"Il prossimo secolo sarà deleuziano" scrive Michel Foucault nella prefazione a "Differenza e Ripetizione", di Gilles Deleuze. Nome che ricorre in tutti i successivi autori e fortemente presente in ogni mio video, Deleuze è forse il filosofo francese più importante del Novecento e in questa LIVE voglio raccontarvi la sua storia, i suoi concetti più importanti e il perché questo secolo è effettivamente deleuziano. "Poiché ciascuno di noi era parecchi, si trattava già di molta gente" cit. G.Deleuze
Veramente Foucault non parlava del "prossimo secolo" ma in quel contesto ha utilizzato la parola "secolo" nell'accezione cristiana. Lo dice in un'intervista.
Grande, ci vogliono persone come te che rendono "semplice" la comprensione di grandi concetti filosofici essenziali, a parer mio, per sviluppare una nostra filosofia di vita atta a farci affrontare ogni momento della quotidianità con un senso logico.
Ciao Rick, volevo solo dirti una cosa, anche se il video è di qualche anno fa: BRAVISSIMO!!! SUPERLATIVO!! io mi sto occupando di Gilles Deleuze per il mio dottorato, più la parte relativa al cinema, ma non puoi certo trattare Deleuze a compartimenti stagni. Sei stato veramente bravo anche perché in 2 ore e 20 è difficile trattare Deleuze e dare spazio ai commenti. Quindi lavoro eccellente. Dovresti mettere i sottotitoli in inglese perché avresti moltissime visualizzazioni dall'estero. Sul mio account twitter seguo parecchi "canali" diciamo su Gilles Deleuze e apprezzerebbero molto questo tuo video. Ancora complimenti. Il video non solo dimostra competenza, professionalità ma anche finalmente, per usare un vocabolario deleuziano, produzione di nuovo su internet. Un esempio vero di "intelligenza interconnessa" questa tua live!Bravo! Lontano anni luce dalla chiacchiera, da video deliranti, selfie e gente che mangia nutella e si traveste da poliziotto invece che andare a lavorare. Proprio bravo ; )
Grande Rick :D ce ne vorrebbero di più di persone in gamba come te ed Adrian in rete, fantastico.. non vedo l'ora di contribuire al tuo progetto prendendo l'abbecedario su Amazon
ho ripreso il tuo racconto...ho seguito molto Deleuze in video ed è affascinante il suo modo di esporre pensieri...-premetto di aver letto "Differenza e Ripetizione" senza mai riuscire a "entrare...." l'unica cosa che mi ha colpito è questa frase "che non ho più ritrovato nel libro che suona così "...nella domanda è già insita la risposta"..." che mi affascinato e nello stesso sconvolto :è come dire che si ragione per niente..... sono una "concatenazione " da 5 elementare quindi è facile capire la difficoltà di legge re certi personaggi....ho questa passione da sempre e ho cercato di capire cosa -da sempre - si è cercato di dire attraverso la filosofia....ps quello che ho capito è che per quanto ci siano visioni diverse e contrastanti con punte di pensieri IN DIAGONALE non abbiamo fatto un passo avanti riguardo la nostra vita...ps nel 96 un'amico mi regalò un libro di Emanuele Severino " essenza del nichilismo" è l'unico che "se avesse ragione dimostra il perchè- " potremmo anche dire che dall'anni 70 in cui ha scritto il libro a oggi molte cose sono avvenute" il concetto severiniano che dice " la tecnica ha uno scopo proprio (scritto in corsivo)" naturalmente....si incomincia a vedere abbastanza chiaramente....ho segui to volentieri la tua trasmissione perchè sei preparato e esaustivo...complimenti dainelli mario uò verificare
Complimenti Riccardo, bellissima live in tutto e per tutto, si vede che sei un sincero patito del Deleuze-pensiero, che hai saputo esprimere in modo chiaro e organico, al di là di ogni mistificazione. ;) Tuttavia, mi sento di fare un appunto: trovo incomprensibile la tua definizione delle prime forme di internet come “fascistizzazione del rizoma”. E’ un’affermazione piuttosto forte e ingenerosa, che non rende alcuna giustizia alla storia di internet, e a come si è evoluto nel corso del tempo. Potrei parlarti di come ho personalmente vissuto quel mondo, da bambino, con il mio primo modem a 56k, attraverso una pioggia di siti e forum dalla grafica spartana, in cui l’informazione era trattata come un ente fluido e totalmente emendabile, nel pieno rispetto della libertà di espressione di ciascun utente, membro di una comunità sì piccola ma assolutamente meritocratica. Visto che tuttavia vorrei evitare di buttarla sul sentimentale, e che già quell’internet della seconda metà degli anni ’90 era di per sé una forma di rete piuttosto avanzata, mi affido alle parole di Manuel Castells, autore del saggio “Galassia Internet” (di cui ti consiglio caldamente l’acquisto, è un testo estremamente interessante). Nel tracciare la storia di internet, a partire dalle prime forme figlie del progetto Arpanet, Castells rileva come il mezzo, nel suo stato embrionale, fosse frutto del lavoro di hacker, e come tale foriero della cultura di questi, basata sui principi cardine dei valori tecno-accademici: la tecnologia come valore supremo, l’importanza del contributo dato da ciascun membro allo sviluppo della comunità, la rilevanza delle informazioni immesse (costantemente sottoposte al vaglio e al raffronto nell’ambito della comunità stessa), il ripudio del mezzo tecnologico come via per la persecuzione di interessi individuali… “La cultura hacker è, in sostanza, una cultura di convergenza tra gli esseri umani e le loro macchine, in un processo di interazione senza restrizioni. E’ una cultura della creatività tecnologica fondata su libertà, cooperazione, reciprocità e informalità.” Alla faccia della fascistizzazione! Il tuo errore, credo, sta nel fatto che tu abbia travisato l’esclusività che il sistema internet aveva inizialmente (in quanto dominio per eccellenza di “smanettoni” e tecno-appassionati) per una forma di fascismo. In realtà era più una specie di paradiso per un ristretto numero di esperti e “menti elette”, volendo dirla con parole semplici. Oggi internet è semplicemente più diffuso di quanto non lo fosse 15-20 anni fa: il che ha permesso a un enorme numero di persone di poter entrare di straforo in un mondo per pochi, ma anche alle compagnie commerciali di trasformare una rete libera e al di là di ogni controllo gerarchico in un mezzo di profitto economico, con tutti gli annessi e connessi del caso. Vogliamo essere sinceri? La rete è molto più “fascistizzabile” oggi di quanto non lo fosse in precedenza. Quando, semplicemente, c’era molta meno alfabetizzazione informatica.
Conosco a memoria ogni sua intervista e mai nessuno anticipo ' col suo pensiero esattamente ciò che sta accadendo ora. Sarei felice di sapere cosa ne pensi
Ciao Rick, ieri sera hai fatto una LIVE veramente potente, difficile ma molto interessante che ha coinvolto tutti. Ci tengo ha farti sapere alcune riflessioni; intanto la grande preparazione che hai in materia di filosofia, questo ti va riconosciuto e messo in evidenza anche perché su YT è difficile trovare gente competente, molti opinionisti ma poche competenze (secondo me). In secondo luogo tieni in considerazione le persone, anche, e credo soprattutto quelle che sono più indietro dal punto di vista "culturale" (come me) e questo ti fa molto onore oltre che costarti molta più fatica. Apprezzo sinceramente lo sforzo che hai fatto per mettere in piedi questa LIVE. L'idea dell' #AgoràDuFer e un'altra fantastica iniziativa, io intanto mi procurerò una Webcam non si sa mai. Per quanto riguarda i contenuti del video devo studiarmelo un po' ma il concetto è arrivato. Grazie Rick e a presto.
Eccomi... Come al solito all'inizio sarò bloccato da operazioni di famiglia ma sei già sul grande schermo con Chromecast per vederti comodo dal divano alla TV. Posso preparare i popcorn Rick?
Lodevole tentativo di esporre il pensiero un po' contorto e anche difficile di Deleuze. Chi ha capito tutto, alzi la mano! Bisognerà riprendere questo filosofo che sembra avere tanta importanza nel superamento dell' "io" e della individualità. Mi piace che Deleuze vada finalmente oltre a Freud e Hegel che sono durati già sin troppo, dominando il pensiero del novecento (forse anche per "tendenza" o moda)
Per mettere a fuoco il pensiero di Deleuze, prenderò spunto dall'esposizione che trovate in YT al titolo "Introduzione al pensiero di Gilles Deleuze n.1,2,..." di Francesco Pala. Intravedo 4 possibili critiche tra loro interconnesse: 1) Sulla critica ad Hegel si elude un presupposto essenziale: Hegel riferendosi allo spirito nei momenti della dialettica ovviamente non si riferisce in generale alla soggettività, alla vitalità creativa individuale, come fa Deleuze, ma non oper questo si può pensare che la negasse come vedremo in (3). Quando Hegel spiega che l'individuo non è se non in relazione agli altri, nno nega affatto l'individuo, ne proclama il primato del collettivismo. Quindi tale critica è basata sull'elusione di una distinzione fondamentale. 2) In filosofia a differenza delle scienze empiriche, basate sulla sperimentazione, non ha credo molto senso parlare di superamento, Aristotele non è superato, proprio perchè non lo considero direttamente riferibile alla realtà odierna. Mentre l'intento di Deleuze è indubbiamente liquidatorio. 3) Per rifarsi alla (1), anche volendo liquidare Hegel con gli argomenti Deleuziani (come spiega Pela) si cadrebbe in contraddizione: prendendo ad esempio il pensiero, non ha alcun senso affermare che per Hegel il pensiero è dato o creato solo nella contrapposizione, che non gli si riconosce affatto una positività vitale e autonoma: Come dire che il pensiero è creato nel momento in cui incontra il suo contrapposto, un controsenso. Anche quando ci viene in mente un qualcosa da dire in risposta a qualcuno, quel qualcuno aveva un pensiero da prima, o anche in un discorso vi è sempre (pena l'assurdo logico) un precedenza dell'atto creativo della mente (spesso anticipando ciò che l'interlocutore potrebbe dire). Del resto parlare separatamente di affermazione, e nagazione, e considerare la dialettica come incentrata sulla negazione (e non come un connubio) è un greve controsenso. Il senso del pensiero di Hegel non che la luce bianca di una lampada si riduce alll'insieme delle ombre che genera, ma che se fosse tutto perfettamente bianco e senza contrasti non avremmo neanche l'idea di luce. 4) E'ovvio che la "creatività positiva menzionata da Deleuzeè la traslazione d Nietzsche della volontà di potenza, ma allora l'atto di creatività o si realizza, si esprime, o non è, o è come se non fosse! Ma chi può dire qual'è la misura dell'uomo? Che sia creativo o mostri di esserlo o no? E chi può trovare valida, emozionante, bella ecc. la sua opera? LA risposta è semplice, l'autore stesso o altri ma in base alla cultura in cui si vive, ma allora si ritorna e si ricade in quel un rapporto dialettico, storio-culturale (hegeliano) che descrive la cultura nel senso dello spirito umano. Quindi Deleuze mente quando presenta una sua visione vitalistica e creativa contro una sterilità mortifera di schemi rappresentativi, in breve contro Hegel a suo vedere. Primo perchè è una visione contraffatta e stereotipa di Hegel, poi perchè non vi evade affatto (a meno che non ignori insieme a Hegel anche la cultura, come faceva ad esempio il Deleuziano Camelo Bene) così come l'oltre-uomo non evade dall'uomo, ma vi ricade inevitabilmente.
Porta troia rick,sto cercando di leggere un po' tutto deleuze,ogni volta che inizio un suo libro mi rivedo la live w trovo sempre cose nuove.sei un grande Ps stesso discorso anche per gli altri filosofi ma deleuze ha avuto una produzione infinita
Pps sto leggendo la presentazione su masoch ed è incredibile di come parla della sessualità e della figura del medico clinico,se non l hai letto te lo consiglio vivamente
Oh guarda che bello.. qua mi parli di relazioni, abbassamento delle barriere dell'ego, le RELAZIONI creano il soggetto (addirittura per deleuze non c' è il soggetto) Qui c'è un sacco di buddismo o eraclito pure
pensiero gerarchico o basato su feedbacks...mi farebbe piacere se la scelta dipende da assunti filosofici tout court o dal contributo delle scienze cognitive (studio del cervello)
ciao, scusa se scrivo qua ma è il video più coerente credo, quindi mi sembrava fosse la scelta migliore. Hai mai parlato di E. Glissant? lo conosci? ti piace?..io ho conosciuto i tuoi video (complimenti) attraverso Deleuze che adoro. Non mi pare tu abbia mai citato Glissant ma è possibile che qualcosa mi sia sfuggito. Potrei consigliarti bellissimi libri su di lui ma credo tu ne sia già a conoscenza. Ad ogni modo sarebbe interessante uno "speciale" su di lui visto anche le tematiche molto attuali! un saluto
L'intellettuale contemporaneo organico è il deleuziano post-moderno che ancora non si è liberato dei complessi anti-hegeliani e non sa più essere inattuale, ovvero, non sa più essere filosofo, non riesce più a generare prospettive né è in grado di problematizzare il presente. Mette un po' di tristezza. Però finché c'è questo entusiasmo cosa gli si può dire? Due precisazioni: definire l'opera di Deleuze come originale è quantomeno azzardato. Un esempio poco frequentato: la sua teoria del divenire e poi quella della de-territorializzazione e ri-territorializzazione è pressoché ricalcata sul percorso mistico-medievale di annullamento e trasformazione. Un ateo che ti fa scoprire un Deleuze mistico-medievale dove lo trovi? Un saluto ;)
I concetti esposti mi appaiono fumosi. Visto che ho visto altre monografie che invece erano molto chiare mi viene il sospetto che il problema sia nel filosofo e non nel divulgatore. Quindi la domanda: cosa pensi alle critiche mosse (fra gli altri) da Sokal e Bricmont a Deleuze e Guattari in "Imposture Intellettuali"?
Sarebbe giusto affermare che il divenire è l'intero cosmo costantemente impegnato nella sua infinita creazione e che il desiderio è la forza che permette quello stesso atto autocreativo, per Deleuze?
Per il solo fatto che parli di storia della filosofia di progressione, di superamento dimostri due cose). A) Deleuze é dentro la filosofia di Hegel. B) confondi Hegel con gli hegeliani . Per la questione essere amici della conoscenza, Hegel liquida la. cosa nell'introduzione alla Fds
Buongiorno Rick! Ti faccio due domande. 1- Riguardo al mutare del desiderio di cui si parla al punto 1:34:00 mi verrebbe da dire che il Desiderio di per sé non muta, perché è più grande del ganglio che temporaneamente prende il nome di Io. E' il ganglio-uomo che nel suo mutare si trova in un luogo diverso all'interno della matrice desiderante. Questa concezione è condivisibile dal pensiero di Deleuze? 2- Quando Deleuze parla di macchina desiderante e della filosofia come Filìa/Amicizia nei confronti del sapere, è riconducibile a quello di cui parla Massimo Recalcati citando Lacan quando parla dell'approccio al sapere come trasformazione della conoscenza in "corpo erotico" da scoprire? Ti saluto con tanta ammirazione! Grazie per avermi fatto scoprire Deleuze che non conoscevo e con cui sento una affinità emozionante. Grazie in anticipo in caso tu riesca a trovare il tempo di rispondermi. Luigi
Luigi Aime Di per sé, quindi da solo, non muta. Se tu trascrivi il tuo desiderio nel momento sì.. Ma le forze di molteplicità che hanno a che fare lo fanno mutare, perché soggetto al tempo, io penso. Se desideri una donna, quel desiderio non può rimanere tale. Quindi cosa succederebbe, che se non ottieni la donna la voglia di averla te la porti nella tomba? No... PS: ho paura di aver scritto stronzate porta pazienza nel caso.
mastrolambo Questo tuo ragionamento sarebbe possibile solo se il desiderio fosse il desiderio dell'io. Ma se ho capito (e non è detto che io abbia capito, per questo chiedo a Rick :-) ) il desiderio di cui parla Deleuze non è il mio desiderio. E' un desiderare che non nasce da me ma che è a priori. Il ganglio che io sono è prodotto dal mutare del desiderio, in una tensione tra passato e futuro. Quindi non desidero una donna perché io voglio lei. Ad esempio desidero una donna perché la macchina desiderante che produce il mio mondo fa emergere in me una suggestione di desiderio, di cui quella donna in particolare è solo un aspetto. Credo di desiderare lei, ma in realtà desidero un mondo di cui lei può essere una porta possibile. Quindi nella mia esperienza conscia il desiderio muta, ma nella realtà inconscia che mi contiene quel desiderare è qualcosa in cui sono io a muovermi. Il mutare dei desideri in questo modo sarebbe un po' come il movimento illusorio del sole attorno alla terra. Il sole è fermo, siamo noi che ci muoviamo. Questo ragionamento però vale solo se ho capito cosa intende dire Deleuze. Quindi: Rick chiediamo il tuo aiuto. :-D
Luigi Aime Metto in chiaro che per "desideri una donna" intendevo le molteplicità ad essa legate, diciamo che semplificavo, ma in 'sti discorsi non bisogna tralasciare nulla...Però anche inconsciamente può succedere che dopo determinato avvenimento il desiderio cambi in reazione all'azione, ma forse discuto a un livello superficiale della cosa e quindi non comprendo. Per ora lascio la palla a Rick se no esplodo
Luigi Aime caro Luigi, ti rispondo: 1 - sì, credo che questa concezione sia molto in linea con ciò che intendeva Deleuze. 2 - non credo che i due esempi che proponi siano affini, non foss'altro che Deleuze stesso critica quella concezione lacaniana ;) Sono felice che il video ti sia piaciuto!
mastrolambo no no, non si tratta di "desiderare" qualche cosa (una donna, un oggetto, un lavoro), il desiderio qui è inteso come istanza che permette i concatenamenti. Quindi, di per sé, non muta!
Mi piacerebbe porre alla tua attenzione questo video. L'ho registrato prima di trovarti online. Dalle considerazioni fatte ho trovato un ponte. All'inizio è vago, poi pian piano prende forma fino a catturarti. Sempre che tu sia me. Il video è questo... se avrai pazienza di ascoltarlo ne sarei infinitamente grato dato che mi sento parecchio solo nelle mie considerazioni che, con una buona base filosofica possono essere carpite anche da un discorso su bambini e rospi. In particolare l'idea di Rendering. Nel discorso: th-cam.com/video/ecr0uSQTDRc/w-d-xo.html Saluti, se gesu vuole qualcosa succederà.
Ma l'idea del divenire come flusso e non-opposizione tra passato e futuro non è un carattere del pensiero fenomenologico? Vi prego qualcuno mi risponda devo chiarire questo dubbio 😂
Caro Rick, non sono daccordo con te di quanto dici su Nietzsche. Nietzsche e' di un altro pianeta rispetto a tutti i pensatori che lo hanno preceduto e che lo hanno seguito finora anche. Sono invece daccordo con te su Deleuze che e' il meglio tra i pensatori del Novecento, tuttavia non dimenticare il suo coautore Guattari, che non e' da meno, anzi. Comunque anche loro, alla fine, ho l' impressione che avessero voluto salvare qualcosa del vecchio inganno del pensiero occidentale. Logica, logica, pazza celestiale logica... E le macchine dell' eternita' triturano i vasti segni dell'illusione.
Rick mi spieghi come fai a fare 3 video in difesa del capitalismo e propugnare idee neo-liberiste dopo aver letto due volumi letteralmente rivoluzionari come "Capitalismo e schizofrenia"? O non c'hai capito niente (cosa che non credo) o stai trollando di brutto. Oppure sei affiliato alla gang del dark enlightenment di Nick Land. Ad ogni modo è una live molto interessante e chiara e che perciò mi lascia ancora più perplesso su come tu possa conciliare il suo pensiero (che sembrerebbe appassionarti) con i tuoi endorsement a capitalismo, neolib e logiche imprenditoriali (dato che il rizoma, come giustamente dici, è lontanissimo da tali logiche).
Giulio, mi sorprende molto un commento di questo tipo. E mi sorprende perché non c'è proprio niente di strano nell'aver letto, apprezzato e quasi amato Deleuze, e poi prendere le distanze da alcune sue posizioni. Ti dirò di più: Deleuze è anti-marxista, ed è stato proprio lui a farmi accorgere delle aporie e dei limiti del marxismo. Dopodiché, non è che perché ho letto Deleuze allora devo aderire ad ogni sua idea. Io amo moltissimi autori (di filosofia o di letteratura) comunisti, li leggo proprio perché da ognuno di essi posso trarre qualcosa. Ma se credi che leggere autori significa aderire in toto al loro pensiero, secondo me sei fuori strada.
@@rickdufer No certo, assolutamente si possono prendere le distanze su certe sue posizioni ed è legittimo. Soprattutto non è mia intenzione cadere in una rigida dicotomia capitalismo/comunismo o capitalismo/marxismo (so bene quanto Deleuze fosse lontano da posizioni partitiche comuniste e quanto la sua idea di sinistra fosse tutt'altro che allineata). Sappiamo bene i danni della dialettica e siamo d'accordo nel tenerla a distanza. Diciamo che in un futuro prossimo non vedo come il capitalismo possa salvarci (vendendoci l'ennesima soluzione a caro prezzo) dal disastro in cui siamo anche a causa di esso. E questo non lo dico da posizioni dialettiche, ma perché credo sia necessario dare spazio (e tempo), appunto, ad altri divenire, che non sono quelli capitalistici e chiuderla col "realismo capitalista".
@@Giuliozanetti90 il disastro in cui siamo? Leggi due libri, ti prego: "Factfulness" di Hans Rosling e "Illuminismo adesso" di Steven Pinker. E poi ne riparliamo 😉
th-cam.com/video/bclnl5mmRzk/w-d-xo.html segnalo questo video, dato che hai parlato già del discolo Fusaro - può essere interessante per comprendere cosa c'è dietro alla miopia fusariana del valore oggettivo della filosofia di Deleuze
"Il prossimo secolo sarà deleuziano" scrive Michel Foucault nella prefazione a "Differenza e Ripetizione", di Gilles Deleuze. Nome che ricorre in tutti i successivi autori e fortemente presente in ogni mio video, Deleuze è forse il filosofo francese più importante del Novecento e in questa LIVE voglio raccontarvi la sua storia, i suoi concetti più importanti e il perché questo secolo è effettivamente deleuziano.
"Poiché ciascuno di noi era parecchi, si trattava già di molta gente" cit. G.Deleuze
Veramente Foucault non parlava del "prossimo secolo" ma in quel contesto ha utilizzato la parola "secolo" nell'accezione cristiana. Lo dice in un'intervista.
Grande, ci vogliono persone come te che rendono "semplice" la comprensione di grandi concetti filosofici essenziali, a parer mio, per sviluppare una nostra filosofia di vita atta a farci affrontare ogni momento della quotidianità con un senso logico.
Così "semplice" Deleuze non lo è per niente: bisognerà chinarsi su i suoi libri per comprendere veramente il suo pensiero
Vogliamo Carmelo Bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Devo ammettere che sei molto bravo ad esporre in maniera chiara Deleuze. Ho risentito ora il video. Roberto da Bologna
Tu sei un bene per l'umanità, Rick!
mi accontento di essere un bene per chi guarda i miei video! ;) Grazie!
Ciao Rick. Mi piace molto il tuo modo di spiegare il pensiero dei filosofi - pensatori. Spero proprio che farai un video su Carmelo Bene.
Buonasera a tutti! :D sempre un piacere di essere qui!
link4universe grande, Adrian! Grazie per il contributo! ;)
grandissimo grazie Adrian per avermi fatto scoprire Rick
È UN CROSSOVER DI CUI IGNORAVO L'ESISTENZA, MA CHE ADESSO SCOPRO DI AVER BISOGNO ahahahhah
Grandissima idea! :D (La live dei 2000 ;) )
Ciao Rick, volevo solo dirti una cosa, anche se il video è di qualche anno fa: BRAVISSIMO!!! SUPERLATIVO!! io mi sto occupando di Gilles Deleuze per il mio dottorato, più la parte relativa al cinema, ma non puoi certo trattare Deleuze a compartimenti stagni. Sei stato veramente bravo anche perché in 2 ore e 20 è difficile trattare Deleuze e dare spazio ai commenti. Quindi lavoro eccellente. Dovresti mettere i sottotitoli in inglese perché avresti moltissime visualizzazioni dall'estero. Sul mio account twitter seguo parecchi "canali" diciamo su Gilles Deleuze e apprezzerebbero molto questo tuo video. Ancora complimenti. Il video non solo dimostra competenza, professionalità ma anche finalmente, per usare un vocabolario deleuziano, produzione di nuovo su internet. Un esempio vero di "intelligenza interconnessa" questa tua live!Bravo! Lontano anni luce dalla chiacchiera, da video deliranti, selfie e gente che mangia nutella e si traveste da poliziotto invece che andare a lavorare. Proprio bravo ; )
Grande Rick :D ce ne vorrebbero di più di persone in gamba come te ed Adrian in rete, fantastico.. non vedo l'ora di contribuire al tuo progetto prendendo l'abbecedario su Amazon
ho ripreso il tuo racconto...ho seguito molto Deleuze in video ed è affascinante il suo modo di esporre pensieri...-premetto di aver letto "Differenza e Ripetizione" senza mai riuscire a "entrare...." l'unica cosa che mi ha colpito è questa frase "che non ho più ritrovato nel libro che suona così "...nella domanda è già insita la risposta"..." che mi affascinato e nello stesso sconvolto :è come dire che si ragione per niente.....
sono una "concatenazione " da 5 elementare quindi è facile capire la difficoltà di legge
re certi personaggi....ho questa passione da sempre e ho cercato di capire cosa -da sempre - si è cercato di dire attraverso la filosofia....ps quello che ho capito è che per quanto ci siano visioni diverse e contrastanti con punte di pensieri IN DIAGONALE non abbiamo fatto un passo avanti riguardo la nostra vita...ps nel 96 un'amico mi regalò un libro di Emanuele Severino " essenza del nichilismo" è l'unico che "se avesse ragione dimostra il perchè- " potremmo anche dire che dall'anni 70 in cui ha scritto il libro a oggi molte cose sono avvenute" il concetto severiniano che dice " la tecnica ha uno scopo proprio (scritto in corsivo)" naturalmente....si incomincia a vedere abbastanza chiaramente....ho segui to volentieri la tua trasmissione perchè sei preparato e esaustivo...complimenti
dainelli mario
uò verificare
Sei un grande
mi fa piacere che c'e' una certa resistenza dei giovani a proposito della convinzione comune che "you tube e' intrattenimento".
Che bel passo che hai letto di "Che cos'è la filosofia"!
Complimenti Riccardo, bellissima live in tutto e per tutto, si vede che sei un sincero patito del Deleuze-pensiero, che hai saputo esprimere in modo chiaro e organico, al di là di ogni mistificazione. ;)
Tuttavia, mi sento di fare un appunto: trovo incomprensibile la tua definizione delle prime forme di internet come “fascistizzazione del rizoma”. E’ un’affermazione piuttosto forte e ingenerosa, che non rende alcuna giustizia alla storia di internet, e a come si è evoluto nel corso del tempo.
Potrei parlarti di come ho personalmente vissuto quel mondo, da bambino, con il mio primo modem a 56k, attraverso una pioggia di siti e forum dalla grafica spartana, in cui l’informazione era trattata come un ente fluido e totalmente emendabile, nel pieno rispetto della libertà di espressione di ciascun utente, membro di una comunità sì piccola ma assolutamente meritocratica.
Visto che tuttavia vorrei evitare di buttarla sul sentimentale, e che già quell’internet della seconda metà degli anni ’90 era di per sé una forma di rete piuttosto avanzata, mi affido alle parole di Manuel Castells, autore del saggio “Galassia Internet” (di cui ti consiglio caldamente l’acquisto, è un testo estremamente interessante).
Nel tracciare la storia di internet, a partire dalle prime forme figlie del progetto Arpanet, Castells rileva come il mezzo, nel suo stato embrionale, fosse frutto del lavoro di hacker, e come tale foriero della cultura di questi, basata sui principi cardine dei valori tecno-accademici: la tecnologia come valore supremo, l’importanza del contributo dato da ciascun membro allo sviluppo della comunità, la rilevanza delle informazioni immesse (costantemente sottoposte al vaglio e al raffronto nell’ambito della comunità stessa), il ripudio del mezzo tecnologico come via per la persecuzione di interessi individuali…
“La cultura hacker è, in sostanza, una cultura di convergenza tra gli esseri umani e le loro macchine, in un processo di interazione senza restrizioni. E’ una cultura della creatività tecnologica fondata su libertà, cooperazione, reciprocità e informalità.” Alla faccia della fascistizzazione!
Il tuo errore, credo, sta nel fatto che tu abbia travisato l’esclusività che il sistema internet aveva inizialmente (in quanto dominio per eccellenza di “smanettoni” e tecno-appassionati) per una forma di fascismo. In realtà era più una specie di paradiso per un ristretto numero di esperti e “menti elette”, volendo dirla con parole semplici.
Oggi internet è semplicemente più diffuso di quanto non lo fosse 15-20 anni fa: il che ha permesso a un enorme numero di persone di poter entrare di straforo in un mondo per pochi, ma anche alle compagnie commerciali di trasformare una rete libera e al di là di ogni controllo gerarchico in un mezzo di profitto economico, con tutti gli annessi e connessi del caso.
Vogliamo essere sinceri? La rete è molto più “fascistizzabile” oggi di quanto non lo fosse in precedenza. Quando, semplicemente, c’era molta meno alfabetizzazione informatica.
Conosco a memoria ogni sua intervista e mai nessuno anticipo ' col suo pensiero esattamente ciò che sta accadendo ora. Sarei felice di sapere cosa ne pensi
Ciao Rick, ieri sera hai fatto una LIVE veramente potente, difficile ma molto interessante che ha coinvolto tutti.
Ci tengo ha farti sapere alcune riflessioni; intanto la grande preparazione che hai in materia di filosofia, questo ti va riconosciuto e messo in evidenza anche perché su YT è difficile trovare gente competente, molti opinionisti ma poche competenze (secondo me).
In secondo luogo tieni in considerazione le persone, anche, e credo soprattutto quelle che sono più indietro dal punto di vista "culturale" (come me) e questo ti fa molto onore oltre che costarti molta più fatica.
Apprezzo sinceramente lo sforzo che hai fatto per mettere in piedi questa LIVE.
L'idea dell' #AgoràDuFer e un'altra fantastica iniziativa, io intanto mi procurerò una Webcam non si sa mai. Per quanto riguarda i contenuti del video devo studiarmelo un po' ma il concetto è arrivato. Grazie Rick e a presto.
dario benoli grazie davvero, Dario, le tue parole mi confermano che sto andando nella giusta direzione! ;) Ci vediamo in Agorà! :D
quando tratteremo Carmelo Bene?
Buona sera :D
Ci sono! Parecchio in ritardo, ma ci sono.
Eccomi... Come al solito all'inizio sarò bloccato da operazioni di famiglia ma sei già sul grande schermo con Chromecast per vederti comodo dal divano alla TV. Posso preparare i popcorn Rick?
Leonardo Vannucci Prepara! :D
Lodevole tentativo di esporre il pensiero un po' contorto e anche difficile di Deleuze. Chi ha capito tutto, alzi la mano! Bisognerà riprendere questo filosofo che sembra avere tanta importanza nel superamento dell' "io" e della individualità. Mi piace che Deleuze vada finalmente oltre a Freud e Hegel che sono durati già sin troppo, dominando il pensiero del novecento (forse anche per "tendenza" o moda)
Ecchime, ci sono. Gatto permettendo saro' tutto orecchi!
Per mettere a fuoco il pensiero di Deleuze, prenderò spunto dall'esposizione che trovate in YT al titolo "Introduzione al pensiero di Gilles Deleuze n.1,2,..." di Francesco Pala.
Intravedo 4 possibili critiche tra loro interconnesse:
1) Sulla critica ad Hegel si elude un presupposto essenziale:
Hegel riferendosi allo spirito nei momenti della dialettica ovviamente non si riferisce in generale alla soggettività, alla vitalità creativa individuale, come fa Deleuze, ma non oper questo si può pensare che la negasse come vedremo in (3). Quando Hegel spiega che l'individuo non è se non in relazione agli altri, nno nega affatto l'individuo, ne proclama il primato del collettivismo. Quindi tale critica è basata sull'elusione di una distinzione fondamentale.
2) In filosofia a differenza delle scienze empiriche, basate sulla sperimentazione, non ha credo molto senso parlare di superamento, Aristotele non è superato, proprio perchè non lo considero direttamente riferibile alla realtà odierna. Mentre l'intento di Deleuze è indubbiamente liquidatorio.
3) Per rifarsi alla (1), anche volendo liquidare Hegel con gli argomenti Deleuziani (come spiega Pela) si cadrebbe in contraddizione: prendendo ad esempio il pensiero, non ha alcun senso affermare che per Hegel il pensiero è dato o creato solo nella contrapposizione, che non gli si riconosce affatto una positività vitale e autonoma: Come dire che il pensiero è creato nel momento in cui incontra il suo contrapposto, un controsenso. Anche quando ci viene in mente un qualcosa da dire in risposta a qualcuno, quel qualcuno aveva un pensiero da prima, o anche in un discorso vi è sempre (pena l'assurdo logico) un precedenza dell'atto creativo della mente (spesso anticipando ciò che l'interlocutore potrebbe dire). Del resto parlare separatamente di affermazione, e nagazione, e considerare la dialettica come incentrata sulla negazione (e non come un connubio) è un greve controsenso.
Il senso del pensiero di Hegel non che la luce bianca di una lampada si riduce alll'insieme delle ombre che genera, ma che se fosse tutto perfettamente bianco e senza contrasti non avremmo neanche l'idea di luce.
4) E'ovvio che la "creatività positiva menzionata da Deleuzeè la traslazione d Nietzsche della volontà di potenza, ma allora l'atto di creatività o si realizza, si esprime, o non è, o è come se non fosse! Ma chi può dire qual'è la misura dell'uomo? Che sia creativo o mostri di esserlo o no? E chi può trovare valida, emozionante, bella ecc. la sua opera?
LA risposta è semplice, l'autore stesso o altri ma in base alla cultura in cui si vive, ma allora si ritorna e si ricade in quel un rapporto dialettico, storio-culturale (hegeliano) che descrive la cultura nel senso dello spirito umano.
Quindi Deleuze mente quando presenta una sua visione vitalistica e creativa contro una sterilità mortifera di schemi rappresentativi, in breve contro Hegel a suo vedere.
Primo perchè è una visione contraffatta e stereotipa di Hegel, poi perchè non vi evade affatto (a meno che non ignori insieme a Hegel anche la cultura, come faceva ad esempio il Deleuziano Camelo Bene) così come l'oltre-uomo non evade dall'uomo, ma vi ricade inevitabilmente.
Rick hai fatto/farai dei video sui francofortesi?
Porta troia rick,sto cercando di leggere un po' tutto deleuze,ogni volta che inizio un suo libro mi rivedo la live w trovo sempre cose nuove.sei un grande
Ps stesso discorso anche per gli altri filosofi ma deleuze ha avuto una produzione infinita
Pps sto leggendo la presentazione su masoch ed è incredibile di come parla della sessualità e della figura del medico clinico,se non l hai letto te lo consiglio vivamente
Eccoci!
Oh guarda che bello.. qua mi parli di relazioni, abbassamento delle barriere dell'ego, le RELAZIONI creano il soggetto (addirittura per deleuze non c' è il soggetto)
Qui c'è un sacco di buddismo o eraclito pure
Ma se il desiderio produce la realtà non e' anche questa una forma di idealismo se per esempio sostituiamo pensiero a desiderio non ne esce Hegel ?
Ragazzi io non trovo il Q&A, qualcuno potrebbe linkarmelo?
nairzeen Ok nulla trovato!
va bene a duemila iscritti l'agorà, ma soprattutto ri-taglio baffi!! ;P
pollon sbattimento NO NO, i baffi non si toccano più! :D
Ciao Rick. Hai mai riflettuto su una lettura della serie Sense8 alla luce del pensiero di Deleuze?
Donde están las leyendas muchacho? Saludos! Eres muy inteligente.
grazie :)
pensiero gerarchico o basato su feedbacks...mi farebbe piacere se la scelta dipende da assunti filosofici tout court o dal contributo delle scienze cognitive (studio del cervello)
Video interessantissimo come al solito :) Una domanda: qual era il rapporto tra Deleuze e la giurisprudenza?
Non capisco una cosa : abhinavagupta diceva le stesse cose per quel poco che non so
Buonasera!-
ciao, scusa se scrivo qua ma è il video più coerente credo, quindi mi sembrava fosse la scelta migliore. Hai mai parlato di E. Glissant? lo conosci? ti piace?..io ho conosciuto i tuoi video (complimenti) attraverso Deleuze che adoro. Non mi pare tu abbia mai citato Glissant ma è possibile che qualcosa mi sia sfuggito. Potrei consigliarti bellissimi libri su di lui ma credo tu ne sia già a conoscenza. Ad ogni modo sarebbe interessante uno "speciale" su di lui visto anche le tematiche molto attuali! un saluto
L'intellettuale contemporaneo organico è il deleuziano post-moderno che ancora non si è liberato dei complessi anti-hegeliani e non sa più essere inattuale, ovvero, non sa più essere filosofo, non riesce più a generare prospettive né è in grado di problematizzare il presente. Mette un po' di tristezza. Però finché c'è questo entusiasmo cosa gli si può dire? Due precisazioni: definire l'opera di Deleuze come originale è quantomeno azzardato. Un esempio poco frequentato: la sua teoria del divenire e poi quella della de-territorializzazione e ri-territorializzazione è pressoché ricalcata sul percorso mistico-medievale di annullamento e trasformazione. Un ateo che ti fa scoprire un Deleuze mistico-medievale dove lo trovi? Un saluto ;)
I concetti esposti mi appaiono fumosi. Visto che ho visto altre monografie che invece erano molto chiare mi viene il sospetto che il problema sia nel filosofo e non nel divulgatore.
Quindi la domanda: cosa pensi alle critiche mosse (fra gli altri) da Sokal e Bricmont a Deleuze e Guattari in "Imposture Intellettuali"?
Benjamin l autore crea i propri precursori (credo)
però i video tremolano e sono scarsi
Ciao Rick, non ti pare sia il momento di ritirare fuori Carmelo Bene? Nessuno ha il coraggio di farlo
Sarebbe giusto affermare che il divenire è l'intero cosmo costantemente impegnato nella sua infinita creazione e che il desiderio è la forza che permette quello stesso atto autocreativo, per Deleuze?
è interessante e lungo rimando a domani....
Per il solo fatto che parli di storia della filosofia di progressione, di superamento dimostri due cose). A) Deleuze é dentro la filosofia di Hegel. B) confondi Hegel con gli hegeliani . Per la questione essere amici della conoscenza, Hegel liquida la. cosa nell'introduzione alla Fds
Buongiorno Rick!
Ti faccio due domande.
1- Riguardo al mutare del desiderio di cui si parla al punto 1:34:00 mi verrebbe da dire che il Desiderio di per sé non muta, perché è più grande del ganglio che temporaneamente prende il nome di Io. E' il ganglio-uomo che nel suo mutare si trova in un luogo diverso all'interno della matrice desiderante. Questa concezione è condivisibile dal pensiero di Deleuze?
2- Quando Deleuze parla di macchina desiderante e della filosofia come Filìa/Amicizia nei confronti del sapere, è riconducibile a quello di cui parla Massimo Recalcati citando Lacan quando parla dell'approccio al sapere come trasformazione della conoscenza in "corpo erotico" da scoprire?
Ti saluto con tanta ammirazione! Grazie per avermi fatto scoprire Deleuze che non conoscevo e con cui sento una affinità emozionante.
Grazie in anticipo in caso tu riesca a trovare il tempo di rispondermi.
Luigi
Luigi Aime Di per sé, quindi da solo, non muta. Se tu trascrivi il tuo desiderio nel momento sì.. Ma le forze di molteplicità che hanno a che fare lo fanno mutare, perché soggetto al tempo, io penso. Se desideri una donna, quel desiderio non può rimanere tale. Quindi cosa succederebbe, che se non ottieni la donna la voglia di averla te la porti nella tomba? No...
PS: ho paura di aver scritto stronzate porta pazienza nel caso.
mastrolambo Questo tuo ragionamento sarebbe possibile solo se il desiderio fosse il desiderio dell'io. Ma se ho capito (e non è detto che io abbia capito, per questo chiedo a Rick :-) ) il desiderio di cui parla Deleuze non è il mio desiderio. E' un desiderare che non nasce da me ma che è a priori. Il ganglio che io sono è prodotto dal mutare del desiderio, in una tensione tra passato e futuro. Quindi non desidero una donna perché io voglio lei. Ad esempio desidero una donna perché la macchina desiderante che produce il mio mondo fa emergere in me una suggestione di desiderio, di cui quella donna in particolare è solo un aspetto. Credo di desiderare lei, ma in realtà desidero un mondo di cui lei può essere una porta possibile. Quindi nella mia esperienza conscia il desiderio muta, ma nella realtà inconscia che mi contiene quel desiderare è qualcosa in cui sono io a muovermi. Il mutare dei desideri in questo modo sarebbe un po' come il movimento illusorio del sole attorno alla terra. Il sole è fermo, siamo noi che ci muoviamo. Questo ragionamento però vale solo se ho capito cosa intende dire Deleuze. Quindi: Rick chiediamo il tuo aiuto. :-D
Luigi Aime Metto in chiaro che per "desideri una donna" intendevo le molteplicità ad essa legate, diciamo che semplificavo, ma in 'sti discorsi non bisogna tralasciare nulla...Però anche inconsciamente può succedere che dopo determinato avvenimento il desiderio cambi in reazione all'azione, ma forse discuto a un livello superficiale della cosa e quindi non comprendo. Per ora lascio la palla a Rick se no esplodo
Luigi Aime caro Luigi, ti rispondo:
1 - sì, credo che questa concezione sia molto in linea con ciò che intendeva Deleuze.
2 - non credo che i due esempi che proponi siano affini, non foss'altro che Deleuze stesso critica quella concezione lacaniana ;)
Sono felice che il video ti sia piaciuto!
mastrolambo no no, non si tratta di "desiderare" qualche cosa (una donna, un oggetto, un lavoro), il desiderio qui è inteso come istanza che permette i concatenamenti. Quindi, di per sé, non muta!
Mi piacerebbe porre alla tua attenzione questo video. L'ho registrato prima di trovarti online. Dalle considerazioni fatte ho trovato un ponte.
All'inizio è vago, poi pian piano prende forma fino a catturarti. Sempre che tu sia me.
Il video è questo... se avrai pazienza di ascoltarlo ne sarei infinitamente grato dato che mi sento parecchio solo nelle mie considerazioni che, con una buona base filosofica possono essere carpite anche da un discorso su bambini e rospi.
In particolare l'idea di Rendering. Nel discorso: th-cam.com/video/ecr0uSQTDRc/w-d-xo.html
Saluti, se gesu vuole qualcosa succederà.
Ma l'idea del divenire come flusso e non-opposizione tra passato e futuro non è un carattere del pensiero fenomenologico?
Vi prego qualcuno mi risponda devo chiarire questo dubbio 😂
Caro Rick, non sono daccordo con te di quanto dici su Nietzsche. Nietzsche e' di un altro pianeta rispetto a tutti i pensatori che lo hanno preceduto e che lo hanno seguito finora anche. Sono invece daccordo con te su Deleuze che e' il meglio tra i pensatori del Novecento, tuttavia non dimenticare il suo coautore Guattari, che non e' da meno, anzi. Comunque anche loro, alla fine, ho l' impressione che avessero voluto salvare qualcosa del vecchio inganno del pensiero occidentale. Logica, logica, pazza celestiale logica... E le macchine dell' eternita' triturano i vasti segni dell'illusione.
(Confidando possa interessare)
Per un'ermeneutica dello stare insieme
www.laccentodisocrate.it/Sollazzo36.html
1:50:00
Rick mi spieghi come fai a fare 3 video in difesa del capitalismo e propugnare idee neo-liberiste dopo aver letto due volumi letteralmente rivoluzionari come "Capitalismo e schizofrenia"? O non c'hai capito niente (cosa che non credo) o stai trollando di brutto. Oppure sei affiliato alla gang del dark enlightenment di Nick Land. Ad ogni modo è una live molto interessante e chiara e che perciò mi lascia ancora più perplesso su come tu possa conciliare il suo pensiero (che sembrerebbe appassionarti) con i tuoi endorsement a capitalismo, neolib e logiche imprenditoriali (dato che il rizoma, come giustamente dici, è lontanissimo da tali logiche).
Giulio, mi sorprende molto un commento di questo tipo. E mi sorprende perché non c'è proprio niente di strano nell'aver letto, apprezzato e quasi amato Deleuze, e poi prendere le distanze da alcune sue posizioni. Ti dirò di più: Deleuze è anti-marxista, ed è stato proprio lui a farmi accorgere delle aporie e dei limiti del marxismo. Dopodiché, non è che perché ho letto Deleuze allora devo aderire ad ogni sua idea. Io amo moltissimi autori (di filosofia o di letteratura) comunisti, li leggo proprio perché da ognuno di essi posso trarre qualcosa. Ma se credi che leggere autori significa aderire in toto al loro pensiero, secondo me sei fuori strada.
@@rickdufer No certo, assolutamente si possono prendere le distanze su certe sue posizioni ed è legittimo. Soprattutto non è mia intenzione cadere in una rigida dicotomia capitalismo/comunismo o capitalismo/marxismo (so bene quanto Deleuze fosse lontano da posizioni partitiche comuniste e quanto la sua idea di sinistra fosse tutt'altro che allineata). Sappiamo bene i danni della dialettica e siamo d'accordo nel tenerla a distanza. Diciamo che in un futuro prossimo non vedo come il capitalismo possa salvarci (vendendoci l'ennesima soluzione a caro prezzo) dal disastro in cui siamo anche a causa di esso. E questo non lo dico da posizioni dialettiche, ma perché credo sia necessario dare spazio (e tempo), appunto, ad altri divenire, che non sono quelli capitalistici e chiuderla col "realismo capitalista".
@@Giuliozanetti90 il disastro in cui siamo? Leggi due libri, ti prego: "Factfulness" di Hans Rosling e "Illuminismo adesso" di Steven Pinker. E poi ne riparliamo 😉
benone ;)
Ci interessa il suo pensiero...e basta
th-cam.com/video/bclnl5mmRzk/w-d-xo.html segnalo questo video, dato che hai parlato già del discolo Fusaro - può essere interessante per comprendere cosa c'è dietro alla miopia fusariana del valore oggettivo della filosofia di Deleuze
freddodentro è semplicemente agghiacciante questa intervista. Agghiacciante!