How to deal with a gale in a roadstead
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- เผยแพร่เมื่อ 7 ก.ค. 2023
- If the wind gets stronger and threatens a gale, you need to either enter a harbour, or seek shelter in a roadstead. Let’s find out how to deal with a gale in a roadstead. In this video, our editor-in-chief Maurizio Anzillotti meets Carlo Maiwol, from the Altura sailing school based in Rome. Maiwol has been a professional skipper and instructor for over 30 years.
We were able to shoot this video thanks to NSS charter who provided us with all the needed logistics.
www.nsscharter.com/ - กีฬา
Io aggiungerei anche ti annotare su un foglietto, quando c'è ancora luce, i gradi bussola della rotta di fuga. In questo modo se si dovesse scappare in piena notte sappiamo subito quale rotta sicura dobbiamo prendere senza perdere tempo
Complimenti siete stati chiarissimi vi seguo. Grazie
Mi scusi mi consiglia una scuola nautica a Roma grazie 😊
Grazie per questo bel video e per aver coinvolto Carlo Maywald della Scuola Vela Altura , professionista incredibile e punto di riferimento per tutti i velisti romani
Carlo Maywald&Andrea Monselesan! Che magnifici ricordi con Altura in uno dei più bei momenti della mia vita... in assoluto una grandissima scuola di mare e di vita.
Un abbraccio e un ringraziamento col cuore ❤
informazioni molto interessanti ,per chi è apassionato di barche a vela. consigli utilissimi che ti possono salvare ,a volte,la vita.buon vento a tutti !!!
Trattate sempre argomenti molto interessanti, non perdo un video. Grazie
gran bel video e complimenti per i piccoli e grandi consigli per una navigazione piu sicura!!!! bravi continuate cosi!!!!
Carlo Maywald sempre il top...i suoi insegnamenti preziosi...e...la catena è gratis!
Complimenti per il video completo di tutte informazioni indispensabili per chi è appassionato di navigazione in mare.
Grande Carlo e Altura Vela!
Grande Carlo e Altura!!😉
Carlo un vero professionista! La scuola di vela Altura super consigliata! Un saluto da Gattofelice!
Grande Carlo, bellissimo video 👏👏👏!!!
Che dire? Come sempre bravissimi. Grazie
Bel video. Bravi. Ottimo anche il commento sul motore acceso in caso di allerta al livello più alto.
Video eccellente, veramente ben fatto, grazie! Le uniche due cose che aggiungerei sono essere pronti ad accendere il motore, e montare un "riding sail" a poppa che riduce il brandeggio e dunque il tiraggio sull'ancora.
bravo, molto professionale!
questo video è utile a tutti!
grazie
Bel video come sempre in barca occhi sempre aperti orecchie sempre in ascolto piedi sempre protetti da scarpe nautiche non tacchi da 14 cm!!! Buon vento a tutti
Davvero bravi. Grazie!
Molto interessante, grazie
grande Carlo!
come sempre un grande video molto interessante
Grande Carlo! Maestro con i cosiddetti! Insieme ad Andrea e Brusca!
Complimenti !
Bel video... Molto al di sopra della media di TH-cam... Complimenti.
La prossima volta che capita, prova ad ormeggiare di poppa... la barca si stabilizza subito smettendo di brandeggiare e strattonare sull'ancora... e nel caso sorga l'obiezione "onde", dico subito che non ne entra in pozzetto nemmeno una, neppure con le barche a poppa aperta e mare formato.
Provare per credere.
Ti ho messo un like . Me l'ha insegnato il grande Tross !
che intendi per ormeggiare di poppa?
@@rveronicodare ancora da poppa .....
Esatto, un trucco che mi hanno insegnato all' @adm Accademia del Mare di Valter Cimaglia
Ero in vacanza a salina..... In porto eravamo i più grossi... 26mt......sapevamo cosa stesse arrivando....... Portammo l ancora di dritta con il tender fuori quasi 90mt dall ingresso del porto...... Sono un apneista e mi adoperai per incastrarla alla base di un fungo a 19mt...... Se saltavamo noi mollava tutto il porto..... Poi mare brutto a capri Ischia ponza....... Un paio di volte a capri il solito marinaio con il 20mt.....Ancora molla e si è portato tutta la rada..... Era giorno ed era al ristorante.....
questo video mi ha piaciuto tantissimo! Grazie ragazzi! molto utile
Si mi E' piaciuto
@@lucianoperazzo-hg9osAnche a te ti ha piaciuto?😂❤
Bravi
Caro Maurizio, bellissimo video come sempre; permettimi un suggerimento, spero a beneficio di tutti e che tu sia d'accordo: la cima che fissa alla barca l'estremita della catena (quella da tagliare in caso di emergenza) dovrebbe essere lunga tanto da uscire dal barbotin, infatti se inavvertitamente, per esempio di notte, stai dando tutta catena e non ti accorgi di arrivare alla fine, il barbotin stesso con la sua forza di trazione potrebbe rompere la cima e si perderebbe tutto in mare. Invece con una cima più lunga, questa entrando nel barbotin slitterebbe senza uleriori danni. Ovviamente per poi recuperare la catena bisogna incorsarla a mano. Che ne pensi? E che ne pensano colleghi velisti? Grazie mille ancora per i tuoi bellissimi video
Grazie
Certo tanta catena ma anche ancora di rispetto, sempre
D'accordo chiarissimi
Inoltre andrebbe tenuto in funzione gps e radar per verificare la posizione continuamente durante la burrasca o il temporale in quanto la visibilità scende non solo per l’oscurità ma anche per la pioggia e il vento forte fino a non vedere più nulla intorno. Persi i riferimenti visivi infatti non si può capire se l’ancora sta mollando o manteniamo la posizione rispetto alla terraferma e alle eventuali altre imbarcazioni. Inoltre la verifica che nessuno cali l’ancora proprio davanti a noi sarebbe essenziale soprattutto in queste circostanze, ma ahimè c’è sempre chi non lo capisce…
Bel video e ottima illustrazione su come comportarsi in questi casi, complimenti! Purtroppo e' raro vedere figure competenti come queste in video nel diporto.
Bellissimo video, complimenti. Posso chiedere come è stato chiuso il nodo sul paranco per lasciarlo in tiro?
Bravissimi, molto interessante. Sono proprio su di una barca di NSS, se quanto avete detto non dovesse funzionare, me la prenderò con loro. Ciao a tutti e grazie
😄
sempre bei video,complimenti ma per quanto riguarda i fulmini ho letto da qualche parte di calare in acqua un pezzetto di catena o qualcosa di simile e serrarli agli arrigatoi.Cosa ne dite
E' una tecnica che noi preferiremmo non usare.
Usare un gancio per la catena dell’ancora invece del nodo di bozza? Nel video lo stroppo passa all’interno e secondo me forza la base del candeliere che si vede.
Sempre ottimi video e ottimi consigli; l'unico dubbio su questo sono i 30 (o più) nodi dichiarati. È certo un bel vento fresco, ma lo stato del mare non corrisponde a quella forza: solo qualche rara crestina in un mare che appare calmo e piatto, cosa possibile con vento dalla costa, ma non cosi "morbido". Anche il cielo non indica una tale forza del vento e all'apparenza, per quanto si può vedere dal filmato, valuterei al massimo una ventina di nodi, sempre rispettabili, ma non così estremi.
cala dei sardi, per la morfologia del territorio, non ha fetch (detto all'inizio del video e controllato, poi, su mappa) quindi "lo stato del mare" non è attendibile per "valutare" la forza del vento...una cosa so...Carlo Maywald non dice mai bugie se si tratta di navigazione!
@@valentinaricciotti9220 Non si tratta di "dire bugie"; piuttosto penso si sia trattato di "adattare" la forza del vento, magari attesa e non raggiunta, alle situazioni che si stanno descrivendo. Anche la Tramontana o la Bora non alzano il mare sottocosta, ma l'aspetto di mare e cielo sono ben diversi. Come ripeto i consigli sono correttissimi, ma sarebbe stato meglio dire: "SE ci fossero 30 o più nodi di vento, fate così"!
Se vuole capire quanto vento c'è non deve guardare le onde, ma le bandiere.
Peccato che siano a cala di volpe, non a cala dei sardi
Io metto anche un grippiale ed un fermo di sicurezza al boma
Quando il vento rinforza meglio accendere il motore e mettere marcia avanti per scaricare un pò di tensione dalla catena e quindi aver maggior sicurezza nella tenuta dell'ancora
Ottimo servizio. L'unico dubbio è sull'allontanarsi dalla costa in caso di fulmini. Penso che non convenga allontanarsi troppo dalla costa in quanto poi soli con lalbero nel mare farebbe da punto piu alto.. mentre sotto costa ci sarebbe sicuramente qualche punto piu alto del nostro albero ad attirare i fulmini
la scorsa estate in rada, sottocosta, con moltissime barche ormeggiate, l'albero della imbarcazione su cui stavo (e non era il più alto) ha fatto da parafulmine e non è stata una bella esperienza...credo che allontanarsi dalla costa sia più prudente...poi la jella è....jella...
@@valentinaricciotti9220 ciao Valentina, il fatto che un fulmine abbia colpito la tua barca quando eri sottocosta non significa che se fossi stata lontana dalla costa sarebbe andato meglio. Cercando in giro peraltro trovo articoli che confermano la mia idea, tipo questo di centrometeo dove afferma che in barca, nel caso di fulmini, è consigliabile
1) Raggiungere al più presto un ormeggio e abbandonare la barca;
2) Se ciò non è possibile e se la costa ha pareti elevate navigare sottocosta, se possibile;
questo perchè sottocosta è più facile che il fulmine trovi qualche punto più alto su cui scaricarsi.
Questa è la mia motivazione al non allontanarsi dalla costa.
Del resto anche su SVN si dice in un articolo che conviene ad esempio mettersi vicino ad una barca con un albero più alto per lo stesso motivo... il fulmine colpirà lui invece che noi, certo non è una certezza ma ci sono maggiori probabilità che si scarichi sul punto più alto.
Allontanarci dalla costa significa fare da parafulmini in mezzo al mare a mio avviso.
@@francescoviola9589 Il fulmine sembra una cosa abbastanza imprevedibile e aleatoria. Abbandonare una rada per mettersi a navigare sottocosta durante un temporale e presumibile burrasca mi sembra ancora peggio (la famosa "costa sottovento" terrore degli antichi marinai!) sia per l'aumento del rischio per la scarsa visibilità, sia perché, a meno di raccogliere le patelle sugli scogli, i punti più elevati sarebbero comunque lontani. A Macinaggio, una notte, un fulmine ha colpito la colonnina della luce in banchina e non la barca... e con il rischio che la barca possa affondare, preferisco essere in rada, piuttosto che fuori!
@@sailorman531 tutto corretto però l'estratto parlava di mettersi se possibile al riparo in rada eventualmente (in caso di numerosi fulmini) camminando sottocosta. Detto che nn sono d'accordo nemmeno io sul sottocosta, era solo per motivare il fatto xhe a mio avviso in caso di fulmini non è detto che convenga allontanarsi dalla costa o cmq nn capisco il motivo. In caso di fulmini e temporale a mare diventa impossibile e pericoloso muoversi in quando le raffiche diventano forti e la visibilità 0, e poi oltretutto il consiglio di allontanarsi dalla costa mi sembra ancora più insensato in quanto l'effetto sui fulmini potrebbe essere anche peggio. Poi ognuno faccia come gli pare, dico solo xhe a mio avviso non conviene allontanarsi dalla rada per diminuire la possibilità di essere colpiti dai fulmini perché a mio avviso aumenta invece che diminuire. Oltretutto data limprevedibilita del fulmine lasciare durante un temporale una situazione stabile con ancora in presa per aumentare e non diminuire le probabilità mi sembra una cosa da evitare. Io resterei in rada o cmq date le 1000 sfaccettature del contesto preferirei capire il motivo per cui conviene allontanarsi dalla costa in caso di fulmini... detta così mi sembra una cavolata. Il fulmine tende con maggiore probabilità a colpire punti più alti e con maggiore conducibilità... sottocosta a meno xhe la costa non sia una spiaggia bassa, è più facile trovare un punto di scarica più alto per il fulmine al posto del nostro albero. Lasciare la rada in quelle condizioni poi... ora invece di tirarmi contro risposte inutili per il solo gusto di contraddirmi, se volete dare una risposta sensata ditemi il motivo il criterio fisico per cui conviene allontanarsi in caso di fulmini in modo da capire le vostre argomentazioni e se quindi allontanarsi è sempre giusto o solo sotto determinate condizioni. Ma poi voi che parlate vi è capitato di trovarvi a mare con una buriana? Sapete che il vento a mare diventa così forse da farvi caricare la barca su un lato manco stesse bolinando? Sapete che la pioggia con quel vento vi fa male sulla faccia tanto viene giù forte? Sapete che in molti casi non riuscite a vedere ad un palmo dal naso? E cosa vorreste fare? Allora la cosa da fare ve la dico io, è cercare di valutare i rischi, perché il rischio non si annulla mai ma a seconda della situazione la cosa corretta è una piuttosto che un altra. Dire 'maglio allontanarsi dalla costa in caso di fulmini' è pericoloso. A seconda della configurazione della costa delle dimensioni e del tipo di barca, e di mille altre cose, la cosa giusta da fare cambia. L'importante per saper valutare è sapere perché, il motivo xhe sta alla base di una decisione, in modo da capire, rapportandolo agli altri fattori di rischio, se effettivamente vale la pena o meno. Inoltre è bene monitorare con un radar meteo l'evoluzione del temporale per capire dove di sta spostando prima di spostarci a nostra volta... Quindi se volete rispondere e fare un piacere ala comunità date una risposta che spieghi il motivo per cui è corretto dire 'in caso di fulmini meglio allontanarsi dalla costa'.
@@valentinaricciotti9220 😱😱😱
Racconta: danni? Conseguenze? Io da ragazzino ho visto un omino centrato dal fulmine in testa mentre salpava a mano la catena dell’ancora... me lo ricordo ancora.
che nodo ha usato per bloccare il rollafiocco ? se non erro lo usa anche per il tender quando fa l'ultimo nodo
Carlo ha fatto una gassa d'amante intorno alla brancerella del fiocco, ha girato la cime intorno al fiocco e poi l'ha bloccata con un parlato.
Salve a tutti, per navigare con una barca a vela è necessario avere un equipaggio oppure può essere anche il solo armatore a farlo?
E' una questione di esperienza, se si ha l'esperienza giusta, può farlo l'armatore da solo, anche se è sempre meglio evitare di essere in barca da soli.
@@solovelanet ok, grazie mille
In una situazione simile, libecciata da 40 nodi alle eolie, usammo il secondo ancoraggio, l'ancora di scorta posizionata a 45° dalla principale, è una sicurezza in più importante. Mi stupisce un po' che non ne abbiano parlato.
Generalmente la scelta è: metto l'ancora di rispetto così se la principale non tiene, ho quella di riserva (non lavorano insieme, ma una entra in azione se la seconda non tiene), oppure, mi affido alla mia ancora principale perchè se arriva il momento che devo scappare non posso stare li ad alare due ancore? Se ne potrebbe discutere per decenni e comunque avrebbero ragione entrambi
Aggiungerei tenere sempre acceso il motore per muoversi velocemente se qualche altra barca ci viene contro. Regola dello skipper che ci ha accompagnati in Croazia e con il quale abbiamo proprio vissuto questa esperienza.
e passare tutta la notte con il motore acceso?
1: situazione critica temporale: per salpare l’ancora state attenti a non toccare la catena (immagino); però potrebbe rimanere necessario (se ad esempio avete appennellato una seconda ancora e dovete gestire la catena nella manovra). Basta mettersi un paio di guanti di gomma?
2: la barca potrebbe anche essere dotata di parafulmine, ma è difficile soprattutto se è una barca charter...
Consigliate di festonare mettendo in acqua una catena collegata alle sartie? Oppure sono leggende da manuale e non fanno questa differenza determinante?
Ho una tremenda paura dei fulmini. Nella Croazia (Yugoslavia) del 1981 vidi un diportista centrato in testa da un fulmine mentre salpava l’ancora a mano (all’epoca i verricelli elettrici erano robe per imbarcazioni da 20 metri in su)
Sicuramente i fulmini sono una cosa molto pericolosa in barca, ma consideri che le imbarcazioni hanno, per legge, un sistema per la dispersione dell'energia proveniente da un fulmine, anche se con i loro limiti. Tuttavia, la statistica degli incidenti che coinvolgono vittime causate dalla caduta di fulmini su di una barca sono molto basse. Tutt'altro discorso, invece, sono le persone in acqua morte per causa dei fulmini. In generale noi non consigliamo di mettere una seconda ancora, a meno che le nostre ancore non siano veramente scarse nella loro tenuta.
Molti di noi in redazione non credono nel sistema di mettere una catena in acqua dopo averla collegata a una parte metallica della barca, ma su questo punto non c’è una linea comune del giornale perché, non avendo ancora fatto articoli o video, non abbiamo affrontato scientificamente il problema.
Grazie come sempre, non avete parlato se conviene inserire una seconda ancora o inserire una molla di gomma nella cima collegata alla catena. Se nella fase più ventosa si possa aiutare la catena con un po’ di marcia avanti del motore…
Di cose da dire su questo argomento ce ne sono ancora molte, ma il nostro limite sono i 15 minuti e questo video è già 18 minuti, purtroppo più di così non si può fare.
@@solovelanet grazie comunque!!
Appennellare una seconda ancora è fondamentale, così come è fondamentale fissare la catena al golfare di prua evitando di fissarla alla bitta che non ha la tenuta necessaria.
Mediamente le barche da charter hanno almeno 40 m di catena. A meno di ancoraggi su fondali più profondi dei soliti 6-7 m è già una buona lunghezza (potendo, arriverei anche a 60-70). Su quelle lunghezze già il solo peso della catena fa da ammortizzatore e non è certamente il caso di complicarsi la vita con ammortizzatori che complicherebbero la manovra e ridurrebbero la tenuta del calumo.
@@albertoangelucci1700 quale è il golfare di prua ....?
In caso di temporale con fulmini ha senso una catena che colleghi l albero all acqua?
No. Per i fulmini la barca deve avere un suo impianto antifulmine. Se non ci sono le condizioni che spingono ad abbandonare la rada, ma ci sono fulmini, ci si può mettere in una zona della rada dove ci sono barche più grandi. Il fulmine, generalmente, si scarica sull'albero più alto.
Che i fulmini se li becchi chi possiede la barca più grande 😀
@@solovelanetuna barca in metallo è protetta dai fulmini ?
Solo se devi tornare nel futuro
Se possibile eviterei di posizionare quelle cime che fissano il tender in quel modo, di notte o in caso bisogna muoversi velocemente l'inciampo con rischio di farsi male o addirittura uomo in mare è altissimo.
Inoltre il paranco fatto in quel modo non si scioglie più😮
Con 50 nodi il tender meglio sgonfiarlo e metterlo sotto coperta, così si libera anche la coperta da ulteriori cime. La cima di ritenuta della catena (su cui si è fatto il nodo di bozza) meglio passarla esterna alla delfiniera altrimenti fa leva sul candeliere/pulpito di prua come si vede nel video. Lo spray hood da togliere come il tendalino.
Mettere sottocoperta un tender di 2,70 - 3,00 metri in chiglia rigida ci sembra un impresa ardua anche se lo si sgonfia. E' una cosa praticabile con tender di piccole dimensioni e con chiglia morbida ma, comunque, se il tender è ben legato in coperta, non serve. La cima della catena che passa da sotto facendola entrare nella cubia della catena, o la monta come fatto dal nostro skipper, il risultato finale è uguale. (A meno che. non si sia capito cosa intende dire)
@@solovelanet la cima intendo esterna all'occhio di cubia. Dalla galloccia la farei uscire esterna alla falchetta e parallela alla murata fino al nodo di bozza sulla catena in un punto a valle della delfiniera. Nel video si vede che si appoggia sul pulpito di prua, con vento molto forte e la barca intraversata sotto raffica la base del tubolare verticale in metallo del pulpito di prua potrebbe cedere sotto la spinta trasversale della cima e danneggiare la stessa cima. Resterebbe comunuque operativa la ritenuta del salpa ancore. Per il tender capisco le difficoltà date dalla chiglia ma continuo a ritenere opportuno rimuoverlo dalla coperta, anche se ben rizzato.
Triestini: hold my keel
Scusate la mia ignoranza in materia, perché in caso di fulmini bisogna allontanarsi dalla costa? Grazie
Bisogna vedere cosa significa allontanarsi dalla costa. Se si è a 50 metri da riva anche se a terra ci sono alberi o altri elementi che possono attirare i fulmini si è al riparo, altra cosa è se si è in rada con la cime a terra in una zona boscosa, in quel caso, è meglio levare gli ormeggi e allontanarsi, ma parliamo sempre di poche decine di metri.
@@solovelanet Ok grazie mille
Bel video, solo due cose:
1- nel caso di raffiche molto forti come ad esempio l anno scorso a girolata intorno agli 80 nodi in rada, cos' é meglio fare? Accendere il motore ed alleviare il peso sull ancora o partire in mare aperto?
2- in caso di temporali funziona il sistema di attaccare una catena su uno strallo Fino in acqua per fare da parafulmine?
Grazie
1) Il caso della burrasca in Corsica è stato un evento assolutamente eccezionale, molto diverso da quello descritto in questo video. In casi come quello molto dipende da che tipo di ancora si ha, dinamica o statica, quanto calumo si ha in acqua, l'orografia della rada in cui ci si trova. In molti casi, accendere il motore e resistere al vento con la marcia avanti è stato un modo per salvare le barche. Si tenga comunque presente che le barche in rada che non hanno riportato danni e hanno resistito sul proprio calumo sono state la maggioranza, anche se un numero cospicuo di barche, ma comunque una minoranza, non ce l'ha fatta e ha dovuto ricorrere ad altri sistemi che non fossero la sola ancora. Nel video parliamo di una burrasca in arrivo con venti tra i 35 e i 45 nodi, questo significa che in una baia protetta quei venti sono più deboli, una situazione abbastanza comune che per essere affrontata richiede quanto illustrato nel video. Indicazioni che possono essere migliorate con l'apporto dell'esperienza di ognuno di noi. 2) Non consigliamo di usare la catena legata allo strallo o all'albero. Oggi tutte le barche hanno un loro sistema anti-fulmine di legge. Più che altro bisogna accettarsi che questo sia integro e non interrotto.
@@solovelanet grazie mille per la risposta
Stessa seconda domanda...
2:40 Scusate ma dite anche come l'ha cercata sta benedetta rada no? Su google maps? Pagine gialle? O su che altro?
Una carta nautica forse è meglio.
@@solovelanet Non so, altrimenti non te lo chiederei. Pensa che chi ti segue potrebbe anche essere a digiuno di qualsiasi conoscenza in questo settore.
Quindi se arriva un temporale salpo e guadagno acqua anche se è notte?
Risposta di Carlo Maiwald - Condizioni per cui lascio la rada: Fulmini, comincia un po’ di risacca anche leggera, mi accorgo che arriva vento di traversia . Fronte nero in arrivo, rada affollata. Cosa faccio: Prima del buio prendo riferimenti per uscire poi se arriva, pronti a mollare e se comincia a picchiare, si prende il mare e ci si allontana il più possibile a secco di vele.
@@solovelanet grazie mille
I riferimenti al buio li prendi con una buona camera termica ed esci dalla rada in piena sicurezza. Se possiedi un 46 piedi e non acquisti degli strumenti idonei e un po' costosi allora meglio comprare un gommone e girare attorno alle cale in pieno giorno con tempo sereno
@@solovelanet da qualche parte o sentito dire che con vento forte e mare agitato sarebbe meglio avere un pezzetto di vela sempre aperto visto che il motore potrebbe non farcela. concorda ?
Il temi affrontati sono interessanti...il conduttore dovrebbe fare un corso di " eloquio in Italiano corrente" ed ampliare il suo vocabolario ...detto questo !
ottimo video ... solo il nodo che ha fatto per creare il paranco sul tender non è pratico e sotto tensione si assucca e difficilmente si scioglie, avrebbe dovuto usare il nodo del camionista , si scioglie con uno strappo ed ha la medesima tenuta dell'altro.
lei ha ragione, quel tipo di nodo tende ad assuccare se la tensione è molto alta, ma in questo caso la tensione che si genera tendendo la cima non è sufficiente a far associare il nodo. L'unica precauzione è quella di non usare cime di diametro piccolo perché assuccano più facilmente. Una curiosità, cosa intende con nodo del camionista? Nessuno in redazione lo ha mai sentito nominare.
@@solovelanetquesto commentatore intende fare una precisazione sul modo in cui viene fatto quel loop che serve poi per inserirci il corrente. Lo chiama del cammionista ma potremmo chiamarlo anche del marinaio. Solitamente non si fa quella gassa non con un nodo semplice(semmai con un savoia), ma meglio con un anello ganciato così poi per sciogliere basta solo tirare. Mi sembrano però precisazioni di poco conto, si potrebbero aggiungere molte altre cose o discutere su alcune, però è meglio apprezzare il buon lavoro che avete fatto: che siete riusciti a riassumere in una sintesi le cose fondamentali, che bastano e avanzano e fanno la differenza rispetto a molti armatori sprovveduti.
Ma un istruttore chiude il rollafiocco elettricamente ?
La barca che abbiamo usato non dispone di rollafiocco elettrico.
ARRIDATOI
Refuso, io avrei appennellato l’ancora.
È il vento catabanico
Io avrei spennellato l’ancora
La burrasca in rada si affronta con il burro e la radio.
Anche tutte le aperture sul ponte vanno chiuse
Oblò e passi uomo.
Ma la notte notte non ce l'avete passata furbacchioni hahahahahh
al minuto 14.09 il nodo non e' fatto a dovere
Barca senza scaletta a poppa...
Difficile risalire in emergenza.
Io il tender lo attaccherei a poppa ma lo lascerei in acqua... Mooolto più sicuro e nessuna possibilità di sollevarsi
Non fate i barboni e andate ad ormeggiare a pagamento inun porto sicuro e il problema è risolto
Non sempre si è nelle vicinanze di un porto
A volte non ci sono porti nelle vicinanze, spesso, ad esempio ad agosto, i porti sono pieni e, in ultimo, a volte è più sicuro stare in rada che in porto. Inoltre se le cose si fanno bene, in rada si sta in perfetta sicurezza. Perchè andarsi a chiudere in un porto con tutti i disagi che questo comporta?
Notte di Luglio, sud Sardegna, baia di Tuerredda, bellissimo fondo sabbioso.. per le forti raffiche di levante una barca a vela, senza nessuno a bordo, perde l'ormeggio e va aschiantarsi sugli scogli dell'isolotto per poi affondare. Mi sa tanto che non ha dato 50 m di catena.....
Qui io vedo l'esigenza di avere tanti soldi, voi parlate per i ricchi
Scusi perché questa affermazione? Dicendo cosi andiamo ad alimentare la cultura diffusa in Italia che la vela sia uno sport per ricchi... va sfatata. Nel video hanno trattato argomenti di sicurezza validi per tutti e per qualsiasi barca. Tenga anche conto che moltissime persone si divertono d'estate prendendo in locazione una barca e spendono quanto spenderebbero in un villaggio turistico.