sbaaaammm! questo intervento di Fabbri suona come una cartellata in faccia. Vorrei vederlo mandato in onda a reti unificate! altro che discorso di fine anno del Presidente!
Solita ottima ventata di antiretorica, grazie Lucio e grazie Dario! Ho apprezzato in particolare la parte relativa al pompatissimo Erasmus. Se penso quanto ce l'hanno menata con la generazione Erasmus, cittadini dell'Europa senza frontiere che non sono come noi vecchi ed egoisti ma amano tutti a prescindere dalla nazionalità, colore della pelle, condizione economica, come nella vecchia pubblicità della Coca-cola ... poi vedi i sondaggi e i partiti di destra che dicono tutto il contrario sono al 47%. Lo dico da persona di sinistra che non è felice della cosa.
Erasmus chiamato da qualcuno Orgasmus, ovvero come andar via dal paesino e spassarsela in giro per l'Europa senza farsi parlare dietro dalle comari, in più impari una lingua a spese della collettività e ti becchi una laurea un po' più easy: top, direi.
@@milanpolli tranne i diseredati, che non potranno mai permetterselo!.... la "Palombelli" che ne ha parlato spesso anche riferendosi alla sua fortunatissima " Prole!".... "lei è lei, e gli altri non contano un ca_ _ o"
Grazie a Dario Fabbri per la lucidità e la chiarezza con cui espone i fatti. Dovreste andare in tutte le scuole d'Italia a fare lezione. "In un epoca di disinformazione, la lucidità è potere"
Domanda per Limes risponde: Potreste fare un quadro sull'europeismo di Draghi? Pura retorica o vera intenzione strategica? Che aspetto ha l'unione politica a cui spesso allude? (Per esempio durante l'informativa alle Camere in vista del consiglio europeo del 16)
Intendevo dare a Fabbri dell'uomo geniale nel senso più autentico del vocabolo , infatti non mi pare abbia ambizioni politiche ....mi sa che se ne guarda bene !
È un po' che vi ascolto e vorrei farvi sapere che mi trovo in disaccordo con la vostra teoria fondamentale che le idee etico-politiche non contano niente nella geopolitica di cui parlate... allo stesso tempo fate spiegoni sul post-storicismo/a-storicismo. E comunque alla fine non avete detto nulla sullo scenario futuro europeo. A volte divagate anche voi un po' senza meta come piace fare agli italiani (a vostro dire)
Le diverse visioni che dell'Europa hanno le nazioni che la compongono. Questo uno degli aspetti che sarebbe meglio approfondire. Che gli Italiani ne hanno una piuttosto romantica e ingenua mi pare evidente quando, per lavoro, ho a che fare con i Francesi.
I quali sicuramente ti snobbano! ( in particolare se sono parigini, che già snobbano il resto della Francia... esterienza diretta durante un viaggio in Tunisia...io: " sei francese...." lui. interrompendo: " No! Parisienne!!!...." 🤔😂😂😂
In pratica io sessantenne che ha vissuto la sua gioventù all’ombra di Robert Schuman, De Gaule, Einaudi, con i quali si creò la Cee con l’avvallo USA con lo scopo di non far più scoppiare guerre sul territorio europeo occidentale tra nazioni che si sono odiate per secoli e che continuano ad odiarsi sopportandosi, dove ognuno in fondo a se stesso si sente superiore agli altri. E adesso mi state dicendo che la festa è quasi finita potremmo in teoria riprendere dove abbiamo lasciato e ricominciare a romperci le corna gli uni contro gli altri. Oppure devo riguardare altre tre volte il video perchè non ho capito nulla?
Si, anche se il primo a rompere le corna certamente e fortunatamente non sarà l'Italia vista la popolazione. Ma questo farà sì che quando ci accorgeremo della cosa sarà già troppi tardi Secondo, comunque finché ci saranno gli usa l'Europa non si spaccherà, ma la loro attenzione verso Cina mostrerà le prime crepe , soprattutto verso le Turchia
@@Fedee98 beh, la storia ci insegna che non è che non ci accorgeremo, per un po’ staremo a vedere da che parte pende la bilancia per poi unirci al vincitore.
Colti e simpatici. Non è poco. 2051? Fa impressione quando sbagliano, con convinzione, le previsioni del 2022. La geopolitica è come la previsione del tempo. Inaffidabile oltre le 24 ore.
Tuttavia Limes parlando d’europa non ha mai citato la Svizzera che è vero essere nata da diverse guerre ma 500 anni fa e da allora in qualche maniera è riuscita a mantenere solido il patriottismo tra etnie che parlano ben 4 lingue diverse. Perchè questo sistema in europa non funziona? (Nb. Io risiedo in Svizzera ormai da parecchi anni)
Ti diranno che la Svizzera è un paese pienamente economicista e che non può avere, per questioni demografiche e geografiche, alcuna pretesa di egemonia. Che, oltre ad essere la solita tiritera "economicista vs storicista" che su Limes applicano a qualunque argomento dello scibile, racconta solo un pezzo della storia, visto che la Svizzera è la dimostrazione lampante di quanto l'elemento etnico, che su Limes viene messo al centro di tutto, sia assolutamente secondario rispetto a quello economico e a quello culturale. La Svizzera è da prendere a modello, eccome. Non traslabile in toto alla situazione italiana, ma che dimostra come una certa gestione della cosa pubblica possa rappresentare un formidabile fattore unitario, più di una guerra di annessione. Ma figurati se su Limes faranno mai un discorso del genere.
@@fib1478 però bisogna essere anche realisti. In Europa non siamo riusciti a metterci d'accordo su quali monumenti mettere sulle banconote. Perché ? Perché ogni stato ha una storia millenaria a sé. "Non si fa una omelette con le uova sode", fra uno Stato e l'altro ci sono distanze linguistiche, orografiche, culturali, religiose ed economiche incolmabili. Purtroppo. La Svizzera è grande forse quanto la Lombardia, è chiaro che il paragone non regge. In Europa ci sono forze centrifughe all'interno dei singoli stati, figuarsi in una grande federazione. Noi in Italia abbiamo rischiato di spaccarci solo perché una parte è più ricca dell'altra. Non oso immaginare che succederebbe con religioni culture e usi cosi distanti. E lo dico col dispiacere nel cuore
@@Nome_utente_generico Assolutamente d'accordo. Ma come fai intuire le questioni dirimenti sono quelle culturali ed economiche, di certo non quelle etniche. Ogni volta che qui su Limes sento la parola "ceppo" non posso che fare un sospiro di rassegnazione.
Basta pensare alle lingue diverse in europa, quasi nessun europeo comprende l altro, non ci sono media comuni, impossibile la Nazione europea. Solo il desiderio italiano di scaricare i debiti sugli altri
Non è che si sta usando la categoria di "nazione" e delia sua genesi avendo in mente l'800 ? In alternativa c'è e c'erano gli imperi. Si potrebbe immaginare un impero post-storico Europeo, somma di individui. Il fatto che la lingua comune, l'inglese, sia estranea all'' "impero" potrebbe essere un vantaggio.
Grazie Limes per il continuo indottrinamento che fate anglo-americano. Soprattutto che sicurezza nelle risposte alle domande del publico, tipico comportamento che fa presa sullo spettatore, poi l'apoteosi con l'ultima domanda a cui nessuno può rispondere con certezza, ma Limes si! Alla domanda se la Russia potrebbe invadere l'Ucraina la risposta anche lì è secca e senza indugi, NO! Grazie Limes!
Destinare l'N% del personale di ogni esercito europeo a servire presso gli altri eserciti europei per un certo numero di anni sarebbe un interessante modo di promuovere quantomeno il bilinguismo. Mentre una nazione europea potrebbe iniziare a formarsi vietando i matrimoni tra persone appartengo alla stessa nazione, operazione si violenta, ma meno traumatica di sposarsi un italiana.
Soliti interventi interessanti di Caracciolo e Fabbri, però anche soliti bias, soprattutto da parte di Fabbri. Visione troppo collettivistica e troppo etnocentrica. Molto brevemente. Riguardo il collettivismo: è vero che "noi" che, almeno sulla carta, diamo all'individuo una sua dignità ed una sua importanza (ovvero "noi post-storici", termine annacquato e buono per tutte le stagioni) siamo 1/3 della popolazione mondiale, ma 100 anni fa eravamo ancora meno. 200 anni fa ancora meno. La tendenza è quella, piaccia o non piaccia, e difatti i flussi migratori sono diretti per la gran parte in Europa, che ha un numero assoluto di migranti paragonabile a quello dell'Asia (con ovvie differenze in termini relativi). Vengono qui solo per questioni economiche? Difficile da dire. Sicuramente il fattore economico è importante, ma credo lo sia anche quello del diritto, concetto che fa un po' schifo a quelli di Limes, ma che è uno dei fattori più rilevanti che governano la vita di una collettività. Riguardo l'etnocentrismo: i fattori culturali a mio avviso sono più dirimenti, e lo saranno ancora di più in futuro, anche perché il fattore etnico tende ovviamente a diluirsi sempre di più con il passare del tempo e a divenire sempre meno rilevante. Il fatto che gli inglesi abbiano tracciato col pennarello un confine arbitrario a dividere l'etnia pashtun è proprio perché quel tratto di pennarello pesa più dell'omogeneità etnica. L'etnia contava molto di più, di nuovo, 100 anni fa. Ecco, le chiavi di lettura mi pare che siano ferme per l'appunto a 100 anni fa. Ad esempio il modo in cui Limes ignora il ruolo dell'avanzamento tecnologico nell'influenzare le dinamiche politiche e geopolitiche (avrei potuto scrivere "determinare la traiettoria delle collettività", ma fa molto pappagallo e mi fa ridere ogni volta che lo leggo) è un'ulteriore conferma di quanto una certa visione (di base assolutamente corretta, intendiamoci) sia antiquata. Un'altra cosa riguardo l'enfasi sulla violenza: fa parte della natura umana, ha un ruolo centrale nel determinare il corso della storia ecc., tutte cose banali ma che vengono reiterate in maniera parossistica, più di altri concetti altrettanto banali. È chiaro che Fabbri desideri ardentemente una guerra che ci riconduca nel'alveo dello storicismo, si vede che questo periodo di pace relativa lo fa proprio soffrire. Il suo desiderio di morte è sotto gli occhi di tutti. Però deve essere più coraggioso: a parlare del brigantaggio o della violenza contro gli indiani d'America sono buoni tutti, ma dovrebbe anche avere il coraggio di dire DOVE, oggi, questi concetti dovrebbero essere applicati. Soprattutto visto che si parla di Europa del 2051 o di "forecasting". Tanto mi sembra di capire che il giudizio morale sia assolutamente sospeso, che ci sia una assoluta normalizzazione della violenza, che si tratti di pulizie etniche, lager o laogai. È tutto normale e non giudicabile moralmente (ma se la storia dipende dal fattore umano, come si fa ad ignorare la morale?). Ottimo, Fabbri: quindi per far sì che l'Italia continui ad appartenere alla sfera degli egemoni, o perché no, a diventare nel suo piccolo egemone a sua volta (bisogna crederci!), chi deve essere l'oggetto della prossima pulizia etnica, da cancellare poi dalla memoria collettiva attraverso la propaganda nazionalis.... ehm... pedagogia nazionale?
Onestamente non credo traspaiano in fabbri sottopensieri così esagerati (chi lo ha detto che vuole per forza la guerra a caso perché sì ? Boh). Credo invece che il suo pensiero più che valido sia essenziale anche se rivolto alle persone moderate che oramai si nutrono di retoriche alla fine controproducenti.
@@mattia868 Intanto ti ringrazio. Il concetto di post-storicismo a me non piace, credo sia generico e fuorviante. Occuparsi della propria qualità della vita è sacrosanto, e al di là di ogni ipocrisia lo facciamo tutti. Avere dei sogni di "grandezza" è naturale (che poi bisogna intendersi cosa vuol dire, soprattutto nella fattispecie italiana: anche qui si utilizzano espressioni troppo generiche). Che una popolazione debba rinunciare alla prima per inseguire la seconda è folle (anche perché, a rigor di logica, la seconda dovrebbe essere un mezzo per arrivare alla prima). Pensare che le due cose, entro una certa misura anche MOLTO ampia, non si possano conciliare, è ancora più folle. Ecco, Limes mette in contrapposizione due cose che lo sono solo in parte, creando una dicotomia che nei fatti non esiste (semplificando i due concetti, si può fare l'esempio della Cina, che è diventata "grande" proprio mentre la qualità della vita della sua popolazione aumentava). Dopodiché, riguardo il rapporto fra individuo e società, secondo me va un po' ribilanciato a favore della seconda, ma con criterio. Su questo rivendico con il mio essere europeo anziché asiatico. Se il futuro storicista è la cinesizzazione dell'Italia e dell'Europa, auguri. È un totale suicidio, ma vedo che ci si avvicina ad esso con entusiasmo e a piccoli passi.
@@Fedee98 È una mia osservazione provocatoria, ma l'enfasi e la retorica con cui affronta il tema mi fa pensare di non essere così lontano dal vero. E te lo dico da persona che crede che gli Stati europei dovrebbero essere molto più pronti ad utilizzare la forza (concetto diverso da quello di violenza), in questa fase soprattutto nei confronti della Turchia.
@@mattia868 Certo, anche se il mio timore più grande non è finire sotto il controllo della Cina, quanto diventare simili alla Cina. Comunque il tuo avatar è da intenditori 😁 Un saluto
Ma Fabbri non vuole che si faccia la guerra, lui ci sta solo svegliando da questo sonno profondo della non-violenza. Mi spiego meglio. Il suo punto di vista credo sia quello di uno che constata che se per assurdo domani la Turchia ci dichiarasse guerra e sempre per assurdo gli Usa non ci potessero difendere, noi oggi saremmo destinati a soccombere ai voleri del sultano. Hai presente il detto impara l'arte e mettila da parte? La guerra, finché solo uno nel mondo la pratica, è bene ricordarsi come la si fa perché serve a difendersi. Se domani, noi avessimo bisogno di scendere in guerra dureremmo 2/3 mesi: perché l'esercito lo abbiamo, ma la popolazione pronta a sorreggerlo con cibo, figli per fare i soldati e soldi per le bombe/droni e navi sembra di no. Non ci staremmo perché non abbiamo più nemmeno l'idea di cosa sia la guerra. Guerra che noi non pratichiamo, ma che nel mondo è ancora il più convincente strumento di persuasione tra le potenze; nonché il principale motivo per cui noi oggi viviamo in pace. (se qualcuno oggi ci attaccasse dovrebbe vedersela con noi e direttamente con gli americani) Si vis pacem, para bellum Se vuoi la pace prepara la guerra Non c'è una sicurezza nella nazione che non può minacciare di fare tantissimo male se provocata (l'Italia senza gli Usa)
I due bravi relatori hanno a mio modesto parere trascurato la componente religiosa sulla Europa futura....Io credo che sarà proprio la Francia il futuro paese che sulle ceneri di una Europa futura disastrata da guerre contro paesi marxisti musulmani, il paese guida per un nuovo continente europeo cristiano e faro di una nuova civiltà umana.
I marxisti musulmani trapiantati in Europa mi mancavano. Un po' di crociate, un po' di anticomunismo, fantasia ed esagerazioni qb e Limes diventa Il Giornale. Magari a guidare la Francia ci mettiamo Berluscone Bonaparte, "grand'uomo" (non in senso staturale) (come quell'altro del resto)
@@fib1478 che c'entra berlusca ? Ho ipotizzato la Francia piccolo saputello perché è l'unica in Europa che ha un piccolo grande pulsante nucleare senza contare l'origine storica di questa nazione....ma un saputello come te ignora...
@@paolocingolani4052 Ciottolani credo che nessuno abbia la sfera di cristallo tantomeno tu ....ritornando al tuo pensiero mi viene da ridere pensando che l'Europa o le Europe non abbiano in un futuro prossimo problemi anche militari (vedi Turchia , Russia Bosnia ecc.), che sorgeranno a causa di gruppi o paesi che non si riconoscono nei valori e/o nuove ideologie che stanno affiorando in Occidente .....senza contare che in Europa qualcuno potrebbe pensare (senza riflettere sufficentemente) che è arrivato il momento di affrancarsi dagli Usa .
sbaaaammm! questo intervento di Fabbri suona come una cartellata in faccia. Vorrei vederlo mandato in onda a reti unificate! altro che discorso di fine anno del Presidente!
La premessa vale tutto il resto . Bravi !
Solita ottima ventata di antiretorica, grazie Lucio e grazie Dario! Ho apprezzato in particolare la parte relativa al pompatissimo Erasmus. Se penso quanto ce l'hanno menata con la generazione Erasmus, cittadini dell'Europa senza frontiere che non sono come noi vecchi ed egoisti ma amano tutti a prescindere dalla nazionalità, colore della pelle, condizione economica, come nella vecchia pubblicità della Coca-cola ... poi vedi i sondaggi e i partiti di destra che dicono tutto il contrario sono al 47%. Lo dico da persona di sinistra che non è felice della cosa.
Si chiama politically correct! Una forzatura
Erasmus chiamato da qualcuno Orgasmus, ovvero come andar via dal paesino e spassarsela in giro per l'Europa senza farsi parlare dietro dalle comari, in più impari una lingua a spese della collettività e ti becchi una laurea un po' più easy: top, direi.
@@milanpolli tranne i diseredati, che non potranno mai permetterselo!.... la "Palombelli" che ne ha parlato spesso anche riferendosi alla sua fortunatissima " Prole!".... "lei è lei, e gli altri non contano un ca_ _ o"
@@milanpolliè letteralmente così, non saprei trovare definizione migliore nemmeno provandoci
@@filippoalzani3264 : ) grazie
Chapeau al prof.Lucio😁
Siete dei giganti!
Grazie a Dario Fabbri per la lucidità e la chiarezza con cui espone i fatti. Dovreste andare in tutte le scuole d'Italia a fare lezione. "In un epoca di disinformazione, la lucidità è potere"
Fabbri e un Genio , mi ripeto ma e vero +
Dario e Lucio "de toppe"!
Bella questa :)
Bravissimi
Domanda per Limes risponde: Potreste fare un quadro sull'europeismo di Draghi? Pura retorica o vera intenzione strategica? Che aspetto ha l'unione politica a cui spesso allude? (Per esempio durante l'informativa alle Camere in vista del consiglio europeo del 16)
Intendevo dare a Fabbri dell'uomo geniale nel senso più autentico del vocabolo , infatti non mi pare abbia ambizioni politiche ....mi sa che se ne guarda bene !
Si potrebbe sapere il nome del senatore degli US citato da dario fabbri alla fine ?
È un po' che vi ascolto e vorrei farvi sapere che mi trovo in disaccordo con la vostra teoria fondamentale che le idee etico-politiche non contano niente nella geopolitica di cui parlate... allo stesso tempo fate spiegoni sul post-storicismo/a-storicismo. E comunque alla fine non avete detto nulla sullo scenario futuro europeo. A volte divagate anche voi un po' senza meta come piace fare agli italiani (a vostro dire)
sull’ucraina non ci hanno preso…. la geopolitica é affascinante quanto fine a se stessa…. come ogni disciplina non scientifica
Le diverse visioni che dell'Europa hanno le nazioni che la compongono. Questo uno degli aspetti che sarebbe meglio approfondire. Che gli Italiani ne hanno una piuttosto romantica e ingenua mi pare evidente quando, per lavoro, ho a che fare con i Francesi.
I quali sicuramente ti snobbano! ( in particolare se sono parigini, che già snobbano il resto della Francia... esterienza diretta durante un viaggio in Tunisia...io: " sei francese...." lui. interrompendo: " No! Parisienne!!!...." 🤔😂😂😂
Scusate cosa vuol dire essere " nella storia " , grazie
In pratica io sessantenne che ha vissuto la sua gioventù all’ombra di Robert Schuman, De Gaule, Einaudi, con i quali si creò la Cee con l’avvallo USA con lo scopo di non far più scoppiare guerre sul territorio europeo occidentale tra nazioni che si sono odiate per secoli e che continuano ad odiarsi sopportandosi, dove ognuno in fondo a se stesso si sente superiore agli altri. E adesso mi state dicendo che la festa è quasi finita potremmo in teoria riprendere dove abbiamo lasciato e ricominciare a romperci le corna gli uni contro gli altri. Oppure devo riguardare altre tre volte il video perchè non ho capito nulla?
Si, anche se il primo a rompere le corna certamente e fortunatamente non sarà l'Italia vista la popolazione. Ma questo farà sì che quando ci accorgeremo della cosa sarà già troppi tardi
Secondo, comunque finché ci saranno gli usa l'Europa non si spaccherà, ma la loro attenzione verso Cina mostrerà le prime crepe , soprattutto verso le Turchia
@@Fedee98 beh, la storia ci insegna che non è che non ci accorgeremo, per un po’ staremo a vedere da che parte pende la bilancia per poi unirci al vincitore.
xché ci avevi davvero creduto???... 🤔😞😂
La coppia del goal
por suerte esta Fabbri , el mas centrado en el tema , sin divague , bien de bien Fabbri
È vero
Dario prestazione formidabile
Colti e simpatici. Non è poco. 2051? Fa impressione quando sbagliano, con convinzione, le previsioni del 2022. La geopolitica è come la previsione del tempo. Inaffidabile oltre le 24 ore.
Chi è il politico statunitense GENIO degli anni 60' che ha detto quella frase?
Tuttavia Limes parlando d’europa non ha mai citato la Svizzera che è vero essere nata da diverse guerre ma 500 anni fa e da allora in qualche maniera è riuscita a mantenere solido il patriottismo tra etnie che parlano ben 4 lingue diverse. Perchè questo sistema in europa non funziona? (Nb. Io risiedo in Svizzera ormai da parecchi anni)
La Svizzera è un unicum
@@Nome_utente_generico Si però potrebbe rappresentare un esempio di democrazia visto che sono oltre 500 anni che funziona abbastanza bene
Ti diranno che la Svizzera è un paese pienamente economicista e che non può avere, per questioni demografiche e geografiche, alcuna pretesa di egemonia.
Che, oltre ad essere la solita tiritera "economicista vs storicista" che su Limes applicano a qualunque argomento dello scibile, racconta solo un pezzo della storia, visto che la Svizzera è la dimostrazione lampante di quanto l'elemento etnico, che su Limes viene messo al centro di tutto, sia assolutamente secondario rispetto a quello economico e a quello culturale.
La Svizzera è da prendere a modello, eccome. Non traslabile in toto alla situazione italiana, ma che dimostra come una certa gestione della cosa pubblica possa rappresentare un formidabile fattore unitario, più di una guerra di annessione. Ma figurati se su Limes faranno mai un discorso del genere.
@@fib1478 però bisogna essere anche realisti. In Europa non siamo riusciti a metterci d'accordo su quali monumenti mettere sulle banconote. Perché ? Perché ogni stato ha una storia millenaria a sé.
"Non si fa una omelette con le uova sode", fra uno Stato e l'altro ci sono distanze linguistiche, orografiche, culturali, religiose ed economiche incolmabili. Purtroppo.
La Svizzera è grande forse quanto la Lombardia, è chiaro che il paragone non regge.
In Europa ci sono forze centrifughe all'interno dei singoli stati, figuarsi in una grande federazione.
Noi in Italia abbiamo rischiato di spaccarci solo perché una parte è più ricca dell'altra. Non oso immaginare che succederebbe con religioni culture e usi cosi distanti.
E lo dico col dispiacere nel cuore
@@Nome_utente_generico Assolutamente d'accordo. Ma come fai intuire le questioni dirimenti sono quelle culturali ed economiche, di certo non quelle etniche. Ogni volta che qui su Limes sento la parola "ceppo" non posso che fare un sospiro di rassegnazione.
In fabris veritas
DARIO TOP.
Basta pensare alle lingue diverse in europa, quasi nessun europeo comprende l altro, non ci sono media comuni, impossibile la Nazione europea. Solo il desiderio italiano di scaricare i debiti sugli altri
e gli altri su di noi!... ogniuno x se è Dio x tutti... come si suol dire!
Non è che si sta usando la categoria di "nazione" e delia sua genesi avendo in mente l'800 ? In alternativa c'è e c'erano gli imperi. Si potrebbe immaginare un impero post-storico Europeo, somma di individui. Il fatto che la lingua comune, l'inglese, sia estranea all'' "impero" potrebbe essere un vantaggio.
Individualismo vs Collettivisimo
Grazie Limes per il continuo indottrinamento che fate anglo-americano. Soprattutto che sicurezza nelle risposte alle domande del publico, tipico comportamento che fa presa sullo spettatore, poi l'apoteosi con l'ultima domanda a cui nessuno può rispondere con certezza, ma Limes si! Alla domanda se la Russia potrebbe invadere l'Ucraina la risposta anche lì è secca e senza indugi, NO! Grazie Limes!
Destinare l'N% del personale di ogni esercito europeo a servire presso gli altri eserciti europei per un certo numero di anni sarebbe un interessante modo di promuovere quantomeno il bilinguismo. Mentre una nazione europea potrebbe iniziare a formarsi vietando i matrimoni tra persone appartengo alla stessa nazione, operazione si violenta, ma meno traumatica di sposarsi un italiana.
e viceversa!.... x questo meglio la convivenza.... se non funziona più ci si "molla"!.. è, buona fortuna!
che goduria veder un'italiano venir "domato" da una Tedesca!!! 😞😂😂😂🦯🦯🦯🦯
Alfabetizzazione storica
E noi allora ??
Il principle nemico dell' Italia e' la Francia, e noi ci facciano insieme il " Trattato del Quirinale" ........!!!!
Bè, con i nemici fai la guerra se sei pari a loro. Sennò tratti .
@@Nome_utente_generico o ti vendi🤔🥴!
Soliti interventi interessanti di Caracciolo e Fabbri, però anche soliti bias, soprattutto da parte di Fabbri. Visione troppo collettivistica e troppo etnocentrica.
Molto brevemente. Riguardo il collettivismo: è vero che "noi" che, almeno sulla carta, diamo all'individuo una sua dignità ed una sua importanza (ovvero "noi post-storici", termine annacquato e buono per tutte le stagioni) siamo 1/3 della popolazione mondiale, ma 100 anni fa eravamo ancora meno. 200 anni fa ancora meno. La tendenza è quella, piaccia o non piaccia, e difatti i flussi migratori sono diretti per la gran parte in Europa, che ha un numero assoluto di migranti paragonabile a quello dell'Asia (con ovvie differenze in termini relativi). Vengono qui solo per questioni economiche? Difficile da dire. Sicuramente il fattore economico è importante, ma credo lo sia anche quello del diritto, concetto che fa un po' schifo a quelli di Limes, ma che è uno dei fattori più rilevanti che governano la vita di una collettività.
Riguardo l'etnocentrismo: i fattori culturali a mio avviso sono più dirimenti, e lo saranno ancora di più in futuro, anche perché il fattore etnico tende ovviamente a diluirsi sempre di più con il passare del tempo e a divenire sempre meno rilevante. Il fatto che gli inglesi abbiano tracciato col pennarello un confine arbitrario a dividere l'etnia pashtun è proprio perché quel tratto di pennarello pesa più dell'omogeneità etnica. L'etnia contava molto di più, di nuovo, 100 anni fa.
Ecco, le chiavi di lettura mi pare che siano ferme per l'appunto a 100 anni fa. Ad esempio il modo in cui Limes ignora il ruolo dell'avanzamento tecnologico nell'influenzare le dinamiche politiche e geopolitiche (avrei potuto scrivere "determinare la traiettoria delle collettività", ma fa molto pappagallo e mi fa ridere ogni volta che lo leggo) è un'ulteriore conferma di quanto una certa visione (di base assolutamente corretta, intendiamoci) sia antiquata.
Un'altra cosa riguardo l'enfasi sulla violenza: fa parte della natura umana, ha un ruolo centrale nel determinare il corso della storia ecc., tutte cose banali ma che vengono reiterate in maniera parossistica, più di altri concetti altrettanto banali. È chiaro che Fabbri desideri ardentemente una guerra che ci riconduca nel'alveo dello storicismo, si vede che questo periodo di pace relativa lo fa proprio soffrire. Il suo desiderio di morte è sotto gli occhi di tutti. Però deve essere più coraggioso: a parlare del brigantaggio o della violenza contro gli indiani d'America sono buoni tutti, ma dovrebbe anche avere il coraggio di dire DOVE, oggi, questi concetti dovrebbero essere applicati. Soprattutto visto che si parla di Europa del 2051 o di "forecasting". Tanto mi sembra di capire che il giudizio morale sia assolutamente sospeso, che ci sia una assoluta normalizzazione della violenza, che si tratti di pulizie etniche, lager o laogai. È tutto normale e non giudicabile moralmente (ma se la storia dipende dal fattore umano, come si fa ad ignorare la morale?). Ottimo, Fabbri: quindi per far sì che l'Italia continui ad appartenere alla sfera degli egemoni, o perché no, a diventare nel suo piccolo egemone a sua volta (bisogna crederci!), chi deve essere l'oggetto della prossima pulizia etnica, da cancellare poi dalla memoria collettiva attraverso la propaganda nazionalis.... ehm... pedagogia nazionale?
Onestamente non credo traspaiano in fabbri sottopensieri così esagerati (chi lo ha detto che vuole per forza la guerra a caso perché sì ? Boh). Credo invece che il suo pensiero più che valido sia essenziale anche se rivolto alle persone moderate che oramai si nutrono di retoriche alla fine controproducenti.
@@mattia868 Intanto ti ringrazio. Il concetto di post-storicismo a me non piace, credo sia generico e fuorviante. Occuparsi della propria qualità della vita è sacrosanto, e al di là di ogni ipocrisia lo facciamo tutti. Avere dei sogni di "grandezza" è naturale (che poi bisogna intendersi cosa vuol dire, soprattutto nella fattispecie italiana: anche qui si utilizzano espressioni troppo generiche). Che una popolazione debba rinunciare alla prima per inseguire la seconda è folle (anche perché, a rigor di logica, la seconda dovrebbe essere un mezzo per arrivare alla prima). Pensare che le due cose, entro una certa misura anche MOLTO ampia, non si possano conciliare, è ancora più folle.
Ecco, Limes mette in contrapposizione due cose che lo sono solo in parte, creando una dicotomia che nei fatti non esiste (semplificando i due concetti, si può fare l'esempio della Cina, che è diventata "grande" proprio mentre la qualità della vita della sua popolazione aumentava).
Dopodiché, riguardo il rapporto fra individuo e società, secondo me va un po' ribilanciato a favore della seconda, ma con criterio. Su questo rivendico con il mio essere europeo anziché asiatico. Se il futuro storicista è la cinesizzazione dell'Italia e dell'Europa, auguri. È un totale suicidio, ma vedo che ci si avvicina ad esso con entusiasmo e a piccoli passi.
@@Fedee98 È una mia osservazione provocatoria, ma l'enfasi e la retorica con cui affronta il tema mi fa pensare di non essere così lontano dal vero.
E te lo dico da persona che crede che gli Stati europei dovrebbero essere molto più pronti ad utilizzare la forza (concetto diverso da quello di violenza), in questa fase soprattutto nei confronti della Turchia.
@@mattia868 Certo, anche se il mio timore più grande non è finire sotto il controllo della Cina, quanto diventare simili alla Cina.
Comunque il tuo avatar è da intenditori 😁
Un saluto
Ma Fabbri non vuole che si faccia la guerra, lui ci sta solo svegliando da questo sonno profondo della non-violenza.
Mi spiego meglio. Il suo punto di vista credo sia quello di uno che constata che se per assurdo domani la Turchia ci dichiarasse guerra e sempre per assurdo gli Usa non ci potessero difendere, noi oggi saremmo destinati a soccombere ai voleri del sultano.
Hai presente il detto impara l'arte e mettila da parte? La guerra, finché solo uno nel mondo la pratica, è bene ricordarsi come la si fa perché serve a difendersi. Se domani, noi avessimo bisogno di scendere in guerra dureremmo 2/3 mesi: perché l'esercito lo abbiamo, ma la popolazione pronta a sorreggerlo con cibo, figli per fare i soldati e soldi per le bombe/droni e navi sembra di no. Non ci staremmo perché non abbiamo più nemmeno l'idea di cosa sia la guerra.
Guerra che noi non pratichiamo, ma che nel mondo è ancora il più convincente strumento di persuasione tra le potenze; nonché il principale motivo per cui noi oggi viviamo in pace. (se qualcuno oggi ci attaccasse dovrebbe vedersela con noi e direttamente con gli americani)
Si vis pacem, para bellum
Se vuoi la pace prepara la guerra
Non c'è una sicurezza nella nazione che non può minacciare di fare tantissimo male se provocata (l'Italia senza gli Usa)
dario fabbri non te regghe cchiu
I due bravi relatori hanno a mio modesto parere trascurato la componente religiosa sulla Europa futura....Io credo che sarà proprio la Francia il futuro paese che sulle ceneri di una Europa futura disastrata da guerre contro paesi marxisti musulmani, il paese guida per un nuovo continente europeo cristiano e faro di una nuova civiltà umana.
I marxisti musulmani trapiantati in Europa mi mancavano. Un po' di crociate, un po' di anticomunismo, fantasia ed esagerazioni qb e Limes diventa Il Giornale. Magari a guidare la Francia ci mettiamo Berluscone Bonaparte, "grand'uomo" (non in senso staturale) (come quell'altro del resto)
@@fib1478 che c'entra berlusca ? Ho ipotizzato la Francia piccolo saputello perché è l'unica in Europa che ha un piccolo grande pulsante nucleare senza contare l'origine storica di questa nazione....ma un saputello come te ignora...
@@ML-mm2th perché invece non ti identifichi M L anziché nasconderti ?
Braccobaldo quanto futuro hai attraverso la palla di vetro! 🦹♀️Tutti futuri, religioso, disastrato crociato contro il musulmano mar(x)ziano! 😱🙏😂😂
@@paolocingolani4052 Ciottolani credo che nessuno abbia la sfera di cristallo tantomeno tu ....ritornando al tuo pensiero mi viene da ridere pensando che l'Europa o le Europe non abbiano in un futuro prossimo problemi anche militari (vedi Turchia , Russia Bosnia ecc.), che sorgeranno a causa di gruppi o paesi che non si riconoscono nei valori e/o nuove ideologie che stanno affiorando in Occidente .....senza contare che in Europa qualcuno potrebbe pensare (senza riflettere sufficentemente) che è arrivato il momento di affrancarsi dagli Usa .
Stando alla descrizione iniziale della partizione tra Europa occidentale ed orientale, l'Italia è un paese slavo..
In che senso?
Dario orgoglio nazionale
Oggi su può dire che la Russia vi ha smentito ...e non ha ancora fatto sul serio