quindi azzardando un paragone, Deleuze lavora in verticale (un verticale che ha finalmente archiviato il trascendente) sulla direttrice profondo/superficie, Derrida lavora in orizzontale sulla direttrice di continuo rinvio, rilancio, disseminazione del senso ad opera di quella condizione che lui stesso definisce quasi-trascendentale che non puo' fare altro che lasciare tracce di sè (la piu' manifesta nella A muta di "differance"). L'aspetto curioso è che Deleuze insiste sull'oralità come accesso all'oltre del testo mentre Derrida sulla scrittura (archiscrittura) definendo la storia della filosofia come fonocentrica. Sembra dunque che vogliano raggiungere lo stesso punto da due sentieri (o Holzwege) opposti! Chiaramente non possono incontrarsi perché indicano verso un luogo (quasi-luogo) in cui viene meno la pienezza dell'identità, del dire, della sostanza e non resta che il paradosso, lo scacco del pensiero, i tentativi pittorici di Francis Bacon, il montaggio sperimentale, la schizofrenia. Interessante per un confronto fra i due il saggio di Vignola "Le frecce di Nietzsche". Grazie per il bel video! :)
Premetto di non aver visto tutto il video, quindi perdonami se vi è contenuta la risposta alla mia domanda. È un libro difficile? Può essere letto da un "principiante" della filosofia, che conosce i pensieri dei filosofi, senza però averli mai studiati in maniera assolutamente approfondita?
Ciao, è un libro difficile secondo me ciò non vuol dire che non possa essere letto da chiunque. Lo si può leggere più volte come ho fatto io e credimi, qualcosa in ogni caso ti arriva
Chiarissimo e piacevole, grazie per questo video, spero di vederne ancora su Deleuze
Molto interessante, sei uno dei pochi che ha parlato del pensiero di Deleuze su youtube, spero di poter vedere presto altri tuoi interventi.
video straordinariamente utile, grazie mille!
quindi azzardando un paragone, Deleuze lavora in verticale (un verticale che ha finalmente archiviato il trascendente) sulla direttrice profondo/superficie, Derrida lavora in orizzontale sulla direttrice di continuo rinvio, rilancio, disseminazione del senso ad opera di quella condizione che lui stesso definisce quasi-trascendentale che non puo' fare altro che lasciare tracce di sè (la piu' manifesta nella A muta di "differance"). L'aspetto curioso è che Deleuze insiste sull'oralità come accesso all'oltre del testo mentre Derrida sulla scrittura (archiscrittura) definendo la storia della filosofia come fonocentrica. Sembra dunque che vogliano raggiungere lo stesso punto da due sentieri (o Holzwege) opposti! Chiaramente non possono incontrarsi perché indicano verso un luogo (quasi-luogo) in cui viene meno la pienezza dell'identità, del dire, della sostanza e non resta che il paradosso, lo scacco del pensiero, i tentativi pittorici di Francis Bacon, il montaggio sperimentale, la schizofrenia. Interessante per un confronto fra i due il saggio di Vignola "Le frecce di Nietzsche". Grazie per il bel video! :)
Premetto di non aver visto tutto il video, quindi perdonami se vi è contenuta la risposta alla mia domanda. È un libro difficile? Può essere letto da un "principiante" della filosofia, che conosce i pensieri dei filosofi, senza però averli mai studiati in maniera assolutamente approfondita?
Ciao, è un libro difficile secondo me ciò non vuol dire che non possa essere letto da chiunque. Lo si può leggere più volte come ho fatto io e credimi, qualcosa in ogni caso ti arriva
Bel video, ho quasi finito di leggere il libro per una tesi. Non carichi più altri interventi?
grazie!!! a breve caricherò il prossimo video...c'è stato un break per impegni vari...
Grazie! Complimenti