Straordinario. Ma ancora di più pensare che in questa sala si è parlato e discusso come probabilmente si parlava e discuteva nell'antica Elea, con Parmenide e Zenone, pronti al viaggio per Atene!
Ci sarebbe anche la fisica quantistica per sostenere le teorie di Severino. Resta il fatto che qualsiasi filosofo interpreta e racconta l’esito della propria sensibilità, ma le verità finiscono così per essere tante quante i filosofi stessi. È bene condividere le proprie idee ma la crescita sta molto più nel sentire con il cuore, con l’essenza del Sè, nel silenzio, che non nelle verbose spiegazioni che provano a tradurre il sentire. il linguaggio è uno strumento umano per dar voce al pensiero, ma la percezione che l’uomo può fare riguarda un universo infinitamente più ricco e articolato di quanto possa esserlo qualunque vocabolario. Questo è il limite dei filosofi dei teologi dagli scienziati. Più in generale di qualunque essere umano al netto dello sua presunzione di giudicare realtà fuori della sua portata .
È l'eterno ad essere essente e potenza perciò essenza, ciò che è manifesto e fenomenico, sorge da lì e torna lì, la finitezza è il gioco illusorio dell'eterno che con la finitezza si intrattiene ed esprime,,, cosi mi è parso di capire, in meditazione, con lo studio di filosofie più vitali e piu antiche, 🤷🏼♀️🙏🏼🤔🙋🏼♀️
Come ci manca. Anima meravigliosa uomo meraviglioso. Come si fa senza queste grandi menti. Chissà cosa penserà? Di questa bruttezza umana che sta prevaricando. Dovunque tu sia amore infinito per te Emanuele❤❤❤❤
Io invece credo che quel ragazzino “ottuso” lo ha messo in difficolta’ enorme al filosofo! Infatti Severino si arrampica sugli specchi, pur di dimostrare che l’essente e’ eterno, facendo il paragone stupido col sole che tramonta e noi non lo vediamo piu’ all’orizzonte! Ma il paragone come giustamente obbiettava il ragazzino non regge! Perche’ il sole scompare ai nostri sensi, ma altri lo vedranno in altra parte del mondo, mentre l’essente muore e non lo vede piu nessuno!
Ragazzino ottuso, oppure giovane desideroso di un continuo confronto? Severino è stato un grande nome nel pensiero filosofico, ma non è infallibile. Ci vuole coraggio, e passione, ed il ragazzo li ha avuti entrambi.
@@Nonso880Era un esempio per far capire meglio, non un paragone. Se fosse stato un paragone si sarebbe potuto dire : se un corvo vola via dalla nostra vista noi sappiamo che fine ha fatto ? Non possiamo saperlo a meno che non siamo dall'altra parte con lui, per saperlo dovremmo essere morti anche noi, proprio come il corvo che è andato dall'altra parte. L'altra parte, dove si sposta il corvo la possiamo considerare la morte, dobbiamo essere di là con lui per saperlo altrimenti in questo caso l'esperienza tace. Se noi fossimo il cielo e il sole potrebbe essere un ulteriore paragone. L'esempio portato non è come il paragone di cui prima ho scritto, (nell'esempio siamo noi a chiedere al cielo, siamo degli spettatori) perché in quel caso tutto avviene in prima persona, sono presenti due enti, noi e il corvo.
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Severino, immortale. Resterà nella storia della filosofia come un gigante.
Straordinario. Ma ancora di più pensare che in questa sala si è parlato e discusso come probabilmente si parlava e discuteva nell'antica Elea, con Parmenide e Zenone, pronti al viaggio per Atene!
Intelligenza e anima e che voce meravigliosa.
«Del resto a morire sono sempre gli altri» recita l'epigrafe sulla tomba di Marcel Duchamp
Geniale.
Ci sarebbe anche la fisica quantistica per sostenere le teorie di Severino.
Resta il fatto che qualsiasi filosofo interpreta e racconta l’esito della propria sensibilità, ma le verità finiscono così per essere tante quante i filosofi stessi.
È bene condividere le proprie idee ma la crescita sta molto più nel sentire con il cuore, con l’essenza del
Sè, nel silenzio, che non nelle verbose spiegazioni che provano a tradurre il sentire. il linguaggio è uno strumento umano per dar voce al pensiero, ma la percezione che l’uomo può fare riguarda un universo infinitamente più ricco e articolato di quanto possa esserlo qualunque vocabolario.
Questo è il limite dei filosofi dei teologi dagli scienziati. Più in generale di qualunque essere umano al netto dello sua presunzione di giudicare realtà fuori della sua portata .
È l'eterno ad essere essente e potenza perciò essenza, ciò che è manifesto e fenomenico, sorge da lì e torna lì, la finitezza è il gioco illusorio dell'eterno che con la finitezza si intrattiene ed esprime,,, cosi mi è parso di capire, in meditazione, con lo studio di filosofie più vitali e piu antiche, 🤷🏼♀️🙏🏼🤔🙋🏼♀️
Ottimo
Come ci manca. Anima meravigliosa uomo meraviglioso. Come si fa senza queste grandi menti. Chissà cosa penserà? Di questa bruttezza umana che sta prevaricando. Dovunque tu sia amore infinito per te Emanuele❤❤❤❤
Oggi il giovane scambierebbe supposizione per supposta...
Ma si e' cognitivi solo attraverso la vista?
Ma quel ragazzino ottuso alla fine? Chissà se poi ha capito il senso del discorso
Io invece credo che quel ragazzino “ottuso” lo ha messo in difficolta’ enorme al filosofo! Infatti Severino si arrampica sugli specchi, pur di dimostrare che l’essente e’ eterno, facendo il paragone stupido col sole che tramonta e noi non lo vediamo piu’ all’orizzonte! Ma il paragone come giustamente obbiettava il ragazzino non regge! Perche’ il sole scompare ai nostri sensi, ma altri lo vedranno in altra parte del mondo, mentre l’essente muore e non lo vede piu nessuno!
Ragazzino ottuso, oppure giovane desideroso di un continuo confronto? Severino è stato un grande nome nel pensiero filosofico, ma non è infallibile. Ci vuole coraggio, e passione, ed il ragazzo li ha avuti entrambi.
Ottuso, non credo proprio!
@@Nonso880Era un esempio per far capire meglio, non un paragone. Se fosse stato un paragone si sarebbe potuto dire : se un corvo vola via dalla nostra vista noi sappiamo che fine ha fatto ? Non possiamo saperlo a meno che non siamo dall'altra parte con lui, per saperlo dovremmo essere morti anche noi, proprio come il corvo che è andato dall'altra parte. L'altra parte, dove si sposta il corvo la possiamo considerare la morte, dobbiamo essere di là con lui per saperlo altrimenti in questo caso l'esperienza tace. Se noi fossimo il cielo e il sole potrebbe essere un ulteriore paragone. L'esempio portato non è come il paragone di cui prima ho scritto, (nell'esempio siamo noi a chiedere al cielo, siamo degli spettatori) perché in quel caso tutto avviene in prima persona, sono presenti due enti, noi e il corvo.
@@Nonso880ah ma allora è un genio assoluto: ha messo in enorme difficoltà un grande filosofo. Aspettiamo adoranti il suo verbo.
Di che anno è la trasmissione? Grazie!
Credo sia il 1997.
Guarda la cravatta dovresti farti un'idea 🤔 cosa servirebbe un mio calcolo.
Ciao amico.