Dibattito molto interessante che mette in luce la miopia della nostra politica estera che non riesce a sfruttare le opportunità che ci si presentano per tornare a contare qualcosa in Libia ed in generale nei paesi dove avevamo una forte influenza politica.
Tutto scioccati e traumatizzati in Italia per la guerra in Ucraina (2000 Km di distanza), mentre totalmente disinteressanti, o addirittura scocciati, per la guerra in Libia e le rivolte in Tunisia (poche decine di Km di distanza). Certo che ci siamo rimbecilliti (per non dire di peggio) noi italiani. Alla faccia del fattore umano di cui parlava Dario Fabbri...
@@domenicoberardi2739 Io mi riferivo a come in Italia si ha una percezione deviata della realtà- La Nato non l'ho neanche citata e l'Ucraina l'ho citta solo come paragone. Sei tu che hai citato la Nato in Ucraina cose simili. Ripeto: non hai capito il mio commento.
Più che altro l'opinione pubblica italiana è disinteressata alla politica estera italiana. In genere preferisce fare da opinionista di quella americana o russa.
Assolutamente non vero. Una certa politica eguaglia gli interessi nazionali al fascismo è costantemente siamo bombardati di pacifismo . Se cambia la narrazione cambia L opinione. Saluti
@@toffonardi7037 paragonare un intervento militare a trasformare una nazione cristiana in fondamentalisti islamici ci vuole una bella fantasia. La narrazione per gli interventi militari e’ tutto. (Per questo hanno inventato il false flag). Saluti
Leggo limes da quasi venti anni e davanti a tali e tanti commenti, su questo e su altri articoli in passato mi cadono le braccia e sono pieno di sconforto per la bassissima comprensione delle dinamiche star intricate e concatenate della geopolitica degli ultimi tre decenni. Mancano decisamente le basi di conoscenza storica per poter affrontare qualsiasi tipo di contraddittorio.
Questo è uno dei tanti esempi di situazioni lasciate dopo gli interventi occidentali esportatori di democrazia, hanno destabilizzato in nord Africa e non solo, credo sia evidente e inconfutabile.
Ora è chiaro finalmente cosa è la geopolitica: il modo in cui guardano alla geografia le Forze armate. Siete dei militari in borghese insomma. Avete fatto la scuola militare. Ed è chiaro che se l'Italia dovrà combattere lo farà in Libia e nel Mediterraneo. Grazie a Limes per dirci la realtà e non le solite panzane
Bravi ,interessantissimo argomento . Problemi grossi fuori e dentro l'Europa. L'Italia dovrebbe interessarsi di più dei problemi esposti in Libia e ,pur tentando di marginalizzarsi quasi sempre ,per vari motivi ,mi pare che occuparsi di alcuni aspetti a noi più congeniali della situazione libica ,occupandosi anche dei propri interessi e rapporti con altri Paesi Europei a noi vicini . Non è da vergognarsi ,anzi ,occuparsi dei rapporti anche con le ex - colonie a noi vicine non solo per i flussi migratori.
Tutto molto interessante ed anche le prospettive sono di grande interesse, ma ci si dimentica che in Italia gli interessi contrastanti di gruppi economico- parassitari stanno distruggendo qualunque possibilità di politica estera in quell'area.
Perché l’Italia non fa assolutamente niente per rientrare in Libia, visti i molteplici e fondamentali interessi? Con le elezioni potrebbe cambiare qualcosa in senso strategico (al di là della mediocrità della nostra classe politica)?
Il numero uno dell'Eni ha espresso la volontà di lanciare una nuova fase di investimenti in Libia per aumentare la produzione di gas nel Paese facendo leva sul significativo potenziale esplorativo e sugli impianti esistenti che garantiscono l’accesso al mercato domestico e a quello di esportazione europeo. La compagnia libica intende poi incrementare la produzione giornaliera del Paese fino a 2 milioni di barili di olio al giorno e Descalzi ha confermato il supporto di Eni nel raggiungimento di questo obiettivo, a reciproco vantaggio delle parti. (Fonte il Sole24ore del 25 agosto 2022
@@aleale6277 ad oggi in Libia chi decide sono i Russi (tramite l’onnipresente Wagner)e i Turchi con il loro esercito. Gli americani possono solo osservare dalla finestra
@@antoniobassu9324 entrambi degli imperialisti accattoni che solcano il mare su ciofeche arrugginite e che possono essere scacciati, mica i geni della lampada.
Con il ministro degli esteri tutt'ora in carica abbiamo avuto ben poche speranze di instaurare coi libici un rapporto costruttivo. Non ci rimane che sperare nel futuro prossimo venturo.
Ma quando mai il ministro degli Esteri ha declinato la politica estera italiana... Non semplifichiamo troppo riducendo ad addossare responsabilità, lasciando correre tutto il resto... La popolazione nostrana dovrebbe farsi mea culpa e chiedere alla classe dirigente di occuparsene attivamente. Tuttavia non mi pare che vi sia questa presa di coscienza, si preferisce fare facile demagogia che non sporcarsi seriamente le mani
@@greco997 Questo è pur vero , ma credo dipenda sempre dalla qualità delle persone preposte a questo importante incarico. La verità vera è che da molti anni l'Italia trascura il suo estero vicino cosi come accade per i balcani dove ha lasciato campo libero alla Turchia. Sembra che tutti i governi, nessuno escluso non tengano in nessun conto della esclusiva posizione marittima dell'Italia, quasi come se questa finisse a Bologna.
In che senso, dobbiamo cambiare chiaramente fornitore? Perché non "dobbiamo" cambiare politica delle "sanzioni"? Sembra di ascoltare politici al posto di giornalisti...
Un nostro problema capitale è proprio l'ignoranza dell'opinione pubblica riguardo alla politica estera (e anche alle più basilari conoscenze di geografia), che si riflette in una scarsa considerazione di essa da parte dei cittadini e della classe dirigente. Non a caso, le due principali e opposte visioni politiche italiane liquidano la politica estera come qualcosa che non ci riguarda: l'una ritiene che debba essere delegata alle organizzazioni internazionali (e sovranazionali) di cui facciamo parte, l'altra afferma che l'Italia debba trasformarsi in un sistema chiuso, che vede l'estero unicamente come fonte di scocciature.
informazione e visioni sono stati utili, propio di quella di di moro é giusto.perche litalia lascia il compo a russi e ai francesi?. la strategia francese e quello di tenere in un sacco litalia. collaborare con la turchia che attualmente e molto disposto. litalia come girasse lo spallo delle cose che succede.
Se si trascura la libia a livello di opinione pubblica,puo essere anche perche l italiano moderno cerca di assomigliare (anche fisicamente) agli anglosassoni,non cerca relazioni famigliari con un popolo sentito come inferiore.
@@paolomorelli8039 secondo me sulla libia una allenaza tra la turchia e italia e conveniente anzi per italia anche con la crisi energetica diventa vitale. non ho mai capito il dissinteressa dellitalia sulla libia. se litalia non collabora con la turchia si torverebbe semi circondato dalla francia e che non vorrebbe dare il gas e energia libica allitalia, poi com immigrazioni continuera a dare fastidio. poi essiste una alleanza franco-russo nellla libia avranno forza militare superiore su quella area. litalia capira quando i mig russi sorvolano sulla coste. stanno gia facendo con le nave in adriatica.
Ma perche' nessuno fa niente per togliere dal gioco almeno i russi? In teoria, tutti hanno interesse in questo senso e i russi hanno altro a cui pensare. Invece di improbabili invii di armi museali in Ucraina, le stesse armi e gli stessi denari si potrebbero usare per assoldare qualche milizia in funzione anti russa, magari insieme ai francesi
Peccato che i francesi in libia sono alleati dei russi e non dimentichiamoci che sono stati loro insieme agli infami d'oltremanica (UK) a togliercela nel 2011
Dibattito molto interessante che mette in luce la miopia della nostra politica estera che non riesce a sfruttare le opportunità che ci si presentano per tornare a contare qualcosa in Libia ed in generale nei paesi dove avevamo una forte influenza politica.
Abbiamo visto la fine di Craxi..
@@domenicoberardi2739 Della politica di Craxi ricordo lo sviluppo dell'aereo AMX definito la risposta italiana all' F16 americano🤣🤣🤣
@@domenicoberardi2739
Beh...credo che Craxi abbia cavalcato l'onda...
Tutto scioccati e traumatizzati in Italia per la guerra in Ucraina (2000 Km di distanza), mentre totalmente disinteressanti, o addirittura scocciati, per la guerra in Libia e le rivolte in Tunisia (poche decine di Km di distanza). Certo che ci siamo rimbecilliti (per non dire di peggio) noi italiani. Alla faccia del fattore umano di cui parlava Dario Fabbri...
Certo tutti traumatizzati in Italy perché tutta la Nato traumatizzata da una guerra da loro creata …facciamo parte del club ..no …!?
@@domenicoberardi2739 Non hai capito il mio commento.
No ho capito il tuo messaggio 💬 and hai ragione..maybe tu non hai afferrato il mio pensiero come ho creato la risposta ..
@@domenicoberardi2739 Io mi riferivo a come in Italia si ha una percezione deviata della realtà- La Nato non l'ho neanche citata e l'Ucraina l'ho citta solo come paragone.
Sei tu che hai citato la Nato in Ucraina cose simili.
Ripeto: non hai capito il mio commento.
Michela è veramente veramente brava, sia nell'esporre con chiarezza e velocità sia nell'incastrarsi alla perfezione con gli altri. Complimenti
Potreste parlare della questione Italia-Algeria, soprattutto per quanto riguarda i nuovi rifornimenti di gas e l’espansione algerina nel mediterraneo
Più che altro l'opinione pubblica italiana è disinteressata alla politica estera italiana. In genere preferisce fare da opinionista di quella americana o russa.
Assolutamente non vero. Una certa politica eguaglia gli interessi nazionali al fascismo è costantemente siamo bombardati di pacifismo . Se cambia la narrazione cambia L opinione. Saluti
@@toffonardi7037 paragonare un intervento militare a trasformare una nazione cristiana in fondamentalisti islamici ci vuole una bella fantasia. La narrazione per gli interventi militari e’ tutto. (Per questo hanno inventato il false flag). Saluti
Leggo limes da quasi venti anni e davanti a tali e tanti commenti, su questo e su altri articoli in passato mi cadono le braccia e sono pieno di sconforto per la bassissima comprensione delle dinamiche star intricate e concatenate della geopolitica degli ultimi tre decenni. Mancano decisamente le basi di conoscenza storica per poter affrontare qualsiasi tipo di contraddittorio.
Concatenate in che modo?
Grazie per il vostro lavoro e grazie ai vostri ospiti
Questo è uno dei tanti esempi di situazioni lasciate dopo gli interventi occidentali esportatori di democrazia, hanno destabilizzato in nord Africa e non solo, credo sia evidente e inconfutabile.
Dici il fatto che oggi a spadroneggiare sono i russi e i turchi?
Bravo 👏 l’Hai capito ….
@@antoniobassu9324 dipende dove..... in Italia spadroneggiano: prima USA, poiUE!!! 🤔🤑
e non ci hai capito proprio niente ovviamente.
@@silvanaquercini6514 forse lei preferirebbe che jn Italia spadroneggiassero Russia, Turchia e magari Cina...?
Ora è chiaro finalmente cosa è la geopolitica: il modo in cui guardano alla geografia le Forze armate.
Siete dei militari in borghese insomma.
Avete fatto la scuola militare.
Ed è chiaro che se l'Italia dovrà combattere lo farà in Libia e nel Mediterraneo.
Grazie a Limes per dirci la realtà e non le solite panzane
🙋♀️prof !!!forte Michela!👍
Discorsi inutili. Viviamo in uno stato che non può decidere la propria politica estera.
Fantastico che ci saranno puntate su Bosnia, Libano e Sinai.
Michela è una radio, non ha preso fiato un secondo 😅
Bravi ,interessantissimo argomento . Problemi grossi fuori e dentro l'Europa. L'Italia dovrebbe interessarsi di più dei problemi esposti in Libia e ,pur tentando di marginalizzarsi quasi sempre ,per vari motivi ,mi pare che occuparsi di alcuni aspetti a noi più congeniali della situazione libica ,occupandosi anche dei propri interessi e rapporti con altri Paesi Europei a noi vicini . Non è da vergognarsi ,anzi ,occuparsi dei rapporti anche con le ex - colonie a noi vicine non solo per i flussi migratori.
Molto interessante
Bellissima la bottiglia di KURNI dietro di lei, che anno è? :D @Limes
Che fa l’Italia !? Quello che gli Stati Uniti gli chiedono !?
Che demente
non che le chiedono.. ma che le impongono!
Tutto molto interessante ed anche le prospettive sono di grande interesse, ma ci si dimentica che in Italia gli interessi contrastanti di gruppi economico- parassitari stanno distruggendo qualunque possibilità di politica estera in quell'area.
Perché l’Italia non fa assolutamente niente per rientrare in Libia, visti i molteplici e fondamentali interessi? Con le elezioni potrebbe cambiare qualcosa in senso strategico (al di là della mediocrità della nostra classe politica)?
Il numero uno dell'Eni ha espresso la volontà di lanciare una nuova fase di investimenti in Libia per aumentare la produzione di gas nel Paese facendo leva sul significativo potenziale esplorativo e sugli impianti esistenti che garantiscono l’accesso al mercato domestico e a quello di esportazione europeo. La compagnia libica intende poi incrementare la produzione giornaliera del Paese fino a 2 milioni di barili di olio al giorno e Descalzi ha confermato il supporto di Eni nel raggiungimento di questo obiettivo, a reciproco vantaggio delle parti. (Fonte il Sole24ore del 25 agosto 2022
La Libia ha rappresentato circa il 10% della produzione totale dell'ENI nel 2021
Il governo Draghi ci ha provato cercando di convincere gli USA ma la cosa non è andata in porto. Speriamo il prossimo governo riapra la questione.
@@aleale6277 ad oggi in Libia chi decide sono i Russi (tramite l’onnipresente Wagner)e i Turchi con il loro esercito. Gli americani possono solo osservare dalla finestra
@@antoniobassu9324 entrambi degli imperialisti accattoni che solcano il mare su ciofeche arrugginite e che possono essere scacciati, mica i geni della lampada.
Con il ministro degli esteri tutt'ora in carica abbiamo avuto ben poche speranze di instaurare coi libici un rapporto costruttivo. Non ci rimane che sperare nel futuro prossimo venturo.
Ma quando mai il ministro degli Esteri ha declinato la politica estera italiana... Non semplifichiamo troppo riducendo ad addossare responsabilità, lasciando correre tutto il resto... La popolazione nostrana dovrebbe farsi mea culpa e chiedere alla classe dirigente di occuparsene attivamente. Tuttavia non mi pare che vi sia questa presa di coscienza, si preferisce fare facile demagogia che non sporcarsi seriamente le mani
@@greco997 Questo è pur vero , ma credo dipenda sempre dalla qualità delle persone preposte a questo importante incarico.
La verità vera è che da molti anni l'Italia trascura il suo estero vicino cosi come accade per i balcani dove ha lasciato campo libero alla Turchia. Sembra che tutti i governi, nessuno escluso non tengano in nessun conto della esclusiva posizione marittima dell'Italia, quasi come se questa finisse a Bologna.
Ma secondo te i governi si preoccupano ancora dell'opinione pubblica??? Mah...
Tante belle parole ma lontane anni luce da quelle di chi è in contatto diretto con i protagonisti in loco
Complimenti alla Michela !!!
Sì ma ha un'impostazione soprattutto nell'esposizione troppo da giornalista, piuttosto che da vero analista
In che senso, dobbiamo cambiare chiaramente fornitore? Perché non "dobbiamo" cambiare politica delle "sanzioni"? Sembra di ascoltare politici al posto di giornalisti...
Ogni impresa, grande o piccola ghessìa nasce sempre da un sogno...
Un nostro problema capitale è proprio l'ignoranza dell'opinione pubblica riguardo alla politica estera (e anche alle più basilari conoscenze di geografia), che si riflette in una scarsa considerazione di essa da parte dei cittadini e della classe dirigente. Non a caso, le due principali e opposte visioni politiche italiane liquidano la politica estera come qualcosa che non ci riguarda: l'una ritiene che debba essere delegata alle organizzazioni internazionali (e sovranazionali) di cui facciamo parte, l'altra afferma che l'Italia debba trasformarsi in un sistema chiuso, che vede l'estero unicamente come fonte di scocciature.
,,,,,,,cosa farà il nuovo GOVERNO..........TE METTE IN QUEL ......POSTO.
informazione e visioni sono stati utili, propio di quella di di moro é giusto.perche litalia lascia il compo a russi e ai francesi?. la strategia francese e quello di tenere in un sacco litalia. collaborare con la turchia che attualmente e molto disposto. litalia come girasse lo spallo delle cose che succede.
Se si trascura la libia a livello di opinione pubblica,puo essere anche perche l italiano moderno cerca di assomigliare (anche fisicamente) agli anglosassoni,non cerca relazioni famigliari con un popolo sentito come inferiore.
Ma come? A me risultava che Erdoğan avesse tagliato i rapporti coi fratelli musulmani. Almeno, così mi ricordo
Ma quindi a noi italiani politicamente conviene accordarci con la Turchia?
Mai
@@paolomorelli8039 secondo me sulla libia una allenaza tra la turchia e italia e conveniente anzi per italia anche con la crisi energetica diventa vitale. non ho mai capito il dissinteressa dellitalia sulla libia. se litalia non collabora con la turchia si torverebbe semi circondato dalla francia e che non vorrebbe dare il gas e energia libica allitalia, poi com immigrazioni continuera a dare fastidio. poi essiste una alleanza franco-russo nellla libia avranno forza militare superiore su quella area. litalia capira quando i mig russi sorvolano sulla coste. stanno gia facendo con le nave in adriatica.
Ma perche' nessuno fa niente per togliere dal gioco almeno i russi? In teoria, tutti hanno interesse in questo senso e i russi hanno altro a cui pensare.
Invece di improbabili invii di armi museali in Ucraina, le stesse armi e gli stessi denari si potrebbero usare per assoldare qualche milizia in funzione anti russa, magari insieme ai francesi
Peccato che i francesi in libia sono alleati dei russi e non dimentichiamoci che sono stati loro insieme agli infami d'oltremanica (UK) a togliercela nel 2011
👍👍👍👍👍