esempi, ma quello che mi viene più semplice sono i professionisti che propongono opposizoni ex art.615e 617 cpc a raffica durante le esecuzioni immobiliari. Nel 98% dei casi sono infondate e formulate solo per tentare di rallentare la procedura.Poi ci sono i fiduciari dei grandi istituti assicurativi, spesso resistenti ad oltranza. Infine i difensori dei clienti morosi di banche (correntisi e mutuatari), che elargiscono opposizioni a decreto ingiutivo come limonate. A questi ultimi di perdere il cliente interessa poco e spesso tentano di scaricare la colpa dell'esito della sentenza sul Giudice, dipinto davanti al cliente come uno che non capisce niente. Insomma Avvocato, purtroppo non la pensano tutti come Lei. C'è anche chi prende e porta avanti qualunque causa,puntando spessp al compenso finale, ben più alto di quello dovuto in caso di accordo raggiunto in sede di mediazione. Almeno questo ho constatato io in 18 anni di carriera. Così come Lei avrà constatato che ci sono dei miei colleghi che decidono le cause con una superficialità imbarazzante (è innegabile e lo so bene anche io). 3) Le soluzioni da Lei proposte: le condivido tutte. Aggiungerei anche qualche incentivo rreale (e non solo virtuale) per i Magistrati più laboriosi e competenti e qualche disincentivo per quelli che scendono sotto una certa soglia minima in questi due fattori.Un cordiale saluto e grazie per il suo contributo al confronto