Bravi, video interessante. Con equipaggio famigliare , il solo dichiarare” mettiamo una mano ( di terzaroli) mette agitazione! Grazie per le spiegazioni
e daiiiiiiiiiiiiiiii finalmente! un video informativo e interessante, da un paio di anni è nata una idea nella mia testa d'un giorno avere una barca di vela e quando cerco su TH-cam sempre trovo video belli, e gente carina, ma nessuna informazione che mi fa sentire che imparo veramente, grazie per questi video, mo mi inscrivo al canale
Ottimo video come tutti quelli proposti nel canale. Sempre in maniera di sicurezza, se non si tiene più la barca, quali sono le manovre più sicure? Lasciare il boma, orzare o poggiare? Grazie
Può scegliere. Può andare all'orza: la barca si mette con la prua al vento, si rialza e si ferma. Può andare alla poggia: il vento apparente cala velocemente e la barca diventa più gestibile. In entrambi i casi , inizialmente la barca tende a sbandare di più, poi si rialza. C'è una terza via. Quando vede che la barca è sotto stress, tiene un uomo alla randa o tiene lei la scotta in mano e quando arriva al limite molla la scotta di randa. La barca si alza immediatamente. Consideri però che non si dovrebbe arrivare a tanto. Se si arriva a perdere il controllo della barca significa che questa era troppo invelata, o abbiamo preso una raffica molto potente. Nel primo caso, conviene ridurre tela, la barca cammina di più, è più bilanciata e si fatica molto meno.
Certamente, se lei lasca la scotta, sopratutto della randa, la barca si raddrizza. Se però la barca è troppo sbandata, forse vale la pena di ridurre tela in modo che la barca sia più leggera, meno sbandata e anche più veloce.
La riduzione di un fiocco autovirante (che in condizioni di vento maneggevole è impareggiabile) porta molta inefficienza di bolina perché non si può modificare il punto di scotta. La base risulterà cazzata e la parte alta della balumina in bando. Se il fiocco ha le stecche è possibile che strappino le tasche e caschino in mare o sulla barca. In occasione di prendere la seconda mano chiudo il fiocco e monto una trinchetta che ho fatto fare allo scopo.
Bellissimo video, grazie. Una domanda: ma se la deriva (o il bulbo) dovesse uscire dall'acqua, la barca si appoggerebbe oppure continuerebbe a navigare sbandata?
Se il bulbo esce completamente fuori dall'acqua, caso molto difficile, la barca è sdraiata a 90° sull'acqua e le vele sono in mare, la barca si ferma o avanza molto lentamente. Generalmente quando ciò accade è una questione di pochi secondo perché a 90° la coppia raddrizzante riporta immediatamente in verticale la barca, sopratutto se il randista ha mollato la scotta .
La randa tende a far orzare la barca perchè è più arretrata rispetto al centro velico. Prova ad immaginare l'albero come un fulcro attorno al quale ruota la barca. La randa, essendo più arretrata, quando riceve il vento crea una forza che fa girare la barca attorno all'albero, mandando la barca all'orza. Ovviamente l'opposto vale per le vele di prua. Spiegarlo a parole è abbastanza complicato ma sono sicuro che se ti disegni un piccolo schema vedrai subito come funziona questo ragionamento ;)
Se uno prende uno Swan è fatto per navigare bene proprio a quella angolazione di sbandamento, 5° in meno in realtà. Linee d'acqua diverse. Bella spiegazione ma vi sono progettisti che usano concetto diversi, basta pensare alla logica del Windsurf che gestisce la cosa in modo completamente diverso oppure altra strategia la nuova Americans cup. Poi ovvio che uno deve gestire la barca che può permettersi in quel momento
Lei ha ragione, i progettisti spesso fanno variazioni sul tema, ma le linee guida, i principi fisici sui quali si basa il movimento della barca sono uguali per tutti.
Importante menzionare pure la forza di vacuum o risucchio dovuta alla forma concava dello scafo che si esercita sulla parte sbandata. Piu la velocità aumenta più forte è la forza. Ma ciò da anche stabilità alla barca in sbandamento ma rallenta l andatura. Una forma concava immaginaria della parte immersa ai lati, annullerebbe parte della forza ma la barca sarebbe instabile
Immagino che tu voglia provocare consapevolmente. Ho solo pochi anni di esperienza e poche settimane da skipper, ma ci sono due aspetti per cui questo comportamento, se pure utile nell'immediato di una raffica che sbanda eccessivamente lo scafo, è sconsigliabile e anche pericoloso in generale. Il primo aspetto riguarda la sicurezza. Se non sei molto sicuro dell'evoluzione del meteo e del vento, e dell'esperienza dell'equipaggio, in un orizzonte temporale breve, diciamo mezzora, potresti trovarti con il mare più grosso, 20-25 nodi di vento, impossibilitato a ridurre le vele che sbattono laeche al vento e ancora un'incognita sul futuro. Il secondo aspetto riguarda l'efficienza della barca nel suo complesso per la navigazione: detto brevemente la barca è disegnata in generale per navigare non sbandata, con le vele a segno e ridotte in base al vento, né orziera né poggiera, bilanciata quindi in modo che il timone non sia duro sotto sforzo. Così guadagni in velocità (e comfort), rispetti la barca, navighi in sicurezza. Tutte cose che probabilmente sapevi e che nella sostanza sono presenti nel video tra i più belli che ho visto di recente. Buon vento!
@@giovannifaglia4195 so benissimo tutto quello che lei ha ben descritto. Avevo 18-20 nodi costanti al traverso e bel tempo. Mancavano circa 10 miglia per arrivare in porto con equipaggio non esperto e notanto la barca troppo sbandata ho per comodità e per conoscenza della mia barca lascato leggermente fiocco e randa risolvendo il problema dell'eccesiva sbandata e rimanendo comunque in sicurezza in base alle condizioni meteo con la barca ben governabile.
Bravi, video interessante. Con equipaggio famigliare , il solo dichiarare” mettiamo una mano ( di terzaroli) mette agitazione! Grazie per le spiegazioni
La prudenza in mare non è mai troppa, ma la cosa bella e che non si smette mai di imparare. Buon vento a tutti.
Complimenti, siete stati chiarissimi… virtù non sempre scontata 😊
Grazie. Come sempre bel video. Grandi lezioni non solo di vela, ma di vita.
e daiiiiiiiiiiiiiiii finalmente! un video informativo e interessante, da un paio di anni è nata una idea nella mia testa d'un giorno avere una barca di vela e quando cerco su TH-cam sempre trovo video belli, e gente carina, ma nessuna informazione che mi fa sentire che imparo veramente, grazie per questi video, mo mi inscrivo al canale
Complimenti per l esposizione chiara sull'argomento.
Bellissimo video spiegazione chiara e sopratutto hanno rimarcato l aspetto sicurezza in crociera.
Bellissimo video, lo cercavo. fatto benissimo, ne avevo proprio bisogno.
Bellissimo molto chiaro anche per uno come me sta appena iniziando con la classe Hansa 303
Complimenti! Video molto interessante e formativo!
Bel video, chiarissimi ed esaustivi come sempre
bravi grazie e sempre super professionali
bellissimo video, complimenti. Molto utile
Sempre interessanti i vostri video. Continuate così. Buon vento
In effetti il momento di ridurre vela coincide col momento in cui ci si domanda se è il momento di ridurre 😊
Esatto
Bel video, bravi
Sempre eccellente
Che mare.....bravi
Grazie
Bel video come sempre. Ottima spiegazione buon vento. Un saluto da Palermo
Grande
Potreste fare un video come questo parlando di come si usa il trasto della randa e quando usarlo correttamente
Bravi
Ottimo video come tutti quelli proposti nel canale. Sempre in maniera di sicurezza, se non si tiene più la barca, quali sono le manovre più sicure? Lasciare il boma, orzare o poggiare?
Grazie
Può scegliere. Può andare all'orza: la barca si mette con la prua al vento, si rialza e si ferma. Può andare alla poggia: il vento apparente cala velocemente e la barca diventa più gestibile. In entrambi i casi , inizialmente la barca tende a sbandare di più, poi si rialza. C'è una terza via. Quando vede che la barca è sotto stress, tiene un uomo alla randa o tiene lei la scotta in mano e quando arriva al limite molla la scotta di randa. La barca si alza immediatamente. Consideri però che non si dovrebbe arrivare a tanto. Se si arriva a perdere il controllo della barca significa che questa era troppo invelata, o abbiamo preso una raffica molto potente. Nel primo caso, conviene ridurre tela, la barca cammina di più, è più bilanciata e si fatica molto meno.
Bellissimo video, molto chiaro! La miglior scuola nautica su youtube!
Ma è corretto lascare le scotte per diminuire l'angolo di sbandamento?
Certamente, se lei lasca la scotta, sopratutto della randa, la barca si raddrizza. Se però la barca è troppo sbandata, forse vale la pena di ridurre tela in modo che la barca sia più leggera, meno sbandata e anche più veloce.
❤
👏🏻👏🏻👏🏻😉
La riduzione di un fiocco autovirante (che in condizioni di vento maneggevole è impareggiabile) porta molta inefficienza di bolina perché non si può modificare il punto di scotta. La base risulterà cazzata e la parte alta della balumina in bando. Se il fiocco ha le stecche è possibile che strappino le tasche e caschino in mare o sulla barca. In occasione di prendere la seconda mano chiudo il fiocco e monto una trinchetta che ho fatto fare allo scopo.
Il vecchio adagio dell'arte marinara. "È un bravissimo marinaio chi esce da una tempesta. Ma è ottimo quello che non ci si infila." 😊
Bellissimo video, grazie.
Una domanda: ma se la deriva (o il bulbo) dovesse uscire dall'acqua, la barca si appoggerebbe oppure continuerebbe a navigare sbandata?
Se il bulbo esce completamente fuori dall'acqua, caso molto difficile, la barca è sdraiata a 90° sull'acqua e le vele sono in mare, la barca si ferma o avanza molto lentamente. Generalmente quando ciò accade è una questione di pochi secondo perché a 90° la coppia raddrizzante riporta immediatamente in verticale la barca, sopratutto se il randista ha mollato la scotta .
@@solovelanet Grazie per la risposta
Dovreste spiegare perchè la barca va alla poggia o all'orza. Video bellissimo. Grazie.
La randa tende a far orzare la barca perchè è più arretrata rispetto al centro velico. Prova ad immaginare l'albero come un fulcro attorno al quale ruota la barca. La randa, essendo più arretrata, quando riceve il vento crea una forza che fa girare la barca attorno all'albero, mandando la barca all'orza. Ovviamente l'opposto vale per le vele di prua. Spiegarlo a parole è abbastanza complicato ma sono sicuro che se ti disegni un piccolo schema vedrai subito come funziona questo ragionamento ;)
Grazie mille. Ottimo video peraltro molto utile a rassicurare mia moglie. Peccato però che adesso a 14 nodi mi farà terzarolare 😀
Ha ragione, ma lei le dica che sono 14 nodi di reale.
@@solovelanet 😂😂
non solo scuola di mare,ma anche scuola di vita
Se uno prende uno Swan è fatto per navigare bene proprio a quella angolazione di sbandamento, 5° in meno in realtà. Linee d'acqua diverse. Bella spiegazione ma vi sono progettisti che usano concetto diversi, basta pensare alla logica del Windsurf che gestisce la cosa in modo completamente diverso oppure altra strategia la nuova Americans cup. Poi ovvio che uno deve gestire la barca che può permettersi in quel momento
Lei ha ragione, i progettisti spesso fanno variazioni sul tema, ma le linee guida, i principi fisici sui quali si basa il movimento della barca sono uguali per tutti.
Importante menzionare pure la forza di vacuum o risucchio dovuta alla forma concava dello scafo che si esercita sulla parte sbandata. Piu la velocità aumenta più forte è la forza. Ma ciò da anche stabilità alla barca in sbandamento ma rallenta l andatura. Una forma concava immaginaria della parte immersa ai lati, annullerebbe parte della forza ma la barca sarebbe instabile
Io una volta navigavo a 18-20 nodi, molto sbandato e mi rompeva mettere la mano di terzaroli, ho semplicemente lascato un po’ la randa e fiocco.
Attento che a far "sbattere " le vele le consumi in fretta.
Immagino che tu voglia provocare consapevolmente. Ho solo pochi anni di esperienza e poche settimane da skipper, ma ci sono due aspetti per cui questo comportamento, se pure utile nell'immediato di una raffica che sbanda eccessivamente lo scafo, è sconsigliabile e anche pericoloso in generale. Il primo aspetto riguarda la sicurezza. Se non sei molto sicuro dell'evoluzione del meteo e del vento, e dell'esperienza dell'equipaggio, in un orizzonte temporale breve, diciamo mezzora, potresti trovarti con il mare più grosso, 20-25 nodi di vento, impossibilitato a ridurre le vele che sbattono laeche al vento e ancora un'incognita sul futuro.
Il secondo aspetto riguarda l'efficienza della barca nel suo complesso per la navigazione: detto brevemente la barca è disegnata in generale per navigare non sbandata, con le vele a segno e ridotte in base al vento, né orziera né poggiera, bilanciata quindi in modo che il timone non sia duro sotto sforzo.
Così guadagni in velocità (e comfort), rispetti la barca, navighi in sicurezza.
Tutte cose che probabilmente sapevi e che nella sostanza sono presenti nel video tra i più belli che ho visto di recente. Buon vento!
@@giovannifaglia4195 so benissimo tutto quello che lei ha ben descritto. Avevo 18-20 nodi costanti al traverso e bel tempo. Mancavano circa 10 miglia per arrivare in porto con equipaggio non esperto e notanto la barca troppo sbandata ho per comodità e per conoscenza della mia barca lascato leggermente fiocco e randa risolvendo il problema dell'eccesiva sbandata e rimanendo comunque in sicurezza in base alle condizioni meteo con la barca ben governabile.
Manca il discorso della regolazione del tratto.....
Scarica trasto, appiattisci randa, allarga canale fiocco e punto più indietro..
Non conoscevo il fiocco autovirante...
c'est quoi vos pub de 28 minutes?????
Facile con una barca come quella