E' stupendo vedere Alfonso intervistare. In un'epoca in cui in TV non si riescono a fare più di 20 secondi di discorso lui riesce a lasciar parlare Dario, facendogli fare un discorso logico che inizia e finisce. E' un piacere per l'ascoltatore che in questo non si perde e segue da inizio a fine tutto il discorso.
Una delle frasi di Fabbri più notevoli della puntata è stata: gli americani non vogliono lo stato sociale. Rende la differenza gigantesca tra loro e noi europei, cresciuti praticamente con lo stato sociale from " cradle to grave" in alcuni paesi
@francesco lops io? No guarda, mi hai frainteso, ho detto che è una frase notevole, non che non voglio lo stato sociale. Tu sapevi che gli americani non vogliono lo stato sociale? Io no. Tranquillo, non farei mai cambio tra il nostro sistema e il loro.
Complimenti la clip e spettacolare per non parlare del commento e di alto livello. A mio parere è che, il clip vorrei che venisse visualizzato da tutti, perché, il motivo e semplice, la traccia che parla sulla Germania e molto interessante, e scommetto che non tutti riusciranno a capirlo, non mi meraviglia se in futuro venga manipolato da populisti e sovranisti.
Dario Fabbri è veramente in gamba! Studioso lucido e fine, va sempre a fondo e smentisce i luoghi comuni e la falsa narrazione che ci viene proposta tutti i giorni dai mass media. Bravissimo!
Spettacolare quando dice "Non è che un leader politico è la causa di ciò che accade, qualche leader ci crede anche...quindi finisce mediamente molto male."
@@hausvondrachen Sarebbe bello che il parafernalia sistemico ospitasse anche gente come F.Grimaldi o A.Negri. Giusto per far sapere cosa ne pensa il politically uncorrect e non solo la narrazione mainstream...ma capisco che è pretendere troppo da chi tiene famiglia.
@@riccardosaccotelli2370 sul serio hai scritto che in questo Paese, dove la strategia e la geopolitica manco ai vertici sanno cosa sono, limes sarebbe mainstream? Cos'è, se non ci buttano dentro un complotto come fanno su byoblu non sei pienamente soddisfatto dell'informazione che ricevi?
Tutti gli imperi - romano, britannico, americano - avevano un deficit commerciale enorme, perché erano il compratore di ultima istanza. Questo da un lato crea dipendenza alle province, dall'altro quest'ultime contribuiscono al tuo benessere perché le paghi con la tua moneta (dollari), magari con l'emissione di titoli di debito pubblico. Il lato negativo è che inondi il mercato interno di prodotti importati a prezzi troppo bassi, con la quale semplicemente la tua industria nazionale non riesce a competere. Quindi muore. Le misure protezionistiche sono l'esatta opposto della logica imperiale.
Qualsiasi corso di studi che che preveda teoria delle relazioni internazionali, filosofia politica, imperialismo, e personalmente trovo molto importante anche la storia soprattutto quella europea, e Americana dal 700 in poi come minimo, e molta, moltissima ricerca. Comunque la geopolitica, può essere analizzata anche attraverso altri approcci scolastici. Quello che usa Fabbri è sostanzialmente di scuola neorealista, molto popolare nelle università americane durante la guerra fredda.
@@CanMastinoK.N. Waltz, Teoria della politica internazionale, Bologna, Il Mulino, 1987. L'analisi geopolitica moderna sostanzialmente inizia e si evolve a partire da questo libro.
Secondo me Mappa Mundi è davvero qualcosa di atipico nel mondo che viviamo oggi. Mi sembra di capire che a fin di bene i nostri padroni stiano perseguendo un obbiettivo per l'umanita e ci stiano riempendo di cazzate per perseguirlo il piu' rapidamente possibile (mi illudo a fin di bene), mentre Mappa Mundi sta tentando davvero di spiegarci la realtà, anche se amara, anche se può sembrare controproducente al progesso. Ciò che sta facendo Mappa Mundi è unico se paragonato alle realtà di informazioni ufficiali alle quali siamo abituati, ed è altrettanto unico ciò che Mappa Mundi sta facendo rispetto alle realtà di informazioni alternative (io credo legittime) di complottisti, negazionisti e anche new age religiosi. Fabbri è lo zoccolo duro, o piu' semplicemente uno che fà il proprio lavoro dicendo ciò che pensa.
Io trovo veramente interessante l'elemento dell' ascendenza tedesca e il suo peso politico e sociale negli USA, un concetto onestamente che ho conosciuto proprio grazie a Dario Fabbri.
In una serie comica come the office che si ambienta in Pennsylvania il pazzo furioso conservatore è proprio un'americano di origine tedesca. Certe letture ti aiutano comprendere meglio la società americana.
Dott. Fabbri, lei e intellettuali come lei sono piu' di una fonte di informazione, ma sono una speranza che l' Italia non e' intellettualmente morta.. Le auguro maggior visibilita' e successo nella speranza che si mantenga sempre professionale (non come certi intellettuali che finiscono in un abisso di vanita').
Domanda al min. 31:06 Risposta: i paesi ex Patto di Varsavia, rivoluzioni colorate trasformate in basi Nato...ahaha...come non vedere la Polonia prima, l'Ucraina e i paesi baltici poi, ora anche Bielorussia...Ah già ma stiamo parlando di "scorribande" di eserciti regolari con la divisa ben in mostra, vero vero.
Portaerei: I massicci costi di gestione delle navi da guerra, loro complemento aereo e la necessaria scorta di cacciatorpediniere e incrociatori, fanno sì che gran parte della flotta sia fuori servizio. Ciò è aggravato dall’età delle più vecchie navi della classe Nimitz, che richiedono più manutenzione delle navi più nuove. Di undici superportaerei, sei sono attualmente in riparazione o manutenzione e non sono disponibili per le operazioni. Queste navi sono attualmente di stanza sulla costa orientale degli Stati Uniti ,a Norfolk. È improbabile che i problemi di manutenzione della flotta di portaerei nordamericane vengano risolti nel prossimo futuro. La portaerei classe Nimitz USS Harry Truman ebbe seri problemi alla rete elettrica, nel settembre 2019, e fu costretta ad abbandonare la missione tornando a Norfolk, mentre la nuova USS Gerald Ford subiva notevoli ritardi nell’entrata in servizi, a causa di numerosi difetti nei sottosistemi, dagli elevatori ai sensori. Con le dieci portaerei classe Nimitz destinate a essere sostituiti dalle navi della classe Gerald Ford, resta da vedere se le nuove navi da guerra coi loro equipaggi più ristretti e automazione più elevata si dimostreranno più facili o meno da mantenere operative.
Probabilmente non avrò risposta data la domanda stupida ma... è possibile che l’azienda manifatturiera americana sia in recesso dati i prezzi alti dell’esporto? Mi pare che sia un circolo vizioso. Mi spiego: per sostenere l’economia nazionale si fa un gioco a rialzo sui prezzi internamente. Questo comporta che i prezzi dell’export si debbano allineare. Questo comporta prezzi più alti in export rispetto ai competitors. In linea di principio sono d’accordo che l’importazione di beni sia una decisione strategica. D’altra parte mi chiedo se non ci possa essere un equilibrio migliore di quello attuale.
Il problema dello scontro risiede tutto nell'anteposizione delle richieste economiche ke è alla base dei diversi "portatori" di interessi: la grande manifattura industriale ( Midwest e Rustbelt) vuole un $ debole per perseguire una politica mercantilista votata alle esportazioni; la finanza ( new England) , i "cavatori" di commodities (oil and gas e soia e mais) gli "esportatori" di tecnologia (Silicon Valley) invece pretendono un $ forte ke gli faccia avere un ruolo di "predominanza" come valuta di riserva globale. Attualmente la FED (con Powell) sta accontentando i primi... vedremo cosa succederà alla luce del probabile "regime chainge" in atto al post-elezioni
US can no longer afford wars because of its huge debt. Exasperation nation in disarray. If USA does not expand with wars and attacks on other peoples, contradictions explode within it. Necessary social reforms. Elections, protests across the country: the National Guard deployed.
Due punti non mi hanno convinto: il "tifo" della marginale e disprezzata provincia italiana nelle elezioni imperiali, rispecchia la preoccupazione dell'impatto che il voto USA avrà sulla nostra nazione, incapace di politica estera e degnamente rappresentata da un ministro incapace; non ha alcun'altra pretesa, questo dividersi in rossi e neri, se non fomentare lo stucchevole dibattito interno ideologico e anacronistico; gli americani hanno probabilmente scelto Biden perché, incerti del futuro, sentono la necessità di una "copertina" sociale che tenga loro caldo nel gelido inverno che si prospetta; il costo dello stato sociale tuttavia incrementa squilibri e miseria rischiando di deflagrare in un conflitto interno i cui prodromi abbiamo già visto. Il secondo punto è relativo alla Turchia: non credo sia serio Fabbri quando dice che gli USA non si sono ancora accorti della politica di potenza adottata dal sultano; l'America non interviene perché Erdogan dall'ego infinito, fallito economicamente, gioca la sua carta interna puntando sulla potenza; è tuttavia un cane che abbaia senza i denti per mordere.
Certo, che se ne sono accorti, ma in questo momento Erdogan e la Turchia sono considerati il male minore, per cui gli si lascia margine di azione. Quando non sarà più così se ne occuperanno direttamente.
Situazione USA con Trump: Totali Casi Covid 9,65 Mln +108.000 Guarigioni- Decessi 235.000 +1.616 Neanche avessero subito guerra, senza contare c. 20 mln disoccupati, crollo economia,10mln di poveri assoluti Tasso crescita annuale -9,00% R. PIL/debito 106% Deb. pub. 23 trln USD
Anche la lamentela sul tifo mi fa un po' ridere. E' vero che molti proiettano le proprie speranze nelle elezioni di un altro paese, per carita'. Ma come si fa a non rendersi conto che presidenti diversi hanno posizioni diverse su quello che succede qui, e che questo ha conseguenze molto pratiche a prescindere dal fatto che possano starci antipatiche entrambe le parti (credo che il vero punto non detto sia questo, e lo condivido)? Per esempio io vivo in UK, e Biden ha una posizione diversa da quella di Trump sui Black Friday agreements - che sono molto importanti, a prescindere dal fatto che i veri motivi vengano spiegati o no. Chi non vede questo mi sembra un ideologo che odia la realta' oggettiva.
Fino a quando l'uomo avrà bisogno di mangiare, vestirsi, scaldarsi e soddisfare i propri bisogni primari, ci sarà sempre una spaccatura fra città e campagne, fra produttori e consumatori, perchè è questa l'america spaccata in due. Una metà di cittadini e lavoratori in settori assolutamente inutili per la sopravvivenza umana (col marketing non crei risorse, se non virtualmente, e con tutti i più disparati lavori che trovi nelle città e che sono tutti più o meno inutili nel concreto a creare sopravvivenza). L'America delle città sopravvive col pragmatismo e la concretezza degli allevatori, agricoltori, costruttori di campagna, che forniscono alla città le risorse, spesso date per scontato, per la sopravvivenza. Nessuno ha mai pensato che se si dovesse fermare la macchina della produzione di risorse basiche, l'America e il mondo intero sarebbe fregato. Delegare stati oltre oceano alla propria sopravvivenza è l'errore più grande che si possa fare. Questo delegare la Cina ormai a tutto l'essenziale e il non, e sempre di più, svuotando i paesi della sapienza di sapersi arrangiare e riempiendoli di cose non concrete, assolutamente virtuali, è il suicidio delle società. Uno stato deve saper garantire almeno la sopravvivenza del proprio popolo, il superfluo può essere prodotto o acquistato da fuori, ma il minimo non deve mancare. Ecco perchè la gente di campagna, che alleva, coltiva, costruisce, quando vede un candidato globalista ha paura, e non lo vota, perchè ne va della sopravvivenza dei singoli individui. Chi vive nelle città, non conosce minimamente l'origine di quello che mangia, che consuma, lo da per scontato, e anzi a loro, coi loro lavori fatti di virtualità, la globalizzazione porta solo più introiti. Ma quando uno stato estero avrà in mano il 100% della tua produzione tangibile, tu sarai il suo schiavo, dovrai accettare qualsiasi condizione ti imponga. Questo la gente di campagna lo sa bene, perchè agisce pragmaticamente, chi vive in città, al contrario, pensa che il mondo in cui vive si autosostenga, che ci sarà abbondanza sempre, basta avere i soldi fatti in borsa, ma non è così, il denaro diventa carta straccia, se qualcuno decide che lo deve diventare.
Un po' semplicistico detta così. Una fattoria del Nebraska che sa fare marketing vende più pannocchie di una dell'Idaho che non sa fare marketing. Mi limito all'esempio del marketing perchè è quello da te presentato. Ma in realtà esistono mille altri fattori produttivi che influenzano gli interessi di alcune categorie piuttosto che altre. Morale? E' sbagliato pensare che i "campagnoli" dell'entroterra siano ideologicamente No-global. Non è così. Lo sono coloro che non sanno sfruttare le opportunità che la globalizzazione offre, ma è una pecca loro. I concorrenti migliori ne traggono tutti i benefici del caso, vedasi i vini californiani.
@@paolobignardi2131 tu stai facendo un discorso mercatistico, io ho parlato di sopravvivenza degli stati. So pure io che una fattoria del nebraska può vendere i suoi prodotti in giappone o chissà dove col giusto marketing, il problema è la deriva che sta prendendo questa globalizzazione. Il lento accentramento della produzione di risorse in alcuni paesi, spogliandone altri di capacità e possibilità di produrre. E' un processo lentissimo e inesorabile, tipico del concetto della finestra di overton "fai le cose lentissimamente e la gente accetterà qualsiasi cosa", soprattutto se nel mentre ci sono dei ricambi generazionali istruiti dalla scuola ad hoc per questo. Questa non è una ideologia equilibrata e funziona finchè va tutto bene, ma se avviene un conflitto anche solo commerciale, il paese che ha ceduto la propria sovranità produttiva basica si trova nei guai. Pazienza far produrre altrove le auto, i cellulari, i computer, ecc ecc. Ma in ogni paese non dovrebbe mancare una produzione alimentare sufficiente al paese stesso e soprattutto la capacità di produrre. Se gli allevatori, gli agricoltori di un paese lasciano il loro lavoro a poco a poco costretti dallo stato delle cose....passa il tempo, avviene il ricambio generazionale, e lo stato si trova in difficoltà perchè la sua produzione alimentare è stata tutta spostata altrove....tu pensi che qualche testone della silicon valley si metterà ad allevare maiali o coltivare patate? Ne avrebbe le capacità? Per fare una metafora, in qualsiasi ospedale c'è un gruppo elettrogeno sempre pronto in mancanza di energia elettrica per garantire il funzionamento basilare della struttura. Qui stiamo parlando, che a poco a poco stanno smantellando il "gruppo elettrogeno" degli stati. E quando andrà via la corrente?
Ma si può essere liberi di criticare il filmato senza che arrivi l'avvocato insultatore? Vorrei una risposta dal giornalista. Immagino che se stessimo in dittatura non potrei neppure esprimere una critica che arriverebbero gli adepti a prelevarmi. Complimeti per le menti autoritarie che state contribuendo a formare.
@@andrealiberovalori continuare a discutere di geopolitica e di "imperialismo" americano e non indagare su ciò che una dittatura sta provocando al mondo libero lo ritengo aberrante ma forse è solo una mia impressione.
Anche riguardando i video di mesi fa, è sempre un piacere, roba da starci ore. Sentire due persone civili che non si parlano sopra l'un l'altro. Dario Fabbri come sempre ineguagliabile. Da spammare a scuola.
Con tutto (il grande) rispetto per Fabbri, io non sarei così categorico come lui nel dire che gli americani lo stato sociale non lo vogliono perché vogliono mantenere la società violenta. Se si vanno a vedere sia i sondaggi condotti che l'esito di molti referendum condotti anche in stati storicamente GOP, si vede che molte politiche "progressive" sono state premiate dagli elettori. Semmai andrebbe rimarcato un dato economicistico che so che lui odierà, ma che non si può ignorare: gli USA sono l'alfiere del capitalismo mondiale, e sarà comunque difficile instaurare un welfare state sul modello europeo. Senza contare il peso che i gruppi assicurativi hanno in un'economia ampiamente de-industrializzata. Gruppi come Cigna, Aetna, Kaiser Permanente e United healthcare ormai danno lavoro a migliaia di White collars nelle aree più ricche del paese.
Il cambiamento epocale sta avvenendo con la crescita costante della popolazione ispanica, che sta portando un cambiamento in parte linguistico, con lo spagnolo che in molte aree sopravanza l'inglese, confessionale, dato che la classe dirigente protestante non ha più la capacità di assimilazione ai cattolici, e politico, dato che gli ispanici tendenzialmente sono conservatori, più dei wasp di certo. Non avendo subito i latinoamericani l'influenza dell'orrenda influenza della ormai obsoleta rivoluzione francese gli Stati Uniti potrebbero essere più eredi della magnifica cultura della Spagna di Filippo II.
USA: Intervenire sempre quando non è possibile un'altra opzione! Scusi Fabbri lei talvolta mi spaventa: ma qualora la potenza imperiale dovesse in futuro ritenere per inevitabile agire ripetutamente con altre guerre di aggressione pretestuose e illegittime, analoghe a quanto fatto all'IRAQ, ivi incluso lo sterminio di civili inermi... Lo capisce Fabbri che con un simile modus operandi il futuro dell'intero pianeta si accorcia fatalmente?! A sentire lei sembrerebbe quasi possano continuare a fare ciò che vogliono, proprio come se non esistessero altri Paesi con più bombe atomiche che abitanti
Caduta Impero Romano sono il calo demografico, dovuto a guerre, carestie ed epidemie; la crisi economica e produttiva, sia nelle campagne che nel commercio; la crisi e la fuga dalle città, che venivano sempre più spesso saccheggiate dai barbari; la divisione troppo grande tra pochi privilegiati che vivevano nel lusso e la massa della popolazione che viveva nella povertà; la mancanza di consenso nei confronti del governo centrale ed i difetti del sistema costituzionale. Parla di USA?
Fabbri è troppo fissato sulle sue idee e la sua visione diventa quindi incredibilmente rigida. In ogni video ripete sempre gli stessi concetti e non se ne discosta mai. Nella sua analisi parla di fallimento di Trump dovuto alla sua idea impossibile di rendere gli Usa un non-impero. Analisi di per sé opinabile, ma in questo periodo come si fa a non analizzare il Covid quantomeno come cofattore nella sconfitta di Trump? La gestione della pandemia di Trump è stata scriteriata e se ne sono viste le conseguenze. E l'economia è crollata in conseguenza della pandemia (questo fatto è probabilmente inevitabile). Ma siamo sicuri che senza pandemia Trump avrebbe perso? Se la crescita economica e i bassi tassi di disoccupazione fossero rimasti invariati fino a novembre, davvero gli americani avrebbero scelto Biden? Io credo fermamente di no, e questo manda a benedire tutto il discorso di Fabbri sulla "bocciatura" della (geo)politica trumpiana da parte del popolo americano.
Il fatto che Fabbri "ripeta sempre gli stessi concetti" dalle mie parti si chiama coerenza. Detto ciò, Fabbri non dice che è il popolo americano a bocciare il programma di Trump, quanto piuttosto che è inattuabile.
Ascolto sempre con grandissima attenzione le analisi di Dario fabbri, penso che sia un grandissimo analista con una lucidità unica ma credo che avere trump alla casa Bianca o avere biden non é esattamente la stessa cosa, credo che nonostante la traiettoria di un popolo non può essere determinata da un presidente ma potrà sicuramente essere indirizzata, è questo che mi auguro con l’elezione di biden
Leggo commenti entusiasti per questa strana "disciplina" , la geopoltica, che è una specie di visione del mondo come se questo fosse una gigantesca partita a risiko. Fa un po' ridere e mi pare anche anacronistico: il grande conflitto infatti non è più tra i carrarmatini di tanti colori diversi(finito dopo la 2° guerra mondiale) ma tra la visione di una Open Society opposta a quella di una società basata sul controllo autoritario.
Hai proprio capito tutto, complimenti. Peccato solo che l'unico gruppo di persone al mondo in grado (per possesso dei mezzi, delle risorse, delle conoscenze e delle capacità organizzative e coordinative) di mettere in piedi un controllo autoritario più o meno globale sia proprio *LO STESSO* che a parole favoleggia di "democrazia" (addirittura col punto esclamativo) e di "società aperta"...
E' stupendo vedere Alfonso intervistare. In un'epoca in cui in TV non si riescono a fare più di 20 secondi di discorso lui riesce a lasciar parlare Dario, facendogli fare un discorso logico che inizia e finisce. E' un piacere per l'ascoltatore che in questo non si perde e segue da inizio a fine tutto il discorso.
Il tipo di TV a cui fai riferimento è di stampo politico. Facciamoci due domande.
Dario Fabbri lo sentirei per ore, non annoia mai !
Dario Fabbri spettacolare.
Complimenti a Dario Fabbri. Lucidissimo
Grande Dario Fabbri, incredibile intervento, hai capacità di spiespiegazione così efficace.
Video da antologia. Splendido, di una chiarezza esemplare. Grazie a video così non mi manca la TV!
Mappa Mundi e Dario Fabbri sempre illuminante, chiaro, esaustivo. That'sssssAmmmmore
Bellissimo questo commento a caldo. Ormai siete il mio appuntamento fisso, recupero piano piano tutto
Marianna lo concedi anche a me un appuntamento?
@@mondisudi questo genere di commento è un po' sessista forse?
ECCEZIONALE Fabbri. E finalmente lo si può sentir argomentare senza essere continuamente interrotto da giornalaisti in cerca di attenzione. Grazie.
Guardo oggi questo documento 5 giorni dopo l uscita, ed è attualissimo, chiarissimo.
Difatti, non sono trascorsi 5 anni, ma solo 5 giorni.!
Grazie della lucida ed approfondita analisi
Condivido in toto
Siete formidabili nella analisi,hrazie
Contenuti profondi come sempre, grazie e complimenti !
Dario grandissimo, chiaro,esaustivo👍
Davvero un servizio prezioso. Grazie!
Vi prego trasformate questi video anche in podcast! Così li si può ascoltare senza tenere TH-cam aperto 🙏
Dario Fabbri ha competenze che non ho mai riscontrato in nessun altro politologo o giornalista esperto di Stati Uniti
Una delle frasi di Fabbri più notevoli della puntata è stata: gli americani non vogliono lo stato sociale. Rende la differenza gigantesca tra loro e noi europei, cresciuti praticamente con lo stato sociale from " cradle to grave" in alcuni paesi
Dice ancor di più: "Sono un paese violento. Non vogliono lo Stato Sociale".
@francesco lops io? No guarda, mi hai frainteso, ho detto che è una frase notevole, non che non voglio lo stato sociale.
Tu sapevi che gli americani non vogliono lo stato sociale? Io no. Tranquillo, non farei mai cambio tra il nostro sistema e il loro.
@@aldocolamartino2991 Per gli Stai Uniti sa di socialismo lo stato sociale per questo ne stanno lontani.
@@saracaroselli2642 Non ti piace l'uomo un pochino bruto !? Sta nell'immaginario delle donne, per bene.
Totale, interessantissimo
Grandi, aspettavo l'intervento di Dario!
bravissimi, ottimo Fabbri, molto bravo Alfonso!!!!
Fabbri è un analista geopolitico stratosferico ... è un piacere sentirlo
Dario Number One! Ti devo troppo stringere la mano
così gli attacchi la covid20
Complimenti la clip e spettacolare per non parlare del commento e di alto livello. A mio parere è che, il clip vorrei che venisse visualizzato da tutti, perché, il motivo e semplice, la traccia che parla sulla Germania e molto interessante, e scommetto che non tutti riusciranno a capirlo, non mi meraviglia se in futuro venga manipolato da populisti e sovranisti.
Che bello! Ho appena finito di ascoltarlo a skytg24, ora mi ascolto anche questo!
Molto interessante, grazie
Grazie! Dario come sempre superlativo!!!!
Dario Fabbri è veramente in gamba! Studioso lucido e fine, va sempre a fondo e smentisce i luoghi comuni e la falsa narrazione che ci viene proposta tutti i giorni dai mass media. Bravissimo!
Grazie
Vi ascolto e vi leggo sempre con grande stima e interesse
Spettacolare quando dice "Non è che un leader politico è la causa di ciò che accade, qualche leader ci crede anche...quindi finisce mediamente molto male."
Favolosi!
dario fabbri fa vacillare la mia eterosessualità
I laughed way too hard at this 😥
Pensavo di essere l'unico. Ma mi sa che mi sbagliavo.
è il Barbero della geopolitica. Divulgatore eccezionale.
@@hausvondrachen Sarebbe bello che il parafernalia sistemico ospitasse anche gente come F.Grimaldi o A.Negri. Giusto per far sapere cosa ne pensa il politically uncorrect e non solo la narrazione mainstream...ma capisco che è pretendere troppo da chi tiene famiglia.
@@riccardosaccotelli2370 sul serio hai scritto che in questo Paese, dove la strategia e la geopolitica manco ai vertici sanno cosa sono, limes sarebbe mainstream? Cos'è, se non ci buttano dentro un complotto come fanno su byoblu non sei pienamente soddisfatto dell'informazione che ricevi?
Garanzia di qualità.
Straordinaria competenza. Non ho parole
«Il presidente è un feticcio», quanta verità
L'annuncio finale è il valore aggiunto dell'intera analisi di questa puntata! 🪐
molte considerazioni interessanti ed inter ligenti
Forza Milan...
Impero -importatore di ultima istanza per essere egemone ma non capisco il trasferimento della manifattura e quindi importazioni dalla Cina.
Tutti gli imperi - romano, britannico, americano - avevano un deficit commerciale enorme, perché erano il compratore di ultima istanza. Questo da un lato crea dipendenza alle province, dall'altro quest'ultime contribuiscono al tuo benessere perché le paghi con la tua moneta (dollari), magari con l'emissione di titoli di debito pubblico.
Il lato negativo è che inondi il mercato interno di prodotti importati a prezzi troppo bassi, con la quale semplicemente la tua industria nazionale non riesce a competere. Quindi muore. Le misure protezionistiche sono l'esatta opposto della logica imperiale.
Che percorso di studi è necessario per approfondire la Geopolitica? Storia? Scienze Politiche? O altro?
Qualsiasi corso di studi che che preveda teoria delle relazioni internazionali, filosofia politica, imperialismo, e personalmente trovo molto importante anche la storia soprattutto quella europea, e Americana dal 700 in poi come minimo, e molta, moltissima ricerca. Comunque la geopolitica, può essere analizzata anche attraverso altri approcci scolastici. Quello che usa Fabbri è sostanzialmente di scuola neorealista, molto popolare nelle università americane durante la guerra fredda.
Grazie mille! Potresti consigliarmi dei libri per iniziare ad approcciarmi al l’argomento? Oltre ovviamente a Limes!
@@CanMastinoK.N. Waltz, Teoria della politica internazionale, Bologna, Il Mulino, 1987. L'analisi geopolitica moderna sostanzialmente inizia e si evolve a partire da questo libro.
@@HMJM9 grazie ancora, metto subito a carrello
…
Fabbri ti dischiude sempre mondi di interpretazioni non convenzionali
Secondo me Mappa Mundi è davvero qualcosa di atipico nel mondo che viviamo oggi.
Mi sembra di capire che a fin di bene i nostri padroni stiano perseguendo un obbiettivo per l'umanita e ci stiano riempendo di cazzate per perseguirlo il piu' rapidamente possibile (mi illudo a fin di bene), mentre Mappa Mundi sta tentando davvero di spiegarci la realtà, anche se amara, anche se può sembrare controproducente al progesso. Ciò che sta facendo Mappa Mundi è unico se paragonato alle realtà di informazioni ufficiali alle quali siamo abituati, ed è altrettanto unico ciò che Mappa Mundi sta facendo rispetto alle realtà di informazioni alternative (io credo legittime) di complottisti, negazionisti e anche new age religiosi.
Fabbri è lo zoccolo duro, o piu' semplicemente uno che fà il proprio lavoro dicendo ciò che pensa.
Io trovo veramente interessante l'elemento dell' ascendenza tedesca e il suo peso politico e sociale negli USA, un concetto onestamente che ho conosciuto proprio grazie a Dario Fabbri.
In una serie comica come the office che si ambienta in Pennsylvania il pazzo furioso conservatore è proprio un'americano di origine tedesca. Certe letture ti aiutano comprendere meglio la società americana.
“Dorme piu’ tranquillo chi non ha niente da perdere” 🔝 DN
Incredibile fabbri
Dott. Fabbri, lei e intellettuali come lei sono piu' di una fonte di informazione, ma sono una speranza che l' Italia non e' intellettualmente morta.. Le auguro maggior visibilita' e successo nella speranza che si mantenga sempre professionale (non come certi intellettuali che finiscono in un abisso di vanita').
👍👍👍
Domanda al min. 31:06 Risposta: i paesi ex Patto di Varsavia, rivoluzioni colorate trasformate in basi Nato...ahaha...come non vedere la Polonia prima, l'Ucraina e i paesi baltici poi, ora anche Bielorussia...Ah già ma stiamo parlando di "scorribande" di eserciti regolari con la divisa ben in mostra, vero vero.
Come mai si parla del sud come parte militarista degli usa?
Cosa significa?
Che i vertici militari e buona parte delle truppe proviene principalmente dagli stati del sud.
@@bs0016
Ti ringrazio per la celere risposta.
Ecco spiegata la "frenesia" turca nel Mediterraneo.
E una parolina per Limes rivista di geopolitica, gruppo editoriale l'Espresso, direttore Caracciolo, la vogliamo spendere?
Al minuto 17:52 si sente uno strano rumore. Come un qualcosa che striscia (o qualcuno che geme 😅).
O un cellulare che vibra. Però, che orecchio....
Nella carta a 7:49 è leggermente sparito il Minnesota - completamente inglobato dal Wisconsin.
ecco l'asterisco del minuto 12, mi è piaciuta molto. una cosa che molti non hanno capito.
Portaerei: I massicci costi di gestione delle navi da guerra, loro complemento aereo e la necessaria scorta di cacciatorpediniere e incrociatori, fanno sì che gran parte della flotta sia fuori servizio. Ciò è aggravato dall’età delle più vecchie navi della classe Nimitz, che richiedono più manutenzione delle navi più nuove. Di undici superportaerei, sei sono attualmente in riparazione o manutenzione e non sono disponibili per le operazioni. Queste navi sono attualmente di stanza sulla costa orientale degli Stati Uniti ,a Norfolk.
È improbabile che i problemi di manutenzione della flotta di portaerei nordamericane vengano risolti nel prossimo futuro. La portaerei classe Nimitz USS Harry Truman ebbe seri problemi alla rete elettrica, nel settembre 2019, e fu costretta ad abbandonare la missione tornando a Norfolk, mentre la nuova USS Gerald Ford subiva notevoli ritardi nell’entrata in servizi, a causa di numerosi difetti nei sottosistemi, dagli elevatori ai sensori. Con le dieci portaerei classe Nimitz destinate a essere sostituiti dalle navi della classe Gerald Ford, resta da vedere se le nuove navi da guerra coi loro equipaggi più ristretti e automazione più elevata si dimostreranno più facili o meno da mantenere operative.
Vendete illusioni
@@michelegraziano784 Da dove hai preso queste notizie?
Ossessionato con i Germanici !!!
Probabilmente non avrò risposta data la domanda stupida ma... è possibile che l’azienda manifatturiera americana sia in recesso dati i prezzi alti dell’esporto? Mi pare che sia un circolo vizioso. Mi spiego: per sostenere l’economia nazionale si fa un gioco a rialzo sui prezzi internamente. Questo comporta che i prezzi dell’export si debbano allineare. Questo comporta prezzi più alti in export rispetto ai competitors.
In linea di principio sono d’accordo che l’importazione di beni sia una decisione strategica. D’altra parte mi chiedo se non ci possa essere un equilibrio migliore di quello attuale.
Il problema dello scontro risiede tutto nell'anteposizione delle richieste economiche ke è alla base dei diversi "portatori" di interessi: la grande manifattura industriale ( Midwest e Rustbelt) vuole un $ debole per perseguire una politica mercantilista votata alle esportazioni; la finanza ( new England) , i "cavatori" di commodities (oil and gas e soia e mais) gli "esportatori" di tecnologia (Silicon Valley) invece pretendono un $ forte ke gli faccia avere un ruolo di "predominanza" come valuta di riserva globale.
Attualmente la FED (con Powell) sta accontentando i primi... vedremo cosa succederà alla luce del probabile "regime chainge" in atto al post-elezioni
Per mantenere impero ci vogliono ingenti risorse che non ci sono
US can no longer afford wars because of its huge debt.
Exasperation nation in disarray. If USA does not expand with wars and attacks on other peoples, contradictions explode within it. Necessary social reforms.
Elections, protests across the country: the National Guard deployed.
Due punti non mi hanno convinto: il "tifo" della marginale e disprezzata provincia italiana nelle elezioni imperiali, rispecchia la preoccupazione dell'impatto che il voto USA avrà sulla nostra nazione, incapace di politica estera e degnamente rappresentata da un ministro incapace; non ha alcun'altra pretesa, questo dividersi in rossi e neri, se non fomentare lo stucchevole dibattito interno ideologico e anacronistico; gli americani hanno probabilmente scelto Biden perché, incerti del futuro, sentono la necessità di una "copertina" sociale che tenga loro caldo nel gelido inverno che si prospetta; il costo dello stato sociale tuttavia incrementa squilibri e miseria rischiando di deflagrare in un conflitto interno i cui prodromi abbiamo già visto. Il secondo punto è relativo alla Turchia: non credo sia serio Fabbri quando dice che gli USA non si sono ancora accorti della politica di potenza adottata dal sultano; l'America non interviene perché Erdogan dall'ego infinito, fallito economicamente, gioca la sua carta interna puntando sulla potenza; è tuttavia un cane che abbaia senza i denti per mordere.
Certo, che se ne sono accorti, ma in questo momento Erdogan e la Turchia sono considerati il male minore, per cui gli si lascia margine di azione.
Quando non sarà più così se ne occuperanno direttamente.
Situazione USA con Trump:
Totali Casi Covid
9,65 Mln
+108.000
Guarigioni-
Decessi
235.000
+1.616
Neanche avessero subito guerra, senza contare c. 20 mln disoccupati, crollo economia,10mln di poveri assoluti
Tasso crescita annuale -9,00%
R. PIL/debito 106%
Deb. pub. 23 trln USD
Probabbblile che la Scina sia responsabbbile!
La fine dell'Impero USA?
Vi segui e vi leggo con attenzione, seppure dalla Provincia italiana dell’Impero Americano...
Mi piace la sezione lunga. Niente versioni brevi
Anche la lamentela sul tifo mi fa un po' ridere. E' vero che molti proiettano le proprie speranze nelle elezioni di un altro paese, per carita'. Ma come si fa a non rendersi conto che presidenti diversi hanno posizioni diverse su quello che succede qui, e che questo ha conseguenze molto pratiche a prescindere dal fatto che possano starci antipatiche entrambe le parti (credo che il vero punto non detto sia questo, e lo condivido)? Per esempio io vivo in UK, e Biden ha una posizione diversa da quella di Trump sui Black Friday agreements - che sono molto importanti, a prescindere dal fatto che i veri motivi vengano spiegati o no. Chi non vede questo mi sembra un ideologo che odia la realta' oggettiva.
Hai ragione, il mondo é interconnesso.
Fino a quando l'uomo avrà bisogno di mangiare, vestirsi, scaldarsi e soddisfare i propri bisogni primari, ci sarà sempre una spaccatura fra città e campagne, fra produttori e consumatori, perchè è questa l'america spaccata in due. Una metà di cittadini e lavoratori in settori assolutamente inutili per la sopravvivenza umana (col marketing non crei risorse, se non virtualmente, e con tutti i più disparati lavori che trovi nelle città e che sono tutti più o meno inutili nel concreto a creare sopravvivenza). L'America delle città sopravvive col pragmatismo e la concretezza degli allevatori, agricoltori, costruttori di campagna, che forniscono alla città le risorse, spesso date per scontato, per la sopravvivenza. Nessuno ha mai pensato che se si dovesse fermare la macchina della produzione di risorse basiche, l'America e il mondo intero sarebbe fregato. Delegare stati oltre oceano alla propria sopravvivenza è l'errore più grande che si possa fare. Questo delegare la Cina ormai a tutto l'essenziale e il non, e sempre di più, svuotando i paesi della sapienza di sapersi arrangiare e riempiendoli di cose non concrete, assolutamente virtuali, è il suicidio delle società. Uno stato deve saper garantire almeno la sopravvivenza del proprio popolo, il superfluo può essere prodotto o acquistato da fuori, ma il minimo non deve mancare. Ecco perchè la gente di campagna, che alleva, coltiva, costruisce, quando vede un candidato globalista ha paura, e non lo vota, perchè ne va della sopravvivenza dei singoli individui. Chi vive nelle città, non conosce minimamente l'origine di quello che mangia, che consuma, lo da per scontato, e anzi a loro, coi loro lavori fatti di virtualità, la globalizzazione porta solo più introiti. Ma quando uno stato estero avrà in mano il 100% della tua produzione tangibile, tu sarai il suo schiavo, dovrai accettare qualsiasi condizione ti imponga. Questo la gente di campagna lo sa bene, perchè agisce pragmaticamente, chi vive in città, al contrario, pensa che il mondo in cui vive si autosostenga, che ci sarà abbondanza sempre, basta avere i soldi fatti in borsa, ma non è così, il denaro diventa carta straccia, se qualcuno decide che lo deve diventare.
Un po' semplicistico detta così. Una fattoria del Nebraska che sa fare marketing vende più pannocchie di una dell'Idaho che non sa fare marketing. Mi limito all'esempio del marketing perchè è quello da te presentato. Ma in realtà esistono mille altri fattori produttivi che influenzano gli interessi di alcune categorie piuttosto che altre. Morale? E' sbagliato pensare che i "campagnoli" dell'entroterra siano ideologicamente No-global. Non è così. Lo sono coloro che non sanno sfruttare le opportunità che la globalizzazione offre, ma è una pecca loro. I concorrenti migliori ne traggono tutti i benefici del caso, vedasi i vini californiani.
@@paolobignardi2131 tu stai facendo un discorso mercatistico, io ho parlato di sopravvivenza degli stati. So pure io che una fattoria del nebraska può vendere i suoi prodotti in giappone o chissà dove col giusto marketing, il problema è la deriva che sta prendendo questa globalizzazione. Il lento accentramento della produzione di risorse in alcuni paesi, spogliandone altri di capacità e possibilità di produrre. E' un processo lentissimo e inesorabile, tipico del concetto della finestra di overton "fai le cose lentissimamente e la gente accetterà qualsiasi cosa", soprattutto se nel mentre ci sono dei ricambi generazionali istruiti dalla scuola ad hoc per questo. Questa non è una ideologia equilibrata e funziona finchè va tutto bene, ma se avviene un conflitto anche solo commerciale, il paese che ha ceduto la propria sovranità produttiva basica si trova nei guai. Pazienza far produrre altrove le auto, i cellulari, i computer, ecc ecc. Ma in ogni paese non dovrebbe mancare una produzione alimentare sufficiente al paese stesso e soprattutto la capacità di produrre. Se gli allevatori, gli agricoltori di un paese lasciano il loro lavoro a poco a poco costretti dallo stato delle cose....passa il tempo, avviene il ricambio generazionale, e lo stato si trova in difficoltà perchè la sua produzione alimentare è stata tutta spostata altrove....tu pensi che qualche testone della silicon valley si metterà ad allevare maiali o coltivare patate? Ne avrebbe le capacità? Per fare una metafora, in qualsiasi ospedale c'è un gruppo elettrogeno sempre pronto in mancanza di energia elettrica per garantire il funzionamento basilare della struttura. Qui stiamo parlando, che a poco a poco stanno smantellando il "gruppo elettrogeno" degli stati. E quando andrà via la corrente?
Min.7 Ma quale stato sociale, le persone vogliono il lavoro, non essere schiavizzati con un RDC...
La storia dei militari russi mi ha fatto venire i brividi
Russofobia
Ma si può essere liberi di criticare il filmato senza che arrivi l'avvocato insultatore? Vorrei una risposta dal giornalista. Immagino che se stessimo in dittatura non potrei neppure esprimere una critica che arriverebbero gli adepti a prelevarmi. Complimeti per le menti autoritarie che state contribuendo a formare.
Scusami Emanuele, non credo che nessun lì auspichi la dittatura... Cosa te lo fa pensare?
@@andrealiberovalori continuare a discutere di geopolitica e di "imperialismo" americano e non indagare su ciò che una dittatura sta provocando al mondo libero lo ritengo aberrante ma forse è solo una mia impressione.
@@cannoxlibero Io direi che non hai tutti i torti...
il ruolo di israele è stato del tutto ignorato...fatto abbastnza strano quanto singolare...
Anche riguardando i video di mesi fa, è sempre un piacere, roba da starci ore. Sentire due persone civili che non si parlano sopra l'un l'altro. Dario Fabbri come sempre ineguagliabile. Da spammare a scuola.
Con tutto (il grande) rispetto per Fabbri, io non sarei così categorico come lui nel dire che gli americani lo stato sociale non lo vogliono perché vogliono mantenere la società violenta. Se si vanno a vedere sia i sondaggi condotti che l'esito di molti referendum condotti anche in stati storicamente GOP, si vede che molte politiche "progressive" sono state premiate dagli elettori. Semmai andrebbe rimarcato un dato economicistico che so che lui odierà, ma che non si può ignorare: gli USA sono l'alfiere del capitalismo mondiale, e sarà comunque difficile instaurare un welfare state sul modello europeo. Senza contare il peso che i gruppi assicurativi hanno in un'economia ampiamente de-industrializzata. Gruppi come Cigna, Aetna, Kaiser Permanente e United healthcare ormai danno lavoro a migliaia di White collars nelle aree più ricche del paese.
Il cambiamento epocale sta avvenendo con la crescita costante della popolazione ispanica, che sta portando un cambiamento in parte linguistico, con lo spagnolo che in molte aree sopravanza l'inglese, confessionale, dato che la classe dirigente protestante non ha più la capacità di assimilazione ai cattolici, e politico, dato che gli ispanici tendenzialmente sono conservatori, più dei wasp di certo.
Non avendo subito i latinoamericani l'influenza dell'orrenda influenza della ormai obsoleta rivoluzione francese gli Stati Uniti potrebbero essere più eredi della magnifica cultura della Spagna di Filippo II.
DARIO > PELATO DI BRAZZER
USA: Intervenire sempre quando non è possibile un'altra opzione! Scusi Fabbri lei talvolta mi spaventa: ma qualora la potenza imperiale dovesse in futuro ritenere per inevitabile agire ripetutamente con altre guerre di aggressione pretestuose e illegittime, analoghe a quanto fatto all'IRAQ, ivi incluso lo sterminio di civili inermi... Lo capisce Fabbri che con un simile modus operandi il futuro dell'intero pianeta si accorcia fatalmente?!
A sentire lei sembrerebbe quasi possano continuare a fare ciò che vogliono, proprio come se non esistessero altri Paesi con più bombe atomiche che abitanti
Donald Trump non sara' sconfitto,non succedera'.
Caduta Impero Romano
sono il calo demografico, dovuto a guerre, carestie ed epidemie; la crisi economica e produttiva, sia nelle campagne che nel commercio; la crisi e la fuga dalle città, che venivano sempre più spesso saccheggiate dai barbari; la divisione troppo grande tra pochi privilegiati che vivevano nel lusso e la massa della popolazione che viveva nella povertà; la mancanza di consenso nei confronti del governo centrale ed i difetti del
sistema costituzionale.
Parla di USA?
Ma dei brogli?
Strepitoso
Limes rassegnatevi!!!
Ok
Analisi affascinanti e, per fortuna, fuori dal bla bla noioso e inconcludente del giornalismo nostrano (e non solo)
Fabbri è troppo fissato sulle sue idee e la sua visione diventa quindi incredibilmente rigida. In ogni video ripete sempre gli stessi concetti e non se ne discosta mai.
Nella sua analisi parla di fallimento di Trump dovuto alla sua idea impossibile di rendere gli Usa un non-impero.
Analisi di per sé opinabile, ma in questo periodo come si fa a non analizzare il Covid quantomeno come cofattore nella sconfitta di Trump?
La gestione della pandemia di Trump è stata scriteriata e se ne sono viste le conseguenze. E l'economia è crollata in conseguenza della pandemia (questo fatto è probabilmente inevitabile).
Ma siamo sicuri che senza pandemia Trump avrebbe perso? Se la crescita economica e i bassi tassi di disoccupazione fossero rimasti invariati fino a novembre, davvero gli americani avrebbero scelto Biden?
Io credo fermamente di no, e questo manda a benedire tutto il discorso di Fabbri sulla "bocciatura" della (geo)politica trumpiana da parte del popolo americano.
Il fatto che Fabbri "ripeta sempre gli stessi concetti" dalle mie parti si chiama coerenza.
Detto ciò, Fabbri non dice che è il popolo americano a bocciare il programma di Trump, quanto piuttosto che è inattuabile.
@@andrealiberovalori Non è coerenza quando entrano in gioco enormi fattori imprevisti quale una pandemia. Diventa rigidità di pensiero.
mio dio ma quanto sono lenti gli americani a contare le schede! In Nevada dormono???
Che strano ....perché la vostra fonte è il New York Times?? Stranissimo....
Pensavo fosse l'Unità...
L'America "germanica",come dite voi,gia' da un pezzo non c'e' piu'.Ora c'e troppa sciattoneria .
CWII
Con Dario senatore l’impero romano...
un sogno che ho nel cassetto è visitare Arizona,Utah, Nevada e Colorado.
Oggi cancello la mia iscrizione al canale. Tutto chiaro.
Sì ma argomenta, ci interessa sapere perchè!
@@ilmelangolo Molto semplice. Invece di ragionare come gran parte dei pecoroni italiani ascolti il cuore e capisci l' inganno
@@mandovai4519 Non mi sembra un'argomentazione, mi sembra più un testo dei baci perugina... Intendevo un'argomentazione razionale ed.., argomentata...
Ascolto sempre con grandissima attenzione le analisi di Dario fabbri, penso che sia un grandissimo analista con una lucidità unica ma credo che avere trump alla casa Bianca o avere biden non é esattamente la stessa cosa, credo che nonostante la traiettoria di un popolo non può essere determinata da un presidente ma potrà sicuramente essere indirizzata, è questo che mi auguro con l’elezione di biden
Il Presidente Biden e ‘ un buon passista:Farà sicuramente bene proprio perché ragiona con calma. Auguri.
Leggo commenti entusiasti per questa strana "disciplina" , la geopoltica, che è una specie di visione del mondo come se questo fosse una gigantesca partita a risiko. Fa un po' ridere e mi pare anche anacronistico: il grande conflitto infatti non è più tra i carrarmatini di tanti colori diversi(finito dopo la 2° guerra mondiale) ma tra la visione di una Open Society opposta a quella di una società basata sul controllo autoritario.
Open society di Soros e DITTATURA cinese sono un'unica cosa. Le due facce della stessa medaglia.
Hai proprio capito tutto, complimenti. Peccato solo che l'unico gruppo di persone al mondo in grado (per possesso dei mezzi, delle risorse, delle conoscenze e delle capacità organizzative e coordinative) di mettere in piedi un controllo autoritario più o meno globale sia proprio *LO STESSO* che a parole favoleggia di "democrazia" (addirittura col punto esclamativo) e di "società aperta"...
Tu si che hai capito tutto!!!