Grazie mille ragazzi, ho seguito con molta attenzione tutto il video,come sempre ricchissimo di ottimi e profondi spunti da parte di tutti voi, siete splendidi e adorabili! ❤❤❤
Forse non "è tornato"...non so quando sia stato registrato questo video...un abbraccio Jack! Un abbraccio forte a tutti voi della Sns e grazie di cuore! ☀️🙏☀️
Jack 😄❤️!! Grazie a tutti voi 🌞 per il video ....l AI personalmente ha collaborato a salvarmi la vita e le sono molto grata.... quello che mi può spaventare della tecnologia è che nn so stare al passo con lei. Mi fa vedere che nn sono capace e quindi nn degna d amore 🤪🐹 ....e quello che sento e che tutto e' voluto e toccato da Dio...e anche se mi può fare paura... e' al servizio della Vita...anche quando nn comprendo... Un abbraccio a tutti ❤
Vi ringrazio cari amici per questo video e gli spunti discussi ❤️ Ho la fortuna di gestire una startup innovativa che impiega diverse tecnologie al servizio del prossimo, tra le quali anche l’I.A! Personalmente non ho mai creduto che il “problema” stesse nello strumento in sé, ma nel suo utilizzo.. come non riferirsi allo smartphone in questo caso?😂 Probabilmente l’I.A, più di altre tecnologie, tenderà ad “amplificare” le attuali tendenze dei singoli. Riprendendo un po’ il video.. se una persona era già di per sé poco “creativa”, con l’I.A magari verrà maggiormente a galla questo aspetto. Al contrario, il creativo potrebbe trovare un ottimo alleato nelle proprie produzioni ☺️ Personalmente sento che questa tecnologia possa essere molto più che uno step tecnologico.. ma che anzi possa essere davvero al servizio della Nuova Coscienza emergente 🙏❤️ Ancora grazie amici della SNS ❤️
Grazie per questo video così pieno di spunti, di riflessioni e di preziosi approfondimenti sulla "nuova" scienza legata all'immenso mondo dell'intelligenza artificiale 🙏per una piccola "amanuense" come me, tutto questo è molto affascinante e fa anche un po' paura😂 Ma, poi, mi chiedo ... Ogni paura non è forse l'occasione "perfetta" per chi la prova? L'occasione per osservarsi e conoscersi e, finalmente, mollare e andare oltre? A prescindere, forse, dal "motivo apparente" che ci spinge a provare quella stessa paura ?😊 Grazie a tutti per questo bel video...💗 vi voglio un gran bene😊
L’A.I è pari e superiore all’uomo solo se si paragona con l’uomo “meccanico”; l’uomo che compie il suo atto creativo sulla base del “già conosciuto", della consuetudine. Come l’intelligenza artificiale, l’uomo “meccanico”, quando agisce e crea, lo fa con la meccanicità della mente, prende in considerazione il passato, la cultura trasmessa, le convenzioni, le informazioni, i modelli etc etc.. ma l’A.I può fare ciò in modo molto più performante perché più potente, più veloce e più affidabile. Quindi un professore meccanico, uno scrittore meccanico, un medico meccanico, un genitore meccanico e un artista meccanico saranno molto meno efficienti (e utili) rispetto ad una macchina con A.I. Quello che però pone l’uomo su di un livello non raggiungibile da A.I, è la possibilità di una connessione "misteriosa" con qualcosa che trascende la conoscenza, qualcosa che non sta nell'accumulo delle informazioni passate, nei modelli e nell’esperienza ma che abbraccia il "non conoscibile". Attraverso l’intuito. Ciò gli consente di avere accesso ad una capacità creatrice infinita e non organizzabile come quella della macchina (o dell’uomo meccanico), gli dà accesso a qualcosa che trascende i limiti del pensiero. La macchina può solo muoversi nei confini del conosciuto, mentre l’uomo può oltrepassarli. Il pittore divino non è il pittore che disegna quello che già conosce dell’albero, ma quello che si fa tramite del mistero insito in quell’albero. Quando l’uomo è al suo apice non è in competizione con nulla.
Grazie a tutti Voi cari ragazzi.Video ascoltato diverse volte e interessantissimo, io sono affascinata dalle nuove tecnologie , eventualmente mi spaventa l' uso che ne può fare l' uomo se male usata. Nel mio piccolo ho battezzato il mio robot aspirapolvere AL😂. Ci parlo e litigo e, se non mi diventa come AL di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO. Va tutto bene😂😂😂.Ancora grazie a tutti e un abbraccio
Cosa succederebbe se A.I togliesse all’uomo tutti i suoi primati e tutte le sue peculiarità? Se A.I diventasse più efficiente dell’uomo nell'essere genitore, amante, amico, insegnante, etc.. a cosa servirebbero ancora gli umani. Sarebbero ancora “utili”? La nostra è una società dove tutto è incentrato sulla performance, sulla produzione e sulla funzione utilitaristica di ogni elemento che la comprende. Ci guardiamo intorno e vediamo tutto con il filtro dell’utilitarismo: le relazioni, la conoscenza, la natura etc… Se una cosa è utile allora ha valore, altrimenti è da scartare. Tutto deve avere uno scopo, una funzione, un proposito. Anche l’uomo; soprattutto l’uomo. Quindi la domanda è: in mondo dove A.I ha reso l’uomo obsoleto e inutile, tu cosa faresti? Cosa sarebbe la tua vita se fossi completamente inutile? In tutta questa crisi d'ansia di fronte alla possibilità che A.I ci sostituisca nello svolgimento delle nostre attività, c’è alla base la paura che A.I sia meglio di noi, dimostrando che noi non siamo abbastanza (utili) per essere felici. Se A.I dimostrasse che l’uomo, dopotutto, non è così bravo come crede? E allora? Se così fosse? Siamo sicuri che sia per forza un male? A.I, nel frattempo, ci sta dimostrando che il mondo di oggi è assolutamente anti-biotico e anti-esistenziale, perché per vivere bene, facendo quello che bisogna fare, senza ammalarsi, non si possono avere sentimenti o emozioni. A.I non li ha, e mai si stanca, mai si deprime, mai sogna una vita migliore, mai si chiede se la sua vita abbia un senso o quale sia il senso dei suoi risultati e mai si chiede quale sia la sua vera natura. E soprattutto non può rifiutarsi di obbedire. È l’abitante perfetto del nostro presente. L’uomo, invece, chiamato a svolgere lo stesso tipo di esistenza, si ammala profondamente. Muore dentro, piano piano. Rendersi un oggetto, uno strumento é stata un disgrazia totale per la specie. Questa società capitalistica ha bisogno di persone che si identifichino con l’idea di essere utili e produttivi, che credano che al di fuori di tali “valori” ci sia solo inadeguatezza, disperazione e solitudine. Il sistema che abbiamo creato ha bisogno di queste persone e ne ha bisogno in numero sempre maggiore, perché ha ingegnerizzato una società di massa utile per drenare sempre più capitale possibile. Per tenere l’uomo sotto scacco è importante tenerlo inconsapevole e identificato con il voler essere utile (“risorse umane”). Siamo uomini d'allevamento. Non bisogna avere paura dell'AI. Certo, potrebbe aprire scenari tragici, apocalittici, perché se lo sviluppo della tecnica non va di pari passo con lo sviluppo della consapevolezza umana è un problema. Più una tecnologia è avanzata e più l’uomo che la utilizza deve essere avanzato (spiritualmente) altrimenti quella tecnica servirà solo per proiettare nel mondo le sue aberrazioni e le sue compulsioni. Lo sviluppo incontrollato e inconsapevole della tecnica potrebbe portare l’uomo alla sua fine. Detto questo, A.I, potrebbe anche rivelarsi un “boost” incredibile per accelerare questo processo evolutivo (spirituale) dell'uomo. Renderà l’uomo finalmente “inutile” e quindi libero. Questo significherebbe che la maggioranza della gente che si misura con l'utilitarismo si sentirebbe inadeguata e persa. Ma poi si potrebbero creare le condizioni per l’uomo di avvicinarsi alla sua vera natura, non riducendo più se stesso alla cifra di una prestazione, di uno scopo di un’utilità. Ben venga il momento in cui l'uomo sarà inutile. Sarà un momento importantissimo per la nostra evoluzione. Sarà la sublimazione della parte “materiale” dell'uomo perché se ne faccia carico la Tecnica. L'utilità è la caratteristica dello strumento non dell'essere. L'essere deve essere appagato esclusivamente nell'essere. Ricavare estasi semplicemente dalla percezione del suo atto di esistere. L'uomo è la sfida di Gaia, che ha scelto di creare qualcosa che non avesse utilità per il sistema come invece hanno gli altri elementi, ma che esistesse solo per far esperienza della propria esistenza. Il miracolo della sua esistenza è bastevole. L'uomo non è utile. É di più. Se entra in competizione con l'utilità, se si giudica uno strumento allora manca il suo scopo. Se all’ape gli impedisci di fare l’ape, soffre. Se al fiore gli impedisci di essere fiore, muore. La peculiarità dell'uomo è di essere l’elemento del sistema più complessificato ma il meno utilitaristico. L'uomo é autorizzato a dedicarsi all'esperienza dell'esistenza pura. E se non gli viene lasciata la possibilità di farlo, si ammala. Spogliarsi, lasciar andare, rinunciare a conoscere, ad agire, allenarsi ad esperire e poi a dissolversi come individuo. Andare a ritrovare tutte le cose in noi che non hanno a che fare con “l'utile”. Liberarsi dalle illusioni che non ci consentono di essere totalmente appagati solamente dall'atto di esistere. L'essere che rimane è un essere luminoso che riesce ad essere pienamente soddisfatto solo dell'atto di esistere. L’essere che rimane è l'essere che È.
Caro amico la tecnologia e l’AI ci permettono molte cose tra cui poter scrivere e rispondere su questo post. Probabilmente in un futuro non lontano l’AI ci leverà molte incombenze e ci permetterà di vivere una vita più leggera e consapevole al di là di scenari foschi paventati da molti. Per quanto sia bello condividere le proprie idee ti invitiamo a farlo in modo più conciso 🙏🙏
@@costanzafenicesnsrossi9212 non so se ha letto il mio post ma è proprio quello che ho scritto io. Per quanto riguarda la lunghezza: un argomento così vasto e per me così personale è difficile da ridurre ai minimi termini. Ho anche pensato che nessuno è obbligato a leggere nel caso lo si trovi troppo lungo, mentre ad altri invece potrebbe interessare leggere un pensiero per esteso. Grazie di tutto🙏🏻🙂
È quasi un peccato che un commento del genere rimanga...un commento. Sono d'accordo con molti dei tuoi pensieri e l'idea di poterci liberare nell'essere UTILI mi affascina. Può spaventare al giorno d'oggi perché la gente vuole essere sempre impegnata a NON pensare ma questa non è vita, a mio avviso. Probabilmente arriveremo al livello in cui il nostro contributo alla società sarà del tutto volontario e dettato da idee molto più elevate che dell'utilità anche se va detto che l'uomo è riuscito a crescere grazie ai continui attriti che ha incontrato nella sua vita. Se dovesse esserci il vero avvento dell' AI, però, questi attriti non saranno necessari perché saranno in carico ad una macchina dove l'unico nostro pensiero sarà di 'alimentarla' delle nostre esperienze dell'essere, che non potrà mai apprendere (se confinata in una macchina). Questa fase in ogni caso sarà dolorosa per molti, che neanche sommando tutte le rivoluzione industriali potremmo mai immaginare....
grazie 🙏🙏🙏
Grazie ragazzi, per i tantissimi spunti e per le spiegazioni così dettagliate ed interessanti... sono arrivati tanti click 😃🤩🙏
Grazie mille ragazzi, ho seguito con molta attenzione tutto il video,come sempre ricchissimo di ottimi e profondi spunti da parte di tutti voi, siete splendidi e adorabili! ❤❤❤
Grazie a te Cara Genny! 🧡🏵🙏
Ciao, Jack! Che bello rivederti...ci sei mancato! Grazie a te e a tutti voi ❤
Forse non "è tornato"...non so quando sia stato registrato questo video...un abbraccio Jack!
Un abbraccio forte a tutti voi della Sns e grazie di cuore! ☀️🙏☀️
Grazie di cuore per questa bellissima lezione. Siete preziosi cari ragazzi
Grazie di cuore cari amici 😊🙏
Grazie di cuore ad ognuno di voi
Gtazie ragazzi veramente stupendo questo video pieno di spunti ❤️
Grazie ragazzi siete fantastici!❤️🙏
Grazie di cuore a tutti amici per i tantissimi spunti interessanti e profondi 🙏😌💙
Jack 😄❤️!!
Grazie a tutti voi 🌞 per il video ....l AI personalmente ha collaborato a salvarmi la vita e le sono molto grata.... quello che mi può spaventare della tecnologia è che nn so stare al passo con lei. Mi fa vedere che nn sono capace e quindi nn degna d amore 🤪🐹 ....e quello che sento e che tutto e' voluto e toccato da Dio...e anche se mi può fare paura... e' al servizio della Vita...anche quando nn comprendo...
Un abbraccio a tutti ❤
Grazie Germana 😊🙏🏻
@@legolassns 😃🌟🖖❤️
Vi ringrazio cari amici per questo video e gli spunti discussi ❤️ Ho la fortuna di gestire una startup innovativa che impiega diverse tecnologie al servizio del prossimo, tra le quali anche l’I.A! Personalmente non ho mai creduto che il “problema” stesse nello strumento in sé, ma nel suo utilizzo.. come non riferirsi allo smartphone in questo caso?😂
Probabilmente l’I.A, più di altre tecnologie, tenderà ad “amplificare” le attuali tendenze dei singoli. Riprendendo un po’ il video.. se una persona era già di per sé poco “creativa”, con l’I.A magari verrà maggiormente a galla questo aspetto. Al contrario, il creativo potrebbe trovare un ottimo alleato nelle proprie produzioni ☺️
Personalmente sento che questa tecnologia possa essere molto più che uno step tecnologico.. ma che anzi possa essere davvero al servizio della Nuova Coscienza emergente 🙏❤️
Ancora grazie amici della SNS ❤️
Bellissimo, grazie di cuore per ciò che condividi, e che bello il mondo delle StartUp 😊🙏
@@paolopizzichini7827 ❤🙏
Grazie per questo video così pieno di spunti, di riflessioni e di preziosi approfondimenti sulla "nuova" scienza legata all'immenso mondo dell'intelligenza artificiale 🙏per una piccola "amanuense" come me, tutto questo è molto affascinante e fa anche un po' paura😂 Ma, poi, mi chiedo ... Ogni paura non è forse l'occasione "perfetta" per chi la prova? L'occasione per osservarsi e conoscersi e, finalmente, mollare e andare oltre? A prescindere, forse, dal "motivo apparente" che ci spinge a provare quella stessa paura ?😊 Grazie a tutti per questo bel video...💗 vi voglio un gran bene😊
L’A.I è pari e superiore all’uomo solo se si paragona con l’uomo “meccanico”; l’uomo che compie il suo atto creativo sulla base del “già conosciuto", della consuetudine. Come l’intelligenza artificiale, l’uomo “meccanico”, quando agisce e crea, lo fa con la meccanicità della mente, prende in considerazione il passato, la cultura trasmessa, le convenzioni, le informazioni, i modelli etc etc.. ma l’A.I può fare ciò in modo molto più performante perché più potente, più veloce e più affidabile. Quindi un professore meccanico, uno scrittore meccanico, un medico meccanico, un genitore meccanico e un artista meccanico saranno molto meno efficienti (e utili) rispetto ad una macchina con A.I. Quello che però pone l’uomo su di un livello non raggiungibile da A.I, è la possibilità di una connessione "misteriosa" con qualcosa che trascende la conoscenza, qualcosa che non sta nell'accumulo delle informazioni passate, nei modelli e nell’esperienza ma che abbraccia il "non conoscibile". Attraverso l’intuito. Ciò gli consente di avere accesso ad una capacità creatrice infinita e non organizzabile come quella della macchina (o dell’uomo meccanico), gli dà accesso a qualcosa che trascende i limiti del pensiero. La macchina può solo muoversi nei confini del conosciuto, mentre l’uomo può oltrepassarli. Il pittore divino non è il pittore che disegna quello che già conosce dell’albero, ma quello che si fa tramite del mistero insito in quell’albero. Quando l’uomo è al suo apice non è in competizione con nulla.
Hai espresso esattamente il mio pensiero. Grazie!
Grazie a tutti Voi cari ragazzi.Video ascoltato diverse volte e interessantissimo, io sono affascinata dalle nuove tecnologie , eventualmente mi spaventa l' uso che ne può fare l' uomo se male usata. Nel mio piccolo ho battezzato il mio robot aspirapolvere AL😂. Ci parlo e litigo e, se non mi diventa come AL di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO. Va tutto bene😂😂😂.Ancora grazie a tutti e un abbraccio
Cosa succederebbe se A.I togliesse all’uomo tutti i suoi primati e tutte le sue peculiarità? Se A.I diventasse più efficiente dell’uomo nell'essere genitore, amante, amico, insegnante, etc.. a cosa servirebbero ancora gli umani. Sarebbero ancora “utili”? La nostra è una società dove tutto è incentrato sulla performance, sulla produzione e sulla funzione utilitaristica di ogni elemento che la comprende. Ci guardiamo intorno e vediamo tutto con il filtro dell’utilitarismo: le relazioni, la conoscenza, la natura etc… Se una cosa è utile allora ha valore, altrimenti è da scartare. Tutto deve avere uno scopo, una funzione, un proposito. Anche l’uomo; soprattutto l’uomo.
Quindi la domanda è: in mondo dove A.I ha reso l’uomo obsoleto e inutile, tu cosa faresti? Cosa sarebbe la tua vita se fossi completamente inutile?
In tutta questa crisi d'ansia di fronte alla possibilità che A.I ci sostituisca nello svolgimento delle nostre attività, c’è alla base la paura che A.I sia meglio di noi, dimostrando che noi non siamo abbastanza (utili) per essere felici.
Se A.I dimostrasse che l’uomo, dopotutto, non è così bravo come crede? E allora? Se così fosse? Siamo sicuri che sia per forza un male?
A.I, nel frattempo, ci sta dimostrando che il mondo di oggi è assolutamente anti-biotico e anti-esistenziale, perché per vivere bene, facendo quello che bisogna fare, senza ammalarsi, non si possono avere sentimenti o emozioni. A.I non li ha, e mai si stanca, mai si deprime, mai sogna una vita migliore, mai si chiede se la sua vita abbia un senso o quale sia il senso dei suoi risultati e mai si chiede quale sia la sua vera natura. E soprattutto non può rifiutarsi di obbedire. È l’abitante perfetto del nostro presente. L’uomo, invece, chiamato a svolgere lo stesso tipo di esistenza, si ammala profondamente. Muore dentro, piano piano.
Rendersi un oggetto, uno strumento é stata un disgrazia totale per la specie. Questa società capitalistica ha bisogno di persone che si identifichino con l’idea di essere utili e produttivi, che credano che al di fuori di tali “valori” ci sia solo inadeguatezza, disperazione e solitudine. Il sistema che abbiamo creato ha bisogno di queste persone e ne ha bisogno in numero sempre maggiore, perché ha ingegnerizzato una società di massa utile per drenare sempre più capitale possibile. Per tenere l’uomo sotto scacco è importante tenerlo inconsapevole e identificato con il voler essere utile (“risorse umane”). Siamo uomini d'allevamento.
Non bisogna avere paura dell'AI. Certo, potrebbe aprire scenari tragici, apocalittici, perché se lo sviluppo della tecnica non va di pari passo con lo sviluppo della consapevolezza umana è un problema. Più una tecnologia è avanzata e più l’uomo che la utilizza deve essere avanzato (spiritualmente) altrimenti quella tecnica servirà solo per proiettare nel mondo le sue aberrazioni e le sue compulsioni. Lo sviluppo incontrollato e inconsapevole della tecnica potrebbe portare l’uomo alla sua fine.
Detto questo, A.I, potrebbe anche rivelarsi un “boost” incredibile per accelerare questo processo evolutivo (spirituale) dell'uomo. Renderà l’uomo finalmente “inutile” e quindi libero.
Questo significherebbe che la maggioranza della gente che si misura con l'utilitarismo si sentirebbe inadeguata e persa. Ma poi si potrebbero creare le condizioni per l’uomo di avvicinarsi alla sua vera natura, non riducendo più se stesso alla cifra di una prestazione, di uno scopo di un’utilità. Ben venga il momento in cui l'uomo sarà inutile. Sarà un momento importantissimo per la nostra evoluzione. Sarà la sublimazione della parte “materiale” dell'uomo perché se ne faccia carico la Tecnica.
L'utilità è la caratteristica dello strumento non dell'essere. L'essere deve essere appagato esclusivamente nell'essere. Ricavare estasi semplicemente dalla percezione del suo atto di esistere. L'uomo è la sfida di Gaia, che ha scelto di creare qualcosa che non avesse utilità per il sistema come invece hanno gli altri elementi, ma che esistesse solo per far esperienza della propria esistenza. Il miracolo della sua esistenza è bastevole.
L'uomo non è utile. É di più. Se entra in competizione con l'utilità, se si giudica uno strumento allora manca il suo scopo. Se all’ape gli impedisci di fare l’ape, soffre. Se al fiore gli impedisci di essere fiore, muore. La peculiarità dell'uomo è di essere l’elemento del sistema più complessificato ma il meno utilitaristico. L'uomo é autorizzato a dedicarsi all'esperienza dell'esistenza pura. E se non gli viene lasciata la possibilità di farlo, si ammala.
Spogliarsi, lasciar andare, rinunciare a conoscere, ad agire, allenarsi ad esperire e poi a dissolversi come individuo. Andare a ritrovare tutte le cose in noi che non hanno a che fare con “l'utile”. Liberarsi dalle illusioni che non ci consentono di essere totalmente appagati solamente dall'atto di esistere.
L'essere che rimane è un essere luminoso che riesce ad essere pienamente soddisfatto solo dell'atto di esistere. L’essere che rimane è l'essere che È.
Caro amico la tecnologia e l’AI ci permettono molte cose tra cui poter scrivere e rispondere su questo post.
Probabilmente in un futuro non lontano l’AI ci leverà molte incombenze e ci permetterà di vivere una vita più leggera e consapevole al di là di scenari foschi paventati da molti.
Per quanto sia bello condividere le proprie idee ti invitiamo a farlo in modo più conciso 🙏🙏
@@costanzafenicesnsrossi9212 non so se ha letto il mio post ma è proprio quello che ho scritto io. Per quanto riguarda la lunghezza: un argomento così vasto e per me così personale è difficile da ridurre ai minimi termini. Ho anche pensato che nessuno è obbligato a leggere nel caso lo si trovi troppo lungo, mentre ad altri invece potrebbe interessare leggere un pensiero per esteso.
Grazie di tutto🙏🏻🙂
caro amico ho letto, certamente. Ma come vedi non è pratica comune rispondere ad un video con un post così lungo. 🙏
È quasi un peccato che un commento del genere rimanga...un commento. Sono d'accordo con molti dei tuoi pensieri e l'idea di poterci liberare nell'essere UTILI mi affascina. Può spaventare al giorno d'oggi perché la gente vuole essere sempre impegnata a NON pensare ma questa non è vita, a mio avviso.
Probabilmente arriveremo al livello in cui il nostro contributo alla società sarà del tutto volontario e dettato da idee molto più elevate che dell'utilità anche se va detto che l'uomo è riuscito a crescere grazie ai continui attriti che ha incontrato nella sua vita. Se dovesse esserci il vero avvento dell' AI, però, questi attriti non saranno necessari perché saranno in carico ad una macchina dove l'unico nostro pensiero sarà di 'alimentarla' delle nostre esperienze dell'essere, che non potrà mai apprendere (se confinata in una macchina). Questa fase in ogni caso sarà dolorosa per molti, che neanche sommando tutte le rivoluzione industriali potremmo mai immaginare....
Grazie, il tuo commento mi ha toccato molto.
Grazie davvero.