วีดีโอ

Bellissimo video ed analisi! 😮 Hai sintetizzato perfettamente quella sensazione che da anni avevo ma non ero mai riuscito a spiegare a parole. Complimenti! 😊

La scelta delle parole e il timbro di voce sono spettacolari. Se usassi un filtro anti pop, che toglie quel fastidioso suono sulla "P" sul microfono, saresti la perfezione assoluta.

Possibile che ogni video che fai è un capolavoro ❤ sei grande caro Giuseppe non sai quanto questi contenuti mi facciano bene

Gran bel video e tema trattato. Penso che Death Stranding rappresenta per eccellenza ila solitudine.

Insultatemi pure per il gioco che sto per nominare ma a me una sensazione del genere me la dava la prima mappa di fortnite. Già quando ero bambino mi mettevo ad osservare e sentire i suoni degli uccelli mentre viaggiavo da città a città, contemplando la solitudine di un mondo semi abbandonato come quelli di fortnite ai primi tempi e con una grafica cartunesca che ti immedesimava di più. Anche giochi a cui giocano bambini all'apparenza stupidi sono più profondi di quello che si possa immaginare

th-cam.com/video/TsPCHiqHw-c/w-d-xo.html

L'enigma del pianoforte era rotto, hanno dimenticato di aggiungere un pezzo nella traduzione, ci feci un video a riguardo

Mah, assolutamente no, Layers Of Fear oppure Silent Hills PT ha palesemente disintegrato il livello di inquietudine del passato, quindi no, la paura non'é un argomento che va trattato così superficialmente...

Ho fatto la stessa cosa, ma possiedo un philips come catodico....una ps1, una ps2, un Nintendo 64 (la mia prima console) e una wii. Le ho modificato via software pe poter usare i miei backups...

Sei uno straordinario oratore... Il tono di voce le parole che usi sono davvero professionisti che. È un piacere ascoltare i tuoi racconti e come entri in profondità nelle cose, come riesce a modellare le parole per far capire a chi ti ascolta quello che vuoi dire.❤❤❤

Bravo, mi è piaciuto molto il tuo video, fà riflettere su come gli sviluppatori dei videogiochi (ma anche i giocatori stessi) si stiano concentrando sui molteplici aspetti della solitudine. Mi hai ricordato le sensazioni provate nei vari capitoli di Silent Hill.

il discorso è riassumibile nel concetto di Uncanny valley.

Ottimo spunto di riflessione ciucino. Per me, shadow of the colossus, è il gioco che più in assoluto mi ha fatto sentire solo ed inerme.

La solitudine dentro ...

Ciao. Ottimo video. Anche la serie stalker e la serie metro ti fanno percepire la solitudine, soprattutto stalker dove nn ti puoi fidare di nessuno e sei praticamente sempre da solo in lande desolate o zone nemiche piene di gente pronta a ucciderti per fotterti tutto. Tutto ciò potrebbe far parte di un tuo eventuale video sulle zone più pericolose dei games secondo me, quelle dove il pericolo è veramente molto forte!

Iscritto!

Eeeeeee bhe, sei sempre più bravo nella realizzazione di queste piccole perle! ❤

Bravissimo, concordo pienamente!!!

Altra cosa: in giochi come Spyro quelli come noi arrivavano agli ultimi mondi con tutte le gemme da aver già sbloccato tutto. Tipo "devi avere 12000 gemme per sbloccar questo mon...ah ne hai già 20000 perfetto". Roba che i profani non completisti non possono capire. Loro arrivano ad un'area ancora bloccata perché non hanno completato i livelli precedenti. TSE'.

Ho sempre avuto la malattia del completismo, anche quando non riuscivo a completare il gioco al 100%, dovevo comunque avvicinarmici il più possibile. E ancora oggi considero superficiali coloro che ignorano le cose nascoste, gli anfratti, le chicche, quell'arma o quella gemma/scatola nascosta che magari neanche ti serve, ma serve per completare il gioco al 100%. Anche nei gdr fantasy vecchio stile come Gothic o Dungeon Siege dove non c'è una percentuale, dovevo e devo ancora esplorare T U T T O. Ogni minimo angolo possibile, e magari uscire anche dalla mappa grazie a dei glitch e scoprire che i programmatori hanno inserito (per errore o per disattenzione?) oggetti anche compenetrati tra i muri e il suolo. Sì, siamo noi, una specie eletta.

Ragazzi! Vi ricordate di un gioco per PS2 (horror) ambientato nella guerra del Vietnam!? Sulla copertina del gioco ci sta un teschio con tre occhi. Sto impazzendo a trovarlo !

Bel video complimenti. Mettere una lista di survival horror da provare?

Come sempre, è un piacere guardare i tuoi video. Continua così 💪

Ti piace Samurai Jack?

Abito al limitare di un bosco, quindi conosco bene la sensazione. Da solo mi trovo bene perché posso pensare lentamente senza distrazioni. Poi si mettono a frutto le elecubrazioni in solitario quando si discute con amici e conoscenti 😁

GIuro non riesco a ricordare da dove venga la canzone di chitarra acustica in sottofondo... Metro 2033?

La solitudine, vista nei videogiochi, può essere ancora più incisiva dell'esperienza cinematografica o lettararia. La percepisci con gli occhi e con il controller tra le mani; e può intimorire proprio per sua natura virtuale. In più, considerato che la maggior parte dei videogiochi sono giapponesi, non è una novità che la solitudine rappresenti sempre una tematica ricorrente per il popolo del sol levante. La solitudine fradda e sperduta che si può provare in un contesto ambientato nello spazio; la solitudine provata nei vecchi survival horror, soprattutto quando, vorresti esplorare tutto; ma contemporaneamente non vedi l'ora di progredire e lasciarti alle spalle quella porta di quel determinato luogo. E vorresti farlo, o più semplicemente devi per forza farlo; proprio magari quando il tempo a tua disposizione è cronometrato da un esplosione imminente che porterà al 'game over'. E infine, c'è la solitudine che che può essere incanalata positivamente per fini artistici, quando ti addentri a quelli che reputi 'i tuoi giochi', senza che nessuno possa sconnetterti o disturbarti da quel lasso di tempo unico, sospeso e personale! Come ti dicevo in altri messaggi, le tua analisi, riescono sempre a tirare fuori il meglio anche dalle mie...🙂

Per me le vette di solitudine che amo nei videogiochi raggiungono l'apice in giochi horror come Silent Hill e Resident Evil

bellissimo video mi ha emozionato! Suggerirei anche inside...capolavoro.

Stupendo!

Bravooooo aahahhaha anche io scelsi XBOX AHAHHAAH ma perché avevo mio fratello che era un guru dell’elettronica allora mi mise in testa che non ce n’era per nessuno …..bellissimo video 👆💜👾💜👾💜

Rinnovo i complimenti Giuseppe.

Essendo un appassionato di giochi horror,direi che il senso di solitudine più forte l'ho provato con alcuni vecchi giochi,tra cui Resident evil 4,il mio preferito della saga,e prima ancora con Alone in the dark:a new Nightmare. Aggirarsi dentro la magione del gioco stando sempre da soli ti metteva un senso di angoscia e inquietudine, perché non sapevi mai quando sarebbe sbucato un mostro pronto a farti la pelle. Su Death Stranding, invece,non ho molto da dire,a parte il fatto che,avendolo ricominciato tre volte,ed essendo arrivato a circa 10 ore di gioco,non mi sia piaciuto,forse perché è un titolo davvero troppo peculiare. Ottimo video come sempre, Giuseppe 👍

posso dirlo? Forse il tuo contenuto più bello sul tuo canale. Personalmente sto ancora tremando dall'effetto della pelle d'oca che è cominciato ad apparire alla fine del monologo che hai fatto su Shadow of the Colossos, fino alla fine del video. Un'emozione unica che come sempre ci fai provare con la bellezza dei tuoi video. Anche perchè l'argomento che tratti mi sta particolarmente a cuore. Bravissimo come sempre Peppe, sempre più forte <3

Strano ma vero, world of warcraft mi ha sempre dato quel strano senso dell'avventura solitaro da piccolo, a 12 anni non capivo niente di build, raid, pvp gilde e roba cosi da mmo, a me piaceva fare il pg e vagare da quest in quest per azeroth, mi sentivo un avventuriero solitario un ranger nano che ha esplorato a piedi tutta kalimdor insieme al suo fedel pet lupo ottenuto poco fuori forgiardente. (poi ho scoperto che ce stava anche la storia delle varie espansioni ed è diventato ancora piu figo)

Per me un titolo che mi ha suscitato emozioni uniche é stato Sea of Solitude, capolavoro. Ci metto assieme anche Hellblade Senua Saga. Ecco le definirei 2 opere d'arte a tema solitudine.

Aggiungo alla lista personale: Stalker shadow of chernobyl, con Dirge for the planet dei Firelake come sottofondo.. struggente ma un vero capolavoro. Complimenti per i video e per il canale!

Che spettacolo di contenuto 👏 solo emozioni in ogni tuo video! Grande grande grande 🔝✌️

Ho scoperto il tuo canale da poco, complimenti per i contenuti! Molto più interessanti di altri canali decisamente più blasonati. Continua così! 💪

Shadow Of The Colossus Immenso Altri giochi in cui ho provato queste sensazioni sono Journey o Abzû ad Esempio

Like prima ancora di vedere ormai è assodato ❤

Giocai death stranding immediatamente alla mezzanotte del d1, vedere piano piano venir costruite tutte le risorse intorno dagli utenti che cominciavano a giocarci anche loro è un qualcosa che non mi dimenticherò mai

Ti sei per caso ispirato ai video di level art?

Io spensi la play e non riuscì a giocarci più

Desahingh

Ora mi spiego quel terrore che avevo da piccolo nel giocare a Tomb Raider, avevo più paura di quello che di Doom

Non so se ne parli nel video ma siamo praticamente all’analog horror, che è l’ennesima faccia della retromania imperante nella nostra cultura pop In poche parole, il motivo per cui Stranger Things ha avuto tutto quel successo È come se non riuscissimo a staccarci da una presunta età dell’oro che è la nostra salvezza rispetto al deprimente panorama contemporaneo

La differenza tra i videogiochi di una volta e quelli di oggi non è solo una questione di nostalgia, ma riflette un cambiamento reale nel mondo del gaming. Prima dell’online, il gioco era soprattutto divertimento e condivisione tra amici; ora, con la componente competitiva e la possibilità di giocare online, è diventato più un contesto di miglioramento e di performance. Anche il linguaggio è cambiato: oggi si sente parlare di “sessioni di gioco” o “fare una partita”, un modo di dire che implica un approccio più serio, quasi programmato, rispetto al semplice “giocare” di una volta. Dal punto di vista dello sviluppo, una volta i limiti tecnici obbligavano i creatori a focalizzarsi su trama, gameplay e dettagli. Senza l’ossessione per la grafica realistica, i giochi puntavano molto di più su una storia coinvolgente e su meccaniche ben strutturate. Era un modo di compensare la mancanza di qualità visiva con altre qualità: un design più curato, ambientazioni ricche di dettagli e varietà, che spesso rendevano l’esperienza davvero memorabile. Oggi, invece, la grafica avanzata può far sembrare i giochi quasi reali, ma questo realismo a volte finisce per ridurre la sensazione di “gioco” e l’originalità. I limiti tecnici di una volta stimolavano una creatività che oggi è difficile trovare, poiché l’obiettivo sembra essere più quello di impressionare visivamente che di creare un’esperienza veramente unica. E così, molti giochi moderni, pur belli, perdono quel "qualcosa" che rendeva i giochi del passato speciali e che ci lascia un po' di nostalgia per quella dimensione più genuina e coinvolgente.

La differenza tra i videogiochi di una volta e quelli di oggi non è solo una questione di nostalgia, ma riflette un cambiamento reale nel mondo del gaming. Prima dell’online, il gioco era soprattutto divertimento e condivisione tra amici; ora, con la componente competitiva e la possibilità di giocare online, è diventato più un contesto di miglioramento e di performance. Anche il linguaggio è cambiato: oggi si sente parlare di “sessioni di gioco” , un modo di dire che implica un approccio più serio, quasi programmato, rispetto al semplice “giocare” di una volta. Dal punto di vista dello sviluppo, una volta i limiti tecnici obbligavano i creatori a focalizzarsi su trama, gameplay e dettagli. Senza l’ossessione per la grafica realistica, i giochi puntavano molto di più su una storia coinvolgente e su meccaniche ben strutturate. Era un modo di compensare la mancanza di qualità visiva con altre qualità: un design più curato, ambientazioni ricche di dettagli e varietà, che spesso rendevano l’esperienza davvero memorabile. Oggi, invece, la grafica avanzata può far sembrare i giochi quasi reali, ma questo realismo a volte finisce per ridurre la sensazione di “gioco” e l’originalità. I limiti tecnici di una volta stimolavano una creatività che oggi è difficile trovare, poiché l’obiettivo sembra essere più quello di impressionare visivamente che di creare un’esperienza veramente unica. E così, molti giochi moderni, pur belli, perdono quel "qualcosa" che rendeva i giochi del passato speciali e che ci lascia un po' di nostalgia per quella dimensione più genuina e coinvolgente.

Silent hill 3 bellissimo, per me il migliore dopo il 2, davvero inquietante.