Che interessanti, Maria, i continui riferimenti e legami fra Canti e Cantiche, come il gruppo attorno a Casella nel II del Purgatorio e ora qui nell' VIII il coro per la Compieta. Apprezzo molto i confronti di questo tipo, in attesa di quelli con il Paradiso che so di potermi aspettare illuminanti. L'opera appare così fortemente unitaria nella sua stupenda complessità e varietà! Grazie a te, Maria, che ce lo mostri passo dopo passo.
"Per lei assai di lieve si comprende quanto in femmina foco d'amor dura, se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende." Credo ci siano tante possibilità da "femmine" (più bisognose di foco ri-acceso a vista e con tatto) a "donne" (magari meno bisognose...), senza necessità di generalizzare, cari "padri della Chiesa"! :) Nella cultura dei Mongoli in Siberia, quando una donna rimaneva vedova, riceveva in sogno... il marito che le indicava il suo prossimo sposo. E anche nella Traviata, Violetta prossima alla morte, augura al suo Alfredo di trovare una donna da amare; lei li avrebbe benedetti da... lassù. Due belle... eccezioni ;)
certo, essere in carcere corrisponde ad una privazione di libertà, che è la condizione di Dante in quanto esiliato. Ciao Maria, vorrei veramente capire il significato nascosto nel serpente e i due angeli. Potrebbe avere a che fare con il risveglio "illuminazione" delle pratiche Yoga, che passa attraverso la consapevolezza dell'energia mobile Kundalini attraverso i 7 chakra del corpo? I due angeli potrebbero essere i guardiani del risveglio
Il serpente, o meglio l’avversaro, verrà citato ancora da Dante nel canto XI e due parole le dirò. Quanto ai due angeli, è una scena affascinante, sul senso della quale sono state fatte svariate ipotesi. L’espressione “guardiani del risveglio” mi piace. 🌺
Secondo me è "peregrin d'amore": imparare ad amare sé stessi e conseguentemente gli altri è un lungo cammino, il cammino di Dante appunto, uno scendere interiore per guardare in faccia i propri demoni e un risalire fino ad alleggerire se stessi di ogni sovrastruttura e attaccamento, di ogni automatismo.
Che interessanti, Maria, i continui riferimenti e legami fra Canti e Cantiche, come il gruppo attorno a Casella nel II del Purgatorio e ora qui nell' VIII il coro per la Compieta. Apprezzo molto i confronti di questo tipo, in attesa di quelli con il Paradiso che so di potermi aspettare illuminanti. L'opera appare così fortemente unitaria nella sua stupenda complessità e varietà! Grazie a te, Maria, che ce lo mostri passo dopo passo.
Sono d'accordo sul 'peregrin d'amore': anch'io ho avuto questa sensazione. Il purgatorio è ricerca di recuperare la capacità di amare sepolta in noi.
"Per lei assai di lieve si comprende
quanto in femmina foco d'amor dura,
se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende."
Credo ci siano tante possibilità da "femmine" (più bisognose di foco ri-acceso a vista e con tatto)
a "donne" (magari meno bisognose...), senza necessità di generalizzare, cari "padri della Chiesa"! :)
Nella cultura dei Mongoli in Siberia, quando una donna rimaneva vedova,
riceveva in sogno... il marito che le indicava il suo prossimo sposo.
E anche nella Traviata, Violetta prossima alla morte,
augura al suo Alfredo di trovare una donna da amare; lei li avrebbe benedetti da... lassù.
Due belle... eccezioni ;)
certo, essere in carcere corrisponde ad una privazione di libertà, che è la condizione di Dante in quanto esiliato.
Ciao Maria, vorrei veramente capire il significato nascosto nel serpente e i due angeli.
Potrebbe avere a che fare con il risveglio "illuminazione" delle pratiche Yoga, che passa attraverso la consapevolezza dell'energia mobile Kundalini attraverso i 7 chakra del corpo?
I due angeli potrebbero essere i guardiani del risveglio
Il serpente, o meglio l’avversaro, verrà citato ancora da Dante nel canto XI e due parole le dirò. Quanto ai due angeli, è una scena affascinante, sul senso della quale sono state fatte svariate ipotesi. L’espressione “guardiani del risveglio” mi piace. 🌺
Secondo me è "peregrin d'amore": imparare ad amare sé stessi e conseguentemente gli altri è un lungo cammino, il cammino di Dante appunto, uno scendere interiore per guardare in faccia i propri demoni e un risalire fino ad alleggerire se stessi di ogni sovrastruttura e attaccamento, di ogni automatismo.